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Prezzo Llrtt 12
Anno LXXVIIi - N. 35
TORRE PELLICE, 3 Settembre 1948
Spedizione io abbonamento postale - 1 Groppo
DELLE
SETTIMANALE DELLA
^ ^ I
'^...rsrccrfe ¡’umiifà...„ Sofonia 2: 3
Doi'linquf! gli iiornini ain
mirato la geiierosiin. rintHiìgenza,
it co aggio ( quasi sernp.'? han ri
servato alVuinil'iì il posto eh cene
rentoia nella famigUu delle viltà,
quando uddiritinrn nini ¡'ìiunno -ìeprezzata ed punto di considerarla
debolezza e codardia, come avvenne presso non pochi moralisti del
mondo antico e come avviene presso
quei pensatori che nelVnomo esaltano la volontà di potenza e salutano
nel superuomo la mèta ultima cui
dobbiamo tendere.
Anche nelFambito cristiano Vumiltà. pu da tutti lodata, attrae poco, ed è infatti più rara della fedeltà ai culti, dclVattixAsmo ecclesiastico, della liberalità e di altre caratteiistiche mfrrali e spirituali che
si possono trovare fra noi.
Coniunem&ite si pensa che Vumiltà sia Un deprezzamento di se, un sistematico po si in disparte, un Oonsiderure sempre gli altri migliori di
noi stessi, si pensa che Fumiltà si esprinin in una determinata andatura
a cupo chino, in un comportamento
dimesso, timido, silenzioso, servile.
Ma tutto questo ha poco da vedere
coti l'umiltà.
Tutto questo è molto prossimo allo
stato d'animo designato dall'espressione "complesso d’inferiorità,,
Sa vera umilià
L umiltà che Gesù ha anche additato nel bambino, "chi si abbasserà
come un piccolo fanciullo... "è la
spontaneità ,la tiatwalezza, la semplicità, l'assenza d'ogni traccia di
soddisfazione di sè, di sufficienza.
La oonsapeViolezza di sè può esprimersi in disprezzo di sè o in valutazione compiaciuta di sè che sono in
fondo due forme d’orgoglio. Non dimentichiamo infatti che il complesso d’inferiorità e il complessa di superiorità sono affini per quanto semhrinn antitetici, dall’uno si passa facilmente all’altro ed ambedue sono
ugualmente distanti dall’umiltà cristiana.
Intorno a sè Gesù vedeva tante
persone serie con lo sguardo sempre
rivolto a se stesse, al loro carattere,
al biro grado di perfezione od imperfezione morale, persone animate da
ottime intenzioni, ma così ansiose
dei toro meriti e demeriti, così assidue ad esaminarsi, cosi piene di
scrupoli nelle parole e negli atti, così attente nella sorveglianza e nel
controllo d’ogni loro movimento da
perdere ogni spontemeità, ogni slancio, ogni freschezza di pensiero e di
azione. E Gesù non poteva non vedere in quell’eccessiva preoccupazione di sè, una forma d’egoismo, u
na manifestazione d’orgoglio tanto
più pericolosa quanto meno evidente, Gesù non poteva non rilevare il
contrasto con i piccoli fanciulli che
sono quel che sono- senza posa, sen~a affettazione, senza complicazione- Intenti ai lo o giuochi dimenticano se stessi; possono avere molte
qualità ma non lo sanno, possono
compiere un atto gentile ma non ne
menano vanto e sono graziosi specialmente perchè ignorano di esserlo. In questa dimenticanza di sè risiede l’umiltà. La presenza d’un
qualsiasi sforzò per apparire grande
in qualsiasi sfera, spirituale non meno che morale e mate iole, minaccia
Lamy Co?»«».
■ ■■ \
Cresciamo in ogni cesa verso colui
che è il capOi cioè (tristo
PAOLO
VALDESI
CHIESA VALDESE
Tumiltà e priva
tati conseguiti di
lo dall'umiltà pu
eventuali risulfascino che soturare.
J/
l ib
I
Occorre tornare
piccoli, più sempi
occorre dimentica,
la virilità, L'o gog,
la ^lesantezza delle
re che l'umiltà è,
un orientamento
teggiamenta di
spirazione che
pensieri ed azioni.
I moralisti son
b%iro dovere
^detro, farsi più
più fiduciosi,
a superbia delI. ella sapienza,
ipirito e rìcordache una virtù,
spirito, un atl’essere, unisentimenti.
&
U p
pdighi di precet-.
LE TRE VOCI
Forse più d’ogni altra disposizione d'animo, l’umiltà è fraintesa e
non di rado confusa con atteggiamenti che di essa son'ta caricatu a o
tu negazione.
Le molteplici errate nozioni dell’urnihà dipendono in buona parte
dalla convinzione che essa sia una
^piriù come tante altrCj, catalogabile
ffeftnihiTe. che sia un dono di na-^
*' tura come Tintelligenza o la bellezza
ovvero che si possa acquistare come
una scienza o un’arte, dimenticando
che chi si esercita ad essere umile
perde spesso l’attitudine a diventarlo tri realtà.
Roma
In quegli ultimi tempi, liìa Roma e da Mosca,
chiara, autorevole, decisiva, ad atamonire le folle '
^ ^ nenti ed i radstiani di tutte le oonfessioniif j
eMosca ; due graticfe ssàpifati deb
ra e tormeixtata da ostiuri timori; due ideologie e due concezioui della
vita diam.etralrftenle op|X)ste; due voci che nel loro assolutismo dogmatico e politico^ si fondono in una siola. la voce della sicurezza e
dell’orgoglio spirituale. *,■
ti, di consigli, di norme, di acca gimenti atti ad inóuUcare l'umiltà, ma
sono per lo più controproducenti
perchè facendo di noi stessi il centro dei nostri pensieri, ci distolgono
proprio da quell’umiltà che cerchiamo e che consiste essenzialmente in
dimenticanza di sè.
Pensare meno a sè e più al Signore, meno a quello che facciamo e più
a quello che Dio fa per noi, meno alle nostre sconfitte o alle nost e vittorie e più Olila sua grazia.
Rinunziare alla velleità di voler
fare ogni cosa da noi stessi, ofpnpresa la nostra salvezza, e accettare coti
gratitudine il dono dieiia vita che Dio
ci offre gratuitamente in Cristo.
— Vivere nella continua e lieta dipendenza da lui, come figlio da padre, e lasciare che guidi la nosti a esistenza che non ci appartiene in
proprio, che ha solo il valore che
Dio le conferisce : in questo atteggiamento è il segreto dell’umiltà.
Abbiamo sempre bisogno d’essere
richiamati alTumiltá, individualmente e collettivamente, come fedeli e. come chiesa.
Alla vigilia del Sinodo del centenario, in questo periodo propizio ai
bilanci morali, consuntivi e preventivi, abbiamo motivi di ¡ icfmoscenza e d’umiliazione che debbono favo-,
rire l’umiltà. E vorremmo che il nostro Sinodo si svolgesse nel segno
dell’umiltà, umiltà n^lle parole, nelle decisioni, nei programmi. Ci può
essere talvolta compiacimento per risultati conseguiti che non è solo riconoscenza. Ci possono essere atteggiamenti di soddisfetìtta sufficienza
che contrastano con lo spirito di umiltà che ha sempre animato e deve
anima e la nostra chiesa.
Alb. Ricca
sca - Amsterdam
Roma ha parlato
Ha parlato- come centro della Cristianità, come sede del Vicario
di Cristo. E la sua parola a guisa di « awertimento » e stata udita in
Un momento particolarmente importante per la Cristianità, mentre
in alcune correnti di pensiero cattolico ed evangelico andava delincandosi un processo di revisione delle rispettive posizioni dottrinali ed
ecclesiastiche e mentre presso tutte le confessioni cristiane si notano
delle aspirazioni verso l’unità dtel Corpo di Cristo, che è la aiiesa.
Il nostro giornale ha già pubblicato i] recente « avvertimento »
della Sacra Congregazione diel Santo Uffizio di cui il Papa e prefetto,
destinato a ribadire l’atteggiamento di sicurezza spirituale e di superiorità della Chiesa Romana di fronte alle altre confessioni cristiane.
Lo ricordiamo in parte : « si rammenta a tutti che è vietato di partecipare a riunioni di cattolici e di acattolici, nelle quali si discuta di
questioni di fede, senza il permesso della S- Sede. E siccome, poi, sia
in queste riunioni che fuori di esse si sono compiuti atti di culto in comune, si ricorda di nuovo a tutti che è del tutto vietata qualsiasi fo ma
di comunione nelle cose ^acre ».
