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Préezo LIr© 12
Anuo LXXVm . N. 48
TORRE PELLICE, 3 Dicembre 1948
Spedizione in abbonamento postale - I Gruppo
Xar vero luce che illumina ogni nonio
era per venire nel mondo
SETTIMANALE
La grande trilogie de
CHIESA ’^VALDESE
^ans la grande irihgie
Christ est venu au monde pour enseigner, oui, que Dieu est lumière, et que Lui aussi est lumière, mais aussi et surtout que tout
chrétien, que tout disciple, est et doit être lumière, lumière comme
Lui.
Voilà la grande trilogie, les trois grands enseignements, tous également grands et nécessaires; et si nous insistons à les scinder, à les
séparer, à les amoindrir l’un ou l’autre nous feront du théologisme unilatéral, du doctrinarisme inerte, nous aboutirons à la faillite du christianisme.
Si tous le chrétiens étaient lumière il ny aurait point d’athées.
Gardez-vous donc de vous en laver les mains de l’athéisme, car
c’est vous, c’est nous qui le cultivons, qui l’alimentons, qui en sommes
la cause, par notre manque de lumière.
Jifais quelle acfiorj ?
tVous êtes la lumière du monde!» Mais comment moi petit être,
moi paysan, moi ouvrier, moi ignorant, peut-être illétré, ou lettré trop
présomptueux, moi qui ne suis aqu’un very>, comme disait Job, moi je
suis, moi je puis être, moi je dois être la lumière du monde.
Eh bien oui! Nous ne nous rendons pas assez compte de ce que
les savants ont appelé <de pouvoir des êtres infimes^. Ce sont des êtres
infimes qui fabriquent l’azoste dans la terre que vous cultivez, cet azoste sans lequel la terre serait aride et sans végétation.
Savez-vous combien il y en a qui travaillent dans ces fabriques invisibles? Dix millions par millimètre cube. Chacun joue son rôle et ■
«.la terre du Dieu vivant» sans cesse renaît de ses dépouilles.
Mais «le pouvoir des êtres infinies» peut être aussi un terrible
pouvoir néfaste, micidial, mortel: pensez seulement aux épidémies
Causées par des irifiniment petits, par les microbes
Il en est de même pour le disciple de Christ; il peut devenir un
Judas destructeur ; il peut devenir ténèbre; mais il peut, il doit pouvoir
aussi être «la lumière du monde».
Choisissez! Choisissez donc votre rôle! Choisissez-le vous qui appartenez à ce peuple qui a choisi pour devise le grand mot de Saint
Jean :
«Lux lucet in tenebri s».
La lumière luit dans les ténèbres,
cette lumière c’est vous,
cette lumière c’est Christ,
cette lumière c’est Dieu.
«Vous êtes lumière dans le Seigneur», dit l’apôtre Paul. Et le jeu
de la balle est inverti ou mieux il est complet. C’est vous qui lancez,
qui devez lancer vers le monde les rayons du Dieu vivant.
Qu’il en soit aussi à chaque instant, dans chaque pensée, dans toute action de votre vie lumineuse!
STORIA DEGLI EMENDAMENTI
ALLA LIBERTA’DI COSCIENZA
Un breve comunicato annuncia
che il terzo Comitato dell’Assemblea delle Nazioni Unite ha accolto il progetto dell’articolo 16 sulla
libertà di pensiero, di coscienza c
di religione, proposto dalla Commissione per i Diritti dell’Uomo.
La breve, storia della sua presentazione, della sua discussione e degli
emendamenti presentati è oltremodo
istruttiva per chi vuol rintracciare,
nelle rispettive posizioni assunte,
delle affermazioni che vanno al di
là di un mero dibattito formale.
Il progetto suonava cosi; Ognuno
ha diritto alla libertà di pensiero,
di coscienza e di religione; questa
libertà implica il diritto di cambiare di religione o di credenza, e di
manifestare quella religione o credenza da solo o in comunità, per
mezzo dell’insegnameato, della pratica, del culto e dei riti.
Tre principalmente sono stati gli
emendamenti, rispettivamente presentati dall’URSS, dall’Arabia Saudita, dal Perù. Il comunicato ufficiale sul dibattito non sottolinea, nè
lo poteva, che in quei tre presenta
tori si affacciavano tre forme di assolutismo : l’assolutismo del laicismo statale, quello della religiosità
islamica, quello del totalitarismo
cattolico.
'L’emendamento proposto dall’U
RSS era formulato come segue; La
libertà di pensiero deve essere garantita ad ogni essere umano, come
pure la libertà di celebrare dei culti
conformemente alle leggi del paese
interessato, nonché alle esigenze
della moralità pubblica.
L« definizione sovietica è per la
libertà di culto e di coscienza. Non
potrebbe essere altrimenti per uno
Stato che ha rivendicato la sua autonomia di fronte alla coscienza religiosa e che offre uguale libertà di
proselitismo al credente e al senza
Dio. Ma questa affermazione, che
convalidiamo, viene frustrata dall’asserzione secondo la quale la
comprensione e la prassi della libertà religiosa sono sottoposte alle
Jegggi che lo Stato può promulgare.
La libertà religiosa è così limitata
da una eteronomia che non proviene dalla coscienza, ma dàlie Stato
in funzione paternalistica. D’altra
parte, che cos’è una moralità pubblica disgiunta dalj suo presupposto
religioso ? Essa non può non finire
per confondersi cota il supremo interesse dello StatoJ supremo interesse del quale, ancora uña volta, solo
giudice è lo Stato assolutista.
L’emendamento ¡proposto dalL’Arabia Saudita era ii seguente: Ognuno ha diritto alla libertà di pensiero,
di coscienza e di religione, senza la
seconda parte del progetto. Apparentemente compila, tale formula
si limita in realtà al riconoscimento teorico di un diritto astratto. Ma
quali sono le implicazioni pratiche
de! diritto alla libertà di coscienza?
e valgono esse dappertutto, di fronte a qualsiasi proporzione di maggiorauza-minoranzaT
N-.
Tutte le religioni (e il. Cristianesimo non fa eccezione) sono tendenzialmente universali, cioè assolutistiche, se non nella loro attuazione,
certamente almeno nell’intenzione
(tutte si considerano la migliore).
Quale sarà la sorte pratica d.elle religioni che particolari circostanze,
fanno apparire «meno universali»
delle altre? Può f-Islamismo garantire la libertà di coscienza all’Induismo? Basta esprimere il problema
in questi termini, per vederlo cliiuso in una via senza uscita.
Il terzo emendamento era proposto dal Perù. Eccolo ; Ognuno ha il
diritto di professare liberamente la
propria fede religiosa e di esprimerla per mezzo del pensiero e della
pratica, in pubblico e in privato.
L’emendamento del Perù è il più
equivoco dei tre, lasciando aperta
la strada a riserve di ogpi ordine;
religioso, ecclesiastico, politico. Infatti, si osservi :
Anzitutto, l’idea della libertà è
qui limitata in modo esclusivo alla
sola religione: non è contemplata
la libertà di pensiero in genere, nè
la libertà di coscienza. II problema
della libertà d’insegnamento scientifico non vi è neppure sfiorato; che
succederà della libertà della scuola?
