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Anno 112 - N. 28
18 luglio 1975 - L. 150
Soedizione in abbonamento postale
I Gruppo /70
BTBLIOTFCA VALDESE
Î0066 TORRE PBILICE
ddle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
SINODO DELLA CHIESA EVANGELICA PRESBITERIANA PORTOGHESE
La vocazione di una chiesa minoritaria
Le profonde trasformazioni politiche: una sfida alla riflessione della chiesa - Nuovi spazi di libertà e nuovi interrogativi per la vocazione cristiana
« La Chiesa è sempre in stato di missione; considerare la missione
un aspetto particolare della vita della Chiesa, alla quale alcuni possono
consacrarsi, è in pratica: ridurre alla passività la maggior parte del ’’corpo”, clericalizzare, creare delle élites... Non dobbiamo considerare la missione come un movimento nello spazio, dal punto di vista geografico o
territoriale, come un andare oltre frontiera, un andare ai pagani. Oggi la
frontiera è all’interno della Chiesa stessa, la quale ha un urgente bisogno
di essere di nuovo ’’cristianizzata”... La missione, nel contesto della situazione odierna, è essenzialmente opera di ravvedimento a cominciare dalla
’’casa di Dio”. In un’epoca di trapasso, tra un mondo che muore ed un
mondo che nasce, la Chiesa deve essere capace di morire per poter rinascere alla possibilità della missione, per poter essere fermento del mondo nuovo... ».
Queste, alcune delle affermazioni contenute nel documento preparatorio del sinodo della Chiesa Evangelica Presbiteriana portoghese, sul tema : « La nostra
missione come chiesa minoritaria », tenutosi il mese scorso ed al quale ho partecipato in qualità di rappresentante della
chiesa valdese.
Questa chiesa conta circa 2.500 membri di chiesa, una ventina di comunità ed
11 pastori: la sua situazione ffnanziara è
quanto mai precaria.
Le contribuzioni delle Chiese sono inadeguate, e ciò per non aver creato in tempo una coscienza contributiva: il denaro
veniva dall’estero! Qra però la situazione
è diventata grave, poiché questo è il primo anno in cui gli aiuti della Chiesa Presbiteriana degli USA sono venuti a mancare (per un progetto di investimento
quinquennale in uno stabile che avrebbe
dovuto assicurare un certo ffnanziamento
e che si presenta ora pieno di difficoltà).
Organizzazioni ecumeniche della Svizzera, della Germania e singole Chiese, come
la Chiesa riformata di Francia, hanno inviato aiuti; ma i problemi che i nostri
fratelli del Portogallo devono affrontare
sono enormi. Attualmente dieci pastori
(su undici) hanno assunto impegni di lavoro che possano coprire almeno la metà
dello stipendio.
Per il prossimo anno è stato chieso alle
Chiese di aumentare le contribuzioni del
20 per cento.
Una Chiesa che accetta
la sfìda della storia
Nella relazione del presbiterio di Lisbona è detto che: « ...le profonde trasformazioni politiche avvenute di recente,
hanno avuto una profonda incidenza nelle comunità; sono state una sffda alla rL
flessione come chiesa. Sono stati creati
nuovi ampi spazi di libertà ma, nello
stesso tempo, nuovi interrogativi sono
sorti per Tadempimento della vocaziojje
come cristiani, nell’impegno di costruzione di una nuova società ».
Una delle prime esigenze che si sono
manifestate a livello di comunità e di presbiterio è stata quella di organizzare incontri per affrontare i problemi più scottanti : « Evangelo e politica », « Responsabilità politica dei cristiani»; «Comunità
locale e impegno politico »; « situazione
della chiesa in un tempo di trasformazioni sociali ». In quale spirito siano avvenuti questi incontri, che talvolta sono stati degli scontri, lo indica una informazione: « al termine di ogni incontro abbiamo celebrato assieme la Santa Cena ».
