1
Pp3tt.
ECO
7aii-‘3 3
(Torino). TOÀDS rSLLIOS
BELLE mm VALBESI ^
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quc^i avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
>^nno LXXXVIl - N. 44
Una copia L> 30
ABBONAMENTI
}
Eco-. L. 1.200 per l’intemo | Eco e La Luce: E* 1.800 per l’iatemo | Spediz. abb. poetale - li Groppo
L. 1.600 per l’estero
L. 2.500 per l’estero
Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE, 8 Novembre 1957
Affimìn- Claudiana Torre Pellicc - C.C.P- 2-175S7
Il mmm satin iti
Í
Un secondo, più grande satellite è
stato lanciato dai russi in occasione
del 40'j anniversario della Rivoluzione. Lo « Sputnik » sta girando attorno al globo ad un’altezza di 1500 Km.
alla velocità di 8000 Km. al secondo,
pesa più di mezzo quintale, di cui
450 Kg in attrezzature scientifiche. Il
lancio del nuovo satellite (il primo
pesava soltanto 85 Kg.) ha potuto av
venire con l’impiego di nuove fonti
di energia propulsiva di cui, per ora
i russi possiedono il segreto; e ciò
fa anche pensare che essi abbiano
risulto i problemi da cui dipende la
costruzione di efficaci razzi intercontinentali: il sistema, cioè, di propulsione in alto, il controllo della guida
la scoperta di leghe metalliche più
forti deH’attrito,
Sulle pagine dei giornali l’evento occupa il primo posto, facendo
passare in seconda linea ogni altra
iioti.'ia. E’ stato qualificato come
straordinario, fantastico, sbalorditivo, terrificante. La grande novità è
costituita dal fatto che il satellite non
è disabitato ; una cagnetta sibsriana,
Laika, rivestita di una tuta spaziale
a pressione, con due grossi e mostruosi occhiali, è stata insediata in
una cabina fornita di atmosfera respirabile; i battiti del suo cuore sono controllati da appositi apparecchi
e trasmessi a terra per radio, insieme
ad altri dati sulla respirazione, sulla
pressione del sangue, sulla temperatura della bestia, destinata ad insegnare a noi uomini se e come si possa vivere in un veicolo spaziale.
Le ripercussioni di questo evento so
no enormi sul piano scientifico, po
litico, militare e anche su quello della propaganda. In questo momento
la superiorità della Russia ne! settore della costruzione dei missili intercontinentali è evidente; le potenze
occidentali lo riconoscono, sia pure
con malcelata difficoltà. E mentre a
Mosca si esulta, sbalorditi dalla grandezz.i degli avvenimenti, Eisenhower
è convinto che sia giunto il momento di unificare tutti gli sforzi polLici, militari e morali dei popoli cosidelti liberi.
* * *
Quanto a noi, se limitassimo le no
stre osservazioni all’evento in sè, come fatto di cronaca, potremmo an
che fermarci a questo punto. Ogni
altra valutazione di carattere scientifico o politico rischierebbe di
essere semplicistica e presuntuosa. Ma ci sono alcune considerazioni di un altro ordine che possiamo
fare a commento di quanto è accadu
to.
La prima riguarda il satellite ed i
suoi costruttori. Bisogna riconoscere
che le loro realizzazioni sono una
grande, enorme conquista della scienza e delle possibilità umane. Veramente si rimane sbalorditi di fronte
alle opere dell’uomo e non si può fare
a meno di ricordare le parole del Salmista : « Tu l’hai fatto poco minor di
Dio e l’hai coronato di gloria e di
onore ; tu l’hai fatto signoreggiare
sulle opere delle tue mani, hai posto
ogni cosa sotto i suoi piedi ».
E tuttavia, accanto al senso di stupore che suscita in tutti noi Tinizio
di un’èra nuova, l’èra che oggi si chiama della « penetrazione dello spazio
cosmico o delle comunicazioni interplanetarie», c’è un senso d’inquietudi
ne, di turbamento, di paura. In che
cosa consiste veramente la « novità »
di quest’èra futura? Entro quali limiti l’uomo si ricorderà che è soltanto
una creatura e che ogni suo orgoglio
c^ strumento di rovina e di morie?
Chi ci assicura che la nuova età sarà
caratterizzata dalla prosperità, quando l’esperienza insegna che la volontà umana abbandonata a se stessa
è sempre una volontà titanica, superba, fiera delle sue conquiste, incapace di riconoscere il comandamento e la gloria di Dio?
La seconda osservazione riguarda
l’ipocrisia degli uomini e delle nazioni. L’ipocrisia va dai pianti sulla crudele sorte riservata alla « cagnetta
spaziale » ai giudizi ed alle previsioni sulle possibili conseguenze del nuovo lancio.
Quanto alla cagnetta, ci dispiac3
che abbia dovuto essere conciata in
quel modo, indipendentemente dalla
sua volontà. Ma ogni giorno ed in
tutti i paesi gli animali sono vittime
di esperimenti scientifici. Nelle loro
prove sull’energia nucleare, anche gli
occidentali hanno sacrificato migliaia di animali e, dopo tutto, non è
forse inutile ricordare che gli americani, per primi, hanno provato Tefficacia della bomba atomica sulla pelle di centinaia di migliaia di poveri
giapponesi. Quanto poi alle previsioni più o meno catastrofiche dovute
al fatto che sia la Russia piuttosto
ehe r.America in grado di effettuare
voli interspaziali, esse sono per lo più
dovute ai soliti antagonismi politici,
affiancati da una ben determinata volontà di potenza universale. I pericoli provenienti da uno stato totalitario
in continuo progresso scientifico sono reali; ma le insidie che minacciano l’umanità non provengono sohanto da quella parte. E comunque, l’esperienza insegna che quando gli uomini sono in possesso di potenti mezzi di conqusita e di distruzione, è diffìcile controUarli e padroneggiarli.
Questa è la tragedia dell’umanità
protesa da un lato verso le meravi
glie del cielo stellato e dall’altro lato
verso la schiavitù, la miseria, le guerre e la morte.
La terza osservazione riguarda i
credenti: quegli uomini e quelle donne che continuano a credere in Dio
in un’epoca in cui le conquiste dell’uomo sembrano eliminare l’idea di
Dio dalla scena della storia.
Ai credenti del nostro tempo diciamo semplicemente : non entusiasmatevi e non turbatevi oltre misura I
viaggi spaziali rivelano le meraviglie
dell’universo e sono forse anche motivo di ansia in mezzo ai popoli. Ma
le ragioni profonde della nostra vita e della nostra speranza sono altrove. Con o senza satelliti artificiali,
sappiamo che le vie della pace, della
fiducia e della forza morale nell’ora
del cimento partono da Dio e riconducono a Lui. E’ tempo di riconoscerle e di percorrerle con serietà, con
profondo interesse.
Dio solo sa quale sarà U futuro del
mondo: a noi il compito di credere
e di vegliare, in ubbidienza alla Sua
Parola.
Ermanno Rostan
Una utile giornata a Pinerolo
Il Condegno dei Concistori
Più di cento delegati si sono riuniti - Il problema della
fede e del culto domenicale per la nostra generazione
Anziani, diaconi, rappresentanze
delle Unioni delle Madri e dei giovani si sono incontrati a Pinerolo il 1"
Novembre. Quasi 130 persone, inclusi i Pastori, hanno partecipato al convegno in un clima di simpatica fraternità. Abbiamo rivisto figure note
e meno note di montanari, operai, impiegati, professionisti impegnati nel
comune servizio per la Causa, accomunati dà un uguale interesse; il
trionfo del Regno di Dio.
Il Pastore Genre ha iniziato la giornata con un culto caratterizzato da un
messaggio, ricco di attualità, tratto
dal capitolo secondo delTApocalisse
concernente la chiesa di Efeso. L attivismo ammirevole dell'antica comunità cristiana ricorda l'impegno vivo
delle nostre chiese nella costruzione
di sale, chiese, nell'organizzazione di
convegni, campi giovanili, ma dove
l'amore, il vero, disinteressato amore
per il Signore rischia di venir meno.
Ne consegue l'ur^nza del ravvedimento, d'un « mea culpa » sincero
che determina uno slancio nuovo, festoso sul piano .spirituale, atto a conquistare le anime e condurle a Gesù
Lo stodio del Pastore Aime
Al messaggio del Pastore di Bobbio è seguito uno studio approfondito del Pastore Aime circa la situazione sociale, morale e spirituale nel
mondo ed in Italia con un accenno
chiaro, alla responsabilità della chiesa cristiana, naturalmente della nostra Chiesa. Abbiamo avvertito l'importanza degli argomenti trattati che
desideriamo sunteggiare per i nostri
Una buona predicazione
E’ quella contenuta nel volume che
il Pastoie Marc Boegner ha scritto
e che le edizioni « Berger-Levrault »
di Parigi hanno pubblicato alcimi
mesi or sono.
Il -volume è intitolato : Les sept paroles de la Croix e su quelle sette parole pronunziate da Gesù sulla croce, Marc Boegner s’è curvato in meditazione : «dans une ferveur toujours
renouvelée, par une méditation constante des récits de la Passion, par
l’étude de quelques livres traitant du
même sujet, j’ai vécu, et très particulièrement ces derniers mois, devant la Croix ».
