1
T^sÉimoni
Lux luceaA.
« Caá risplenda la vostra luce » disse
il Signcnr, la vostra, la nostra, ' quella
che è in noi, un riflesso della Divina Luce. E’ un ordine impegnativo in modo
assoluto; colui che possiede la luce, de^
ve farla risplendere, deve essere un testimone; pena della trasgressione la sua
decadenza nel novero degli imbelli, dei
traditori, dei rinunciatari. E’ inutile insistere su questo punto, poiché esso e
com ovvio che il metterlo in dubbio significhereibbe mettere in dubbio l’elementaice buona fede, l’onestà stessa su
cui si fondano i rapporti umani, anche
se concepiti, solo da un punto di vista
puramente mondano. E così pure è inutile ricordare che la caratteristica primordiale del testimone è la sua Sincerità.
Eppure, tutte queste cose ovvie, di
tanto in tanto conviene ricordarle, riprenderle in esame, a nostro ammonimento.
Bisogna riparlare della sincerità del
testimone.
Sificen verso noi stessi.’"' '■
Dobbiamo confessarlo; siamo dei poveri testimoni; della povera gente, piena forse di buone intenzioni, che conosce la verità, ma che, praticamente rende una testimonianza che è in disaccordo
con quanto noi sentiamo essere l’esigeuza fondamentale della Verità che è
Luce in noi.
Noi ci indignamo quando ci sentiamo
accusati di ipocrisia, di atteggiamento
ondeggiante, di duplicità moraie; e siamo pronti ad accusare ; nostri critici di
malvolenza. e vediamo in queste accuse
soltanto respressione verbale di un animo maligno. Ma possiamo noi, onestamente, affermare che il nostro atteggiamento non ha prestato e non presta
fianco alcuno a queste critiche? La nostra vita è dessa veramente e sicuramente orientata?
E’ perfettamente vero che non si può
esigere da nessun uomo, per quanto avanti nelle vie della santità, che egli
non cada, ma è pure perfettamente vero che il credente anche nella tentazione, dimostra, nello spirito di preghiera,
nella resistenza, nel dolore, che egli è
un testimone.
Ed è pur vero che spesso il nostro linguaggio, infiorato di espressioni pie,
non corrisponde ad una reale vita interiore, ma altro non è se non l’espressione di una esteriore moralità.
Sinceri verso la verità.
Testimoni della verità, ci proclamiamo spesso. 1
Di quale verità?
Della verità assoluta, di Dio Padre,
che si è rivelato in Cristo Gesù.
Certo, teoricamente, intendiamo bene
parlare di ciò. Ma nella pratica, in perfetta buona fede, questa verità finisce
spesso col diventare la nostra verità; una verità che ipotechiamo per nostro uso e consumo, che inquadriamo nei no- <
Stri sistemi, che facciamo servire ai nostri Ìini. Ripeto, in perfetta buona fe
de. E’ così logico e cosi naturale, e così
umano che le nostre vie siano le vie di
Dio!
Noi abbiamo fatto i nostri piani, tracciato la nostra via; ci pare così evidente
che siamo in regola, quando doinandiamo a Dio di benedire.
Per essere sinceri, dovremmo pregare prima.
Per ess.ere sinceri, dovremmo porre
tutto, sistemi, progetti, vita aUa luce di
Dio.
Per essere sinceri, dovremmo essere
meno umani, meno logici.
Per essere sinceri dovremmo confermare che la Luce non è in noi, ma vie» ne dall’Alto in noi.
La luce in noi? Potrebbe i^sere, tutto sommato, la nostra coscienza.
Povera coscienza dell’uomo, che l’uomo ha addomesticato, insegnandole tutti i « distinguo », tutte le sottigliezze,
tutti sotterfugi; che l’uomo ha addormentato c(m farmaci più potenti dell’oppio.
*1*
Quello che no<i abbiamo visto, quello
che noi abbiamo ascoltato, quello che
. abbiamo ^ cont^^Iatif incori i nostri
orecchi, quello che le nostre mani hanno toccato della parola della vita.... questo noi ve lo annunziamoi
Testimoni di una realtà innegabile,
indiscutibile; Noi abbiamo visto il Signore, sulla strada di Emmaus. Noi abbiamo contemplato il sepolcro vuoto.
Io ho toccato con le mie mani le piaghe nel costato. E una realtà liberatrice, si, ma implacabile, che non lascia
requie. Toma non voleva credere; ha
dovuto credere. Ha dovuto essere un testimone.
Luce lucet in tenebris...
E’ un bel motto, ma è anche un tragico atto d’accusa che potrebbe condurre aH’incriminazione di molti testimoni
della famiglia valdese.
Dov’è la vostra luce?
Di quale luce siete testimoni?
Vi sono dei fuochi fatui, che s’aocendono qua e là, in certi luoghi, in certi,
cimiteri.- Ma non è luce, è solo una
fiammella che gli uomini stolti temono
perfino.
La vostra luce risplenda nelle tenebre: non è un ideale; è una condizione
senza Tosservanza della quale la nostra
stessa esistenza di individui e di Chiesa
si risolverebbe in una atroce beffa, in
una tragica infedeltà aH’Evangelo.
L. r.
'i'i
1799k Trecento soldati malconci, volti in fuga dagli austro-russi,, avendo
tentato invano di risalire per Val Luserna fino alla frontiera, vengano accolti dai parrocchiani di Bobbio 'e trasportati a spalle da costoro fino al colle
della Croce e consegnati - dopo dieci ore di marcia faticósissima nella neve
nelle mani dei loro compaesani. Per tal
fatto, il maresciallo Suchet, ih un ordine del giorno all’armata d’Italia,' emanato dal quartier generale della Pietra,
il 3 frimaio dell’anno Vili, corrispondente, all’ll dicembre 1799, proclama i
Valdesi, che han compiuto quella gesta,
« degni della riconoscenza nazionale ».
. * T, b.
M
T^I QRUTÌQl
.fi
H2 31 - A rt 5IQHOR 5’IHMLZmO...
Non posso cantare quest’inno senza
esser preso da un senso di commossa
..„^tenerezza. Rievoco gli anni giovanili e
* si presentano figure ormai scomparse e
rinverdiscono episodi un po’ dimeinti- .
' cati.