Il tema stesso del Sinodo « La nostra
vocazione come minoranza », affrontato
nei suoi vari aspetti, per due ore ogni
mattina, è stato discusso tenendo ben presente la situazione dopo il 25 aprile. Si
sono levate voci contro la concezione di
un evangelo disincarnato, ed è stata presente una coscienza di colpa per i compromessi della Chiesa nel tempo « del
regime oppressore ».
Ed ecco alcune dichiarazioni emerse
dalla discussione in sede di assemblea sinodale; esse mostrano chiaramente gli
orientamenti attuali della Chiesa evangelica Presbiteriana del Portogallo:
— rinuncia a fare grandi dichiarazioni;
— necessità della « kénosis » per la Chiesa, rinunciando ad ogni forma di trionfalismo; sobrietà, reale servizio ai più
umili, coraggio di spogliarsi del superfluo...
— in quanto ad una lettura politica dell’Evangelo (Belo è portoghese!) non
va rifiutata per principio. Oggi se si
vuole avere udienza nella nuova generazione una lettura intelligente e
corretta del contesto socio-culturale
nel quale viviamo è indispensabile:
— essere credenti ben equipaggiati per
vivere nel mondo ed affrontarne tutte
le sfide, per avere un aperto dialogo
con gli uomini del nostro tempo;
— importanza delle comunità di base come luoghi di ricerca, di ripensamento
biblico, teologico, senza complessi o
paure : « talvolta il laicato più cristiano lo si incontra fuori dalla chiesa
e non dentro »;
— missione profetica delle minoranze.
25 aprile 1974:
inizio di nuove responsabilità
Certo i nostri fratelli in fede dovranno
tener presente in Portogallo che il 25 aprile 74 non è l’inizio di un’era messianica :
sarà necessario mantenere una posizione
critica nella situazione nuova che è emersa, essi dovranno altresì domandarsi quale sia il significato dei recenti avvenimenti per la Chiesa e per la sua missione. Ad
esempio, non potrà essere dimenticato
che si tratta pur sempre del trionfo di un
nuovo umanesimo e che una proclamazione esplicita dell’Evangelo del Regno
di Dio, è tanto maggiormente urgente.
La Chiesa evangelica del Portogallo è
dunque chiamata ad indicare nuove piste
per la testimonianza ed il servizio, ma
che siano indicazioni chiare, che partano
dalla situazione e non siano una fuga
dalla storia. Questo hanno richiesto i giovani. Quando si parlava del problema
della gioventù, uno studente ha preso la
parola ed ha detto : « il problema della
gioventù non è il nostro problema è il
vostro problema, come Chiesa. La risposta dei giovani dipenderà da quello che
voi ora, in assemblea sinodale, deciderete nei confronti dei problemi del nostro
tempo qui in Portogallo. Se la Chiesa
vuole rimanere quella che è stata e rifiuterà di essere coinvolta nella storia allora non avrete certo con voi la gioventù.
’’Dipende da voi” è proprio questa assemblea sinodale che sta decidendo ora sul
futuro della Chiesa ».
La partecipazione del Moderatore della Tavola Valdese al Sinodo di Lisbona
era stata sollecitata ed ho ben compreso
come v’era dell’attesa per conoscere le
esperiraze della nostra Chiesa anch’essa
minoritaria, in situazione di mutamenti
storici. Così non si è trattato per il delegato della Chiesa Valdese di recare un
semplice messaggio, ma di partecipare
vivacemente alle discussioni.
Alle chiese evangeliche del Portogallo
giunga anche da queste pagine il nostro
saluto. Noi tutti, e in Portogallo e in Italia, abbiamo bisogno di discemere chiaramente quale è la vocazione di una Chiesa minoritaria nei momenti dei grandi
mutamenti storici.
Aldo Sballi
A questa cronaca inviataci dal Moderatore della Tavola Valdese, Aldo Sbaffi, fa
seguito nella seconda pagina un prospetto
dele maggiori forze evangeliche all’opera
in Portogallo.
