1
GIORNALK DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Seguendo la verità nella carità. — Efes. VI. 16.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE Í LE ASSOCIAZIONI SI RICETONO
Per lo Stato [franco a destìoazione]____j£. 3 00 ^ In Torino airUflizio del Giornale, via del Principe
Per la Svizzera e Francia, id........... „ 4 25 ¿ Tommaso dietro il Tempio Valdese.
Per l’Inghilterra, Id................... „ 5 50 Í Nelle PROVixciB presso tutti gli Uflizj postali per
Per la Germania id................... „ 5 50 ¿ mezzo di Vaglia, che dovranno essere inviati
Non si ricevono associazioni per meno di un anno. \ franco al Direttore della Buona Novrlla.
AU'estero, a’seffaenti indirizzi: Parigi, dalla libreria C. Meyrueis, rue Rivoli;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio : Inghilterra per mezzo di franco-bolli
inglesi spediti franco al Direttore della Buona Novella,
SOMMARIO
Alcune riBessioni sull’affare Mortara. — Ancora dei quattro preti dt Pavìa e del Dogma dell’immacolata. — L’Evangelo fra i soldati. — Un granello nel Deserto. —Cronaca della quindicina.—
Annunzj.
ALCUNE RIFLESSIONI SULL’AFFARE MORTARA
Quantunque questa dolorosa vertenza possa riputarsi terminata,
non sarà fuori di proposito, prima che venga avvolta per sempre nel
silenzio dell’obblìo, di tornarvi sopra un’istante, allo scopo specialmente (li raccogliere da essa, sulla condizione morale dei tempi iu
cui viviamo, quegli insegnamenti die ne scaturiscono.
Soijo troppo noti i particolari di questo fatto, perchè abbisognino
di essere lungamente ricordati. TJna fantesca cattolica, di moralità
più che sospetta, la quale trovavasi a servii-e in una casa israelita di
Bologna, dietro sollecitazione di alcune pinzocchere e di un droghiere,
avea di nascosto amministrato il battesimo ad un ragazzino di quella
famiglia, mentre era moribondo; e venuto il caso a cognizione del
Sant’Ufficio, quando già il bambino avea raggiunta l'età di stà anni,
un bel giorno, quando meno se l’aspettava, vide il padi-e circondata
la sua casa dai birri papah, i quali, a forza, gli strappano dalle braccia
ñ pargoletto, e lo portano in un convento a Eoma, per la ragione
che im bambino cristiano non può, senza pericolo per l’anima sua,
abitare in casa di un Ebreo, fosse pure questo il suo padre!
2
Un tal fatto, dal quale i diritti più sacri od Inalienabili riesci vano
nel modo più barbaro disconosciuti e calpestati, altamente commosse
r opinione pubblica di tutta Europa ; e rintuonano ancora e per
molto tempo rintuoneranno agli orecchi il nobile e generoso linguaggio con cui, dagli organi tutti dell’opinione liberale ed onesta,
venne inflitto il marcino dell’infamia all’inverecondo ed iniunano
procedere del governo papalino.
E su questa circostanza noi amiamo insistere, sia perchè onora al
sommo grado il giornalismo dei nostri tempi, il quale mostrossi memore dell’alta missione affidatagli di demuiziare gli abusi e di reprimerli ; sia perchè ci porge prova non dubbia del progresso gi’andissimo operatosi nella pubblica opinione in riguardo alle idee di tolleranza e di libertà.
Infatti non è gran tempo, che nel nostro Piemonte, per tacere
d’altri paesi, azioni non meno barbare, e che oiFendevano in modo
altrettanto spudorato e crudele i diritti più sacri che da Dio sieno
stati impartiti all’uomo, venivano all’ombra delle stesse leggi, perpetrate.....ed allora la stampa taceva, quando non faceva plaiLso al
delitto; e le proteste e le grida di genitori fìxtti quasi pazzi dal dolore, altra eco non svogliavano se non quella delle domestiche pareti,
o talvolta di un carcere, quando il giidare di quei sventurati era giudicato soverchio dai potenti d’allora.
Grazie a Dio, il concerto d’imprecazioni cho, da ogni parte, è sorto
contro le papali esorbitanze, ci è pegno sicuro che quei beafi tempi
sono jiassati per non più tornare, e che immanità di questa fattii, in
qualunque angolo del globo vengano commesse, avranno a vindici
gli onesti tutti, i quali s’iidopreramio a gara per sottrarle alle tenebro
in cui cercano d’involgersi, ed al cospetto della pubblica opinione del
mondo intiero, ne far.xnno quella pronta e sommaria giustizia die è
loro doTOta; e questo, a parer nostro, è un grau fatto, pel quale uon
potremmo abbastanza rallegrarci.
Ma se ci porge questo fatto motivi di conforto, non ce ne porge
altrettanti di scoraggiamento e quasi sarei per dire di vergogna la
circostanza che quest’MJiico risultato ha partorito una vertenza che,
se la verità esercitasse ancora qualche signorìa sui cuori, a\Tebbe
dovuto essere come una scintilla accenditrice di grande incendio,
nd quale il romanesimo, iu tutto quanto ha di anti-cristiano e di
anti-sociale, sarebbe stato consumato? Poiché, all’infuori delle note
diplomatiche, cosa si è fatto da coloro che hanno il potere nelle
mani; quali misiu-e si sono nddottate, onde prevenire per sempre
la ripetizione di simili enormezze? I giornalisti, egli è vero, hanno
gareggiato di zelo e di talento per infondere nei loro lettori l’orrore
3
ohe essi stessi provavano per così immane delitto ; ma quale fra
essi si è adoprato a rintracciarne la vera sorgente? al quale è venuto in mente di dimostrare (il che era pure molto ovvio) che se
barbaro, inumano era il fatto in discorso, ciò proveniva anzi tutto dal
carattere anti-scritturale ed anti-cristinno del dogma, che questo fatto
avea i^rovocato, ed ora corcava di giustificare ? Chi, fra quei tanti,
che pure lo pensjivano e tutt’ora lo pensano, ha ardito di dire apertamente, che uu sistema religioso il quale è capace di spingere ad
azioni così immorali e così inumane, va disertato ed al xiiù presto,
poiché egli prova, col fatto stesso, di non aver il suo fondamento in
l)io? Chi è, che quel grande e solenne insegnamento — il quale pare
abbia voluto darci la Provvidenza, col permettere che un delitto così
orrendo venisse in pieno secolo decimonono e per parte di chi si
pretende Vicario di Dio perpetrato — l’abbia accolto per proprio
conto e partecipato agli altri? — In mezzo di noi, io credo nissimo,
specialmente fra coloro dei quali la voce è ascoltata e giunge più
lontano.
