1
1'
DELLE
spatt,
Val2
-i?ss
?®-'ì-'!e ìsiircs
QnindIcinal•
Chiesa Valdass
"Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Anno LXXXV - Num. 11
Una copia S«>
ABBONAMENTI
\Eco: L. 700 per rintemo \ Eco e La Luce: L. A.200 per Tintenio
/ L. 1200 per Pesterò I L. 1.800 per l’estero
Spediz. abb. postale II Grappo
Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 3 Giugno 1955
Ammin. Claudiana Torre Peüice - C.CJ*. 2-175S7
Gesù, il servo di Dio
‘ Í,
Sili venie eolie di
Pré
Fra le pubblicazioni recenti della
Libreria Claudiana va segnalato —
sia pur con un ritardo di cui l’estensore di questa nota è il primo a rammaricarsi — il volume su Gesù nella
più antica tradizione cristiana (Torre Pellice, 1954, pp. 266, L. 900),
del Prof. Vittorio Subilia, docente
2>resso la Facoltà Valdese di Teologia. Si tratta appunto, come avverte
la prefazione, della rielaborazione
(li un corso di teologia biblica tenuto dall’autore, con la cui pubblicazione s’intende inaugurare una collana di opere da stamparsi a cura
della nostra Facoltà Teologica, nelle
quali ((, l’interesse scientifico si tmisca a quella della fede ».
L’autore, dopo tm breve capitolo
introduttivo, in cui delinea lo svolgimento storico e gli orientamenti
attuali degli studi di teologia del
Nuovo Testamento, passa ad esaminare quale sia il valore di alcune delle. designazioni con cui i tre primi
v angeli indicano Gesù. Non sono, in
(juesto caso, gli epiteti che la speculazione teologica e la consuetudine
ecclesiastica ci hanno reso più familiari, quali « Cristo » o Messia, « Signore », « Maestro » e, fino ad un
certo punto, « Figliuolo dell’uomo ».
Qui si tratta invece dei titoli più rari
e sfuggenti di « Profeta », « Figliuolo di Davide », « Servo di Dio ». Ad
illustrare il significato di quest’ultima qualilica e a dimostrare ch’essa
è attribuita a Gesù in maniera implicita ma sostanziale nei tre primi
V angeli, l’autore consacra la parte
preponderante della sua esposizione :
poco meno che i quattro quinti dell’intiero volume.
La designazione di « Servo dell’Elerno » (in greco país Theoú, in ebraico ebed Jahveh) è data, com’è
noto, a quella misteriosa e sublime
figura che è evocata a più riprese
dall’ignoto autore della seconda parte del libro del profeta Isaia (capp.
40 e segg.), e segnatamente in quel
celebre passo (Is. 52: 13; 53: 12)
che è stato chiamato il « quinto evangelo ». Nei sinottici il titolo è riferito espressamente a Gesù in una
sola citazione profetica (Matt. 12:
18); ricorre invece quattro volte nella prima parte del libro degli Atti,
sia nella predicazione di S. Pietro
(3: 13, 26), sia nella preghiera collettiva degli apostoli (4: 27, 30).
Nemmanco a farlo apposta, il problema, a questo punto, viene complicato — per la delizia degli esegeti
— dal fatto che l’altra designazione,
più consueta, di « Figliuolo di Dio »
può connettersi o ridursi, almeno
sporadicamente, a questa di « Servo
dell’Eterno ». Infatti il termine greco país (come pure un vocabolo che
ad esso corrispondeva approssimativamente nell’aramaico parlato di
Gesù) equivale a « ragazzo » sia nel
senso di « figlio » che in quello di
« servitore ». Del resto non è capitato lo stesso scherzo con l’inglese
boy e col nostro garzone?
Il fatto è che le allusioni fuggevoli ed i riferimenti coperti alla figura del « Servo », qual era stata delineata dall’antico profeta, sono più
frequenti nei sinottici di quanto non
possa, a bella prima, sembrare. Il
Subilia, con la scorta di altri studiosi recenti e contemporanei, li rintraccia soprattutto negli episodi del
battesimo, della trasfigurazione, dell’istituzione della Santa Cena, della
passione, oltre che nel cosidetto « segreto messianico » di cui Gesù fascia
più volte la propria attività e nel noto detto sul « prezzo di riscatto per
molti » (Marco 10: 45; Matt. 20:
28).
Non tutte le argomentazioni sono
egualmènte stringenti; ma l’impressione conclusiva è che l’identifica
zione di Gesù con il « Servo dell’Eterno » dell’antica profezia sia, come vuole l’autore ed altri con lui,
un motivo tematico soggiacente dei
vangeli e che essa risalga, in qualche misura, all’insegnamento stesso
di Gesù.
La lettiura dello studio del Subilia sarà — anche per il lettore non
(1 specialista' » che abbia l’esigenza
ed il gusto della cultma religiosa ■—
ricca d’insegnamenti e di suggerimenti. Pochi e marginali sono i rilievi che si possono fare sul metodo
con cui è condotta la trattazione; rare le inesattezze (o piuttosto improjirietà) e le omissioni di qualche rilievo, nel testo come nella bibliografia, che potrebb’essere, anzi, opportunamente sfrondata; limpida ed
istruttiva, in particolare, l’interpretazione delle parole pronunziate da
Gesù neli’istituire la Cena (pp. 137J55). E il libro s’avviva spesso d’una
commozione sobria, ma non meno
intensa (si vedano le pagine 199-208.
sulla cliiesa quale cc comunità del
Servo dell’Eterno ») che ne fa, come vuole e deve essere, non un’arida elucubrazione dottrinale, ma un.a
meditata testimonianza di fede.
Francesco Lo Bue.
CommemoraziDne di Giosuè Cianaveiio
Il meraviglioso anfiteatro dei monti di Rorà, che da-Rocca Bera, per
colli, contrafforti, ^upi, cime svettanti verso il cielo: si prolunga verso Montuoso, offrici nel giorno dell'Ascensione uno ^ettacolo insolito, stupendo; lon^^o, il Fritdand
che si stagliava miH^toso verso un
cielo terso come ciistallo, reso più
nitido da un vent|èello inaspettato
o benefico. Da Piahprà l’occhio abbracciava rapidamente le rocce, i
dirupi, gli anfratti dove l’epopea di
Gianavellò ebbe ili suo fulcro: Rocca Roussa, Cassulè, le Fornaci, il
Bric; dietro, il villaggio dei Rumé;
essi erano dinanzi a noi testimoni
silenti della fedeltà, dell’ubbidienza a Dio d’un uonfe e d’un popolo
di contadini.
Nei pressi di villa Paschetto, nei
bosco di betulle e’ larici, ci siamo
raccolti per ascoltare i messaggi dei
Pastori Nisbet e Geymet, del Prof.
■Armand Hugon, {»residente della
S. S. Valdesi; presenti rappresentanti di varie parròcchie e comunità della penisola : Ròrà, naturalmente; Villar Pellice, con la scuola do
menicale; Torre Pellice con le orfaneile, un gruppo di convittori, il
Pastore Taccia ed un gruppo di adulti; Pinerolo, Torino, Milano,
Nizza, Aosta, San Giovanni, Angrogna. Chiotti, Bobbio, San Germano.
Il pastore Geymet ha messo in
particolare risalto il pauroso slittamento sul piano morale e spirituale, notando tra l’altro l’infedeltà al
comandamento del riposo domenicale, e che comporta l’abbandono
del tempio e della comunione fraterna. Il vice-moderatore Roberto
Nisbet ha parlato dell’urgenza del
ritorno allo studio della storia valdese per un più profondo ripensamento della testimonianza di coloro che Dio ha suscitato per la sua
gloria : non si tratta .— egli ha detto — di esaltare gli uomini della
storia nostra e tanto meno di ignorarli, ma di cogliere nella loro missione un segno della Potenza e dell’amore di Dio.. Lo storico prof. Armand Hugon, con competenza e profonda conoscenza della materia, ha
demolito la tesi degli avversari ten
LETTERA DALL' OLANDA
Amsterdam, 13 maggio 1955
Lo scompartimento è al completo;
una signora olandese, moglie di un
medico, un giovane medico di Bologna con la sua fidanzata, una coppia di belgi. Non sempre avviene,
viaggiando, di trovarsi in simpatica
compagnia, ma questa volta bisogna
dire che si è stabilita subito una corrente di simpatia e di cordialità fra
tutti noi. For.se il merito principale
spetta alla signora olandese, reduce
da un soggiorno a Roma, l’animo ancora pieno delle cose vedute. Non
può non parlarne. La conversazione
si svolge in francese. Naturalmente
mi domanda che cosa vengo a fare
ad Amsterdam e si parla della nostra
Chiesa, della nostra storia, della situazione attuale. Le faccio omaggio
di un opuscolo concernente la nostra Chiesa.
