1
Un Éiimo è trascorso. Un nuovo arino
,ÌL
è cominciato daÌpoclji giorni. Abbiamo
adito ripetere c.^petuto noi stessi .For
mai tradù!ional|i frase : « Buon Anno »
0 ci prepariamo ad-inoltrarci'con sv-a
4
fiate disposizioni ■ d’anlTno nella via
piena di iiici|gnlte che ei ■ si apre
[linanzi- I ■ '
.iiS^olti celebifeno la fine di un sìnno
..-con; lauti bariepettì e cominciano ranno
nuovo nel sor^m ovvero coUa mante, e
io spirito ann^biati ed .iritorpiditi. Essi,
anzi, si augurano tacitamente di pniere'
continuarel'anno nuovo, efori, iri
uno serni-mcbseì’enza. vivendo "ai, mar. gini 0 complitamenie fuori della‘realtà.
- ■ « I-a ré^tà — ai ode oggi r^t.-tere
da molti è dura ' e triste. Probietrii,
prcoccupazfoni,. ansietà, dhgoseie,'- sono
oggi aU.'orcfce del gioì'no. E’ bene quindi
astrarci. aJiienb per un Istante, - da cfUesta dura rialtà e dimenticando i nostri
fastidi Wijbre -aìment) qualche ' óra, in
pace ed i|-più allegramente possibile :^,Gosì raponi’aino morto spesso 'noi-, tentando in tuesto modo di uscire dàri cerchio chit^ nel quale ci troviamo'.’-'1 ■ :
Ma la-Jhies.a di G&sù Cristo; A
SO tale, ’^‘ia e venunenfe, rá¿icái|^ríi-p^questo imdo. Non può, non perchè èssasia foTtmiu da persone migliori delle
altre cIk si credono più a posto ' con
Dio o, epe .si gloriano della propria dirittura jnorai e, No. La Chiesa di Gesù
Cristo I formata da uomini peccatori
Come gii altri' infedeli come gli altri,
ma chp, attraverso alla rivelazione che.
dà lei) -la Paróla di Dio, hanno co-scienza di questo tremendo stato Pel
quale;'si trovano, che non vogliono,
come i.anti altri, adiifiar.yi a questa si’tuazifjie, che non vogliono, come tanti
altri, iilludersi di uscire da questa situazione cercando un oblio mom,entapia co, leirincascicnza o neirebbrezza, má
che fel contrario vogliono affrontare Ü'
su,|àpmo rìschio di credere che piopriù
dura realtà dì questo mondo dii
peètjato, cangiante e peggiorante ognii
giorno di più, Dio ha qualche cosa da*'
dire, da annunziare loro, Dio rimane;
sempre, malgrado tutte le apparenze'
contrarie, il'Signore, TEterno, e, nellà^^
Suà infinita misericordia che si impernia „tutta quanta sul 'fatto della croce'..t
di Gesù Cristo, vuole continuare ad es-i
sere per il Suo popolo di riscattati, cioè, per la Sua Chiesa, ru-nico iSignoreLte ¡'
l’unica Rocca, l'unico baluardo sicuro.
La Chiesa di Gesù Cristo, qualunque
■■.ria l’ora che volge, non può far altro
f^'isre di credere que.ito ed anniiii7
loriare {juejfto annunzio, ■ »■
Credere, oggi, non è facile, Credere,^
jfion c mai facile. Spesso noi pensiamo
'è diciamo anche di credere ; ma quando
nella pratica deila vita nostra di ogni
giorno si tratta di dimostrare la probóla fede, ad esempio rinunziando a
quanto abbiamo di più caro o sacrificando quello che fino allora ha costiluito per noi l’essenziale perchè Dio
occupi nella nostra vita il solo posto
che Egli deve occupare ; quello di
Uniico Signore, allora casca la benda
dai nostri occhi; allora, quando siamo
posti dinanzi alla tragica alternativa,
davanti airaut-aut che, o ci farà en
irai'E soli, nudi, incompresi, derisi-iJcrìtieaii, nella via delia fede o che "ci-arresterà invece dinanzi alla possibilità
dello scciTidub, aUora, dico, preferiamo
eludere la difficoltà illudendoci di poter rinviare la nostra decisione, o, smarriti, indietréggiarno. Allora noi ci domandiamo se proprio siamo chiamati,
■ seguendo Cristo, à vedere accresciuto il
n.osETo torrriento od a credere che prò-.
pi-io nelrassillo di questo tormento si
■ trovi il nostro servizio e la nostra vera
paco, ovvero- se, seguire Gesù non „sia
piutto.st.o, come la nostra natura lo de
■* riderà ardenienionte, trovare una soÌu..zione a tutti i nostri problemi, o almeno
vivere lontano, ai disopra di essi e sor. volando le bassezze di questo- mondo
(che non sono altro che le TOSire bassezze) essere introdotti in un mondo incui noh vi sia ch.e pace, calma, ti-atiquillità. , ■ ... ’ ’■
Ma .ji credere significa 'anzitutto riconoscerc che DIO (non..il: caso, la . fatalità) mi ha posto nel,'mondo .qualeesso ,è, oppi, nella conditone in cui io
persohalmenie nii trov-o.-e ciié Egli non
mi cì:-.‘..ba posto perchè io 'sfugga alla responsabilità che la mia posizione, qua]un,|ue^ essa sia:, comfXirta. *ì Credere
luri-que aia la mia posizione e la mia
condizione quaggiù, Dio mi ci ha posto
con uh unico scopo : «- AmarLo e serÌj virLo con tutto iJ mio cuore qui ed
1^- ora qualunque possa essere la diffieoltà ' che ciò significa per me, qua
Lunquè siano le consegq.enze che da
riquesto amore e .da questo servnzLo scaturiscano. Qual’è infatti i.i pericolo
maggiore : ottenere l'approvazione, le
Iodi, gli onori del mondo tradendo il
nostro. Signore ovvero, ricevere dal ■
mondo incomprensione, derisione, odio
per il fatto che vogliamo sendre il nostro Dio ed ottenere con questo la Sua
approvazione? Quale cosa è più importante ; fare il nostro interasse, vivere
per noi, per la nostra gloria, ovvero ricercare Tinteresse di Dio solo, vdvere
per .Dìo solo, por la sola gloria di Dio?
. Non è forse quest'ultima Tumea nastra
vocazione?
