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Prono Lira 12
Anno LXXVIII . N. ,17
TORRE PELLICE, 23 Aprile 1948
Spedizione ia^zbbonainento postale - I Grappo
ELLE
.- ‘-.Mi ■
i -' Voia'Edoardo
’’"“SSWas. OIÓVANNI
V ìji«i , Í?
Non mormorate gli imi
contro gli altri. Giacomo
& SETTIMANALE DELLA
Non esser vinto
•••
Pi
i\til rUeg^ere con attenzione il do^ ditesimo capitVHO cieli epistola
t'uotp^ ei tionumij sopetniale tu vu|. stia mente spirituale su queste parole: (usou esiicie v.ii^o Uiu luaiu, lua
viiìci II male coi oeue...».
L'esortazione oonciusivai delii’aposioìo e rivolta a tutti ooloro die crer
dono net-a vitinrm uet oene sul moie; « voé ed a me! L impegno che
b siamo invitale a preiiaere non è sollunto co^eitivo ed anonimo, ma ivutividuiUe e. personale. Le bet\lìe e catdie
S es inazioni rivolte tuie ¡culle ¡iruscor
Ito sfmsso come le gocce et acqua «d!
mare: gu inilnciuui se tfe palleggiano,
<• le passano volentieri al vwino, senti za assumere (donna responsabilità
personale. Cosi gli aiti ideali, glfii en,ii, iiisiasmi di nu ora, i ben elaborati
^ pnigramini hanno tu sorte djii un'onda
(li mare ohe va e viene e pnisce per
iiìt'inre mentre Lambisce la spuiggifiIdilli si tratta invece di un impegno
die ogni creicntiira umana dme prenliete davanti a Dio nel jow delia
propria cosaieiiza. Ih, ’’In" non e ano.? Il imo, ma porla un nome: il vostro e
t. imo. Ui fronte alla battaglia delia
^ , ¡elle e dviìla, vita,, nessuno di noi può
cercare un comodo Uiibi tra la ¡olla,
nè occultarsi dietro te spalile di un
sosia: prima d c ere e Uettivo, iinipe^no deve essere personcUe, ^
, l u sei un combattente dfdl'a vita;
i.‘ tu tua vocazione di nomo e di creden
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CHIESA VALDESE ®
co
"^CET W TE'i^
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e la sua astuzia arriva non di
rado a ¡tersuadere i coki come gVincoki che tutta ¿d realità delta vita è
precimmente in quei beni sensibili^
la ciui produzione e distribuzione
creano l'ea-nomiia- Così a poco a poco
gii uomini si ahitmmo a aensideràre
il problema deila vita come un puro
probienid economico, e si dilimiano
a vioenda fjer viver meglio e prepar
raipi una tomba ptH: tranquilla all’ombra di quella sfinge che essi chidtniano materia, ma che in realtà non
ha ancora rivebdu il; sino vero nome.
Per te come pnr ’^utti, la prima fa
se della battaglia difensiva. Ti
sai per esperienza m ,j
forza dei due inceniivi spirìtuaM, iitidemcniaco e Pangelico, che si comhasttono in te: comincia col resìsterà al primo, imiM
randa a dir no aUl^ suggestioni del
tuo naturale egoismo, no al tuo or'
gogf,k> che ti contTéppone al fratelk
le tv, ini^ie.gna infila lotta senza quar
wt*
Iter e ii cui esuvj finale rum può esI sei e che la vittoria del bene sul male.
'< cosi non fosse, il mondo non or
vreLbe alcun senso ed il tuo vivere
sarebbe un continuo morire. Il pump
ai iHìliaglia. die l apostolo li proppne
c (liijetusifo ed offensivo: non essere
vinto dal nude, ma vinci il mate col
0 bi ne.
Tale è il nemico chic sei chiamato a
combattere con tutte le armi (che ti
appronta la Vita. Alcuni sì, (dtardaSfio
a ravvisarlo in Satana. Può tornar
couhodo, per attribuirgli tutte le dehjhezze’ e te edìpe ài cui non <wm<oto
sentirsi direttamente resppnsabili. Io
ti cansiglAo di cìùanmrto semplicemente il tuo ’’egoismo”. E’ meno
teologico, ma è molto più impegnativo. Perchè dal momento che tu sai
di avere dentro di te un sì astuto nemico, che s’annida ruila tua mente
Qtienebrafidola o fuorviandola, ned,
tuo cuore ¡ter corrompere i tuoi affetti, e fin neìle più intime fibre del
tuo comfiiìesso organismo fier eccitarvi degli imptdsi e delle brame che k»
travolgono nel disordine delle sue
funzioni e guerreggiano, contro i più
iiobid idenl\i dd tuo spirito, sarai
spinto a metterti in guarcka contro il
tuo falso iyi ed a vigiiasre sugU spalti
delkii fortezza, interiore, dove ili Dio
nascosto vuol combattere con te.
