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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno xeni- Nuna. 36
Una copia Lire 4C
ABBONAMENTI
{
Eco: L. 1.500 per l’interno
L. 2.200 per l’estero
« Eco » e « Presenza Evangelica *
interno L. 2.500 - estero L. 3.700
Spediz. abb. postale - I Grappo
Cambio d’indirizzo Lire SO
TORRE PELUCE - 13 settembre 1963
Ammin. Clandiana Torre Pellice ■ C.CJ’. 2-17557
8 SETTEMBRE 1943
Sinodo, venlj anni la
Aon è fuori luogo, in questa ricorrenza ventennale, riportare una
pagina (52 s.) del bel libro di S. Mastrogiovanni : « L/ra Protestante nella Resistenza » (La Nuova Italia).
« Ricordiamo che in quei giorni
era in sessione il Sinodo' annuale
della Chiesa Valdese al quale il pastore Vittorio Subilia, presidente
della commissione di esame, aveva
proposto l’approvazione di un ordirne del giorno -altamente - ispirato,
quanto mai degno di quel consesso,
tale da richiamare le più antiche
glori ose tradizioni della Chiesa, e
che avrebbe pure contribuito a stendere un velo pietoso sul suo comportamento ufficiale durante il regime
fascista.
(( Peraltro, nella generosa illusione dei proponenti — quasi tutti giovani p di tendenza barthiana —- l’ordine del giorno, più che cancellare
il ricordo che le Chiese italiane si
erano tacitamente sganciate in molte occasioni dalla solidarietà con la
Chiesa Universale, più che dare la
risjìosta lungamente attesa di adesione all’operato delle comunità
confessanti e martiri di altre nazioni, doveva costituire cjuasi un atto
liturgico, un’umile confessione di
pacato, e suscitare perciò il consenso spontaneo indiscusso e immediato di tutti i presenti, sia pastori
che laici.
CI Ecco, per la storia di ieri e di
domani, il suggestivo ordine del
giorno, permeato — si noti bene —
della più ortodossa religiosità e da
considerare pertanto, come fu avvertito e temuto dai contradittori,
per i suoi riflessi politici:
li Sinodo, di fronte alle esigenze
dell ora presente, nella coscienza di
rappresentare la voce di tutte le
Comunità della Chiesa Valdese, si
uni!Ha davanti a Dio di non aver
saputo proclamare in ogni contingenza e a costo di qualsiasi rischio
il messaggio di Cristo il Signore in
tutte le sue implicazioni;
afferma là sua solidarietà di fede,
di preghiera, di sofferenza e di combattimento con le Chiese in distretta per fedeltà a Cristo;
al di sopra di ogni barriera di nazione e di razza si sente parte viva
ed attiva della Chiesa Universale,
nel comune anelito a superare il
proprio orgoglio confessionale, a lasciarsi riformare e arricchire dalla
Parola di Dio, a incontrarsi in una
rinnovata sottomissione e consacrazione a Cristo, runico Capo dell’intero Corpo;
esprime la sua volontà di .collaborare alla riconciliazione dei popoli
nel segno del ravvedimento e della
comunione di Cristo e all’educazione della coscienza umana di domani, all’unica luce dell’Evangelo;
chiede per questo l’assistenza dello Spirito Santo, la guida, il conso
»inititiimmniiiiimmi
A SANTA SEVERA
Assemblea generale
dell’Unione Battista
Nel Centro Giovanile Battista di S.
Severa, fra Roma e Civitavecchia, si
è aperta marted;. 10 c. m. l’Assemblea
generale dell’Unione Cristiana Evangelica Battista dltalia. Formuliamo
per questa assemblea dell’Unione sorella i più cordiali auguri, e contiamo
dare presto un resoconto dei suol lavori.
Nello stesso Centro di S. Severa,
nella seconda metà di agosto si è tenuto il II” CEimpo-convegno giovanile interdenominazionale, diretto dal
past. Alberto Taccia.
latore, la vita della Chiesa oggi e in
eterno.
« Generosa illusione, si è detto.
« Il senso dell’« atto liturgico » fu
presto deformato in una qualunque
mozione assembleare, suscitando
obiezioni, riserve e proteste, taluna
rivestita perfino del dignitoso timore di parvenza opportunistica nel
presunto o pretestuoso clima della
riacquistata libertà; e ciò anche
Protestantesimo e Resistenza
L’adesioDC di molti di noi al “mito della Resistenza,, è una decisione strettamente personale? La Chiesa: crocerossina o profeta?
A differenza di qu«^ che si rimprovera
al popolo tedesco, nel nostro Paese non è
assente — anche se è condotto a fondo con
serietà solo in cerehie relativamente ristrette — il discorso sulla Resistenza, su quello
che fu, sui suoi valori pernianenti.
Ma è un discorso che, stranamente, non
ha trovato fínora molta eco fra noi evangelici e valdesi, in questo dopoguerra. E’
sinltoiiiuMiioo olle l’unieo libro uscito sul
• quando-Ja sera alell-’B.- seltembrci, — l’ar.goinienik>, Ano - a poco .fa (G. Miegcoii l’annuncio dell’armistizio, apparve chiaro che la tragedia riprendeva fra più gravi rischi e pericoli
e che perciò la testimonianza cristiana si manifestava più che mai
necessaria e urgente. L’ordine del
giorno venne ritirato e il Sinodo si
sciolse prima del termine consueto,
per consentire ai pastori di raggiungere al più presto le loro sedi, prevedendosi i tristi eventi che subito
dopo si verificarono; ma non prima
di aver approvato, con voto solenne, una dichiarazione di principi
che, data rincombente tragicità dell’ora, doveva ajiparire cautamente
generica e discretamente anacroni
6'
stica ».
ge: L’Eglise sous le joug fasciste) fu pubblicato in francese, da un editore ginevrino. L’anno scorso è Uscita una bella opera
di Salvatore Mastrogiovanni (un metodisla): «Un Protestante nella Resistenza»
(La Nuova Italia), una biografia di Jacopo
Lombardini die si allarga ad un’ampia
indagine su quei tenqji oscuri e sulla lotta
partigiana nelle Valli Valdesi. L’opera ha
conosciuto un largo successo ed è andata
rapidamente esaurita. Su La Stampa Alessandro Galante Garrone la recensì con giudizi lusinghieri e generosi su quelle che
chiamava « Le Valli della libertà » (pubblicammo a suo tempo, iper genitile concessione de La Slampii, quella recensione,
in realtà un aniipio ellzeviro).
Tuttavìa, malgrado la partecipazione di
molti valdesi alla vita dei Gruppi GL e
ai Circoli della Resi.sienza — ed è sintomatico vedere quanti sotio ì nomi valdesi fra
i sostenitori del periodico « Resistenza » —
malgrado moihd dei nostri militino, o comunque sostengano partiti e movimenti
ebe adl’enedità della Resistenza si rifanno,
mailigrado tutto questo non si può dire die
Un vero disoorso su Cfuesio tema sà sia maiavviato aH’ìntemo della nostra chiesa. Ed
è uno dei meniti di Gioventù Evangelica,
nello scorso anno, di averlo fatto con diiarezza, estrema libertà di espressione e serenità di dibattito e di giudizio. Alla diseussUmc diedu lo ^tfunto, pello scorso dicembre, proprio una recensione del libro
del Mastrogiovanni, nella quale il direttore, Giorgio Bouchard, rimproverava fra
l’altro alla Chiesa "ufficiale” (eioè ai Sinodo) di non aver osato o saputo schierarsi, di fronte alla scelta dell’ora. In vari
numeri successivi del mensile giovanile
molti, da orizzonti diversi, intervenivano
nel dibattito, così ampio die non è qui possibile renderne conto come pure sarebbe
interessante e utile.
Vogliamo però rilevare alcuni dei punti
sollevati. Alle critiche mosse da punti di
vista diversi da giovani, rispondeva il pasture Roberto Nisbet, allora vicemoderatore e, datO' il ’’tagilio” che divideva l’ilalia,
responsabile con alcuni altri membri della
Tavola dii tutta la zona nord e in particolare delle Valli Validesi. 1 suoi inlterveniti
(iati valso a .porre nei termini reali di cosa
vissuta e sofferta momenti e problemi die
a dii giudica di poi rischiano sempre di
lliliimhimimmi ....................................
....umilimi...umili............................mi
iiiiiiiiimiimiim
miiiiimmiimimiiimim
Il grande fiume nero
200 mila negri al mausoleo di Lincoln, e molti bianchi con loro
Cento anni fa, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, A bramo Lincoln, strenuo antirazzista, fece proclamare dal Congresso l’abolizione della
schiavitù. Con questo atto, quattro milioni e mezzo di negri cessavano, almeno nominalmente, di essere ’’oggetti’ e rividentavano esseri umani. Lincoln pagò il suo gesto con la vita:
due anni dopo veniva ferito a morte
da un sudista.
l negri d'America hanno solennizzato questa ricorrenza nella maniera
più eloquente e al tempo stesso più
democratica: organizzando una manifestazione di ordinata protesta contro
il razzismo tuttora imperante nella terra della Libertà e di Lincoln. E' sta
tu una vera marcia biblica di duecentomila negri che si sono recati al mausoleo Lincoln di Washington ordinati e compatti, facendo sì che l’ordine
il, cui si è svolta la manifestazione
servisse utilmente la causa di altri venti milioni di negri.
La vittoria degli uomini di colore
nella battaglia per l’uguaglianza, hanno detto gli oratori davanti al mausoleo, dimostrerà la capacità della democrazia americana a realizzare i suoi
ideali e a tenere fede ai suoi principi
Questo concetto, in termini più emotivi, è stato espresso, quasi nella tradizione di un predicatore biblico, da
Martin Luther King, il pastore protestante che ha diretto l’agitazione negro nel Sud dal 1955 ad oggi sulla base del principio gandhiano (nel suo
caso "principio cristiano") della nonviolenza.
Dei discorsi pronunciati dai dirigenti negri, quello del pastore King ho
prodotto sul pubblico l’effetto più elettrizzante e la folla gli ha tributato
una formidabile ovazione quando egli
ha affermato che "il negro non sarà
soddisfatto finche la libertà non scorrerà come l’acqua”. Un noto sindacalista ha detto, tra l’altro: "Noi non potremo difendere Berlino-Ovest finche
negheremo la libertà a Birmingham”.
Cattolici, protestanti ed ebrei, le tre
principali confessioni religiose d’Ame
rica, si sono trovati a fianco nella lun
ga marcia alla quale erano convenuti
da ogni territorio degli Stati Uniti, e
l’opinione pubblica si è trovata davanti ad una incredibile quanto pacifica
xolontà di resistere nel nome del di
ritto che Dio ha dato a tutti i popoli
della terra: il diritto di sentirsi uguali
gh uni agli altri.
I nazisti (e avvisiamo i lettori che
non si tratta di un errore di stampa:
cioè non intendevamo dire razzisti ma
la peggiore manifestazione del razzismo, quello di hitleriana memoria) che
l’America sopporta con tanta longoni
COMUNICATO
La Tavola Valdese proclama
la vacanza della Chiesa di Villasecca.
La nomina del nuovo Pastore titolare dovrà farsi ai termini degli articoli 14 - 15 - 16 17 - 25 e 26 dei Regolamenti
Organici.
Ermanno Rostan
■ Moderatore
della Tavola Valdese
Torre Pellice, 9 settembre 1963
Si è spento
il Pastore
Arnaldo Comba
Al momento dì andare in macchina
apprendiamo che si è spento, a Villa
Olanda, il Pastore Arnaldo Comba.
