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ANNO LXXVI
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Tort» iPelIfe©, ;I3 luglio
•apett.'BibMoteca Valdese
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Nulla sia più forte della vostra ledei _________ uw!
-0 ,i (Gianavello) IBTTIMANALB DELLA %
abbonamento
Italia : Annuale
Estero : »
. L. 150,— Semestrale L. 100,
j .... » 300,— » » 175,
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque — La copia Lire 4,
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U PAGINA DEL MAESTRO
Questa pagina gentilmente concessa dal
Direttore deU'Eco e che, se piace a Dio. li(roverà periodimmi’nte ospitalità sulle co-.
Innne del nostri) giàrnalr, è draicata all’opera del maestro credente.
L'educazione dei bimbi è fra le missioni
pili importanti che posscmo essere affidate
ad una generazione e l'attivUà del maestro
vi gode una importanza di primo piano. Desideriamo assecondare i nostri maestri nel
loro lavoro ed incoraggiarli, affinchè lo compiano con lo spirito con cui si esercita un
sacro ministero. Vogliamo chiamare a ractolta attorno a loro ih comunità tutta intera
affinchè collabori con essi con,tutte le sue
forze. Crediamo che fra la Chiesa e la
Scuola debba esistere una libera, haturale e.
paterna alleanza^ dalla quale soltanto potrà
risultare una educazione buona e completa
della gioventù, e questa alleanza intendiamo
servire.
La Commissione Pro Valli ed il
Seggiio della Soc. iPedagogica
Valdese
La connaissance fondamentale
(( Toi, demeure dans les choses
choses que tu as apprise.s (»t reconnues certaines, sachant de qui tu les as apprises ; dès ton enfan—ce,, tu connais les same" lett es,qui peuvent te nndrc sage a -1lut par la foi en Jesu~ Ct nst Toute Ecriture est inspirée de Dieu,
et utile pour enseigner, pour convaincre, pour corriger, pour instruire dans la justice, afin que
l’homme de Dieu soit accompli et
propre à toute bonne oeuvre.».
2 Tim. 3; 14-.
(( Aussitôt que je fus capable de lire couramment, dit Ruskin, ma mère entreprit avec moi la lecture de la-Bible. Celte lecture, ju.squ’à mon entrée à Oxford, ne fut jamais interrompue.
En vérité, bien que j’aie ramassé, plus
tard en fait de mathématiques, météorologie,
etc., les éléments de connaissîmces assez
avancées, et qup je doive beaucoup à renseignement de plus d’un maître, je considère en toute loyauté que la prise de'possession des Saintes-Ecritures - et cela je le
dois à ma mère - a été la parti© la plus précieuse, et en somme la seule partie essentielle de toute mon éducaiion ».
■ John Ruskin.
(Praeterita, pag. 50)
l'iniin im im
\
V’antico maestro valdese, il régent paroissial scomparso ora dalla quasi totalità delle
nostre parrocchie, avrebbe cessato di esistere molto prima se nel 1893 la lungimirante
Tavola Valdese di quel teirtpo non avesse
creato alcune borse di studio per giovani
studenti licenziati dal Ginnasio inferiore di
Torre Pellice e dalla Scuola Latina di Pomaretto che fossero riusciti a superare l’esame di ammissione alla R. Scuola Normale A. Rayneri di Pinerolo. Due giovani studenti provenienti dalla Scuola Latina e uno
dal Ginnasio inferiore di Torre Pellice iniziarono nello stesso anno 1893 i loro studi
magistrali a Pinerolo e, colla loro buona
onorevole e medaglia. Negli anni seguenti
condotta e la loro diligenza nello Studio, fecero onore al nome valdese, e, dopo tre
anni di frequenza ottennero la Patente magistrale di grado superiore con menzione
altri iniziarono nella stessa scuola i loro studi e fu scongiurata la crisi.
La nomina degli insegnanti era, allora, d'
spettanza dei Consigli Comunali, e, laddove
la popolazione era in maggioranza valdse, la
scelta cadeva, naturalmente, su insegnanti <3Ì
fede valdese. Per essere Régent paroissial e
poter usufruire dell’alloggio gratuito nei lo
cali annessi alle scuole di prc^rietà dei Concistori — alloggio che in alcune pairocchie
si riduceva a due sole camere — ,i maestri
dovevano fornirsi della Patente d’idoneità per
l'insegnamento elementare della Tavola Valdese, sostenendo, davanti ad una Commissione nominata dalla Tavola stessa, un esame scritto e orale di lingua francese, di can- ,
to, di Storia valdese e di Storia biblica.
L antico' maestro valdese, senza trascurare
1 insegnamento della lingua patria, dava molta importanza aH’insegnamento della lingua
francese al quale consacrava un’ora al giorno, fuori orario. Siccome gli alunni provenienti dalle scuole quartierali non erano più
digiuni di questa lingua, molti di essi, al terrò ine dei loro studi elementari, potevano redigere, con discreta correttezza, brevi lettere nella lingua straniera.