E non solo quest’insegnamento è stato passato sotto silenzio, ma
ora che il Papa ha fatto rispondere dai suoi giornah ricisamente chc
quello ch’ora fatto era fatto, e che fiato sprecato e nient’altro, sai'ebbero state tutte le rappresentanze sì dei principi che dei pubblicisti,
l^er indurlo a mutar di proposito, pare che quest'oracolo venuto alla
luce nella Civiltà Cattolica sia bastato ed al di là per attutire tutte
le ire ed imporre silenzio a tutti gli sdegni ; coloro che aveano parlato più forte tacciono ; o se ve ne sono che non ammutoliscano affatto, noi li troviamo occupati a giustificare, per quanto sta in essi,
l’operato papale, cercando di rappresentare l’attentato di Bologna
(chè per tale lo qualificano sempre) come il fatto non del Papa, ma
della setta tenebrosa che lo circonda, non deUa Chiesa, ma di alcuni
cattolici furibondi, ai quali non si deve nemmeno badare.
Fra quei fogli nostrali che si sono tolti questo spiacevole incarico,
ci ha fatto specie di trovar un giornale, che sebbene giornale di
provincia, merita di essere annoverato fra gli organi più assennati e più schietti dell’opinione liberale del nostro paese, vogliamo
dire YEco delle A l])i Cozze, che vede la luce in Pinerolo. Egli iu un
articolo intitolato ; Conclusione dell'affare Mortara, dopo ricordato
il fatto, accennato alla difesa ohe dello stesso tentarono i giornali
clericali, ed alla commozione provata dai cattolici onesti, nel vedere la
religione che professano fatta stromento di tali iniquità, esce fuori
con questa interrogazione; “Ma quelle sono veramente dottrine professate dalla Chiesa ?” — “ No, risponde egli, non lo sono e non
lo ponno essere ” — E la ragione di quest’affermazione, qual’è ? —
4
“ Non lo sono, ci vien riHposto, “ perchè gli scrittori dell’/ners e
AqWArmonia “ non solo non potrauno mai addurre una prova che
“ il diritto da loro attiibnito alla Chiesa sia stato sempre cd imiver“ salniente riconoscinto, ma neppure dimostrare che quella pratica
“ che essi vogliono legittimare sia stata generalmente seguita ” —
“ Noi ponno essere, ” ci \àen soggiunto, “ perchè la morale cattolica
“ si troverebbe in opposizione col naturale diritto e coi princijij più
“ evidentemente ammessi e riconosciuti dalla moderna civiltà, la
“ quale speriamo che i prefati scrittori non vogliano disconoscere
“ come figliata dal Cristianesimo ”—Ma, signore scrittore, risponderemo alla no.stra volta, i fatti sono più potenti, non è egli vero ? e
parlano più di tutti i raziocinj del mondo. Ora mentre voi, ragionando da quella persona onesta e da bene che siete, dite che quelle
non sono dottrine professate dalla Chiesa, che cosa dicono sul proposito i fatti di cui siamo testimonj ?—Se le dottrine svolte àaXTJnivers
a Armonia, a proposito del bambino Mortara, non sono dalla
Chiesa papale riconosciute, chi saprà dircelo meglio del Papa e dei
VescoiT? — Nissuno certamente.—Ora dov’è quella maggioranza di
Vescovi cattolici, e nel nostro Piemonte segnatamente, mostratemene
un SOLO, che abbia contro tali dottrine protestato ? E se il Papa, ch’è
il capo della Chiesa, trova esorbitanti ed eretiche le dottrine dell’i7nzvers e consorti, perchè non ha egli quei giornali censurati? Perchè meglio che colle parole, non ha egli mostrato coi fatti quanto gli sieno
tali dottrine ripugnanti, ordinando, per lo meno, che venga restituito
ai desolati genitori il non meno desolato fanciullo? Ma invece di ciò,
non ha il Papa fatto tutto l’opposto? — Voi fondate il vostro asserto
che tali dottrine non ponno essere professate dalla Chiesa, su questo
raziocinio, che se ciò fosse, la morale cattoHca si troverebbe in opposizione col naturale diritto ed i principj riconosciuti dalla moderna
civiltà, la quale è figlia del Cristianesimo. — Ma la prova che lo
sono essere ve l’abbiamo data, ii-refutabUe, ed è che lo sono.
In quanto poi all’opposizione che scorgete tra tali massime ed il
Cristianesimo, voi avete le cento volte ragione. Il Cristianesimo anziché spingere a queste enormità le disdice e le condanna, questo è
indubitato. Ora se il cattolicismo le ammette; se per mezzo dei suoi
organi più accreditati e che si possono dire ufficiali, egli le proclama
azioni meritorie e sante ; e se i vescovi tacciono ; se il Papa sanziona
coi fatti quanto viene proclaniiito dai suoi giornali... questo che cosii
prova, se non che tra il cattolicismo cd il Cristianesimo passa una
diiferenza immensa ? Ed è appmito di non esservi accorti di questa
differenza che noi vi rimproveriamo, quando, sopratutto, sono tanti
e così lampanti i fatti chc la stabiliscono.
