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Prezzo EL if 6 6
C Anno LXXVII - N. 28
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TORRE PELLICE, 18 Luglio 1947
Spedizione in abbonamento postale - I Gruppo
- Spett
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èiai'e jacitozi dc'tia ^azoici
e, 'HO'H ool-ta-HÌo^ udWozi
( Ciac. 1 ; 22)
PELLE VALLI VALDESI
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SETTIMANALE DELLA
N I C O D El M O
Noi tutti abbiamo nei confronti
dell Evangelo un atteggiamento
molto simile a quello' che aveva avuto Nicodemo, il Dottore di’Israele venuto di notte a Gesù.
L’Evangelo è per noi una buona
e giusta e utile cosa, una cosa ideale che si dovrebbe osservare, ma
che non si ha la forza di osservare
e che ci si vergogna un poco dì osservare.
La Chiesa e la predicazione: cose
buone che fanno senza dubbio del
bene, cose di cui sì sente senza dubbio il benefìcio ei la man. eanza specialmente quando se ne è
forzatamente ¡jrivati per lungo tempo.
L’Evangelo e il Cristianesimo: una cosa che si prende talvolta quando se ne sente il bisogno, quando si
soffre o quando si è soli e si ha in
fondo al cuore un gran vuoto. Una
cosa che si prendìe, ma da cui non
si è presi; che si onora, ma che non
si serv’C ; che si ammira, ma che non
si segue. Antìhe se in fondo all’animo c’è una certa inguietudine, c’è
il presentimento che l’Evangelo dev’essere qualche cosa di altro, qualche cosa di ben diverso e di ben più
di quello che è per noi.
Questa inquietudine e questo presentimento erano in fondo all’animo di Nicodlemo quando fece a Gesù la dichiarazione piena di omag' gio c di ammirazione: « ¡Maestro,
noi sappiamo che tu sei un Maestro
venuto da Dio ; perchè nessuno può
, fare questi miracoli che tu fai se Dio
non è con lui ».
Gesù coglie ili fondo dell’animodi Nicodemo: la sua risposta non
rispondle alla parola di elogio del
Dottore d’Israele. Essa afferra Nicodemo nella sua situazione spirituale, nella sua vita profonda. L’elogio
non basta davanti a Gesù, l’ammirazione non è sufficiente, il riconoscimento della bontà e deirutilità della sua opera, il riconoscimento che
Dio è con lui è troppo poco: è, in
fondo, incredulità. D nostro atteggiamento che non dSce nè si nè no
al Cristianesimo è, di fatto, incredulità.
« In verità in verità io ti dico ehe
se uno non è nato di nuovo non può
vedere il Regno di Dio ».
Il Regno di Dio! Cioè, davanti a
l’Evangelo non si è dàvauti a una
buona e utile cosa di cui ci si pirià
servire e ohe si può prendere nei
momenti brutti, critici o tristi dellu
vita: si è davanti a Dio che regna,
all’Iddio Signore. Se non si capisce
questo si è ancora al di qua dèi Cristianesimo, si è ancora fuori del
Cristianesimo.
L’esigenza fondamentale
del cristiano
Ora per conoscere l’Iddio Signore
bisogna nascere di nuovo, dice Gesù a Nicodemo, e lo ripete ad ogpi
uomo. Sino ad ora noi siamo vissuti come signtoiri ddllà tnioisltra vita,
abbiamo condotto la nostra vita come volevamo, abbiamo riempito 1«
nostra vita di tante cose e tra le altre abbiamo creduto dloveroso metterci anche un po’ di Evangelo.
No, la cosa è seria, la cosa è grave : non si può « vedere il Regno di
Dio» cioè rendersi conto di che co
sa c’è nell’Evangelo, nel Cristianesimo, ca¡)ire che cosa è in gioco, se
non si capovolge ogni cosa, se non
si ricomincia lutto da capo. Invece
dì avere per origine, ispirazione e
fondainento dèlda nostra vita noi
stessi, lasciare che Dio ponga se
stesso come origine, ispirazione e
fondamento della nostra vita. Lasciare determinare la prbprìa vita
dalla Parola di Dio significa dare
alla propria vita una impostazione
radicalmente nuova, im indirizzo integralmente diverso: significa nascere alla vita della fede, che nella
ubbidienza allo Spirito e nei segno
sacraméntale è ombra e testimonianza della vita in Dio, della vita
eterna nel Regno. ‘
Questo l’appello di Gesù a Nicodemo, a noi. All’appeUo Nicodemo
risponde con im’osservazione strana, assurda, troppo poco intelligente: « Come può un uomo nascere
quando è vecchio? Può egli entrare
una seconda volta nel seno di sua
madre e nascere?». Si è tentati
di domandarsi se il coltissimo Nicodemo che era Dottore in Israele, non
facesse apposta questa osservazione
assiti da e poco inteUSgente per evitare la questione e l’impegno che la
Parola di Gesù gli aveva posto. Non
perchè non ai esse capito, ma perchè
aveva troppo capito il significato e
la portata rivoluzionante della Parodia di Gesù.
E noi, davanti a questa pagina
grande dell’Evangelo non diciamo
forse elle si tratta di una parola
troppo profondi, troppo superiore
alle nostre capacità, aUa nostra comprensione? Diciamo così perchè non
abbiamo capilo o piuttosto perchè
CHIESA VALDESE
<^CEJ IN TE"^
abbiamo ' troppo capito che q^uesita
parola viene a mettere in pericolo
la nostra vita e a cliiederci di arrenderci alla signoria di Dio?
Non si può investigare e capire come avvenga e si prodiiica questa nascita dallo: Spirito e neppure importa: come il vento non si sa donde
viene nè dove va: ma il vento wffia
e se ne sente il rumore « così è di
chiunque è nato dallo Spirito ». Ma
una cosa rimane: Qtiel che è nato
dalla carne è carne e quel che è
iì.ato dallo Spirito è Spirito».
Perciò da questa Parola del Signore Gesù noi ' siamo posti davanti a
una gi-ave decísjoné.
Vittorio Subilla
Se dunque uno è in Cristo,
‘egri è una nuova creatura; ie
«ose Vecchie sono passate:
ecco, son diventate nuove. E
tutto questo vien da Dio che ci
ha riconciliati con sè per
mezzo di Gesù Cristo.
(2 CorinzUB; 17-18)
ESITATE!
Cercate l’Eterno mentre io sì
può trovare; invocatelo mentre
è vicino. Lasci l’empio la sua
via e l’uomo iniquo ì suoi pensieri; e si converta all’Eterno
che avrà pietà di lui, e al nostro
Dio ch’è largo nel perdonare.
(Isaia 55: 6-7)
E’ giunta l’estate e con essa il
duro, faticoso lavoro per gli uni, lo
vacanze ed il riposo, per gli altri.
Nelle campagne, fino ad ora protette dalle avversità dici tempo, gli
agricoltori 'sonoi inteniti alla quotidiana fatica, daU’alba fino aUe ultime luci del giorno, sotto i raggi
del sole cocente. Prima la raccolta
del fieno, poi quella preziosa del
grano, infine la cura delle viti, costituì scoilo il motivo dominante dlella salutare vita dei contadini in questo periodo dellPamio. Carri e carri
colmi dii covoni passano e ripassano
lungo le vie dei paesi e dei villaggi,
di giorno e di notte, di settimana e,
purtroppo, anche di domenica, diretti verso i capaci granai.
Avete pensato, fratelli agricoltori,
a ringraziare in questi tempi Colui
dal quale dipende tutta la nostra esistenza, anche il pane quotidiano
semp.-f tanto prezioso?
Al che celie officine e negli iiirn i
la vita diventa pesante, fatieosa, nella calda atmosfera della citt'i. Operai, impiegati, professionisti anelano al fresco dei monti e at endoim
un giorno di riposo per uscire dal
quadro deH’attività quotidiana e ritemprarsi nella salutare atmosfera
delle nostre: belle vallate.
Non vorrei che, afferrati dàl lavoro dei campi e diagli interessi immediati dblla vita màiterìale, noi dimenticassimo che ci sono altri interessi dei quali noi tutti assumiamo
intera la nostra responsabilità, non
più soltanto diavanti agli uomini, ma
sopralutto davanti a ¡Dio.
<iNon di pane soltanto vivrà l’upmo; ma di ogni parola ohe ptocede
dalla bocca di Dìo «, leggiamo nella
Sacra Scrittura. Ed il pericolo per
tutti, in questi tempi di intenso lavoro, è di pensare che la nostra fatica sia la migliore garanzia per la
nostra esistenza, che i granai ricolmi, le cantine ben fomite, lo stipendio che corre, i risparmi che si
fanno, costituiscano l’unico fondamento della vita presente ed a vvenire, il grande e vero interesse davanti
al quale gli altri interessi, anche e
sopralutto quelli spirituali, passano
in seconda linea.