Quando Roma parla, la Cristianità è posta di fronte alla intransigenza dogmatica di una Chiesa che identifica sè stessa con la sola
Chiesa cristiana. La Chiesa di Roma è «- la Chiesa », il « Regno' di
Dio in questo mondo »; la sua dogmatica è « la verità » e la pienezza
della-verità a cui nulla manca. Roma prega anche per l’unità di tutti
i cristiani, eretici compresi; ma l’unità è concepibile solo come ritor
no all’ovile di Pietro, come totale sottomissione al Vicario di Cristo.
Roma auspica un fronte comune di tutti i cristiani sul piano politico,
contro il comunismo; ma, nelle co.se sacre, nessuna comunione è possibile. perchè non ci può essere comunione tra l’erro?e e la verità.
stigatori d’una nuova guerra siano figli del mondo cristiano - cattolico e protestante - produce in noi, servi della Chiesa Ortodossa, una
impressione. Siamjo profondamente afflitti perchè udiamo sa- ’
lare del Rrotestantesimo, delle voci che benedicono una nuova guerra
e degli inni aìla bomba atomica, invece che parole di pace e cTamo/e»,
Così Mosca ha parlato. Discorso politico o discorso sincerament«*
cristiano, scevro da qualsiasi compromesso con l’ideologia comunista?
Ha il Santo Sinodo veramente parlato in piena libertà? La domanda
ci lascia perplessi.
Non siamo teneri di fronte ai compromessi del Cattolicesimo e
del Protestantesimo ;l’uno e l’altro si sono-, talvolta, prostituiti all’ideologia politica nel corso della loro storia. Ma è proprio sempre
così? Non c’è proprio nulla di cristiano negli atteggiamenti del Vaticano e nelle aspirazioni del movimento ecumenico? In ogni modo,
la sicurezza del Santo Sinodo non rischia per caso di diventare la sicurezza del fariseo il quale esclama : a O Dio, Ti ringrazio ch’io non
sono come gli altri uomini, ingiusti, rapaci, adulteri »? Il pericoloso
connubio tra il temporale e lo spirituale, cosi acerbamente avvertito
all’esterno, non è per caso presente e operante dentro la cortina di
ferro? H rifiuto di partecipare al movimento ecumenico non è forse
il segno, come nella Chiesa Cattolica, di una consapevole superiorità
sulle altre Chiese.'' E com’è possibile lavorare per il riawicinamento
delle (( membra sparse », se i cristiani non s’incontrano e non si parlano sul piano delrumiltà e della carità?
E da Amsterdam?
La voce di Mosca
Con altrettanta intransigeaiiza, chiaramente motivata da ragioni
politiche. Mosca ha anche parlato. Nel 500.mo anniversario della
Chiesa Ortodossa autocefala, il Santo Sinodo ha preso varie deliberazioni, di cui due c’interessano da vicino; quella riguardarli e il Vaticano e l’altra concernente il Movimento ecumenico.
A proposito del Vaticano, il Santo Sinodo (1) di Mosca, in una risoluzione che risale soltanto al luglio scorso, dice; « Il valore del
Vicario infallìbile di Dio sulla terra », cioè del Papa Pio Xll, consiistò, agli occhi dei suoi ammiratoti, nella sua attività politica_ vale
a dire nella sua partecipazione alla preparazione di gueire fratricide,
alla lotta contro la democrazia ed alla difesa del fà^ismo- Tutti i cristiani devono considerare Ut politica del Vaticano come anticristiana,
antidemocratica, antinazionale ».
Quindi il Santo Sinodo si pronunzia contrario alla partecipaadone
delle Chiese Ortodosse al movimento ecumenico^, che considera movimento politico piuttosto che ecclesiastico. « Noi tendiamo le mani a
tutti quelli i quali vogliono che l’immo sia un fratello e non una bestia feroce e ci proponiamo di rendere impotenti gl» istigatori d’una
nuova guerra, i quali sono al servizio di una forza tenebrosa distruggitrice dei grandi principi dell’amore e della pace. ¡I fatto che gli i
Roma ha parlato. Mosca ha parlato; che cosa dirà Amsterdam?
Quale voce uscirà da quel consesso di cristiani appartenenti a chiese
storicamente diverse e tutte confessanti il Cristo?
Non attendiamo da Amsterdam l’avvento del Regno di Dio, nè
1 immediata riunione di tutte le chiese rappresentate al Congresso. Il
movimento ecumenico si fa lentamente e dolorosamente strada nel
mondo e l’unità della chiesa in Cristo è per ora, oggetto di fede, più
che di visione.
Ci auguriamo die la voce di Amsterdam non sia orgogliosa voce dì
sicurezM spirituale, bensì di umiltà ■ cc La Chiesa non ha il diritto
ai predica Q al mondo il ravvedimento, se al ravvedimento non si
sottOTTiette essa stessa, per primaii. Essa non è chiamala a dire: « lo
smo la Verità, io sola posseggo la Verità », ma a guardairc oltre se
stessa, orientando gli uomini verso Colui che ha detto: « Io sono la
venta ».
Ci auguriamo ohe la voce di Amsterdam non sia voce di interferenze politiche ni qualsiasi specie, bensì di fedebàmìXa Parola di Cristo. La Cliiesa di Cristo non può conformarsi allo schema di un qualsiasi istituto politico, non deve riecheggiare la voce della diplomazia
o della sapienza politic,a. La sua voce dev’essere voce profetica, al servizio di Dio e per la salvezza degli uomini. Che gioverebbe alla Chiesa
padagtiarc tutto il mondo, per perdere l’anima sua al servizio dedi
interessi politici di destra o di sinistra?
Ci auguriamo, infine, che la voce di Amsterdam non sia voce di
aspro giudizio fraterno, ma dii consapevole carità. » V’è ecumcnismon
ha detto un ortodosso, aquando si crede che un altro è cristiano, non
malgrado la sua Confessione, ma in essa e per essa».
La voce della carità è anche la voce della fraternità. Owei la
Chiesa deve riudire dal Cristo il grande messaggio dell’amore m a
pcrm/e soluinto, ma a fatti e in ve ¿tà». f rrraprio Rostan*
li’
(1) Questo Sinodo non rappresenta tutta la Chiesa Ortodossa che in
parte, ha partecipato alla, 'Conferenza di Amsterdam. '
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2
liUiiT
’i'
3115 agosto alla B^ziglia
11 pomeriggio
Come già è stato detto, la riunione pomeridiana alla BalzigUa, il
XV agosto, si è svolta ini un’almosiera di viva cox'dialità e di sentita
fraternità ecumenica.
Essa è stata completamente dedicata ai messaggi degli amici provenienti daU’estero, messaggi brevi e
particolarmente graditi.
La folla raccolta attorno agli oralori, presentali e tradotti dal pastore Paolo Marauda, oi'ganisizatore della riunione, ha udito innanzi
lutto un messaggio del pastore inglese Arthur Mac Arthur, dirigente
della gioventù della Chiesa Presbiteriana d’Inghilterra, già presente
al Campo lavoratori di Prali; poi
alcune parole di M.r Lesile Fruzier,
un giovane americano, rappresentante (Degli Studenti Cristiani.
Quindi hanno parlalo, as<;oltati
con g-'ande interesse, il pastore Emilia Ganz delle Chiese Valdesi del
Sud America, il pastore Mayer della
Chiesa Riformata di Francia a Marsiglia, presente alla riunione con un
numeroso gruppo di marsigliesi, il
pastore Charles Monod di Cannes,
fedele amico, come il Mayer, della
lioslra Chiesa. *
Infine tre giovani, partecipanti al
Campo Agape, ci hanno recato la voce della Chiesa Riformata dell’Olanda, della Chiesa Evangelica di
Basilea e della Chiesa Riformata (ài
Ungheria: il sig. De WoogiU, un in¡regnere svizzero ed una gentile sigru)rina ungherese dei quali ci sfugge il
nome.
In fatto, dunque, di contatti internazionali, nello spirito della fraternità cristiana, Balziglia è stata privilegiata. La riunione ha lasciato in
tutti un ottimo ricordo e sólo ci dispiace che, per ragioni varie, non si
sia potuto dare al canto, al bel canto
dei nostri inni e delle nostre canzoni
Valdesi, il posto ohe sarebbe stato
opportuno.
Verso sera, la folla si dissemiiiava
sulla via ohe scende da Balziglia a
Perrero e più giù ancora, lieta della
magnifica };iorniata di sole e della
huonà. tradizionale riunione valcìlese.
Molti però si rammaricavano di non
poter più essere presenti al 15 agosto c])e1 nrossimo Centenario! Red.
Le XV août e
n
u 1 s s e
La fête du 15 août à Prangins a éte favorisée par un temps splendide,
d’autant plus réjouissant qu'il venait après des semaines de pluie et
de froid.
