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ANNO LXXIV
SpettTBibiiòteca Valdese
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Nulla sia più forte della vostra fede !
(Gianavello)
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SETTIMANALE ^EUA
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Italia e Impero ■ . . .Anno L. 20
Estero . .. . ^ . »■ , » 30
Ogni cambiamento d’indirizzo costa- una lira
Semestre L; 10
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La copia Cerit. 40
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Rifruardate alla roccia onde foste tagrliati S
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AMMINISTRAZIONE e REDÀZIONE ;
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
■« ...dicono Ch’Egli vive »
(Lvxa 24: 23).
«...dicono Ch’Egli vive». Nel giorno di
Pasqua che ritorna, la Chiesa cristiana,
nonostante tutte le tenebre del tempo
presente^ proclama' ad aita voce: « Il
Signore è veramente risuscitato ». (Luca 24: 34). .
E il Signore le risponde dai cieli:
« Non temere; Io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco
son vivente per i secoli dei secoli » (ApocaMsse 1: 18).
« ...dicono Ch’Egli vive ». Oh quel dicono, fievole barlume di dubbiosa speran-"
za in un’oscurità piena di -accorata me'
stizia !
« ...dicono Ch’Egli vive ». E oggi ? Oggi,
dinanzi alle cose che accadono in tragica tangibilità, quanti si sentono conturbati e Si domandano: Come può essere
Ch’Egli viva? Se Egli vive, perchè il
Vivente non appare col brojccio steso
della sua giustizia ?
Il Salmista Asmf, dinanzi a misteri
che gli suscitavano pensieri consimili,
alla maniera dei più, si riprendeva dicendo: « Se avessi detto: Parlerò a quel
modo,' ecco, sarei; stato iinif^dele alla
schiatta dei tuoi figliuoli » (Salmo 73:
15p No-n, solamente è oggi il .tempo di
non dubitare: è l’ora i-^éui, più eh è mài,
è necessario d’esser fedeli alla schiatta
dei figliuoli di Dio; l’era di proclamare
altamente: Egli, vive! Non temiate!
Ci è utile il considerare come, nella
gloriosa visione dell’Apocalisse, Colui
che si proclama il Vivente, affermi in
precedenza: « fui morto ». Vi fu dunque
Un’ora in cui una tomba otturata da un
pesante macigno, aveva accolto le spoglie terrene del Figliolo, di Dio. « Fui
morto ». Questa morte, e tutti gli avvenimenti che l’avevano preceduta, aveva
scompaginato % pensieri e l’animo dei
suoi discepoli. Colui che essi aspettavano di veder salire sopra un tròno regale, era stato arrestato, battuto, schernito, coronato di spine, inchiodato sopra un legno d’ignominia, e nessun fervore di popolo s’era levato nessuna
schiera d’angeli era discesa dai cieli pi&r
liberarlo. Poi il suo capo si era reclinàtó nell’àbbandono della morte, ed il corpo inerte sepolto. Niente altro che il silenzio: quello profondo della tomba.
Tutto aveva càncorso, a far supporre
che le parole di Lui fossero destinate à
non avere alcuna.risonanza di vita e di
vittoria nella realtà dei fatti. Si può
comprendere, dunque, lo stupore dei
discepoli al primo propagarsi dell’annunzio della risurrezione: ...dicono ch’Egli vive !
Ma, a tmiU secoli di distanza, non è
finito, no, non è finito il tempo dei contrasti fra la. luce e le tenebre, il bene
ed il male, jl Signore e l’Avversario. Come nel giorno della crocifissione si son
fatte di nuovo « tenebre su tutto »' (Luca
23: 44). Ma don ci ha forse detto, il Signore; « guardate di non turbarvi, per> ¿phè bisogna che questo avvenga » ?
(Matteo 24: 6). Perciò, se il perseverante
accavallarsi di tanti penosi avvenimenti, può alla mente naturale far dubitare che il Cristo sia vivente, ricordiamo
che in ceri’ore il Signore può essere più
vivente nel mo impressionante silenzio,
che non l’umanità nel suo vasto e tem
pestoso fragore. « Buona cosa è d’aspettare ih silenzio la salvezza deirEterno »
(Lamentazioni 3: 27). Bugna cosa, ripetere col tormentato Giobbe: «. Io so che
il mio Vindice vive, e che alla finè si
leverà » (Giobbe 19: 25).
«...dicono Ch’Egli vive». Se vi possono essere ore in cui il Signore non si
palesa in nwdo a tutti sensibile, le ore
del suo impressionante silenzio, possiamo noi dire che in questi tempi il Signore ci abbia del tutto abbandona,ti a
noi stessi ?. No: Egli vive. E per chi ha
orecchi da udire. Egli parla oggi fortemente alla coscienza di tutti i popoli.
Egli ci fa sentire che siamo noi che, per
Vatteggiamento della nostra vita, l’abbiamo reso praticamente un non vivente. Egli ci fa sentire ch’è tempo che l’umanità si svegli a nuovi orientamenti, e
nOn pensi che il Signóre vive per collocerio siigli altari ad aspettare la nostra
saltuaria adorazione; ma ch’Egli vuole q
deve essere Vita della, nostra vita.
Il Signore parla, e rivolge ancora una
volta ad individui e popoli, che si considerano cristiani, la domanda, della decisione: « Non Ve ne volete andare anche voi ? ». E nè noi, nè questa
povera umarKìtà, avremo bene, se non
sapremo ristpondere, ed ■ applicare ..con.
'èóerenzd, lif i^sp^ldrdell*àposiqÌó diètro: ■ « Signore, a chi ce ne andremmo
noi? Tu hai parole di vita eterna » (Giovanni 6; 68).
E quando l’Evangelo ci parla di vita
eterna, è bene che teniamo presente che,
se una tale espressione è anzitutto e
sopra a tutto connessa all’eterna salvezza dell’anima nostra, la salvezza, però, è
un dono di vita con influenza dimensionale su tutti gli aspetti dell’essere e del
vivere; e l’eternità non è un prossimo o
remoto domani, è c^knensione che abbraccia il pcùssato, il presente ed il futuro; così che le parole di vita eterna sono
salvezza per l’oggi non meno che per il
domani.
Cosa risponderà l’umanità non sappiamo; ma possiamo sapere che cosa rispondere noi. Segni, il ritorno del giorno di Pasqua, una santa opportunità per
una riconsacrazione di tutti noi al Signore.
