1
DELLE
BlMtoteca Valiese ;
C’ToriiioJ TOHRE PELLAI CS
S e Iti m a n B 1 e
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 12
Abbonamento : Lire 600 per Tinteruo, Lire 1000 per l’estero —- Spedizione in abbonamento postale, 1° Groppo
Amministrazione : Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-17557 Prezzo Li SS
TORRE PELLICE. «4 Marzo 1950
SOPPORTARE
Jm forza di resistenza degli uomini e dei popoli è
messa oggi a dura prova. Resisteremo fino alla finef
Fino a quando si oontinnerà a porre sullo nostre spalle nuovi e sempre pia pesanti pesi ? Queste sono ie,
domande che milioni di uomini si pongono nel mondo
intero.
Nel mentre che, come per il passato, noi siamo
chiamati a sopportare, fermiamoci a meditare ed U
considerare fUìlui la cui vita non fu che una lunga sopportazione : GERII' CRISTO.
>■ !
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<yi ■ì.’f
Nella Bibbia è detto continuamente di Taiì : EGLI
PORTO’. Il Figlio di Dio si abbassò prendendo forma di servo (Fil. 2:7); Egli venne non per essere servito ma per servire (Mar. 10: 45); si prese il lavoro
dello schiavo: portò! Egli portò le nostre sofferenze
e si caricò dei nostri dolori. Il castigo che oi dà la pace cadde su di Ijuì (Ts. 53). Egli divenne l’Agnello di
Dio che porta il peccato del mondo (Gio. 1 : 29). Quale spaventoso fard.ello questo! Gesù Cristo ne. era carico quando, portando la croce, cadde sotto il peso di
essa. Il peccato di un solo uomo può essere considerevolmente pesante. Quale non deve essere quindi di
peso del peccato di una città, di una nazione, di tutta rumanità c di tutti i tempii! Gesù Cristo ha portato, Lui stesso, i nostri peccati nel suo corpo sul legno della Croce (1 Pie. 2 ; 24). Egli è veramente l’TJomo dai pesi infiniti.
za ,dirigendoci in vie oscure e sconosciute. Vi camminiamo noi con gioia, precisamente perché sono le vie/
del Signore? Quale è la nostra capacità di sopportai
zinne ì Quando noi leggiamo la vita di uomini e donne
di fede, siamo sorpresi di constatare ciò che Dio poteva ottenere da ossi. Mose, per esemplQj passò ottanta unni nel deserto (40 dietro un gregge di montoni, e
40 con un popolo ribelle). Il suo pesante fardello era
eommisiirató a un uomo di fede.. Geremia, invece,
passò quasi tutta la sua vita in prigione,^ e tuttavia egli compiva la volontà di Dio e lo sapeva. Egli ¡seguì
(¡ue.sfa volontà fino allei morte.
Ma Gesù nòli portò sóìamenie i nostri peccati, Egli portò noi stessi, come ha promesso : « IO VI
PORTERO’ » (Is .40: 4). Egli sostiene tutte le cose
per mezzo della sua polente parola (Ebr. 1 : 3) : Egli
porta tutto, ci porta, tutti!
Se è scritto che noi dobbiamo avere in noi stessi
I sentimenti che erano in Oristo Gesù (Pii. 2 : 5), e se
abbiamo come titolo di onore, di essere « schiavi di
desìi (tristo », non dovremmo allura avere anche ricevuto la potenza dello Spirito Santo per sopportare,
rome ha sopportato il nostro .Maestro? Gome facciamo (I portare i nostri pesi? Quale capacità di sopportazione hanno oggi i cristiani? Non è forse una capacità molto, midto debole? O’è da temere che i credenti non sarebbero capaci, oggi, di sopportare una prova di induramenio spirituale.
Non .si può caricare un fanciullo <: neppure un malato. Busta a (¡aesli il poter tenersi in piedi. La salale e la forza di un uomo la si giudica dalla sua capacità di portare. Siamo noi dei cristiani maturi, ndulti,
muggioreiiiìi ? .Wora, che cosa possiamo sopportare?
Che rosa Dio può esigere da noi?
Il Signore prova la rioslra fiducia nella sua saggez
Che cosa può esigere il Signore dal nostro amore ?
Gn grammo di prova è sovente troppo pesante per
noi. Una sola parola sgradita ci irrita, una offesa ci
abbatte, una mancanza di amore da parte di qualcuno
verso di noi ci toglie ogni gioia, l’e.nsiamo a tutto
quello che sopportava l’amore dell’. \ po.stolo Paolo. Egli era provato fino all'estremo per la persecuzione
dei giudei e ¡ler la debolezza dei cristiani, ma nulla poJi'va abbatterlo ed impedirgli di amare.
Pofrchhe Dio mettere alla prova la nostra capacità
ih servirlo? Anche quando i risultati visihili del nostro
lavoro SI fan no attendere? I/a nostra preghiera sa attendere l esaiidimento pe.r degli anni oppure si tacerà essa seomggiiiia dopo un po’ di tempoM
Noi potremmo essere disprezzati ef perseguitati
dalle stesse persone de.lle quali cerchiamo ed attendiamo la coltiiborazione; i nostri intimi possono tentare
di distoglierci dal ministero che il Signore ci ha affidato e che esige tutte le nostre forze ed il nostro impegno. Siamo noi capaci di pagarne il prezzo? .Quale
è la nostra capacità di sopportazione?
Se le nostre forze ci tradiscono, se il nostro amore
fu baurawlta, se il nostro zelo per Dio cede Inmentevnlmenic- e ec nc rendiamo conto, rallegriamoci aliala poiché è appunto in questa condizione che noi possiamo spcran:. « (¿uniulo sono (lol)ole, allora io sono
lorte » rsrlamiiva I'.\poslol.o l’aolo.. poiché « la potei!/,a (li Cristo si inari.ifestav;i nella sua debole/za »,
la poteuzii di Uolu.i che ha sopportato tutte le cose per
noi. Lo Spirito Santo abita in noi che crediamo in Gesù Cristo come nostro Salvatore. E’ lo Spirilo iJelhi
potenza che non cede mai. il cui amore non fallisce .
mai. . \ ppoggianioci sulla Sun forza e contiamo sulla
Sua capacità di resistenza. Noi vedremo così le nostre
prove trasformarsi in meravigliose esperienze delhi\
jioteuzn di Gesù Cristo che abiia e agisce in noi, e che
sopiiarlii luHo per noi.
(Ecole Biblique de Beatemberg)
(trad, di A. B.)
IL GRAN SACERDOTE
A noi conveniva ini sacerdote come
quello, santo, innocenfe, immacolato,
separato dai peccatori ed elevato al di
Sopra dei cieli ; il quale non ha bisogno,
Come gli allri sommi .sacerdoti, d’offrir
dei sacrifici prima per i propri peccati c
poi ]ier quelli del popolo; perchè questo egli ha fallo una volta por sempre,
qvauilo ha offerto sé> stesso.
(.Ebrei 7: 20-27).
L’oro, il fempio, i poveri
‘ perchè dimora in eterno, ha un
sacerdozio che non si trasmefie:, on(Fé che può anche salvare appieno quelli che per mezzo di Ini s’accostano a
Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. (Ebrei 7 : 24-25).
E mentre ogni sacerdote è in piè
Ogni giorno ministrando e offrendo spesse voile gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per
I jicrrnti, e per sempre, si è posto a sedere alla ilesini di Dio.
(Ebrei 10: 11-12).
I
Avendo noi un gran Sacerdote so... - prò la casa di Dio, accostiamoci di veTo cuore, con piena certezza di fede,
(Ebrei 10 :' 22).