Sono note in tutto il mondo evangelico e anche fuori le predicazioni
del Pastore Boegner in occasione della Quaresima a Parigi, trasmesse in
molti paesi sulle onde della radio. Per
ben ventisei volte egli ha ricevuto
l’incarico di quella predicazione e
questa è la decima serie di predicazioni che egli offre al pubblico per
mezzo della stampa. Qui, il predicatore studia, interpreta ed espone il
messaggio delTEvangelo con profondità di pensiero cristiano e con il costante amore delle anime che egli
vuole evangelizzare ed edificare in
Cristo. Il linguaggio del predicatore
è noto per la sua bella sicurezza di
espressione; ma il suo anelito è quello di condurre gli uditori contemporanei, e nella r^tà della storia coritemporanea, alla conoscenza del Cristo crocifisso per poterlo amare come
Egli ci ha amati: «Que Dieu permette qu’à vivre ces semaines si près
de Jésus crucifié nous soyons devenus, plus qu’avant peut-être, de ceux
que brûle, sans les consumer, la
flamme d’amour qui, toujours, jaillit
de la Croix! ».
Non è un volume che si analizza e
si discute. E’ un libro che si legge e
che si ascolta con grande beneficio
spirituale.
Lo raccomandiamo ai lettori e ringraziamo anche il Past. Marc Bosgner per la dedica con cui ha accompagnato il dono del suo libro : « Au
vaillant Echo des Vallées Vaudoises,
hommage de fraternel dévouement ».
Les sept paroles de la Croix - Editions
Berger-Levrault - 5, rue Aug. Comte
- Paris (VI).
11 seme fra le pietre
Poco dopo la fine dell'ultima guerra, quando ancora le ferrovie non
erano in piena efficienza, si viaggiava su carri merci adattati per passeggeri. Molte volte i treni erano obbligati a camminare lentamente e spesso a fermarsi lungo la via in mezzo
alle campagne.
Fu in una di queste soste obbligate che vidi due spighe di grano giunte a maturazione fra la ghiaia delle
rotaie.
Nessuno avrebbe mai pensato di
seminare il grano sopra i sassi eppure anche fra i sassi il buon seme sa
trovare la strada per germogliare e
crescere. Cosi è della Parola di Dio.
lettori. Innanzitutto si avverte una
sconcertante confusione nel mondo,
nelle famiglie e negli individui : la
dilagante marea di corruzione generale, lo scarso mordente della Chiesa
sul piano sociale, sia in riferimento
al mondo operaio, sia al mondo dell'agricoltura, l'opportunismo sfacciato e deludente, colpevoli silenzi, mimetismi d'ogni genere per non affrontare la situazione concreta denunciano una situazione generale
preoccupante. Orbene al cospetto di
un panorama spirituale, morale e sociale così deprimente l'uomo si culla
nella prospettiva d'una soluzione
umana delle cose, invocando il « buon
Dio » che dovrebbe mettere a posto
tutte le cose, anche le più sporche
senza che nessuno rifaccia l'interiore
vestito dell'anima. Orbene noi sappiamo che Dio solo è Giudice e Dio
solo è Amore. A lui solo « appartiene
la vendetta e la retribuzione », a lui
solo è dato di spalancare la porta del
perdono. Ma la fede nella giustizia e
nell'amore di Dio ci deve impegnare
coraggiosamente nella quotidiana testimonianza, incarnando in tutte le
situazioni dèlia vita il messaggio del
Vangelo. Per questo, il credente non
può consentire la presenza di cortine
di nessun colore perchè egli è chiamato a considerare l'altro uomo a
qualunque fede politica appartenga
un fratello da condurre ai piedi della
croce. E questa missione è tanto più
urgente ora, in cui i tempi « sono abbreviati » e la situazione mondiale è
densa di biblici segni che preannunziano la fine. Se abbiamo quindi la
fede nel Signore e avvertiamo il
dramma dell'ora che volge dobbiamo gettare l'allarme, come gli antichi profeti, anziché trincerarci dietro
un comodo pietismo edulcorato.
E' doveroso invece mettere a disposizione di Dio tutta la nostra vita,
perchè egli se ne serva a gloria del
suo nome e a benefìcio della comunità degli uomini, perchè si concretizzi presto il messaggio del profeta
Malachia: «allora quelli che temono
l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro,
e l'Eterno è stato attento ed ha ascoltato ».
Presenia della tede
nella Chiesa e nel mondo
Allo studio del Pastore di Angrogna è seguito un dialogo interessante, tessuto di riflessioni, proposte e
indicazioni varie. Si è accennato al
meraviglioso progresso tecnico moderno che, se alimenta qualche speranza per il miglioramento della vita,
d'altra parte si avverte il paradossale
atteggiamento dell'uomo prodigio
che per orgoglio, ambizione sfrenata consente che le sue scoperte distruggano l'umanità intera e consente che plaghe intere rimangano tormentate da carestie dolorose. Orbene la ragione di tali incoerenze dell'uomo sono ascrivibili al fatto che
s'è determinato una rottura nella vocazione dell'uomo con tutti gli addentellati sul terreno morale e sociale. L'uomo chiamato a glorificare Iddio ed amare il suo prossimo come
se stesso ha invece posto se stesso al
centro dell'universo, rinnovando l'amara esperienza di Adamo e Caino,
travolti dalla paura, a motivo della
loro disubbidienza. La Chiesa quindi,
specialmente nella persona dei responsabili deve far sentire la sua presenza non soltanto con un attivismo
inconcludente ma inserendosi nella
vita dell'operaio, del minatore, del
contadino, affinchè questi imparino il
linguaggio di Dio e glorifichino il Signore nella loro quotidiana fatica e
nel clima dell'amore fraterno. Va da
sè che la responsabilità del datore di
lavoro e del lavoratore è reciproca
perchè un nuovo dialogo si crei nel
consorzio umano.
Per quanto concerne la vita spirituale della Chiesa in riferimento alla
frequenza dei culti si è accennato alla importanza della preghiera, alla
potenza dello Spirito Santo che può
rinnovare il miracolo della Pentecoste, all'urgenza di leggere la Bibbia,
alla santificazione della domenica
(chiusura dei negozi alla domenica,
abolizione dei mercati domenicali).
Si è pure sottolineato l'importanza di
visitare di più i parrocchiani portando loro' un concreto messaggio che li
ponga al cospetto delle loro responsabilità senza mezzi termini, e in clima di carità cristiana. Infine si è ricordato l'opuscolo del culto di imminente pubblicazione perchè sia distribuito in tutte le famiglie.
Alla discussione hanno preso parte Pastori e laici di cui elenchiamo i
nomi : Abate Domenico, Rostan Ermanno, Jouve Adolfo, Sandro Sarti,
Comba Aldo, Roberto Nisbet, Serafino Ettore, Aime Edoardo, Bert Umberto, Davite Carlo, Gustavo Bouchard, Godino Emilio, Bosio Emanuele.
Nel pomeriggio il capogruppo della F.U.V. ha illustrato il programma
invernale richiamando i presenti alla
loro responsabilità per il buon andamento dell'unione giovanile. Il dott.
Pons di Torino ha ricordato l'importanza della « Pro Valli » e ha lamentato lo scarso interessamento della
chiesa delle Valli ; vari oratori sono
intervenuti nel dibattito tra i quali ricordiamo il prof. Tron membro della
Pro Valli che ha illustrato il problema
della scuola e i Convitti nelle Valli e
fuori delle Valli, il Pastore Micol di
Pramollo.
Il convegno del 1» Novembre ha
lasciato una buona impressione nei
convenuti ed un desiderio di servire
con maggiore gioia la Causa del Signore. Se è vero che la nota pessimistica ha prevalso e che il dialogo a
tratti è stato nebuloso e confuso per
la vastità dell'argomento, d'altro canto si è avvertita una profonda sincerità di intendimenti nonché un unanime desiderio di impegnarsi di più
nell'ambito della parrocchia e fuori
per la gloria di Dio e per portare i
« pagani » ed i presunti religiosi delle nostre Comunità a Cristo dando in
pari tempo una testimonianza coraggiosa a quelli di fuori.
Ringraziamo il capo-distretto per
aver diretto i lavori della giornata
nonché la comunità di Pinerolo per la
ospitalità offerta.
Gustavo Bouchard.
2
a —
L'ECX) DELIÆ VALU VALDESI
Insegnanti
La lettura nelle nostre scuole e fra le nostre popolazioni
L’annunciato convegno autunnale
dell’AICE ha avuto luogo Domenica
20 Ottobre a Bobbio Penice. Purtroppo gli intervenuti non erano numerosi (soprattutto scarsa la partecipazione degli insegnanti delle scuole medie). Non è chiaro se la colpa sia delrmfluenza asiatica... o dell’indifferenza europea (valdese, in particolare). E’ in tutti i casi un rilievo spiacevole da farsi in quanto gli assenti... in^ustiflcati perdono l’occasione
di un incontro fraterno con persone
che lavorano nello stesso camix) e
l’arricchimento che sempre ci viene
da scambi d’idee su argomenti di interesse comune. Dopo aver presenziato al culto e consumato im buon pranzo all’Albergo del Camoscio ci siamo
ritrovati nella sala delle attività. Era con noi il pastore sig. <3enre e più
tardi gimigeva pure gradito, il pasto
re Sommani di Torre Penice. Qui gli
insegnanti Dosio e Paschetto e la
Prof. Malan. ci presentavano le loro
relazioni sulla lettura nelle nostre
scuole e nella nostra popolazione vai
dese.
