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ECO
DELLE VALLI VALDESI
w t./ U •
Biblioteca Valicao
( Tc.-ino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno ex — Num. 3
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ABBONAMENTI
I Eco: L. 1.300 per l’interno
/ L. 1.800 per l’estero
Eco e La Luce: L. 2.000 per l’interno
L. 21800 per l’estero
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TORRE PELLICE — 15 Gennaio 1960
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
«Questo matrimonio non s’ha da fare!»
C’è nella DC nostrana qualche Don
Abbondio — forse meno pusillanime
dell’originale manzoniano — che progetta, con le dovute cautele, una unio.
ne d’azione fra il bianco fiore e il
sole nascente, E gli sono stati mandati autorevoli messaggeri (1), i Cardinali Ottaviani e Siri, il Prof. Gedda e il numero del 7-8 gennaio de
L’Osservatore Romano a ripetergli,
con minore protervia ma con altret
tanta decisione : « Questo matrimonio
non s’ha da fare! »
Cominciò il card. Ottaviani, con un
discorso (2) pronunciato nel corso di
una funzione religiosa, in S. Maria
Maggiore a Roma, dedicata alla
« Chiesa del silenzio », nel quale insorse con molta decisione contro i cat.
tolici che non esitano a stringere la
mano agli « schiafleggiatori di Cristo »
(l’allusione al viaggio in URSS di
Gronchi era fin troppo chiara, e ha
contribuito a creare una atmosfera di
sospetto intorno al rinvio della visita,
sospetto ora fugato dalla nuova decisione). Altrettanto reciso l’articolo
« Cattolici e socialisti » comparso, a
responsabilità redazionale, su L’Osservatore Romano (7-8 gennaio); in esso,
riesaminando gli abbozzi di «conversione » di una parte almeno del socia
lismo internazionale (Germania; Bad
Godesberg, Austria, Inghilterra :
Blackpool, Giappone) e di abbandono
del marxismo come base intangibile,
si afferma che tali « conversioni » non
sono per nulla di principio ma unicamente tattiche, per non perdere voti
o per acquistarne, secondo i paesi e
per permettere nuove alleanze. E’
chiaro che si teme soprattutto, da
parte della Curia e dei suo quotidia
no, la possibilità di un accordo, in Ita.
lia, fra il partito cattolico di maggiòranza e il PSI, il ripetersi su scala
nazionale di quanto è avvenuto in Sicilia con i milazziani, ö ad Aosta, o
a Bari. L’articolo citato ricorda e riporta ampi brani deH’enciclica di Pio
XI Quadragesimo anno (1931), che è
forse la condanna più esplicita del
socialismo, da parte cattolica ufficiale: vi si afferma che anche se il socialismo (qui sempre del tutto confuso con il comuniSmo) accennasse a
qualche conversione dottrinale, rimarrebbe del tutto inconciliabile con la
dottrina cattolica della vita, della società, della proprietà; ««Socialismo
religioso e socialismo cristiano sono,
dunque, termini contraddittori: nessuno può essere ad un tempo buon
cattolico e vero socialista». L’organo
vaticano termina: «Di fronte a tali
evidenze la posizione dei cattolici non
ha bisogno di essere ulteriormente
chiarita ». ,
Il fatto è che non tutti i cattolici
la vedono così chiara. Potremmo citare vari esempi. Valga per tutti l’articolo così cristianamente serio di
Carlo Bo (La Stampa, 9 gennaio):
« La condanna non basta » ; in esso,
riferendosi alle parole del cardinale
Ottaviani, si chiede quali sono, veramente, gli « schiaffeggiatori di Cristo ».
Sono in Oriente, ma anche in Occidente. « Non ci sono reprobi o eletti,
ma siamo tutti reprobi e eletti. Dove
sono i cristiani? Possiamo chiamare
cristiani i torturatori, gli anonimi
succubi delle follie razziali, e noi stessi che ci serviamo del Cristianesimo
e spesso, troppo spesso, lo confondiamo con un’arma di difesa della nostra civiltà? Chi schiaffeggia Cristo? (...) Esiste una sperequazione
spaventosa fra chi ha più del superfluo e chi non ha il minimo indispensabile (la tolleranza della miseria è
forse il più grande errore che il mondo libero sta compiendo); esiste soprattutto uno stato d’animo profondamente anticristiano, che si riflette
nell’idolatria delle cose, della ricchezza e deirinutile. Chi offende di più
l’immagine di Cristo? Chi non avendo nulla obbedisce ad un misticismo
politico, che promette una realtà migliore, o chi ha paura di perdere il
troppo e si serve della fede basata sul.
la speranza per tradire e ingannare,
per tenere gli altri lontani dalla tavola e dal tetto? (...) La salvezza comincia sempre da noi, soltanto dall’angolo del nostro cuore, dalla nostra capacità di amore. Spesso è il nostro
non fare, la nostra paura, a offendere e schiaffeggiare Cristo: quel Cristo
che si è rifugiato nelTuomo tradito
dalla giustizia umana».
Quando i cristiani sapranno mostrare la loro libertà in Cristo? libertà dalla paura verso questa o quella
posizione politica (paura che a volte
SI fa panico), ri ducendo i partiti e le
ideologie a ciò che devono essere:
strumenti (tutti relativi) e non divinità antagoniste? libertà daH’egoismo
e dall’orgoglio?
g. c.
11) E’ signifii-ativo che « Il Borghese »,
settimanale monarchico milanese, con un
articolo (21 dicembre) di A. Giovannini
(I La Chiesa e il partito della malafede »
— segnalatoci da un lettore — si scagli
contro le aperture a sinistra della DC,
che sareb.hero un tradimento degli elettori,
la sostituzione di un « bolscevismo bianco » al bolscevismo rosso.
(2i Contro tale discorso, parlamentari
socialisti hanno preseáitato un’interpellanza al governo, chiedebdo che la S. Sede
venga richiamata al rispetto dell’art. 7 del ■
la Costituzione.
Protesta dol Ponsìglio pcumenico |
contro le manifestazioni antisemite
Pur considerando che le manifestazioni
antisemite verificatesi in tanti paesi sono
probabilmente isolati atti di vandalismo
di un piccolo gruppo di giovani esaltati
che del resto incontrano l’indignazione generale e che presto spariranno (ci sembra
che questo ottimismo sia eccessivo - n.d.r),
il Presidente del Comitato centrale, Dr.
Franklin Clark Fry, e il segretario generale del Consiglio ecumenico, Dr. W. A.
Visser’t Hooft, hanno pubblicato la seguente dichiarazione:
Alcune Chiese, attraverso i loro dirigenti, hanno già espresso la preoccupazione nel vedere che il popolo ebreo,
dopo tutto quel che ha sofferto, ridiventa il bersaglio di una malefica propaganda antisemita. Il Consiglio ecumenico delle Chiese tiene a cogliere
l’occasione per sottolineare una volta
di più quel che ha solennemente dichiarato nella sua ultima Assemblea
( Evanston) : « L’Assemblea scongiura le
Chiese membri di rinunciare ad ogni
forma di segregazione o di discriminazione e di lavorare ad abolirle nel proprio seno come nella società ». Tiene
pure ad affermare la sua profonda simpatia al popolo ebraico con cui i cristiani hanno in comune una preziosa
eredità, ed esprime l’augurio che la
radice di questa pericolosa recrudescenza di antisemitismo sia estirpata
immediatamente.
Anche la Radio Vaticana, e l’Osservatore Romano, si sono espressi fortemente
contro le manifestazioni: « 1 cristiani vedono nel razzismo una delle più pericolose forme di odio collettivo ».
UNO SGUARDO PANORAMIOO
U istruxioné bUb VbUì
Il 6 gennaio scorso si è svolto a Pomaretto, con la partecipazione del
Capo Distretto Past. Ribet, l’annuo
Convegno dei Concistori del Distretto
Valli. Dopo un culto, presieduto dal
Past. Lorenzo Rivolra, di Perrero, pa
stori, anziani e diaconi hanno parlato e discusso per alcune ore, per chiarire qual’è il quadro attuale dell’istruzione « civile » e di quella religiosa alle Valli.
Il Prof. Ernesto Tron ha parlato
della Scuola Elementare nella sua triplice qualità di padre, di insegnante
e di cittadino.
Come padre egli ha espresso la sua
Parole e fatti
Riceviamo aH’ultimo momento, a
cura deirUSIS, il testo completo dell’annuo Messaggio rivolto al Congresso americano dal Presidente Eisenhower sullo Stato deirUnione. Il documento è assai interessante e lo presenteremo più diffusamente. Questa
settimana ci limitiamo a notarne un
aspetto: l’aiuto che le nazioni più
ricche e sviluppate, innanzitutto gli
Stati Uniti, devono offrire alle giovani nazioni e ai paesi sottosviluppati.
Anche se non tutto è puro altruismo,
e c’è — senza ipocrisia — la dichiarata volontà di attrarre queste nazioni
nella sfera del « mondo libero » e sottrarle a quella sovietica che ne fareb
.wnc
A
Come annunciato, dal 18 al 24 gennaio la Chiesa di Torre riceverà la
visita fraterna di alcuni pastori delle Chiese vicine (G. Bertinatti, R.
Jahier, A. Deodato, L. Santini, Cipr.
Tourn, Giov. Conte) che a due a due
terranno un doppio turno di riunioni
in ogni quartiere. Sabato sera si è
avuta una riunione preliminare con i
« responsabili » delle varie attività ; e
domenica pomeriggio una riunione in.
troduttiva alla « settimana » : riportiamo in 2» pagina i messaggi dei
past. Deodato e Jahier. al numero
prossimo quello del past. Tourn. Chic
diamo ai fratelli di tutte le nostre
Chiese di intercedere per la Parola
che sarà predicata fra noi in questa
« settimana ».
be altri « satelliti » (ma ci sono satelliti politici e satelliti economici, e le
due cose non sono sempre facilmente
distinguibili...), anche considerato questo, c’è nelle parole di Eisenhower un
senso di umana simpatia e una coscienza di responsabilità verso popoli
che vivono nella fame, simpatia e responsabilità certo ravvivate nell’umano Ike nel corso del suo recente viaggio in vari paesi africani ed asiatici.
Però, proprio in questi giorni, la stampa ha dato notizia dell’inizio della costruzione della diga di Assuan, che
darà migliaia di ettari coltivabili all’Egitto e strapperà alla fame migliaia
di famiglie di fellah. Ma i primi finanziamenti hanno dovuto venire attraverso la nazionalizzazione forzata
del canale di Suez, e, ora, tramite un
prestito di 400 milioni di rubli da
parte dell’URSS, mentre l’aiuto occidentale e in particolare americano, a
lungo promesso, è stato poi rifiutato.,
poiché Nasser non ha accettata
la « contropartita » di basi militari
occidentali in Egitto. Nessuno è così
ingenuo da pensare che l’URSS è stata mossa da sentimenti puramente
umanitari, ma, qui, l’Occidente ha
perso il treno, e deve badare a non
perderlo altrove. Le dighe di Assuan
sono balaurdi di pace molto più sicuri che gli stocks d’armi atomiche e —
come si è espresso un uomo politico
cristiano — « l’amore e l’aiuto fraterno sono sempre una buona politica ».
red.
perplessità di fronte a certi metodi
di insegnamento che, in antitesi come sono' con Tinsegnamento religioso
ricevuto dai bambini, possono provocare un serio turbamento in questi
ultimi. Ha fatto a questo proposito
un esempio accennando ai programmi di Storia che, continuamente, met.
tono di fronte alla mente del bambi
no scene di violenza senza condannarle in alcun modo e anzi talvolta
esaltandole con abbondante retorica.