Fratelli Valdesi, non dimenticate
la vostra responsabilità di nomini e
di credenti davanti a Dio! Non permlettiamo che l’estate, con là sua
fatica ed il suo calore, inaridisca la
vita della nostra anima, la vita della noßtrla fedlei! Notai adoperiamoci
soltanto per il pane che perisce: adoperiamoci anche per il pane che
dura in vita eterna e che ci è dato da
Gesù Cristo.
Le nostre beUe campagne sono state rinfrescate in questi ultimi tempi
da ijrezioae piogge. L’acqua è penetrata neRe zolle riarse dal sole e le
Ila vivificate. (Jualo benedizione la
pioggia sulla tèrra aissetata!
Anche noi abbiamo bisogno di ricevere dal Signore della vita una benedizione spirituale. Senza la Sua Parola di grazia, di aiuto', di còttforto
e di guida, la nostra anima s’inaridisce, la nostra fede vien meno, la
nostra carità muoitei.
Abbiamo bisogno di dissetarci e di
rinfrescarci spiritualmente alla sorgente dell’acqua che dà la vita e la
vita etèma.
^Signore, a chi ce ne andremnu)
noi? Tu hai parole di vita, eterna».
Ermanno Rosfan
CONFERENZA DISTlRETIUALE
I Pastori e i delegati delle OhJese
della Cainpaniia e delle Puglie si som©
trovati riuniti quesfànno per là Conferùnza del IV Disltretto a (^kxrato,
giian centro agricolo neirimmenso tavoliere e località di un risveglio èvangelistico mol'tO peimettente.
Al nostro arrivo rivediiamo còn piacere la bella chiesetta, for$d la più
,bella del Distretto, che sorge sul corso
principale con le sue linlele semplicd e
slanciate.
La Oonferenzia si è aperta con un
culto tenuto la sera del 25 giugno dàl
Pastore di Nàpoli, sig. O. Peyronlel,
con predicazione sul testo : uNon siete
mi che avete scelto me, ma sono io
che ho scelto voi, e v’ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro
frutto sia permanente)) (Giov. 15:
16).
Fin dalla sera del 25, sono presenti
al culto pressoché tutti i PajStori e f
delegati uflRciali delle Chiese. Con
gran piacene la Conferenza si vede onorata dalla presenza del sig. Moderatore V. Sommani.
1 lavori veri e propri hanno inizio
alle ore 8,30 del 26 con un breve culto diel Oand. in Teol. Giovanni Peyrdt delle Oiielse di Orsàra e Cerignoia.
iìl Seggio della Coniflerenzàl iTiisul|la
cosi composto : Pres. Pastore O. PeyTonel; Vice Presidente doti. Ciro Di
li?™
DEL IV* DISYREY¥0
Gennaio dii 'Corato, Segret. doti. Michele Cericola di Orsara.
In assenza dell Capo Distretto il Segretario dèlia 'Commissione Distrettuale Pastore G. Càstiglionie legge J® relazione deWa Commissione stessa,. La
•relazione si «ompiàce per quanto è stato fatto dalle singoiliei chiese per migliorare i locali di culto, aumentare le
contribuzioni e il fervore evangelìsitico.
Finita la lettura e ¡111 conlimento della
detta relazione si passa taUa discussione della stessa dg parie della Conferenza. Si vota prima un o. d. g. alrindirizzo del Sovri.ntendente sig Eynard in riconoscenza del lavoro da lui
compiuto sebbene (portasse su di sè la
direzione di una Chiesa come quella
di Torino.
Dalla relazione della commìssdon©
emergono partidolarmente questi tre
problemi : .locali, oontribuziioni, evangelizzazione, attorno ai quali sì polarizza la discussione.
Lj^mporianza dei problemi
Nel quarto Distretto i nostri locali
di culto, pur non avendo in linea generale subito da-nni di guerra, hanno
urgente bisogno di essielre restaurati, e
là dove mancano, costruiti o adattati
a tale scopo. Si nota con piiacere quanto
si sta facendo a Oraara.
Le contribuzioni richiàimano l’attenzione della Gonferenza. Benlohè ci
possiamo rallegrare tìhe quasi tutte
le comunità di questo Distretto abbiano raggilunto la meta indioafla dalla Tavola, si riconosce eh© quanto è
stato fatto è ainicor poco ip rappmto
al bilancio generale. Il Sig. Moderatore, pure nel suo ottimismo, ha parole chiare ohe devono far pensare e
agire le nostre comunità' nel Campo
dalle cointribuziiloni, dhe devono conservare il loro carattere di libera offerta e spandere il 'profumo del sacrificio. Un o. d. g. viene formulato
in questo senso.
Ma al centro della 'Confe,renza è il
problema dei’Evaingelizzazione, e, per
il quarto Distretto ■come ipeir tutta la
■CJhiiesa, non potrebbe essere diversamente.
Qui la discussione si fa più lanimata
perchè è la nostra viltà di ogni gnomo.
Si delineano due tendenze : Tuna ohe
vorrebbe che rEvBngelizzazione, dato
il momento storii», assumesse il carattere di una più larga procfamazione
(pubblica dell’Evangelo ¡fuori ddlle
Chiese anche per mezzo dì oratori specializzati (polemisti, apologisti, conferenzieri); l’altra tendenza che (insiste
sulla Evangelizzazione personale, metodica da parte di tutti i membri di
Chiesa.
Ora un punto m comuine ci sembra
che possa trovarsi ifra le due opnnibm(i.
Va da sè ohe l’opera (fcH’oratore in
pubblico va iprepartata, seguita, e continuata da tutta l’assembltea dei (credenti, da tutta la «eoclesia», come pure
l’opera dei singoli deve poi far capo
ad una prodamiazione pubblica; se potesEsmo fare un paragone diremmo che
TEvangelizzazione singola corrisponde
al culto privato e queia a tipo conferenza al culto pubblico.
Il Sinodo dovrà studiare bene la
questione e sopratutto il metodo di evangelizzazione.
Colpo d'occhio
sulle comunità
Dopo un breve intervallo, si passa
all’esame delle relazioni delle singole chiese fatte dai (rfepettivi conduttori.
Passano dàvanti quajsd visibili, attraverso la parola dei iPàstori tutte le
chiese del Distretto: Napoli, con la
sua missione evanigelica nella capitale
parfettopea e le sue opere sociali, come
la scuola e Tamibulatorio, che danno
buoni frutti anche per la (predicazione
delJ’Evangelo.
Orsara, con (grandi problemi quale
l’educazione evangelica duella nuovagenerazione che viene (e la necessità
di locali per tale uso - asilo, scuola, gio
Oiovanni Peyrot
Segue in 3" pagina
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L'ECO DELLE VALLI VALDESI
LA PAGINA
faccitxmo il Culto
in famigli a ?
Volgendo essere ottimisti, credo die
su dieci famiglie crisitiaiie, foi'se uua o due faranno ancora un culto
dìi famiglia vero e proprio, presenti
tutti i loro membri, a una data ora
del giorno; aH’occasipne, con lia servitù; con preghiere ad alta voce,
lettura della Bibbia e confessione
dei peccati.
E le altre, che cosa faranno? Solo una preghiera, o una breve lettura, o niente? Oppure ogni membro farà il suo culto personale e basta, senza comunicare agli altri nulla della propria fede, «felle pro|>rie
esperienze interiori, della propria
pietà?
ed aperti verso Dio, verso sè stessi e
verso gli altri.
Perché io facciamo ì
Parliamone insieme
insieme
Meditiamo un momento
su codesta «piestione.
Chiediamoci prima di tutto: è
importante ^esto culto in famiglia?
E’ necessario? Non se ne potrebbe
fare a meno nelle noistre famiglile così modèrnamente costituite: con orari disparati, con «juclEeeoessivo
pudore dei propri sentimenti che caratterizzia la generazione d’oggi giorno, con quei capi famiglia moderni,
che (grazie al cielo!) non sono più
per i loro famigliari degli autorevoli «tpaties», ma degli amici, dei
compagni, ai quali si può sempre
dire,: er Scusa, pnpà, ma questo non
è secondo le mie idee.,., ma, sai, io
la penso così e così...»?
E’ inutile dire che la modernità ci
entra qui solo per quel che consente di mutare certe forme, certe costrizioni, certi atteggiamenti più o
meno sinceri. C’entra solo per quel
che vi può essere di diverso tra una
geneibrione tribolata del dopoguerra e una deU’anteguerra, per
ciò che riguarda il vario modo di estrinsecare il proprio animo: oggi
i giovani e le giovanette smio sempre insieme a ridere e scherzare alè
l’uscita dei licei e delfe università;
s’accompagnano ; studiano insiienie ;
ma questo non vuol dire che il loro
sentire sia meno profon«lo di quello
della generazione precedente, ohe si
comportava in modo «Everso; o ohe
la fero religiosità costituisca un problema meno vivo per essi, anzi...