Il maestro Dosio ci parlò del prò
blema delle letture amene per i bambini delle scuole elementari in uno
studio esauriente ed accurato : il
maestro deve egli stesso stimolare l’amore per la lettura nell’alimno. Maestro ed allievo non devono incontrarsi solo sul terrerio del libro di testo
ma anzi partire di qui per scoprire
nuove e più vaste sfere di interesse
che potranno essere molto diverse da
alunno ad alunno. E qui sarà indispensabile l’opera intelligente delbinsegnante che guiderà la scelta dei
libri adatti all’età, al sesso, ai particolari interessi dei bambini. Perchè
il suo lavoro sia serio occorrerà anzitutto che abbia letto i libri che
vuol consigliare e che non si limiti
a proporre quelli che ricorda di aver
prediletto nella sua infanzia: aggior
narsi in una parola sulla nuova let
teratura infantile e rinnovare quan
to possibile la bibliotechina di clas
se perchè sia aderente alla mentali
tà ed ai bisogni del bimbo moderno
L’oratore ha poi passato in rassegna
i capolavori che — in quanto tali —
sono adatti ai bambini di ogni tempo ed ha esaminato gli argomenti
che sempre accendono la fantasia del
fanciullo; avventure, viaggi, ricostruzioni storiche, informazione scientifica presentata in maniera compren
s’bile ed attraente ecc. Concludendo,
l’ideale della letteratura infantile
sembra essere quella ove una morale parla al fanciullo ma in modo che
egli la assimili quasi senza accorgersene in quanto essa è fusa nell’opera
d’arte (e non sembri eccessiva questa parola).
Il secondo relatore è stato il maestro E. Paschetto che ci ha parlato
della lettura fra gli adulti in partico
lare a Bobbio Penice dove egli cono
La Parola della vita
MERE AITA lA
Bisogna che la bandiera sventoli alta sulla vostra ambasciata. Se voi
non siete disposto a fare sventolare la vostra bandiera sulla vostra casa,
sul, vostro ufficio, sul vostro negozio, o nella vostra fattoria, significa
che non siete degno di essere un ambasciatore di Cristo ! Voi dovete
prendere posizione e far sapere a tutti quelli che vi son vicini che siete
cristiano Dovete confessare Cristo!
Testimoniamo in due modi : per mezzo della nostra vita e mediante
le nostre parole; un sol modo non è sufficiente! Dio vuole che dopo la
nostra conversione noi testimoniamo della sua grazia e della sua potenza. Dovete essere per Cristo un soldato di prima linea, sempre pronto.
Cristo disse ; « Chiunque mi confesserà dinnanzi agli uomini io io
confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Matt. 10: 32). Gli
Atti ci descrivono un episodio interessante: Paolo, prigioniero a Roma,
parlava del Signore Gesù a tutti i suoi visitatori, dal mattino alla sera.
Si potrebbe poter dire di ciascuno di noi « Un seminatore uscì per seminare » ( Matt. 13:4).
Un fattorino telegrafico non può permettersi molta originalità. Il
suo unico dovere è di portare i messaggi ch'egli ha ricevuti alla persona a cui sono indirizzati. Il messaggio può anche non piacergli, soprattutto se contiene cattive notizie per il destinatario.
Tuttavia egli non si ferma per via per aprire e cambiare le parole
del telegramma. Suo dovere è portare il messaggio.
In quanto a noi, giovani cristiani, noi abbiamo la Parola di Dio! Il
nostro Capo ha detto: « Andate e portate questo messaggio al mondo
che muore». Qualcuno trascura questo ordine; altri strappano il messaggio e lo sostituiscono con il loro messaggio. Altri ancora non ne proclamano che una parte.
Ricordiamoci che l'Apostolo Paolo, venti secoli or sono, esortava i
credenti a non insegnare altro che la Parola. Non dimentichiamo che
noi seminiamo una semente. Qualche seme può cadere sulla strada battuta; un altro fra le rocce, ma il nostro lavoro consiste nel continuare
a spargere questa semente.
Non dobbiamo smettere solo perchè una parte della terra ci sembra poco promettente.
Noi portiamo una luce. Dobbiamo lasciarla splendere! Quand'anche sembrasse un lucignolo nel mondo di tenebre, compito nostro è di
tenerla accesa.
Noi suoniamo la tromba. Fra il chiasso e l'infuriar della battaglia,
può sembrare inutile, ma noi dobbiamo continuare a dar l'allarme a
quelli che sono in pericolo.
Noi accendiamo un fuoco. In questo mondo freddo, pieno di odio
e d'egoismo, la nostra piccola fiamma può sembrare vana, ma noi dobbiamo mantenere il fuoco vivo.
Noi abbiamo del pane per il mondo affamato. Le persone possono
sembrare occupate a nutrirsi d'altro e sembra anche che non vogliano
accettare il Pane di Vita, ma noi dobbiamo continuare a darlo, ad offrirlo alle anime.
Noi abbiamo l'acqua che può dissetarli. Noi dobbiamo continuare
ad annunziare : « Colui che ha sete venga alle acque ».
Noi dobbiamo perseverare, non mollare mai.
sce bene la situazione come dirigente del Centro di lettura locale. Anche
l’esposizione del maestro Paschetto
— ser'a e completa — ha toccato un
argomento di vitale importanza. Il
livello culturale delle nostre popolazioni montane è in ribasso, la lettura della Bibbia trascurata dalle nuo
ve generazioni non esplica più la sua
azione di nutrimento dello spirito e
dell’intelletto; il cinema e la televisione prendono il poco tempo libero
dei nostri contadini ed operai in
quanto richiedono minor, sforzo di
un’attenta lettura, e spesso i famigerati fumetti restano i soli giornali
che circolano nelle loro mani. Sta
dunque ai maestri — specialmente d*
montagna — di inculcare il gusto della lettura. Sui Centri di lettura —
sorti per iniziativa del Ministero della P. I. nelle zone ove non esistono
biblioteche (ed è questo il caso di
Bobbio) — l’oratore si sofferma a
lungo spiegando le difficoltà incon
trate per vincere l’indifferenza della
popolazione la quale inoltre può pensare ad ima frequenza regolare solo
nei mesi invernaci dovendo spostarsi
a quote elevate, lontano dal centro,
per la recitante parte dell’anno. Si
aggiunga a queste difficoltà la considerazione che spesso i libri inviati
non sono adatti al gusto ed alla personalità di chi legge.
Per tutte queste ragioni la soluzione del problema, come ottenere cioè
un’adeguata frequenza e un effettivo
interesse per la lettura, non è semplice e l’oratore lo pone sulla coscienza di tutti. Forse essa sarebbe l’immediata conseguenza di quel risveglio spirituale che si auspica da tanto
ad hoc essa può — dietro richiesta
del Sindaco locale ed indicazione di
persona adatta che si occuperà della
distribuzione — far pervenire annua!
mente una cassetta di 75 libri. Si
tratta di voliuni di grande interesse
scelti con intelligenza e di edizioni
pregiate. L’oratrice è a disposizione
di chi prenda intere®e alla cosa per
fornire le indicazioni necessarie.
Un interessante scambio di idee fa
seguito alle relazioni. Dopo la tradizionale tazza di thè offertaci con
squisita cortesia dalla Chiesa di Bob
bio, la sig.na E. Pons ci comun’ca che
la Commissione per rinsegnamento
religioso alle Valli suggerita dal Convegno AICE dello scorso autunno ha
ccmpilato un questionario per tutti
!;li insegnanti valdesi ai quali è ri
volta viva preghiera di voler rispondere sollecitamente perchè la Commissione possa proseguire il suo la
vero. Agli stessi insegnanti poi si ri
corda che essi sono caldamente invitati a partecipare ai convegni per
monffori che si tengono ogni anno
n i distretto. Infine per restare all’argomento del giorno — l’amore per
la lettura — propone che tutti gli
insegnanti di religione siano abbonati, a cura dei Concistori, all’Am'co dei Fanciulli che oltre agli altri
suoi pregi offre un’ottima guida a
insegnanti e genitori per l’acquisto
(il buoni libri per bambini colla sua
rubrica «Abbiamo letto per voi».
Il Convegno si chiude coll’annuncio
che il prossimo Convegno di primavera è fissato per il 19 Marzo a Pine
rolo e che ad esso saranno particolarmente invitati tutti i neo-diplomati
e diplomandi valdesi.
M. B. A.
ITT
Cento e uno f(
La conversione
Ultima relatrice è la Prof. F. Ma
lan che in una acuta e vivace esposizione ribadisce l’urgenza di fare
qualcosa perchè le nostre Valli che
furono in passato esempio di alto li*
vellof civile e spirituale non vengano
in breve superate da altre zone in
ascesa. Lo spopolamento della montagna (fenomeno considerato fatale
ed inarrestabile da molti sociologi
moderni) ha da npi gravissime conseguenze per la dispersione del nostro patrimonio spirituale. La mancanza di mezzi per diffondere libri e
cultura contribuisce ad aggravare la
situazione.
