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DELLE VAULI VALDESI
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quoH- avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo „.
Anno LXXXV - Num. 14
Una copia L> ^ S
ABBONAMENTI
}Eco: L. 700 per Tinterno | Eco e La Luce: L»'1^00 per l’interno Spediz. abb. postale II Grappo
L. 1200 per l’estero {
L.' 1^00 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 15 Luglio 1965
Ammin. Claudiana Torre Pdlice • C.C.P. 2-17557
Noterella sulla bomba atomica
Una delle caratterisiiclie più curiose di quella naturale incoscienza
che è tanta parte dell’atteggiamenlo spirituale dell’uomo di fronte ai
grandi problemi che si impongono
o, meglio, dovrebbero imporsi alla
sua meditazione, è indubbiamente
la tendenza a svalutare questi problemi stessi, o addirittura a ignorarli.
« Ma noi siamo uomini pratici;
non abbiamo tempo per tutte queste astruserie ». Così, in nome della
l'iatica, i grandi problemi vengono
accantonati dall’uomo moderno;
\ engono accantonati, anche e sopratimto, in certi casi, per un certo quale reverenziale senso di paura per
cui, di fronte alla gravità paurosa
di certi problemi, l’uomo preferisce
lare come dicono faccia lo struzzo.
Veramente pare che lo struzzo nasconda la sua testa nella sabbia, credendo che così sfuggirà ai nemici,
per il fatto che non li vede. L’uomo
inv’^ece, più... struzzo dello .struzzo
si riempie la testa di sabbia in modo da non es.ser più costretto a pensare... al pericolo per esempio. Così, il pericolo non esiste più.
Così, per esempio, la bomba H!
Se ne è tanto parlato, delle terrificanti conseguenze delle esplosioni delle bombe nucleari, che il nostro brav’uomo della strada ha avuto pàiffà, e7" ?ome’ suole accadere,
anche se può sembrar strano, ha fatto un ragionamento molto semplice,
anche se troppo... furbo. Egli ba
detto: « Eh! co.sì no! Qui ci avviamo alla fine del mondo; non è possibile; (|ui gatta ci cova: è tutto un
trucco della propaganda americana
j)cr far paura agli altri; ma la bomba no! La bomba no! è un’altra còsa. Chissà che in definitiva non sia
tutta iiivenzione per far paura alla
gente e farla ritornare in Chiesa? ! »
E così il nostro brav’uomo della
strada quando ode parlare della
bomba H sorride fra sè e sè: « A
tue non me la fanno; sono furbo io!
Conosco le vostre prediche! »
E for.se il nostro brav’uomo non
ha tutti i torti^ si sono fatte troppe
prediche su que.st’argomento ; è meglio lasciar parlare i fatti. E per
aggiornare la sua cultura, senza secondi fini politici o moralistici, gli
sottoporremo alcune conclusioni a
cui è giunto Charles Noël Martin,
autorevole collaboratore del Comitato Nazionale delle Ricerche Scientifiche in un rapporto da lui presentato tempo fa aU’Accadetrei« delle Scienze di Parigi.
Chi è costui ?
« Ch. N. Martin? Non conosco »,
mi osserva il candido brav’uomo della strada; « non sarà per caso un...
filo.sofo »?
« Ch. N. Martin: è un fisico francese, specialista in energia nucleare;
un ’’atomista”; e se questo non bastasse il suo rapporto porta una con,
tro firma illustre: Louis de Broglie,
j)remio Nobel per la fisica! E vale
la pena di la.sciarlo parlare! »
E’ un rapporto scientifico, tecnico, ma i giornali francesi ne hanno
pubblicato ampi estratti, accessibili
anche all’uomo della strada.
Il Martin osserva preliminarmente che è necessario uscire dal vago,
se si vuole giungere a conclusioni
concrete, j)erchè oggi un tecnico,
j)er esempio « un teorico atomista
put) prevedere alcune fra le più immediate^ conseguenze di una esplosione nucleare,^ anche se detta sperimentale ».
Lui primo punto acquisito: anche
le esplosizioni sperimentali hanno
determinate conseguenze immediate. Ma v’ha di più. Il fisico francese
ci dichiara che il teorico atomista
è anche in grado a di calcolare l’evoluzione differita nel tempo di queste conseguenze e gli effetti micidiali di esplosioni ripetute ».
Un fungo velenoso
Secondo punto acquisito: vi sono
conseguenze che si verificano non
immediatamente; e il teorico atomista Martin ci avverte che è possibile
calcolarle. Usciamo quindi dal vago,
dai soliti luoghi comuni dei profani.
Se queste conclusioni saranno più
consolanti, staremo a vedere!
18 JUILLET 1955
Appel à la prière
pour la Conférence des Chefs de Gouvernement
Dans l’appel publié par la deuxième Assemblée du Conseil oecuménique des Eglises on lit:
« Nous faisons appel aux gouvernements et aux peuples, leur
demandant de continuer à se parler, de se garder de la rancoeur et
de la malice, et de chercher par quels moyens vaincre la peur et la
suspicion ».
Nous rendons grâces à Dieu qu’aujourd’hui les chefs des gouvernements de France, du Royaume-Uni, des Etats-Unis d’Amérique et
de l’Union des Républiques Socialistes Soviétiques se rencontrent pour
parler ensemble, pour la première fois depuis dix ans.
Les regards et les espoirs du monde entier seront tournés vers
ces entretiens. Nous demandons à tous les chrétiens de prier que les
moyens soient trouvés pour « vaincre la pem- et la suspicion ».
Nous sommes persuadés qu’mi acte d’intercession à l’échelle
mondiale nous est demandé dans toute l’étendue de notre communauté
fraternelle, et que ce lien de prière doit être plus évident que jamais
dans ce moment grave mais chargé d’espérance.
Prions :
Pour les quatre hommes sur lesquels repose la si solennelle responsabilité de ce temps.
Pour les peuples qu’ils représentent.
Pour touts les autres peuples qui regardent à eux avec angoisse
et cependant avec espoir.
Pour la paix du monde.
« Heureux ceux qui procurent la paix ».
Les présidents du Conseil
Oecuménique des Eglises
Dice il signor Martin che il color
rossastro caratteristico del cosidetto
« fungo » della esplosione atomica
che si eleva nel cielo fino a 15.000
metri (povero Granerò con i suoi
3.000!) dimostra la presenza di gas
nitrici; nel caso di una bomba H di
media energia, si i può calcolare la
produzione di 500.000 ( !) tonnellate dei suddetti gas, che, dopo una
ulteriore combinaisione, si trasformano in acido nitrico, che, trascinato dalla pioggia) potrebbe ricader
sulla terra. Qualora questo si verificasse, per un rag^o di qualche centinaio di Km. erba, legumi, piante,
tutto sarebbe bruciato.
Attualmente si « sperimenta » nel
deserto; domani, quando si farà sul
serio, regioni fertili saranno trasformate in deserto.
Un ombrello pericoloso
Come è noto, le ésplosioni atomiche al suolo provocano sconvolgimenti nel suolo ^esso. La prima
esjjlosione H (eravamo solo agli inizi) produsse già, nonostante la sua
debolezza, tuia fossa di 60 metri di
profondità e di 5.000 metri di dia-'metro! Ora si pos.sono già ottenere
risultati 10 volte sttperiori!
Ma tutto questo -tnateriale, valutato a milioni e njìlioni di tonnellate, doveva? ‘is-in
Picco: il rapporto Martin ce lo
spiega. Sterminate nuvole di polvere vengono gettate in alto, fino a 40
Km. di altezza; raggiungono cioè la
stratosfera, e le correnti atmosferiche
le portano in giro intorno alla terra,
su cui potranno ancJie ricadere come
polvere radioattiva.
Però, anche senza cadere possono
jirovocare altri guai: possono cioè
costituire un vero « proprio ombrello che sarà di ostacolo all’irradiazione solare, provocando cioè un abbas■samento di temperatura, di cui non
si jiossono prevedere le conseguenze, qualora le esplosioni si susseguissero.
Pioggie diluviali in determinate
zone e squilibrio dei climi sono tutti
fenomeni connessi con que.sto pericoloso ombrello.
Che cosa succederà ?
La scienza anche quando viene
spiegata ai profani ha sempre qualcosa di misterioso e difficile. Così
ora dovremmo accennare al C. 14.
L’organismo umano normale contiene una minima quantità di questo
atomo, che, in quantità minima,
non è nocivo; ma qualora si moltiplicasse come conseguenza di un suo
eccessivo diffondersi nell’atmosfera
e, quindi, nell’organismo, che cosa
succederà? La scienza avverte: conseguenze estremamente serie!
Fra le tante cose che potranno accadere, una che è già accaduta. Dopo il tragico bombardamento di Hiroshima e Nagasaki del 1945 si sono
riscontrate delle modificazioni in alcune specie vegetali. Il fenomeno,
in sè, dal punto di vista tecnico non
ha nulla di sorprendente; fenomeni
analoghi sono da lungo tempo oggetto di studio nei laboratori ed i biologi hanno già ottenuto notevoli risultati, nei laboratori, provocando
« mutazioni » « nel patrimonio ereditario di alcune specie ».