5
L’oiiorevule seiittore dell'^c'o prosegue diuoiulo: k>o havvi im
fatto che .“ia evidentemente libero è quello della confessione e del
“ culto religioso...... Tutta la dottrina cristiana s’infornia di questo
“grande principio... Quando adunque la civiltà moderna .sanziona
“ il principio della libertà di coscienza, essa proclama un dettato
“ eminentemente cristiano. ” E noi con tutto U cuore facciamo nostra
una tal dottrina. Ma se vera c questa massima, qiuil giudizio farà lo
scrittore dell'eco dellenciclica di Gregorio XVI, chc la dottrina dclLi
libertà di coscienza la chiama una dottrina empia etl abt'mincvule ?
Anche qui ciò che è cattolico uon è cristiano; ed ecco un’altro di
quei casi iu cui, volendo essere questo, di necessità bisogna cessare di
essere (juello.
L’onorevole scrittore che combattiamo, cerca di schivare queste
conseguenze col dire, che ciò che noi chiamiamo cattolicismo egli la
chiama setta, per cui non ha da incaricarsi delle stravaganze di cui
si faimo i membri della stessa sostenitori e propagandisti. sia pure!
purché egli dica in pari tempo che il Ca])o della religione cattolica,
il quale, e colle parole e coi fatti, la dà vinta ai settarj, non è più ai
suoi occhi che il Capo d’una setta, colla «piale egl' iutende di non
aver d’ora in poi più nulla che fare, nè che vedere !
Ma no, il fatto di Bologna non'è come la si voiTebbe dare ad intendere l’ojiera di una sètta più jiapista del Pa1)a, e colla quale il
cattolieismo non abbia nulla che dividere ; egli è tutt’allincontro la
conseguenza naturale e logica di principj di cui, non già il Cristiaue.simo (cessi una volta questa confusione nei termini) ma la Chiesa
pajiale è informata. Quando il Papa persi.ste nel suo rifiuto di restituire, contrariamente alle leggi più elementari dell’umauità, il bambino Mortara ai genitori che lo domandano con lagrime, egli non
obbidisce tanto alle istigazioni di uua sètta, sebbene potente, quanto
all’esigenze del dogma stesso del quale è posto a rappre-sentaute e
difensore. Cedendo su questo punto, ei dovrebbe cedere su tutti, vale
a dire che do^Tebbe cessare di esser Papa.
Ora se sono i principj sui quali il Romanesimo è fondato in opposizione flagrante colle aspirazioni })iù legitthue, coi diritti più sacros;mti deH’umana natura e quindi delle Società costituite, che cosa
ciò prova.,’ se non quello che vi ostinate a non voler scorgere, a non
voler confessare, cioè che tra le legittime esigenze della civiltà presento figliata, come voi dite egregiamente, dal Cristianesimo, ed ü
sistema religioso che ha a capo il Papa, esiste un’abisso immensurabile ?
3Ia il negare questo abisso, non farà sì che non esista. Il non voler
sciogliere oggi la questione, non farà sì che domani sia scomparsa. Il
6
male che si rimonda di cm-are non viene per questo anientato, anzi
ogni giorno egli va acquistando intensità maggiore. Si temono scissm-e, si temono catastrofi cedendo alle esigenze della coscienza; ma
il resisterle, anziché la via più sicura per scansare quelle catastrofi,
si troverà un giorna essere stata la cagione per cui a\Tanno scoppiato
più tremende e più spaventevoli.
Oi pensino, e seriamente, gli uomini abbastanza inteUigeuti per
scorgere dove sia la radice del male, ma non abbastanza coraggiosi
c soggetti alla verità, per applicare al male l’uuico rimedio capace
di guarirlo.
ANCORA DEI QUATTRO PRETI DI PAVIA
E DEL DOGMA DELL’IMMACOLATA
Annunziando, nell’ultimo numero della Buona Novèlla, la difesa
teste venuta alla luce, in Torino-, dei quattro preti di Pavìa scomunicati per essersi ricusati ad ammettere il nuovo dogma deir/TO«ìacolata, dicemmo che, a suo tempo, saremmo tornati a parlare di
questa pubblicazione intei'essante per più riguardi, ma sovratutto
come espressione di un nobile sagrificio (sagrificio tanto più ammirabile, che diventa più raro specialmente nei nostri paesi) fatto alla
•coscienza.
B tale infatti essa ci apparve ognor più, a misura che la scorrevamo. Gli uomini che questa difesa, hanno dettata sono, al sommo
grado, uomini di coscienza. Non la smania di far parlare di se ;
non la falsa e stolta vergogna di ritrattare un’errore riconosciuto
per tale, gli ha costituiti e gli mantiene opponenti. Essi respinsero,
fin dal suo apparire, il nuovo dogma, perchè convinti essere il medesimo contrario del pari che agl’insegnamenti deU’Evangelo alla
credenza della Chiesa primitiva; ed essi seguitano a respingerlo,
perchè da tutto quanto è stato scritto contro di loro, o contre l’opinione
che professano, essi non sono stati persuasi di aver torto. Essi resistono agli uomini, per nou essere trovati facendo guerra a Dio; essi si
sobbarcano alle scomuniche papali, per esimersi da quella veramente
da temersi in cui s’incorre, per parte di Gesù Cristo, mettendo in non
cale la verità che si è degnato d’insegnarci; epperciò, come Lutero,
al quale tuttavia arrossirebbero di essere rassomigliati, essi rispondono
7
a tutte le ingiunzioni che vengono loro tutte : “ Noi non possiamo
altrimenti, e così ci assista Iddio. ”
11 libro contiene, oltre alla prefazione che abbiamo riportata in
parte, primieramente una confutazione eli quanto ditiie (I’citouchì intorno ai preti opponenti il canonico Benzon di Venezia, nell’orazione
panegirica dallo ste.sso recitata in occasione che veniva a prendere
possesso del patriarcato di questa città, Tnonsignor Rama^zotti vescovo di Pavìa ; in secondo luogo, la polemica tra i quattro preti
sullodati e monsignor Marinoni, rettore del Seminario delle missioni estere in Milano, incaricato dal v escovo di Pa\ ìa di-confutarli,
e se fos.se ix>ssibile, di ricondurli all’ovile dal quale eransi dipartiti.
