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‘V Prezzo Llm
Anno LXXIX . N. 27
TORRE PELI ICE, 15 Luglio 1949
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DELLE
n
SETTIMANALE DELLA
I 30 asinelli
Nel libro dei Giudici cd cap. 10 vers. 4, leggiamo-. « lair Galaadita,
giiuiieit Israele per 22 anni. Egli ebbe 30 figli, che cavalcavano 30 asinelli ed erano principi di 30 città ». ::
Mi ha sempre colpito e non poco scandalizzctbo questo brano della
Sacra Scrittura. Mi è parsa una banalità inutile, una piacevolezza fuori
posto, che deturjMiva la serietà, direi la solennità della Parola Sacra;
la esponeva alla facile critica, al ridicolo. Cosa c’entravano a fare gd
asinelli con lair il Galaadita, Giudice d’Israele, ed i suoi 30 figli, principi di 30 città?
Poi mi è parso di capire.
Lo Scrittore sacro non ha potuto dire altro di questi 30 principi
d’Israele^ se non che essi cavalcavano 30 asinelli!
Trugiou vacuità di un periodo di profonda degenerazione del popolo di Dio!
Si comprende allora la ragione della tremenda abbiezione in cui il
popolo era caduto e che è riportata nei versetti che seguono: « 1 figli
d’Israele, aggiungendo nuovi peccati a vecchi, fecero il male nel cospc’tto del Signore e servirono agl’idoli, a Baalim, ad Astarot, agli dèi
della Siria, di Sidone, di Moab, dei figli di Ammon e dei Filistei, abbandonando il Signore e non servendolo più ».
¿ic il linguaggio della Bibbia ha significato per noi, qui ed ora, al
nostro tempo, mi sembra vi sia qui un monito anzitutto per la Chiesa
di Cristo —■ popolo di Dio, re e sacerdoti — e per tutti i figli del Giudice d'Israele il quale « non sonnecchia e non dorme ».
E’ tragico che non si possa dire altro, di molti, di troppi figii di
Din. se non che essi hanno cavalcato i loro asinelli, l’asinelio della propria vita, esclusiva, egoista, preoccupati solo di se stessi, della propria
famiglia, indifferenti, estranei al loro compito di « principi d Israele »
in mezzo ad un popolo preda alla più sfrenata idolatria.
Perchè anche gli idoli, che sono citati qui, sono gli idoli di oggi
anche se hanno cambiato nome, per chi sa vederi, ed il popolo ha abbundonato il Signore e non lo serw più.
Verrà un giorno in cui la nuova Cronaca sarà fatta dal Signore che
giudicherà gli uomini secondo le opere loro; ed il giudìzio cornincerà
dalla Chiesa.
« lo conosco le tue opere-., dice il Signore all’Angelo della Chiesa..» Oppure, quando il Signore del Regno tornerà e chiamerà i suo>h
servitori, ai quali ha affidato i talenti... « Bravo, fedel servitore, poiché sei stato fedele nel poco, avrai potere su dieci città ». Così i figliuoli del Regno ricevono l'investitura per la loro fede operante: Principi nel Regno di Dio.
Ma molti dovranno dichiarare: e Io ho cavalcato il mio asinelio;
in foiulo non ho fatto male a nessuno ».
Che s/xiventoso vuoto spirituale nell’incoscienza di questo atteggiarnento per coloro che sono chiamati figli del Regno, Cristiani.
E molte volte, troppe volte, purtroppo, ciò è tutto quel che si può
dire di loro: « Essi cavalcavano i loro asinelli ». Proteo
A
"Meglio vale il poco del giusto che l'abbondanza di molti empi,,. Salmo 37: 16
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Biblioteca Validé« "
' TORRE
CHIESA VALDES
Storia Valdese - Storia dii Dìo
^CET \Ñ TE^
LI IFOinil
Ho giusto finito ^ leggere un sàpido dramma vah^ese di Enrico
Beux, ispirato alle- vicende di quel
ragazzo valdese cktì una indovinata
musica del pastore iJFirgilio Sommani ha reso celebre, ¡finche fuori delle
Valli: Gian Forturia,
Il dramma di Beux è una vivace
rappresentazione dell’ «.animus» di
questo giovinetto che, come un ritornello ora commosse e ora impertir.ente, intercala il suo dialogare con
l’espressione ben nota «-per fortuna»,
'espressione che gii ha valso nella
storia il nomignolo di Fortuna, così
l ene appiccicato!
E francamente — poiché è stato
certamente cosi, deve anzi essere .stato così ncn mi so dar ragione che
un giovanetto come: Gianni Jourdasn,
passato attraverso il fuoco di una
crudele persecuzioim, abbia riportato, di tutte le impressioni che questa lasciava nel suo cuore vergine,
un semplice ritornéffigì .-più 'q.\menq7,ì
umoristico, più o miéitBFspieiato. Mi
viene, in _ mente unai/^^eUté vèrsAtìtPBl. '
italiana di un analogo motto dell’apostolo Paolo, il quale forse può dare, di rimbalzo, un nuow significalo
a quest episodio secondario di storia
nostra {secondario per noi, davanti
a Dio giammai). In I Corinzi IX 16,
l’apostolo Pctolo discorre della sua
vocazione di evangelizzatore, e prorompe nel noto versetto: « se io
evangelizzo, non ho da trarne vanto,
poiché necessità me ne è imposta; e
guai a me se non evangelizzo!» Nulla di più piatto e di più banale. —
ho sempre pensato e penso — di quel
la «necessità» che non dice nulla, che
mi è sempre apparsa come devirilizzuta, depersonalizzata, come una necessità fisica che si prova a periodi
regolari, come è necessario mangiare, dormire, camminare.
"Ananche,, mi incombe!
Ma ecco che un giorno — non tanto lontano nel tempo — mi sono
riticcostato al testo greco, per controllare su di esso l’esattezza della
corrente versione italiana. Che cosa
vi ho trovato? Un vocabolo rivoluzionario e rivelatore quunt’altri mai;
un trisillabo che d’un colpo ha spalancato davanti ai miei occhi abbagliati una visione di gloria e di socranità, un’armorna di cose celesti,
di divina potenza : il vocabolo ANANGHE.
Chi mi legge e sa un poco di greco,
non ignora questo termine; è il nome
di una diivnità dell’Olimpo greco.
.ritenuta superiore allo stesso Zeus
terli vivere, e haimo combattuto pei
una libertà che non sarebbe stata
mai loro concessa?
Ah, non sembra davvero! E allora,
quella iortuna non è semplicemente
una «riuscita», «una soluzione fa- •
vorevole», un «essere nati con la camicia», come si dice. Quella fortuna, in bocca a Gianni Jourdasn, come
in bocca a tutti i nostri padri, ha un
senso solo ; ANAJNCHE; ha un valore
solo : in Dio.
Quando il giovinetto Valdese pronunzia il suo motto sublime, egli esprime la convinzione profandu che
Dio ha voluto che dò che è, fosse.