“Talvolta ancora, alla Porziuncola, la Chiesa corse pericolo di
perdere gli arredi dell’altare. Per provvedere il vitto necessario ai
molti frati che continuamente arrivavano, Pietro de’ Cattani propose
che i novizi non distribuissero più i loro beni ai poveri - come avevano fatto sino allora - ma ne serbassero una parte per i bisogni
dell’Ordine. Ma Francesco si mostrò contrarissimo a questa proposta, dichiarando che era proibita dalla regola. Perciò il vicario, non
sapendo a qual partito appigliarsi, gli domandò quel che doveva fare:
Ebbene, ascolta Í rispose Francesco. Prendi gli arredi dell’altare e
va a venderli ! Perchè è meglio avere un altare nudo e seguire il
Vangelo, che avere un aitare riccamente addobbato e disubbidire al
Vangelo „.
e/a “.S. Francesco d‘Assisi,,
del .loergensen, libro IV
I
III
.Parmi les cantiques de notre excellent recueil de « Psaumes et Cantiques », en langue française, dont beaucoup sont dus aux plus ha ites personnalittis du protestantisme )oitons : Lvther, Bèze, Marot lui-même, Schêrer,
Merle d’Aubigné, Nêff, .avec l’accent
circonflexe, s’il vous plaît; César Ma
Inn, Zinzendorf, Paul Appia, Ed. Barde, Alexandre Vinet, auquel nous devons aussi, quoique cela ne soit pas
signalé dans notre recueil, l’hymne si
connu « Pourquoi des coeurs Chrétiens..., et n’oublions pas, même si
c’est un janséniste, et non un protf\‘(iant, le petit abbé, mais si grand tragédien, Jean Racine), parmi ces ean
tiques, dis-je, il en est un que j’affeci ion ne tout particulièrement, en ce moment surtout, et que je crois de toute
actualité, c’est celui, d’Edouard Barde, « Voici Jésus, notre Sauveur, qui
nous ouvre une porte »...
vres, des estropiés, des boiteuo;, des aveugles » en attendant « la pareille »
« à la résurrection des justes»...
Voilà pourquoi il nous uppélle, nous
les estropiés du péché, nous les boi'
tenx de sa grande vigne, nous les aveugles de sa doctrine subl'me, nous les
déshérités du monde.
Tl vient pour moi; d vie-nt pour toi
mon fnèrë; pour toi, mon ennemi. Li;
voici I
Eoî’cf Jésus, notre Sauveur
Qui noua ouvre une porte.
« Suis moi! » dit-il à tout pécheur,
De sa voix tendre et forte.
« Merci, Jésus! J'espère en toi.
Ta porte est ouverte pour moi I »
Tvp. porte de Christ, cette porte dont
il dit lui-même ; « Je suis la porte. Si
quelqu’un entre par moi il sera sauvé;
il entrera et il sortira, et il trouvera
des pâturages ». Porte qui ne se clôt
jamais; porte de toute charité, de toute Ixpnté, de toute gratuité, de tout
pardon que la croix noua a acquis;
c’est bien là la porte qui seule peut
appartenir à Christ, et à lui seulement,
car lui seul est venu « afin que les brebis aient vie, et qu’elles soient dans
l'abondance ». Abondance du spirituel,
abondance, d(j pâturages, fournis par
son amour. Abondance de ce qui pont
éloigner de nous tous les soucis de la
vie, ainsi (pi’il en est pour les lis des
champs, « qui ne travaillen.t ni ne fih'til » et qui, cependant, sont mieux
\eliia (jue Salomon « dans toute sa
gloire ». Telle est la m’ssicn de cbarité, raat,érielle et spirituelle, pour laquelle i! est venu dans ce monde et
|»oiir raccomplissoment de laquelle il
est avec nous « jusqu'à la fin du monde ».
Et cette porte ne se clôt jamais ! ( ’e
Il’est pas lui qui revient sur un trône
de velours cramoisi aux dentelles d’or.
I l sous un dais som]itueux, rouvrir, de
temps à autre, à travers les siècles, sa
|)orte de charité et de pardon ! Ce n’os'.
jins lui qui, devant des milliers de
spectateurs, s’approche pour abattre
une porto murée Î Sa |>orte est toujours!
ouvnite. Ce n’est pas lui qui d’un coup
de marteau, et d’uii marteau d’or ou
d’argent ciselé, daigne, h ceux qui
pourront s’y amener, aménager un
passage à travers une porte construite, et détruite, par les mains des hommes afin de leur accorder pardons et
indulgences! Tjui il n’a, que faire de
ces doiizes plateaux d’argent qui accompagnent la cérémonie, ou mieux il
saurait bien qu’en faire, pour que, « les
brebis soient dans l’abondanoe », Et,
son cortège n’anroit ni aliebardes, ni
grandes épées, ni uniformes. Et, tout
comme dit sa B&role, il u’aiirait pas à
sa suite des gens haut-plaeés qu' pourront lui « rendre la pare-lle » (Luc,
14, 12), mais il choisirait « des pau
La porte est outerle à tous ceilx
Qui cherchent paix et joie:
Elle introduit le malheureux
Sur la. céleste voie.
« Merci, Jésus! J’espère en toi.
Ta porte est ouverte pour moi! »
La saînite eroié-du Rédempteur
Vient éclairer la rouie;
Sous cette croix plus de terreur,
D’angoisse, ni de doute.
« Merci, Jésus! J’espère en toi.
Ta porte est ouverte pour moi! »
Répondons au divin appel
Avec reconnaissance,
Et vers le séjour éternel
Marchons en assurance.
« Merci, Jésus! J'espère en toi.
Ta porte est ouverte pour moi! »
Silvio Pons
Agli amici
di "Reforme,
Il grande sellimanale a 8 pag. illustrati'. in rotocalco, pubblicato dal
Protestant&simo di lingua francese,
lui raggiunto ima diffusione nolevolissima in tutta Italia. Solo a Torino
le edicole di strada vendono (ante co
pie del periodico quante se ne vendono, in lutta Italia, dei giornali e
laugelici italiani.
Al comunicato precedentemente
pubblicato su quest© giornale, aggiungiamo la seguente rettifica:
a partire dal 25 Marzo i prezzi di
abbonamento per pastori e candidati
in teologia subiscono rwt anmentn,
avendo rammínistrazione del periodico slesso comunicato che 11 prezzo
antico noti poteva essere mantenuto.
Rimane invece invariato il prezzo di
abbonamento per tutti.
Eceo pertanto le quote:
Per 6 mesi L. 1375. Id. per pastori
e candidati in teologia L. 1100. Per
un anno L. 2750. Id. per pastori e
i'andidati in teologia L. 2200.
La « Libreria Evangelica c di CtilInra w di Torino mvia numeri di
Saggio gratuiti a ehi li desideri, con
il semplice invio del proprio indirizzo completo, richiedendoli alPihdi
rizzo di Via Principe Tommaso 1 B,
Torino,
2
I 1 le m
V ^ Jw^ •• -i^ s^>
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i
X’ECO MILLE TALLI VALDESI
Au fond, ce que notre époque,
•uians son ensemble, a surtout retenu
du carême, o’est ce qui eu est la négaticm ou tput au moins l’antipode:
je veux tilire Ib mardi-gjras et la’mioarême. On nè peut guère s’eu étou*
oçr. Un monde voué éu materiaiisme et assonité de jouissance ne peut
guère envisager l’ascèse que pour
tenter d’y ét^apper. A’ l’origine
en'eifel, le carême ispparaît comme
extrêmement strlict et sévère: période de préparation à la célébration
^ue la passion de Jesus-Cbrist, il doit
être un temps de pénitence rigoureuse: il tient sa durée et son caractère d’une réiérenee aux quarante
blables aktirmatious p^wrvent pas à
nouveau de"préteat^ ^ui s engager
sur des cirema^ IftèiléS’ La ruiete de
réglés précisés "que 1 on constate d'ans
le protestantisme n’a de sens que
dans la mesure où «Ile trouve sa source daos le sérieux et le caractère total de rengagement âe la toi. Et, même lorsque cet engagement est réalisé, il est bon de ne pas trop se méfier des expressions matérielles qu’on
pourrait lui donner. Si les formes,
vidées itîe la substance qui leur a donné naissance, sont vaines, le fond qui
ne s’exprime pas dans des formes,
risque fort de s’évanouir- Calvin
n’avait pas si peur du jeûne qui a,
jours que le Seigneur a passeé^dans , , ètijourd’hui, complètement dilani
ie ûésert, au début de son ministère.!
en jeûnant et en priant, et au cours
desquels il a été tenté par le diable.