Ricordiamoci quanti nostri giovani
martiri della recentissìnia persecuzione rirelarono, «mila soglia della
“morte, tutta una vita nascosta con
Cristo in Dio: una robusta pietà,
una fede fondata sulla roccia, oolntro la quale la tempesta più grave
nulla ha potuto
li culto di famiglia è importante e
lo facciamo, perchè la vita intera
della famiglia deve essere consacrata
a Dio.
Ognuno, di fronte al suo Dio, è solo; ma se « io e la casa che il Signo~
re mi ha dato » vogliamo sei’virc' l’Eterfto, insieme dbbbiamo presentarci a lui, come un piccol gregge intorno al buon Pastore.
Lo facciamo, perchè, se il capo famiglia sente la sua resjionsabilità di
cristiano vei'so i suoi e comprende che
dovrà un giorno dire all suo Signore: (c Eccomi, o( Signore, io e tutti
quelli che tu mi hai dato», comprenderà pure elle occorre portare
sin d’ora ai piedi di Dio, giomal- ,
mente, tutta la propria casa, ondle
guidarla nelle vie del Signore e sottometterla intera alla Sua Volontà.
Lo facciamo, perchè non meno che
l’individuo, la famiglia deve, come
tale, rendere il suo cuìto a Dio.
Infine Io vogliamo fare, perchè
nella famiglia cristiana il padre e
la madre hanno il dovere di dare u
na chiara testimonianza della loro
pietà per conforto ed aiuto ai figli.
Come io facciamo?
FAMIGLIA
AU SOIR
DE LA VIE
La tua parola è una lanipafta al mìo piè ed
ima luce sai mio sentiero
^uil li’est plus digne de vénération,
et j’ose dire d’envie, que le vieillard
profondément religieux. Quel calme,
quelle dignité se peignent sur son
front encore radieux! En le regardant, on croirait voir Fâme attestani
son innnorlalité. Le sentiment «priî
ne nionn-a pas tout entier l’anime
toujours et se répand autour de lui;
sans chercher à émouvoir ses enfants
liar l’idée «Je la séparation qui s’approche, il leur montre de mille manières que lui, qui les quitte tous,
ne voit dans son départ que le coinmeneement d’une courte absence.
S’attendre à tout, savoir qu’on aj*
partient à Dieu, soit qu’il nous appelle à Lui immédiatement, soit qu’il
prolonge encore notre séjour sur la
terre, voilà l’essentiel pour la vieillesse. Si’D nous laisse ici-bas, c’est
apparemment qu’il a quelque chose à faire de nous, sans doute II nous
y a destiné un emploi que la conscience bien consultée nous indiquera.
A. Necker de Saussure
Per finire permettetemi di indicarvi una via.
Molto semplice: limitiamoci, per
incominciare, a leggere la Bibbia
con i nostri famigliari.
Ed a studiarla.
Basterebbe questa lettura e questo studio dòlk Parola di Dio, fatta
quotidianamente in seno alle nostre
famiglie, per avvicinarci a Lui, j>er
fortificarci nella fede e per ammaestrarci nella pietà.
Tale studio non sarebbe «M scandalo o di ostacolo a nessuno: non
al figliuolo che attraversa un periodo
di crisi interiore, e per cui la semplice meditata lettura di un ilibrt)
non può essere considerata costrizione; non alla figliuola, che conosce
forse a fondò le teorie di Marx, ma
non sa da che parte incominciare se
deve pai larvi di Giacolibe, o di I Daniele, o di Elia.
Noti all’l iiiversitario die iroverebfse in questa lettura il fondimento e il principio della scienza; non
alla dioTiun. -di rasa che aìzerehhc il
suo sguardo al monte, dond c !c Vii?ne raiuto; roii ai' fanciullo che imparerebbe a badare alla sua via secondo gli siatuti del Signore; non
all’anziaiio, ,lie lengiovanirebbe come l’aquila sperando neirEterno.
TESTIMONIANZE
Uno studio :
in che modo ?
Ma facciamo questo studio in modo
buono <x>n l’aiuto di una guida, per
es. i! <fSta Scritto» del pastore Ed.
Aime, che è molta chiaro, preciso,
accessibile a tutti.
tino studio coscienzioso, fatto con
metodo, con puntualità, con buona
fede, con uno spirito di preghiera,
è già un culto reso a Dio , è per lo
meno un ricordarsi di Lui insieme.
E se vivremo ciò che avremo letto
nella nostra esistenza «fi ogni giorno,
allora il nostro raccogher«n intorno
al Signore diventerà un culto vivente
e benedetto, il solo accettevole a
(Voce)
L'Education Protestante
Dunquu T
La moderuità quindi non è »n fatto 'detenmnjante: «onte 'Oggi
l’uomo ha bisogno di Dio; ieri oòme oggi l’noinio deve servire Dio e
rendergli ij suo oidto.
Se vogliamo oambiare 1© formò
della nostra pietà, cambianiolie pure: se un padhe di famjglSa, per es,,
non si sente, per una ragione qualsiasi, di pregane con i suoi ad alta
voce, ebbme non lo faccia.
Se è. questa preghiera ad alta voce
che Io intoppa e lo turba nel proponimento di istituii^ up colto in &miglia Inon ne facciamo una questione « siile qua ntm».
Quel che conviene stabilire chiaramente è che un culto rew> a Dio in
famiglia, con tutti i stfei m^nbri
presenti, è importante, è necessario.
Come lo renderemo, questo sia a
nostro criterio : secondò il nostro diverso sentire; secondo il grado della
nostra recìproca confidenza orai i famigliali; seoojndo come detterà lo
Spiritò di Dio, alla voce del quale
dobbiamo sempre stare attenti.
Perdhè non Uuogjnla dlmentfeate
che conviene essere sempre sinceri
L’armature de ta véritable piété
et, imitant^ de la véritable pédagogie protestmte, c’est ta ’’crainte de
Dieu”. Non pas la peur panique,
la terreur qui agitait Luther avant
sa redécouverte de la justifioadon par
la foi, mais le respect toUd, inébranlable, de la volonté divine telle qu’
elle apparaît dans sa Loi et en Jésus-Christ. Les exigences de Dieu
sont sacrées, voilà tout, La pédagogie huguenote consiste à insérer dans
Pâme de l’enfant, dès sa naissance,
cette primordiale ’’sagesse”. Il y a
des choses avec lesquélles on ne badine pas sms risques (individuéis et
collectif) immédiats ou futurs. Tel
est te bain religieux où s’effectue la
trempe des caractères. Viennent
bientôt les tentatims et les Subtils
cas de consdfence, iî s’agit qu’une
sorte de réflexe fasse alors pencher
la balance en faveur de Phonneur de
Dieu...
Quand l’enfant prot^sMnt Respire
au foyer tme atmosphère évangélique; quand il est mis à même de
connaître par osmose le principe de
l’oh^ssance dans la con f iance, et que
dès son jeune âge, il reçoit la Bible,
il apprend à se situer sous ie regard
direct de Dieu, sans autre méokateur
sans autre directeur, sms mire confesseur que Jésus-Christ.
Voilà bien le paradoxe de Véduca
tion réformée comme aussi de l’instruction religieuse réformée: la fdr
mdle et l’égKse semblent n’avodi]
d’mtre vocation que. de s’effacer peu
à peu, disons le mot, de démissionner progressivemmt d’auprès de
l'enfmt, de l’émanciper au point de
vue spirituel pour qu’U vive au plus
vite dans la liberté des enfmis de
Dieu. Et c’est dms la mesure où ce
but est atteint, dans la mesure où
l’enfant parait livré à lui-même ifue
en réalité, sous la dépendance suprême de son Maître, il est membre de
sa famille ett S est membre de Végli
se.
Mais ce qui iniporte au premier
chef, c’est que Penfmt devine, sente
sache, parvienne à la certitude que
les impératifs catégpriques imprimés dans sa conscience - et dans la
conxience de ses proche - par les
révélations de Dieu,, procèdent d’une
voUpnté bonne, agréable et parfaite.
Il fmt, par conséquent, les accueîUir
dans la joie, non dans la ctmttkdnte.
Ce joug est aisé, ce fardeau léger. La '
vérkedile pédagogie protestmte n’exige riullémem un climat de serre
chaude; elle est ouverte, aérée, vivante; elle est attentive aux dans de
chacun, eUe se défie de la confection en série.
(Tiré de « Réforme »)
Í Potremmo citare esempi innumerevoli tratti dalla biografia di U«j! mini che oceupamno posti di responsabilità in seno alla società per
I dimostrare l’influenza profonda e decisiva esercitala sid loro spirito e,
d’. conseguenza, sulla loro condotta dal culto di famiglia. Non vi è «;hi
non abbia subito quella benefica influenza senza parlarne con rispetto e
amore. Non ne parla soltanto Puomò di chiesa, la cui tendenza religiosa è forse eccezionale, ma uomini e donne di ogni ceto e vocazione.
