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(inilatt lilla bunlsiloDi del Uo Satri
1er le lain ïaldesi
Le Feste dì Canto avranno luogo nelle
località ed alla data ed ora sottaindicgte:
E cantando diranno aill’Eterno: tutte le fonti, della mia gioia sono in te
Salmo 87: 7.
I convegni annui delle Corali e delle
Scuole domenicali per le tradizionali
Feste dii Canto, sono manifestazioni profondamente religiose, sia che si consideTino manifestazioni di fede ispirate dalla,
gioia, sia che si sentano come manifestazioni di gioia ispirate dalla fede. E
perciò invitiamp cordialmente il pubblico delle nostre parrocchie ad assistere
a queste Feste di Canto come ad un vero culto. Nel mentre vi troveranno edificazione, daranno anche un segno di riconoscenza a coloro che si adoperano attiimmente a far del canto sacro una manifestazione caratteristica del nostro popolo e daranno un incoraiggiatmiento ai
membri delle Corali ed ai bambini delle
Stuoie domenidi per il loro lodevole
sforzo.
CORA LI
Nel Tempio di San Germano, dome- •
nica 2 miaggio, alle ore 15, per le parrocchie della Valle del Chisone,.
Nel tempio di San Giovanni, domenica 9 maggio, alle . ore 15, per le parrocchie del Val Pellice.
I membri delle Corali sono pregati di
giungere allappuntamento alle ore 14.30
precise, per una ripeinzione generale.
SCUOLE DOMENICALI:
Nel tempio di San Germano, domenica 16 maggio, alle ore 15, per le Scuòle domenicali del Val Chisone.
Nel temnio di Torre Pòllice, domenica
16' maggio, alle ore 15, per quelle del
Val Pellice.
Preghiamo i pignori Pastori di voler
annunziare dal pulpito questa circolare.
La Commissione del Canto Sacro.
6 i
GBBW SI
5 >
^ Luca 7; 9. I
EH?' I
Non sarà un tempo speso invano se i
ci fermiamo a considerare Gesù quando !
nene Sue proprie ^parole - Egli espri- i
^ me la Sua meraviglia, allorché un caso i
^inaspettato gli si presenta davanti,
pi In diverse occasioni noi possiamo dire
J^con profonda riverenza che iEgli si meravigliò, ora della fede di alcuni ed ora
p dcll’.ncredulità o dell’-ingratitudine dì
^ altri.
Una di queste occasioni è descritta
.^ 'nel capitolo dal quale è tratto il nostro
I testo: « Io vi dico che neppure in Israele
«'■ he trovato cotanta fede », dice Gesù
palla moltitudine ohe lo seguiva...
J « Quando Gesù udì queste Cose restò
meravigliato ».
I Quale fu dunque la causa della Sua
meraviglia ? Leggiamo; « Dopo che Egli
^ ebbe finito ì Suoi discorsi entrò m Ca? pernaum ». . .
£' Questa città di una considerevole im1^ portanza sembra essere stata il suo luogo di sosta durante il Suo ministero in
| , Galilea; fu in Capernaum che provvide
le didramme pel tributo del Tempio ■
quivi insegnò nella sinagoga - operò
■ miracoli - parlò d’umiltà ai Suoi discepoli ■ e per l’incredulità ivi incontrata,
I, denunziò la città più colpevole di Sodo» nia.
s Fra i racconti menzionati nel Nuovo
Testamento sulle attività di Gesù in Ca■* pernaum, quello della guarigione del
servo del centurione è il più attraente,
perchè ci pafta della fede d’un pagano
e ne rivela caratteristiche così insospettate che Gesù ne fu meravigliato.
Queste sue qualità - tanto più notevoli
data la sua posizione - sono ampiamente menzionate nel racconto.
La prima è la Sua umana simpatia
fraterna davanti al servo malato: egli è
pronto a fare tutto il possibile per la
la sua guarigione.
'■ La seconda è la sua tolleranza. La testimonianza degli anziani è espressa
nelle loro parole: « Egli è degno che Tu
gli conceda questo, perchè egU ama, la
, nostra nazione ed è lui che ci ha edificata la sinagoga». Egli, un ufficiale
deH’esercito romano dbocupazione, non
a&c^là:
Un’altra qualità particolarmente no- i
tabile è la sua umiltà: « Io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, perciò non mi son neppur reputato degno
di venire da te».
Tutte quéste cose son portate alla
conoscenza del Signore ed è naturale
Ch’Egli si sia vieppiù interessato a tanta
nobiltà di carattere: a questa simpatia
generosità e tolleranza di chi rappresenta l’autorità straniera romana.
Ma la sorpresa di Gesù aumentò
quando il centurione svelò le basi della
sua fede.
Ascoltiamolo: « Di’ soltanto ima Parola. ed il mio servo sarà guarito ». La
sua fede nella potenza di Cristo è così
grande che non è più necessario per
Lui il tragitto materiale alla sua dimora.
Come comandante egli sa che i suoi
oidini sono eseguiti senza la sua personale presenza; che i suoi soldati vanno
e vengono ai suoi ordini perchè, dice
egli: « anch’io son uomo sottoposto alla
potestà altrui ». Quella parola «anch’io»
implica ch’egli riconosceva- in Gesù
« Uno » sottoposto ad un’autorità i cui
ordini dovevano essere eseguiti. La
sua mente intuiva che quel gran Pro- ^
feta era. venuto nel mondo per fare la
volontà di Dio e che le opere ch’Egli
faceva, erano • quelle stesse che testimoniavano essere Egli mandato da Dio.