A Te Signor s’innalzino era - ed è
4 forse ancor oggi uno dei cantici - cavai
|di battaglia delle riunioni della Società
^-missionaria Pra del Tomo. Beati tempi!
, Che beH’entusiasmo, che lieto fervore,
j’’ D’inverno, .con la neve fonda, con un
freddo da spaccare i sassi,' noi, « studenti » del « Collegio » Valdese di Tor' re Pellice andavamo - generalmente in
ì due, talvolta in tre - nelle scuoline « dì
■■ quartiere'» le più remote ed esaltavamo
l’Opera delle missioni e davamo le notizie più recenti dei nostri missionari.
Avevamo molto coraggio nell’affrontare il pubblico (la mia prima «Viunione », la tenni che avevo quattordici anni); ma che pubblico benevolo e ben
disposto! Poi si faceva la colletta: si
^ raccoglievano soldi, talvolta nichelini,
-più .raramente qualche...' bottone!
E, per finire l’adunata, veniva indicato invariabilmente il cantico A Te
Signor s innal^no. Aspettate un momentino, ne saprete il perchè.
A dire il vero, i concetti svolti in
quell’inno non sono molto peregrini e
la lingua è nello stesso tempo, un po’
misera e alquanto ampollosa... E’ un
inno antiquato, vecchio stile. Eppure
quanto venerabile e degno del massimo
rispetto! Della musica non si conosce
l’autore: l’innario dice soltanto; Melodia
italiana. Ma l’autore dei versi è Camillo
Mapei, revaingelizzatore fiorentino della prima ora, uno di quegli evangelizzatori d’una volta eh’erano ad un ‘tempo poeti e veri « uomini di Dio » profondamente consacrati alla, santa causa.
C’è - su Camillo Mapei - un libro - salvo errore del prof. Luzzi - che ne rievoca la bella figura ed i fortunosi tempi. Se si può trovarne ancora qualche
copia, i nostri giovani - nelle .sedute di
studio della F. U. V. - farebbero bene
di procurarsela e di leggerla.
Ma veniamo al cantico.
La prima strofa è un inno di adorazione; la voce degli uomini si unisce alle
voci della terra,, alle voci degli angeli
per celebrare le lodi di Dio; Signore dei
signori e Re dei re.
A Te,- Signor, s’innalzino
Le fervide canzoni:
La terra insiem con gli angeli
A Te le laude intuoni.
Noi t’adoriamo, AUissimo
Dominator dei re (bis).
La seconda strofa è la più antiquata,
la più ampollosa. Ci sono i « lieti pascoli » e c’è la «diletta greggia». Ci sono
anche preoccupazioni dottrinali, dommatiche e accenni quasi polemici. Ma
come si sente - ntella strofa vecchietta tutto il fervore entusiastico dei tempi
eroici della nostra Opera ! E come
scompare ogni sorrisio daUe nosire labbra quando pensiamo che - nel corso
di quasi un secolo - hanno cantato quell’inno i nostri padri, i nostri nonni, i nostri bisnonni; tre,- quattro generazioni
idi evangelici salvati per grazia, greggia
di Dio che li ha condotti, si, e ancora
oggi li conduce, ned « lieti pascoli ». Oh,
vecchi nostri, ancora una volta siate
benedetti.
Conduci ai lieti pascoli
'La tua diletta greggia;
A chi t’invoca, provvido
Di tua pietà largheggia.
Noi siam per fè, per gr^ia
Ricchi del tuo favor; (bis)
Ora viene la terza strofa e non c’è bisogno di dar spiegazioni per comprenderne l’uso che ne facevamo noi giovanotti della Pra, del Tomo. Non sono
molti i nostri cantici a contenuto missionario mentre -< appunto in quest’ultima strofa dell’A Te, Signor, s’innalzir
no - si trova affermato l’imiversalismo
del^ programma della propaganda e della conquista cristiana:
Estendi il tuo dominio
Dall’uno cdl’aXtro polo,
Insin che gli anni e i secoli
Sciorran sull’orbe il volo;
Ed ogni lìngua celebri
Il Nome tuo, Gesù; (bis)
Cosi finiva la « riunione » nella scuolina «di quartiere». Si tornava a casa a notte alta con l’animo pieno dellà
visione del Regno di Dio. , .
«La conoscenza dell’Eterno'ricoprirà
‘là tèrra come le acque ricoprono il fondo'del mare ».
Quando sarà, Signore?
E camminando si cantava:
Queta notte spargi tu
La tua calma in questo cor...
Mentre i piedi pestavano la neve rese
dura dal gelo, le mani affondate nei
tasconi dell’ampio pastrano stringevano il gruzzoletto della serata: due lire,
cinque lire, qualche volta persino dieci
lire... per le missioni.
Beati tempi !
Giovanni E. Meille.
Indiiiizzi di Militari ìialde^i
Un buon lavoro è stato compiuto in
questi ultimi tempi, grazie anche all’interesse di un certo num,ero idi Pastori,
per aggiornare il più possibile gli elenchi dei militari valdesi ai quali vengono settimanalmente spediti i nostri
giornali.
Siamo però ancora in dubbio circa la
esattezza deirindirizzo di molti militari
dei quali non ci è mai pervenuta alcuna notizia da parte degli interessati,
Pastori, famiglie e militari stessi.
Non è facile oggi, in questa guerra
che si estende su tanti fronti, tenersi
al corrente della dislocazione dei nostri
militari; ma, appunto per questo, ci
vuole, da parte di tutti un reale e vigile interesse affinchè l’opera di àssistenza spirituale non venga a soffrirne.
I primi a far conoscere il loro indirizzo, con susseguenti modifiche, ai
Cappellani, dovrebbero essere i militari stessi; non esitiamo a dire che'molti
non lo fanno per una ragione o per l’altra.
L’esempio trova degli imitatori in nunaerose famiglie valdesi ed anche fra
un numero sia pur ristretto di .... Pastori.
Non ci stanchiamo dunque di esortare gli uni e gli altri ad una maggiore
'sollecitudine nel far conoscere ai Cappellani gii indirizzi dei militari 'Valdesi.
In questi tempi è necessario stringere le file e rimanere uniti, anche se a
grande distanza gli uni dagli altri, per
incoraggiarci e per fortificarci, nei vari
combattimenti della vita.
Cappellano 'Valdese
Ermanno Rostan.
4
f
!