Questa, riconsacrazione porterà in noi
la certezza ch’Egli vive, e con questa
certezza un rifiorire di pace, di speranza, di forza. E qui io penso in modo speciale a voi, cari fratelli e sorelle, che in
questi tempi avete sofferto e soffrite in
modo ddretto, od indiretto, del presente
stato di cose. Vi è fra voi chi si trova di
giorno in giorno di fronte a possibilità
di nuovi pericoli e di perdurare di situazioni Spiacevoli e penose. Ricordatevidel giorno in cui Gesù si accostò alla
vedova di Nain, che nel defunto suo figlio giovinetto andava a seppellire tutta
là sua speranza. Sta scritto che Gesù
« toccò la bara e i portatori si fermarono». Ne segui una risurrezione. Quando
il Vivente si accosta e tocca uomini o
cose che sian necrofori delle nostre speranze, il Cristo ravviva le speranze, comunica nuove energie, fa scaturire sorgenti che ristorano l’anima assetata dii
Conforto e di pace.
pagnaito da qualche grandiosa manitazione. Gli Evangéli nulla ci dicono
a questo riguardo, nè d’angeli esultam.ti
momento in cui Gesù uscì dalla tomnè dii splendóri celesti in contrappoo alle tenebre che vi furono nel giorno
'^'’’^filla morte. E nessuno dei suoi discépoli.
i presente nell’ora del grande avveni'^faento! Che ci dnee tutto ciò, se non che
m grandiose realtà da Dio rum sono per
<àilla legate a manifestazioni visibili?
mppiamo noi, che cosa Dio operi nel
presente, anche se nulla vediamo? Sappiamo noi, quali risurrezioni si stannò
maturando per mezzo di Cristo, il Vivente, che non è soltanto un ideale di
vita, ma la Vita, vita che si comunica e
trasfonde?
« ......dicono Ch’Egli vive». Sì, «Egli è
veramente risuscitato». «'Gloria, onore
e grazie a Colui che siede sul trono, à
Colui che vìve nei secoli dei secoli ».
(Apocalisse 4: 9).
Virgilio Sommani.
PASQUA D’OGGI
«Conoscere Cristo e la potenza della sua risurrezione»
• (Fi|ipp. 3 : 10).
Ht * ♦
Può stupire il fatto che l’evento della
risurrezione del Cristo non sia stato oc
Ci sono due modi di considerare la
jqua.
Si può anzitutto considerare il fatto
'Storico del sepolcro vuoto, delle donne
’ "fornente davanti a delle visioni, il fatdegli apostoli meravigliati e pieni di
¿ioia. L’importanza di questo fatjÌO non potrebbe essere sottovalutata,
^ssp è stato oggetto degli attacchi più
fidenti e delle più appassionate difese.
non a torto, perchè « se Cristo non è
■ ifeuscitato, vana è la nostra fede » (1
f.lGor. 15: 14).
'■^■ •Perciò San Paolo, scrivendo ai Corìnzi stabilisce anzitutto le basi ihoppu|mbili del grande fatto, e se la testimoaltrui dovesse-sHSiàtare ancora
qualche rLserva, egli aggiunge il suo
umile, ma vittorioso: « Ultimo di tutti
apparve anche a me»..
Eppure qualunque sia Fimportanza di
questo fatto passato, sembra che per
l’apostolo non sia sufficiente, perchè egli afferma che lo scopo supremo della
sua vita, la mèta verso cui debbono
convergere tutti i suoi sforzi sia precisamente di « conoscere la potenza della
sua risurrezione ».
E’ chiaro che per lui la risurrezione
non è un fatto che appartenga semplicemente alla storia, come, per esempio,
la morte di Giulio Cesare o la battaglia
delle Termopili. Per l’aipostolo la risurrezione di Cristo è un’esperienza che
dev’essere comipresa per fede. E’ in
questo senso ehe egli parla di « giungere a conoscere la risurrezione di Cristo ». (a
Insieme a San Paolo il credente non
commemora la Pasqua come un avvenimento storico ma celebra un’esperienza intima e profonda, che deve diventare sempre più chiara e più consapevole: quella del Cristo risorto e vivente
nella Chiesa. *
Ecco perchè noi abbiamo intitolato
« Pasqua d’oggi » questo messaggio alle
nostre care parròcchie Valdesi.
Oggi nèll’agonia di un mondo che perisce, di una civiltà pericolante, di una
Chiesa in distretta il grido unanime è
quello di vivere, di sopravivere.
Quando sul nostro capo il rombo dei
motori ci sveglia nel cuore della notte,
realizziamo più da vicino la grande tragedia mortale che insanguina il mondo,
e invochiamo la vita !
Invochiamo la vita accanto ai nostri
cari che la malattia è venuta ad abbattere e sui quali pende una sentenza di
morte.
Il medesimo grido prorompe dai mostri cuori'davanti alla indifferenza „di
molti, alla vita languente delle chiese.
Morte morte, dovunque I
Diceva bene Adolfo Monod: « Questo
nome è scritto dovunque perfino sulle
nostre fisionomie. E chiunque avesse
imparato a leggere sui tratti dì una per-,
sona e nelle sue rughe, leggerebbe sulla fronte di ognuno di noi e in mezzo
alle rughe come una sentenza di demodizione sopra una casa condannata: « La
morte».
Il mondo ha oggi uri bisogno particolarmente urgente del messaggio di Pasqua, messa^io che si riassume così:
'« La morte in tutte le Sue manifestazioni è stata subissata nella potenza della .risurrezione di Cristo, quella risurrezione avvenuta 20 secoli ' or sono, ma '
- che cmitinua ad agire con irresistibile
potenza». . ^ .
Rialziamo dunque il capo con fiducia ! Al di sopra delle nostre lacune,
delle nostre delusioni, dei nostri smarrimenti risplende gloriosa la luce di Pasqua. Ci conceda Iddio di conoscere meglio e più profondamente Cristo e la
potenza della sua risurrezione!
Roberto Nisbef.
F. U. V.
Tutta la gioventù valdese è convocata
per il CONVEGNO GENERALE che
avrà luogo il lunedì di Pasqua al
SERRE D’ANGROGNA
- alle ore 14
Argomento:
»
IL NOSTRO AVVENIRE
Oratori: Alberto Ricca - Enrico Geymet.
Avvertenze: 1 - Questo Convegno vuol
essere una manifestazione di fraternità
verso i nuovi Confermati che interverranno certamente in massa.
2 - Ciascuno è pregato di portare Vlnnario Cristiano e i Cento Canti.
3 - La colletta sarà versata in parti
uguali ai Cappellani per l’opera di assistenza ai nostri Militari.
4 - In caso di tempo avverso il Convegno sì terrà nel tempio. ,
Che il Signore ci conceda di essere
in quél giorno numerosi e animati nel
raccoglimento e rìell’cdlegrezza, dallo
spirito dei figliuoli di Dio !
Il Capo-gruppo.
I nostri auguri migliori al piccolo
Marco che è venuto, il 6 aprile, a rallegrare il focolare del nostro collaboratore prof. Emanuele Tron, a Nicosia (Sicilia). i
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
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: La Settimana Santa ha portato la:li- vida sua alba. Inginocchiamoci, ”o Fratelli, e chiniamo Ìa fronte nella polvere
per chiedere a Dio di farcì comprendere tutta la gravità dei "nostri falli che
determinarono rianimane tragedia del
Golgota. .