Il n’était guère possible exiger de la
nature humaine un jeûne complet
pendant une aussi Imigue période,
encore que certains chrétiens s’y soient exceptionuellemeut soumis. Mais
l’Eglise aneienae n’autorisait, pendant le temps du carême, que le strict
minimum de nourriture: celle-ei se
trouvait réduite à un seul repas, exti'êtuement frugal, d’où étaient naturellement exclus la viande, le poisson et les oeufs, et que l’on prenait
ie plus lard possible dans la journée,
eu tout cas après la célebraticm des
Vêpres. Par la suite, naguère, il se
développa toute une casuistique, dont
le but ess^tiel était manifestement
de justifier des entorses de plus en
plus nombreuses et importantes à la
règle traditionnelle. On imagine,
par exemple, de chanter Vêpres à
midi pour pouvoir se mettre plus
tôt à table; ou bien, par un raisonnement subtil, <m démontra qu’un
liquide ne pouvait être considéré
comme une noiirriture, ce qui permit d’introduire, le soir, un deuxième repas dont l’importance devait
aller en grandissant. La voie était
tracée, qui conduit, de nos jours, aux
repas fins à ba^ de poisson.
de
n’y
Tout ceci ne serait guère que
rbistoire anedoctique, si l’on
retrouvait la tendance instinctive de
l’homme à rendre légers comme des
plumes les fardeaux qui lui som imposés, tout eu se donnant l’impression qu'il continue à en supporter
tout le poids- U est bien vrai que slà
cû il y a de la gêne, U n y a plus de
plaisiri). Mais le plaisir est encore
bien plus grand, lorsque, avec un
minimum de gêne, on peut, par-dessus le marche, se persuader que l’on
a accompli un sacrilice. La conciliation des deux choses est la perfection du genre: c’est-à-dire, en
somme, la perfection dans l’hypocrisie
Je ne dis pas cela spécialement
par rapport au carême. Le domaine
où sévit cette sorte d’hypocrisie est
itiiiuiment plus vaste. II embrasse,
en réalité, toute l’existence et retient
l’Eglise dans ses bourbiers. Il s’agit,
en somme, pour ceux qui se reclament de la foi chrétienne, de réussir
ce tour de force d’être chrétiens à
bon marché, en ayant l’air de donner beaucoup, de jouer en tout cas
le jeu, tout eu retenant le plus possible de ce qu’ils on ou de ce qui
leur est agréable; leur argent, par
exemple, ou leurs privilèges de classe, ou leur pensée conformiste. C’est
le drame de l’Eglise, à toutes les épo
<;ues, mais c’est à la nôtre qu’il faut
surtout penser, de vouloir profiter à
la fois des deux mondes. Elle observe le carême, en s’arrangeant, pour
faire la meilleure chère possible. Il
y a longtemps que le carême n’est
plus qu’un mot à peu près vide d»
sens pour les Eglises protestantes,
du moins en ce qui concerne la discipline alimentaire. Il y a pour cela
des raisons très sérieuses et profondes, La Réforme a une horreur instinctive de la casuistique et I’mi ne
peut qtte s’en réjouir. Sa méfiance
des oeuvres méritoires et son absence de défiance en face de la matière «iréé© lui rendent suspecte toute
liscésè systématique. A cette ascèse elle oppose le cœur contrit et brisé du
loi I^vid et la royale liberté chiétienne.
Tout cela est œrtaineanimt vrai, a
rondition, cependant, que de sem
de nos Eglises: «Le jeûne sain et
droit, écrivaitdl, regardé à trois
rluises; c’est assavoir, pour dompter
la chair, à ce qu’elle ne s’égaye pas
trop, ou pour nous disposer à prières et oraisons et autres méditatkais
saintes; ou pour im témoignage dé
notre honnêteté devant Dieu, quand
nous voulons confesser notre péché
devant lui».
Î>11
POUR LE TEMPS DE LA PASSION
O Dieu !
Marc. 14 ! 26 • 46
L'histoire du carême nous signale
certes les dangers d’une réglementation qui finit toujours par emprisonuer l’homme ou devenir entre ses
mains un jeu qui le trompe lui-même. Mais elle nous rappelle aussi le
sérieux avec lequel l’Eglise a cherché à incamer sa foi en la croix de
Jésus-Christ et à recevoir toujours à§
nouveau le fruit de la pación de sou
Seigneur. Et elle nous pose la question de savoir si la négligence systématique de toute discipline précise ne risque pas de nous conduire
sur les chemins de la facdité.
(Réforme)
Jean Base
Nous-.Te louons pour Ton oeuvre magiiilique dans le
monde et pour le monde.
Nous-Te louons pour Ta grâce sanctifiante, qui ne
s’est jamais Tassée de bénir, de sauver et de pardonner. ''
Nous Te louons pour le don de Ton Christ, le Sauveur
parfait, qui a souffert pour que Tq nous sois présent, et que
nous soyons, réintégrés dans notre dignité d’enfants de Dieu.
Nous Te louons pour Ta miséricorde envers nous, qui
u’a jamais cessé de nous chercher, de nous trouver, de nous
relever, alors que si souvent le péché nous avait vaincus.
Nous Te louons pour les épreuves mystérieuses que
Ta main nous dispense, et qui, loin d’être des. châtiments,
sont autant de grâces par lesquelles Tu nous qualifies pour
Ton service.
Nous Te louons pour la Croix, le signe éternel de
notre salutj où Tu t’es donné pour que nous puissions vivre
en Toi par’Christ.
Nous Te louons He ce que cette Croix n’a pas cessé,
au travers des siècles d’être dressée sur le monde, pour que
sa divine Lamière continue à rayonner sur l’océan ténéb reux
où se perdent les âmes que Tu as faites pour Toi,
Nous Te louons de ce que Tu as bien_ voulu Te servir des souffrances que nous avons déposées au pied de la
Croix pour’'nous élever au rang d’ouvriers du salut.
Nous Te louons de ce qu’il nous est ainsi permis,
dans Thumble mesure de nos faibles élans de toi et d’amour,
d’achever ce qui nous manque encore aux souffrances de
Christ, et cela pour Son Corps qui est l’Eglise.
O Jésus I
Par l’heure où Gethsémané
T a vu gémir, prosterné.
Et des tiens abandonné
— Nos âmes T'implorent I
Amen.
î^'
Hébr. 4: 14-16; 5; 7-9
Uno sguardo al 1850
LB UfiLLI UPLDB2I
Cercheremo di rivivere in breve i
principaH avvenimenti vissuti dalla nostra chiesa un secolo fa, due anni dopo
l’editto di emancipazione, con particolare riguardo a quei fatti e a quei problemi che si riavvicinano particolarmente a quelli della nostra epoca: non
faremo commenti, perchè i fatti saranno eloquenti da soli.
passo, domandava alla V. Tavola se essa era una società di amministrazione
che si contentasse di costi poco e ohe
non portasse il suo esame alla sostanza
spirituale delle comunità.
La popolazioneValdese
La siluazione
ecciesiasHca
La Chiesa Valdese era allora costituita dalle 13 parrocchie delle Valli,
esclusa Pinerolo, e dalla giovane parrocchm di Torino, creata Tanno precedente, e della quale avremo occasione
di parlare in seguito- Nel sinodo del
1848 (i sinodi non avvenivano allora
ogni anno) era stato eletta la Tavola
con i soliti tre pastori, G. P. Revel,
moderatore, P. Lantaret vice moderatore, J. Rollier segretario, e i due mem.
bri laici, il banchiere Giuseppe Malan
e Ismaele Micol
In seguito ad una decisione precedente, due membri di essa furono inviati in visita pastorale in tutte ie parrocchie, e la loro relazione costituiva
Targomento di una circolare che la V.
Tavola inviava alle parrocchie : in essa
si rilevava « le témoignage de respect,
d’estime et d’approbation rendu par
chaque troupeau à son pasteur » ; men.
tre (( presque généralement les pasteurs
ÿ(i sont plu à reconnaître que Isb membres des consistoires leurs prêtent un
concours efficace et actif dans l’oeuvre
du pastoral ».
Situazione generale, quindi, soddi
sfacenté : « Dans aucune paroisse,
ne nous ont été signalés des désordres
graves, des scandales affligeants de la
part des membres des troupeaux ».
E’ vero che l’Echo des Vallées di allora, che estendeva senza pietà la sua
critica severa e illuminata anche alle
circolari della Tavola, rilevava ohe la
relazione era troppo ottimista, e si domandava : (( La vie religieuse progresse-t-elle dans la proportion que 'les
moyens comme ceux qu’on nous a fait
connaître laisseront supposer? sont elles nombreuses dans chaque paroisse
les âmes dont le pasteur a pu dire avec
joie qu'elles étaient passées de la mort
à la vie? ». E continuando di questo
L'islruzione elemenlare
e superiore
Un secolo fa tutte le scuole e scuolette delle valli erano private, e cioè gestite direttamente dalla Tavola, da cui
i vari insegnanti ricevevano, oltre allo
stipendio, anche le norme disciplinari e
didattiche: erano gli anni in cui il gen.