Lo ricorderemo più diffusamente la
prossima settimana. Mentre co'munichìamo questa triste notizia, esprimiamo a tutti i familiari la nostra viva
fraterna simpatìa, nel grato ricordo
dì quanto il Signore ha dato alla nostra Chiesa in questo Suo servitore.
mito, avevano preparato una contromarcia in risposta alla manifestazione
dei negri; volevano così impedire l’esito pacifico e l’esempio altamente democratico della imponente riunione,
per mezzo di provocazioni e sobillazioni quali si prefiggono nei loro programmi di allucinati paladini della raz:a e della superiorità. Credevano di
avere buon gioco in quella Washington del Sud dove l’integrazione razziale è ancora ostinatamente respinta.
Invece il loro comizio è andato a vuoto
La lotta per l’uguaglianza delle razze ha avuto in questi ultimi tempi episodi gravissimi, indegni di un Paese
civile, ma non è soltanto in America
che il diritto delle genti di colore viene calpestato; non dimentichiamo gli
episodi disgustosi del Sudafrica, dove
Carlotta Rosa Bloem e Syrub Singh,
regolarmente sposati, furono messi in
galera per violazione dell’ "Immorality Act”, alcuni mesi fa; tutto ciò perchè la ragazza è bianca e il marito un
indiano. E così in molti altri Stati, dove il colore della pelle o la confessione religiosa .sono ancora oggetto di discriminazioni antiumane dalle quali i
popoli non potranno ricevere altro che
dannose inibizioni agli sviluppi socia/' e morali di una civiltà veramente
limona.
Per questo, lungo le due strade parallele che dall’obelisco di Giorgio
Washington portano al mausoleo marmoreo del Presidente Lincoln, per quasi due chilometri di percorso il grande fiume nero della gente di colore ha
proseguito lentamente ma sicuramente, tra il canto dei Salmi e degli Spirituals, accompagnato da tanti fratelli
bianchi di ogni ceto sociale e di personalità diversa, dall’operaio all’attore più famoso. Per questo Marian Anaerson ha cantato tra la generale commozione Io spiritual che dice: "Nelle
Sue mani tiene il mondo intero". E le
Sue mani, ci viene fatto di aggiungere, benedicono ugualmente gli uomini
di ogni colore.
Marco
apparire in una certa astrazione. E aia lui
iia l’avv. E. Serafino, allora capo partigiano in Val Cbisoiie, hanno in fondo accusato
di massimalismo i critici, richiamandoli alla cruda realtà della lotta iugaggìata « conIrò un nemico terribile, spietato, furibondo perchè ormai votato alla disperazione »
— e tutto questo villaggi e miande delle
nosire valli sanno esattamente quel che si.
gnifìcasse.
Sta comunque il fatto elle -mautre una
for e percentuale della pcpolazione delle
Valli — qui la maggioranza numerica evangeiii-a rende l’osservazione particolarmente
interessante, lienchè il rapporto ResistenzaProtestantesimo non sìa naturalmente legato unicamente alle Valli — aderiva direttamente o indirettamente al movimento, e
i‘osi i più dei pastori, la Chiesa nel suo insieme e in forma ” uffiriale ” n<m prese
una posizione chiara, e la pagina del Maslrogiovanni riportata qui act-anto. relativa
al Sinodo che «i teneva proprio all’8 settembre, è sìgnìfiealiva.
Ora, è proprio questa ” assenza ” che
Giorgio Bouibatd rimproverava giustamente, a nostro avviso: « Il comportamento del
Sinodo, quale tr-sspare dal libro del Mastrogiovannì, riflette in modo caratterietico lo
atteggiamento dell’mtera Chiesa valdese
in quell epoca : la Chiesa valdese non è
certo stata fìlofaeeista, ma ha condiviso l’atteggiamento che il protestantesimo borghese aveva assunto contro il fascismo; una
blanda opposizione prima, non senza qualche cedimento d* carattere, diciamo, postelegrafonico ; poi un ” neutralismo positivo”
ve^ il mo-vimento partigiano, visto con
diffidenza nei suoi aspetti rivoluzionari
(socialismo) e apprezzato prevalentemente
nei suoi aspetti più moderati (restaurazione
della democrazia liberale). Di qui, malgrado la ricchezza dei contatti e degli impegni individuali, il sostanziale distacco fra
la chiisa e il movimento partigiano, a cui
e seguito il questi anni il distacco di tanti
mrlitanti del movimento operaio (...); ma
ipiiesta non è una ’qnereUe’ dei giovani e
degli anziani Stoncamente, noi ci senUanio sola dall di quegli eiirori , come ci sentiamo solidali! delle arefaibugiate di GianaveJIlo: ma il giudizio sn quei fatti non
e mero gnudizio storico: riconoscere certi
atteggianientii .come errori parò aiutarci ad
eviiilarii quando ci si ripiresentano in forma diversa ».
rispondeva E. Serafino « «e di una
debolezza, di una infedeltà della Chiesa
m <^el tempo si vuoi parlare, è questo
nn discorso che riguarda noi lutti; e va
im’aOitra deboilezza, ad un’altra
imfedel.ta, verso Dio più ohe verso di
uomini; e un ^o che .«Mi dobbiamo
portare, con u^tà e pentimento, pastori
e lailci, partigiani e civili. Qiiando rabbi amo voluto 1 abbiamo trovata, anche allora, la Chiesa, nel tempio come fuori
dal tempio: nella baita, nel folto del bo^o, sul i^uilo fresco del compagno cateto, nella scodella di minestra portata
dalla vecoVnetta a cibi passava fuori del1 USCIO di casa sua, negli incontri con i
pastori... ».
Tuttavia, il problema affrontato non è
tanto un problema di singoli, del loro
impegno pei^nale, delle loro debolezze
(come sarebbe assurdo giudicare la Resistenza in base alle figure oscure che
j ** sono, opportunisticamente unite ad e^). E per questo riportianfo ancora la cbiusa’ redazionale con cui Giorgi Bouchard concludeva momentaneameote questo ititereesantissimo e, crediamo, fecondo dibattito: «La famigerata
frase la chiesa ufficiale non osò schierarsii (Gioy. Ev., die.) faceva in primo luogo riferimento alTatteggiamento certo non
eroico assunto dal Sinodo 1943, quando,
lasciando cadere 1’o.di.g. Subilia, salvaguardò la propria vita, cioè R sopravvivere dell’istituzione valdese, ma »erse la
ipropna aninia, cioè perse l’irreversibile
occasione dii dare un’impostazione ideologica protestante alila Resistenza evangelica. ^ quell o.d.g. fosse stato approvato,
la chiesa ne avrebbe certamente sofferto,
ma i nostri giovani sarebbero andati alla
montagna, o alla fucilazione, non solo
icon le idee chiare sul significato religioso
del proprio destino personale (questo indnbbiameute c’è stato, come si può notare dalle lettere dei nostri condannati a
morte), ma anche con le idee chiare sol
significato religioso della loro scelta politica: avrebbero visto la chiesa come
profeta, e non solo come buo.na, pietosa
e seria crocerossina : avrebbero capito ohe
ni sono momenti, nella storia, in cui la
parola di Gesù « non sono venuto a portare pace, ma spada », può e deve esser
presa a'ila lettera, allorquando è inevi<tabile la. scelta tra Tessere attori della violenza che libera o complici della violenza
(contirma in 2.a pag.)
2
pag. 2
N. Î6 — 13 selliembre 1963
13
a:
2 ’r'.r T 1 <M !
Su üïiè f via deserta
Leggere Atti 8, 26-40
Da tempo lo Spirito Santo ha preparato il piano ili salvezza che
si coneluderà con la conversione dell’etiope. A questo piano hanno
collaborato inconsapevolmente lo scriba che ha copiato il libro del
profeta Isaia e il fariseo che ha compiuto l’opera che oggi compiono
i nostri colportori.
La scena del racconto si apre nel momento culminante. Dio associa la Chiesa alla vittoria dello Spirito. Filippo riceve l’ordine tassativo di recarsi dalla parte di mezzodì, su una via deserta. Là si trova
un uomo che legge la Bibbia, senza comprenderne e riceverne il messaggio. E’ un uomo che Dio ha scelto e che lo Spirito ha già preparato al ravvedimento. La missione della Chiesa consiste nell’andare
a mietere ciò che lo Spirito ha seminato.
Intercediamo per le Società Bibliche, per i colportori e per i missionari, in particolare per quelli che lavorano in Etiopia.
Questa br&ve meditazione biblica,
prepafrotaì da^ Samuele Giambnrresi, è
una delle 365, preparate da un nume^
roso* gruppo di pa\s\tori valdesi, che anche quest'anno ilo.\ \Chmdì(tnn 'Si dispone
cv pubblicare, per la lettura] quotidiana
nel 1964. Lai raccolta di meditazioni
uscirà prossimaanente, in duplice edizione: a volumetto, come per il pas
sato, e a calendario, con fogli quotidiani '^distaccmbifi. Il prezzo lievemente
superiore quello {dello ficorsia' anrt\o,
sarà preso precisaìio, -Judirizzare fin
d'ora alla Claudiana, Via Principe
Tomnuiso 1, Torino, le ordinazioni,
che saranno evase nelTordine di arrivo.
Una giornata di ristoro e di appello
A 1.300 m., inizia il Villaggio evangelica ^foto L. Ghiaireilla)
La mattina del 15 agoisto la Ccmumità
Evangelica Valdese di Catanzaro, in buona
parte raippresenta'ta, partiva in pullman da
Piazza Ma'.leo'tU alle ore 7 circa dirigendosi
verso la Sila. La torrida temiperatura catanzarese del ferragosto veniva rinfrescala con
Varia fresca e pura della montagna. Dopo
un viaggio di circa 45 Km. si arrivava, attraversando prima il Villaggio Mancuso, al
Villaggio Evangelico. Quando si è lassù,
alValtiitudine di 1.30Cm., non solo viene ristorala Vaniina dalla presenza del Cristo,
ma lo sguardo ha la sua parte di gioia nel
mirare il verde pancirania dei pineti.
Era presen'.e il Pastore Frank r^corza, venaito da'gi'i Ü.S.A. a visitare i suoi cari
e a portare un messaggio di consolazioine
e una parola di esortaziione alla comunità di CaL'ainzairio. Ore 10,30: culto preeiedulo dal Pastore Frank Scorza. Dopo
avere scelto il nome Bethel che ricorda la
fede dei patriarchi d’I&raele, egli ha dato
un ccmmovente messaggio ispirato a Ronfani 1: 16-17 «Poiché io non mi vergogno delVEvangelo; perchè esso è potenza
di Dio per la salvezza di ogni credente a.
Paolo, dopo essere state educalo alla rigida osservanza defila legge farisaica, aveva
conosciuto l’amore di Cristo per la salvezza delle anime. Ma non basta noin vergognarsi dell’Bvangelo : oggi, nella grande
confusione di questo mondo, basa.a su false dottrine, una sola cosa deve trionfare:
VEvailigelo di Cristo. Iddio ci ha perdonati
pei mezze della presenza del Cristo Crocifisso e risuscitato per darci la vita eterna.
I\on vi vergognate, o fratelli di Catanzaro,
di dare la vostra testimonianza di evange
Ilei. G’Idoli saranno distrutti e dimenticali.
E rìmarr:! il solo nome polente e vitlcrioso:
ogni ginocchio si piegherà dinainzi a Lui e
ogni lingua confesserà jl nome di Gesù
Cristo alla gloria di Dio.