■jEd ancora ; badiamo. Non si tratta,
qùl di belle frasi. No. Non è qui in
glqco una piccola parte di noi stessi. No.
Sh tratta della nostra vita tuttii. Si
tratta ancora della vita eterna. E ques^' bivio tremendo bivio ; Dio o- il
M^do, Dio o lioi stessi, non lo trovipnp solo in grandi fatti od in situaziarii particolari della nostra vita ; nO :
iainòstra vita intera è dominata da questó,,-yvio, tremendo bivio : Dio o il
cropéf vuole incidere ad ogni istante il
■ sud^^gno. Se la croce non incide in tal
modiÈ-,su noi in tutto o sempre, essa è
nulia.^per noi. E se essa è nulla per noi,
significa che preferiamo fare assegna..mohM sulle nostre capacità umane,
■fiullà Jo.stra forza umana ; significa che
non ¿{fcbiamo coscienza di essere dei
1 miseifl peccatori perduti perchè non vi
! è in, isoi il bisogno assoluto di avere il '
Saivi^rc ed il Signore.
.' Ma|que.sta croce che Natale ci ha ri- '
cordalo annunziandoci la nascita del Filliuolè di Dio che è venuto su questa
erra .^a noi per ejiserè proprio il Sal■'atorè di ognuno di noi, questa croce
A tizàa ancora sul ciglio -della strada
1:
I •
.che noi -qi-: accingiamo a percorrere alrtniz iu’ di ■ questo nuovo anno,
■ Essa’-, ci incorda la nostra infedeltà
passata.e presente e la caducità e precarietàridella nostra natura asservita al
peccato. ;■ ■
iif Ogni carnè-è ' come l’erba
ed'i ogni sua grazia è come il ■ ■
fiore ■ ;del campo, -s. L’erba si
, - , sec^bà, il fiore appassisce quando
il;-^ffio delEÉtorno yi pas^à
KÓprài.-.Certo -il popolo è come
rarbavriii- •<
■ Cori ayv-forie, di noi quando,'-traseu..rendei.:.la croce e fidando ih- noi stessi,
Vi- ’j' .' '
. 01-preseiitiarrip.. al giudizio-di Dio.
.-■Ma,; -la. croce,- creando in noi la -coscienza' di essere miseri pedeatorì,- -crea,
del pari in noi il bisogno del Salvatore,
non. solo, ma ci annunzia che 11 Salvatejrc .-;è;.:'venuto, è. nato,. è - morto,- ' è r'iiorto .per Ttoi. Ci a.nnnnzia - che : ■
f«-'-, -ji':, mentre .„eravamo ancora .sema
^ì; ■- '(orza, Crisifo è morto per .noi .
■ empi, ..peccatori S-. ■
.' E „-dqpp avrii'CÌ-additato ih Gesù Cristo -l-’Unico nostro' Salvatore, è ancora
.quellà’ croce che ci' .dice. -:. .
Ma. questo annunzio "non basta íéscóIt
tarlo, Bisogna CREDERLO E : VIVERLO.
Conceda il Signore a ciascuno di noi
di credere e di vivere questo annunzio
<f- opui piorno a ìri questo " nuovo ''anno
che .Egli ci dà nelìà Sua misericordia
infinita, EDOARDO ATME.
Notte di Natale
■’€' : ■
V/v
'.«„Chi fa la volontà di-Dìo di- '
niora in .eterno ». -ì, ■
■pàrioa'a'-'d'ì-Dì?) dirti
eterno». ,-.
; Ma chi è che « fa la-volontà di Dio »?
.Gesù Cristo Stilo ha compiuto in modo
perfetto la volontà dì Dio. Ciò che nes-sun uomo di questa terra ha mai potuto nè potrà mai compiere, Egli lo ha
compiuto, appunto per questo.. Egli lo
ha compiuto «f per -not cioè # per
amùr nostro» .ed «al nostro posto'»,
affinchè ^ in Luì » noi lutti peccatori '
.riamo rivestiti della Sua grazia c possiamo, pur essendo fragili e poveri
come Terba ed il fiore del campo, sussistere e vivere alla presenza delFIddìo
Tro Volte Santo il quale « odia il peccato perchè i Suoi occhi sono troppo
puri per sopportare la vista del male » ;
perchè noi pcrveri possiamo essere arricchiti della Suà ricchezza alla quale Egli
ha rinunziato facendosi povero come
noi.'
Questo è lo stiaordinario annunzio
che la Parola di Dio vuol darci proprio
oggi, nel nostro tempo in cui le nazioni
rumoreggiano e lottano l’una contro
l’altra, in cui regni, ideologie, sistemi,
concezioni varie scompaiono e colla
loro scomparsa ci rivelano che « sono
come l’erba ed il fiore del campo », ca■ duche, effimere.
Questo annunzio cì annunzia la
Rocca che iimane incrollabilmente ferma contro ogni attacco ed alla quale
possiamo aggrapparci per non essere
trascinati dalla immensa e violenta fiumana che irrompe sul mondo.
Questo è Tannunrio pieno di promessa che, all'inizio del nuovo anno la
Parola di Dio fa echeggiare per la
Chiesa e per il mondo :'
<f Cki fa la volontà di Dio dimora in. eterno », . ,
m CRISTO, si, IN CRISTO SOLTANTO noi possiamo fare veramente
la volontà di Dio, E proprio per queE tu, e solo per questo è venuto a noi
Gesù Cristo ; . '
Non è questo, un. artìcolo di circostanza, -giunto-.-in ritardo, e. neppure
una rievocazione di ore passate. E’ una
sémplice segnalazione di un libro, di
'Lin libro strano, che fa dei bene, sem- ;.-~
piic.e e puro, che fa meditare. . . . ..
