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„ ANNO LXXVl
.Torre Pellfce, 29 Marzo 1940-XVIU
N. 13
L ECO DELLE
— ■«•fiIII-111 I--, I, '*;|f
RjSpett. Biblioteca VÌWesÌ
TORRE PELLICE
SeMimsraala» d«lla jChi«
ABBONAMENT
Italia e Impero .... Anno
Parrocchie del Primo Distretto . »
Estero . . . . . »
L. 15 — Semestre L. 8
. 12 — * *7
. 25 — » » 15
Nulla sla più forte della vostra fede ! *
(Gianavello)
Dlrellor* : Prof. Glllo COITABCL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Towie Peluce
R E D A ZI ON E : Via Arnaud, 27 - Tokrb Pelucb
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Centi'iSO la copia
«
N
I
(Doppiezza d’anino e aniti
» ...uomo d’animo doppio, instabile
in tutte le sue vie».
Ep. Giacomo I, 8.
t Questo testo ci indica il mezzo per
raggiungere l’armonia e la concordia, le
quali insieme unite generano la pace.
Per raggiungere una mèta, basta unità
'd’intenti : i mezzi pratici possono essere
differenti. L’unità esteriore può essere
imposta con la forza, ma non è conforme all’Evangelo. Quante crepe si potrebjsbero scoprire in certi edifici umani che
fepure presentano una vernice di unità !
r Consideriamo due cristiani che hanno
sottoscritto la stessa professione di fede,
attraverso le stesse lenb. La pietra toccasana è la Parola di Dio : mettendo, in
I
0 due soldati che hanno prestato il .medesimo giuramento: uno può essere sincero, deciso a tutto pur di non rinnegare
la propria fede od il proprio giuramento,
mentre l’altro può essere pronto a tradirli, anche se le sue pratiche esteriori
0 la sua uniforme sono perfettamente
identiche a quelle del primo.
Vi può essere divergenza sui metodi :
non è detto che tutti debbano vedere
lenti. Li
i Dio :
^ j)ratóea Pmpflffi--cbe,,essa ci .detta; /queste
‘ cemento potente condurrà allá vera unità.'
Quanti cristiani sono una cosa durante
la loro attività settimanale, qualunque
essa sia, e poi la Domenica rivestono
come un altro abito, assumono un altro
carattere quando si recano in chiesa!
Questa doppiezza, che altro non può essere che ipocrisia, deve scomparire :
chiediamone la forza a Dio !
Nostro dovere è di cercare di essere
uomini e donne tutti d’un pezzo: l’esterno
deve essere un fedele riflesso deH’interno.
Volendo veramente l’unità, i mezzi per
attuarla verranno da sè. Supponiamo che
l’unità si trovi su, una vetta: per raggiungere la vetta, è forse necessario che
.tutti seguano lo stesso sentiero? Pur salendo per sentieri apparentemente oppor
sti, tutti si avvicinano gli uni agli altri,
'7£’-.finché tutti si incontreranno sulla vetta
agognata.
■Ì0 La società è composta di uomini, ma
se questi sono doppi di animo, se nei
loro cuori alberga la discordia, a maggior
4' ragione non potranno aver pace gli uni
con gli altri. Siano banditi rancori ed
A' ‘egoismi, e vincendo questi alleati del
male noi diventeremo collaboratòri di
Dio.
La doppiezza d’animo implica instabilità in tutte le espressioni della vita,
dice l’Apostolo Giacomo. In quanto a
differenze dogmatiche, perchè non ci potremmo ugualmente amare? L’uomo non
può conoscere che un lato della verità ;
le formule nelle quali egli questa verità
cerca di esprimere possono essere caduche, ma se la sostanza è divina, essa
rimane imperitura.
Cerchiamo di procacciare l’unione nella
famiglia e nella chiesa, tollerandoci a vicenda. L’amore farà scomparire le doppiezze d’animo e condurrà a quella pace
che sopravanza ogni intelligenza (Fllìppesi IV, 7) e che conosceremo appieno
quando saremo giunti ai piedi del trono
della grazia ! f GiOV. DaN. MauRIN
(1858-1939).
11 nuayo Tempio
Valdese di Messina
. !
■jis::- •
■ . ' 'Vìi.. .
Messina, città nuova
Delle grandi ctttà d’italia — se se ne
eccettuino le città delle bonifiche —
Messina è senza dubbio la più giovane.
Ha trentadue anni di vita, e, come la
fenice, rinacque dalle sue rovine. Notte
tremenda del 29 Dicembre 1908, in cui
la terrà, 11 hiarè e il, cielo si allearono
per distruggere la perla dello stretto...
1940: le ultime baracche, triste residuo delle provvisorie abitazioni dei Sinistrati — ha detto il Duce — debbono
scomparire. Ed esse scompaiono; l’edilizia moderna, antisismica, le sostituisce.
Anche i Valdesi di Messina hanno
sgomberato la loro chiesa-baracca, ove
ininterrottamente si susseguirono i culti
evangelici, daH’iramane disastrò in poi.
L’umile chiesetta in legno, che servì al
Signore ed ai suoi fedeli per trentadue
anni, l’ultima Domenica di Febbraio, per
Tultima volta, vide riuniti i fedeli entro
le sue pareti, attorno alla Tavola Santa.
Un periodo di tempo, come una vita. Che
si chiude : coi suoi sorrisi e le sue lagrime. Basti ricordare ch’esso comprende
l’uragano della guerra mondiale...
^rsei grandi vetrate, che riproducono i
ìnotivi simbolici della fede cristiana l’am
II nuovo lomplo
E’ la mattina del 3 Marzo. Ci avviamo
verso Via Laùdamo, una tranquilla tra^
versale che dà sulla marina, lateralmente
al teatro Vittorio Emanuele. Svoltato
l’angolo, appare la nuova costruzione;.
Consta di due corpi distinti di fabbricati;
l’uno è un caseggiato per abitazioni,
l’altro è la chiesa, separati da un androne
scoperto e chiuso al pubblico da una
cancellata signorile.
Lo stile del tempio, costruito dalla
ditta « Ferrobeton » sotto la vigile direzione dell’ing. Alessandro Albata, coadiuvato dall’ing. Di Stefano, è dichiaratamente funzionale, senza però far violenza
nè alla dignità nè al buon gusto. L’ammattonato, che sostituisce vantaggiosamente l’intonaco, conferisce calore all’esterno, sulla cui facciata si distaccano le
lettere a rilievo bianchissime . Chiesa
Evangelica Valdese », sormontate da un
rosone col candeliere e le sette stelle.
Un porticato separa la scalinata d’ingresso daH’interno propriamente detto.
Entriamo. L’ambiente, sufficientemente
vasto per la comunità che da oggi vi
sarà ospitata, colle pareti in grigio, è
quanto mai simpatico. Ai due lati, per
_Ì)iente riceve la’sua giusta illuminazione,
ì/mentre l’abside, quadrangolare, riceve
. la-sua luce lateralmente da due indovi•■ nate finestre elevate, che fanno incrociare
4 raggi luminosi sul pulpito. L’dluinina"
zione- artifidaJe 'è dafe'dà 4èiBpÌi'd^^^
delabri stilizzati. Come apprendet’emò'^fra
poco, ottima è racustica.