11 carattere delle scuole era prettamente
valdese; si iniziavano tutti i giorni le lezioni col canto di un inno dei « Psaumes et
Cantiques » e una breve preghiera fatta dal1 insegnante o col c( Notre Pére » recitato a
turno dagli alunni. L’insegnamento della Storia biblica era fatto sulla Bibbia stessa e più
tardi servendosi di « Récits bibliques ».
L antico maestro valdese fu l’antesignano
deirinsegnamento. del canto e del disegno;
quando fu reso obbligatorio nelle scuole
1 insegnamento di queste due materie, da
tempo esse erano insegnate nelle scuole delle nostre valli. L’insegnante non era schiavo nè dell’orario nè dei programmi; quasi
sempre prolungava il primo e dava ai secondi un così ampio svolgimento che gli
alunni delle scuole di montagna superavano con onore l’esame di ammissione alla
Scuola Latina e al Ginnasio di Torre Pellice dopo aver frequentato soltanto la 3.a classe che segnava il termine degli studi elementari nelle scuole rurali.
» L’opera dell’antico maestro valdese non si
limitava airinsegnamento coscienzioso nel'a
scuola ma egli era il valido* aiuto del pastore Molteplici le sue attività extra scolasticlie :^direttore del Canto e lettore della Parola al culto domenicale, direttore della corale, presidente o segretario delTUnione Cristiana, monitore o direttore della scuola domenicale... Durante le’eventuali assenze o
indisposizioni del Pastore presiedeva i culti
domenicali, le riunioni nei quartieri e 1 servizi funebri.
Il lavoro talvolta eatcnuatite, le preoccupàziioni di ogni genere avrebbero potuto prostrare le forze e spegnere rentusiasmo del
maestro ma, fedele ai suoii ideali, egli ademr
piva serenamente il suo apostolato per i! be>ne delle sue valli, del suo popolo, della sua
Chiesa.
Numerosi gli antichi maestri scomparsi in
questo ultimo cinquantennio. Alcuni sono
caduh’ sulla breccia, altri hanno goduto per
pochi anni della modesta pensione magistrale. Hanno ben meritato delle nostre valli e
la loro memoria non deve spegnersi nd cuori valdesi. Essi sono : Giuseppe Long, Giacomo Buffa, G. P. Masse!, Antonio Bertalot, Lorenzo Coisson, Michele . Coucourde
Bartolomeo Coisson, Filippo Peyrot, Luigi
Rostagno, Teoifilo Mathieu, Davide Viglielmo, Alessandro Rivoir, Daniele Ricca, G. P.
Pons, Bartolomeo Long, Pietro Tron, Filippo Pons, Daniele Bertinat, Enrico Bein, Giacobbe Fomeron, Giacobbe Tron, Mathieu G.
Giacomo, Giov. Giacomo Jourdan, Giov. Daniele Cougn, Eli Long, Giov. Pietro Jalla i
quali, tutti, furono apprezzati « régents pà‘
roissianx» nella 'Valle e forse qualcun altroancora di cui ci sfugge il nome.
Pochi i superstiti, tuttora a riposo, pochissimi quelli ancora in attijiità di servizio nelle
Valli.
Tornerà il giorno in cui, in ogni comune delle Valli si potrà riavere almeno un
maestro ?
FÉrono tutti membri della Società Pedagogica Valdese ohe, sotto gli auspici della
” Pro Valli )i sta per essere ricostituita.
e. b.
, TORRE PELJ.ICE
N. 28
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_ „ , _ ^ . _ _ _ _ Rlgruardatc alla roccia onde toste tngifati
€ H I E S A V A L D E S E isau lTI 1.
REDAZIONE: Via Sibaud, 7 - Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
/
■ ■ -0 .
VOCAZIONE
Nei te
mpi andati, quando uno dei ragazzi
delle nostre montagne prendeva la via degli
studi e
Collegio
rava di solito due sole vie come aperte da
v.4n':
“sere
a s
valdesi ;
pastorale
percorse da un discendente dei Barbi
vano esfl
ben cono
vizio di
servizio
gìstre ».
cominciava a masticare il latino al
o alla Scuola Latina, egli conside
come se sole fossero degne di es
u O Ministre, o Magistre ». La via
0 quella deH’insegnamento : le due
professiojaii liberali, del resto, che si pote
rcitare anche nella più piccola ed
alta parrocchia di montagna, riell’ambiente
scinto, tra le persone amate, al serquesta antica popolazione, anzi, a
della Chiesa. « O Ministre, o MaLa. scelta dipendeva talvolta dalla
possibilità 0 meno di fare stud,i lunghi, dalle
attitudini del ragazzo, talvolta da altre raglo
U«ftrrierii scelta sarebbe una vocazione, una
PregHiera
dei tnaestrì
Vita,
a Te le
all’invitc
E il voli
Amore, Energia, Padre ! Leviamo
mani perchè sieno monde
al comando, alla carezza t
0 a Te leviamo ; ecco la bocca
e che a
che il V\sro dica, che al Ben soie inciti
grazia d
Bello sorrida ; ed ecc« gli OQChi,
negli oc
ravvivi.
