1
í
ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESB
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI — Num. 47 ABBONAMENTI Í Eco: L. 1.300 per rintemo Eco e La ì,uce: L. 2.000 per l’interno Spedii, ahh. postale - 1 Grappo 1 TORRE PELUCF. 1» Dicembre 1961
Una copia Lira 3 0 1 L. 1.800 per l’estero L. 2.800 per l’estero Cambio d’indirizio Lira 5 0 1 ClaudiaDa Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Si sia svolgendo a Nuova Delhi
LA TERZA assemblea 6ENERALE
del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Il l•appl•BSBn^an^Q valtlasB, MadaraiBra Ermanna Rastan, rífarísoa
sull^lnlzia dai lavai*! da! ImZOO dalagaii g una tappa dì granda Impag*tanza è stato l'ingrasso noi C. E, G, dalla Chiosa Ortodossa Russa
Da alcuni giorni mi trovo nella capitale deirindia per rappresentare la
Chiesa Valdese alla terza Assemblea
del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Ho fatto il viaggio in aereo con il
Pastore Mario Sbafii, Presidente della
Chiesa Metodista d’Italia. All’aeroportt! di Ginevra abbiamo atteso per alcune ore un grosso apparecchio delrindia Air International, proveniente
da Londra; ed alle dieci di sera siamo partiti con più di 140 altri delegati
d: chiese ed organizzazioni ecumeni
che in viaggio verso New Delhi. L’aereo era al completo; accanto a me
c erano il Past. Benignus della « Société des Missions de Paris » e un Pastore sud-americano. Al di sopra delle
nubi, a più di 10.000 metri d’altezza,
Ih notte era serena; mezz’ora dopo la
partenza eravamo già su Genova e
verso runa e mezza di notte atterravatno a Beirut. Una breve fermata,
giusto il tempo di controllare i motori
e di prendere un rinfresco; poi, eccoci di nuovo gii uni accanto agli altri,
in volo sull’Arabia, sul golfo Persico,
verso il Pakistan e l’India del Nord.
Mereoledì, 15 novembre, a mezzogior
no, sorvolavamo l’aeroporto di New
Delhi dove il grosso aereo riusciva a
posarsi, sia pure piuttosto bruscamente; non ci pareva possibile d’essere
così lontani da Roma, immersi in un
mondo profondamente diverso dal nostro, che si preparava ad accogliere
per qualche tempo più di 1200 delegati
all’Assemblea Ecumenica delle Chiese.
Con l’arrivo a New Delhi, i due delegati italiani si sono separati e non
riescono più ad incontrarsi se non in
occasione delle sedute deH’Assemblea
nella grande sala del Vigyan Bahvan,
tecnicamente attrezzata per una vasta riunione come questa. L’albergo
che mi ospita insieme con altri delegati si trova nella parte antica della
città; la nuova Delhi, infatti, è di
data assai recente ed in pieno sviluppo edilizio. Il piano della città è stato tracciato j>er far di Nuova Delhi
una grande capitale: imponenti edifìci, vie ampie ed alberate, numerosi
parchi ricchi di vegetazione. Ma la
vecchia Delhi, che si raccoglie attorno alla più grande moschea dell’India ed a molti temph induisti, è un
tipico emporio orientale: strade affol
Ihi napHto delle iriunioni plenarie nella sala del Wigyan Bhavan; a destra il Presidente
della Chiesa Melodista d'Italia, Past. M. Sbaffi, e il Moderatore E. Rostan.
late e rumorose, colori a bizzeffe, vacche (l’animale sacro) che si inoltrano
in mezzo al traffico senza esser per
nulla disturbate, negozi di ogni sagoma e di ogni contenuto, uomini che
passano la notte sdraiati sui marciapiedi o sui gradini delle case. Qui si
toccano da vicino alcuni gravi problemi economici e sociali che caratterizzano l’India contemporanea: il continuo sviluppo demografico (più di 360
milioni di abitanti) in un paese dove
la disoccupazione e la miseria sono
ben visibili anche ad occhio superficiale; la mancanza di abitazioni civili, specialmente nelle campagne; la
denutrizione che lascia la sua terribile impronta su milioni di persone.
Questa constatazione non è un giudizio negativo sul popolo indiano, per
natura pacifico, ricco di tradizioni religiose e di una sapienza pratica di
cui gli occidentali avrebbero talvolta
bisogno ; è invece un motivo di riflessione per noi, abituati ad un notevole
benessere materiale e pur sempre insoddisfatti ed è anche uno stimolo
per le Chiese cristiane a potenziare
la loro solidarietà, nel nome di Cristo.
« :1< *
I^a terza Assemblea Ecumenica è
stata ufficialmente inaugurata domenica 19 .novembre con un culto al
quale hanno partecipato oltre ai 1200
delegati delle Chiese Protestanti e Ortodosse i numerosi invitati, i consiglieri, i rappresentanti della gioventù
ecumenica e della stampa di tutto il
mondo. In precedenza il Presidente
del Consiglio nazionale delle Chiese
cristiane dell’India, David G. Moses,
aveva inviato un saluto ai delegati a
nome delle Chiese dell’India, dicendo tra l’altro : «Vi salutiamo nel nome di Gesù Cristo nostro Signore. Vi
rivolgiamo il nostro benvenuto in questo paese ricco di tradizioni religiose,
dove molti uomini e donne hanno rinunziato ai troni ed alle dominazioni
per condurre la vita del mendicante
nella grande ricerca della Luce ineffabile. Il tema centrale della nostra
Assemblea, « Gesù Cristo, luce del
mondo », è particolarmente ben scel(segue in 4.a pag.)
3 DKEMIIBe 1961
Domenica
della
solidarietà
cristiana
Le Chiese delle Valli Valdesi sono
invitate, anche quest’anno, a dedicare una colletta domenicale in favore
degli Istituti di Assistenza.
Ogni raccomandazione è superflua :
i nostri amici sono numerosi e danno
continue prove della loro generosità.
Ci limitiamo pertanto a segnalare che
/a domenica della solidarietà cristiana
è stata fissata il 3 dicembre.
Desideriamo dare a quella giornata
un carattere particolare.
Abbiamo invitato, tramite i signori
pastori, tutte le parrocchie delle Valli
ad essere presenti, con una loro rappresentanza, ad una modesta cerimonia di inaugurazione dei restauri apportati ail'Asilo dei Vecchi di S. Germano Chisone nel corso di questi ultimi due anni.
Si è trattato, più che altro, di un’opera di revisione e di aggiornamento
dell’Istituto costruito secondo i criteri e la tecnica del secolo scorso.
Quelli che conoscevano il nostro
Novità nella nostra stampa periodica
(')
\)
Con il mese di gennaio la Tavola Valdese e il Comitato Permanente della Chiesa Metodista d’Italia decidono di lanciare un nuovo
periodico mensile comune: «PRESENZA EVANGELICA». Esso sarà
stampato a Firenze, a cura di un comitato di redazione paritetico di cui,
per parte Valdese, sono membri i Pastori Luigi Santini, Carlo Gay e
Pierluigi Jalla. Sarà diretto dal Pastore Sergio Carile.
E’ stato quindi necessario rivedere tutta la situazione della nostra
stampa periodica; e si è deciso, pur mantenendo le due testate distinte
de L’ECO DELLE VALLI VALDESI e de LA LUCE, di avere un
unico settimanale per tutta la Chiesa Valdese; questo al fine di evitare
doppioni, di alleviare il deficit e di riflesso di potenziare il giornale unificato; di favorire lo scambio di notizie e di problemi fra le chiese delle
Valli e quelle delle altre regioni.
Gli abbonati a questo nuovo settimanale unificato (L. 1.300 per
l’Italia, L. 1.800 per l’estero) lo riceveranno con la testata « Eco delle
Valli » se residenti nel I» distretto o fuori d’Italia, con la testata « La
Luce » se residenti in altre regioni italiane.
Siccome desideriamo potenziare le informazioni, almeno una volta
al mese il settimanale uscirà a 6 pagine. Dipenderà dalla regolarità e
dall’ampiezza di questo servizio d’informazione, nonché dalla rispondenza dei lettori, se si potrà avere più spesso un numero a 6 pagine. Tale
è comunque il nostro vivo augurio. La Tavola Valdese
Ci permettiamo di aggiungere alcune parole di conmento di comunicato
che precede. Il problema della nostra
stampa periodica è stato dibattuto da
anni. Si è avuto spesso l’impressione
che, pur desiderando un rinnovamento ed un unione potenziarne, le idee
fossero non solo divise ma un poco
oscure.
Perciò ci pare buona >— e auspichior
mo vivamente che sia così >— la decisione della Tavola Valdese e 'del Comitato Permanente della Chiesa Me
todista d’Italia. Non si poteva chiedere alla Chiesa Metodista di rinunciare
al proprio giornale interno (’’Voce
Metodista”) per fonderlo con un settimanale edito in comune con la Chiesa Valdese, mentre questa avrebbe
conservato il suo giornale interno. Ci
pare che risponda, se non alla lettera,
allo spirito di quanti hanno chiesto e
votato una stretta collaborazione interconfessionale nel campo della stampa periodica, il lancio di un nuovo
periodico (per ora mensile), edito in
c nune, e rivolto non sòltanto all’interno delle nostre Chiese ma — si
spera ■— all’esterno.