■ Sette anni-fa un mdustriale milanese,
.A. MtUfa, metteva, a disposizione di un ■
gruppo di letienhi e di giornalisti unasomma cospicua, 25.Ò00 Lire, da ser- ,
vh-e- cottie premio:- come premio di ■ ’-'ri-::'... '''*.
un’opera buona. E da . allora,- hutti gli ' ' ■*'■.■. .'J
anni, il premio, -si ,é- -ripetuto, -fi premio- '■ ' .'.ri
dei la, Tiotte di Nutale, e sette scrifitori hanno preso-„ùn esame i oasi'segnalati-,.
quelli che già hanno avuto la grande risonanza nei ■ giornali, ■ e,.quepi ' oscuri, ■
ignoti, .segnalati, con discrezione e con '" .riri'..--:
^1. ;'ripudjsrei
poesia e Tamore Spandono una luce ' ' i ’ri:
per cui il mondo appare mig.iiore e che
fa esclarnare a Paolo hiorieUi : « ...ro^ifaccia umana, però ! Feroce, bestiale
cradeje ; ma per certi segni ancora partecipe di Dio che VHa creata»; e che
fa concludere, ad Arnaldo FraccaroH :
« ...l'I/maìiiid è in/initomenie più biiona
di quanto ai possa crédere ».
E così i sette scrittori, i sette giudici
hanno esaminato, hanno giudicato ed ,
hanno concluso che non era possibile
passare agli atti tutta quella vivente
documentazione di umana pietà. Essi,
dopo aver k cercato la bontà ovunque,
sotto le vesti disadorne della domestica, sotto quelle modeste della maestrina di villaggio, sotto la rude scorza
delToperaio e sotto ,la divisai gloriosa
del soldato e del legionario ; nella misera catapecchia e nel palazzo fastoso ;
sotto la tenda da campo e nel cenobio»; essi hanno scritto questo libro r
7 giornalisii cercano la bontà. (1). E così
E, Per rieri, A. iTaccaroIi, P. Monelli j
C. Ravano, M. Saponaro, O. Vergani, C.
2!avattini, ci hanno dato una .nimma
charifatis ; non come una pesante raccolta di episodi edificanti, «. rna con
l’andam.ento dimesso e suggestivo, spontaneo e realmente poetico dei Fioretti
di San Francesco *.
Sette capitoli ; leggete ; Le domestiche ; Amor di madre, luce dei mondo ;
La favola interrotta ; Bonus, nulla spe
boni ; Maestre dì villa|^ìo ; Confidenze
di un giudice di bontà ; Padre Ignazio. E, attraverso, la diversità delle
trame e delle esperienze, una, sola ed
uguale, la conclusione che Enzo Ferrleri appone alla Vita di Maria Bernardetta, serva del Signore ...ci Insegna, con dietro a sè uno stuolo mai
più finito di tante giovani serve degH
uomini, e di tante veeebine tremule,
querule e piene di tante caparbie.
perchè’ Egli sia * noi » e perchè noi siamo « Lui ».
.(te 7. GiorKfllliiti cefcawo la Bontà -(Premio
dalla Notte di Nataie).'^ Aracne 'S. A., Milano ~ Jte 8, pagg, 190.
2
fü.
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fbontà, che npojj^oiper^i^lofp-j^droi);,
-che cosa ven^me^ si^tt|iì(]^i, ^n uip
accezione m^o Abbietta ) di q^el cl|p
comunemente ||$ji |BÌ |1 ,vpcabo}p
« servire », che gli uomini hanno ri;dotto , a^ _vin semplice curvarsi della
schienale ¡siacchinare fra polvere e la, vandini », C.
L’^pussolo del l^IlWrjÉ)
La Società di Studi Valdesi ha deiCiso di pubblicare .anciie quest’ano,
ipella ricorrenza del XVII Felpbipaio, il
-tradizionale opuscolo destinato a ricordare^ài Valdesi la storia eroica dei pa(iri ed ,^a rie'vqcare ih loro i più nobili
^entiipenti di fede e dì patria. L’opuscolq di quesFanno è stato redatto dal
jjpróf. Attilio Jalla, vice-presidente della
^Società, cpL titolo : Le vicende di Lu^^errfu, nel. quadro della Storia Valdese.
^i^serna è, in certo,qual modo, al centro. dqUa storia “Valdese. Non vi è fatto
importante di questa che non trovi in
Luserna la sua origine o la sua ripercussione. Eppure essa è ignorata dai
più. fL’opuscolo opportunapaénte, ricostruendo l’antico borgo nella sua dignità di capitale della valle e del piano,
mette in evidenza i grandi ricordi che
esso rievoca.
L’opuscolo è messo a disposizione
delle comunità valdesi e degli amici
alle seguenti condizioni : fino a 25 copie,‘L. 0^70 la copia; oltre 25 copie,
L. 0,60 la copia, franco di porto. Dati
i prezzi delle pubblicazioni attuali, il
costo dell’opuscolo è veramente modesto.
Le ordinazioni, accompagnate dal- ,
rimporto, devono essere fatte, entro il
25 Gennaio, alle Arti Grafiche « L’Alpina » - Via Arnaud - Torre Pellice,
o per mezzo del C. C. P. n. 2-9034, intestato al prof. Teofilo Pons. A coloro
che non avranno inviato l’importo anticipato, la "'spedizione verrà fatta in
porto assegnato.
'Per evitare gl’inconvenienti dovuti
al ritardo nella-spedizione, si prega vivamente di non ritardare le prenotazioni.
—___K_rJ6:5-i6 <rìi'S">5:àL_;
La famiglia GENRE, profondamente
commossa per le numerose testimonianze di simpatia ricevute in occasione della dipartenza per la Patria
Celeste del suo amatissimo
iUENi^TO
sentitamente ringrazia.
4
lyiarùglia di Perrero, 29 ,Dic. 1940-XIX.
j^i^fGROGNA! (Gli ?^uden|i
-eietà «Missionaria «^Prad^toisio-» hanno
tenuto le loro abituali .riunioni nei diversi quartieri ed hanno avuto.dappertutto degli uditori attenti e simpatici,
che hanno risposto con -benevolenza al
Iqro, appello. Lo studente Canal ha presieduto con molta distinzione il culto al
.Gapoluogo.
*♦ L’8 Dicembre ha avuto luogo uno
scambio di pulpiti tra Angrogna e Torino : il pastore Roberto Comba è stato
ascoltato con vero piacere.
** La festa di Natale pei, bambini è
stata celebrata il 22 Dicembre. Nè neve
.nè freddo b#nno ipetuto scoraggiare i
nostri bimbi : essi hanno recitato,e canitato'cpp molta buona volontà ; hanno
goduto doilp « brioche » e 'dei ciocco! latini non ;nieno che della fiaba di Natale raccontata dal Pastore.
Il culto di Natale è stato rallegrato dalia presenza di, numerosi militari giunti. in breve licenza fra di noi.