Il giovane medico bolognese che
conosce un po’ di francese, ma non
abbastanza per poterlo parlare è rimasto apparentemente estraneo alla
conversazione, in realtà ha fatto un
grande sforzo per afferrarne qualche
cosa e coglie l’occasione, in un momento di pausa, per rivolgermi alcune domande dirette. E’ cattolico per
battesimo e per educazione, ma non
per convinzione. Ci sono troppi problemi che si agitano nella sua mente ed ai quali ha bisogno di poter
rispondere. C’è un anelito di ricerca in lui, c’è un interesse vivo per
i problemi vitali. La conversazione,
partita da considerazioni vaghe, si
accentra sul problema religioso, diventa avvincente, si prolunga per
quattro ore di seguito, cioè finché
egli è giunto a destinazione. Peccato
che sia arrivato! il suo viso aperto,
la sua espressione intelligente, il suo
modo di discutere ne facevano un
compagno di viaggio simpatico. Ha
chiesto e gli farò pervenire le nostre
pubblicazioni. Avevo provvidenzialmente nella mia borsa l’ultimo numero di ” Presenza Cristiana ” con
le due ultime meditazioni dei colleghi Giampiccoli e Girardet e la lettura di esse lo ha invogliato a chiedere dell’altro.
La signora olandese ha prenotato
per la notte un posto nel vagone let
to e se ne va a riposare; rimango
solo nello scompartimento e posso
finalmente allungarmi e'dormire un
po’.
Il treno attraversa la Germania
lungo la pittoresca valle del Reno ed
il paesaggio quale posso ammirarlo
all’alba è certamente suggestivo. Il
fiume è solcato continuamente da
battelli che trasportano carbone o
altri carichi; si ha l’impressione di
un fervore d’operosità che testimonia della ripresa economica della
Germania.
Eccoci a Colonia. Un facchino
riempie lo scompartimento di bagagli fino all’inverosimile, seguito poi
da tre signore anziane, ma assai vivaci, americane naturalmente, che
erano quasi alla conclusione di un
viaggio attorno al mondo. Si sarebbero fermate due giorni a Amsterdam, avrebbero poi proseguito per
l’Inghilterra e di li si sarebbero imbarcate per VAmerica. Da Colonia
a Amsterdam sono state quattro ore
e mezza di viaggio e quattro ore e
mezza di conversazione sulla storia
valdese e sulla nostra Chiesa e sulla
situazione attuale. Anche a costoro
ho potuto dare un opuscolo in inglese. Il loro interesse vivo mi fa ritenere che l’affermazione due volte ripetuta di voler prendere contatto,
una volta in America con il nostro
Comitato, sarà mantenuta. ” Abbiamo veduto tante cose, mi disse una
di loro al termine del viaggio, ma
Vesperienza più ricca e più benedetta del viaggio è stata certo fatta in
quest’ultimo tratto durante il quale
siamo venute a conoscere tante cose
che ignoravamo. Pregheremo per la
.sua Chiesa e per lei. Dio vi benedica
Ero anch’io commosso. Degli estranei irrompono nel cerchio della
solitudine in cui uno è immerso e
dopo pochi istanti non sono più degli estranei; sono dei fratelli e delle
sorelle con i quali si stabilisce una
corrente di simpatia perchè si è parlato di Lui nel quale tutti possiamo
sentirci veramente uniti, e dell’opera Sua nella quale tutti non po.ssiamo non .sentirci impegnati, e la Sua
presenza spirituale diventa così reai
tà benedetta che rallegra e consola
i nostri cuori.
A Amsterdam era ad attendermi
alla stazione il Pastore Roth, Presidente del Comitato Vallone. Alcuni
anni fa ora venuto in visita alle Valli ed aveva predicato una domenica
nel nostro Tempio dei Bellonatti a
Luserna San Giovanni. Ricorda con
piacere quella sua visita e quella sua
esperienza. Ricorda di essere stato
accompagnato per un tratto di strada
dal nostro anziano Ernesto Benech
c non ha nemmeno dimenticato l’argomento della conversazione avuta
(on lui. Della Comunità di S. Giovanni ha. avuto un’ottima impressione. Non poteva essere altrimenti.
La conoscenza fatta in treno con
la signora olandese ha avuto un seguito. Ieri è venuta a cercarmi con
suo marito e per alcune ore del pomeriggio mi ha fatto fare una piacevole e interessante gita in automobile per farmi ammirare le piantagioni di fiori, specialmente tulipani.
Campi sterminati che sono tutto un
tappeto delle più varie sfumature di
colori. Uno splendore come non avrei potuto immaginare. Non ho
mancato di fare, con la signora che
mi ospita, una capatina al Museo ove sono le opere di Rembrandt e di
altri pittori olandesi. Ma il tempo
mi è mancato di apprezzare veramente ogni cosa. Il programma delle conferenze doveva continuare a svolgersi e si è iniziato ieri sera dinanzi a
un buon pubblico nella Chiesa Vallone-di Amsterdam. Ho avuto il piacere di rivedere Formai ottantenne,
ma sempre vegeto Pastore Arnal da
tanti anni segretario del Comitato,
la Sig.na Mia Van Oostveen che tutti alle Valli conoscono e che sta scrivendo in olandese una storia dei Vaidesi, un giovane lavoratore di Agape.
L’inizio è stato buono ed assai incoraggiante. Ritornerò ad Amsterdam per presiedere il culto di Domenica mattina. Ora debbo riprendere il treno per Leyda ove questa
sera avrà luogo la seconda conferenza.
Achille Deodato.
dente ad ascrìvere la respoiuabiRtà
delie stragi del 1655 ai Valdesi, ccm
opportune citazioni di documenti,
lettere inedite dei Marchese di Phinezzd, dove il persecutore' dei Viddesi si rivela qpiale testimonianza
inoitpugnabile contro la tesi cattolica.
XNel pomeriggio, la visita ai luoghi storici deua «c Svirota » e tana
ut « Hruard », sotto la guida di Ronerto Mourglia e Dario Gelso, ha
offerto 1’ opportunità di conoscere
alcune storicne località ben note nella storia di Gianavellò. U Bazar di
beneficenza organizzato dalle cadette in collaborazione con le madri,
ò stato un’occasione per fraternizzare assieme con gli amici ed i Rateili delle comunità vicine e lontane. Siamo Reti di ringraziare di cuore tutti coloro che hanno cooperato
al successo del bazar ed alla sua organizzazione.
L’incontro di Pianprà ci consente di richiamare la comunità valdese affo studio della sua storia: si
ha paura di fare deRa retorica, cioè
di ridire cose che noi sappiamo male e che presumiamo di sapere e che
sono ignorate dai nostri tìgli. Cod,
per tema di fare deha retorica, o^ii
manifestazione di storia valdese è
svalutata e screditata in anticipo.
Eppure, l’amore per quella storia
conduce ogni anima onesta allo studio del Libro che ha reso forti i
nostri Padri nella testimonianza e
nell’impegno con Cristo.
Non abbiamo paura di insegnarla, di farla rivivere mediante la conoscenza dei luoghi storici, mettendo in luce onestamente le debolezze dei padri imitamente al senso di
fedeltà, di ubbidienza alla vocazione ricevuta. E’ doveroso questo richiamo per noi curatori d’anime,
per gli insegnanti valdesi, per quanti hanno la direzione d’un’opera valdese, specialmente a Torre Pellice, perchè l’interesse e l’amore per
la nostra storia sia benefico ed efficace nella testimonianza di oggi,
nell’impegno di oggi.
G. B.
Depuis quelques semaines le pasteur André Trocmé poursuit une
expérience très importante en Algérie.
Se servant de la méthode Laubach,
qui est une méthode expérimentée
depuis 20 ans pour enseigner à lire
aux adultes intellectuellement sousdéveloppés, ^méthode adoptée par
l’Unesco, André Trocmé a créé un
petit groupe d’élèves arabes adultes
qui, près d’Alger, se passionnent
pour apprendre à lire et à écrire.
André Trocmé demande d’urgence pendant les vacances d’été au
moins 20 volontaires, hommes ou
femmes,, jeunes gens ou jeunes filles de langue française (Français,
Belges, Suisses et Vaudois Italiens),
qui accepteraient de poursuivre le
travail qu’il a commencé. Ces volontaires formeraient des équipes de
deux et créeraient ainsi au moins 10
groupes d’élèves arabes.
Le Comité Laubach d’Afrique du
Nord, étant dormé l’expérience faite avec succès par André Trocmé,
est disposé à diriger et à soutenir
toutes les bormes volmités qui se présenteront. Le consistoire d’Alger est
aussi très intéressé par cette expérience. _ i
S’adresser à: Madame André
Trocmé, 2 rue Pershing, Versailles
(Seine et Oise) Tél. VER. 06-54.
2
t —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Smiàla e Chiesa in Belgio
Le notevoli ripercussioni che lo
sciopero de^i insegnanti delle Seno*
le Medie hanno suscitato in Italia,
romunqne ai voglia giudicare lo sciopero stesso, hanno avuto, per lo meno, il merito di far sentire a tutti la
gravità di un problema che non si
può eludere: la difesa della scuola
statale di fronte all’invadenza della
scnola, confessionale sempre più aperiamente favorita. Che il mezzo
scelto, ed il momento, siano stati i
più felici è naturalmente discutibile.
E’ comunque necessario che tutti si ' rèndano conto che il vero
campo di battaglia su cui si difendono i supremi valori di una ciriltà
cristiana, è quello della Scuola, di
quella scuola che da noi, per esempio, è un campo dove l’Azione Cattolica tenta di esercitare un’influenza sempre più opprimente e totalitaria, con tutti i mezzi. Da quando,
in un^ingloriosa joiirnée des dupes
l’onorevole Martino abbandonava il
ministero dell’Educazione per la
poltrona del ministero degli Esteri,
la situazione non è certo migliorata! Continua la tradizionale opera
di sabotaggio della Scuola statale,
che rimane ancora l’unico organismo
di cui l’Azione Cattolica non è riuscita a farsi un feudo.