Questui pai'te di molto la più lunga, oltre alle lettere scambiate tra il
sullodato monsignore ed i quattro preti protestanti, contiene due notevoli scritture di questi ultimi, la prima deUe quali si è un’iunpia e dotta
eoufutiizione di uno scritto di monsignore a prò à<i\XImmacolata e
l’altra un quadro sinottico delle prove contrarie e delle favorevoli allo
ste.sso dogma. Le prime vi si trovano messe in una colonna dai preti
opponenti, l’altra colonna era stata lasciata vuota, coll’invito a monsignor Mai inoni di riempirla o di farla riempire da quei teologi più
dotti che gli venijise fatto di rinvenire, e colla proposta di dare quindi
ogni cosa alle stampe, acciò il pubblico fosse in grado di giudicare
da qual lato stesse la ragione e la conformità agl’insegnamenti sì
deU’Evangelo che della primitiva Chiesa. 11 Ihiguaggio dei quattro
preti nel fare uua tal proposta, merita di essere riportato:
“ In questa maniera essi dicono, saranno raccolte, come in uno specchio,
le prove più forti d’ambo le parti e scritto da loro stessi, tdchè niuno potrà
lagnarsi che lo proprie ragioni siano state travolte ad affievolite, ed essendo
tolto ogni inganno, la verità si far?i manifesta da se medesima.......Per la
qual cosa, se la V. S. reverendissima crede coscienziosamente di essere
uella verità e che le sue ragioni ci persuaderebbero, se non fossimo ostinati
neU’orrore, debbe essere certa che persuaderanno gli altri, i quali non sono
così cieclii e caparbi come noi; c pero non mancherà di opporle alle nostre
nel quadro sinottico cho le mandiamo, non allegando la frivola scusa che non
si deve esaminare e discutere una quistione già finita dalla Chiesa......Noi
lo mandiamo questi scritti, raccomandandoli caldamente al Signore, e pregando per V. S. rev., che incominci a farlo questa grazia di credere che le
abbiamo scritto con sincerità di cuore e senz’artificio, non pel piacere di
vincere disputando, chc sarebbe una mi.serabilc vanità anche difendendo il
vero, ma per solo amore della verità di Dio, ed anche, ci permetta il dirlo,
col vivo desiderio deireterna salute di un fratello che amiamo in Grcsiì
Cristo. ”
Siiprrllua cosa è il dire cbe questa proposta non venne nccoUata.
8
B valga il vero, una volta che l’immacolato concepimento di Maria è
diventato dogma a cui si deve credere sotto pena di dannazione, a
che prò favorire in mezzo al popolo cattolico la diffusione di massime
come quelle riportato dai quattro preti, nella prima colonna del loro
quadro ? Quando si sente un sant’Agostino dichiarare che “ tutti,
“ ninno assolutamente eccettuato, tutti sono morti nei peccati; ” che
“ non vi fu mai “ alcun’anima, nemmeno una, se non quella del solo
“ Mediatore, la quale non abbia tratto da Adamo il peccato origi“ naie; ” che “ solo colui che, anche fattosi uomo, rimane Dio, non
“ ebbe giammai verun peccato, nè prese la carne del peccato, benché
“ abbia presa la sua carne dalla carne del peccato della madre; ”
che “ Maria generata da Adamo, è morta per lo peccato, ” mentre
“ la carne del Signore, generata da Maria, è morta per cancellare i
“ peccati;
Quando si legge scritto da un sant’Anseimo che “ quella medesima
“ Vergine, onde fu preso (Gresù Cristo) è stata concepita nell’ini“ quità; ” da im Leone Magno, che il Signore nostro distruttore
del peccato e della morte, neppure la Beata Vergine trovò libera da
colpa; ” da un S. Fulgenzio, che la carne di Maria fu certamente al
pari di ogni altra nata secondo la solita maniera dell’umana generazione “ carne del peccato; ”
Quando, io dico, vengono poste .sott’occhio ai fedeli siffatte dicliiarazioni, come persuadersi ancora che il nuovo dogma, che fa ai pugni
con esse, sia stato creduto sempre ed ovunque nella Chiesa di Gesù
Cristo ? I quattro preti pavesi, questo è chiaro, sono imprudenti,
imprudentissimi di esternare tali pretese, e monsignor Marinoni ha
avuto dieci volte ragione di rimbrottarli per aver tentato di trarre i
fedeli cattolici sopra una via tanto scabrosa e così piena di pericoli 1
Infatti, si supponga che quello che i quattro sacerdoti Pavesi
propongono in riguardo al dogma Immacolata, venga da altri
proposto per altri dogmi essenziali al cattolicismo, e la di cui introduzione nel creda della Cliiesa romana awenne presso a poco nella
stessa maniera; che iu altrettanti quadri sinottici vengano poste
le dichiarazioni prò e contro Yadorazione di Maria, Vadoì'azione
delle immagini, il primato del Papa, la confessione auricolare, la
transustanziazione, la canonicità degli apocrifi, e più altri ancora....
e che ne sarà, verificandosi questa supposizione, del consenso unaniìue,
della perpetuità della fede, e di tante altre cose bellissime, per fermo,
s’esistessero, ma a cui non si può credere che a patto di accettarle
senza curarsene, in quella guisa appvmto in cui dalla cristianità cattolica è stato il dogma dell’immacolata accettato ?
Silenzio dunque, esclamano iu coro i difensori della nuova ere-
9
denza ! silenzio ora, che per le labbra di Pio IX, lo Spirito Santo egli
stesso ha favellato! E perchè quel silenzio accomoda a loro, non sanno
farci capaci perchè non accomodi del pari agli altri, e chiamano ostinati ed acciecati dallo spirito delle tenebre coloro che, costrettivi
dalla coscienza, ardiscono di romperlo. Taceranno questi alla fine ?