Comunque sia, la sua gran fede meravigliò Gesù, che, rivoltosi alla moltitudine che Lo seguiva, disse:« Io vi dico
che neppure in Israele ho trovato una
cotanta fede ».
La d^iberata dichiarazione di Gesù
che nulla dì simile egli aveva trovato
in Israele suggerisce l’idea che una tal
fede fra i figliuoli d’Abraamo non l’avrebbe sorpreso; ma quest’uomo - r
gnaro dei privilegi della razza - rivela
un’intuìziiOine così straordinaria da attirare l’attenzione della folla che Lo seguiva.
Non in tutte le occasioni in cui si è
parlato della meraviglia di Gesù, vi è
■attrattiva; anzi, alcune furono"caud?una intensa e dolorosa sorprésa,
ante volte davanti ai capi del po-V
ed alle, stesse autorità del Tempio,.
si meravigliò con dolore della dudel loro cuore e deH’avversione
Lui e per la Sua dottrina: « Quante
. ho voluto. e voi non avete vo
'. Non è questo Suo grido l’espresdel Suo stupore dolorosamente
so? « Donde ha costuÀ queste cose?
e sapienza è questa che gli è data? »
omandano i venerabili eruditi della
oga « ed Egli si meravigliava della
incredulità ».
on dimentichiamo un’ultima oc~
e in cui Egli si meravigliò; la
guarigione dei dieci lebbrosi: nove giudei e un Samaritano. Quest’ultimo ritornò a, Gesù, si gettò ai Suoi piedi con
la faccia a terra ringraziando.
Il pensiero del Divin .Maestro andò
agli altri: « Ed i dieci non sono stati tutti mondati? ed i nove altri, dove sono?
Non SI è trovato alcuno che sia tornato
per dar gloria a Dio che questo straniero? »
O la meraviglia di Gesù !
Cerchiamo, oh! credenti, l’aiuto della
grazia divina, affinchè siamo trovati
degni di Lui nella nostra riconoscenza
giornaliera, in adorazione continua.
X. .
Elle»
CONFESSIONE
foglio essere
confessarti
onesto,
che se
oh ! Cristo,
fossi vissuto
manife.sta nessun sentimento, ostile ver- j
so un popolo soggetto; apprezza anzi I
gli elementi dì fede. e d’adorazione suoi l
?oi tempi, ti avrei anche tradito ».
(Kierkegaard)
ion per me? anime, beninteso, Ti
^ei tradito; ma per forza d’inerzia,
trovarmi tra la folla che urla:
É" Morte al falso profeta - abbasso il
Leo - basta con l’amico dei Sa.mari- alla croce il sovverUtore delle
Le tradttziqnij!>...
—.1
Il trovarmi in mezzo aTdégu energumeni dm chiusi pugni minacciosi,
m’impressiona,
mi fa paura.
Non è che io non sicn coraggioso,
che non abbia le mie idee;
vorrei veramente e sinceramente che
Tu potessi vivere in pace
— ma, amiche, perchè non lasci Tu che
■la gente viva in pace ?
E quando odo la folla in tumulto che
grida: •
— Morte a Gesù —
— Viva Barabba —
Ti confesso che vorrei gridare:
— Viva Gesù —
— Morte a Barabba —
Ma è più forte di me:
gli sguardi degli scribi e dei farisei
mi fanno paura:
sono sicuro che essi contano le grida
èd i fischi;
che prendono nota delle assenze e degli astenuti;
ed allora alzo il pugno anch’io,
e strabuzzo gli occhi
e grido:
— Viva Barabba —
— Morte a Gesù —
Perchè io devo vivere,
perchè io devo guadagnarmi il pane,
perchè io sono...
un traditore.
Osa.nrui, osanna,
e spargonp Ig via dì rami di palma.
Soltanto la folla cambio, l’opinione e
gl’idoli, ed io sottoluno della folla.
Ieri ti ho acclamato e re e Messia;
, oggi mi son lasciato trascinare contro
te al Pretorio;
domani bisognerà pure che ti veda
condurre al Golgota. '
Voglio -essere-; onestó-.'..--»i..i, ,.«.,,7-*. ---,se fossi vissuto ai tuoi tem,pi, Gesù,
ti avrei tradito.
Forse però non sarei stato un traditore:
sono troppo debole:
in realtà sono vile:
avrei lasciato fare.
E a. me che m’importa se ,un tale che
si dice Figliuolo di Dio passa per la mia
strada, picchia alla mia porta ?
Ho chiuso la mia casa à tutte le implorazioni;
ho edificato mura alte intorno al mio
giardino ed ho scritto sulla porticina di
ferro:
« Non conósco nessuno ».
Io coltivo il mio giardino:
non devo nulla a nessuno è nessuno
mi deve cosa alcuna;
questa è tutta la sa,pienza umana, .
tutta la mia sapienza.
Gesù crocifisso...
Io non so nulla, non ho visto nulla;
non ho udito nulla.
Però la luce della croce splende sul
Golgota, ^
alta,
più alta delle alte mura:
io la vedo;
e so:
che sono un vile.
(noterelle di un lettore).
Un traditore, se io fossi stato contemporaneo di Gesù.