Purtroppo, a parte_ poche riviste
più o meno specializzate, questi problemi non interessano nessuno,
neanche la stampa cosi detta indipendente, che ha paura di sentirsi
accusare di « laicismo », vocabolo
che nel carattere « neretto » dei
giornali nostrani sembra assumere
delle sbavature mostruose, dà scriversi sempre tra virgolette, perchè
vuol dir .tutto: amoralità, immoralità, empietà, ateismo, massoneria,
socialismo, liberalismo, comunismo
pcc. ecc.
Mais retournons à nos moutons,
il che, dopo tutto, trattandosi di scolari, non è neppure del tutto fuori
posto.
E diamo uno sguardo in Belgio.
* * *
l.!na profonda crisi è scoppiata
in seguito alla presentazione di un
progetto di legge del ministro dell’Istruzione Pubblica, signor Collard
(socialista). In Belgio è al potere
una coalizione socialista-liberale,
presieduta dal ministro Van Acker.
Notate bene: si trattava di un progetto di legge che veniva sottoposto
all’esame ed alla approvazione del
parlamento, che, notate bene, doveva ancora discuterlo ed approvarlo.
Se in Italia un fronte unico della
Scuola o im partito organizzasse delle
manifestazioni di piazza e addirittura
una. marcia su Roma, per premere sul
Parlamento, che direbbe la stampa
demo - quasicristiana? Griderebbe
(giustamente!) allo scandalo, domanderebbe l’intervento della polizia per far rispettare il libero gioco
della discussione parlamentare!
Ma in Belgio sono proprio loro
a organizzare le manovre di piazza
ed a mandare allo sbaraglio ragazzi
e giovanetti!
<: tit
Com’è noto, dal 1921 la Scuola
belga viveva in un regime di compromesso: ai comuni era affidato lo
insegnamento primario, alle province quello tecnico. Comnni e province potevano quindi deliberare in
materia di sovvenzioni agli Istituti
confessionali nel quadro di questi
2 fami d’insegnamento. Sennonché
il progetto di legge Collard renderebbe inoperante questo compromesso, restituendo allo Stato la gestione diretta delle scuole dell’ordine primario e tecnico.
A questo primo colpo, un altro
ne segue. Il progetto di legge prevede lo sbarramento ad ogni ulteriore
« parificazione » di Istituti confes
sionali. A quelli attualmente riconosciuti, il Ministro è disposto però
a concedere, anche in avvenire, il
diritto di rilasciare diplomi validi
agli effetti legali.
In terzo luogo il progetto prevede
ima riduzione di 500 milioni di franchi belgi nelle sovvenzioni all’Insegnamento libero (cioè confessionale); inolti-e la metà delle sòwenzio
ni dovrebbe solo più venir percepita sotto forma di stipendio direttamente versato agli insegnanti stessi
delle scuole confessionali!
Il progetto esige poi che almeno
il cinquanta per cento degli insegnanti delle scuole confessionali siano in possesso dei titoli di studio
legali ed intròdnèe una diversità di
stipendio per gli insegnanti ecclesiastici non in possesso del prescritte titolol
Gome capiscono i lettori, si tratta di una materia esplosiva! Pensate solo aUa fungaia di Istituti parificati che fioriscono da noi ed alla impossibilità in cui verrebbe a
trovarsi la Chiesa di manovrare i fondi versati dallo Stato in Belgio.
I cattolici hanno sbandierato il
numero dei loro allievi: una pro- porzione di 9 per le scuole cattoliche contro 7 nelle scuole pubbliche, ritenendo sproporzionata la riduzione di 500 milioni.
n governo ha fatto osservare che
lo stanziamento di 1.850 milioni di
franchi del 1949, era salilo, non indaghiamo come, nel 1954, a 3.200
milioni! e che questa riduzione rientrava in im piano generale di economie imposto dalla necessità di risanare il Bilancio, che colpisce tutti, non escluse le spese militari.
E cosi è scoppiata la bomba, fragorosamente !
*
L’ottuagenario cardinale Van
Roey, arcivescovo di Malines, ha ufficialmente e solennemente denunziato all’opinione pubblica questo
progetto come « un tentativo di scristianizzazione del Belgio ».
Dal 1 al 15 marzo abbiamo le avvisaglie della lotta: cattolici e governo si studiano; bisogna però riconoscere ai cattolici il vantaggio
dell’iniziativa: i ministri vengono
regolarmente fischiati e insultati
nelle cerimonie ufficiali nellà Fiandra occidentale. Gli insegnanti cattolici iniziano il boicottaggio del
(k risparmio scolastico » recando notevole daimo alle Casse di Rispturmio.
Il 14 marzo il primo ministro Yan
Acker lancia un appeUo, via radio,
raccomandando la calma e comunicando che il governo è pronto ad
apportare eventuali modifiche. L’appello cade nel vuoto; i cattolici ritengono insufficienti gli emendamenti e si orientano in favore di una soluzione di forza: la marcia su Ro~
ma: il 26 marzo Bruxelles sarà invasa dai dimostranti cattolici, convenuti da tutto il Belgio (dalle Fian
dre specialmente pel il mai sopito
antagonismo fiammingo-vaUone).
Con il 15 marzo s’iniziano le manovre preliminari. Il sindaco di BruxeUes comunica che la manifestazione del 26 marzo sarà proibita;
un « Comitato per la difesa delle libertà democratiche » protesta contro la proibizione.
H 18 marzo 500 studenti cattolici
firendono d’assalto il municipio di
Lovanio e ne sono espulsi dalla gendarmeria dopo un breve assedio; il
20 marzo incidenti analoghi in varie altre città (Bruges, Anversa, Lie•ii ecc.) secondo un piano prestabilito. Il 21 marzo i socialisti protestano contro « i tentativi insurrezionali di un fascismo clericale » e invitano il popolo di Bruxelles a una
controdimostrazione per lo stesso 26
LA FESTA
delle Scuole
DI CANTO
Domenicali
La tradizionale;- adunata degli alunni delle Scuole,, domenicali ha avuto luogo, per il Valpellice, nel
tempio di Torre PeUice, domenica
22 maggio. Il pastore Taccia ha presieduto la manifestazione, rivolgendo un breve messaggio ai fanciulli.
Il prof, maestro Corsani ha portato
il saluto del pastore E. Aime, presidente della Commissione del Canto
sacro, trattenuto neUa sua parrocchia per motivi inerenti alla sua attività pastorale, ed ha ringraziato i
direttori delle scuole domenicali ed
i cantori; egli ha poi diretto i canti
d’assieme. Si sono quindi alternate
nell’esecuzione di due inni, tratti
dall’Innario e dai Psaumes et canti ques, le varie Scuole domenicali:
Bobbio Pellice (dir. Signora Genre);
Angrogna (dir. Signora Aime); Torre Pellice, S. Margherita (dir. Signora Varese); Torre Pellice, Centro (dir. pastore Taccia); Luserna
San Giovanni (dir. Signorina Edda
Boimous); Torre Pellice, Appiotti
(dir. Signorina Edith Coisson); Rorà (dir. Signora Bouchard); Villar
Pellice (dir. maestro Paolo Frache).
Questi brevi cenni potrebbero da
soli costituire il resoconto della manifestazione, poiché ci sembra inutile di ripetere osservazioni che, a
forza di essere ripetute, finiscono
con l’essere tediose per chi scrive e
per chi legge: sempre scarso il pubblico; sempre inesistenti i monitori; necessità di trasformare queste
cc feste »; ma repetita non iuvant.
Una sola nota, anch’essa non molto
rallegrante : il numero dei ragazzi ci
è sembrato in diminuzione (forse la
data è già troppo lontana da Natale?); il numero delle bocche ostinatamente chiuse, per contro, ci è sembrato in amnento.
Almeno una nota simpatica: l’ospitalità offerta dalla Chiesa di Torre Pellice e l’allegria giovanile nel
. cortile del Convitto. rep.
marzo. La situazione è sempre più
tesa: i cattolici esigono il ritiro del
progetto; il governo esige la rinunzia ad ogni azione iUegale come premessa ad una serena discussione in
parlamento. Ma il tempo delle parole è passato; il 24 marzo i 930.000
scolari delle 8.460 scuole cattoliche
fanno sciopero; il 25 marzo 9.000
gendarmi sono mobilitati per assicurare l’ordine a Bruxelles; le truppe sono consegnate nelle caserme,
le vie d’accesso alla capitale sono
bloccate.
Si giimge cosi al fatale 26 marzo,
che risulterà fortunatamente meno
fatale del previsto. Tutto si limiterà
a vigorose cariche della polizia a
cavallo, a fitte sassaiole degli studenti; la sera si potrà stabilire il
bilancio: 40 feriti e contusi; 614
«. fermi », di cui solo 15 tramutati
in arresto.