E le
Padre,
troppo a
sublime
Della gré
Tu mimi
lo Spirto
che ogni
ginocchia a Te pieghiamo,
n somma umiltà, sgomenti e oppressi
al nome onde siamo chiamati.
Nome che ad Un solo spetta !
ve corona allevia il peso :
i, desta, accendi, infiamma, esalta
in noi dell’Unico Maestro
scorie travolga e incenerisca!
E se
s'ergd U
che sol
può sper,
quel ché;
Sapienza
O Dm,
Rorà,
piai un giorno sul nostro cammino
croce, fa’ che rammentiamo
chi tutto in sacrificio s’offre
ar mèsse e che la croce raggia
il mondo non sa : supremo Bene
A more. Vita, o Padre : Te
nggella il voto :
Così sia !
3-5-’46.
Ada G. Meille.
ni ; ma co
munqùg avs-vs- I%njSress!óne che
missione,
ed una miissione in sostanza u'guale nei duo casi. E l’idea era giusta.
Non sturò a tessere luoghi comuni sul fatato e accettato da tutti che la car
to ben nt
riera magistrale deve essere una vocazione,
che rinsi
all’abbaco
d’anime.
me. Eppu
ramente
che, pasti
stessi la c
evitare di
funzione.
che non
conscio,
che di qt
luce, che ogni chiara luce
hi puri come sol di maggio
gnamento non è una semplice di
spensazioiie di «nozioni utili», dall’alfabeto
ma una vera missione dii cura
Dgni maestro esperto in pedagogìa
e dotato é cuore intelligente lo sa meglio di
re, questi, luoghi comuni sono veiiomuni? Ed è sempre necessario
•ri o insegnanti, richiamiamo a noi
^scienza della nostra vocazione, per
cadere nella « routine », neH’abi
tudinarisnjio, nella burocrazia della nostra
nel « tirare a campà » (n marchand
de partici](es)», come designava se stessocon
arguta autoironia un eccellente professore,
— che eda tutt’altro che un mestierante ! —
o « ufficiale della pubblica moralità », come
defluirsi certi pastori all’epoca del
iino); abbiamo bisogno di richiamane sempr^ alla nostra mente il fatto ohe abbiamo nelle mani delle giovani personalità,
in formazione, al momento più delicato della loro vi|:a, al momento delle impressioni
si cancellano più, e ohe dirigono
poi, talvòlta profondamente sepolte nell’in
utta la nostra vita successiva ; e
. este personalità siamo responsabili, come jlella nostra anima, davanti a Dio.
L’influe|nza di un maestro, di una maestra profdndamente coscienti della loro vocazione : chi dirà mai quali infinite ripercussioni in numerose giovani vite può avere? Chi esprimerà mai con parole adegua
te* la riconoscenza che dobbiamo a certi edu- >
catori, che hanno formato una intera generazione? Lo sappiamo. Ebbene, appunto
perchè lo sappiamo vale la pena di dirlo
qualche volta.
L’influenza religiosa di un maestro non si
identifica necessariamente con le lezioni di
religione che dà (alle Valli) o che può anche
non dare (in altri ambienti). Essa si connette con l’Intero atteggiamento, co?» la •« religiosità » deirinsegnamento, direi;* opnie »litri
dicono, ma lo direi intendendo quest» rejiT“^’
giosità » proprio, nel senso specifico di «fede
cristiana ». La fede veramente vissuta, si
comunica, si sente, per una infinità di vie
segrete, di influenze imponderabili ; e son,o
generalmente quelle influpniEe che sono le
più profonde e decisive. E ciò tanto più in
un tempo come il nostro, in cui la vera religiosità è rara, e ia spiritualità cristiana è
in decadenza nelle famiglie e nella vita pubblica. Appunto in un tempo di generale declino delia fede e della morale cristiana come
il nostro, è cosa di massima importanza che
l’influenza nella scuola sia esercitata da persone che vivono con fermezza, coraggio, allegrezza e calore comunicativo la loro fede ;
ed anche con larghezza confessionale, senza
settarismo, senza farisaismo, ma con puro
amore dell’Evangelo e delle anime. Questa
influenza religiosa è il coronamento della vocazione magistrale. G. M.
DALLA - RELAZIONE DELLA
COMMISSIONE PRO VALLI
Nella collaborazione con la risorgente Società Pedagogica Valdese la iP. V. ha vissuto forse i momenti più felici e benedetti della propria attività.