Ma ora siamo usciti dai laboratori scientifici, per entrare nel laboratorio dell’universo, dove la natura
domina con le leggi che l’uomo conosce solo in parte. Non è più lo
scienziato che « controlla » il suo
esperimento : esso gli sfugge dalle
mani. Una sola cosa è ben certa:
l’aumento della radioattività, con
Il passaggio a ìiiiellD
Vicino a casa mia, sullo stradone, c’è un grande passaggio a livello. Quando è chiuso e il treno sta per arrivare, il guardiano afferra
una specie .di bastone lungo circa mezzo metro e lo presenta orizzontalmente al treno che passa lanciato a cento chilometri all’óra.
Dopo aver cercato —, a lungo e inutilmente — di capire il ’’servizio”, ho chiesto stamane a quell’uomo:
—- Potrei sapere quali indicazioni voi date al macchinista presentandogli il vostro bastone?
— Non è mica un bastone!
— E che cos’è, allora?
— Ecco: si tratta di un fodero di grosso cuoio. Dentro al fodero
c’è una bandierina arrotolata. Se la faccio .sventolare, il treno si ferma.
— E così voi potete fermare il treno?
— Certamente! Nel caso di un guasto alla linea, la mia bandierina ordina al macchinista di fermarsi.
Ho salutato e continuato la mia strada.
Ancora una rivelazione scaturita da un episodio qualsiasi!
La bandierina che non produce alcun effetto finché rimane arrotolata nel fodero!... La bandierina che — allorquando sventola —
ferma senz’altro il treno!
Non' è forse quel che succede per tutto ciò che è ’’rinchiuso”,
per tutto ciò che ’’non s’apre” e ’’non si fa vedere” e ’’non agisce”?
Per il violino che dorme nella sua custodia e per gli occhiali che
sonnecchiano nel loro astuccio; per il gioiello che non esce dal suo
scrigno... per la verità da noi conquistata e che non abbiamo U coraggio di ’’sbandierare”... E’ come se la custodia, l’astuccio, lo scrigno, la verità fossero vuoti, come se non contenessero nulla! In realtà,
non sono dei foderi, ma soltanto dei bastoni! Perchè il bastone diventi un fodero, deve sguainare lo strumento, o il gioiello o la bari
dierina che v’è riposta dentro!...
Che cos’è dunque la mia esistenza personale; un hastone^eppui'e
un fodero? E quale bandiera contiene, questo fodero? È se la faccio
sventolare, la mia bandiera, è forse capace di fermare il ’’treno”,
cioè la mia vita quotidiana ordinaria — egoistica o sregolata ______ e
quella del mio simile, del mio vicino, del mio ’’prossimo”, dell’uomo
e della donna che incontro tutti i giorni o che vivono a due passi
da me?
In altri termini: la mia bandiera costituisce — sì o no — una
testimonianza? E di quali convinzioni è dessa il simbolo? di quale
’’verità” è dessa il segnale? Oh! la sterilità della mia esistenza! Quale
è dunque, dov’è dunque la bontà, la bellezza, la gioia, la luce, la
felicità che dovrei spandere a piene mani e irradiare in ogni momento
intorno a me?...
Sono stupito? Siete stupiti? Pensieri d’Estate!...
C’è davvero di che rimaner sconvolti quando constatiamo che
tutto ciò che pensiamo e diciamo e facciamo ha così poca influenza,
così poco valore, così poca importanza nell’ambiente dove lavoriamo,
dove si realizza, giorno dopo giorno, il rapido corso della nostra vita!...
Ancora una volta: al treno che passa a cento chilometri all’ora,
ai treno che porta i nostri compagni e i nostri fratelli verso un ignoto
destino, che cosa abbiamo noi presentato sin’ora: un fodero dai quale
estrarre la nostra bandiera, oppure soltanto un qualunque bastone
in cui non c’è nulla dentro? Giovanni E. Meille
seguente al ripetersi di esplosioni
atomiche inevitabilmente modificherà alcuni caratteri specifici dei vari
organismi viventi sulla terra: vegetali ed animali, uomo compreso.
Il regno dei mostri
Conseguenze paurose che oltrepassano quanto la più fertile immaginazione di un romanziere può immaginare. Perchè esiste anche lo
stronzio radioattivo, compagno fedele delle esplosioni della bomba H.
Esso s’insinua nell’organismo umano, raggiunge la struttura ossea ed
esercita una nefasta influenza su tutte le cellule. Ora la scienza ha potalo controllare che il feto umano è
sensibile in modo particolare alle irradiazioni prima di un determinato
periodo.
Esiste cioè un vero e proprio pericolo di un aumento nelle « mutazioni » umane, il pericolo di una generazione di mostri. H dramma spaventoso di questa umanità incombe
non tanto sui viventi, ma su qpielli
che devono nascere, come conseguenza di un generalizzato aumento della radioattività.
Segnaliamo, su questo argomento,
ai nostri lettori un suggestivo libro
del Martin stesso (ed. Grasset), in
vendita alla Claudiana.
lector.
Concorso fotografico
La Commissione delle pubblicazioni della Claudiana si è riunita
per l’esame delle fotografie pervenute in .seguito al Concorso bandito
a suo tempo, e contrassegnate dai
motti: 1. Ora et labora; 2. L. Blanc;
3. Lazarà; 4. Ardea; 5. Rien n’est
■si beau que ma patrie; 6.'Sagittario;
7. Questa terra meravigliosa; 8. Il
viandante solitario; 9. Dona nobis
pacem.
Sono state premiate le fotografie
.seguenti: 1. Ponte sulla Germanasca (Questa terra meravigliosa); 2.
La Rocchetta: Inverso di Torre Pellice (L. Blanc); 3. Campanile di
Torre Pollice (Sagittario); 4. Chapeau d’Envie (Dona nohis pacem);
5. Sulla via d’Agape (Dona nobis
pacem); 6. Tempio del Ciabas (Dona nobis pacem); 7. Monviso dalla
Val Germanasca (Il viandante solitario).
La Commissione ringrazia tutti i
concorrenti. Le fotografie non premiate possono essere ritirate alla
Claudiana.
Torre Pellice, 6 Luglio 1955.
La Commissione delle
pubblicazioni
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
CONFERENZE DISTRETTUALI
Distretto
La Conferenza del 111 Distretto si
è tenuta quest’anno a Roma, nei locali della chiesa di via Quattro NpVembre. E’ stata precèduta, nel pomeriggio del 28 giugno, da un convegno pastorale, nel quale tennero ciascuno una meditazione il pastore Al
berta Ricca, Sovrintendente, su Atti
1: 14, ed il pastore Moreschini, sull’argomento: Orientamenti del nostro tempo.
La sera dello stesso giorno, alle
ore 21, i membri della Conferenza e
parecchi fratelli delle due chiese romane, si riunirono per il culto di
apertura, presieduto dal pastore di
Genova, Aldo Sbaffi, che predicò sul
testo di Atti 4: 23-31. Quindi, sotto
la presidenza del pastore emerito
Davide Pons, assistito dal sig. Bianconi, fu eletto il Seggio, nelle persone del pastore Sbaffi, presidente, del
dott. Ardito, vice-presidente, e del
pastore Corcò, segretario, poi sostituito, per sopravvenuta indisponibilità, dal cand. theol. Ernesto Naso.
* * *
La mattina dopo, alle 8,30, i lavori della Conferenza ebbero inizio
con un culto di Santa Cena presieduto dal past. Sbaffi, con l’assistenza dei pastori Gay e Roberto Comba.
Quindi la Conferenza, trasferitasi
nei locali dell’attività giovanile, astoltò anzitutto dal Sovrintendente
past. Ricca la lettura della relazione
della Commissione distrettuale, passando poi a discuterla per argomenti. Rilevato come il Concistoro della
chiesa di Genova, avvertito che questa si trova nelle condizioni necessarie per ottenere l’autonomia, non si
sia ancora deciso a richiederla, la
Conferenza ascoltò le spiegazioni del
pastore Sbaffi e dei deputati della
chiesa suUa perplessità che regna in
essa, e prese atto del proposito di
studiare ancora la questione, tenendo conto dell’avvertimento del dott.
Peyrot sulla natura dell’autonomia
e sui diritti e doveri che essa comporta.
Poiché la relazione descriveva la
vita delle chiese, in generale, come
piuttosto tiepida, il past. Moreschini esortò a non dimenticare gli aspetti nascosti di questa vita, il Sovrintendente sottolineò la necessità e il
dovere dell’esortazione, _ ed il prof.
Vinay ammonì come questa debba
avvenire sempre attraverso il Cristo,
mediante la predicazione dell’Evangelo fatta con amore.
In merito alla campagna per l’approfondimento della conoscenza delle Scritture, venne rilevato come dalle relazioni delle chiese non traspaia abbastanza quello che esse hanno
fatto il questo campo, e furono discussi i metodi che sembrano più adatti a raggiungere rapidamente lo
scopo, approvando quindi un ordine
del giorno, presentan dal past. R.
Comba, col quale si suggeriscono alla Tavola alcune forme di preparazione e di aiuto, come la diffusione
di lezionari, pubblicazioni divulgative, calendari, commentari esegetici.
I culti radiotrasmessi vennero trovati abbastanza soddisfacenti, ma si
mostrò il desiderio di integrarli con
la diffusione di pubblicazioni sul tipo di « Presenza Cristiana ». Fu raccomandato anche di accentuare fortemente il carattere evangelico e riformato dei sermoni.