In secondo luogo, il termine «per
mozzo del p¡ensiero» non ha alcun
riferimento ad una qualsiasi m£mifestazione esteriore. Che l’uomo sia
libero nel suo pensiero, di pensare
quel dhe egli vuole, è pacifico da
quando l’uomo pensa, e non era
davvero necessario che questa libertà interiore — che non è mancata
neppure ai torturati e agli abbruciati sui roghi — venisse sottolineata in una dichiarazione sui Diritti
dell Uomo! In realtà, è proprio
perchè l’uomo non è stato sempre libero di passare dalla interiorità alla esteriorità, che non si è sentito libero affatto !
In terzo luogo, limitandosi l’espressione della fede religiosa alla
«pratica» rimane aperto l’equivoco
tra la «pratica» e il «culto». Tutta
la vita può essere concepita religiosamente, anche nei suoi aspetti materiali; ma questa «pratica» dipende da una concezione personale
della vita, non da una affermazione del proprio diritto di culto. La
«pratica» è una estrinsecazione di
t'ita, il «culto» è ima facoltà collettiva oltreché singola — cui abbisogna, per esser riconosciuta, una elaboraziohe pubblica. Il «culto»
senza la «pratica» è una ipocrisia
che riguarda soltanto il proselito di
un,.! detemdiMiiùi fede; mn la «pra
tica» senza «il culto» si risolve, ancora una volta, in una interiorità
che, mentre nessuno può contestarla, di fatto nessuno riconosce come
un diritto sociale.
Si può dunque arguire che le manifestazioni di cui al progetto — il
diritto di candaiare di religione o di
credenza —. siano dunque, per tale
emendamento, di fatto proibite.
Per esemplificare, il cattolico non
potrà Cambiar religione, il protestante resterà protestante. L’insi^
nuazione dogmatica di una particolare concezione del Cristianesimo è
evidente in questo emendahiento.
Il Comunicato a cui ,,j^ccennavamo in principio annuncia poi che
tutti gli emendamenti v proposti sono stati respinti: quello proposto
dall’URSS con 23 voti contro 9 ;
quello proposto dall’Arabia Saudita con 22 contrb 12; e cosi pure l’emendamento peruviano. - Aprogetto
è stato approvato con 38 vMi contro
3.
Teodoro Salma
coinuNic;%V'0
Il Oomitato Evangelico iSoocorsi
dispone ajmooira, di Uiiia certa quantità
di semi di ortaggi vari, in buste di
circa 200' grammi, contenenti 17 busiine. - — —
Sono semi selezionati .di provenienza americana e possono esrore richiesti mediante il versamento di lire cento per busta onde ooprire le spese di
imiballaggio e spedizione.
Il versamento deve essere effettuato sul c. c, p. n 1/24231 intestato al
Pastore Manfredi Ranchi, cassiere
del Comitato, presso l’Uffioio c. c. p.
di Roma.
I semi non possono essere venduti.
Noin si spedieoono più di due buste
alla stessa persona.
Jh. -V VISO
Per quanto concerne l’Amministrazione del giornale (abbonamenti, rèclame, inserzioni a pagamento,
ecc. ecc.) rivolgersi alla :
Ammlnlslraxlen« Eco dolio Valli
LIbrorla Claodlana • Torco H>olllce
Per la Direzione e Redazione del
giornale rivolgersi al ;
Pastora Ermanno Roslan
Via dal Millo, 1 - PInorolo
EDIFICARE
Se l’Eterno non edifica la casa,
invano vi si affaticano gli. edificatori.
'Salmo 127: 1.
S
Chi è tra voi colui
che volendo edificare una, torre,
non si metta prima a sedere
e calcoli la spesa
per vedere se ha da poterla finire?
Che talora,
quando ne abbia posto il fondamento
e non la possa finire,
tutti quelli che la vedranno
prendano a beffarsi di lui
dicendo :
QUEST’UOMO
HA COMINCIATO AD EDIFICARE
E NON HA POTUTO FINIRE
"Luca 14; 28-30.
Chiunque viene a me
ed ascolta le mie parole
e le mette in pratica,
10 vi mostrerò a chi somiglia.
Somiglia ad un uomo
11 quale, edificando una casa,
ha scavato e scavato profondo
ED HA POSTO IL FONDAMÉNTO
SULLA ROCQA,
e venuta una piena,
la fiumana ha investito quella casa
e non ha potuto scrollarla -c s.
perchè era stata edificata bene.
iL/uca 6: 47-48.
La pietra che gli edificatori
hanno riprovata
è quella che è diventata
pietra angolare.
Chiunque cadrà su quella pietra
sarà sfracellato;
ed ella stritolerà colui sul quale cadrà.
Luca 20: 17-18.
Essmdo CRISTO GESÙ’ stesso
la pietra angolare.
Efesini 2: 20.
Ed in nessun altro è la salvezza ;
poiché non v’è sotto il cielo
alcun altro nome
che sia stato dato agli uomini
per il quale noi abbiamo
ad essere salvati.
Atti 4 ; 1:2.
Accostandovi a LUI, pietra vivente,
riprovata bensì dagli uomini
ma innanzi a Dio eletta e preziosa,
anche voi,
come pietre viventi,
siete edificati qual casa spirituale,
per essere un sacerdozio santo
per offrire sacrifizi spirituali,
accettevoli a Dio
per mezzo di Gesù Cristo,
1 Pietro 2: 4-5.
SCUOLE DOMENICALI
CONVEQNO DEI MONITORI
Ricordiamo i due Convegni di Monitori e Monitrici che avranno
luogo rispettivamente a Pomaretto e a San Giovanni l’8 Dicembre,
alle ore 14,30, .
I Convegni saranno presieduti dai pastori Paolo Marauda e Achille Deodato. Dopo un breve culto di introduzione parleranno su problemi relativi alla Scuola Domenfeale i pastori Gustavo Bertin (Pomaretto) e Umberto Bert (San Giovanni). Gli studi saranno seguiti
da dìscussicmi.
Rivolgiamo un vivo appello a tutti i monitori e a tutte le monitrici perchè intervengano compatti a questi Convegni importantissimi
per gli argomenti trattati. La scuola domenicale è organo vitale della Chiesa e merita ogni attenzione ed oimi cura da narte. dei unetnei
direttori e monitori.
La ComitiIsRlena cUsIralluala
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L cjCO DtU^ V/0^1 VAi^l
Cattolici e Valdesi
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'ff. ,
Abbiamo esitato alquanto prima
di rilevare questa pubblicatone del
Parroco di Lusema S. Giovanni. Di«
ciaino subito che la nostra esitazione a parlarne su queste cOlcmne era
dovuta a due considerazioni: la prima che il libro ci è paMO jaassare
talmente inosservato fche oì'’’TOÌedevamo se valesse la pena di segnalarne, proprio noi, resistenza. La seconda che il libro stesso, a' detta
dell’autore medesimo non ha pretensione di sorta, nè artistiche, riè «pologetiche^ nè storiche, nè letterarie, e vuole semplicemente essere
un libro di Lettura amena. Ora essendo lo scopo della «amenità» pienamente raggiunto dal volume bastava forse augurare ai lettori buon
divertimento.