Quando in quel motto dà la misura
della sua contentezza, egli si contenta della mono di Dio che lo ha guidato a tanto. Quando conclude favorevolmente intorno a questo o a quell’mivenimento, egli sa che Dio ha
favorevolmente concluso riguardo a
lùi, Gioom. Quftndaìè. rpt^i^lo per
fortuna a far qualche cosa,_Gianni
SURSUM CORDA : Di ALTO I CUORI I
L’aiTicolo del nostro Meillle pubblicato siiirEco delle Valli Valdesi,
n. 21 d<d .3 giugno, merita alcune osservazioni.
Innanzi tutto mia di carattere getieiale.
Il considerare con ottimismo le
possibilità deiruomo .il pensare che
l'organizzazione della vita sul nostro pianeta sia perfezionabile fino
ad idenlilic.arla col Regno di Dio,
Tesaltare la scienza e il progresso
come altrettante tappe verso un avvenire migliore spiritualmente, non
credo clic corrisponda in alcun modo alla rivelazione scritturale (un
serio ed attento esame della Scrittura dovrebbe rendercene appieno persuasi).
Gosì non credo ohe si possa passare
deali anni a cercare di diventare
cristiani colle nostre forze. Al carceriere di Filippi, Paolo non ha detto : «Amico, ti ci vorranno 10 - 20
anni per diventare cristiano» ma
piuttosto «Gredi nel Signor Gesù e
sarai salvato», ma salvato qui ed oa. Una cosa è dunque essere cristiacioè credere nel Signore Gesù e
essere salvato e altra cosa è la santifieaziore, cioè il crescere nella vita spirituale sempre e soltanto coll’aiuto del Signore: sono due cose
ohe non debbono essere confuse.
Orbene quello che vale per 11 singolo, può essere e deve essere applicato alla collettività. Deve erciò
essere negata l’affermazione che l’ùmanità possa perfezionarsi progrts
aivamente colle sue forze e colla sua
\o!ontà fino a realizzare il Regno di
Dio sulla terra.
Non si tratta qui di interpretazioni particolari di difficili profezie,
on si tratta di voler fissare mcdali'à circa il giudizio che il Signore daà — noi affermiamo nella confessione apostolica in linea generale «di
là ha da venire a giudicare i vivi e i
morti» — Si tratta piuttosto di una
netta presa di posizione: o consideare Dio quale Signore del mondo e
della vita e realizzatore di un suo
piano, di cui noi possiamo essere
solo gli strumenti, o considerarci noi
stessi arbitri della vita attraverso il
nostro particolare attivismo.
Vi è poi un’altra considerazione
di carattere particolare.
Dice il Melile «Se il ritorno di Crito ha. da essere la tremenda punizione annunziata dall’«Attesa del Maestro» (vedi Eco n. 18..) lodiatmo il
Signore, non ci siamo ancora!..
E verso la fine dfeirartieolo in
senso dubitativo «Ferrali un giorno
— o Sifftore — tra segni e prodigi,
sulle nuvole?».
Mi pare che debbano essere fatte qui
alcune affermazioni : Il ritorno del
Signore lo crediamo come un ritorno reale e non simbolico, e sul quale un credente non può porte dubbi
(Atti 1: 11; I Tess. 4; 16; Ap. 1: 7
ecc,).
Il ritorno del Signore, come era la
Speranza dplla Chiesa primi iva de
ve essere ancora la Speranza della
Chiesa di oggi. Il giudizio poi —
l,emenda punizione — non riguarda
remmai la Chiesa, cioè i credenti.
Mi pare dunque che compito delle
Chiese è dì annunziare continuamene alla Chiesa e quindi ai credenti :
«Sursum corda: in alto i cuori! 11
Signore viene, il Signore deve venire; Egli può tardare secondo il suo
bfineplacilo, ma certamente tornerà». Altro che annunziare «Cari
mici, il ritorno del Signore, oggetto
della nostra speranza, non è ancora
imminente. Lodate il Signore e rallegratevi dunque ,chè la realizzazione della vostra speranza è ancora
di là da venire!»
I segni che il Sipiore si compiart
di dare airuomo circa il progredire
e il realizzarsi del suo piano sono
certamente una realtà. Clic tali segni vengano molto spesso malamente valutati dai credenti stessi è purtioppo altrettanto vero; ma questa
ultima osservazione non infirma e
non annulla la preco^lcnte.
Inoltre il Signore comanda ai suoi
di esaminare i segnj dei tempi e li
invita a riconoscerli.
Certo il Signore è già ora «con i
suoi» ma Certo pure Egli ritornerà
sulla terra e questa certezza è appunto quella che ci fa dire «Sur.sum
corda: in alto i cuori, o credenti; il
Signore viene» «Amen — Vieni Signor Gesù» (Ap. 22: 29).
Guido Ribef
tutti ne accettano le ultime decisioni.
Per esprimere tutta la forza della
sua voca.%ione evangelistica, tutto il
travaglio della sua ubbidienza ad un
impulso che non gli è proprio, che
non gli è interno, ma che viene da
Dio — e soltanto da Dio! — Paolo
non ha saputo dire altro che ANANCHE, non ha trovato altro termine
più espressivo che quello del destino e del fato. Fato e destino non più
pagani, non più appollaiati sui monti sacri dqWEliade; ma infinitamene più in alto, più in alto del Sinai,
in Dio medesima, padre degli uomini, autore della loro redenzione,
e sopratutto autore della redenzione
di lui, Paolo!
Quanta forza in quell’espressione,
tesa sbiadita da una pallida «necessità»] Paolo ha un suo destino: evangelizzare. Questo destino non lo ha
trovato lui, non lo ha creato lui: glielo ha imposto Dio {Paolo dice testualmente : attanche mi incombe), e perche non lo ha creato lui, egli. Paolo,
è anche per ciò stesso al sicuro da
qualsiasi deviazione, da qualsiasi errore, da qualsiasi raffreddamento che
una semplice «necessità» potrebbe
per avventura registrare nell’animo
suo. Diavvero^ nessuno può bène intendere gli scritti sacri se non tomi
alla limpidezza, alla vivacità, alla
potenza degli originali
Destino di Dio
E riprendiamo l’episodio dì Giurivi .ìourdan, detto Fortuna. Mi dico:
fortuna, quella d’un giovinetto ostinatamente legato alla fede dei suoi
padri? fortuna la testimonianzia fedele, sempre impegnativa, spesso
pericolosa, di un virgulto tenerissimo che affronta le più terribili tempeste dell’incomprensione e dell’odio di religione? fortuna quella liberazione improwàsa che lo restituisce, non già e non più ai suoi, ma
alle .me maceri.e ed alle sue tombe?
fortuna quella di Gianni Jourdan e
di tutti quelli che come lui hanno
sperato in tempi di libertà senza po
to di lui quel che egli è, e fa. Fortuna è ANANGHE. E’ il desiino di
un» creatura di Dio. E' Dio che opera nella creatura.
Gianni Jourdan detto Fortuna:
perchè mai? Tu sei ,assai più prop.iamente, Gianni Destino. Destino
di Dio.
