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^Anno LXXIX
Freno Hr# 15
N. 47
TORRE PELLirE. 9 Dicembre 1949
Abbonamento: Lire 500 per l'interno: Lire 900 oer Testerò
Amministrazione: Claudiana - Torre Pelllce-C.C P. 2/17657
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DELLE
SETTIMANALE DELLA
eeii 8 Disceso
Son disceso dal Cielo,,. Giov. 6: 38
" s'- ^ - » I ■ , ‘* -, - i
vi
- WÏJUIÎ
" Io faccio avvEcinare la mia gitutizia ; i cmo
non è lungi e la mia salvezza non tarderà ' '
Isaia 46 ; 12 d
\#A ■
If - BifolioUeca Viai
VJ<les
TÇiRBE PELLI'
CHIESA VALDESE
Con queste parole, Gesù ci indica uno degli
dispetti del Santo Natale.
E’ diali cielo ch’EgU è disceso.
Gesù, il Figliuol di Dio, scende dal cielo, dal
soggiorno di santità e di gloria, dove gli angeli Lo
celebrano e Lo adorano.
Nella notte di Natale, lascia la gloria celeste.
Ma ne. serba però, durante il Swo ministero terrestre, la divina aureola. Il mondo non la vede. Ma
noi credenti la vediamo. Perciò l’inno di adorazione
sale dai nostri cuori, ed adoriamo Colui die viene
dal cielo.
ÌM nostra adorazione sia jatta di proionda e
cnnimessa riconoscenza, di sottomissione, di consacrazione. Con codesti sentimmiti vogliam ricordare la venuta dal cielo del nostro Redentore.
niostre esperienze e della facoltà di valutazione dei
fatti spirituali, s'è sviluppato anche il nostro fervore di fede cristiana, l’ardore nel servùfio dovuto al
Maestro, l’amore che Gli dobbiamo?•
Non ho dimentichiamo mai: E’ sii questa terra
eh’Egli è disceso, per soffrire assai di aoi, e
per noi
Egli € disceso.
E’ venuto quaggiù. Io temo che noi, abituati alla poesia di cui si circonda il Natale, non sentiamo
più abbastanza tutto quello che v’è di doloroso, anzi'di f.ugico, nella discesa sulla terra del Figliuol
di Dio. Per noi, è itero, è la gioia della liberazione
e della vita. Ma qpale ne è il prezzo ?
« lo son disceso... » E’ l’inizio di una vita di
"wcrificio, dalla grotta di Betlemme al Calvario.
Siamo noi abbastanza riconoscenti? L'esperienza
cogli anni acquistata ci ha fatto comprendere il valore reale della gioia, del dolore, dell’eroismo e
del sacrificio, e possimrvo sempre meglio comprendere ì benefici immensi recati dal Cristiane.ÙTno.
Ma possiamo nei dire che, con lo svilupparsi delle
Egli è disceso dal cielo per farci sHire in 'ielo.
« V’accoglierò presso di me. affiiiffhè dove sott
io, siate anche voi ». =/
« Padre, io voglio che dove son ia.f siano men o
anche quelli che Tu m’hai dati, affiavbè veggmoi
là mia gloria ».
Egli è la Via che sale verso ridetele pel quale
siamo stati creati. Egli è vertuto a pfenderci per
mano e guidarci tterso la vera vita, (difci beata eternità. Guida sicura, verso unm mèla siterà! Non v’è
delusione per chi s’affida a Colui ch’è disceso dal
cielo per comunicarci la forza che t iene dal cielo.
Il divino Pilota s’è inoltrato fra i matusi e Le tempeste dell’esistenza umana, per strappare agli elementi infidi la loro pPeda. E per chi e( Lui s’affida,
v’è certezza di raggiungere il porto ireste che lo
attende: riposo, felicità, gloria, nel ^lo.
■JUaÆBktSi:.
Adoriamo Colui ch’è disceso dal àelo per farci
salire in cielo. Adoriamolo, amiamolo, crediamolo,
e — con Lui —■ saliamo !