Exactement comme aux Vallées,
l’on voit arriver, dès le matin, par
groupes, les participants à la fêle;
ce sont dies jeunes vaudois qui travaillent dans toute la Suisse romande èt
qui se réjouissent de retrouver ici le
compatriote avec lequel ils pourront
échanger les nouvelles du pays dans
le patois familier; ce sont,'eh bon
ombre;, de fidèles amis suisses; et
voilà enfin en (sar, le groupe nombreux venu dies Vallées avec le voyage organise par l’Agence ((Valdesia»
de Torre Pellice.
La manifestation du malin est présidée par M-r Emile Pasquet de Genève. qui apporte les messages et salutations des absents, en particulier
du Vice-Modérateur de l’Eglise Vaii
doisc, pasteur INishet et de M.r Benech. président ^de la Société des
Vaudois de Genève.
Après (juelques intéressantes données historiques fournies par M.r
Jacques Picot et une prière du pasteur Guido Rivoir, de Lugano, une
(x>urtc et vibrante exhortai ion nous
est atjressée par le pasteur Eho £y-. pour recevoir Son Esprit et puis renare/ de Turin: notre oeuvre aujour- partir pour nos paroisses ’ '
venus expfessémistot de Genève.où
ils ont participé {^aix Béaiices~tle l’Allianoe des Eglis^ Réformées pour
manifester par 1<*K jpreseuce à notre
réunion, leur int^êt et leur sympathie envers notre^^fitc Eglise Vaudoise. • ■■
Le premier, qùj? vient d’Espagne,
nous parle de lat^itualicn difficile
de'- évangéliques dans ce pays et nous
demande avec irisiànce de prier pour
eux. Ensuite deuji;-pasteurs irlandais
nous apportent lîdes iu!eressantes
nouvelles sur leur;Eglise; en pa-tirulic'r dans l’Irlandé-du Sud la situatifiO est assez s( ntblshle a la initie :
néc( ssjte de répandre l’Evangile, ei
de (’oreuper (3les jeunes qui émigriml
à cause du manc^ de travail.
Après ce.s voix.'^i nous rnontrenl
a richesse de la {-communion oecum-iiiiiue ,1e pasteur Rivoir nousiaj)pelle une autre t$che tout aussi nécessaire. plus, indispensable pour le
soi t de notre oeuvre en Italie : no pa‘i
aliumhnner n'»s Vallées, ne pas laisser se perdre cotte petite iorteiesse
du prolestantisnie"tilttlit'o; «fiet.
en Espagne les (stroscs iraient c( y,ainernent mieux, s’il y avait un noyau
sur lequel s’appuyer, une région protestante. comme c’est le cas en Iri.ande, par exemple. .
Encore un message très incisif du
past(ïur Gurdiol, Fdè Lausanne : les
970 vaudois sont partis d’ici après ai.’oi prié, parce que Dieu les apjielait: si nous sommes venus ici i-eiilenicnt pour contempler un moiuiincjtl
de pierre, malheur a nous! Sachons
plutôt, nous agenouiller nous aussi
d’hui en Italie est le résultat de la
foi de nos ancêtres qui sont partis de
celte plage parce que l'amour du
Christ les pressait: il dépend de nous
de la continuer par.notre témoignage ou-de fermer par notre infidélité,
la porte (pii nous a été ouverte; puissions-nous tous sentir notre responsabilité et proclamer, comme l’apôtre
Paul: « Je puis tout ¡.ar Christ qui
me fortifie».
Pendant la réunion de l’après-midi,
nous avons I ® plaisir d’entendre les
messages de trois pasteurs étrangers
avec (h;
nouvelles forces.
Pour fiiiir M.r ijean Henri Meille
nous récité avfKî sim art bien connu
deux belles poésies èt le .sympathique
groupe choral des Vaua'oiges de
Nyoti.,; dans oharmanis eestu
mes ,nous réjouit par quelques unes
de ses pluà jolies chanisons.
En résumé .une journée pleine de
soleil et joie, dont nous remercions
Dieu; elle nous aidera a tenir, fidèlement. là où nous sommes placés.
Dal giorno in cui ci è giunta la
notizia della sua morte, il pensiero
del pastore ELI BERTALOT si affaccia frequente alla mente di quanti meglio lo conoscemmo e ci sembra impossibile di non dover più rivedere quaggiù Lamico, pieno di vita, allegro e sor. «/ente, esuberante
di energia, quale egli era nel periodo della attività pastorale. Poiché la
qualità che gli attirava maggiori
simpatie era appunto la naturale cordialità, il tratto gentile, il sapersi
immediatamente affiatare con la
gente, appena entrato in contatto
con essa; specialmente poi quando
parlava con dei co religionari valile
si, li accogliexM immediatamente con
affetto, dimodoché la conversazione
diveniva subito una festa di fraternità.
11 predicatore
Nativo del villaggio degli Altieri,
a Pramollo, aveva percorso senza difficoltà gli studi secondari e teologici;
il suo spirito pronto afferrava senza
eccessivo sforzo e senza molto studio, gVinsegnamenli; a tale prontezza inteUettuaìe si aggiungevano poi
dei doTu naturali di esposizione, in
modo da fa ■ di lui un predicatore efficace: la voce calda e suadente, il
modo di porgere vivace e simpatici,
e la genialità delle immagini e delle
idee afferravano il pubblico e dovunque egli lavorò, sia a Massello
che a Praroslino e Bobbio, egli ha
lasciato il ricordo di una efficace eloquenza- Ricordo in particolare un
suo discorso tenuto alcuni anni fa al
Sinodo quale rappresentante delle
Chiese del Cantone di Vaud, discorso che. ascoltammo col massimo diletto e che ce tamente quel giorno fa
il migliore di quanti vennero proniin
ziati.
Riptiisaiilo al Paslore Pii Berlaloi
Dopo il suo ministero alle Valii emigrò in Svizzera verso il 1924; fu
per qualche tempo coadiutore del
pastore Carmagnola a Ginevra in
quella. Chiesa italiana, poi domandò
ài essere ammesso nella Chiesa dei
Cantone di Vaud e divenne pastore
della parrocchia di Donneloyc in cui
lavorò per 17 cairn finché nel 1942 fu
raggiunto dai limiti d'età.
Di lui e dell’opera sua in Svizzera
cosà scrive il ’’Semeur Vaudois” di
Losanna: ’’Egli fu uno dei primi a
fondare nella sua parrocchia una riunione delle madri e una Società giovanile. Colla sua parola calda e attraente presljedè numerose riimiom
di appello. Colla sua co dialità egli
aveva saputo guadagnarsi l’affetto
dei suoi pca-rocchiani e dei suoi colleghi del V.o Arrondissement che lo
chiamarono a presiedere la loro
Conferenza e gli affidarono la carica
di decano ». Il gìo.nale svizzero
aggiunge che spesso, sotto lo pseudonimo di ’’Valdensis,, il jmstore Bertalot soleva da- notizie della Chiesa
Valdese, nelle sue colonne. ■
Durante la prima
guerra r^ndiale
Il periodo più notevole dcdla sua
carriera in Itadia fu quello della prima guerra mondiale. Eli Bertnfot era ufficiale di complemento negli
Alpini e dell’ufficiale alpino aveva
non poche caratteristiche; era perciò naturaJe che quando nel 1915
scoppiò la guerra, il Mode alare
Giampiccoli pensasse a lui per divenire uno dei nostri ( uppellani mili
prove e sofferenze fisiche sempre
più acute che lo obbligarono, negli
ultimi mesi, a passare di ospedale in
ospedale, povero rudere umano, egli che era stato così forte e pareva
sfidare la malattia.
Ma in mezzo a tante sofferenze rifulse la sua ferma volontà di glo ificare Iddio' fino alla fine colla sua fedeltà e i Cidleghi che lo assisterono
sanno con quanto fervore egli accoglieva le promesse Divine contenute
nelle S. Scritture.
Pensiamo con un senso di dolore a
timo quello che il ¡Mistore Bertalot
ha dovuto soffrire prima di chiudere
gli occhi uiki Ime ter ena, ma, arme
; li jucevu, ckiniumo anche noi la
monte d.inwizì alla volontà di Dio
s: mjire buona e intesa al nostro vero
bene e benediciamo il .Signore pel
bene ch’egli potè fare durante la sua
'ita; esptimiarno al tempo stesso alla sua ceni pugna-ed a lutla la. sua famigìia i nostri vivi sentimenti di
s:nipu.liu nell’ora dei lutto.
Davide Bosio.
(Abbiamo chiesto al prof. Bosio
(li eomrneinorai'e per i IcUori de!
giornale il pastore Bertalot. Mentre
ringraziamo il prof. Bosio, ci scusiamo di non aver potuto adempiere
prima quanto avevamo feimamente
in animo di fare. Red.).