Il fanciullo, al quale la Chiesa ha inculcato- l’idea che nei rapporti uma^
ni è l’amore che deve avere il primo
posto, non può fare a meno di notare
con profondo- disagio il divario tra le
due impostazioni di vita che gli vengono presentate come valide. Neces
sità, quindi, di premunire i bambini
quant’è possibile onde affrontino più
tardi la vita come credenti, certo, ma
anche in modo realistico.
Come inse.gnante il Prof. Tron ha
parlato del cosiddetto « metodo globale », oggi ufficialmente in uso nelle
classi elementari. Questo metodo, ohe
sostituisce in gran parte quello « mnemonico », consiste nell’osservare il
bambino, onde aiutarlo a sviluppare
i talenti che ha ricevuto. E’ evidente
che, seguendo questa linea, non si può
tracciare un programma strettamente definito e che... molto dipende dai
talenti del bambino! I fanciulli più
dotati e più vivaci possono forse trovar giovamento in un sistema di insegnamento che concede loro una
libertà di esprimersi.
Ma quelli meno dotati e che avrebbero bisogno di essere maggiormente
guidati ricevono poco. Vi è oggi troppo divario tra l’insegnamento elemen.
tare e quello medio. I ragazzi non sono, per lo più. preparati ad affrontare il di verso tipo di insegnamento che
li attende alla loro uscita delle elementari.
E’ vero, tuttavia, che alle Valli il
metodo globale è solo parzialmente
utilizzato e che i nostri bambini hani:o, in generale, una preparazione migliore di quella di altri.
Come cittadino, infine, l’oratore ha
lamentato l’eocessiva frequenza con
la quale i maestri sono spostati nelle
nostre scuole e. soprattutto, la frequente mancanza di maestri per un
non breve periodo dell’anno. Ha lodato, a questo proposito, la fermezza
con la quale il pastore Giorgio Tourn
aveva a suo tempo protestato contro
i: ritardo con cui si era provveduto
l’insegnante per Massello, a Non è
permesso che, solo perchè vivono in
luoghi disagiati, dei bambini siano
trattati in questo modo » egli ha detto. Quale il rimedio? Combaitere la
centralizzazione. E’ impossibile che
da Roma si possa realizzare la vera
situazione delle Valli. I maes'cri dovrebbero dipendere dai Consigli Coinunali i quali si dovrebbero preoccupare di scegliere un’insegnante che
si possa fermare per la durata di
tutto l’anno scolastico.
i>a iScuola HfRtlia
marcia Inncbro?
Nei tempi andati quando moriva
un re si diceva: «il re è morto, viva
il re ». Sembra che questo non sia il
caso per la Scuola Media. Infatti, se
è vero che essa è morente, anzi già
morta per la sua situazione deficitaria, è altrettanto vero che non si
vede anco-ra affatto chiaramente cosa la sostituirà. Le parole del Prof.
Tron ci hanno tratteggiato un quadro davvero poco consolante: vi sono
tre progetti per una scuola di nuovo
tipo, ma di questi tre nessuno è veramente soddisfaciente. Soprattutto
nessuno di questi progetti è stato
chiarito (dal Ministero dell'Istruzione
o da chi per esso, non dall’oratore)
in modo tale che si capisca quale istruzione sarà messa a disposizione
di quelli dei nostri figli che hanno,
attualmente, il torto di essere « in età
da media ». Bilancio melanconico,
duque, ancora accentuato dallo stato
attuale della Scuola di Avviamento
che, per lo più non raggiunge lo scopo di dare così necessaria qualificazione professionale ai ragazzi che la
frequentano.
r/istrazinne l’Rliginsa
Il Past. Davite, di Riclaretto ha
parlato delTIstrudione religiosa, ri*cordando che essa è uno strumento
tecnico della massima importanza
per la Chiesa, poiché
LA FEDE VIENE DALL’UDIRE
Quando siamo di fronte ad una fede vuota di un vero contenuto siamo
anche spesso di fronte ad una persona, giovane o vecchia che essa sia,
che non ha ricevuto per qualche motivo una seria istruzione religiosa o
( che accade più sovente) l’ha completamente dimenticata e messa da parte.
UN OOTROVELENO
L’istruzione Religiosa ha — tra l’altro — un aspetto negativo. Quello,
cioè di combattere e controbilanciare
le idee false che i futuri membri di
Chiesa possono avere ricevuto ra altri ambienti. L’esaltazione della violenza, del « savoir faire » politico o
meno, le deformazioni dovute alla
dottrina cattolica (ora, specialmente,
che la religione non è più materia
a parte nelle elementari!) e, si, tal(corUinua in 2» pagina)
7 giorni
GIOVEDÌ’ 7 — Il Presidente Gronchi,
per un attacco di febbre influenzale, è costretto a rinviare il viaggio a Mosca; si
cercano nuovi accordi con il Cremlino.
Dopo la visita — con alterna fortuna —
di re Baldovino nel Congo Belga, il premier inglese Macmillan giunge ad Accra,
capitale del Ghana— accolto dal presidente Kwame Nkrumah — iniziando la visita
in vari paesi del centro e sud Afri-ca ohe,
indipendenti o non ancora, gravitano nella
sfera del Commonwealth britannico.
Si continua ad aver notizia di manifestazioni antisemite un po’ ovunque nel mondo, e in varie località italiane.
VENERDÌ’ 8 ^— Il presidente Eisenhower rivolge al Congresso americano l’annuo discorso sullo stato dell’Unione (vedi
accanto).
L’Osservatore Romano, dopo interventi
dei cardinali Ottaviani e Siri e del prof.
Gedda, pubblica una significativa nota sui
rapporti democristiani-socialisti (vedi accanto) .
SABATO 9 — Saragat propone un governo a tre (DC, PSDI, PRI): non è una
proposta molto originale, nè pare incontri
molto favore.
11 prof. Piccard, con il batiscafo itaUano
« Trieste », attualmente proprietà della
Marina americana, ha felicemente compiuto un’immersione neUa Fossa centrale del
Pacifico scendendo (record) a 7.300 m.
DOMENICA 10 — Il vicepresidente americano Nixon pone la sua candidatura alla
presidenza; Stevenson e soprattutto il cattolico Kennedy hanno qualche probabilità
di disputargli la successione di Eisenhower?
Nasser inaugura la costruzione della diga di Assuan che inizia grazie ad un prestito di 400 milioni di rubli da parte dell’URSS; imprese occidentali, fra cui tedesche e italiane, concorrono per l’appalto
della seconda parte dei lavori.
Mentre Adenauer chiede la messa fuori
legge del partito neonazista, si tiene indisturbato a Kaiserslautern un Congresso di
neonazisti tedeschi, sotto la sorveglianza
della polizia che veglia ad impedire disordini. A che gioco giochiamo?
Le grandi compagnie aeree sono state avvertite di tenersi pronte a modificare tempestivamente le rotte transafricane quando
sarà - dato Pannuncio deUa (non ancora
fissata) esplosione della bomba H francese
nel Sahara.
LUNEDI’ 11 -— Il sottosegretario americano Dillon giunge a Parigi per iniziare
trattative con i paesi dell’OBCE (Organizzazione europea per la cooperazione economica! in vista di inserire in essa anche
gli Stati Uniti e il Canada. Tale mossa
si inserisce fra i contrasti fra i paesi del
MEC ( Mercato comune europeo) e quelli
della zona di libero sicaimbio (area deUa
sterlina e Scandinavia). Gli USA sostengono
la necessità che si accrescano da parte di
tutti gli aiuti ai paesi sotto sviluppati (cfr.
Messaggio di Eisenhower).
Un lungo comunicato del comitato centrale del PCUS (pari, comunista soviet.)
rivolge forti critiche ad una certa rilassatezza ideologica e pratica nella lotta contro le ideologie occidentali: la distensione
— auspicata — non è una tregua ideologica.
MARTEDÌ’ 12 — La nuova data della
partenza del presidente Gronchi per Mosca è stata fissala per il 5 febbraio.
Adenauer si è recato a Berlino-Ovest
dove ha ripetuto le sue rigide tesi antisovieliclie. La visita, avvenuta un po’ in sordina, ha avuto accoglienze che la stampa
ha definite « caute ». « Mosca deve concedere ai tedeschi dell’Est quelle libertà e
quei diritti all’autodecisione che essa va
strombazzando per i popoli coloniali »; è
giusto, ma l’irriducibile ostilità del Cancelliere verso l’URSS non è estranea al
mantenersi del pugno di ferro sovietico
nella Germania Orientale.
Continua violento in Francia il dissidio
fra il primo ministro Debré e il ministro
delle Finanze Pinay, nella polemica fra
controlli statali e liberismo. La destra economica teme che nell’arbitrato sui contrasti De Gaulle dia ragione a Debré.
MERCOLEDÌ’ 13 — Il discorso di Adenauer a Berlino ha suscitato vivaci polemiche a Washington e Londra, il Daily
Telegraph ha scritto : « Il CanceUiere non
costituisce più un fattore decisivo in questo dibattito ».
E’ stata emanala in Polonia una legge
sulla limitazione delle nascite, giudicata la
più « liberale » e spregiudicata d’Europa.
Sotto il titolo « Sale il grido... » sta per
apparire una serie di film sul lavoro del
Consiglio ecumenico delle Chiese presso
i rifugiati. Una prima parte è già stata
proiettata dal servizio televisivo della
B.B.C. 11 critico del « Daily Express »
scrive che questo film è di valore eccezionale e che « suscita un’inquietudine
atta a scuotere l’apatia con cui, quattordici anni dopo la fine della guerra, consideriamo Ferrare di migliaia dei nostri
contemporanei ». S.OE.P.I.
2
pag. 2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
15 Gennaio 1960 — N. 3
Presenza dello spirito di Dìo nella Cliìesa
Non c’è dubbio che c’è nel cuore di molti un
amore vivo e un attaccamento sincero per la nostra Chiesa.
Essa ha un passato glorioso che parla di fedeltà alla Parola di Dio fino al sacrificio, e tutta la
sua storia è intessuta di fatti che rendono evidente
come essa sia stata, attraverso i secoli, l’oggetto
della misericordia, della protezione, della benevolenza del Signore.