G. BERTINATTI.
soono forme liturgiche più sempliciCiò non ostante anche qui quanta varietà ! Mentre in alcune il rito si svolge
quasi come" nelle nostre 'Chiese, in altre le parti cantate e recitate in comune, dal coro e daU’offlciante, sono alquanto più complicate come i paramenti stessi del medesimo.
Tale varietà è essa una debolezza o
una ricchezza ' della Chiesa ? Non voglio entrare in materia, ma propendo
per la seconda risposta.
Una certa ricchezza di forma (lasctendo da parte le esagerazioni) è essa
un male o un bene? Qualcuno esclamerebbe subito « formalismo »?
Sì, è vero, c’è pericolo ohe le u forme » siano vuote di contenuto e di sostanza, eh® le forme si sostituiscano
alla sostanza, ma non c’è anche d’altra
parte il pericolo che qualcuno combatta
le forme solo perchè -non le comprende
0 perchè è, non meno, fanaticamente
attaccato ad altre « ¡forme » più semplici, ma non per questo meno u formali »? Ci si può « formalizzare » ugualmente per o contro le forme.
Comunque, per non entrare in merito ad una questione che esula dai
miei appunti di viaggio, sono spesso
stato colpito sia dalla assenza di forme
in certi ambienti ohe dalla dignità e
solennità delle forme in altri. Contraddizione ? Forse sì, ma non è forse
contradditoria la nostra natura non solo umana, ma anche spirituale?
Non è forse vero che il culto che
rendiamo a Dio Padre deve essere
,semplice e spontimeo perchè D^iq ^. è
(( Padre », ma nello stesso tempo è
segnato da una sacra solennità pei-chè
quel Padre è « Dio » ?
cessarlo intensificare la collaborazione
della nostra Chiesa col ‘Comitàto e viceversa. E’ bene, credo, che i Valdesi
conoscano più e meglio quanto si fa
per loro in questo paese e che d’altra
parte il Comitato sia più aggiornato
sulPopera nostra e possa dare al pubblico inglese un quadro più attuale dell’opera nostra e dei nostri problemi.
La prossima volta vi dirò qualcosa
della Scozia, poiché il mio itinerario,
salendo verso il nord, diventerà (( Scozzese ».
E. Ayassot.
Verso
la vera pace
Amici fedeli
;Itin
erario inglese
iu Una delle cose più interessanti per
i" me in questo viaggio è stata la varietà
grandissima delle visite che ho avuto
occasione di fare.
V Ho già accennato alla grande diversità di Cliiese e denominazióni che ho
incontrato sul mio cammino di rappre..sentante della Chiesa Valdese. Un’al' tra nota di varietà deriva dal fatto che
i ho parlato nei più diversi ambienti sociali. Ricchi salotti e teatri popolari,
grandi Chiese di città e piccole Chiese
'.di campagna.
Ovunque sono stato accolto con grande simpatia, qualche volta per ragioni
’ inattese.
Una domenica pomeriggio, ad esem' pio, predicavo in una Chiesetta di un
piccolo villaggio di campagna. Il pa1 store anglicano locale Rev. Parks mi
/ aveva invitato in nome dell’amicizia
- contratta a Venezia quand’era cappellano- Era una giornata infernale. Il
tempo non avrebbe potuto essere pegi giore, pioveva a dirotto e tirava vento.