I
I
ili
2
ECO DELLE VALLI VALDESI
..............................................ry:; ;;
—.................:.,„;j!Vm......
QIOVCNTCI VflL6C5C
L’ETERNO È IL MIO PASTORE, NULLA MI MANCHERÀ’
;k„ ■
Signore, fa che la ,mia fiducia in Te e
la mia riconoscenza, non vengano mai
menò ! Se rifletto, vedo in me ed attorno
a me i 'Tuoi inniùmerevoU benefici, ma
vedo altresì le mie infedeltà, la mia mi~
seria, la gravità del mio peccato ! Aiutami, affinchè il mio cuore possa comprendere sempre meglio che Tu sei il
« mio pastore »: sia. la via che devo percorrere lunga; o ripida o difficilìe. Tu sei
meco; il Tuo bastone, la Tua verga, la
Tua potenza e la Tua maestà mi consolano, e nM danno fiducia per proseguire
il camrhinc . la lotta, e fiducia nel trionfo
finale della Tua, causa ! ' '
Nulla mi mancherà: Tu nutrì e disseti
la mia anima col pane celeste e l’acqua
viva deUa Tua Parola; la Tua Provvidenza mi accompagna e le sollecitudini
ansiose non prevarranno sulla mia fede da Te fortificata; la Tua grazia mi accompagnerà anche attraverso alla valle
dell’ombra della morte.
Aiuta e sostieni tanti miei fratelli afflitti o lontani: anche a loro manifestati
come Pastore e Padre in Cristo Gesù
Salvatore. Amen.
Le nostre letture
Pur non essendo in grado di formulare un giudizio esatto, ho l’impressione
che fra la gioventù delle Valli la lettura sia piuttosto trascurata.
Una volta i Valdesi leggevano molto,
,ed era questo un mezzo pr^ioso per
mantenere ed approfondire la loro istruzione; non era difficile d’incontrare,
qualche decennio fa, anche neUe'più
alte borgate delle nostre parrocchie di
montagna, uomini e donne che mediante assidue ed istruttive letture erano
pervenuti ad una discreta cultura: per
quanto spicciola, costituiva pur sempre
una ricchezza. E’ un fatto innegabile
che oggi si legge molto meno; nel piano
la vita è divenuta febbrile, i lunghi turni di lavoro nelle fabbriche lasciano poco tempo libero...; in montagna il tempo
ci sarebbe, specie nelle serate invernali,
per èsempio durante le veglie nelle stalle; ma anche qui, insieme a tante belle
abitudini del passato, si è persa anche
quella della lettura... tutt’al più si legge
di quando in quando qualche raro numero di giornale capitato nel paese !
E che, pure, la lettura sia buona ed
utile cosa non è difficile a dimostrare:
è un fatto accertato che chi legge acquista notevoli benefici di stile, di correttezza linguistica nel parlare e nello scrivere, ecc.
Taluno potrebbe pensare, che, in fondo, non tutti i mali vengono per nuocere perchè, se è un male di non leggere, d’altra parte può essere un bene
giacché così si evitano almeno le, cattive letture. Ma la pratica smentisce
speéso questo ragionamento: si legge
poco, è vero; ma c’è il pericolo che quel
po’ che si legge non appartenga sempre ad una letteratura sana. Il proble^
ma della lettura interessa in modo speciale la gioventù: libri poco buoni possono influenzare un carattere non ancora ben formato, eccitare temperamenti nervosi, far sorgere o alimentare
passioni particolarmente vive nell’età
giovanile.
Esiste tutta ima categoria di libri che.
tutti son d’accordo nel riccmoscere cattivi e pericolosi perdiè grossolanamente immorali. Ma vi somo altri libri, romanzetti da dozzina, commediole, ecc.
che senza aver un titolo o un contenuto
manifestamente scandalosi, costituiscono
pure cattive ed insane letture, e flnisco
Y
no con lo snervare e corrompere le anime.
Chi dirà il pericolo di simili letture ?
E non abbiamo letto più d’una volta
nei giornali di giovani e giovanette che
hanno compiuto atti immorali, disonesti, incivili, e che dinnanzi ai giudici
hanno dovuto confessare di aver agito
in quel modo perchè, con l’ìmmaginazione guastata e l’educazione sovvertita, avevano voluto imitare tale o tal’altro « eroe » dei loro romanzetti preferiti 'Cosidetti gialli o di qualunque altro
colore ?
Come in tutte le cose le scuse sono
facili e svariate. Vi è chi legge solo per
l’eleganza della form.a linguistica... Ma
se questo motivo è sincero, perchè non
scegliere altri libri migliori nel contenuto, ed altre altrettanto eleganti nella forma ? Possibile che l’amore per le
belle frasi o per la vivacità dello stile
possa in noi a tal punto da far tacere la
nostra coscienza dinnanzi ad un contenuto immorale in cui i nostri principi,
come per esempio la santità del matrimonio, il rispetto della proprietà altrui,
ecc. sono compromessi ?
« Non vi è in tutti i libri un contenuto immorale - può dire qualcun altro tutt’al più un pò di frivolità, di quella
leggerezza che solletica i sensi, e questo non è poi un gran male ! Si legge
solo per divertimento ».
Osserviamo anzitutto che frivolità e
leggerezza non sono consone al carattere cristiano; è concezione errata il figurarsi il cristiano come persona perennemente malinconica ed imbronciata,
ma affermiamo che la gioia del credente
non può in alcun modo essere alimentata dalla visione e descrizione di frivolità mondane. Inoltre, abituarsi ad
una siffatta specie di letture significa
fare un primo passo verso una china pericolosa e crearsi uno spirito inquinato,
a soddisfare il quale ci vorranno altre
letture sempre meno edificanti.
Altre scuse ? Sì, ve ne sono ancora,
ma sono pur sempre « scuse », e ve ne
fo grazia.
Esistono in sì gran numero libri buoni, cioè edificanti, istruttivi, romanzi
sani e divertenti, che ricreano lo spirito anziché »enervarlo, che fanno riflettere anziché distrarre, che elevano anziché abbassare ! Libri scritti da uomini
di talento che hanno, così, fatto valere
in nostro favore i doni che Dio ha loro
concessi, anziché da uomini che per avidità di lucro hanno messo la loro intelligenza e la loro penna al servìzio della
sensualità e delle passioni !