Un solo passo biblico vi si legge, e
precisamente rteirabside: Noi predichiamo
Cristo crocifisso, con sotto una croce,
forse troppo massìccia rispetto allo stile
dell’iscrizione. Tutt’intorno, la classica
nudità calvinistica.
La cerimonia Inaugurale
Ha luogo alle ore 10.30. Nel tempio,
gremito inverosimilmente di fedeli (abbiamo contato circa 400 presenti), provenienti anche da altre Chiese del quarto
Distretto, entrano, in toga, il Moderatore
della Tavola Valdese, prof. Ernesto Comba
seguito dal pastore di Messina e Sovrintendente distrettuale, cav. Seitfredo Colucci, e da sei altri colleghi nel mìnìsterio.
Dopo l’invocazione a Dio, il Moderatore depone sul pulpito la vecchia Bibbia
messinese che nel 1908 fu tratta dalle
macerie del tempio antico (esiste anche,
murato fuori, un frammento deli’iscrizione
valdese del tempio antico: LUCE[t]), ed
annuncia che un’altra consimile Bibbia
è offerta alla comunità di Messina dalle
comunità sorelle del Distretto, il Moderatore, quindi, pronuncia la predica inaugurale sul testo: Questa sarà la casa
di Dio (Genesi XXVIII, 22), un forte
discorso, in cui il professore di teologia
sistematica delia nostra Facoltà, con particolare aderenza all’occasione, delinea,
secondo quella disciplina che è il suo
campo particolare d’insegnamento, i termini entro i quali il monumento che
s’inaugura sarà una casa di Dio : se cioè
vi si ascolterà Iddio — e l’adorazione è
appunto il primo requisito del culto cristiano — se Dio parlerà ai fedeli e si
rivelerà loro — e l’edificazione dei credenti è il risultato di ogni culto in ¡spirito
e verità — e se, per mezzo della preghiera,
del canto, della predicazione, i membri
della Chiesa saranno dei testimoni
dell'Evangélo.
Un fortè e bel discorso, abbiam detto,
sereno, solenne, nel quale non mancano
neppure gli accenni personali. L’oratore
ricorda di avere avuto compagno agli
studi il pastore Adolfo Chauvie, perito
fra le macerie del 1908 con la sua famiglia^ ed il cui spirito Qerto in questa
giornata aleggia fra noi ; e che per una
circostanza affatto secondaria egli, che
avrebbe dovuto nel 1906-07 essere mandato come pastore a Messina, fu invece
sostituito dal Chauvie, che due anni dopo
verrà travolto dal disastro. Misteriose,
vie della Provvidenza, che oggi permette
a lui, coetaneo del Chauvie, dì inaugurare il nuovo tempio nella città risorta!
Il discorso è seguito con attenzione
raccolta dal pubblico e Vamen che lo
chiude è in verità l’amen, il sì, Signore !
di tutti i credenti che si stipano nel locale.
11 pastore Colucci prende quindi in
consegna il tempio, a'^ nome della comunità che egli presiede, e con commossa
voce 1 ingrazia Dio che ha voluto e gli
uomini che hanno potuto, oggi, offrire
tanta gioia ai suoi confratelli di Messina.
Segue., inframmezzato dal suono dell'armonio e del violino, la celebrazione della
Santa Cena, alla quale prendono parte
numerosissimi fratelli e sorèlle, di Messina e di fuori.
Non è possibile, in questo àpazio-.
ricordare tutte le adesioni giunte alla
Chiesa di Messina. Citeremo soltanto il
saluto augurale di S. E. il Prefetto di
Messina e del Podestà del Comune.
Telegrammi giunsero da tutte le parti
d’Italia, e anche daU’Impero: dairAsmara
e da Addis Abeba ; nonché dairestero.
Alla cerimonia era anche presente il
cassiere della Tavola, pastore Guido
Comba, ed il membro laico sìg. Adolfo
Giampiccoli.
Nel pomeriggio, il Moderatore, acconipagnato dal pastore Colucci, si è recato
a deporre un fascio di fiori sulla tomba
del pastore Adolfo Chauvie e dei suoi,
nonché su quella del pastore Messina,
le cui spoglie pure si trovano nel cimitero monumentale di quella città.
Il culto serale
La sera, ha luogo'nel nuovo tempio
un altro culto, presieduto dal pastore
Emilio Corsani. Riunione afiollata, pubblico compatto ed attento. 11 Pastore tratteggia la storia dei tre templi messinesi :
del primo che fu una costruzione provvisoria, del secondo, che fu distrutto nel
1908, e del terzo che è il presente; e
trae dalla loro storia ammaestramenti
spirituali importanti. E particolarmente
interessante è la descrizione di quel periodo di tempo nel quale il pastore Corsani fu a capo della comunità di Messina.
Mentre i fedeli che lo ascoltano rivivono
in colui che parla un po’ della loro storia
passata, comprendiamo la commozione
dell’oratore, cui le circostanze permettono
di trovarsi, a distanza di anni, in un
campo di lavoro che fu il suo per molto
tempo, e che l’onda potente^ dei ricordi
assale, mentre rievoca il passato...
Ed ora, i presenti sfollano. Si raccolgono le prime impressioni sulla giornata,
i primi commenti. — Bel tempio, dicono
gli uni. -- Ce ne vorrebbè uno così anche
a... — osservano altri, intanto, l’infaticabile pastore Guido Comba coglie a
volo, con la sua ottima macchina da presa,
2
L.VECO DELLE VALLI VALDESI
ie scenette che completeranno il suo
prossimo film sulrtnaugorazione del
V tempio di Messina. La gran giornata sta
per terminare, e gli organizzatori messinesi — fra i quali va naturalmente ricordato il Sovrintendente, pastore Colucci
Sono a buon diritto contenti. Tanto
che non sentono più la stanchezza.
Fuori, in Via Laudamo, si raggruppano
i sessanta catanesi, che, al seguito del
V loro pastore, stanno per avviarsi alla
f stazione^ per il ritorno. Il tempio resta solo.
La mole, davanti al cui portale brilla
una gran luce, si innalza nella oscurità
ormai fitta. Non^sembra che debba terminare, poco più su; ma che si elevi
aH’infinito, oltre ii clangore delle cose
- umane, verso il cielo, verso Dio. 0 non
è forse la casa di Dio ?
Uno delle Valli.
»I
(Vedi Eco delle Valli numeri 8 e 9)
III.
J1 posto del Decalogo
Tre cose è necessario conoscere : 1® la
nostra miseria; 2° la redenzione della
nostra miseria ; 3® la riconoscenza che
dobbiamo a Dio per questa redenzione
(Catechismo di Heidelberg - Dom. 2»),
Cominciamo dunque dalla nostra miseria : questa conoscenza fondamentale da
cui sempre ha inizio, nei libri della Riforma, l’istruzione cristiana. La nostra
‘miseria ci è rivelata dalla Legge di Dio.
Anche in questo, nulla di nuovo. II pensiero, lo sappiamo, è di S. Paolo, ed è
uno dei grandi « luoghi comuni » di tutto
il protestantesimo.