Ma dietro alla «amenità» ed al
fare bonario dello scrittore c’è anche l’intento di educare ed istruire
sia pure ricreando ed è appunto di
questo intento e della sua attuazione che vorremmo dire due parole
alla buona, senza pretese, come si
addice alla interfzione « amena »
dell’opera.
Innanzi tutto rendiamo omaggio,
rallegrandocene, al tono tollerante che vorrebbe fare delloi scritto un
messaggio di pace e di amore. Don
Canavese rimane fedele alla buona
fama di larghezza e comprensione
che lo distingue da molti suoi Colleghi di nostra conoscenza e lo rende particolarmente ben viso anche
alla parte Valdese delle nostre popolazioni.
Se poi ci pare che della suddetta
fama egli sia soverchiamente preoccupato, gli perdoniamo facilmente
questo umanissimo desiderio.
D’altronde che in momenti difficili Dtm Canavese abbia spesso meritato la riconoscenza e la considerazióne tutti lo sanno; se lo sa e lo
ripete anche luì che male c’è?
Ma, dicevamo, dietro al confessato intento della «amena lettura» c’è
il non meno cmtfeasato intuito di educare ed istruire. Orbene riconosciamo volentieri che per quel che
concerne l’educazione il libro ha un
merito evidente, tanto più apprezzabile quanto, purtroppo, raro :
quello di condurre gli animi ad un
maggior rispetto delle credenze altrui e ad un maggior desiderio di
reciproca comprensione. Merito non
esiguo davvero che innalza di colpo
lo scritto di Don Canavese al di sopra di tanta prosa acre e violenta
che spesso ci tocca leggere quando si
tratta di polemizzare coi «protestanti». Abbiamo viva speranza che
vai Pellice
lo impuesto senso davvero e
duc^lS>, ^^^ibro raggiunto e
chg*w«»wa'qmtt di-Veder da ogni parte le penne intingersi in meno aspro inchiostro. Abbiamo detto «da
ogni parte» perchè siamo convlinti
che molti dovrebbero oggi in Italia
imparare a scrivere (ed a parlare!)
Con maggiore rispetto degli avversari e delle loro idee.
Quanto all’intento istruttivo del
libro ci duole davvero di non poter
altrettantoi incondizionatamente lodare il libro. Esso contiene, è vero,
notizie interessanti ed utili a chi
nulla conosce delle cose nostre, ma,
sia dal punto di vista dommatico
che da quello storico, non pre^senta
sempre le cose in modo molto obbiettivo quando addirittura non travisa il significato di fatti e di idee.
Dianu> brevemente alcuni esempi,
tra gli innumeri che lo scritto fornisce allo spigolatore sia nel campo
della dottrina che in quello della
storia.
A li C U N I
RAFFRONTI
Laddove nel capitolo III si giunge ad un raffronto tra templi Valdesi e Chiese Cattoliche e tra le funzioni che si celebrano negli uni e
nelle altre abbiamo l’impressione
che Don Canavese abbia scelto assai
male i suoi informatori per giungere alla conclusione che i fratelli separati, sentono vivo desiderio di
poter realizzare qualche cosa di analogo, qualche cosa di sinule, qualche cosà ¿K identico e di uguale alle
Chiese addobbate di immagini e di
santi, ecc.; e alla liturgia cattolica!
Quali fedeli siano stati interrogati
per dare al Reverendo Parroco tale
certezza non sappiamo, ma possiamo garantirgli che se anche in clima di maggiore libertà i Valdesi anziché nascondersi in caverne hanno
iniziato a celebrare culti in veri e
propri Templi, e se anche vi possa
essere tra noi chi vedrebbe volentieri Templi più sontuosi e linee liturgiche più ricche, il principio riformato è sempre talmente vivo tra
i Valdesi e nessuna nostalgia li commuove poiché anche in campo di
Culto e riti e Templi preferiscono
assai le regole della Parola di Dio
che quelle di Roma.
Non meno ci pare prendere abba
Si l’on savait
C’était dans un chelnin de fer en Pensylvanie. Tous les passagers
s’étaient arrangés pour dormir. Un seul se promenait tout le long du
wagon, tenant dans ses bras un enfant qui pleuraU. Il 1 embrassait,
lui parlait doucement, tâchant de le tranquilliser. Tous ses 7
réussissaient pas. Un homme peut beaucoup de chose, mais il lui arrive aiissi d’être incapable, surtout s’il s’agit d’éndottmr un petit enfant gui pleure. U il sent son impuissance et se de^père «Sortez
donc ce criard du wagon!» C’était la voix exaspérée d une femme qui
venait de se rcveiller.
Et comme si c’eût été un signal à son adresse, un gros voyageur ^i
venait de «miier pendant une heUre ét d^aie sur tous les tons, demanda d’une voix rageuse : «Pourquoi ne portez-vous pas cet enfant
à sa mère?» , .
Chacun protestait à son tour: «C’est intolérable! On ne se conduit
pas ainsi! Où est le conducteur?»
L’homme à l’oafant s’arrêta un instant, ses lèvres s’agitèrent. Un
soupir étouffa sa voix. Il serra le petit corps de l’enfant sur sa poitrine ef baisa les laMùes .|ûi retÉ^iiWsaiWit ses ycftx. Puis, profitant d un
moment de silence, il dit; «Oh! comme j’aimeràis pouvoir porter
cet enfant à sa «tère! Il h’a'feit qOe pleut-er depuis que nous 1 avons
quittée; mais c’est impossible, car elle est dans le fourgon où elle repose dans son cërctrtdl. Nous aHbns dans sa> patrie dont le ciel bleu
fut témoin de seB'jenx'd’enfance; elle doit attendre là-bas;qae le Seigneur vienne la chercher. Le petit réclame sa mère, lidü* la regrettons tant!» Et Ctet horittne fort dohna libre eours à ses larmes.
cinq minutes, douze felinnes étaient dans le couloir du' wagtm,
afhii *qtie 'lec|r6s wyagWir. On piouTait lire la compassion sur tous
lés visages. — Ofll Par^l Nous ne «avions ^s. Pânvre petit!-Reposez-vous, nous en prendîrons soin! Une des iemmes<‘^it l’enfant
dati» sesi brà« ' oii il ne tarda pæi à s’endWnmr.
Combien souvent,' dans 1« vie, on se’montrerait» plus compatissant
si Oeulmbent on Savait! Et il on voulait Seofement lés Uttlfeier,* comblé»'tPociiàsldhi'se-présentem à nou»'d*»dUucir à d’auttes le chemin
de la vie et de verser le baume divin sur les coeurs»blessés! Si settlement on savait! ('La Bonne Nouvelle)
glio lo scrittore del libro quando accennando allo spirito ecumenico che
caratterizza la vita e l’opera del
protestantesimo odierno diagnostica una nostalgia in noi : punto di
partenza e puntoci arrivo hanno un
solo nome; Ronut. Certo Don Canavese non ha assimto le sue informazioni presso il Consiglio Ecumenico
nè pare aver gcguito molto da vicino le vicende della preparazione
della Conferenza dì Amsterdam
nemmeno per quanto concerne la
posizione della Ohi®®» Cattolica medesima.