f Le foglie strappate degli alberi turbinavano assieme all’acqua dinnanzi alla
macchina con la quale ci recavamo in
► Chiesa percorrendo alcuni chilometri
^di una strada solitaria. Eccoci in Chie>sa, ci sono una cinquantina di fedeli,
* coraggiosi davvero con quel tempo per
: venire dalle varie fattorìe. Dopo i! cul
to. tra gli altri che saluto, un signore
^ mi si avvicina e mi stringe la mano,
i mi ringrazia per il messaggio e poi mi
’„.dice; (( Sa, veramente io sono venuto
|,in Chiesa da molto lontano, non sono
^ di questa parrocchia, ma quando ho
i udito che un pastore valdese italiano
* avrebbe parlato mi son fatto un dove>'e
di venire per ringraziarla perchè, mio
figlio, prigioniero durante la guerra e
poi fuggito dalla prigionia è stato salvato da una famiglia valdese òhe lo ha
ospitato e nascosto. Mio figlio non è
a casa altrimenti, sarebbe venuto anche
lui, come sarebbe venuta anche mia
moglie se il tempo non fosse stato così
cattivo ».
Strano incontro, quel bravo contadino inglese aveva anche lui la sua ragione per amare i valdesi !
li uomini che erano forse 150 o 200, e
debbo dire che ho veramente goduto
di quella riunione. Dopo il mio disc.irso è stato un susseguirsi interminabile di domande alle quali rispondevo il
più succintamente e chiaramente possibile per dare a tutti l’occasione di
esprimere il loro pensiero o porre i
loro quesiti.
Varietà liturgiche
Felice incontro
Che dire poi dell’incontro con un
giovane studente in teologia che si
convertì alTEvangelo frequentando la
Chiesa Valdese di Venezia dopo la liberazione e che si è fatto in quattro
per ottenere che mi tosse concesso di
parlare agli studenti della sua facoltà
teologica ove il nome valdese non era
conosciuto ohe incidentalmente in una
pagina di storia ecclesiastica?
Ho avuto spesso occasione di parlare a riunioni di sole donne e qualche
volta a riunioni per soli uomini. Le
prime non sono una cosa nuova per
noi, poiché anche nelle nostre chiese
abbiamo le « Unioni delle Madri » e
simili organizzazioni femminili. Ma.
che io sappia, « Unioni dei padri » o
comunque riunioni per soli uomini non
sono nelle nostre abitudini ecclesiastiche.
Eppur debbo dire che alcune di queste riunioni sono state tra le migliori e
più efficaci che ho avute. Mi sono domandato se non fosse possibile aver
noi qualcosa di analogo, per gli uo
Perchè non diremmo qualcosa della
varietà liturgica? La Chiesa inglese,
per non parlare delle Chiese iion-conformiste, ha una grande varietà liturgica. Sebbene il « Cómmon prayer
Book » ossia il testo liturgico della
Chiesa sìa lo stesso per tutte le chiese
anglicane, credo che nessuna Chiesa
al mondo riconosca come legittime tante diverse interpretazioni liturgiche
dello stesso testo. 11 nostro delegato
valdese non è generalmente invitato
dalle Chiese così dette « Alte », ossia
da quelle dalla forma liturgica più romaneggiante, ma dalle Chiese della
corrente a evangelica » che preferi
A Londra prima di lasciare l’Inghilterra per la Scozia, ho preso parte alla
seduta autunnale del nostro coniitatoE’ stata una riunione molto interessante. I nostri amici c’erano tutti, quelli
del comitato ben inteso, salvo il Vescovo di Rochester non ancora ben rimesso della sua operazione. Presiedeva il Vescovo Gough, c’erano i fedelissimi nostri amici i Signori Nott,
il Cap. Stephens e il Rev. Scutt, oltre
ad altri e naturalmente il Segretario
del Comitato il Magg. Wisdom ed il
sottoscnitto- La nota fondamentale della
riunione è stata la constatazione di un
notevole risveglio nell’interesse verso
la nostra Chiesa e la discussione di un
piano dii lavoro destinato a coltivare
detto risveglio, a renderlo più vasto e
profondo.
Ho partecipato con senso di riconoscenza, ed ho espresso questi miei .sentimenti, a questa riunione di amici i
quali da lontano, senza aver alcun interesse che lì leghi alla nostra Chiesa
ed alla nostra Patria se non il desiderio deU’avanzamento dell’opera della
nostra evangelizzazione, saonifìcano per
noi tempo denaro ed energie.