Ora è giunta la riapertura del
parlamento e si iniziano trattative
tra i partiti. Avremo l’occasione di
sentire ancora parlar dell’argomento e ne informeremo i nostri lettori,
perchè l’offensiva cattolica per impadronirsi della Scuola, affidando
allo Stato l’onere delle scuole confessionali, non interessa soltanto il
Belgio. lector
PRO VALLI
Riceviamo dal World Council of Churches di Ginevra la seguente lettera:
Oggetto: Famiglie Valdesi per il Sud Africa.
Siamo stati informati che il Rev. Bryce
N. (The Manse, Tarkastad, C. P., South
Africa) avrebbe modo di sistemare presso
agricoltori del luogo delle famiglie di lavoratori agricoli Valdesi che intendessero
emigrare e stabilirsi nel Sud Africa.
In linea generale Poflerta sembra molto
buona e qualore Ella decidesse di raccomandare qualche famiglia saremmo lieti di
procurare informazioni dettagliate e di occuparci del disbrigo delle pratiche.
In attesa di un Suo cortese cenno di risposta, distintamente »aiutiamo.
Coloro ai quali Tofferta interessa sono
pregati di rivolgersi alla Pro Valli.
Centenari dimenticati
GUSTAVO MODENA NELLA VAL PELLICE
Casa Peyrot
Durante il suo soggiorno a Torre
Luserna (come scrive abitualmente
nelle sue lettere, ma che chiama pure
scherzosamente Torre Lucertola e Torre degli Eretici), il Modena si stabilì
inizialmente nella casa padronale del
Sig. Peyrot, oggi della famiglia Decker,, al Serre, ad occidente dei Giordanotti.
Suo padrone di casa era il pastore
valdese Michele Enrico Peyrot, oriundo della Torre ed ivi ministro da diversi anni, dopo im soggiorno di nove
anni ad Angrogna. La casa chiamata
del Serre era stata costruita di recente,
durante gli ultimi anni del suo ministerio ad Angrogna, ed aveva ricevuto
quel nome, improprio, di Serre, in ricordo del periodo felice trascorso dal
pastore valdese nel presbiterio del Serre d’Angrogna.
Originariamente la casa era ad un
piano solo, oltre al pianterreno. Ne
era stato aggiunto un secondo, di cinque stanze, tutte esposte a mezzogiorno, in una posizione isolata e veramente incantevole, ma un po’ solitaria
e di scomodo accesso nella cattiva stagione. Come riscontrò ben presto il
Modena che, fin dall’anno successivo,
lasciò la campagna per una più comoda dimora all’entrata del paese,
quartiere degli Appiotti. Sembra anzi,
secondo i ricordi della famiglia Decker
oggi proprietaria della casa, che dopo
la malattia che Taveva sorpreso e a
lungo trattenuto alla fine dell’estate del
1855 a Biella e dopo le ingenti spese
incontrate in quella occasione, non avendo forse potuto pagare la somma
pattuita, lasciò in compenso la propria
poltrona, ancor oggi gelosamente conservata dai discendenti della famiglia
Peyrot-Decker-RoUier. Potrebbe anche
darsi che il Modena abbia dovuto lasciar libera la casa del Serre al suo
proprietario perchè questi, emeritato
ucl 1855, dovette lasciare il presbiterio
al suo successore, per trasferirsi nella
dimora che si era appositamente preparata per riposarvisi negli ultimi an
ni della sua vita.
Comunque sia, egli abitò in questa
casa ampia e d’una certa eleganza, in
posizione magnifica, nella più invidiabile tranquillità e solitudine, per un
anno solo. Si trasferì poi più verso il
centro, dopo aver constatato che la
strada del Serre « non è niente sollazzevole, quando piove », mentre la
nuova abitazione « non potrebbe essere più comoda e deliziosa. Non siamo
più sulla costa della montagna... siamo al punto dove la vallata si schiude
e d’un colpo d’occhio vediamo le creste delle Alpi, due altipiani per accedervi, due torrenti, e a sinistra la pianura. Un limpido ruscello traversa il
giardinetto, e siamo in mezzo a peschi,
albicocchi, mori e vigne ».
Case Caffarel-Vola
Il Modena infatti, fin dal mese di
marzo dell’anno successivo, traslocò la
sua mobilia in una casa di recente costruzione, secondo la tradizione agli
Appiotti, su la destra della strada conducente ad Angrogna. La casa apparteneva ad un Sig. Caffarel,; che verso
il 1875 la cedette all’Avv. Not. Giosuè
Vola; oggi essa è diventata proprietà
dei fratelli Giorno e Giuseppe Cotta
Morandini. Ed in una lettera del 22
aprile seguente, scrivendo in Svizzera
alla suocera Lidia Calarne, egli dichiarava soddisfatto e con una leggera
punta d’ironia : «, Eccoci di nuovo cittadini della Torre; un paese magnifico, una metropoli che fa il paio con
Courtelary... qui per un fitto da nulla
possiamo avere una buona casa... Giulia fu contentissima della decisione ed
ora è felice framezzo ai piccoli imbarazzi della nuova abitazione, che non
potrebbe essere più comoda e deliziosa... ».
In questa casa padronale pur essa
nuova, spaziosa, « molto bella e molto
ben situata », ritornò gli anni seguenti, sempre facendo vita a sè, isolandosi
volontariamente dall’ambiente che lo
circondava e soprattutto dalla vita della nazione piemontese, sì da meritarsi
proprio in quell’anno un rimprovero
indiretto dal Mazzini « per essersi per
messo, per quanto mi ami e divida i
miei sentimenti, di fare lo scettico e di
pronunciare tanti luoghi comuni Fourieristi con povera gente semplice di
mente e con operai che avevano invece bisogno di una parola d’incoraggiamento » (lett. di Mazzini ad Emilia
Ashurt, del 16-2-55).
Per il servizio generale della casa e
per l’opera di cuoca, i coniugi Modena avevano presa una donna alla
quale dava talora gli ordini culinari
il Modena ; « che è diventato, scriveva la moglie, buon cuoco » e che preferiva, a anziché recarsi a recitare a
Cuneo, starsene ad arrostire le castagne sulle ceneri del caminetto ».
Ma non sempre era così: più spesso era « la Giulia a fare il pranzo e la
cena. Io faccio la spesa e faccio il caffè la mattina e tiro l’acqua e vado in
cantina, e così si passa il tempo: si
fa economia giacché qui non ci sono
tentazioni: gran patate, butirro, e uova e polenta; carne di bove non ce
n’è; alla domenica buon vitello giovane » (lett. del 3 ag. 1858).
Nelle giornate di bel tempo la coppia cinquantenne non stava lungamente in casa : « tutti i giorni, appena inghiottita la colazione, percorrevamo le
colline ed i burroni come dei cacciatori e dei cercatori d’oro... quando
splende il sole facciamo corse da capre
su e giù per le montagne, e quando
piove mangiamo dall’alba alla mezzanotte. E che fame! »
Scetticismo del Modena
Nella sua anima di fervente patriota ed artista, profondamente amareggiato per la situazione politica italiana fra la prima e la seconda guerra
per l’Indipendenza, e rattristata anche
dalla decadenza artistica di quegli anni in cui si preparavano, bene o male,
le sorti d’Italia, non c’era posto per altri ideali. Il Modena pertanto, nella
sua corrispondenza estrosa, sincera,
vivacissima, ci appare di uno^ scetticismo esasperato, illogico, inguaribile.
La religione non gli dice proprio nulla e non ne sente bisogno alcuno. Del
resto, la morte non lo spaventa.
Può quindi scrivere tranquillamente
ad un amico che « l’ultima corsa per
la gran strada ferrata di Plutone non
mi spaventa molto : già, si deve andare: dunque!...» Ed ancora: « Tienti
caro il tuo prete mosca bianca. Qui ne
abbiamo di due cotte: i cattolici ed i
Valdesi, ossia evangelici in cappello
tondo e cravatta bianca. Gli uni valgono gli altri; ma siccome due veleni
mescolati si neutralizzano, così non
danno fastidio; a me poi ed alla Giulia ne danno meno che agli altri perchè siamo musulmani e non apparteniamo a nessuna delle due sinagoghe ».
A confermare il suo agnosticismo
religioso, in altra lettera scriveva analogamente : « Viviamo qui ritirati, come il sorcio nel formaggio parmigiano, mangiamo da lupi e arrampichiamo come capre, e per la salute dell’anima nostra abbiamo due qualità
di Chiese a nostra scelta, delle quali
però non consumiamo i pavimenti ».
Concetti press’a poco uguali egli
aveva espressi in alta circostanza, ricordando ad un amico, a proposito di
morti, il « Signor Statuito » : « fagli i
miei complimenti ufficiali e pròvati a
fargli le catarigole sotto le ascelle per
sapermi dire se ride o scottagli il muso con una candela. Il sindaco di questo villaggio ha messo fuori un pitaffio
con cui invita i cristiani delle due moschee a andare a miagolare nelle loro
rispettive sinagoghe e poi a riunirsi a
pranzo dall’oste in piazza, a due franchi e cinquanta centesimi (sic), per celebrare l’anniversario della nascita del
benefico crostaceo. E la sera gran fuochi sulle montagne per scaldarlo e farlo sapere alle due mammane Francia
e Lamagna, e crepi l’Invidia »...