Questa decisione, \la inserire nei
quadro del deficit della nostra stampa periodica e di quei doppioni che
abbiamo spesso lamentato come un
lusso superfluo, ha comportato necessariamente la revisione della situazione de ’’L’ECO” e de ”LA LUCE”
che saranno unificati. Può dispiacere,
può sembrare una riduzione: in realtà, considera \io realisticamente le cose, i lettori che leggevano .solo
’’L’ECO” riceveranno (per lo stesso
prezzo, notate!) un giornale più ricco
che non si allontanerà dalle Valli nè
fisicamente nè quanto ad interessi: i
lettori abbonati alla sola ’’LUCE”
torneranno ad avere, come desideravano, un settimanale; coloro che erano
abbonati ai due giornali, risparmiando un poco sull’abbonamento, avranno un’informazione settimanale che
non sarà sensibilmente meno ricca di
quella finora avuta. Beninteso, il possibile aumento del numero delle pagine — desiderato e seriamente progettato — dipenderà dalla rispondenza che il settimanale troverà fra i lettori di tutte le nostre chiese, e fuori:
cioè molto da noi e molto da voi.
Una parola ancora quanto alle testate: proprio perchè sono entrambe
care, nè l’ima nè l’altra ha potuto esser sacrificata. £ l’attuale decisione di
precedere ad un’unica edizione con
due testate distinte è evidentemente
una decisione di compromesso che
non seni disierà molti. Sappiamo comunque che è in progetto una fusione di tali testate, a più o memo breve
scadenza... in mexio da non porre dolorose .scelte alla coscienza di tanti
affezionati lettori dei due giornali...
Per il momento chiediamo a tutti di
facili torci il con pito accettando la ripartizione territoriale (ECO alle Valli
e all’estero, LUCE nel resto d’Italia)
stabilita dalla Tavola; è inteso che noi
accetteremo il desiderio esplicito e irriducibile di ricevere il giornale con
uno testata piuttosto che con l’altra:
ma il nostro lavorò amministrativo
sarà molto facilitato se rindicazionc
verrà seguita: la considereremo comunque accettata nel caso che all'atto
del riabbonamento — o del nuovo abbonamento, e c’è margine! — non sia
specificato un desiderio diverso.
Attendiamo una pioggia di abbonamenti (Famministrazione dei g. ornali
è sempre un arido suolo al finir dall’anno...), anche con critiche e proteste! Ricordate, dunque, per L’ECO
come per LA LUCE, settimanali, lire
1.300 anrme per l’interno e lire 1.800
per l’estero: per il primo sul ccp
2/17557 (Torre Pellice), per la seconda sul ccp 2/21641 (Via Principe Tommaso 1, Torino), entrambi intestati càia Libreria Editrice Claudiana.
Il sempre vostro
ECO
Il « Villino Fede » dell’Asilo dei vecchi di San
Germano Chisone.
Asilo si renderanno facilmente conto
di quanto è stato fatto.
Per coloro che desiderano avere
dati precisi indicheremo sommariamente i lavori eseguiti:
— sostituzione del vecchio impianto
di riscaldamento con moderni centrali termiche a nafta;
— rifacimento dell’impianto d’illuminazione secondo la tecnica o>dierna;
-- collegamento delle camere con la
direzione e gli addetti alla sorveglianza mediante campanelli di tipo ospedaliero;
— trasformazione di due dormitori in
in 8 stanze a due letti arredate
con mobili funzionali;
— risanamento dell’infermeria;
— costruzione di un quartierino per
il personale;
— risistemazione delle camere del
« Villino Fede »;
— costruzione di servizi vari fin qui
quasi inesistenti.
Abbiamo ora un Istituto che, senza
scostarsi dalla nostra tradizionale semplicità, offre a 70 persone anziane, di
ambo i sessi, un soggiorno piacevole
e riposante.
La spesa sostenuta è stata di 8 milioni circa.
Abbiamo il piacere di comunicare
che alcuni amici, che non desiderano
essere nominati, ci hanno fornito circa la metà della somma occorrente.
Per l’altra metà facciamo affidamento sulla generosità cristiana delle nostre chiese.
Il programma dfHa giornata è stato fissato nel modo seguente:
Ore 14,30: riunione nel refettorio.
Parole di saluto del Presidente dell'Asilo e del sig. Sindaco di S. Germano Chisone.
Ore 15,15: visita all’esposizione
dei lavori preparati dai ricoverati.
Ore 16,15: Té offerto agli intervenuti.
Vi aspettiamo dunque tutti a San
Germano in (xcasione della domenica della solidarietà cristicma. La vostra presenza sarà per noi un prezioso incoraggiamento per proseguire
l’opera, non sempre facile, che ci attende.
per la CIOV
U. Bert, presidente
L’.izione elvetica « Pane per il prossimo » Ila registrato risultati soddisfacenti, appena alcune settimane dopo che
è stata lanciata. A fine settembre la Chiesa di Zurigo aveva già raccolto 292.000 franchi. Fra poco la campagna inizierà in alari cantoni.
2
pag. 2
L’ECO DEU£ VAILI VALDESI
N. 47 — 1® dicembre 1%1
PRIMA
ZI aJihOT
(ofìiioT )
Finche non Fahh
la
Luca IBs 4
ritrovata
i
Di un Dio che lascia che noi lo cerchiamo senza muovere un dito
per venirci incontro, senza preoccuparsi di quanti cercano come
a tastoni di dirigersi verso di Lui, la Bibbia non fa parola. Essa ci mostra
al suo posto un Padre che ha inviato il proprio Figlio per cercarci, così
come un pastore va in cerca di una delle sue pecore che, allontanatasi
dal gruppo delle compagne, ha smarrito la via.
Qualche volta il Padre ci può lasciare, per qualche tempo, « liberi
di fare la nostra vita » come il fìgliol prodigo della parabola.
Sol perchè più bello e più consapevole sia il nostro ritorno verso Colui
che non è stato semplicemente ad attenderci, ma è intervenuto in nostro
favore per mezzo di Cristo, il cercatore instancabile di quanti appartengono al Padre suo e vanno invece errando senza una vera meta.
Questo è il Signore che è venuto nel mondo perchè non poteva
tollerare di contemplare con un certo distacco le folle stanche ed abbattute che popolavano la terra, senza intervenire in loro
favore. Parlare del periodo di Avvento ed avere dinanzi agli occhi il
Cristo che percorre le nostre strade alla nostra ricerca è una stessa ed
unica cosa.
Siamo noi dei « giusti che non hanno bisogno di ravvedimento »?
per i quali il Signore possa in qualche modo stare tranquillo?
O non siamo piuttosto troppo comodamente installati nella giustizia
donataci da Cristo, ed appunto per questo bisognosi di riafferrare tutto
il magnifico senso del nostro ritrovamento da parte del Buon Pastore?
Se così è Tannuncio di Natale sta per giungere anche per noi e non
certo soltanto come un vago annuncio deU’amore di Dio e della auspicabile « buona volontà » degli uomini ma come il gioioso annuncio
del nostro ritrovamento da parte del Signore. Prepariamoci dunque
ad accogliere il nostro Signore nel raccoglimento e neH’allegrezza vera
che possono scaturire soltanto dal sentimento che il Signore cerca veramente la sua pecora « finché non l’abbia ritrovata ».
Giovanni Conte
^‘‘Beati voi che
perchè il
Poche settimane or sono, nella cattedrale, luterana di Uppsala, è avvenuto il servizio funebre di Dag Manimarskioetd, segretario generale delle
Nazioni Unite. La sua morte ci ripropone drammaticamente il problema
della sorte dell’uomo giusto in questo mondo : noi diciamo ; « povero
Hammarskioeld, che cosa gli è successo! » E, d’ora innanzi, lo chiameremo « il povero Hammarskioeld »,
come s’usa dire per i defunti, cioè
con un’espressione che indica compianto o commiserazione. Ma nel Vangelo la parola « povero » non è mai
pronunciata con tono di compianto;
Gesù, nel Sermone delle Beatitudini,
riserva invece il suo compianto ai
ricchi ed ai felici, mentre si rallegra
con i poveri, i disgraziati, gli scontenti. Se volessimo tradurre le beatitudini in forma libera e moderna, potremmo renderle così: « lo mi congratulo con voi che siete poveri, ma
elevo fin d’oggi un lamento lunebre
su voi che siete ricchi, perchè siete
terribilmente degni di compianto ».
(infatti la parola « beati » è, nel testo
originale, un’espressione di congratulazione, mentre la parola « guai » è
probabilmente tratta dai lamenti funebri del tempo).
« Io mi congratulo con voi, che sie
L’Inde accueille le inonde chrétien
Par le Métropolite Mar Thomaf l’un des six co-Présidents du Conseil Œcuménique
Le Conseil CEmménique des Eglises, en
lenani sa troisième Assemblée à NewDelhi, en Inde, rend visite à un pays de
ei'vilieation séeuJatre, à un pays qui a vu
naître et croître plusieurs religions du
inonde. C’est un pays dont les anciens sages, les Rishiis, priaient en ces lennes;
(I De l’irréel mène-moi vers le Réel, des
Ténèbres mène-iinoi vers la Lutnière, de
la Mort mène-moi vers l’Immortalité ».
Les fils et les filles de l’Inde ont tout sacrifié pour suivre le Réel et en voir l’accomplissement. C’est un pays où l’on est
allé jusqu’à abandonner des trônes pour
se mettre en quête de la Lumière et de la
Pa ix, où l’on a renonce au sceptre et à
J’épée pour la recherche de la vérité e! de
la non-violence. Par conséquent la pro(’lanxation que le Chriist est la Lumière du
Monde fera vibrer une corde sensible dans
Jic coeur des habitants de ce payis.
I/Eçlise implantée
par un des douze apôtres?