A questo punto, ci aspetteremmo di
trovare, come è di solito il caso, l’esposizione del Decalogo. Ma il Decalogo,
qtii, non c’è. C’è il Sommario della Legge.
Il Decalogo, invece, dobbiamo andare a
cercarlo nella terza parte del Catechismo,
quella che tratta della nostra gratitudine
- cioè della vita cristiana. Questa trasposizione, evidentemente intenzionale,
si presta a diverse considerazioni interessanti.
Anzitutto: è vero, che per creare in
noi la convinzione del peccato, il breve
Sommario è non solo sufficiente, ma forse
più efficace dello stesso Decalogo. Di
fronte ai dieci comandamenti è ancora
possibiie pensare come il giovane ricco :
queste cose le ho osservate fin dalla mia
infanzia. Ma il Sommario, breve, reciso,
assoluto - come il Sermone sul Monte,
come tutte le espressioni della legge contenute nell’Evangelo - ti inchioda con le
spalle al muro, senza replica.
« Puoi tu adempiere tutto ciò pienamente ? * — No, perchè sono per natura
incline a odiar Dio ed il prossimo »
(Dom. 5^). E non c’è altro da dire, E
E non c’è niente da aggiungere. La convinzione di peccato è fatta, o nulla mai
potrà farla sorgere. Resta da comprendere, se possiamo, perchè siamo così
disperatamente incapaci di amare, e quali
ne dovranno essere le consèguenze (Dom.
6-11). Ma sul fatto della nostra miseria
non occorre spendere una parola di più:
Difatti il Cat. di H. passa senz’altro alla
dottrina della redenzione.
Ma non meno significativa è la collocazione del Decalogo nella terza parte,
al centro della dottrina della vita cristiana.
Siamo, ricordiamolo, nella buònà seconda metà-del secolo della Riforma. La
polemica contro le « opere della leggé »,
che aveva così vigorosamente ¿ontfaddistinto l’inizio della Riforma, è orrtiàiesaurita. Essa viene mantenuta, naturalmenté,
anche in questo catechismo (v. per es.
Dom. 60-64). Ma un’altra preoccupazione
non meno fondamentale, e non menò
originaria, si è frattanto sempre più largamente affermata : la riforma dèlia' vita,
la necessità di organizzare la vita privata
e pubblica sotto il controllo della legge
di Dio, e irl conformità della sua gloriò.
Non è per questo, che s’era fatta la riforma, contro lai corruzione del secolo
pagano ? Tutta l’opera di Calvino, lo sappiamo, è appunto orientata in questo
senso. Se dobbiamo a Lutero i pensieri
più profondi sulla « libertà dèi cristiano »,
sollevato « al di sopra della iegge e dei
comandamenti », se sappiamo da lui, sopratutto, che una obbedienza servile non
giova a nulla, che quel che importa è
l’intenzione profonda della nostra coir
dotta, che Sia' ispirata dalla fede e dall’amore, è Calvino che ha potentemente
inculcato quest’altra verità: che appunto
questa vita ispirata dalla fede (anzi, dalla
riconoscenza) e dall’amore, deve avere ancora per guida la Legge di Dio : proprio
il Decalogo.
Il Decalogo è per i credenti cristiani.
Se talvolta avessimo la tentazione di pensare che esso possa essere messo da
parte, sostituito da qualche legge, che
so, più comprensiva, più elastica, più
«spirituale» o più «moderna», tuttala
nostra storia, come Chiesa riformata,
deve metterci in guardia contro quella
tentazione.
La collocazione del Decalogo al centro della dottrina della vita cristiana, ci
ricorda certo anche un’altra cosa : che la
vera interpretazione del Decalogo è quella
che ci è data nell’Evangelo, e in particolare nel Sermone sul Monte. Ma.lungi
dall’attenuare in qualsiasi misura le sue
precise prescrizioni, quella interpretazione
le conferma e le aggrava. E se è perfettamente vero che la concupiscenza e l’invidia, ad esempio, non permettono a
nessuno di passare a testa alta vicino ai
comandamenti : « non commettere adulterio ! non rubare ! » - questo non è certo
una scusa per coloro che li trasgrediscono nella loro materialità. E fosse vero,
che non fossero mai trasgrediti, fra noi,
nella loro materialità ! E fosse pure ancora presente il tempo, in cui si poteva
dire, nelle nostre Valli, con legittima fierezza : questi comandamenti sono sempre stati da noi osservati ; e non era
una vana formalità la solenne lettura del
Decalogo, che si faceva dal pulpito, nella
liturgia della confessione dei peccati
come per dichiarare: « Popolo evangelico,
ricordati che questa è la tua legge!».
Proprio in questo senso, infatti, questo popolo poteva essere detto il popolo
della Bibbia. Gio. M.
SETTIMANA DI RINUNZIA
(3® Lista)
Chiesa di Siena L. 1508,—
Vallecrosia » 605,—
Bergamo » 7685,—
Firenze, Via Serragli » 1450,—
Firenze, Via Manzoni » 3000,—
Napoli » 4051,Roma, P. Cavour, (2° v.) » 1383,40
Serre d’Angrogna » 1000,—
Perrero » 1840,—
Rorà » 560,20
Vii la secca )» 1000,—
Rodoretto » 510,—
Trieste 1415,—
Brescia » 1100,—
Verona » 770,—
Rio Marina > 250,—
Piombino (2® vers.) > 103,—
Livorno (2® vers.) 1 » 50,—
Sampierdarena » 900,—
Pisa (1® vers.) » 803,—
Barga » 170,—
Lucca » 130,—
Venezia » 1154,—
Tramonti 97,50
La JVladdalena » 130,—
Gavino Lài, La Maddalena s 5.—
Alberto Priore, Montenero di
Bisaccia
50,
NB. li 1® versamento della Chiesa di
Milano è di L. 19.500 (anziché L.
19.000).
♦ ★
Doni ricevuti dal Cassiere della Tavola
Per Orfanotrofio di Torre Pèllìce :
Codino Elisa i L. 10,—
Per Rifugio Re Cariò Alberto : |
Gay Emanuele »' 5,—
Chiesa di Prarostino » 27,—
PERSONALIA
_ Tanti auguri al piccxilo Dario che è
venuto a rallegrare la famiglia del pastore signor Guido Rivoir a Lugano.
Siamo del numero dei Valdesi della
dispersione, e perciò abbiamo salutato
con gioia VEco, perchè, ci porta un alito
delle antiche rimembranze ; solo ci rincresce che pochi saranno i lettori del
giornale in questo immenso continente,
perchè oramai quasi completamente domina lo spagnuolo; però ci resta il vincolo religioso che è il piS forte e facì, damo il possibile perchè non si affievolisca.
In questi giorni è arrivato il pastore
Giovanni Tron, che ci ha portato i saluti di tanti cari amici, e colle sue conferenze ci ha fatto rivivere un poco la
vita delle non scordate Valli e ci ha ricordato che dobbiamo essere sempre più
uniti in Cristo, separandoci da tutto
quanto ci allontana da Lui, la sola fonte
di vita, per portare la luce del Vangelo
in questi paesi dove regna molta indifferenza, anche fra certi Valdesi di nome.