Il quale Statuto, come si sa, si celebrava allora nel mese di maggio. Fu
solo nel 1861 che uscì, in tale mese, un
decreto governativo che fissava alla
prima domenica di giugno la celebrazione dello Statuto, la quale doveva
pure ricordare la proclamazione del
Regno d’Italia, avvenuta in quell’anno
ad opera del Cavour nella capitale subalpina.
{segue) T. G. PoNS.
1
3
L’ECO DELLE VAÌJU VALDESI
Le madri delle Valli ad Agape
« INei vostri volti rivedo quello di
mia madre che nella sua umiltà e
nel suo sacrifìcio seppe insegnarmi
u pregare, non nella ripetizione di
un Padre Nostro diventato una formula, ma ad inginocchiarmi nel momento della necessità per incontrare
il mio Dio ».
Queste le parole che il Past. Tullio Vinay nel pomeriggio alle 265
memhre di una diecina di Unioni
delle Madri convenute ad Agape per
la domenica 15 Maggio.
Ellettivamente credo possa essere
stata l’impressione di tutti : non un
incontro qualsiasi e non una gita per
vedere qualche cosa di nuovo e di
interessante, ma un ritrovarsi tutte
assieme, come in una sola famiglia,
in cui tutti sentono di appartenersi
anche se non si sono mai visti, in
cui tutti si sentono a a casa » anche
se sono arrivate per la prima volta,
e sotto una pioggerella insistente
per giimta.
Questo era stato l’intento delle organizzatrici dell’incontro e della Comunità di Agape che, non solo aveva voluto offrirlo gratuitamente a
tutti, ma che in questo dono aveva
voluto riconoscervi un atto di amo
re e di afietto, come diceva l’augu
rio scritto in testa al programma di
stribuito all’arrivo dei pullmann
tt Agape, il villaggio dei vostri fì
giiuoli, vuole accogliervi con affet
to e riconoscenza. Possiate qui tra'
scorrere una giornata di riposo e di
gioia in Cristo. Per tutti i giovani
die vi accolgono e che vogliono rap
presentare anche quelli assenti, sa
rà motivo di allegrezza vedervi con'
tente e circondate dall’amore di
Usiti ».
Agape è riuscita a porgere il suo
messaggio anche in questo breve incontro di una giornata: quella testimonianza che non le parole, ma
l’ambiente stesso rendono all’amore
di Dio. Anche in questa occasione
tutti, appena giunti, si sono sentiti
a casa loro e non solo in virtù delle
tazze fumanti che ogni gruppo in ar. rivo trovava sui tavoli, sebbene anche queste piccole cose abbiano la
loro importanza; ma per l’atmosfera che subito li ha circondati da parte. di Vinay, della Comunità, del
gruppo lavoratori, cc Agapé c’est ma
patrie » disse una volta una lavoratrice; la frase ha certo un certo che
di boutade, ma è ben vero che le
Madri delle Valli, come tutti quelli che sono passati per Agape, si sono subito sentiti pienamente a loro
agio, non appena sono entrati nel
pur grandissimo salone; hanno messo piede, per la prima volta nelle
stanze delle casette.
D’altra parte, in questo immediato ambientarsi c’è qualche cosa che
d importante, anche se non sempre
10 si avverte consapevolmente: ognuno si sente subito inserito in una
comunità. Non è possibile vivere per
conto proprio, senza sentire vicino
a se il fratello e la sorella, anche
quello che, magari, in quel momento è assente. Non è un caso che, subito, dall’inizio Erica sia stata presa d’assalto per l’acquisto delle cartoline da inviare a quelli che non
hanno potuto venire. In genere è
un’operazione che si compie appena prima della partenza, per un senso di dovere, in quanto non si sente
generalmente il bisogno di sentirsi
uniti agli assenti nel corso di una
gita!
La visita alle costruzioni ha interessato moltissimo le Mamme che.
da buone massaie, hanno dedicato
maggior tempo a considerare le questioni pratiche che non tutto il resto. Soprattutto la luminosità delle
stanzette coi loro grandi fìnestroni,
11 modo con cui tutto lo spazio è stato utilizzato, la ceratura dei pavimenti, i servizi e molte hanno pensato alle loro case di montagna in
cui si svolge, talora così faticosamente, il loro servizio e la loro missione; dove le fessure sono troppo
ampie e le fìnestre un po’ anguste.
E’ vero, talune delle nostre case sono ancora troppo scomode per chi
vi deve lavorare tutto il giorno; è
vero che Agape è anche fìnestre e
muri, ma quello che fa di essa qtiellu che è e che fa la benedizione delle nostre case è lo spirito con cui
compiamo il nostro servizio quotb
diano e che non è proporzionato al
la quadratura delle finestre ed alla
cera dei pavimenti!
Tutti si ritrovano riuniti a Ghigo
per il culto presieduto dal Pastore
Lebet per ascoltare l’annunzio delTEvangelo che assicura la pace e la
vittoria di Cristo ai credenti nella
tribolazione. Il tempio era gremito
di donne di casa, di cui parecchie
già avanti negli anni, sorelle per cui
le parole : pene ed affanni hanno un
significato ben preciso e per cui è
indispensabile che anche la promessa dell’Evangelo sia altrettanto chiara e concreta.
Prima del pranzo: il saluto del
Past. Tullio Vinay e la presentazione delle varie Unioni presenti fra
cui primeggia Pomaretto con le sue
75 presenti. Altre Unioni che non
hanno potuto intervenire hanno inviato la loro, adesione di cui dà notizia la Sig.ra M. Luisa Davite, che
esprime la riconoscenza di tutte per
l’accoglienza così munifica che Agape ha voluto offrire. Naturalmente
tutti amerebbero ringraziare di persona e stringere la mano a quanti
hanno faticato per preparare questa
accoglienza. Non è possibile; lo farà, a nome di tutti, la decana delle
presenti: la Sig.ra Anna Charbonnier di Torre Pollice che ha ancora
voluto salire non ostante sia nel suo
90“ anno di età. Intanto l’Unione di
Pomaretto intona un inno della raccolta francese.
Per il pranzo, il gran salone si
presenta sotto un aspetto nuovo e
suggestivo, oltre a quelli della normale dotazione, altri tavoli sono stati messi sui ripiani e nel salone a
doppia altezza creando così, con le
loro tovaglie ed i mazzi di fiori, un
arredamento quanto mai simpatico
ed intonato. Pranzo e servizio eccellenti, preparati e disimpegnati
dalla Comunità Lavoratori e Signorine della Parrocchia di Frali, sfoggianti una disinvoltura degna di allievi di Scuola Alberghiera.
Tutto apprezzatissimo : un pranzo già pronto e servito. Non mancava neppure il dolce, il caffè ed il vi
no, quest’ultimo battuto però dalla
concorrenza dei fiaschetti provenienti da quel di Prarostino e portato da
previdentissime partecipanti !
Le primo ore del pomeriggio sono dedicate agli incontri. Poche seguono Acquadoro, che sebbene di
casa ad Agape come pochi altri dà
sempre un tono di simpatica internazionalità, per un’eretta di riposo e molte si lasciano allettare dai
fiori dei prati vicini: ci sono troppe
persone da rivedere, da salutare dopo molti anni; troppe notizie da
(continua in 4.a pag.)
Il gruppo delle nadari
che la Domenica 15
maggio si sono radunate a Frali.
Tì^b libri e riviste
Albeht Greiner: Le Christ, notre vie —
Editions Oberlin — Strasbourg (19 Rue
des Francs • Bourgeois) — fr. fr. 360.
E’ un volume di 120 pagine contenente
una serie di predicazioni pronunziate alla
« Radiodiffusion Française », dal pastore
della Chiesa luterana di Parigi. Messaggi
brevi, chiari, con un pensiero cristiano solido, che dà luogo ad una aUegrezza profonda basata sui grandi fatti della redenzione: l’incarnazione, il sacrificio di Cristo, la risurrezione. Il volume può efficacemente servire agli isolati, agli infermi, a
quanti conoscono l’ora della sofferenza. Il
Pastore Greiner non si perde in una specie
di retorica cristiana: prende sul serio i suoi
uditori ed il messaggio evangelico, va diritto allo scopo, lascia da parte ciò che è secondario per mettere in rilievo l’essenziale, vale a dire Gesù Cristo e le possibilità
che Egli ci offre di risolvere il problema
del nostro destino eterno.
Phuippe H. Menoud: La vie de VEglise
naissante — Editions Delachaux et Niestlé
— Neuchâtel — fr, s^ 3,10.
Si tratta del n. 31 deUa serie « Cahier»
théologiques » della nota Casa editrice
svizzera. Contiene quattro studi esegetici sul
testo di Atti 2 v. 42 che caratterizza la vita
della Chiesa cristiana primitiva, basata sulla perseveranza « nell’attendere aU’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere ».
Non c’è bisogno di insistere sulla serietà
e sul valore di questi studi; il nome dell’autore ne è la migliore garanzia. La Chiesa di oggi medita sulla testimonianza della
Chiesa primitiva e ne trae alimento per la
propria fede e per la propria vita che ha
da essere innanzi tutto una vita di « perseveranza » contro tutte le debolezze, tutte le
stanchezze e tutti i fallimenti. Un quaderno teologico, come si vede, di grande utilità e di non meno grande attualità.