I Lina giovane, costretta a lasciare la casa paterna per guadagnarsi
I la vita, scrivendo il suo diario, a proposito del culto di famiglia, si
esprimé in questi termini: « il culto di famiglia è il legame più sacro
e più forte che io conosca; esso intro«iuoe il regno dei cieli in una
dimora terreare. Ogni sera, allorquando s’awicina l’ora in cui mio
padtre è solito celebrare il culto, — quell’ora sacra che raduna tutti
i miei «sari — mi par di udire la sua voce caldia e vibrante elevarsi in
un’ardente preghiera per ogni membro della sua famiglia e in modo
particolare per la fìgUa lontana. Allora mi sento più forte, più serena
di fronte al compito giornaliero e nel cuor mio, innalzo una preghiera
a Dio e lo ringrazio per quella benefica comunione spirituale.
Il culto di famiglia è una forza che dissipa i sentimenti impuri
«fel cuore umano e unisce i membri della stessa famiglia come nuli’altro
al mondò ».
Un pittóre, ricordando il culto che veniva celebrato nella tmsa
patema, cosi si esprime: «la profonda pietà di mio padre mi ha lasciato un ricordo incanciellabile. Pòs(so dichiana%' in tutte onestà
che le sue preghiere del mattino e della sera, pronunciate nella
oerchia familiare ed in perfetto accordo <M>n la sua condotta irreprensibile, sono state la mia salvaguardia in mezzo agli smarrimenti della giovinezza. Furono esse a ricondurmi ad una fede ¡jositiva e vivente,
dopo lotte penose. I miei genitori mi hanno trasmesso un prezioso
tesoro; l’impronta indelebile d’una purezza interiore che si manifestava in buotoe opere. Ecco l’angelo giiardlatio che, giorno dopo
giorno, mi ha preceduto sul cammino della vita ».
Nella sua affannosa ricerca del benessere e della felicità, ruomo
moderno troppo spesso dimentica o tralascia di v-olgersi alla juira
fonte additataci «Jal Cristo, a quella sorgente di « acqua vt\-a » della
«piale è detto che «chi ne beve rtpn avrà più sete-»,
« Tutto è vmità », esclama l’Ecclesiaste in una visione pessimistioa «Iella vita. Spesso, infatti, l’uomo che cerca «Ij risolvere da solo
i gravi problemi dell’esistenza si accorge, dopo Un intenso operare,
di avere intrapreso rinutile fatica «1 Sisifo.
Ben diversa è resperienza deiruomo di fede. Al di là di tutte le
delusioni e di tutti gli ostacoli, egli vede la realtà del mondo invisibile. Ma «piella sua stessa fede ha bisogno di essere alimentata del
continuo metíante la preghiera e la meditazione. «In quanto a me,
dice il Salmista, Pocàostarmi a Dio è tutto il buio 'fietfe », Sia questo
ò famiglte cristiane, la nostra esperienza individuale e collettiva.
I. t.
’‘3
3
L'EGO DELLE VALLI VALDESI
J. Henry Meille
U MONÎRE
Je porte dtepuis bien des années
Ja montre de mon père. Elle a toujours bien marché.
Il était dix bernes hier soii
quand je l’ai remontée. Ce matin au réveil - ma montre marquait dix
heures cinq et ne marchait plus.
J’ai essayé de la secouer. Elle
a fait entendre deux bu trois faibles
tic-tac et s’est ari-êtée de nouveau;'
pour de bon cette fois.
Alors je l’ai apportée chez l’horloiier.
Il a ouvert la boîte, il a saisi sa
loupe, il a plongé son legardi à l’intérieur, Bientôt il a branlé la tête,
il m’a regai"dé d’im air sûr de luimême et a prononcé en deux mots
la sentelnco :
K Ressort cassé »
Puis il a ajouté:
«Ressort usé. If faut en mettre
un neuf».
lit, après réflexion:
« Tout de même le mouvement
est bon. En changeant le ressort, cette montre marchera encore bien
loiigtempe.
Alors je l’ai laissée entre ses
mains.
Souvent — sans aucun trouble —
je songe au jmoment où mon âme
devra constater que l)e ressort dé
mon organisme physique est usé et
que - dans ma poitrine - se sont arrêtés les battements de mon cœur.
J’essayerai de le ranimer. J’entendrai peut-être encore deux ou trois
faibles tic-tac. Puis il s’arrêtera pour
de bon.
Alors je ferai ce que j’ai fait aujourd’hui; j’apporterai ma montre
chez l’horloger.
Dès qu’il l’aura vue, celui-ci me
dira :
— Ressort cassé, il faut en mettre
un neuf!
Peut-être — après un instant —
ajoutera t-il:
f— Tout de même cette montre
peut servire encore. En changeant le
ressort elle marchera bien longtemps.
Alors je répondrai à l’horloger divin ;
—' Donne-moi un autre coeur —
ô mon Dieu — un coeur qui puisse
battre pour Toi dans cette nouvelle
atmosphère saturée dé Ta présence:
un coeur qui sache T’adoi-er et Te
glorifier et répondre par l’amour à
Ton Amolur!... Accorde-moii, Seigneur, une âme neuve qui puisse vivre la vie céleste...
Et je déposerai m,a vieille montre
enti-e Ses mains de Père.
PAR AYICN
Ce croquis et ceux que nous publierons dans la suite appartiennent
à une série de petits ”poèmes en
prpse” écrits - dans la sotüudie de
Pûipiprà - par le pasteur J. H. Mentile. La Maison d’Edition Jeheber de
Genève fera paraître, dans le courant de l’année, une partie de ces
croquis réunis en volume sous le titre suggestif; LA\ TERRE CHANTE,
avec une Préface de Benjamin Vallotton. Nous souhaitons à ce livre
beaucoup de succès.
(n. du r.)
So^fo il segno delia solidarielà
FRATELLI
Durante una festa di eleganza, di
spensieratezza e d’abbondanza nella
lontana America, una unionista italiana, da poco toijnalta idall’Italia,
dopo aver rivisto la sua patria martoriata e semidistrutta dalla guerra,
con ancora negli occhi la visione dèi
bimbi pallidi ed affamati, dellte case
sinistrate, dei focolari deserti, malgrado T atmosfera di allegria ohe regnava nell’ambiente, espresse ad alta
voce il pensiero lé partiva dal
cuore: «Qua tanta abbondanza!........
Laggiù, nel nostro Paese, i bimbi
nostri patiscono la fame... e muoiono
di stenti... Manca persino il pane...
Perchè tanta indifferenza e diversità?... Dio non è uguale per tutti? ».
Lagrime, subito represse, caddero
come rugiada sui fiori del vestito,
sulle labbra tomo U. sorriso mondauo... ma nel segretoi il suo cuore
piangeva. Non toccò i ricchi cibi ed
i dolici quella sera, perchè i suoi fratellini lontani non avevano neppure
un pezzo di piane.
Qualcuno aveva raccolta la frase e
avvertita la sofferenza segreta della
nostra amica: era Un giudice giovane, budino, coraggiosioi te pieno di
comprensione e di iniziative buone;
subito pensò di fare (jualoosa per aiutare i ragazzi, come già lui stesso
faceva in America.
Fondò quindi im comitato composto dei sig.ri 'Lesly Elkenberg, fondatore diel Comitato, iMichele Mazza,
presidente, Gaetano Asébettino, Vice-Presidente, ohe prese U nomie di
« Italian Children» Relief Society of
thè fìve Toiwns » (Società delle cinque città per l’aiuto ai bimbi Italiani), organizzò confewnze, appelli agli Americani ed agli Italiani, fra
cattolici e protestanti, raccogKendò
una somma non indifflerente, che
consegnò alla nostra amioa\ pregandola di adéperarla liberamente per
lenire le sofferenze dei bimbi italiani, e sopratutto di oonsiderare questo
aiuto come il primo di tm fondo ché
si spera di aumentare in avvenire.
Giunta a Torino, la nostra amica
fondò a sua volta un Camitato corrispondente a «piello araerioano, composto delle signore Bianca Decker
Meynier, Presidente, Eugenia De
sle, Daisy Tujrin, Renata Bounous
Hahii, consigliere, e del rag. Guido
Bounous, amministratore - Via Cesare Battisti, 3, Torino -, allo scopo
di distribuire equamente questi soccorsi alle opere più bisognose, ed il
denaro fu diviso in partì, uguali fra
opere evangeliche ed un’opera cittadina in conformità allo spirito dei
donatori che non avevano messo
condizione alcuna al loro dono.