E’ passata attraverso la fornace della persecu
zione ed è sopravvissuta; è stata dispersa ed è stata
raccolta di nuovo insieme; ha conosciuto gravi crisi economiche ed ha sempre ritrovato il suo equilibrio.
Per queste ed altre ragioni noi l’amiamo questa Chiesa, piccola eppure grande; debole, eppure
forte; povera, eppure ricca.
Ed è per questo amore che le portiamo che
noi tante volte la critichiamo e ci lasciamo trasportare a dei giudizi severi: « la Chiesa non è più
vivente come una volta » ; « la Chiesa non evangelizza »; « la Chiesa non sa inserirsi nei problemi
dell’ora attuale »; « la Chiesa non parla un linguaggio adatto alla mentalità dell’uomo moderno ».
Quante critiche non si sentono fare alla Chiesa, come se essa fosse un organismo posto lì, davanti a noi e che noi possiamo giudicare corno
stando dal di fuori! Ma a un dato momento dobbiamo renderci conto che portando questi giudizi
sulla Chiesa, noi li portiamo su noi stessi, perchè
la Chiesa siamo tutti noi, dal membro di essa più
in vista e più influente, al più umile e più ignorato.
L’apostolo Paolo, rivolgendosi ai membri della
Chiesa di Corinto, diceva a quei credenti: « Voi
siete il corpo di Cristo e membra d’esso ciascuno
per parte sua » (I Cor. 12: 27).
Noi non possiamo dunque metterci di fronte
alla Chiesa e giudicarla come dal di fuori, perchè
di essa facciamo parte integrante, cosi come le
membra fanno parte integrante del corpo che esse
tutte compongono.
Ma come si dà questa realtà di cui parla l’apostolo? Egli ce la spiega così: «Noi tutti abbiamo
ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo » (I Cor. 12: 13). Cioè quelle
che ci ha messi insieme per fare di noi tutti nel
nostro insieme un organismo vivente è lo Spirito
del Signore.
L’apostolo parla di un battesimo dello Spirito
Ma qui ecco che si manifesta qualche perplessità.
Perchè, c’è una qualche evidenza che noi abbiamo
ricevuto quel battesimo? Come esserne certi?
Il Nuovo Testamento ci parla di un battesimo
dello Spirito Santo alla Pentecoste e in altre occasioni ancora, la cui evidenza era data da segni, da
manifestazioni chiare, quali quella del parlare in
lingue, per esempio. La lettera di S. Paolo ai Corinzi ci fa intendere che questa manifestazione dello Spirito, particolarmente impressiva, era presente
nella Chiesa di Corinto. Ma egli ci lascia anche
intendere che a un dato momento questa manifestazione dello Spirito era venuta ad essere considerata come la più probante, come il seguo più certo
della presenza dello Spirito, talché chi non aveva
questa manifestazione, non dava l’impressione o
non aveva il convincimento di aver ricevuto il battesimo dello Spirito Santo.
Contro questo modo di pensare l’apostolo Paolo reagisce fortemente. La presenza dello Spirito di
Cristo nella Chiesa non si manifesta attraverso una
sola possibilità, ma attraverso molte forme e possibilità diverse.
Egli intanto stabilisce un punto fermo ben chiaro: « Nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non
per lo Spirito Santo » (I Cor. 12: 3).
La presenza e l’azione dello Spirito sono mani
festate già in questo : quando la mente e il cuore
dell’uomo si aprono al convincimento che Gesù è
il Signore. Questo convincimento procede dallo Spirito Santo, e questo corrisponde perfettamente alla
promessa di Gesù, quando, parlando dello Spirito
diceva: « Egli mi glorificherà, perchè prenderà del
mio e ve lo annunzierà » (Giov. 16: 14).
E’ lo Spirito che glorifica Gesù agli occhi nostri,
è Lui che ci convince che Egli è il Signore. Ed è
sulla base di questo convincimento che noi siamo
messi assieme per formare quell’unico corpo di cui
parla l’apostolo, un corpo formato di membra ch<5
sono indispensabili le une alle altre.
Tutte le parti del corpo, prosegue l’apostolo,
sono importanti, tutte sono necessarie, tutte hanno
una fimzione essenziale, anche le meno appariscenti, anche le piii deboli. Così è dei singoli membri
di Chiesa. Il Signore è uno solo, il Suo .Spirito è
uno solo, ma si manifesta e agisce in modi diversi
che si estrinsecano in funzioni e ministeri diversi,
per l’utile comune di tutto il corpo.
Nel brano della I lettera ai Corinzi 12: 8-10,
28-30 e poi ancora in Romani 12: 5-16 e Efesini
4: 11-16 l’apostolo elenca tutta una serie di doni,
di funzioni, di ministeri, opera del medesimo Spirito che « distribuisce i suoi doni a ciascuno in
particolare, come Egli vuole ».
Si tratta di doni, perciò è escluso ogni sentimento di orgoglio; di doni cc per l’utile comune »
quindi è escluso che possano servire a vantaggio
personale dell’individuo che li ha ricevuti; di doni
che non bisogna trascurare (I Timoteo 4: 14); di
doni che occorre ravvivare (2 Timoteo 1: 16).
Sono e devono essere doni diversi, così come le
membra del corpo sono diverse e hanno funzioni
diverse. Se tutti nella Chiesa pretendessero di avere lo stesso dono e di esercitare le stesse funzioni,
la Chiesa non potrebbe vivere, così come un corpo
che avesse tutte le membra uguali ed esercitanti le
stesse funzioni sarebbe una mostruosità e non potrebbe vivere.
Giunti a questo punto permane tuttavia una
perplessità nell’animo di molte persone che pure
amano la Chiesa. Esse non si riconoscono alcmi
dono particolare e non vedono praticamente che
cosa potrebbero fare per l’utile comune.
A volte una specie di pudore o un senso di umiltà e di modestia le trattiene dal farsi innanzi e
daU’offrirsi per mettere a servizio dell’utile comune quel che potrebbero fare.
Questo è molto comprensibile. In generale,
ognuno di noi dà la misura delle possibilità che
ha ricevtite soltanto quando le circbstanze -— non
il caso, ma le circostanze che sono sempre generate dal Signore — ci mettono in una data situazione cui dobbiamo far fronte.
Ma se abbiamo una vita di preghiera, quante
cose ci può suggerire il Signore nei nostri momenti
di meditazione! E se sappiamo esercitare la nostra
immaginazione, quale vasto campo nel quale impiegare i nostri doni, si apre al nostro spirito!
E’ significativo che il capitolo 12 della I Lettera
ai Corinzi dal quale abbiamo tratto lo spunto per
queste riflessioni, si chiude preannunziando quella che l’apostolo chiama « la via per eccellenza »-.
e ci troviamo così col capitolo 13 in presenza di
quell’inno alla carità che ci mette dinanzi al dono
più grande dello Spirito, al dono che tutti possiamo avere, quello fondamentale, quello che dura,
che non verrà mai meno, quello che più ci è necessario affinchè « il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture,
possa trarre il proprio sviluppo nella misura del
vigore d’ogni singola parte, per edificare sè stesso
nell’amore » (Efesini 4: 16).
A. Deodato
L'ISTRUZIONE ALLE VALLI
(segue dalla 1" pag.)
volta anche ¡Influenza familiare, sono tutti elementi dei quali l’istruzio
ne religiosa deve tener conto per pre
venire un male che. dopo, sarebbe difficilmente curabile.
Vorremmo sottolineare l’ultimo di
questi elementi : in molte famiglie non
si dice nulla contro la Chiesa, cioè
contro la fede. Eppure dall’esempio
di vita, dal lavoro, dal modo di affrontare i problemi, dalla bestemmia dei
loro genitori i bambini ed i ragazzi
traggono conclusioni altrettanto
chiare.
DUE FRAINTENDIMENTI
E’ necessario mettere in chiaro quel
che l’Istruzione religiosa non può fa
re. Essa, ha affermato il Davite, «non
è uno strumento di comodo per i genitori». Non può ridursi a preoccuparsi di rendere «buoni» i ragazzi
che i genitori non hanno saputo o
voluto educare. I Concistori devono
combattere questa concezione che è
troppo diffusa da noi. Il credente in
formazione imparerà anche a rispettare i genitori, ma la «religione»
non è al servizio dei genitori: è al
servizio di Dio.
Ma v’è qualcosa di ancora più Im
portante: l’Istruzione religiosa non
può creare la fede. Nè i parenti, nè
i pastori, nè i concistori possono dare
la fede <die è un dono di Dio. Bisogna
comunque che ci si ricordi sempre
che la preparazione dei giovani è una
cosa che riguarda ed impegna tutta
la comunità,
A QUALE LIVELLO SIAMO?
Come in passato anche oggi vi sono
molte luci e molte ombre. Comunque
il livello raggiunto è piuttosto basso.
Soprattutto troppo spesso i catecumeni imparano subito... a separare
accuratamente l’insegnamento religioso dalla vita « normale ». Se si
arriva a questo punto la nostra educazione ha veramente fallito. Proprio
i concistori devono combattere con
tutte le forze che questa frattura avvenga, sorvegliando ed incoraggiando
i ragazzi del loro quartiere.
La discussioni!
Nel corso della discussione si è parlato della necessità di incoraggiare
l'apertura di Scuole Materne, che è
veramente urgente.
Si è anche accennato a corsi di
preparazione per i maestri che devono partecipare al concorso (corsi che,
tuttavia, sono risultati assai cari).
L’istruzione religiosa ha trattenuto
più a lungo l’attenzione dei presenti
Si è sentita l’urgenza della pubblica
zione dei nuovi manuali di religione
Il Past. Deodato ha illustrato le fi
nalltà del Convitto di Pinerolo: a
vremo in esso uno strumento di ine
stimabile importanza per l’istruzione
dei ragazzi delle Valli. Che l’entusia
smo di tutte le comunità per questa
iniziativa si manifesti in modo concreto.
Dopo alcune meste riflessioni sullo
scarso amore per la cultura dei nostri valligiani (le scuole serali servono — sembra — solo ai cattolici). al>
biamo ascoltato con piacere l’esposi
zione vivace del dott. Carlo Pons a
proposito dell’opera svolta dalla Pro
Valli: la luce ad Angrogna, l’acquisto della Gianavella ed altre opere
allo stato di progetto o già realizzate
portano la firma di questa benemerita commissione a cui diciamo il noi-iro grazie sincero!
Tutto sommato un’utile giornata in
cui si è « fatto il punto » sulla situazione dell’Istruzione alle Valli, chiudendo in letizia attorno ad una tazza
di thè offerta dalla comunità di Pomaretto, alla quale diciamo il nostro
grazie per la calda accoglienza e per
l’impeccabile organizzazione del pran.
zo. Giovanni Conte
Conferenza culturale
Tone Fellice
Prediamo per l’nnità
a
Venerdì 22 coir, alle ore 21 in Via
Roma presso la Sala Operaia avrà
luogo una conferenza sul tema « Rapporti affettivi tra figli e genitori ».