Oggi, invece, sono, come dire ?
sono, sì, dopo tutto si può anche dire,
sono fedele,
fedele fino alla morte;
alla morte di Gesù,
non alla mia. >
Stono un fedele,
uno dei tanti che popolano le chiese,
che assistono alle cerimonie religiose
regolarmente,
' che si commuovono alle parole profonde dell’oratore,
che hanno delle sante emozioni,
che gridano:
9
1686. Viene.pubblicato l’editto ducale,
secondo cui, confermcmdo^ l'editto precedente in data 31 gennaio, che applicava ad territori sabaiuii le norme emanate l’anno prima in Francia dal Re Sole
con la revoca, dell’editto di Nantes, viene intimato ai Valdesi che ancora risiedono in Angrogna, Bobbio, San Giovanni e Torre Pellice, sotto il consiglio e la
guida di Armud, di consegnare alle autorità le armi da fuoco di cui siano, ancora, in possesso, e si staibiUsce la data
dell’esilio in rruwa delle popolatemi
valUgiane. r.h.
.
■rifri
2
RESISTERE
■
^■¡^V Più che una'nota di cronaca questo
„ trafiletto vuoi essere un’eco vivo ed un
ripensamento della nostra bella adunata
fernminile di Torre Pellice del 21 marzo
scorso. Infatti la nota di cronaca si può
esaurire In poche righe: le giovani pre
senti,, .circa uin centinaio; il cordiale
benvenuto dQll’.Unione leccale dato dal
sup giovane presidente; gli studi presentati dalla signoirina Elena Pascal e
dalla signora Elsa Rostan; la meditazione introduttiva del pastore Bertin che
" ci é^prta a saperci sedere ai piedi di Gesù, come Maria di Betania, e ad ascoltare la Sua parola prima di dare un
indirizzo pratico alla nostra vita, e fra
le tante vie che una giovane ha dinnami
a sé, indica quella troppo trascurata .di
infermiera laica che, pur non richiedendo una particolare vocazione, può
permettere di far del bene attorno a sè,
sj>ecialm.ente in questi tempi di guerra
che port^o ineivitabilniente con sè malattie, dolori,, infermità.
Il tema del nostro convegno ci portava a considerare i problemi particolari
dell’oggi che' la giovane è costretta ad
affrontare e che risolve a seconda della
, sua preparazione 4>irituale e delle, sue
caj>acità; e poiché da questa soluzione
dipende, in parte, l’avvenire della nostra gioventù, delle nostre famiglie e
delle nostre Chiese, era necessario fermarsi a miedita re circa la situazione attuale: senza tuttavia dimenticare che,
malgrado i nostri sinceri sforzi, le nostre
soluzioni saranno sempre imperfette e
- relative (la situazione perfetta si trova
^in Dio solo !) e che quando avremo ben
pensato, ricercatole discusso, ci resterà
ancora la cosa più importante dia fare;
inginocchiarci e pr^are. La potenza della preghiera d’intercessione è ancora
troppo trascurata da noi giovani; sentiamo tanto il bisogno di agire, di essere pratici e realizzatori, e la preghiera
ci sembra così poco azione ! EIppure
essa è l’arma indispenssbile per tutte le
nostre più belle conquiste !
Gli studi presentati ci hanno offerto
una parola d’ordine per riassumere
quello che dev’essere l’atteggiamento
della giovane cristiana di fronte ai problemi dell’oggi: Resistere! Parola di
grande attualità e che al tempo stesso
sentiamo venire a noi, attraverso i secoli passati, dalle sacre rocce della BalzigHa e dalle scure pareti della « Tour
de Constànce ». Resistere alla marea di
superficialità, di mondanità che dilaga
attorno a noi, che ci spinge "'a cogliere
qualunque gioia, ad accontentarci di
qualunque distrazione, di qualunque re
lazione pur di sfuggire al pensiero assilante della vanità dell’oggi e dell’incertezza del domani. Resistere all’egoismo
che vuole oggi /regnare sovrano in ogni
cuore, che ci spinge a costruirci, magari
in un guscio di noce, un rifugio ovattato
ove nulla manchi, ove giunga attutito il
grido di dolore che sale d’ogni parte,
ove si vegeti:., aspettando che la bufeta
passi. Resistere allo scoraggiamento che
ci assale quando^ talvolta sembra che
Dio ci abbia nascosto il Suo volto d’amore. Resistere infine alla tentazione
'deH’essere con ansietà solleciti di che ci
nutriremo e di che ci vestiremo, all’affanno per cose che sembrano essenziali
e non lo sono, e spengono in noi la fiamma della fiducia in Dio.
A tutti questi pericoli è urgente opporre la resistenza della fede e l’opera
della testimonianza. Accettiamo senza
eluderle le nostre responsabilità con
cuore saldo, animo forte e viso sorridente; non si tratta di proporci un programma troppo pesante o di proibirci di godere; soltanto sappiamo scegliere fra
quelle che ci sono offerte, le gioie che
non intaccano la purezza dei nostri pen- nostra pazienza, la nostra tenerezza,'la
sieri e dei nostri sentimenti.* Reagiamo ^.nostra oomprensione ! Ma sopra ogni
alla dispersione delle nostre Chiese ecosa, vegliamo a mantenere alto il tono
/IaÌ nnc'l'rn ■ ____ ■■ _ Jt i
dei nostri cari gruppi giovanili, rinser-,?^
% '.-V. ^ ^
ràndo i vincoli di fratellanza; preparia-Asulla fede dei nostri cari, lottiamo per
religioso della nostra famiglia, vegliamo
mocì a collaborare all’opera di ricostruzione che la Chiesa sarà chiamata a
compiere nel mondo quando Dio vorrà
che la pace ritorni. 4
In modo particolare il compito di vi gilare e resistere ci è oggi richiesto nell’ambito della famiglia; tocca a noi, 'À
donne valdesi, di lottare perchè essa
ritorni ad essére, come già in passato, '
un focolare di vita spirituale intensa e 4
feconda. Difendiamo le nostre famiglie
dai pericoli dell’ora presente. Non sia
essa un nido di cuori egoisti, ma un
asilo aperto agli scoraggiati, ai solitari, 1;
ai senza tetto, in nome di quel Dio che
è sempre e malgrado tutto, Amore .