Il trovarsi soli a protestare ad alta voce ed a costo di grandi sacrifizj,
quanto tanti ne scorgono attorno di se, i quali, pensando a modo loro,
ma tacendo, sanno rimanersi in possesso dei loro agj e delle buone
grazie dei superiori, non li spingerà alla fine aUo scoraggiamento? —
Noi, fondati sui sentimenti esj)ressi nel libro di cui discorriamo, sj)eriamo di no; e persuasi che non \’i fu mai sagrificio fatto alla verità
il quale sia riuscito improdutti%'o, ci auguriamo molto beue da questa
generosa protesta, sì per quelli che vi si determinarono, che per coloro i quali, testimonj di tanta lealtà, di tanto disinteressamento, si
sentiranno ripresi, bisogna crederlo, nella loro coscienza, ed alla fine,
auch’essi, daranno gloria a quel vero, che fino ad ora hanno lasciato
che fosse indegnamente conculcato.
L’EVANGELO IN MEZZO AI SOLDATI
Coloro ai quali sta a cuore il progresso deU’Evangelo nella cara
patria nostra leggeranno con interesse, ne siamo certi, la seguente
lettera dettata da un semplice soldato del nostro esercito, e stataci
da un nostro amico comunicata. E beue che si sappia essere dii
scrive passato egli stesso dalle superstizioni romane aUa pura luce
deU’Evangelo.
*** li 12 novembre 1858
Caro signore e fratello !
Avrei dovuto scriverle molto prima, per ringraziarlo a nome mio e degli
amici miei, per la grande bontà che la S. V. ha avuta a nostro riguardo,
mandandoci quei Kbri. Si, lei fu molto buono: voglia il Signore renderle
centuplicato il bene che con questo ci ha fatto I
In quanto a noi, non possiamo che benedire e lodare Iddio por la grande
sua bontà a nostro riguardo ; che se da una parte alcuni ne chiama a goderlo
eternamente in cielo, subito li rimpiazza con altri nuovi e non men fermi
nella fede : chc il suo nome sia lodato e ringraziato! Sì, la nostra cara sorella
la signora M....... si è addormentata nel Signore due giorni dopo che
noi partimmo da N. N. Si ricorda lei della visita chc ci fece nel mese di
10
luglio? Ebbene la cllinaiii di quel giorno la Signora M.......si mise a letto,
e vi stette per ben 75 giorni; e poi ripigliatasi, dopo poco tempo ricadeva,
per non rialzarsi più. Io andava sovente a vederla, e non appena ero entrato
mi diceva di pregare e di leggerle un capitolo della Parola di vita; e con
quanto potevo le parlavo di Gesù solo nostro Salvatore. Ella morì confidandosi in Lui. Io uon potei accompagnarla sino alle porte dell’eternità;
dovetti partire, il giorno 19 ottobre per X. ma quel mattino fui ancora a
darlo addio, pregando insieme, leggendole un salmo, il 21. Ella era con
Gresù.
Ebbene caro sig. M., anche qui a X. abbiamo continuato il culto dei
soldati, non soltanto due volte per settimana, ma bensì il Martedì il Giovedì e la Domenica. In questi due ultimi giorni si medita un capo al giorno
della Parola di Dio : siamo alla 1^ Epist. ai Tessal. ed al Martedì si spiega
una parabola qualunque per ora. Sono solo; non -v’i è più nè C..., nè il sig.
N. N, ad ajutarmi; e più che mai ho bisogno di Colui che dà bocca e sapienza da poter parlare. Ho un opera un po’ grandiosa a fare, benché
meta dei nostri fratelli sieno in distaccamento, e che il numero per conseguenza sia alquanto diminuito; pure invece ve ne sono diversi nuovi che
sono venuti da poi che siamo qui ed hanno grande desiderio di conoscere
l’Evangelo e si sono procurati ciascuno uua Bibbia e leggono costantemente, e si sforzano di condurre altri alla riunione e mi sono di gi’ande
ajuto. Io non posso a meno di ringi-aziare il Signore di tutta la sua bontà,
che si degna di toglierne altri dalla potenza del principe delle tenebre e di
farli venire alla conoscenza sua e del prezioso suo Evangelo. — Il povero
N. è all’ ospedale da lunga pezza; soffre molto molto d’ un dolore che gli è
venuto ai piedi, ma lo vedo sempre giojoso e contento; egli si occupa pm'e
neU'ospedale di rendere retta testimonianza della fede eh’ è in lui; mi ha
incaricato di salutarlo tanto.
I nostri nuovi convertiti mettono a contribuzione la piccola biblioteca;
ma sono molto combattuti dagli agenti di Satana, che sì sforzano di allontanarli dalla Bibbia; ed essi per poter risponder loro leggono e leggono la
Parola di vita, perchè dicono, è l’unico mezzo di chiudere loro la bocca.
Dessi vengono soventi a me per chiedermi un po’ una cosa un po’ un’altra;
mi espongono i loro dubbj, le risposte che ricevono, e mi chiedono che cosa
debbono rispondere qualora fossero richiesti su tale o tal'altra cosa.
Ora caro sig. M. lo scongiuro di pregare il Signore per me e per i miei
cari amici, che ne abbiamo tanta necessità : siamo nuovi nel regno dei cieli
e deboli, epperciò abbiamo tanto maggior bisogno della forza di Colui che
fortifica,
Tutto suo in C. G. ***
11
UN GRANELLO NEL DESERTO
In un paesello dì quella misera parte d'Italia dove il despotismo clericale
romano è puntellato da baionette straniere giunse, per la gi-azia del Signore,
un sofi5o del Santo Spirito. Se bastano due o tre radunati uel nomo di
Gesù Cristo per costituire una vera Chiesa, tale Chiesa si ò già in quello
formato. Ma in quali angustie si trovino que’ pochi discepoli ognuno che
conosca l'intoUeranza e ^oculatezza dei clericali, nei paesi dove godono
pieno dominio, può facilmente farsene un’idea come pure figurarsi il bisogno che hanno dell’ajuto celeste e delle preghiere dei loro fratelli !
E’ però consolante il modo con cui ci scrive colui che dirige la piccola
riunione; daremo qualche estratto della lettera che abbiamo ricetto or
ora, tanto più che contiene un'indirizzo particolare ai fedeli della nostra
Chiesa evangelica del Piemonte.