Svolgerà la relazione la Dott. Luisa
Levi, libera docente di neuropsichiatria infantile. La cittadinanza è cordialmente invitata.
Anche il Consiglio ecumenico, attraverso la Commissione di Fede e
Costituzione, lancia pure quest’anno,
dal 18 al 25 gennaio, la Settimana
di preghiera per l’unità cristiana; il
tema sarà : « L’unità della chiesa locale nell’unità dèlia Chiesa universale», e l’accento sarà posto sulla
chiesa locale, immagine della Chiesa
tutta; la base per questa meditazione è data dal cap. 12 della I» Corinzi
in particolare i verss. 27-28.
La mia chiesa manifesta localmen
te la realtà della Chiesa universale
E’ costituita di membri assai diversi
fra loro. Hanno ricevuto doni dello
Spirito variati; ma per quanto diversi, sono uniti in un tutto organico in
vista del bene comune.
La mia chiesa è dunque un microcosmo ecumenico. La sua unità nella
diversità esprime l’unità essenziale
della Chiesa del Cristo e l’identifica
con tutti coloro che, membri delle
Settimana di [irejjliiera a Lione
Come ogni anno dalla morte dell’abate Couturier, cinque anni fa, il
Padre sulpiciano P. Michalon, di Lione, che ha ripreso la sua opera e la
estende continuamente, ha preparato
la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che, come quella organizzata dal Consiglio ecumenico
delle Chiese, si svolgerà dal 18 al 25
gennaio.
Opuscoli in francese e in inglese,
diffusi a centinaia di migliaia di copie in numerosi paesi, suggeriscono
testi biblici e preghiere per ogni giorno di questa settimana. Come rileva
il P. Michalon, coloro che, ogni anno
più numerosi, entrano nella preghiera di Gesù per l’unità, formano un
« monastero invisibile » di amore e di
intercessione che Dio solo conosce
Per loro sono pubblicati gli opuscoli,
per raccoglierli in un vincolo di fraternità nella preghiera, e in uno stesso orientamento ecumenico. Vengono
pure date indicazioni sulle principali riviste, libri e bollettini comparsi
in francese.
Ricordiamo che l’abate Couturier
aveva avuto una notevole corrispondenza con cristiani di numerose de
nominazioni nel mondo intero, auspicando una forma di preghiera per
l’unità secondo la volontà di Cristo,
senza domandare esplicitamente il ri.
tomo alla Santa Sede; ha così reso
possibile ai cattolico-romani e ad altri cristiani di intercedere per l’unità
con lo stesso tipo di preghiera.
chiese vicine o di quelle che sono alle estremità del mondo, invocano in
ogni luogo il nome del nostro Signor
CÌesù Cristo.
«Dio ha stabilito nella Chiesa degli apostoli»
Leggere: Efes. 2: 19-22
e 1 Sani. 3
Dio ha posto gli apostoli come fondamento
della Chiesa, sorgente della sua unità, primi pionieri della missione cristiana.
Accanto a questo apostolato unico, c’è però l’apostolato di testimonianza a cui, su
quel fondamento, ogni credente è chiamato.
Preghiamo Dio di mantenerci fedeli al
messaggio apostolico, vincolo d’unità fra
le chiese, e di dare ad ogni membro di
chiesa uno spirito apostolico.
« ...dei profeti » ■
Leggere: 2 Pietro 19-21
e Ger. 21): 7-9
La Parola di Dio non
procede dalla ragione
umana ma dallo Spirito creatore di Dio che
che agisce neiruomo; ed è Parola che si
rivolge agli individui, alle chiese, alle nazioni. La Cliiesa, portatrice di questa Parola, è essa stessa una realtà profetica.
Preghiamo Dio di far risuonare la sua Pa
fola, che è vincolo di unità, attraverso
credenti e le chiese, e che gli uomini \
prestino attenzione.
« ...dei dottori »
Leggere: Il Tini. 3:
14-17 e Deut. 6: 6-9
E’ necessario che l’Evangelo .sia insegnato
ed appreso; non soltanto durante il catecumenato, ma per tutta la vita di ogni
credente. Solo così si cresce e ci .si matura nella conoscenza, e quindi nell’unità
dei lo Spirito.
Preghiamo Dio di rendere chiara e forte
la fede di quanti « insegnano » l’Evangelo.
dalle f’acoltà teologiche alle chiese alle
case; che il puro Evangelo sia rettamente
insegnato, in un dialogo da fede a fede,
che è il solo fondamento dell’unità.
« ... operatori di miracoli »
Leggere: Marco 16:
14-18 e Is. 61: 1-3
GIOVEDÌ'
21
Dio ( he ha crealo ogni
cosa dal nulla può lare ogni cosa nuova nella Chiesa e nel mondo: è quanto avverrà
perfeltaniente all’instaurarsi del Regno.
Una paraboia
Trovo una immagine della vocazione alla quale è chiamato ogni
membro del Corpo di Cristo, in un'esperienza fatta con un gruppo di
pastori delle Valli, in occasione di una recente visita all'antico tempio
valdese di Cabrières in Provenza, ora modernamente restaurato.
Nella dolce penombra del locale, che ci appare ancor più scuro
per il contrasto con l'abbagliante luminosità esterna, il nostro occhio è
colpito da uno strano iridescente fascio luminoso, che come un simbolico arcobaleno, scende a posarsi sul tavolo della Santa Cena, illuminando dei sette colori dello spettro solare la grande Bibbia e la croce
che vi son posti in centro.
Alzato lo sguardo, c'è subito chiara l'origine di quella fantasmagoria di luce e di colori : in alto, sulla parete laterale del tempio, è
stata posta una larga vetrata di cui i quadri, ognuno di un colore
diverso, proiettano insieme nella penombra della chiesetta lo stupendo, simbolico arcobaleno che, proprio nell'ora in cui si celebra il
culto, inonda di luce i segni della vivente unità del Corpo di Cristo.
Nell'ambiente buio, mi sembra di veder raffigurato il chiuso mondo
degli uomini, avvolto da tenebre di peccato, di vergogna e di paura.
La vetrata multicolore rappresenta la Chiesa in cui ogni membro,
accanto a una vocazione generale, ha una sua propria vocazione, un
dono particolare. Ogni fascio personale di luce è, però, complementare
di tutti gli altri fasci luminosi con i quali deve fondersi perchè ne risulti
la radiosa armonia di luci dell'« Arco nella nube ».
E la luce che attraversa ogni quadro della vetrata proviene da
un'unica fonte: Cristo, « la Luce che illumina ogni uomo » (Giov, 1:9).
La Chiesa è testimone, attraverso tutte le sue membra, della Grazia e del ministero unico e perfetto del suo Capo. Essa non è che il
prolungamento, sul piano umano, della luce di Cristo.
Senza Cristo la Chiesa non è e non può nulla — ci ammonisce il
Signore stesso — ma è altresì indubitabile che il Cristo ha bisogno
degli uomini per agire nel mondo, come il capo ha bisogno delle proprie membra per operare e la vite non può dare il suo frutto che attraverso i tralci.
E d'altra parte, l'uomo che può osservare, senza essere accecato,
lo spettro solare, non resiste a fissare direttamente la folgorante luce
del sole. Cosi il mondo aspetta dalla testimonianza dei cristiani la manifestazione della luce di Cristo.
« Il creato — oggi come ai giorni dell'apostolo — geme ed è in
travaglio, aspettando la manifestazione dei figliuoli di Dio» (Rom.
8: 19-22).
Qui sta la grande responsabilità, oggi, di ogni membro del Corpo
di Cristo, di ogni membro cioè della Chiesa, di fronte al mondo in travaglio.
Ed è neH'adempimento di questa primissima vocazione rivolta ad
ogni membro della Chiesa che sta altresì il segreto del risveglio e della
vita di essa. Non la più assillante preoccupazione, sia pure spirituale,
di salvare sè stessa, scuoterà la Chiesa dal torpore che la paralizza
oggi, ma la semplice ubbidienza anzitutto alla sua precisa vocazione
universale. «O sarete missionari o non sarete nulla! » ci aveva bene
arrimoniti un grande amico della nostra Chiesa, all alba dell'Emancipazione.
Eco della perenne necessità enunciata dall apostolo : «Guai a me
se non evangelizzo! ». Roberto Jahier
3
N. 3 — 15 Gennaio 1960
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
della Chiesa nel monda
ma già fin d’ora tutto è possibile al Signore.
Preghiamo Dio di rinnovare la nostra fede
nella potenza assoluta sul creato intero,
spirituale e materiale; e di dare alla Chiesa la forza di offrire « cose nuove » al
mondo vecchio e scettico: fra queste un
esempio d’unità nella verità e nell’amore.
« ...doni di guarigio'
ne »
Leggere: Ciac. 5: 13-16
e Ger. 17: 13-15
Gesù Cristo, che si
preoccupa dell’ uomo
intero, ha ordinato ai
suoi di annunciare l’Evangelo e guarire
i malati. La Chiesa ha quindi una vocazione particolare verso di loro, che è parte integrante della sua missione.
Preghiamo Dio di creare nella Chiesa il
senso della vocazione ad intercedere con
costanza per i malati; di suscitare molti
che, nella fede, curino i malati materialmente e spiritualmente, nelle case e negli
ospedali; di operare là dove l’uomo non
può nulla; di dare alla Chiesa la comunione profonda che porta a soffrire con
quelli che, ovunque, soffrono.
«...doni di assistenza »
Leggere: Col. 3: 12-16
e Is. 17: 10-12
L’amore fraierno è vuota parola se non si mostra in atti concreti di
aiuto a quanti sono nel bisogno, vicini e
lontani; questo servizio è parte integrante
dell’annuncio dell’amore eli Dio in Cristo che la Chiesa deve portare al mondo.
Preghiamo Dio di fare dei culti il momento della riconsacrazione grata e gioiosa
al servizio al prossimo, per amor Suo; di
voler dare a tutti i laici il senso di una
loro vocazione precisa per questo; di benedire l’opera di assistenza che unisce
tutte le chiese nel servizio reso agli affamati, ai rifugiati, alle chiese più povere;
di aprire il nostro cuore al soccorso.
sabilità direttive, vescovi e sacerdoti, pastori, evangelisti e missionari, teologi, direttori d istituti, consigli di chiesa, sinodi,
il Consiglio ecumenico. Attraverso loro lo
Spirito Santo agisca nelle comunità e nelle
confessioni.
LUNEDI'
25
« ...doni di lingue diverse »
Leggere: Atti 2: 4-11
e Gen. 40: 5-8
La vita sovrahhondan
te dello Spirito creava,
nella chiesa primitiva,
queste manifestazioni straordinarie, verso
cui guardiamo spesso con troppa superiorità nella nostra tradizionalmente ordinata e composta vita parrocchiale. Oggi an
cora ci sono settori della Chiesa (i pentecostali in particolare) in cui si hanno
queste manifestazioni.