I nostri giornali sono stati ancora
una volta criticati, come ormai è loro sorte in tutte le riunioni delle
chiese. E’ stato chiesto che essi si
occupino di tutto quello che d’importante avviene nel mondo, pronunziando su ciò l’opinione delle chiese, alla luce della Parola. E’ stato
inoltre espresso il voto che essi contengano in ogni numero l’esposizione di un brano della Scrittura seguito da un commento, il che potrebbe
aiutare l’opera per una migliore conoscenza della Bibbia.
I lavori vennero quindi sospesi,
per partecipare ad una colazione fraternamente offerta dalle chiese di
Roma in un vicino ristorante.
^ ^ ^
Ripresi alle 15, i lavori continuarono con l’esame delle attività fem
minili, e con la relazione finanziaria
presentata dal cassiere deUa Tavola,
past. Guido Comba, dalla quale risultò che bisogna perseverare negli
sforzi per raggiungere la piena autonomia economica.
Si esaminò quindi lo svolgimento
dell’attività evangelistica nel Distretto, ammirando e proponendosi d’imitare il metodo seguito a CoUeferro e nelle altre comunità del Basso
Lazio dell’evangelizzazione casa pei
casa, o stalla per stalla, che ha dato
e darà sempre i migliori frutti. Il
dott. Peyrot ha ricordato la possibilità e l’opportunità di istituire giornali murali.
I deputati della chiesa di Firenze
via Manzoni, per. mandato della loro chiesa, presentarono una raccomandazione alla Tavola ed alle Commissioni distrettuali, perchè gli argomenti principali da trattare nelle
Conferenze ed al Sinodo vengano comunicati tempestivamente alle chiese, in modo che queste possano pronunziarsi su di essi.
* * *
Riconfermati il vice presidente ed
il segretario della Commissione distrettuale, nelle persone del comm.
Messina e del past. R. Comba, la
Conferenza elesse suoi deputati al
prossimo Sinodo lo stesso comm.
Messina, il dott. Ardito e il sig. Ippoliti. Come pedicatore d’ufficio
per la prossima Conferenza venne
designato il past. Bertin, e come sede la chiesa di Rio Marina.
Ascoltata la relazione del capo
gruppo della FUV sull’attività giovanile, uno studio della signora Berta Subilia sulla letteratura periodica
per i bimbi evangelici, ed una rievocazione del pastore battista Manfredi Ronchi su « La stampa evangelica negli ultimi cento anni », la Conferenza si chiuse coi saluti ai fratelli
forzatamente assenti, coi ringraziamenti al Seggio ed alle chiese ospitanti, col canto dell’inno 27 e con
una preghiera del past. Seiffredo Colucci. *
BILLY GRAHAM
L’edizione di 8.500 copie del libro di
Billy Graham
LA PAIX AVEC DIEU
è stata esaudita in due mosi. Pertanto pre
ghiame chi ci ha inviato la prenotazione di
voler pazientare fino alla fine di questo
mese, it> attesa che sia pronta la seconda
edizione. Chi desidera avere il volume (L.
1.200 oltre le spese postali) si prenoti con
sollecitudine presso la Claudiana.
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
-Torre Pellice (Torino) - c. c. p. 2-17557
IV Distretto
In un’atmosfera serena, con uno
spirito di comprensione fraterna e
nel desiderio comune di unire tutti
gli sforzi per im maggior incremento delle nostre cliiese e dell’evangelizzazione del nostro campo di lavoro, si sono sono svolti a Napoli i lavori della conferenza del IV distretto, il giorno 9 giugno u. s.
Il culto di apertura deBa Conferenza è stato presieduto, la sera di
mercoledì, 8 giugno, dall’Anziano
evangelista V. Sciclone, di S. Giacomo degli Schiavoni.
H breve culto del giorno seguente,
all’inizio dei lavori, è stato presieduto dal pastore S. Briante di Orsara.
Il Seggio viene così eletto: Pres.
evangelista V. Sciclone; Vice Pres.
D'Ursi, delegato di Taranto; Segr.
evangelista F. Mellone, di Cengnola.
Le discussioni si svolgono sui diversi punti della Relazione della
Commissione distrettuale, letta dal
Capo distretto, pastore G. Mathieu.
Gli argomenti principali sono stati:
Vita interna delle chiese. Ritorno alla Bibbia, Culti nelle famiglie, Finanze, Attività sociali.
V ita interna della Chiesa.
Non vi sono da notare avveninienii speciali. Nessun cambiamento nel
Ambizione senza ambizione
Sembra un gioco di parole o uno
strano paradosso, se lo si riferisce
al più comune significato di questa
parola. Infatti, l’ambizione, come
generalmente la sentono e la praticano gli uomini, non può certamente essere considerata come una virtù cristiana.
E tuttavia l’apostolo che maggiormente contribuì a diffondere il Cristianesimo nell’antico, mondo grecoromano fu un ambizioso ardente,
pronto a mettere la propria vita allo sbaraglio, pur di raggiungere la
mèta della sua fede. Il suo sacro entusiasmo non conosceva limiti nè ostacoli, sempre vibrante sotto il pungolo dell’ « ambizione di predicare
l’Evangelo, là dove Cristo non fosse
già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui ». Dove si
vede che lo zelo e l’ambizione del
fariseo, intollerante sino alla violenza, si era tramutato nel desiderio
di offrire la sua vita in olocausto
ai propri fratelli per contribuire a
liberarli dalla servitù del mondo,
onde potessero partecipare in Cristo alla cc libertà della gloria dei figliuoli di Dio ».
Colui che scriveva ai credenti di
Corinto: « Nessuna carne si glori in
cospetto di Dio » fu però, sino alla
morte, un grande irriducibile ambizioso che aspirò, sopra ogni altra
cosa, a conoscere cc la comunione
delle sofferenze di Cristo », senza rifuggire dall’essere cc offerto a mo’
di libazione sul sacrificio e sul servigio della fede » dei suoi fratelli.
Santa ambizione, quella di Paolo, se
pur talvolta diventa aspra e sembra
confondersi con l’esaltazione del fanatismo !
* * *
Il segreto di questa sacra ambizione va cercato nella forza spirituale del rinnegamento di tutto ciò che
forma le ragioni di vita dell’uomo
naturale, sempre più o meno preoccupato dell’esaltazione della propria
persona e dei propri interessi, sempre teso verso qualche mèta che lo
elevi poco o molto sul piedistallo
del proprio egoismo. E perciò ben
possiamo parlare di una ambizione
senza ambizione, quando si tratta di
raggiungere il vero scopo della vita,
in un eroico superamento di tutte
le anguste barriere del mondo materiale e delle sue affannose competizioni, talora sfocianti nelle catastrofi.
Perciò l’antichissimo precetto che
dice; cc Uccidi l’ambizione », ben si
addice al discepolo che si propone
seriamente di seguire il Maestro sull’arduo sentiero del Regno dei Cie
li. Ma l’uomo comune, anche quando crede di essere cc cristiano », istintivamente si ribella a tale affermazione, perchè la sua mente carnale subito gli suggerisce che cc uccidere l’ambizione » equivalga ad una
pigra spregevole pusillanimità, contraria ad ogni psrogresso individuale
e collettivo. Infatti, 1’ ambizione
sembra essere l’unica molla capace
di sospingere l’uomo ad una qualsiasi attività prcjduttiva, sia nel campo materiale che in quello intellettuale ed artisticp.
Ma l’ambizione che ha per movènte principale l’egoistico desiderio del benessere, del potere, della
gloria e della vanità del primato sugli altri competitori, risulta poi funesta al vero progresso e prepara
soltanto la germinazione del male
in una umanità irrequieta o accidiosa. A questa parodia di una legittima ambizione vanno connessi tutti i| morbosi appetiti che guastano
i costumi e rendono ridicoli gli uomini, quando pur non li trasformino in volgari criminali.
Le cose più ambite dalla vanità
mondana non possono mai procurare una felicità duratura, anzi diventano sempre una fonte di guai, una
fucina di discordie, di lotte amare
e di delitti scandalosi che già troppo riempiono le cronache nere dei
nostri giornali. L’uomo che coltiva
queste forme di ambizione basate
sul possesso dei mezzi di godimento
egoistico, si appoggia sopra una canna rotta che tosto o tardi lo ferisce
dolorosamente.
H:
Ma se consideriamo l’ambizione
nel quadro di una più alta visione
della vita e del suo costante divenire, ci accorgiamo che la medesima
parola può assumere dei caratteri
diversi ed anche fortemente contrastanti, secondo che è rivolta alla ricerca della verità o all’esaltazione
interessata dell’errore e della superstizione, secondo che persegue fini
personali di potenza vanitosa o scopi nobili e puri che ridondano a beneficio dell’intera umanità. E perciò i savi dell’antichità dicevano:
« Uccidi l’ambizione che serve ad esaltare la tua persona effimera; ma
lavora come lavorano quelli che son
ambiziosi ». I motivi egoistici nell’operare devono dunque estinguersi nel cuore di colui che vuol diventare « il sale della terra e la luce
del mondo », per cedere il posto alla volontà di auto-sacrificio che caratterizza la coscienza purificata dei
.seguaci del Cristo, pronti a perdere
la loro vita per ritrovarla nel Regno
della divina Realtà.