Quanto pOi al fatto che lo scrittore abbia trovato dei Valdesi (?) come egli asserisce,i cui la dottrina del
purgatorio o altre dottrine peculiari del cattolicesimo siano riuscite
più gradite che rtot» quelle del catechismo valdese.... potrebbe anche
darsi... tante cose possono succedere in questa vita! Ma per noi il problema noti è qui. Non si tratta di sapere quello che un Tizio o un Caio
possano preferire, ma di sapere e
predicare quello che DIO VUOLE,
ossia quella VERITÀ’ che Egli ha
rivelato in Cristo Gesù ed oggi ancora ci insegna per mezzo del Vangelo. A questo proposito notiamo
che il libro di Don Canavese è in
buona parte formato da racconti di
conversaz;iiMii a^ute con Valdesi che
finiscono cól cedere alle argomentazioni del prete e dargli ragione.
Strano che Don Canavese incontri
sempre dei Valdesi così disposti a
farsi convincere...! Ne conosciamo
molti, ad ogni modo, che avrebbero
argomenti bcn più validi di quelli
che il Parroco presta ai suoi interlocutori... ma quelli Don Canavese
non li incontra mai! Se desiderasse
saremnto volentieri a sua disposizione per fargliene incontrare in fraterne ciHiversazioni-. forse ne verrebbe qualche, rapitolo nuovo per
un prossimo libro in cui i Valdesi
non fossero sempre presentati come
tanto ignoranti e deboli di convinzioni dn essere messi con le spalle
al muro alla prima conversazione!
PìBIi CAMPO
PELLA STORIA
Dice infatti Don Canavese: Il S.
Uffizio non condannò mai nessun
. Valdese e nessun valdese fu mai ucciso per mano di Cattolici (sic). A
parte il fatto che «cattolici» erano
sempre i «giudici secolari», come è
possibile giuocare in tal modo sull’equivoco tra il braccio secolare che
fungeva da esecutore e S. Uffizio che
tirava le fila? Appartengono innegabilmente alla storia i messaggi di
congratulazione di un Alessandro
VII o di un Innocenzo XI ai persecutori duchi di Savoia Carlo Emanuele Il e Vittorio Amedeo II già amorosamente sollecitati ad 'estirpare Veresia dalle Vtdli.
Cile i tempi fossero grami e che
gli eccessi non siano sempre stati
commessi solo da parte dei persecutori vogliamo riconoscere e deplorare anche noi, ma da questo al vo
ler addirittura riabilitare l’Inquisizione c’è un bel divario. Non sarebbe forse più storicamente esatto e
più «istruttivo» riconoscere [nacamente che certi episodi non tornano ad onore della Chiesa cui Cristo
aveva assicurato la infaLUbilità e de"
plorare con cristiano cordoglio tristi pagine di storia come quella delle «pasque piemontesi» su cui l’autore tace in modo alquanto sf^ificativo?
La storia richiede obbiettività e
chiarezza di comp>*ensione reciproca. Non corrisponde infatti ad. esattezza storica, nè tanto meno testimonia di obbiettività l’affermare
tra l’altro che le eresie inedioevaU
miravano ah sovvertimento dclVordine civile e diffondevano la più
sfrenata licenza, la più esiziale immoralità, cose del genere nessima
penna storica oserebbe oggi più
scrivere, come parrebbe per lo meno tendenzioso affermare cóme fa
il nostro autore -ihe il rimpatrio fu
una marcia che chiameremo soltanto estremamente atweaturosa, per
non parlare di violenze, di spogliazioni, di massacri (naturalmente
perpetrate dai valdesi). Ma se dovessimo continuare, ne avremmo per
parecchio chè su questo terreno,
non meno che su quello dommatico
il nostro autore si lascia trasportare
dal suo intento dì «istruire»... a modo suo... naturalmente.
Non è così però che si scrive di
storia, nè tanto meno dì religione in
cui, per quanto umanamente possibile, si richiede mente sgombra da
preconcetti, e desiderio di null’altro
che di verità.
dolo! Ma anche queste sono piccolezze che tralasciamo volentieri per
esprimere la speranza che il libro,
e sopratutto il suo tono ohe si sforza
continuamente di rispettare la preannunciata tolleranza possa fare del
bene e raggiungere ’il suo scopo:
«educare e istruire» poiché c’è molto bisogno dell’una e dell’altra casa. Dove però non ci sentiamo di seguire lo scrittore è quando sotto l’aria pacifica del tollerante egli rivela la tattica del gesuita con espressioni come questa: Di fronte al protestantesimo, come ci regoleremo
noU' Possiamo noi essere tolleranti
Ma trattasi fórse di storie che lasciamo volentiéci per passare al
campo della storia. E’ naturale che
ogni Valutazione su fatti ed avvenimenti sia data dall’Autore in base
al principio di AUTORITÀ’: l’autorità d^la Chiesa e del Papa. Quello che però è Daeno naturale è che
lo scrittore, il quale per il solo fatto
di occuparsi di cose protestanti dovrebbe saperlo, non tenga conto del
fatto che per noi il principio della
autorket esteijna H sottoposto senUa
condizione ni rispetto della libertà.
¡Libertà che non vuol dire capriccio, da rìvendicaiionc del sacro diritto dolía coscienza di ubbidire a
Dio prima c/ió agli uomini. Se in
base al principio di autorità che egli con divide lo scrittore giustifica
ogni porgecuzione di chi ai ribelli
alla aU-totità, in base al principio
della libertà ì Valdesi rifiutarono
ossequio ad o^j autorità che violentasse l’ordine sacro della coscienza.
Quando si aRéraia: / Valdesi non
hanno durUìtie ragione di It^Harsi di
tutto qttesto dante di feroce persemzione, tórno più che essi avrebbero potuto evitetre ceni provvedimenti rigete solo che si fossero
adattotí- a tÀvera <jui0tamdnte nel rispetto «ìeii« ed*rtti credenze e nelrossequio '*dle ^mli istitu&oni (p.
88), non si tien cottfo del fatto che
l’oppnrtunisaao qui suggerito sarebbe «tato iftde^o d» gwiti che prendevano «ul «crio il principio della
LIBERTA’ intesa come doveroso ricettò < ' INNANZI
TÜTTC?. Ttotó -ptú quattdo si precisi \e cosiRetté «civili istìtrffiìo
hi» ei^no Spesso'di btwxAo secoiere
eui íl^to^iJífenío dava i «noi ordini 0 affidava 1per‘ ^■«ecozione coloro del. cu» ' satt^ó «ràderà poter re:ttare r»«lto |aoe$fd<i pronimciàre èd
esegttir^ lo'seolooie’da. «gtótBci 'secolarì)».
ABILB TATTICA O
MESSAGGIO DI PACE ?
o dobbiamo essere intraasigeati?
In linea di principio non è certamente giusto riconoscere che tutti i
Culti sono uguali perchè sarebbe
come dire che l’errore ha gli stessi
diritti della verità. In linea di fatto
le aRCOSTANZE CiONSIGUANO
di non irritare gli animi poiché si
potrebbe avere L’ASPETTO di voler restringere la libertà di coscienza. (pag. 82).