Teodoro Raima
La Prière
Le général Grant au moment de
mourir appela un ami à son chevet et
lui demanda ce qu’il pensait de la prière. Ce dernier répondit : « La PRIERE
apporte la PAIX dans l'adversité, la
SECURITE dans le danger, la JOIE
dans l’épreuve, la FOI dans les plus
denses ténèbres.
— Cher ami. si tu n’as jamais prié,
PRIE maintenant. Dieu le corrmande,
Dieu l’explique, Dieu l'illustre, Dieu
le recommande, Dieu l'attend, Dieu
l’entend. Dieu l’exauce ».
MENTEUR.
Charles Finney parle d’un ancien de
son église, un homme qu' étmt rempli
du Saint-Esprit. Quelqu’un lui demanda un jour : « Quand avez-vous été
rempli) du Saint-Esprit P » H répondit :
« Le jour où je m’arrêtal de mentir à
Dieu dans mes prières ».
UN GRAND REVEIL PAR UNE
NUIT DE PRIERE.
La veille qui précéda te Réveil dans
tout l’est de l’Amérique, quand Jonathan Edwards prêcha ce message magnifique [peut-être le message le plus
béni depuis le temps des apôtres). «Les
pécheurs entre les mains d’un Dieu
courroucé», lui et quelques autres avaient passé la nuit en prière.
La rétrogradation
les genoux.
commence dans
Seigneur, enseigne-nous à prier!
Tout ce que vous demanderez en
priant, croyez que vous l’avez reçu et
vous le verrez s’accomplir (Jésus!
Jeunesse pour Christ.
2
“ -aita — Í ’‘X'Xs' ','• ' '
SSÄÄSfe
L'EOO DiaULE
r|?^
PROGReSSO
Nelle nostra conxjermzioni parliamo spesso di progresso, in senso
generico, imprecisato.
Ci domandiamo anche in quale misura ed in quale direzione l’timanhà ha progredito o regredito, se e fino a qual punto, il Crisiiunesimo sia riuscito a penetrare nella vita e nei costumi dei popoli.
Se dal piano dd.la responsabilità -generale noi scendiamo sul piano
della responsabilità personale, d possiamo porre senz’ultra queste
domande: « A che punto sono giunto nella mia ubbidienza cristiaau?
C’è un progresso visibile e concreto in me, da quando ho confessato
pubblicamente la mia fede in Cristo? Ci sono in me dei segui di una
vita nuova e di una santificazione senza la quale, scrive l’apostolo,
nessuno vedrà il Signore? »
Posto in questi termini, il problema del progresso divenìet vivo e
personale; da argomento di discussione più o meno profonda, esso si
muta in responsabilità davanti a Dio e davanti alla nostra coscieu;ia.
C’è irìàubbiamente modo di progredire nel male, f/n pensiero malvagio, uno sguardo impuro, un atto colpevole sona stati molta, volte
l’inizio di gravi, umilianti cadute. Dna volta compiuto il primo passo,
si scivola facilmente lungo la china e ci si abitua facUrnente a respirare
un’ntmosfcra dannosa allo sviluppo della vita cristiana
Ma c’è anche modo di progredire nel bene, cioè nell’ubbidienza alla
volontà di Dio. C’è un aU&uunento alla vita cristiana, c’è. una fatimi
da compiere, c’è una battaglia nella quale o si vincei con la grazia di
Dio o si perde perchè si rifiuta l'aiuto di Dio.
E’ bello vedere dei giovani i giudi progreaisoona e sona, come
diceva Paolo, d’esempio ai credenti « nel parlare, nella condotta, nel» Taiuore, nella fede, nella purezza ». E come Paolo al suo giovane compagno Timoteo, con noi didama al giovane evangelico: « Attendi alla
lettura, alla esortazione, all’inse^amento ;noo trascurare il dono che
è in te... cura queste cose e datti ad esse interamente », cioè metti in
esse il tuo cuore, « atÌinchè il tuo progresso sia manifesto a tutti».
Diciamo queste parole con molta umiltà, sopendo che nessuno tU
noi possiede la statura morale ddl’apostolo; ma le ripetiamo Ui gio^
vani, mossi da uno spirito di amore cristiano.
Nella misura in cui afforuliamo le raditi della nostra vita nel suolo
eterno della Parola di Dio e della comunione con il Cristo, è possibile
progredire nella direzione buona ed il progresso divenga visibile u
tutti. Ermanno Rosian
I
L VALDEiSI
Giovani ed adulti accolti nella Chiesa di Pinerolo la Domenica delle Palme
La Chiesa non è stale fondata per proteggere dei cristiani malaticci e delicati dalle correnti d’aria fresca, ma per evangelizzare la razza
umana. Abbiamo assolutamente bisogno di un’armata per vincere il
mondo ed il diavolo, non un di corpo di ambulanza per Irosportere qua
e là oei cristiani pigri i quali dovrebbero reggersi sui propri piedi.
(Jeunesse pour Christ)
1:^.
I aiorno il Redentore
“Confidali neIfEterno con tut- *1
'■m
lo ¡1 cuore e non f appoggiare su! tuo discernimento. Custodi- i
sci il tuo cuore più d'ogni altra 1
cosa, poiché da esso procedono
le soniciiti della vita
“Se uno mi serve, mi segua ;
c là dove sono io. quivi sarà
anche d mio servitore ; se uno
mi serve, il Padre fonorerà.,.
Gesù
“ Combalti il buon combattimento della fede, alferra la vita
eterna alla quale sei sialo chiù- '?y(
Giovani Catecumenificonfermati nella Chiesa di Torino |il giorno di Pentecoste
malo ...
MATRIMONI
J
che la Bibbi^non ispira
La storia dj imatfamiglia umana
è breve e rapidamente sintetizzata :
comincia <ion un primo sguardo d’amore scambiato tra ’’due giovani e finisce poco tempo più tardi con un
ultimo sguardo d'amore al letto (li
"i
morte.
Gesù ha fatto su^quclla affermazione della Genesi „^nalterabilc, che
è la definizione del* matrimonio cristiano: «Non più ma uno soloL’uomo non separi mai quello che
Dio ha unito».
Fratelli adulti ammessi nella chiesa di Torino la Domenica delle Palme
E’ vero, questa è la meravigliosi:à delt’iimore quando il Cristianesimo lo santifica nel matrimonio comi'
esso lo vede: «Un dono di tutto sé
stesso, un desco preparato per tutta
la vita dove la ragione, la coscienza
c il cuore hanno la ¡larte principale
t” dove i sensi non trovano posto che
come coabitanti dell'anima».