Cogliamo l’occasione di questo resoconto per inviare ai fratelli di quel paese il
nostro pensiero e l’assicurazione della nostra intercessione per il compito di testimonianza che li attende.
Sinodo Valdese 1975
Il Sinodo Valdese, secondo quanto disposto dall'atto n. 59 della sessione europea 1974, è convocato per
DOMENICA 24 AGOSTO
nell'aula sinodale della Casa valdese di Torre Pellice, alle ore 15. Poiché
anche quest'anno si tratterà di una sessione in parte congiunta della Conferenza Metodista e del Sinodo Valdese, la prima parte del culto di apertura,
con inizio alle ore 15,30 nel tempio di Torre Pellice, sarà presieduta da un pastore metodista, designato dal Comitato Permanente ; il predicatore, designato dal Sinodo 1974, sarà il pastore Achille Deodato, supplente il pastore
Neri Giampiccoli.
per la TAVOLA VALDESE
Aldo Sbaffi, Moderatore
Il mondo
ci guarda
MATTEO 5: 14
« Una città sopra un monte »!
Quale responsabilità pei cristiani!
Ed è proprio questa irriducibile
responsabilità che è spesso trascurata! Ci compiacciamo essere
ritenuti « sale della terra » e « luce del mondo ». E dimenticando
che queste non sono virtù nostre
ma doni del Signore, pretendiamo
far da guida agli altri coi nostri
programmi e coi nostri giudizi. E
troppo spesso sottovalutiamo che
siamo « una città posta sopra un
monte », siamo cioè osservati da
tutti.
E questa posizione ci è stata data dal Signore. E noi, accettando
di essere suoi discepoli, l'abbiamo
accettata. Ed ora, anche se è una
posizione umanamente scomoda
e che ci espone a grossi rischi,
non possiamo rifiutarla; non possiamo nasconderci dietro il paravento delle nostre paure, dei nostri interessi privati, delle nostre
ideologie! No, non possiamo sfuggire allo sguardo del mondo.
« Una città... non può rimaner nascosta ».
Il mondo ci guarda, e cosa vede
in noi? Non tanto nelle nostre parole, ma nelle nostre azioni e nelle
nostre opere, la gente può vedere
qualche cosa di « singolare »? Riesce vedere delle persone che sanno amare pur vivendo in una società stabilita sull’odio e sulla violenza? Riesce vedere i « poveri e
disprezzati », i « puri di cuore »,
« gli affamati di giustizia », « i facitori di pace », i « non violenti »,
« i perseguitati per cagion di Cristo » « i misericordiosi? Oggi, è
possibile scoprire nei cristiani la
luce di Cristo ed i segni dell’amore di Dio?
Sono domande serie, nel rispondere alle quali siamo costretti ricordare che se la nostra condotta
di vita personale e comunitaria
non è coerente all’evangelo che
annunziamo, allora vuol dire che
non abbiamo più ragione di esistere né come chiesa né come cristiani. Siamo diventati una città
sepolta sotto le macerie delle nostre pigrizie, dei nostri tentennamenti, delle molte nostre inutili
parole! Siamo diventati — come
nella visione di Ezechiele — « una
valle piena di scheletri »!
Ed allora? Ed allora accettiamo
l’amorevole esortazione di Gesù:
« Risplenda la vostra luce ».
Oh, sì, quella luce di speranza
che il Cristo ha fatto brillare in
noi; quella pace profonda che
riempie il nostro cuore nella certezza del perdono di Dio; quella
inestinguibile fede in Cristo che
alimenta la nostra esistenza e ci
Giuseppe Anziani
(continua a pag. 2)
2
18 lugUo 1975
V.V
.1 f:
Chilla .flwangeliiclie.,,in Portogallo
L’evangelismo portoghese copre tutto
l’arco delle Chiese e movimenti all’opera anche in Italia: la chiesa episcopale,
ad un estremo, ed i vivaci movimenti delle Assemblee di Dio e dei Fratelli all’estremo opposto; al centro, le Chiese battiste, metodiste, presbiteriane e luterane.