Le somme verranno impiegate per
acquistare lana, panni, mollettoni
per l’opera dd Nido dell’«[/nio«c
Cristiana delle Giovani » sia di Torino che delle Valli Valdesi; una
parte è stata versata al Comitato di
assistenza della Chiesa Vlaldiese di
Torino allo scopo di poter continuare, come per l’anno scorsq, la distribuzione di merende ai bimbi assistiti dalia chiesa; opera iniziata
coi soccorsi dell’UNRRA, che ha
dato un ottimo risultaito (si presentava assillante il problemla di continuarla nell’inverno prossimo... Dio
ha provveduto).
Un’altra parte della somima verrà
destinata a «Lai Città dei ragazzi-»,
opera appena iniziata nella nostra
città, con sede nell’Asilo notturno di
Via Ormea. L’Asilo notturno (*) ha
divisoi i suoi locali oom quest’Opera
che non possedeva che una misera
tettoia al Regio Parco, ma che oggi
raccoglie già una trentina di ragazzi dai 6 ai 18 anni, seguiti con grande amore da un giovane sacerdòte
che si è dedicato oompletamente a
questi figliuoli abbandònati e che,
per prima carità, — sono le sue parole — « dà loro una casa, non solo una casa... mia un lavoro». F’ il
seme di uni’opera ohe fiorirà.
Alla Città dei Ragazzi, il Comitato provvederà con un aiuto diretto di
indmnenti e materiale utile e adatto, attuandio cosi il suo scopo di fratellanza e solidarietà universale.
r. 6. h.
(*) AlTingresso déH’Asilo notturno che «racoofdié sotto un tetto» benefico sventurati d’ogni terra, d’ogni
fédle, 'd’ogni età », Ulna |ap|idje ricorda che questo fti fondato da Paolo Meille, grande benefattore valdlese, fratello del Pastore William Meille, fondatore del Rifugio Carlo
Alberto.
m
Mon programme se développe noimalement et je suis maintenant pour
trois semaines à COLONIA VALDENSE, la éoftopiiei mère, la première
en ordre de temps et d’importance.
Et, d’abord, un brin d’histoire.
Vers la moitié du sièdie dernier,
la misère régnait aux Vallées. U
fallait trouver uni débouché à im© population pauvre ét toujours plus
nombreuse. La Table, qui s’intéresse toujours à tous les problèmes
concemiaiît la population vaudoise.
examina des propositions d’énugnition au Canada, aux Etats-üni«, en
Australie et en Argentine. Elle i)iil
des renseigneiments; et sa oouclusion
fut que le seul pays qui oft'rît de
grandes facilitations pour des familles privées de toute ressource matérielle était l’Argentine. Toutefois,
les pourparlers engagés avec l’Agent
du gouvernement dé Santa Fè n’aboutirent à auciTO résultat concret.
Mais Celui qui tient en sa niain les
destinées de l’humanité et dirige
tous les évènements de l’histoire, avait décidé que les Vaudois devaient
aborder sur les côtes sud-amérioaines; et malgré les difficultés, insurmontables à vues humaines, l’émigration se réalisa d’utse manière
providentielle vers un pays auquel
personne n’avait songé: la Républiaue Orientale de l’Uruguay.
Le Modérateur J. P. Lantaret, qui
visita la première colonie vaudoiseen Uruguay en 1869, écrit dans son
Rapport à la Table: «Selon ma plus
intime convinction, un rôle est réservé aux Vaudois d’Amérique dans l’avancement dn Règne de Dieu. Ce que
l’Eglise Vaudoise a été pour l’Italie,
la Colonie du Rosario peut le devenir pom lé pays de La Piata ; et c’est
dans 06 but que Dieu l’y a établie.
Elle doit être le sel d© cette terre qui
est devenue sa patrie et une. lumière au milieu de cesi ténèbre» d’ignorance, dé superstition et d’incréduté qui couvrent encore ces riches
contrées. Si teBe n’éltait pas la volènte du Seigneur à leur égard, comment s’explique qu’entre toutes les
localités qui s’offraient à eux pour
fonder une colonie agricole, les Vaudois aient précisément choisi celleci, qui est une des plus lointaines, en
sorte que Ite voyage seul a dlû absorber une grande partie de leurs ressources? »
Un très long voyage
Le « viRiarenc » J. Pierre Planchon
s’embarqua à Marseille en 1832 sans
destination fixe. Comme Abraham, il
partit «sans savoir où il allait»; Au
bout de six mois d’un voyage plein
d’aventures, il débarqua à Montevideo et trouva de l’ouvrage dans une
confiserie. H écrivit alors à un frère
établi au Villar, l’exortant à le rejoindre. Celui-ci accepta l’invitation
et partit le 6 novembre 1856 avec
deux autres familles du Villar. Le
total des émigrants était db onze personnes; Joseph Planchon, sa femme
et ses trois enfants; Jean Pierre Baridon et sa femme; Pierre Gönnet, sa
femme, sa soeur et une domestique
muette. Ce fut le premier noyau de
nos vaillants oolonisateurs en terre
Uruguayenne. La traversée de Gênes
à Montevideo, à bord du bâteau
« Enrica » fut bonne: seulement 53
jours de voyage! Le 3 février 1857 J.
Pierre Planchon accueillait à Montevideo, les émigrants. Ceux-ci trouvèrent immédiatement de Fouvrage
et auraient pu s’établir en ville, mais
ils préférèrent accepter des propositions très avantageuses de travail à
la campagne, aux environs de la capitale. Un peu plus tard, les deux
frères Planchon s’établirent à 40 km.
de Montevideo, tandis que Goimet
et B ari don aehétèrent des propriétés dans le département dé La Florida.
Le 5 avril 1857 J. P. Baridon, écrivit au Villar en disant qu’il était déjà proipriétaire, qu’il ne changerait
pas sa fo-rtune avec celle du plu» riche des VaRées, que le travail était
facile, le pays fertile, les terrains e
les animaux bon marché, l<fe voisins
bons et généi-eux, le climat excellent ;
et Baridon en donne la preuve en
assurant « qu’on ne connaît d’autre
maladie que la maladie de la mort ».
La lettre fit impression au Villar
et fut lue en |Jublic dans tontes les
Vallées.
On organisa immédiatement une
deuxième émigration de dix familles, avec un total de 73 pei-soimes db
différentes paioisses; du Villar: les
familles Sérii/i, Vigna, Bertinat et
Davit ; de La Tour : la famillte Roland;
de Rorà: la famille Tourn; de Prarustin : la famille Soulier; de St Germain; les familles Durand et Bleynat; du Pomaret: la famille Rostan.
En plus, quelques individus isolés dû
Villar, de Rorà, de St Germain,
d’Envers Pinache.
Le pasteur vaudois J. D. Charbonnier de Gênes accompagna les émigrants au bateau, monta à bord et
céllébra mi culte. Tout le monde av-ait les larmes aux yeux, y-compris
les propriétaires de l’imbarcation.
Au bout de 93 jours de voyage,
les Vaudois débaïquèrent à Montevideo, à l’exception de Bleynat qui
continua le voyage pour l’Argentine.
Ils avaient une letti’e db recomlmandation du Modérateur Barth. Malian
imur l’aumônier dé la Légation Britannique de Montevideo. Celui-ci, le
Rev. F. Snow Pendleton, accueillit
les Vaudois avec affection ét leur accorda tout son intérêt et sou appui.
Ils arrivèrent à La Florida, à 150
km. de Montevideo, 1/e 29 septembre
1857. Une troisième émigration eut
lieu en décembre 1857 : Ving-sept familles avec un total de 136 personnes
dont 45 étaient du ViUar et les autres
de Bobi, de La Tour, de St Jean et
de Prarustin. Informés de leur arrivée à Montevideo (29 janvier 1858)
les colons dé La Florida envoyèrent
des chars pour transporter les femmes, les enfants et les bagages. Les
hommes allaient à pied et chassaient
des perdrix pour Falimentation de
la troupe. Au bout d’une semaine,
ils alteignirent la province de La
Florida.
A.U début, tout marcha bien;
mais bientôt les Vaudois éprouvèrent
les inconvénients de leur dispersion et sentirent les dangers de l’éloignement où ils se trouvaient les
uns des autres (10 à 15 km.). En outre, l'ignorance et le fanatisme dés
fils du pays, exploités par un Jésuite, leur causèrent dé sérieuses difficultés. L’intervention des Autorités
civiles en faveur des Vaudois n’améliora pas sensiblement leur sort;
ils continuèrent à être vexés de toutes manières. On volait leurs ébevaux
on tuait leurs vaches. L’un d’eux,
David Geymonat, faillit même êti-e
victime d’un guet-apens. Réveillé
pendant lia nuit et appelé hors dé son
rancho, il fut saisi au cou par le
lasso ( corde terminée par un noeud
coulant, dont les indigènes se servent pour prendre les animaux sauvages), jeté par terre et entraîné.
Heureusement, son fils se jeta sur un
fusil et le déchargea dans la direction du bruit. L’assassin lâcha aussitôt la corde et le pauvre Geymonat
put encore être délivré à temps du
noeud coulant dans lequel il avait
été si étroitement enfermé.