Mia la sentiamo, almeno questa terribile tragedia, vivere in noi? Palpita il
nostro cuore di dolore e di passione al
pensiero delle atroci sofferenze che per
noi subì il divin Piglio di Dio ?
Abituati fin dall’infanzia a leggere e
ad udire le vicende diel-Suo nuartirio e
della .Sua morte, non ne facciamo talora
caso alcuno: ci sembra un fatto del passato, di cui più non ci giunge che l’eco
lontana un, ricordo d’antiche barbarie,
ormai non più esistraiti.
Ma la passione di Cristo sorpassa i
tempi, domina l’rimanità, poiché le sue
sofferènze furono e sono fonte perenne
di salute e la sua morte, scaturigine di
vita eterna pér Tuomo die, a riscatto
dei suoi falli, accetta dal Cristo e sofferenze e morte. . #
Esaminiamo per un istante i Suoi
terribili martirii, e ciascuno di noi non
potrà che esclamare :
Fu per me, per il mo orgoglio, o Signore Gesù, che come un infimo schiavo cingesti rasciugarlo e ti chinasti a
lavare i piedi ai tuoi discepoli !
Fu pel mio egoismo, per le mie leggerezze, impiu-ità e disonestà, che soffristi," ■
sul Monte deglj Olivi la tremenda agonia, che ti stillò dalla fronte sudore di
sangue!
Furono i miei tradimenti, i miei abbandoni, i rinnegamenti miei che acuirono il tuo strazio al tradimento di Giuda, all’abbandono dei discepoli, al rinnegamento di Pietro! ,
E fu ancora per me per i miei iniqui
' pensieri, quella corona di spine che ti
cinse e martoriò la testa !
Per mCj che sol ricerco comodità e
benessere, il crudele martirio della flagellazione die lacerò le purè tue carni !
Per tutte le mie menzogne, maldicenze e mormorii, che subisti le ingiurie d’una vile plebaglia, le percosse, gli
sputi di brutali soldati, gli urli feroci
.d'una folla ebbra di sangue, che ti pospose all’infame Barabba !
Per me, per la mia pirontezza a correre dietro il male, che t’awiasti sulla
via del Calvario curvo sotto il pesante
legno della Croce !
Per la mia av^arizìa, per ogni mia cupidigia, che tendesti mani e piedi ai
chiodi che te li forarono, strappando
nervi, lacerando muscoli !
Per la sete che è in me d’ogni piacere
mondano che la spugna intrisa di fiele,
ti fu accostata alle labbra! *
Per me, infine, o Signore, che si levò
la Croce fra cielo e terra, dove il tuo
nudo e sanguinante Corpo apparve agli
angioli e agli uomini per chiedere ancora a Dio, per me; « pietà e perdono » !
Si, o Signore, misericordia di noi tutti, misericordia per la noistra miseria,
misericordia pér l’abisso in cui siamo
caduti, per lo strazio di ogni cuore, per
le lagrime che bagnano i nostri cigli e
per ogni aneHto che si rivolge a Te,
Fonte di Luce, di Grazia e d’Amore.
J. Carlon.
JkgmmiU
1686. -— Ventiquattr’cre dopo l’iniziò
delle ostilità contro i Valdesi per l’mtegrale applicazione dell’editto ducale
d’esilio, le truppe francesi del generale
CatiTiat, comprendenti sette reggimenti dj fanteria e molta cavalleria, penetrano in voi Balsiglia, venenda-meno al
patto d’unione firmato con Enrico Arnaud, che ha già inflitto a San Germano
una sconfitta al generale francese. Gli
abitanti dell’alta Valle si arrendono,
sperando nelle clemenza degli avversa^
ri. Invano. Chè il Catmat li considero
come ribelli, nonostante abbiano accettato l’editto ducale. Riclaretto è saccheggiata e messa a fuoco. r. K
ECUMENISMO
La storia deH’ecumeniano nel senso
qui sopra accennato, prescindendo quindi da vari tentativi isolati, può farsi risalire, formalmente, ai 1846, anno in cui
si consacrava ufficialmente 1’esistenza
deirAíícimza. Evangelica. Delegati delle
varie Chiese Evangeliche del mondo, si
incontravano in numero di 920 é dopo
ampie discussioni che durarono dal 19
agosto al 2 settembre esaminarono una
serie di risoluzioni allo scopo di definire: la costituzione deU’Alleanza Evangelica, le sue basi, i suoi scopi, la sua
costituzione.
Non ci è qui possibile di rievocare,
neppur brevemente queste discussioni;
desideriamo solo accennare alla loro
fondamentale importanza ed alla serietà con cui furono condotte, poiché tutti i problemi essenziali dell’ecumenismo
che spesso oggi noi siamo portati a
, « scoprire» come problemi della nostra
epoca, furono già allora con calore ed
amore affrontati, con tanto più amore
e calore che non interveniva l’azione
esteriore di circostanze contingenti che
possono spesso essere utili come impulso aU’azione, ma possono anche coi^urre a .decisioni affrettate ed inmiature,
creando l’illusione di una solidarietà
spirituale che è ancora sola una realtà
materiale.
Questa prima Conferenza si propose
così coraggiosamente la domanda fondamentale: unione o unità, unione di
Chiese o unità nel vincolo della pace e
dello spirito ?
La risposta fu recisa: nessuna federazione di Chiese, nèssuna fusione ma ferma proclamazione dell’« unità essenpale della Chiesa di Dio nella diversità
delle eue mamàfestazioni esteriori Xi Ne
seguirono, commossi appelli ad una con
Le molteplici''-e recenti allusioni ai
problemi ed ai movimenti ecumenici
hanno attillato llattíenzipne d|i |atlcuni
lettori che vedrebbero volentieri chiarito il vero significato e la reale portata
del termine stesso. Cercheremo quindi
di dare qui un breve cenno obbiettivo.
Come lo indica la parola stessa*, col
suo significato di universale^ si suole
con essa indicare i problemi che interessanov la Chiesa nel suo assieme, la
cristianità, in quanto somma'ideale dei
credenti variamente raggruppati nelle
diverse Chiese storiche. Con il vocabolo
ecumenismo si vuole indicare una più
vissuta consapevolezza deH’unità della
Chiesa, im più sentito sforzo di attuare;
sul piano della storia, la realizzazione
della preghiera del Cristo: affinchè siano uno. .
Con l’espressione quindi « mcu menio
ecumenico » si suole approssimativamente indicare quell’insieme di aspirazioni, di tentativi, di azione pratica, di
organizzazioni che, part’colarmen'e in
quest'ultimo ventennio, hanno cercalo
di concretare un’azione comune per l’amicizia internazionHle mediante le
. Chiese, un'azione pratica per la vita e
l'azione cristiana.