“ ......Intesi che vi siete portato a salutarmi l’Evangelista della Cliiesa;
‘‘ di questo, con la più viva espansione del mio cuore vi dò fervidissimi
“ ringraziamenti e di nuovo mi raccomando alle vostre preghiere, acciò
“ abbia vieppiù a consolidarmi nella fede del nostro Signor Gesù Cristo.
...... In riguardo al nostro andamento, vi dirò in breve chc cosa ab
“ biamo finora pa.ssato: saprete che questo mese ò mese di giubileo che ha
“ prodotto un cattivo esito alle serali conversazioni. E perchè direte voi?
“ Perchè sono qui giunti duo famosi gesuiti che ci hanno esortati a pregare
“ per la conversione del Piemonte : cose che ci hanno fatto dir molto in“ torno alla loro ipocrita predicazione. Ma intanto alcuni de’ nostri non
“ comparù-ono alla domenica, e fra la settimana due sole volte ci abbiamo
“ trovati (dopo la prima.) Non posso assicurarmi di C.......e F.......,
“ ma sono entrati B....... e V........ per cui siamo ancor cinque nella
“ Chiesa di.....e spero che fra poco se ne aggiungeranno di nuovi, ben
“ chò fino all’ultimo di questo mese vi sia il giubileo. I religiosi di questo
“ luogo cercano per ogni via di sapere quello che passò fra voi e me, ma
“ ciò, fino adesso, è lor riuscito sempre vano. Domenica vegnente siamo
“ d'accordo di ricominciare il culto; abbiamo letto l’edificante B. N. e
“ molte parti degli Evangeli che i miei compagni hanno trovato molto in
“ struttive...... Vi dico che ci troviamo in cattiva situazione; siamo come
“ i primi fedeli, timidi e paurosi; sempre guardati con furibondo occhio
“ dall’egoismo religioso. Non mi sono azzardato di parlare ancora col
“ Il....... perchè si trova a fianco dei due Padri del romanesimo, ed io
“ sono poco istruito, oltre di che egli è troppo fisso nel suo proposito cle“ ricale.
“ Non mancheremo, o fratello nostro in Gesù Cristo, di pregare per la
“ propagazione del santo Evangelo, e ci raccomandiamo ancor noi alle
'■ vostre i>rcghiere cd a quello della Chiesa evangclic.i di Torino.
12
Or ecco l'indirizzo che que’ pochi fratelli dispersi e conlintuiinenle spiati
dai [¡elusi farisei mandano a voi, o fedeli della nostra Chiesa.
“ Deh! 0 amatissimi fratelli, accogliete i più vivi e sinceri nostri senti“ menti di vera e leale carità, pace e concordia ; mandate le vostre preci
“ al trono del nostro buon Dio, acciò vivifichi i nostri cuori col suo santo
“ divino Spirito, e ci consoli nelle nostre spirituali tribolazioni Deh! o
“ Signore nostro Gesù Cristo, unico e sommo mediatore presso il trono
“ del divino Padre, guarda di colassù a noi, povere pecorelle, che circon“ date da lupi non abbiamo a restar preda delle false insinuazioni ”......
Il Signore aumenti sempre più nel cuore di que’ imovi discepoli la fede
necessaria per resistere agli assalti del nemico di Cristo e proseguire l’opera
appena iniziata, a gloria di Dio, alVavanzameuto del suo regno, a salvezza
delle anime di tanti nostri connazionali.
CRONACA DELLA QUINDICINA
Degli Stati-Uniti d’America i giornali religiosi ci danno nuovi particolari in ordine allo risvegliamento spirituale che da varj mesi è surto in
quella regione. Nella primavera di quest’anno le anime thiiide ovvero mondane andavano pronosticando che l'estate avrebbe disciolte tutte le riunioni
di preghiere e nei templi e nelle case private delle città, a cagione che gli
abitanti si sarebbero dispersi per lo campagne a godere le delizie delle villeggiature 0 i passatempi degli stabilimenti temali alla moda: ma i fatti
smentirono coteste dicerie. In luogo di sostare od affievolirsi durante i calori dell’estate, il fervore religioso allarga vasi ; nuove persone occupavano
i posti di coloro che la stagione allontanava dalle città, e questi recavano
le impressioni ricevute nei luoghi che andavano a visitare e comunieavanle
alle popolazioni dei villaggi. Le più recenti notizie sono del mese d’ottobre
e ci vien detto che tutte le raunanze di preghiere che si tengono regolarmente ogni dì nei diversi quartieri di Nuova-York e di Brooklin continuano
ad essere numerosissime: la più antica di tali riunioni, quella della via
Pulton, ha celebrato il 27 settembre il suo primo anniversario: è da essa
che uscì il vasto movimento che si estende oggidì su tutti i punti deU’Uuione. E’ immenso il numero delle domande di preghiere indirizzate alla
suddetta assemblea dalla sua origine in poi; ve n’ha d'ogni maniera; e tutte
semplici nella forma. La direttrice di uu rifugio per le giovani pentite trasmise, per esempio, la seguente domanda: “Io desidero che la Chiesa
preghi per me; la mia vita è stata piena d'iniquità e sento d’aver bisogno
di un Salvatore; voglio diventare cristiana; i cristiani raccolti nella via
Fulton preghino per me. ” Altra di un uomo è così concepita; “ L’assemblea della via Fulton è invitata a pregare per G. B. che ha passato tutta la
sua vita nei peccati i più gravi, c chc non vedeva, pochi giorni sono, altro
13
mezzo onde por fino a' suoi mali so non che rassa.ssiuio e il suicidio" cc.ec.