L’uomo che, pur vivendo in questo mondo, sa già di essere uno strumento della Divina Provvidenza,
dimentica se stesso per inserire la
sua attività nel piano di evoluzione
spirituale della vita. Perciò egli considera il lavoro, non come una pena
inflitta ad una società di schiavi,
ma come la sua sacra missione nel
mondo. Il credente illuminato, che
sente nel suo essere il palpito creativo dello Spirito Divino, produrrà
certamenté, in qualsiasi circostanza,
un lavoro sempre migliore e più duraturo, che gli sarà fonte di felicità,
sapendo che fluisce in lui come una
forza ed una virtù della Vita Universale derivante da Dio stesso.
Fintanto che l’uomo si mantiene
fedele alla propria fede, al proprio
ideale, alla propria intima natura
spirituale, egli godrà sicuramente di
una gioia pura e serena derivante
dalla nobile ambizione di servire e
non di essere servito. E saprà pure
preservarsi da un più sottile orgoglio spirituale, nella misura in cui
saprà essere un umile « collaboratore di Dio » nell’opera sublime che
la divina Carità illumina in tutte le
sue parti.
La santa ambizione, che progressivamente uccide ogni corrotta e
malvagia pretesa personale, nobilita
ogni lavoro utile ed onesto, trasformandolo in benedizione per tutti i
figliuoli di Dio. E chiunque pervenga, in questo spirito di dedizione e
di amore, a fare qualche cosa un
po’ meglio di quello che è stato fatto precedentemente, è salutato dai
savi come un benefattore dell’umanità ed un servo fedele dell’Altissimo.
Il Vangelo del Cristo non pretenfle che un lavoro male organizzato
e diretto senza amore, per impura
vanità di lucro, venga trovato gradevole; ma ci insegna chè anche il
più umile lavoro può diventare interessante e ricco di soddisfazione
per colui che cerca di eseguirlo nel
miglior modo possibile, apportandovi dei pregevoli miglioramenti.
l’essenziale è che la divina energia
creatrice fluisca liberamente in colui che sa di essere responsabile dei
talenti che possiede, in modo da lavorare con santa ambizione per moltiplicarli. Egli udrà certamente un
giorno nel cuore spirituale la voce
del Signore di tutte le cose: cc Va
bene, buono e fedel servitore, sei
stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose ».
G. Francesco Peyronel
campo degli operai del distretto; il
problema dei locali è preoccupante
a Campobasso, dove il locale di culto
è stato comprato da ima ditta e ci si
attende lo sfratto. I fratelli della
chiesa di Campobasso hanno iniziato la raccolta di un fondo speciale
per provvedere ad un nuovo locale
di culto, ma fino ad ora la somma
raccolta non sarebbe sufficiente. A
Bernalda, invece, per la generosità
di una sorella di Bari che vuol conservare l’anonimo, si è potuto acquistare un locale di culto. Tutte le comunità hanno vissuto una vita intensa di lavoro e di testimgnianza.
Ritorno alla Bibbia.
Il Sinodo del 1954 aveva approvato un o. d. g. per un maggiore studio della Bibbia che deve sempre
essere al centro della nostra predicazione e del nostro interesse. Tutte
le chiese hanno fatto del loro meglio
per rispondere a tale invito, con studi biblici settimanali in chiesa e nelle U. G. ; in modo particolare a Orsara sono state tenute sette conferenze pubbliche; a Carunchio si è fatto
un esperimento di lettura biblica
sotto la guida di un direttore didattico: i fratelli leggono a turno e il
direttore spiega il brano letto. La
Relazione della Commissioni distrettuale fa notare che non si deve intendere l’invito del Sinodo 1954 come
una semplice campagna biblica, ma
come un’azione a tempo indeterminato, che deve continuare in avvenire.
Culti nelle famiglie.
Dalle relazioni di alcune chiese si
rileva che non sempre rambiente è
favorevole ai culti nelle famiglie;
spesso sono le famiglie del ceto pili
umile che sono contente di questi
culti nelle loro case e vi invitano
amici e conoscenti, mentre le famiglie di un ceto più elevato non sono tanto propense ad aprire le loro
case per questo scopo. Questi culti
devono essere bene organizzati, non
sempre tenuti dal pastore ma anche da laici, i quali, però, devono
essere preparati; evitare la polemica e usare piuttosto la forma di conconversazioni e discussioni. A Orsara, durante l’estate, i giovani dell’U. G. vanno in giro col pastore,
due volte alla settimana, per brevi
culti nelle famiglie.
A proposito della predicazione
dei laici si osserva che alcune chiese [’accolgono volentieri e sono le
chiese più giovani, le altre preferiscono la predicazione del pastore.
Per fare un buon lavoro di evangelizzazione si dovrebbero trovare
metodi nuovi, per attirare di piii
le masse, studiando magari quelli
di altre denominazioni che riescono a fare numerosi proseliti. La diaspora Abruzzi Molise ovest avrebbe
bisogno di un operaio dedicato esclusii'amente a questo campo di
evangelizzazione. Il lavoro nella diaspora è sempre molto esteso e di
grande importanza nel nostro distretto e richiederebbe un maggior
numero di operai. Se si pensa che
vi sono dei pastori che, nello stesso
giorno, fanno due o tre culti con
relative Scuole Domenicali in località diverse si comprenderà facilmente come la messe sia grande e
pochi gli operai per questo lavoro
di evangelizzazione.
Finanze.
La relazione della Commissione
distrettuale fa notare che il problema delle finanze è sempre grave:
ogni fratello o sorella deve sentire
la propria responsabilità e fare il
massimo sforzo per cooperare alla
soluzione di questo problema. Il
Capo distretto raccomanda alle
chiese di fare versamenti mensili fin
da questo primo mese di questo
nuovo anno ecclesiastico affinchè r Amministrazione non si trovi
in imbarazzo e non sia obbligata a
chiedere prestiti che comportano
l’ulteriore spesa di interessi non indifferenti.
Il Doposcuola di Campobasso ha
ottenuto il riconoscimento legale;
l’Asilo di Orsara manca ancora di
locali adatti per il suo funzionamento; l’Ospedale Evangelico di Napo-
3
L’ECO MttXE VALU VALDESI
^ •
li è un fatto compiuto come costruzione dell’edificio, ma per il momento ha dovuto essere affittato al
Comando Americano della NATO,
che ne ha fatto una scuola e ciò per
poter pagare la forte somma spesa
per la costruzione. Questa situazione, purtroppo, durerà ancora per
alcuni anni e il Comitato chiede
l’aiuto di tutti gli evangelici d’Italia per affrettare il pagamento del
grosso debito.
Una questione che interessa sempre molto il IV Distretto e vi porta
un certo disagio è quella del Capodistretto che qualcuno scherzosamente ha chiamato « il re delle due
Sicilie », poiché egli deve occuparsi
del IV e V Distretto insieme. Il IV
Distretto vorrebbe un Capo tutto
suo. Si chiede una riorganizzazione
deU’organizzazione della Tavola: o
aumentare il numero dei suoi membri in modo da avere im Capodistretto per ogni distretto, oppure
diminuire il numero dei membri
della Tavola per renderne più facili le riunioni, e nello stesso tempo
nominare dei Capidistretto fuori
della Tavola. Si propone anche di
lasciare le cose come stanno, ma
nominare un vice capodistretto per
la cura del IV Distretto e dovrebbe
essere logicamente un pastore, non
un laico. Altra proposta è quella
della nomina di una Commissione
elle studi la questione e ne riferisca alla prossima Conferenza e poi
al Sinodo.
11 Capodistretto ricorda che già
1 anno scorso, alla conferenza distrettuale
d.
fu ritirato perchè è in corso un riordinamento dei distretti. Si chiede
che questo lavoro venga affrettato
per avere la soluzione di questo
problema che tanto interessa il IV
Distretto.
V erso la fine della Conferenza è
invitato il giovane Norberto Berton,
candidato in teologia del Sud America, a riferire brevemente sulla situazione della Chiesa Cattolica in
Argentina nei suoi rapporti col governo.
Alle 19 si chiudono i lavori della
(Conferenza con le elezioni. La Commissione distrettuale è riconfermata per un altro anno; sono nominati delegati al Sinodo i fratelli Valente di Campobasso e Di Gennaro
di Bari. La prossima conferenza si
terrà a S. Giacomo degli Schiavoni;
predicatore d’ufficio il pastore Oreste Peyronel di Napoli. La Conferenza si chiude con la Santa Cena
a cui partecipano anche vari fratelli della comunità di Napoli.
La Chiesa di Napoli è stata lietissima di accogliere la Conferenza
offrendo ospitalità ai pastori e delegati. Il pranzo in comtme e un
rinfresco pomeridiano, offerti dalla
chiesa di Napoli, sono stati un segno tangibile dello spirito di fraternità che ci lega nel nome di Cristo.
Fernanda Florio
Pierre Bonhomme et les oiseaux
SI era presentato un o.
su questo argomento, ma poi
Les montagnes sont encore couvertes de neige mais le printemps
est venu dans toute sa gloire et parmi les merveilles dont la nature est
Si riche, il y aura les oiseaux que Jésus admirait. De petits architectes
construiront les petits chefs-d’œuvre qu’on appelle des nids. Ils sont
si fragiles ces petits nids qu’une rafale de vent pourrait les renverser,
une averse les inonder, mais les petits
oiseaux travaillent avec confiance.