La «f Corale » ha cantato per la circostanza l’inno 42, prescelto dalla Commissione del Canto S^cro.
' l’espre«sj^ne della no||ra,vlJ^issj^ sirr«if*^,
patia. ■ '* I -'"f
** dl 'i|8 Di^mbre, nèl .|io^o •fTem’^'
pio, è st^o celebrato! il matr^qpo di
Serino fRmest, dei Boeri' con Ida rGior, dap, dei ,|lossenghi.
A quésti cari sposi" auguri di abbondanti benedizioni.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Il culto
di Natale è stato celebrato con la consueta solennità e col gradito concorso
della Società Corale, che sotto la direzione del sig. G. Albarin ha eseguito
un bel coro di circostanza.
Ben riuscita la festa dei bambini
delle nostre Scuole domenicali il 26 Dicembre, pomeriggio, nel Tempio. Un
ricco programma di recite e di canti
era stato accuratamente preparato dalla
Direttrice della scuola dei piccoli, dal
Direttore di quella dei Gonin, dalle monitrici della scuola dei grandi e dal signor. A. Coì'ssOn. A tutti i nostri fedeli
collaboratori ancora un sentito ringraziamento-per il loro buon lavoro.
** Ringraziamo cordialmente il pastore sig. Roberto Nisbet, che ci ha rivolto il suo messaggio cristiano Dome¡niea 29 Dicembre.
■"**' Il 23 Dicembre ha avuto luogo il
funerale del sig. Edoardo Revel, del
Bru, deceduto in età di anni 90, in Via
Giuseppe Malan, 1.
Il 28 Dicembre un corteo di parenti
.ed amici saliva dal Tempio al cimitero
dei Jalla per accompagnarvi la spoglia
mortale del nostro fratello sig. Felice
Turin, deceduto in età di anni 71, a
Torino.
Il 27 Dicembre decedeva, -al Rifugio,
dov’era stato da pochi giorni ricoverato,
il sig. Cesare Augusto Coucourde, in età
-di anni 82.
À tutte le famiglie dolorosamente
provate da questi lutti rinnoviamo
POMAREirrO. Con molto ' ritardo,
ma non per ciò meno dolorosa, ci è
pervenuta la notizia della morte di Giovanni Stefano Grill, di anni 47, originario della Villa di Prali, figlio della
nostra sorella Maria" Grill, di Pomaretto, avvenuta in Nuova York, il 24
Luglio u. s.
Alla vedova, ai suoi quattro Affigli,
alla madre ed ai fratelli, sebbene jh ri'tardo, esprimiamo la nostra viva 'Simpatia. ' ’
** Abbiamo buone notizie da tutti
i nostri militari, per i quali formuliamo
i nostri fervidi auguri di ogni bene nel
Signore.
Giovedì, 26 Dicembre, hanno
avuto luogo le esequie della nostra sorella Susanna Reyngud nata Rihet, deceduta dopo breve malattia, ai GìUi
dì Pomaretto ; e Domenica 29 Dicembre quelle del bimbo di 3 anni e
mezzo Renato Genre di Enrico e di
Adele Perro, della parrocchia di Perrero Maniglia, deceduto all’Òspedale
dopo grandi sofferenze, in séguito a
disgrazia. Numerosi parenti ed amici
hanno partecipato a questi funerali testimoniando agli afflitti la loro viva simpatia cristiana ed ai defunti un unanime compianto.
** E’ stata ultimamente presentata
al S. Battesimo la piccola Mirella Enrica Giaiero di Ernesto e di Marcella
Bertalmio (Perosa). Ad essa ed ai genitori auguriamo ricche benedizioni da
parte del Signore.
** La solennità di Natale è stata celebrata con la consueta intima allegrezza dai grandi e dai piccini. Il '25
Dicernbre buona fu la partecipazione al
culto, reso più solenne dall’esecuzione
dei due cori da parte della Corale, e
alla Santa Cena. Quattro feste di Natale : nella scuola dei Cerisieri, in una
sala dell’Orfanotrofio, in una corsia
dell’Ospedale e nel Tempio hanno raccolto numerosi visi illuminati dalla
vera gioia di Natale, particolarmente
profonda nonostante tutto.
Un vìvo ringraziamento rivolgiamo a
quanti sì sono adoperati per la buona
riuscita di queste feste ed a quanti le
hanno rese possibili con la loro generosità.
Domenica prossima, 5 Gennaio,
a Dio piacendo, al culto del mattino
avremo il piacere di avere in mezzo a
noi il signor Adolfo Giampiccoli, di Mi
qjj^lhtà ^di presidente
"^e^Fins^iàrìa ' ci reb; mess^^io del quale,
-^vq^lij^o^jadte, nessui¿) che lo possa
.»»rrà'^^^vaEsi. 1 '
ROBA’. La ||eft4mana di Natale ^
trascorsa rapida e' felice, con i suoi
culti e con le sle feste consuete, resi
più viventi e' solini dal momento particolare che il mmdo traversa.
Lunedì 23 Dic^bre ebbe luopo la
festa dei bimbi aEum,er. L’insegnante
di religione, sig.paiVera Long, preparò
un ottimo programma di recite e cai^i
seguito con vivo ir^resse dalla nume. rosa assemblea pre*nte.
La festa dei bimm, al Centro, ebbe
luogo nel pomeriggio del giorno di Natale, I bimbi, prepariti dalle insegnanti
Albiita Tourn, Luigi| Gemyet .ed Evelina Pons, svolsero —I come di consueto
— un programma di|recite religiose e
di canti, partlcolarm^te curato e interesante. Specialmente il canto, sostenuto con una forza c|ie da molti anni
non I s’era più vista, Apparve a tutti
come una promessa ^per: l’avvenire.
I Mourcious-Fucine, Sa festa di Natale! ebbe luogo la sera; del 26 Dicembre! presieduta dal Pastore di Sài^
Giqranni e diretta dalle insegnanti M.
Go|in e L. Geymet, dihanzi ad una
assemblea particolarmente numerosa.
Arche qui tutto procedette nel miglilre dei modi. i
giorno e
accompaal
scelto
culto di Natale, al Centro, rivesti
‘ticolare solennità per numero dei
ìsenti e per il raccoglmento della
lemblea ; la Corale canta un inno di
ostanza. Alla Santa Cma si accoirono circa sessanta persene.