Raccomandandovi le buone letture,
predichiamo della morale? E taluno sì
allarmerà ? Si, certo, della morale, non
campata in aria, o casistica e perciò poco simpatica, divisa e suddivisa in mille
precetti, ma seniplicemente della vera
morale cristiana che non può essere
scompagnata dalla fede. Così, cari giovam, se - come ve lo consigliamo - volete che le vostre letture siano atte ad
istruirvi ed a ricrearvi sanamente, sia
no e^e semplicemente in armonia con
la vostra professione di fede cristiana f
m.
Le attuali circostanze hanno portato
^onipiglio negli indirizzi delle nostre
Rondinelle e non ci permettono di far
pervenire direttamente a tutte le domesftiche valdesi il messaggio natalizio che
Ceravamo proposti di inviar loro.
Lo pubblicheremo pertanto, a Dio piacendo, nel numero dell’Eco precedente
la settimana di Natale, raccomandando
ai sigg. Pastori di voler inviare alla Libreria Claudiana gli indirizzi di quelle
giovani che presumibilmente non ricevono noimalmente l’Èco.
IL COMITATO DI GRUPPO.
Due parole di eonversazione
eon gli Unionisti Militari
Cari fratelli nel Signore,
Conosco molti di voi personalmente,
Maroello, Aldo, Gino, Franco, ecc., e
moltissimi altri conosco solo per nome,
ma tutti siete presenti nel m,io spirito ed
a tutti vorrei dire due parole di amore
fraterno che ci facciamo sentire viva la
comunione che ci lega in qualità di giovani credenti nel Signore. Il mio pensiero spazia liberamente, annulla le distanze e vi raggiunge nei lontani fronti
di battaglia, per pregare con voi del
continuo; esso vi parla e vi ricorda anche le belle sedute deU’Unione dove fra
la discussione viva ed animata, i nostri
cuori si elevano a Dio per ascoltarne la
voce. Dopo (ricordate, non è vero?) il
nostro cuore esuberante di vita e di gioia si sentiva fortificato e maggiormente
disposto' a correre l’arringo della vita
combattendo il buon combattimento
della fede.
Ora voi siete isoli nella duplice lotta,
lontani gli uni dagli altri, come anch’io
sono solo e lontano da voi; ma nella lontana solitudine di ognuno di noi rivivono gli ammaestramenti diel tempo passato, ma noin già caduto nell’oblio; in
questa solitudine facciam tornar vivi
alla mente gh insegnamenti della scuola domenicale, del catechismo, ' della
Chiesa e deH’Unione Giovanile che, arricchiti da quelle altre lezioni che sgorgano dalla serietà della vita nella quale ci troviamo, dalla solennità delFora
che l’umamtà attraversa, ci serviranno
Convegno giovanile di S. Giovanai
- 29 novembre.
Il Convegno s’inizia con un caldo
messaggio di benvenuto rivolto dal pastore della parrocchia, sig. L. Rivoira ai
giovani unionisti riuniti nella Casa
Valdese. Presiede il pastore R. Nisbet il
quale, dopo che i convenuti hanno elevato il loro cuore a Dio col canto di un
inno, legge alcuni passi deH’Evangelo di
S. Giovanni, cap. 9 (episodio del cieco
nato), e mette in risalto le parole di Gesù: « Bisogno ch’io compia le opere di
Colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare ».
Lavorare mentre è giorno; cioè finché
ne abbiamo le possibilità, per l’avainzamento del Regno di Dio, pel trionfo della Sua Parola eterna nel mondo, e lavorare, lottare a fin di difendere la nostra fede dagli attacchi del malign-o.
Dopo il canto deH’inno n. 176, prende la
parola il prof. Gino Costabel il quale ci
presenta un suo interessante ed edificante studio, e prende lo spunto dall’esortazione apostolica: «'Tu, o uomo di Dio..
com,batti il buon combattimento 3alla
fede, afferra la vita eterna alla quale
sei stato chiamato» (1 Tim. 6: 11-12).
Egli traccia un paragone fra Israele e
noi: sappiamo che spesso nei tempi antichi il popolo che fu depositario degli oracoli di-vini, dimenticò le leggi dell’Eterno e si sviò dal sentiero della fedeltà
al Signore, lasciando che lo Spirito dei
popoli pagani vicini penetrasse nel suo
cuore, e che gli esempi di idolatria e di
corruzione trovassero dei seguaci anche
fra coloro che conoscevano il vero Dio.
Simili infedeltà sono poasibili oggi come anticamente, e tutti, compresi i giovani, hanno il dovere di adoprarsi con
energia e perseveranza contro lo spiri
SALMO 23 ; I.
ad acquistarci un’esperienza personale,
poiché a nulla servono i soli insegnamenti che rimangono teorie ovvero le
esperienze dei vecchi, che rappresentano senza dubbio un beneficio da noi ereditato, ma che non devono in alcun
modo esimerci dal compiere la nostra esperienza.
Voi lottate in favore della Patria; ma
dovete lottare anche come soldati della
Fede, lottare per Cristo e per la Chiesa.
Nella lotta bellica il vostro cuore è
saldo, il vostro braccio è sicuro; ma nella lotta dello Spirito contro il male, il
vostro cuore sia ancor più saldo, la vostra fede non venga mai meno: se Dio è
con voi, chi sarà contro di voi?
Nella nostra Unione al principio delle attività si è deciso quest’anno di intraprendere e mamtenere con Voi una
corrispondenza regolare; ogni membro
avrà due o tre nomi e sarà incaricato di
scrivervi, 'ed il Pastore ci fornirà gli indirizzi aggiornati. Avremo così il piacere di farvi partecipi della vita della nostra Unione di modo che, se anche lontani, sarete sempre vicini a noi col pensiero. Intanto, fidenti nel Signore, aspettiamo il giorno del vostro ritorno; e
sono certo che voi sarete allora i più
saldi sostenitori e propugnatori di quella forza che vagliamo acquistare per la
vita dello spirito e pel trionfo del Regno
di Dio sulla terra.
Con voi nella preghiera quotidiana
all’Iddio della potenza e della gloria,
Vostro nel Signore Enzo ...
to del mondo fatto di allettamenti, di
piaceri sensuali, di frivolità, d’indifferenza, di scetticismo, onde quello spirito non debba necessariamente inquinare la purezza della fede cristiana.