,\1 bel messaggio del Pastcre Scorza erano presenti, oltre alla Comunità di Calani-aro, simpatizzanti e parenti cattolici, 1«
famìglia del Dr. La Scala <]i Pizzo con la
vedova del Pastore Seta, giovaui del campeggic, Ira i quali il figlio del Dr. La Scala,
Giovanni, e un giovane della Chiesa Melodista di Milano.
famiglia, grazie a iiilla la Comunità Valdese di Catanzaro, di S. Pietro Magis-ano e
Vincolise,, ail iicstro tesoriere Luigi Lanfranco e a tutti i consiglieri deÌHa noisra
(liiesa per la riuscita della gita. E’ dovero
so il grazie al giovane Dario Scorza, animatore di dello campo e guida della gioventù
evaingelica catanzarese. E grazie al direttcre del team ecumenico Frat. Ben Boss
e a’ Frat. Giorgio Pon.oin per la loro collaborazione al campo.
E anzitutto grazie a Te, o Signore, che
hai creati questi luoghi per redificazione
delle anime, che il tuo divin ftgliuolo ha
riislciattalo. Gloria a Dio! E. Scorza.
PERSONALIA
Solo ora, per una deplorevole svista,
ci rendiamo conto di non aver felicitato il Pastore Gustavo Bouchard e Uà
sua Compagna per la nascita della
p-ccola Daniela; ma il nostro augurio
per tutta la loro famiglia è vivo e affettuoso.
Il Dott. Emanuele Quattrini ha festeggiato, a Perrero, il trentennio di
servizio quale medico condotto dei
quattro Comuni della Val Germanasca. Alle dimostrazioni di affettuosa
gratitudine che egli ha ricevuto, vogliamo unire la nostra paroila di riconoscente apprezzamento per l’opera
da lui svolta, anche presso- rOspedj.le
Valdese di Pomaretto, e il nostro augurio più cordiale, ad multos annosi
II, prof. Filippo Scroppo, professore
all’Accadeinia Àlbertìna di Torino, è
stato nominato membro dell’Associazione artistica italiana che fa parte
deirUNEISCO. I membri, scelti fra
pittori, scultori e incisori, non possono essere, per statuto, più di cento.
Ci rallegriamo con il prof. Scroppo
per questo nuovo riconoscimento artistico.
Tulli lianno preso pnslo .airombra dei
pini per il na?lo d’ mezzogiorno, lislorati
dall’a-i'qiia fresca sgergante abbondante da
due funzionali fontane, grazie al lavoro dei
fratelli esteri ed italiani, diretti dal bravo
dìrellore (Jeì ramno. Geom, Dario Scorza.
Dono il t3aslo i giovani lian.nc dimostrato il loro amore ner lo sport. Si sono smaltate molte foto di cui una qui sopra.
Dopo una siornala spesa così bene, ahhiamo lascialo con rammarico il villaggio
pei’ ritornare al nostro lavi ro quotidiano.
Diciamo grazie al Dr. Frank Scorza per
l’in.ercsse e l’amore che lo spinge per
l’Evangelo nella terra d’Italia, un grazie al
veterinario Dr. La Scala e alla sua gentile
.Acquistando i VIVI MARSALA
dal fra'.ello Garzia Salvatore, via
Cappuccini, 6, Marsala, contribuirete alla creazione di un fondo nella costruzione di un’Opera Evangelica in Marsala, in quanto tutto
il guadagno, escluso il mìnimo indispensabile al suo fabbisogno familiare, va devoluto per l’Opera
stessa.
Cartone propaganda 6 bottiglie
litro L. 2.400.
Chiedere listini prezzi.
ECHI SINODALI
Valdesi sulla Sila
La Facoltà di Teologia
e le vocozioni pastorali
Sulla Facoltà -di Teologia non v’è stato,
quesit’anuo, lalllcun diiballito sinodale: e
non soltanto per niuneanza di lempo (la
contfroirelazione è stata letta il venerdì
alle 10,15, -e i lavori sinodali si chiudevano alle 11...), ma perchè non v’erano
argomenti di rilievo- da disi-uiteire. Trarremo quindi alcuni dati essenzialmente
dalla relazione della Commiss'ioTie d’esamie.
« La decisione del Sinodo 1962, i be ha
nominato il prof. Bi-tino Corsani alla caltedira di Nuovo Testamento, ha permesso
di suipeirare la crii&i aperta con la scomparsa dolorosa del prof. Giovaoni Miegge.
Sì che, a/niche se l’anno decorso è stato —
come s-i esprìme la relazione del Co-nsiglio — ’un a--.no di transizione’, per ¡il
necessario ambiemamento dei proff. Soggin e Corsani^ si può prevedere come
prossimo un assetto' definitivo, più equilibralo e funzionale, nel lavoro della Facoltà ».
Particolarmente numerosi i doioenitii »tra.
nti-eri che hanno dato il loro apprezzalo
apiponto al lavoro della Facoltà, in quesFamno ’coniciliare’ che ha visto convergere a Roma tamte personalità ecumeniche e che è stato indubbiamente, per doceni'i e studenti, un¡ anno /particolaruienile
vivacte ed initeressante.
« In .seno al Comaiglio, si è avviata ima
più equiiLibraita dislribrazione di earielie e
di iinlcOTTibeinize, al di fuoiri dell’>n'segin.ainerto », e, alla fimo delll’anino è sitato defimlto in linea di massinia il iproblenia del
deicanalo ( eseiroitiato nielTanino deioorso « in
foirmia coillegiiale idai qiiatiliro ititolari ») ;
ramcolla un’ampia dociuimeintazioinie presso
molile allllre Faicollà,.« è risulrato che il .slsiteima di gran hmga .più diffuso e funzionale: è quello ebe iprevede amebe ;per II
decanato un ineairieo a lenupo e a rolazioii'?. Ili Coinsiigllio lía quimdi deciiso di
procedere per alcuni anni ad un espenimemilo di iincarico a rotazione ainiTuale,
domo di che riferiim im Simodo, in vista
di uiiia defiuizionie ^egolanneriliare ».
Già abhiiasnio acicìeiimato — aneihe nel
passato — ai raipiport/i eeiuniemlci piariti.coilaimienite iirr.eiuisi inainileinutii quesit’anno
dalla moslra Faeoltá, in coinicomilainKa con
raipertura del Vati,cano II. « E’ stala una
oiocasiioime eccezioniale per far conoscere in
cencihie .più va.aiie la noistra Facoltà e la
Cbieisia valìdieise. Sopiratil.uUo, pur serharfrlo
-‘oscieraza dei noatri limitli, ci permettiamo
di notare ellie l’.i.mipoirliainza delFopera svolta dallia nostra Faicoltà non è assolutamente proiporzionale aireseguità dei suoi
mezzii ,e dielle sue forze: la nostra s'ituazioue di iproteatamilesinio niimoiritario a direltilo loomitatto i'om. ii cuore del mondo calto'liiico ci mietite certo in una posizione di
Oisservazione particolarmente favorevole,
ma diamo atto com ricionoscenza ai nostri
docenili dell’i'mpeigno e della lucidità con
cui svolgono una funzione dii senliuella,
a/l’initeimio della mostra Cliiesa e .nelFEcumene, ove sono sempre possibili preoccupaimli diisoriieinitamenti », mentre d’altra
piante portano in seno alla nostra Chiesa
Finisoistiluibile fermento dell’aggioirnamento leolo giro.
Airtdbe i irappioirti fra Faco’tà e Chiesa
Valde.se somo statii più stretti che in passano: « grazie airimpegmo elei Corpo docenite — e aillla. presenza del 4° professore
— la presenzia della Facoltà in varie nosure l'iomiunità è ifflaita espressa anlrhe... fisi>aimienile ! Se in ipaasato è stato apiesso
lamientato un certo distaccoi », qiuest’anno,
oltre alila inininovaila visita, alle Valli Vaidesi, di tuittìi gli tìliudenllii, nelle vacanze
fra i due semieetri, in molite coniiu.nilà e
città i docenti hanno tenuto predicazioni,
cionferenize e co.nversazi'oni. Docenti e studenti sono stati invitati « a proseguire
questi contatti, che nel igiro di alcuni anni
do,virehib.ero creare nina mag'g'i'ore conusti-einza e un più etrelto e cordiale raipporto fra. la Fainoltà e le comunità, oncasione
non ultima al chiarirsi ed esip'iiciitarai di
vocazio-ni pastorali, senea dimentiicare la
imipori'ainza dell’apporto di pensiero leoiogico che i nostri docenti — a voce come
del reiSlo con i loro iscritti — piosisono e
devono offrire alle nostre comunità ».
« A questo sforzo di .presenza nella Chiesa, da parte della Faco’tà, come hanno
risipoislo le comumilà? Per ora, assai tiepidamente, anche per ciò che riguarda le
offerì'e; e tale disinteresse è siinilomaticamenile parallelo a quello con cui esse seguono (o non »eguono) l’attività del Collegio Valdese e della Scuola Latina. Mentre le -Ohiese hanino speso nel 1962/63 oltre 64 milioni per le spese locali, mentre
hamno offerto quasi 10 milioni alla CIOV
(oltre i doni in matura), hanno' inviialo per
la Facoltà di Teologia apipena L. 1.431.685
( e per il Collegio e la Scuola Latina Lire
1.007.000) ». Di fronte allo sforzo coiinpiuto per coislruire ohiese e sale, di fronte
alla realizzazione di molte opere sociali,
viene da chiedersi : « Che ce ne faremo
dii chiese, quando non avreimo chi v,i an'
nunH PEvanigelo? <he ce ne faremo di
opere sociali, quando mom avremo quadri
evangelicamente formati per operarvi dan
dovi una tesitimonianza chiara? e come
Jrasenreremmo — non solo economicamente, ma anziliuillo moralmenie — i pochi, preziiosi istituti nei quali questa formazione può essere data, nel nostro pae
problema ’strategico" de.'la diffiicoillà senilire maggiore, negli anni veirturi, di provvedere il niiniisteroi pastorale ,a molte coinunità, iproprio ora che si moltiplicano,
in Italia e all’estero, richieste e appelli;
si itra.lta invece in primo luogo di un riflesso preoccupante del carente senso di
i'ippegno vocazionale ohe si fa sentire ne!rinsieme della nostra Chiesa, ora ohe essa
si! affaccia — i .simigoli membri, non l’organizzazionel — ad un relativo henessere
economico. La stasi evamgelistica che dobbiamo registrare su quasi tilt’,! i fronti è
streltaraente legata a ones'a larga assenza
della gioia e del desiderio di proclamare
3 Evangelo al mond.o. Certo, il Signore
solo rivolge la vocazione e snscila l’chbedieinza gioio.sa ; ma siamo una Chiesa che
DÌIcidhiia alla Sua porta? uua Chiesa che
desidera a.rdentemente queste voca,zloni,
non ai fini egoistici di avere parroci nelle proprie parrocchie, ma con fame e sete
della Parola di Dio. per ,sè e per l’ambiente circostante? Ci pare che parlare
.'lei (pirohlema :fìnan,zia,r.io ideg'i sca.rsi stipendi ipastorali) sia, in tale icontesto, del
tutto seconidario. e possa anzi distrarre
pericolosamente la noslra attenzione dal
problema ultimo a problemi ipenulitimi,
-i.flessi ».
E cosi iconn-ludieva la C. d’e.: o Tennitiando, esipriniiamo ila nostra fraterna gra■tiiiluidine ai docenti per rinipegno con il
quale si isono dati al loro miniistero di
dottoiri, imipegno' gravoso sia per la diurezza della disciplina del lavorò teologico,
spesso isolato e non s«'mpre debitamente
apprezzato, sia perchè i bau-ch i semi vuo ti
sonO' alitrettanto trteti per un professore
in oali'edra che per luiti' ipastore -sul pulpito
I nel caso presente, poi, le due attività non
sono distiniguibili) ; ai membri del Consiglio della Facoltà, che nella misura delle loro passibilità di tempo lianno portato
con il professori la resiponsabililà culturale
e pastorale della vita della Facoltà; agli
amici, in Italia e aH estero, che hanno sal'uto fattivamente esprimere quella -solidarietà che dovrebbe essere cosa di tutti
noi.