Dunque non si tratta di vero spirito di comprensione nè di un principio di tolleranza; non si tratta di
un messaggio di pace e di amore ma
di una semplice TATTICA «consigliata» dalle CIRCOSTANZE tanto
per non avere «L’ASPETTO di restringere la libertà di coscienza» cosa che oggi non è di moda aver L’ASPETTO di fare... (fuorché in Spagna).
Speriamo vivamente che queste
affermazioni ed altre del genere che
qua e là spuntano nel libro non siano la vera espressione dell’animo
di Don Canavese c siano solo la rivelazione incosciente di un abito
mentale acquisito e non facilmente
svestibìle! Speriamo che il vero
Don Canavese sia quell’altro, quello bonario, cui ci siamo avvicinati
con simpatia, anche se gli abbiamo
mosso qualche critica. Perchè se
quella bonaria tolleranza dovesse
esser solo una veste «consigliata dalle circostanze» per «non irritare gli
animi e ntm avere l’aspetto di voler
restringere la libertà di coscienza».,
se si tratta non di convinzione e di
amore.... ma di tàttica «consigliata»
dalle attuali «circostanze», dovremo
giungere alla conclusione che, in
questo caso avremmo preferito che il
prete ci attaccasse con violenza, ma
con franchezza; meglio un avversario aperto che una amicizia «consigliata dalle circostanze».
un lettore
Ma non desideriamo prolungarcà
troppo su queste critiche doverose,
per rispetto della verità, che facciamo però a malincuore e abbiamo
ridotte al minimo, onde il libro non
sembri aver incontrato spirito meno cordiale e tollerante di quanto
dimostra esso medesimo.
Rileviamo con piacere che Don
Canavese, unico a quanto ci consta
tra i responsabili di sua parte, riconosce l’utilità della conoscenza del
francese tra i valdesi delle Valli. La
riconosce anzi in un duplice modo :
esplicitamente ammettendo onestamente i vantaggi e, implicitamente,
infarcendo di tanti errori le poche
righe di francese che scrive da darci
una chiara dimostrazione della «amena» figura che si può fare ignorali.
Esercito della Saldezza
TORRE PELLICE
Anche quest’anno, col j^rmesso delle superiori Autorità, l’Esercito della Salvezza esporrà la ormai famosa
((Marmitta Natalizia» in piazza della Libertà e nei quattro Venerdì precede nti il Natale. La popolazione del
Val Pellice avrà cosi l’opportunità
di contribuire generosamente alla
Festa per i Bambini di Torre Pellice
senza riguardi a ddifferenze di
fione, o di partito o di agiatezza.
utti i lettori di questo giornale si
Bontiranno perciò impegnati^ moralmente ad assiicurare ai ibambini una
ora
lieta., nella benedicente atmosfe
\JtLOi --------
ra del natale di C’ristoi, il vero amico
di tutti ; piccoli e grandi.
La festa dei banóbini avrà luogo
nel Teatro Trento ad una data che
verrà a suo tempo annunziata.
COHUNICATO
i "
Si
-1
#5
1
X. :
u
V’i
Il Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche in Italia porta a
conoscenza di tutte le edmunità che è offerta la possibilità, da parte
del Christian Reconstruction in Europe di Londra, di soggiorni più o
meno lunghi in Inghilterra, da gennaio a ottobre 1949, per pastori e
laici (uomini e donne), di confessione evangelica, che abbiano particolare interesse per studi e esperienze presso Facoltà di teologia o in
Corsi di assistenza sociale, od anche con l’intento di allacciare relazioni nei relativi ambienti in In^ltcrra e col mondo ecumenico
inglese.
Gli interessati (pastori, professori univeifsitari’ e medi, mediéì
interessati «peciklmente alla riabiUtazione tnorale-spirituale dei pa'Zienti, responsabili della stampe evangèlica e gioradltsti protestanti,
studenti in teologia, monitori e monitrici, diaconi e diacone, leaders
di organizzazioni giovanili e studentesche, laici con respmMabilità sindacali, sociali, politiéhe ecó.) devono avere una sufficiente conoscenza
deli’inglese. Per maggiori li^rnmzimii rivolgiecsi al’Consiglio Fedterale delle Chiese Evawgfeliéhe ih'Roma (via IV NoveanbrCj 107), al
quale gli interessati potranno rivolgere le loro richieste solo tramite
i propri Pastori o le proprie amministrazioni eoclesiàstidhe.
(S. I. P. I.)
3
W:
■' “• Ji
tmo DELLE VMM VALDESI
V n >4“'
aájísí- ' •
(cAilIora, caro barba, possiamo fare un bel pò di strada insieme, que' sta volta! Oggi il pastore non ci ha
fermati dopo il culto, per una «sendutaj importante di cinque minuti,
- e così non ti lascerò tutto solo a far
la strada... E, tanto per dire, un
buon sermone è stato, stamane, mi
pare. Era molto «pratico»; anche
quelle chiare allusioni alla guerra in
Palestina, la condanna del sangue
sparso in Gerusalemme le ho. trovate molto opportune. Naturalmente
ci sarà della gente che troverà che
quello è della «politica» ; d'altra
parte non si può mica chiudere gli
occhi davanti a quello che accade
nel mondo. Il pastore parlava molto
bene dell’amóre del prossimo, ed ha
fatto molto bene, secondo me, a dire che quello che accade in Palestina non va d’accordo con l’amore
del prossimo. Non ti pare, barba
Geou» ?
GOLLDP CON L’ÀNZIÀNO
«Mi pare, mi pare anclie a me!
Ma scusa la mia distrazione; guardavo quei ragazzacci che si stanno
tirando pietre e... senti che parolac
ce»?
«Eh! eh! sicuro: uno è G..., si,
sai bene... il figlio di A-..; l’altro,
con la giacca marrone, è Ca..., il figlio di Se..., lo conosci anche tu....
quello che... Beh! se non lo sai te
lo spiego subito. Dunque, devi sapere che G...... e Se... sono in lite, da
molto tempo ; c’è tutta una quistione
di «boine», di passaggi; ora si son
messi sotto gli avvocati; ci dovrà essere una seduta in pretura; sarà una
cosa abbastanza interessante, perchè
le mogli hanno vuotato il sacco. Figurati che la moglie di G... sembra
che abbia detto..., insomma abbia
lasciato capire che-.., insomma pare che ci sia querela per diffamazione. Naturalmente quando i ragazzi
si incontrano......
c’entra essere anziano»? Forse che
gli anziani dovrebbero separare tut
ti i ragazzi ohe litigano? Nei tempi
antichi. Io so, era un’altra cosa, for
se. I Concistori avevano un’altra au
torità ; erano una specie di magistra
tura religiosa e civile, che .applica
va sanzioni ecc.., chiesastiebe e ci
vili, quando si violavano le leggi del
la morale. Nei vecchi verbali del
Concistoro, io trovo per esempio
che il 25 luglio del 1632 il sighor
Pastore David Jourdan «a dit et déclaré, que dimanche soir^ étant encore jour, sestant trouvé en la bourgià des Champs, ayant trouvé Mario
femme de Joseph Remour et Mario',
sa belle fillo charioyent des gerbes
de blé et que Joseph lioyet des gerbes... e la domenica seguente Joseph
e sua moglie e sua nuora sono citati
davanti al Concistoro e severamente
ammoniti. E il verbale dice: Joseph
a demandé pardon à Dieu et à l’Eglise et promet de ne retourner jamais jour de dimanche de faire aucune oeuvre manuelle».