« Predicar a Jesús, ha de ser mi afán »,
dice un cantico nostro.
Non ho per adesso molte notizie ; i
raccolti dell’annata sono stati piuttosto
scarsi ; nondimeno regna ancora l’abbondanza e di ciò ringraziamo il Signore.
Nella vita spirituale niente ci marica per
nutrire la nostra fede : la Parola di Dio,
i culti, le riunioni, le assemblee, giornali
e riviste, libri religiosi, ma la nostra
vita non dà sempre testimonianza costante della potenza dello Spirito in noi.
E perciò tutti i credenti sentono il bisogno di un risveglio.
La Conferenza si terrà nella colonia
Ombues de Lavalle, in Marzo (pastore
Carlo Negrin), che celebra quest’anno
il cinquantenario della sua fondazione.
— Il venerando pastore, signor Pietro
Bounous, aricora • forte e vegeto, è stato
visitato dai suoi colleghi, a festeggiare
il suo 88® anniversario.
—• Ha piaciuto al Signore di chiamare
a Sè, nella colonia San-Gustavo, la moglie di Davide Garnier, Giovanna Catalin, di Villar Pellice, di 66 anni ; carattere buono e mite, era un esempio a
tutti. La fede fu la sua forza nella sua
lunga malattia.
In quella colonia, dove lavora come
evangelista il signor Elio Maggi, il raccolto di lino è stato abbondante e non
ci sono state'^le cavallette.
Lamentiamo che il caro amico, Stefano
Barolin, sia da tempo impedito di muoversi, per un attacco di paralisi.
DIPARTENZE :
Stefano Pavarin, di 79 anni, in Alejandra (Santa Fe), nato a Rorà. Venne
giovane in Argentina e fu uno dei
fondatori di quella colonia, e membro sempre attivo, colonna della
chiesa.
Giovanna Gönnet vedova Roman, di 79
anni, in Dolores, originaria di Villar Pellice.
Margherita Léger vedova Mathé, di 99
anni, nella colonia Belgràno, la valdese più attempata del Sud-America,
nata in Faetto.
Giacomo Talmon, di 76 anni. Colonia
Iris, nato a Villar Pellice.
Eliseo Negrin, di 92 anni, di Bobbio Pellice, in Colonia Vaidense : ayeva
visitato le Valli nell’anno 1930.
Vittorio Planchón, morto nel campo,
estancia Conchillas, di Villar Pellice.
I
Maria Fontana vedova Caìrus, di 94 anni, 'tin Guichon (Paysandu), di Villar %
Pellice. Donna di fede intemerata, «
'■ii il Signore mi concèdette il privilegio di visitarla l'anno scorso. Fui
l’tiltimo visitatore valdese e passam-'|
mo assieme momenti felici, parlando
delle Valli e cantando i nostri canti prediletti.*^ ]
Paolo Planchon, di 83 anni, iti Cosmo- f
polita, nato a Torre Pellice. ' ^
Saluti cari ai fratelli da parte di un
Sud Americano. L. JOURDAN.
CRONACA VALDESE
1
FILADELFIA. Abbiamo appreso con
vivo dolore la dipartita per la patria celeste del nostro venerato fratello pastore''^
Teofilo Malan, all’età di 83 anni. Aveva
svolto il suo ministero nell’America del
Nord, particolarmente a Filadelfia, ma il rs;^
suo spirito ritornava con nostalgia -alle
Valli natie, che ispirarono al suo cuore
canti che egli raccolse in un volumetto,
il cui titolo: « Heures d'Exil-, dice da
solo i sensi dell’animo suo valdese, at- '"i
taccate tenacemente alle rocce dei suoi «a
monti dove egli ritornò a stabilirsi alla
Ravadera di Torre Pellice.
Ritornato agli Stati Uniti neH’autunno
scorso, la morte lo ha colto mentre egli
parlava di un prossimo ritorno alla piccola patria.
4Ha famiglia afflitta, la nostra simpatia cristiana.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Il 12
Marzo è deceduto all’Ospedale di Luserna, dopo pochi giorni di vita Rivoira
Francesco di Lodovico.
Domenica 24 corrente ha avuto luogo \
nel pomeriggio, con larga partecipazione ^
di parenti e conoscenti il funerale della |
signora Margherita Prochet ved. Bonin,
deceduta in età di 83 anni, ai Prochet.
Agli afflitti rinnoviamo le nostre sincere condoglianze. - Ì
La nostra sorella E. Fenouil vedova J
"'■'i
Marauda, ha terminato la sua esistenza
terrena all’età di 81 anni, ai Marauda.
La nostra simpatia cristiana ai figli ed 1
ai parenti tutti. ' 3
— Il signor I. Lombardini ha cornine- ^
morato Giosuè Gianavello in una riunione ^
a San Giovanni; egli ha rivissuto la «
storia con passione di credente, lichiarnando i suoi uditori ad un sempre più
cosciente senso di responsabilità di Evangelici e di Valdesi.
A Murcius si è pure avuta una buona;
riunione in cui il signor I, Lombardini, j
presentato dal pastore E. Geymet, ha
parlato delle sue esperienze religiose,
suscitando profondo l’interesse dei pre- . J
senti. ' ‘I
— Al culto di Venerdì Santo sono stati 'j
ricevuti quali membri di chiesa 44’cateeumeni ; possano essi mantenere le loro ^
promesse di fedeltà a Dio. '’1
Al culto di Pasqua la Corale ha offerto
il suo concorso con la bella esecuzione
di un coro del Gounod. 1
MASSELLO. La mattina del Giovedì *
Santo, dopo lunghi mesi di prova, ci ha
lasciati Tron Caterina nata Micot, del %
Roberso, all’età di 64 anni. Di animo J
mite e paziente, essa lascia dietro di sè ■
il ricordo di chi ama e procura la pace, si
' La memoria del giusto è in benedizione * (Prov. X, 7). |
AI marito, Enrico Tron, ed ai numerosi familiari, rinnoviamo la nostra cordiale, fraterna simpatia. <1
■■'I
NEW-YORK. Dalla Relazione finanr
ziaria per il 1939 stralciamo i seguenti ’i
dati : I
• Buon anno per noi quello testé decorso. Col ritorno in patria di uno dei 1
nostri membri più zelanti, un gran vuoto
crasi prodotto nelle nostre sottoscrizioni 3
sin dall’inizio dell’esercizio qui prospet- I
tato. Poi, delle defezioni, cosa abbastanza
comune, vi si sono aggiunte. Poi, verso '
la fine dell’anno, abbiam dovuto costa- l
3
® i
»i '
/
1,'ECO DELLE VAUi,VALPE$l
tare che parecchi, senza dubbio con
?j)lausibili motivi, aveano più o meno diÌminuita la loro annua contribuzione. Infine, la nostra • serata » di primavera
non dette, nè poteva dare, il profitto di
certi altri anni.
« Fortunatamente, tutte queste lacune
Csono state più che colmate da un buon
«numero di sottoscrittori, non tutti venuti.