Figliuol mio, i tuoi occhi
guardino bene in faccia
F. Ü. V.
Non o’è nulla di più volgare, triviale,. materiale di un matrimonio
che non si ispiri alla Bibbia e nel
(juale la vita a due divMita un luogo
eomune, una questione di mangiare
e di dormire, I due coniugi possono
anche non stare male insieme in questo modo, anzi fortie dopo dicci anni di vita simile vissuta insirme si
ooiKxsceranno meglio che nei primi
tempi del loró matrimonio. 'L’uno eonoscerà i gusti e le preferenze dell’al
Vorrei che voi conosceste la gioia di
possedere due occhi dallo sguardo diritto, bene aperti sul mondo; e, sopratutto, che voi, deste del bene agli altri
per mezzo d’essi. Mettete nei vostri
occhi della tenerezza, dell'amore, della
fedeltà. Sorridete a quelli che passano
per delle ore tristi,
C'è qualcuno fra voi cui non piace
che si frughi nelle sue tasche o ne'
suoi cassetti, o nell’anima sua? Quando lo si guarda, abbassa gli occhi. Non
c’è vita gioiosa quando c’è qualcosa da
nascondere! Bisogna vivere m modo
fa poter guardare bene in faccia ogni
persona buona che ci fissi.
Io vorrei che i miei figl uoli avessero
degli occhi limpidi e aperti, senza frode, senza dissimulazione, buoni verso
il dolore, rispettosi verso la vecchiaia,'
pronti ad avvicinarsi a coloro che abbiano bisogno dk aiuto, capaci di spUn
Prall Pontieri Sf'H agosto Ifhlf)
CAMPO UNIONISTI
Irò. Lei sa|irà che il marito dorme ma_ dere davanti alle bellezze della natura
le se prende il thè la sera, e che Jili di vero amo
piaociono tre zolle di zucehero nel
La gioventù evangelica italiana ('
invitala a <|uesto C-ampo il cui tema
è; «LA GIOVENTÙ’ NELLA CHIESA. OGGIv
a) L’ojiera della Giovi'tilù nelle iJnioni di Chii'sa come siiperamei.lo
dell’istrnzione cale(;hel ica.
b) J,.a te8limonianz,a attiva della gioventù nella diaconia della Chiesa.
c) La gioventù di fronte al lavoro
per il pane ed al bisogno della testimonianza.
(1) Le varie vocazioni della gioventù.
e) L’età della revi.sionc evangelica
del bagaglio culturale scolastico.
f) Gioventù di Chiesa ; non chiesuola nella Chiesa ma membro attivo
dello stesso corpo.
) La gioventù nella vita cristiana c
nelle abitudini ecclesiastielic'.
b) La continuazione della vila comunitaria fuori dei campi.
i) Il significalo di Agìipc' nel la voi o
giovanile.
i
ca’fè p che le rose sono la sua passione. Lui conoscerà i nomi dello
.scrittore e dell’attore che la moglie
preferisce, e saprà che essa adora le
auto scoperte.
Essi si conoscono meglio di prima.
Ma sono completamente sconosciuti
l’uno all’altro nelle profondità dello spirito. Il loro non è stato un matrimonio, non sono mai stati sposati,
cioè veramente «uniti» l’uno all’altro; e non è certo ad un matrimonio
di questo genere che la Bibbia chiama i giovani.
fda Alleluia) Ch. Bégviin
Una bella schiera di Confermati nella Chiesa di Luserna S. Giovanni
3
!c '. -'”- -f'' ^' ‘•
W . .1 •■■•■' '■ '• ■ '
S
L’EOO DELLE
VALLI
VALDESI
Site
RAFFRONTI
Maria di Roma
Per Maria, madre di Dio, sono aperti tutti i tesori della grazia racchiusi nel Cuore del suo
Divino Figlio Gesù. (Can. Otloiiello).
Questo è la vita, che nonosca
no Te, o Padre^ e Colui che Tu
Imi mandalo, Gesù Cristo. Ma
questa è la via alla viut, che conoscano Maria, Colei che Tu,
o Padre, hai dato per Madre al
tuo Gesù ed agli uomini. (Dal
libro « Lo studio organico e melodico di Maria Santissima).
O bella mia speranza,
Dolce amor mio. Maria
Tu sei la vita mia.
La pace mia sei tu.
Quando U chiamo, o penso
A te. Maria, mi sento
Tal gaudio e tal contento
Che mi rapisce il cuor.
Su lodate, o valli, o monti,
Prati, erbette, fiumi e fonti
Luì più bella Verginella
Che abbia fatto il Creator.
(Canzoncine in onore di Maria SS.ma).
Vergine fedele, 'specchio di
giustizia, torre eburnea, porta
dei cieli. Stella mattutina, rifugio dei pzccatori. Consolatrice degli afflitti, aiuto dei cristiani, Regina degli angeli. Regina dei profeti. Regina degli
Apostoli, Regina dei Martiri,
Regiiui di tutti i Santi, Regina
(leda pace,, Mad. e del Creatore, Madre del Salvatore, Vergine potente. Vergine clemeiUe!
Prega per nioi! (Dalle litanie
delia-8- Vergine.) .............
Come rantico re Faraone avevu incaricato Giuseppe di distribuire il grano in Egitto e
ouindava i bisognosi a lui "ite
ad Jositph'’, così Gesù dice a
noi ; andate a Maria che è la
(lisprmsairice di tutte le grazie.
(vail. Otlonello)
iVofi possiamo arrivare a Gesù senza ¡Hissare per Maria :
"per Mar ioni ad Jesum'"
(Cali. Girando)
Maria di Nazaret
Poiché abbiamo un Sommo
Sacerdote, Gesù, accostiamoci
dunque con piena fiducia al tro.
no della grazia (di Dio), affinchè otteniamo misericordia e
troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno.
(Ep. Ebrei 4; 16).
Questa è la vita eterna; che
conoscano Te, il solo vero Dio,
e Colui che Tu hai mandato,
Gesù Cristo. (Gesù).
Non v’è sotto il cielo alcun
altro nome che sia stato dato
agli uomini, per il quale noi
abbiamo ad essere salvati. (Pi - ’
tro in Atti 4: 12).
Il Potente mi ha fatto grandi
cose; Santo è il Suo nome;
e la Sua misericordia è d’età in
età per quelli che Lo temono.
(Maria in San Luca 1: .“ÌO).
E Maria disse ; Ecco, io sono Vancella del Signore; siami
fatto secondo la Tua parola.
(Luca 1: 38).
Vna donna di fra la moltitudìne alzò la voce e disse a Gesù : Beato il seno che ti portò e
le mammelle che tu poppasti!
Ma egli disse ; Beati piuttosto
quelli che odono la Parola di
Dio e Fosservano! (Luca XI :
28).
Venite a me, credete in me! Colui che viene a me, non lo caccerò fuori. Se alcuno ha sete
venga a me e beva. Quel che
chiederete nel piio noi e, lo
farò. Affinchè tutto quel che
chiederete al Padre nel mio n^ome. Egli ve lo dia. (Gesù).
Non è più a motivo di quel
che Tu ci hai detto, che crediamo; perchè abbiamo udito da
noi, e sappiamo che questi è
veramente il Salvatore del mondo. (La donna samaritana in
Giovanni 4: 42).
Ainsi, des terres nouvelles seraient
données aux paysans qui ne seraient
plus emportées par vos rivières et vos
torrents.