La Chiesa episcopale si chiama « Lusitana », anzi : « Chiesa Lusitana Cattolica Apostolica Evangelica », si situa tra
cattolicesimo e protestantesimo, la sua
struttura è episcopale, notevole è l’accentuazione sacramentale e liturgica. Fra,
qualche anno celebrerà il 1° centenario
della sua presenza in Portogallo (i membri di chiesa sono circa 2.500).
La Chiesa battista è notevolmente diffusa nel paese ed ha — a quanto mi dicono — circa 5.000 membri. Collabora
poco con le altre chiese ed è di orientamento fondamentalista.
La Chiesa metodista è presente in Portogallo fin dal 1871. La sua attività si
svolge prevalentemente nel nord del paese, la sede principale è Oporto. Mantiene anche in Portogallo la caratteristica
di una apertura al dialogo ed alla collaborazione interdenominazionale. Particolare interesse ha suscitato fra Presbiteriani e Metodisti il progetto di integrazione globale che stiamo per approvare in
Italia. Una speciale commissione per
« conversazioni » Metodiste e Presbiteriane è al lavoro fin dal 1974. In Portogallo
la Chiesa metodista è ancora diretta da
un missionario inglese (membri di chiesa, circa 2.500).
Le Assemblee di Dio sono presenti in
Portogallo dal 1920. Hanno le caratteristiche di entusiasmo evangelistico e di
profonda pietà che tutti riconoscono lo
ro. Il movimento si è diffuso rapidamen
te specie nell’ambiente diseredato. At
tualmente i membri delle comunità sono
circa 20.000'. Purtroppo vi è stato recentemente un incidente fra le Assemblee di
Dio e le altre Chiese evangeliche: la si
inazione è ancora di notevole tensione
Nello scorso settembre nel giornale « Cla
rim do Ceu» (squillo del cielo) è appar
so un articolo, firmato da sette « pente
costali » nel quale si sviluppava tutta una
tematica di allarmismi contro le nuove
vie scelte dal popolo con la rivoluzione
del 25 aprile. La Chiesa presbiteriana si
è dissociata da questa presa di posizione reazionaria, e lo ha fatto pubblicamente.
La chiesa evangelica presbiteriana
Circa 2.500 membri di chiesa, una ventina di comunità, 11 pastori.
Considerando l’entità numerica di queste chiese e la loro situazione, ci si rende conto di quanto sarebbe necessario
in Portogallo un «patto» di unione fra
le diverse Chiese evangeliche e non esiste neppure una federazione delle Chiese evangeliche.
Settimana valdese
Sotto il titolo « Decade d’Etudes Vaudoises du Lubéron » avrà luogo, nella
settimana dal 24 luglio al 5 agosto, una
serie di conversazioni a carattere storico
a Lourmarin, una delle località anticamente abitate dai Valdesi. Il programma
assai interessante prevede:
24 luglio : La Pauvreté au XII' siècle
(prof. J. Paul).
25 luglio: Procès d’un inquisiteur à Apt,
1532 (dr. J. Sambuc).
26 luglio : Installation des Vaudois alpins
en Provence au XV" et XVI' siècle
(M.me Sauze, archiviste).
29 luglio: Les barbes vaudois (prof. G.
Audisio).
Rallegrandoci di questo interesse per
il movimento valdese, in una zona ancora poco esplorata della sua storia, ci auguriamo di poter dare presto echi di
questi incontri ai nostri lettori.
Liberazione della donna
e suo ruolo nel rinnovamento
della società
TORRE PELLICE, 21 e 22 agosto 1975
Relazioni:
Gianna Sciclone; Elementi biblici per il superamento del sessismo.