E’ probabilmente superfluo, di ricordare cui che si tratta sempre e soltanto
della Cristianità evangelica, e che quindi questo universalismo (ecumenismo )
v3, purtroppo, inteso sempre in' senso
ristretto, in quanto la Chiesa Cattolica
(universàle) appunto per la sua immutabilità nella proclamazione della sua
propria universalità (un solo ovüé un
solo Pastore) non ha mai ritenuto compatibile con Tessènzà s’essa del suo insegnamento una collabórazione ufficiale, per quanto ufficiosamente sollecitata.
Una coincidenza, nient’altro che una
coincidenza, ma è curioso il poterla rilevare: intercorrono ¡poco ‘‘più dì Veri-*
t'anni tra il primo tentativo di realizzazione ecumenica protestante e la proclamazione deil’infallibilità papale del
Concilio Vaticano.
fessione collettiva e individúale del
grande peccato: la colpevole negligenza
del nìMvo comandamento: amatevi gli
uni agli altri. E se questo urgente richiamo all’amore si presentava come
l’indiscutibile scopo dell’AIIecwiza Evangelicq, ®;so, inevitabilmente, doveva
comportare anche il richiamo alla verità: l’amope è verità.
Noi siamo avvezzi a ripetere: verità
in carità, insistendo sul secondo termine, ma è chiaro che senza verità, non vi
è carità; la comunione della fede è il
presupposto indispensabile della comunione neU’amore. La pirima conferenza
dell’Alleanza Evangelica sentì l’urgenza
di questa proclamazione anche se la soluzione. che essa potè offrire appare inadeguata. Pertanto, senza fissare una
basé dottrinale assoluta, la Conferenza
espresse in un breve esposto l’insieme di
dottrine che essa considerava .come la
base di una possibile unione dell’Alleanza stessa.
Da allora, sormontate numerose difficoltà iniziali, VAlleanza Evangelica si
affermò sempre più come strumento
preziosissimo di comunione evangelica
ed esercitò una preziosa attività chiamando a raccolta in vari congressi delegati di tutte le Chiese a discutere problemi'di universale interesse; là libertà
religiosa (Parigi 1855); la santificazione
del giorno del riposo (Ginevra 1861); il
sacerdozio universale (Berlino); la scuola e la Bibbia, missioni e civiltà (Amsterdam 1867).
Una attività che dal campo dei congressi seppe arditamente passare all’at"
tuazione pratica, aU’àzione chiarificatrice in seno . ah’opinione pubblica e
presso le autorità. E forse è pensando a
questa attività che alcuni osservatori
cattolici hanno osservato che più che
di eemnenismo sarebbe il caso di parlare di pan-protestantesimo, di un unione
protestante totalitaria. '
Ccatìurique, il grande ideale di amore
che l’Alleanza Evangelica aveva riproposto con passione alle Chiese, fu sorgente di arricchimento di vita spirituale
e di attività benedetta.
Così, mentre scoppiava la guerra
mondiale che doveva insanguinare l’Europa, a Costanza, dal 1 al 3 agosto 1914
si fondava TAllemiza Universale per
promuovere V amicizia intemazionale
per mezzo delle Chiese, comprendente
32 comitati nazionali ed in cui sono
rappresentate le Chiese protestanti e le
Chiese ortodosse. Atto di fede, al quale
le circostanze politiche dell’incombente
minaccia bellica impedirono di dare i
frutti sperati e cosi il movim,ento ecumenico sembrò dover naufragare sotto i
contraccolpi delle amarezze e degli odii
di una pace che portava in sé i germi
di nuove discordie. Ma così non fü in
virtù di un processo di approfondimento 6'di chiarificazione delle aspirazioni
ecumeniche stesse. Abbiamo così:
nel 1921: il Consiglio ecumenico delle
missioni, continuatore del Comitato di
continuazione della Conferenza di Edimburgo (del 1910), comprenden.e 68
(rappresentanti di tutte le società missionàrie aH’opera in terra pagana;
nel 1925 (Stoccolma): la Conferenza
ecumenica delle Chiese per la vita esazione ciistiana; ,
nel 1927 (Losanna): la Conferenza per
la fede e la Costituzione della Chièsa,
per la ricostruzione deirunità cristiana
sul terreno della dottrina e dell’organizzazione ecclesiastica.
Nel 1937 queste due Cón/erenze-che
avevano approfondito lo studio e l’attuazione deH’ideale ecumenico rispettivamente nel campo pratico, e nel
campo dottrinale^ furono continuate rispettivamente ad Oxford ed a Edimburgo.
E’ troppo presto ancora (per stabilire
dei bilanci, per archiviare dei risultati
in qualche modo'definitivi; si può per
altro, fin d’ora, ricordare all'attivo del
Cojisigliq Ecumenico delle Missioni, che
ebbe le sue sedute, universali a Gerusa-,
lemme (1929) e Tambaran (1938), una
migliore ripartizione di certe attività e
campi missionari. E ricorderemo ancora, .in im più vasto campo la fondazione di un Istituto ecumenico di studi sociali, la fondazione di vari preziqsisjsimi
servizi ecumenici di ■ informaziohè, la
collaborazione interevanigelica che esce
dalla sfera deH’improvvisazione per
porsi su un piano di fraterna e,, non
spaventi la parola, organizzata collaborazione.
E’ chiaro che questi fatti non sono
che segni, ma la loro importanzà non
va sottovalutata; l’unione delle Chiese
o la loro sistemazione ’ih Federazioni
Nazionali, sono" oramai in più d’un paese delle benedette realtà. Il movimento
ecumenico (o sq preferite per la tradizione evangelica italiana: pancristiano)
è una realtà, che pone, alle Chiese, pi-qblemi di innegabile gravità, e sui quali
varrà la pena di soffermarsi. Ci.
Ulìi libro
...tlìl
E’ la casa un paradiso: lo abbiamo
tutti cantato, con convinzione, qualche
volta. E’ curioso però come i più'**'bel
canti ed i versi più sonanti possono
giocarci un cattivo tiirq ! Così infatti
cantiamo che la casa è un paradiso, e
pensiamo sotto rinfluenza della musica
e nel calore dell’entusiasmo, che il paradiso è una dimora di angioletti, una
dimora un po’ artificiale, come certe
vechie oleografie convenzioinali: tutte
colori vivaci. E siamo stupiti,, rientrando nelle nostre case, di aqcprgerci che i
colori sono grigi, e che gli angioletti sono diventati demonietti. Scomparsa la
musica, rimangono le parole, soltanto
parole e che pa»ole, qualche vòtÌaT; aiìzi
neppure più parole: mugolìi, sguardi
irritati; rentusiasmo se ne va, e rimane
l’interesse, l’abitudine, la sopportazione,
e magari l’incomprensione... Del paradiso son rimaste le nubi grigie, la pioggia, il rumore soldo del tuono; Dio non
c’è.