« E preghiamo, Beriiament'e, perchè i’ Si.
fflnore nianldi molti operai uella sua messe ,e la nostra Facoltà, proprio ora che
può prevedere un più funzionale e nic-co
evoligiineinto delle sue attività, non resti
uno strumento solo parzialmente utilizzato per l’utile comune di tutta la Chie.sa ».
E" stato votato -per a-rclamazione questo
o. d. g.:
II Sinodo, esaminato l’operato del
Consiglio della Facoltà di Teologia,
— lo approva, rallegrandosi per l’udienza da essa raggiunta;
— ringrazia i docenti e i membri
del Consiglio per l’impegno con cui
hanno assolto al loro ministerio;
— pone con urgenza l’attuale scarsità di vocazioni pastorali davanti albi coscienza di tutte le Comunità invitandole ad una preghiera perseverante.
Riieo'nfermati i memihri del iCoin;.-igllo
di Facoltà, salivo la n-omiina del prof. Salvatore Oaponetto, a sostituire il prof. Mario- A. Rollle-r, il quale a causa dei suoi
impeigni si è vi-s-to- -coslire-tto a decli-nare
uln’eve-n-tuia le riin oni i na.
Protestantesimo e Besistenza
[segue dalla La pag.)
che opprime. Sarebbero andali all «onibat■'i.neimto ,e alila niurle confortatR dal 2)ecca
fortiter di Liniero e non solo da l’Evangelo iptarizializzaio del tardo Riis-vegl.io. Si
sarebbero semllti teologicamente sulla Uftiea di G iana velilo e d i Airnaud, im vefce d-i
esis’ere eostretli a ritchiamiarviisi in modo
«emtinieini'ale, e quimidi imiromipilelo.
« Avrebbero... sarebbero...: chic significano tu quesi’i eondiizioniaiH? Signìfirano
Hie abbiamo mantcalo, (‘he iH nostro errore hia portalo delle (‘oniseguenze ; ma anribe iclb-e il riicono’&ctpre questi errori come
enrori, e noe come fatili giusiiifìcati dalle
drK’oS'lanze, che il’avere di fronte ad essi
moni la coscienza liranquiilla ma la co-scienza iniquieta, è il miglior stimolo per noi
(die in qaiesiìa deludente Europa del dopoguerra sentiamo osicuramente ma in
modo profondo di non potere e di non
do'vercii liasiciare andare a questo immen-so
ip'aleracichio benedetto dialla Pacem in terris; per noi die vogliamo coniSilderare la
presente fioritura -deMa società occidentaie per quello die è: un’estate di S. Martino; ohe non vogliamo confondere Kennedy con un rinnovaiore, nè un miracolo economilco con un’epoca oreativia, nè
la difluisicne dei conisunni e del benessere
l’on la soluzione dei tremendi problemi
sociali del secolo.
« Per e^pirimere questa nostra protesta
crìtica (ontro il ’grigiore presente’ abbiamo bisogno di un simbolo, di un mito,
e lo usiamo senza scru|polo: il mito della
Reisistenza, e, nel raso italiano, il mito
deMa Resistenza soffocata dalla restaurazione democrisliana deirinicredibile dopoguerra dei De Gasperi, degli Sebiuman,
degM Adenauer: ma per noi' .(xedenii questo mito non diverrà mai un idolo e affindiè non lo diventi accettiamo il problematico binomio Protestantesimo e Resistenza. Cioè: la Resisiienza (quella del ’43
e quella della luimga notte dennoeriistiana)
come protesta, come roUura di un malvagio ordine presenie in nome del Futuro
assoluto di Dio; le il Proleslantesiimo come resistenza, sia nel senso che aocelliaiino a viso aiperto la cosciente partecipazione di molti evangelici alia Resfistenza
come espressione della testimonianza della Chiesa in quél momento, sia nel senso
elle valutiamo la nostra missione di diìesa come sempre rimnovantesi protesta, come volontà di rottura e di denuncia: come volontà di accettare la jios'lra insop
primibiLe condizione e vocazione di « foresitierii e pelil'egri,n.i », doè di (V'^icanei,
iiomadii e viventi al margine di ^lueslo
mo/ndo ».
Giustamente R. .\isbet avveniva, rifuce'Uflos! ad una lettera SHM’itlaicli da France»co Lo Biue, che di fronte ad ogii< ideologi'ci la Chiesa non può che mauienere
(( una riserva insoppirinilhiile e foiidaiuentale », ed è amclie vero che « qua mio i vari partiti politici si avvedono di non poter
agigainiciare e inquadrare la Chiesa ■ ris’iana, la gettano via con oolilera e dis-|trezzo.
Ma così ha-nino fat-l-o di Gesù, -quanuio egli
ha cbiarainenle avvertito che il suo Regno non era di questo mondo ». Tisi la via
non possiamo miai esimerci dal chii derci
se non siamo geitlali via, come (.diiesa,
perkdiè abhiianio perso il nostro sapore.
A tutto questo dobbiamo ripensare,
venl’annF dopo, per le scelte di oggi.
W ISTITUTO PER RAfiffl
(( Casa Cares », di Firenze, è un i sti luto
evanigelico a carattere familiare clic accoglie ed assiste nei loro studi ragazzi di
diversa età che si trovino in diffik’ili condizioni familiari. Sono numerose .e domande già pervenute alil’lstitnio per il
nuovo anno scolasitico, ma la difetto i'I
personale che dovrà asisicurare il funzionamenito dei vari servizi della Casa ed in
modo particolare que/lo 'Cihe dovrà sorvegliare ed assistere Ì ragazzi.
La Direzione di Casa Cares spera che
possa intereissare qualcihe studente o studentessa, di grado universitario e di fede
evangelica, lo ìnivilo a venire a servire
il Signore tra i nostri ragazzi, prestando
una attività che sì -concili con la possibilità di compieTe gli istudi universitari a
Firenze, ospiti di Casa Cares.
L’invito è rivolto a cbiunque ritenga
di avere !o spirito ed i requisiti che occorrono per un iservìzio ciristiano di a®*
sislenza ai ragazzi.
Rivolgersi, per informazioni ed evetiluali intesq, alla Direzione di Casa Cares,
Via Aretiiiia 509, Firenze.
InifaWi, quesito è stato il grande, vero
pirobiema che lia iravagilialo la vita della
Facoltà, come di tuUa la Chiesa: la carenza di vocazioni pas'torali ; gli sluden’.i,
e in particolare quelli valdesi, sono pochissimi. Ora, « noi (pensiamo die la nostra Chiesa, La quale -laiiili doni ha ricevuto da Dio e ha fruito di tanti segni di
polìdarielà da parte di Chiese sorelìle, debha rendersi seriamente conto di quanto
sia serio e urgente tale problema: non
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settembre 1963 — N. 36
P*g- 3
Il 30 e 31 agosto a Torre Pellice
gli
uomini
VI convegno di studi storici ßiwm si hiiiuak
«i è svolto a Torre Pelliee il 30 e 31 ago
älo il VI C'JTivegno di Studi sulla Riforma
i Movimenti religiosi in Italia, promosso
ed oraanizzato dalla Società di Studi Valde-i Esso Ita raccolto come di consueto
una larga adesione di intervenuti e un buon
pubblico di ascol'atori interessati, e rienira . rmai nel numero delle manifestazioni
culturali ad alto livello che caratterizzano
Testate di Torre Pelliee.
11 nomerò delle comunicazioni presenta
le sedici in tutto, oltre ad una del prof.
Firpo, non annunziata nel programma, denotano Fin eresse che l’iniziativa ccntinua
a raccogliere nel mondo degli studiosi italiani die si occmpano dei problemi di storia religiosa della nostra penisola.
Il convegno Ita avuto inizio venerdì pomeriggio: dopo alcune parole di saluto de'
presidente della Società di studi valdesi,
prof. Armand Hugon, il medesimo viene
designalo a presidente del Convegno, e si
passa .senz'altro alla serie di relazi.ni. ¡Non
possiamo qui fare altro che dare un sommario cenno di quanto esposto dagli oratori. c delle discussioni che seguirono i vari
gruppi di cLmunicazioni.
Per quanto concerne il Medio Evo, il
prof. Manselli. deH’Università di Torino,
presentò alcune sue considerazioni sul do
meiiican 1 Moneta da Cremona, che fu uno
dei primi inquisitori dei Valdesi nel XIII
ser io, e die scrisse quindi una delle prime testimonianze .sul Valdismo; il prof.
Gönnet, di Oslo, ha presentato nella problematica che li concerne due eatecliisnii
valdesi de] .Medio Evo, facendo notare la
loro ¡spirazione dal pensiero degli Bussiti
di Boemia; c il prof. Cegna, di Torino, lu
c.saminato e presentato l’opera pölemioa an
livalilese di iiii certo Cassinis, che scriveva
Culto Radio
DOAìGNICA 15 SETTEMBRE
V-i-t, Manfredi Ronchi
« Apuslnli e fratelli a concilio»
DO.MENICA 22 SETTEMBRE
Pa.stcre Pier Paolo Grassi
II c'imbattimento della Chiesa
PRO DEFICIT
- ECO-LUCE „
(Quarto elemo)
Maria Teresa Serra (S. Remo» L. 5,000;
l.iilia Serrili (Pinerolo) 1.500; Vincenzo
Tacria (Torino) I.OOO; N. N. (Torino) 400:
Rihet Liliana (Torino' 1.000; Bein Mirella 'Torre Pellieei 1.000; Franco Serafino
(Torino) 500; F. Michelangeli (Roma)
1.185; (Lty Luciano e Rita (Bergamo)
5.00(1: Pons Remigio (S. Seccndo) 500; N.
N. I Firenze) 5.000; Graziella Jalla (Torre Peillicel 5.000.
al principio del ’500, e la cui testimonianza
In» indubbio valere documentario circa la
teologia valdese- allo scoppio della Riforma protestante.
Passando al ’500, secolo della Riforma,
il prof. Dufour, di Ginevra, illustra un documente inedito sulle chiese valdesi delle
Valli nel 1556: si tratta di una let.era di
grande interesse, in quanto espone la situazione deile Valli al momento in cui si andavano formando le prime chiese organizzale e si stavano costruendo i templi, li
prof. Meylan, dell’Università d¡ Losanna,
parla dell’arresto avvenuto nel 1565 per
motivi vontessionali di un pasiore Brolliat,
vHmuito in quell’atnno nel smo paes-e d’origine, ad Aosta, e delle proteste diplomatiche
che Berna presentò in tale occasione. La
relazione del pref. Valdo Vinay concerne
edizioni del famoso libretto cinquecentesco intitolato (( Il beneficio di Cristo », e
specialmente quelle fatte in Germania nei
secolo sborso; l’interesse del mondo culturale e religioso per le opere dei riformatori c anche documentata dal pastore Santini, il quale illustra nna traduzione italiana
del piciolo catechismo di Lutero avvenuta a Costantinopoli verso la fine del ’500 a
cura dii un ipaislore tedesco, e (destinata
probabilmente agili schiavi cTiistiani dei
tuircilii; e così i‘1 prof. Rotondò di Moidena preseinita tutta una serie di casi di
eresia nel Modenese e nel Veneto nella
secotnlda metà del secolo.
Passando al ’700, nella mattinata del sabato, il prof, Recupierati di Torino parla
dei contatti avuti dal famoso storico Giànnone con il mondo culturaré protestante di
Lipsia c di Ginevra, e il prof. Capoiietto
dj Firenze presenta alcune lettere inedite
del card. Passionei, atte a chiarire meglio
i suoi interessi per le idee gianseniste.