Aldo Comba : Considerazioni teologiche per una
ecclesiologia non discriminante.
Maria Gihardet : La lotta delle donne per una
rifonduzione dei rapporti umani.
Tavola rotonda 21 sera sul tema : Posizioni e proposte di organismi e movimenti femminili.
Moderatore: Paolo Ricca.
Alloggio presso la Foresteria Valdese. Quota L.
9.000 (Iscrizione L. 1.000). Iscriversi' presso la
Federazione Evangelica - via Firenze 38 - 00184
ROMA.
Hanno collaborato: Fiorentine Eynard,
Dino Gardiol, Enrico Geymet, Edoardo Micol, Alberto Taccia, Liliana Viglielmo.
¡¡bri - recensioni
AMNESTY INTERNAZIONALE, Rapporto sulla toru
ra, ed. Sugar.
Questo rapporto esamina tutte le testimonianze
esistenti sulla tortura quale strumento di governo
attuale, le circostanze che la favoriscono, le ragioni e I risultati del suo impiego. Una parte cospicua
dello studio tratta delle difese legali e dei rimedi
in campo internazionale e nazionale contro la tortura e della loro relativa importanza per la prevenzione e abolizione.
Esso costituisce un'importante opera di riferimento per quanti s'interessano di affari internazionali
e di diritti umani. La sua conclusione ultima è che
la tortura, ora usata non soltanto per estorcere informazioni ma anche come metodo di controllo
politico, è un fenomeno di dimensioni mondiali in
continua espansione.
________COMMENTO ALL’EPISTOLA DI GIACOMO - 7
La preghiera e la vita
La preghiera e la vita
Se qualcuno di voi e nella sofferenza, si metta a pregare. Se invece qualcuno e contento,
canti le sue lodi al Signore. “ Se qualcuno di voi è malato, chiami i capi della comunità; essi preghino per lui e lo ungano con olio, pregando il Signore. “ Questa preghiera, fatta con fede, salverà il malato e il Signore gli darà sollievo. Inoltre, se il malato avesse commesso dei peccati, gli
saranno perdonati.
Confessatevi a vicenda i vostri peccati e pregate gli uni per gli altri, così che possiate
guarire. La preghiera sincera di una persona buona è molto potente. Il profeta Elia era soltanto
un uomo, come noi. Egli pregò con insistenza chiedendo che non venisse la pioggia e infatti non
piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò ancora, chiedendo che piovesse, e dal cielo
venne la pioggia e la terra fece crscere i suoi frutti.
Frat<elli miei, se uno si è allontanato dalla verità e un altro lo riporta sulla giusta strada,
sappiate quel che vi dico: chi aiuta un peccatore ad abbandonare la strada sbagliata, lo salverà dalla morte e si farà perdonre molti peccati.
Le sedizioni ERI, cioè l'editore della Radiodiffusione italiana, hanno edito un volumetto col titolo
« Padre Nostro » in cui sono raccolte 26 meditazioni effettuate al culto radio che hanno riferimento alle domande del Padre Nostro o, in genere,
con la preghiera. In una stampa accurata ed un
formato piacevole vengono così offerte alla lettura
meditazioni che si sono udite ma che molti non
hanno forse avuto modo di avere in mano e rileggeranno volentieri.
Al prezzo di L. 1.800 il volume si può acquistare presso la Claudiana.
ETUDES THEOLOGIQUES ET RELIGIEUSES 2 (1975),
dedicato alI'SO® compleanno di Wilhelm Vischer;
dedica di M. Bouttier, 7 contributi in parte inediti
in francese dello stesso Vischer; una valutazione
della sua produzione teologica di Edmon Jacob;
bollettino di Antico Testamento a cura di Daniel
Lys ; una bibliografìa delle opere di W. Vischer
(apparse in francese) dal 1959.