Je descendais en ^tembre l'948 la
vallée d’Aoste par ife Grand St. Bernard. J’ai vus les effets désastreux des
torrents de la région- Les cars ne pouvaient suivre la joute tant 1 inondation
était forte. Il manquait un lit à la rivière. ¡¡T
L’Etat se doit d entreprendre une
telle tâche à longue haleine Oeuvre
magnifique et soc alef au premier chef.
N’est-il pas possible de faire quelque
chose? Le climat est-clément, cultivons
davantage de terres- ^ est faire oeuvre
de paix que de s’attacher à telle entreprise. C’est unir en vue d’une même
tâche belle et noble’lles bras de nombreux hommes pour le bien de tout un
territoire cher à tant^de Vaudois.
François Rostan, pralin
demeurant à Lausanne.
Nous avons déjà attiré l’attention
des lecteurs sur les ravages produits
par le dernières inondations. Notre bon
pralin, de Lausanne, nous donne sans
doute une preuve d’intérêt pour son
pays et les suggestiéns qu’il nous offre donneront lieu sans doute à maintes
réfléxions. Les pralins et les Voudois
en général, directement intéressés au
problème de la préservât on de leurs
terres, peuvent prendre librement la
parole- Nous verrons peut-être si et
dans quelle mesure il est possible intervenir pour réparer les ruines et en
empêcher de nouvelles. Il est évident
que, dans la discussion, on peut s’exprimer librement en franca s comme
en italien.
(Dir.).
Vos ruisseaux, vos rivières, vos
fleuves n’emportent-ils pas chaque année le meilleur de vos terres, vos
ponts parfois, voire même vos maisons. Unissez vos forces afin de remédier à cet état de chos.es- Domptez dans
la paix ces forces de la nature, Perf mettez a l’un de ceux qui fu des vôtres
f de V us pporter sa pierre
P'
Hommes et femmes de Prali, la Germanasca vous donne à profusion sable
f et gravier. Mais quel fougueux enfant
^ et espiègle..- Donnez-lui un lit à sa
■- mesure, au-dessus de la Ribbe. H sera
Z, large de 10 à 15 mètres et profond de
i 4 à 5 mètres suivant les endroits- Cons^truisez un bon mur d’un mètre cin^ quante de large. Les pierres ne vous
P manquent pas- Et le ciment, me direzvous? Entrez en relation avec la So= ciôté Val -Chisone : chaque jour, ses
camions montent à vide de Pérouse au
Guigou pour y chercher le talc. Le
trasport ne vous reviendrait pas cher,
'i' Le Jit irait en droite ligne si possible et
i passerait au milieu de la gravière en¿«tre les Orgeres ei le Malzat, jusqu’au
^dessous des Guigou. Ce faisant, vous
W récupérerez quelques centaines d’hecÿ tares de bon terrain h plat. Le fond du
Nella Carottna
del Nord
I due giornali « THE NEW HERALD » di Morganton e « THE VAL
DB9E NEWS » di Valdese ai sono u.
niti per degnamente presentare ed illustrale, in un fascicolo in foglio di 32
pagine, « Burke County », cioè la pie-*
cola regione o provincia di « Burke »,
di cui sono parte le due cittadine di
Mojganton e di Vaildese, nella Caro
lina del Nord.
II lussuoso fascicolo mette in chiara
evidenza le bellezze della zona, le manifatture ed industrie varie che wJino
un po’ la caratteristica di quella varia 6 ricca regione, ove più di metszo
secolo fa si diressero numerosi emigranti valdesi di Val S. Martino, Ohe
vi hanno fondato una florida colonia
i cui più belli edifici sono riprodotti
nella suddetta pubblicazione.
Così, fra le cose di maggio«- interesse, notiamo il,bell’edificio della Chiesa
presbiteriana Valdese, accanto a qu-1le Metodista e Battista; varie fabbriche di tessitura e di maglierie ohe han.
no reso assai noto il nome del Carro«,
dei Mairtiiiat, le panetterie fondate da
J. P. Rostan ed altre ancora che c.-ii
loro prodotti di qualità hanno date
rinomanza, anche in vaste zone americane, al nome di Valdese ed ai suoi intelligenti ed attivi abitanti, pieni di
iniziativa e lavoratori tenaci ed onesti.
Un bravo di cuore ai nostri oonreligionari della Carolina per il loro spirito d’iniziativa e per le loro belle affermazioni sulla via del progresso.
t. p.
u
G DGLLG COmuniT
Xeifre ouverte
aux vaudois du Piemoiji
lit sera bien empierré, voire même cimenté, tel une magnifique route. Tous
les 8 ou 10 mètres, plantez un mélèze
ou un sapin à 1 ou 2 mètres à l’extérieur du mur- Leurs racines consolideront la rive. Soyez prudents aux endroits où les avalanches ne manqueraient pas d’emporter vos arbres. Je
pense au pont sous le Malzat, aux Jourdans et aux Pommiers.
Ici et là, pratiquez une porte dans le
mur, sorte d’éoluse à travers laquelle
l’eau s’en irait irriguer les prés avoisinants
Ne pourrait on pas aussi canaliser le
Basseuil, près du Jourdan, de la chute
à la Gertnanasca. Là aussi que de terrain à gagner à la culture, alors que
jusqu’à maintenant il est la proie facile de la rivière démontée
Pourquoi ne pas faire de même au
lieu qu’on appelle la Gorge au dessous
des Adroits et de Agapé? Que de terrain à ne pas laisser au bon plaisir des
« a'gouleri ».
Si chaque commune fait ainsi, jusqu’à Pignerol, jusqu’à Turin même,
pourquoi pas, que de terres récupérées
et qui sont bien à vous Vaudois du
Piémont.
PERRERO - MAN10HÀ
Ultimaímente i nostri Culti sono stati presieduti dal MiKCstro Sig. A. Pascal e dal Sig. D. Abate di Torre PelHce : rinnoviamo loro i nostri vivi ringraziamenti. *
Benedica il Signore insieme con i
suoi geni,tori il bim'bo Pons Renzo di
‘Aldo e di Aimilda Poet del Forango
il quale è stato presentato al battesimo.
Con Tuiltima passeggiata in torpedone delle mamme, siamo giunti fino
a Busa, fraternamente accolti da quella Comunità e dal suo conduttore spirituale Big. C. Davite e Bignora. In
quella Valle abbiamo visto altri Tempii ed abbiaano incontrato altri fratelli evangelici. Dopo aver partecipato al Culto la mattila ed avere passato un pomeriggio di gioia spirituale
con quella Chiesa, con un tempo meraviglioso abbiamo risalito la Valle
ed attraversato il Colle del Sestrières .siamo rientrati á casa grati al Signore ed agli uomini. Una quindicina di giorni doipo siamo stati ben felici di rivedere qui i fratelli delle Chiese di Busa e di Sant’Antonio in gita
a Prali-Agajie. j
Tjc Maestre Signora Rivira Ghigo
in Pascal di Maniglia e Signorina
Desiderata dot di San Martino, dopo circa trent’anni di insegnamento,
valendosi di disposizioni ministeriali, hanno chiesto di essere messe in
pensione. Ci risulta che ultimamente
allievi ed ex allievi ai quali la Chiesa
si associa di tutto cuore hanno loro
espresso la loro riconoscenza, il loro
rimpianto ed il loro augurio.