chè ir gregge si muòva; perciò ogni
qualvolta noi dissentiamo da una
delle suddette autorità'^ il nostro dis'
senso perde l’aspetto rumoroso di
una protesta, di un ricorso, di una
denunzia e la brava gente se ne va,
sbattendo le porte e gridando ai
quattro venti: «ed ora non ci vedi'ete più». Ma «retournons à nos moutons», o, forse ai nostri caproni, a
questi ragazzacci ; non ti pare, caro
anziano, che un pò di Palestina ci
sia anche in Italia, e che un pò di
Terra Santa ci sia anche nelle Valli Valdesi? Lo spirito che arma, l’un
contro l’altro, i combattenti di Palestina, che li spinge a violare la
tregua e ad addossare la responsabilità della Violazione sempre all’av
versarlo, non ha forse qualche straordinaria rassomiglianza con lo spirito che spinge l’un contro l’altro,
due famiglie Valdesi, che cercano
di danneggiarsi reciprocamentej palleggiandosi la responsabilità.'...».
«Ma, veramente mi pare che tu esageri un poco.., per quanto, evidentemente, un pò di ragione l’hai
anche tu. Però, io non vedo in nome
di quale autorità potrei intervenire
fra quei due ragazzacci; tutt’al più
potrei andare a chiamare una ^ardia...; ma la cosa non mi persuade
molto..». . J 1*
E forse non persuaderebbe neppure il tuo pastore, che non sarebbe
entusiasta se venisse a sapere che un
suo uditore, che ha ammirato un
suo sermone sull’amore del prossimo, deve andare a chiamare là guar
dia per ammonire due ragazzacci,
perchè egli non si sente un «autoritài». Il nome di «Cristiano» una volta, e sempre!, è il segno di una «autorità», almeno così mi pare. Forse
non è la stessa cosa per te»?
«Certamente».
«E allora? Io credo che devo andare a richiamare quei ragazzacci.
In quanto alla conversazione, se non
ti piace, la riprenderemo un’altra
volta». Cl.
«..Seguono le orme dei padri; siccome sono ancora ragazzi, confondono il pensiero e l’azione, così tirano pietre. Ma non ti pare, anziano, che tu dovresti intervenire, dire
una parola a questi ragazzi, che magari escono or ora dalla Scuola domenicale» ?
«Io? E che c’entro, io? E cosa
Quelli erano bei tempi barba ! Ti
figuri, se, ora il pastore andasse a
spasso la domenica sera, quando la
mietitura è giunta... e citasse davanti
al Concistoro le Mario e... «marioire
che lient gerbes» la domenica, quali
risposte egli udirebbe? Caro barba,
manca l’autorità, manca la disciplina, perciò....» «Perciò ammiriamo
gli eloquenti discorsi del nostro Pastore che parla alle solite pie donne,
degli orrori della guerra in Palestina, e lasciamo che i soliti quattro
ragazzaccci lancino delle pietre e
pronuncino delle parolacce.
Vedi caro anziano, io credo che,
tutto sommato, c’è ancora troppo il
culto dell’autorità e il mito della
disciplina nella nostra Chiesa; non
ti scandalizzare se dico questo! Noi
Valdesi abbiamo ancora troppo il
culto della parola d’ordine che viene da una autorità costituita. Bisogna sèmpre che il pastore, che il
Concistoro, che l’anziano parli, per
Kotiziafio Mano
MESSINA
¡L’attività eoolèsi astica ha avuto
inizio ai primi di Ottobre 'Oon un culto e servizio di S. Ctena cui ha partecipato la iCtìmunità compatta.
Il' Consiglio di Chiesa ha formulato per il nuovo anno un intenso programima di attività.
iSlu invito di alcuni giovani oh© si
trovano spesso a dover atff poh tare delle disoussiomi religiose, il Pastore ha
iniziato, il Mercoledì iserà, una serie
di conversazioni sulle differirozè f-ra
I© dottrine del Oristianesimo Evaiifgelico © quelle del iCattolioeeimo Eomano.
Ogni venerdì sera i giovani »i riuniscono per studiare insieme il Vangelo di 8. Marco. Gli studi sono se'
guiti da giuochi e canti.
Per facilitare ed agevolar© l’affluire delle contribuzioni per la Chiesa,
La voce
ANGROQNÀ (Serre)
Domenica 21 nov nel corso del nostro culto è stato presentato al Battesimo il bambino Odin Bruno di Luigi
■e di Stringat Virginia (Molin nuovo).
La benedizione del Signor© accompagni il baimbino © la sua famiglia
6. a.
LUSERNA S. GIOVANNI
La nostra 'Comunità ha avuto il privilegio di esser© visitata il 14 novembre scorso dal 'Sovrintendente del no^
stro Distretto, Pastore Alberto Eie'
ca. Lo ringraziamo della siua visita e
del buon/ messaggio.
■Le riunioni quartierali hanno segnato un aumento incoraggiante nel
numero dei frequentatori rego'Iari_
Abbiamo intrapreso in ©ss© una piana esposizione di storia del cristianesimo, alla 'portata- di tutti.
Oltremodo incoraggiante Pafflusso
dei giovani alla Unione Giovanile.
La ripresa è stata buona fin dall’inizio, molte nuove iniziative sono state
lanciate e ci auguriamo vivamente
che l’entusiasmo ohe sembra animare
la nostra gioventù non si smorzi.
Due serate prepairate dalla nostra
filodTammati'Oa, con la rappreeentaizione della commedia «L’acqua cheta» hanno avuto buon successo.
Oiornata missionaria. CS è concesso
il privilegio di capitare nella nostra
Parrocchia il missionafrio R. OoisBon
0 la sua iSig.ra per una giornata missionaria intesa a ridestare in noi
tutti rinteresse per Ja bella opera
delle missioni in terra pagana.
Ricordiamo M programma che, a
Dio piacendo, i missionari Cokson
intendono svolgere;
Sabato 4 Dicembre, alle ore 20,30,
nella Sala Albarin, visione di un
film sull© missioni in Africa
Domenica, 5 Dicembre, alle ore 0, nella Scuola dei Bellonatti, oonversaaion© ai bamibini della ScuO'la Domenicale. Ore 10,30, nel Tempio, messaggio alla Comunità. Ore '14,30, messaggio della iSig.ra Coisson all’Uinioine
dell© Madri. Ore 14,30, per i ricoverati del Rifugio visione 'del film sulle missioni.
iSìamo certi che la visita dei Sigg.
CO'isson, per cui li ringraziamo fin
d’ora, non mancherà di portare il suo
frutto di benediaione.
E’ stata invocata la benedizione del
Sii'gnore sul matrimonio di fionnet
Aldo '6 Kuànk© Ludovica.
Abbiamo celebrato il matrimonio
civile e religioso di Ponte Bruinio e
Bruno Maggiorina.