Le 12 juin, le Rev. Pendleton æ
rendit à La Plorida pour s’assurer
« de visu » des conditions où vivaient
les Vaudois. Convaincu que les cii^
costances dans lesquelles ils se trouvaient étaient critiques, il se rendit
compte qu’il fallait les transférer
dans une autre province et leur chercher d’autres terrains dans un milieu plus favorable
ALB. RICCA
Artisti Valdesi
Ogni tanto leggiamo in qualche
giornale o rivista un paragrafo o un
artiàolo sulT’attività artistica di qualche Vdldese. Un senso istintivo di
solidarietà ci riempie Vanimo di
soddisfazione. Ne godiamo come si
gode del successo di un membro della propria famiglia.
Quando tutti i giornali hanno parlato di Paolo Paschetto, vincitore
del concorso per diversi francobolli
e autore dei bozzetto dello stemma
della Repubblica Italiana che è riuscito vittorioso fra centinaia (M concoerenti, ce ne siamo rallegrati cK
tutto cupre.
Recentemente abbiamo notato dei
nomi valdesi in alcune esposizioni
artistiche: a Roma Arturo Peyrot,
un giovane assai promettente, ha esposto monocromi e pitture nella
la Galleria Concordia. A Napoli sta
per aprirsi una esposizione di paesaggi di Emilio Comba, studente, in
teologìa, il quale coltiva parallelamente agli studi teokoj^ci, e con successo, la pittura. A MiÌano Paola: e
Lorenza Mazzetti, le ben note gemellìne che laviamo] sempre insieme,
rivelando doni artistici eccezionali,
hanno esposto al^Arlecchino, insieme a notissimi pittori quali ZavaXtini, Tofano, Onorato, Novello,
Mondami, l/iosaa, Liangmwsi, ecé„
ottenendo un lusinghiero successo.
Trovandoci a Firenze abbiamo avuto agio di visitare lo studio di
qtteste care figliuole, e di esaminare
alcuni dei loro lavori. La loro arte
caratteristica è piena dii sentimento
e di ’’humour” n ma, di un htumouT
delicato che fui sorridere senza offendere ed ha sempre un Substrato
di profotido pensiero che stupisce in
artiste ventenni. Accanto ai bozzetti
più propriamente umoristici, non
mancano i lavori di contenuto ampio
e d’ispirazione altissima. Menzioniamo fra gli altri un quadro veramente impressionante delVirruente predicatore Savonarola. Ma, anche ùt
questi lavori di più ampio respiro si
nota lo stile inconfondibile delie
giovani artiste le quali vedono ogni
cosa con cuore aperto e con un sorriso giovanile negli occhi.
Esse stanno ora lavorando per la
Casa Editrice svizzera RelachauxNestlé che ha |o#erto dii Ifarpl ptia
edizione speciale della Bibbia det loro ìllustì^ta. Lavoro ipvporùmte e)
che — non ne dubitiamo minimalmente — avrà un carattere di originalità eccezionale e dei pregi di interpretazione artistica di gran valore.
Intanto raccomandiamo alle giovani artiste di non dimenticare che anche i valdesi hkmno biso-gno di iUu.strazioni artistiche. Alcuni dei quadretti che abbiamo intramsti darebbero delle serie deliziose di cartoline artistiche; una copertina da loro
fatta par alcuni nostri volumi, attirerebbe l’attenzione in mezzo ai
cento volumi di una qualunque vetrina: certi bozzetti raltegrerebbeAo
tante persone come hanno Rallegrato noi che sorridiamo ogni volta che
li ripensiamo: e certi semjdieissimi
episodi hibUci did tocco soave e delicato (jammtipverebbero tanti cuori.
Nei hspettimlp mb/to dagU artisti Valdesi i quali hanno un tesoro
.spirittude da far conoscere anche
mediante la toro arte. Sappiano cesi ohe molti membri della grande
famiglia valdese U seguono nella loro attività come si seguono persone
di famiglia, felici e fieri dei loro successi.
Paolo Bosio
La parola di Cristo abiti in
voi doviziosamente, ammaestrandovi ed ammonendovi gii
uni gii altri con ogni sapienza, cantando di cuore a
Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni, e cantici spirituali. (Colos. 3: 16)
4
L'ECODELL : VALLI VALDESI
Conferenza Distrettuale
{Con tin nazione)
ventù - ). Cerignoh, con k sua fedeltà
all’Evangelo, pur senza un Pastore fìsso e con Tardente desiderio di avere
un Pastore per ima più aiccuratti cura
pastorale e opera evangelistiic'a.
La diasipora di Foggia e Lucerà, con
il suo ardente zelo per Topera del Signore, ma con M grave problema del
locale di culto.
Corato, con il soffio potente dello spirito ohe muove tutto il paese verso la
ricerca della verità.
Bari, con un’opera in iprofondità nel
seno della Chiesa stessa, e nelle sue
varie attività collateirali.
Taranto, ove l’Evangelo viene predicato nelle piazze e nei saloni e dove
il Pastore è coadiuvato da una attiva
collaborazione laica.
Brindisi, ohe conserva la fede nonostante l’apparente stasi.
Latiano, Grottaglie e Ginosa continuano ad essere come candelabri isolati
quà e la, che .spandono la loro luce in
un cerchio per ora ristretto, 'asipettando con viva speranza cristiana tempi
migliori.
Forse il quarto Distretto meriterebbe, per la sua promettente opera, un
esame più attento da parte del Ven. Si
nodo. Come coronamento e commento
all’esame dell’opera delle singole chiese, ii Pastore G. Castiglione legge un
suo studio su : <( iresponsabiliità evangelistiche nell’ora attuale ».
Un punto dhe attrae la iiostna aittenzione è quello relativo alla gioventù;
parole di disappunto rilevano da piolte
parti per la trasduratezza in cui è stata tenuta la gioventù delle nostre chiese del meridione dal massimo organismo della F.U.V.
Autonomia e organizzazione
distrettuale
Si passa quindi alla disoussione del
problema dell’Autonomia delle Chiese
e della Riforma dell’Ordinamento Distrettuale.
Soiltanto Bari, Orsara, Cerignola presentano 'alcune proposte in merito.
L’autonomia viene senilità come una
necessità, ma si riconosce che c’è
qualche cosa che tyvoita! ci consiglierebbe di abolirla : forse questo qualche
cosa è rappresentato dalla nostra coscienza ecclesiastica non ancora abbastanza matura e dal particolare carattere della nostra Chiesa òhe è missionario.
La discussione 1 angue ipoi ancora
di più sulla riforma deirordinamento
Distrettuale : molti membri della Conferenza dicono di non esseire ipreparati
a parlare .su questi problemi ; alcuni affermano Ohe i due quesiti non riguardano questo Distretto costituito da piccole Comumiitàt
Riooinoscenti al Segretario Generale
per la sua « visita » non si può non biasimare il fatto che pratioamenfe questo
quarto gruppo è stato senaa Capo.
Ormai la Conferenza volge ala sua
fine.
Si eleggono i membri della Oommissiione Diteitrettuaie, vipnigoino Iriconfefrmati. Vice iPres. Vittorio Lamora, Segretario Pastore G Castiglione.
A delegato al Sinodo il doti. Ciro d!i
Gennaro, di Corato.
Sede della prossima, tConferenza :
Taranto, con predicatore ufficiale Pasb
G. Castiglione.
La sera i Pastori, i delegati e tutta la
Comunità di 'Corato si ritrovano in
chiesa per il culto presieduto dal Sig.
Moderatore.
II tempio è gremito. Un caldo mCfesaggio scende nel nostro cuore così bisognoso della pretsienza di Cristo. La
celebrazione della S. -Gena chiudte' la
nostra gi'omaia così piena di -problemi,
ma pure così benedetta dallo Spirito
del Signore. Giovanni Peyrot
Afflisi
ANGROGNA SERRE
Domendca 6 oorr .nel corso del nostro culto a «La Maria» sono stati battezzati i bambini : Boimet Pdedho di Roberto e Linetta (Revelem); Monnet Bianca di Alfredo e Maddalena (CdavO); Ghiavia Alida di Firmino e Lidia fCoumbalot)
Odia Bruno di Madina (Pranà).
La grazia del Signore clircondir questi
bambini ed ispiri i loro genitori chiamati
ad educarli nel timore di Dio.
Culti :
Dom. 20 luglio ; ore 10 : Pradeitorno
(Tempio) ; ore 15 : Barfè.
Dom. 27 higho : or© 10 ; Serre (Tempio);
ore 15 : Bagnau.
MASSELLO
La Chiesa tutta è stata dolorosameote
colpita dal hittò per ia repentina dipartenm di TRON PALMIRA nata GARROU
nella giovane età di 26 anni.
Originaria di Rodoretto, era venuta sposa fra noi, da poco più di un amo, guadagnandosi ben presto, nella sua nuova residenza. la stima di tutti.