Ai nostri
corrispondenti
Comunichiamo che la
cronaca delle parrocchie è ora pubblicata
setiimanalmenie nella
rubrica "La voce delle
Comunità,,. - Invitiamo
1 nostri corrispondenti
ad essere zelanti nell'assolvere il loro compito. Se il giornale uscirà senza cronaca, la
colpa ... non sarà nostra ] red.
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À
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principio della umiliò
turi; fu addetto,' dapprima al Btg.
Fene.strelle. Vi era allora una disposizione .caduta ben presto, per cui i
nostri Cappellani dovevano essere vestiti di nero e ritìo. do di aver trovato
un giorno il ccilbga Bertalot nell’Alto Cadore, dopo una marcio fatta col
Battaglione: i^ suo povero vestitn
nero coperto di polvere .s’ara trasformato in. un cheai indefovlnle. colore grigiastro, sotto al quale ebbi difficoltà a , icorioscere l’uniieui da
quel Battaglioneipassò poi ali'intendenza della III.a Armata, con incarico di visitare ¿.i evangelici del settore carsico; gli fu concesso l’uso di
una automobile e il ricordo della
rossa automobile del cappellano della III.a Armata è certo ancora vivo
nella mente di molti lettori che ebbero il piacere di ricevere da lui
delle visite al f. onteQ egli aveva pure
l’occasione di incontrare centinaia
di ufficiali e di esporre loro, in risposta alle loro domande, i nostri
priiicipii. a
Chi sa quante volte più tardi, vivendo all’estero egli avrà ripensato
alle esperienze fatte allora; che fimi
alla fine, egli conservò una nostalgia
immensa per le sue valli e quando divenne emerito rkarnò in esse, stabilendosi a S. Germano.
Vei^o la fine
Ma la fine si avvicinava e ad affrettarla contribuirono certo le grandi prove per le quali egli fu chiamato a passa e; prove morali angosciose di cui ognuno che conosca le sue
vicende personali, può . endersi con
VciìUinsoora a quello che eon»iderianio il secondo contrassegno deH'eeumenisino, strettamente collegato
coi lirimO'. di cui non è che lo sviluppo. Se il movimento ecuinenieo
segua la fine del larisai.smo delle
Chiese, segna d’altra parte il principio (le-lla umiltà delle chiese.
E’ u 1 principio travaglialo e noni
senza resistenze, clic richiede una lolla spirituale profonda, un coraggioso
esame di eoseienza, una sincera, aperta confessione di peccalo, lutto un
lavorio di ravvedimento e di rinnovainentn, a cui nessuna chiesa può più
o rnai roararsi. ÌNon si può più, nmi
si de,ve più aeoettare la situazione
presente della cristianità. La disunione della Chiesa deve essere sentila come una anormalità angosciosa e
non più a lungo sopportabile. Che
non vi sia più un’anima cristiana comune. ma degli spirili (Diversi e divisi; clic non vi sia più una Chiesa, ma
delle Chiese, èrnia realtà oppriuieiiU' e In l ibile, di fronte alla quale le
Confessioni e le Comunità devono velarsi turbate la faccia, pronte a [(tendere la grande decisione de! iigliol
prodigo.
Come si esprimeva Barili nella seconda s( ssione del Seminario ecumenico ; « E’ impossibile che mleri
importanti gruppi di comunilà siano
tra loro di fronte, in modo tale che le
loro dottrine, la loro confessione di
fede si contraddicano reciprocamente; che qui si eJiiami rivelazione
quello ohe là si dice erroi e, qui si
stigmatizzi come eresia quello che là
è venerato come (Dogma, clic gli ordinamenti dell’una asiano definiti dall’altra come estranei, inaccettabili,
anzi, intollerabili; cilie gli aderenti
dell’un» possano andare d'accordo
con quelli dell’altra in tutte le (■ii,«e
po.ssibili, ma non pregare insieme,
predicare e ascoltiire insieme la Parola di Dio, celebrare la Santa Cena
insieme»
Di fronte a questa siliiazione le
Chiese non devono gridare a Pace,
pace!» (juando pace non c’è. alla
guisa dei superficiali e dei roirantiei che non. osano guardare uegli occhi la realtà e sono di.spo8ti a tolle rare l'errore come verità, pur di correre con eccessivo entusiasmo ad abbracci commossi ma insincjeri; e neppure devono andare cercando aeeademiehe spiegazioni che vorrebbero
giustificare ciò che giustificato non
deve ess('re. Pt'nsosaniciile consapevoli della distretta che le travaglia,
coni spirito di profonda tensione interiore verso l’oggetto unico e identico della loro ricerca e della loro passione, impegnate nello sforzo di una
intelligenza più profonda di un messaggio che tutte le trascende, le
(jhiese sono condotte ad incontrarsi e
in questo ideale e lavoralo colloquio
si .scoprono bisognose le une delle altre, necessitate di imparare le une
dalle altre, c.apacii le une verso le altre di problematizzare le proprie po
siziom' sicure e fisse dia secoli, di por
si le. une alle altre delle questioni viventi.
de//e chiese
Come ha osservalo Visaer’t Ilooft:
Il Che lo vogliano o no, il periodo
dello splendido isolaimrtilo c' deiiniLivamenle trapassalo-., il movinienlo ecumenico è inlervenulo (HT turbare la pace di quelli che credevano
di poter bastare a se stessi e per obbligare le Chiese, a giustificare la lo- ;
ro esistenza e a mostrare le loro lettere di eredito... Quest ioni diilicili e
pressanti sono state poste; la grande
discussione che si è aperta non può
più essere interrotta e nessuna Chiesa
può sottrarvisi. Si può avere l’impressione che neireeonomia divina il
movimento ©cAimenieo sia prima di
tutto e sopratiitto un mezzo per oh- *
bligure le Cliie.se a rifare il loro in'“'
veniario spirituale e a esaminare eritieainenle se stesse ».
Dal volume di V^ittorio Subilia : "//
movimento Kcnmenico,,.
Fragoloni svizzeri
per le Volli VaMesi
La Chiesa Nazionale del Cantone di
Vauid invia nel prossimo settemibre,'un quantitativo di fra.gole che dovranno servir© ad un «sperimento di ooltivazione nelle valli valdesi.
Le ]5iaTite verranno disltribuite gratuitamente a tutti gh agricoltori che
ne taranno ricliicsta c eh© si irnpiegneranno d'eseguirn© la coltivazioine secon.
do le igtrUiZioni redatte appositainiente da uno specialista svizzero.
Si pregano gli agricoltori di rivolgersi al sig. Ghorardi (Torre Pelldce)
per la prenotazione e tutti gli schiarimenti del caso.
La wnfiguraziO'iLe dell© Valli Vaidesi assomiglia al Vailese dove quei
bravi agricoltori, in 10 anni di coltivazione .delle fragole, dei-la frutta ©
r.al!evaifhento del bestiame, hanno tras
formato !a< loro zona m terra fertile e
rodlditizia.
In ógni iparroiooh111 c ielle Valli, gli .
agricoltori chc' hanno intenzione di ©sperimeiitare questa coltivazione di
gran reddito, dnvrehhpro riunirsi e fare la richiesta dell© piantiitie, collettivamente.
Non o’è nessuna spesa : oooor.re soiamonito un po’ di cura e id’i:m;[)eigno.
Mettiamoci con buona volontà all’opera .por riiiisioire come sono ri usciti i nostri Amici 'Sivizzeri ohe ringraziamo di vero cuore di aver pensato ai
fratelli dello Valli Valdesi.
.Skl>l»«»raaBna«»(niC| sa
MlOJjUE MI »mi.
æ ,!
/talia
Extero ,
Anniiate Semesi
L. 500 S80
L. 900 500
Ogni cambiamento d'indirizzo costa
lire DIECI
3
I
jm.
L»C»r?f!r> rs^t • r» •’'1*'' ' T
■ L/CtlmLf^ ^'M.irfiWt^ ‘ V^«niX«iL/GCï'l
Patate
A; proposito di Obbietiori di coscienza
Parliamoci chiaro una buona volta!
Senza entrare nel merito della g^ue-'
stione (personalmente sono un con\ into n()6iettore e non capisco come
un cristiania non lo* sia!) vorrei dire
' due parole sul moda di esaminare il
problema alla «luce della Parola di
Dio ».
Incomincio con una netta afiermazione: Dio non ha «parlato» soltanto <Jal primo versetto della Genesi
: all’ultimo dell’Apocalisse. Dio parla
ojigi —, come l’ha annunciato Gesù
— per mezzo dello Spirito Santo.
Con questo voglio dire che il contenuta della Bibbia cfeu’cssere considerato oggi in rappprto con te esigenze
spirituali del nostro tempo.