Preghiamo Dio di farci desiderare e di
donarci sempre nuovi « doni » che manifestino la ricchezza della vita dello Spirito; di renderci umili dinanzi ai cristiani
diversi da noi, e di liberare loro da ogni
spirito di orgoglio spirituale e di ricondurli a maggiore fraternità con il resto
della Chiesa.
I LETTORI CI SCRIVONO
Il Concilio, specchietto per le allodole ? - Senza sentimentalismi, badiamo
al problema di fondo - Una manifestazione di ecumenismo cattolico
Sono un professionista e da tempo ero
in cerca della verità dell’Evangelo, ricerca che probabilmente mi porterà in seno
all’Evangelismo con l’apostasia dal Cattolicesimo. La presente però è per dirLe che
son rimasto colpito sul modo di trattare
quel Cattolicesimo da parte dell’ECO. Sergio Rostagno in un articolo di fondo parla
del Cattolicesimo come di una qualsiasi
chiesa evangelica, e non ho compreso se
per ignoranza o dabbenaggine o estrema
ingenuità (...). Non è la pratica che non
cambia nella Chiesa cattolica, ma proprio
la teoria, quella teoria che ha creato quella Riforma che oggi vive nell’Evangelismo.
1 preti poveri — ne ho conosciuti molti —
i preti di provincia (salvo pochi fanatici
coerenti con la propria fede) sono molto
più vicini all’Evangelo di quanto lo siano
i dotti predicatori deU’unità.
La pratica può cambiare, perchè imposta dal di fuori alla Chiesa cattolica — e ciononostante nei collegi e nei
seminari si insegnano le dottrine di 5 secoli fa come se invano EUmanità avesse
lottato tanto tempo e avesse versato tanto
DOMENICA
« ...doni di governo »
Leggere: Atti 20: 28
e Ez. 34: 11-16
24 Nella comunione della
Chiesa, Dio ha stabilito delle responsabilità
particolari; ed è sempre necessario che lo Spirito di Dio governi e preservi questi e< responsabili »,
affinchè attraverso loro amministri e diriga
la Chiesa la volontà di Dio e non quella
dell’uomo.
Preghiamo Dio di chiarificare, fortificare,
mantenere umili, con il Suo Spirilo, tutti
coloro che in ogni chiesa hanno respon
Roma e la Riforma si avvicinano?
Mons. Alfrinkf arcivescovo cattolico
romano di Utrecht, in una conferenza prò
nunciata di fronte ad una associazioni
femminile cattolica dei Paesi Bassi, hi
parlato della benedizione^^ che rappre
senta il movimento ecumenico. Secondo ¿1
resoconto comparso sul quotidiano cattolico *’f'olJiskrant*\ Varcivescovo constatava che da parte cattolica si riconoscono
sempre meglio nel cristianesimo riformato
certi ''valori cristiani autentici' a cui questo dà maggiore importanza che noi. D’altra parte, le Chiese della Riforma hanno
scoperto che certe cose respinte nel caloré
della polemica sono, a guardare più d.\
vicino, più "conformi alla Scrittura" dì
quanto non lo si fosse pensato. Nel rap
porto fra le confessioni la negazione punì
ha lasciato il posto a una migliore comprensione reciproca, creatrice di uno spirito nuovo.
"Tendere all'unità — proseguiva — significa che si cerca di ritrovarsi. Non è
tendervi davvero, accontentarsi di invitare sempre l'altro a superare il fossato, per
raggiungerci sulla nostra riva". Per molti
cattolici della generazione precedente, la
Bibbia era ancora un libro "protestante",
ma oggi anche la Chiesa cattolica ne raccomanda la lettura, come pure una pietà
biblica, e mólti cattolici aspirano a dar-i
il valore di un pasto alla celebrazione eu
Il OoQcilio £cuiueDÌco
tratterà della libertà religiosa?
I rappresentanti di dieci gruppi con.
i.ssioxiali (fra cui l’Alleanza riforma
ta mondiale) che raccolgono circa
2o0 milioni di fedeli, riuniti a Ginevra a fine novembre, avevano espresso la speranza che il prossimo Concino Vaticano « si esprima chiaramente sulla questione della libertà
leiigiosa », considerando che questo è
della massima importanza per il miglioramento delle relazioni interecclesiastiche. La dichiarazione riassumeva la discussione che segui l’esposizione fatta da membri del segretariato generale del Consiglio ecumenico
sui progetti del Vaticano concernenti
-L luLuro Concilio.
Cattolici si associano
al ricordo di Calvino
In occasione delle celebrazioni calviniste tenutesi a Lione in novembre,
« La Semaine religieuse », settimanale cattolico-romano della diocesi d.'
Lione, aveva pubblicato una nota che
ricordava anzitutto gli eventi storici
commemorati dai riformati e proseguiva così : « I nostri fratelli cristiani
non si porranno in una sterile evocazione del passato. Davanti a loro il
Signore pone delle esigenze di vita
cristiana, delle responsabilità nuove
per obbedire all’Evangelo. Queste es
Sì devono affrontare con una fedeltà
sempre migliore alla testimonianza
che devono a Gesù Cristo. Questo anniversario al tempo stesso ravviva in
noi il grande dolore della separazione e la lucida presa di coscienza della
serietà delle nostre divergenze. Tuttavia, rendiamo grazie a Dio perchè
questa celebrazione si situa nel clima
di mutuo rispetto, di positiva carità,
di umiltà sincera che, ovunque, avvolge poco a poco i cristiani afferra
ti dalla speranza della piena unità di
amore e di verità». Facendosi l’eco
del pensiero dell’abate Paul Coutu
rier, l’apostolo lionese dell’unità dei
cristiani, la nota terminava così"
« Nell’unico Cristo, che pregava per
i .suoi la sera del giovedì santo, in
contriamo sempre meglio i nostri fratelli battezzati. Siamo sicuri che anch’essi intercedono per la nostra fedeltà assoluta a Gesù Cristo, il mi
stero dell’amore e della verità è una
cosa sola con quello dell’unità. E’ a
questo livello e con questo orienta
mento che in questi giorni la nostra
preghiera raggiungerà quella dei no
stri fratelli protestanti di Lione».
(S.OE.P.I.)
Qualcosa di nuovo
in Colombia?
Un promemoria, firmato da oltre
14.000 persone, ha scosso il Parlamento federale colombiano, che ha chiamato tre ministri — degli esteri. Turbay; dell’interno, Gutierrez; dell’educazione, Naranjo — a render conto
del modo con cui vengono trattati i
protestanti colombiani.
Il promemoria, documentato illustrava infatti questi dati, eloquenti
anche nella loro nudità: dal 1948 (e
specialmente durante la dittatura di
Pinilla, 1953-57) 116 protestanti sono
stati uccisi, 66 chiese distrutte con il
fuoco 0 con la dinamite, 48 chiuse per
ordine delle autorità civili, e chiuse
oltre 200 scuole; i bambini protestanti sono oggetto di discriminazione e
persecuzione nelle scuole governative ;
migliaia di protestanti hanno dovute
abbandonare fattorie e case per sfug
gire alla persecuzione e alla morte (i
protestanti colombiani sono circa 120
mila); particolarmente grave è la si
tuazione nei « territori di missione »,
in cui è stata data carta bianca alla
repressione della libertà di coscienza
e di testimonianza, con il « Trattato
sulle missioni » del 1953 fra Pio XII
e il Presidente Urdaneta, creatura dei
Gesuiti imperanti nel paese. Tutto
questo contro l’art. 53 della Costitu
zione colombiana : « Lo Stato garantisce libertà di coscienza. Nessuno deve essere molestato per le sue convinzioni religiose, o costretto a professa
re dottrine o ad osservare pratiche
contrarie alla sua coscienza. La libertà di tutti i culti non contrari alla
morale cristiana e alle leggi è garantita... ».
Si attendono ulteriori notizie dei
dibattiti e delle decisioni parlamen
tari. Intanto, il Presidente dell’Al
leanza riformata mondiale, John A.
Mackay, ha indirizzato al Presidente colombiano, Alberto Lleras Camargo, un messaggio a nome dell’Alleanza’ in cui si rallegra del graduale ristabilirsi della libertà religiosa in Colombia: «I mutamenti favorevoli alla libertà che si stanno verificando
nel Suo paese sono causa di riconoscenza, anzitutto a Dio. la sorgente
suprema di ogni autorità, e così pure
al Governo di cui il popolo colombiano sta godendo ».
carislica; molti di loro preferirebbero la
preghiera personale alle preghiere prescritte che facilitano la routine. La vita
monacale e la confessione obbligatoria
hanno perso del loro significato; anche
l'obbligo della messa domenicale e il cullo della Vergine non sono più al riparo
dalla critica — ammette l’arcivescovo.
’’Tuttavia la vita ecumenica non è un
allinearsi. E’ una ricerca della verità. Sco
prire e riconoscere insieme la verità con
duce all’unità”, e bisogna anzitutto riu
scire ad eliminare le divergenze su punt
non essenziali, specie per quanto riguarda
le forme esteriori. ’’Solo quando cattolici
e protestanti si ritroveranno su tutti i pun
ti che hanno o possono avere in comune
comincerà davvero il dialogo essenziale
che si svolgerà allora nell’atmosfera adat
la”. A viste umane, concludeva Alfrink
è una cosa a scadenza assai lunga.
S.OE.P.I.
La Bibbia è una sola
Un lettore cattolico, e nostro gradito collaboratore, ci scrive dalla Francia:
Sig. Direttore,
a proposito della notizia comparsa qualche tempo fa sul suo settimanale sopra
« una sola Bibbia per cattolici e protestanti », e senza entrare in discussioni inutili, ricorderò solo ciò che mi diceva, durante la guerra, un amico mio, sacerdote
francese: « Si può leggere una Bibbia protestante, basta che contenga solo note di
referenze e nessuna nota d’interpretazione ». Questo sacerdote aveva risolto da sè
il problema della « Bibbia unica » di cui
ha trattato di recente su L’Eco delle Valli
Valdesi.
Marcel Currières - Forbach/Moselle.
Giunge la Settimana di preghiera
per l’unità della Chiesa; accanto
all’invito e alle indicazioni del Consiglio ecumenico, pubblichiamo alcune notizie sui rapporti interconfessionali, in particolare fra cattolici e protestanti: luci ed ombre; e alcune lettere: ognuno a modo suo presenta
un aspetto del problema, e tutti devono esser tenuti presenti se la preghiera dev’essere concreta, e non sentimentalismo nelle nuvole. Vediamo
che l’articolo di Sergio Rostagno ha
avuto un’eco (e crediamo che molti
sono stati d’accordo con lui, anche
se chi ci ha scritto non lo è). Comprendiamo e apprezziamo la passione di chi è passato per la scoperta
gioiosa dell’Evangelo di Cristo; ma
chiediamo il rispetto, e assicuriamo
che non per dabbenaggine parliamo
della Chiesa cattolica. Il Past. Rostagno annuncia l’Evangelo in Calabria,
e proprio in questi mesi ha avuto
chiare prove di quel che può essere
un certo cattolicesimo; se ha scritto
quel che ha scritto è perchè l’ecumenismo è un atto di fede in Colui che
è il Signore di tutta la sua Chiesa
Non è vero, certo, che tutte le religioni, nè tutte le chiese sono « uguali », che tutti i sistemi dottrinali sono ugualmente fedeli all’Evangelo.