Jean-Marcel Lechner; Le Christianisme
social de Jean Calvin Editions Labor
et Fides - Genève.
E’ un opuscolo di 20 pagine dedicate ad
una ricostruzione della dottrina sociale del
Riformatore svìzzero. L’autore, Ubero docente aU’Universìtà di Ginevra, espone le
linee generali di quella dottrina non molto
conosciuta, eppur ben chiara nel pensiero
teologico di Calvino: « Selon Calvin, l’activité de l’Eglise est beaucoup plus vaste que
selon Luther; elle porte le soucis des pauvres et elle constitue la société. Les institutions sociales de l’Eglise primitive complètent l’Evangile et, pour Calvin, prennent la
valeur d’une norme ». Ci sono inoltre deUe
interessanti considerazioni sul diaconato
neUa Chiesa, sul lavoro sociale, sul Concetto di comunità cristiana.
Arnold Mobbs: Les Eglises contre la guerre moderne — Editions Labor et Fides Genève.
Si tratta di un opuscolo di 45 pagine contenenti una serie di documenti recenti mediante i quali l’autore si propone di far conoscere qual’è l’azione in favore deUa pace
svolta dalle Chiese cristiane che fanno parte del Consiglio Ecumenico. « On entend
dire que les Eglises et les chrétiens ne font
pas grand’chose pour la paix», scrive l’autore; ed ecco una ricca documentazione, incominciando dalle dichiarazioni della Con
TRA IL LUSCO E IL BRUSCO
Un nuovo record
Nel Canadá, e più precisamente a
Cap Saint-Ignace, è stato laureato non
nuovo campione: Aimé Lavoie; anche lo sport è nuovo: il dondolo.
Aimé Lavoie si è dondolato per ottantuno ore, tre minuti e cinquantadue secondi.
A buon mercato
Da un opuscolo che illustra la
grande promessa di Gesù a santa Maria Margherita Algcoque.
” Ti prometto — dice Gesù —
nell’incommensurabile Misericordia
del Mio Cuore che il suo amore onnipotente accorderà la grazia finale
della penitenza a tutti coloro che celebreranno la comunione i nove primi venerdì di ogni mese; non morranno in mia disgrazia nè privi dei
sacramenti; il mio Divino Cuore offrirà loro un asilo sicuro in quell’estremo istante... La comunione dev’essere celebrata il primo venerdì
di ogni mese; per conseguenza la comunione celebrata i nove primi sabati o domeniche del mese, non ci
farà godere dei privilegi della Grande Promessa.
Nell’eventualità in cui si dimenticasse in qual mese si è dato inizio
alla pratica, è cosa prudente di ricominciare da capo. Per entrare in paradiso, occorre un biglietto d’ingresso. Il suo prezzo? E’ veramente a
buon mercato; nove confessioni e
nove comunioni fatte bene... Comprate il vostro biglietto d’ingresso
al Paradiso; costa così poco; ve ne
potete convincere voi stessi...; perchè non procurarcelo?... Avanti! ”.
Un prodigioso spettacolo
In occasione di un recente èsperimento di bombardamento atomico
in U.S.A., le competenti autorità militari avevano costruito una graziosa piccola città, completa nelle sue
installazioni di servizi pubblici, depositi vari, veicoli, ecc. : tutto insomma quello che costituisce una
città moderna (esclusi gli abitanti).
Poi si è dato inizio aH’esperimento,
il 9 maggio; la data aveva dovuta
esser rimandata ben 9 volte perchè
le correnti atmosferiche non avevano potuto esser regolarmente inqua
drate nei piani tattici dei competenti organismi militari. Ottimo, a
quanto pare, il risultato: tutto è stato-polverizzato. Preliminarmente erano stati messi in opera dispositivi
speciali a 12 Km. dal luogo dell’esperimento in modo che gli americani, abbonati alle radipaudizioni,
forniti di apparecchi televisivi «hanno potuto assistere al prodigioso spettacolo ».
Temi di stagione
Un’iniziativa è stata presa dalla
Presidenza centrale dell’Unione Uomini dell’Azione Cattolica, che si
propone di affrontare decisamente
in un convegno il grave problema
della moralità della spiaggia, studiandone le possibili soluzioni alla
luce delle esperienze — di cui alcune veramente positive — dei vari
partecipanti... (si è) rilevato la possibilità di valersi delle norme per i
’ bagni pubblici ” contenute nei regolamenti di Polizia Urbane, ai sensi
dell’art. 109 n. 7 del Regolamento
della legge comunale e provinciale.
Scuola statale
Gli insegnanti delle Scuole medie
hanno iniziato il 28 maggio uno sciopero ad oltranza; gravi ne sono le
ripercussioni nella vita delle singole famiglie; ma la posta in giuoco è
così grave, secondo gli organismi
competenti, da giustificare il disagio: si tratta di difendere la dignità
e l’esistenza stessa della scuola statale. Tutti, senza differenza di partito e di confessione hanno aderito
a questo sciopero in difesa della scuola statale.
Dai primi accertamenti sembra
che la scuola privata ritragga notevoli vantaggi da quest’agitazione: il
numero degli iscritti alle scuole cattoliche (private e parificate) è destinato ad accrescersi in notevole misura. Esse hanno una tradizione di
esperienza pedagogica notevole e la
stampa ha dato rilievo, a suo tempo
al fatto che i due figli del Presidente della Repubblica italiana frequentano la scuola privata. i
fetenza ecumenica di Amsterdam, a qneQe
suUa bomba atomica, aU’azione svolta dalla Commissione delle Chiese per gU affari
internazionali e, infine, aU’appello dell’Assemblea di Evanston aUe nazioni. Un opuscolo di utile informazione e che può essere opportunamente distribuito nelle Chiese e fuori di esse.
René Pache: L’Au-Delà - Editions Em
maus - Yennes sur Lausanne - fr. sv.
7,50.
Un volume di circa 300 pagine dedicate
interamente - allo studio dei problemi dell’al di là, cioè dell’oltre tomba; non in
base a intuizioni o a speculazioni umane,
ma sul fondamento della Sacra Scrittura.
Uno dei meriti di quest’opera è proprio
quello di mettere il lettore in presenza
di un gran numero di passi biblici e di
indurlo così a pensare all’al di là scrutando fin dove è possibile i dati della
rivelazione biblica. C’è indubbiamente una
rivelazione bìblica snll’al di là; spesso la
si trascura perchè si è troppo attratti dai
problemi e dalle cose dell’al di qua o
perchè si adduce come scusa la nostra
ignoranza e le nostre ben note limitazioni.
Questo volume ci aiuta a volgere il nostro pensiero oltre i limiti della terra e
della morte, seguendo le esortazioni e gU
avvertimenti della Sacra Scrittura. A proposito delle cose che debbono avvenire e
sul futuro deUa nostra personalità umana
non è sempre possibile essere pienamente
d’accordo anche nell’uso e nell’interpretazione dei passi biblici; è nondimeno
necessario affrontarli e meditarli per conservare alla nostra fede cristiana la sua
forza di procione oltre il velo della
morte.
L’autore affronta vari argomenti, fra i
quali: « La mort et les morta - Le monde
des esprits - La résurrection - Les noces
de l’Agneau - La perdition éterneUe . L’enfer - Le del ». Dio, dice la Scrittura, ha
messo nel cuore degli uomini il pensiero
della eternità. L’autore di quest'opera ci
richiama con convinzione e con saviezza
a meditare sul pensiero dell’eternità.
Charles Brütsch; Cloné de VApocalypse
• Editions Labor et Fides . Genève
fr. sv. 12,50.
La pubblicazione di un commentario sull’Apocalisse è sempre un avvenimento di
particolare importanza nel mondo teolologico ed ecclesiastico; e tanto più quando si tratta dì un’opera dovuta alla fatica
del Past. Charles Briitsch, di Berna, ben
noto per le sue pubblicazioni chiare, pen- sate, accessìbili anche al pubblico dei non
specializzati.
Si tratta ora della quarta edizione complejamente riveduta del commentario già
apparso col titolo : « L’Apocalypse de Jesus Christ», tradotto anche in italiano e
pubblicato dalla Claudiana. Il nuovo commentario serve soprattutto alla predicazione ed agli studi biblici; è ricco di note
spìegative a piè di pagina che indicano
le referenze e aprono la via ad altre possibili interpretazioni; poiché, specialmente su vari testi dell’Apocalisse, chi si sente di fornire una interpretazione infallibile? In fondo al volume, circa 60 pagine
sono dedicate a delle « notes docnmentoìres » di grande interesse su argomenti come questi: La situazione storica - L’Apocalisse e la letteratura apocalittica . 1 numeri simbolici - L’escatologia deU’Apocalisse - Il regno dei mille anni • Infine,
il libro si chiude con una ricca bibliografia. «. r.
4
4 —
L’ECO DELLE VAM.I VALDESI
La Voce itèile Comunità
Angrogna (Capoluogo)
Domenica 15 maggio ha avuto luogo il noslxo Bazar. La giornata ventosa non ha permesso una affluenza
totalitaria dei parrocchiani, ma l’incasso è stato ottimo. Desideriamo
ancora una volta ringraziare i donatori, lè collettrici, i collahoratori
e le collaboratrici che ci hanno aiutato in vario modo. Un grazie pure
agli amici e negozianti di Torre Pellice e di Angrogna che, con simpatico spirito di comprensione ci sono
venuti incontro con doni ed offerte
contribuendo in tal modo alla ottima riuscita di questa manifestazione.