4
Ai Pastori Ermanno Roslan
ed Achille Deqdato che hanno
ricevuto ¡'incaifco di rappresentare la nostra Chiesa rispeUivamenie in Scozia e negli S. U.
d’America, in hn momento particolarmenie delicato, va il fraterno saluto de "Z. Eco delle
J ,
Valli Valdesi,!.. La preghiera
della fede li accompagni e li
sostenga. ¡s; ; ■ ^ red.
B:'; ■■
forze attive del bene. Non so se da
più difficile resisterle ai nude, o vincere Il male col bene; ma una cosa
se: che vi mate non potrà nud essere
vinto da iLtra forza che rum sia il be
ne. Chi vuol vincere questa balUtgUe
deve prima dh tutto essere trasformato mediante il rinnovafnento della
sua unente” in modo da poter ”coru)ìcere per esperienza qual sia la voIcfità eli Dio, la buona, accettevoiei
perfetta volontà” ; poii deve acquista
Ve' ki preziosa virtù dell’umiltà, orule
fioter avere di se stesso un ’’contxlto
sobrio”, sapendo che egli è un semplice membro di un corpo più vasto;
questo, gii permetterà di coikivare la
virtù suprema, l’arma, più potente
delia vita, che l’appstolo ravvisa nel
l'amore senza ipocrisia.
¡ter (ìfminarlo, (dìo spirito ^ di
menzogna e dìreàhmnia, no dViml>et(y della collera che può portarti
alla violenza contro chi innalza un ostacolp sui tuo sentiero. Perchè se
regoismo ti porta ad affermare S tuo
essere àeparato, tu sei un vinto e non
UH vincitoré. ,
Quando avrai imparato a resistere
al nemico, allora saprai combatterlo
e potrai passare alla seconda fase dejfi
hi lotta; viiuiere il nude col bene. Le
virtù puramente negative della resistenza di mate si trasformeranno in
— In Hoc signo vinces —, in questo
segno, con quest’arma, tu trincerai: è
il labaro dei saliti, di coloro che perdono, la loro vita per ritrovarla, di coloro che pongono (dl’a.iÀce dei laro
desideri, e dei loro sforzi il- regno e
la giustizia di Dio. Il mondo li trascura o ti disprezza, perchè sembrano
deboli; eppure sono \forti di quella
forza che emana, da Dio e che permette toro di ’’essere allegri nelllki sper'
ranza, pazl^enti nell’afflizione” ; di
quella; forza che\M rende capaci <U benedire quelli che li perseguitano,, di
raMegrarsi <xm quelti che sono dtleggi
li non rendere ad (dcuno\ male per
nude, di vivere in pace con tutti gl^
nomini, di beneficare i propri nemici.
Questi sofia i vincitori della battaglia della vita. Il mondo ha\ più che
mai bisogno di tali uomini. Decidi
in cuor tuo .se vuoi appartenere (Me
schiere di questi figliuoli detta, luce.
la feroce legge degli aotichii, « oocbao
l>er occnio, e ckeate pei .ditìnitie)), la legge ueni aiiié'ie e del perdono: Amate i
iosiiii nemiici; ea itia posto il poncipio
aei'ta nou lesistcruia ai .malvagio, ivia,
alce’Taiitore,"' noi pteodete
lina lertera guesta parola cne, nella pra*
iiica appiicitiione darebbe mano iitioeta
ai malvagi, sia nei lapjxirtr indiiviuluali
Cile in cj'ueiéi dei poponi I INon si liait'
la egli piuMosto uii un ideale da raggiiuiigerc graaatamenle, nel, tempO', seconao le lorze cne lodilo ci darà ii
ivicoruo a questo proposito un Coniiegno del « Iriioinmi » cine, nel 1^04,
rnniiva a Oinevra le tre facoltà Labere
ai leologia della b"Viizzeta francese,
COI loro protessori e studenti, ed in oiU'
venne presentato un torte studilo sul
principio evangelico delila non resistenza al male, seguendo la talsa riga elèi
lavori di loistoi. Ad un certo puntos
Si levò, eccitato, il protessore Ueittioud,
dell'Oiatoiie. C-ome, disse egli, se io
vo a passeggio con mia moglie ed i miei,
bambarw, c dei malviventi li assaltano
per iame strage, io non ho ¡ii diritto
e il dovere di usare la violenza per dilenderU, e salvare la loro vita í C’è
poco dai ridare.s
G. Francesco Peyroncl
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ì'nina d’inipegnare battaglia, tu devi conoscere il nemicu da cambattere:
il moie! E tu vorresti sapere perchè
esiste, da dove viene, quale è la sua
¡unzione nel creago e fra le creature,
quali sono i suoi fini. Tutto questo
sarebbe l'argomento di un lungo discorso. Ma tu 4 conosci alquanto,
quel nemico e sai per esperienza
quanto esso sia ostile atl)a tua salute
fisucu, alia pace del tuo cuore, alla
surenuà del tuo vo.to, alle saggezza
del tuo giudizio, aMa rettitudine delta lue azioni, alla dignità dd tuo essere, al bene del tuo prossimo^, alla
fraternità ed oillai cfMcordia, aita giustizia sociale ed alla serena conifilfvenr
za delle razze e dei popoli.