« Regardez » dit Jésus, « regardez
les oiseaux que le Père Céleste nourrit ». L’alouette s’élèvera encore en
chantant son hymne à l’espérance et,
par les douces et parfumées nuits du
mois de mai le rossignol chantera
encore pour sa petite compagne. Il
chante — par un beau clair de lune — pour la petite femelle qui doit
rester si longtemps immobile sur les
oeufs, afin que l’attente ne lui paraisse pas si longue et on prétend
que les notes sublimes de son chant
sont la plus pure expression de l’amour conjugal.
Tous les oiseaux cependant ne sont
pas doués par la nature d’une belle
voix, mais, presque tous ont de touchantes attentions pour leur petite
compagne. Ils portent à celle qui ne
peut quitter le nid —- elle a une mission à accomplir — tout ce qu’ils
trouvent de meilleur en fait de nourriture mais ils comprennent par leur
subcoscient — avec leur petite cervelle d’oiseau! — que cela ne suffit
pas et ils font de leur mieux pour démontrer leur affection et leur reconnaissance, à celle qui couve, en essayant de l’égayer par des couleurs
très vives. Voici un des exemples les
plus touchants: l’oiseau jardinier,
de la famille des oiseaux du paradis
(amblyornis inornata) qui a été découvert dans la nouvelle Guinée construit, hors du nid, un petit jardin.
Comme l’amour est ingénieux chez.,
les oiseaux ! Avec de la mousse il
forme un petit tapis vert où il plante de petits rameaux fleuris. Son
goût artistique l’aide à choisir les
plus belles fleurs. C’est vrai que le
vent peut souffler et emporter les
fleurs, que le soleil ardent peut les
faner mais le petit jardinier ne se
découragera pas — l’amour est patient... chez les oiseaux! — Il plantera d’autres petites branches fleuries, il remettra tout en ordre.
Et bien, quelque étrange que la
chose puisse vous paraître, je ne puis
penser à l’oiseau du paradis sans y
associer aussitôt, dans mon esprit,
l’image de Bar. Pierre telle qu’elle m’est apparue il y a cinquante
ans.
Il n’y avait pourtant rien ni dans
sa personne ni dans ses vêtements (rapiécés aux coudes, aux genoux et
ailleurs) qui puisse même lointainenient rappeler l’oiseau au beau plu
Chiesa Valdese di Roma (P.za Cavouri
L. 20.000 — Emanuele Griset 500 — Serafino Ettore e Renata 1.000 — Merlettifieio
Türck 3.000 — Martinat Maria e Luigi
1.000 — Alfano Adele 2.000 — Bessone Ida
1.500 — Biagio Rocchi 21.000 — Bertalot
Paolo, Croscilo 250 — Tito e Guido C.
1.000 — Adele Peyran 200 — Alberto Ferrerò 1.500 — Albergo Appennini 1.000 —
Barus Augusto 200 — Rostagno Emilio
1.500 — Chiesa Valdese Colleferro 2.000
— Vola Renato e Fiorella 1.000 — Costantino Costante 1.000 — A. Pascal e Fam.
1.000 — Chiesa di Perrero-Maniglia 3.000
— Bayrd k C. 35.372 — Unione Madri
Chiotti 5.000 — Luigi Peyran 2.000 — Edoardo Massel 500 — I Padrini, in occ.
Battesimo Griglio Eliana 500 —- N. N.
1.000 — Unione delle Madri di Prarostino 10.000 — Scuola Domenicale di San
Secondo 2.000 — Fornerone Daniele e Ali
ce 1.000 — Unione di S. Secondo 1.000 —
Ciiiesa Valdese di C. Vittorio e Oddone
20.000 —• Alcuni amici di Zurigo tramite
Past. Comba 2.900 — Adele Peyran 100 —
Scuola Domenicale di Ivrea 1.000 —• Soc.
di Cucito di Bergamo 25.000 — Massel
Pierino 1.000 — Kovacs .Antonio 750 —
Cotonificio Porosa Arg. 10.000 —• Tron Ines
2.000 —■ Fam. Refour 4.500 — Impiegati
e Maestranze RIV 16.800 — Fam. Vinçon
1.000 — Unione della Madri, Pomaretto
5.460 — Conich 1.000 — Chiesa Valdese
di Como 5.000 — Angela Dreher 5.000 —
Augusto e Regina Pastre 500 — Gustavo
Invernizzi 1.000 — Chiesa Valdese di S.
Germano 5.000 — Beux Alberto 1.000 —
Costantino Evelina, riconoscente a Dio
1.500 — Balmas Luigi 1.000 — .Chiesa Val
dese di San Germano 3.(KM) — Fam. W
B. M. 20.000 — Unione Femminile di Mas
sello 3.000 — Ràffino e Itala Pina, occ
nascita Paolo Gardiol 1.000 — Coniugi Fa
rina 2.500 — Sig. Steffan 2.950 — Alberto
Mario Bonetti 2.000 — I. B., in occ. battesimo Titi 5.000 — Coucourde Giulio e
Caterina 1.000 — Merlettifieio Tiirck 2.500
— Borsa dei poveri di Angrogna 500 —
Chiesa Valdese di Torre Pellice 5.000 —
Amministrazione Aiuti Internazionali « Pro
Infanzia » 80.000 — Fam. Imovilli 1.000
— Giaiero Ernesto e Marcella 2.000 — Durand-Canton Margherita e Umberto 500 —
Mimmo, Paola, Mario e Piero 3.000 —
Fam. Bernard Giacomo 2.000 — Baret Gui.
do e Ida 3.000 — N. N. 5.000 — Pons
Guglielmo 5.000 — Balma Giulietto 1.000
— Giaiero Valdo ed Evelina 2.000 — Fam.
Barai 1.000 — Fam. Coisson 2.000 — Groehli Luigi 1.000 — Pons Aldo e Ada, in
occ. Matrimonio 500 —- Anna Taepli-Ronchetti 5.500 — Cassa di Risparmio di Torino 10.000 — Sig.na F. Comba 250 —
N. N. 500 — Sig.re Ferrier 2.000 — Elena
Micheletti 2.000 — Un Past. Evangelico
Danese 3.000 — Un Amica 1.000 — Sig.a
Collet 500 — Fernando Pellegrini 5.000 —
Unione delle Madri di Villar Pellice 5.000
— Beux Alberto 1.000 — Balmas Gustavo
e Ivonne, in occ. nascita nipotino Morris
1.000 — N. N., riconoscenti al Signore
1.500.
La Commissione degli Istituti Valdesi e
la Direttrice, riconoscenti, lingraziano i
generosi oblatori.
AVVISI
VENDESI in Torre Pellice casa 14 vani.
Posizione ottima. Rivolgersi alla Claudiana.
VENDESI in collina Prarostino, casa rurale con vigna, prati, boschi libera a S.
Martino. Rivolgersi a Vicino Giovanni,
S. Secondo di Pinerolo.
mage. Ni même dans le chapeau, un
pauvre couvre-chef qui devait dater
de bien loin, peut-être d’un ancêtre
de la Glorieuse Rentrée. Un pauvre
feutre qui avait perdu beaucoup de
sa forme et de sa couleur mais qui
devait être un souvenir très cher car
Pierre le portait hiver comme été
et par tous les temps.
Pourtant, il y avait ime analogie
entre le merveilleux oiseaux et Bar
Pierre. Comme, qui dirait, un point
de contact. C’était un petit jardin —
jtas beaucoup plus grand qu’un mouchoir de poche — que l’oiseau avait
construit pour sa compagne et Pierre pour la sienne, et qui avait valu
à l’oiseau le nom de jardinier et à
l'homme, le surnom de Bonhomme.
Quand Barb’ Jacques, un riche
]>ropriétaire, vit son pauvre voisin,
qui défrichait un petit bout de terrain « Oh là » fit-il, avec le ton condescendant qui sied à un riche « et
après vous allez planter des choux
naturellement ».
« .Non » répondit Pierre avec douceur « des rosiers ».
Jacques n’en croyait pas ses oreilles: « Des rosiers, vous dites, mais
pour quoi faire? » Pierre répondit avec beaucoup de logique que c’était
« pour avoir des roses ». « Ce n’est
pas ce qui vous nourrira, mon brave », réplica avec dédain Barb’ Jacques et il s’en fut en barbotant dans
sa vieille barbe grise: « Oh boun’om,
boun’om! » Le nom resta.
Pierre n’en continua pas moins à
creuser. C’est bien vrai qu’il n’avait
pas inventé la poudre ni mis le feu
à la Tamise ni même à la Germanasca qui coulait paisiblement au fond
de la vallée mais il ne devait rien à
personne et pauvreté n’est pas vice.
Barb’ Jacques pouvait bien penser
que ce qu’il faisait n’était pas raisonnable mais lui savait que « le
coeur a des raisons que la raison ne
comprend pas » et qu’on ne vit pas
de choux seulement. Et puis il travaillait pour « elle » pour la femme
que Dieu lui avait donnée et qui avait tellement su enrichir la vie d’un
pauvre homme. Pour « ma Madleno » qu’il aimait encore comme il
. l’aimait quand elle était fraîche et
rose comme une fleur de pommier.
Et un beau matin Madelaine eut
une merveilleuse surprise: un jardin...! Son rêve s’était réalisé! Un
j ardin !