'Beckwith stava fondando in tutte le
parrocchie le pi-ccole e utilissime scuo,le di quartiere, parte chiedendo un con,
tributo locale, parte sovvenendo con
altri fondi. Le scuole, prima di allora,
salvo ie i( grandes écoles » dei centri,
erano tenute in locali di fortuna, anche
in stalle, e le lezioni duravano soltanto qualche mese la stagione più fredda.
La popolazione scolastica era nelle
Valli, nel 1850, di 4790 allievi, con
494 a Torre Pellice dove le scuole erano più popolose, e 70 a Maniglia- I maestri ricevevano dalla Tavola il loro stipendio, che a sua volta la Tavola riceveva in gran parte dal Comitato Vallone di Olanda ; d’altra parte anche i comuni contribuivano ad aumentare il
magro mensile.
Il Collegio Valdese di Torre Pellice,
in funzione da una quindicina d’anni,
contava 72 allievi e sei professori, con
uno stipendio di Lire 1500 annue. Naturalmente i corsi si tenevano allora in
francese, lingua ufficiale della chiesa
e della clasM intellettuale.
L’anno precedente però alcuni pastori e professori (in quel tempo ì professori erano stati consacrati pastori) erano stati inviati a cura di Beckwith in
Toscana per apprendere la lingua italiana : il generale inglese prevedeva che
quella era Io strumento con cui la Chiesa si sarebbe potuta volger© all’opera
dì evangelizzazione, e nelTautunno aveva fatto sostenere a tutti i maestri
delle valli un corso di un mese a Torre
Pellice, durante i quali i reduci dalTaver « sciacquato i panni in Arno », avevan loro ammannite i primi elementi
della lingua nazionale.
Un concorso per due cattedre al Collegio venne fissato per T11 settembre :
Di oiaÉpialoreiilii fallii
Nel mesa di gennaio si è definitiva-3
mente spenta su questa terra la voce
di un grande predicatore del Vangelo^
alla radio degli Stati Uniti, il Dr.
ter A. Maier, pastore della Chiesa Lu-"
terana.
Nel 1<)8‘2 egli aveva iniziato a tia|
-smettere alcuni messaggi sulle staziol
m radiofoniche dello Stato di Detroit
e un po’ alla voltala sua emissionelu u«
inversa Unente conosciuta sotto il nc
me di « La voce di Cristo alle nazio’^
ni ». Col volgere degli anni, speciaLrnente durante la guerra, l’Ora Tjide^
rana -del Dr. Maier acquistò una sern-|
jiro maggiore risonanza, talché in que-l
sti ultimi tempi ben 1100 stazioni dif4^
fondevano sulle onde della radio ì1.|
messaggio di quel valoroso profeta
I.)io. Non senza ragione egli era statpl
chiamato il « Geremia del XX seod.l
lo » e la sua voce raggiungeva ognTÌ
domenica un uditorio immenso :
milioni di persone!
le due cattedre erano quelle di scienze,
i cui candidati dovevano sostenere Tesarne di fisica, di chimica, di geologia
e di mat-ematica e quella di filosofia e
letteratura, -con esami di logica, psicologia, stòria della filosofia e letteratura francese- Condizione indispensabile
per i due concorsi, la conoscenza della
lingua italiana.
1 suoi me.ssuggi avevano Taccentti;
delle antiche invettive bibliche: d,.---?
nnneiava senza delicatezza gli adultèri, i bevitori, i gansters, i pagani, gii»'
ipricriti ed i mondani dell’alta class©
(Iella, società e dei bassihnuli; prediceì-f
va il ravvedimento tanto ai peccatop.1
prosperi e « rispettabili » dei grau4i.
palazzi quanto ai miseri abitatori d^iL’
(piartieri popolari. Davanti al micr(|Ì'
fono egli diceva : « Tutti i vostri milioni, la vostra rnputazione, la vostrU
inteAligenza, la vostra abilità tecnicc^
la vosira moralità e i vostri diritti
buon cittadino, la vosira fUanlropi^ =
non vi serviranno a nulla, se prin^'r
non avrete fatto alleanza con Dìo e
ravrete confessato (lavanti agli uom^i
ni compiendo la Sua volontà ». '
Pili di quattro milioni di persone'?!,
scrissero al Dr. Maier ; molte ringK^i
ziandolo, altre per accusarlo e alcune,
S'
anche per minacciarlo. Vera ehi eon-'.t
fessava nn delitto compiuto, chi supplicava che si pregasse affinchè fossi|
preservato dallo sphihj di vendetta, chi,j
reclamava Tintereessione dei cristiami
per evitare i divorzi e la divisione delle'
famiglie. Migliaia di lettere rivelav:^;|
no una conversione a Cristo, una vii^
toria sul peccato nascosto, il desiderio |
di unirsi alla Chiesa.
Gli abitanti valdesi delle Valli erano
presso a poco in quell’anno ventimila,
oòn i centri maggiori a Terre Pellice
(22ÜÜ) e ad Angrogna (21ÜÜ), contro i
300 soltanto di Rodoretto. Non era ancora cominciato l’esodo che qualche
anno dopo doveva portare fuori delle
Valli centinaia e centinaia di persone,
e quindi le condizioni di vita erano sen.
z’altro molto modeste. Alle Valli non
c’erano in quel tempo che scarse industrie nei centri maggiori, e quindi la
popolazione viveva parcamente del
prodotto del suolo e di qualche attività
artigiana.
Il suo livello culturale non era evidentemente molto sviluppato, per quanto tutti imparassero almeno a leggere
e a scrivere : di scrivere però non v’erano grandi occasioni, e per leggere vi
era soltanto, per fortuna, la Bibbia e
l’Echo des Vallées, foglio mensile, che
però al giugno del 1850 cessò le sue
pubblicazioni, e non fu sostituito che
Tanno seguente dalla « Buona Novella », pubblicato a Torino in italiano
I Valdesi cominciavano ad interessarsi lievemente di politica e della /ita
nazionale, sopratutto perchè in quell’anno riuscirono ad eleggere il loro
deputato nella persona del banchiere
Malan, che stava lottando alla Camera
insieme ai liberali per l’applicazione
dello Statuto.
II 17 febbraio di quell'anno fu celehiato con solennità, sopratiitto perclm
cadeva di domenica, e in quell’occasione furono collcttate alle Valli 1200
lire per i protestanti di Ungheria, dietro invito dell’Alleanza Evangelica con
sede a Ginevra, che oggi chiameremo
Consìglio Ecumenico. Un pastore ungherese. accusando ricevuta del denaro, esternava la sua viva riconoscenza
per Tatto generoso.
Fuori delle Valli, a Torino e a Firenze, stavano intanto svolgendosi degli
avvenimenti che dovevano attirare la
loro attenzione. E questo ci ripromettiamo di presentare un’altra volta
A. H.
Il Dr. Maier aveva ottanta segretari i quali scrivevano la sua oorrispon-(lenza che ammontava spesso a 2,5000 'j
lettere por seUlmana, talvolta persino J
a ROGO al giorno.
L’« Ora Luterana » è ancora og^',
lanciata sulle onde, come un magniffe^
co sforzo di evangelizzazione, ma il
iirezzo è quello della tariffa comrner!-'‘,|
ciiile ; 24000 dollari per settimana E}S"|
])iire, non è mai stato fatto un appello '
finanziario; lo Spirito di Dio mostra dj
benedire quell’ora; i fondi giungono ìhJ
gni settimana, ogni anno i conti mc.hiudono senza deficit. ' U
Ora il Dr. Maier non è più quaggiù^^-.
Era nato a Boston nel 1893 da genitó-'^.
ri credenti i quali pregavano per
era non soltanto predicatore, ma an's.
che teologo e conoscitore delle lingue^;?
antiche.
liH sua fatica non è stata vana, nei-j‘
Signore, e la sua memoria è in hene-J
dizione.
Ermanno Rostan
Leggale
PAGINE
DI STORIA VALDESE
d i
A. PITTAVINO
È in vendita al prezzo di L. 150
È un olHmo conlribulo alla
conoscenza della Sforia Valdese
3
V L’ECO DELLE VALLI VALDESI
UN PONTICELLO E
Diversi membri della Coinunità, all’uscita dal servizio relijatioso,
si sono fermati sotto i tigli del viale, e stanno conversando.