Terclò tu l’hai individuato come
il nemico numero uno delia vera civiltà e dei' progresso: E sai che egli è
C'Osi astutamente malvagio da mutare l'e sorgenti di acqua dolce in fordt
salate di amarezza, da trasffirnwif^
la luce in tenebre, da spargere con
somma perfidia i suoi virulenti bacUtn nelle sosltuize che fiirono create
per alimentare A* vita. Sai pure che
egli sa travestirsi in milite foggie dir
verse per ingannare gl’incauti; quando si ammanta della tee della scienza, ne fa un tizzone d’inferno per,
alimentare il i/uoco delia guerra che
devasta il mondo; quando s’impadronisce deMa scintilla del genie*, la corrompe e la fa servire a propagare
Tmeendio dela corruzione; (juando U,
suo (dito impuro passa sugli ùnumi
afflati, li volpe in passione ptafuThatrice che morde le carni e devasta
i cuori. La sua perfida, malìa tnr
sforma i beni delia Provvidenza negU
ululi delie ricchezze che fan deUrare
gli nomini e creano l’ingiudixìfi so
Gli obiettori di coscienza
Il Pastore Paolo Bosio, che è s^ito
a trattare dal pulpito vari argomené di
attualità interessanti la vita crastiiana,
non esclusi quelli più complessi e delir
cati, ha dato una conferenza al suo vasto pubblico di Piazza Cavour intorno
agli a Obiettori di ctfsdenzan, e l’ha
quindi consegnata alle stampe, amphata, neU opuscolo che preseiitiiamo ai
lettori. Opuscolo che per la chiarezza
dell’esposizione, l’<d>lettività del discorso e la franchezza dell’atteggiamento che trae le sue ragioni dai testi biblici
e dalla ptialica esperienza, riesce non
solo di proficua lettura, ma s impone alla nostra riflessione e meditazione.
Gli Obiettori di oosciepa sono quei
criistiiani che dinanzi ai vani e sterili ®f^
zi degli Istituti internazionali e deille
stesse Chiese cristiane per impedire il
riitomo della guerra con tutti i suoi or
roti, si sono convinti che il solo mezzo
efficace per ottenere detto scopo cotsieteva nel rifiuto da parte di tutti d discepoli di Cristo di imiimgpiarie comunque
le armi contro il prossimo. Ed in questo
loro radicale atteggiamento, essi partono dal pwesupposto che la violenza contro il prossimo aia sempre ed in qualunque caso incompatibile con là prbfessione della fede cristiana.
L’inizio del movimento non è di data
recente : già si era affermato nella guerra di ^cessione del 1865 negli St^
Uniti d’America. Ma fu nel corso dei 2
conflitti mondiali e nel loro dopo guerra
die gli obiettori crebbero nottevolmente
di numero, tanto che negli Stati Uniti,
ad esempio, ammontano al presente a
molte dècine di miigl’iaia.
Vivamente osteggiati nei primi tempi, ed anche messi tuori legge da quei
Governi, essi conobbero la dura prasecuzione. Ma non fecero che molltiplicarsi da allora. E quando fu chiairo che
essi non erano nè sovversivi nè disfattisti, e tanto meno dei vili ohe con pretesti religiosi cercavano di sottrarsi ^
pericoli della guerra, ma erano gente in
buona lede, detti Governii, pure ^eridoli come fanatici indesiderabttli, ritennero cosa savia di sospendete le repressioni nei loro riguardi, ed emanaror
ino ài proposito una sene di prowedlimentii intesi a temperare i rigori della
legge, autorizzandoli a compiere, in
guerra, tutti quei servizi che non rivedano l’uso delle armi: servizi sanitari,
e servizi civili di vano genere. E 1 autore de iropuscolo si augura sinceramente che in tutte le nazioni si addivenga,
con le volute cautele, ad una legiàlazione di tolleranza verso codèsti obiettori.
Egli passa quindi ad esaminare, analizzandoli, 1 OUE QAPiSALDl del
loro movimento ; e, in primo luogo —
l’affermaziotìe dottrinale —, secondo
cui la Parola di Dio si manifesta contraria all’uso della violenza contro il piísimo. Il cristiano che usa violenza, rinnega la sua fede.