Per l’ora del dolore e l’ora della gioia
(5: 13).
Ogni circostanza della vita del credente
deve essere messa in relazione con Dio.
Il mondo della fede e quello delle esperienze personali non sono compartimenti
stagni. Nell'ora del dolore come in quella della tristezzza, della preoccupazione,
il credente si confidi in preghiera con il
suo Dio, ne invochi il soccorso. Nell’ora
della gioia, si ricordi che ogni dono buono viene da Dio (1: 17) e quindi rivolga
a Lui un cantico di riconoscenza.
Racconiandazioni per la malattia (5:
13-18).
Un caso particolare di dolore è la malattia: non bisogna considerarla una fac
Conferenza del VI Distretto
La Conf. Dist-r. del VI distretto ha avuto luogo a Palermo nei locali del Centro
Diaconale alla Noce, offrendo così ai delegati una possibilità per visitare questi
splendidi e funzionali locali ed apprezzare l’opera che ivi si svolge.
La Conf. Distr. di quest’anno si colloca
fra gli eventi che non « fanno storia » non
presentando decisioni clamorose, discussioni importanti e prese di posizione di
rilievo: tuttavia si è dato un contributo
allo sviluppo e alla organizzazione razionale del lavoro del distretto.
La relazione della Commissione Distrettuale, in parte modificata nel corso della
lettura, per amore di pace e per non creare fratture, ha soprattutto compiuto una
panoramica sulla vita interna delle chiese sulla scorta delle poche relazioni pervenute, e sulle conoscenze dirette dei
membri della Commissione Distrettuale.
La Comm. Distrettualle aveva poi elencato sette punti da affrontare quali problemi essenziali pier la vita delle comunità: 1) il problema delle chiese del Trapanese; 2) l’opera del Centro Diaconale alla
Noce; 3) il Presbiterio della Sicilia Centrale (Caltanissetta, Riesi, Agrigento); 4)
la situazione stabili a Catania; 5) la Casa
di riposo di Vittoria; 6) il potenziamento
del Centro Giovanile di Falerna; 7) la proposta di Bollettino unico fra le chiese che
fanno parte della Federazione regionale.
Sulla situazione del campo di lavoro
del Trapanese si sono avute le maggiori
discussioni, frutto anche di impostazioni
diverse. Da un lato il Centro Diaconale
propone la creazione di un presbiterio
ove collaborino i tre pastori residenti a
Palermo, senza inviare un operaio sul posto, dall’altro lato il past. Bertolino, che
ha curato Trapani e Marsala nello scorso
anno, insieme con la Commissione Distretttuale, chiede l’invio in loco di un
pastore. Con varie incertezze prevale la
linea di costituire un presbiterio, sia pure in forma sperimentale.
Per il presbiterio della Sicilia Centrale
si tiene conto della esistenza del servizio
Cristiano di Riesi ed anziché chiedere l’invio di un pastore a Caltanissetta, si chiede di potenziare il lavoro chiedendo ai
pastori e laici impegnati a Riesi nel Servizio Cristiano di compartecipare al lavoro del presbiterio in maniera sistematica.
Va notato come sempre più organico è
il collegamento fra i Servizi Cristiani di
Palermo e Riesi e la responsabilità per
la predicazione nelle nostre piccole comunità.
Il past. Trobia espone la possibilità di
Pachino
L’Asilo Valdese ha chiuso la sua attività con un.a festicciola organizzata dai
bambini. In quella occasione hanno
espresso la loro riconoscenza alle insegnanti, alle assistenti ed al direttore con
ì’offerta di fiori. Una mostra dei loro
disegni ha fatto ammirare la spontaneità e la sensibilità degli alunni.
trasformare la casa di Riposo di Vittoria
in un Centro aperto per anziani. Il progetto viene appoggiato dalla Conferenza.