Una signora, che appare preoccupata, pone una domanda: « Chissà perchè il Pastore, da un po’ di tempo, include sempre, nella pt'e-_
ghiera, una petizione per quelli che soffrono nelle prigioni, chiedendo
a Dio di far concorrere anche le sofferenze al loro progresso spirituale? ».
tt Forse, dice un fratello, o’è qualcuno, ch'egli cionosce, che sconta
una condanna in carcere »,
« E’ possibile, replica unailtro; benché ce ne siano pochi di Evangelici, in prigione! E’ vero che, oggi, ci sono in prigione anche delle
persone che sono state condannate — non perchè fossero delinquenti
__ ma per il loro atteggiamento politico. Esse erano spesso convinte
di fare il loro dovere... anche se lo adempivano in un campo diverso
da quello dei vincitori; e si è creduto di doverli punire come si puniscono i malfattori! ».
Intanto è uscito anche il Pastore e si è accostato al gruppo di fratelli. Il suo occhio speriméntato ha subito notato che i fratelli, vedendolo, hanno cambiato discorso; sorridendo egli domanda: « Quale difficile problema state discutendo? ».
Una signora si fa coraggio: « Ci chiedevamo perchè mai, da alcune
Domeniche, ricorresse nelle preghiere la menzione di quelli che soffrono in prigione... ».
Il volto del Pastore si fa serio; passa nei suoi occhi come una visione dolorosa. Poi con uno sforzo egli sorride dS nuovo e lisponde:
tt La colpa è tutta di un poaticello!! »
a Orbene, continua il Pastore, ogni Domenica io ¿accio ritorno, da
Verona a Brescia, ih torpedone, in modo da poter avere tutto il pomeriggio disponibile per la Scuola Domenicale, per il Catechismo e por
il Culto. Ogni Domenica, dopo che ji torpedone è entrato nella cittadella, passarido attraverso alle storiche fortificazioni, i miei occhi scorgono il grande edificio tetro, circondato da reticolati e'culle finestre
sbarrate e ricoperte da impenetrabili persiane ». i -m
T fratelli manifestano la loro curiosità, e si stringono attorno a lui,
per sapere. E H Pastore continua; « Un ponticello posto su di un canale che circonda i muraglioiii del forte di Peschiera, ha cedltìto. MenI re si stanno facendo i lavori per ricostruirlo (lavori lenti, lenti, quasi
che. non ci fossero in Italia braccia di disoccupati che non chiedono che
di lavorare) il traffico assai pesante della grande arteria Brescia-Verona,
è stato provvisoriamente deviato e passa in mezzo agli edifici della
cittadella che si appoggiano alle fortificazioni ».
l fratelli che conoscono la caratteristica eittadclla di Pes<‘hiera,
dalle poderose fortificazioni circondate da canali, scuotono la testa in
segno di comprensione.
Ho capito, esclama uno dici fratelli: è il grande carcere di Peschiera ».
«c Appunto! Mentre io fisso quelle finestre, penso alle sofferenze
che sono nascoste nelle celle di quel carcere ; giovani la cui vita è spezzata: uomini che da molti anni vivono una vita senza luce. Essi sono
lì a pochi metri di distanza da noi... E mentre il torpedone mj porta
lontano, io capisco tutto il valore della libertà e tutta la tragedia della
reclusione... »
a Questi uomini sono puniti giustamente per i loro delitti », nota
un giovàne.
a Sì, certamente... ammesso che la giustizia umana sia stata eseitte da imperfezioni; ma è cosa triste la prigionìa. Se almeno servisse a
portare al riconoscunento del male fatto ed al pentimento, potrebbe
essere, in parie almeno, giustificata : ma quasi sempre la prigione non
migliora gli uomini, anzi li rende peggiori. Un veggente affermò un
giorno elle il riunire in un luogo di punizione tante creature moralmente tarate ieinp u/w follia, perchè gli spìriti del male che ci circondano
come nuvola ¡malefica, sono attirali la dove il male è potente; td esercitano a loro volta una influemza malefica sui moralmente deboli.....
Perciò passando vicino a quel luogo di sofferenza, il mio cuore si stringe, e non potendo fare altro, faccio salire la preghiera per quei fratelli
che soffrono nelle prigioni, perchè il Signore, ohe è misericordioso, si
ricordi di loro e venga in loro soccorso ».
di Porosa a di Inverso Piaasca, U Predi Peoissa,; >1 DàcelNztrè del Coktoiiioio
«d altn^ le due bènde' è la Corale si reca-vanu aircspedale per offhro agli anunalali* cn’audizione di musica’strumantale e
vocale.
Alle ore 13 l’àgape fraterna riuniva nelle
iiale del Convitto 188 commensaU; dopo il
pranzo, ottimamente preparato e servito
di^i signori Lageard, le due fanfare esoguiwnio un riuscito programma di musica,
j. La’sera del 17 e della domenioa 19 tu
< 'ommiità si riuniva nel teatro del Convit
« Domenica, esclama un veccliio fratello, quando lei preglierà per
i prigionieri, noi saremo tutti con lei, in spirito. Perchè quei poveretti
hanno proprio bisogno che dai cuori cristiani, escano intercessioni a
loro favore.
Preghi, preghi ancora per tutti i prigionieri... »,
P. Bosio
• • •
¡riflessioni)
Pan alle bestie sarei nelle fatiche e
mei sudun, come pazzo, alimenterei
livella mente, gli ideali e la follia del
^eterno e deU’infinitn. ........
« Cacciare lontano da me dovrei, chi
parlasse d’amore e di sacrificio, di
'’altruismo e di dedizione. Lottare do
■Vrei si, ma per sopprimere, per domi
}¡¡p:
mre, per gridare il mio : « Io devo viy^ere, ma tu, no ».
I Così ogni sera, avvolto nelle tenebre
^&ne,l silenzio, griderei nel vuoto : « Non
foglio morire », e dal fondo dì una valle o dall’orizzonte di un mare, una eco crudele mi risponderebbe : « Mome... morire ».
r; .iìlora alzerei lo sguardo verso le stelle, quasi f'er trovare aiuto, ma anche
'esse mi farebbero paura.
^ Quando in un tramonto rosso, affranto e solo, quasi automa, seguire
dovrei la bara di una persona amata,
vedendola sparire entro la terra, comi:
una pugnalata mi trafiggerebbe ài mio
grido di : « Addio, non ti vedrò mai
più ».
...se Dio non ci fosse, perchè cantare alla vita, perchè sperare in un doniani migliore, perchè credere alla parole d’amore : « Ti amo oltre la vita ».
...se Dio non ci fosse, perchè amarti
tanto, 0 mamma, per poi perderti per
sempre..
...se Dio non ci fosse,, perchè mai,
Divino Mendico d’Amore, avresti sciupiitii la tua giovinezza, per noi egoisti
iVallora e d’oggi, solo per dirci : « Auuitevi come io vi ho amato »...
...,ie Dio non ci fosse, quando mai,
o martiri dell’Ideale ricevereste, giustizia, gloria e pace...
...se Dio non ci fosse, da dove, da
quale sovrumana T'orza, o Maestro di
Nazaret, il segreto della tua risurrezione, unico motivo' che dà ragione d’essere alla Fede di chi crede nel tuo Vangelo..
La voce delle Comunità
Angiogna (Serre)
Dino Diale
Convegno Giovanile di primavera
Torino - Lunedì di Pasqua
Pubblicando il programma del convegno rinnoviam,o il caldo invito a tutte le Unioni delle Valli e deH’Alta Italia, che, ne siamo certi,
parteciperanno-numerose alla manifestazione; e. speriamo che anche le
Unioni più lontane e quelle ostacolate dalle difficili commiicazioni p<JSsano far sentire la loro voce.
Ore 9 - Apertura '(tei convegno nel .salone di via Pio V, 15 —' Breve
meditazione — Indi: Studio (a gruppi) su] tenia: « Ija Bibbia e
l’esperienziii religiosa dei giovani » (Pastore dott. R. Raima).
Ore 1 2 - Chiusura della discussione. — Intervallo per la colazione
(a richiesta sarà fornito im pranzo ai partecipanti, a prezzo modico).
Ore 14 - Programma ricreativo vario e; 2" Tornm) di palla « mio; è
in palio la <»ppa intitolata al « Convegno di Primavera ». Inoltre:
gare di tiro a segno.
Ore 17,30 - Premiazioni, saluti e ehiiisurà del Convegno.
Le Unioni riceveranno uno schema dello studio c i ragguagli dei
pa rt i col a ri organ i zzat i vi.