Si passa ad un suggerimento pratico di non lieve portata per
incrementare la lettura nelle località montane dove non esistono nemmeno i Centri di lettura.
Veniamo così a sapere che esiste
una « Rete di posti di prestito alla
Biblioteca Provinciale» di cui si occupa a Torino una insegnante in
pensione, di idee aperte, nota scrittrice per bambini. Grazie ad un fondo
Nel momento della conversione,
mentre ti trovi ai piedi della croce, lo
Spirito Santo ti fa capire che sei un
peccatore. Egli guida la tua fede al
Cristo che morì in vece tua. Tu devi
aprire il tuo cuore e lasciarlo entrare. In quello stesso momento lo Spirito Santo compie il miracolo della
nuova nascita. Tu, attualmente, diventi una nuova creatura morale... Gesù
Cristo, attraverso lo Spirito di Dio,
viene a dimorare nel tuo cuore.
La conversione è così semplice che
il più piccolo bambino può essere
convertito, ma è anche così profonda
che teologi attraverso tutta la storia
hanno meditato sulla profondità del
suo significato. Dio ha reso la via della salvezza così semplice che « anche
gli insensati, non potranno smarrirvisi ». Nessuno è tenuto fuori dal Regno di Dio perchè non ebbe la capacità di capire. Il ricco e il povero, il
filosofo ed il sempliciotto, tutti possono essere convertiti.
Bllly Graham.
La famiglia del Pastore Enrico Corsani
SI è raccolta venerdì 1 novembre attorno
al padre e nonno^ in occasione di un rarissimo anniversario: il pastore Corsani,
infatti, ha festeggiato il suo centounesimo
anno di vita ed è felicemente entrato in un
nuovo anno, circondato dai suoi cari, nella
pienezza delle sue capacità mentali e col
proposito, a Dio piacendo, di continuare
ancora per un po’ il suo pellegrinaggio.
I giornali hanno parlato di lui in que.sti
ultimi giorni^ rievocandone con simpatiche parole la vita, dagli anni di studio a
Torre Pellice cd a Pisa, a quelli del ministero pastorale in varie località della Toscana e d Italia, a quelli infine del meritato riposo sulla collina di Torre Pellice.
l lettori del nostro giornale si uniscono al
tributo che gli è stato reso, si rallegrano
con lui in questa festosa circostanza e soprattutto gli augurano di poter ancora vivere quaggiù nella gioia della fede in Colui che è lo stesso ’’ieri, oggi ed in eterno”.
Cento e un anno sono molti e sono indubbiamente un doru) di Dio, ma pas.sano
anch'essi nella loro frale relatività. « Ogni
carne è come l’erba », dice la Scriltura.
« ma la Parola di Dio permane in eterno ».
Dicono i giornali che il Pastore Corsani,
pur essendo co.sì anziano, possiede ancora
uno spirito acuto e sottile che gli perniefle
di tener testa all’interlocutore ; il suo spirito vivo ed eclettico lo invoglia a tenersi
informato di tutto. Certo, più egli prolunga, per grazia di Dio, la sua vita e più si
rinnovano i ¡atti e gli eventi sui quali egli
vorrà essere informato. Noi sappiamo, però, che l’animo suo è quello del credente:
fiducioso nella grazia di Dio, proteso verso
le cose che non si vedono.
In questa serena fede cristiana gli auguriamo sinceramente di poter vivere fino alla fine.
red.
Continuiamo a proclamare la Parola di Dio! Gesù disse che una
gran parte della nostra semente cadrà in suolo fertile, che germoglierà
e porterà molto frutto. Il fuoco che arde nei vostri cuori e sulle vostre
labbra accenderà una sacra fiamma nei cuori diacci e li guadagnerà a
Cristo.
Siate conquistatori d'anime! La migliore esperienza che un uomo
possa fare è quella di condurre qualcuno a Gesù Cristo. Nessuna gioia,
nessuna esperienza, nessuna avventura romantica può paragonarsi alla
letizia di guadagnare un'altra persona a Cristo.
Siate un conquistatore di anime!
Siate un testimonio! Billy Graham.
Considerazioni sul cattolicesimo
Noi evangelici italiani ci stupiamo
ogni volta che udiamo che in paesi
esteri vi sono dei Contatti tra evangelici e cattolici, tra preti e pastori;
contatti e conversazioni che non hanno affatto un carattere polemico ma
in cui si scambiano pensieri religiosi
in pieno reciproco rispetto ed in cui
si studiano assieme problemi teologici. Così ci produce meraviglia la notizia (S. OE. P. I.) secondo cui il Congresso intemazionale di teologia tenuto ad Oxford (Inghilterra) nella
seconda metà di settembre, sia stato
inaugurato con una seduta presieduta dall’arcivescovo cattolico romano
di Liverpool ed in cui l’oratore era
l’arcivescovo anglicano di York.
Il cattolicesimo che noi conosciamo in Italia si preoccupa in genere
non già di dialogare con noi, ma di
farci tacere. Anche altrove la preoccupazione della Chiesa romana è
quella di far tacere gli evangelici :
ricordiamo la Spagna; ricordiamo la
Colombia anche se, in queste ultime
settimane, il ministro dell’Intemo ha
ordinato alle autorità dipendenti di
concedere in tutta la Colombia pieno diritto di culto e di riunione all-3
« sette protestanti» (S. OE. P. I.). (Da
un più recente comunicato del S. OE.
P. I. siamo tuttavia informati che la
libertà rimane ancora condizionate
da certe norme. Un funzionario del
ministero dell’Intemo colombiano ha
infatti dichiarato che Tultìma circo
lare inviata alle autorità provinciali
non deve essere intesa semplicemente
come un ordine di restituire la liber
tà religiosa alle chiese protestanti
della Colombia. Quella circolare, ha
detto il funzionario, « richiede semplicemente dei rapporti che permettano al governo di prendere le misure p;r il ristabilimento della libertà
religiosa delle Chiese Protestanti, là
dove quella libertà non sia un peri
colo per l’ordine pubblico». Sempre
secondo quel funzionario, le chiese
che saranno riaperte dovranno limitarsi strettamente al culto privaio
ad esclusione di qualsiasi forma dì
proselitismo). E co.si pure ricordiamo
che in Canada, negli ambienti di lingua. francese, vi è un’atmosfera di intolleranza verso quelli che non sono
graditi alla gerarchia cattolica. Un
direttore di giornale ha rifiutato di
pubblicare una inserzione perchè era
sgradita al parroco cattolico, ed ha
spiegato che se l’avesse pubblicata il
clero avrebbe esercitato' sui lettori delle pressioni in danno al giornale (U.
P. E.).
11 volto intollerante del cattolicesimo ci è noto. Che cosa pensare di
esso quando si presenta con un volto
fraterno, come nel Congresso diOxford che abbiamo menzionato? Quel
volto fraterno è forse una maschera
messa su per l’occasione per trarci in
inganno? Non lo crediamo. Crediamo piuttosto che il cattolicesimo non
è tanto unito ed omogeneo come spesso si pensa: vi sono nel suo interno
diverse correnti e diversi pensieri. E’
vero che noi conosciamo un cattohcesimo intollerante ed oppressivo, ma
se in qualche parte del mondo vi è
qualche cattolico che guarda a noi
con volto fraterno non possiamo che
1 allegrarcene nel Signore!
E questo ci porta a chiederci se gp
evangelici conoscono veramente i]
cattolicesimo. Spesso parlando con
degli italiani cattolici siamo urtati
dallo scoprire la loro colossale ignoranza a nostro riguardo : non è raro
il caso che dopo aver inteso che siamo evangelici essi ci chiedono... se
cerdiamo in Gesù Cristo ! In generale, appunto perchè in Italia siamo
una minoranza, li conosciamo meglio
di quanto essi ci conoscano, ma non
possiamo dire che questa conoscenza
sia sempre sufficiente. Affrontando
questo stesso problema la Federazione Luterana Mondiale ha deciso di
fondare un istituto che si dedicherà
a studi sul cattolicesimo romano, ed
il presidente di quella federazione, il
vescovo luterano Lilje, ha detto che
la chiesa cattolica di oggi non è più
quella che era al tempo di Lutero, e
che è quindi necessario tener conto
della sua evoluzione (U. E. P.).
Una buona conoscenza del cattoli
cesimo è necessaria affinchè il nostro accordo su certi punti, come il
nostro disaccordo su altri punti, sia
no basati non su tradizioni umane o
su impulsi del momento ma sull’accurato confronto delle rispettive dottrine e pratiche con l’unico criterio
valido della Parola di Dio. a. c.
p>
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(Sarebbe ora necessario spiegare
che cosa s’intende per « evoluzione »
del Cattolicesimo e in quale direzione essa si attua. — n. d. r.).
3
If
L'ECO DELLE TALLI VALDESI
— S
Franco DaWte
Problomi tÈe! nostro tempo
Umiiìi di Val fiermanascaad Agape
« I tempi stringono e si fanno sempre
piò gravi. Domani potrebbe essere tardi.
Occorre che stiamo assieme per vedere quel
(he possiamo fare ».
Sotto il segno di questa urgenza e di questa gravità si sono riuniti ad Agape un eenlinaio di fratelli di Pomaretto, Villasecca,
Ferrerò e Frali, non per studiare un programma o formare una unione di azione
politica, ma per ricercare assieme un più
serio impegno di tede per questi serissimi
tempi che stiamo attraversando.