Le Dimanche après-midi, quand
il faisait beau, les hommes du village avaient l’habitude de venir s’asseoir sur un petit mur, près de l’école... histoire de causer politique
ou affaires de la commune. Jacques
regardait, du coin de l’oeil dans le
petit jardin, où Pierre Bonhomme
et sa femme jouissaient ensemble
y^’une heure de repos et de... beauté
* après une semaine de labeur.
« Regardez » disait-il, « regardezles encore dans letu jardin à flairer
leurs roses » et il crachait — ce qui
est une manière comme une autre
d’exprimer un profond mépris —.
Alors, de la politique on glissait
sans s’en apercevoir vers un sujet
qui çst toujours d’actualité: la femme. Jacques, était d’avis qu’on ne
doit pas la meiprisia — elle est un
mal néces^ire — mais quant à faire
ses caprices... c’est un autre paire
de manches. Et puis, lui, en homme
pratiqpie ne pouvait comprendre ce
qu’on peut bien voir dans les roses...
Si elles n’ont pas la même couleur,
elles ont la même forme que les
choux. Quant au parfum, lui préférait l’odeur de la soupe aux choux
assaisonnée d’une bonne tranche de
lard. Et il se donnait un grand coup
sur la cuisse.
Pierre Bonhomme, lui aussi était
à même d’apprémer une bonne soupe de choux (avec du lard, quand il
en avait) mais il comprenait qu’il y
a d’autres choses qui ont de la valetu, beaucoup de valeur (même si
on ne les mange pas) surtout pour la
femme, qui a toujours la nostalgie
du beau (qu’elle soit riche ou pauvre), et il se félicitait d’avoir créé ce
petit jardin qui donnait tant de joie
à sa Madelaine. Il répétait souvent
avec la profonde sagesse d’une âme
simple que vraiment un seul plaisir
vaut plus... que... il ne savait pas
beaucoup s’exprimer... que cent dégoûts... Et Madleno répondait invariablement avec convinction: « Va
tu dito ».
J acques de son petit mur continuait à dire : « boun, boun’om » parce que, en homme trop pratique, il
ne comprenait pas les choses du
coeur, beaucoup moins, à la vérité
que l’oiseau de la Guinée et même
que les pathétiques petits oiseaux de
chez nous...
G. T.
RECENSIONI
Doni per Fürfanotrofio Maschile di Pomaretto
Jkan ^L’Institution Chrétienne
Livre Premier - Editions Labor et Fides
- Genève.
E’ il primo di una serie di cinque volu^
mi che la Casa Editrice svizzera si prepara
a pubblicare ed è doveroso riconoscere subito che, dal punto d( vista editoriale, l’opera è pienamente riuscita. L’edizione, infatti, è chiara, estremamente accurata, di
buon gusto, degna in tutto del suo prezioso contenuto.
L’idea grandiosa di una nuova edizione
della « Institution de la Religion Chrétienne » di Jean Calvin costituiva non soltanto
un grave impegno per la Casa Editrice, ma
anche e soprattutto per coloro i quali avreb.
bero dovuto assumerne tutta la responsabilità del lavoro, vale a dire la « Société
Calviniste de France » rappresentata da due
eminenti personalità: il prof. Jean Cadier
e il Past. Pierre Marcel. Il lavoro fatto da
questi due specialisti del pensiero calvinista è veramente degno di nota e di riconoscenza. Essi hanno voluto ripubblicare tale
e quale oggi il testo antico dell’opera del
Riformatore protestante; ma, per risponde,
re alle necessità di un yasto pubblico e per
fare opera di evangelisti, hanno recato al
testo antico opportune modifiche per facilitarne la lettura, senza alterarne in nulla
il contenuto : « Nous devions, même au
prix d’un travail considérable et délicat,
apporter aux lecteurs une aération du texte
et des facilites de lecture que ne comportait aucune des éditions précédentes... Le
style et la vivacité de Calvin, le charme de
sa phrase, son rythme, les imprévus savoureux de sa tournure et de son vocabulaire,
bien loin de souffrir des légères modifications que nous avons apportées, éclatent
davantage aux yeux du lecteur moderne
que dans la lecture actuelle du texte ancien... En tout, nous avons été soucieux de
servir les âmes et d’oeuvrer pour la seule
gloire de Dieu ».
Cosi scrivono Jean Cadier et Pierre Mar.
cel neUa prefazione e crediamo di dover
sottolineare le loro parole, raccomandando
l’acquisto di questo primo, prezioso volume. Esse ci aiuterà a edificare la nostra fede sulla Parola di Dio, unica norma di fede e di vita; poiché. Come dice Calvino,
« si on regarde combien l’esprit humain
est enclin et fragile pour tomber en oubliance de Dieu... on pourra voir combien
il a été nécessaire que Dieu eût ses régistres authentiques pour y coucher sa vérité,
afin qu’elle ne périt point par oubli, ou ne
s’évanouît par erreur, ou ne fût corrompue
par l’audace des hommes » (pag. 35).
Phiuppk h. Menou»: L’Eglise et les ministères .selon le Nouveau Testament - Edition Delachaux et Niestlè - Neuchâtel
fr. SV. 2,85.
Que.sto è il volume 22 della hen nota serie i< Cahiers ihéologiques ». Contiene alcuni capitoli dedicati allo studio dei ministeri e dell’organizzazione ecclesiastica
nella Chiesa primitiva, seguendo i dati del
Nuovo Testamento: uno studio, dunque, di
carattere storico ed esegetico al tempo stes.
so, la cui serietà e chiarezza sono merito
dell’autore, ben noto a tutti gli studiosi dei
problemi del Cristianesimo primitivo. II
volume è diviso in cinque capitoli: L’Eglise - Le sacerdoce - L’apostolat - Les ministères - La christocratie. Per quanto di
pubblicazione non lecente, ha un interesse sempre attuale, data l’attualità delle discussioni sui ministeri nella Chiesa in lul
te le confessioni cristiane e specialmente
in quelle che si richiamano all’autorità dei
dati neotestamentari. Serve ottimamente per
studi biblici nelle comunità.
Ebmon» Ortigues: Le temps de la parole
Editions Delachaux et Niestlè - Neuchâtel - fr. sv. 3,75.
E’ il volume 34 dei « Cahiers théologiques » e consta di cinque capitoli dedicati
a. La parole et le temps - La médiation La justification - Le monde et la proximité du prochain - Révélation de Dieu et
conscience de soi. E’ un volume di non facile lettura; il linguaggio teologico e filosofico esige una particolare preparazione
culturale per essere compreso. L’autore
si ispira ad una frase di Pascal che dice :
« La réflexion sur Ies problèmes théologiques peut se poursuivre en acceptant constamment le contrôle phénoménologique de
la forme propre au langage biblique » e
studia il concetto di « parola » come atto
umano per eccellenza, in rapporto con la
professione di fede e con il messaggio divino della Parola incarnata in Gesù Cristo.
Questo è il tempo della parola davanti a
Dio (professione della fede) e della parola
davanti alFuomo (Chiesa, contatto col prossimo); perciò è bene che riflettano sulla
ragion d’essere della parola « ceux qui ont
à annoncer la Parole de Dieu dans un langage où tous les mots les trahissent ».
Rao IL Gout: William Booth et le monde
ouvrier - Editions Labor et Fides . Ge
nèves - Allis - 78 rue de Rome - Paris 8'
Oltre ad essere una bella pubblicazione
questo volume contiene una viva, interes
sante biografia del fondatore dell’Esercito
della Salvezza ed una fonte di informazioni
sui primordi dell’opera salutista nella me
tropoli londinese, nella seconda metà del
secolo scorso. L’opera è postuma, l’autore
essendo deceduto un anno fa ; è stata pubblicata col concorso del « Centre National
de la Recherche Scientifique de Paris » e
si apre con una prefazione della Commissa.
ria Irène Peyron.
« Nous ne ferons rien sans les jeunes. Rien
n’est grand, rien n’est fort que ce qui com.
mence par les petits » ha detto Alexandre
Vinet. Ed è impressionante seguire Wil
liam Booth e sua moglie Caterina, mossi
dallo spirito dell’amore cristiano, nella
Londra del loro tempo, in lotta contro la
miseria e la depravazione dei bassifond
londinesi: seguirli coi loro metodi di apo
stolato e di evangelizzazione, verso la crea
zione di quella che sarà indubbiamente u
na delle grandi opere di risveglio e di re
denzione sociale degli ultimi decenni: l’E
sercito ella Salvezza ed il suo lavoro spe
cialmente nelle grandi città moderne del
mondo anglosassone.
L’autore si è servito di un’ampia e sicura documentazione; ha voluto anche osservare da virino l’enorme città di Londra,
culla del movimento salutista, e il (Quartier Generale dell’Esercito della Salvezza,
per consultare archivi ed assumere preziose informazioni. 11 suo libro si legge con
grande interesse; oltre a tutto è una testimonianza resa alla potenza dello Spirito di
Cristo e della preghiera.
e. r.
lillimi arrivi aiia Ciaudiaia
Renè Padie
L’Au-Delà
L. 1.500
Albert Greiner
Le Christ notre vie
L. 800
A. M. Chirgwin
Et les sourds entendront
L. 720
Cahiers « Le Vent souffle »
A propos de Fatima - Miracle et apparitions
L. 500
De Melo-Chaves
Prisonniers de la foi
L. 800
Alan Paron
Quand l’oiseau disparut...