^Riuscì particolarmente cbmmovente
l®. spettacolo di varie divfce militari
i4,arse qua e là per i banìhi. Nume
fsi fratelli soldati erano riusciti ad otnere una licenza per que]
|ie avevano approfittate pe:
jgnarsi con le loro giovani ^ spose
-;ctilto ed alla Sacra Mensa.
Nella predicazione ven:
come testo il motto dello steìima vai
/%■ T ■
^ese : « Lux lucet in tenebri!» (Giov.
1 : 5). Nella preghiera cenltale, insieme con quelli della Patriai del Re
llmperatore e del Duce, vennero ricorIdati i nomi dei trenta e più lorenghi
fche sono in questo momento sotto le
I armi.
I ** Nozze. Nel pomeriggio de 26 DiI cembre, vennero celebrate nel iTempio
! le nozze della nostra giovane [.sorella
Letizia Tourn Boncoeur col caribiniere
Enrico Durand, di Torre Pellice
Lo sposo, appartenente ad un Reparto
d’assalto ed in procinto di partire per
una zona d’operazioni, era riuscito ad
ottenere — in via eccezionale i— un
permesso di ventiquattr’ore.
Novella di 1. LOMBARDINI
;I
Nell’orto, grande quanto un fazzoletto, che si estendeva davanti alla casuccia, Pietro, sdraiato su una panca
di legno, all’ombra, dormiva, o forse
fantasticava, come faceva spesso, di
quello che avrebbe potuto fare se fosse
stato ricco, o se almeno, non avesse
avuto figli e avesse potuto ritornarsène
in città, dove era stato fino alla morte
della moglie. Una bella seccatura,
quella morte : laggiù si era sistemato
tanto bene, con un lavoro poco faticoso
e con molto tempo per divertirsi, tanto
che aveva quasi dimenticato di avere,
lassù alle Valli, nel piccolo villaggio,
la moglie e i figli. Poi gli ‘avevano
scritto che la moglie era ammalata, che
peggiorava, che moriva. Allora si era
deciso a tornare, sperando che fosse
per pochi giorni, e invece aveva dovuto rimanere, perchè non sapeva a
chi affidare i marmocchi, e a portarli
laggiù non c’era neppure da pensarvi.
Ma in paese, proprio non ci si ritrovava, nè come vita, nè come lavoro. La
vita era una noia continua, lì, dove anche ad avere i soldi, e ne aveva tanto
pochi! per andare all’osteria, non vi
trovava poi, eccettuata la Domenica, 1
compagni per la partita, e il lavoro,
quello che pure aveva fatto nella sua
prima giovinezza, ora lo spaventava,
perchè egli non era più il tipo da inerpicarsi su per i ripidi greppi del monte
a tagliar legna o a falciare, e la zappa
e la vanga gli fiaccavano, fin dai primi
colpi, il fil delle reni.
Aveva, sapientemente, distribuito il
lavoro tra i figli : Giulia, la prima, che
era quasi una donna, coi suoi quattordici anni, avrebbe fatto i lavori di casa,
e sì sarebbe occupata del campìcello ;
Maria, la seconda, avrebbe falciato e
Roberto, il maschio, avrebbe smesso
di andare a scuola per condurre la
vacca al pascolo. Egli, il padre, avrebbe
aiutato un po’ le due fighe nei lavori
che proprio non avrebbero potuto eseguire da sole, si sarebbe incaricato di
vendere il latte, e avrebbe curato
Tòrto ; sopratutto avrebbe guidato i figli con una disciplina di ferro, e tutte
queste occupazioni non sarebbero state
lievi, se si aggiunge il rimpianto che
egli aveva sempre della bella vita della
città che gli appariva come un paradiso perduto, e alla quale pensava anche ora, che, sdraiato sulla panca si riposava dalTaver trapiantato alcuni cavoli, lavoro che lo aveva costretto a
stare faticosamente curvo.
— Buona sera, Pietro. C’è Giulia? —
Fece pigramente cenno che la figlia
era in casa, poi si scosse, per ascoltare.
Alla voce deU’amica, Giuba era yenuta sulla soglia della casetta : era ancora poco più di una bimba, ma .la yita
le aveva già impresso sul visuccio pallido e magro, dove solo gli occhi grandi
di un azzurro delicato vivevano d’una
misteriosa luce soffusa di sogno e di
tristezza, una stigmata di dolore e di
pena che per essere rassegnati, non
erano meno intensi.
— Tu, Susetta? Che vuoi?
— T’ho chiamata per vedere se vieni
al catechismo. Sai che sono le ultime
lezioni. Pentecoste è vicina. —
Giulia non rispose, ma si rivolse al
padre con aria interrogativa, quasi di
preghiera. Pietro sembrava tutto occupato a caricare la pipa, e non si accorse di quello sguardo.
— Vado, babbo? — domandò % ragazza, timidamente.
Pietro si assicurò che la pipa tifasse,
sputò, poi rispose, senza guardare la
figlia :
— Hai da preparare la cena tu, e
non hai tempo da occuparti di , quelle
storie. Non dubitare che, a Pentecoste,
il Concistoro ti ammetterà, se nop
vuole fare r conti con me. ...E poi, anche se non ti ammetterà, per quello che
importai... —
Giulia senti una stretta al cuore, ma
non osò dire nulla e se ne tornò in
casa ; la compagna se ne partì, sola,
verso il tempio, domandandosi, senza
saper darsi una risposta, perchè Pietro
trattava cosi la figlia e perchè dava
tanta poca importanza al corso di catechismo, mentre poi, come sembrava,
avrebbe preteso che sua figlia fosse ammessa nella Chiesa.
Ma a Pietro, invece, tale ammissione
non importava affatto : avrebbe permesso che sua figlia facesse la Comunione, perchè ella ci teneva e perchè
, cpsì era l’uso. Il non farlo avrebbe spio
servito a fare chiacchierare contro di
lui le male lingue del paese, che, invece di occuparsi dei fatti loro, vole
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3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI ' ^ V- ' " ’ • '
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•••:.,!*• . ■ .
'- ■ .-Quésto basta per dire con.quanto ,af^■- ietto gli .sposi sieno stati circondati da'
, parenti ed amici e con quanto fervore
sieno state implorate le benedizioni di' vine sul loro capo,
itaiw Testo della predica : « L’Angelo dell’Eterno s’accampa intorno a quelli che
|- j lo temono e li libera » (Salmo 34 : 7).