In appoggio a questa affermazionfii
citano anzitutto il sesto comandametrto
— assoluto — del Decalogo; Non uc
I CULTI ALLA RADIO
Con recente provvedimento della
direzione della RAI, i culti evanf
gelici vengono ora radiotrasmessi
alle ore 9, anziché alle 7,45.
Ci risalta che, a ottenere tale
miglioramento, ha valso in modo
particolare Vopera delVavv. Zini
Lamberti al quale, a nome di molti
radioascoltatori, porgiamo i nostri
cordiali ringraziamenti.
2’ caposaldo degli obiettori
Il rifiuto di portare U armi contro
il prossimo è ii metodo più efficace
per impedire nuove guerre.
cidere. Eppoi, il principio dèlia non resistenza al malvagio, proclamato da Gesù Cristo. Ma, osserva l’Autore, ciò
non toglie che, secondo i testi biblici,
Dio abbia ordinato ad Israèle lo ster
minio in massa di talune popolàzioot
nemiche, e che per talune trasgressioni della legge fosse comminata la pena
di morte. Ne consegue adunque che il
comandamento ha un significàto limitato, nel senso cioè che ciò che viene proibito e condannato è essenzialmente l’assassinio, la violenza ispirati daU’odio,
dalla malvagità, dallo spirito di vendetta, e non la violenza usata* per ragioni
superiori ' e per esigenze della sociale
convivenza.
E’ ben vero che Gesù ha opposto al
Ma qui ancora, osserva 1’Aiuti»e,_,,
■si può ega conc^Mie un- oirdioe sooràle,
una legge cne garantisca i diiritti, la li':
berta, l'incolumità degli ¡inidividaia e dei
popoli j senza una forza org¡anizzata che
laocia rispettare questa legge 1 E con
quale diritto potrebbe un cittadino nittutaisi alla difesa del suo paese quando
aa imnacoiato di distruzione da un ñemeo impdacabiie, e dite : combattano
gii alta, io non posso ì ¿k tutti avessero
ragionato cosi nella recente guerra ? Le
iliagicne esperienze cine l’accompagnaluno ci danno al riguardo degli insegnamenti ohe tanno ¡fremere.
In conclusione, afferma l’Autore,
1 atteggiiamento degfi Oibiiettori, malgrado cine ispirato da un nobile sentimento
cristiano, non si può sostenere nè approvare, perchè troppo unilaterale, anzitutto, in quanto tiene conto soltanto
da cerili aspetti dei doveri cristianii, trascurandone altri non meno importanti;
e, in seguito, perchè non risponde ai
postulati dell’esperienza, si rivela debole per il fine da r^giung¡eie, e può
^...cne celare un peùcolo per rattuale
società.
11 cristiano dève fate ogni possibile
sforzo per impedire la guerra, che è maledizione per i popoli e gli induviduiiv
Ma la piaga della guerra è tale complessa inaimifestazione di malattie ptor
fondè di cui è affetta i’umanitá peocatrice, che non c’è da illudersi che possa venire curata ed eliminata da un
empirico rimedio come quello proposto
dagli obiettori.
Soltanto razione della grazia divina,
sollecitata con perseveranza e fervore
di preghiere e di sacrificio' da parte dm
cristiani, la sola grazia divina die putifichi a poco a poco tutta la nattaa dell’uomo, potrà, col tempo, rendere sempre più difficile, eiqx>i impedite le manifestazionii più brutali dell’odio e dell’egoismo degli uomini.
Ci permettiamo di aggiungere alcune
osservazioni. Ahzftutto, per mettete in
maggiore evidenza lo ^rito di dedizione che anima codesti obiettori, i più
puri almeno di loro, che si mostrano
pronti a tutto soffrire per la fedeltà al
imo ideale
E’ evidente che con dei cristiani che,,
come detti obieltori, giuocano la loro
liputarione dì cìtitladini, la pace ddla
vita, e la vita stessa se occorre per il
conseguimento di un ideale, il comuDC
2
I >'*' ’ i'*
J >4 *' , J ^ ■,.' ’ A'
4- Í ! ¡yfjmrn. .ÄÄ
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, j,,. laggooomento ncn ba liiiben> cono. Fos•i * * *«o p«€ di^li' illusi, la poeta è coei
alta et* *. inerita da parte noetìa un ^cccao^lie »{orzo di comprensione, e anciie
. » • di volentezosa intuizione per compene,', trarne il pensiero e «coprire le n.olle
ffi^iecondiite che. li feaino agire. .; v,r
E’ da coneiderue, d'àltra p^e, <Aie
fS’atteggOT^ degli obiettori nei' nigWjidk .della gwnra, almeno da quanto
na?t£sse uno dei loro, non va disgiunto
•K’jiida una loro ipecaiìca„ concezione - dei
comandiamenti di Cristo, che è JetteraJe,
assoluta, itotalitana. Non vogliono sa*
per di relatività, di umane inteq>retazi>oni di codesti ordini.' E quando il Cristo
dice ; Siate perfetti, lo intendono così
neU’osservanza'’ della verità, della purezza, dell’onestà, della tempieranza,
della pietà, come nella dovuta ‘astensione da ogni violenza contro il prossimo.