Le due relazioni com^rnenti T800, l’una
del prof. Maselli di INapoli e l’aLra della
sig.na Long di Roma, mettono in risalto
lutto il fervore di idee religiose che pullulano nel perìodo ed accompagnano Tunìlà
d’Italia ed i contatti con gli Stati Uniti e
il mondo protestante eurcpeo: si tratta di
tutta una storia che ò ancora da scrivere, e
che presenta pagine insospellale ed interessanti.
Che poi la religiosità degli Italiani abbia
aspetti parlico'lari, ce lo rivelano le relazioni del prof. Moscaio, di Rema, sul millenarismo di Davide Lazzaretti, e quella di
M. Pierini sulla conversione all’ebraismo
d| un folto gruppo di contadini del Gargano: i seguaci del Lazzaretti, ucciso alla fine del secolo scci\so in uno scontro con la
polizia, sono Uillora viventi ed organizzati
nei dintorni del monte Amiata in Toscana,
c considerano il loro fondatore come un
profeta; e i conventi,ti di S. Niiicandro del
Gargano sono emigrati in Palestina come
molti ebrei di tutto il mondo!
Ultima relazione, quella del doti. Pitocco di Roma, il quale presenta un’indagine
sulla vi a sociale ed economica di Colleferro, cittadina del Lazio dove in questo
dopoguerra è sorta una (diiesa valdese.
Fuori programma, ma non meno gradito,
il prof. Firipo illustra uno scrìtto inedito
del grande filosofo Campanella, il quale
metteva in guardia i Veneziani del ’60^^ dall’.' idee calvinistiche sulla predestinazione.
Un convegno pienamente riuscito, e svoltosi in clima di perfe-ta cordialità oltreché
ad un livelle che vorremmo chiamare accademica, e che avrà, senza dubbio, la sua
settima edizione l’anno nrossimo.
E
E‘ morto nella sua residenza, in Lorena. Robert Schuman, lo statista framese
che qua cuno ha chiamalo « padre dell’Europa ». Era un ca. olico commio;
operò nella Resi?tenza framese e
a..a sua azione si può far risalire in larga misura la formazione del Mouveiuenl
répuhlÌK‘i.;n populaire i MRP), la democrazìa ici'isliiana francese. Convinto europeista, così scrive di lui su La Slampa Sanàr:. Vola: «L'Europa era stata la grande
passione delia sua vita. Con De Ga-peri
e Adenauer era comiderato il padre delridea unitaria, ma, nonostante appartenesse alla loro stessa fede politica e religicsa, aveva forse avuto una visione più
vasta della loro, meno vinKN>lata alle esigenze di par.ilo, ed è certo comtmque che
la Comunità i arbotie-ac^ciaio, nucleo dì
tutte le successive realizzazioni, è un’opera quasi es.cllfusii(vanie!n.te sua »,
Non abbiamo mai lan iuto il nostro dissenso da quest*« Europa cattolica » lei si
creda, non per fazìosiilà confessionale);
forse però il fallo eh,e R. Schuraan si sia
allonlana’.o daLa ¿¡cena politica francese
al giungervi di De Gaulle, può indicare
fra Fallirò che anch’egili rifiutava 1’« Europa carolingia » imipemiaita sull’asse Parig'i-Bonin, in chiave gollista-adenauerìana,
sotto i'I peninaciclTio atomico fraineese. Ma
è possibile un’Europa cattolica che non
sia un’Europa carolingia, cioè raggrumata
attorno al blocico coniservatore franro-tedesco, che in quei due paesi mon l»a ancora
Irovaiio, nel dopoguerra, una vitale opposizione? Per parte nostra, non c’è altra
Europa che quella ohe iincluda aniohe la
Gran Bretagna, gli ^lati soanidmavi e quelli iberici liberali (NATO e teorici della
« nuova froJiitiera » permettendo), e .ohe
non sia inilesa ini funzioue essenzialmente
opiposì'loria allFolii reco ri iiì-a.
Cinema
Si oliiuide la XXIV Mostra (d’arie) cinematografica' di Venezia. Noteremo -— senza sotloliiineailure siMov.iniisiliche — che il
cinema italianoi ha npoiiato tutti i ,premi
maggiori ai festivals iCiiiiieimailografii’i tenutisi finora nel 1963: Mar del Piata {Il sorpasso), Ganines ili GatiojHirdo)^ S. Sebasnian ili mafioso)^ BerlJ'no {U diavolo),
Moisica {Otto e mezzo) : ma quello che ci
Ila iniagigiormieinile rallegrati è ¡stato il conferfimenito indisicusso del Leon d’Oro a Le
mani sulla città, di Fraitcesco Rosi: giurìa e pubblico sono dunque stati sensibili
a « la vigoria della stesura — così un criitico — e il caildo messaggio civile » di
quest’opera del regista napoletano, ohe
-coinir iiniua la seri e f el i Clemente aperta con
La sfida, I magliari e Salvatore Giuliano,
olilimi esempi di un cinema impegnato nei
pirobr^einiì vivi de^la società, senza che la
retorica moraliislica o tropp-o marcate faziosji’.à (poliiiliche turbino la scarna rappresentazione arlisbiiica. Si attende 'Con vivo
ineresie la programimazione di questo
film dedicalo all’analiisi delle specuilazioni
edilizie, tri&.emeniie d’aMualitá nel nostro
dopoguerra.
Riooiti in agape fraterna
gli amici della Scuola Latina
Nel Convitto di Pomaretio si è riunito domenica 1 seltembre un folto gruppo dì amici della Scuola Latina: si era come in famiglia attorno ad una mensa preparata con molta cura dal gruppo di servi
zio estivo ed invernale, diretto dalla sig.na
Castagno. C’erano rappresentanze varie della Svizzera, Germania, Norvegia e naturalmente delle Valli e della penisela: inoltre
\ era pure il Pastore Carlo Gay che rappresentava la Tavola Valdese. Al termine del
pranzo la presidente del Comitato degli
Amici, la signora Uala Beux ha recalo il
saluto ai convenuti ed il benvenuto agli
amici dalì’estero; iJ Pastore locale ha rapidamente fatto il punte attorno ai problemi
essenziali discussi nel corso dell’inverno:
1. l’argomento dei restauri trattalo dalla
nostra Amministrazione centrale e naturalmente dal nostro gruppo sarà approfondito
ne( mesi futuri; i geemetri Gino Rostan e
Mimmo Rostagno hanno gentilmente effettuato gli opportuni rilievi ed affidati all’architetto Decker gli elementi necessari per
presentare un progetto; siamo fiduciosi che
molto presto la Tavola possa dare il via
alla progettazione dei restauri non appena
saranno superate le difficoltà contingenti.
2) Taltuazione deUa legge sulla scuola unificata è Un elemento essenziale per consentire a tanti alunni il proseguimento degli
studi; d'altro canto, questo avvenimento
h>a rìiproposiLo ai noistri ambieotii responsahild la validità o meno della presenza
delle noistre scuole ; ci furono nel corso
d'elle sedute note dii comprenisìbilie pesísin.ismo, motivate non 'Soltanto da incertezze
sul numero fuluro degli alunni ma altresì
da molivi d’ordine eionomico; non dimentichiamo che i dipendenti della Tavola vivono delle offerte delle comunità ncneliè
di preziosi aiuti dall’estero; e non dimentichiamo neppure che le offerte sono nella
maggior ijarte dei casi delle elemosine per
opere e chiese co®'t*‘eiie a mendicare per
ra scarsa generosità dei donatori. Per
reñidero funztioinali le nostre varie opere
urge sposarne la causa, inleresearsi a
fondo delle persone Ohe faticano, delle
iliffuollà che ìmconiliraino, nonché di tutta
r opera nel suo inisieme.
Quaiìido la chiesa s’ appassiona per
tulla l’alliviià spirituale e sociale l’ompresa la Scuola Latina, le ombre di crisi o dì
incertezze scompaiono. Purtroppo, si preferisce rimanere spettatori, tacitando la coscienza con un obolo lasciando a pochi, a
pochissimi di educare generazioni di alunni, dii curare orfauì, e ammalati, di
affrontare i problemi sociali. 3) Durante
l'anno gli amici della Scuola hanno lanciao un appello per delle borse di studio per
alunni provenienti da qualunque parte d’Italia ed in condizioni disagiate e che intendono frequentare la Scuola Latina. Le
borse di almeno L. 50.000 dovrebbero esse
re versate per la durata di almeno tre anni ; naturalmenle si accettano anche offerte
più modesle, atte a costituire una borsa
anonima ed assegnata sempre alle stesse
condizìcTii.
La prima borsa è sitata offerta dagli Amici del Collegio a mezzo di una gentile lettera del suo presidente dr. Enrico Gardiol
ai quale esprimiamo la nostra ricionoBcenza.
Da queste colcnne lanciamo ai lettori
delTEco un vibrante appello: le offerte
\f.imo inviate alla Direzione della Scuola
Altri oratori hanno dato interessali mes
saggi : il Prof. Giovanni Gönnet ha ricordato l’anno trascorso alla Scuola ed ha
esortato a continuare nella missione deli'insegnainento dei nostri Istituti. Il Pastore Carlo Gay ha ricordato la particolare
funzione del nostro Istituto e la imperlante
tes iinonianza che è chiamata a compiere
Q.mihe sotto il profilo culturale ; quale rappresentante, seppure a (itolo privato della
Tavola ha ricordato il punto di vista della
nostra Ainministrazione ed ha promesso il
suo vivo interessamento.
Con mol a gioia abbiamo pure udito i
messaggi del Pastore Guido Mathieu, antict> Pastore ed entusiasta collaboratore della
Scuola, del Pastore tedesco Heidegger che è stalo nominato membro onorari' del sodalizio degli amici della Scuola
Latina, il taro fratello Carlo Schiibach di
Basilea sempre presente nella vita della
nostra chiesa, il dr. Aldo Ribet sempre sensibile a lutti i problemi pomarini.
11 pomeriggio s’è felicemente chiuso con
le proiezioni del Pastore Jaliier, esperto
nel presentare una quasi completa galleria
di quadri di ispirazione pastorale e che
ha arriccliito i presenti di molti globuli
rossi...
Il cronista ha annotato inoltre: la decana dei presenti era la signora Gay Matilde
sempre con noi nelle manifestazioni della
chiesa; il maggior numero dei presenti era
rappresentato dalle famigilie Tron, Gay,
circa un quarto dei partecipanti. E’ stato
espresso un ringraziamento al prof. Tron
ed alla direttrice Ines Castagno per l’opera
comipiftiita della ninascita del Convitto, nonché per'l’ottimo pranzo preparalo dalle va
lide collaboralrici della direzione. La pre
sidente d^l Comitato degli Amici Itala Beux
ìia dato le sue dimissioni; la proposta di
nominare il marito signore Beux Ettore è
stata accettata airunanìmìtà con un lungo applauso; la signora rimane a far parte
del comitato; ringraziamo i coniugi Beux
per la loro attiva collaborazione alla vita
(iella nostra Smiola Latina. La provenienza dei .partecipanti era la seguente: Oslo,
Piforzheim, Basilea, Roma, Napoli, Orsara
di Puglia, Vercelli, Torino, San Germano
Chisone, Inverso Pinasi'a, Perrero, Poma'
retto. Abbiamo ricevuto dei messaggi da
]K»rte della prof.ssa Frida Gardiol nostra
insegnante dì lettere in un tempo non tanto lontano e la lettera degli Amici del Collezio.
iiiiiiiiimimiitiiiiiiimmiitiiiiii
iiimimiiiiiiimiiiiiiiiiiiiimuiiiiiii
libri
S. Mastrociovanni : Un Protestante nella
Resistenza. La Nuova Italia, Firenze
1962, L. 1.700.