Incaricata dalla Amministrazione dì riorganizzare come in passato, ma su più vasta
scala, l’insegnamento del francese, la Comm.
con la collaborazione di tutti i Pastori e specialmente del Maestro E. Rsltna
organizzi^ quasi un ^n^^^a^,S“clÌ8ST con un
^totj^e iìi 1V68 aTuimi ai quali vennero impàrtite complessivamente 5840 oire di lezioite corrisposte da un fiore che in totale
ammontò a circa centomila lire.
Contemporaneamente erano siati riftllacciat’. i vecchi rapporti con il corpo insegnanti
delle Valli, ai quali venivano periodicamente
inviate delle circolari. Il 24 febbraio, in un
convegno a Torr^ veniva dato mandato alla
P. V. di adoperarsi per la ricostituzione del1 antica Società Pedagogica Valdese. Il lo
marzo in un piccolo convegno a Pomaretto
ne venivano gettate le prime basi con l’elez'one d; un seggio provvisorio la cui presidenza in via eccezionale venne affidata ad un
professore, la sig.na Amina Bosio che doveva prodigare per la società nascente molte
e preziose energie. Frattanto, grazie all’aiuto di amici nostri, potevamo offrire a tutti i
maestri che ne esprimevano il desiderio degli abbonamenti gratuiti a vari giornali e
precisamente; 19 abbonamenti a La Luce., 2
all Eco delle Valli, 31 al Setneur Vaudois,
28 alla Vie Protestante. 19 verranno quanto
prima abbonati a Protestantesimo, ed una
cinquantina, speriamo, potranno ricevere
gratuitamente delle magnifiche riviste didattiche Svizzere. E’ inehe allo studio la possibilità di avere finalmente una rivista didattica italiana che abbia, specialmente dal
punto di vista religioso, uno spirito indipendente e liberale. Sono anche state poste lebasi di una biblioteca circolante fra i maestri.
Il 16 giugno a Pinerolo, da parte di un
gruppo di esponenti, è stato varato lo Statuto della nuova Soc. Ped. Valdese, il chi
seggio provvisorio, però, resterà in carica
fino all’autunno. Siccome rappresenta un do-
2
’juVf cwnento di no||voI^ iaipoVtawMÌ ne lipjodu-^’
ric^t'ciwno il testow',
¿ V J.'-tl. 'O'- .. . JiU '*-«! . I «
iw^
%v
VAILI
¿^ Ló Statuto Isella, Pedr Vaìdese :
' 1) La Soci^ {^agogica Valdese ha 1®
. scopo di riuniie tutti i maestri Evangelici
^;^5í'' Italiani t quali desiderano compiere la loro
missiotie di educatori ispirandosi ai principi y',
evangelici..'*,.
2) La Società, iper raggiungere il suo intento, fa assegnamento suirattiva collaboraziooe degli insegnaoti nel campo profes
• aonale, culturale e religioso e sulla collaborazione della'Chiesa. «
3) La Società i retta da un comitato di 5
membri dei quali uno iPresidente e tre Segretari : per il Val Pellice, per il Val San
Martino e per l’Evangelizzazione, nominati
dal congresso annuale ed uno, membro della
Commissione. Pro ValK,‘nominato d’ufficio
4) Sono membri Effettivi della Società i
Maestri Evangelici che''lo richiedano e ver-^
sino la quota annua ^i adesione. Ne sono. '
Membri Sostenitori coloro ohe danno alla
Società una pratica ed efficace collaborazione € ne ricevono annualmente,, la qualifica
dal Seggio.
5) La disciplina ohe vige nella Società
quella consueta nelle Comunità Valdesi.
01 iOiir
intendiamo scatenare póteraiohe,' con
queste note spassionate che potranno essere
'V
AGLI EVANGELICI
rrflD filli PlililDii
Di ritorno in patria, continuo a pensare a
voi, miei compagni di prigionia, con vivo e
costante affetto. Godo nel pensare alla gioia
che avete provar anel rive<tere i vostri Cari,
*' ed invoco la benedizione del Padre Celeste
sulla vostra vita di famiglia.
Sarei molto lieto di avere vostre notizie,
.Manteniamo e rinsaldiamo il vincolo spirituale che ci ha uniti nell’ora della sofferenza e della speranza.
A molti di voi ho dato l’indirizzo che ora
dò a tutti : Via Quattro Novembre, 107 Roma.