Le ohriistiianis'ine, en Inde« a longlemps
été considéré comme une plante étrangère
importée par les miissionnaîres occidentaux. Gela vient du fait que le monde extérieur, coupé de rinde d’un côté par des
montagnes et de l’autre par la mer, a ignoré pendant pluisieiirs siècles que l’Eglise
existait déjà en Inde du Sud à une date
très ancienne. La tradition relate pourtant
que Saint-Thomas y a implanté l’Eglise,
et l’iiistorien du VI® siècle, Co»mas, rapporte qu’il a vu des Eglises à Ceylan, Quilon et dans la province de Konkan au
courts de ses voyages, te qui laisse entendre qu’elles exiLSlaient longtemps avant lui.
Parmi les églises que Cosmas a vues au
courts de ses voyages, seules ont survécu
celles de Quüou sur la côte sud-est. Si le
déclin du chriisiianisme primitif peut être
attribué en partie aux invasions musulmanes, sa cause première est que l’Eglise
n’a pas exercé une influence sufïisaniiment
marquante par 1 effort iirdssionnaire ou par
d’autres activités de même nature.
Une chrétienté divisée...
De nos jours, nous n’avons pas à Malabar une Eglise unie comme à l’origine.
On trouvera plutôt aujourd’hui en Inde
du .Suf] cinq groupemenls religieux disliiwlB qui se réolamenl lous de traditions
anciennes: celui d’iictiimes comme Marsbnian cl Ward, qui eiiigagea d’autres missions à élicndre lenr action à l’Inde. En
envoyant en mission les équipes dont elles
dis]>o«aient dans leur pays, i-ees organisalious étrangères ont accompli leur tâche
efficacement: elles ont lancé avec enlbou.siasme des programmes scolaires, médicaux et sociaux. Leur contribution à l’essor de l’Inde est reconnue dans loul le
pays. Néanmoins, leur activité a également
contribué indirectement à la réapparition
des religions indigènes, dont les atlhérenl.s
rejettent la propagande religieuse des missionnaires.
Activité missionnaire
et indépendance
Si l’activité missioiiitaire n’a pas eu à
souffrir jusqu’à maintenant de l’iindépeii.
danec nationale, on peut s’attendre à ce
(fu’il n’en soit pas toujours ainsi. Il pourra on résulter une diminution du nombre
tie missionnaires étrangers se rendant en
Inde, et une réduction de l aide étrangère
aux Eglises qui n’ouit pas encore atteint
une i-omplète autonomie et ne sont pas
eapables de se subvenir et de s'implanter
par leurs jtropres iiioyen.s.
Retentissement prévu
de la réunion de New Delhi
Voilà doue dans quel rliinat le Conseil
CEcuménique se réunit à New-Delhi. L’Eglise indienne a invité le Conseil Œcuménique des Eglises à tenir là son Aisseuiblée et le gouvernement a assuré de sa
bienvenue les dirigeants spirituels qui .sont
ses hôtes.
La venue de cette -Assemblée moudiale
dans son pays eoriimuniquera eertainemenl
un élan eonsidérable à l’Eglise en Inde.
Bien qu’il y ait de nombreux obstacles à
surmonter, les discussions sur le thème
de rUnilé sont menées sérieusement en
Inde du Nord, en Inde du Sud et à Ceylaii. Il est certain que le Conseil (Ecuménique, avec ses 178 membres, donnera un
relief tout spécial à ces proipositious d’union.
L’aipipel à l’Unité se fera entendre aussi
dans d’autres sphères de la vie de l’Eglise. Par exemple, il y a des siècles que le
système des castes freine le développement
de la vie en Inde. Et, quoiqu’il soit maintenant légalement aboli, il est loin d’avoir
complètement disparu. Même l’Eglise n’esi
pas à l’abri des calamités de ce syslènue.
C’est pourquoi il faut espérer que ce rassemblement fraternel d’hommes de toutes
les nalions et de toutes eotileurs sera un
enseignemem et un exemple pour l’Eglise
indienne.
Le christianisme:
une religion occidentale
Dans beaucoup de milieux indiens subsiste aussi le sentiment que le christianisme
e.st une religion oecidenlale. Mais cette assemblée devrait aider les Eglises indiennes à prendre eonsoience de leur union
profonde avec les Eglise« d’autres pays.
Elle montrera aux eroj-ants de l’Inde qu’eu
Christ on ne distingue ni Orient ni Occident, car les trésors de noimbreuses civilisations Lui ont été offerts en liommage.
La présence des tradition« orientales contribuera, elle aussi, à dissiper certains de
ees malentendus, et l’assemblée ellc-mêaue
établira clairement que « iiouis ne représentons qu’une partie d’une l'ralernilé mon
diale qui doit fidélité
Maître Unique qu’elle
Lumière du Monde ».
et obéissance au
proclame être la
Œciiinénique des
Unité et mission
La fusion du Conseil
Eglises avec le Conseil misisionnaire International lors do celte session historique
revêtira une signification toute spéciale
pour l’Eglise en Inde. En effet, cet événement montrera au monde entier que la
prédication de l’Evangile doit toujours
être partie intégrante de la vie de l'Eglise
et ne .«aurait se contenter d’être un simple
à-côté.
L'Eglise doit romplir sa mission, qui
est d’apporter la lumière au monde en rendant léiinoignagc à son Seigneur, cnninie
le veut rEcrilure.
Ce que les Eglises
peuvent recevoir de l’Inde
En même temps, les Eglises du monde
peuvent tirer quelque leçon de l’esprit
de tolérance religieuse qui a inspiré le
peuple de l’Inde. Les lionunes d’église oceidentaux peuvent apprendre par eet exemple ce que c’est que de vivre ensemble et
d’apprendre l’un de l’autre. On peut relever que la formation de l’Eglise de l’Inde du Sud par la fusion de plusieurs confessions est sans exemple en Occident.
Malheureusement, l’esprit de eonciliation
et de cumpréhension qui a rendu une telle
fusion possible a en même temps donné
lieu en Inde, à beaucoup de religions synerétistes qui s’efforcent de réconcilier les
croyances contradictoireis pour le plus
grand danger de toutes. Le ehritstianisme
doit être pleinement conscient des dangers
que présente le syncrétisme.
Gandhi et ses disciples
De grands progrès sont accomplis en
Inde aujourd’hui en vue d’édifier un Etat
prospère, de résoudre les problèmes posés
par la pauvreté, le chômage et l’ignorance, et de répartir les terres et la fortune
sur une base plus équitable. Le Mahatma
Gandhi et Vinova Bbave sont de ceux qui
ont prouvé que l’évolution dans les coeurs
et la bonne volonté communicative font
plus que la force pour remédier aux misères sociales. Leur exemple est un défi
pour tous ('eux qui préféreraient recourir
aux armes. Et ils ne sont pas les seuls en
Inde à avoir démontré par leur vie qu’il
vaut mieux donner que recevoir.
Ce ne sont là que quelques-unes des leçons que l’Inde petit donner au monde à
l’heure où il s’unit dans une commune
recherche de la bonne volonté en vue de
la paix. C’est pourquoi l’Eglise en Inde
prie pour que l’Aissemblée du Conseil oecuménique des Eglises qui se tient sur
son territoire puisse être une occasion de
prendre une coniseience nouvelle de la signification du don de soi de Notre Seigneur, Lumière du Monde.
Julumon Mar Thoma
Métropolite de l’Eglise syrienne
de Malabar
siete poveri
Regno di Dio è vostro
Sermone sul testo: Luca 6: 20-38 - Nota: inutile leggere questo sermone senza leggere il testo
te poveri, perchè il Regno di Dio è
vostro : Matteo afferma che beati sono i « poveri in ispirilo » ma Luca
parla di poveri tout court. Questa versione del detto di Gesù corrisponde
ad una scelta proletaria che attraversa tutto l’evangelo secondo Luca; in
nessun altro testo è messa talmente
in rilievo la relazione tra Gesù e le
persone che sono, economicamente o
moralmente, dei proletari : è Luca
che ci parla della nascita di Gesù in
mezzo ai pastori, è Luca che meglio
ci descrive l’opera di Gesù a favore
dei disprezzati della società: è Luca
che ci riferisce le parabole del Buon
Samaritano, del ricco stolto, della pecora perduta, della dramma smarrita, del figliol prodigo, del ricco e di
Lazzaro: tutte parabole in cui è descritta l’opera di Dio verso i disprezzati della società ebraica del tempo,
o in cui addirittura costoro sono dati
come esempio agli altri. Infine, è Luca
che narra la conversione del bandito
sulla croce.
Questa insistenza ha un motivo: l’evangelo paolino di Luca è stato scritto in vista della missione tra il proletariato urbano dell’impero : a questa gente, con la sua scelta di episodi
e di parabole. Luca vuol dire: « beati voi, perchè a voi il Regno giunge.
in forma di predicazione e di presenza vivente di Cristo ».
Mentre le classi superiori della società romana continuano la loro marcia cieca in una civiltà crollata. Paolo
e<d i suoi collaboratori stanno toccando forze nuove, destinate ad una formidabile emersione. 1 Romani proseguono la loro filosofia, estendono l’impero a vuoto, elaborano il giure; ma
Sotto questa levigata superficie un
mondo nuovo sta germinando: cresciuto. si scrollerà di dosso il vecchio
vestito deirimpero e creerà una nuova civiltà, tappa provvisoria ma necessaria del cammino verso il Regno.
Così, ad esempio, mentre gli intellettuali di Atene, colgono in Paolo
solo l’elemento esotico, e lo bruciano
con la loro critica caustica e disim.pegnata, i sottoproletari di Corinto colgono in lui il messaggio rivoluzionario, e costituiscono presto uno dei capisaldi della nuova comunità emergente dai sottofondi romani.
Dunque: beati i proletari romani,
a cui revangelo è giunto. E beati ancora oggi i poveri, perchè meglio di
chiunque altro, e più efficacemente di
chiunque altro possono ricevere l’E
vangelo del Regno.