TORINO
Il giorno di Pentecoste la nostra Co.
munita è stata lallegrata dalla professione di fede di 2.5 catecumeni.
La Chiesa di Corso Vittorio era
straordinariamente affollata e tutti
hanno croondato di viva simpatia e
in preghiera coloro che sono stati accolti nella piena comunione della Chiesa, dopo aver confessato la loro fede
personale in Cristo -Redentore.
Di essi 22 provengono dalle nostre
famiglie evangeliche ed hanno seguito
regolarmente i corsi di istruzione religiosa nella ¡Scuola Domenicale e nei
corsi superiori dì preparazione biblica. Altri tre invece hanno chiesto di
essere accolti nella nostra Chiesa Evangelica al termine di una profonda
maturazione interiore e vengono cos)
ad aggiungersi .agli altri 11 credenti,
che già avevano fatta la loio professione di fede il giorno delle Palme.
La nostra Comunità è riconoscente
al Signore per Ja larga messe di quesfanno e rivolge ancora ai nuovi fratelli e sorelle il pensiero molto friaterno di tutti noi ohe già siamo impegnati nella testimonianza di Cristo. Diamo i loro nomi,' raccomandandoli alla pr^hiera soli,dale dei
credenti ;
Vanna Bonchard, Wora Bonnow,
Hianca Bussi {Bardonacchda), Elena
Casvno, Ivana dalla Fonta/rui, Vera
Da Via, Golette L’Eplattemer, Luisa
Lesea, Annalisa Leumann, Donatella
ì’edriali, Ma/risa EelUvri, Paola Taccia, Margherita e Giuseppe. Luciamo
(Cimeo), Bruno Balmas, Dino Balmos,.
Giovanni Capostagno, Giuseppe Cariò, Alessandro GattiUno, Bruno Eynord, Enrico Jouvemal, Eli Long, Enrico Prochet, Roberto Romussi, Franco V a/rese.
La nostra Chiesa ha ricevuto con
riconoscenza la visita della Missionaria Sig.na Graziella Jalla. La nostra
Sorella ha interessato un pubblico affettuosamente solidale sull’opera che
si .svolge nella regione dello Zambeai,
la sera del 25 giugno e la domenica
successiva, nel Tempio di Corso Vittorio, ha rivolto un breve me^aggio
durante il culto antimeridiano, che
ha richiamato la Comunità alla responsabilità missionaria.
Siamo grati alla Sig.ua Jalla per
la sua visita e la Comunità di Torino
ha voluto concorrere con un’offerta al
completamento dell’arredamento della Scuola di Mabumbu, dove la Sig.na
Jalla educa nell’amore di Cristo le
120 giovinette affidate alle sue cure.
Ili due Assemblee, convocate l’il e
ili 28 giugno, con la partecipazione di
un discreto numero di membri, sono
^abi esaminati Toperato del Concistero e l’attività della Comunità nell’anno amministrativo testò decorso.
Mentre ai è notato con riconoscenza
che i culti domenicali antimeridiani
sono discretamente frequentati, si è
dovuto constatare con profondo dolore
ohe la nostra Comunità gode immeritatamente la fama di una Comunità
evangelizzatrice. Infatti se è pur vero
che un nucleo di fratelli ha a cuore la
testimonianza alla potenza redentri,
oe di Cristo, tuttavia la grande maggioranza della Comunità non porta
un contributo effettivo alla diffusione
dei principi evangelici. Per compiere
»n’opera costante di testimonianza,
che additi in Cristo il Salvatore delle
..niinie, è necessario die la nosbira.Chie.sa passi attraverso ad un profondo
rinnovamento spirituale.’
Si è perù riconosciuto con gioia ohe
la ,Comunità sente più ohe per il passato ii suo dovere di testimonianza
nei dintorni e tutti seguono con fraterna simpatia l’opera dei predicatoiti voiontari nella diaspora piemontese.
La Libreria Evangelica, nonostante
Aa crisi che oolpieoe il'mercato librario, ha compiute im’opera utilissima
di diffusione del libro evangelico.
L’Ospedale ad termine del primo anno della sua rinnovata attività vede
con riconoscenza ohe tutti i suoi debiti sono saldati e che le richieste di ricovero sono spesso superiori alle possibilità di accoglimento.
La Chiesa si è messa con fede alTopera per dotare la nostra attività assitenziale di una nuova colonia per i
barn,bini; ma certo sarà necessario il
generoso concorso di molti acciocché
si possa rapidamente attuare in mo3 concreto la nostra volontà di servizio a favore dei fanciulli bisognosi
di cure montane.
Bono stati eletti deputati al Binodo
regionale 'l’Anziano Gi'usto Costa, il
Diacono Vittorio Rava^ini e la Pro,f.
Liliana Ribet; al Bino,do generale il
Diacono Bigftido Godine (effettivo)
e TAmziano Giusto Costa (supplente).
A completare il collegio dei Revisori è stata chiamata la Sig,na Mariuceia John Scotta, in sostituzione del
Sig. Emilio Valerio che riugraziamo
per l’opera fedelmente svolta durante
vari anni di servizio.
Il primo turno della Colonia Marina è partito da Torino il 26 giugno ed
è composto di ragazzi della nostra
Comunità e di un gruppo di alunni
dell’orfanotrofio di Poonaretto. Seguiranno altri tre turni ohe comprenderanno una larga percentuale dei
bimbi ohe hanno richieste l’ammissione alla colonia. Molte domande non
hanno potuto essereiaccolte e si rivela
ormai ben chiara la necessità di una
nuova Colonia che possa accogliere il
numero sem'pre maggiore di bimbi che
necessitano di cure marine. Poniamo
il problema davanti alla coscienza delle nostre Chiese, particolarmente dell’Italia settentrionale e centrale, che
avrebbero assoluto bisogno di una casa che risponda alle loro esigenze .
E. E.
ÉCOUTEZ
l'Equipe de
Radio Réveil
chaque semaine
dans son émission
ici Radio Réveil !
Tous les Jeudis à 22 heures
par RADIO MONTE CARLO
313 m. (ondes moyennes)
Adresser toute correspondance
concernant ces émissions
il e RADIO RÉVEIL»
Case postale, 4 — GENÈVE 6
Convegno
del colle della Croce
DOMENICA 31 LUGLIO 1949
Protestanti Francesi e Valdesi d'Italia s’incontreranno D. v. come di
consueto, al confine Italo-Francese
per trascorrere ima giornata in piacevole comunione fraterna.
Speriamo in una larga partecipazione di fratelli e sorelle.
Il mito avrà inizio alle ore 11, e.
sarà seguito dalla celebrazione della
S. Cena.
Nel pomeriggio si alterneranno diversi oratori. L’argomento delia giornata sarà il seguente;
IiA MISSIONE DEIXA CHIESA
Si rttocomanda di portare Vinnario'
francese e la raccolta di « Plaine
voix ».