^ dallo stesso ceppo ; come pure dal fatto
i^di una maggiore liberalità presso non
Ipoche famiglie ed individui. Tanto che
labbiam potuto chiudere i nostri conti
Mcon un avanzo di dollari 221.25 contro
midollari 121.95 nel 1938, dollari 95.89 nel
^1937, dollari 9.35 nel 1936.
Nè bisognerebbe pensare che in ge
ifierale i nostri fratelli abbiano chiusa la
ìmano nei riguardi di altre opere che per
iil'addietro, quantunque non dipendenti
^dalla nostra Congregazione, erano state
oggetto della loro simpatia e del loro
ti interessamento. Tutto il contrario: per
' »
delle opere religiose, filantropiche o di
|^^:.beneficenza propriamente detta, hanno
contribuito dollari 381.50.
Questo risultato certamente incorag^giante, e che avrebbe potuto esser superiore, non induca alcuno alla rilassatezza ! Avremo qualche cosa da dire al
tiguardo nella nostra prossima Assemii^blea di Chiesa...*.
Si.. Dalia medesima relazione, inviataci
dal nostro pastore di New-York, sig. Grij^’glio, risulta che il totale delle contribu^fzioni fu di dollari 3,631.87.
PINEROLO. Alla distanza di un anno
appena dalla morte del marito, decedeva,
^ dopo breve malattia, all’età di Sì) anni,
la nostra sorella Luigia Revel vedova
Alliaud. Un. lungo corteo funebre ne ac2c‘compagnava la salma al campo del ripvposo nel pomeriggio di Venerdì, 22 corrente. Rinnoviamo alla famiglia afflitta la
nostra simpatia cristiana.
— La' Domenhca delle Palme furono
ammessi, quali membri di chiesa, tredici
catecumeni, che avevano completato, co
Ì-‘gli esami, in modo soddisfacente, la loro
istruzione religiosa.
— Il nostro culto della Domenica delle
Palme, quello di Santa Cena alla vigilia
del Venerdì Santo e quello di Pasqua,
^Viuscirono quanto mai solenni per il nu^ mero imponente di fedeli della nostra
^.'Congregazione e di militari che gremiti' vano addirittura il nostro tempio. Bene^.^dica Iddio, per l’avanzamento del Suo
Regno nelle anime, le sante impressioni
ricevute.
TORRE PELLICE. I culti della Settimana Santa hanno lasciato una benèfica,
speriamo duratura, impressione in
quanti vi hanno preso parte.
Molto numeroso l’uditorio la Domenica
^ delle Palme. Sermone preparato in vista
dei catecumeni confermandi : 24 giovaci nette - tutte in costume valdese - e 13
|Sl S'ovani.
^ Particolarmente edificante il culto del
fi’ Giovedì Santo, la sera con la celebrazione
della Santa Cena e la partecipazione
della maggior parte dei presenti.
. Menò frequentato il culto del Venerdì
Santo : è peccato che i fedeli non si rendano conto dell’importanza di una tale
■commovente ricorrenza.
Affollatissimo il tempio il giorno di
P Pasqua e buona partecipazione alla S.
Cena. '
^ Assai frequentata la Santa Cena nel
tempio dei Coppieri.
Attiva la Corale che ha eseguito, con
S' generale soddisfazione, cori di circostanza
la Domenica delle Palme, il Giovedì
Santo e a Pasqua.
— Domenica prossima 31 corrente, il
If culto delle 10.30 nel tempio di Villa sarà
presieduto dal pastore Guido Comba.
Alle 20.30 della stessa Domenica nell’Aula Magna il sig. Comba darà una
conferenza illustrata da numerose proier
zionl riproducenti le principali celebrazioni del 250“ anniversario del Glorioso
Rimpatrio. Sarà proiettato pure il film
deH’inaugurazione del nuovo Tempio di
Messina.
Ingresso libero. Invito a tutti ad intervenire.
RORA’. Da qualche tempo non abbiamo più dato nostre, notizie. Una cattiva
epidemia influenzale, molto diffusa, j^ha
paralizzato per qualche tempo il paese
e molestato un poco lo svolgimento
delle nostre attività.
Il 25 Febbraio u. s. il nostro culto domenicale venne presieduto dal prof. Costabel, che ringraziamo.
Per due Domeniche consecutive la signorina Evelina Pone, una delle insegnanti valdesi di Rarà, presiedette le sedute del Circolo Gianavello, presentando i
studi interessanti e dirigendo l’ora ricreativa con vera maestria.
— La Settimana Santa. E’ stata caratterizzata da una attività religiosa intensa
e bene.detta. Non possiamo vantarci di
assemblee molto più numerose che in
passato, perchè siam giunti, probabilmente, al massimo della frequenza che
il nostro paesino mezzo spopolato può
dare; ma il raccoglimento delle varie assemblee ha segnato decisamente un notevole progresso sugli anni precedenti.
Resta, nei nostri cuori, il ricordo delle
lacrime di Gesù la Domenica delle Palme e l’appello a « camminare in novità
di vita» del giorno di Pasqua.
— Nel pomeriggio del Venerdì Santo,
un lungo corteo accompagnò, prima in
chiesa eppoi al cimitero, la spoglia mortale di Umberto Rivoira.
Da più di trentanni era maestro di
casa presso una nobile famiglia torinese,
ma tornava alla sua civettuola casetta di
Rorà, più volte all’anno. Uomo integro
e pio, di carattere mite e buono, era un
vero Valdese del buon tempo antico, che
tutti apprezzavano e stimavano. Deceduto a Torino in seguito ad un intervento chirurgico, venne, per il desiderio
che ne aveva espresso, trasportato a
Rorà, nel nostro piccolo cimitero montano. Vivamente commossi da questa —
che interpretarono come una dimostrazione di. amore fraterno e di attaccamento
alla propria fede — i Rorenghi accorsero
in massa a circondare i parenti in lutto
ed i conti Revelli-Balbis, che avevan accompagnato fin qui il loro fedele Umberto. Nelle sue disposizioni testamentarie il nostro fratello ha destinato 1.000
lire alla diaconia della nostra chiesa.
Alla famiglia in lutto esprimiamo la
nostra cristiana simpatia. •
— Battesimi. Il 10 Marzo, abbiamo
amministrato il battesimo a Remigio Odin
di Riccardo e di Giusiano Camilla. Padrini : Grill Adolfo e Chauvie Margherita.
Il 24 Marzo, a Valter Remigio Benecchio di Albino e di Niccolina Tourn.
Padrini : Mourglia Cesare e Malan Virginia.
La chiesa guarda a questi teneri
agnelli del Signore con molta speranza.
VALDESE. Dopo breve malattia è
morto, all’Ospedale di Valdese, il signor
Pons Giovanni Enrico, all’età di 76 anni.
John Henry Pons era nato alla Gardiola di Prali, il 10 Ottobre 1863. Giunse
a Valdese coi primi coloni il 29 Maggio
1893. Dopo un anno e mezzo andò a
Spring Valley, Illinois, per l’inverno.
Tornò in Italia nel 1895 e l’anno dopo
era di nuovo a New-York, dove rimase
circa tre anni, donde venne nuovamente
a Valdese. Il 20 Aprile 1900 sposò la
signorina Jeanne Tron. Non nacque figlio alcuno.dall’unione. La signora Pons
mori l’8 Marzo 1933, precedendo il marito nell’eterno riposo di quasi sei anni.