Ma tra la povertà e la fede, o reiezione, non c’è rapporto meccanico
di causa ed effetto (come non c’è rapporto giuridico di prestazione e ricompensa). Semplicemente, Tesser poveri è una condizione fortunata, perchè impedisce di installarsi neli’ordìne presente e di considerarlo valido.
Il diseredato, che vive sotto la spinta
costante a superare l’ordine presente,
è aperto a comprendere l’annunzio
evangelico, secondo il quale ogni ordine presente è da superare, in una
lunga catena di superamenti, che sfocieranno ne! salto del Regno.
Il Paradosso del Regno che si contrappone all’ordine intramontano, autosufficiente e finito, può essere compreso meglio dalle vittime del presente ordine: perciò il.paradosso del Regno si esprime nel paradosso del
« beati i poveri » : ma paradosso deve rimanere, e non condurre alla preferenza per le situazioni inferiori, o
3~10 dicembre 1961
Settimana del libro
La Libreria Editrice Claudiana segnala la sua « Settimana del Libro »
che, quest'anno, è leggermente ritardata a causa dello svolgersi a Milano della Mostra Internazionale del libro. Conformemente alle finalità della Casa, questa Settimana tende alla
diffusione del libro evangelico quale
strumento di testimonianza, edificazione e cultura.
Offriamo dunque queste eccezio
nali condizioni di vendita ( le richieste che porteranno il timbro postale
oltre rii, saranno evase alle normali
condizioni di diffusione):
1 ) Ai singoli acquirenti è offerto
lo sconto del 20%.
2) Alle Chiese (invitate caldamente a collaborare a questa diffusione )
lo sconto del 40%.
E' a disposizione il catalogo aggiornato delle nostre pubblicazioni.
La Claudiana — questa vecchia Casa cara ad ogni valdese — è lieta di
poter offrire tali facilitazioni e ringrazia per le risposte che esse otterranno.
Indirizzare le richieste per le Valli
Valdesi a : Claudiana, Torre Pellice
( Torino ) ; per le altre regioni a :
Claudiana, Via Principe Tomaso, 1 Torino.
negative, che si riscontrano alTinterno del presente ordine: esso non deve obicttivarsi in una religione mortificatrice, negatrice della vita e della
g'oia (sia nel senso delTascesi cattolica, sia nel senso della vita intramondana, ma con restrizioni, propria del
protestantesimo borghese). Sotto questo punto di vista, noi siamo vittime
ereditarie della lotta di Agostino contro il morboso culto della vita proprio del paganesimo romano, e della
lotta contro il paganesimo rinascimentale o e'isabettiano, corfdotta dal
puritanesimo calvinista.
Ma questo paradosso deve essere
presente alla coscienza, e stabilire, al
livello delTazione pratica, una feconda tensione tra l'ordine del Regno,
nel quale viviamo, e l’ordine presente, attraverso il quale ci apriamo la
strada :
per demolire (v. 24-26), cioè per
sottoporre a critica un ordine fondato sui rapporti di forza (o di possesso, che è lo stesso);
e per instaurare, lungo il cammino,
frammenti del nuovo ordine, fondati
su rapporti di dono (ovvero di amore) (v. 27-38): rapporti in cui l’altro
è considerato come fine, e non più
come mezzo; in cui ciò che succede
tra noi e un altro è importante secondo quel che significa per l’altro, e ciò
determina la decisione (prestito, guancia, preghiera).
Ma questo è quasi impossibile, direte; certo. E’ per ciò che Gesù si felicita con quelli la cui condizione
rende possibile questo orientamento:
le persone non appesantite dalla prosperità, dalla mancanza di pungoli,
dal consenso dell’opinione.
Se parlasse oggi, Gesù si congratulerebbe, ad esempio, con un insegnante delle scuole della repubblica italiana : è uno che riceve poca paga, e che
perciò ha molte possibilità di dare,
fuori proporzione del suo stipendio e
delle sue soddisfazioni. Un insegnante, di solito, è una persona che viene
compianta, dato che nel presente ordine si misura tutto coi livelli salariali
e di prosperità. Invece è una persona
che vive in una situazione particolarmente favorevole : congratuliamoci
con lei. Nel nostro cammino di uomini verso il Regno, beato l’insegnante
a 40.000 lire al mese.
Oppure: beato Dag Hammarskioeld, morto prematuramente, probabilmente assassinato, vituperato dai
rossi e dai neri, e (non; ma) facitore
di pace,
che non ha scelto la dolce vita del
Welfare State svedese, ma con luterana serietà ha seguito la sua vocazione laica là dove essa lo portava :
a un brutto rogo nella giungla? no,
al compimento di un’opera degna di
un cristiano. Egli è morto come il
beato del Vangelo.
D’altra parte, oggi, il Signore compiange quelli che hanno la disgraziala menomazione di vivere ricchi, lieti
e noti: non servono agli uomini, e
Dio non sa che barrene.
E, dopo aver congratulato e compianto, Gesù invita a passare all'azione: è possibile fare queste cose, anche se non in misura totale: Dio sa
che noi daremo in misura timida e
ridotta, ma è pronto a restituirci « in
misura pigiata, scossa, traboccante »
(v. 38): il premio (v. 35), che è incontro con Dio, non è salario contrattuale, ma promessa di gioia : come il rivedere una persona amata non è il salario dei meriti acquistati nello scriverle e nel lavorare per lei, ma incontro di gioia, in cui si capisce che il
tempo non è passato invano, e che
queste esperienze saranno prezio.se
per un vasto avvenire.
Solo .le crediamo in questa prospettiva di gioia il Sermone delle beatitudini diventa attuabile: perchè se ci
crediamo il Signore lo attua con noi.
e colma le nostre misure perpetuamente mancanti.
Se non ci crediamo, ascoltiamo il
lamento funebre che il Signore pronunzia su di noi; in questo «guai»
può esserci per taluno di noi quella
.scossa .salutare che da anni aspettiamo. GIORGIO BOUCHARD
3
7
lo dicembre 1961 —^N. 47
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
Anche alla IV Mostra Internazionale del Libro
Setta il tuo pane sulle acque.
Si i>resenlano i libri, si informa, si confrontano le posizioni, allo «tand della Claudiana.
Molte migliaia di persone sono passate per le sale di Palazzo Reale, a
Milano, dov’era allestita la IV Mostra internazionale del Libro (18-27
novembre). La visita, pur rapida, del
Capo dello Stato, Giovanni Gronchi,
ha indicato come essa non solo si sia
ormai bene affermata, ma rappresenti una manifestazione di vasta portata nazionale e internazionale, anche
se non ha ancora raggiunto quelle di
più antica tradizione come a Franco
forte e Amburgo.
Ed è un fatto rallegrante, in questo
nostro tempo che non a torto si giudica spesso superficiale e incolto, no
tare com’è pur sempre grande il numero, fra gii anziani e fra i giovani,
di coloro che hanno ancora la passione del libro. Quante meraviglie, sparse per gii «stand» delle varie Case
editrici! accanto ai lussuosi libri d’arte, le più umili collane che mettono a
portata di tutti i tesori della letteratura mondiale passata e presente, in
ogni campo.
Lo « stand » della nostra Claudiana
si presentava certo umilmente accanto a colossi cerne Mondadori, la UTET,
Bompiani, e a tante altre case minori ma pur sempre assai più consistenti della nostra. Tuttavia lo sforzo dello scorso anno è stato proseguito ed
ampliato: avevamo quest’anno un inlero «stand», il che ci ha permesso
di esporre un maggior numero di libri, mettendo in rilievo le novità 1961.
Il flusso dei visitatori ha spesso appeira lambito la nostra esposizione.
Tuttavia sono stati distribuiti quasi
2.00Ü cataloghi o estratti di catalogo,
ed a coloro che si soffermavano sono
stato offerte copie delle nostre pubblicazioni. Al riguardo, la Claudiana
sente profonda riconoscenza per l’ing.
Cesare Piccoli, della Chies.a Valdese di
Milano, che non soltanto si è generosamente acccllato le spese — considerevoli — deH’afHtto dello stand, ma
ha pure acquistato un forte numero
dj copie delle due « novità » della Piccola Collana Moderna, in modo che
le potessimo distribuire più a cuor
leggero; inoltre egli è stato spesso allo stand, presentando con convinta
passione e simpatica vivacità le nostre
pubblicazioni e il mondo evangelico.
Viva gratitudine va pure al Consiglio
di Chiesa di Milano, che ha sostenuto
tutte le spese d’installazione (illuminazicne, ecc.) dello «stand», come pu
OFFERTE
dì lavoro
GENITORI
dovendo avviare al
lavoro le vostre figliole, ricordate, prima di prendere
una decisione, che l’Ospedale Valdese
di Torino assume delle giovani da 17
anni in su per avviarle alla professione di infermiere. Ad esse è assicurato subito un buon salario, vitto e alleggio, tutte le previdenze assicurative e la possibilità di passare a casa
loro almeno un giorno alla settimana; dopo un periodo di prova se hanno un diploma di scuola media vengono iscritte ad una Scuola professionale dove in due anni ottengono il
diploma di infermiera professionale
mentre se hanno la licenza di V» elementare vengono iscritte al corso della Croce Rossa a Torino che in un
anno rilascia il certificato di abilitazione a infermiera. Sia con l’uno che
con l’altro di questi titoli esse avranno assicurato un lavoro indipendente,
ben retribuito e con possibilità di ottime sistemazioni e vicino a casa loro.
Confrontate questa possibilità con
quello che è il lavoro e la retribuzione
in una fabbrica e per quanto riguarda il lavoro all’estero leggete nei grandi quotidiani qual’è il rovescio della
bella medaglia che ci viene offerta.
c. p.
re a vari membri della Chiesa di Milano che con il Pastore A. Ribet ed il
Cand. B. Rcstagno, hanno dato la fattiva collaborazione della loro presenza (l’orario d’apertura era di 10 ore
quetidiane, e di 14 ore e mezza le domeniche) e testimonianza, in partico
lare alla Sig.na Alba Pace che ha seguito tutta la durata della Mostra.