Domenica 8 maggio una nutrita
rappresentanza delle Scuole Domenicali di Angrogna guidata dai loro
pastori ha partecipato "ad una gita
nella zona di Pragiassaut. Splendida la giornata, ottimo l’affiatamento, numerosi i giochi.
Ci è giunta notizia che è deceduta improvvisamente a Bagno a Ripoli (Firenze) dove si trovava da anni, la nostra sorella Margherita Revel. Ai fratelli ed ai parenti tutti esprimiamo la nostra viva, fraterna
simpatia.
Domenica 22 maggio abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora
terrena la spoglia mortale del nostro
fratello Rivoira Artilio deceduto repentiuamente alla frazione Bruere
nel suo 67® anno d’età. Ai figli ed alle figlie, ai familiari, ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
e. a.
R o r à
Recentemente l’assemblea di Chiesa ha ascoltato la lettura della relazione annua ed ha nominato i suoi
delegati al sinodo ed alla conferenza, rispettivamente nell’ordine: Ins.
Tourn Albina, Dario Gelso e Toum
Gentile. La relazione ha messo in
risalto l’aspetto della vita spirituale ed il tentativo di ripristinare il
le madri Me Valli ad A^ape
(segue da pag. 3)
chiedére e da dare, amicizie da riallacciare. Quanti incontri! Tutti un
formarsi e disfarsi di capanelli, di
informazioni chieste e ricevute degli
assenti. E’ terribile quanti parenti
si scoprono in una'simile occassione,
alla fine ci si stupisce quasi se c’è
ancora qualcuno che non lo sia!
Dopo l’apprezzatissimo ed invero
eccellente coro a tre voci della Scuola domenicale di Prali il Dr. Franco
Girardet, direttore del Convitto di
Torre Pellice parla delle sue esperienze coi giovani che gli sono affidati. Talora si tratta di giovani che
sono in piena rivolta contro l’ambiente familiare e contro la società,
che è difficile inserire nella comunità
del Convitto e nella necessaria autodisciplina. Ma — avverte Girardet — anche nei casi migliori, se
questa crisi è stata provocata da errori nella educazione da parte dei
genitori, l’atmosfera del Convitto,
rimarrà sempre qualche cosa di provvisorio, un « buon ricordo »; ma
l’ambiente familiare è insostituibile ed è estremamente difficile compensarne le eventuali mancanze. Di
qui la grande responsabilità delle
famìglie e delle madri in particolare che hanno nelle loro mani la formazione del carattere e della vita dei
loro figlioli.
Il Pastore Vinay parla poi delle
esperienze dei giovani ad Agape, del
loro inserimento in una comunità
che non opprime e non costringe,
ma completa ed aiuta il giovane nel
suo travaglio davanti ad una vita da
scegliere e cerca di far giungere fino
a lui, dal suo punto di vista e col suo
linguaggio, l’Eterno Evangelo di Gesù Cristo che è valido per giovani e
per vecchi di tutte le generazioni.
Poi ancora : sorpresa finale. Ad un
cenno d’intesa la banda musicale dì
Prali, riunitasi silenziosamente nella Chiesa all’aperto, inizia un simpatico programma di musiche religiose e popolari, che tutti apprezzano e che porta un simpatico tono dì
gioia, degno coronamento della atmosfera di tutta una giornata. ~
Franco Davite.
culto mattutino nel tempioi Ha pure espresso una parola di riconoscenza verso coloro che hanno consentito il raggiungimento della cifra
richiesta dall’Amministrazione centrale e fissata lo scorso anno. L’inaugurazione della nuova sala, i restauri alla vecchia sala per essere
adibita a museo, nonché le riparazioni alla casa del' concistoro non
hanno impedito il raggiungimento
della mèta. Sul piano sociale si è
ricordato lo sforzo compiuto per la
villeggiatura, non sempre assecondato dalla popolazione con senso di
comprensione' e interesse, nonché
alcune attività benemerite che da
alcuni anni funzionano regolarmente.
La filodrammatica dell’Unione di
San Giovanni ha dato una rappresentazione nella nuova sala, guidata
dal Sig. Beux e presentata dal Sig.
Arnoulet. La commedia è stata applaudita vivamente dal pubblico rorengo ; un-' plauso speciale è andato
al macchiettista ed al suonatore d.i
fisarmonica. Siamo riconoscenti ai
« Sengianin » per la loro visita e
per la possibilità di fraternizzare assieme.
Rodoretto
Dimanche premier Mai, notre contingent d’enfants rejoignait celui du
Perrier et de Massel à la bifurcation
des Rivettes pour se rendre à Agapè
et participer ainsi à notre traditionnelle fête de chant. Malgré l’absence d’un trop grand nombre, nous
avons donné notre contribution à la
réussite de cette journée. En effet
cette dernière fête marque un progrès sur la dernière; les chants d’ensemble dirigés par le Pasteur Debély furente chantés avec entrain et
maîtrise. Nombreux étaient aussi les
paroissiens venus pour nous écouter.
Merci encore à nos amis d’Agapè
pour les beaux moments passées làhaut.
Une semaine plus tard notre chorale aidée par quelques jeunes de
l’Union chrétienne donnait sa soirée théâtrale; elle le fit en matinée
et soirée les samedi et dimanche 8
mai. Deux farses agrémentées de
quelques chants populaires permirent à la population de nos bourgades d’apprécier les talents des acteurs et des choristes.
Le Dimanche 15 mai, c’était le
tour de l’Union des Mères de faire
sa sortie. Agapè encore recevait et
ce fut une belle occasion de fraterniser avec des groupes venus d’un
peu toutes les Vallées. Merci à la
communauté et à la cuisine d’Agapè,
ainsi qu’à la paroisse de Prali pour
l’accueil réservé.
En l’absence du titulaire, Mr. Archimède Bertolino de la communauté permanente d’Agapè tint la chaire de la paroisse. Nous tenons à le
remercier encore pour ses services et
son message.
Mariages: Bertalot Romana Maria
Lidia, de Clément et Pascal Ida, habitant Castellazzo (San Germano
Chisone) et Breuza Attilio de Enrico et Pascal Giulia aux Fontaines.
Si VEternel ne bâtit la maison
ceux qui bâtissent, le font en vain.
Ps. 127: 1.
Pascal Rina, de Benjamin et Emma Pascal aux Fontaines et Bounous
Marcellino, de Luigi e Bertalot Alice Clémentine aux Crosettes (Prali).
Le voyage que vous entreprenez
est sous le regard de Dieu. Juges
18: 16.
Roma (via k Novembre)
Nella sua casa di Roma, dopo una
vita operosa e benedetta, s’è addormentato nel Signore il Comm. Prof.
Nicola Santacroce, all’età di 90 anni.
Egli è stato un uomo fedele alPEvangelo, e nelle sue diverse residenze ha sempre portato il contributo della sua cristiana solidarietà.
Tutti lo ricordano, lo hanno amato
e ne benedicono la memoria. In questi ultimissimi anni era venuto a Roma e aveva conservato tutta la prontezza dell’uomo abituato alla vita attiva. Fino agli ultimi giorni ha serbato chiarézza di mente e cristiana
serenità. Il suo »/estamento porta
questa intestazionét ” Anima mia
benedici il Signorsì ¡e non dimenticare alcuno dei suoi benefici ”. Il Signore mi ha grandemente benedetto,
egli mi ha mondato di tutti i miei
peccati e io posso attendere con calma la sua chiamata ”.
I suoi funerali sono riusciti una testimonianza dì affetto e di fede. 11
pastore Guido Comba, in sostituzione del Pastore ammalato, ha portato il conforto cristiano ai familiari,
in casa e nella cappella al Cimitero
del Ver ano.
Noi ricordiamo con tanto affetto
il caro Comm. Santacroce e ci è caro avere presente la sua figura come
esempio.
Alla vedova, al figlio Guido ed ai
suoi cari già tanto provati, a tutti gli
altri figliuoli e parenti, rinnoviamo
qui i’altestaziotìe della solidarietà di
coloro che credono in Colui che è la
resurrezione e la vita.
La sera del 9 maggio 1955 nella
sua casa di via Torino si è addormentato nella pace del Signore il
nostro fratello Niccolò Introna. La
sua giornata terrena si è svolta con
onore e con amore. Egli ha avuto incarichi altissimi di grande fiducia;
ma ciò che per lui veniva reputato
grande onore era l’appartenenza alla Chiesa Valdese, di cui è stato sempre membro fedele. Quando in un
momento particolarmente delicato
della vita nazionale, gli veniva considerato come capo d’accusa l’appartenenza alla chiesa evangelica, egli
rispondeva con calma: cc Ciò di cui
voi credete di accusarmi è una verità che mi onora e mi ha reso degno
di servire ogni causa buona ».
Noi ricordiamo qui un caro fratello che è stato promosso alla gloria. Benediciamo la sua memoria e
ricordiamo il suo nome con affetto.
Alle figlie Signorine Bianca, Ida
e Signora Emma, al figlio Comm.