F. W. Deakin : Storiti della repubblica di
Salò. Einamidiì, Torino 1963, L. 6.000.
— Lettere di icondannati 'o' motte dellU
Resistenza italiana. Niuova Universale
Einanidi 1%3, L. 2.500.
R. Zancrandi: Il lungo maggio attraverso il fascismo. Feltrinélli, L. SOO
G. Bianchi: Venticinque luglio, crollo
di un regime. Mnrsia, Milano 1963, L.
4.200.
I LEYTORI CI SCRIVONO
Chiesa
e turismo
I ti lettore, da Lugano:
Il 26-30 agosto si è riunito a Lugano. inclietio da Monsiignor Angelo
Jehiiìni vescovo del Canton Ticino,
il primo Symposium intemazionale
sui prohleiini pastorali del lurismo.
Erano pfesenili \ card. Guaviani e
Marella e nunierosi vescovi oltre al
clero 1 oc ale. Inv.iil a t o p er son alm en te dal vescovo di Luigaino ho -credulo mio dovere assistervi e devo esserne iriconoscente perchè le relazioni udite 'sul problema sempre
più gigantesco del tuTismo di oggi
(in aliberghii, appartamenti, camping, cura d’aininie ai tuoislti, al p^sonale alberghiero isono state
twi corso di icura pastorale uitiilissimo. E’ su argomenti come, q-ueslo,
su problemi di iindolie pratica dhe
più faciiiltmente si stabilisce il diiado*
go ed è amile posisibile una proficua collabo razione fra diverse confessioni. Nella relaza-one fatta, dal
vescovo di Verona e riguardante
speciaiUiiente i campinig del lago di
Gard a Sii è afferiuatu eli« ima eollaliorazioue era a volte in alito con i
pallori eivaiigelici dei caiinipiing, die
per il 50% sono evangelici, specialniente di lingua tedesca. Suppongo
si traiti di pastori inviali dalla diiesa di origine dei turisili per farvi
opera pastorale. Comunque non .sarebbe bene che ad .Agape o a Torre
tosse indetto ànclie da noi uin convegno per coordinare gli sforzi, fra
le chiese di origine dei Inrisli e
quelle che li ospitano, per avere
'■Ili si occuipa di quella immensa
parrocchia di milioni di evangelici
che per un sia pur corto periodo
di tempo diventano membri delle
nostre chiese evaingelicbe in Italia?
Nei camping ad esempio vi è forse
nelle famiglie die vi abitano più
faciiliità di um incontro sipinitiUale
die nel periodo di assillante lavoro. La Chiesa Cattolica di oggi si
sveglia ed agisce in tutti i campi,
con iintdligenza e con zelo. Nel rispetto altrui, mettiamoci anche noi
siila via di uscire dai limiti die ci
atabiliamo noi stesisi, mentne la vi
la moderna ti offre altri campi.
Guido Rivoir
Ringraziamo per quest' informazione; ci auguriamo soltanto che gli
orizzonti dei lavori di questo convegno siano stati più ampi di quelli
che Risultano dal messaggio che Paoy
lo VI ha rivolto a Castelgandolfo
ai membri della Conferenza delle
Nazioni Unite sul turismo, tenutasi
ultimamente a Roma: il Pontefice
esaltava infatti ” quella forma particolare di turismo che è il pellegrinaggio ” e terminava il suo dire con
un apologo che era un invito, al
mondo come alla Chiesa: " il cavallo sul quale tutti possono montare, come amici solidali, è il turismo... ”. (Oss. Rom. 1-9-63).
Comunione evangelica
e confessionalismo
Un lettore, da Frauenfeld:
Signor Direttore,
ricevo rego armenii€ LECO-LUCE,
l’-he poi passo a un amico, che a
sua volta- lo spcdisice in Italia, perciò non posso rileggere articoli arretrati. Ricordo certi sipnnii su
« Tigri di carta e unioni dì carta »,
e mi penneita una brev'e riflessione.
Questa volta « L’eco delle tigri
(bonarie) » ha susicitato una prò
fonda gioia nel mio cuore, e ringrazio molto il sig. Bo’iichard: mi
ha fatto ricordare una bella frase
di un pastore metodista in una (diie
sa valdese ( ne l’anteguerra). Parlatirdo dei montanari valdesi, disse:
« QuaiTìido le nevi sì sicìoglieraniio
dalle montagne, saremo una sola
chiesa », e allukleva alle nevi delF iuco mprensione.
Noi che possiamo essere presenti
ne la nostra chiesa d’origine, ma
che viviamo nella diisipersione delFemiigrazione, abbiamo fatto una
bella esperienza. Nelilie nostre piccole comunità, formate di valdesi,
metodisti, battisti, penteco8.:ia.i, ecc-»
viviamo sotto il vessillo de FEvangelo che è luce, amore e pace, e
tutti ci coin-prendiamo, non cì sono nevi che ci separano. La fede
non ha denominazione e tutte dovrebbero essere unite con il lega
me delFatiiore di Cristo.
Con fraterni saluti.
Domenico Di Toro
La ringraxzktm.a per la Siur testimonianza), è siumo- convinti che,
carne già è successo sul pA'ino' missionario. idfé decenni, così ora il
fenoin^rio della ^'dispersiono neiremigrazione ' obblighi in qualche
modo. le chiese «f confrontarsi, a
parlarsi, a cooperare: questo confronto> e questo dialogo', Che dannd
di retaiizzaine una ¡rrofondb \unione
nel Signore insieme' creduto e confessato, sono estremamente utili ad
ogni denominazione ^ confessione
cristiana',. Tutiarih non siamo d'accordo con Lei quando ci dice che
la fede noti ha denominazione; sarebbe^ forse vero se Ib: fede fo>ssa
solo un sentimento ma dal momento che la fede è (e deve «essere) anche pensiIeroA modo di intendere e
di confessare) il contenuto della fede. ri sono) differenze che non si
possono' trascurare; perciò, ci scusi,
m<i queiUa fra.se che Lei cita ci pa^
re proprio soltanto una frase, e
una, di quelle che anziché fkecilltare
la .via della corttprensione reciproca, creano) ostacoli, confermando
gli uni in una ¡yroblematiìca 'buona
co)sc̀,nzai' o irrigidendo gli altri
sO‘tto un accusa: in larga misura ingi\ustificai.ai.
Vlvrt dunque con gioia) Vesperienza] di comunione fratiema che
ctpn-e a ¿hnti altri Le è dato di fare
nella' "dispersione deW émigrazione", ma rico-rdi che per essere!) veriCimentei 'insieTne^ bisogna che fiap^
pkivno' anzitutto chi sùtmo noi e
chi sono' gii altri, e che — com'è
smio detto gmstament>e — "Vunione dev'essere por .sdimma e non per
90ttrdzion&". sommiBidosi cioè i
doni di ognuno e non ,elidendosn
(( vièemda quelli eventualmente divergenti.
A Riesi
e altrove
Un lettore, da Riesi:
Il mio airdente desidierio è quello
cihe fu anche uno dei grantdì ipostuiati della Riforma: vedere la gente
ragionare con la propria testa -e
avere ii coraggio di profeissare la
propria fede, costì quel die costi.
Oggi, come i^ri? si vedono «in
giro troppe persone iistruite, diplomale, laureate, che ragionano come
se al posto della ilesta avessero una
zucca. Meillono se stesso al ceniLro
delFuniverso e giudicano -lutto dal
punto di vista del loro utile personale. Dinanzi a qualsiasi avvenimento o fallo umano, non cercano
il perchè, ila causa del fatto stesso,
per poter'lo giudicare seren'amemte
alla luce della Verità, ma lo giudicano secondo la loro particolare
opinione, preoccupati per lo più
so'ltaulo di salvaguarxlare interessi
personali, o di casta, o di fazione.
Se dalia classe istruita si passa
ad esaminare la psicologia del popolo, c’è da.wero da sipaventa-rsi :
non troviamo nemmeno delle opinioni, -più o meno sibaFate, mia la
assenza quasi totale del raziocìnio;
'troviamo il povero animale preoccupalo dai bisogni più elementari
delFesistenza fisica, ehe sì rifiuta
di ragionare con la propria testa
per paiura di andare all’inferno,
oppure si a-tteggia a furbacchione
percihè non crede alle fandonie superstiziose ma si lascia poi incretinire da certi ciarlatani della politica. Nataralim'ente, con un popolo
dhe per paura di andare al'I’infemo
segue pecorilmente le più idiote superstizioni, oppure per mordere un
pezzo idi pane è dìisposlo a calpestare perfino le cose più sacre della
vita, tulle le diittature, tutti i maceiUi, ituititi ì di-sastri sono possibili.
La Oli esa, che dovrebbe essere
Ìa bussola delle genti, non ha mai
alzato la voce. Si dovrebbero seri
vere parole di fuoco; si legga e si
mediti il ca.p. 8 di Geremia.. (,...)
Giot^anni L'Abbate
Amare i nemici
Un lettore, da Roma:
Tu liai perfetilamenite ragione, cariissim o Marco !
Quella « pi( colia moglie di Satana », co-sì come tu efficacemenite ce
la presenti, è un essere profondamente odioso!
Il tuo articolo di fondo (Luce
N. ^ del 30 agosto 1963), quel tuo
artiicolo messo in così bella luce
dadla Redazione, suscita, scatena
nel cuore di ogni lettore benpensante un irrefrenabile, un inestinguibile odio per quella « strega
malvagia » della Signora Ngo!...
Ma (...a -pensarci bene!) Gesù
non ci aveva comandato di predicare soJitanto, disperatameme FAMORE??...
Amate i vostri nemiici!...
Amate! Amate! Amate!...
E allora?... Giavanni
Questa lettera viene dalla Sicilia,
tormentata dallo Spirito mafioso, e
dai una delle zone più abbandonate
e mservite: si spiega così il tono
estremo di questo stralcio di lettera; ma non saremo così ipocriti da
non sentirci direttamente toccati da
quest'uomo che ride dolorosamente dei miti rousseauiani del progresso e che dalla Parola di Dio
ha appresk) la rivelazione della corruzione dell'uomo 0 la sola speranza. quella dell'Evangelo, la verità che richiama ¡'uomo alia donata dignità di ^glio di Di\r.
Abbiamo ricevuto
Per il 'piccolo u.^tionoto\:
Dino Gardiol iSan Seoondo) L.
1.(100; N. N. (Novara) 500.
Gioivanm può uvete la sua parto
di ragione nei suo richiamo, e in
lai senso lo accettiamo: Sitmio tuttavùi un poco scettici, di fronte a
questo amare verso i nemici degli
alluri, verso coloro che con la. toro
violenza fanno volontariamente, cinicamente soffrire altri. Certo, il
Signore giudica e condanna l'odio
che può essere nel no.ctro cuore, ma
non crediamo che voglia soffocare
quel po' di vigorosa indignozion->
di fronte ni male di cui siamo ,mcom capaci: ed è Lui che giudic':
l'oscura, linea che in noi .separa una
vigorosa ma umile indignazione da
un odio pieno di boria. Ci può e.ssfTP una indignazione falsa, senza
umiltà e senza sofferenza; ma ci
può pure es.tere. di fronte al male,
una sofferenza senza nerbo e senza
indignazione: Ri pensioni o a certi
aspetti della predicazione profetica
e ajmstolica. e di quella di Gesti:
quante parole taglienti, quanti giudizi recisi!