, Siamo perciò grati al pastore Enrico
Geymet che ha scritto il suo libro;. E’
la casa un paradiso: * ed ha riproposto
alla meditazione delle famiglie Valdesi
il problema fondamentale, la ragion
d’essere della famiglia valdese, facendoci sentire che la famiglia non è un
tema che si presti a variazioini più o
meno lirico-sentimentali, ma un argomento religioso di primaria importanza.
Sono quindici prediche, in tono piano,
persuasivo, in cui tutti gli aspetti
vengono studiati, tutte le difficoltà, prospettate nella luce del Vangelo.
Quindici prediche abbiamo detto. E
qualche lettore si stringerà subito nelle
spalle: « Ah ! già,, delle prediche », e
rimarrà meditabondo,. pensando a qualche squapcio di eloquenza secondo i
principi della retorica sacra. Ma egli
deve lasciare i suoi dubbi; Tautore non
si è preoccupato della tradizione oratoria; ha voluto parlare ai cuori schiettamente, semplicèmente, partendo dalla
Bibbia ed è appunto questo continuo
riferimento alla Parola di Dio la caratteristica della pubblicazione del pastore
Geymet. La parola di Dio, norma d.ellà
nostra vita: quante volte abbiamo ripe, tùto e ripetiamo quest’affermazione.
Nella realtà poi ci comportiamo come se
essa . non avesse nulla a che fare
nella nostra vita quotidiana...
Non è imo dei minori meriti di
questo libro il farci sentire la potenza rinnovatrice della Parola proprio in quel campo della nostra vita di
famiglia che noi consideriamo coh cura
gelosa, come il santuario del nostro io.
E cosi, dato il bando ad ogni teoricismo,
diremmo quasi, scendendo dal pulpito,
rauitore ha iniziato una fraterna con
/
3
, L'BCO DELLOC VA3^.VALDESI
41
versazione con ù parrocchiani delle nostre Valli, ai quali è particolaittiente
dedicato il libro, e con loro parla dai
' loro problejsM, pm intimi: la missione,
della famiglia, il matritìionio misto, l’infedeltà, il celibato, l’aiuto convenevole ,
ed altri ancora.
E; ci auguriamo che questa conversa- J
ziiHie possa essere ^ficace e benedetta;
che il libro, il quale si apre con -una co- t
raggiofea indagine sulla crisi della fami-. '
glia valdese, si possa considerare come j
una conclusione della campagna di ri- |
vendicàzione dei valori familiari che ha' i
avuto, luogo nelle nostre valli nel corso
di quest’anno ecclesiasttico, e ne prolunghi i benefici effetti in tutte le famiglie delle nostre parrocchie.
Il volume si presenta in attraente vei; i
ste tipografica arricchito di originali ^
illustrazioni. ' Lector."\xM
*E. Geymet: E’ la casa un paradisot,..
Arti Grafiche « L’Alpina », Torre Pollice - 1 voi, - pag. 192 - L. 9,
CONSOLATE, CONSOLATE...
Un regalo per Pasqua segnaliamo ai
nostri lettori.
Essi conoscono già il prezioso libricino della signora Alessandn^imi Rostagno
Trincherà *. Sanno cioè come esso, nato nel dolore e nella prova per. consolare, sia una armonica raccolta di brevi
passi biblici, uno per giorno; una parola
d’ordine, una luce sul sentiero. Quello
che forse non tutti sanno ancora è che
di questo libricino s’è fatto una^edizione
speciale ** che porta questo titolo: Una
luce sul sentiero: stampato su carta di
lusso, con pagine intercalate in bianco,
per annotazioni quotidiane, esso è destinato a diventare il dono di ogni anniversario. .Che cosa, offrire di più prezioso ad una persona amata, se non la perla di gram. prezzo ? Salutiamo con gioia
questo libro di pietà*che tanto bene ha
già fatto, e più ancora ne farà.
* Consolalte, consolate il mtio popolo, dibe il vostro Dio. Lìb. Ed. Claudiana”'L. 6.
** Luci sul sentiero. Lib. Ed. Claudiana
- L. 20.
Dhì [Mi lai [asilare dalla Ma
Per danni alle Chiese Valdesi:
Giulio Zavaritt, in occasione matrimonio L. -10.000 - Anonimia, per una
gioia ricevuta, 500 - Davide Bert, Villa
S. Maria, 100.
Per Cassa. Culto: '
Maria Ui Paolo, Aitino, 50.
Per Emerità:
Anita Cianferotti, Siena, 25 - Matteo
6; 3, 70.
Per Istituto Gould:
Anita Ciani erotti, Siena, 25.
Per Istituto di Vallècrosia':
Anita Cianferotti, Siena, 25 - Chiesa
di Pisa, 50 - Bert rag. Edoardo Biella, 10
- Griffini Rosa, Id. 50 - May prof. rag.
Giov-mni, Id., 10 -, Peraldo Bert Isabella, Id., 10 - Strambio Perside, Id, 10 L. S., Ivrea 150 - O. A., Id. 500,
Per Istituto di Firenze:
Anita Cianferotti, Siena, 25 - Chiesa
di Pisa", 5Ó - Peraldo Bert Isabella,
Biella, 10 - Strambio Perside,,Id., 10 Geymonat dott. Ernesto, Id.'50 - Bert
rag. Edoardo, Id. 10 - May prof. rag.
Giovanni, Id. 10 - Griffini Rosa, Id. 10
- Geymonat dott. Ernesto, Ivrea. 150 O. A., Id. 500.
Per Otfamotrofio di Pomaretto:
Boletti Kaetihe Kamprad, Biella 25- Francescoli Angela Stauffer, Id. 5.
Per Orfanotrofio di Torre Pelliùe: >
Tron Cesira, in memoria dei suoi cari Giosuè e Adele, 25 ' - Griffini Rosa,
Biella 10 - Bazzoli E. Girodo, Ivrea 35 Bonavita Ida Perinetto, Id. 20 - Buffa
Aldo, Id., 20 - Geymonat dott. Ernesto,
Biella 300 - Leuzinger Arthur, Id. 20
Martignene Emma, .Id. 10 - Romano
Maria Magliaia, Id, 20 - M. E., Id. 20 O. Y., Id. 20 - L. S., Id. 150 - O. A., Id.
500. ■
Per Diaconesse:
Tron Cesira in memoria dei suoi cari
Giosuè e Adele; 25 Bert, rag. Edoardo,
Biella 10 - Griffini Rosa, Id. 10 - May
prof. rag. Giovanni, Id„ 10 - Peraldo
Bert Isabella, Id, 10 - Strambio Perside
Id. 10 - Salvarani Maddalena Rivoir,
Ivrea 20 - O, A., Id. 500. ►
Per Rifuso Carlo Alberto:
'Trqji Cesira, in memoria dei suoi ca. ri Giosuè e Adele, 25 - Anita Cianfer
rotti, Siena 25 - Bert rag. Edoardo,
Biella’ 10 - Griffini Rosa, Id. 10 - May
prof. rag. Giovanni, Id. 10 - Peraldo
Bert Isabella, Id. 10 - Strambio Perside, Id. 10 - Bonavita Ida Perinetto, Iviea, 10 - Buffa Aldo, Id. 10 - Martignene Emma, Id. 10 - M. E., Id. 10 - O.