Sarebbe simpatico se le Unioni più lontane polesse,ro superare le
difficoltà degli orari alito-ferro-traniviari provvedendo con automezzi
propri (eventualmente in comune), senza aggravio di spesa in modo che
fosse possìbile prolungare il convegno con soddisfazione generale.
Domier un reflet (Ì6 , la v>e paroisaialidepuis Noël serait bien d'ffddle, tant il y
a eu d’événements au 'iene; aussi faut-il
so borner à signaler quelquer, faits particulièrement importants et signilioatifs.
Ijc 8 janvier était fiitìtailéo à la charge
d’anoii'n du Serre madame Armand Bose
Bertiilot. C’est là un signe que, aussi hier
dans les Vallées que dans les plus, haute.’,
sphères de l’Eglise*., un se Préoooupe de
donner à la femme fuie juste place dans la
direction des communautés. .Ajoutons que
l'éloction avait été fuite à l’unanimité,
bel hommage à une personne q:ii jouit de
l’estime de tous et qui le doit à son zèle
infatigable, à sa bonté et à sa sollicitude
pour tous ceux qui moralement ou mat(>viellement ont besoin d’être compris et
aidés.
Beau signe de solidarité que l’accueil
fait au pasteur à son letour de l’hôpd.al,
c-omme aussi celui qui ..ttendait la pet'te
famille mu milieu deà fleurs des champs.
Les aliivions du printemps dernier n’oni
[)us épargné notre paroisse, et l'école de:.
Coissoris Bieca, a mo’tié effondrée menu*
<:iiit de disparaître . complètement. Mni'.
les paroissiens n’ont pas voulu cela, ils se
Sont mis à la tâche, et, sans l’aide de personne, ils ont reconstruit les murs, refait
le l.oit. Vendredi 17; c’est dans \me atmosphère de, fête,.que, pour la dernière rèiiiiioti du quartier do ce printemps, nous a
N OUS pu réintégrer c.ette salle synijiathique,
Nous demandons à Dieu c le des efforts
semblables soient le signe d’un renouveau
de foi et de consécration au service du
Seigneur.
vero riposo, nei Cieli. Baret Giacomo (Combavilla), di aimi 78; era rimasto molto abbattuto dalla morte della moglie avvenuta
poco tempo fa. Lo ricordiamo come uomo
dalla fede sincera e serena e profondamenie affezionato alla sua Chiesa. Bertolin En
rico (Vaiola), di anni 65. Era cieco sin
daH’ctà di 3 anni, ma lo spirito suo era illuminato dalla luce di Cristo nel quale aveva riposto la sua fede. Sofferente
già da qualche tempo, è deceduto all'Ospedale in seguito ad intervento chirurgico
mediante il quale si era tentato di strapparlo alla morte. Uouchard Maria ved. Costabel (Clot Inverso), di anni 64, deceduta quasi improvvisamente. Credente sincera, nuimbro assiduo dell’Unione delle
Madri, lascia un grande vuoto nella sua fairdglia e. nel quartiere della pan-occhia ove risiedeva.
Alle famiglie colpito da questi lutti rinnoviamo il senso della nostra solidarietà
iraternu e chiediamo a Dio di dar loro le
Sue preziose Consolazioni.
Pomaretto
Uivolgiamo un vivo ringraziamento a
(lue nostri fratelli ohe ci hanno recato il
messaggio deH’Evaiiglclo uei culti del 5 e
del 26 Febbraio: il pastore Guatavo Boul'imrd di Borà (’d il prof. Fa’nesto Tron
ilellu Scuola Latina.
Matrimonio-. Si sono uniti in matrimonio: lileynat F'wneo (MaaspUi di Poinarct
fo) e Berloochio (HorgiefUi Maria (Pinasea), ai (piali rinnoviamo ¡1 nostro cordiale augurio di vita felice sotto lo sgmirdo
(b'I Signore.
Funerali. In quest«' ultime settimane
abbiamo provato il dolore della separazione. da quattro membri della nostra Comunità che hanno terminato la loro giornata
tencna : Hihet Alesèandrina (Clot Bouliird), di anni'75, che da poco tempo era
tornata dagli Stati Uniti d’America ove a*
V('va trascorso quasi tutta la sua vita. Non
ha potuto goder«' a lungo quaggiù del rifulso dopo !('. fatiche d’nna vita di intenao
lavoro, ma Dio l’ha chiamata a godere del
pei >in trattenimento fsuiuliare prepara
lo dalla gioventù. La banda di Fomarettii
eseguiva negli intervalli bei pezzi di niusi
<•„ 1 In tutti i predenti hanno profonJamen
le gustato. Diciamo una parola di vivo
f)l;uiso lu giovani che hanno interpretato
con vera abilità il bel dramma biblico
i Giuda » 0 la commedia « L’antenato ».
In occasione del 17 Pi-bbraio il nostro
(,'rfanotrofio riceveva dalle Maestranze
valdesi della RIV una cospicua somma iu
dauaro. Lu Direzione dell’Istituto e gli orfanelli porgono ai generosi donatori i loro
()iù sentiti ringraziamenti.
Formidiamo l’augurio che questa bella
festa non abbia significato soltanto il rip«'tersi d’ima tradizione, ma abbia voluto
esprimere una volta ancora il senso di ainore e di attaccamento alla propria Chiesa, di riconoscenza a Dio per le Sue prol.ezioni nel passato a nel tempo presente,
e — verso l’avvenire — l’impegno dei Vaidesi per una sempre pili fedele testini. ■
iiianza.
Ferrerò
U Sovrintendente l’astore Bieca dott.
Alb^to, presidente e il Dottore Italo Mathiou membro laico della commissione «listrettuale sono stati qui la domenica 12
corr. per la visiia ai Chiesa. Il Culto unico per la Parrocchia a Ferrerò è stato presieduto dal signor Bieca il quale aU’Assemblea di Chiesa espone gli argomenti per 1»
(liseussioue proposti dal Concistoro e cioè
bi santificazione del giorno, del riposo e la
liberalità cristiana, argomenti elle dal Dottor Matideu furono egregiamente trattati.
TI maestro A. Pascal feoe^ anche alcune
osservazioni in proposito. Ai nostri visitatori che, ebbero paire agio di'prendere, contatto con la Scuola domenicale, i Oateourneid, l’Unione dei Giovani e il Concistoro
1 muoviamo i più vivi ringraziamenti per
la loro visita, i loro messaggi ed i loro appelli.
Mercoledì 8 corr, un lungo corteo accompagnava al cimitero di San Martino la
spoglia mortale della nostra sorella Adele
Miool ved. Foet di Traverse di anni 85 deceduta dopo breve malattia amorevolmenti curata dalle figlie alle quali come ai congiunti rinnoviamo la nostra viva simpatia
ciistiana. Originaria di Massello, era nipote del sig. Micol che fu por molti anni
l'ix.store di Villnsecca. Fu duramenti’ provata quaggiù ma era stimata per la pietà,
l'umiltà, la bontà che pratiicù largamente
finale credente noi Signore.
X'VII Febbraio. E’ rimasto impresso iu
i utti i membri della parrocchia un ricordo
nfilendido della nostra bella festa valdese. ;
splendido non solo per il sole sfolgorante
I li il ti'tnpo primavei’ile, ma per lo svolgimento soddisfacente del pirogramma che cl a stato predisposto.
La vigilili si accendevano parecchi fuoclc di gioia, e numerose illuminazioni orna vano finestre e balconi; un grande distiutivo valdese luminoso spiccava su tutti-gli
édifioi pubblici valdesi ed anolie-sulle ca.-u'
di alcuni parroccliiani ;, il tempio era illuminato a giorno da due potenti riflettori c
sul campanile splendeva ima bella croce
buuinosa.
La mattina del 17 due cortei con molte
bandiere valdesi e tricolori, preceduti ci»i.scimo da ima lianila musicale, muovevano
da Foimw'étto o dn Inverso Piuasoa per unirsi al ponto di Ferosa e percorrere le vie
della nostra cittadina Le due bande musicali, i bambini, la gioventù, ima lunghissima fila di donne in costume valdese, autorità e pubblico componevano il corteo a
cui si calcola che abbiano partecipato circa mille persone.