Non lasciamovi penetrare le inpuietudini del mondo, ma facciamoine una
oasi di calma ove si rimarginano ,le ferite del mondo e si preparano ò si ri- temprano le forze per la lotta giornalie-- >•
ra; la questo scopo impegniamo tutta
LUNEDI’ DI PASQUA
Convegno Generale
al SERRE D’ANGROGNA
— Ore 14 —
Il Comitato di Gruppo.
Visite ad Unioni Valdesi
Il‘‘pastore di Venezia signor Ayassot
ha co'mpiuto qualche tempo fa un giro
di visite ad Unioni delle Valli, a ciò invitato dal Comitato di Grufroo. A nome di twtti i gicvarhi che hanno ascoltato con piacere la sua parola, ed in ispecial modo a nome del Comitato di Gruppo rinnoviamo al caro collega i nostri
più vivi e sinceri ringraziamenti, assicurandolo che la sua, gradita visita ha
lasciato, in noi tutti 'ottimo e duraturo
ricordo.
Vorremmo dare su questa « Pagina »
alcuni particolari circa quelle visite...
ma, ehi meglio del signor Ayassot stesso
ce li potrebbe fornire ? Riproduciamo
perciò, qui a'ppresso,- il seguente resoconto dovuto alla, sua penna:
Ho avuto il piacere ai primi di marzo
di compiere un giro di visite presso alcune delle nostre Unioni alle Valli per
porgere loro i saluti ed alcune notizie
della nostra Opera di Evangelizzazione.
Poiché nella cronaca di molte Chiese
si è già fatto cenno della mia visita, non
voglio parere attribuirle troppa importanza facendone qui, come ne sarei stato richiesto, un lùngo resoconto.
Nel prossimo numero del giornale
apparirà un breve sunto del mio massaggio ai giovani per cui anche per questo lato della mia relazionè son dispensato dal fare un « bis ».
Dove, però non posso tacere, sia per
vero e proprio dovere di cortesia, sia
sopra tutto perchè me ne sgorga dal cuore il bisogno, è quando si tratta di inviare alle varie Unioni sd ai Colleghi
che mi hanno accolto con tanta fraternità il mio saluto molto cordiale.
Ho cominciato il mio giro con Prarostino, ove son' salito nòn senza qualche
difficoltà tentennando tra il buio ed il
fango di una serata piovosa non senza
molte esitazioni sulla via da seguire che
spesso mi toccava intuire più che intravedere dinnanzi ai miei passi. Quando si aggiunga che tale passeggiata era
la conclusione di un viaggio ferroviario
di oltre una diecina di ore fatto tutto
in piedi... e di una ultima tappa compiuta sul tetto di una corriera... si avrà
una idea di quanto abbia dovuta essere
grande la affabilità del mio Collega
Bert e della sua famiglia e dei giovani
della sua Unione se riuscì nello spazio
di pochi minuti a farmi dimenticare il
tutto e perdonare al mio prossimo, al
buio al fango ecc... per permettermi di
godere :'n spirito di perfetta armonia e
nelle migliori disposizioni della serata.
Il dì seguente sono sceso a S. Germano. Bellissima passeggiata, meno fango, discesa anziché salita, spirito riposa io e corpo idem, dolce ricordo della
fraterna accoglienza della mia prima'
. tappa e su tiitto questo un bel sole lucente'e tepido. t
A S. Germano ho ricevuto la accoglienza ufficiale del Capogruppo delle
Unioni delle Valli il quale ha voluto
darmi subito una prova dei suoi diritti
di autorità aggiungendo nello spazio di
15 minuti un nuovo immediato numero al mio programma. Poiché il numero
era attraente (si trattava di porgere un
messaggio alla riunione delle Madri)
l’uso (od abuso) di autorità del Capogruppo furono subiti con soddisfazione.
(Come si ubbidisce volentieri agli ordini
che ci fanno piacare;!). L’accóglienza
deP Collega Berlin rivaleggiando con
quella dellìamico precedentemente visitato, la serata fu ottima e grande fu il
piacere di parlare alla bella e numerosa
assemblea raccolta nel Tempio. Anche
qui grazie e. proseguiamo.
ir giorno seguente, che era di sabato,
si trattava di salire a Frali ove ero atteso per la serata. Tram, Corriera con
relativo permesso di transito, e poi cavallo di San Francesco senza bisogno d'i
alcun permesso se non quello del tempo che "si mantenne abbastanza galantuomo anche-se privo di resistenza. Salutato di passaggio il Collega di Ferrerò
dalla generosa e rifocillante ospitalità,
. proseguimento col su accennato mezzo
autarchico sino a Frali. Si trattava di’
una gara di resistenza tra me ed il tempo: chi sarebbe arrivato prima io 0 la
neve ?... Arrivammo presso a poco assieme ed il Collega Genre che ci attendeva al traguardo volle dar prova di tutta la sua imparzialità invitando me a
godere della calda (in tutti i sensi) ospitalità della sua casa e lasciando fuori
deirusoio la mia b'an,cà competitrice
(dirò tra parentesi che la neve, si vendicò preparandoci per l’indomani certe
strade !) Alla sera ottima riunione con
la gioventù, un bel nucleo compatto ed
al mattino seguente, malgrado la neve,
trovad una assai numerosa Scuola domenicale cui rivolgere la parola ed una
fitta a^emblea per il culto che presiedetti. (Ricordo con piacere che fu a Frali
che da studente e membro della Fra del
Torno presiedetti il primo mio Culto in ^
Chiesa: qu^ta riconoscenza al Signore |
nel risalire su quél pulpito !) Dopo il 1
Culto a Frali ho dovuto dire « grazie » 1
essi in preghiera in ogni tempo, guidìà-' >
moli a nutrirsi insieme a noi della Far-ola di Dio. Foichè soltanto se saremo"'’
riuscite a conservare e a trasmettere in- '
tatto il prezioso deposito della fede,
avremo adempiuto con fedeltà alla nostra vocazione di donne cristiane.