(Sono 'Stati chiamati dal Signore, e
abbiamo accompagnato al campo del
riposo; ■'Ricca Susanna, di anni 71;
Stalè Giov. Daniele, di anni 92; Durand Antonio, 'di anni 80.
«Noi sappiamo in chi abbiamo creduto».
CORATO
Ringraziamo pure sentitamente lo
studente liceale Tota Vincenzo per i
messaggi cosi approp'riati all’ora ohe
volge ch’egli ha diretto alla Comunità di 'Oorato.
PINEROLO
Domenica, 5 Dicembre, alle ore
14,30, si aprirà nella sala attigua al
tempio il Bazar dì beneficenza, preparato dall’Unione delle madri di
Pinerolo.
Invitiamo caldamente tutte le
persone della comunità a voler visitare quella esposizione di lavori e
di doni ed a contribuire coraggiosamente alla buona riuscita della heneBoa maQÌfestazione. La sera di
quel giorno, alle ore 20,45, verrà
offerta a tutti una serata di arte varia (ntusica, cori ecc...) che si
•prevede particolarmente interessante. Sarà possibile acquistare tè, caffè e contoimo.
Il lavoro ecclesiastico ha avuto inizio nel mese" di settembre sia come attività (Cateoheèidie, unione giovanile
■ed esercizi di canto. Il Pastore Q.
Bouchand haj,fatto nominare le ifarie
commissioni per le attività interne ed
esterne e ci rall^^riiamo che il funzioniamento è lodévole e soddisfacente.
Lo studio del vangelo di 8. Matteo
è sempre più profi'Cuo © seguito con
molto interne dal gruppo degli assidui e 'dai molti catecumeni : a turno
i giovani presiedono, con una meditazione introduttiva cui fa seguito
una beila fraterna discussione. Ottimo il funzionamento della commissione stampa, visite agli ammalati,
comitato per iW^geliazazione.
Il P'astore ha tenuto alcune importanti conferenze nel mese di Ottobre
e fino ailla metà novembre seguite
sempre da un buon pubblico ■compresi degli estT'anri.
Il matrimonio di Lisetta Tarrioone
e Abbattista Vitàntonio ha avuto un
successo lusinghiero agli effetti della
testimonianza cristiana.
Ingresso libero a tutte le famiglie
della comunità ed ai loro amici.
In occasione deU’osaemhloa di chiesa tenutasi il 8 novembre il Pastore
Bou'chard ha esposto il programma
delTanno oh© sarii svolto dal nuovo
conduttore Signor Trobìa Enrico.
il Concistoro 'ha nominato alcuni OO'Ilettori, i cui nomi saranno' com'unicati prossimamente, i quali provvederanno a ritirar© mensilmente le offerte.
E’ stata anche nominata una Commiasione per lo studio di un progetto
di Cassa Mutua, allo scopo di assicurare 'alle persone bisognose della Chiesa le spese di funerale.
iSi richiama l’a'ttenzdone dei giovani più volenterosi 'Sul servizio' d’ordine alla porta del Tempio. Bisogna
accoglier© gli estranei o£fr©n<dio l'Oro
qualche foglio, l’innario e accompagnare i ritardatari oh© non trovano
posto.
La Società di cucito «Il Nido» ha
iniziato la sua attività procedendo
alla nomina del suo Consiglio Direttivo nelle persone della Sig.ra Grill
Giaoomìnia, Pr'Csidente, Pintaldi Edsl
Yice-Presidente ; Dr. Meleti Nelll'a,
Oassiera; Sig.ra Riocitelli Ada, Segretaria.
Oomunioato alla filodrammatica.
Quest’anno si spera di' poter ricostruire un 'bel palcoscenico smontabile
ed i giovani ed i bambini della scuola svolgeranno un vasto pipogramma
di rappresentazioni educativa accuratamente scelte.
TAORMINA
Nel corso 'del mese di agosto la pifedicazione è stata curata dal 'Signor
Luigi Quinto 'nativo di 'Cbrato e attualmente Tesident© nel Brasile; lo
ringraziamo vivam-ente per i suoi
messaggi e per la sua testimonianza
efficace nel paese natio.
'C’è stato concesso dal Vescovo Anglicano di Gibilterra l’uso del Tempio di Taormina. Con raiuto del Signore, speriamo di svolgere, quest’anno, una intensa attività ©vangelisti"
oa, in questa località.
Abbiamo in animo di organizzare,
■d’accordo col capogruppo della Sicilia, un Conve.gno Giovanile, a Taormina.
REGGIO
iSono state istituite due classi di
'Scuola Domenicale che raggruppano
i bambini secondo la 'dislocazione tfr
pogratfica della città.
I 'Oulti Dtoaponioal'i, gli studi biblici settimanali © i corsi di Catechismo hanno luogo attualmente in cosa
della Sig.ra Montron© Giuseppina.
LIPARI
Durante 'Una dell© sue periodiche
vìsi'te a Lip'ari 'agli internati politici stranieri, il Pastore è venuto a conoscenza 'della esistenza in quell’isola di du© famigli© protestanti, quella
del Prof. Hunziker EdIW'in ©'dèi iSig.
Franz Dietrich. Rivolgiamo loro l’espressione ,della nostra gioia di aver
trovato dei fratelli nella fede e l’assicurazion© 'dell’affetto di tutta là
numerosa famiglia evangelica «iella
provincia.
CATANIA
Nel mese di agosto il Pastore è stato sostituito dallo studènte in Teologia signor Briante (Salvator© ohe ringraziamo per il suo fedél« ed apprezzato miinìsterdo. ideata estate la ■Ccr
muinità ha,, avuto filoun© visite di
Pastori americani che hanno rivolto
un messaggio agli evangelici dell© var
ri© denominazioni riuniti nella Chiesa.
La ripresa non ha tardato questo
autunno, perchè già nell© prime settimane di Ottobre sono iniziate qua
si tutte le diverse attività.
Nel mese di novembre sarau'uo ripresi i OultJ del meicoledi «eooDido la
decisione dell’Àsflemhlea di Chiesa.
Questi 'Culti saranno integrati da altri culti nell© famigli© eh© ne faranno richiesta. Forse questo sprà nelle
mani di Dio un efficace mezzo dii ovan'gehzzazione, perchè queste famigli© si im'pegnano ad invitare conoscenti ed amici. iCi auguriamo di poter vedere i frutti dì questo -esperimento.
L’Unione Giovani5e, sotto la direi
zione del nuov© Presidente, prof. Salvator© Navaririoi ha già avuto alcune ottime riunioni'. Abbiamo studiato un vasto programma ohe, se attuato, darà alla nostra Union© un nuovo impulso © la renderà più attiva e
piena di vitiu. Abbiamo in mente tante pitxiole novità anche (per quello che
si riferisce ai lato ricreativo.
Oircit le attività ecclesiastiche 'propriamente dette, abbiamo intenzione
di dare ampi© informazioni, anche
mediante 'Coniferenzq, oiroa il Movimento Ecumenico ed d risultati di
Amsterdam. Speriamo per questo
nell’appoggio del Oomitato di Intesa
Interdenominazional© che, lo ricordiamo, ha rappresentanti di quattro
dell© più importanti denom'inaziond
evangeliche di Catania.