Sottoscrivo perdio — accentuandole maggiormente — alle sagge parole dell’amico Eynard: «Noi crediamo che la Rivelazione d’un Assoluto immutabile sia avvenuta — e
sia certamenite ancora in atto — secondo la capacità ricettiva di una
creatura in evoluzione : evoluzione
che senza dubbio è un miglioramento poiché l’uomo — oggi ancora semi bruto — é avviato verso la perfezione ».
Ih, altre parole ; Noi oggi dobbiamo avere di Dio e dell’insegnamenot dii Cristo quella concezione che è
il frutto del lento progredire morale
dell’umanità attraverso secoli di
prove e di esperienze liete e dolorose. Dobbiamo essere dei cristiani, si,
possibilmente al cento per cento (in
realtà non lo siamo neanche al dieci
per cento), ma cristiani del secolo
ventesimo.
la vedo a questo punto molti
volli oscurarsi e sento molti ottimi
valdesi farmi delle domande insidiose a guisa di Esame di fede.
D. - * Dunque non credete che Dio
ulibia creato il mondo in sette giorni?
R. — Sì, lo credlo. Però mentre i
giorni, per lo scrittore Biblico-, erano di ventiquattro- ore, i «giorni» della creazione so-no per me un lungo
[)ci icdo- di anni.
D. — Non credeié al Diluvio uni
er^ale?
il. — Io credo che ci sia stata una
inondazione nell’« universo » conosciuto allora dal narratore, cioè in
u;..i limitata regione del Medio
Oriente; mentre la terra d’oggi comprende. oltre ai cinque continenti,
am-lie le regioni artiche in parte ines])lorate.
D. — Non credete che Iddio abbia
cblesto ad Àbramo di sacrificargli
il suo figliolo?
R. — Io credo che Abramo abbia
inteso che Dio gli chiedeva di sgozzare suo figlio- (come l’ha pensato
più lardi Jefte sgozzando sua figlia).
Ma credo che l’èra dei sacrifici umani sia definitivamente chiusa e che
Iddio domanda — a tutti noi — di.
consacrargli i nostri figli... in ben altro modo..
D. —, Non credete che Iddio ordinò ad Israele di passare a fil dfi
spada <(a guisa d’interdetto» uomini, donne, .bambini, vecchi e lo stesso bestiame (ogni essere vivente)
nel corso della conquista di Canaan?
R. — Ci credo nel senso che Mosè
in quei lontani tempi di barbarie, interpretò in quel modo la volontà di
Dio. Assolutamente non credo che —
per qualsiasi ragione — Iddio darebbe oggi, a qucdsiasi popolo (nemmctiio se ingiustamente aggredito) un
ordine simile che è un ordine mostruoso.
Potrei continuare per un pezzo-:
parlare djeiresodo d’Israele dalla
terra dei Faraoni portandosi dietro i
preziosi vasellami degli Egizi; p'arlare dei profeti di Raal messi a morte da Elia; parlare del bravo (?) re
Davide... Ma veniamo al Nuovo Testamento.
Ecco Giovanni il Rallista. Quando
vengono a lui dei soldati noni dice
loro di rinunciare al loro mestiere.
E’ vero! Raccomanda loro però di
accontentarsi del loro soldo e di non
cemmettere rapine. Se un soldato si
compo-rta in questo modo... non sarà più molto pericoloso; noni sarà
molto diverso dagli obbiettori di coscienza i quali sono disposti a fare
un periodo di servizio sociale obbli
S'. <■ : - ■ •
< ■ ... ■ •ht-'C'?'
gatorio. Soltanto...¿- è tutt’un’altra
cosaL.. 1;'
E veniamo ai r£»ìp«rti di Gesù
con due militari; ;sH' Centurione e
l’Ufficiale regio, «SéQesù fosse stato
il precursore degli òbbiéttori di coscienza non si sa ^he certo lasciato
sfuggi e l’occasione Hi trasformare il
disciplinato militare in un ribelle pile autorità del suo'tempo «scrive il
sig. Buffa a proposito 'del primo. E
continua ; «Non (persamente Gesù
si comportò verso ^ ufficiale regie-,
non disse una sola-^parola che suonasse biasimo o c<mdanna o deploratone pe il mestieré delle armi esercitato daU’ufficialé'^.'^ guarì il figlio ammalato e basta- '
Eh già! Il nostrepMaestro si comportò ini questo motìo appunto perchè era Gesù. Davanti a lui c’era un
padre disperato- perchè gli stava morendo il figlio. Gesù non disse al padre ; prima di chiedermi questa grazia cambia mestiere, e diventa un obbiettore di oosoiertjia. Gesù lo liberò daH’angoscia e basta.
Cosi fece Gesìi coi peccatori e con
le meretrìci che venivano a Lui — e
ohe ((precedevano gli Scribi e i Farisei nel Regno di IMoì). Tutti quegli
infelici Egli li liberò dairanigoscia.
Nella miseria umana Gesù non faceta distinzioni e non imponeva condizioni. ((La tua fede ti ha salvato,
non peccare più».
E al brigante crocifisso accanto a
Lui Gesù non chiese di cambiare occupazione. Per farlo sarebbe stato ormai un po’ tardi ! -Il Salvatore si accontentò di una gloriosa promessa;
Oggi tu sarai meco.in Peeradiso.
Il «ragionamento* va dtunque fatto (è tempo che sia fatto) in un altro
modo. •
Non dobbiamo domandarci se il
Gesù storico vissuto negli anni 1 a
33 dell’era cristiana è stato o no un
obbiettore di coscienza. Dobbiamo
domandarci se il Cristo ohe in questo anno 1948 vive ,mediante il Suo
Spirito, nel cuore e nell’anima dei
Suoi più fedeli discepoli sarebbe
Lui, oggi, o non sarebbe ùn obbiettore di coscienza.
Io immagino Gesù in pieno assetto di guerra ^ col casco, il mitra e
la bomba a mano — avanzare lentamente sopra un carro armato ; lo immagino mentre corre all’assalto, baionetta in canna cacciando urla selvagge... E’ Lui?! No, non è Lui!
Io lo vedo sul Monte col volto irradiato dalla luce dell’amore. Egli
sta pronunciando le parole eterne:
«Amate % vostri nemici, benediite coloro che vi maledicono, pregate per
coloro che vi perseguitano. Porgete
l’altra guancia. Non resistete al male. Date e vi sarà dato. Pregate così ;
((La Tua volontà sia fatta sidla terra! E’ Lui!
—La tua volontà ,o Signore! «Meglio
ubbidire a Dio che agli uomini».
'
Giovanni E. MeIlle.
lieve che purtroppo- mancano- Que»
stlanno eravamo sette iscritte: tre
svizzere, tre francesi èd una italiana;
l’anno prossinto saremo pïùbabilmente altrettante. Quelle che vettgo^
no dalla Francia torneranno a lavo»
rare nel loro paese e nelle loroi chiese, poiché questo è chiesto loro come
impegno morale, quando ottengono
una borsa dì studio.
"Per terminare queste brevi informazioni, stralcio da un opuscolo sui
« Ministère Féminins »: « L’exer
cice d’un ministère féminin réclame
une bonne santé, un réel équilibre
nerveux, de solides connaissances bibliques, la foi personnelle et vécue
et la consécration demeurant l’essentiel ».
Fiorella Comba
Conseil international de Cbrdtiens et Jnif s
Conférence internalionale - Université de Fribourg (Suisse) - 21-26 juillet 1946
Combattre le préjugé, group-er tous
les h-ommies de -bon-ne volonté, -catholiques. protestants, orthodoxes ou juiifs,
gioui to - ip- homimes conscients d-es
val U -8 spirit Plies qui forment ia base
dt U IV 1 JS t on ooci-dentà-le, tel a été le tiuit -de la 'Conférence I5le,rnationalc qui a tenu -ses -assises à l’Und-vcraité -de Friibour-g (Suisse) sous -les wiispi'oes -du Cè-nseil Inte-rnation-al de
Chrétiens et J-uifa, organisation qui a
son siège à Genève.
Quelque cent cinqu.ante délégués de
14 p-ayis idif-férents d’Europe ofc d’Amérique dont un tiers catho : luo, n n
tiers pro'tesitant, un -quart iui-f, le reste étant sans religion déc-eruiiMép, s“
sont -donné renidez-v-o-us po-ar c.int,in'U'r
dans un esprit de respejt et de rom.
préhension mutue-lis l’action pommenoée en 1946 àlla'Conféreaoe d’Üxfor-d et
poursuivie e-n -194*7 à Seelisiberg .
'Oette action a pour but de prôna,
ger 1© -respect, la comip-réhen-sion et
l’adaptation mutuels entre individus et
grou-peiments culturels,-naSona-ux et re.
ligieiux 'différents, lai-nsi que -le res
RICOCHETS
i.ft brutale vemiE
Un Juif arguant avec un Gentil lui
dit: «Vous nous volez tout.»