Ho avuto rimpressione condivisa
dal ComitatÓ che sia estremamente ne
Non so se molti dei lettori dell’Eco
hanno seguito dò che sta succedendo
in India dal 15 Agosto 1947 ad oggi,
cioè da quando gli inglesi lasciarono
rindia agli indù. Da principio lotte intestine, guerre locali, poi il ristabilimento deH’ordine e di un ordine nuovo
che rimane luminoso esempio di ciò
che si può ottenere anche da popolazioni arretrate. Gandhi è morto, ma parla
ancora per mezzo dei suoi amici e fedeli che vanno realizzando il sogno di
tutta la sua vita; veder l’India unita.
Gli inglesi per il noto e falso assioma del (t Divide et impera » avevano
l«èdaló^stì«fet©ré’ Tin -50a Statèfelli sé-’"
mi-indipendenti retti da rajah autocratici di cui l’Inghilteira non sapeva che
farsi ; orbene, al principio dello scorso
ottobre, l’Assemblea di Dehli decretava ohe tutti questi staterelli entrassero
nella Unione dell’India, non solo ma
che una sola lingua venisse adottata
ufficialmente in tutto il territorio, al
posto dei duecento e più dialetti: fu
scelto il sanscrito come la lingua madre della maggior parte di essi. — Se
il missionario Carey avesse potuto sa*
pere che l’opera sua, in meno di un
secolo e mezzo, avrebbe portato a questo risultato ne avrebbe dato gloria a
Dio. — La torre di Babele è sepolta,
superata dalla buona volontà degli jiomini.
Questo risultato va attribuito all’opera indefessa del sirdar Patel (non
più comandante in capo deU’eseicito
ma delegato dell’assemblea) appoggiato dall’attuale Primo Ministro deil’Unione, Nehru, il quale in poco meno
dì due anni si dimostrò statista insigne,
dalle larghe vedute suH’avvenire dei
popoli asiatici, tanto che si è detto di
lui che avrebbe guidato non solo il
proprio paese ma anche quelli circonvicini nelle vie della pace vera, riscattandoli dal loro caos presente.
da
mim
Leeds, per esempio, in una grande
Chiesa ho parlato ad un uditorio di so
F. U. V.
Convegno dei Responsabili
I Responsabili delle varie Unioni del Gruppo Valli, sono vivamente pregati di intervenire al Convegno ebe si terrà, D. v.
DOMENICA 11 DICEMBRE, alle ore 14,30 a PINEROLO.
PROGRAMMA : Impostazione delle attività del Grupf
po / Discussione ^ Elezioni del Cor
mitato di Grappo r Varie.
NESSUNO MANCHlll!
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- «
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. Quando non molto tempo fa s’imbastiva l’Alleanza Atlantica, Nehru era
stato invitato dagli Stati Uniti che speravano di ottenere la sua adesione al
patto in compenso di fondi per il riarmo ; furono completamente delusiNehru non solo rifiutò gli aiuti ma disse che non aveva la minima intenzione
di condurre una guerra fredda contro
la Russia e le altre nazioni dell’Asia.
In un discorso che tenne all’Università di Columbia egli espose le sue idee
che erano in aperto contrasto con quelle degli altri oratori. Egli è tanto occupato a dare basi concrete e solide ai suo
paese, che non ha nè tempo nè voglia
di intromettersi in beghe che non approva, beghe che non possono che condurre ad una conflagrazione mondiale.
C’è chi dice che egli voglia fare delrUniorie deH’lndia una Svizzera asiatica neutra ed indipendente. Se ci riesce si può facilmente pensare che l’esempio sarà contagioso in bene, e tanto
più che l’India ha mille volte più abitanti della Svizzera
T. }.
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L’ECO, DELLE VALLI * VALDESI
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E
Verme la prima volta a casa aostra
un giorno per certe lislereile di loglio ad una linostra. Lp giovane
bioiido, dallo sguardo lucente, franco, delia terra di Calabria. Già mia
moglie rimase stupita per la prontezza con cjii venne a vedere il lavoro e lo esegui, cosa insolita negli artigiani di questo dopoguerra. Poi le
listerelle non servirono più e gli
. . . j» ^
vennero riportate con la richiesta di
quanto costasse il suo lavoro, «c Nulla — rispose —' poiché nop vi è servito ». Altro motivo di grande sorpresa ed inizio di un sentimento di
simpatia.