Un caso fatale le ha troncato la florida
esistenza e ha piombato nei lutto H marito
Luigi Tren, di Campodasalza, i vecchi
genitori, di cui essa era figlia unica.
1 funerali, celebrati all’Ospedale di Pomaretto con grande concorso dì gente
proveniente da tutta la vaMe, sono stati
una prova della profonda e generale simpatìa di cui essa' godeva.
— Domenica 20 corr., il culto nel tempio sarà presieduto dalto Studente in Teologia, Teofllo Pons.
PINEROLO
I] 12 ed il 15 h^io sono stati celebrati i matrimoni di Paschetto Giulio e
Suria Margherita e di Gardipl Carlo ’e
Ribet Jolanda.
La comunità esprime a questi sposi
l’au(gurio cristiano d’una vita fedele a
Dio ed alla promessa fatta d’essere veramente uniti nella prospera e nell’avversa fortuna.
torno ai tavolini ed hanno seguito con attenzione lo svolgersi del programma, costituito da musica, canti e brevi rappresentazioni. Un ricco buffet ha svolto la sua necessaria funzione e durante grintervalli a
Pastore, il Presidente delll’Undane Giovanile
di Pinerolo e il dott. Ettore Serafino hanno
rivolto il loro brevis«mo messaggio.
In complesso, tre ore di fraterna conversazione e di fraterna comunione «all’ombra
del tempio » in una bella serata estiva; tre
ore che hanno fruttato a favore di «Agape »
Una somma quanto mai raitegrante.
A mezzanotte inoltrata, il canto dii un
inno e il <( Padre Nostro » ci univano in
uno spirito di fede cristiana e dii riconoscenza a Dio e concludevano una serata
che ha lasciato in tutti un gradito ricordo.
— Purtroppo la nostra gjoiia è stata
presto offuscata dalla notizia di una grave disgrazia avvenuta il lunedì seguente,
14 luglio, a Malanaggio, nel corso della
quale la piccola Lina Laiirenti, di soli 12
anni, perdeva la vita, in un incidente
stradale.
Lina Laiirenti era una brava ahinna
della nostra Scuola Domenicale, assidua
anche all’Unione cadetta. Aveva un carattere dolce ed affabile con tutti. La sua
giovane vita si è spenta tragicamente, lasciando i genitori in un profondo dolore
che soltanto ]a fede cristiana in Dio e k
carità fraterna potranno un poco alla volta rendere sopportabiite.
A Colui che conosce ia lunghezza dei
nostri giorni terreni e di© consolila i cuori turbati affidiamo quieéti (nolstri fratelli
afflitti. Ad essi uniamo, con sentìmentì
di simpatìa fraterna, le due giovani sorelle Geymonat ddde Prese di S. Secondo per la dipartenza pure essa imiprovvisa del loro babbo Alberto, avvenuta il
I giugno.
ri giorno 16 luglio abbiamo pure accompagnato ai cimitero la spogl&a mortale di
Paschetto Maria Carolina, deceduta alle
Combe di S. Secondo all’età di 81 anni.
Dio ci aiuti a vegliare ed a pregare.
sermone sulla Pentecoste, in un’atmosfera
di fraterno spirito cristìano la gjovane so-,
rellk ha fatto la pubblica confessione della
sua fede in Cristo. E’ con ia gioia nel cuore e con ranimo commosso che d' siamo
poi avvicinati nd pur© Bilia Tavoila del Signore e come sentivamo fuitt! nella piccola
Qhiesa la grande presenza deilo Spirito
Divino ! Ed ala fine del Culto, all’atto di
lasciarci, il nostro saluto voleva sàgniflcare alla sorella Cariai Zabarino la ^oda
di averla con noi per servire indeme Cristo ed j nostri fratelli.
Che Iddio benedica la piccola Chilesa di
Torrazzal E. P.
PElEIIIIME MIS ì OlliElI
PRALl
— Domenica 6 luglio, prima dei culto a S. Secondo, d membri dèlia comunità risiedenti in quella zona, i rappresentanti dèi comune è delle varie associazioni locali si sono riluodlti nell’aula
delle attività ecclesiastiche per ricordare,
con una semplice cerimonia cristiana, la
figura del giovane alpino Comba Aldo caduto nel lontano 1943 in Baicanìa e la
cui morte da pochi mesi soltanto era stata
accertata.
Il Pastore ed il Sindaco, sig. Gardiol
Alessandro, hanno brevemente rievocato
il passato e le sofferenze del passato, per
pronunciare poi una- parola di simpatia, di
amor fraterno e di cristiana speranza.
I— La Chiesa di Pinerolo è stata rappresentata .alla Conferenza .Distrettuale di
S. Germano Chisone dai sigg. Pons Remigio e Gardiol Dante.
¿’Assemblea di Chiesa ha designato
quale rappresentante al prossimo Sinodo
l’anziano Enrico Balma; egli sarà affiancato da a'itri due dèlegati nominati dalla
Conferenza Distrettuale : l’anziano Pons
Remigio e il sig. Vicino Giovanni.
— Una beìKa, fraterna serata è stata organizzata domenica sera, 13 luglio, all’aria aiperta, nell’accogliente e verde cortile
del tempio, rischiarato da un «iratteristico
impianto di ilTuminazione, a totale favore
di « ^gape
Più di duecento pèrsone hatme occupato
verso le nove di sera i posti a sedere at
Sono stati uniti in matrimonio : Grifi
Remo con Garrou Anita, il 24 maggio;
Rostan Ezio con Grill Amalia e (jrilil Onorato con Ghigo Ines, il 21 gi.ugno.
.^gli sposi rinnoviamo gli auguri di una
lunga vita felice sotto to sguardo del Signore.
Sono stati battezzati : Gente Paola di
Amaildo e di Grifi Liliana ¡1 18 maggio;
Richard Liliana di Emilio e di Peyrot Alma, il r giugno.
Il Signore prenda cura di quelle sue piccole creature.
11 12 giugno sono state deposte nel
cimitero di Ghigo le spoglie mortali della
nostra sorella Rostan Giovanna delle Orgère, deceduta dopo alcuni mesi dì grandi
sofferenze, all’età di antó 63.
Iddio consoli i cuori affranti da'Ba temporanea separazione.
I.IBRI
“Bottoncino„ di e. Lefeuvre, trad.
di E. Casella Giglioli / Libreria Edi/
trice Claudiana / Torre Pellice / III
edizione illustrata L. 120.
Slamo ormai alla terza edizione di «Bottoncino », brioso e linteressante racconto
per fanciulli che la sjgnoma Elena Casedla
Giglioli tradusse dalPiniglese, in un corretto e spigliato italiano.
'L’interessante vioenida di Daddo, la viva sua ammirazione per l’eroico sacrìfloio
del genitore, il desiderio d’imdtairlo, il geloso suo attaocamento a quell’umile bottone che rappresentava i’unieo, tangiibile
ricordo paterno, rivestono il piccolo protagonista d’una invincibile attrattiva e ce
lo .fanno amare.
La dolce figura di mammina, quella
simpatiioa del pastore Upton, ohe cercano
con ogni mezzo di trar profitto delle naturali inclinazioni del bimbo per attirarlo al
servizio del Salvatore. L’-aidore di Dadtìo
per la beila e nuova missi-one prospe.ttatagli non può non far© ohe del ben© a tutti
coloro che leggeranno questo prezioso libretto, siano essi fanciulii o adulti.
Infine, ia prepotente figuretta di Nennel!a, quelle un po’ arcigne ma buone della
nonna e dello zio Momo, formano un complesso di tipi simpatici e vari, che daranno
alcune ore di sana gioia la tutti coloro che
acquisteranno questo bel volumetto, arricchito di alcune nitide e graziose illustrazioni che la Claudiana ci ripresenta sotto
semplice ed elegante veste.
A l’occasion de la Semaine Protestante de Genèvè, un « Pèlerinage VaiudOis»
se prépare à praadre paiilt à cette pimportante manifestation de 'la foi et de te
tradition réformée. Un Comité organisateur s’est constitué dans ce but, composé par M. M. Attilio Jalla professeur
Ermanno Rostan pasteur et directeur
de E’«Eco dèfle V^d»,, '.Per,diinand Boulnous. ancien. Le prix du voyage, aller
et retour Turin-Géneve, en autopiilmainn
passant par le Col du Grand St. Bernard,
Martigny, Lausanne, sera à .peu près d©
lires 4.600. A Genève Fhospitalité pour 1a
nuit sera offerte gratuitement. Le prix d'as
repas dans un restaurant qui sera indiqué,
sont fixés à tres. suisses 1.30 pour le déjeuner du matin et 2,20 pour les repas de midi et du soir.