Ma è vero — questo crediamo — che
in ogni chiesa storica il Signore conosce i suoi, e la sua Parola crea in
loro fede, pentimento, servizio; è vero che in questo e per questo siamo
fratelli. Certo, la Chiesa cattolica non
si identifica con il Cattolicesimo politico o curiale o mariolatrico, ma noi
facciamo proprio il suo gioco se diciamo che questo c solo questo è il
vero cattolicesimo. Pregare per l’unità, qui, ora, significa pregare perchè
Cristo operi in ogni cristiano, median,
te la sua Parola. E opera, incurante
delle barriere del nostro peccato.
red.
sangue per liberarsene. Ma che sorta di
unità vuole impiantare con i principi della tradizione superiore alla Bibbia, del
Papa infallibile, di una Chiesa avente la
potestà di ammazzare e carcerare quanti
non la pensano come lei, di una chiesa
dove non c’è perciò dibattito dialettico,
dove ciò che fu è perfetto e ciò che è nuovo è sempre falso e delittuoso? Ma che
siamo pazzi o stupidi o traditori dell’Evangelo? 11 Concilio? lo specchietto per le
allodole. Una riforma come può concepirsi se non è preceduta da un dibattito,
ad esempio sul sacerdozio, sull’eucarestia,
sul papato, sulle « chiese », sul protestantesimo e via di seguito? 11 Concilio deciderà sui digiuni, se i preti possono portare il basco, o avere l’automobile, se è
da accorciarsi la coda ai cardinali, se sono
da togliere certe divise di monache e altre cianfusaglie del genere... ma non altro, perchè senza la libertà di dibattito
non vi può essere progresso. E’ strano che
il sig. Rostagno metta a paragone il tempo che c’è voluto per l’idea ecumenica nel
Protestantesimo con quello che ci vorrebbe nel Cattolicesimo. E’ un paragone sballato: il Protestantesimo aveva e ha lo
¡ stesso principio, la Bibbia, e quell’unità
è conseguenza di quello e se i protestanti
ad essa non seppero giungere prima — e
rm sembra che alcuni neppure oggi vi
giungano (ad esempio la « Chiesa di Cristo », come quei tali che essendo contro
i partiti formano un altro « partito dei
senza partito) — è colpa o fu colpa degli
uomini (della «pratica»); invece nella
Chiesa cattolica il non giungervi è dovere
di coerenza a tutti quei principi cui si
ribellarono gli uomini della Riforma, n
della cui ribellione vive il Protestantesimo e ha senso e scopo e vita, e che in
niente, in niente furono mai rinnegati dalla Chiesa cattolica. Altro che superamento.
Sono quei principi che danno i frutti in
Italia e Spagna e Sud America, luoghi
dove appare la vera faccia del Cattolicesimo romano, quello della bolla « Unam
Sanefam », del Sillabo di Pio IX, delle
stragi passate e moderne, e non quello
del sorriso di Giovanni XXIII e dei vari
fanatici predicatori dell’Unità che però
non rinnegano nessun principio esiziale
per il Cristianesimo. Apra il Sig. Rosta
gno (ma nelle Facoltà teologiche valdesi
non si studia la teologia cattolica?) un testo di seminario di oggi (come me l’ha
aperto uno di quei poveri preti di provincia che è evangelico nel cuore ma legato
per le forme al Cattolicesimo) e legga:
« All’autorità costituita da Dio per reggere infallibilmente le coscienze è dovuta
obbedienza assoluta; d’altra parte chi è
conscio di un suo diritto perfetto non può
ammettere (dovere, quindi, Sig. Diretto
re, dovere in Italia, in Spagna ecc., dovere attualissimo e non arretratezza) negli
altri libertà giuridica di formarsi un contrario dettame di coscienza, almeno esteriormente... Egli non ammette e non devo
ammettere disubbidienza col pretesto di
un contrario dettame di coscienza » (De
Cavagnis). « Alcuni non temono — insegnava Pio IX — di professare Fopinionc,
esiziale, chiamata dal nostro Predecessore
Gregorio XVI ’’deliramenlum”, secondo
cui sarebbe diritto di ogni uomo la libertà di coscienza e di culto da garantirsi da
ogni stato rettamente ordinato. Cristo istituì la Chiesa sua per essere un solo corpo
per una sola fede; dunque lasciò in essa
la podestà di punire e di infierire contro
i malfattori » (Testo scolastico Mazzella).
Il Cattolicesimo romano è uno, e non
ve n’è uno americano o inglese o tedesco.
0 si accetta o Si rinnega. Certo che meraviglia che con questa spada di Damocle
sul collo suo il Sig. Rostagno possa « muoversi quasi al sorriso». Diavolo! e se non
piangi, di che pianger suoli? (...)
Certo, non bisogna odiare i cattolici ma
amarli; bisogna però odiare gli errori e quali errori! — se si ama l’Evangelo,
quell’Evangelo che è stato ridotto alla
servitù degli uomini e delle loro ambizioni, e nel nome del quale milioni di
cuori umani sono strappati aH’amore per
il Padre solo, per darlo ai vari Antonii e
Rite e Maddalene, onde nei loro bisogni
1 cattolici ricorrono a tutti i santi fuorché
all’« Iddio Santo ». Qnal’era per Dio il
peccato più grave nel V. T. fuor di questo? L’implorazione, la gratitudine, l’a
more, la riconoscenza, i voti... ad umili
creature della terra invece che al Signore!
Altro che ecumenismo. La vita eterna —
dice Gesù — è conoscere il Padre e colui
che Egli ha mandato. Se gli Evangelici
non sentono questo sacro fuoco della verità, questa difesa del Padre e di Cristo,
che sono dunque a fare nel mondo? En
trino, entrino nella Chiesa cattolica, e
magari avranno un’onorificenza pontificia
C'jloro che cercano la verità non devono
credere com’io ho creduto per tanto tempo che tutte le Chiese sono le stesse: fabbricatrici di dottrine degli uomini, onde
è meglio restare fuori del travaglio religioso del Cristianesimo. Perciò in Italia
o si è cattolici o si è atei, perchè nel subcosciente vi è l’identificazione fra Evangelo e Cattolicesimo, mentre bisogna dire
alto, forte, senza ipocrisie e finzioni, per
la salvezza delle anime, per la gloria di
Dio c di Cristo, senza ibridi ecumenismi ;
la verità è una sola, ed è quella dell’Evangelo di Cristo ; fuori di essa non vi è che
la miseria e la follia e l’orgoglio degli
uomini, teologi e non teologi.
Egregio direttore, chissà se mi leggerà...
ma non ne potevo più. Mi scusi e preghi
per me, perchè presto possa testimoniare
la mia fede.
Giovanni Cantalupo - Roma.
Cattolicesimo attraverso le encicliche papali, le prese di posizione ufficiali su questo o quell’altro problema.
Ora, se osserviamo il Cattolicesimo, in
tutte le sue manifestazioni, vediamo che
se c’è oggi una religione statica è proprio
la cattolico-romana. E’ sufficiente scorrere
le pagine del Sillabo, che secondo lo Spadolini « è uno dei compendi più espliciti,
più illuminati, più istruttivi della concezione cattolica della vita, specie nei suoi
riflessi sociali e politici ». Vi sono negate
la libertà di parola e di stampa, le « cosiddette libertà moderne », tutta la società
moderna in blocco. Se non fosse soddisfatto rammenterei all’articolista la storia
del dogma cattolico, il suo deciso cammino verso forme mariolatriche. Inoltre dal
1950 ad oggi c’è un vasto movimento per
cui si stanno gettando le basi per la formulazione del dogma di Maria corredentrice del genere umano.
E’ forse questo il dinamismo del catto
licesimo nostrano e non nostrano? Io non
riesco a rendermi conto di certa superficialità di giudizi sul cattolicesimo nei riguardi del problema ecumenico. La Chiesa cattolica — dovrebbe saperlo chi ha
studiato teologia — non può tornare indietro; se non altro (ma le manca quella
struttura mentale) potrebbe arrestare la
corsa alla mariolatria, delizia dei curati
di campagna.
Ed inoltre tutto ciò che sembra apertura
verso il movimento ecumenico, è invece
pura formalità, apparenza; cambiano ’
modi, i metodi propagandistici, ma il cattolicesimo è come prima.
Come vede, sig. direttore, è un problema di fondo. Da una parte abbiamo una
chiesa autoritaria, dall’altra una chiesa o
un complesso di chiese che si muovono a
rendere un contributo alla soluzione dei
problemi che travagliano la società. La
prima, ancora oggi come nei secoli pas
sali, è il baluardo degli interessi conservatori, della reazione, dell’intolleranza; i
non mi attendo che ci sia un cambiamento perchè la chiesa cattolica ha una chiara
vocazione autoritaria. La seconda, pur nel
la varietà delle confessioni, è stata in secoli memorabili l’humus sul quale si sono
sviluppati quei movimenti che traggono
origine dall’anelito alla libertà.
Ci troviamo dunque di fronte a due
posizioni di contrasto, che non si incontreranno mal, ed è bene che sia così, perchè nell’eventualità molto lontana che il
cattolicesimo aderisse al movimento ecumenico, farebbe da freno. Mentre il protestantesimo potrà sempre riformare sè
stesso, il cattolicesimo non potrà farlo, a
meno che non distrugga la sua impalcatura dogmatica, il che — la storia ce Io
insegna — è molto improbabile; Che ogni
chiesa segua la propria strada di testimonianza della fede in Cristo, e bando a
ogni sorta di sentimentalismi.
P. Giorgio Brioni - Bergamo.
In merito alla questione trattata dal Sig.