Abbiamo passato insieme delle ore belle
e sante. Vi ho amati tutti, senza alcuna distinzione denominazùonale. Noi abbiamo sentito e vissuto il vero spirito ecum^ico, la
vera fratellanza Cristiana. Ebbene, sia sempre così. Pur amando le nostre rispettive
Chiese, manteniamo l’unione degli «timi, e
diamo il nostro contributo allo sforzo che si
sta facendo per unire in una sola fantìglia
tutti gli Evangelici d’Italia. Le nostre comunità ne riceveranno una grande benedizione,
e diverrà più prospera ed efficace l’opera
proseguita dalla nostra Chiesa, il cui scopo
è di diffondere la luce dell’Evangelo; quella
luce che sola può avviare la diletta patria
nostra verso/la redenzione e la vera grandezza.
Una parola á quelli d’ìnfra voi ohe avete
manifestato il desiderio d'essere ammessi
alla Chiesa Evangelica. Vi ricordo, cari
« simpatizzanti », quello che dissi a voi tutti. Voi avreste .desiderato Tammissione ufficiale, quali membri di Chiesa E forse, dal
punto di vista strettamente legale, avrei potuto accontentarvi. .Ma preferii nop farlo. E
accogliendoyi con affetto, com’era mio
voi tutti simpatizzanti,'
dovere,
la necessità di presentarvi, una
triati, al Pastore più vicino nella vostra .residenza (a qualsiasi denominazione egli appartenga), chiedendogli di completare la vostra istruzione religiosa, per poi fare il gran
passo con piena conoscenza s convinzione.
Se ne sarò richiesto, sarò lieto di daj-vi la
mia testimonianza. Come Caooellano Militare, non dovevo agire diversamente.
Cari compagni di prigionia, io ho sofferto
con voi e per voi. Non me ne pento, hfò mi
pento d’aver chiesto di rimanere fra voi finché sentivo che quello era i» mi i preciso dovere. Le vostre buone parole, verbali o
scritte, mi compensano largamente dei disagi che ho volontariamente accettati II vostro
affetto è un dono inviatomi da D e.
Ed ora, all’opera.
Ve lo dissi più volte. La prigionia era come una preparazione spirituale all’opera di
testimwianza che ora ci sta dinanzi per la
prosperità della Chiesa Cristiana Evangel’ca. per il vero bene della nostra cara Ttolia
All operai
Dio benedica voi e le vostre famiglie.
Vostro aff.mo Cappellano.
Giovanni Bertinatti
f. Ü. V.
Gruppo valli
DOMENICA 14 LUGLIO: Convegno alla Vac-'
Gre 10,30 : Culto (Pastore T. Vlnay)
Seguirà la discussione a gruppi.
In caso di tempo incerto il Convegno avrà
avi" iSS»“* "0"
condivise, oppure, sui fatti chq le determinano, avere ; da altri, altre ; co
munque queste note conperi»^ solo le esecuzioni d’insieme. ' ’
Consideriamo dunque le feste dì canto del
5 maggio a Pinerolo, del 12 maggio a Torre Pellice. '
A chi- interessano le cifre, i cantari nel
primo furono 200, così suddivisi : soprani
105, alti 23. tenori 28, bassi 44; nel secondo 214: soprani 11, alti 27, tenori 27, bas
si ,49.
I Da queste singole masse per alcuni cantila ci eseguiti, si detragga un certo fumerò di
r<< i'.*'' vm.Ai /\ ----- *
voci, 0 non cantanti «affatto per motivi plausibili e denunciati, o inadeguatamente preparate, con leggerò scapito deU’afflatamento.
Questi quattrocento e più esecutori dimostrarono complessivamente di essere preparati in modo trascinante per l’esecuzione della prima strofa, sensibilmente meno per le
altre.
Ma di ciò non possiamo far loro colpa
precipua. Se i cantici francesi hanno una facile e lineare esecuzione, non così i cantici
italiani — e l’appunto all’esecuzione riguarda quésti — per l’infelice (oh quanto) disposizione delle strofe dell’innario, che obbliga gli occhi all’acrobazia, col facile rischio di conforderne i versi con le note, o
entrambi.
Un altro fattore nuoce all’esecuzione ; il
disagio che provano le masse ad assoggettarsi
a una « bacchetta » di direzione a cui non
sono abituate ; oppure — cosa anche più importante — il disagio che trova chi le dirige. Questo, un particolare importante da
ovviare; chi è preposto alla direzione dovrebbe visitare tutte le Corali; ma queste
visite dovrebbero avvenire totalmente nei
giorni immediatamente precedenti i convegni, poiché difficilmente le Corali saranno
preparate prima, chè l’attività annuale non
lascia loro tempo per dedicarsi allo studio
dei cantici in programma per le feste primaverili.
Ed allora si troverebbe la persona che
abbia mezzi e tempo a disposizione per effettuare tutto quel lavoro in 'una o due settimane ?
Frattanto una lagnanza assai diffusa è stata segnalata ; il numero dei cantici è troppo
alto; riducendoli a quattro — sottoscriviamo
immediatamente la proposta — trarranno
vantaggiò preparazione ed esecuzione.