Presi allora un libro che trallava
di mobili e glielo mandai in dono.
Mia moglie vi aggiunse un giornaletto di evangelizzazione; pon si sa
mai... (^esta volta il sorpreso fu
luì.
Invitato, venne a casa nostra una
seconda volta e parlammo di religione. Era un comunista acceso, pieno di entusiasmo per la causa dei diseredati, convinto che si dovesse
scendere senz’altro sul terreno della
lotta di classe per risolvere il pioblema della giustizia sociale. Accettava l'idea di un Supremo », accettava Gesù come un gránele socialista, ed il suo Vangelo come il primo tentativo di rivoluzione sociale,
guastalo dal sentimento ecclesiasticoclericale. Ogni concetto spirituale
doveva .secondo lui, essere subordinato allo stabilimento prima di una
giustizia ira gli uomini, in cui non
vi fossero più sfruttati e sfruttatori.
Non sapevo come entrare in quella fortezza che mj pareva chiusa ad
ogni tentativo di evangelizzazione.
Infine un giorno gli chiesi ; a Mi dica un po’, da chi deve essere staldlita questa nuova giustizia sociale? »
— « Dagli uomini, naturalmente,
mediante una appropriata legislazione », mi rispose. — « Bene — gli
dissi — prendiamo Up esempio. Lei
deve eostruire un mobile di mirabile Iattura, perfetto, che sia il suo capolavoro. Lei cercherà il legno migliore, senza diletto, stagionalo, non
è vero? » — « Certamente! » « Ebbene — aggiunsi — poiché per costruire la nuova giustizia sociale dobbiamo servirci di uomini, non le sembra che questi siano tutt’altro che
senza difetti, ossia, siano quanto mai
inadatti per servire di materiale per
la costruzione perfetta che è nel suo
Ideale? Non le sembra che octorrerebhe anzitutto cambiare gli uomini? »... Questo argomento lo lasciò
perplesso: « Ma chi può cambiare
■gli uomini? » mi chiese. — « Non
certo gli uomini stessi, ma quaicuiio
che sia al disopra di essi, che abbia
potestà su essi, e potestà di cambiare
i loro cuori, le loro menti »... E gli
citai i versetti appropriati della Parola ili Dio, che parlano di questo
cambiamento necessario, dj questo
Nuovo Regno instaurato da Cristo,
mediante la sua Croce. Gli misi davanti la realtà del peccato che ooin\olge tutta la creazione in un medesimo destino, ip una medesima condanna. Infine gli parlai dell’amore
di Dio in Cristo Gesù, mediante il
quale noi possiamo essere guariti
dalla nostra malattia mortale, possiamo essere salvati.
Non era terreno arido; il seme
della Parola trovava buon appiglio
per mettere radice. Ma quanta pena
perchè potesse penetrare in quel
Cuore 8,iato da una religione materialista. A volte mia moglie ed io ci
sentivamo seoraggiati nonostante avessinro portato il caso davanti al
^ignore in preghiera. Mia moglie
però non disarmava, ed ogni volta
< he usciva per la spesa non mancava
di passare dal «suo» falegname,
per scambiare una parola, per incoraggiarlo, per portargli un giorn.iletto, un opuscolo.
Una Domenica as,sisté ad una cerimonia hatlesimale in Chiesa. Alla
fine il Pastóre, dopo una caldia esortazione, chiese chi volesse dare il
suo cuore a Cristo, riconoscendolo
come Salvatore. Molti si alzarono e
si avanzarono per dare il loro nome
c fra questi, con nostra grande .gioia,
era il « nostro » falegname, deciso,
con gli occhi più lucenti che mai, 11
seme aveva germogliato e comiuciava a portare frutto. Gloria al Signore!