Si alza quindi a parlare il pastore
Roberto Jahier. Egli traccia due quadri
che a volte purtroppo sono contrastanti: il quadro del giovane cristiano quale dovrebbe essere, e quello del giovane
quale è nella realtà. E, soffermandosi
più a lungo a parlare dell’ideale a cui il
giovane è chiamato, tratta di quella fede sublime che dovrebbe essere una costante forza animatrice della vita del
cristiano, e dei mezzi molteplici che la
misericordia di Dio ha messo a nostra
disposizione e di cui ci dovremmo servire per fortificare la nostra fede. Molti
purtroppo non sanno o non si curano di
valersi di tali doni, e lasciano che la loro fede diventi debole con pericolo di
infiltrazione dello spirito profano e pagano del mondo, dal quale la Rivelazione divina ci mette in guairdia.
Il Convegno ha termine con un canto
e con una preghiera del pastore Nisbet.
b. g.
Corrispondenza.
Confesso che non è una bella cosa di
essere scettici; eppure lo sono stato in
questi ultimi giorni! Ed eccone la ragione: ricorderete forse che nelLultima
« Pagina della Gioventù » ho spezzato
una lancia in favore d’una piccola iniziativa; trattavasi di istituire un servizio di domande e risposte da pubblicarsi sulla nostra Pagina. Domande da parte di giovani Valdesi su argomenti riguardanti la vita, l’opera, ecc. delle Unioni, ed a cui avrei fatto del mio meglio per dare una risposta soddiisfaiciente. Mentre, tempo fa, scrivevo quelle
^righe la mia immaginazione ed il mio*
ardore di buon neofita, mi fetcevano
pensare a mucchi di lettere che mi sa*
3
L’ECO DELLE .VALU VALDESI
' '■.¿■■■'il. • f.'P^
■r,“ ';v -h
i'-f
rebbero giunte... e sorse, amzi, in me una piccola preoccupazione: e se fra
quelle domande ve ne fossero state dì
imbarazzanti, me ia sarei poi cavata a
rispondere? (Ma avevo già in mente
•qualche amico compiacente al quale rivolgermi, in caso, per aiuto!). E che avrebbe poi pensato e detto il Redattore
deirEco delle Valli nel constatare che,
con tutte quelle domande e risposte, la
Pagina della Gioventù veoiiva ad assumere proporzioni esorbitanti? ^ '
Ed invece.... molte lettere sono giunte, ma non per la Pagina della gioventù,
ed errano ancora qua e là sulla scrivania in attesa di risposta! E così, almeno,
non ho dovuto disturbare gli amici!! Ed
ecco quel po’ di scetticismo! Pensai fra
me: ho tentato, ma la cosa non attecchisce; pazienza! Ormai è inutile aspettare!
Ma proprio Taltro ieri, con mia sorpresa e con immenso piacere, ho ricevuto una lunga lettera da un caro unionista il quale mi chiede alcuni schiarimenti circa il valore e la funzione della
parte ricreativa nelle nostre Unioni, e
circa' il criterio da seguire nella scelta
delle canzoni, giacché - dice egli - noi
scartiamo istintivamente certe canzoni
di recente composizione, mentre ammettiamo nel nostro repertorio, e nessuno ne fa meraviglia, canzoni che su
per giù hanno le stesse parole, m.a che
sono antiche, e che cantarono i nostri
padri e i nostri nonni. E’ l’antichità un
elemento sicuro di giudizio? eoe.
Caro e. c., ho subito afferrato la penna per rispondere ed ho anche vergato
qualche riga; poi, riflettendo, ho pensato che sarebbe stato sciupare l’argomento che mi proponi col darvi una risposta di poche righe; merita di essere
trattato più esaurientemente. Così, come
trattiamo questa volta delle « nostre
letture », potremo, Dio volendo, trattare più avanti, e con una certa ampiezza, dei nostri canti, dei nastri divertimenti, dei nostri studi, ecc. Intanto, ti
ringrazio di avermi scritto!
Ed ora avrò maggior fiducia! Aspetto
altre domande, altre lettere per la nostra « Corrispondenza ».
4
Le corrispondenze per la Pagina della Gioventù delle Valli Valdesi devono
essere inviate al Pastore Paolo Marauda
- Pramollo - S. Germano Chìsone.
F. U. V
—• GRUPPO VALLI —
Comitati direttivi delle Unioni.
Il Comitato Nazionale ha preparato
anche quest’anno un opiiscolo per la
gioventù valdese. Esso contiene tre studi dal titolo:
Si rivolge ai nostri militari e a tutti i
giovani delle nostre Unioni, delle città e
della campagna.
Il prezzo è fissato in Lire 2. - Fate le'
ordinazioni senza indugio alla Libreria
Editrice Claudiana - Torre Pellice.
Il Cappellano Militare, Capitano Ermanno Roistan provvederà a inviarlo a
tutti i mUlitari della Chiesa Valdese.
Siete pertanto pregati;
1° ~ di chiedere agli Unionisti, nel
vendere l’opuscolo, una offerta volontaria che concorre a coprire le spese delle
1300 copie inviate in regalo natalizh ai
nostri sondati, e che permette al Cappellano di intensificare e di estendere la
sua preziosa opera di assistenza;
2° - dì comunicare subito al Cappellano (Comando Presidio Militare Torino) gli eventuali mutamenti nella
vostra lista dei militari onde egli possa,
far pervenire a tutti l’opuscolo e il settimanale valdese.
« Tu Seguimi » deve esser letto da
tutta ha gioventù valdese.
« Tu Seguimi » deve entrare in ogni
•casa in culi ìH siano dei giované.
« Tu Seguimi » deve giungere per Natale come dono delle Unioni a, tutti i nostri cari soldati.
S. Germano Chisone, 3 die. 1942-XXI.
IL CAPO-GRUPPO.
Anziani e Diaconi
Si è regolarmente iniziato il convegno ’degli anziani e diaconi alle dire
14,30, a Torre Pellice, domenica 6 corrente sotto la presidenza del capo distretto pastore R. Nisbet.
Il pastore R. Jahier dà inizio ai lavori con un breve culto in cui, dopo la lettura di alcuni passi delle Sacre Scritture, chiarisce come una delle cause, se
non addirittura la causa fondamentale
della tragica crisi che travaglia la nostra umanità, sia da ricercarsi nella nostra infedeltà alla nostra vocazione.