Se il Cristo ha dato l’ordine, egli ne sa
il perchè, egli darà anche le forze per
inetterlo in pratica, e condurrà Lui le
cose, secondo la sua sapienza imper
scrutabaJe. Al cristiaino non spetta che
ubbidire.
Tale è il loro verbo. Se si mantengano seppie fedeli, non sappiamo. E se
non vi fossero fedeli, il loro atteggiamento di fronte alla guerra perd«ebbe
ogni consistenza.
iMa dobbiamo convenire che è una
posizione religiosamente forte, e degna
di ogni rispetto. E la tendènza a voler
temperare l’assolutezza di un comandamento divino che «’imponga come imperativo alla coscienza individuale, non
sarebbe neppure senza qualche pericolo.
iMeglio mi sotto reso conto del problema in questione, discorrendone a lungo
con un obiettore di' coscienza convinto e
praticante, non solo, ma fortemente fornito al riguardo di personali esperienze,
e di grande pietà, iche è venuto fra noi
per un’opraa altamente benefica, ed è
soncero e devoto amico dei Valdesi.
Gli sono ^ato degli ampi chiarimenti
ch’egli m’ha dato in proposito. E devo
<fire che, se pure non m’ha persuaso, la
pacata fermezza del suo convincumento
e la sua fede ardente mi hanno profondamente edificato.
guerra e di ogni viol'CitSQa da parte dei ^ aaverti,aîa. L Amraaa^orazwoe
’qristiani, non sono dìe #i aspetto di il Coif|«storh si mobiiiUtono
quell’opera immensa eé^àm d» iwra-im «o.po soto’per troneggiare to s.
" >- , .V . . tuarione. Uma seglieria artigiana è una scuo
alla trasformazione dei'cuori; essi non
sortiranno i loro effetti che medianllè la
graduale 'Conversione dei cuori isd volere
e all’amore di Cristo, e nella misura in
cui tutti i cristiani di buona volontà si
adepreranno con spirito di amore, di
sacrificio, di preghiere, e con fervente
, zelo a coUaborare con Cristo, su tutta la
> linea, nella sua grande opera di salvazione.
E ci. pare che,' almeno in questa idea
V fondamentale, che è loro ideale comune, si possano accordare gli obiiettori di
coscienza ed ri loro critico benevolo.
Data l’importanza dell’argomento ed
il suo carattere di rtliualità, siamo certi
che molti leltori vorranno prendère €01noscenza di questo notevole studio di
J*. B'Osio, inteso essenzialm'enle a jxw■tare 'Un contributo 'alla causa della pace,
ed a svegliare nelle anime un più vivo
imiteresse per le cose del iRegno di Oio.
Gl BONNET
Gli
obiettori di cosciftnza
Paolo Bosio
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RIA VALDESE . Piazza
Cavour, 32 / Roma (Prezzo; L. 30
la copia).
KOKA’
LA VACANZA DELLA PARROCCHIA. (Questa cronaca che la tirannia
dello spazio ci ha impedito di pubblicare
Io scorso numero, viene eccezionalmente
pubblicata in questo, dafa l'imminenza dell’Assemblea elettorale).
Come dicevo al mio egregio interlocutoe, non si tratta 'adunque di considerare. is<Jatamente l’atteggiamento degli
obiettori nei confronti della guerra, nè
di sopravaàitame i possibili' eff etti. Gli
sforzi intesi alila soppressione della
La vacanza pastoraje è caduta nel pericjdo
più inteice che si potesse immaginare. La
parrocchia di Rorà è di gran ¡unga la più
colpita dalla orisi economica tra tutte queJre
dede ValH. In meno di un anno, un quarto
della sua papolaziione è emigraita verso la
città e son partiti' naturalmente i più giovami e robusti mentre che i vecchi, i bimbi
e grintermi seno rimasti a coitìvàre il piccolo podere in montagna. Fra costóro una
blanda ma lunga epidemia di difterite e altre malattie hanno trovato facile esca du
la di tessitura create II per li otfiurono un
po 'di pane ad alcune tamigiae; al presbiterio divento un piccolo asto sanitar-o ed
onii a chi ne aveva bisungno, cure anaduttei'iohe, cure di pemeima, endovenose,
autóumi, oppure servizi di autoambulanza
urgenti o, per mezzo del teueiono, consuai. med.c. econonded napudi, e ancora, centro di distribuzione di soccorsi m natura e
111 dmaro cal<ettati ovunque possbue...
iniSiiiimiiii oondvzionii .l’annuncio delia vacanza venne acootto con comprensubji.e apprensioue, la comunità si mobilito e mando
at’AtnraaiiiStnaziiioiite. una peliziioine hrmata
dal.a quasi totalità dei membri comumeanu e una delegazione ^ deJJ Assemblea ui
(...Illesa accompagnata dal sindaco de comuftt, si reco dai V ce-jvtoderatore pei domandare ohe tosse concessa alto Chiesa di
KOra una ecceziione,alto- regola dei quattordici anni attinchè potesse conse'rvare iù suo
Fast'Ore...