Non è il caso di riparlare della tradizionale e gioiosa ospitalità che Agape ci riserva in riunioni come questa e che si è
ancora ripetuta oggi. Alla Comunità e ai
Lavoratori ancora presenti rivolgiamo il
nostro sentito ringraziamento non solo per
il ricco pranzo, ma anche e specialmente
per il tono fraterno e gioioso di tutta Patmosfera che ci ha accolti.
Riuniti nella Chiesa all’aperto, sotto ad
nn sole primaverile, i convenuti hanno
ascoltato i messaggi dei Pastori T. Vinay
e A. Comba.
La situazione generale della nostra società è oggi tult’altro che soddisfacente —
ha detto il Pastore Vinay — non solo in
Italia c non solo in un campo specifico.
Nella vita politica, della quale spesso
l’uomo della strada è disgustato per il disordine che vi regna e per la divisione che
si è creata fra politica ed interessi veri del
popolo, per cui si ha l’impressione che
essa viva per conto suo, adoperando gli uomini e non servendoli.
Ne]>pure la vita sociale presenta un quadro più allettante. Tanti sono gli scandali
piccoli e grandi che ogni giorno leggiamo
sui giornali che ci siamo abituati ad essi,
fino a considerarli quasi normali e ad accettarli con rassegnazione e fatalismo.
Anche la vita religiosa non è molto brillante, anche se cerimonie grandiose ed apparenze di fede sono quotidianamente messe in gran risalto.
Ma a noi non interessa tanto di fare un
esame della situazione in generale quanto
di vedere quali conseguenze essa abbia per
noi, ed in particolare per noi, uomini vaidesi della Val Germanasca, uniti cioè da
vincoli di fede, di tradizione e di vicinato.
Questa situazione ha inevitabilmente
qualche riflesso in mezzo a noi. Anche noi
ci « abituiamo » alla presente situazione,
diventiamo fatalisti e inerti come gli altri,
subiamo la situazione in modo passivo.
Anche aU’interno della Chiesa ci sono
delle cose che non vanno. Basta considerare la presenza ai culli. ‘ Si direbbe che
siamo stufi di qualche cosa, che « abbiamo
qualche cosa sullo stomaco » che non va
nè giù nè su.
Eppure molta gente aspetta qualche cosa
da noi: una parola vera che risponda alla
attesa di tanta gente che, insoddisfatta della nostra società, non ha per questo smesso di sperare qualche cosa di buono.
E noi potremmo dire questa parola. Il
Vangelo ce la dona; ma sì direbbe che non
abbiamo voglia di dirla.
Piosa possiamo fare ?
Tuttavia la minaccia più grave ci è presentala dalla situazione internazionale.
« L’arma assoluta » è una realtà che la corsa alla luna non ci fa dimenticare. E che
cosa valgono 1 discorsi rassicuranti di quelli
che ci dicono che sarà proprio la paura eli
queste armi che difenderà la pare?
Quante volte nella storia umana questo
discorso è stalo ripetuto, ma le guerre sono sempre nate dalla paura e non sono
stale evitate da essa.
Questa volta, se qualcuno, temendo di
essere preceduto dall’avversario, scaglierà
il missile per primo, potrà anche essere
troppo tardi per fare delle considerazioni
e correre ai ripari.
Molta gente dice: non possiamo fare
nulla.
Non è vero! Fino a che il missile non
sarà stato scagliato si può fare qualche
cosa.
Quello che non vale più la pena di fare
sono i nostri privati interessi, di uomini
0 di chiese o di partiti.
Quando la casa brucia non si sta più li
a discutere di chi è il torto, si salva tutti,
anche il colpevole, se c’è. Caso mai si riprenderà la discussione dopo, quando 1 incendio sarà spento.
Non è vero che non possiamo fare nulla,
perchè Dio c’è ancora! Egli ci chiede soltanto di fare quel che ri comanda, anche
Se siamo pochi o se è poca cosa.
Cinque pani hanno bastato a sfamare una
moltitudine. Non sappiamo come, ma sono stati buflScienti, e per la fede di Paolo
sulla nave naufragante tatti sono stati salvati.
Ma chi ci darà ascolto? Chi baderà a noi
che siamo cosi pochi? Nessuno, di certo,
se saremo come gli altri, ma molti se sapremo essere fedeli a Dio.
Per questo noi vogliamo metterci assieme, per cercare la via di qi^esta fedeltà,
per praticarla ancora tutti assieme.
Chi ci darà ascolto ?
Questo ultimo tema è stato ripreso ed
esaminato dal Pastore di Frali: Aldo Comba.
Il fatto di essere pochi evangelici in Italia avrebbe valore per un calcolo politico
dove ogni persona conta per un voto, ma
non nel campo spirituale dove ognuno vale per quel che dice e per come lo sa dire.
E questo è il punto importante: che cosa dire?
Quale è la vera parola? Non come quelle generiche, magari vere, ma inutili che
la gente dice in occasione di un lutto.
Spesso non sappiamo quale sia. Eppure
l’Evangelo la dice!
Occorre quindi tornare ad esso, non da
beghini, ma da gente che lo conosce per
metterlo in pratica e viverlo quotidianamente e che può così capire la Parola che
esso dice per questa e quella situazione e
può anche ripeterla agli altri.
Ed è una parola di amore.
Ma questo non serve a nulla! Se ho una
difficoltà con il padrone, tutto il mio amore
cristiano non mi eviterà di essere cacciato
fuori, se lui lo vuole!
Certo, predicando e vivendo questo amore, a Gesù Cristo la gente ha sputalo addosso ed ha fatto tutto quello che ha voluto e lo ha crocifisso. Ma questo non ha impedito che fosse proprio questo amore beffeggiato ed umiliato a vincere il mondo intero.
Questo è vero anche oggi. E’ l’unica vera
forza di cui possiamo disporre in questa
contingenza.
Ma questo amore deve essere vissuto.
ramnin nnr la menlaiiii»
Non vivere col piede in due staffe come
spesso facci&mo: parlare di amore e vivere
da egoisti e da violenti.
Davanti a noi vi sono due vie: quella
del mondo con i suoi affari, il denaro, la
potenza, le armi, e tutto il resto, e quella
di Gesù Cristo che pure conosciamo.
Ci è necessario di scegliere, non solo per
noi, ma per tutto il nostro mondo che dalla noslra fede o dalla nostra incredulità potrà essere aiutato o potrà essere tradito.
Ed in questa decisione ci sia presente
quella parola dell’Antico Testamento che
Dio ha detto al suo popolo: Ecco io ti ho
posta davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la
vita affinchè tu viva » (Deut. 30: 19}.
Accenni al
problema del lavoro
Forse la novità delTincontro o la gravità
del soggetto ha trattenuto i nostri fratelli
da uno scambio di idee su questo argomento, che non per questo è stato meno sentilo
e seguito da tutti.
Assai apprezzato è stato pure l’intervento
del Presidente dell’Assoeiazione degli uomini di Pomaretto, sig. Jahier, il quale ha
parlato del problema del lavoro.
Esso può essere una benedizione; ma anche un segno di maledizione. E che possa
essere realizzata la prima alternativa occorre che la dignità umana del lavoratore sia
rispettata in ogni modo.
Con molti esempi pratici egli ha mostralo come questo avvenga e non avvenga nel
campo del lavoro agricolo e di quello industriale.
Ci siamo così potuti ricollegare a quanto
era stato detto dal Pastore Comba, e cioè
quanto fondamentale sia anche in questa
particolare relazione umana di lavoratore
e di datore di lavoro, l’assenza o la presenza dell’amore di Gesù Cristo che riconosce
nell’altro uomo il fratello da amare e servire.
E per finire, un plauso ed un vivo compiacimento per la Banda di Frali che ci ha
allietalo con le sue esecazioni che ei hanno anche permesso di cohstatare la notevole preparazione e l’ottimo insieme di questo nostro complesso pralino.
Durante l’estate non è stato possibUe aprire un Ornale senza dover
fremere di dolore, leggendo i titoli di
cronaca.
Infatti ogni giorno numerosi incidenti automobilistici e tragedie alpinistiche hanno funestato la cronaca.
Per le sventure motoristiche che insanguinano ogni giorno le strade c’è,
se non altro, l’attenuante della necessità del traffico. Su strade insufficienti,
con traffico ognor crescente, è comprensibile che accadano incidenti dolorosi. Si cerca di limitarli in mille
modi — non ultimo col cercar di convincere certi guidatori a non considerare le strade come piste sportive ed
a tener conto delle proprie respon^bilità verso il prossimo —; ma è indubbio che ci sono — dato 1 enorme
movimento motorizzato — delle fatalità che possono agire al di là della
volontà umana, e determinare incidenti talvolta tragici, senza che sussista una vera e propria responsabilità
di chi guida.
Ma le numerose tragedie alpine non
dipendono dalle necessità della vita
moderna : esse appartengono spesso
ad una categoria diversa e vanno esaminate con criteri diversi.