4
pag. *
N. 36 — 13 settembre 19íj
Notiziario dolio nostro Comunità
POMÄRETTO
— La nostra comunità ha potuto fraternizzare con un forte gruppo di giovani inglesi ospiti del Convitto verso la fine di
Luglio ed i primi di agosto : atbbiamo avuto culti e riunioni in comune nonché un
culto di Santa Cena e incontri vari. L’esperienza è stata buona per tutti e l’accoglienza de! Convitto è stato ottima, come
sempre. Il nostro gruppo di trombe ha dato la sua buona collaborazione. Ai nostri
amici inglesi inviamo un pensiero ed un
saluto fraterno. Nel corso dell’estate abbiamo avuto visite frequenti: i nostri fratelli
Tzigani, un gruppo di francesi, una settantina di inglesi e poi piccoli gruppi di tedeschi. Oli incontri sono sempre utili per
l’approfondimento delle proprie esperienze.
I nostri trcmbettieri hanno felicemente collaborato per il pellegrinaggio in Germania assieme ad un gruppo di coraBeti ed
amici invitati per quella missione; hanno
pure suonato in altre varie occasioni in
chiesa e all’aperto. Inviamo il nostro grazie riconoscente al Pastore Geymet per il
caldo invito rivoltoci e per la sua non facile opera per la buona riuscita delia visita.
— In queste ultime domeniche sono stati ce>lebrati i seguenti battesimi: Bounous
Anna di Roberto e Rosina; Clapier Paolo
di Itolo e Elsa; Tron Linda di Umberto e
Lucia ; Coucourde Massimo di Oreste e Maria Luisa; Long Marco di Arturo e CRga;
Pons Luciano di Silvio ed Ewplina. Il Signore benedica le creature che Egli ha loro
donato nella Sua grazia infinita. Grazie ai
generosi donatori in ricordo di battesimi
e servizi funebri. Siamo contenti che alcuni
non danno più l’elemosina ma un segno
della vera riconoscenza a Dio.
-— Ringraziamo di cuore i predicatori dontenicali per i culti e le riunioni tenute
recentemente: Pastore Renzo Bertalot di
Venezia che ha dato il suo messaggio al
tempio, il giudice Aldo Ribet die ha parlato della 'missione in Germania dei pellegrini viUaresi e pomarini e diaspora; il
Pastore Liborio Naso che ha celebrato oltre
al 'Culto quattro battesimi e parlato agli
Eiciassie; il Prof. Giovanni Gtinnet che ha
presieduto un culto e parlato alla « Ruina »
di storia valdese; il coilportore Paolo De
Caro che ha interessa'to l’uditorio dell’Iuverso con il racconto delle sue (belle esperienze siciliane; il Signore benedica questo
fratello nella sua missione futura. In tale
occasione è stata fatta una colletta come
fondo per «1 colportaggio e quale esortazione a lavorare in questo canapo perchè la
messe è grande e i colportori sono pochi...
— Mercoledì 4 settembre è stalo celebra
to il servizio funebre di Jahier Enrico di
anni 71 improvvisamente rapito aU’affetto
dei suoi. Un folto igruppo di parenti ed
amici presero parte alle esequie. Il Signore
consolli la famiglia.
—. Un gruppo di marsigliesi ha offerto
una simpatica serata a Pomarelto il 25
agosto.
— Sono lieto di ringraziare 'caldamente,
anche a nome di mia moglie, tutta la comunità per l’affetto dimostrato in occasione della nascita di Daniela.
S. 6£HMA)^0 CHISOHE
■— Dalla fine di I.uglio, il nostro tempio
è chiuso al culto per un periodo di circa
tre mesi; subirà alcuni lavori di restauro
che avrebbero dovuto .essere fatti una decina di anni fa e ohe non abbiamo potuto
fare perchè impegnati in gltre costruzioni
che avevano un carattere d’urgenza.
La nostra Corale avrà, in autunno, il suo
posto vicino all’organo e d il nostro tempio
sarà più accogliente e dignitoso. Ci limitiamo ad eseguire i lavoro deliberati n^
corso di una riunione deU’Assemblea di
Chiesa fidando nell’aiuto materiale di lutti
gli amici.
I culti domenicali e le altre attività ecolesiastiche hanno pertanto luogo nella
Nuova Sala.
— Abbiamo avuto, nel corso dei mesi
estivi, una notevole varietà di predicazione; ringraziamo sentitamente i pastori CToum, R. Nisbet, E. Eynard, A. Ricca, A.
Ribet, R. Jahier, G- Bouchard e S. Colucci
che hanno presieduto i culti e portato il
loro messagio nel corso di riunioni speciali.
—( In queste ùltime settimane è stato amministrato il S. Battesimo ai seguenti bambini; Sappè Rosella di Bruno, Sappè Patrizia di Ugo, Ribet Marino di Renzo, Tron
Oriana di Ehizo, Richiardone Claudio di
Roberto, Pagetto Claudio di Aldo, Bleynat Patrizia di Nino.
II Signore faccia crescere questi bimbi
in sapienza, in staitnra ed in grazia dinanzi
B Lui e dinanzi agli uomini.
— Si sono spesali, nel nostro tempio,
Raimas Ugo e Bosìa Marisa Graziella, Frache Carlo Davide e Rostan Iris. Formuliamo i migliori auguri per questi sposi che
si sono itabiliti a Villar Perosa ed a Torre
pellice.
— Alcune famiglie sono state dolorosamente provate dal lutto.
Il 17 Luglio abbiamo deposto nel cim>lero delle Muriise Balma-s Levi .Aldo resiRente ai Ferrieri. Si è spento improwisamente jjoohi mesi prima di andare in pensione dopo una vita di lavoro.
Il 19 Luglio è stata sepolto a San Germano Zanghi Rosella, una bimba aspettata
con. gioia e richiamata dal Signore.
Il 25 Luglio è deceduto a Pinerolo, d«PO
una lunga degenza in ospedale e molle sofferenze Jahier Elisa ved. Peyronel dei
Ulanc. La *ua fede c la sua serenità le hanno dato la forza di resistere nel momento
della prova.
Il 24 Agosto, abbiamo accompagnato all'estrema dimora terrena Azzarìo Attilio di
Villa. Il Signore gli ha risparmiato lunghe
sofferenze richiamandolo improvvisamente
da questo mondo.
H 25 Agosto, dopo breve soggiorno ir.
ospedale, si è spento Pons Bnrieo dei Ronchi. Egli aveva concluso, da tre mesi soltanto, la sua attività e si (preparava a godere un sereno riposo.
Ai familiari afflitti, rinnoviamo l’espressione della nostra simpatìa cristiana.
— Domenica 22 Settembre, alle ore 14,30,
avrà luogo presso l’Asilo dei Vecchi una
vendita di beneficienza. Essa è il coronamento di lunghi mesi di intensa attività da
parte di un grujvpo di ospiti della nostra
Casa di Riposo. Contiamo sulla presenza
di molle persone e sulla generosità di tutti
gli amici della nostra opera.
PERRERO - MANIGLIA
MASSEL
— Domenica 25 agosto l’Unione Giovanile ha fatto la sua gita estiva tradizionale,
ouest’anno alla punto Pinerolo a Salza. Il
bel gruppetto ha, poi, partecipato, compatto, alla riunione del CoUe delle Fontane.
Lna giornata simpatica e ben riuscita.
— La domenica successiva, 1 settembre,
al termine del Cullo di S. Cena, il Pastore
Mathieu ha salutato la nostra Comunità. Lo
ringraziamo ancora per i suoi messaggi ai
Culti, alla riunione delle Porte del 18 agosto, per le sue intense ed apprezzate visite
agli ammalati. Diamo anche un cordiale e
fraterno benvenuto in mezzo a noi al Cand.
Tbeol. Renato Coisson, che so(Stituirà il
Pastore Tùum per il periodo invernale.
— Abbiamo notato con vivo dispiacere
che nel corso di quest’estate, anche a cau.
SI del tempo non troppo bnono, è aumentato il numero di quelli ohe trascurano il
riposo domenicale, nel periodo dei fieni. E’
stata persa, così, l’occasione per una buona testimonianza di fronte ai numerosi turisti che ci hanno visitati. Vorremmo die
ancora nel futuro, come nell’immediato
passato, fosse fatto ogni sforzo per evitare
il ripetersi di questo fatto.
BARI
— Venerdì 30 agosto ci ha lasciati per
rispondere alla chiamato del Padre Celeste
Ero La Scola in Nussbaum.
Mentre famildairi e medici lottavano e
speravano, le forze fisiche hanno ceduto;
cosi a soli 48 anni si è chiusa una esistenza piena di promesse sia sul piano umano
che in quello spirituale del servizio cristiano. I 'funerali si ^svolsero sabato 31 nell’Oratorio di Corso Vittorio e vi parteciparono numerosi amici e conoscenti. Ma sopratluUo la Comunità Valdese ha (sentito il bi■iogno di strìngersi attorno al caro Roberto
N'ussbaum, al caro r astro anziano Giuseppe La Scola ed ai familiari delle due famiglie gìiubtì dal' nord Italia e dalla Svizzera
per mandf(eiBla(re cosi la propria profonda
cristiana simpatia.
Domandiamo ancora al .Signore di lenire
col balsamo delle sue consolazioni i cuori
affranti dei più colpiti: i genitori, i fratelli, le cognate, la sorella e marito ed i nipoti tutti. (G. E. C.)
Domenica 21 luglio nel Tempio di Maniglia ha avuto luogo la confermazione di
Erica Einay, figlia del prof. G. Vinay dell’Universitè di Roma. 11 Signore le conceda di mantenere fedelmente le sue promesse.
— Sabato 10 agosto nel Tempio di Perrero è stato celebrato il matrimonio di
Rino Tron (Ferrerò) e Rina Ferrerò (Grangeitej. A questi cari sposi rinnoviamo i
migliori auguri nel Signore.
— La nos'.ra comunità è stata prescelta
per accogliere la riunio'ne del 15 agosto,
tenutasi nel casta(gncto del Gran bosco »otto la presidenza del capodìstretto past. F.
Davite. La colletta destinata ad un’o(peri
di evangelizzazione ha fruttato L. 92.71C',
più 5 dollari, frs. 1,70 e -pf. 40. Il tempo
è stato propizio solo per la mattinata per
cui al (pomeriggio radunanza ha dovuto
trasferirsi nel 'Tempio. A tutti i nostri volonterosi collaboratori, giovani e non giovani, che si sono prestati per i preparativi
e servizi richiesti per l’occasione i nostri
più vivi ringraziamenti.
— Domenica 1» settembre un centinaio
di commensali era riunito alTAlbergo Regina P®f celebrare il trentennio di semòzio
del Doti. Emanuele Quattrini quale medico condotto dei quattro comuni della
valle Germanasca. Avevano mandato la loro adesione peroliè impossibilitati di parteciparvi, per precedenti impegni, i sen.
C. RoUa, L. Poel e D. Coppo, l’on. C.
Borra, il sig. H Poet presidente deR’Unione Valdese di Marsiglia ed altri ancora.
Erano presenti i sindaci di Ferrerò, di
Massello, di Pr.ali, glj on. G. Alpino e C.
Stella, il parroco di Perrero, i pastori di
Prali, di Perrero, di S. Gemano, di S.
Secondo, di Luserna S. Giovanni. L’on.
Alpino Ita appuntato sul petto del festeggiato la croce di cavaliere rivolgendogli
pairole di ammirazione e di augurio, cosi
pure l’on. Stella offrendogli una medaglia
d’oro ricordo a nome dei coltivatori diretti del comune. Oltre a quella del sindaco di Perrero sig. S. Tessore, seguirono
ancora altre allocuzioni, quelle del sindaco di Frali sig. E. Ferrerò, dei paistorì U.