Guido l’espressione della nostra fraterna solidarietà. Essi hanno dimostrato fino all’ultimo momento grande dedizione al loro Padre. Noi ci
uniamo a loro nel benedirne la memoria.
Presieduti dal Pastore Guido Comba, i funerali svoltisi giovedì 12
maggio nella Cappella del Cimitero
al Testaccio, per il concorso di molti fratelli, di amici e di autorità, sono riusciti una solenne manifestazione di simpatia e una testimonianza
della fede evangelica.
La famiglia Introna ringrazia
quanti hanno voluto esprimere la loro fraterna simpatia.
Orfanotrofio Femminile di forre Pellice
Domenicar 5 giugno - ore 15
8 Pomarello
COBND CIDVAIIillE
Parlerà il Sig. R. Morley
sul seguente argomento:
La famiglia e il matrimonio
E' U s e ITO
Prof. Valdo Vinay
FACOLTA’ VALDESE
DI TEOLOGIA
L. 1.000
Ordinazioni alla Libreria Claudiana,
Torre Pellice (Torino), c.c.p. 2-17557
Opera [vangellca Dalllsla
La Commissione per la Stampa del Reparto Pubblicazioni dell’O. E. Battista vuo.
le informare gli interessati che il concorso bandito da loro si chiude il 30 giugno
1955.
Le condizioni per la partecipazione, già
rese note, sono le seguenti:
1) Un romanzo per fanciulli, d’ispirazione evangelica, di non meno di 130 pagine
di stampa, del formato 15x21.
Al vincitore del concorso verrà attribuito
un premio di L. 50.000, ed il dattiloscritto
resterà di proprietà del Reparto Pubblicazioni.
2j Un romanzo per adulti, d’ispirazione
evangelica, di non meno di 300 pagine del
formato 15x21.
Al vincitore del consorso verrà attribuito
un premio di L. 100.000, ed il dattiloscritto
resterà di proprietà del Reparto Pubblicazioni.
Entrambi i concorsi sono aperti a tutti
gli Evangelici d’Italia, senza distinzione di
denominazione.
1 lavori premiati non saranno restituiti.
La Commissione Stampa.
Culti nel Tempio del Ciabas
Nel mese di Giugno, i Culti avranno luogo, D. V., nelle Domeniche 5
(in francese) e 19 (in italiano), alle
ore quindici (3 pom.).
La" famiglia della compianta
Maddalena ReveI
richiamata da Dio nel suo 75® anno, ringrazia tutte le persone che, con scritti, fiori o .di presenza hanno voluto prendere par.
le al suo dolore.
Un ringraziamento particolare al dott
Faltrinieri, ai sigg. pastori Bertinatti, Maranda e Taccia, alla Direzione ed al personale dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice.
L’anima mia s’acqueta in Dio solo;
da lui ,iene la mia salvezza.
Salmo 62: 1
Torre Pellice, 24 Maggio 1955.
AVVISI
PERSONALIA
E’ giunto fra noi il pastore E.
Tron, per lunghi anni pastore di
Colonia Vaidense e preside di quel
Liceo (Uruguay). Gli diamo il più
cordiale benvenuto.
DONI PER L'ECO
• Itala Viveros Gay 100; Piccotti Lidia 150;
Facchin Paronelli 150; Perro Giovanni 50;
Perro Alberto 25; Malànot Enrico Emilio
100; Peyronel Alessandro 300; Clot Giacomo 50; Clot Bounous Giov. Pietro 25; Artero Enrico 75; Ribet Giosuè 150; Peyronel Bounous Maria 100; Peyronel Elisa 50;
Raymond Nella 100; Polo Giuseppina 800.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. o. A.
Torre Pellice (Torino)
ALASSIO - La Sig.ra Fasulo si è trasferita
in Via Leonardo da Vinci 68, 1® piano Casa Gabriele - Accoglie ospiti a pagamento.
ON CHERCHE couple sérieux valet-jardinier et cuisinière (éventuellement couple .avec un enfant) pour maison soignée
à Lausanne. Entrée depuis 15 juin. Prière
répondre immédiatement avec renseignements détaillés, certificats et photos. Ecrire à: J. Burckhardt - 32 Chemin du
Village • Chailly (Lausanne).
VENDESI a Rorà casetta di 4 vani con terreno. Per informazioni rivolgersi alla
Claudiana.
GRAZIOSA casetta da vendere, 4 vani,
mezza giornata di terreno. Borgata Sei,
Prarostino. Rivolgersi G. Vicino, S. Secondo,
CERCO brava ragazza tuttofare per Signora sola, scrivere: sig.ra Mary Speckerl,
Stodthausquai 3, Zurigo (Svizzera).
BOBBIO PELLICE. Ciabota del Prà, Rifugio Jervis, alt. 1732. Pensione: giugno
e settembre L. 1.200; luglio e agosto L.
1.500 tutto compreso. Cucina casalinga,
trattamento familiare. Gestione Gay N.
FAMIGLIA evangelica di Zurigo, composta di 3 persone, cerca aiuto per lavori
di casa, escluso bucato. Trattamento familiare ; buone condzioni : scrivere alla
Sig.ra Lydia Eynard - Goldl)runnenstr 65
- Zurigo 55.
SIGNORA offre pensione. Jalla, Via Ben,
7, Torre Pellice.
ALASSIU
IL
pensione familiare
buon trattamentu
I
rivolgersi : |
ALLOESIO
Parco fuor dal vento, 8
DONI IN MEMORIA
(continuazione)
Godine Anna 500 — Coucourde Giulio
,e Caterina 1.000 — Merlettificio Tiirck
2.500 — Ines e Italo Hugon 5.000 — Vedova Calzolari Maria 1.480 — Èva Gardiol Travers 1.730 — Carlo RedaeUi 3.000
^ Borsa dei Poveri (Angrogna) 500 —
Chiesa Valdese di Torre Pellice 5.000 —
Commissione Italiana Pro Infanzia 80.000
— Ugo Rivoiro Pellegrini 20.000 — Rocchi Biagio 12.000 — Revel Albina l.OOO —
Fam. Immovilli 1.000 — Reynaud Alfonso
e Sig.ra, in occ. battesimo nipotino Molano Ornella 10.000; — In mem. di Maria
Mazzolini 4.000 — Revel Paolo e Edith, ri.
cordando i loro cari 2.000 — Richaud Nella e Delia in meni, della Mamma 2.500 —
Godine Elena in meni, di Lilia Richaud
1.000 — i nipoti Gay Elsa, Renato, Carla,
in meni. Gay Alberto 1.000 — Avv. Arnaldo Pittavino in mem. del padre Alberto
Pittavino 1.000 — Fornerone Dino e Angiolina in mem. della madre 1.000 — Ada
e Cariuccio Geymonat ricordando il caro
itabbo 3.000 — Costantin Jenny, in' mem.
del Marito 500 — Pattini Arturo e Albertina in mem. del figlio Dante e nipote Letizia 1.000.
Asilo dei ìecclii di San fierinano Chisone
In mem. di Federico Zweifel, devolvono
i sigg. Emilio Kesserling, Doerler Carlo,
Doerler Carlo (junior), Kircher Roberto e
Isolin Otto 10.000 — La famiglia in mem.
Ribet Enrico 1.000. — Bouchard Ulderico
in mem. Bouchard Elisabetta 500 — Vinçon Bart, e fam. in mem. Vinçon Lidia
5.000 — In mem. di Soulier M. i parenti
2.000 — Silvia Long in mem. di Margherita
Soulier 1.000 — Sig.e Vinçon Cavalli Zagrebelski e Ribet, in mem. M. Vinçon
3.000 — In mem. Sig.ra Bonnet, i nipoti
10.000.
Doni in favore degli Istituii ospitalieri Valdesi
« Pel 20 Maggio, fiori in mem. della zia
Maddalena Rivoir, i nipoti Bounous e Cam.
bellotti 3.000.
Rie ORDA TEI Da Milesi Portici San Donato^ 11 PISEROLO-lelefono 20.35 Troverete pronto il più. grande assortimento di BUSTI VENTRIERE - REGGICALZE e REGGISENI - Spe- ciale confezione dei medesimi articoli con le migliori stoffe attnalmente in commercio — CINTI ERNIA- ILI — CALZE ELASTICHE confezionati e su misura ARTI ARTIFICIALI per amputati di braccia e gambe — ARTICOLI SANITARI in genere
E* utile Hcortlare che, per un oggetto]in oro
un orologio di marca,
potete rivoigervi con fiducia
presso roroiogeria
amaaiaKD
um TRiesre. e - pinepoLO
Vasto assortimento croci ugonotte, stemma valdese in metallo argento e oro.
^ FA BBRICA ZIONE PROPRIA A
INDUSTRIALI AGRICOLTORI -)c ARTIGIANI
Non sciupate i vostri motori con ravvolgiture mal proporzionate
che oltre allo spreco di energia ve ne limitano la durata
AVVOLGIMENTI ELETTRICI RAZIONALI
MOTORI DINAMO TRASFORMATORI
RIPARA MODIFICA
CAMBIA CARATTERISTICHE
Saldatrici e Variatori ad Induzione con
Regolazione continua, sistema BOUCi>ARC
S. Bouchard
Torino Via Parma, num. 24
Telefono 22743