L. 1,200
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice (Torino) - c. c. p. 2-17557
Orario ferroviario in vigore dal 15 maggio 1955
ÔT
p. 4,27 6,20 8,11 12,18 13,47 15,24 17,09 18,27 18,32 19,23 23,47
a. 5,30 7,33 9,12 12,56 14,58 16,30 18,20 19,11 19,43 20,28 0,49
p. 5,37 7,39 9,17 13,— 15,01 16,33 18,26 19,16 19,46 20,31 0,53
a. 5,52 7,56 9,32 13,14 15,17 16,48 18,43 19,31 20,03 20,45 1,07
p. 5,58 7,58 9,33 13,16 15,18 16,54 18,46 19,33 20,08 20,46 1,08
a. 6,11 8,11 9,47 13,29 15,31 17,08 19,— 19,47 20,21 20,59 1,21
Í
Torino
Pinerolo
Brìcherasio |
Torr^ Pellice
(2) (3)
Torre Pellice P- 3,46 4,46 5,41 6,36 8,40 12,23 13,33 16,36 17,56 19,52 21,03
„ . • . Í a. 3,59 5,- 5,55 6,50 8,54 12,36 13,46 16,50 18,10 20,05 21,17
p- 4,- 5,11 5,57 6,52 8,55 12,38 13,48 16,52 18,11 20,07 21,18
a. 4,12 5,26 6,14 7,04 9,09 12,53 14,01 17,07 18,24 20,25 21,34
p- 4,19 5,32 6,19 7,10 9,14 12,58 14,04 17,10 18,34 20,30 21,39
Torino a. 5,25 6,33 7,40 7,55 10,05 14,05 14,55 18,33 19,46 21,59 22,51
(1) Si effettua dal 22 maggio al lo ottobre 1955.
(2) Si sopprime nei pomi festivi dal 19 giugno alTU. settembre 1955.
(3) Si effettua giornalmente fino a Pinerolo e nei giorni festivi dal 19 giugno all’li
settembre 1955 prosegue fino a Torino.
4
4 —
X*Eœ DELLE VAIáLI VALDESI
La voce delle Coìnimità
Angrogna, ( Capoluogo )
Martedì 28 giugno abbiamo accompagnato alia sua ultima dimora
terrena la spoglia mortale del nostro fratello Bonnet Paolo, deceduto alla frazione Revellera all’alba
del 27 giugno, in seguito a malattia, all’età di emni 87,
Ai 6gli ed ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra fraterna simpatia. e. a.
Son Germano Chisone
La domenica di Pentecoste abbiamo ammesso, nella piena comunione della chiesa, un gruppo di adulti che avevano seguito dei corsi particolari di istruzione religiosa.
Abbiamo molto apprezzato la visita del sig. R. Morley, presidente
delle Associazioni familiari Protestanti di Francia.
Le signore della nostra Società di
Cucito hanno visitato, ultimamente,
le nostre Comunità di Biella, Piedicavallo ed Ivrea. Siamo stati vivamente interessati nell’apprendere le
vicende storiche di quelle nostre piccole Chiese e grati per la cordiale
ospitalità. I nostri giovani si sono
spinti fino in Riviera, a Rapallo. Ci
auguriamo che quelle giornate contribuiscano a rinsaldare fra di noi i
vincoli della solidarietà cristiana.
Presentiamo le nostre felicitazioni ai sigg. Barai Silvio e Vinçon Eli
che sono stati decorati per atti di
valore compiuti per salvare la vita
al loro prossimo nel corso dell’ultima guerra. Presentiamo anche i nostri migliori auguri alla nostra sorella Balmas Enrichetta, alla quale
ii Presidente della Repubblica ha
concesso « la stella al merito del lavoro » per la sua lodevole attività
di ben 52 anni presso il Cotonificio
V. Widemann.
Battesimi’. Balmas Piera Elena di
Renato e di Gardiol Elsa; Griglio
Paola di Attilio e di Maero Ida.
Matrimoni: Breuza Attilio e Ber»
talot Romana Lidia Maria; Beux Emilio e Bounous Giorgetta; Geymonat Giovanni Giacomo e Bouchard
Elda.
Funerali: Bleynat llda ved. Robert, di anni 51 (Benna); Grill Giovanna ved. Cardon, di anni 75 (Asilo); Balmas Piera Elena, di anni 3
(Funtanot); Beux Olga ved. Balmas,
di anni 64 (Gondini).
« Siate allegri nella speranza, pa- ■
zienti nell’afflizione, perseveranti
nella preghiera » (Romani 12: 12).
Nel tardo pomeriggio della doinenica 3 Luglio era tolto all’affetto dei
suoi cari, per un banale incidente
di montagna, il geom. Renzo Pipino di anni 23.
Membro attivo della Corale, della
filodrammatica, dell’Unione Giovanile egli lascia un grande vuoto in
mezzo a noi.
Alla mamma, ai familiari ed ai
parenti tutti, vogliamo rinnovare la
espressione del nostro cordoglio e
della nostra simpatia cristiana.
« Quand’anche camminassi nella
valle dell’ombra della morte, io non
temerei male alcuno perchè tu, o
Eterno, sei meco » (Dal Salmo 23).
Napoli
La vita della comunità di Napoli
in questi ultimi mesi è stata caratterizzata da avvenimenti lieti e tristi, come del resto avviene in tutte
le comunità.
Dopo il felicissimo^ risultato della
festa del 17 febbraio, ricordiamo la
visita della missionaria, sig.na Graziella Jalla, nel corso del mese di
marzo u. s., che ci ha portato notizie molto interessanti sul suo campo
La stampa letteraria e religiosa
d’oltr’Alpi ha ricordato recentemente l’opera di Antoine de Saint-Exupéry, tragicamente scomparso il 31
luglio 1944 nel cielo del Mediterraneo. Era nato il 29 giugno 1900;
ii mare lo attirava con ima passione invincibile e si preparava per gli
esami di ammissione alla Scuola Navale; venne respinto perchè, per
motivi di- coscienza, non si sentì di
svolgere il tema di componimento
assegnato: cc Impressioni di un soldato che torna dalla guerra ». Il che
non gli impedirà nel 1939 di rispondere al grande appello, rifiutando
di sistemarsi nei comodi uffici della
propaganda. Diventerà pilota e capitano del gruppo ricognitori 2. 33:
nel giugno 1940 su 23 equipaggi del
suo gruppo, 17 sono già abbattuti.
Nel 1944 cadrà anch’egli.
Era uno scrittore; forse più esatto sarebbe dire; un pensatore. Réforme gli ha consacrato una pagina
commossa. Potrà interessare qualche lettore ignaro la presentazione
di qualche frammento delle sue opere.
Senza titolo
(Í Una civiltà ed una religione si
accusano da sè, quando, si lamentano della tiepidezza dei loro fedeli ». (Dal Diario di un pilota di
guerra).
Lo condizione d'uomo
« Vecchio burocrate, mio camerata qui presente, nessuno mai t’ha
fatto evadere, e tu non ne sei responsabile. Hai costruito la tua pace, come le termiti: col cemento hai
turato tutti gli spiragli verso la luce. Ti sei rinchiuso nel cerchio della tua sicurezza borghese, delle tue
abitudini, dei riti opprimenti della
tua vita provinciale: hai rizzato questo umile baluardo contro i venti
e le maree e le stelle. Non vuoi
preoccuparti dei grandi problemi;
hai tribolato abbastanza per dimenticare la tua condizione d’uomo.
Non sei l’abitante di un pianeta errante; non ti fai domande senza risposta: sei un piccolo borghese di
Tolosa [o di Torino, o di Torre Pel
lice. trad.]. Nessuno ti ha afferrato
per le spalle, quando ne era tempo
ancora. Ma ora la tua argilla è seccata e s’è indurita; nessuno in te
saprebbe destare il musicista assopito, o il poeta, o l’astronomo che
forse, prima, dimorava in te ».
Il piccolo principe
« Addio » — disse la Volpe —.
« Eccoti il mio segreto; è semplicissimo: non si vede bene che con
il cuore: l’essenziale è invisibile per
gli occhi ». ,
« L’essenziale è invisibile per gli
occhi », ripete il piccolo principe
per non dimenticare.
« E’ il tempo che hai perso per
la rosa che fa la tua rosa così importante ».
a E il tempo che ha ho perso per
la mia rosa... ».
« Gli uomini hanno dimenticato
questa verità » — disse la volpe —.
« Ma tu non devi dimenticarla. Tu
diventi responsabile per sempre di
ciò che hai addomesticato. Tu sei
tesponsabile della tua rosa ».
« Sono responsabile della mia rosa », ripetè il piccolo principe, per
non dimenticare. (Da: Il piccolo
principe).
Solitudine
Ho atterrato nella dolcezza della
sera. Punta Arenasi Mi appoggio a
una fontana e guardo le fanciulle.
A due passi dalla loro grazia, sento
ancora meglio il mistero umano. In
un mondo dove la vita si congiunge
così bene con la vita, ed i fiori nel
letto ste.sso del vento si uniscono ai
fiori, e il cigno conosce tutti i cigni,
solo gli uomini costruiscono la loro
solitudine. (Da: Terra degli uomini).
11 mistero
Se gli parlavano del suo coraggio,
Guillaumet alzava le spalle... Egli
sa che una volta preso nella serie
dei fatti l’uomo non se ne spaventa
più. Solo il mistero spaventa l’uomo; ma per chiunque l’affronta esso già non è più mistero. (Da: Terra degli uomini). x.
di lavoro in Africa, accompagnate
dalla visione di belle vedute e scene
caratterfsticbe della vita di quei nostri lontani fratelli dello Zambesi.