Y., Id. 10- 0. A., Id.' 500;
Per Ospedali:
Tron Cesira in memoria dei suoi cari Giosuè e Adele, 25.
Per Ospedale di Pomaretto:
Bert rag. cap. Edoardo, Biella, 10 Griffini Rosa, Id. 10 - May prof. rag.
Giovanni, Id. 10 - Peraldo Bert Isabella,
Id. 10 - Strambio Perside, Id. 10 - O.
A., Ivrea, 500.
Per Asilo di San Germano :
Bert rag. cap. Edoardo, Biella, 10
Griffini Ro.sa, Id. 10 - May prof. rag.
Giovanni, Id. 10 - Peraldo Bert Isabella,
Id. 10 - Strambio Perside, Id. 10 Bonavita Ida Perinetto, Ivrea, 10
Buffa Aldo,. Id. 10 - Martignene Emma,
Id lO - M. E., id. 10 - O. Y. Id. 10 O. A.; Id., 500. .
Per Asilo di Vittoria:^.
Bert rag. cap, Edoardo, Biella, 10
Griffini Rosa, Id. 10 - May prof. rag.
Giovanni Id. 10 - Peraldo Bert Isabella,
Id. 10 - Strambio Perside, Id. 10 - Bqnavita Ida Perinetto, Ivrea 10 - Martignene Èmma, Id. 10 - Buffa Aldo, Id.
10 - M. E., Id., 10 - O. Y. Id. 10 - O. A.
Id. 1000.
Per Asilo Italia:
Famiglia Cottone, Napoli, fiore in
riconoscenza aUa memoria della sorella
Giustina Capobianco, 25 - O. A., Ivrea,
500.
Per Asilo di San Gixwanni:
In memoria Prospero e Annetta Costabel, 100:
Fiori in memoria di Anita Turin:
Per l’Asilo d’infanzia di Tórre Pellice:
Alina Bernoulli L. 25,—
Per il Rifugio Re Carlo Alberto:
Alina Bernoulli L. 25,—
Lily Peyrot Eynard » 50,—
Per Orfanotrofio Valdese:
Alina Bernoulli L. 25,—
Per Ospedale Valdese:
Alina Bernoulli L. 25,—
Ida Maggiore » 50,—
Per il Collegio Valdese:
Mimi Tron L. 25.—
Per l’Asilo dei Vecchi di Lusema San
Giovanni:
Comitato di Cucito, Luserna
San Giovanni L. 285,—
Unione delle . Madri, Id. » 30,—
• CRON/IQ/r V/ILDC5E
INGROGNA (Serre)
Domenica 18 corrente nel corso del
nostro culto nel Tempio del Serre venivano confeimati i s^uenti catecumeni aventi compiuto il 4° anno: Agli Enrico, Bagnau; Benech Eglantina, Pradeltorno; Coisson Linetta, Serre; Coisr
son Maria, Serre; Fraschia Albertina,
Moutira; Gaydou Renato, Chot;. Odin
Nadina, Pranà; Rivoira Emilia, Rivoires; Rivoira Rinalda, Ciampas; Roman
Iris, Sarei. ,
SETTIHIMA DI RIMONCIA
(Terza Lista)., :
Chiese di:
.Trieste, L. 2.084,70 Aosta, 1.320 r
Verona, 1.350 - Brescia, 2.133 - San
òermano, 2° vers., 1.000 - Campobàsso,
3^ Guglionesi, 361 -, Carunchìo, 307 l^hiavi, 121,50 - Lentella, 122 - Blesi,
3.200 Sampieirdarena, 1.000 - Firenze,
1 Via Manzoni, 6.800 - Pachino, 440 ! Torino, 4° vers., 12.000 - Villàr Pellice,
I l® e 2® vers., 4.500 - Rorà, 1.50,2,80 Milano, 3° vers., 3.400 - Bergamo,
18.037 - Como, 3.710.
AHigUèri Valdesi:
Bounous-Gustavo, L. 17 - Cqllet Raimondo, 17 - Favat Stefano, 17 - Comba
Silvio, ^10 - Ciavia Silvio, 10 - Geymonat Giovanni, 10 - Ribet Aldo, 10 - Ri' bet Ferdinando, 10 - Besson Ermanno,
10 y Coisson Dino, 10 - ViglLelmo Guido,
I 10 *- Un militare valdese, 10.
i Officiali e Soldati Divisione Taurineme:
(Lista da pubblicare) L. 2.585. - Isolati Abruzzo, 175.
Il Signore accompagni con la Sua benedizione, e circondi costantemente con
Ijj Sua grazia questi cari giovani e conceda loro di essere fedeli alFimpegno
che hanno assunto di fronte a Lui ed
I alla Sua Chiesa- ■ e. a.
BOBBIO PELLICE
^ Nello spazio di pochi giorni abbiamo
aQcompagnato al cimitero le spoglie di
I Susanna Mcmdon deceduta alla CappelI la in età di 39 anni, Stefano Pontet deI cèduto al Podio in età di 71 anni, Gio^
! vanni Davide Pontet deceduto al Paiant
I in età di 77 anni.
Alle famiglie rinnoviamo l’espressione deUa ¡nostra simpatia,
'4— Domenica lì aprile le nostre tre
Unioni giovanili- concludevano le loro
attività con una ottima riunione ai Gam
^ pi'
' ^ ■ — I migliori auguri cristiani agli spoI I si Davide Artws e Maddalena Negrin,
uniti in matrimonio il 10 corrente.
■ R.
MASSELLO
Il 27 marzo ultimo scorso fu celebrato
11 matrimonio di Tron Luigi, di Salz
con Pons Ida, del Grangedidier.
Gli auguri; di una vita coniugaie, felice e benedetta accompagnano i cari
sposi che. si stabiliscono al Grosso Pas. set di Massello. >
—^ Il 31 dello stesso mese, dopo una
degenza di ben 17 mesi sopra un letto
di sofferenze, decèdeva, a Balziglia, Rostan Giulio, in età di 76 anni.
Esprimiamo alla famiglia la nostra
affettuosa simpatia. ,
— Al culto di venerdì Santo, .avrà
luogo, Dio volendo, la conferniazione di
otto catecumeni.
Li raccomandiamo alle preghiere di
tutta la Fratellanza. i
PINEROLO
Sabato 17 córrente si sono uniti in
matrimonio Guido Gay e Frida Forneron, figlia del prof; Enrico.