Ci conceda Iddio, per quest’opera che
ci è posta dinnanzi, di confidare sem•pre e unicamente nella Sua grazia, onde,
attraverso la nostra debolezza. Egli ppssa manifestare la Sua forza e la Sua
gloria. ipi.
,,i-in fretta e partire tra la neve per
- Chiotti di Riclaretto ove alle tre e mez- i
zo (il Fastore dice che avrebbe dovuto i
essere alle tre !) dovevo presiedere un
altra' adunanza .per le gioventù riunite
di Riclaretto e di Ferrerò.
La passeggiata tra neve e vento fu
accorciata dalla compagnia, dell’amico
Genre ed allietata verso la fine da una
sosta benefica (di nuovo) presso il Collega Peyronel di Ferrerò (come è utile
che ci sia a Ferrerò per i Fastori che
scendono e salgono un Fastore da visitare... ed un pastore come quello che
per ospitalità ed accoglienza non ha rivali che nella sua moglie !)
Bellissima riunione ai Chiotti, moltissimi giovani in Chiesa e tutti malgrado
il numero, attenti e spiritualmente
compatti. Dopo la riunione quattro
chiacchiere in più ristretto numero nella sala dell’Unione.
Salutato il Collega Janavel, del cui
perdono per il ritardo, son ancora riconoscente, l’ultima tappa della giornata ;
era presso' il Collega Mathieu per una ;;
riunione serale a Fomaretto.
Cominciavo ad essere stanco della
giornata in cui avevo già parlato quattro volte e ci volle la gentilezza della i
famiglia Mathieu e poi la vista di una :
bella sala gremita per rimettermi in j
cuore ed in gola le disposizioni neces- i
sarie a parlare. Ho il caro ricordo di ^
una assai bella adunanza, spiritualmen- ■
te desta e sensibile. ^
L’ultima tappa del mio giro mi dove- ,
va condurre a Pramollo. La parte più 1
tata e resa insensibile dalla compagnia
del collega Marauda scesomi incontro
sino alle Rue.
La riunione di Pramollo era destinata a porre dna bella fine al mio girq come l’ospitalità deiramico Marauda doveva ben coronare la piacevole esperienza sino allora fatta in ogni luogo. Un
pomeriggio calmo e tranquillo che servì egregiamente a rifarmi dalla giornata precedente ed alla sera una bella adunanza, spirito fraterno, accoglienza
calda ed alleni a ed anche in questa Unione come in tante altre i nostri bei
canti in coro per' terminare.
Mi -accorsi di aver terminato il giro
scendendo da Pramollo, e, se non fosse
stato delia preoccupazione in cui oggi si
sta sempre per i propri cari che vivono
in città, l’avrei volentieri continuato dì
parecchio. Ma le cose belle passano presto, quello che ne rimane di dolce è il
ricordo ed anche per questo cari Colleghi e cari Unionisti delle Unioni delle
Valli tutta la mia riconoscenza.
Non so se^'la mia visita sia riuscita,
come era alrhano nella mia intenzione, a
farvi qualche bene spirituale, so però
che del bene ho ricevuto e m’è caro ringraziarvene ancora dicendovi, se Dio
vuole, « arrivederci » per il giorno in
cui ci sarà dato di rinfrescare in un
nuovo contatto di anime la nostra conoscenza. E. Ayassot.
£ io corso m
ENRICO GEYMET
E’ la casa un paradiso
predicazioni sulia
famigiia cristiana
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L’ECO, Ì)ELLB^?VALLI VALDESI
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LE SPINE
Matt. 13:'22.
La semenza,cade tra le spine. Nbn è
piu, l’ardore che si spossa, e ch^ da se
stesso si spegne. E’ lo slanc^^ che si
spezza contro qualche cosa, è la fiamma
soffocata da qualche cosa. w
Qualche cosa! Gesù mi dice cos’è quer
sto qualche cosa: le cure, mondane. E’
necessario dunque che io stia attento,
per scartare ogni giorno tutte quelle
preoccupazioni e,quelle cure che mi turbano. Perchè, non soltanto mi turbano,
ma arrestano la mia crescenza spirituale. , .. r"
Bisogna ohe oggi elimini gli attacca-'
menti e le attrazioni che m'agitano. Bi- .
sogna che lo faccia per me, per la mia
pace int®ma, per Iddio, per rispetto di
Dio, affinchè la sua potenza possa pene-,
tiare in me, affinchè la semenza non/,
cada più hei numerosi cespugli, affinchè**,
la Parola sia efficace.
(C. Cellérier-‘Trad. O. Cerni),.,,
mente al. capoluogo e ntì quartiere di
Pomeano.
« ÜD semiDatore uscì a semiiare »
Matt. 13; l'k
Affermazione di Gesù: Certezza.
Il seminatore esce, il seminatore semina, sempre.
C’è sempre, una parola di Dio per me.