4
L’fecO í DELLE jVALLI VâLDBSI
TRA81C0 LUTTO
Vittima di una impressionante tragedia è scomparsa nel fiore degli anni la
Ma ci oooorr« il vostro aiuto. Noi
abbiamo la necessità di Hin aiuto sicuro : bisogna ohe i nostri abbonati raggiungano almeno il nvmera di 500.
IL O.E.C.
Fiori in | Memoria
<l«l Doli. VlllerMAljbarto Coslabcl
Prof. Nice Castieliontt
insegnante di Lettere in un istituto medio di Agrigento. Il 18 giugno Ì949,
mentre si accingeva a tom^e a casa,
veniva affrontata sullg porta deU’lstituto da un alunno rimandato in tutte le
materie ed uccisa a colpi di pistola.
L’uccisore aveva premeditato di rivolgere Tarma contro il primo dei suoi
professori nel quale si fosse imbattuto
e la sua vittima fu proprio colei che negli scrutini finali gli aveva dato la più
alta votazione.
iLa tragica vicenda ha prodotto una
viva emozione in tutta la città. Una folla imponente si è recata m mesto pellegrinaggio nella sala mortuaria e tutta ^Agrigento ha partecipato ai funerali,
che hanno avuto luogo il 19 giugno con *
l’intervento dei Pastori G. Mathieu, L.
Naso e D. Cielo
11 Signore che conosce il mistero della nostra vita e della nostra morte conceda a coloro che piangono la forza per
superare la tremenda prova.
IMPORTANTE. — Ogni lyrdinazio.
ne delle prossime pubblicazioni va fat.
ta (Urettamonte al Centrò Evangelico
di Cultura - Via Pietro Coesa 42, Roma, al quale va inviata pwre la cartolina di prenotazione.
PROGRAMMA DI PE08aiMA AT.
TUAZIONE.
M, Fürst e M Moreechini : 7 carvU della Riforma (con musica e versione
italiana).
C. S. Lewis ; Il Dio dei cristiani.
iLucilla Santini ; Gobetti fra liberalismo e protestantesimo,
Giovanni Gönnet; Il messaggio deìle
eresie.
Ö. Pidoux ; Il Dio che viene, speramza d'Israele.
Giorgio M. Girardet: 7 profeti, sentinelle di Dio.
Giorgio M. Girardet; Profili di Pro.
feti.
A. M. B. Pro C»9Ba Emeritaa. 200^
— Bonetti Alberto fam id. 1500 — Bassignana Sorelle id. 5000 — Bonomì
Ezio id. 500 — Bowkinta Coniugi 1000
— Oabiati Leonilde 500 — Cariot Adriana e Emima id. 500 — Cavaginaro
Roberto id. 300 —■ Oavinati Ezaelino
farà, id 1000 — Coatabel Aldo id. 1000
— Delon Juliette id. 300 — Fanton ing.
id. 2000 — Fontanai'Roux Dora e Susatma pro Ist. Osp., Vald. 10000— Gan.
dini Gaspare e Idsupro Casa Diaconesse .1000 — Gatti Efeina' ed Enrico per
Casa Diaconesse 1600 — Giampiccoli,
Greppi, Gay fam. prò Cassa Emeritaz
10000 — Leoni Carle' « Luciano id. 2000
Longhi fam. i.d, 5ft) — Mascaredlo Ebeirhard id. 500 — M^uotti Margherita
id. 500 — Messa Angelo id. 500 — M.
L. G. prò nuovo tempio Milano 3000
— Negri Irene pi o Cassa Emerit. lOOO
— Rostag.no doti. Vittorio 3000 — Stei.
ner dott. Roberto 5000 — Santantonio
famiglie 2000 — Stringa Enrico fam.
1000 — Touirri Guatavo e Nella 500 —
Vidossioh Luigi e fam. 5000 — TOTALE IL. 62000,
I
La notizia raltrista noi tutti, che salutiamo con reverenza la nostra ¡¿entile
sorella in fede, vittima della demenza
umana. L’omaggio resole dalla popolazione di Agrigento c- dimostra di quanta stima e di quanto affetto eUa fosse
circondata. Con lei è scomparsa una valorosa insegnante e una fervida cristiana- La sua scomparsa è una perdita per
coloro che combattono il buon combatLmento.
Alla Madre, alle sorelle^ al Pastore
G. E. Castiglione e agli altri fratelli
noi diciamo una parola di solidarietà
fraterna. Noi piangamo con voi la cara
scomparsa; noi ne serbiamo il caro ricordo : con voi c’inchiniamo al cospetto del Padre nostro che conosce la ragione dei nostri affanni. La sua volontà
sia fatta e sia benedetta. La sua pace
consoli chi piange; e muti il dolore in
eterna gioia. (Da «La Luì«i))
Luigi Santini : Alessandro Gavazzi,
cappellano di Garibaldi,
Collana: L'Evangelo nell’ora presente; M. Moreschiini; Gli eredi della
terra; V. Vinay; Cristo e la proprietà; altri autori tratteranno i seguanti argomenti ; Il salario frodato; Il divorzio; Gli obbiettori di coscienza; La guerra e il cristiano.
DONI RiCEVUll
dal Caasiere'della Tavola
Per Istituto PemsrwnÀle Rvarrgelico
di Firenze
C. Besozzi 500,— Chiesa di Sanremo,
Colletta 1338,— Id di Catania 3000,—
Id di Piazza Cavoui.eoOO,— Id di Fonano 1000,— Unione Femminile, Fora,
no 500.
fiiiaiii laMtii Pinoiiato
TORRE PELLICE
PROGRAMMA DI CONCORSO per
due Borse di Studio da lire 5000 da
assegnarsi ad uno studente del Liceo
e ad uno del Ginnasio superiore
Data del concorso: ottobre 1949
A queste parole de «La Luce» aggiungiamo il nostro messaggio di fraterna simpatia alla famiglia Castiglione.
Il Signore spanda il, balsamo della
Sua consolazione sulle profonde ferite
dei cuori afflitti. (Dir-)
ANTICX) TESTAMENTO. Geremia e
i suoi tempi - introduzione ed esposizione del libro di Geremia.
Per Orfanotrofio di Torre Pellice
Cecilia iResozzi 560,--- Chiesa di ÌBre.
scia 2000,— Ausonia Salma (Prof) in
mem. 500,— Chiesa dj Catania 5000,—
Francesco ImmoviUi, in mem. Cari
1000,— « Una Mamma », Levanto 1000.
Per Orfanotrofio dd Pomar etto
Chiesa di Roma, Piazza Cavour 10000,
— Emilia e Domeiffloo Arbuffo 1000,—
Chiesa Prarostino, colletta Orfanotrofi 750.
NUOVO TESTAMENTO. L’Evangelo
di S. Marco - introduzione, traduzione dal greco (per i candidati del
Liceo), commento.
Per Asilo di Sidtm
N., Roma 1000,^ Chiesa di Roma,
Piazza Cavour 10000,— Emilia e Domenioo Arbuffo 1000,— Chiesa di Forano 1000,— Unione Femminile, Forano 500.