Molte centinaia di persone hanno
; quindi portato a casa una pubblicazione che potrà rappresentare per loro
uno spiraglio su di un modo di considerare la Chiesa e di vivere la fede
ignoto o quasi. Molti sono stati quelli
ohe hanno chiesto informazioni e chiarimenti; talvolta si sono avviate lunghe conversazioni e discussioni; qual
cuno è passato via storcendo la bocca o ha lasciato ricadere il libro scoperto senza imprimatur (ma abbiamo
sempre detto chiaramente chi eravamo), tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo sentito assente ogni ostilità, e anzi per lo piu
c’è stato interesse e simpatia; parecchi rappr^entanti del clero cattolico
si sono soffermati, e la discussione s’
è avviata in particolare sulla base del
volumetto « Gesù Cristo, luce del mondo », introduttivo alla Assemblea ecumenica di Nuova Delhi : talvolta l’informazione a nostro riguardo era no
tevolmente precisa e amichevole.
Ma cos’è stato, dunque: un’esposizione di pubblicazioni o una campagna d’evangelizzazione? La natura
stessa delle nostre pubblicazioni vieta di fare una netta distinzic ne, e co
me negli « stand » attigui si presentava con passione l’arte lombarda o
le attualità Laterza o pubblicaponi
infantili e pedagogiche, così abbiamo
presentato quello che è per noi — e
per tutti — la perla di gran prezzo.
Ma la presenza, quanto mai umile c
dimessa, in mezzo a questo grande
mondo deH’editoria, ha stimolato noi
pure a prendere sempre più sul serio
la nostra funzione, ad adempierla in
modo sempre più moderno e presentabile al gran pubblico, ad inserirci
veramente in questo orizzonte nazionale. Ci sono state chieste varie opera (ad es. traduzioni di Karl Barth)
che possano decisamente andare oltre 1’« uso interno » delle nostre comunità. Un’alternativa alla visione cattolica possiamo darla noi soltanto : se
no si assiste alla ripubblicazione del
San Paolo di Renan ( ! ) o del Lutero
di Buonaiuti, mentre tutto il fiorire
di studi di sociologia religiosa e della
chiesa rischia di non essere controbilanciato da una presentazione evangelica della vita e del pensiero di una
chiesa che confidi nell’attualità della
Parola — della Scrittura e dello Spirito Santo. Gino Conte
Le Unioni Femminili delle Valli
riunite a convegno a Pinerolo
La validità delle organizzazioni femniimli alle Valli è stata rieonoociuta da un
buon gruppo di « responsabili » riunite a
Convegno domenica 19 lorr. per vagliare,
in un sereno e amichevole scambio di vedute, la situazione delle Unioni locali,
la loro utilità per le stesse fretjuentatrici
di esse, per la Chiesa, per la .società in gènere.
11 Comitato Nazionale aveva preparato
un qnistionario per incanalare tale esame
verso alcuni punti particolarmente importanti ed attuali. Con io studio hiblico introduttivo, la Sigj-a Delia Bert Ita riafferntato la ragion d’essere delle Unioni femminili che debbono poter dire in ogni occasione: Oro e argento non ne ho, ma
quello die ho te lo do...
Sotto qualunque nome le Unioni siano
.sorte e cerchino oggi di portare il loro
contributo al servizio cristiano, si è rii-onosciuto unanimemente che esse non hanno esaurito il loro compito, ma che rappresentano per molte donne, vecchie o
giovani, un ambiente sereno e fraterno,
un’opportunità di collaborare, sia pure con
deboli forze, alla vita della comunità, di
avere contatti con altri gruppi in occasione di visite scambievoli o di incontri più
vasti, di riai-quistarc fiducia nella propria
missione di doline cristiane. Beninteso la
Unione rappresenta uno dei mezzi (he
spinge ed aiuta ad operare per la Chiesa
o per gli altri, ma non è l’unico mezzo :
non tutte sentono il bisogno di quel centro propulsore, c’è chi agisce altrettanto
utilmente aU'infuor! del circolo in cui noi
ci moviamo c che può apparire ad alcune
come un cin-olo chiuso c che limiti, in
certo modo, le iniziative spontanee; perciò non si deve affermare che chi non passa attraverso l’Unione femminile si può
coiksiderare ai margini della vita della co
munita, così come non si deve essere sioraggiate se le vie di attività finora seguite
sono a volte giudicate inadeguate ai tempi: è giusto di rimeditare le proprie posizioni, di guardare con interesse a quanto
altri tentano per penetrare maggiormente
e più a fondo nella società in cui viviamo,
onde rianimare il proprio zelo, riacquista
re coraggio e fiducia nonché poesibilità
comunicative.
Riferendosi al numero relativamente
piccolo di unioniste nelle varie nostre eomunità, l’indagine non poteva non soffermarsi su l’altro grave problema attuale,
delle donne che lavorano fuori delTambito della famiglia e deU’impoosibilità, in
molti casi, di trovare quell’ora necessaria
per incontrarsi e ritemprare lo spirito in
(-omunione fraterna. Forse a quello stato
di cose si può attribuire, almeno in parte,
l’apparente indifferenza specialmente tra
le giovani, verso i problemi della Chiesa
stessa, ed a cui non è semplice ovviare,
sia pure rimeditando e considerando il
problema sotto tutti i suoi aspetti, negativi per lo più, ma positivi in certe situazioni speciali.
Non sarà mai tempo perso, quindi, impegnarsi più a fondo da parte di chi ha
afferrato e accettato lo spirito informatore
delle Unioni e desidera far partecipi altre
del dono ricevuto. Elda Gay Balmas
Dans le Tessin
La cfltDmuDanté évangélique
de (liiiasso-Mendrisio
A la fin de ce 1961 nous remercions Dieu
de nous avoir permis d’organiser cette petite communauté évangélique de ChiassoMendrisio. La plus petite des trois églises
de langue italienne du Tessin. Nous avons
eu 5 oon-firmations et nous sonunes 60, 20
enfants et jeunes suivent les cours d’instrui'lion religieuse, en comptant les enfants nous arrivons à 97 et petit à petit
nous augmentons. Une miion chrétienne
des jeunes a été organisée et nous avons
eu la première fête-vente pour les besoins
de l’Eglise. L’enseignement religieux est
donné au Gymnase de Mendrisio et à l’école de Chiasso, comme dans des familles
qui sont éloignées des centres. Les cathéeumènes qui se préparent pour la confirmation eu 1962 sont six. G. Rivoir
Per le Unioni
(ma sono buoni
Giovanili
per tutti)
Come già è stato annunziato su questo"
giornale, sono usciti due nuovi quaderni,"
quest'anno, perfettamente in tempo per
essere utilizzati dalle nostre unioni fin dal
giorno della loro apertura.
GEREMIA
Il primo dei quaderni, curato da Sergio
Rostagno, apre la serie degli .studi sui
« Grandi Profeti ». Il metodo adottato nella trattazione vuole essere tale che il com'ito di quelli che useranno il quaderno
sia facilitato al massimo, perchè, più che
una vera e propria esposizione, si ha, per
ogni studio, uno schema di lavoro in comune: .si Ila la parte di quello ohe dirige
la discussione attorno al brani più significativi del Profeta, le probabili domande
di quelli che compongono il gruppo di
studio e l’abbozzo delle risposte.
Naturalmente questo non esclude che il
quaderno po.ssa essere letto con profitto
anche da singoli, ma è vivamente da consigliare il metodo proposto, perchè può
e.ssere un valido contributo per un superamento dello studio come conferenza più
o meno noiosa di un tizio seguita più o
meno distrattamente da un’assemblea più
o meno ridotta. E’ necessario impostare
un dialogo; e un dialogo che non sia solo
finto, cioè in cui le domande siano fatte
per il puro gusto di veder che cosa gli interrogati sanno tirar fuori, da uno che ha
già in partenza la risposta giusta, e che le
fa solo per questo; ma un dialogo di ricerca e di discussione in comune: un dialogo in cui le domande siano fatte senza
che si sappia la risposta in precedenzaPerciò gli schemi del quaderno non sono
sacri: possono anche non essere rispettati:
valgono .solo come esemplificazione.
Quanto al contenuto, non è il caso di
farne qui il riassunto; basti dire che gli
studi si articolano essenzialmente su due
problemi: Geremia ed il suo tempo e Geremia ed il nostro tempo. Non è, dunque,
trascurato nè l’aspetto, diciamo così, filologico, o addirittura archeologico, nè quello vitale del libro di Geremia; perciò, il
lavoro, mentre è scientificamente .serio,
non è nè arido nè astratto, perchè inserisce il messaggio del profeta nella problematica del nostro mondo di oggi.
LA LO'TTA POLITICA IN ITAUA
n secondo quaderno, di Giorgio Rocliat, che continua la serie sui problemi di
vita italiana, di cui il primo trattava della
questione meridionale, ha forse il vantaggio sul primo, ai fini di suscitare una discussione, di avere come argomento un
problema appassionatamente dibattuto quasi ovunque: non c’è nessuno che non senta
il bisogno di interloquire in una discussione jiolitica, magari col preambolo « Io
non mi interesso, o non mi intendo, o non
sono al corrente della politica, ma mi pare
ecc », il ohe è di secondaria importanza.
Perciò non era necessario, per questo argomento, di avere degli esempi di dialogo, come, purtroppo, per il primo. E’ evidente che le discussioni sorgeranno spontanee. Non manca, tuttavia, alla fine di
ogni studio, uno serie di domande.