(Questa visita della signorina Jalla,
a distanza di circa due mesi da quella del missionario Coisspn, è valsa
a rinnovare l’interessamento per il
lavoro nelle Missioni in Africa compiuto dai nostri valorosi missionari,
spesso in condizioni tanto diffìcili.
Nei primi giorni d’aprile un’altra
simpatica e interessante visita ha fatto affluire nel nostro tempio un numeroso uditorio la buona visita del
Vice Moderatore, sig. Roberto Nisbet, direttore della Casa delle Diaconesse in Torre Pellice. Il pastore
Nisbet, in una ccmferenza tenuta il
2 aprile, ci ha intrattenuti sull’opera delle Diaconesse, sulla loro preparazione, sul loro lavoro così utile
e importante j»er il bene dei sofferenti. Due interessantissimi film sul, la vita delle Diaconesse sono stati
molto apprezzati dai presenti. Voglia Iddio che nuove vocazioni sorgano Ira le nostre giovani per questo importante ramo nel lavoro della vigna del Signore!
Il culto di Pasqua, come sempre
nelle grandi occasioni, ha visto la
nostra sala di culto insufficiente per
il numero dei presenti. Moltissimi
pure i partecipanti alla S. Cena.
La domenica precedente la Pentecoste, vi è stata l’ammissione di 9
nuovi membri di Chiesa: 4 giovani
di famiglia evangelica e 5 adulti
provenienti dal cattolicesimo. Il Signore benedica gli uni e gli altri e
li faccia perseverare nelle Sue vie,
secondo la promessa solenne da essi
fatta.
L’anno ecclesiastico si è chiuso
con una assemblea di chiesa in cui,
oltre alla lettura della relazione del
Consiglio, si è proceduto all’elezione dei delegati al Sinodò e alla Conferenza distrettuale. Quest’ultima ha
avuto luogo a Napoli il 9 giugno.
La chiesa di Napoli è stata lietissima di accogliere i fratelli venuti da
tutte le chiese del distretto e ha seguito con interesse lo svolgimento
ilei lavori.
Alla fine di aprile un grave lutto
ha colpito la nostra comunità con
la morte della signora Dora Deckei
Gamba. Finche le sue condizioni di
salute glielo hanno permesso, la signora Decker è stata sempre presente ai cidti, accompagnando il
canto degli inni con la sua bella
voce di contralto, interessandosi a
tutte le attività della Chiesa e specialmente alla Società di Cucito. La
domenica di Pasqua era presente al
culto, sebbene in condizioni non
troppo buone di salute e due settimane dopo è stata chiamata dal
Padre nella Dimora Celeste.
In questi ultimi giorni la comunità ha visto partire, con vero rammarico, i coniugi signori Godine.
Sebbene da soli quattro anni membri della nostra comunità, i signori
Codino si erano attirati la simpatia
e l’affetto di tutti i fratelli. Il dott.
Sigfrido Codino, Anziano nel consiglio di Chiesa, ha svolto anche con
grande perizia il lavoro di Amministratore del nostro stabile, riuscendo a trovare i mezzi, senza troppo gravare sull’Amministrazione
della Chiesa Valdese, per lavori di
restauro del nostro Tempio interamente rinnovato e abbellito, e per
quelli, non ancora terminati, di restauro e pulitura esterna di tutto lo
stabile, che ne aveva gran bisogno!
La signora Yvonne Codino è stata
membro attivo e zelante della Società di Cucito e prima della sua
partenza, per non essere da meno
del marito, ha voluto ancora ultimare un bellissimo lavoro per il nostro Bazar autunnale.
Mentre ringraziamo i signori Codino per quanto hanno fatto per la
Chiesa di Napoli, auguriamo loro
nella loro nuova residenza (che è poi
quella da cui erano venuti a Napoli!) tutte le benedizioni divine, assicurandoli del nostro affettuoso ricordo. F. F.
Rodoretto
Le mauvais temps ayant empêché
nos enfants de faire leur course à
la Balsille, on a préparé pour eux
un petit théâtre guignol qui eut lieu
dimanche trois juillet et qui remporta le plus vif succès. Merci aux
actrices Mesdames Alma Tron et
Jeanne Nicod. !
Le Dimanche 19 juin la chaire a
été occupée par le pasteur Arnaldo
Genre. Nous lui sommes reconnaissant pour son vigoureux message sur
J ean 6: 67 : « Et vous : voulez-vous
aussi vous en aUer? ». Le même jour
notre Union des Mères offrait un
thé et un café dans les locaux de la
paroisse, elles sont heureuses de la
réussite de cette modeste agape.
Pendant le mois de juillet et le
début d’août le titulaire de la paroisse sera absent, la chaire sera tenue par monsieur le pasteur Henri
Pascal et le Cand. Archimède Bertolino.
Mariage: Pons Amelia de Benjamin et Garro Enrichetta aux Fontaines avec Pascal Oreste de Giovanni Enrico et de Pascal Melania aux
Fontaines. Tous nos voeux aux jeunes époux.
Décès: Une brève maladie a conduit à une mort fulminante un des
jeunes membres de notre communauté, notre compagnon et frère Mr.
Attilio Long 23 ans aux Côtes. Il
était fils de Edouard et Balma Catherine. Veillez, car vous ne savez
quel jour votre Seigneur viendra.
Matt. 24: 42.
Aux Fontaines s’en est allé Mosieur Jean Pons de Antonio et Pastre Caterina à l’âge de 82 ans. Figure caractéristique d’une autre époque Mr. Pons laisse un grand vide dans notre bourgade. Dieu sauvera mon âme du séjour des morts.
Ps. 49: 16.
Villar Pellice
Mentre torna l’estate e ferve la vita dagli alpeggi più elevati fin nel
fondo Valle, continua incessante la
chiama di coloro il cui pellegrinaggio terreno giunge al termine. Vari
nomi sono stati aggiunti recentemente sui registri delle dipartenze.
Davide Mondati della Brianza,
deceduto a Torino il 7-4 dove l’Asilo
dei Vecchi di Luserrna San Giovanni era stato costretto a farlo ricoverare in una casa di salute.
Daniele Baridon della Piantà, detto lo « Sgnoure » di anni 87, partito
l’8 6 dopo pochi giorni di malattia
nei quali venne assistito da alcuni
amici poiché non aveva più parenti.
Giov. Daniele Favai di anni 86 deceduto il 13-6 all’ospedale di Torre
dopo un lungo soggiorno al Rifugio.
Anch’egli era solo al mondo e per di
più nullatenente. Ma fu assistito
fino all’ultimo, con amore esemplare,
da alcuni amici e congiunti lontani.
Bartolomeo Janavel di anni 51
(Ruine). « Il suo sole è tramontato
mentre era ancora giorno ». La chiesa è accorsa a salutare le sue spoglie
mortali con stupore e rimpianto.
Molta simpatia è stata dimostrata ai
cari afflìtti ma la simpatia non può
ciò che vorrebbe. Nell’ampia casa
alle Ruine, sono rimasti due vecchi
i quali attendono Forai della propria
chiamata che avrebbero voluto venisse prima per loro.
Susanna Garnier ved Cairus di anni 84 deceduta al Mars il 30-6, madre del vice-presidente del nostro
Concistoro. Donna forte ed apprezzata, credente fedele, dovette affrontare in vecchiaia il calvario di una
lunga malattìa. Ma non fu sola a salirlo, Con lei, passo passo, salirono
anche i suoi familiari i quali fino all’ultimo le prodigarono una assistenza filiale esemplare. La sig.na Maddalena Cairus venne apposta dall’America per recare l’ultimo saluto alla cara mamma e unire il suo cordoglio a quello dei suoi cari.
Una vera folla di parenti e di amici partecipò all’accompagnamento
funebre il 31-6 e disse con eloquenza ai cari fratelli del Mars di quanta
stima e di quanto affetto essi siano
circondati.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. n. A.
Torre Pellice (Torino)
La Iamiglia della compianta
Olga Beux ved. Balmas
ringrazia il sig. V. ÌVideniann, i vicini di
casa, il doit. De Clementi, la sig.ra S. Travers Jaliier e tutti coloro che hanno preso
parte al suo lutto.
San Germano Chisone, 23-6-1955
La jamiglia del compianto
Giov. Davide Giordano
profondamente commossa e conforiata dalie
tante dimostrazioni di affetto ricevute, nelrimpossibilità di farlo personalmente, ringrazia riconoscente tutte le gentili persone
che, col loro aiuto, con la presenza, con
scrini, si sono unite al suo dolore.
Torre Pellice, 5 luglio 1955
La famiglia della compianta
Adele Peyronel ved. Bertin
richiamata da Dio nel suo 77® anno di età.
ringrazia tutte le persone vicine e lontane
che con la loro presenza limino voluto
prendere parte al suo grande dolore per la
perdita della cara Mamma e Nonna. Un
ringraziamento particolare rivolge al Dott.
Pellizzaro, al Pastore sig. Pons, che ha
presieduto il funerale, alVEvangelista sig.
Bertinat per le sue visite e parole di conforto, alla sig.ra Nelly Gaydou ed al sig.
Vecco.
Angrogna (Empoiret) 6-7-1955
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