Confortava questa domanda ii fatto veraiTveme notevole che sette Pastori nohiesti
d’acxjettare una vocazióne della Parrocchia
..vevaiiù lutti opposto uh nhuto e che fra
gli eieggiihili non restawa più nessuno che
SI potesse iinviiare, eecczion latta per alcuni
Pastor, dei meridionaile, non avvezzi alla
montagna.
Ala la struttura del 'rego.amenti che dtsci'plinano il regime dotte Chiese autonome
soniigflto ad un 'meccanismo inesorabile e
cieco che deve compiere i! suo movimento
anche se stritola dei oiotiV'i d’alto valore
morale e sentimentale. La formulja per contentare i Rorenglit non venne, trovata, al■ tre parroochie maggiori si commossero al
pensi.'ero che ria più umile e pavera parrocchia delle Valli potesse godere un. trattamento di favore e si riservarono d¡ invocare per esse pure le medesime ecceziioo'i...
La -petizione Rorenga dscihic d’inceppare
Il 'normale funzionamento defi meccanismo
amrrjjniBtraitivo ed ailtora i Rorenghi, per ir.'ziafciva del loro Pastore, rinunziarono al.a loro domanda d’eccezione e ritornarono
co'mpatti alila via deito legalità, come tutti '
gl; altri, ma poTtandosiii sulle spalile il peso
d una cria! multiforme e una difficoltà di
trovare 'Un Pastore ■che li voglia . servire,,
come tutti gli atori generalmente -non hanno.
iL’lAs(;iem53iliela eiietWale per Ila dleslgna;zione del nuovo Pastore è convocata per
domenica 25 aprile.
pei<lB Scuole DooBnicali
L$e%ione del ^ Alaggio 1918
Morte,
c seppellimento di Gesù
'Lettura : S. Luca 23: 44-56.
Impazare 23 : 44-49.
LE. SETTE PAROLE.
Sette furoino le pMoJe che Gesù pronunziò clall’alto della croce'. Parole sacre che giova riammentare. Prima parola ; Ho sete. '—' Seconda, parola : Padre perdona loro. — T«rza; la paiola
commovente con cui raccomandò la sua
madre straziata aPdiscepolo Giovanni.
Olisse a sua madre : Eknna, ecco il tuo
figlio. Poi disse al discepolo ; Ecco
tua madre ! Quarta, rivolta al malfailtore
pentito: C^gi tu sarai meco in paradiso. evinta : Mlio Dio, mio Dio, perchè
m’bai abbandonato ? — E’ il momento
culminante del suo martirio. Gò che
gli vela la faccia del Padre e turba la
sua comuraone con lui, è la fosca, nube
del peccato della nostra umanità, pel
quale egli soffre e muore. Si può immaginare una sofferenza più desolante
e profonda ? Ma egli aveva ugualmente
gridato al suo Dio. £ quando già alcuni degli astanti irridevano isd suo grido,
eioco la serenità e la pace ritornare nelI anima sua; Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio. E’ 'la sesta. Dolce
parola di fiducia e d’amore che nei secoli dei secoli sta a confortare le anime
dei credenti morituri. £, subito dopo,
la settima parola, 'il grido del trionfo :
E’ compiuto ! Gò che era compiuto, era <la salvezza deil’uinanità attraverso
il suo cruento «acriificio. E chinato il capo, rese lo spirito. Erano le tre del pomeriggio.
12 alle 15), si fecero tenebre per tutto
i! paese, essendosi oscurato il sole. Di
questi fenomeni è .chiaro il signiificato
simbolico: il scie che sa oscura, come
a partecipaire laJl’universale cordoglio;
la terra che trema e le roccie che si
schiantiano, come a rivelare il tremendo
giudizio di Dio sul popolo colpevole ed
a scuterlo dal suo iodurimento. Ma più
significativa ancora, la cortina del tempio che si squarcia da cima a fondo
Era la cortina che separava il luogo santo dal luogo santissimo, la dimora di
Dio, sino a qui inaccessibile agli uomini. Eccolo ormai aperto e accessibile a
tutti per in-contrarsi diretamente con
Dio; riaperto l’accesso al trono della
grazia in virtù del sacrificio di Cristo che
riconciliato il mondo con Dio.