Allora medesima della riunione della via Fulton, a mezzodì, un’altra se
ne tiene ogni giorno in una strada vicina, composta iu grau parte di marinai, di piccoli mercanti e doperai impiegati ai lavori del porto c della
marina ; una delle ultime sedute del mese d’ottobre fu presieduta da un
marinajo convcrtito, le di cui parole piene di convinzione commossero tutti
gli astanti. Già la marina dello Stato conta parecchi vascelli nei quali si
tengono regolari adunanze; e la marina mercantile ue conta assai più. Uno
dei frutti dello risvegliamento religioso americano fu di determinare molti
individui a collocare a spose loro delle Bibbie e dei trattati in un gian numero di bastimenti. Anche a Brooklin abbondano i fatti della niaravigliosa
effusione del Santo Spirito ; si calcolano più di 4,000 le conversioni operatesi di recente in quel sobborgo. Dopo Nuova-York la città che sembra
avere maggiormente sentito il soffio divino è Filadelfia : la Società de’ giovani cristiani ivi esistente ebbe in passato l'idea di far costruire un tempio
portatile; questo ha reso tali buoni servigj e lo si vide così spesso ripieno
(contenente circa 4,000 individui) che si volle comperarne altri al medesimo
uso; sono utili in ispecie nei quartieri dove mancano spaziosi locali.
Una di queste tende venne da ultimo trasportata a Quaker-town, che si
trova a dieci o dodici leghe da Filadelfia e chc contiene una grande popolazione, rimasta fino allora, a quanto sembra, ignara di qualsiasi religione
ed estranea ad ogni esercizio di pietà. A principio quegli abitanti, che non
avevano mai veduti .simili templi a tenda, reputavano che si trattasse di
giuoelii od altri passatempi e pochi accorrevano : ma quando si seppe come
.stava la cosa, il numero delle persone che si presentò per entrare s’accrebbe
poco a poco fiuo a 10,000, tanto che si dovette chiedere ajuto al presbiterio
di Filadelfia per avere bastanti coadjutori onde instruire tanta gente ignorante, che sembra infatti avere fame e sete della Santa Parola.
Un cristiano che di recente ha visitato Boston assicura d’aver trovato
tutte le riunioni di preghiera assai frequentato e fertili iu frutti di rigenerazione. E’ singolare la storia di una dì quelle, stabilita dal pastore rev.
M. Mason in uno dei quartieri i più miseri di Boston cd in onta ad un’opposizione violenta. Un giorno dello pietre lanciate dalla strada a traverso
le finestre del locale vennero a colpire il muro contro cui si trova appoggiata la cattedra del pastore, ma il degno servitore di Cristo rimase fermo
al suo posto: ebbene, oggidì la radunanza contiene molti di quegli assalitori, i quali per la più parte appartenevano alla Chiesa romana. Il detto
viaggiatore li udì narrare che prima della lor conversione erano o increduli
o derisorj od ubbriaconi o giuocatori, credendosi tuttavia cristiani perchè
andavano a confessarsi, ad ascoltare la messa e nutrivano odio implacabile
contro il protestantismo. Anche in molte altre città meno importanti è
benedetto il movimento religioso : a Beverly sopra una popolazione di forse
4,000 anime, circa 800 seguono regolarmente lo preghiere d’ogni giorno e
si calcola non meno di 350 il numero delle conversioni avvenute. A Cincinnati sono a centinaja le persone che frequentano le radunanze ecc. ccc.
14
Infine non ve nessuno degli Stati Uniti che non rechi il suo contingente
alle assemblee e non renda così testimonianza alla potenza dello Spù-ito
Santo che ha pure de.stato moltissimi Israeliti.
A proposito del figlio Mortara, la di cui storia c onnai conosciuta in tutto
il mondo e la sentenza inappellabilmente pronunciata dall’opinione pubblica
contro la corte romana, veggano i giornali gesuiti, quale contrasto faccia a
quel fatto la notizia chc stiamo per dare e che si leggo nel Journal des
Délatn, tolta ialVAthenc^um di Madras. Un fanciullo indou, essendosi trovato iu relazione coi missionarj della Chiesa di Scozia a Madras, manifestò
l’intenzione d’abbracciare il cristianesimo. A tal fine, cogliendo l'opportunità deH’asscnza momentanea del padre, abbandonò di propria volontà la
casa paterna e rifugiossi in quella della missione. Di ritorno il padre da
Madras, s’afi'rettò di reclamare il figlio presso i missionarj, i quali risposero
che il giovane era perfettamente libero; ma egli rifiutò in modo positivo di
seguire il padre. Allora questi ebbe ricorso alla giustizia, reclamando il
figlio in virtù dei diritti paterni, ed affermando che non aveva che tredici
anni. H giovanetto pretendeva averne sedici, e giustificava il rifiuto di rientrare sotto il tetto paterno pel timore d'essere sottoposto a mali trattamenti
e considerato come porco, perchè mangiando co’ cristiani avea perduto i
privilegj della sua casta.
Dopo lunghi cd animati dibattimenti, la Corte stando alla questione
dell’ età e visto che in proposito l’allegazione del figlio non era provata,
decise che dovesse esser reso al padre. “ Noi lamentiamo (disse il magistrato) che tale decisione abbia funeste conseguenze pel figlio; speriamo che
non vorrà maltrattato, che anzi verrà accolto con aiFezione e riguardi; ma
i timori che furono manifestati non possono essere presi in considerazione
da noi. ” I missionari furono biasimati d’aver ricevuto il fanciullo nel loro
stabilimento senza avere tosto dato avviso alla famiglia di lui, e il giudice
finì col dire che, in quanto alla questione religiosa, la Corte non dovea occuparsene per nulla. Dopo la sentenza il figlio venne reso al padre, e tale
decisione dei giudici produsse il miglior effetto presso gli Indou, i quali
videro così che i principii della giustizia sono rispettati presso i cristiani;
la qual cosa non possono scorgere gli Israeliti, riguardo al fatto Mortara,
nei curiali di Roma.
Nella Cina le varie Chiese cristiane, dice la Semaine Religieiise, cominciano a trar profitto dagl'impegni assunti da quel governo pei recenti trattati, pei quali è guarentita la piena libertà religiosa. Ventuno preti della
Società delle missioni straniere sono testo partiti da Parigi diretti verso i
porti del Celeste Impero; d’altra parte, veniamo assicurati che, in Inghilterra più di 500 missionarj si dispongono egualmente a recarsi nella Cina.