«Quoi, par exemple?» deanan-da le
Gentil.
«J.es Dix Commandements» fut la
réponse du Juif
«U'est très possible que nous les ayons
volés, mais vous ne .pouvez p-aa prétendre que noua les avons gardés».
COMMENT AVOIR LA PAIX
Ijos Chinois ont un ibo-n provenbe, qui
est si bien -décrit -dans Jacques 4:1 ;
«S’il y a de la justice dans'le coeur,
il y a de 1-a ¡beauté dans le caractère.
S’il y a -de la -beauté d'ans 1« oaraotèr-e,
il y aura de l’harmonie Idan-s le foyer.
S’il y a de l’-harmonie dans le foyer,
il y aura -de l’ordre dans la nation.
Quand il y a de l’ordre dans la nation,
il y aura la paix dans le monde». Si
nous recherchons la paix du monde,
nou.s -devons d’abord rechercher la justice -dans notre pro-pre coeur - et dans
le oœur -des autres - et ceci n’est seulement possible que par Jesus-Ohrist.
EXPERIENCES...
Un professeur avait entrepris l’expérience de rendre la co-habitertion pos.
stòle, dans une même cage, d’xm tigre
et d’un agneau.
— Avez, vous réussii lui demanda
quelqu’un après plusieurs mois.
— Très bien, réportdit-il; seulement
de temps à autre il faut remplmer Va(jneau.
U’est souvent (te que nous coûte l’expénence que nous tentons, de faire vivre eh nous de nobles désirs en compagnie de basses passiems : de temps
à autre », ces dernières dévore-nt ceux
là.
PREDICATEURS
— Un Pasteur doit avoir le tact d’un
diplomate, la force de Samson, la sagess,e de Salomon, la patience de Job,
un estomac à toute épreuve, des nerfs
d’acier), um coemr aussi large ipTune
barrique et les reins d’un rhinocéros. —
Très bien.
P. S. — Pourrions.nmis suggérer
qu’avant toutes choses, le pasteur soit
rempli du Saint-Esprit.
(Jeunesse pour Christ).
pect.des convi-nctions -di’au-trui.
La Conférence a été inaugurée le 21
juillet -dans la gratídfe salle -de l’Université par une «érémonie sous la
présiHenGe -du Protfesseuir Henri N.
Mac.Craoken’ (Ne-vimoîk),-^ Président
de la Conférence. ’
Trois cammisisions ont été créées pour
donner Se-ur avis snr 'des problèmes se
posEunt'dans les seotmirs 'de la Religion,
de l’Education et de 1-a Vie civique.
DaniS ses conclusions, -lia commission
religieu-se a -pris position concernant
le problèm.e palestinien. Par une déolaration émouvante l’espoir a été exprimé -qu’une solution satisfaisante
soit trouvée -pour rétablir la paix en
Terre fiiamte, afin que chrétiens,
j'uifs et amibes puisse-nt vivre en barmonie. Il a été rappelé en outre a la
coniscie-nce chrétienne* q-u’aueune rai.
son théologique certaine, qu’aucun enseignement biblique incontestable n’im.
po-semt aux chrétiens une attitude négative à l’égard -d’un Etat juif en Pa1 estime.
En ce qui con<»me l’antisémitisme,
un message a été adressé à la Co-nlérenoe -deB Eglises qui va se tenir le
mois prochain à Asnsibertdam.
Le rôle -de l’éducateur dans-l’améH-ora-tion -des relation-s entre enfants
d’origine religieüse, culturelle ou racial© différente a été défini par la
camanisision -des éducateurs.
L’appl'icaition pratique de® princ;.
pe-s énoncés cii-desaus a été étudié par
la troisième oommiseio-n (vie civique).
Des recommandationB «nt été faite.)
sur l’organisation de « iSemaineis de
Fraternité », la publication de périodiques en différeantes langue® pour ôtv-s
distribués parmi les symipathisants du
* CIC J, l’établissement d’-uin centre d’information à Genève et des émi-ssions
radiophonique® régulières par plu-sieurs postes émetteurs en Europe..
Au cours de la Ob-nférence, une série
de causeries publique® a réuni le® 'déîég'uéa et de« vieiteurs.
La session dè clôture a été marquée
par la discussion'dès recommaindations
faites par le® différentœ commissions
qui ont éié tranatnisea au comité exécutif. De® àllocutiop® ont été prononcée-8 par 1© Rév. J. Q. Mayne (UiSA),
le Prof. Assagioli (Italie), Msgr. Wolf
(Allemagne) et le Révérend Père Demann (France), le Père iB-evenot (Gran,
de Bretagne), et iM.ime Orfinger-Karlin (Bp].gique). Le discours de dlôtu-re
a été fait par le' Dr. CHnchy, P-résid'cnt -du Conseil International de Chrétiens e-t Juif® ’y)
Notizie
da Castelgandoifo
Ugo Zatlerin, ne «La Nuova Stampa» del 29 agosto, racconta la solitudine del Papa a Castelgando-lfo e,
tea l’altro', scrive:
(( Questa sua solitudine è recinta
da una bai riera d’acciaio; l’ovastta
in cui è avvolto il suo riposo si forma di un incalcolàbile intrico di
mostìhetti. Le cancellate mossicele
si alternano con i carabinieri all’esterno, con i gendarmi e svizze i (dVinterno; lungo tutta la periferia del
muro che racchiude le proprietà pon
tificie, da Albano al Castello, le garitte si susseguono come nodi di tosario. Gli svizzeri, i rubicondi giovanotti dal vestire azzurro e dal pittorico berretto raffaellesco, part,ano sì lo spadone acuminato sul fian
' - ■■■— —...qo sinistro, ma con la spcdla destra
sorreggono i nuovissimi fucili miTous les participauts'd© cette oonfé- .,^JJ.gJg¿¿^(QJ.j recentemente donati darenjoe ont été impressionnés par l’es- - - - -
prit d’amitié et de coopération libre,
ment consentie qui a marqué tous leuris
travaux. Un pas en avant a été franchi
sur une voie qui peut nous m-ener -à une
vie plus humaine et conforme aux en-sei-gnements foimant la -base de no-tre
civilisation et qui, jusqu’à ce jour, sont
l'iestés lettre morte.
- . ' (Service de près,se) '
BENVENUTI
Sono giunti alle valli il pastore Alessandro Tron ed il missionario Roberto Cpisson, dopo una lunga permanenza, il primo, alTAsmara ed il
secondo allo Zambesi.
Salutiamo con gioia l’arrivo di questi nostri f atelli in fede e diamo loro un caldo benvenuto in mezzo a
noi, a nome di tutta la Chiesa. Red
gli americani per la difesa del Papa ».
Che cos’è
di Ginevra
1
Un pastore svizzero, Eugène Choisy, ha creato or sono trent’anni questa istituzione dei « Ministères Féminins » da cui sono uscite più di
ottanta giovani che lavorano- attualmente in vari paesi d’Europa e d’oltre Oceano, dedicandosi a diversi ministeri iemminili, secondo la voca.zioyie che ognuna ha sentito e seguito,~dalle assistenti di parrocchia alle
direttrici o segretarie di Foyers femminili, dalle infermiere ed insegnanti
missionarie alle segretarie di opere
sociali. E’ tutta una magnifica serie
èS porte aperte alle giovani che capiscono la bellezza di dare un senso
alla loro vita lavorando per gli altri.
L’Institut des Ministères Féminins
è diretto da un comitato in cui sono
ufficialmente rappresentati anche
Carabinieri, gendarmi, svizzeri con
lo spadone ed il milfa douato daquei bravi americani: trattasi di un
sovrano politico o di un sovrano spirituale? ,
Davainti a questo «traordiuario apparato poliziesco, non posso non
pensare a Gesù nel Getsemane, nel
momento del suo arresto, quando dice a Pietro :(( Riponi la tua spada al
suo posto, perchè tutti quelli chÉT*
prendon la spada, periscono per la
spada. Credi tu forse ch’io non potrei pregare il Padre mio che mi
manderebbe in quest’istante più di
dodici legioni d’angeli?»
Preoccupazione politica? Imitazione
di certe corti principesche o di certe
dimore dei grandi di questo mondo?
Atto di onore reso al rappresentante
di Colui che visse la Sua vita nel segno dell’umiltà e nell’umiltà stessa
attuata fino alla morte della croce
manifestò la sua gloria?
Attraverso a quella triplice barriera di carabinieri, di gendarmi e
di svizzeri con il mitra americano,
come potrebbe passare il Cristo in
visita a Castelgandiolfo?