Dio non mi abbandona mai. Nella Bibbia. Dio mi parla, e bisogna che legga
questa parola per ricordarmene, per immedesimarmela. Nella mia preghiera,
Dio mi parla, indicandomi, ógni '
momento, come intende che .compia
i! mio lavoro. Vi sono sempre due
modi di agire in ogni, circostanza:
non importa come agire e come Dio
lo vuole. In ogni--avvenimento, anche nel più infimo, e in tutti i miei
programmi, anche i più monotoni, posso trovarvi' la Parola di Dio. Devo vivere la mia giornata in questa certezza
■"dtm’vtJstahte presenza di ’Dfb, ascoltando la sua parola che mira al mio cuore.
Ln seminatore uscì a seminare.
(C. Cellérier - Trad. O. Cerni).
QROW/IÇ/1 V/1LDESE
POMARETTO
Domenica scorsa, nel tem.pio, è stato
presentato al S.* Battesimo Coucourde
Bruno di Emilio e di Collet Amandina,
Inverso Pinasca. Formuliamo i migliori
auguri per lui e per i suoi genitori.
— La sera della stessa domenica una
sessantina di giovani si ritrovavano nella Scuola latina per festeggiare alcuni
compagni che dovranno partire prossimamente per il servizio mhitare. « Come un buon soldato di Gesù Cristo », è
stato il versetto sul quale il Presidente
deirUnione ha attirato l’attenzione degli
intervenuti.
Tutti i nostri 72 militari attualmente
sotto le armi, sono stati ricordati nel corso della gaia serata con vero sentimento
di affetto fraterno.
Anche il palato ha avuto la sua parte
di godimento grazie alla bacchetta magica di alcune signorine cui ripetiamo d
nostro grazie sentito.
— Domenica prossima avrà luogo, D.
V,, la riunione delle Madri di Inverso
Pinasca, nel solito locale, alle ore 15.
PRAMOLLO
La scorsa settimana il Signore ha' richiamato a Sè il nostto fratello Long
Alberto del quartiere della Ruata. Una
brevissima malattia ha preceduto la sua
dipartenza da quaggiù; egli aveva compiuto ultimamentè il suo 65.mo anno di
età. Alla vedova ed ai figli provati dal
lutto, rinnoviàmo qui l’espressione della
nostra fraterna simpatia.
— Ringraziamo il sig. Bruno Corsani,
Presidente dell Società Missionaria Pra
del Torno, il quale ha presieduto, doi menica 4 aprile, i due culti, rispettiva
TORRE PELLICE i
Il culto di domenica prossima nel
tempio di Villa alle 10.30 sarà presieduto dal pastore Francesco Peyronel
— Sarà celebrato domenica pro^ima
alle 14.30 nei tempio dei Copperi un
culto con Santa Cena.
— Tutti i catecumeni che intendono
di chiedere di essere confermati ed ammessi alla prima comunione devono trovarsi domenica prossima alle 13.45 nel
tempio dei Coppieri.
I
VILLAR PELLICE
Settirnana di Rinunzia. Abbiamo versato al Cassiere della V. Tavola il totale delle offerte in L. 5.200. j. ,
Zia
VILLASECCA
La sera del 25 marzo giungeva alla
famiglia in Combagarino la dolorosa
notizia della morte dell’alpino Clot Eli
deceduto all’Ospedale Militare di Gorizia dov’era.stato ricoverato in seguito
a fatale caduta da un.autocarro in corsa.
II ipovero giovane che, era nato nel
1908 ed era stato richiamato 3 mesi or
sono è stato amorevolmente assistito
nella straziante agonia, dal Rev. E. Spini, pastore della Chiesa Metodista Episcopale d’Italia; rimase pure al suo capezzale f’no all’ultimo, il caporale Ernesto Viglielmo di Villasecca.
I funerali che ebbero luogo in Goridl 27 marzo furono presieduti dal
pastore G. Del Pesco di Trieste.
Alla famiglia cosi duramente provata
esprimiamo tutta la nostra. profonda
simpatia. v
Domenica 11 aprile avrà .luobo alle
ore 15 nella • Cappella di Cò'mbagarino
una breve commemorazione del Defunto
— E’ deceduto il 29 marzo dopo lun
ga malattia, al Barneo di Riclaretto,
Clot EU di f'U Giacomo e di Peyronel •
Alessandrina,, all’età di 27 anni. -j
Con cristiana rassegnazione questo
giovane affrontò la sua lunga prova e
quantunque sperasse ancora sempre in
una possiibile guarigione era d’altra parte preparato a rispondere alla supremachiamata del Padre Celeste.
Alla madre, alla sorella e parenti
tutti rinnoviamo l’espressione del nostro
cordoglio.
— Alle Grange di Bovile il 1° aprile
hanno avuto luogo i funerali della no- .
stra sorella Caterina Genre nata Genre
Beri, deceduta dopo alcuni giorni di t
malattia alT'età di 62 anni. Quantunque’'
la vita della nostra sorella fosse stata
contrassegnata da svariate prove, essa
aveva perseverato nella fede e neU’amore del suo Salvatore. t
Al marito, ai figli di cui uno è attuai- ■*
mente richiamato alle armi ,va la no- '
stra simpatia cristiana.
— Ad Ada Bounous ed Olga Clot, en- j
trambe di 17 anni, gravemente ferite in ®
seguito ad investìimento di' autocarro
sullo stradone di'Perrerp e tutt’ora de- :
genti aU’ospedale Civile, di Pinerolo, in
condizioni piuttosto gravi, vogliamo pure dire una parola di simpatia e fare un
sentito augurio di guarigione.