Sergio Rostagno, ammetto con l’articolista
die il Cattolicesimo nostrano è meno aperto di quello estero. Il problema è ben altro: occorre conoscere la posizione del
Egregio Direttore
Ho avuto il piacere di partecipare la sera
dell’8 gennaio alla conferenza del giudice
costituzionale prof. Jaeger al Circolo della
Stampa di Milano, organizzata dal circolo
culturale San Fedele e dall’Associazione
Internazionale UNITAS. Questa è la
prima di una serie d’incontri in preparazione del prossimo Concilio ecumenico indetto dal Pontefice Giovanni XXIII. Titolo
della conferenza: «Il Concilio ecumenico,
sua importanza storica e responsabilità dei
cattolici ». Il salone era gremitissimo, e
una folla di gente occupava anche le sale
adiacenti. L’oratore ha anzitutto accennato
alla profonda eco suscitata nel mondo
quando Giovanni XXIII ha comunicato la
sua decisione e « un rinnovato invito ai fedeli delle comunità separate a seguirci in
questa ricerca di unità e di grazia ». Passando in seguito a parlare della responsahilità dei laici cattolici ha detto che prohahilmente essi non saranno presenti al
Concilio ma che potranno cooperare alla
sua buona riuscita dimostrando concordia
nelle convinzioni e nel comportamento rispetto a quello che si crede o a quello
che si fa, nel leggere il Vangelo. « Sono i
protestanti che lo sanno a memoria, e ne
fanno oggetto di lettura quotidiana e ne
discutono coi loro Pastori ». « Chi non
conosce il Vangelo si trova assolutamente
.sprovveduto di fronte alla minima ohhiezione avversaria, nè sarebbe risposta esauriente rimandare un contradditore alle
spiegazioni di un sacerdote perchè si potrebbe replicare che una fede fondata solo
sul principio di autorità e non sulla adesione consapevole non è quella che può difendere dall’assillo del dubbio ». L’oratore
addita la preghiera quale arma capace di
dimostrare l’unità e la concordia, e capace
di promuoverla. « Le parole della preghiera universale, il Padre nostro sono fiorite
in momenti drammatici sulle lahhra anche
dei non cristiani. Durante il tragico naufragio del Tilanic, il superbo transatlantico che si infrange contro il monte galleggiante di ghiaggio e provocò la commozione di lutto il mondo, sacerdoti cattolici
e Pastori protestanti pronunciarono insieme il Padre Nostro. E dalle labbra di tutti,
dei credenti e degli scettici, dei cristiani e
degli ebrei, musulmani e induisti che fossero si innalzarono al Padre comune quelle
parole che ogni uomo in quanto figlio di
Dio ò in grado di pronunciare e di intendere nella loro divina bellezza ». L’oratore
molto commosso ha terminato con un magnifico commento sul Padre Nostro che « è
la preghiera di tutte le genti, perchè insegnata agli uomini da Cristo stesso » sottolineando il significato di « Venga il Tuo
regno » nell’auspicio del promesso giorno
in cui sarà toccata la grande meta di un
solo Pastore e un solo gregge.
Sperando che questo modesto riassunto
possa interessare i lettori dell’Eco la ringrazio dell’ospitalità. Con cordiali saluti.
Lina Varese - Torre Pellice.
4
Novità alla Claudiana!
I BAMBINI
DI PRATOFIORITO
(Lire 200)
L'Eco delle Valli Valdesi
Novità alla Claudiana!
VIRGILIO SOMMARI
PROFETI E PROFEZIE
DELLA BIBBIA (L. 600)
Dalle nostre Comunità
J
sam SECONDO
— Durante l’ultima settimana dell’anno
l’Unione delle Madri, con umile e simpatico gesto d’amore verso il prossimo,
ha voluto offrire un dono ed una parola
di conforto cristiano alle persone che,
per motivi di età o di ealute, erano impossibilitate a prender parte con la collettività alle varie funzioni religiose di
Natale e Capodanno.
A coloro che avevano espresso il desiderio di ricevere la Comunione in casa
il Pastore, accompagnato da un Anziano,
ha portato il pane e il vino della Sacra
Mensa ed ognuno ha partecipato al sacro
rito in religiosa attenzione con le disposizioni e gli obblighi che esso richiede.
— Il Culto liturgico di fine anno ha visto la comunità radunata nel Tempio attorno al tavolo della Santa Cena. In quell’ora di meditazione e di preghiera lo
Spirito Santificatore ha reso partecipi i
presenti, riuniti insieme in quelle ultime
ore dell’anno, della grazia del Signor
Gesù e dell’amore di Dio. Sono stati letti
i nomi di coloro che durante l’anno ci
hanno lasciato per le celesti dimore e la
comunità ha cantato l’inno della speranza
cristiana.
Più tardi i giovani dell’Unione si sono
ritrovati insieme alla Scuola Umberto I
per attendere e festeggiare in fraterna armonia l’arrivo del nuovo anno.
— Dopo lunghe sofferenze è deceduta
nella sua abitazione nel quartiere dei Prima la signora Costantino Elisa nata Costantino, di anni 67.
La sua scomparsa lascia un vuoto doloroso nella nostra parrocchia dove l’Estinta era molto conosciuta per la sua attività
disinteressata al servizio della chiesa, per
la sua bontà d’animo e per la testimonianza invero esemplare di carità cristiana
che essa ha sempre saputo dare anche durante la sua infermità.
Ha sopportato la prova serenamente con
quella fede e quella calma che godono le
anime che confidano neU’Etemo, che ognL
giorno camminano sotto il Suo sguardo
in giustizia e verità, ed hanno la certezza
che « chi vive e crede in Cristo non morrà
giammai in eterno ».
Il servizio funebre, presieduto dal Pastore emerito Luigi Marauda, ha avuto
luogo domenica pomeriggio ed ha visto
una folla di amici e conoscenti accorsi
a testimoniare l’affetto profondo e sincero
che circondava la figura dell’Estinta.
Desideriamo inviare ai parenti tutti ed
in special modo al marito, assiduo e fedele membro di chiesa, ed al figlio Costante, Anziano della parrocchia di Pinerolo, l’espressione più viva della nostri
solidarietà cristiana.
— Il pastore emerito Luigi Marauda ha
sostituito domenica scorsa il pastore Genre, colpito da una forma influenzale. Lo
ringraziamo sentitamente per i suoi con
vincenti messaggi di fede e di speranza
cristiana mentre porgiamo al pastore Genre i migliori auguri di pronta guarigione.
d. g.
M1]\IERULU
L’annunziato Bazar, particolarmente importante quest’anno in vista del Centena
rio del Tempio, ha avuto un risultato veramente incoraggiante; per cui vanno molto ringraziate le Signore dell’Unione Femminile, le quali non si sono risparmiate
per prepararlo; e ringraziati pure i Membri di Chiesa che hanno risposto compatti all’appello; ed i Giovani dell’Unione per l’applauditissimo trattenimento se
rale da essi offerto in quell’occasione.
Le stesse Signore dell’Unione hanno poi
rinnovato quest’anno l’invito a tutte le
Signore e Signorine della Comunità ad un
Ritrovo generale; la seduta ebbe luogo il
giorno dell’Epifania, sotto la presidenza
della Signora Deodato con la collabora
zione della prof. Marcella Gay. Tali incontri sono certo benefici per l’affiatamento che essi creano fra le Sorelle di Chiesa. Questa volta, la riunione avrebbe potuto essere più numerosa, se non fosse stata manifestamente ostacolata dalle malattie di stagione.
Normali le manifestazioni Natalizie: oltre le Riunioni preparatorie di Avvento
ed i culti — presieduti dal Pastore sig.
Deodato (quelli del 20 dicembre e del 1»
gennaio dal sig. L. Marauda) e l’intervento
della Corale diretta dalla prof. Elda Tiirck
— abbiamo avuto l’Albero di Natale allestito con amore dalle Monitrici; e, dopo
il culto serale di S. Cena del 31 dicembre, il trattenimento dei Giovani, sempre
lieti di stringersi intorno al loro Pastore
per cominciare insieme l’anno nuovo sotto lo sguardo dell’Eterno.
Il 12 dicembre, infine, la Chiesa ha ricevuto, sotto gli auspici dell’Unione Giovanile, la graditissima visita del Pastore
Roberto Jahier, accompagnato dalla sua
gentil Signora. Oltremodo interessante è
stata la « causerie », arguta e vivace del
sig. Jahier: sulle celebrazioni Calviniane
di Ginevra, sulle colonie Valdesi in Provenza e nel Wiirtemberg, e sulle località
sinistrate di Fréjus — accompagnata da
magnifiche proiezioni a colori. La Chiesa
lo ringrazia cordialmente e conserva uno
spiccato sapore di « revenez-y »...
Atti liturgici. 11 3 gennaio è stato battezzato Rostan Fulvio, di Bruno e di Breu
za Livia.
I giorni 8 e 12 gennaio si sono svolti i
funerali, rispettivamente: di Paschetto Er
menegilda ved. Rivoiro, di anni 68, de
ceduta all’Ospedale Civile; e di Comba
Giovanni, nativo di Angrogna, di anni
83, deceduto alla Casa di Riposo « Jacopo Bernardi ». — Gesù dice : « Io sono
la Risurrezione e la Vita; chi crede in
Me, anche se muoia, vivrà ».
RODORETTO
Nel quadro delle celebrazioni natalizie
non possiamo passare sotto silenzio una
simpatica e provvida iniziativa dell’Amministrazione Provinciale di Torino con la
quale la Provincia, organizzando « Il Natale del Piccolo Montanaro », ha fatto
giungere agli allievi delle Scuole Comunali del Comune di Salza, uno dei 22 Comuni montani che quest’anno hanno beneficiato di tale iniziativa e sotto la cui
amministrazione si trovano i quartieri di
Serrevecchio e di Fontane che fanno parte
della nostra comunità, i pacchi dono per
tutti gli alunni delle elementari in occasione del Natale. Cosi il 22 dicembre u. s.,
tutti gli allievi di Serrevecchio e di Fontane si sono recati nella frazione Didero,
Capoluogo del comune di Salza, per ricevere dalle mani del Consigliere Provinciale Sig. C. Borra i pacchi loro assegnati.
A nome degli alunni e delle loro famiglie desideriamo esprimere la nostra riconoscenza all’Amministrazione Provinciale tutta per i ricchi doni distribuiti,
tangibile segno di solidarietà sociale agli
effetti dell’assistenza invernale.
Malgrado il tempo propizio, il culto di
Capodanno, anche quest’anno, è stato frequentato da un numero relativamente limitato di fedeli. Ci auguriamo per l’avvenire che i nostri membri di chiesa si
rendano sempre più conto di « quanto è
buono e quant’è piacevole che fratelli dimorino assieme » per ringraziare e lodare
il Signore anche e soprattutto all’inizio di
un Nuovo Anno.
S. GERM3N0 CHISONE
Le celebrazioni del periodo natalizio
hanno avuto inizio con i due culti di avvento della domenica 20 Dicembre.
Il culto di Natale ha raggruppato una
assemblea particolarmente numerosa. La
colletta per il costruendo Tempio di Prali
ha fruttato la bella somma di L. 56.364.
Ringraziamo le insegnanti q le monitrici
die si sono adoperate per la preparazione
della festa dell’albero di Natale che ha
avuto luogo il pomeriggio di sabato 26
Dicembre.
La nostra Corale ha dato il suo valide
contributo al culto di Natale ed a quello
del 31 Dicembre.
Il culto della domenica 10 Gennaio è
stato consacrato alle missioni. Un giovane
studente della società Pra del Torno ci ha
fatto vedere quale deve essere la nostra
responsabilità di credenti per l’opera missionaria. La colletta ha fruttato L. 8.000.
Dipartenze. — Bouchard Dina n. Fabiole, di anni 44 (Villa). La sua dipartenza, avvenuta poche ore dopo il suo ricovero all’ospedale di Pomaretto, ha de
stato viva impressione.