Veramente già quest’anno si doveva limitare il numero, ma in seno alla C. d. C. S.
si predilesse il numero maggiore ; però facciamo assegnamento per la vepiente stagione, e con tutta probabilità la Commissione,
tenterà di risolvere i vari problemi che le
si presentano.
Per chiudere, due parole sulla festa di
canto di Pinerolo.
Le Corali si adunano per le prove preliminari alle.,. 15 ora in cui avrebbero dovu__to presentarsi al pubblico, di conseguenza
~ hanno potuto essere
solo due 0 tre ca...,.' ~----
affrettatamente provati. Ciò ha forse nuJciuto non poco, ma nel complesso il risultato si può definire soddisfacente.
Le Corali erano sette : Pinerolo. San Secondo dirette dalla Sig.na Türck, alla quale
va il plauso per aver meticolosamente predisposto il Tempio e preparato i programmi ;
San Germano, diretta dal pastore Bertin;
Prarostino .diretta dalla signora Ben; Pomaretto, diretta dalla signora Bazzetta; Pramollo, diretta dal Pastore Paolo Marauda;
Torino, diretta da! Pastore Rostan.
Interessantissimo Fargomento trattato dal
signor Paolo Marauda, nell’interlitoio. Da
queste colonne Io ringraziamo calorosamente.
Galp.
CRONACA VALDESE
Vivissimi auguri agli sposi Giovanni Pontet e
Margherita Gres, unitisi’ in matrimonSo Hi 29
giugno u. s.
Il 30 giugno u. s. ebbimo la gradita visita
della Corale di San Giovanni guidata dal suo presidente sig. Gustavo Albarin. I canti, finemente
eseguiti in Chiesa e fuori, furono diretti dal valente Maestro di musÌM slg. Ferruodo Rivoir.
I nostri più sentiti ringraziamenti ai «SSngianib », E gr^ie anche dito studente in teok^fa
Bruno Cofsani che ha presieduto il culto del 7
>^Ìuglio. R
J’.
-■i. '■'«!
If, Sono stati-battezzati.Pascal Ezio di Edmondo'
(Ribetti) e Ferrerò Rina di Enrico-(Balbencia)-'*
e Bertalot Dino di Paolo (Crosetto). Dio benedica questi teneri agnelli della sua
treggia 1 6'
— X’il giugno è stato celebrato il rDàtrimon>o
=di Barrai Pietro Clemente (Baissa) con Rostan
y^idta. (Va’one).
l'^sseniheu di Chiesa del. ij giucno, asnumerosa ha votato come delegato al prossi'wF brigadiere Poet Luigi del Clutes. '
pomenica 6 luglio 1 due culti a Maniglia
a Ferrerò sono stati presieduti dal Cand.
'^eol. Peyrot Giovanni, ritornato poco prima da
LRoma dopo alcuni mesi di intenso lavoro.
. ^,T- Abbiamo rivisto con molto piacere il nostro fratello Pons Adolfo di Pumeifrè di ritorno
da Marsiglia dopo parecchi anni di assenza.
t,'. La Chiesa circonda col suo affetto e con le sue
, preghiere questi -fratelli in Cristo e benedice il
Signore il quale guida i cuori nelle vie Iella fede
e della vita cristiana. -■ éss,
.Battesimi. ^ Gardiol Elda, Elsa e Bruna di
Jmberto. Giazzi Luciana di Felice. Costantino
^^chetta, Graziella e Dina di Giacobbe. La graSignore riposi su questi Suoi figli.
'4'' Matrimoni. Il 29 giugno abbiamo celebrato
;.iLmatrimonio di 'i/ssegiio Viola e di Gardiol lima;
dÌ.^^PiVoiVo Giulio e di Coisson Fiorida. Rinnovia.JàÒ agl! sposi i migliori auguri di felicità cristiana.
Funerali. Il 28 aprile, prima ancora di a.prire gli occhi alla luce di questo mondo, veniva
.richiamata dal Signore Paschetto Giulia di Gino
/.(Topi). Il 19 maggio, dopo alcuni mesi di penosa
¿tOwIattia, dwedeva ai Roman Pagetto Margherita
nata Chiavia, di anni 45. Il 21 giugno si spefgneva alla Casanuova, Codino Matteo di anni
,'77. Egli è stato lungamente provato dall’infermità
e aspettava la chiamata dèi Signore. Il 28 giugno decedeva a S. Secondo, Simondet Alessan‘■-drino ñata Bertalot, di anni 74, della Gelata. Si
l^^speró fino all’ultimo momento che un tempestivo
'intervento chirurgico avrebbe potuto salvarla.
I;, A tutte le .famiglie provate dal lutto esprimiamo'
j^la nostra fraterna simpatia,
«"i Domenica 16 giugno alcuni Unionisti di Toixe Penice, sotto la guida del maestro Edgardo.