1:
- Balma prof. Ausonia, Pinerolo 30 50 - Coucourde'Giulio, famiglia, 15 Long-Rivoire Fanny, 25 - Peyrot-Long
Elisa, in'memoria Genitori, 25 - Roasotto Letizia nata ,Theyler, 20 - Schretoer
A., e R., 40 - Fanny, Clotilde e Ilda Re-'
vel, San Germano, 25- Adunanza dei
Fratelli di Savana, 32 - Soc. Tàlco e
Grafite Val Chisonei, 300 - Bounous Alberto, San Germano, in memoria degli
zii Luigi e Cesarina, 20 - In memoria
del caro Maresciallo Ignazio Petrone,
caduto a El-Aliamein, la Vedova e 1&
bàmbina offrono, 25 - Jon Scotta Mariuccia, Torino, 30 - Ferrero-Bonnet filisa, 100 - Bianca Meynier-Payoni, San
Germano, 25 - Elisa Vinçon-Moscheni,
Torino, 300 - Ribet Enrico, Inverso Finase, 200 < Henri Zimmermann e Signora, Domodossola, 500 - Alcuni cari
Amici di Càrouge-Ginevra, a mezzo Signora Rostan Enrichètta, 200 - Bianca
Pavoni Meynier, San Germano, fiori in
memoria della mamma di .un’amica
molto cai a, 25 Interessi lascito Balmas
Guido. San Germano, per gli anni 1941
e 1942, 200 • Signor e Signora Serafino,
Pinerolo, 500 - Elisa Vinçon-Meynier,
fiori alla memoria del caro nipote Guido
Vinçon, 50 - Avondet Aldo e Signora,
Provençal, in memoria della, cara Mamm.a, 30 - Mario e Giorgio Gay, Tonno,
50 - Alberto Travers, Luserna San Giovanni, 200 - La Prune, Como, 5 - Coniugi Costantino, Marchisa, 20 - Bouchard-Bonetto, famiglia, San Gernaano,
30 - Famiglia Bouchard, Bernardii in
memoria della figlia Rachele, 20 - In
memoria di Elvira Arias, la sorella A-.
dele, 75 - Signor e Signora Widemann,,
San Germano, 1.000. ■ .
‘-Annotazione importante:
Tutti i doni ricevuti sia dalla Direazione sia diall’Amministrazione durante
diciotto mesi che intercorrono dal 1“
luglio 1941 al 31 dicembre 1942, sono
elencati neH’ultima Relazione uscita
dalla tipografia il 15 marzo u. Essendo àttualm.6nte sospesa la spedizione
delle stampe,^ ci rincresce moltissimo
di non poterla spedire subito ad ogni
singolo donatore.
Il Direttore: Bart. Soulier.
La famiglia dell’Alpino
ELI CLOT
alla, quale si associa la chiesa di Villasecca ringrazia vivamente la Comunità
di Gorizia della Chiesa Metodista Episcopale d’ItiaXia, il suo pastore Rev. E.
Spini, le autorità militari di Gorizia, il
caporale Viglielmo ed il pastore Guglielmo Del Pesco per lo spirito di solidarietà cristiana manifestata nella dolorosa dipartenza del suo caro.
R’.claretto, li 29 marzo 1943-XXI.
Il giorno 6 aprile si
spenta la Signora
e serenamente
ASILO PER VECCHI
Anita Turin nata Jalla
San Oermano Chisone
Con vivissima graiAtudine la Direzione ha ricevuto dal 1° gennaio al 31 marzo 1943 i doni seguenti:
Bouchard Edvi Bartolomeo, miacellaio,
San Germano, L. 67 - Duchène, panetteria, in memoriam, 10 - Godino Elena e famiglia, in memoria del padre
Paget Paolo, 250 - Coisson Alice, in memoria di Paget Paolo, 50 - Bertalot farhìglia, Abbadia, ricordando i cari genitori, 25 - Serafino famiglia, Pinerolo^..
100 - Prof. E. W. Long-Marey,'Roma, 25
- N. N,, Torino, 80 « Gratitudine », 150
Bessone-Tron Ida, in memoria genitori.
Ne dànno il doloroso annunzio le famiglie Ribet, Cougn, Loprestl, De Magny, Bemouilli, Dollfus, Jalla, Turin e
parenti tutti, nonché i fedeli Rodolfo
Arnoulet e Olementina Pons.
La sepoltura ha avuto luogo oggi 7 óprile alle ore 15.15, partendo dalla casa
della Defunta, ai Bàllónatti.
Non fiori ma beneficenza
Rimani con noi, perciocché si
fa sera ed il giorno è già declinato. S. Luca 24: 29.
Luserna S. Giovanni, 7 aprile 1943.
La rete gettata in mare
Matteo 23: 47-50.
Una volta idi' più TEvangdo' cerca il
giudizio, di Dio.
Una volta di più bisogna die vi pensi.
La mia vita arriva, in qualche punto,^
a un avvenimento, ad un intervento., '"■N
Vmamente, Dio , giudica la mia vita,
non solo al «giudizio finsde», ina al
giudizio quotidiainp, ogni giorno. Oggi,
Dio giudica quello che sono. E questo
giudizio odierno, può essere lyitimo,
poiché ogni giorno, può essm-e, per me,
Tultimo della mia vita. Questa nmttina
mi presento davanti a Dio,, e quello che
m’importa è il giudizio di Dio, in questo momento."
Benedetto sia Dio, perchè è ancora
tempo ! '?
Benedetto sia Dio, perchè vuole ancora
camibiarmi; per potermi dire alla fine:
Sta bene ! • ’ ,
Mi raccolgo così davanti a questa prospettiva, e ascolto il giudizio di Dio;
(C. Cellérier trad. O. Cerni).