Beux Gianni di Emilio e di Bounous
Giorgetta. Un bimbo, aspettato con gioia,
e che non ha avuto che pochi istanti di
vita.
Comba Cleante, di anni 81, spentasi improvvisamente all’Asilo dei Vecchi.
Comba Maria ved. Bleynat, di anni 78
( Asilo) deceduta all’ospedale di Pomaretto dopo una lunga infermità.
Volat Alessandro, di anni 79 (Villar Porosa).
A tutti coloro che sono nel lutto giunga
l’espressione della nostra simpatia cristiana.
MàSSEL
Le soir du premier de Fan a eu lieu
au Reynaud la soirée offerte par les jeunes. Les récitations n’étaient peut’être pas
parfaites mais le public a témoigné à tous
les acteurs son encouragement avec une attention vraiment exemplaire et avec ses
applaudissements. La Chorale a éxécuté
deux choeurs dans l’entre acte.
L’union des jeunes a eu samedi sa première séance de l’année 1960.
La soirée s’est prolongée plus tard que
d’habitude en jeux et causeries; nous
avions parmi nous Mr Genre de Maneille
membre du Comitato di Gruppo ; sa visite
et ses paroles fort appropriées nous ont
fait grand plaisir et nous en sommes reconnaissants. Le programme a été établi
pour les mois de janvier et février.
Les familles abonnées à l’Eco qui ont
l’habitude de payer leur abonnements au
pasteur sont priées de le faire avant la fin
du mois.
âlVIRROGlVIII tCapoInogo)
Assemblea elettorale. — L’Assemblea
elettorale della Chiesa di Angrogna-Capoluogo ha proceduto, domenica 10 gennaio, alla designazione del suo pastore
titolare. L’Assemblea era presieduta dal
pastore Gustavo Bouchard, di Pomaretto,
nella sua qualità di membro della Commissione Distrettuale; egli ha pure pre
sieduto il culto, rivolgendo al follo uditorio — in cui numerosi erano i giovani
— un fervido messaggio ispirato alla parabola evangelica del lievito.
Dei 104 elettori iscritti a ruolo per il
I960, erano presenti soltanto 63, a motivo
della forte nevicata che nella notte aveva
bloccato le strade di accesso al capoluogo
(ma non sarà mai abbastanza ripetuto che
le autorità della Chiesa Valdese debbono
preoccuparsi del fattore meteorologico per
le comunità autonome di montagna; è mai
possibile che una vacanza proclamata il
18 luglio u. s. abbia potuto giungere al
suo naturale epilogo elettorale solo il 10
gennaio seguente ?)i
Scrutate le schede, è risultata la designazione, con trenlatre voti, del pastore
Alberto Taccia.
Correspondance de Marseille
L’Union Vaudoise de Marseille se réveille. Elle se réveille non seulement pour
donner un peu de ses nouvelles, mais surtout pour adresser à tous les Vaudois, des
Vallées et d’ailleurs, ses voeux les meilleurs de : « Bonne et heureuse année ».
Le silence de ces derniers mois ne vou
lait pas signifier que l’on dormait à Marseille. Au contraire, la vie de l’Union y
a toujours été très active. Dès Octobre, la
reprise eut lieu au cours de la traditionnelle fête des châtaignes — fête attendue avec
... et de Genève
Du bulletin « Vigilanza », de l’Union
Vaudoise de Genève, nous extrayons ces
nouvelles:
Après l’interruption de l’été, nous avons
repris nos séances le 7 octobre. Le nombre des présents a été satisfaisant dès les
premières séances, et nous avons vu arriver quelques nouveaux membres. La direction de l’Union a été ainsi élue: Emile
Micol, président; Emma Ayassot, viceprésident; Ugo Davit, secrétaire; Henri
Berlin, vice-secretaire; Louis Rivoir, caissier. Mr. Jacques Picot ne nous abandonne pas, mais a bien voulu accepter d’être
« conseiller de l’Union » ce dont nous lui
sommes très reconnaissants.
Au cours de ces derniers mois, nous
avons eu le plaisir d’entendre une étude
de Mr. le Pasteur E. Tron sur « les barba ». Au cours d’une autre séance Mr.
Picot nous a présenté le livre « Au risque
de se perdre » et l’ouvrage de M.me Decorvet « Il y avait des géants ». Les membres de l’Union ont été vivement intéressés par ce dernier livre qui raconte quelque scènes de l’histoire vaudoise. Notre
chère « magna » Elda ayant fait la proposition de l’acheter pour la bibliothèque de
l’Union, une collecte a été organisée séance tenante! Le mercredi 2 décembre nous
avons eu la surprise de la visite de Mr. le
Pasteur A. Comba de Praly. 11 nous donna plusieures nouvelles de sa paroisse et
d’Agape. La soirée a été fort animée et on
s’arracha la parole, car Praly intéresse
tout le monde... Le mercredi 23 décembre
nous avons eu notre traditionnelle « soirée-cadeaux », et nous avons - beaucoup
joui de ces moments de communion fraternelle. Pour 1960 nous ne saurions adresser souhaits meilleurs que ces phrases extraites d’un poème anglais: « Je demandai à l’homme qui se tenait à la porte de
l’année: Donne-moi une lumière afin que
je puisse aller avec sécurité dans l’inconnu. Il répondit: Va dans l’obscurité et
mets tes mains dans les mains de Dieu.
Ce sera plus sûr pour toi qu’une lumière
et qu’un chemin que tu connaisses ».
Giova notare che, prima e dopo, l’Assemblea ha avuto l’opportunità di commentare variamente la situazione determinatasi al Capoluogo, e che è l’evidente
conseguenza di una crisi generale nel vigente sistema delle autonomie ecclesiastiche, crisi di cui il Sinodo, periodicamente
investito del problema, si disinteressa, in
altre faccende affaccendato. Non è qui il
luogo di tratteggiare i caratteri di quella
crisi, che tutti coloro che amano la Chic
sa Valdese conoscono, e che derivano dalla consuetudine invalsa, di valersi della
stesura dei Regolamenti Organici per delle sanatorie particolari e non per delle
situazioni generali. Pensare ed agire in
termini di fraterna convivenza comunitaria : ecco quanto è ancora estremamente
difficile per il nostro acceso individualismo
ecclesiastico. j- ¡j.
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di Pinerolo con decreto del 1-1-195.5
R0Ri\’
L Anziano Aldo lourn ha presieduto il
cullo di domenica 6 genn. Lo ringraziamo
per il suo messaggio.
Si ricorda che la Corale tiene ora le sue
sedute ogni mercoledì alle ore 20
Il culto delPultima domenica del mese
sarà tenuto in francese.
Si raccomanda di ricordarsi delle necessità del riscaldamento del tempio!
(•OMaHErfo
L’attività natalizia di fine e principio
d’anno è stata la seguente: festa dell’Albero al Clot Inverso, Pomaretto e Cerisieri;
un grazie di cuore a coloro che si sono
assunto la responsabilità della preparazione e per l’impegno con cui hanno lavorato
per rendere simpatica, evangelizzatrice la
festa dei piccoli. Parimenti ringraziamo
chi ha lavorato per procurarci l’albero, addobbarlo e confezionare i pacchi.
La Corale diretta dalla Slg.na Speranza
Grill ha cantato in occasione del culto di
Natale..
Siamo lieti di aver udito i messaggi del
Pastore Giovanni Tron, degli anziani Aldo
Tourn di Rorà e Abate di Torre Pellice e
per il caro ricordo che hanno lasciato della
loro visita.
Recentemente abbiamo pure avuto la visita della signora Ben di San Germano e
signorina Jalla di Ivrea, delegate del Comitato dell’LTnione delle sorelle valdesi
d’Italia. L’Unione delle Madri ringrazia
per i messaggi ricevuti e per la gradita
visita.
Domenica prossima 17 gennaio avrà luogo l'insediamento degli anziani e diaconi
nominati nelle ieventi consultazióni.
La famiglia del compianto
Janavel Daniele
fu Daniele
nell’impossibilità di farlo personalmente sentitamente ringrazia tutti
coloro che le furono vicini nella triste
circostanza. In modo particolare ringrazia i parenti, gli amici e l’Associazione Combattenti.
Villar Pellice, 6 gennaio 1960
Clotilde Godine
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Dottoressa
Iolanda De Carli Valerio
Medico Chirurgo
Specialista
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Valdese di Pomaretto
Il primo e il terzo mercoledì del mese
Ore 14-16
impatience, et célébrée avec joie. Une centaine des nôtres étaient réunis — heureux
de se retrouver — et d’entendre leur Président Mr Poët leur donner un petit
compte rendu sur le dernier Synode de la
Table Vaudoise. Ils ont été heureux de savoir que leur désir avait été entendu ...et
attendent patiemment qu’il se réalise!...
Le 6 Décembre une autre réunion était
organisée. Là un compte rendu moral et
financier de l’exercice 1959 a été donné —
et une agréable séance cinématographique
termina cette journée.
Puis, le 30 Décembre, ce fut notre Arbre
de Noël. 67 Enfants étaient inscrits — 67
petits Vaudois qui furent gâtés — grâce à
la générosité de certains des nôtres. Cette
après-midi là, fut un après-midi de joie
et de reconnaissance. Contes de Noël et
petites Comédies se succédèrent, et comme
toujours, enchantèrent les petits tout en
réjouissant les grands, car, si Noël est la
fête des enfants, Noël est aussi pour les
parents une fête d’allégresse et de profond
rayonnement intérieur.
Et enfin, le 3 Janvier 1960 — nous nous
réunissions tons encore — tous les Vaudois au grand complet se trouvaient à 16
lieures au Temple de la Rue Grignan et
tous ensemble ont vécus une grande joie
spirituelle. Ce jour là, un enfant des Vallées, tout parliculièrenienl aimé — a reçu
la Consécration au Ministère Pastoral. En
cette heureuse circonstance, F Union et
tous les Vaudois ont été heureux d’entourer Jacques Pons — et de joindre leurs
prière à celle de l’Eglise, afin que Dieu
aide, dirige, protège et bénisse ce jeune
Pasteur missionnaire — et aussi pour donner aux Parents si estimés une preuve de
leur affection et de leur très amicale sympathie.
Voilà, rapidement brossée, la vie de notre Union jusqu’à ce jour. Maintenant,
nous pensons à la réunion du gâteau des
Rois — puis, nous préparerons « notre 17 »
avec joie et amour — espérant que cette
année encore, comme les années précédentes, cette journée nous réunira très nombreux, et nous permettra de sentir combien, bien qu’éloignés, nous ne faisons
qu’un — avec nos chères Vallées et leurs
Pasteurs. A .P.
Redattore : Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
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per Incurabili, il Primo Capitano di Marina sig. Beniamino Pons, residente a Firenze, ha versato un dono di L. 5.000, alla memoria della sorella Marlbe Zélie
Pons, ved. Revel, recentemente defunta.
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