Paschetto ci hannn rallegrati con una riuscitissima serata, il cui provento fu devoluto alla » Colonia Casenigró ». A tutti gli attori ¡1 nostro ringraziamento e l’augurio che li toro esempio possa presto essere seguito da altri volenterosi. ».
— Durante le domeniche.2, 16, 23, 30 giugno
u s. il culto nel nostro tempio è stato presieduto rispettivamente dai sigg. anziano Aido Tourn
, sig. Beux di Luserna S. Giovanni, Rag. Abate
di Torre Pellice e dallo studente Renzo Bertalot
di Ivrea. A tutti questi fratelli esprimiamo la
. nostra! rico4oscen:m per d loiro messaggi fraterni. Alb. Tourn
S. C«a>naaim«» C!his«»n«»
, — Al culto di Pentecoste è stato ammesso nel
j la nostra comunità il giovane Charrier Nelson,
i al quale auguriamo le benedizioni divine.
-— La Corale, a chiusura del suo anno di attività ha fatto una improvvisata al suo direttore,
preparando una ben riuscita serata in cui si è
cantato con maggior allegria del solito. Il Pastore ha ringraziato additando le mete che la nostra
Corale può e deve raggiungere.
— Gli Anziani distribuiranno a , domicilio le
pagelle dei Catecumeni. L’indicazione «ripetente » significa che il. Catecumeno deve ripassare
durante l’estate il programma e presentarsi all’esame d’autunno. L’indicazione « anno non valido» significa che il C. deve ripetere l’anno.
Per fortuna il numero dei C. dì queste due categorie è molto basso. Il profitto quest'anno è
stato buono, grazie alla pace e al nuovo localq
adatto allo scopo, infatti per la prima volta da
molti decenni i Catecumeni hanno un Sala, ciie,
se .serve anche per altre attività, risponde appieno ai bisogni dell’insegnamento religioso.
■— Ringraziamo il Pastore sig. E. Geymet per
aver presieduto il culto oi domenica 23 ¿fugno.
La colletta gli è stata offeria per la Coloira di
Rorà a favore dei bimbi deg't opera; deila Chiesa
— Hanno
r.oi.^erenza L_________ . _. _____________
Itourhard. Armando Beux. E' delega'o al Smodo
il signor Eli Long. Come delegato delia Conferenza Distrettuale al Sinodo il signor Bartolo
3 rappresentato la not.ra comunità alia
Distrettuale \ sig^ Ei; Long, Davide
meo Boucnaiu.
— E' deceduta dopo penosa ma.
ancora avanzata età di anni 65 la madre del no^''5* dei Garossini, Martinat Leontina
vcd. Avondet. Alla famiglia afflitta rivolgiamo le
parole dei vero contorto, rattristati come siamo
d; non poter più trovare alla Bauciaria la cordiale flguN delia sorella, dipartita.
yAsilo d'infanzia ha chiuso le sue porte
con 1 annuo saggio, al quale ha partecipato un
tolto pubblico di mamme e, (molto bene) di alcuni papà. Gli applausi non sono mancati ai piccoli attori, alia insegnante sempre paziente e
amorevole sig.na Lisetta Rostan, e alla signora
Bounuos ISalmas Elena, presidente del Patronato dell Asilo. All’altezza dei tempi l’annuo dono
delle mamme e delie signore del Patronato ai1 encomiabile maestra.
Domenica 30 giugno è stato celebrato il
battesimo di Avondet Enrica di Emiiio e di Berfalot Ester, dei Beri. Alla cara- bambina e alla
sua famiglia l’augurio di gioia nel Signore !
Nell’assenza dèi Pastore della parrocchia
recatosi con la sua signora presso parenti che
non rivedevano da quattro anni (indirizzo ;
Signor Gustavo Bertin. presso Dr. Guido Trinchera-Salyatore. Viale. Nazario Sauro, 71 — Porto San Giorgio — [Marche](, regge la chiesa il
Pastore sig._ Alfonso Alessio d! Sampierdarena.
Diamo a. lui e alla sua famiglia il più cordiale
benvenuto ai presbiterio, e in parrocchia. Gli
anziani notificheranno ai Pastore Alessio le riunioni di quartiere da tenersi neH’estate.
Il giorno di Pentecoste il Signore ha aggiunto
alla Chiesa un gruppo di 22 nuovi catecumeni,
alcuni dei quali provenienti da altra confessione
religiosa. I nuovi, catecumeni sono : Liliana Baimas, Maria Bouchard, Enrico Caratsch, Mirella
^ ’C Samuele Carasso, AI^Jo Garrone, Franca GAso
Graziella Girardi, Renato Ghiotto, Adriana L’Eplatennier, Aldriano Long, Giovanni e Paimira
Musso, Mirella Muzio, Mary Aepote, Enrico Pascal. Mariano Palmery, Susetta Peyrot, Rosanna
Ricca, Walter Rostagno, Alberto Taccia Giuseppe Vidossich.