Uno spagnuolo evangelico scrive da Orano quanto segue al redattore
del Lien : “ Gli Spagnuoli professanti il culto evangelico, in numero di
35 , la più parto padri di famiglia , avendo indirizzato nuova domanda
al Concistoro d’Algeri, ricevono ora nella lingua loro un’istruzione regolare
nel tempio d'Orano. Ija lor fermezza nella via nuova in cui sono entrati
15
prova la .sinceritii delle eonvcraioni. Per ognuno di es.si la rottura colla
(Jliiosa romana diede occa.sione a lotte domestiche, a sacrifizj materiali. Noi
citeremo l’esempio di Battista Mauri, semplice fabbro operajo che un’ integra coscienza ed un diritto cuore condussero da lungo tempo al Vangelo.
La sua famiglia abita la Spagna e molti membri di essa sono curati ; non si
ritrassero questi da verun mezzo onde porre la di lui fede alla pcova. Alcuni
mesi or sono, i preti della Penisola imbarcarono il vecchio padre nella speranza ohe le lagrime paterne e l’eloquenza del clero algerino trionferebbero
contro cotanta perseverama. ila il povero vecchio dovette ripassare il mare,
.scosso nel suo fanatismo e portante con se uua Bibbia. Al presente i genitori di Mauri e quelli della sua moglie gli annunziano che pviverebbero dell'eredità lui cd i .suoi figli se non mandasse all’ istante nel paese nativo luia
lettera di confessione sottoscritta da un curato di Orano o provante ch'egli
domanda perdono a quelli fra i suoi compatrioti che il di lui esempio ha
trascinati e confermati nell'eresia. Il foglio è scritto al letto di soiTerenze
del vecchio padre. Sìa Battista Marni, pel quale non ò cotesto il primo sacrificio, rinuncierà a tutto anziché tradire la propria coscienza. ”
“ N. P.iIKA ”
H gi-ande principio dell’oguaglianza di tutti i culti fu attuato in Pr.\ncm
in modo splendido : tre ebrei furono nominati membri de’ consigli generali
dell’Algeria. Il principe Napoleone così si esprime nell’indirizzo all’Imperatore; “ Questa misura è conforme ai nostri principj di tolleranza religiosa,
“ cd al cospetto della varietà de’ culti praticati nell’Algeria è utile ed op“ portano manifestare con un’ atto del vostro governo che l'egualità dello
“• credenze 6 assoluta e completa dinanzi alle nostre leggi. ”
Il giornale di Licrje nel Belgio ci da i seguenti particolari sul clero ru
rale belgico ; — “I futui i servi della Chiosa per le nostre campagne sono
per lo più raccolti nelle massarie. Giovani e completamente ignoranti, entrano nel Collegio vescovile, passano più tardi al Seminario e non ne escono
che per prendere posto fra i nostri vicarj comunali. Ciò che negli intervalli
hanno appreso delle cose del mondo si limita al loro insegnamento affatto
•speciale. D’ora in poi per essi la vita d’isolamento: nou altre letture ohe
quelle permesse daU’Indice. Se vien loro concesso un giornale non è che
un giornale (del partito politico) cattolico romano; là attingono gli elementi per giudicare, là corcano lo basi del lor sentenziare sugli uomini,
sulle cose, sui bisogni sociali, sui mozzi di soddisfarli. Non controversia ;
(qualunque altra pubblicazione viene ad essi interdetta. Le idee, i giudicj
invecoliiano adunque con loro nel presbiterio senza possibilità di modificarli. ”
E non è cotesta, diciamo noi, la storia non solamente del clero rurale nel
Belgio, ma altresì del clero rurale e delle città in Italia ed altrove? Quanti
sono dovunque i giovani di famiglie civili ch’entrino ne’ Seminarj per diventar preti? Non provengono forse dalle campagne, dai boschi e dalle montagne? E come possono que’ villici apprendere nozioni, estranee allo scuole,
di vero cristiauesimo e di civiltà, se dopo essere rimasti chiusi por alcuni
16
mesi nei Scminaij, tornano negl’intervalli di vacanza in seno alle famiglie
loro dove regna l’ignoranza e le superstiziose credenze insegnate dai preti
dei villaggi, vittime anch’essi del sistema educativo romano? Nè si creda
che i vescovi amino nemmeno d’avere de’ giovani chierici svegliati, di famiglie cittadinesche. Al contrario, eglino desiderano la classe de’ contadini
perchè possano meglio ridurli al fatto loro : potjremino eziandio citare esempj
confermanti cotesta verità, che poi si comprende con facilità, solo che si
rifletta un tantino alla costituzione della ger-irchia papale.
Domenico Grosso gerente.
ANNUNZI
AL DEPOSITO DI LIBRI RELIGIOSI
Vìa Principe Tommaso
SONO VENDIBILI LE SEGUENTI OPERE ;
LES LIVRES DU NOUVEAU TESTAMENT, traduits
pour la première fois, d’après le texte grec le plus ancien,
par Albert Rilliet; l’ouvrage complet.................. Fr. 10, 00
(La 1"® livraison seulement est en vente)
LE DÉISME RÉFUTÉ par une méthode courte et facile,
par le Rév. Ch. Leslie .................................... „ I, 50
ROUSSEAU ET LES GENEVOIS, par M. J. Gaberel,
ancien pasteur .............................................. „ 1, 50
LA VOIE DU SALUT, sermons par Jean Wesley ...... „ 2, 00
PAPISME ET JÉSUITISME, lettres de Rome, par L. D. S. 2, 50
LE SOUHAIT D’HENRIETTE, ou l’esprit de domination
par l’auteur de l’Héritier de Kedcliff .................. „ 3, 00
LE BOUTON DE ROSE, .................................... „ 0, 40
FRANK HARPER, ou le jeune villageois à la ville...... „ 0, 50
LA ROSÉE DE HERMON, ou prières et promesses pour
chaque jour de l’année doré sur tranche............... „ 1, 50
LE BON MESSAGER, pour l’an 1859 ..................... „ 0, 30
TOKISO — lipofrafi.T CLAUDIANA, diretf« <la K. Trombetta.