La perla di gran prezzo
Matteo 13: 44-46.
Queste parabole hanno spesso parlato
al cuor mio. H loro significato generale
è molto chlsiro: appello alla conversione,
rinunzia lai mediocri valori per acquistare il tesoro, k perla di gran prezzo.
Là" parabola' della perla, oggi mi colpisce sotto un altro aspetto. La mostra
del mercante con tutta la sua paccottiglia da bazar, non è forse la dispersione
della mia vita, costantemente preoccupata di futilità ■?
La pèrla di gran prezzo, è il primo
pensiero di Dio, che deve restar sempre
cosciente e dominiarre in me. Nel corso
dell’esistenza, quel pensiero, lo perdo di
vista.
Veramente Dio mi ha dato k perla
di gran prezzo, la certezza della sua
presenza, della sua sollecitudine, della
sua direzione. Per conservar quel contatto, per contemplar la perla rara, bisogna scartare accuratamente tutto Firn,
gombro, tutto l’orpello che la vita riporta ogni momento. Nefasta dispersió,ne
La perla rara: esser, sempre unito a
Dio. ,
(C. Cellérier trad. O. Cemi).
PabblicaziOQi religiose d'OccasioDe
OFFERTE:
Mons. Tiboni: Il misticismo biblico, Milano, 1853 - 8° - pp. 622 L. 15,—
L. M. Cottàrd: Dictionnaire historique et
géograrphique de la Bible. Paris, 1887
-24°-pp.272 8,—
Evangelisch-Lutherisches Gesangbuch.
Con musica. Coin, 1896 - 12° - pp. 584.
(Contiene 552 inni seguiti da un’Armonk degli Evangeli sulla Passione
di Gesù, dal Piccolo Càtechismo di
Lutero e dalla Confessione di Augusta) 10,—
Kurze Geschichte der Christlichen Religion für dken evangelischen Religionsunterricht. Lahr, 1896 - 16° pp. 63 rii. 5,-.
Albert - Barnes: Notes et explications
pratiques sur les Evangiles. Lausanne,
Br idei, 1855 - 8° - 2 voll. rii. in uno pp. 494-452 20,—
Libro delle Preghiere comuni secondo
l’uso della, Chiesa protestante episcopale, con il salterio. Filadelfia - 24° pp. 566, rii. 10,—
The book of Common prayer of the
Protestant episcopal Church with the
psalter. Oxford, 1870 - 24° - pp. 847 rii. pelle, taglio oro 15,—
Bibbia ebraica, solo testo vocalizzato.
Berlino - 16° - pp. xxx-605 8,—
Burkhardt et Grundemann: Les Missions évangéliques en Afrique avec 5
cartes géogr. Lausanne, Bridel, 1884 8° - p. 520 15,—
Union des EgUses Evangéliques de France. Synode constituant^ 1849, Paris,
1850 - 8° - pp. 156 ,5,—
Henry M. Stanley: NélVAfrica tenebrosa. I - con 150 incisioni e carte - Milano,
■Treves, 1890 - 8° - p. 539 - rii. tela tit. oro 15,—
A Bost: Histoire ancienne et moderne
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Moravia, depuis son origin© jusqu’en
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In tempo di guerra tutti devono
imparare a tacere. Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stabilimenti militari,
possono giungere alVorecchio
del nemico ed arrecare danni
incalcolabili. Nessuna ingenuità e nessuna indiscrezione. Il
silenzio assòluto su auolsiaii
notizia di carattere militare è
un dovere di tutti gli italiani.
Prof. Qnro Costabel, direttoré responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice ..
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna ('Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore ; Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore ; Enrico Geymet!
San Germano Chisone — Pastore ; Gustavo Bertin.
Tórre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Pastore : Roberto Ja
Villar Pellice
hier.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fivune.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittodlo Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto; la I, III, V domenica del mese
(tìa Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille,'4 - Pastore; D. Fomeron (ivi).
, Corema; Da .Ivrea: seconda domenica-..
Còrno: Chiesa; Via Rusconi, 9 - Pasto^re; Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaio'sp: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia,
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coìsson. * ' ‘
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto-ore 10) - Pastore C. Giay,,
Salita^F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5*
- Pastore A. Vinay, Casa Ravera,
Vìa Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (daFelonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino). ..
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (d*>
Venezia). /
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggio e
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Pia:
za Libertà,^ 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (
Ivrea) terza domenica.
Verona; Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Vierihg: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis
S. Maria Formosa,- Pastore E. Ayassot (ivi).
a
III DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti.;,2 .e 4 do-,
menica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Campobasso: Chiesa Valdese: Pastore
P. V. Panascia.
Catunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa; Via dei Serragli, 51 Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 Pastore T. Vi- ,
nay (ivi).
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore; Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassì, 18 (da Pisa). *
Pesco lanciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia: Chie.sa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pons - Istituto Femminile Valde.se.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).!
Pisa; Chiesa: Via Dema, 15 - Pastore.^
Attilio Arias - Via A. Vespucci, ll.|
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livor«i
no).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Ma-|
rianna Dionigi, 57. J
Salle: Chiesa Valdese (da San Giaco*
m.o). .iut
Sampierdarena: Chiesa: Via A, Cantore, 16 - Pastore: Alfonso Alessio,
Via Milano, 8 F. - Genova.^ '
San Giacomo degli Schiavoni: Chiesa
Valdese: Pastore P. V. Panascia (ivi).
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roma,,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d^Abrmzo: Chiesa Valdese (d.
Carunfriiìo).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze).,,
I
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