Il
di Roma
STORIA DEL CRISTIANESIMO. Calvino e la Riforma a Ginevra.
Covri Amici,
Ci rivolgiamo a Voi ohe siete amici
nostri, amici delTopera nostra ohe è
spiritualmente vostra. L’attività editoriale del Centro Evangelico di Cultura incontra ormai da quattro anni
il vostro favore perchè iiisponde a una
esigenza del momento storico che viviamo. In questo tempo di orisi non è
possibile riemergere con nuova coscienza senza aver bene vagliato il valore del messaggio cristiano.
Le nostre « collane » hanno incluso
opere tradotte e originali ohe dessero
chiara informazione degli studi teologici, nel mondo cristiano con particolai e riferimento alla cultura italiana.
Questo criterio sarà sempre più i.ntegrato con opere (4ie verranno regolarmente in luce. Ti’opera non deluderà
la speranza.
STORIA VALDESE. I Valdesi e la Riforma, fino al regno di Carlo Ema. nuele I.
ANTICO TESTAMENTO. Storia letterairia della Bibbia (Comba-Longo)
Lucien Gauthier, Introduction à TAT. Reuss, La Bible.
NUOVO TESTAMENTO. Comba-Longo, Storia letteraria della Bibbia. G
Stewart, Commentario.
Per Cosa Diacoiu s.se
Cecilia iBesozzi 500,— Prof. Ausonia
iBakna, in mem. 50<),— Chiesa di Catania ,3000,— Id Roma, Piazza Cavour
5000,— Id id per erigenda Ca«a 10000,
— Paschetto Giacomo e faaniglia, riconoscenti .300,— Forneron Luisa 100,—
€>dino Federico, in mem. Odino Jenny 1000,— Griglio S. e M. ricordando
la cara Jenny Odino 1000,— Gay Arturo e Idii, in meni. .5000,— Paschetto
Luisa in mem. 10(X),— Paschetto Giacomo e Famiglia 3(H),— Una Madre, vàcordando i suoi Cari 5<X),— Rostagno
Levi, in mem. Fornero.n Margherita
ved. Rostagno 1000.
STORIA DEL CRISTIANESIMO.
Bungener, Calvin, sa vie, son oeuvre. Jean D. Benoit, Jean Calv'n
Freschi, Giovanni Calvino, Jean de
Saussure, A Técole de Calvin
PRO VALLI
STORIA VALDESE. U storie di Ernesto Comba e Giovanni Jalla, Alexis Muston, Tlsrael des Alpes.
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I 7,381
6,38 I 8,01 I
6,531 8,20 I
7.55 I
8,46 I
9.081 I
9,261 9,35 1
I 9.50 1
I 12.28
I I
I 13,07
12,48 I 13,24
13,02 I
I 13,10 1 17,05 1 I 18,20
13,52 I 17,51 I I 18,46
14,20 118,17 1 I 19,01 I
14,42 1 18,45 1 18,52 1 19,18 |
15,03 I I 19,07 I )9,35 I
18,30121,35
19,16122,15
19,43 I 22,36
20,02 I 22,56
20,24 1 23,14
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I 5,37 1
I 6,251
6,03 I
6,45 I
5,561
6.11 I
6,28 I
6,52 I
7,35 1
6,11 I
6,24 I
6,51 I
7,16 I
8,15 I
7,05 I
7,20 I
7,36 1
7,55 I
8.30 I
9,051
9,19 1
12,20
I2AI
I-------I 13,13 I 16,26 I 19,42 |
I 12,40 I 13,26 I 16,42 | 19,58 |
I 13,03 I 13,40 I 17,03 | 20,22 |
I 13,20 I I 17,29 I 20,43 |
I 14,20 I 14,30 I 18,20 | 21,35 |
BRICHERASiO-BAROe e viceversa
Brloher.
Barge
5,16 I 9,30 I 13,35 | 14,55 I 18,50 | 20,15
5,36 I 9,50 I 13,54 I 15,14 I 19,10 I 20,35
Barge
Bricher.
4,25 I 6,08112,22 1
4^ I 6,30 I 12,40 I
14,08 I 16,20 I 19,32
14,38 I 16,40 I 19,52
Autoservizio e tramvla
PINEROLO-ORBASSANO TORlNOe vieev.
(0
6,15
7
7,40
(1)
Pineroto
Orbass.
Torino
(2) (O
|8,20| 11,25
I 9 I 12,05 I
I 9,38 I 12,43 I
(2) II)
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 I
Orbai. 7,03 | 9,04 | 12,08 |
Pineroto 7,43 | 9,44 | 12,48 |
(I) Feriale — (2) Fez'tro
(I) (2)
18,10 I 18,45
18,50 I 19.30
19,37 I 20,08
(1) (1)
14,25 I 14,551 18,15 | 18,55
15,01 I 15,33 1 18,59 1 19,35
15,41 I 16,13 I 19,39 | 20,15
12,50
13,30
14,08
(2)
(2)
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Pinerolo
Airasca
Torino
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orarlo giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Sotti Sopar Sotti
7,40 1 11,401 13,45 1 19
7.54 I 11,54 I 13,59 I 18,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Sotti Sapav Salit Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
Pinerolo
Pero«
4,25
5,451
5.45 i
6,37 I
6,45 1
7,401
8,i5 I 10,15 I lUIO I 12,40 I 14,40 | I7..20 | 19,15 |
9,10 I 11,20 I 12,25 I 14 | 15,40 | 18,25 | 30,10 |
PcroM
I Pinerolo
4,45
6
5,55
6,451
7 I
7,551
8,20 I 9,40 I 11,45 | 13 | 16 | 17.40 | 18,50 |
9,10 I 10,40 I 12,53 I 14,15 | 16,55 | 18,35 | 19,45 |
Torre Pellice
Bobbio Pellice
(1)
8,35 I 11,30 I 19,15
9,05 I 12 I 19,45
(1)
Bobbio Penice 6,05 I 7,30 I 15,30
Torre Pellice 8,35 18 l 16
(1) Soto it Venerdì
Pinerolo 7,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25
Airasca 8,44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 ( 18,56
Torino 8,25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10
Auto PEHOSA-PERRERO-PRALI
7 feriale 21 6 8 feriale
Perosa 9,20 17,35 20,20 Frali Ohigo 5,35 6,50
Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6.20 7,30
Perrero IO 21 Perrero 6,25 7,35 11,10
Prall Qhigo 10,50 21,50 Perora 6,50 8 11,35
23,55
0,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
Le corse 7 e 22 si effettuano aoltanto il Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi Ano al 30 eiuenn.
DM 1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La corsa 21 si effettua dal I luglio il Venerdì Sabato
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e Dofnenka. La corsa 6 si effettua da] I luglio il sabato e it lunedi La corsa é si effètftir’diiT i
la domenica. La corsa 6 è in coincidenza con l’autoservizio di j
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Luglio Solo .. V.»...-...-..
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).
gran turiamo Perota