Il signor Pons mori il 26 Febbraio c. a.
Della famiglia sua non rimaneva che
una sorella, dando Marie Refour, che è
morta il 10 del corrente mese di Marzo,
due settimane dopo il fratello; era stata
colpita da raffreddore circa un mese fa,
e stava migliorando quando il Signore
la chiamò subitamente a Sè. Era nata
alla Gardiola di Prali il 3 Marzo 1850.
Sposò Refour Giovanni alla metà di
Maggio 1875, Arrivò a Valdese nel Novembre 1893. Rimangono il marito e due
figli con rispettive famiglie, a cui esprimiamo la nostra cristiana simpatia.
(Meditàzloni preparate sui test! del Calendario Biblico della BrOdergemeitida)
Lunedi Lettura: Salmo 77
lo * Cbe gioverà egli a un uomo
>ì- ' Aprile se dopo aver guadagnato tutto II
^ mondo, perde poi ['anima sua »?
y: • S. Matteo 16, 26.
bvi'"“. •
■ji Un povero pellerossa che teneva in
mano una grossa pepita d’oro, incontrò
nella foresta un colono che gli offrì in
cambio un sonaglino di latta. Glie lo
strappò di mano, gettando a terra la pepita e fuggì via...
La stessa sciocchezza, ma con conseguenze infinitamente peggiori, ripetono
tutti coloro cjie si affannano dietro ai
beni del mondo, trascurando la salvezza
dell’anima loro,
Non è che Gesù ci vieti di guadagnare
quei beni che sono stati creati apposta
per noi, ma Egli ci raccomanda, anzitutto,
di «Guadagnare le anime nostre » (Luca
21, 19) mediante una fedeltà perseverante
e a costo di qualunque sacrificio o persecuzione.
Martedì
4 Iprite
Lettura; Apoc. 2, 18-26
« ...se la vostra giustizia non
supera quella degli scribi e dei
Farisei, voi non entrerete punto
nel regno dei cieli*. S, Matteo 5, 20.
*Ma che cosa ci vuole, per superare la
giustizia di quei Farisei che divoravan
le case delle vedove e facevan per apparenza lunghe orazioni, e che rispondevano
ai genitori nella miseria: quello con cui
potrei assisterti è « corban »?
Rimettiamo le cose n posto : tra i Farisei c’era pure gente nobilissima e pura
come si trova difficilmente anche fra i
migliori cristiani. Nicodemo e Gamaliele
erano Farisei !
D’altra parte, io credo che carichi di
"responsabilità, come siamo, con tutto
quello che l’Evangelo ci ha insegnato,
possiamo difficilmente gareggiare in giustizia anche con i Farisei peggiori di
quel tempo. Conosco un mezzo solo per
presentarci a Dio con una giustizia superiore alla loro e si è quella di preseiìtarci a Lui, rivestiti della giustizia del
nostro Salvatore Gesù Cristo.
Mercoledì
Lettura : Apoc. 3, 1-6
* ...non è lungi da ciascuno di
noi. Difatti, in lui
moviamo e siamo... »
Atti 17, 27-28.
viviamo, ci
Giovedì Lettura : Apoc, 3. 7-13 ììì
"« Chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sqr^
paragonato ad un uomo avveduto
che ha edificato la sua casa sulla roccia*.
Matteo 7, 24.
Questà parola del Signore è da molto
tempo una delle meno credute dell’Evangelo. Persino i credenti adoperano spesso
lunghe circonlocuzioni per spiegare che
non bisogna intenderle proprio alla lettera. Come un tempo, molti vorrebbero,
per credere, vedere prima dei « segni dal
cielo » e, come allora, questi segni non
sono concessi. '
Per me, ogni parola di Gesù è verità
ed anche questa. Perciò, voglio crederla
interamente ed alla lettera, e porre ogni
mia cura nel fortificare la mia fede in
essa. Dammi retta, fratello, abbi fede,
moltissima fede, fino alla esagerazione
ed alla pazzia... Non ti pentirai mai di
aver avuto troppa fede ! Gusterai, invece,
quegli esaudimenti eccezionali e gloriosi
che non pochi ottengono anche oggi,
così come Gesù ha promesso.“ Ricordati
delle vittorie di Gianavello di cui si parla
tanto in questi giorni.
Venerdì
i mite
Lettura : Apoc. 3, 14-22
* In verità,, in verità vi dico
che chi crede in me farà anche
egli le opere che fò e ne farà di
maggiori*. S. Giovanni 14; 12.
Ci sono tante cose di Dio che non
riusciamo a comprendere, ma la più eccezionale è questa ; Egli mantiene accesa
giorno e notte la fiaccola della nostra
vita, comanda ogni palpito dèi nostro
cuore, dirige ogni dettaglio piccolo é
grande della nostra giornata... è anche
10 spettatore più vicino del modo come
adoperiamo tutto ciò Ch’Egli ci ha dato,
conosce tutte le nostre azioni, i nostri
pensièri, i nostri sentimenti... anche quelli
cattivi, quelli orribili, che nascondiamo
nelle tenebre della notte o nel segreto del
cuòre... Egli vede tutto e, ciò malgrado,
non ci vomita dalla sua bocca, noti ci
schiaccia sotto il suo piede e non ci
consuma col suo sguardo...
Tutto questo, per una povera mente
umana e peccatrice come la nostra,’ è
incomprénsibile o, meglio, ci avverte che
la sua pazienza, la sua misericordia ed
11 suo amore, son quelli di un Dio, incomprensibili ed immensi come tutto ciò
che è di Dio ; -che ad esse noi dobbiamo
tutto, tutto, tutto.
Sabato
So bene, che qui si tratta di una'casa
simbolica, ma pure, io so che il Signore
non disilluderà la mia fede anche se applico le sue parole, letteralmente, a quel
mio focolare domestico Ch’Egli mi ha
dato come un rifugio nella mia vita terrena. '
Le Sabbie mobili travolte dalla tempesta, sono l’ansiosa sollecitudine che
tante volte ha torturato l’anima mia,
mentre che la roccia salda ed incrollabile
è il mio sogno ed il mio riposo.
Orbene, queste parole del Signore, sono
una risposta trionfale alla mia preghiera.
Bando a voi sollecitudini ansiose ! Di
una cosa sola vo’ preoccuparmi, di mettere in pratica la Parola del Signore......
e per essa, le sabbie mobili della mia
fragile umanità, si cangeranno in una
roccia più salda del granito dei miei
monti.
( Iprite
Lettura: Apoc. 4
« Afa chi avrà scandalizzato
uno di questi piccoli che credono
in me, meglio per lui sarebbe che
gli fosse appesa al collo una macina da mulino
e fosse sommerso nel fondo del mare *.
S. Matteo 18, 6.
Non ti par egli, fratello, che questa
parola di Gesù sia fra quelle che turbano maggiormente l’anima nostra? Peccatori e corrotti come siamo, offriamo
continuamente degli esèmpi cattivi ai
più giovani di noi insegnando loro, così,
la disobbedienza, la menzogna, l’impurità
e l’apatia religiosa. Povere e tenere creature, foggiate per il Regno dei Cieli,
che dovevam condurre nelle vie della
santità e che invece abbiam sospinte
verso l’abisso della perdizione... In verità
molte volte, abbiam meritato di avere
una macina di mulino appesa al collo!