Ai giovani e felici sposi che andranno a stabilirsi a Sarre in Val d’Aosta,,
rinnoviamo l’augurio di lunga e felice
vita coniugale e di abbondanti benedizioni del Signore.
— Il culto della Domenica delle Palme è stato particolarmente solenfie e
commovente pel numero di fedeli che
gremivano letteralmente il tempio e
per rammissìone, quali membri effettivi della nostra Comunità, di 17 catecumeni di 4° anno.
Ad una giovinetta confenmanda venne amministrato il Santo Battesimo. Un
coro d’occasione venne eseguito dalla
nostra Corale sotto la direzione del
Maestro Vicino. ,
Catecumeni confermati: ArmandHugon Silvio, Balmàs Giulio, Gardiol
Walter, Gaydou Arturo, Odino Aldo,
Paschetto Alessandro, Roland Alberto,
Tron Gustavo.
Bessone Graziella, Giraud Èva, Godino EÌda, Marcilo Iva, Pasqal Lucìa' na, Pons Nella, Richard Delia, Rostan
Irma, Tron Enrica. •
POMARETTO ■
La dcjmenica delle Palme con. cerimonia, come al solito solenne e common
vente, sono'' stati confermati nell’alléàn- ,
Za del loro battesimo: Baret Adà, Ca-'
stagna Emilia, Castagna Ines, Chambon Elvììi, Coucourde Enrica, Lageard
Ada, Leger Melania, Costantino Ilmes,^
Morello ' Gilda, Tron Ida, Vola Nerina,
Baret Filiberto, Cpstabel Rinaldo, &oucourde Enzo, CSenr^e Ugo; Long Roberto, Pastre Arturo, Pons Abele, Ribet
Guido. '
La numerosa assemblea ha accolto
con gioia nell’ambito della Chiesa questi nuovi membri circondandoli delle
sue preghiere. La Corale ha contributo
alla edificazione di quella cerimonia
col. canto di un inno di circostanza.
Formuliamo i migliori auguri di fer
deità e dì prosperità nel Signore a tutti
questi nostri nuovi fratèlli.
—^ E’ stato amm.inistyato il sacramen- _
to del S. Battesimo al piccolo Pelissiero
Pietro Antonio di Giov. Battista e di
Durand Evelina (Vivian), venuto da
pochi giorni à rallegrare i suoi genitori.
Domandiamo ancora al Signore di voler benedire questo nuovo agnello del
suo gregge unitamente al papà ed alla
mamma.
— Il culto di Pasqua avrà luogo alle
ore 10 nel tempio è'sarà seguito dalla
celebrazione della S. Cena (calici individuali). La Corale vi prenderà parte
con resecuzione di un coro di circostanza.
— Esprimiamo la nòstra viva simpatia alla signora L dia Jàhier, moglie dell’anziano del Palaiset cui è pervenuta la
notizia della morte del cognato avvenuta improvvisamente a Marsiglia
(Francia) in età di 63 armi.
PRAMOLLO
Martedì 13 aprile abbiamo accompagnato alla sua estrema dimora terrena
la; spoglia mortale del nostro fratello in
fede Sappè Giovanni Daniele del quartiere dei Pellenchì. Aveva compiuto poche settimane or sono il suo 77° anno di
età; una breve malattia ha posto fine
alla sua esistenza quaggiù.
Ricordiamo con affetto la sua nobile
figura di credente convinto, di membro
zelante della sua Chiesa, di sposo e padre esemplare, e. di lavoratore indefesso.
Rinnoviamo alla vedova, ai figli, alla
figlia ed ai numerosi parenti l’espressi one della nostra viva e fraterna sim- ,
patia.
«Fattosi sera, Gesù disse: Passiamo
all’altra riva » (S. Marco 4: 35),
SAN GERMANO CHISONE
Domenica 11 corrente Long Silvio e
Menusan Aline di ViUa, hanno presentato al S. Battesimo il loro primogenito
Tullio. Che Dio concèda a questo baga“
bino e a quelli ché l’amano i tesori della
sùa grazia !
— La Società di Cucito che nell’inverno ha lavorato in silenzio per i bisognosi ed ha tenute le sue regolari riunioni quindicinali, ha celebrato venerdì
scorso la Sua seduta di chiusura. E’ stata colta 'quell’oocasione i>®r offrire un
modesto dono alla instancabile lettrice
della Società, la signorina Sofia Rostan.
— Ricordiamo che il culto di Pasqua
ha luogo alle ore 10 precise. La colletta
è destinata alla Borsa dei Poveri.
TORINO
II culto di Pasqua sarà celebrato, é
Dio piacendo, nel Tempio di Corso Oddone, alle ore 10 precise. Sarà celebrata
la S. Cena e avrà luogo la confermazione dei caitecuimenì: Carla Giacomelli,
FernaiKÌa Novarese, Vìncexiza Taccia,
Elia Nani, Emilio e Giulio Riva.
Altri catecumeni-della nostrn Comu-- ^
nità sono stati accolti per la conferma^
zione in Chiese sorelle: Adolfo Benec
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«hio, Marisa Maggiore e Roberto Malan-^
,a Torre Pollice, Alberto Cabella'a Rofà
e Ferruccio Beux.a San Gfermano Chi''
sone. Molti al+ri haiyio rinviata la loro
coniermazione al prossimo anno per poter curare maggiormente la loro preparazione, "^e è stata assai intralciata dai
recenti avvenimenti.
' ~ Nelle ultime settimane sono state
jvisitate le famiglie appartenenti alla nostra Comunità stabilite in Ciriè, Germagnano, Lanzo ^Torinese, San Germano
Chisone, Piccina, Nichelino ed .altre località negli immediati dintorni della
Città.
— Il 29 marzo si spegneva il signor
Carlo Dimier oriundo svizzero, e nel
pomeriggio del 31 marzo avevano luogo
i suoi funerali, nell’intimità dei familiari e degli amici, ,
Il 5. aprile, dopo breve malattia,
nell’ancor giovane età di 47 anni, lasciava questa vita il nostro fratello Egidio Gay grande invalido di guerra.
Ai funerali, svoltisi il 6 aprile, con
I’intervento delle rappresentanze dei
mutilati e dell’Associazione del pubblico impiego, fu proclamata la luminosa
promessa della vita eterna in Cristo.
Alle famiglie afflitte rinnoviamo regression© della nostra cristiaiia solidarietà.
torre pellice
Il 20 corrente è stato celebrato il matrimonio tra il dottor Giancarlo De Bettini e la agnorina Ada Bcnmous, studfflitessa in medicina.