Il quaderno esamina il programma^ dei
principali partiti che conducono la lotta
politica in Italia, ajppunto, cercando, per
quanto è compatibile con l’oggettività —
che, come traspare dagli studi, per quanto l’autore lo neghi, egli si è posto conu'
fine nello studio delTargomento — di darne
una valutazione critiiu in base ad un criterio sociale e cristiano, nella misura in
cui è possibile veder chiaramente gli elementi cristiani che entrano neUa politica.
Oltre allo .studio vero e proprio dei par
tili, ir. tre capitoli: i due primi e il sesto, l’autore dà un rapido quadro del terreno sul quale si svolge la lotta po-litica,
e dei mezzi di cui può valersi: aspetti,
questi, .spe.siso trascurati nelle discussioni
((olite.
11 vocabolarietto che chiude il quaderno, come già il primo della serie, è un valido aiuto per quelli che non sono abituati
ai termini tecnici usati negli .studi (e sono
i più!).
Concludendo raocomandiaitno caldamente
i quaderni a tutte le unioni che ancora ne
sono iprovvìste, nonché ai singoli giovani
e non più tanto giovani, perchè pongono
sinleiicamente sotto gli occhi materiale
difficilmente reperibile, almeno per la
maggior parte di noi, con.sentendo di avere una visione chiara di alcuni dei più
assillanti problemi del nostro tempo.
c. t.
Dieci modi buoni
1. Andate al culto solo quando vi .sentile: altrimenti sarebbe da ipocriti.
2. La sera siete stanchi; non andate alle riunioni.
3. Quando vi sposate cessate ogni attività in cliiesa : non avete tempo.
E comprate la TV.
4. Non mandate i vostri bambini alla .scuola domenicale: hanno già
tanto da studiare.
5. Non accettate nessun incarico:
lete mettervi in vista.
la gente potrebbe pensare che vo
6. Se un fratello agisce male, non perdonatelo: sareste dei deboli.
7. Se vi si racconta qualcosa di cattivo, criticate con virtuosa indignazione: avrete sempre tempo di accertare se è vero. Dopotutto, non
c’è fumo senza fuoco.
8. Lottate contro ogni novità: bi.sogna difendere le tradizioni.
9. Se avete delle buone idee, tenetevele: la vita è lunga,, e c’è senipre tempo.
10. Non mettetevi a Lavorare nella chiesa finché non abbia dato segni
di vero rinnovamento. Per ora non avete tempo da perdere: il
vostro compito è un altro: criticare, criticare, CRITICARE !
(riportato dal bollettino ¡i.arroccbiale di Valdoland)
Il II Distretto della
e revangelismo
Chiesa Valdese
piemontese
Si è tenuto recentemente a Torino
un duplice colloquio pastorale: quello
dei pastori valdesi del II" distretto, e
quello interdenominazionale dei pastori metodisti, battisti e valdesi del
Piemonte.
Dopo aver constatato con gioia il
successo delle celebrazioni dei cento
anni di presenza evangelica ad Ivrea,
si sono fatti un pK)’ di piani per l’avvenire.
Anzitutto, nel campo valdese del II"
distretto, si è decisa una serie di scambi di pulpito, uno dei quali è già avvenuto : il 12 novembre il past. Miscia
è stato a Sampierdarena ; il 3 dicembre il past. Nisbet sarà a Sanremo e
il past. Gino Conte a Biella e Ivrea,
il lo dicembre il past. Aldo Sbafiì sarà a Torino (Corso Vittorio) e il past.
Ayassot a Genova e a Nervi; il 24
dicembre il past. Aldo Sballi sarà a
Sampierdarena e il past. Nisbet a Ge
nova. Degli ulteriori scambi decisi daremo notizia più avanti.
In secondo luogo, sul piano interdenominazionale, è stato confermato il
progettato convegno dei Consigli delle Chiese evangeliche del Piemonte
(se l’invito non è esteso a quelli li
guri, è perchè regionalmente vi sono
già altri progetti), che si terrà a Torino, nella Chiesa Evangelica Battista
di Via Passalacqua, con inizio alle
ore 10.
Dopo un culto di apertura presieduto dal past. Teofllo Pons, due relatori (past. Bruno Saccomani e Bnmo
Corsani) presenteranno il tema del
convegno : « Crisi delle riunioni di preghiera», cui seguirà la discussione.
Alle ore 12,30 nei locali della Chiesa
di Via Passalacqua verrà preparata la
colazione per i convenuti da fuori
Torino.
Nel pomeriggio i Consigli di Chiesa.
Valdesi e Metodisti da una parte (in
Corso Principe Oddone) e quelli Battisti dall’altra si riuniranno separatamente per l’esame di problemi particolari che interessano ciascuna denominazione.
Altri progetti in cantiere sono la
riunione di un importante convegno
pastorale interdenominazionale per
lunedi 15 gennaio, a Torino, su questo tema : « E’ passato il tempo della
evangelizzazione per le Chiese istituzionali in Italia?»; l’invito a questo
Convegno sarà esteso ai pastori delle
Valli Valdesi. Preciseremo più tardi il
programma di quest’incontro, che si
prevede assai interessante, in particolare ora che i pastori e — Sf>eriamo
— le chiese delle Valli assumono più
diretta coscienza della loro responsa
bilità di testimonianza verso la diaspora della pianura, e che è allo studio un progetto di campagna evangelistica in Riviera. A questo scopo si
prevede pure l’allargamento dell’orizzente deH’Annuario Evangelico Torinese, indicandovi, nell’edizione 1962
(quella 1961 è stata di 2.000 copie), la
indicazione dei culti in Riviera nei
mesi estivi, oltre che di alberghi, pensioni, ristoranti, ecc. di proprietà o
gestione evangelica, indirizzi di medici o altri professionisti evangelici,
ecc., a cui il turista possa rivolgersi.
Nella famiglia pastorale distrettuale, si è lamentato un incidente stradale occorso al candidato Paolo Ricca,
da poco giunto a Torino: grazie a Dio
esso non ha avuto gravi conseguenze
e dopo un periodo di degenza e convalescenza egli ha potuto riprendere
il suo ministero. Gli rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia fraterna e i migliori auguri.
4
pag. 4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 47 — 1® dicembre 1961
La 111 Assemblea «generale del Consiglio
Ecumenico delle Chiese
{segue da pag. 1)
to e dovrebbe parlare al cuore di milioni di persone. Vi accodiamo in un
paese che ha non soltanto un ricco
passato storico e culturale, ma che intende ora edificare una società nuova,
prospera e libera. Troverete qui l’espressione condensata di tutte le speranze dell’umanità e di tutti i problemi dei paesi in via di sviluppo. L’avvenire del mondo dipende dalla scelta che faranno gli uomini e le donne di oggi. La nostra preghiera è questa: che il vostro pensiero, il vostro
studio ed i vostri culti possano proiettare davanti agli uomini la « Luce del
mondo » affinchè essi la vedano e scelgano così la buona via ».
Sin dal mattino presto le vie d’accesso al luogo di culto e di riunione
erano stipate di macchine che trasportavano i partecipanti. Un’assemblea ecumenica è veramente rivelatrice della universalità del messaggio
cristiano che è penetrato in ogni continente, tra gente d’ogni lingua e di
ogni colore. Nelle grandi sale s’incontravano volti noti e sconosciuti, provenienti dai paesi più lontani; il Pastore Sbaffi ed il sottoscritto costituivano uno dei gruppi più piccoli
i:ella limga processione che dal Vigjian Bahvan sfilava lentamente verso lo Shamiana, la grande tenda all’aperto che doveva ospitare l’assemblea per il culto. Eravamo tra i rappresentanti dell’Iran (anch’essi due
soltanto) ed un folto gruppo di giapponesi; davanti e dietro a noi sfilavano folti gruppi anglosassoni ed americani, i luterani in nero, molti riformati con la toga, gli ortodossi e gli
episcopali con i loro patriarchi, vescovi e arcivescovi, l’Esercito della Salvezza, i cinque osservatori cattolici,
uno dei quali, di nazionalità olandese, era salito con noi sull’aereo a Rema. Il culto è stato celebrato in inglese, con la partecipazione dei Presidenti del Consiglio Ecumenico, tra
i quali il vescovo metodista S. U. Barbieri ed il vescovo tedesco Otto Dibelius; la predicazione è stata fatta dal
rev. U. Ba Hmyin, rappresentante della Birmania. La colletta raccolta in
quell’occasione è stata devoluta al servizio che il Consiglio ecumenico compie in favore dei rifugiati.
In un messaggio a stampa il Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese Dr. W. A. Visser’t
Hooft ed il vescovo della Chiesa dell’India del Sud Lessile Newbigin s’eran rivolti prima ai delegati dicendo
loro tra l’altro : « E’ la prima volta
che l’Assemblea del Consiglio Ecumenico si tiene in un paese dominato da
una religione non cristiana. Bisogna
avere una certa audacia per venire a
proclamare nella capitale dell’India
che Gesù Cristo è « la luce del mondo »... Se vogliamo farlo, dobbiamo
agire in tutta umiltà, ricordandoci che
agU occhi della maggioranza degli indiani noi ci confondiamo in una « civiltà cristiana » che disprezza l’insegnamento di Gesù. Bisognerà tuttavia
che noi proclamiamo con audacia il
nome di Cristo « luce del mondo » e
che lo facciamo con un coraggio apostolico, dirìgendo gli sguardi verso di
Lui, non verso di noi ».
ik
I lavori veri e propri deirAssemblea
hanno avuto inìzio la domenica stessa e proseguono a ritmo intenso. Scrivo questa corrispondenza appoggiandomi su di una valigia e approfittando di qualche istante che riesco a rubare qua e là, prima del riposo notturno, in compagnia del Prof. ObermuUer della Facoltà teologica di Buenos Aires.