PERSONALIA
L’EFFETTO PRODOTTO.’
11 centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Iddio dicendo': Veramente quest’uomo era Figliuolo di
Dio! (S. Miatiteo 2i : 54). Non si sarà
egli convertito al Signore ? E tutte le
turbe che si erano launate a questo spettacolo, se ne tornavano battendosi il petto. Forse le medesime die avevano gridato: Crocifiggi. Nella loro costernazione, nasceva in esse il pentime:ito, torse
preludio di molte conversioni:. I conoS'.er'.i di Gesù, e le donne che lo avevano accompagnalo dalla Galilei, sbavano a guardare queste cose da lontano.
J«an Legeard
L. H. Noti
IL SEPi'LLLIMENTO DI GFSU’
0K>’ CHE APCADDE,
Dei grandi ed eccezionali fenomeni
ai verifìcatono durante Testtema agonia
di Gesù e al momento della sua morte.
EXdl’ora sesta alt’oia nona (cioè dalle
Appena Gesù ebbe esalalo rultimo
respiro, un uomo giusto e dabbene, Giuseppe d’Arimatea, di cui è detto che
era diventato anch’egli un disice'po'o di
Gesù (St. Matteo 27: 57), Sii presentò a
Pillato e gli chiese che il corpo di Cìesù
gli fosse rilasciato. « £, preso il coopo,
lo pose neilla propria tomba nuova, che
aveya fatto scavare nella roccia, e dopo
aver rotolato una gran pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò »,
Egli ^a membro del Sin'edrio; ma
quanto dissimile dai suoi ttisti colileghi.
Non solo egli nem aveva comerttito alla debberazi'one ed .^roperatio degli altri, ma, coto^ioaamente, aveva pubUicamente affermato Ì1 suo grande attac
sono, sono deceduto il figlio Mais. Noti Martin Henry, uffoWe dò marina, sua moglie ed un bambùw di cinque anni.
Il Commodoro/Alarfm Henry Afoti era
una deL'le figure '.^ù distìnte della marina
britannica ed una (personalità to cui diipartenza lascia cBetro a sé grande ..rimpanto.
Egli, sull’esempio detto madre,'amavi la
Ch'esa VaSdeee e ne seguiva l’opera oon
tote-fesse. ■( „4% i, .¡r
I.a Ohiesa Valdese d’Italia partecipa TOn
viva siimpatja crist'ana al 'grave 'lutto della
famaglia Nott ed invoca su idi essa le duvline
consolazioni.
Il giorno 10 aprile 1948 il Signore ha^
richiamato a Sè, dopo lunga e penosa ma-,
latUa
vedor
Paola Coppola
del Pastore A ntonio Rostarfí~
tl 24 febbraio è stato presi-eduto a Londra di servizio funebre detta siignora
[L'indirizzo di Mrs. L. H. Nott è il seguente : 19 Newboild Terrace — Leamington Spa '(Inighilterra),
E. RostAN
La figlia Alba col marito Carlo Ade e fi- '
gli; le sorelle Emilia ved. Peri e Giulia^
ved. Peri; la nipote Anna Peri ved. TilU,
il nipote Aldo Celano e famigtia, i cognati,
’e i parenti tutti ne danno partecipazione^
Io mi sono rallegrato quando mi’
'hanno detto ; Andiamo atta Casa del(1 EtfiJino. (Salmo 122 v. 1).^
Marcelle Barraya et les familles Jahier,\
annoncent le décès de leur bien-aimée'
mère, soeur, belle-soeur et tante
Httcnzioiit!!!
E’ di nuovo apiwso nvMv nostre parrocchie un cittadino
svilzzero, che si presenta come
anitììao pastoia Giryirdet e
di altri pastori Valdesi. Egli
si dichiara guida alpina vittitma
di molteplici traversie doganali ed offre il suo aiuto per emigrare in Svizzera anche, senza
documenti abusartdo della crediiìMtà da molti, ha già ingan- ■
nato ¡ìoPecchia gente, Mettianw
in guardia i nostri lettori.
Red.
Eugènie Jahl-r veuve ISarraya
-i
12 mars 1948 *
que Dieu a rappelée à Lm le
à Nice.
<(Je sais en qui j’ai cru».
i(Timothée 1 : 12). i
La famille du regrette
Jean Pierre Bouneus
à l'occasion du départ de leur bien-aimé]
remercie infiniment toute tes personnes qui.
leur ont été d'aide et particulièrement'.
Mr. le pasteur Louis Marauda qui l'a sou- .;
tenu spirituellement pendant sa longue ma-,,
ladie.
«Ma grâce te suffit» (2 Cor. 12: 9).
Qomibetaahi.nJRIIcliainet Ile 18 avril 194%'-..