E’ lina piarla ancora giovane che
bisogna circondare di molte cure, non
abbandonarla, raccomandarla in .pieghiera al Signore, ma già offre buone speraiize di essere una pianta feconda di buoni frutti alla gloria di
Dio.
Il giovane è stato in Calabria, nella terra che già conoWie la testimivnianza ed il martirio dei Valde-i. ed
alla sua famiglia ed ai suoi amici ha
portato ora la testimonianza della
sua nuova fede che lo ha ormai afferrato.
Perchè lui e non altri ?... Molte
volte mi domando se non dipenda
da noi la scarsità dei frutti, da noi
che siamo cosi fiacchi, così paurosi
V nella nostra testimonianza di credenti. Ci dia il Signore maggiore
« baldanza » per essere veramente
quali Egli vuole che siamo e per cui
ci ha costituiti.
Proteo.
LA VOCE
delle
VILLAR PELLICE
ANGROGNA (Serre)
II y a déjà deux mois que la vi© paroissiale a repris ses activités hàveruales, et il est temps d’en Lnfoiimer
tous ceux qui s’intéreesemt à la paroisse du haut Angrogne.
iL© fait le iplns marquant d© oet automne, est la réparation d© l’école des
Coissons, emportée a moitié par un
glissement de terrain survenu lors des
pluies torrentielles d© ce printemps.
D© leur propre (initiative, et avec leurs
propres moyens, les habitants du quar*
tier se sont mis .'i l’oeuvre Et, aujourd’hui, murs et toit sont reeons.
truits. Il ne reste plus que les travaux
de crépissage.
Le départ des unions de jeuni’sse a
été difficile, mais maâintenaut, au S'er
Nel pomeriggio del 20 nov., dopo
VA metí del servizio liturgico nel cimitero, nessuno si mosse.
Di fronte alla fòssa, i familiari col
volto bagnato da tante lacrime sparse,
tembravano voler litardare ancora un
momento l’estreanaa separaziom'. Da un
altro lato alcuini ròbusti giovanotti,
coimipagni di lavoro venuti apposta da
Torino, piangevano sommessamente. E
non diversamente era tra i compagni
di comunione ohe gvevan portato la
bara ed i fiori e nella folla che aveva
partecipato alla tariste cerimonia. Ci
voli© assai più tempo che di consueto
perchè il cimitero si sfollasse.
In fondo alla fossa rimasero le spoglie mortali di
SILVIO MIEOOE
Villarese, operaio nell’Istituto degli
Artigianelli Valdesi a Torino,
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giovanotto al qual© tutti generalmente
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Mercredi 30 novembre, au Pra du
Tout, lors de la réunion, nous avons
eu le quadru'pl© baptême d© Maura,
Luigina, Bori ©t Deltfa Miegge de
Pont Barfè. Qu© Dieu bénisse cette famill© et permette à ces enfants d© croître dans la foi.
(Samedi 3 décembre, au Templ© du
Pra du Tour, Edvy- 'BufEa et Oarmelina 'Gaydou s© somt unis par les liens
du mardage. Puisse c® nouveau foyer
trouver en Dieu la fore© et l’amour
véritable. , ■
lutti eh© .nel giro di pochi anni hanno
colpito la sua famiglia, (fecero della
sua dipartenza un’occasione di dolore
per molti villaresi.
Alcuni mesi or so(no, nel giorno di
Venerdì Santo, quando Egli era stato
ammesso con i suoi compagni alla
chiesa, avevamo preidicato su di una
.’eli© sette parole della croce; « Donl'.a ecco il tuo figliuolo, figliuolo, ecco
tua madre!».
Ieri abbiamo udito un’altra delle
sette parole :
H Oggi tu sarai meco in Paradiso ».
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