Eppure, malgrado che meritiamo così
poco credito, Gesù vuole conservarci
tutta la sua fiducia. Egli dice nelle parole che precedono il nostro testo :
« Chiunque riceve un cotal piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me».
Accanto alla nostra miseria, rifulge l’immensità della pazienza e della misericordia di Dio. Questo spettacolo non può
non costringermi ad essere fedele alla
mia missione ! E. GeyMET.
DOMENICA 7 Aprile
Leggere la meditazione in prima pagina
VILLAR PELLICE. Culti di Pasqua.
Siamo riconoscenti a Dio per il rinnovato
fervore che ha caratterizzato le nostre
diverse céiebrazioni delIaSettimana Santa.
Al culto di Venerdì Santo, la chiesa ha
aggiunto alle sue file 23 nuovi membri,
dei quali due hanno- ricevuto il battesimo dopo la pubblica professione della
loro fede. Il culto di Pasqua, che da
molti anni non aveva avuto il nostro
tempio cosi gremito, è stato reso più
solenne da un bel coro di circostanza
eseguito, sotto la direzione del sig. Enrico Bouissa, dalla nostra valorosa ' Corale. Alla Santa Cena hanno partecipato
135 persone. La colletta, la nostra migliore colletta pasquale da noYè anni, è
stata destinata a favore dell’Opera di
Evangelizzazione.
— Battesimi. Fra la Domenica delle
Palme e il Lunedi di Pasqua, cinque
bimbi hanno ricevuto il Battesimo cristiano : Vigna Paola di Paolo e Morglia
Silvana Maria di Carlo, al culto di Do-
4
■m.
^■ÌS
li:
^v.;'
Vii'.
t’ïco DELLE VALLI VALDESI
•■ Mt". ; " ' '■■• 'V •''»' ^
menlca 17 Marzo ; Michelin-Salomon.Angelina di Giovanni, alia nostra riunione
dl Giovedi Santo, al Ciarmis ; Rivoir Italo
di Giov. Pietro e Bariäon Giovanni di
Giovanni, alla riunione delJinverso Buffa,
Lunedi 25 corrente, il Signore benedica
j genitori e faccia crescere questi virgulti
rigogliosi e sopratutto nel timore di Dio.
— Dipartenza,. Rinnoviamo l’espressione .della nostra simpatia fraterna alla
famiglia della nostra mortila Giuditta
Gönnet i\x Paolo, della Ruà, che Iddio
ha richiamato a Sè, il 10 Marzo, in età
di 82 anni.
— Visite. La nostra gioventù è stata
rallegrata ed edificata dalla visita del
pastore dott, O. Peyronel, di Perréro,
membro del Comitato di Gruppo della
F.U.V. il quale, approfittando dell’incontro delle nostre Unioni con le vicine
amiche Unioni Bobbiesi, è venuto a presiedere la nostra adunata giovanile del
6 Marzo.
ÀI caro visitatore da lontano come al
pastore^x^ sig. Ricca, che accompagnavir
la sua gioventù, rinnoviamo con il più
vivo grazie per i loro preziosi messaggi
il nostro sentitissimo «arrivederci».
Un’altra cara visita è venuta a beneficare, in queste settimane, la nostra
gioventù. Ringraziamo di vivo cuore il
caro e fedele amico delle nostre Valli, il
sig. Iacopo Lombardini, di Carrara, che,
accompagnato da un bel gruppo di unionisti di Luserna San Giovanni e di Torre,
è venuto a presiedere la nostra adunata
del 10 Marzo e poi ancora una riunione
quartierale alla Piantà, la sera seguente,
rivolgendo alle numerose assemblee fervidi e geniali appelli ad essere giovani
della vera e sola giovinezza, quella che
ha la sua fonte e la sua forza nell’Evangelo di Gesù Cristo.
Iddio dia a tutti i giovani che hanno
udito di non rimanere soltanto degli
uditori. ' , y.
Ahi questi pastori I
Z ■■ „.«Se il pastore ha i capelli grigi, è
troppo vecchio ; se è giovane, è privo di
esperienza. Se ha dieci figli, ne ha alcuni
di troppo; se non ne ha nessuno, non
può dare il'buon esempio. Se sua moglie
canta nel coro, certo vhjoi darsi delle
arie; se non canta, segno è certo che
essa non si interessa al ministero del
marito. Se il predicatore legge, fa crescere la barba ai suoi uditori ; se improvvisa, manca di profondità. Se rimane
in casa per lavorare, segno è certo che
egli non sa prender parte alla vita della
sua comunità ; se lo si incontra per la
strada, si pensa naturalmente che egli
non rimane abbastanza a casa per prepararvi un buon sermone. S’egli va a visitare una famiglia povera, segno è certo
che egli vuol darsi l’aria di un benefattore ; se va a visitare un ricco, segno è
certo che egli corteggia ¡ ricchi...».
Così scriveva, tempo fa, anzi, mollo
tempo fa, un giornale protestante svizzero; più attualmente si potrebbe aggiungere :
Se il pastore si ferma a salutare i suoi
parrocchiani, egli è facilone ; se tira diritto, è certo che egli è superbo. Se il
suo vestire è semplice, egli è trascurato ;
se la^ sua linea è corrètta, segno è cerio
ch’egli è affettato. S’egli è vestito di-chiaro,
dovrebbe vestirsi di nero; ma se è vestito di nero, egli dovrebbe vestirsi di
chiaro. Se il predicatore è pratico nella
sua esposizione, è evidente che pecca
di moralismo ; se per altro i problemi più
ardui della dottrina cristiana, è segno
certo ch’egli si diletta di vani giuochi di
verbale artifizio. S’egli denunzia il peccato senza falsi pudori, è privo di carità
cristiana e fa delle allusioni personali ;
ma se si astiene dal fare allusioni a
fatti concreti, segno è certo di mancanza
di coraggio e di coscienza profetica...
Insomma, per non andar troppo per
le lunghe (e chi più n’hà, più ne metta),
almeno una cosà è certa e indiscutibile :
la vecchia conclusione del sullodato giornale che suona circa così : ...Qualsiasi
cosa faccia tl pastore (o non faccia),
sempre si troverà qualcuno per dirgli
ch’egli avrebbe potuto fare (o non fare),
meglio {e come)! >. ,,,
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Il MmT« Ii4t
lilinizi Ili [iiiui! eli Opere Vüiieií
Angrogna — Pastore : Roberto Nilbet.
Àngrogna (Serre) — Pastore: A. Deodato.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S. Giov. — Pastore : Lor. Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore: Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : G. Mathieu.
Prati — Pastore : Lamy Coisson.
Pramollo — Pastore Erm. Rostan.
Prarostino — Pastore Umberto Bèrt.
'Riclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto — Cand. Theol. A. Genre,
Rorà — Pastore E. Geymet.
S. Germano Chisone — Pastore G. Bertin.
Torre Pellice — Pastore Giulio Tron.
vaiar Pellice — Pastore Roberto Jahier.