Società di Stadi VaWisi
L’A-sseotnlblea annuale -della Società
il Concistoro, la Facoltà di Teologia * Va,ldesi avrà luogo lunedì 6
, _ . , . „ _ _ ^ caDT.Tjann)hiT»ik 01 «r».iil.r» .Ci^nL»
e la Compagnia dei Pastori di Ginevra.
Nel 1918 questa istituzione fu creata (( per incoraggiare la gioventù
femminile a prepararsi in vista di
un lavoro cristiano cosciente », In
quello stesso anno il Concistoro della Chiesa nazionale dii Ginevra creava un « Certificat d’études bibliques » che può essere ottenuto, sia,
da giovani che da fanciulle, mediante due anni di studio alla Facoltà di
Teologia dell’Università di Ginevra.
Aggiungendo a questi due anni di
studio un terzo anno di « stages »
pratici, si ottiene il Diploma dell’Institut des Ministères Féminins, diploma che permette di occupare uno dei
posti su menzionati.
In Francia, Svizzera ed altri paesi
sono stati anche creati dei posti ufficiali di « assistantes' de paroisse »
e in molte parrocchie la collaborazione femminile è veramente utile ed
integrativa (fell’opeira pastorale.
Spesso le chiese chiedono all’Institut des Ministères Féminins delle ai
settembre, alle ore 21, -nella 'Sala Sinodale. Essa ai svolgerà secondo il se.
gueinte ordine 'del g'iorno ;
I'^ Parte (pubblica) :
Relazione morale;'
Relazione finanziaria ;
Co-municazione del ipro-f. dott. Gustavo
Viuay, su «Finalità e puntualità
della ricerca ator-ioa» ;
Discorso rievocati'vo 'del prof. Bruno
[Reivel che parierà -su «OLa storia vaiidese co nti-n u a... ».
Allocuzione del sig. Emilio Ganz, presidente della 'Società Sudamericana
di istoria Valdeee.
II* (Parte (riservata ai -Soci) ;
Disousa-iane idoli® rol-aziomi morale e finanziaria ;
Proposte vario;
Elezione del Seggio. \
I soci ed il 'pubblico sano cordialmente invitati a partecipare numerosii
alla 67_* Assemblea gen-erale diella nostra Società 'di -Studi 'Valdesi.
Il Seggio-
4
^■* P.
•t
UNI
^ La pro9»ima, Sessione Smodale si aptirà, piacendo al Signore, Lunedi 6 Settembre, alle ore 15-30, nel Tempio Valdese di Torre Pellice,
¿con tòt culto presieduto dal.pastore Roberto Nisbet e la cmsacrazione
, al Santo Ministero dèi Candidato signor Peyrot GiovannC
Tutti i Membri del Sinodo, Mimstri di Culto e Delegati, sono convocali per le ore 15 neWAula Stnodtde della Casa Valdese, per .pres&t', ziara ¡¿l'apposizione della firma del Candidato Peyrot Giovanni alè’atf-to ift accettazione della Confessione di fede della Chiesa Valdese.
Immediatamente dopo il culto i Mèmbri del Sinodo si : echeranno
nell'Aula Sinodale per aostituirsi in Assemblea'sotto la presidenza del
più anziano di età tra i Ministri di Culto in attività dì servizio presenti, e procedere alla nomina del Seggio definitivo del Sinodo.
Torre Pellice, 19 agosto 1948.
Il Moderatore della Chiesa Valdese: Virgilio Sommani.
la Voce dtlU Coannità
ANGROGNÀ (Serre)
Saibato 28 agosto, nel Tempdo idei
X, Serre, è sttaito celebrato il anatrimocnio
di Coisson Davide (iSerre) e Chiavia
Avita (Odino).
La benadizione del Signore accompagni sempre questo nuovo focolare.
1 _ e, a.
Scuola Latina
Doni ricevuti con gratitudiine dalla
Direzioine dal 1 aprii© al 10 luglio 1948.
Signore e Signori;
Comunità Boma a mezzo sig. Clauidio
Comba, 3000 — Arturo Eostagno (Pomaretto), 1500—Maria Luisa Pons, in
memoria d-i G. © B. Pons Karror, 200 — ^
Laestoh, 1000 — Augusto e Begima Pa. - atre, 1000—r-Pons Nella, 2000—Giovaai. ni iBertaflot (Pra Ciatinat), 1000 — Concistoro di Villaseoca, 6000 Unione Ca. detta di CShiotti di Villaseooa, 2000 —
Prof. Enrico Forneron, 600 — Graziella Ck)issoii, 1000 — Jahier Vitale in oc, casione nascita Marilena, 1250 — ChieCi:''sa di Pom aretto, 3000 — Viglielmo Jple (Chiotti!, 1500 — Camla Bostan 3000
”1'-^ — Alma Bevel, 1000 — Elena Beux,
2000 — Conte Ing. G. Mattai del Moro
in msm. Prof. Luigi Grill per premi
di lingua francese ai miglliori allievi,
5000 — Ninetta Grill in mem. del marito Prof. L. Grill, 2000 — Griot Emilia, 1000 — Griot E'rmanno, 1000.
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Libreria di Culture Evangelica
Roma - Vìa 4 Novembre 107
Novità
VITTOEIO iSUBILIA; Il movimento
Ecumenico, L .250
OSiCAB. CTJiLiLiMANN ; Il culto nella
eshieea primitiva, L. 200
OSOAE OULLMANiN : Le prime confessioni di fede cristiana, L. 300.
DAVIDE BOSiIO : La giustificazione
per fede, L. §0.
La famiglianell’impossibilità di fario .„dir^amente, esprime
la sua profonda ribmoscemoi per tutte
le dimostrazioni m^simpatia ricevute
nella dolorosa eircoi^ama della dipartenza d<d suo cwo ^
PAOLP l^iuRlu)
Particolari rin^^^amienti ai dott.
Paltrimeri e ,Dar^^ al prof. Biwn.
calcma, alle SuoroeA^alle Infermiere
dell’Ospedale Valdé^^di Torre Pollice, ai Pastori Deodòii^ ed Aya^ssot, alla
Ditta Taciago e MÉsstranze, ai Mutilati ed Invalidi, alÉAssociazione Pom.
battenti, ai compagni d’Armi, agli amici, a coloro che affetto Lo vollero portare dall’Ospedale agli Appiatti
e Lo scortarono fino al Cimitero, alla
Sig.ra E. Peyrot ef olì Mermoniti, ai
vicini e a tutti qv^Ui che hanno cir.
condato con il loro-buffetto la famiglia
nel lutto
Direzione: Via dei Mille, - Pinero lo
Telefono 409
Amminittrazione; Via Carlo Alberto
1 bis - Torre Pellice ¡s ,
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,,
7 orre Pellice
VALDEISII ! man trascurate la voetra cultura religiosa !
VALDE®! ! diffondete le opere del
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N., 5.880 — Jenny,SBort, in meanoria,
per Evangelizzazios^- 250.
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Giaiero Valdo, Letizia Boni,
no, 100.
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Per Istituto Gould:
^ Giaiero Valdo ed®velina, 200 — Lil.
lina Castiglione, r^nosoente, 1.000 —
Chiesa di r!arunchiò, 400 — iQhiesa di
Guiglionesi, 300 — ^iesa di Lentella,
300 — Chiesa di Saia Giacomo', 800 —
Diaspora iMolisans^^OO — Chiesa di
Villaseoca, 1.000 —^ìOhieea di Coaizze,
1.000 — Chiesa di Piperò. 1.000 — Chiesa di Sampierdar^^’, 4.500 — Chiesa di Forano, 500 -<%*tlnine Femminile
di Forano, 460 —''■?|Hiiesa di Napoli,
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in argento . Lire 5CX)
in argento dorato . . ,, 600
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con incisione : Sii fedele
fino alla morte., apoc. 2, ,, 75
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in argento smaltaate dalle due parti . . , Lire 500
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Anerosna — Pastore- Arnaldo Oomha. Pr. _ _ n___ r,j_, ...
Angrogna — Pastore Arnaldo Comba
Angrogna (Serre) — Pastore : Edoardo Aime.
Bobbio Penice — Pastore : Alberto Ricca
Luserna San Giovanni — Pastore : Acfallie Deodato.
Massello — Pastore ; Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Lamy Coisson.
Pinerolo — Pastore Ermanno Rostan - Via dd
Mille, 1 - Chiesa: ivi.
Pomaretto — Pastore r Guido Mathieu.
Praly — Pastore : Arnaldo Genie.
Pramollo — Pastore Paolo Marau^.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Luigi Marauda.
Rodoretto — .Pastore : Neri GiampiccoU.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone —^ Pastore ; Gustavo Bertin
Torre Pellice — Pastoie : Ernesto Ayas^.
Villar Penice — Pastore : Roberto JahJer.