Nel tempio si svolgeva poi la cerimònia
religioso-storica : dopo un vibrante roessitggio del Pastore, il prof. Fomeron della
Heuola I/iitina parlava suH’antica letk'ratura valdese, soffermandosi partioolarmen(•«'. sul valore letterario e morale della Nolila Leiezòn. La Corale eseguiva 8 cori, ed
infine un gruppo di bambini recitava alcune poeaie intonate alla circostanza ed eseguiva qualche canto con accompagnamento
'li organo ; molto apprezzata l'ra la recitazione del bozzetto i Bicordi Valdesi » di
V. Sommani.
Dopo la Cerimonia in Chiesa, a cui assisti'vano numerosi invitati, tra cui i Sin
TcUes éia.ient les paroles de David.
Voila, la première oeuvre dt la repentance! EU^ fette une lumière sur les
actions des hommes, sur leurs paroles
et sur leurs pensée.^. FlUe pénètre I âme,
dissipe toute illusion^ met le doigt sur
la plaie. Elle fait peser sur la. consakn.
Ce du pécheur toutes les terreurs du
jugement. Elle le saisit d’une profonde
tristesse lui rérèlani la sainteté, de Dieu
et Vohligea/nt à reconnaître, sa culpabilité devrmt le Seigneur.
Et voilà la, repe.ntance poussant l'être
qu’elle a troublé, à crier grâce! 0 Dieu
aie pitié de moi dans ta grande misérie.orde et ta grande bonté. L’âme repentante éprmive le besoin absolu «te
pardon et de purification. « Lave-moi et
je »es-a.i plus blanc que la nefige n. El.le comprend qu’elle ne peut rien msiis
que Dieu jreut tout. Si nous confessons
nos péchés., H est fidèle et J uste pour
les pardonner.
Mais reconnaître son péché, U confesser au 8eà,guour, recevoir son pfprdon, être lavé par son sang précieur
suffit pas encore. La repentaiicc
ne
est plus que cela, elle coaduit à um
cha,ngement Mal du cœur, à. une naissance nouvelle, d une vie enttèremont
transformée.
Il Portez (les fruits dignes de la re
nentance
Ä. Breton
4
wm
ìL’ECO imiM VALLI VALDESI s
M YaM(!e t’wiiiliifa
e li aaiiija
La Scuola d’Economia domestica si
è iiiiiiiata il 20 porr, con una semplice
liunione inaugurale, a cui sono intervenuti, oltre al Comitato direttivo, al
(comitato femminile, alle insegnanti è
itile allieve, alcune personalità amiche.
11 pastore Achille Deodato, vice moderatore, con un breve culto ispirato
ili Sitimi 126 e 127, invocò sulla nuova
istituzione la benedizione di Dio. 11
fU’of. Attibo dalla, in nome del presidente Dott. Gherardi, assente per imItegm professionali, accennò brevement (5 idi ’origine ed alle finalità della Scuolii, ricordò con viva gratitudine (juaut\ concorsero alla sua istituzione, la
Croce Itossa Svizzera, l’Entr’Aide Protestante col suo segretario pastore
l'reundler, il pastore Guido Eivoir, i
generosi sostenitori e donatori; rivolse
sopratutto un profondo sentimento d'
riconoscenza a Dio. Il sindaco di Torre Pellice prof. Armand Hugon, presente alla riunione, ed il sindaco di Luserna S. Giovanni, sig. E. Benech, con
una simpatica lettera d’adesione, assicurarono alla nuova utile Istituzione
il loro interessamento cordiale.
Al Corso di taglio, cucito e stiro si
sono iscritte oltre 20 allieve, che sono
state divise in due turni.
Al Comitato è pervenuta la richiesta d’organizzare un Corso serale di
taglio, cùciio e stiro, in tre sere settimanali, per le giovinette che, per causa del loro lavoro, non possono frequentare il Corso diurno. Le persone
che intendono seguire questo Corso
aerale sono pregate di rivolgersi al Direttore della Scuola ai Monnet per la
eventuale iscrizione. Se il loro numero
sarà sufficiente, il Corso sarà organizzato.
L.a Scuola d’Agricoltura, per la pre(jarazione teorica e pratica di giovani
agricoltori, si inizierà lunedi prossimo
27 corr. Gli iscritti sono invitati a presentarsi ai Monnet nella mattinata di
quel giorno prima delle ore 10. Coloro
(•he intendono iscriversi, possono farlo
rivolgendosi al Direttore della Scuola,
a, Monnet, che dan'i loro tutte le indicazioni necessarie.
PRO VALU
Si avvolte il pubblico interessato che, a
imi'tiro dal 1 aprilo p. v., il recapito della
'< Pro Valli » verrà trasferito da Via Beokwith 14 a VIA ARNAUD 2t), presso la
TilK>grnfia Subalpina.
A tale indirizzo va quindi, da tale data,
indir'zzata la corrispondenza.
Il Presidente
Tra libri e riviste
Almanach 1950 de l'Eglise Réformée
de France.
Contiene una varia e bella rievocazione di protestanti francesi illustri
nei vari campi della vita, notizie sulla
vita della Chiesa, sulla situazione del
Corpo Pastorale e dati di carattere
biografico.
Protestantesimo r Rivista trimestrale /
Amm. Dr. Ai, Ferrerò / Corso Somr,
meiller, 21 r Tonno r Abb. ord. L. 1200.
S<)mmario del n. gennaio-majzo.
l’er un rinnovamento cristiano — ha
scienza nell’economia spirituale dell’uomo — L’Antico Testamento secondo W. Vischer — Evangelizzazione o Riforma — Manoscritti ebraici
scoperti di recente in Palestina —- La
dottrina luterana dei due regni — Benedetto Croce e Martin Lutero — tlecensioni.
Sommario del N. 11 : Le laïque et
Amsterdam — La langue des Bérberos — « Menacé comme un grenier
qui se vide » le Gabon — Ambiance et
alcool — Regards sur l’Asie — Cheminements vers l’imité ecclésiastique
à Madagascar —- Théologie chrétienne
en Inde-— Chronique.
DONI RICEVUTI
dal Cassiere della Tavola valdese
Per Cassa Culto :
lluffino Adolo, Coazzo !.. 2(H) — N. por
Evangelizzazione 1.000 — Coucourde Giulio e C., per Evangelizzazione .ÓOO —
Hentscb G. 1.430 — Eredi Hollior, in nioitioria di Elico liollier .5(K).000 — Matilde
Raffii Stampa, in nienioria di V. .t. <‘o
staliol 2.(KK).
Christianisme Social / Rivista mensile
di cultura sociale e internazionale per
un mondo cristiano ' Abb. annuo L.
1000, presso il Pastore Elio Eynard
via Pio V, 15 / Torino,
Sommario del numero di dicembre ;
Problèmes du service civil : Le projet
de service civil — Proposition de loi
— L'objection de conscience à l'heure
uctueile — Le service de l’Eglise au
sein du désordre international — Enquête oéciiméniquc — Chronique éeoniunique — Chronique sgndiealc.
Le monde non chrétien / admininistra/
tion 17 Rue Saint/Antoine, Paris (4e)
/ abonnement fr, fr. 000.
Rivista di carattere missionario, destinata a far conoscere la vita delia
Chiesa e della missione nel mondo evtra-enropeo, oltre che avvenimenti ed
esperienze locali. Per chi lia tempo di
leggere, costituisce un ottimo strumento di informazione ecumenica. .E’
diretta da Albert Amiet c Maurice
Ijoenhardt.
Per Emeriti :
lliirzeli'i' Jean, .àosta 500 — Mcrlettitii'io Friitelli Tiirck, Pinerolo 1.(KK) —
Sclireiber .\iinando e Caterina, Pinerolo
1.000 — liertalot Gina e Ida, Pinerolo
,500 — liong Marta e figli, in memoria
Padre e Marito, Pinerolo 100 -- niirand
Caterina e -\ldo, Pinerolo 400 — Ribet
Luigi e Maria, in memoria figlio Iteiiato,
Pinerolo 1.000 — Lina Peyrot, in niomol'ia Valeriano Perazzi 3.000 —- Sorelle Jon
Seotta, Torino I.IKKI.
Per liiniinzia:
Earn. Coceoni Lui, Mantova 5.000
.■tllmiio Lena Santina 200
lamita 1.000.
Lneiano Cu
l'rr Collegio :
Jolin H. .\licp, Robaon 3.000 — Knge
nio Davit, Torre Pollice, in memoria suoi
professori 2.000.