Abbazia — «Chiesa di Cristo». Culto
alle ore 16. Pastore Valdo Vinay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa: 11, Via Crorx de Ville
- Past. em. Aug; Jahier (da Torino).
Barga (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chièsa: Viale Vitt. Em., 4
- Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Em. 59.
Biella — Chiesa: Piazza Funicolare
Culto la 1*, 3* e 5* Qomenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di Vallecrosia.*
Borrello (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi — Chiesa : Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa ; Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo).
Carema — Scuola Valdese.
Camnchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelvepere — (da Napoli).
Catania Chiesa : Via Naumachia, 20
- Pastore T. Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa - Via Regina Margherita,^ 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 - Pastore Cario Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
-borato — Chiesa : Corso Mazzini. 27 (da Bari).
Courmayeur — Chiesa (da Aosta).
Felonica Po — Cand: Theol. E. Corsanj.
Firenze — Chiese : Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsanf — Via Manzoni, 21
*- Pastore Tullio Vinay. - i
Fiume — Chiesa : 6 e 8 Via Pascoli ;
(Culto ore 10) - Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.Forano — Pastore A. -Alessio.
Genova — Via Assarotti - Pastore F.
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Grottaglie (da Taranto).
Grotte (Agrigento) (da Palermo).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore
Arturo Vinay, Casa Pavera, Piazza
d’Armi.
La Maddalena (da Roma).
Lattano (da Taranto). •
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 Pastore: A. Ribet, ivi,
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa),
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — Via Laudamo, 16 - Pastore
Seiffredo Colucci, ivi.
Milana ^ Piazza MissorL 3 - Pastore E
Tron, jun. - Via Euripide, 9. ’
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.
Moreschinì, Via Cimbri, 8.
New-York — Prima Chiesa Valdese 40, West 41 st St — Culto principale
3.30 pom. - Pastore Pietro Griglio 30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola).
Pachino.
Palermo — Via Spezio, 43 — Pastore :
V. Subilia, ivi.
Pescolanciano (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide
Pons, Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina (da Catania).
Piedicavpllo — Chiesa : Via Carlo Alberto.
- 2* Domenica del mese (da Ivrea).
Piombino (da Livorno).
Pisa —; Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore : A. Arias, Via Derna, 11.
Pont Canavese (da Ivrea).
Reggio Calabria — Chiesa Rione S.
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Rièsi — Pastore Carlo Gay.
Rio Marina (da Livorno). ‘
Rocche nere (da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre Pastore : V. Sommani, ivi — Chiesa '
di Piazza Cavour - Pastore : Paolo
Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
(da Carunchio).
Sampierdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 — Pastore V. Panasela, Via
S. Bartolomeo del Fossato, 14/4.
San Giacomo degli Schiavoni — Evangelista G. Scarinci.
Sanremo — Chiesa : Via Roma — Pastore": G. Bonnet, ivi.
S. Lucia di Quistello (da Felonica).
S. Maria di Licodia (da Catania).
Schiavi (da Pescolanciano).
Siena — Chiesa : Via S. Dom., 5 - Past.
ém. E. Meynier (da Fijenze).
Susa — Chiesa : Via Umberto, 14 (da
Torre Pellice).
Taranto — Chiesa: Via Pupino, 16-20
(angolo Via F. Di Palma) — Pastore :
G. Castiglione, Via Crispi, 28.
Torino — Chiesa : Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Principe Tommaso)
— Pastore : Elio Eynard, Via Pio V, 15.
Tramonti di Sopra (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
— Pastore: G. Del Pesco, P. della
Libertà, 5.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Àyassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) da Brescia.
Viering (da Aosta).
Vittoria — Pastore : Arturo Mingardi,
Via Garibaldi, 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldenserwerk) - Belhaus
Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore :
Alberto Fuhrmann, Steinstrasse, 28.
Addis Abeba (A. O. I.) — Cav. Uff. Cap.
G. Bertinatti, Comando di Piazza.
Bosio, presidente ; V. Sommani, Teod..
Balma, M. Moreschini.
Convitto Maschile — Torre Pellice — Direttole : Pastore Davide Forneron.
Istituto Femminile Valdese — Vallecrosia.
— Direttore: Pastore Davide Pons. Orfanotrofio Femminile — Torre Pellice
— Direttrice : Sig.na Lidia Fini.
Istituto Evangelico Femminile— Via det
Gignoro, 14, Firenze - Direttrice: Signorina Maria Coucourde.
Orfanotrofio Maschile (Istituto Goiild) —ìVia Serragli, 51, Firenze — Direttore i
Pastore Emilio Corsani. Is
Orfanotrofio Maschile — Pomaretto —%
Direttrice : Sig.na Adele Pons.
Istituto Artigianelli Valdesi — Torino -í-.
Direttore : Enrico Bounous, Via Befthollet, 34.
Ospedali Valdesi — A Torre Pellice, a
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36),
Casa delle Diaconesse — Sede : Torre
Pellice (Torino) —Direttore: Pastore
Roberto Nisbet, Angrogna.
Rifugio Re Carlo Alberio, per incurabili
— Luserna San Giovanni.
Asilo per Vecchi, Luserna San GiovannL
Asilo per Vecchi, San Germano Chisone
— Direttore : B. Soulier, past. emerito.
Asilo per Vecchi, Vittoria.
Colonie Valdesi nell’America del Snd |
URUGUAY 1
Altri gruppi di fedeli sono regolarmenie
visitati dai pastori delle Comunità vicine.
*
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Ufficio di presidenza delia Tavola Valdese — Prof. Ernesto Comba, moderatore - Past. Guido Comba, cassiere
—- Via IV Novembre, 107, Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cessa,
- 42, Roma (126) — Professori : Ernesto Comba, Davide Bosio, Giovanni
M legge.
Liceo-Ginnasio Pareggiato — Terre Pellice — Preside : Prof. A. Tron.
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice — Direttore : Past. Paolo Coìsson.
Commissione delle Pi:l blicazioni : Prof. D.
Colonia Vaidense (Dep.to Colonia) —
Pastore: Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita - Via • Rosario
(Dep.to Colonia) — Past. : Em. Oanz.
Tarariras e Annessi (Dep.to Colonia) —
Pastore: Daniele Breeze.
Ombùes de Lavalle (Dep.to Colonia) —
Pastore : Carlo Negrin.
Colonia Miguelete (Dep.to Colonia) —
Pastore Carlo Negrin, da Ombùes.
San Sfl/voi/or (Dep.to Soriano) — Pastore :
Giovanni Tron (residenza: Dolores).
Nueva Vaidense e Nin y Silva — Visitate periodicamente.
ARGENTINA
Colonia Belgrano (Prov. Santa Fe - Estación Wildermuth F. C. C. A.) — Evangelista: Carlo Alberto Griot.
Colonia Iris (Pampa Centrai^ — Pastore Silvio Long, Est. Jacinto Araùz - F.C.S.
Colonia El Sombrerito (Prov. Santa Fe :
Est. Paul Groussac - F.C.S.F.) e CalchaqUi (Prov. Santa Fe - F.C.S.F.) —
Visitate periodicamente.