• * •
Aosta — Chiesa : Rue Croia de Villo, 3 — Pastore : Vittorio Subilia, Via Gorret, 1.
Asti — presso Cendola : Corso Alessandria, 46.
Barga — (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastóre Antonio Miscla,
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo — Chiesa Valdese ; Viale Vittorio Emanuele, 4 — Pastore ; Giulio Tron : Via
Torquato Tasso. *8.
Biella — (da Ivrea).
Bordighera — (da Vallecrosia).
Borrello — (da Caninchio).
Brescia — Chiesa Valdese : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese — Via Congregazione (da Taranto).
Caltanisetta — Chiesa Valdese : Via Gaetaol. 50.
Campobasso — (da San Giacomo).
Carema — (da Ivrea).
Carunchio — (Chieti) ; Evangelista Vincenzo Sciclone.
Castelvenere — (da Nàpoli).
Catania — Chiesa Valdese : Via Naumachia, 20
— Pastore : Enrico Corsani, ivi.
Cerignota — Chiesa Valdese (da Corato).
Como — Chiesa Valdese ; Via Rusconi. 9 — Pastore : Carle Lupo. Via T. Grossi, 17.
Oazze (Tortno) — Pastore Attì&> Aiìm —
Bethollet, 34, Torino.
Corsto — Chiesa Valdese : Corso Mazzlnt, 27
Pastore ; Gustavo Bouchard, Ivi.
Courmayeur — Chiesa Valdese (da Aosta).
Cosenza — Chiesa Valdese — Pastore : Giuseppe Scarlnd. Viale Mazzini.306 d.
Cuneo — Visitata da Torino.
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!|
Felooica Po — Chiesa Valdese. Pastore. Edoardo *
Micol.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49 — Pastore : Seiffredo Colucci, ivi.
Via Manzoni, 21 ; Pastore Tullio Vinay; Co*,
diutore ; Past. Luigi Santini, ivi.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal, ivi.
Genova — Chiesa Valdese : Via Assarotti — Pastore : Francesco Peyronel. Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese - Evaogelila : Attilio del Priore.
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Lorenzo Rivoira, Via Bertinattl. 4.
La Maddalena — Chiesa Valdeàe.
Latiano — Chiesa Valdese (da Taranto)
Livorno — Chiesa Valdese : Via Verdi, 3 — Pastore Alberto Ribet. ivi (
Lucca — Chiesa Valdese : Via G. Tassi, 18 <da
Pisa)
Mantova — Chiesa : Via Bacchio. 5 (da Felonlca).
Messina — Chiesa Valdese : Via Laudarne, 18
■— Pastore : Pietro Valdo Panasela, Via Laudarne, 16.
Milano — Chiesa Valdese : Piazza Missori. 3 —
Pastore : Enrico Tron, Via Ippolito Nievo, 9.
Napoli — Chiesa Valdese: Via dei Cimbri, 8
— Pastore Oreste Peyronel. ivi.
Orsara di Puglia (Foggia) — Chiesa Valdese :
Pastore Cipriano Tourn, Via Monfalcone. 32.
Pachino (Siracusa) — Chiesa Valdese. . Pastore :
Franco Sommani, Via San Martino, 7.
Palermo — Chiesa Valtiese : Via Spezia, 43 —
Pastore ; Roberto Comba. ivi.
Pescolanciano — Chiesa Valdese (da Carunchit^
Piani di Vallecrosia — Chiesa Valdese — Via C^>1.
Aprosio, 96,
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa Valdese (da Ivrea).
Piombino — Chiesa Valdese (da Siena).
Pisa — Chiesa Valdese : Via Derna, 15 — Pistore (da Livorno),
Reggio Calabria — (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Paraci, 79 — Pastore : Davide Cielo. Ivi.
Pio Marina — Chiesa Valdese (da Siena).
Rocchenerc — Chiesa Valdese (da Messina)
Roma — Chiesa : Via IV Novembre, 107 — Pastore : Mariano Moresebini, Via Pietro Cossa,
42. .
Piazza Cavour — Pastore : Paolo Boslo, Via
Marianna Dionigi, S7.
Salle — Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena — Chiesa : \Ha A. Cantore, 16
r
5^
Pastore: Alfonso Alessio, Via di Francia 118 F.
San- Giacomo degli Schiavoni — Chiesa Valdese
— Pastore Giorgio Girardet.
Sanremo — Chiesa Valdese ; Via Roma, 8 — Pastore Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felónica).
S. Maria di Lj,oodia — Chiesa Valdese (da Catania)
Schiavi d’Abruza) — Chles.a Valdese (da Carunchio).
Siena — Chiesa Valdese — Viale Curtatone, 5.
Susa — Chiesa (Via Umberto I, 14 - da Torino).
Taranto — Chiesa : Via Di Palma — Pastore Giuseppe Castiglione, Via F. Crispi, 28.
Torino — Chiese : Corso Vittorio Emanuele II,
23 e Corso Principe Oddone. 7 — Pastori •.
Elio Eynard - Carlo Gay, Via Ro V, 15 Attì'tio Arias, Via Berthollet, 34.
Terrazza Piemonte — (da Torino),
, Tramonti di Sopra — (da Venezia).
Trieste — Chiesa : V|a S. Maria Maggiore — Pastore : Guglielmo del Pesco, Libertà,
6.
Venezia — Chiesa Valdese : Palazzo Cavagnls.
Castello 5170 — Pastore Teodoro Balma, Ivi.
Verona — Chiesa Valdese : Via Duomo (angolo
Via Pigna — da Brescia).
- Viering — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore ;
Liborio Naso, Vìa (Garibaldi, 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua italiana
Waldenserwerk) Bethaus Wiedikon (Scholoasga^) — Pastore : Alberto Fuhrmann, Goldbrunnerstrasse, 65
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente vietati
dai pastori delle Comunità vici.ie.
Uificio di Presidenza della Tavola Valdese :
Pastore Virgilio Sommani, Moderatore ~ Pastore Guido Comba. Cassiere — Via IV No
, vembre, 107 - Roma.
Facoltà cU Teologia;
Via Pietro Cto^a, 42 — Professori: Broesto
Comba - Davide Bosio - Valdo Vinay.
Liceo Ginnasio Pareggiato (Tcnre Peliice) :
Preside ; Prof. Adolfo Tron.
Libreria Editrice Claudiana (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Paolo Coisson.
Convitto Maschile (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Roberto Nisbet
Orfanotroflo Maschile (Pomaretto di Perosa) :
Direttrice : Suor Adele Gay.
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) ;
Direttrice : sìg-na Lidia Fini.
Orfanotrofio Maschile (Gould-Pestalozzi) . Via
dei Serragli, 49 - Firenze :
Direttore : Pastore Seiffredo Colucci (ivi).
Istituto Evangelico Femminile - Via Silvio Pellico
Direttrice : sig.ra Emma Villani. Firenze.
Istituto Artigianelli Valdesi - Via Bertholet 34 Torino :
Ospedali Valdesi :
A Torre Pellice, a Pomaretto, a Torino (via
Berthollet, 36).
Casa delle Diaconesse ;
Sede- Viale Gilly, Torre Pellice (Torino) —
Direttore : Pastore Roberto Nisbet.
Rifugio Carlo Alberto, per cronici ;
Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi;
Lusertia San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) ~ Vittoria (Ragusa) Via
Garibaldi, 60 - Direttore Past. Liborio Naso.
COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
URUGUAY
Colonia Vaidense — (Dep.to de Colonia) Pastore : Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita — (Dep.to de Colonia) Pastore ; Emilio Ganz.
Tarariras e Annessi —' (Dep.to de Colonia) Pastore : Silvio Long
Ombues de Lavalle — (Dep.to de Coloota) Pa
store : Carlo Negrin.
CoIiTOk Miguelete : (Dep.to Celonia), da Ombues
de Lavalle.
San Saiviador (Dep.to Soriano) Pastore : Giovanni Tron.
Nueya Helveda : (Dep.to Colonia) : Evangelista
Elio Maggi Pasquet.
Nueva Valdense (Dep.to Rio Negro) Estación Beliaco. Stud. Teoi. Riccardo Ribeiro-Pontet.
Arroyo Negro (Est Piedras Coloradas) Dep.to
Paysandù. da Nuova Vaidense.
^, ARGEN-UNA
Cdonaa Bollano — (Prov. Santa Fè) Evangelista
Carlo Alberto Gnot.
Colonia Iris — (Estación Jadnto Aranz - Pam»
entrai) Pasttre Wllfrido Artua. ^
San Gustavo (La Paz . E.‘ Rios) da< Colonia Bel.
grano.
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Prima Chiesa Valdese di New Work — Putore •
York N. Y. — u. S. America.