Per Isfifiito Ciiiiìd Pestalozzi :
EL Antinori, in memoria nipote Davide 10.000 — Società Cucito, Napoli 5.(MX)
— ( Iliosa di Aosta 2.300 — Chiesa di
Coazze 1,000 — S. e M. Griglio, San Secondo I.00Ü — Schreiber Armando e Caterina, Pinerolo 500 — Sorèlle Jon Scotta,
Torino 1.000 — G. Hentseh 5.000.
Personalia
Per Istituto Femminile di Firenze ;
Società Cucito, Napoli 5.000 — Chiesa
di Aosta 2.300 — Chiesa di Coazze 1.000.
Il Tenente dei Carabinieri; Aldo Long,
figlio, , dell’indimenticabile Maestro EJi ^
Long, è stato promosso Capitano.“^ Al frntollo ed amico carissimo i nostri rallegramenti e gli auguri di un buon próseguimento di carriera.
Per Orfanotrofio di Torre Pellice :
Napoli, Società di Cucito 5.000 — Chie
sa di Aosta 1.300 — Chiesa di Cenizze
1.000 —- Fiore Teresa 1.000 — Eugenio
Davit 2.000.
LE « AMICHE DEl.LA GIOVANE » cercano una Direttrice, per la Casa Famiglia di Milano. Indirizzare offerte alla :
Signora Lucia Bnrckiiardt — Piazza S.
Alessandro 4 — Milano.
I‘rr Orfanotrofio di Pomaretto :
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Mercoledì e Venerdì dalle 9 alle 12.
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Unioni (’ristiano delle Oiovaiii, |>rofondcn- «í
do, in tante anime che: ne benedicono la
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A chi acfpiisla un \cslito verrà limborsata la
spesa del viaggio.
meniorifi, i tesori della sua vita spirituale.''il
(Jimnti ebbero il privilegio di avvicinar- '
la poterono constatare quale viecliezza di
esperienza religiosa e quali riserve di e.nergià morale ella possedesse e con quanta
notiiralezza e spontaneità ne facesse par-teoipi gli altri.
('liiunque si recava presso di lei sentiva
di essere in presenza di una creatura di .eccezione, dal cuore aperto ad ogni sofferenza che procurava di lenire, ad ogni necesC’':
sita ohe si premurava di soccorrere : dimentic.'i di .-è, non aveva jiensiero che per j,.
.gli altri. *'■
Ora che' non è più visibilmente fra noi/fe;
perchè chiamata nella casa del Tadre a più
alto servizio, rimanga nel no.stro. cuore jl-|ì
ricordo delia sua fede e della sua carità, e
il suo esempio c.i aiuti ad essere fedeli.
Ai nipoti On. Uberto Bonino e. Maria Sofia, ai congiunti tutti, vada l’espressione,
dilla nostra cristiana e fra(,ernn simpiitia.
P. V. P. •
l.e figlie .•Ih'iirt, Alice, Elvira red. Ge,nrr, la cognata Liiii/ia Poet, i niiii/ianti tutti. commossi e ricimosrnili, i iiigraziann
quanti furono loro larghi di simpatia e.risfiana in oceusiioie della dipartenza dfilla
loro dilelln.
Adele Micol ved. Poët
« Io alzo gli ocelli ai monti...
Donde mi verrà l’ainto? ,
1) inio alido vieii dall’Eterno
(Salmo 121 : 1-21.
Ti'ìivitsi: li 15 Marzo lOSO
Dopo breve nialallia niaiii-nva nìVaffeito
dei suoi cari
Adolfo Long
eli anni 66
La famiglio ringrazia tutte le persone
che le furono di aiuto e di conforto od in
modo particolare il pastore Sig. Uri Un, il p
doti, Coitcouidc e i vicini di casa.
Diane - S. Germano ('hisone 12. .3. 19,50 ;
Direttore lìesponsahili' : Eriiiaiirio liostiin
■Tip. Subalpina s. p. a. — Torre Pellioe.L'^
ORARIO F E R R O V I A R 1 O - T R A M V I A RI O - A U TO M O B I L I S T i C O DEL PINEROLESE
Torino
A iraSCI
Pi. croio
Brlchcraeio
Torre Pellice
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
I I 12,28
4,50 I
5,32 I
6.38 I
6,531
6.20 I 7,55 I
7.10 I 8,46 I
7,38 1 9,08 1
8,01 I 9,26 I 9,35
8.20 I I 9,50
12,48
13,02
13,07 I
13,24
14,02
13,10 I 17,05 1 I 18,20 I 18,30 I 2135
13,52 117,511 I 18,46 1 19,16 1 22,15
14,^ I 18,17 I I 19,01 I 19,43 | 22,%
14,42 I 18.45 I 18,52 | 19,18 | 20,02 | 22,56
15,03 1 I 19,07 I 19,35 1 20,24 I 23,14
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Torre Pellice
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
4,35 I
4,50 I
5,18 '
5,37 I
6,25 I
6,03 I
6,45 I
5,56 I
6,11 I
6,28 I
6,52 I
7,35 I
6,11 I
6,24 I
6,51 I
7,161
8,15 I
7,05 I
7,20 I
7,36 I
7,55 I
8.30 I
9,05 I 12,20 I-----I
9,19 I 12,34 I 12,40 |
I I 13,03 I
I I 13,20 I
I I 14,20 I
13,13
13,261
13,40 I
14,30
16,26 I 19,42 I
16,42 I 19,58 I
17,03 1 20,22 I
17,29 I 20,43 I
18,20 I 21,35 I
BRICHERASiO-BAROE e viceversa
Brloher. 5,16 | 9,30 | 13,35 | 14,55 I 18,50 | 20,15 Barge 4,25 | 6,08 I 12,22 | 14,08 | 18,20 | 19,32
Barge 5,36 1 9,50 | 13,541 15,14 I 19,ro I 20,36 Bricher. 4^ | 6,30 | 12,40 | 14^ | 16,40 | I9..52
TRAMVIA PINEROLO-ViLLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perooa
4,2S I 5,45 I 6,45 | 8,15 | 10,15 | 11,30 I 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 |
5,45 1 6,37 1 7,40 1 9,10 | 11,20 | 12,25 I 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
Peroaa
Pinerolo
4,45 1 5,56 I 7 I 8.20 ) 9,40 | 11,45 | 13 I 16 | 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 | 9,10 | 10,40 | 12^3 I 14.15 | 16,55 | 18,35 | 19,45 |
Autoservizio e tramvia
PINEROLO-ORBASSANO-TORINOcvIcev,
(I) (2)
6,15 I 7 I 12,55 I 18,10
7 I 7,40 I 13,34 I 18,50
737 I 8,20 I 14,09 I
(1) (2)
6,20 I 7,10 I 14,20
7,04 I 7,46 I 14,56
7,44 I 8.26 I 15,36
(2) Festivo
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Orbaas.
Torino
19,29
Torino
Orbas,
Pinerolo
(I) Feriale
I 18,15
18,55
19,35
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Pinerolo
Airasca
Torino
Sapav Salti Sapav Salii
7,401 11,40 I 13,45 1 18,40
7,54 I 11,54 I 13,59 | 18,54
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,25
Torino
Airasca
Pinerolo
Salti Sapav Salti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 ( 17,45 | 19,45
Pinerolo
Airasca
Torino
7,40 I
I 8,30 I
8,44 I
8.25 I 9,15 I
Orario giorni festivi
13,10 I 19,50 Torino
13,24 I 20,04 Airasca
13,55 I 20,35 Pinerolo
7,20
7,51
8,05
12,15
12,46
13
I 18 25
I 18,56 I
I 19,10 I
I 23,55
0,35
(’ï;
V
s’
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
(I)
Torre Pellice
Bobbio Penice
8,35 I 12 I 19,15
9,05 I 12,30 I 19,45
(I)
Bobbio Pellice 6,05 I 8 i 15,30
Torre Penice 6,35 I 8,30 1 16
(I) Solo II Venerdì
Perosa
Perrero
Perrero
Prall Ghigo
9,20
19.50
IO
10.51
feriale
117,35
18
21
20,20
20.50
21
21.50
Frali Ghigo
Perrero
Perrero
Perosa
6
5,35
6,20
6,25
6,50
8 feriale
6,50
7,30
7,35
8
11,10
H.35
Le corse 7 e 22 si effettuano soltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi ftno at 30 giugno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti i giorni. La corsa 21 si effettua dal 1 luglio il Venerdì Saba to
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal 1 luglio il sabato e 11 lunedi. La corsa 8 si effettua dal 1
Luglio solo ta domenica. La corsa 6 è in coincidenza con l'autoservizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).