La cerimonia si svolse nel tempio che
le amiche della sposa avevano adornato con sobrietà ma con gusto. Alla funzione religiosa, solenne nélla sua semplicità, assisteva gran numero di compagni di scuola degli sposi e di conoscenze delle due famiglie: più che dovere imposto dall’amicizia è un bisogno
del cuore di rallegrarsi con quelli che
sono nella gioia. Dettaglio che fu notato e favorevolmente commentato; la
sposa indossava il costume valdese e
come lei, le amiche e le signore invitate alle nozze: un matrimonio secondo la
tradizione valdese che sarebbe bene
diventasse generale, perchè, se non è
caso unico, nella nostra parrocchia non
si verifica spesso. Rinnoviamo agli sposi gli auguri <£ molte benedizioni nel
Signore con l’augurio speciale che siano strumenti Suoi sempr© più efficaci
nell’esercizio della vocazione alla quale Egli li ha chiamati in vista del servizio a prò del prossimo.
— All’età di 91 anni la signorina Costanza Melli Se n’è andata col Signore.
Con lai sparisce dalla scena di questo
mondo una credente sincera; ma stanca oramai e insofferente di im’esistenza
inattiva essa desiderava vivamente di
essere accolta là dove « saremo sempre
col Signore e lo serviremo giorno e
notte ». Dipartenze come quelle sono la
miglior prova della virtù, della fede
cristiana e un balsamo efficace nel dolore della separazione.
VILLAR PELLICE
Visite gradite.
La nostra assemblea domenicale delril aprile è stata allietata dalla presenza di 25 madri giunte cpraggiosamente a piedi da Luserna S. Giovanni
per vistare la loro unione consorella.
Nel .pomeriggio le due associazioni si
riunivano nuovamente in più ìntima ed
animata adunanza nei loro locali festosamente infiorati. I bei messaggi reciproci ed i canti hanno avuto il loro legittimo, caldo e dolce coronamento.
Alle care visitatrici ed alla loro presidente sig.ra M. Gaeta ancora un sentito arrivederci.
—E al culto del 18 aprile, domenica
delle Palme, la comunità è stata lietamente sorpresa di vedere salire in pulpito un caro figliuolo del Villar, il cand.
in Tèol. dott. Silvio Bardon che ci ha
dato con giovanile cristiano vigore una
buona predicazione di circostsnza.
íS^í.
S AI nostro càro^ amico; che la mattina
seguente ci ha lasciati in grigio-verde,
per raggiungere 'uria lontana destinazioiw,^ ancora il nostro più vivo’grazie
, per la suà collaborazione che ha per
noi un particolare significato di fraterna solidarietà.
V jjk ,
Dipartenza. ' '
'.Un lutto improvviso ha rattristato la
nostra comunità, con la dipartenza, dopo pochi giorni di violenta malattia,
della nostra sorella Caterina EUsa Garnier in Monnet, deceduta a Mottero venerdì scorso in età dì 62 anni. Donna
di energia e di buon senso non comuni,
e^a lascia xm gran ,vuoto nella numerosa f^iglia di cui era madre e nonna,
e l’esempio della più fiduciosa sottomissione, nel dolore, alle misteriose vie
di Dio.
Al marito, ai figli, fra cui il nostro
giovane artigliere alpino Odino, giunto
in provvidenziale licenza pochi giorni
prima di perdere la sua diletta mamma,
alle nuore, al genero, ai nipotini, ai
parenti tutti, ripetiamo la nostra profonda solidarietà nella prova.
Battesimi.
Martedì 13 aprile, all’ultima adunanza serale nel quartiere di Buffa, abbiamo avuto la gioia di presentare ai Signore, battezzandoli, due cari bimbi:
Nelly Maria e Silvio Renaìto Berton di
Giovanni e Maddalena Rivoira.
La grazia preveniente di Dio circondi
sempre questi teneri agnelli del gregge. j.
1^3
motori
' 'Ci
elettrici
.r-Jt«
I gerùtori di
Vanna Starna
riconoscenti per la jratema assistenza
prestata durante la malattia e per la
partecipazione alla manifestazione di
cordoglio tributata olla loro amata estinta, ringraziano tutti coloro che in qualsiasi-modo vi hanno preso parte ed 4«
modo particolare le famiglie Gay, Grgmaglia. Mantelli, Pasquet e Paschetto.
Le famiglie Sa/ppè e Jahier, commosse dal tributo di simpatia, ricevuto in occasione della dipartenza, del loro caro
GIOVANNI DANIELE SAPPE'
esprimono la loro vivp gratitudine a tutti coloro che hanno preso parte al loro
dolore, e in modo speciale al pastore signor Marauda e al dottore signor Cardon per le cure dell’anima e del corpo,
nonché ai numerosi amici e vicini che
sono, stati di valiiio aiuto e conforto durante la malattia del loro caro.
Il 17 aprle 1943 si è addormentata nel
Signore
Costanza Melli
all’età di anni 91
I parenti e la sig.na Costanza Jervis
esprimono la loro riconoscenza a tutti
coloro che hanno manifestata la loro
simpatia cristiana nella dolorosa circostanza, e specialmente al pastore sig.
Giulio Tron ed a Suor Rina Rosabrusin.
Torre Pellice, 19 aprile 1943.
LEZIONI di Francese - Inglese - Stenografìa Italiana (Sistema Gabelsberger
- Noe) — Coppieri, ¿2 - Torre Pellice.
In tempo di guerra tutti devonó
imparare a tacere. Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stabilimenti militari,
possono giungere all’orecchio
del nemico ed arrecare danni
incalcolabili. Nessuna ingenuità e nessuna indiscrezione^ Il
silenzio assoluto su aualsiasi
notizia di carattere militare è
un dovere di tutti gli italiani.
ERCOLE MARELLI & C. - S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16
Novità Libraria :
ATTILIO JALLA
La vita eroica
di _
Giosuè Gianavello
il. Capitano delle Valli Valdesi
Volume di pagg. 248 — Lire 12
Libreria Editrice Claudiana
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostah - Cappellatio Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime. '
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore ; Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel,
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore ; Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore ; Giulio Tron
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone.
- Pastori Elio E3mard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
Il DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa dì Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini.
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V doménica del mese
fda Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore; D. Forneron (ivi).
Carema: Da lvrea> seconda domenica.
Como: Chiesa: Vìa Rusconi,-9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chièsa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,.
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Ravera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa; Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9 Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da.
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del m esonda Ivrea),
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese*
. (da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da.
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Torrazzo Piemonte: Chiesa Valdese (da.
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia; Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 domenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Campobasso: Chiesa Valdese: Pastore
P. V, Panasicia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S, Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vinay (ivi).
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2. ■*'
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma). ' _
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi
3 - Pastore A. Ribe.t (ivi).
Lucca: Chiesa; Via G. Tassi, 18 (da Pisa). **
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piàni di Vallecrosia: Chiesa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).
Pisa: Chiesa: Via Derna, 15 - Pastore
AttiEo Arias - Via A. Vespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
■I iliìiriiirVifiiri lTfMÌl''l''ì'