SAN GERMANO CHISONE. Il 20 No?? vembre abbiamo accompagnato al cimitero la salma del nostro fratello
- Luigi Alessandro Bertalot, di anni-52.
L’Iddio Onnipotente, il Padre delle vedove e degli orfani, prenda sotto la
sua protezione la famiglia priva del
suo capo!
All’Asilo 1 dei Vecchi è deceduta,
l’8 Dicembre, Federica Casartelli, di
anni 63. Alla sorella esprimiamo, la nostra cristiana simpatia.
-** Per rispondere all’appello del
Moderatore a favore degli Istituti Valdesi, abbiamo per la prima volta organizzato una Giornata della Benefi- ■
cerna, che ha dato ottimi risultati ;
molti sacchi di doni in natura ed un
migliaio di lire in denaro sono stati ripartiti fra i nostri Istituti di Beneficenza.
** Hanno celebrato il loro matrimonio nel nostro tempio : il 14 Dicembre,
Remo Monnet, di Roccapiatta, con Irma
Comba, dei Martinat ; il 21 Dicembre,
Mario Beux, dei Gianassoni, con Alberta Toch, di Susa.
' « Padre benigno, deh lo sguardo abbassa su questi figli tuoi che unisce
amore - dell’amor Tuo divin che mai
non passa, degnati empir Tu stesso il
loro core ».
** Hanno ricevuto il Santo Battesimo : Elio Forneron di Filippo e di
Jenny Avondet, dei Gaydou ; e Emma
Vanda Travers di Eli e di Alina Long,
del Pian delle Chianaviere.
« Questi piccoli fanciulli, che sul
seno Tuo poniamo - Benedici, sono
agnellini della greggia Tua, Signor ».
** Abbiamo avuto il privilegio di
udire la Parola di Dio predicata nei
culti domenicali dal sig. Erico • Rollìer,
di Milano, e dai pastori R. Nishet, B.
^oulier, P. Marauda. Ringraziamo questi nostri fratelli per i loro benefici
messaggi.
** Per Natale è stata distribuita in
parrocchia una Lettera Pastorale, di
quattro grandi pagine, contenente, oltre al programma dei culti delle solennità e a notizie varie, resoconti del
Cinquantenario del Tempio, con fotografia del comm. C. A. Tron, dell’importante Assemblea di Chiesa del 27
Ottobre e della giornata della Beneficenza.
** Il Culto di Natale è stato veramente solenne. La Corale ha eseguito,
vano entrare nelle sue faccende, ed,
egli lo sapeva e se ne rodeva, lo consideravano come un fannullone e uno
sfruttatore dei suoi figli. Male lingue!
E il Pastore, invece di farle smettere,
sembrava incitarle! Non aveva avuto il
por^gio, poco dopo che egli era tornato, di andarlo a trovare in apparenza
come amico, m,a in realtà per chiedergli perchè non si era fatto più ve5;dere in chiesa, e che cosa intendesse
fare in paese, a quale lavoro volesse
dedicarsi? Ma egli gli aveva risposto a
tono, e meglio ancora gli risponderebbe
alla prima occasione, per fargli ingoiare quanto aveva detto parlando di
lui : cbe la città lo aveva rovinato nel1 anima e nel corpo, che era indegno
del nome della sua famiglia, nome di
testimoni e di martiri, e che, senza una
grazia speciale di Dio egli, era perduto per la Chiesa Valdese. Proprio
cosi aveva detto, come se uno non fosse
padrone di credere a quello che gli
piacesse, o anche a nulla, e di vivere
come gli sembrava meglio, senza che
Pastore, Concistoro e popolo avessero a
metterci il becco!
aotto la,direzione .del .jijaestrp signor .
Jahier, un opro d’occasione,,La,Colletta !
speciale ,ha ^superato ,quella già inco-, !
raggiante deU’anno ^scorso. „ jChe Dio j
renda durevoli nella nostra ^vita le im- j
’ pressioni religiose ,di questo culto be- 1
,nedetto! i
PERSONALIA
A Torino, Sabato 28 corrente, sono
state celebrate, nel Tempio di Corso
Vittorio Emanuele, le nozze del tenente Gustavo Ribet, figlio ideila gloriosa Medaglia d’Oro ^Giovanni Ribet,
con la signorina Paoia ^Vinçon, figlia del compianto ing. Vinçon.
Agli sposi i nostri auguri.’
Auguri anche ad un’altra famiglia
che si è unita sotto lo sguardo del Signore ; il dott. Cornelio Vinay e la dottoressa Anna Maria Roland.
Sostenitori
i
^ui «te^ti 4^1 ,;^»ndar|ô. .p>^eo Gl^ieça (^ravìQ
Apprendiamo con vivo piacere che il
nostro correligionario, colonnello R. Albo, è stato insignito dal Fiihrer, con
lettera di accompagnamento del Governo del Reich, ’dell’altissima onorificenza dell’Aquila Tedesca di I°_ grado.
Al valoroso ufficiale giungano le nostre vivissime congratulazioni.
Dott. Carlo Pons,-Torino, ,L. 3 - Revel Maria, Id., ,4 - L. Ferrero-Bonnet,
Id., 3 - Sara Potrai, Luserna San Gio-'
vanni, 3 - Paolo Geymonat, Id., 1 Peyronel Eli, San Secondo, 2 - Frache
Alberto, Torre Pellice, 5 - Frache Maddalena, Id., 5 - Comba Adolfo, pastore
emerito, Id., 8 1 Jahier Emma, Id., 3
- Augusto Co'isson, missionario, 3 Comba Arnaldo, pastore, Angrogna, 3
- Noélie Malan, Como, 5 - Pietro
Chauvie, pastore emerito, Bobbio Pellice, 3 - Griot Giovanni, Milano, 5 Luigi Rostagno, pastore emerito. Id., 5
- Mathieu G. Enrico, Pqmaretto, 3 Serre Enrico, Villar Perosa, 3 - Attilia Grill Bonjour, Pinerolo, 3 - Peyronel Emilio, Riclaretto, ‘3.
Sono disponibili ancora poche copie
del Calendario
Chi lo desidera affretti I’ordinazione
alle Arti Grafiche L’Alpina.