Ben quale presidente dell’ ospedale di
Potnaretto, A. Genre, L. Rivoira, dell’ing.
L. Tessore, dell’aw. E. Serafino, i quali
tutti in vario modo hanno espresso all’amato dottore la profonda riconoscenza ed
ammirazione per l’opera sua compiuto con
competenza unita ad un instancabile impegno e ad un vero spirito di apostolato e
di vocazione, formulando i migliori auguri percliè egli possa ancora continuarla per
lunghi a-nni. A tutti rispose con affettuose
parole il doti. Quattrini.
E’ stata un’ora che non sarà dimenticata
da nessuno dei presenti tanto era il calore
di simpatia e di gioia di tutti lieti di poter dire un sentilo grazie dopo trent’anni
al loro dottorr, alla sua signora ed alla
sua famiglia rappresentata dalla figliuola.
Ultimamente, nel corso del nostro culto, è stato amministrato il battesimo alla
piccfla Long Franca di Nino e di Jahier
Aldina (Rosi). Il Signore benedica questa
Lambinu e conceda ai genitori di mantenere fedelmente gli impegni assunti in quella
circostanza.
— I coniugi Long Amedeo e Silvia (Ribelli) hanno Cesloggiato neH’intimilà familiare il • inqnaniesimo anniversario del loro matrimonio circondati dal figlio Attilio,
e d.ille figlie Irma e Elena, venute dalla
Svizzera a trascorrere le loro vacanze al
paese natio con le rispettive famiglie. Rinnoviamo ai coniugi Long gli auguri nostri
e di tutta la comunità ed invochiamo su di
loro ogni benedizione del Signore.
- Hanno presieduto il nostro cullo domenicale dciri] e 18 agosto e 1« settembre: il pastore Alfonso Peyronel, che svolge il suo ministero pastorale nella comunità di Le Creusol (Francia), il Doti. Ugo
Zeni, membro della V. Tavola ed il pastore Ermanno Boston, Moderatore della
nostra t)hiesa. Giunga a questi nostri fratelli Tespressione della vìva riconoscenza
nostra e di tutta la comunità per la loro
visita e per il messaggio vivo ed attuale
da tutti assai apprezzato, ehe ci hanno
portato nel nome del Signore. Esprimiamo
anche la nostra gratitudine ai sìgg. Angelo
A'Ctis e Silvano Risi della Chiesa Valdese
di Torino ed alla Signora Elsa Rostan per
avere gentilmente accettato, durante la lori permanenza a. PramoUo, di accompagnare aU’armioniuni gli inni dei nostri
culti domenicali nel corso di questi mesi
estivi.
PHAMOLLO
— Ultimamente abbiamo avuto l’o(pportunità di salutare un gruppo di giovani
francesi della comunità protestante di Marsiglia-Rue Tilsit in visita alle nostre Valli.
Questi giovani, guidati da Mr. H. Pascal,
hanno Irascoriso a Pramollo la giornata di
giovedì 22 agosto ed alla sera ci 'hanno
dato nella sala delle attiv'ilà una serata ricreaitiva con cauti ed alllcune recite. Li ringraziamo per essere venuti in mezzo a noi
e diciamo loro arrivederci all’anno prossimo, se piace a Dio.
— Domenica 25 agosto un bel gruppo
di Prainollinì è salilo fino a L’Azara per
incontrarsi cori i fratelli e le sorelle della
chiesa di Villaseeca saliti da Riclaretto.
Abbiamo trascorso una giornata in comunione fraterna, celebrando il nostro culto
domenicale nelle vicinanze deiralpeggio
dei sigg Jahier di Pramollo. Dopo aver
consumato il pranzo al sacco ci siamo ritrovati nel pomeriggio nella stessa località
per ascoltare il Pastore Franco Davite, il
quale ha tenuità desta la nostra attenzione
presentandoci le sue inupressioni sul suo
recente viaggio in Ceeoslovaochia, Insieme
ad altri Pastori della nostra chiesa, e 'parlandoci dei contatti avuti con alcune comunità e tori I giovani di quella nazione.
Ultimo oratore della giornata è stato il
giovane americano Simon Katzenhellenboigen, a tluiailmen t e iin seigniauie a Leo p oldville nel Congo, il quale ci ha parlato del
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AGOSTO IN VAL GERMANASCA
D raduno al Colle delle Fontane
Favorito da un tempo meraviglioso, domenica 25 agosto, ha avuto luogo l’annunziato e tradizionale raduno al Colle delle
Fontane, neU’alta Val Germanasca.
Sul pianoro erboso, ombreggiato da alte
e vetuste conifere, i numerosi intervenuti
hanno avuto modo di sperimentare, una
vidla ancora « quanto è piacevole che fratelli dimorino insieme e come, quivi, il Signore abbia ordinata la Sua benedizone ».
Ha presieduto la riunione il candidato in
teologia Renato Coisson, organizzatore di
tnm'O dei radtinro, temporaneamente conduttore della Comunità di Rodoretto sul
cui territorio il raduno ha avuto luogo. I
bod'Orini, invero, non erano molto 'numetosi, ben rappresentate quasi tutte le altre
Chiese della Valle, rappresentaite pure chiese di diverse città d’Italia e dell’estero.
La lettura del Sa'lmo 27, la preghiera ed
il canto degli inni in quel tempio naturale, riuscirono particolarmente suggestivi,
come pure i temi che i quailtro oratoiri ufficiali presentarono ai pubblico attento e raccolto. Meditando su Luca 12: 32 il pastot*e
Aldo Comba .li Prali ci esortò alla fiducia
nel Sigttore iu ogni tempo ed a ricercare
in Lui i veri tesori della sapienza e della
conoscenza che non verranno mai meno a
differenza di quelli materiali nei quali troppo spesso gli nomini confidano. Prendendo
10 spunto dal passo di Efesini 3: 14 : « Cristo ha abbattuto il muro di divisione e dei
due popoli ne ha fatto uno sola », il pastore
Robert Mollar, originario della Vai di Susj ma, attualmente, conduttore di una Chiesa evangelica a Providence negli Stati Uni
11 d’America, ci ha presentato in tutta la
sua cruda realtà il problema razziale nel
mondo c, segnatamente, in America, auspicando una rapida soluzione nella visuale
dell’Evangelo e invitondo'cd nello spirito
dell’Evangelo stesso ad una volontà di integrazione dovunque e comunque il problema ci sì presenti nel contatto di grup'pi
diversi da quello cui apparteniamo.
H missionario Roberto Coisson ci ha
quindi letto il noto passo deU’Evangelo :
K Se Cristoi vi libera voi sarete veramente
liberi » e dopo averci introdotto nella vita
t nello spirito delle giovani chiese dello
Zambesi ci ha dimostrato la potenza libe
ratrice deilTEvangelo attraverso a'ile testimonianza scritta da umili e da eminenti
et edemi di colore.
11 pastore Guido Mathieu di Roma, infine, in una breve disamina ha richiamato
la nostra attenzione sull’importanza del
Culto evangelico alla radio definendolo il
pulpito d’oro dell’evangelismo italiano e
dimostrandone l’efficace valore di testimo
nianza con la lettura di alcune lettere di
apprezzamento inviate da numerosi ascoltatori.
Il rispetto da parte dei vari oratori del
tempo loro aS'Segnato e l’interesse degli ar
gomenti 'presentati hanno fatto si che i)
raccoglimento e l’attenzione della numerosa assemblea si mantennero inalterati fino
fdla fine della riunione. La colletta raccolta dagli anziani presenti ha fruttato L. 21
mila ed è stata devoluta alle giovani chiese
dello Zambesi.
H sole slava scomparendo dietro ai monti quando le mani degli ultimi, attardatisi
in fraterno conversare, si stringevano con
un caloroso arriverei all’anno prossimo.
G. M.
suo lavoro e descritto con interessanti »j,,
licclari la vita .sociale e politica in quel],
lontana nazione africana. Ringraziamo quj.
sti amili .per il loro messaggio e per 1,
l'Oro rollaborazione f particolarmeiue jj
giovane Simon che non ha temuto la luiijj
camminata dai Chiotti a L’Azara per tra.
scorrere alcune ore con noi.
— Martedì 3 settembre abbiamo avuto
Sa gradita visita di una trentina di membri
della comunità di Pforzheim (Baden), gnj.
dati dal loro pastore sig. Allinger ormai
ottimo conoscitore delle nostre Valli. Cu
grazie anche a questi visitatori.
ANGROGNA (Serre)
— N&l ieiii|)io del Seinre, domervi<a l®
Settieanbre, è (Stato &<nunìniÌ!Sita*ato iil Báñe*
simo a Miegge Vilma di N«lÌlo e di Mieg.
ge Lidia, ftiininoviamo su queisto « agnello
della greggia del Siginone » le nostre preghiere per una esistenza che diventi col
passare degili annii esoeiieniie di vivere soltanto di grazia al eospetito di Dio.
— Nel cimitero del Capoluogo, mercoledi 4 r. m., è stata tumul'ata la salina
Bertin Giuseppina Ved. Coisson, improvviisamemte deceduita aM’età di 72 anni. Un
così inasipettato trapasso ha profondamente codlpìito e commosso i pareiniti e amici
e le .esequie fiuiiebii sano stale uin*o<?óasione di ripenisamenito per lutiti sulla Iw^viltà della noistra esisitenza e sulla -necessità di vegjlia-pe lenendo a(‘cesa la lampada difilla fede.
iiiiiiiiHiiimim '
A une amie
A la mémoire de Miss Valérie Voodchüd
Infirmière anglaise et amie des Vaudois
Pend ami ices denniièri» années.
Elle venait darœ nos vallées,
El visitait bien des eai(droili.s
De notre hiatoiire d’autrefois.
Du Pradulour, la renommé,'
De 'Sia véritable épopée,
La reni|pUi«ait d’adimiratioii
Pour sa brave (population.
Et c’eist là-llaul, sur la RochaiiÜlo.
Qui vit périr dans les batailles
Bieni des enlivemis des Vaudois,
Qu’elle se renidit cette foi'S.
Hélai»! quelle chute lerriblc.
Eàr tonilbamt dans un gouffre horrible.
Elfe fit, près dm Pradutour.
Sur l’étiroit 'clhemin d'u reto tu !
Après ipl'uisiieurs jours de seuffr'U'm'es,
Le trépas fol sa dédiivranice!
Qlue le réconiforl du Seigneur
A'pai'se des siens la douleur!
Pauline Berl
Les Masselis du Pomaret, le 3 Sept. 1963
Direttore reap.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Finendo
n. 175. 8-7-1960
Tip. Subalpina g.p.a. - Torre Pellice (Tal
Paul, Dante et Lina Pontet-Geymonat, ont la douleur d’annoncer la
mort survenue à Philadelphie de leur
leur cher beau-frère et parrain
Bertin itienne
« Mon :\me, retourne en ton repos, car TEtemel t’a fait du
bien ».
Psaume 116; 7
Le figlie, i figli ed i parenti tutti,
commossi per le espressioni di sWpatia e di solidarietà cristiana rio«;
vuta in occasione della dipartenza di
Giuseppina Bertin
ved. Coisson
nelTimpossibi'lità di farlo singolarmente esprimono la loro riconoscen;
za a tutti, ed in modo piarticolare ai
vicini di casa che assistettero l’estinta negli ultimi istanti del suo improvviso e rapido trapasso. Un rin^aóamento particolare al Dott. Gardiol ed
al Pastore Costabel e Signora per l’opera di aiuto, di soccorso e di conforto immediatamente prestata.
Serre Angrogna, 4 sett. 1963.
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