L’oratore sottolinea quindi i tre aspetti
ranziano dimostra per la sua Chiesa,
alla passione che egli porta nel suo mi> nistero. Purtroppo questo interessamento e questa passione non sembrano troppo evidenti, oggi. Per esempio, su 80
membri dei concistori <ìel I Distretto,
solo 28 sono presenti a questa adunata
in cui si trattano i problemi d’importanza vitale della Chiesa.
In secondo luogo il signor E, Rollier
fa’ una chiara esposizione della situazione finanziaria della nostra Chieisa, e delle sue esigenze e fa. appello al senso di
solidarietà cristiana che è Telemiento
essenziale per l’esistenza della nostra
Oiiesa stessa.
Il capo distretto riassume i lavori e
termina con la preghiera. Cl.
•fi
Le nostre vivissime felicitazioni al nostro giovane correligionario Giulio Albarin, in zona di operazioni, che è stato
promosso maresciallo motorista d’aviazione. ,
jyfenfre si sfanno raccogliendo le noslre offerle per la chiesa,
*■ figliolelli, non orbiamo a parole e con la lingua, ma a falli e in
^^nfà>. Ogiov.3:18).
di questa vocazione; Sacerdote, profeta,
consolatore. In Cristo egli addita il
Sommo sacerdote, ma riafferma che, da
^ ogni credente il mondo è in diritto di
pretendere una fedeltà attiva ed operante.
Il pastore E. Geymet esamina quindi
quale deve essere la posizione dei membri dei concistori in relazione ad una
fattiva opera di rivalutazione dei valori fondamentali della famiglia cristiana. E’ una indagine chiara le coraggiosa
che tende nella sua prima parte ad illustrare quale è la reale, e, per certi lati,
dolorosa situazione nelle nostre Valli,
mentre per contrapposto viene delineato il quadro ideale. Nella seconda parte
il relatore, esamina quale abbia a essere 1 atteggiamento e l’opera degli anziani e diaconi in questa lotta ed addita
le tre armi che devono vincere il male:
la preghiera anzitutto e sopratutto, la
preghiera silenziosa, e la preghiera in
comune, ad alta voce: bando alla timidità, proclama l’oratore. L’esempio: non
quello di un farisaismo soddisfatto di
se stesso, ma quello che ha il suo intimo valore quando chi è intorno vede
che l’opera di ricostruzione, di risanamento ha preceduto la parola. La testimonianza: necessità e utilità della parola di pace, di conforto, di ammonimento, detta in tutte le case agli spiriti tormentati.
E’ evidentemente un vigoroso richiamo al senso di individuale responsabilità; ed una serena discussione pone in
rilievo certe difficoltà che gli anziani
incontrano neH’aldempunento del loro
ministero. Si ha l’impressione che la
funzione stessa deJQ’anzianato non sia
più oggi apprezzata al suo giusto valore
dai membri di Chiesa, e che si incontri,
in certi casi, una larvata ostilità, quando 1 anziano cerca di porsi sul terreno
spirituale. Parlano su questi vari argomenti l’anziano Pascal, di Villar PeUice,
i pastori R. Comba, R. JdhAer, R. Nisbet
ed E. Geymet.
+
Il signor E. Rollier, membro laico della Tavola dovrebbe ora presentare la
sua relazione suU’attività amministrativa dtì concistori. Purtroppo il tempo
ristretto costringe l’oratore a riassumere il suo pensiero, e, tronca ogni possibilità di discussione che sarebbe pure
stata più che necessaria e proficua.
Comunque il signor E, RoUier prospetta due problemi: quale è la causa
della decadenza dell’Anzianato, come
istituzione, in seno alle nostre comunità ? Accenna alle caulse esteriori ma
teme che la causa sia piuttosto intrinseca. L’autorità non viene dalla carica,
ma è in relazione all’interessamento che
Segnalazioni
La rivista « L’appello » ha consacrato
uh suo numero speciale * alle giornate
teologiiche, che a suo tempo annunziammo. L’argomento discusso è stato: Umanismo e antiumanismo cristiano. Si tratta di un resoconto ampio e fedele, fatto con intelletto d’amore, in modo da
mettere il lettore nelle migliori condizioni possibili per seguire il filo delle
argomentazioni elevate e serrate.
Il fascicolo contiene, a guisa di introduzione, un messaggio del Moderatore,
signor V. Sommani, ed una presentazione di Giovanni Miegge.
Sommario: 1® giornata: Storia, psicologia e teologia deU’Umanismo cattolico.
I F. Lo Bue: Umanesimo cattolico. II B.
Revel: I neo-umanisti alla ricerca di un
patrono. HI C. Gay: I fonefementi antropologici delle Encicliche papali dell’ultimo cinquantennio. 2® giornata; I valori umani sul piano del protestantesimo. I M. A. Rollier: La tensione dialettica del « Soli Deo gloria » come fondamento della personalità. II N. Giampiccoli: Le costanti, della vita umana e l’ordinamento della Creazione. Ili G. Miegge Società, Chiesa e Regno di Dio. A
guisa di conclusione vengono: Impressioni di giovani di L. Sibille e A. A.
Comba.
* RESOCONTI delle giornate teologiche
dedicate al tema: Umanismo e antiumanismo cristiano. Prezzo del fascicolo L. 9.
Scrìvono all’€co...
...Ufficiali, sottufficiali, alpini Valdesi
del Btg. Pinerolo, e mandano per l’Eco
ai militari: L. 1017.
Alpini Valdesi del Btg. Fenestrelle,
del Btg. Esille, 3 Sez.ne Sanità, CC.
RR; 3° Alpini, artiglieri del gruppo Susa e dalla 11“ Batteria, e mandano all’Eco ai militari; L. 158.
L’autista Tancredi Francesco manda
per lo stesso scopo: L. 30,40.
L’alpino Chauv^e Giotmmi anche lui
non dimentica la sua cara Chiesa cui
manda il sito saluto insieme ad un bel
gruppo fotografico.
Tutti sono riconoscenti per il giornale
che ricevono, e si sentono pfiù che mai
uniti a noi che vorremmo^ saper esprimere in modo più puro Vaiffetto che ad
essi ci lega in un’intimità di pensiero e
di preghiera; Dio vi benedica, e vi guardi.. ^
. . Liliinil Eiihiu üiiaii
[iiiMilila il omit teriogldi
OFFERTE.