Pensava a tutto questo, stizzendosi
dentro di sè, anche perchè il tabacco
era umido e la pipa si ostinava a non
tirare.
Entrò in casa quando Giulia si fece
sulla porta ad annunziargli che la cena
era pronta. Si mise a tavola brontolando parole indistinte e incominciò subito a mangiare ; Giulia chiamò sottovoce Roberto che, stanco, si era seduto
sul gradino del focolare e si appisolava, e Maria, che, in un angolo, finiva
di asciugarsi le mani. I tré fanciulli si
misero, in piedi, intorno alla tavola, e
Maria benedisse la mensa. La madre,
quand era viva, lo aveva sempre fatto,
ed ella voleva continuare quella consuetudine. Fino allora il padre l’aveva lasciata /fare, alzando tutt’al più le
spalle, tra infastidito e derisore ; quella
sera, invece, forse perchè più stizzito
del solito, interruppe la preghiera :
Smettila, di brontolare ; va, invece, a prendermi del vino. ____
Giulia restò un attimo sospesa ; ingoiò con uno sforzo la saliva, poi trovò
la forza di dire :
— Non ve n’è più, vino : sai bene che
Lunedì Lettxura ; Matteo 3: 13-17.
p6 Gennaio « Ma ora, una volta sola è
jStato Egli manifestato per annullare il
.peccato .col Suo sacrificio
i ; .Ebrèi 9 : .26.
Molteplici sono ogni giorno i .miei
peccati,, e sompando, insieme quelli di
tutti i miei giorni, praticamente innumerevoli. Se questi innumerevoli miei
ìpeeoati,vengono moltiplicati per quelli
^alteetianfo innumerevoli ditutti :,gli,
jiumani che vivono oggi sulla terra, che ;
|%C9no.^n.ei secoli ; passati e, che saranno *^appóra nei secoli a, venir e, si viene alla '"i
jlojgicà conclusione che il peccato del- ^
|l’uomo è praticamente infinito quanto
jla imisericordia di Dio. Per tale peccato
|infinito occorreva dunque una infinita
¿espiazione e tale difatti é stata quella
¿deil’Agnello di Dio, senza difetto nè
màcchia, che ha tolto su di Sè il peccato del mondo. Non ho, non .abbiamo,
più nulla da espiare ; ma saprà la po? stra gratitudine o adorazione essere
-egualmente infinita?
Martedì Lettura ; Marco I,.\,9-15.
^,'7 Gennaio ‘ « Può anche salvare appieno quelli che per mezzo di Lui ¿^accostano a Dio, vivendo Egli sempre ..per
intercedere per loro ». Ebrei 7; ,25.
Già, a me non basta essere perdonato
stasera di tutti i mioi peccati ideila giornata, perchè, domani sera, . avrò di
nuovo bisogno di essere perdonato, ¡dei
peccati della giornata di domani. Anzi,
a me, non basta avere rassicurazione
preventiva che tutti i peccati della mia
vita terrena, lunga o breve che essa
sia, sono già stati perdonati ; ,a me .occorre ancora rassicurazione d’una divina assistenza onde potere respingere
e vincere le tentazioni, che via via si
presenteranno, e che saranno tanto più
" sottili, insidiose .e micidiali,, quanto .più
-m’inoltro sulla via , di , quella santità
senza la quale niun occhio .uipano yedrà mai il Signore ; e ..pervenire cqsì
alla beata libertà spirituale .^dei figli di
Dio. E questo appunto mi garantisce
Egli colla Sua intercessione .presso il
Padre.
Mercoledì Lettura : Marco 1 : 16-31.
8 Gennaio « Tutte le cose dunque, che
voi volete che gli uomini vi facciano,
fatele anche voi a loro ».
Matteo ,7 ; 12.
All’infuori del male fisico, intellettuale o morale, che cosa c’è che io non
desidererei ,nii fosse fatto dagli uomini? Poiché il chiedere non costa
quasi nulla ed è così comodo essere
servito ; se fosse possibile, io arriverei
a chiedere che essi facessero per me
quel bene che io voglio, ma non fo,
ed essere così salvato ^da questa mia
disperante situazione. E poiché il mio
cuore arriva a chiedere al mio prossimo rjimpossibile, oltreché l’infinito, è
altresì l’infinito e l’impossibile che io
debbo al mio prossimo, vicino o remoto, sia che la sua richiesta giunga
chiaramente sino al mio orecchio, sia
che se ne facciano interpreti soltanto
gli occhi, ;pia che rimanga come un
muto desiderio del suo4_cuore, «perchè
questa è la Legge i Prqfeti ».
hai sgocciolato il botticello ieri sera. —
L’uomo trattenne a stento .una bestemmia lIuì senza vino non poteva cenare, e soldi per andare dl’osteria non
ne aveva...
I ragazzi mangiarono in silenzio :
Giulia, se lo avesse osato, avrebbe
pianto. Pianse invece quando, a letto,
dopo aver detto in silenzio le sue preghiere, fu sicura che il padre non
l’udiva. Pianse a lagrime silenziose, a
singhiozzi trattenuti,^ senza sapóre esattamente il perchè : si sentiva tanto infelice, come per una ricchezza che le si
volesse togliere, una necessità di vita,
di cui sentisse istintivamente il bisogno
e che le venisse lentamente a mancare.
(s^gue)
Giovedì Lettura : Marco 1 : 32 39.
9,-Genoai.o?^ per . loro io saniificp
me stesso,■ afiinohè,anch*pssi sUmo san,tificati in.verùà », Giovanni Í7; 19.
Lo vedete? ,Colui'4<^e<ini'>ha dato il
■pràiedente. coriiandanàen'to.jha già,fattp
,per me tutto , quello 41 Pàio cuore
poteva desiderare.b:!^ ™l® '*nBhte escogitare, ,ip ..più, ^ancóra" quello che Ì1
mio cuore,non .sapeva,desiderare, inè ^
mia mente .^cogitare. HgU. í il Santo i^i
Dio, nel Quale, li .Padre Celeste, ha; tro,vato .tutto il .Suo*, .«compiacimento, Ija
ulteriormente santificato Sè stesso, sjè
ancora ulteriormente consacrato a Dio,
Suo Padre, ed a me. Suo indegno discepolo, affinchè io sia . santificato veramente, realmente, integralmente :
corpo, mente, cuore, coscienza ; sieri,
oggi, dom^i e sempre, in modo che
non sia più io a vivere, ma, sia Egli a
rivivere in me e tuttavia sia io a raccogliere i frutti della Sua ulteriore santificazione. Payvem Einfinilp, l’impossibile !