■Domenica 7 Novemlbre è stata tenuta una 'Conferenza pubblica sul tema;
Alla riscoperta dei valori del Cristianesimo. Di tale Conferenza, oh© rievocava i prin'cd'pi fon'damentali della
Riforma, era stata data ampia infor
miazione mediante la stampa ed awisi. Era presente un folto puibblico
composto in buona parte da estranei
ed amici.
DIASPORA CATANESE
Sono regolarmen'ta visitati i gmiì^'
■di Piazza Armerina, Leonforte e B.
Maria di Licadia. Buon© notizie specie per la Comunità di Piazza Armerina che (diventa zempire più numegfiq'
sa. ConstatAamo con gioia la riprò^
'di questo gruppo oh© si riunisce tre
volte ogni settiman'a sotto la direzione di' due Anziani a turno.
’Speriamo alla fin© dell’anno eoolèaiasitico dì proceldèr© alFaocettaziot©
di alcuni Catecumeni che ormai frequentano regolarmente da più di due
anni.
VITTORIA
Pijyresa L© attività religiose vengio■no man mano riprese, © oon l’aiuto di
Dio speriamo di intensifiioajr© la vita
spirituale, oggi piuttosto grama.
Gruppo di preghiera : Non cessiamo
di riunirci periodicamente per chiedere a^l Signore di (benedir© il nuovo
anno eoolesuastico, di sueoitaire altrej
vooazioni al pastorato, al diaconato,
al lavoro ©vangelistico © a quello missionario. Saremo lieti (di sapere ohe
(presso ogni comunità evangelica esiste uiru gruppo 'di amici ébélla tpreghiera.
Convegno Giovanile-. I giorni 16 e 17
di O'ttdbre abbiamo ospitato, molto
modestamente, tra grandi c : pioooìi,
una cinquantina (Ê oonfèoniuti dall©
diverse Chi(ese della Sicilia, comprese
le denomiinaziomi battista e metodista. (Si è fraternizzato ; oi siamo sentît,
una sola cosa, in Òristo, nostro comune Redentore; ci siamo fct|(l|i^ti nello spirito per restar© fedeli sino alla
fine. Chi vuol saperne di più legga i
nostri (perodici.
Oorso Evangelisti ■ Abbiamo già du©
iscritti ; qualche persona ■«chiamata»
verrebbe da lontano a frequentarlo
se ne avesse la poesibiUtà finanzieria.
Aspettiamo dal iSiignore una risposta.
Se un 'fratello' o una sorella sente la
vocazione Cin un sen^ specifico) e non
sa come poter ubbidire a quella chiamata, oi scriva e cercheremo di aiutar©, secondo quello eh© il Signor© ci
darà di fare.
Asilo Vecchi Evangelici-. Mentre ringraziamo i oolleghi e lo persone amiche (tra queste quelle di la «FOQRMr
OA») per tutto ciò oh© hanno fabto nel
passato per questa nostra opera di
bene, veniamo a pregare di voler continuare a sostenere con offerte, collette e raccolte di doni in (natura. I rioo*
varati sono attufilmieinte dozzina,
tra uomini © donine.
Abbiamo altre domande di ammissione, ma siamo por Oira allo stretto »
quanto a spazio © a personale. Booa
perchè chiediamo au'che la vostra intercessione.
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I 13,05 I 17,05
I I 13,52 I 17,51
13,07 I 14,20 I 18,17 |
I 13,24 I 14,42 I 18,45 |
I 14,02 I 15,03 I I
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19,16
19,43
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PINEROLO-ORSASSANO-TORINO e vicev.
19,42
19,58
20,22
20,45
21,35
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Bricher. 5,16 | 9,30 113,35 114,55 l 18,50 | 20,15 Barge 4,25 1 6,08 I 12,22 | 14,08 | 16,20 | 19,32
Barge 5,36 1 9,50(13.54115,14 119,10 1 20,» Bricher. 4,47 | 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
TRAM VI A PINEROLO-VILLAH-PEHOSA ARGENTINA e viceversa
Plnerolo
Perosa
4,25 I 5,45 1 6,55 | 8,10 | 10,15 | 11,25 | 12,40 ( 14,40 117,20 | 19,15 |
5.45 I 6,37 I 7,50 I 9,05 | 11,20 | 12,20 | 14 | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
Perosa 4,45 I 5,55 | 6,57 I 8,05 | 9,30 | 11,40 | 13 | 16,05 | 17,40 ( 18,50 I
Plnerolo 6 | 6,45 | 7,50 | 9 | 10,40 | 12,30 114,15 | 17 | 18,35 ( 19,45 I
(1) (2)
Plnerolo 6,15 i 8,20 |
Orbass. 7 19 |
Torino 7,40 | 9,38 |
(11 (2) (1) (1) (2)
11,251 12,50 I 13,35 1 18,10 | 18,45
12,05 I 13,30 I 14,15 | 18,50 | 19.30
12,43 I 14,08 I 14,51 I 19,37 | 20,08
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25 | 14,45 | 18,15 | 18,55
Ofbas. 7,03 I 9,04 | 12,08 | 15,01 | 15,33 | 18,59 | 19,35
Pinerolo 7,43 I 9,14 I 12,48 | 15,41 | 16,13 | 19,39 | 20,15
(1) Feriale — (2) Festivo
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Pellice
Bobbio Pellice
8,35
9,05
(Í)
11,30
12
15,15
15,45
-19,45
20,15
Bobbio Penice 6,05
Torre Pellice 6,35
(1) Solo il Venerdì
(I)
1
7,30
12,20
12,50
18,7
19
Autoservizio Sapav-Satti
PEROSA AROENTINA-PINEHOLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Salti Sapav Salti
7,40 I 11,40 1 13,451 18,35 Torino
7,54 (11,54 (13,59 (18,49 Airasca
8,25 ( 12,25 ( 14,30 ( 19,20 Pinerolo
Orario giorni festivi Satti
7,40(8,30 ( 13,10 ( 19,50 Torino
8,44 ( 13,24 ( 20,04
8,25 ( 9,15 ( 13,55 ( 20,35
PEROSA ALTE VALLI
Pinerolo
Airasca
Torino
Salti Sapav Salti Sapav
7,20(11,50(17 (18,40
7,51 ( 12,21 ( 17,31 ( 19,11
8,05 ( 12,35 ( 17,45 ( 19,25
Pinerolo
Airasca
Torino
Airasca
Pinerolo
7,20 ( 12,15 ( 18,25
7,51 ( 12,46 ( 18,56
8,05 (=13 ( 19,10
Perosa
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
9,25
10,15
10,55
11,45
Auto
(1)
20,20
21,10
21,50
(2)
Sestriere
Pragelato
Penestretle
Perosa
5.50
6,10
6.50
(3)
14,10
14,35
15
15,45
(4)
16,50
17,15
17,40
18,25
(l) Da Fenestrelle a Pragelato solo II venerdì e sabato — (2) Da Pragelato a Fenestrelle
solo al sabato e domenica ^ (3) Feriale - (4) Festivo ~ N. k
servizio si effettua soltanto al martedì, giovedì e festivi.
Perosa
Perrero
9,20 ( 20,20
9,50 ( 20,50
Perrero
Perosa
6.20
6,45
15,20
15,45
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