Backhause et Tylor: L’Eglise primitive
illv^tré dè 24 planches*- Paris, 1886 8° pag. 536 L. 10,-r-,
B. Aubé: Histoire des persécutions. La
polémique payenne - Paris, 1878 - 8“
pag. 516 8,—
A. Coutqt: Jean Calas - Musée du Désert, 1933 - 16° pag. 230 7,—
A. Dumas: Le désert cévenol - Paris,
1932 - 16° pag. 256 6,—*
Jaques Chardonne: L’amour du prochain - Paris, 1932 - 16° pag. 240 5,—
A. Borrel; L’Eglise réformée de Nimes
Toulouse, 1856 - 16° pag. 496 5,—
B. Tron: Pierre Valdo . Pignerol, 1879
- pag. 180 6,—
T. Claparède: Une héroine protestante:
Blanche Gamond - Paris 1867 - 16°
pag. 228 3,-—
François Copp!ée: La bonne souffrance Paris 1898 - 16° - mezza pelle - pag.
266 10,—
QRON/1Q/I V/1LDESE
BOBBIO PELLICE
Domeoiica pomeriggio un lungo corteo accompagnava al cimitelo la salma
di Isaia Bertinat deceduto ai Rostagni
in età di 74 anni.
Alla famiglia là nostra simpatia cri-,
stiana.
—I nostri vivi ringraziamenti al sovrintendente pastore R. Nisbet per la
sua recente visita e i cinque ottimi
messaggi ricevuti in una sola giornata!
— Ringraziamo pure caldamente il
sig. Gustavo Albarin per la sua desiderata visita a'Ea nostra modesta Corale.
Confidiamo che le sue esortazioni da
ranno buottii risultati.
MASSELLO
R.
Decèssi. Nel mentre rincasava, proveniente da Perrero, e colpito da improvviso malore, decedeva nella casa ospitale di Enrico Pons, al Bessè, Pons Emanuele, del Piccolo Passet, in età di
66 anni. I funerali ebbero luogo a Massello, il 2 dicembre.
Il 4 dicembre si svolsero quelli di Ribei Maddaberm, nata Rostan, del Grosso
Passet, anch’essa deceduta improvvisamente, all’età di 88 anni. Era la decana
delle nostre sorelle.
— Per onorare la memoria di Tron
Alina, nata Micol, del Campolasalza,
la famiglia ci ha fatto pervenire la
somma di L. 800, da destinarsi in parti
uguali alle seguenti opere di Benificenza: Orfanotrofi di Pomaretto e di
Torre Pellice e AsiU dei vecchi di San
Germano e di Luserna San Giovanni.
— Battesimo. Domenica 29 novembre, ultimo scorso, è stato celebrato il
Battesimo di Tron Claudio di Vitale e
di Pons Enrichetta, del Reynaud.
Fervidi auguri!
FRALI
Air Alpino Perro Giovanni caduto in
Bakania il 13 aprile ultimo scorso è stata conceda in. data 21 marzo 1942 la
Croce di Guerra al Valor Militare « Sul
Campo » con la seguente motivazione:
« Porta arma tiratore di una squadra
mitraglieri, vista la necessità di raggiungere un ciglione battuto dal fuoco
di ribelli, per poter meglio accompagnare i fucilieri, si slanciava per primo e,
incurante della pronta reazione avversaria, apriva un fuoco preciso e micidiale costringendo i ribelli al silenzio ».
— Il 1° novembre è stata battezzata
la piccola Barus Clara di Emanuele e
di Grill Mafalda di Ghigo. Il Signore
prenda sotto la sua protezione questa
tenera creatura.
PRAMOLLO
In questq ultime settimane sono stati presentati al S. Battesimo: Long Gì
'v
4
iw di Teofilo e ^ Lang Adelina (Pellenchi); Boutnous F&rdirumdo Paolo,' di
Mario-e di^Ribet Medina (Pomeaino);
Bouwus Paolo Ercole di Ernesto ‘e * di
Reynaud Usolina (Pomeano); Reynaud
Sergio e Reynaud Marco di Alberto e
dì Bounous Frida (Pomeano); Troverà
Ferruccio e Travers Renato di Enrico
e di Long Elsa'(Bosi).
Voglia il Signore benedire questi cari bambini, ed aiutare genitori, padrini
e madrine a mantenere fedelmiente le
promesse fatta
<'— Sabato 28 corrente si sono uniti in
matrimonio Long Levi e Long CloUlde,
entrambi del quartiere dei Pellenchi. A
questi cari sposi sui quali abbiamo inrocato la benedizione e la protezione
del Padre Celeste, rinnoviamo i nostri
più fraterni auguri.
■DDORETTO
‘ Dopo tre mesi di grandi sofferenze si
addormentava nel Signore Genre Francesco di anni 56 dì Campo del Clot. Ai
funerali che ebbero luogo il 27 novembre presero parte ntunerosì parenti ed
amici.
Sulla vedova e sui dieci orfani invoehianxo le consolazioni di Colui che
disse: « Il vostro cuore non sia turbato;
abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in Me. Non Vi lascerò orfani; Tornerò a voi ».
»AM C£RMANO CHISONE
Il 2 corrente si è addormentata nel
Signore la più vecchia sorella dell’asilo
e di tutta la parrocchia Bertalot Maddalena, nata nel 1846, originaria della
Valle di S. Martino. Da alcuni anni essa
non si rendeva più conto delle vicende
e delle cose di questo mondo, ma non
dimenticava mai, prima di mettersi a
letto, di recitare la sua preghiera.
— E’ affìssa in chiesa la lista dei
Membri Elettori. Conformeanente alle
'deliberazioni più volte annunciate, il
Concistoro ha cancellato i nomi di coloro che in cinque anni non hannq^partedpato neppure ad una Assemblea di
Chiesa. Coloro i quali desiderano essere membri elettori, sia che il loro nome
ne sia stato cancellato per errore o per
il suddetto provvedimento, sia che non
lo fossero prima, possono ritirare dal
custode il modulo da firmare e consegnare ad un membro del Concistoro entro il corrente mese.
— Dom'enica scorsa la Sala delle Attività era gremita di giovani della nostra
parrocchia e dell’Unione di Pramollo.