I primi atti dell’Assemblea sono stari il rapporto del Segretario generale
Visser’t Hooft sul lavoro svolto nei
sette anni intercorsi tra Evanston e
New Delhi ed una conferenza del vescovo Newbigin sulla « Dimensione
missionaria del movimento ecumenico ». Successivamente l’Assemblea dei
delegati aventi diritto di voto è stata
chiamata a pronunziarsi su due proposte di grande importanza: l’integrazione del Consiglio ecumenico delle Chiese e del Consìglio Internazionale delle Missioni, l’ammissione del
la Chiesa ortodossa russa e di altre
chiese quali membri effettivi del Consiglio Ecumenico.
La grandissima maggioranza delle
Chiese aveva già espresso in precedenza il proprio parere favorevole all’integrazione dei due grandi organismi
cristiani. La proposta è stata accettata senza opposizione, anzi in un’atmosfera di riconoscenza a Dio per la vita di fede e di matura responsabilità
cristiana che si manifesta oggi nelle
giovani Chiese dell’Africa e dell’Asia,
che furono una volta il campo d’azione delle Società missionarie. Sono stato impressionato dalla presenza dei
delegati di quelle chiese, dalla loro
chiara visione dei problemi che confrontano la Chiesa, dalla maturità del
loro pensiero teologico ; nel mondo
ecumenico le loro voci sono ascoltate
oggi ed esse parla.::© con autorità. Da
ora in poi il Consiglio Ecumenico delle Chiese aggiungerà ai suoi vari Dipartimenti la Commissione e la Divisione delle Missioni e dell’Evangelizzazione.
L’altra projiosta ha avuto non soltanto una grande importanza nel dibattito, ma a:iche una notevole risonanza all’esterno. I delegati sono stati chiamati a pronunziarsi con voto
personale (uno per delegazione) sulla
accettazione di 23 domande di ammissione nel Consiglio Ecumenico delle
Chiese. Era chiaro che sulla maggior
parte di esse non v’era nulla di particolare da dire fuorché esprimere im
parere favorevole. Si attendeva invece di conoscere il parere dell’Assemblea sulla domanda presentata a suo
tempo dalla Chiesa Ortodossa Russa
e attentamente vagliata dal Comitato Centrale. Nel suo rapporto il Segretario Generale aveva detto : « Il
fatto che un certo numero di grandi
Chiese Ortodosse orientali desiderano
unirsi alla nastra fratellanza ha una
importanza del tutto particolare. E’
esatto dire che le Chiese Ortodosse
hanno svolto un compito importante
nel movimento ecumenico fin dai suoi
inizi; ma una parte considerevole dell’ortodossia orientale non faceva parte
del Consiglio. La loro aggregazione
dev’essere stimata come uno degli avvenimenti più significativi della storia del movimento ecumenico ».
La votazione ha dato un risultato
quasi unanimemente favorevole per
tutte le domande, la Chiesa Ortodossa
Russa è stata accettata con 142 voti
in favore, 3 contro, 4 estenuti, su 149
votanti. Si tratta della più grande
chiese ortodossa, con 73 diocesi, 30.000
preti e 20.000 parrocchie nella Russia.
Con essa sono state ammesse le Chiese
Ortodosse di Romania, Bulgaria e Polonia; talché si può dire che al momento attuale il mondo ortodosso, insieme a quello evangelico, è quasi totalmente rappresentato nel Consiglio
Ecumenico. Il numero delle Chiese che
ne fanno parte in qualità di membri
è ora di 198; dal punto di vista Protestante è notevole il fatto che la
Valli Nostre
1962
Sta uscendo l’edizione 1962 di «Valli nostre ». E’ ormai scaduto il termine per la prenotazione, ed il calenda'
rio sarà ora venduto al prezzo normale di L. 400. Consigliamo comunque a
quanti lo desiderano di richiederlo
quanto prima, poiché le prenotazioni
sono state assai numerose e il numero
deOe copie disponibili è ormai limitato.
Chiesa e la Missione Pentecostale del
Cile sono entrate a far parte del Consiglio Ecumenico, come primi esponenti del Pentecostalismo mondiale.
Altre Chiese, già opere missionarie m i
ora maggiorenni, sono state accolte:
l’Eglise Evangélique en Nouvelle Calédonie et aux Iles Loyauté; la Chiesa dell’Uganda e del Ruanda-Urundi ;
la Chiesa Congregazionalista di Samoa ed altre ancora.
Il movimento ecumenico si espande
da un continente all’altro e riesce a
raccogliere da ogni parte uomini e
donne che hanno deciso di rimanere
insieme, anche se non ancora organicamente uniti, per confermare la
loro fode in Cristo e per testimoniarti
dell’amore di Cristo, affinchè, come
dice S. Paolo, « d’un solo animo e di
una stessa bocca glorifichiate Iddio,
il Padre del nostro Signore Gesù Cristo». Al momento della accettazione
della Chiesa Ortodossa Russa non sono mancate fuori deU’Assemblea alcune manifestazioni di protesta. Sono
stati diffusi dei volantini che accusavano il Consiglio Ecumenico d’essere
d’ora in poi uno strumento della propaganda comunista, come se i delegati russi in Assemblea fossero una quinta colonna al servizio della politica
del loro paese. La decisione dell’Assemblea non ha voluto tener conto di
criteri ideologici e politici che dividono il mondo anziché unirlo; ha voluto manifestare la realtà della comu
nione cristiana al di là delle barriere
ideologiche e delle ron.siderazioni politiche ed ha scelto, a me pare, la via
giusta. I delegati russi hanno ricevuto in Assemblea l’abbraccio fraterno
di molti ortodossi e non è senza emozione che abbiamo osservato la scena,
pensando al martirio di quella chiesa
ed alla fraternità ritrovata.
Infine, termino con alcune parole
tratte dal rapporto del Dr. Visser’t
Hooft. « Ci si domanda spesso oggi
qual’è lo scopo vero del Consiglio Ecumenico. Mi sembra che le parole di
Paolo citate prima danno la risposta
più pertinente. Siamo chiamati a vivere in armonia gli uni con gli altri
e a parlare tutti con una sola voce.
Ncn possiamo dire che la fraterni là
di cui godiamo oggi nel Consiglio Ecumenico esprima pienamente queU’armonia di cui Paolo parlava. Essa consiste in una unità incomparabilmente
più profonda e più sostanziale di quella cui possiamo pretendere oggi. In
fatti, per quanto ci sia dato talvolta
dalla grazia di Dio di rendere una testimonianza comune, non intendiamo
ancora dire che nel campo della fede della vita, della costituzione della chiesa, parliamo con una sola voce.
Tuttavia lo scopo del Consiglio Ecumenico non è di diventare quel corpo
unico dotato d’ima sola voce chiara,
ma consiste piuttosto nell’aprire la
via in vista della manifestazione più
telale di quel corpo sui piano locale
come su quello mondiale.
« Nessuno dica che si tratta di un
sogno o del tentativo di creare una
super-chiesa centralizzata in modo rigorosamente uniforme. Si tratta invecé nè più nè meno di ciò che il Nuovo Testamento pensa dell’imità della
chiesa; ij Nuovo Testamento mostra
chiaramente che l’unità in Cristo non
significa nè l’uniformità nè la centralizzazione.
« Il Consiglio Ecumenico delle Chiesa ovvero è im movimento cristocentrico o non è nulla. Siamo preoccupati deH’unità di cui Cristo è l’autore,
dell’unità che esiste in Lui e che Egli
dona al suo popolo... Ci rimane un immenso lavoro da fare tutti insieme:
preparare spiritualmente le nostre
chiese a un’azione in vista deU’unità ».
Sj>ero di poter riprendere la penna
in mano tra non molto, onde aiutarvi a seguire con me lo sviluppo dei
lavori nella terza Assemblea ecumenica delle Chiese.
New Delhi, 21 novembre 1961
Ermanno Rostan
A Vercelli: due evangelici
eletti consiglieri comunaii
-A-lle elfi-iioni delia città di Vercelli del
12 corr. con buona votazione, «ono siali
eletti alla carica di Consiglieri comunali,
fra gli altri, anche i ?igg® E- dr. Cav. Tron
e Maggi prof. Cav. Nello, figlio del nostro
Pastore emerito, entrambi colonne della
locale Comunità. Ai ’ari eleni le nostre
idù vive congratulazioni e i nostri migliori voti ed auguri di compiere, con l’aiuto
di Dio, anche nella nuova sede, come in
quella che già occupano, un buon lavoro
per il bene della cittadinanza ciie ìi ha
onorati della sua fiducia. pm.
LUSEBNA S. GIOVANNI
LITLRGIA DELLA MORTE
E DELLA VITA
Dipartenze. — E 14 novembre il Signore
ha riebiamal-o a Sè il nostro fratello Emilio Martinat dei Boeri, in età di 60 anni.
Il servizio reliiigioso nel tempio è stato presieduto dal nipote del dipartito, il pastore
Renzo Bertalot di Torre Pellice che ha
rivolto alla numerosa asseiUiiblea il messaggio della siperanza cristiana. E il 25 corr.
riceveva la suprema chiamala, in età di
60 anni, la nostra sorella Augustina Baunou.s in Clot, a Villa Bauer presso cui era
in servizio con il marito.
Colmi il Signore con la Sua presenza i
dolorosi vuoti e santifiiohi le pene dei suoi
figliuoli.