Venerdì ^Lettura : Marco 1 : 40-45.
10 Gennaio « Chi è fedele nelle cose
ymininie, ^.è pure fedele .pelle grandi; e
ehi èdpgiy^to nelle .cose-minime, è pure
ingiusto nelle grandi ». Luca 16 : 10.
A scuola, per potere arrivare, a leggere la filosofia di Platone, ho dovuto
cominciare a fare le aste ; nella vita
militare, per arrivare a fare 60 chilometri a piedi, ho dovuto cominciare a
farne uno solo ; e per arrivare a fare
un discorso compiuto, ho dovuto cominciare a,d imparare a pronunziare le
singole lettere dell’alfabeto. Per arrivare a fare l’impossibile e l’infihito, che
il cuore del mio prossimo desidera da
pfie, ,ri.ebbo ,cominciar.e .coll’atto e colla
.p,erola di-formale cortesia e ¡gentilezza,
.per -poi passare al servizio, alla rinun, eia, .ài sacrificio ^parente, che non mi
• costa, nulla, che.,magari giova più a me
gChe^aj lui. t Ma quanto è lunga la scala
di Giacobbe che dalla teri^a sale al
cielo ^,e -soltanto il piè leggero dell’Angelo ^p^uò salire! Affrettiamoci dunque!
/Sabato Lettura : Marco 2 : 1-12.
.J4 Gennaio « Quando sarò andato e
v’avrò preparato un luogo, tornerò e
v’accoglierò presso di me, affinchè dove
io sono, siate ariche voi ».
Giovanni 14 : 3.
Signore, con tutto il cuore e dal profondo dell’anima. Ti ringrazio per quest’altra preziosa infallibile .promessa.
Non potrei perseverare nella pazienza
dei santi e tentare giorno dopo giorno
di dare al prossimo rinfinito e l’impossibile, se non sapessi anticipatamente
che un giorno, finalm,ente, io gusterò il
riposo ; non potrei lottare contro di me
e contro il mondo, se non sapessi fin
d’ora che un giorno Ti degnerai accogliermi là dove Tu sei,, nella perfetta
intima comunione col Padre, dove finalmente Ti vedrò, ma senza velo e Ti
conoscerò come sono stato da Te conosciuto. Da ¡questa, promessa io so che
la mia salvezza è oofiipleta, che la gloria che m’attende, > è suprema, perchè
là, dove Tu sei, io sarò Tuo e Tu mio,
uno col/Padre, ¡ in eterno.
ARTURO VINAY.
Domenica 12 Gennaio
Lettura : Luca 2 ; 41-52
Leggere la meditazione in prima pagina
(In seguito a un disguido postale i testi di questa settimana hanno dovuto
essere spostati).
E’ durante il banchetto che Cristo
dice: « Essa ha fatto ciò per la mia
sepoltura » ; nello stesso modo, subito
dopo l’ingresso Jtrionfale, Egli dice:
« L’anima mia è triste fino alla morte ».
Sempre lo stesso pensiero della morte,
Kierkegaard.
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Hi* '
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« In verità vi dico che in quanto l'avete
fatto ad uno di questi miei minimi fratelii
l’avete fatto a me», (Gesù).
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte vo-,
lontarie.
Diaconesse felici I Un’ideale lungamente sognato che si può attuare nella
vita delle nostre giovani. T
I Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
'Sia Fast. ROBERTO NISBET
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ercole MARELLI & c. - S.A.
MILANO
POMPE
CENTRIFUGHE
^ Prof, dso Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA» - Torre Pellice
Indirizzi di Chiese Vaidesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol.
- Edoardo Aime.
.Bohbio. Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore: Oreste Peyronel.
Plnérolo —• Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Frali — Pastore : Arnaldo Genre (incaricato).
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
vaiar Pellice .— Pastore : Roberto Jahier.
« Chiesa di Cristo » - Culto
- Pastore : Carlo Gay, da
Abbazia ore 16
Fiume.
Aosta — Chiesa : Via Croce di Città, 11
— Pastore : Vittorio Subilia.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore : Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella ■— Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1®, 3®, 5® Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borréllo — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese (da San
Giacomo).
Carema — (da Ivrea) - 2® Domenica.
Carunchio — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Castelevenere — Chiesa Valdese (da
Ivrea).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Ceripnoia — Chiesa Valdese (da Or
sara).
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa Valdese — Pastore :
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzini, 27 (da Bari).
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore ; Vittorio Subilia:
Felonica Po — Chiesa Valdese — Pastore : Lami Coi'sson.
Firenze — Chiesa ; Via dei Serragli, 49
— Pastore : Emilio Corsani, ivi —
Chiesa : Via Manzoni, 21 - Pastore :
Tullio Vinay, ivi.
Fiume — Chiesa : Via Pascoli, 6 e 8
(Culto oje 10) — Pastore : Carlo Gay,
presso Wiltsch - Via Baccich, 5.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa : Via Assarotti —
— Pastore : Francesco Peyronel Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese
(da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Arturo Vinay - Casa Bavera Piazza d’Armi. .
La Maddalena — Chiesa Valdese (da
Roma).
Battano — Chiesa Valdese (da Taranto).
Livorno — Chiesa : Via G. Verdi, 3 —
Pastore : Alberto Ribet,, ivi.
Lucca — Chiesa : Via G. Tassi, 18 (da
Pisa).
Mantova — Chiesa : Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Messina — Chiesa : Via Laudarne, 18
— Pastore : Seiffredo Colucci - Via
Laudarne, 16.
Milano — Chiesa : Piazza Missori, 3 —
Pastore : Enrico Tron - Via Euripide, 9 — Coadiutore : Cand. Theol.
Alfredo Rostain.
Napoli — Chiesa : Via Duomo,, 275 —
Pastore : Achille Deodato - Via Cimbri, 8.
Orsara di Puglia — Chiesa Valdese —
Cand. Theol. Gustavo Bouchard.
Pachino
Palermo
zio, 43
ivi.
Pescolanciano
Carunchio.
Chiesa Valdese.
Chiesa Valdese : Via SpePastore ; Neri Giampiccoli,
Chiesa Valdese (da