Dopo una meditazione religiosa del
nostro Pastore il signor Paolo Marauda
ha intrattenuto l’attento uditorio con
una interessantissima conferenza sulla
vita e sull’opera del Riformatore Giovanni Calvino. Una breve parentesi per
una modestissima tazza di karkadé e
alcuni giovani di S. Germano ci hanno
fatto passare una mezz’ora di buon’umore. Troppo presto giunse l’ora della
partenza e ci toccò separarci prima di
aver potuto cantare a sazietà le nostre
belle canzoni valdesi.
Grazie alla signora e al signor Marauda e a tutti i giovani di Pramollo per la
loro graditissima visita che, speriamo
poter presto contraccambiare.
— I culti serali delle domeniche 13 e
20 corrente saranno di preparazione al
Santo Natale. A quello diel 20 invitiamo in modo particolare tutti i fedeli
che per vari motivi non che per viri
motivi non potranno partecipare al culto solenne del 25 dicembre.
— Argomento del sermone di domenica prossima, ore 10.33: Il Valdese di
fronte alle prove dell’ora presente».
TORRE PELLICE
Domenica prossima, terza domenica
dell’Avvento, al culto delle 10.30, il pastore darà il secondo studio su « L’avvenire secondo la Parola di Dio ».
' — Nella Sala dell’Asilo Infantile, il
prof. Lombardini terrà domenica, prasshna alle 16.30 la sua quinta confereiiza’ parlando della « Controriforma
^ i Ge
V«uiti e i nuovi Ordini religiosi). '
. Gli alunni delle scuole domenicali
delle città sfollate che sono venuti a risiedere nella nostra parrocchia sono invitati a partecipare assieme coi nostri
alla festa dell’Albert) di Natale. I genitori ultimamente arrivati che ancora
non hanno mandato i loro bimbi alle
nostre scuole domenicali sono pregati
avvisarne subito il pastore.
'— Parimenti la gioventù di chiese evangeliche che si trovi fra noi è caldamente invitata a unirsi alla gioventù di
Torre e partecipare alle nostre attività.
Le riimioni giovanili hanno luogo il sabato alle 20.45 nella Sala dell’Asilo Infantile.
—■ Per il regaluccio di Natale ai quattrocento e più bambini che, se piace a
Dio, avranno la « loro » festa il 27 corrente, non si farà una colletta di casa
in casa. Perciò tutti coloro che amano i
bambini sono pregati di far pervenire
le loro offerte al Pastore nel più breve
tempo possibile.
Per Natale
LA GASA DISTRUTTA
racconto per i fanciulli — Opuscolo
di 8 pagine, con copertina illustrata
^ L. 0,60
Questo racconto è stato scrìtto da
Giovanni Miegge per le Scuole Domenicali delle Valli Valdesi.
Prenotarsi senza ritardo pr^o la
Libreria Editrice Claudiana
Torre PelMce
PER lezioni, traduzioni, lavori a macchina: inglese, francese, tedesco, rivolgersi: Librerìa Claudiana - Torre Penice.
DIPLOMATA impartisce leziom ripetizioni - ^uole inferiori.
Rivolgersi: Bogliatto - Piazza Cavour,
n^ 9 . Torre Pellice.
,'Krtf /! .,/ ì ■
. r «Aspi RI ^ \
I i t Cu., .- •
AWen* N, è2$é5 . XX*
SI AVVERTE
il Cat^endavio
L’AMICO DI CASA 1943
»ulablicaA«»
mora
POIPE - niTKI
par A«aM, Ap*U, Vini, LIauarl, Seiro|ip^
Oni, Madleluali, Profumi, Colto.
IMPIANTI PER CANTINE
por Vlal
é tona
BELLAVITA
«H PARiin a
Cappellani iTatdasi
-j&f
Capit. Ermamto Rostan - Cappelli»» Mili tare Valdese - Gomando Presidio Militare -- Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellàno Mtfftun»
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 308.
BANCO DI Rull
BARCA DI INTEKESSE NAZIONALE
Società jptr «zioni - Capitale e riserva Ut 361.000.000
Sede Sociate e Direzione Central« in Roma
Anno (fi fondendone 1880
214 f’Ifiali ói Italia, nkeirE;geo, neirAfrica Italiana ed airEeteí o
Le Etllali del Bosco di Roma :
rteevono somme in deposito su libreiti di risparmio
od in conto corrente
scontano cambiali in lire e in divisa
rilasciano grafnitamente assegni circolari pagabili
a vista in Italia, in Albania., in Libia e nell'Egeo
comprano e vendono titoli di Sfato c industriali.
TUTTE LE ALTRE OPERAZIONI DI BANCA
Filiale di Tofw Peiliec V4« — Tclvfon*^
VALLI NOSTRI 1943 XXI «■TI OBItflCH« ‘‘L’«LPI««„
TORRE RELLICE
ALMANACCO 27, Via «rnaud, [27
A FOGLI MENSILI RAPPORTI - RELAZIONI
ILLUSTRATO L. 4,50 LA COPIA LETTERE CIRCOLARI GIORNALI - RIVISTE BUSTE PER COLLETTA
CHIEDERE PREVENTIVI - PREZZI DI CONVENIENZA
QA5A VALDESE DELLE DIACOMESSE
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderane consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte velontarie.
Diaconesse felici ! Un’ideale lungamente soguato che si |»ttè attuare nella
vita delle nostre giovani.
Per informazioni e sfíerte rivolgessi
al Direttore della Casa
la CeweWe
SiG.
Past. ROBERTO NISBET
Cenvitis Valdese
TO««E PCLLICE (Tsfine)
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna fSerre) — Pastore Edoardo
Aime.
JBoèHo Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
husema San Giovanni — Pastore : Lorenao Rivoira.
Mtissello — Pastore : Enrico Tron.
'Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathìeu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torlm» — Chiese; Corso Vittorio Bmaou*le; 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori: Elio Eynard, Via Pio V, 15
- Roberto Comba: Via Berthollet, 34.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahi*r.
II DISTRETTO:
Abbazia: «Chiesa di Cristo». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Piume.
Aosta: Chiesa: 11, Vìa Croce di Città Pastore: V. Subilìa, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa; Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore; Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore; Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Prof, Gf’fo CosTABU. direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice
' lì
S.“
sì