Nuovi focolari. — Il 5 novembre il pastore Arnaldo Cenre di S. Secondo, che
ringraziamo per la cortese collaborazione,
presiedeva nel nostro tempio il matrimonio di Livio Michele Gobello e Dina Jalla;
e la isettimaiia seguente avevamo la gioia
di celebrare l’unione di due giovani coppie: Alfredo Marcello Benech e Edy Berlin rii novembre e il giorno seguente;
Marco Davide Bouchard e Ida Bessone.
Agli sposi rinnoviamo l’angnrio di lunga, felice unione al servizio e nella benedizione de] Signore.
Presentati al Signore. — Al culto del
6 novembre, dal pastore G. Bertinalti, che
la comunità è sempre lieta e grata di riudire, è stato amnninislrato ili battesimo cristiano alla piccola Edy dì Franco Fenogìio
ed Emma Boume: c il 19 corremle abbiamo posto il segno dell’amore salvifico di
Dio sul piccolo Duilio di Enrico Micbelin.Salomon e Giovina Tourn.
Al pastore Bertinalti, fedele vecchio
compagno d’opera, rinnovate grazie.
Alle famiglie Fenogìio o Micbelin-Salomon TaugU'rio di molle benedizioni e mol
ta gioia nelTadempimento della grande e
difficile missione loro affidala dal Signore.
MASSEL
L*Assemblea di chiesa del 26 novembre
ba confermalo con voto quas-i unanime,
nella loro farica, gli Anziani: Giovanni
Peyrotf Luigi ReveL ed Emanuele Fenouil
e i Diaconi Franco Gay e Umberto Rovara
e ha notminalo a sostiluire il rimpianio An.
ziano Giovanni Gönnet, la Sig.ra Olga Petrai per il quartiere dei Jalla.
Ai vecchi compagni d’oipera co«ì riconfermali nel loro mandalo daiUa fiducia della chiesa e alla neo eletta, con i nostri vivi
rallegramenti l’augurio di un rinnovalo
impegno al servizio c con Taiulo del Signore !
— Le Unioni Femminili sono convocate per dcmenica 10 dicembre alle ore 14 nella loro sala alla Casa
Valdese. 3*
— Ci rallegrdaimo con Roberto e Fredine
Morei per la nascila del loro primogenilo
Enzo^ al quale diamo il noiStro più (‘aldo
benvenuto, ponendolo sin d’ora sotto lo
ii^uardo del Signore.
— Sabato, 25 novembre, un altro avvenimento lieto: si sono uniti in matrimonio
nel nostro temjpio Edilio Rivoira e VirgU
nia Rivoira. I due giovani sposi sì stabiliiscono al Peyrot. Che la loro casa abbia
eeinipre Crisio quale suo ospite.
— i giovani dell’Unione continuano le
loro allegre spedizioni in oiccasione delle
riuimioni quartieraili serali con viva soddififazrìone dei riianerini.
Oltre a ciò da poco l’Unione, nella persona di Adolfo RwoirUi si è incaricata di
vendere cinque copie dell’«Eco delle Valli» ogni settimana. Citiamo ad esempio
questa lodevolisslinia iniziativa!
— Riconliamo a tutti che le offerte per
gli istituti Oispitalieri delle Valli vanno
consegnate nei luoghi soliti entro sabato
2 dicembre.
— Raccomandiamo molto la prossima
busta di dii'embre nella quale lutti sono
vivamente pregati di versare anclie la speci ale sonwna prò -d eficì t.
POMARETTO
— Sabato 25 novembre nel tempio è
stalo benedetto il matrimonio di Baret
Italo e Peyran Olga alla presenza d’uno
.stuolo di parenti ed amici. Rinnoviamo
agli sposi il pensiero augurale di costruire
la loro caisa sulla roccia delTevangelo in
vista della loro vera felicità.
— Domenica pomeriggio 26 novembre
è stato celebrato il servizio funebre di
Long Luigi, deceduto dopo lungo tempo
di infermità ed a pochi mesi di distanza
ilalla compagna della sua vita. Alla folla
raccolta nel tempio è stato annunziato il
messaggio della pace nel Signore; alla famiglia numerosa i nostri pensieri di sinipalia fraterna.
— L’8 dicembre sera, giornata festiva,
i giovani della parrocchia terranno la loro
consueta riunione natalizia nei seguenti
quartieri: Masselli, Pomaretto, Penosa, Cerisieri, Paiola, Clot Inverso, Vivìan e
Comba Villa. Siamo fidneioisi che la comunità accorrerà a questi incontri serali
per rallegrarsi ndl eanlo e nella comunione col Signore. Sarà fatta la colletta prò
deficit.
— La colletta per il deficit sta per terminare: alle famiglie che non hanno contribuito invieremo un messaggero per facilitare il loro versamento. Al prossimo numero l’elenco delle offerte « prò televisore
dell’ospedale ». Attendiamo ancora altre
generose offerte per raggiungere la meta.
— Domenica 3 dicembre avTà luogo il
cullo all’Inverso alle ore 10,30.
— La collecte « Pro deficit » se poursuit; un certain nombre de familles ont
contriibué à récolter la somme qui nous a
été demandée, d’autres ont cru mieux
faire en augmentant leurs contribution«:
pre&que tous les membres de notre paroisse ont manifesté ainisi leur responsabililé.
Les sommes récoltées en octobre-novembre
«ont les suivanteis: 48.500 pro déficit —
280.000 collecte annuelle l50'l„ . de notre
conlribulion annuelle).
In mem. Prof. Miegge: Micol Enrico
L. 1.000 — Ida e Teo.filo Pons 2.1100 —
N. N. 5.000.
* Sta prendendo piede in Olanda, Germania, Svizzera e Stati Uniti il progetto di
costituire in Israele un villaggio cristiano
senza discriminazione di razza o di denominazione ecclesiastica. Organizzato in forma di kibbntz, si propone di contribuire
ad una migliore comprensione fra ebrei e
cristiani, mediante una partecipazione attiva, inisieme, alla costruzione del pae.se.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (Tot
Inau^orat^ nella sua nuova sede
la Scuola dì economìa domestica
Nel pomeriggio del 22 ottobre, la Scuola
Valdese d’Economia domestica ba inaugurato l’inizio del suo 12® anno d’attività nel.
la nuova sede dell’aUliveto», presenti una
sessantina di persone, fra cui tre pastori,
oltre alle 15 gmvanetle iscritte, provenienti dalle varie Comunità delle Valli. La sede dedl’aUliveto», orinai perfettamente restaurata ed attrezzata, fornita di riscaldamento a nafta in tutte le camere, ha cominciato regolarmente il proprio funzionamento. Le iscrizioni possono farsi ancora
per due settimane, rivolgendosi aUa Direltrice, all’Ulivelo, Luserna San Giovanni.
Si avverte che il numero del telefono
della Scuola è stalo tra«i>ortalo dalla \ercliia alla nuova sede, so'Stituendo quello
già funzionante all’Uliveto. E’ il n. 9353.
ferìmouia commemorativa
la sciagura
dei Touruìm dì Pramollo
Il « Comitato Pro Soccorso Sinistrali
To'Urnim » comunica:
La domenica 17 dicembre, alle ore 15 e
■con intervento delle Autorità, avrà luogo
ai Tournim, sul luogo stesso dei disastro,
una cerimonia commemorativa della sciagura e delle vittime del 18 dicembre 1960.
Verrà scoperta una lapide a ricordo degli Scomparsi.
Tutta la popolazione delle Valli, i Ite un
anno fa seppe essere cosi fraternaiiicnle
vicina ai fratelli colpiti, è cordialmente
invitala ad intervenire.
In caso di cattivo tempo la cerinmiiia
verrà tenuta ai Tournim Superiori, nei locali della scuola.
Per il Comitato, i Presidenti:
Cav. Isidoro Ro'sia ■ Sindaco
Edoardo Micol ■ Pastore
Le famiglie Clot, Griiber e Gerardi,
commosse e riconoscenti per le dimostrazioni d’affetto ricevute in oecasiO'
ne della dipartita della loro cara moglie e mamma
Agostina Clot
nata Bounous
neU’impossibilità di ringraziare particolarmente, esprimono la più profenda riconoscenza a quanti, amici e
conoscenti, vollero con scritti, fiori c
di persona, porgere l’ultimo saluto alla carissima Estinta. Un vivo ringraziamento ai Dottori De Bettini e Mathieu per le assidue cure prestate ed
alla gentile signorina Agnese Giorda,
che tanto si è adoperata durante la
malattia.
« L’Eterno è con voi quando
voi siete con Lui; se lo cercate Egli si farà trovare ».
Luserna S. Giovanni, 28 nov. 1961
PRATICHE AUTO-MOTO
CERTIFICATI
UFFICIO AUTORIZZATO
Delegazione F.M.I.
«Valle del Pellice»
ASSICURAZIONI AUTO-MOTO
INCENDI — VARIE
Consulenze
Informazioni gratuite
Dr. Ualanol Ferruccio
Abit. ;
V. Matteotti 18/7 - Telef. 9690
TORRE PELLICE
Ufficio :
C. De Amicis 111/b - Telef. 9429
LUSERNA S. GIOVANNI
OROLOGERIA - - OREFIOERIA
BORNO EMANUELE
Via Trieate, 6 PINEROLO Telef. 3117
Concessionario GIRARD-PERREGAUX — ENICAR — BERNA
★ Attrezzato laboratorio oreficeria per riparazioni e lavori
au ordinazioni
★ Si accetta anche l’oro dai clienti
ir Massima garanzia
SI FABBRICANO CROCI UGONOTTE E STEMMA VALDESI
M n R 11 I fabbrica
W U D 1 L I ARTIGIANA
Q^iuiòspp e Q^iua
strada dì S. Secondo n. 4 - Talefono 2344
PINEROLO
di fronte Caserma Berardi (Alpini)
ARREDAMENTI COMPLETI DI ALLOGGI