Non si può neppure dire che nascano dall’amore della montagna che
non ha — spesso — niente a che vedere con esse. Perchè l’amore per la
montagna porta con sè pericoli assai
limitati e consiste essenzialmente nella ricerca dei godimenti che uno prova nell’elevarsi verso le vette, nel ricercare le rudi bellezze dei monti, nel
respirare l’aria pura, nel contemplare
spettacoli e panorami fantastici. Le
sane fatiche dell’alpinismo portano
con sè una quota limitata di pericoli
che appaiono giustificati a chi li affronta coscientemente e talvolta con
l’aiuto dell’esperienza di montanari
pratici della montagna.
Quello che produce le innumerevoli tragedie non è l’amore della montagna ma il desiderio di sfidare i pericoli delle difficili ed acrobatiche
ascensioni, che in questi ultimi decenni si è venuto intensificando in base ai
progressi della tecnica delle ascensioni. Questa smania di vincere ogni difficoltà — anche quelle sovrumane —
DALLE NOSTRE CHIESE
fJìsite estive
alla Chiesa di Milano
I mesi estivi rimangono i classici
mesi dei viaggi turistici e in quella
stagione numerosi stranieri vengono
in Italia. Evidentemente vi sono fra
di essi dei credenti i quali hanno non
solo la preoccupazione di visitare im
paese sconosciuto, ma anche di prend re contatto con credenti di altre
nazioni. E’ per questo che, a varie n
prese, abbiamo avuto, come ospiti
della nostra Chiesa, dei gruppi di
stranieri che desideravano partecipare al nostro culto o prendere contât
to con la nostra comunità.
Abbiamo avuto al principio di ago
sto un gruppo di Moimoniti che ha
voluto prendere parte al nostro culto,
la domenica seguente era un gruppo
di giovani francesi : alla fine del me
S3 di agosto un gruppo di Svizzeri ha
voluto visitare la nostra Chiesa e
prendere contatto con la nostra Comunità, ed ancora nella ultima setti
mana di settembre una trentina di
giovani della Svizzera tedesca è venuta per passare una giornata in nostra compagnia. Non possiamo non
ricordare come queste visite siano utili per noi e speriamolo per i fratelli
che vengono da noi: la conoscenza
reciproca ci aiuta a vivere più serenamente il nostro cristianesimo, il senso di fraternità che ci congiunge a
quelli che vengono a trovarci ci porta
più facilmente a realizzare come 1 umanità sia una e come i credenti debbano essere ovunque il sale della terra.
CULTURA RELIGIOSA.
Coi mercoledì 23 ottobre, sono state riprese le riunioni di cultura reli
^ Il programma che abbiamo scelto
per quest’anno è fissato in queste linee; studieremo assieme i punti ai
contatto ed i punti di antitesi che vi
sono fra mondo cattolico e mondo
protestante. Contiamo seguire la stessa linea direttiva del passato: distnbuiremo di volta in volta un dattilo
scritto che riassuma quanto è 1 argomento della conversazione del giorno
e inizieremo ogni riunione con un
breve studio biblico pesando poi alla
discussione dello specifico argomento
scelto per la riunione. Pensiamo che
ii tema di studio di quest’anno sia di
notevole attualità e d^bba interessare
molte persone. |
Da Trieste
Rivolgiamo il nostro SALUTO al
Past. Giambarresi, che si trova attualmente nella sua nuova sede a
Pachino (Siracusa); dopo essere stato consacrato all’inizio dello scorso
Sinodo, egli ha terminato il suo breve ministero fra noi. Lo ringraziamo
per il contributo vivo ed attuale che
ci ha dato e auguriamo ogni bene a
lui ed alla sua famiglia.
L’UNIONE GIOVANILE ha ripreso
le sue attività nominando il suo Co
mitato: Presidente, Clara Pioppi,
membri, Giancorrado de Escher e
Erica Debelli. Le riunioni hanno luogo regolarmente ogni mercoledì dalla
i9 alle 21. In settembre una gita a
Venez’a ha permesso di fare nuove
amicizie con i giovani evangelici di
quella città. E’ in preparazione una
recita, messa però ora in difficoltà.,
dall’asiatica!
Un gruppo di sei giovani ha par^e
cipato quest’anno al Campo Unioni
sti ad AGAPE ed ha fatto un rapido
giro nelle Valli Valdesi. E’ stato il
primo contatto, molto utile per chi
vi ha partecipato. Si spera, l’anno
prossimo di essere più numerosi, oppure già per il campo invernale?
li 1.0 NOVEMBRE ha avuto luogo
a Gorizia l’annuale CONVEGNO DEI
RESPONSABILI, ormai tradizionale,
li Convegno ha avuto imzio con un
culto, alle ore 10 nella Chiesa di Go
rizia seguito da una conferenza del
Fast. Girardet sul tema: Noi e la
Chiesa Cattolica, e da altri interventi Il Convegno si è concluso nel pomeriggio.
I SINODI VALDESE E METODISTA hanno affrontato seriamente
quest’anno il problema del lavoro co
comune, verso una completa integrazione delle due Chiese. In attesa che
i piani di massima siano esaminati e
adattati alle varie situazioni, cercheremo di realizzare quest’anno una
maggiore collaborazione locale. Il Pastore Samuele Carrari predicherà una
volta al mese a Monfalcone e anche
a Trieste si avranno più frequenti
scambi di pulpito. Prossimamente j
Consigli di Chiesa delle Comunità
Valdese e Metodista si riuniranno' insieme per coordinare il lavoro comune nel prossimo anno.
L’estendersi del lavoro della nostra
cemunità ci invita a considerare con
la massima serietà la lealtà del sacerdozio universale, come è riaffermate
dalla Chiesa evangelica. Occorrono
dei predicatori per Monfalcone e la
diaspora, per le riunioni di famiglia
e, occasionalmente, anche per il culto domenicale; occorrono monitori e
fratelli in grado di impartire una
semmaria istruzione religiosa a bambini e adulti; occorre visitare i soffeienti e i soli, testimoniare ai simpatizzanti e qualche volta affrontare
discussioni e polemiche. Dove trovarli?
Risponde l’Evangelo: nella Chiesa
stessa. Questo non è il compito di
specialisti (tm pastore e poi un altro
e un altro ancora) ma dì tutta la co
munità. I doni vendono dati a tutti
i credenti, in forma diversa, per ministeri differenti. Non dobbiamo sof
focarli, ma svilupparli.
A questo scopo sarà istituito que
sfanno un Corso per R^ponsabili
Vogliamo sviluppare i doni, attraverso un’adeguata preparazione: considerando insieme i compiti della Chiesa nel nostro tempo, e il modo di
adempierli. Per questo occorrerà certamente im impegno e imo sforzo,
poiché non è possibile prepararci seriamente per qualsiasi cosa senza impegno nè sforzo. D’altra parte il Signore ci domanda di seguirlo, cioè
dedicargli tempo e energie. I Cors’
per Responsabili saranno perciò delle
vere e proprie lezioni: saranno indicati dei libri e alla fine dell’anno un
esame permetterà di renderci reciprocamente conto del lavoro svolto e del
grado di preparazione e maturità
raggiunti.
nasce da istinto sportivo unito alla
smania che porta l’uomo a cercar sempre nuove difficoltà da superare. Ma
nessuno potrà sostenere che esso abbia in vista un progresso utile all’umanità, un miglioramento che rechi vantaggi agli uomini.
* * *
Oltre ad aver la sua origine nell’istinto sportivo e nel desiderio di superare difficoltà sempre più ardue, esso è spesso determinato anche dalla
vanità individuale, dalla smania di
vedere il proprio nome nel giornale,
da un errato concetto dell’eroismo,
che non appare giustificato quando
non sia determinato da ragioni nobili
o da necessità generose.
Esporre la propria vita per uno scopo nobile, per la difesa del prossimo,
per un ideale, è cosa giusta. Ma esporre la vita senza giustificazione obbiettiva, per la sola vanità, per la ricerca
di vani applausi, non appare cosa lecita e degna d’encomio. Pèrchè la vita
non ci è data perchè la disprezziamo
coll’esporla inutilmente, ma perchè ce
ne serviamo per fini nobili e necessari.
Senza contare, poi, che certe sfide
alla morte lanciate spesso senza uno
scopo e senza doverosa prudenza, in
un’assurda ricerca — a qualunque costo — degli applausi della folla incosciente, coinvolgono anche il rischio
mortale di chi si sentirà in dovere di
correre al soccorso di chi si trova in
pericolo per la propria imprudenza.
Non solo quelle sfide al pericolo
portano spesso tragiche conseguenze
per chi lo affronta in una forma di
semi-suicidio : ma implicano pure
una forma di potenziale omicidio coll’imporre al prossimo di affrontare
pericoli inumani nel soccorso che la
generosità del cuore umano rende
inevitabile.
Siamo convinti che se i giornali anziché esaltare certe forme di rischio
inconsiderato, tacessero sistematicamente le folli avventure di chi cerca
ad ogni costo notorietà, il numero
delle vittime non della montagna, ma
della ricerca del pericolo InutMe in
montagna, diminuirebbero subito, senza che l’amore della montagna abbia
a risentirsene.
Noi comprendiamo benissimo l’istinto sportivo che spinge la gioventù
a cercare di superare difficoltà sempre maggiori ed a lottare con tutte le
forze, affrontando anche pericoli. Una
gioventù che non amasse queste lotte
non sarebbe normale. Ma ci sono certe forme di sport alpino che — per il
loro carattere d’inutilità e per gli eccessivi rischi funamboleschi — non
appaiono giustificate.