' : Sabato scorso il sig. Elio'llonin
(Simound) si. univa in matrimoiuo con la signorina fivcima Eynard (Tagliaretto)..Nello stes
so glorilo il sig. Silvio Bertalot (San -Germano)
sposava la sig.na Clelia ArmaA^Hugòn •^(Cìzmboun). Invochiamo sui nuovi focoto le benedizioni divine. » ' »
— Si è addormentata in Gesù la\toora Simon Maria ved. JftUa (inverso). Lun^igcorso
ne abbiamo accompagnato la spoglia moitsie ai
camposanto. MogMe dell’evangelista signor
la, ebbe il privilegio di lavorare in modo pfo ’
diretto all’opera del Signore durante molti anni.
Tutta la sua vita fu una vivente testimonianza
fede sempii.ee e profonda, di carità attiva, di zelo per ogni causa santa, di bontà di cuore dal
quale nessuim era escluso Dà alcuni mesi sentiva
che le oue torze scemavano, e quando nelle ultime seiTiniane capi che si avvicinava l'ora della
sua dipu. fkinza, ella ne provò la gioia grave e
profonda d. ijhi sa dove va. perchè credente in
Colui che e la resurrezone e la v ta Quella
certezza e la ua ^eranza vva eii rperb al pastore ancora poche ore pnma di rispondere alla suprema chmmaxa del Maestro. Ben si può
dire di lei : non è morto, ci ha'preceduto nel regno della vita. Essa lascia un soave ricordo che
è di benedizioni. Alla famìglia afflitta ma forte
nelle gloriose promesse di Cristo rinnoviamo li
espressione della nostra viva simpatia cristiana.
— Il culto domenica prossima, 14 corrente alle
ore 10,30 nel tempio di Villa sarà presieduto dal
pastore Enrico Geymet.
VÌIl4
Tre coppie di sposi si sono unite, ultimamente
in matrimonio nella nostra chiesa : Ferrerò A
bramo e Balma Enrichetta; Peyroneì Cesare e
Peyronel Evelina: Peyroneì Ferdinando e Guglielmet Ima.
Ai féiìci sposi, tutti giovanissimi, la chiesa
rinnova i suoi auguri di benedizione.
Pro Valli
Terreni e fabbricati. — Preghiamo i 'nostri amici e collaboratori li tutte le parrocchie di segnalarci tutti i fabbricati e i terreni ivi in vendita.
Le segnalazioni che ne daremo sono-gratuite.
Siamo ricercati. — Alcuni nostri nobili amici
Svizzeri, Pastori, ospedali, asili, gente di buona
società, vorrebbero assumere personale valdese
raccomandato da noi : cameriere, cuoche, guardarobiere. cucitrici, ecc. Come accontentarli?
L'Ufficio Pro Valli presso la Casa Valdese è
aperto ogni lunMi -mattinq _ dalle ore ,,_lil,j3.11e,.
Chi deve fare comunicazioai tìrgS^fì può anche
servirsi del telefono chiedendo ji N. 1 al centr dino di Rorà.
Allieve infermiere : Gonin Ida, Bertin Argentina, Bert Margherita, Melfi Paola, Hugon Jenny,
Costabei Anita, Costabel Elsa, Elma Jahier, Gen
re Bert Irma, BounouS-Elda, Campofaggi Enrichet’a, sono convocate d’urgenza.
SCUOLA LATINA
DONI RICEVUTI
Bouchard Bartolomeo ed Irma, S. Germano
Chisone, in memoria di Giaiero Paolina nata Salvagiot, L. 500 -- Griglio Enrico (Itorte di Pero
sa) 500 — Grill Speranza (Pian di Pomarefto) 500
Reynaud Alice (Gilli di Pomaretto) 100 — Fedele
Emilio e Evelina (Perosa) 500 — U, G. V. di
Milano a mezzo U. G. V. di Pomaretto 3100 - Rostagno Nino (S. Antonio di Susa)-500 — Purpura Enzo (Pian di Pomaretto) 100 — Bertalot
Margherita (Potts di Pomaretto) in mem. dei suoi
cari 100 — Mathieu 'Dolfl Berta (Pomaretto) in
mem. del babbo e della mamma 1000 — Ribet
Tron Adele (Perosa) in "memoria del marito 200,
in mem. di Franco Bosio 100 — Jahier Ernesto
500 — Poet Adele (Brancate di PeG. e B, Pons
!• w...a, *
rósa) 100 — N. in. u.
Karrer 100 — Giaiero Ernesto (Perosa) in mo.l.
m' ~ Lidia (Diano
Manna) 1000 — Bertalot Ida (Abbadia -A.) 100.
{segue)
.^f-BERTo Ricca : Direttore
Autorizïazione N. P 356 dell’A.P.B.
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