Le départ de Turin aura lieu .le matin
du samedi 6 septembre à 5 h
Les inscriptions peuvent être prises dés
à présent au Bureau de Voyages - Valdesia - Via Arnaud 29 Torre Pedice, versant
L. 500 comme anticipation.
Le nombre des participants ne pourra
pas dépasser 33 places.
Ftrragosto in JsVizzera
Una gita a Ginevra e Pnangíns è organizzata col seguente prc^namina :
TORRAZZA-PIEMONTE
VALDESI A
La riapertura delta piccola Chiesa di
Torrazza Piemonte, dopo vari anni di forza,
ta chiusura, ha dato ì suoi buoni frutti.
Il giorno di Pentecoste di questo primo
arano di riapertura, te comunità accoglieva
fraternamente nelite piena comunione delta Chiie^ la gjov¡aine caitecumena Carte
¿abarioo che aveva frequeratato i corsi di
catechismo tenuti dlaiH’anziano Costa e superato brillanteittente l’esame. Nel piccolo
tempio adorno di fiorì, stópato di fedeli e di
numerosi simpatìzzanti. dopo l’elKflCanie
Scuola Latina di Pomaretto
Doni ricevuti
Rostagno 'Liiiana (Pomarefio) L. 500 —
N. N. 2000 — Chiesa Valdese di Pomaretto 3000 — Massel Pietro (Ghiotti di
Riclaretto) 500 — Rostagno Arturo e Irma (Pomaretto) KXW — Pons Rina (Pineirolo) in m. sorella Ester 100 — Pastore
Rostan Ermanno (Pinerolo) 500 — Beux
Ettore e Itala (id.) in occ. batt. picoolla
•Mda 5(X) — Prof. Badma Augonte e Agili
Guido e Alice (id.) in mem. Giosuè BMma 200 — Breusa Bruno e Romana (Salza
di Perrero) in mem. nonno 250 — Pastre Filiberto (Puy di Pomaretto) mg. 56
di legna da ardere.
Contribuzioni volontarie degli
alunni :
Pons Nella (Bessé di Perrero) 2000 —
Viglielmo Jote (Chiotti di Riclaretto) 1000
— Gaydou Franco (Massello) 500 — Rostan Carla (S. Germano) 5(K)
ORARIO
FERROVIA TORINO - PINEROLq
TORRE - PELLICE E BARGE.
In attuazione dal 4 Maggio 1947 ;
Da Pinerolo partenze per Tori'no :
5,29 — 6,56 — 7.47 diretto
13,10 —
13,42 diretto — 17,16 — 20,26.
Arrivi da Torino a Pkierolo ;
7,38 — 9 — 13,08 — 14,19 — 18,59 — 19,42.
18,20
Partenze da Pinerolo per Torre Pellice
e Barge :
7,43 non va a Barge — 9,03 — 13,11 —
14,23 — 18,27 — 19,03 non va a Barge
— 19,46.
Partenze da Torre Pellice :
4,48 —6,10 — 7,10 — 12,20 — 13.15
— 16,35 —■ 19,42 — 20,55 festivo.
Partenze da Barge :
4,50 — 6,12 — 12,24
19,30 — 20,46.
Arrivi da Torre Pellice a Pinerolo :
5,25 — 6,53 — 7,41 — 13,04 —i 13,40
_ 17,13 — 20,23 — 21,31 festivo.
16,36
TRAMVIA PINEROLO - PEROSA
DAL 7 LUGLIO
Perosa partenza :
5 _ 6,10 — 7,25
13,10 — 16,55 —
20,30 festivo.
— 9,40
17.60
14 AGOSTO (mattina) ; partenza da Torre Pellice in aiitopuffltnan e, attraverso
il Gran San Bemairdo, Montreux, Losanna, arrivo a GINEVRA.
Dal 14 sera al 17 mattàna. libertà ai
partecipanti di 'vistare i parenti e gli
amici (su richiesia' prenotazioni in alberghi e pensioni).
17 AGOSTO (mattìna) : partenza da Ginevra per PRANGINS. Incontro e giornata di convegno con i Vaildesii residenti in Svizzera. Ritorno
LINEA AUTOMOBILISTICA
PINEROLO - AIRASCA • TORINO
PERSONALIA
A Messina, l'8 luglio, si sono uniti hr
miatrimonio il Pastore Valdese dott. Pietro Valdo Panasela e te Sdg.na Pina Pintaldi.
Porgiamo lor© i nostri cristiani auguri dì
bene, al servizio di Cristo nella famiglia
e nella Chiesa.
SlflÀDRIITIENTO
Do.menica scorsa 6 luglio è stato smarrito un pullover da uomo sul percorso Inverso di Torre Pellice - Torre - collina di
San Giovanni- Preghiera a chi l’avesse rinvenuto di depositarlio alte Ld'breria Claudiana.
ABBONAMENTI A
“L’ECO DELLE IILII VIILDESl
ANNUALE SEMESTR.
Italia .
Estero
L. 300
L. 600
180
Ogni cambiamento d’^indirizzo
costa Lire CINQUE
■ 11,45 —
18,50 —
Pi'nerolo arrivo :
6,07 !— 7,02 — 8,20 — 10,50 — 12,45
^ 14,30 ______ 16,65 — 18,45 — 19,45 —
21,22 'festivo.
Pinerolo partenza :
4,40 -- 6,10 — 7,05 — 8,30 —- 10,25
— 12,50 — 15 — 17,30 — 19,15
20,15 (testivo.
Perosa arrivo :
6 — 7 — 8,05 — 9,35 — 11,30 — 14,15
_ 16,05 — 18,30 — 20,10
festivo.
21.15
18 AGOSTO : Arrivo a Torre PolBce in
giornata.
Per informazionif\ e premotazior^ riVoi*
gersi a
Via Arnaud, 29, Tel. 34 - Torre Pefflice
Si sollecitano gli interessati a prenotarsi entro il 22 luglio 1947.
PRO VALLI
A speciaìistà fabbricaziane biscotti, onesto, attivo, offresi ottimo impdegp interessenza.
Direzione: dei Mille, 1 - Pinerolo
Amministrazione: Via Carlo Alberto,
1 bis - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L’ALPINA,
Torre Pellice
Certo, beni e benignità mi
acoompagnerammo tutti i
giorni della mia vita, ed io
abiterò niéia casa dell’Etemo per lunghi giorni.
Salmo 23, vers. 6.
La lunga e serena vita di
MENY SOCCI ved. QIRARDET
resa luminosa dalia sua fede in Dio e dai
suo costante amore per il prossimo si è
spenta il mattino del 2 luglio 1947.
I figli Alberto, Giorgio con la moglie
fMizia Rostagno, Ih figlia Elena, i fratellì, fe sorelle, i nipoti ed i parenti tutti
ne danno il triste annunzio.
Per espresso desiderio della estinta si
prega di non inviare fiori.
Roma, via Carlo Poma, 4.
jLe famiglie Pi^schetto, Beux, Pipyrof,
commosse per le varie e preziose prove
di simpatia ricevute in occasione della
perdita del loro caro
CESARI PASCHETTO
ringraziano il \Prmcip4lc e la DirezionJe
della Stamperia Mazzonis, il doti. Gardiol.
il pastore Deodato e signora, il pastore
Ayassot, la Società Operaia e Mutua Mazzonis e quanti in qualsiasi modo presero
parte al loro dolore.
—Le famiglie Geymonat, commosse per
le numerose prove di conforto e simpatia
avute nella recente dipartita del loro compianto e indimenticabile
Ooll. OSCAR
ringraziano tutti quelli che con scritti, fiori, parole, opere di bene vollero onorarne
la memoria, e in \modo speciede coloro
che, durante la sua malattia, V hanno assistito con affetto e devozione.
Le famiglie Godine e Odino ringraziano
sentitamente tutte le persone che hanno
manifestato la loro simpatia in occasione
lU. Wiir
detta dipartenza Idi
0
LIDIJ
all’età di 82 anni.
11 Signore è il mio Pastore, nulla mal
ntì mancherà. (Salmo 23: 1)
S. Secondò di Pinerolo (Bernardi) 8 Huglio 1947.
Col I” giugno è andato in vigore; il
seguente orario combinato tra la SAPAV
e te SATTI.
Pinerolo part. ; 7,45 — 11,45 —■ 13,45
— 18,30 con arrivo a Torino alte 8,30 —
12,30 — 14,30 1— 19,15.
Torino part. : 7,30 — 12 — 17 — 19
con arrivo a Pinerolo alte 8,15 — 12,45
_ 17,45 — 19,45.
Auto PEROSA - PRALl e viceversa
Perosa part- 9,60 — 20,25 con arrivo a
Pral alle 11,20 e 21,50 —
'Prali part. 5,40 —17,10 18,45 con
con arrivo a Perosa alte '7.— 18,40 — 20,10
iimii-im-iiii
Il dr. DANIiLE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
POMARETTO
il 2’ e 4’ sabato del
mese dalle 10 alle 12
presso rOsped ale
valdese
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