Purtroppo l’istinto di crudeltà che
spinge le folle ad accorrere a vedere
le folli acrobazie degli specialisti (senza rete di protezione) nei circhi, continuerà a spingere giovani atleti a rischiare senza alcuna utilità, la vita,
incuranti delle angoscie delle loro famiglie.
Il vero amore della montagna è ben
diverso e ben più nobile. La montagna sviluppa nell’uomo, con i suoi ragionevoli pericoli, il coraggio e la
perseveranza. Non allontana da Dio
e non spinge alla ribellione contro alle sue leggi; anzi lo avvicina a Dio
nella contemplazione del creato.
Come scrive il Salmista (Salmo 8):
« Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che
tu luti disposte; (io mi dico) che cos’è
ritorno che tu ne abbia memoria ed
il fìgliuol dell’uomo che tu ne prenda
cura? »
Paolo Bosio.
Mondo ecumenico
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha accolto 5 nuovi membri portando così a 170 il numero delle Chiese
evangeliche, anglicane ed ortodosse,
che ne faranno parte. Queste cinque
chiese si trovano in Africa orientale,
nella Giamaica, in Birmania, negli
Stati Uniti ed in Indonesia.
Negli Stati Uniti due chiese fin’ora
separate hanno deciso di unirsi, si
tratta della Chiesa Evangelica Riformata degli U. S. A. e delle Chiese
congregazionaliste. (U. P. E.).
4
G. MIEGGE
La sapienza di Dio
Brevi testi e letture
di Storia del Cristianesimo
L. 430
Claudiana - Torre Pellice
Valli Valdesi
Dì palo in frasca
Gli abitanti della luna
« La rivelazione, contenuta nella
Bibbia e nella tradizione, tace al
riguardo: non dice nè sì nè no. Ma
se la rivelazione tace, la teologia
può emettere le sue ipotesi ». Così
afferma Domenico Grasso in « Gente », a proposito della possibilità
che un futuro satellite artificiale
scopra gli abitanti della luna o di
altri astri,
E quali sono le ipotesi della- teologia? Che se esistono altri « uomini », essi sono fuori del piano di
provvidenza concepito da Dio per
noi. Essi potrebbero trovarsi ancora
nello stato di grazia in cui erano
Adamo ed Èva prima della caduta
(sia perchè non sottomessi come loro ad una prova, sia per averla eventualmente superata con successo).
OppiUTe potrebbero essere anch’essi
« caduti », e in tal caso « Dio li ha
redenti in uno dei tanti modi possibili, oppure li ha lasciati nel loro
peccato come avrebbe potuto fare
coi nostri progenitori ». Oppure ancora, essi sono stati creati senza un
destino soprannaturale, in condizio
ni puramente naturali, nelle quali
« alla base della vita religiosa e morale ci sia solo l’osservanza dei dieci
comandamenti e non anche la legge
del Vangelo, cioè la legge della ca
rità ». « Impossibile dire quale ipo
tesi Dio abbia scelto ».
E’ anche difficile seguire il pensiero dell’autore in tutti questi «distinguo » del pensiero cattolico, e
capire come ci possa essere una «vita religiosa» senza un « destino soprannaturale », e come l’uomo «naturale» possa mettere in pratica i
dieci comandamenti che sono la manifestazione visibile della redenzione. Meno male, comimqne, che la
teologia (romana) permetta di accettare la possibilità che esistano altri esseri viventi fuori della terra
senza mandare gli scienziati sul rogo o al confino (Galileo Galilei insegni!).
« Con Roma »
E’ il titolo di un « periodico cattolico per la difesa della fede », i
cui redattori sanno evidentemente
che... la miglior difesa è l’offesa.
Le quattro pagine quindicinali sono tutte interammite dedicate a argomenti di trita polemica, che vanno da presentazioni tradizionali dell’origine del protestantesimo, a dialoghi immaginari tra « protestanti »
che — vedi un po’ il caso! — arrivano alla conclusione che la verità è
nel cattolicesimo (ma che peccato
che siano dialoghi immaginari!). Il
tutto infarcito di testi e citazioni bibliche « ad usum delphini ».
Ci domandiamo quale presa possano fare sul pubblico questi argomenti. Per conto nostro concordiamo con il fratello che ci ha mandato questo documento polemico osservando che « il pubblico moderno
è scettico, scanzonato e apatico su
tutto, e pertanto anche sui problemi religiosi ». Mentre una volta
r« Asino» di Podrecca, famoso settimanale anticlericale, tirava 200
mila copie, oggi l’Italia è l’unico
paese europeo ad avere 4 quotidiani sportivi, e la più grande tiratura
(1 milione di copie) è di « Grand
Hotel », noto settimanale a fumetti.
Ci domandiamo anche quale può
essere il movente di una così intensa campagna antiprotestante, e per
essere precisi, in quale proporzione
vi concorrono l’aggressività del protestantesimo e il sentimento di inti
DALLE PARROCCHIE DELLE VALLI
Bobbio Pellice
Quest’autunno, la morte non sembra darsi tregua; fìn’ora, essa si è
soprattutto accanita contro i vecchi.
In questi ultimi giorni, tre focolari
sono stati provati da dolorose separazioni :
Martoglio Giovanni del Lausarot,
si è addormentato nel Signore il 24
ottobre, dopo una lunga malattia sopportata con fede e rassegnazione cristiana. Egli aveva 58 anni.
Artus Davide del Podio è stato tolto alla sua famiglia, quasi inaspettatamente, il 26 u. s.
n 3 novembre, una imponente folla accompagnava all’ultima dimora
terrena le spoglie mortali di Pontet
Stefano, del Oapoluogo, all’età di 74
anni. Egli fu mutilato di una gamba
durante la prima guerra mondiale e
fu a capo del nostro Comune per sette anni. Lascia il ricordo benefico di
credente fedele, di pietà non finta,
di bontà di cuore. Tutti quelli che
1 hanno conosciuto l’hanno amato.
A tutte le famiglie colpite dal lutto, nnnoviamo l’espressione della nostra sincera, cristiana solidarietà nel
dolore.
Pinerolo
In occasione della commemorazione della Riforma, domenica 3 novem
bre, si è proceduto all’inaugurazione
delle nuove vetrate del tempio, opera
darte finemente eseguita dal nostro
ftatello in fede, pittore Vincenzo
Taccia, della Chiesa di Torino.
Dopo la predicazione, il Pastore ha
pronunziate alcune parole di circo
stanza per sottolineare l’importanza
dei restauri che rinnovano in parte
li locale di culto, giovando in tal modo alla sua bellezza ed a quella atmosfera di raccoglimento che si richie
de là dove la comunità si riunisce per
1 adorazione e la lode di Dio.
Le vecchie tendine, cariche di anni e di acciacchi, sono scomparse; le
lunette, fino ad ora invisibili perchè
coperte di stoffa, sono adesso acquisite e arricchiscono la linea architet
tonica aH’intemo dell’edificio; la ricchezza e l’armonia dei colori d°ll^
nuove vetrate sono oggetto di ammi'
razione e di apprezzamento.
Nel suo breve messaggio, il Past
ha ringraziato e complimentato il
pittore Taccia, presente al culto, per
la felice riuscita del suo lavoro artistico. Ed ora, ai membri della comunità, non possiamo fare altro che ripetere con il salmista: «Venite, cantiamo con giubilo aH’Etemo, mandia
mo gridi di gioia alla rocca della nostra salvezza. Presentiamoci a lui con
lodi, celebriamolo con salmi ! ».
In occasione dello stesso culto, è
stato battezzato il piccolo Ribet Gi’annicolò (Miradolo).
Domenica 10 novembre, alle ore 14
e 30, l’Assemblea di chiesa è convocata a Pinerolo per l’esame di alcuni
argomenti all’ordine del giorno. I
parrocchiani vi intervengano nume
rosi.
Pramollo
soro uniti in matrimonio: Beuv
Eli (Pellenchi) e Long Ada (Ciotti).
Rinnoviamo loro ie nostre felicitazioni ed i nostri auguri più sinceri.
Es'i si sono stabiliti alla Roccia di
S Germano; possa anche la loro casa essere fondata sulla roccia di Cristo.
E’ giunta anche quassù ,ed ha già
tatto numerose vittime, la famosa
« asiatica ». Per fortuna il suo decor
so è benigno e finora tutti i colpiti
se la cavano abbastanza facilmente e
abbastanza presto.
Auguriamo a coloro che ancora sono influenzati una pronta guarigiorie ed a quanti non sono ancora sta
ti colpiti... di potersela passare liscia.
L’autunno, proprio magnifico, ha
concesso a tutti di terminare presto
la semina e di sbrigare molti di quei
lavori che negli anni scorsi si protraevano qualche volta fino a molto
tardi. Anche i lavori del cantiere
scuola hanno continuato regolarmente e un po’ alla volta la strada sale.
E’ incominciato il grande giro che da
Teikerrnà dovrebbe portare ai Pellenchi. Nutriamo la s^ranza che mentre piano niano si progredisce, da
qualche parte si stia maturando « la
grande spinta» che farà giungere la
strada fino alla Ruata.