Dir. Resp. ERMANIVO ROSTAN
Arti Grafiche “L’ALPINA,. Torre Pellice't
PRO VALLI
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desidera per la stagione estiva una cuoca
valdese. Ambiente © compenso ottimi.
— Ci sono richieste inoltre varie gioivani per ilavori di casa;, da famiglie e istìtu-ti.
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sui 12, 14 anni per coadiuvark nei lavori
di casa e netta custodia dei bimbii.
— Cd si 'richiedono lavori d’artigtonato
prodotti dalle nostre Valli (sapone, lanerie, vestiario, ecc.). Chi desiderasse esitamne si rivolga immediatamente aili'a Pro
Valli.'.
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i ■ GIAIERO ERNESTO
ii, - Peresa Argentina
Riceviamo e pubblichiamo ;
camento a G-esù, conferendo alle sue
spoglie mortali la più onorata ed affett'UO'sa sepoltura. E’ come un ragg'io di
sole in mezzo a quelle fosche 'tenebre dii
pdio e dii malvagità; ed il suo nome
rimane inciso nel cuore di tutri cristiani
come un dolce e grato ricordo.
iLe donne di Galilea, commoventi di
fedeltà e di dolome profondo, lo seguono
s.ino alila tomba, e si apprestano piamente a preparare aromi ed oli' odoriferi per imbalsamare il corpo deli’adolato Maestro.
G. Bonnet
« C'on recente provvedimento Ministeriale ili termine utile 'per to'neivislone per
l’anno 1948 de'i motocicli, delle motocarrozzette. e dei motofurgonciim, già fissato al
31 marzo, è stato ninv'toro alla data improragabiile del 30 aiprUe.
<1 Trascorso tate termine le autorità competenti provved'eranno aJ ritiro dei docu■m'Cnti di clrcoilaziioine di quei motodiclj otie
sarannno sorpresi a oircolaife senza aver sostenuto la prescritta visita dii revisione.
(I Contemporaneaimente verrà sospesa Ja
assegnazione di carburanti ».
Il Direttore Compartimentale
Oil[[[lii-NllSO-GDlll
Il dr. DANIELE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
a TORINO gli altri giorni
dalle 14,30 alle 16,30,
presso l'ospedale valdese - via Berihollei 36
mogiiite de.l missionario Jean Lageard ©
nuora detta Signora Lageard, ccnosciuta alle Valili per aver vissu.to' vari anni a Poma-rctto insieme con ì suoi figli.
E’ deceduta all’età di 48 anni, tasclando
il marito e tre figli.
Inviamo alia famiglia Lageard ¡la nostra
espressione di solidarietà cristiana nel dolore e nella speranza.
Una gravissima, disgrazia ha funestato la
faniflgli'a detta Signora
di Leamington Spa, grande amiica della
Chiesa Valdese e Segretaria del Comitato
per la Chiesa Valdese in Inghilterra.
In un .incidente aviatorio avvenuto aia
fine di marzo 'in Corsica, dOv© un aeroplano proveniente idall’India e diretto to
Inghilterra andò a siraceltorsi suEe montagne dett’Isiolla causando to morte di 19 per
FEKKOVIE DELLO STATO
TORINO - PINEROLO - TORRE PELLICE c viceversa
Torino P' .5,01 6,.30 7,58 12,20 1.3,10 17,08 18,20 18,30
Airasca . » , 5,51 7,1.4 8,41 13,53 17,-54 18,45 19,16
Pinerolo » 7,38 9,- 13,08 14,19 18,20 18,59 19,42
Bricherasio » 6,42 8,~ 9,17 12,54 13,24 14,40 18,46 19.10 20,Torre P. a. 6,36 8,20 9,40 13,08 13,58 15,— 19,10 19,35 20,30
Torre P. P- 4,54 6,10 7,10 8,55 12,20 13,15 16„35 19,42
Bricherasio » 5,08 6,26 7,25 9,10 12,34 13,26 16,50 19,58
Pinerolo » 5,25 6,53 7,41 13,04 13,40 17,13 20,25
Airasca » 5,49 6,19 7,16 7,59 13.29 17,36 19,11 20,45
Torino . . a. 6,40 6,55 8,10 8,27 14,20 14,28 18,25 20,— 21,30
Tramvia Pinerolo - Perosa Argentina
Orarlo dal 15 Ottobre
Pinerolo . • P- 4,35 6,20 I 6,45 8,15 10,15 12,50 U,4p 17,20
Porosa ■ “• 6,- 7.08 1 7,5Q 9,20 11,20 14,15 15,40 18,25
Perosa • P- * 5,- 6,05 1 7,10 9,30 ] 11,40 61,05 13,i0 17,40
Pinerolo . . a. 6,12 6,57 8,05 10,40 12,40 17,— 14.30 18,35
19,15
20,10
18,60
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