L’assemblea autunnale della Chiesa si è riunita domenica 27 ottobre,
fermando soprattutto la sua attenzione sopra questo argomento : frequenza ai culti. Questo argomento
verrà ripreso nelle riunioni quartierali che stanno per ricominciare.
L’Amministrazione Comunale ha
deciso la costruzione di un moderno
edificio scolastico, con annesso alioggio delle Insegnanti, sui luogo del
vecchio municipio, a Ruata.
Piaudiamo vivamente a questa iniziativa e ci auguriamo di poter vedere presto realizzata quest’opera.
San Germano Chisone
Nel corso dei mesi estivi i nostri
culti hanno annoverato la partecipazione di un numero insolitamente
elevato di villeggianti. Abbiamo anche avuto il privilegio di godere di
una notevole varietà di predicatori.
Fra le riunioni estive all’aperto segnaliamo quella organizzata, con
molto successo, a Villar Porosa.
Con l’arrivo dell’autunno, abbiamo
ripreso le consuete attività ecclesiastiche alcune delle quali sono già ben
avviate. Alla S. D. erano presenti,
domenica scorsa, 70 bambini, pur
imperversando l’influenza. I corsi
di catechismo, l’U. G., la Corale, la
Società delle signore hanno ripreso
le loro attività. Anche quest’anno ab
biamo programmato le nostre riunio
ni per giovani sposi che hanno incontrato successo lo scorso anno.
Il Concistoro ha deliberato di istituire una nuova attività che racco
mandiamo, fin da ora, all’attenzione
di tutti. Quanto prima il pastore
inizierà a Villa la domenica sera (ore
20,30) delle riunioni quindicinali nel
corso delle quali verranno esaminati
i punti fondamentali della nostra fede. L’esposizione del pastore sarà seguita da imo scambio di idee. Verrà
quindi condensato, in alcuni punti
il lavoro fatto in comune. Ci auguriamo, fin da ora, che molti si preparino con serietà ed impegno ad un ri
pensamento della loro fede con la
guida di alcune pubblicazioni che verranno tempestivamente indicate.
L’Assemblea di Chiesa del 37 Ottobre ha preso atto, con compiacimento, dell’avvenuta trasformazione della
piazzetta antistante il tempio ed
esprime all’amministrazione comimale la sua riconoscenza. L’Assemblea
ha anche preso! atto dell’avvenuto
rinnovamento dell’arredamento didattico del nostro Asilo Infantile con
una spesa di oltre L. 100.000. Purtroppo non siamo riusciti fin qui che a
coprire una metà della spesa sostenuta. I lavori esterni di costruzione della Nuova Sala per le attività parrocchiali sono terminati. Dobbiamo ora
pensare ai lavori di rifinitura interna, preoccuparci ¡dell’impianto di riscaldamento e di tutto l’arredamento. L’anno venturo speriamo di avere
a nostra dispo^one quell’ampio lo
cale che ci permetterà così di potenziare alcune attività ecclesiastiche.
Battesimi. — Beux Loredana di Erminio e di Malan Erica (Gaydou).
Bounous Claudio di Eraldo e di Martinat Alda (Gondini). Germanet Renata di Edmondo e di Vinçon Elena
(Savoia). Costabel Danilo di Edoardo
e di Godino Ivonne (Villar Perosa).
Ribet Annalisa di Valdo e di Bisset
Irma (Pian). Gardiol Nadia e Robich
di Alberto e di Martinat Edith (Porte). Serre Daniele di Samuele e di
Jahier Enrica (Villar Perosa). Peyronel Roberto di Aldo e di Peyronel
Nelly (Villa).
Matrimoni. — Bergeretti Mario e
Long Nicola Maddalena. Ribet Renato Ettore e Beux Rita, ricacci Guido
Piero e Long Giuseppina. Sappei Bruno e Torres Liliana. Long Edvi e
Comba Rosa. Zanghi Giovanni e Bounous Iole Emma Silvia. Bouchard Aldo e Giraud Rita Silvana. Rostan
Ezio e Sappé Neilina. Besson Giulio e
Pontet Albina. Gerlero Maurizio Alessio Maria e Plavan Bianca.
Nozze d'oro. — Il sig. Beux Carlo e
la suo Signora (Gianassoni) circondati dalla loro bella famiglia, hanno
festeggiato ultimamente i loro 50 anni di matrimonio. Li abbiamo visti
con piacere al culto domenicale ed
auguriamo loro cigni bene.
Funerali. — Monti Celeste (Asilo)
di anni 92. Comba Giorgio di Simone
(Villa). Travers Anna Caterina (Asi
lo) di anni 74. Boino Amalia in Ma
lan (Asilo) di anni 74. Rivoira Susan
na in Besson (Provenzali di anni 59
Costantino Anna Lidia (Asilo) di an
ni 81. Revel Clotilde (Villa) di anni
84. Costantin Luigi (Saret) di anni
68. Comba Ezio (Ciampetti) eli anni
20. Balmas Susanna ved. Bert (Berti
di anni 84. Casale Giovanni (Asilo)
di anni 95.
Questo lungo elenco di nomi, ci parla delle gioie e delle prove attraverso
le quali sono passate non poche famiglie della nostra comunità.
Nuovi focolari si fondano, tenere
creature che ricevono il S. Battesimo
e che sono una speranza per le loro
famiglie e per la Chiesa...
Sono anche state, purtroppo, partiticolarmente numerose le prove ed i
crudeli distaccali, talvolta inaspettati.
Nel rallegrarci con quelli che sono
nella gioia, non vogliamo dimenticare gli afflitti e chiediamo al Signore
di consolarli e di dar loro la certezza
che in Lui abbiano « la risurrezione
e la vita ».
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pabblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955.
ma debolezza della chiesa romana.
Quegli devono essere difatti i moventi che scatenano un così intenso
contrattacco. Porse il colosso dalla
testa d’oro si accorge di avere i pieimpa.stati di argilla?
Cristiani della domenica
Ancora una volta su « La Stampa » leggiamo (23-10-57) una coraggiosa diagnosi della religiosità
dell’uomo moderno. E’ A. C. Jemo
10 che osserva come gli uomini .abbiano accolto la notizia del primesatellite artificiale con una reazione istintivamente « laica », o mate
rialista. E giunge alla conclusione
che in fondo noi ((cioè, credo, gli
italiani) viviamo in una concezione
religiosa « greco-romana » e « eminentemente terrena ». « Disabituati
non solo a linguaggi teologici, ma
ad ogni economia che non sia tutta
terrena, finiamo di considerare pressoché equivalenti bontà, moralità,
11 cercare Dio e l’esserGli cari ». E
in fine: « Il problema dei limiti e
dei destini dell’uomo non è tra i più
2>resenti ai contemporanei. Molti di
questi, che sono persuasi di una
propria radicata religiosità, nell una o nell’altra confessione, se si
raffrontassero ad uomini di altre generazioni, dovrebbero riconoscersi
profondamente laici ». Che è dire
che molti contemporanei, sia protestanti che cattolici, sono «cristiani»
la domenica (se pur vanno al culto
o alla messa) o sui censimenti (99,
81% di cattolici in Italia!), ma non
le sono più nel loro pensiero, nella
loro condotta, nelle loro relazioni
sociali. Italia —- terra di missione.
b. c.
Giovani Chiese
In molti paesi dell’Africa o dell’Asia si assiste a una rapida evoluzione
della .situazione sociale e politica:
paesi che prima erano colonie hanno
ottenuto o stanno ottenendo l’indipendenza. Parallelamente a questo
sviluppo evolve anche la situazione
ecclesiastica ed in particolare molte
comunità evangeliche che erano fino
ad ora dirette da missionari europei
si stanno a poco a poco trasformando in Chiese autonome, dirette da
credenti africani od asiatici. Abbia
mo informato recentemente circa gli
avvenimenti del Camerum e della
Tailandia. Ci riferiamo oggi al fatto
che la Chiesa unita del Canada che
esercitava un’opera missionaria in
India consegnerà prossimamente alla Chiesa Unita dell’India del Nord
un complesso di 200 stabili (chiese,
scuole, ospedali ecc.) che sono stati
costruiti durante gli ottanta anni in
cui quella missione ha lavorato in
India. Questo corrisponde alla linea
di condotta che la missione canade
G. STEINBERGER
Piccole luci
sulla via dei discepoli di Cristo
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se ha sempre seguito: quella cioè di
favorire il soi^ere di dirigenti indiani che prendessero in mano essi stessi il lavoro missionario.
Nell’isola di Madagascar su cinaup
nulioni di abitanti vi è im milione di
evangelici che sono stati condotti alla fede dall’opera di gruppi di diverse
società missionarie inglesi, norvegesi, francesi ed americane. Da tempo
si sta svolgendo im lavoro tendente
ad unire tutti questi credenti in una
^Ica chiesa evangelica: si pensa che
tra due anni la chiesa unità sarà un
fatto compiuto. (S. OE. P. I.).
a. c.
La famiglia del Compianto
Comba Ezio
commossa per le dimostrazioni d'
di simpatia ricevute in occasione della dipartenza del suo caro, ringrazia
tutti coloro che, in qualsiasi modo, le
sono stati vicini al momento del suo
grande dolore.
Un ringraziamento particolare va
da al dott. Bertolino ed alla sig.ra
Balmas Ilda.
S. Germano Chisone, 17-10-57.
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