La Comunità di Catania, dotata di locali fatiscenti chiede la soluzione del problema con la creazione del progettato
Centro Polivalente, sia pure in forma ridotta. La situazione attuale viene riconosciuta come insostenibile, anche se da alcuni viene sottolineata la necessità e possibilità di un « autofinanziamento » dato
che due delle tre proprietà in atto, verranno espropriate dal Comune. Il problema rimane comunque aperto.
Frettolosamente la Conferenza accetta
l’idea di un Bollettino di collegamento fra
le chiese che aderiscono alla Federazione
Regionale. Si auspica anche il potenziamento di Falerna e un rinnovato impegno
per Adelfia. Il tempo scarso impedisce di
chiarire alcune situazioni quali Cosenza,
e soprattutto non si riesce ad impostare
una discussione a largo respiro sui problemi di fondo. La Commissione Distrettuale viene rieletta nei suoi attuali componenti (Paschoud, Pozzanghera, Trobia).
Mario Berutti
«falla prima
dona il senso della vita; quell'amore di
Dio Padre che Gesù ci ha mostrato con la
sua vita, con la sua morte e con la sua
resurrrezione; quella fiamma e luce d’amore divino nella quale abbiamo creduto non
perché ce l’ha insegnato la teologia ma
perché l’abbiamo sentita agire in noi;
tutta questa meravigliosa luce non nascondiamola sotto il moggio delle nostre
meschinità umane, ma che essa brilli sul
nostro volto; che essa risplenda nel nostro parlare e nel nostro agire; e non soltanto fra noi, ma « nel cospetto di tutti
gli uomini »; cioè nel mondo e nella società in cui viviamo. E tutto questo, « affinché gli uomini, vedendo le nostre buone opere, glorifichino il Padre nostro che
è nei cieli ».
Tutti quanti attendiamo una convivenza sociale migliore, più giusta e più fraterna dell’attuale. Ebbene, perché ciò avvenga; perché da questa travagliata e
tormentata umanità si elevi finalmente
un sincero inno di lode a Dio per la vittoria della giustizia, della pace e dell’amore, è urgente e necessario che la chiesa,
che i cristiani sappiano conservare la loro
responsabile posizione di « città sopra un
monte ». Una città alta, ma non per dominare sugli uomini, bensì quale manifestazione visibile dell’amore di Dio; un
punto d’amore dove questo nostro povero
mondo stanco, deluso e confuso possa
guardare con speranza per scoprire non
più le brutture ch’è abituato vedere ogni
giorno, ma quelle costruttive buone opere
d’amore che soltanto chi crede sinceramente in Cristo Gesù riesce a compiere
mediante la potenza dello Spirito di Dio
che opera in lui.
cenda puramente individuale, ma per mezzo degli « anziani » va portata davanti
alla responsabilità di tutta la famiglia
dei credenti e raccomandata all’intercessione della comunità.
Il termine « anziani » che è chiaro per
le nostre comunità ha posto un problema
difficile al gruppo di lavoro che prepara
la nuova traduzione del N. T.: trattandosi di una traduzione fatta soprattutto per
la gente che non va in nessuna chiesa (indifferenti, secolarizzati, « atei »...), il termine « anziani » non si può adoperare
perché per la gente non « di chiesa » anziani significa vecchi. Il primo tentativo
di trovare un termine non-tecnico, che indichi in modo chiaro i fratelli che sono
alla testa della comunità, non è stato felice, perché la parola « capi » pur non
essendo un termine-tecnico dell’organizzazione ecclesiastica, nel N, T. è un termine-tecnico della cristologia (il capo del
corpo è Cristo). Nel testo definitivo si dovrà trovare un termine diverso o, meglio
ancora, si potrà cercare di evitare ogni
sostantivo e far ricorso a un’espressione
verbale del tipo di quelle di I Tess. 5: 12.
Al V. 15 la nuova traduzione cerca di
mantenere la doppia prospettiva della
salvezza e del sollievo fisico dell’ammalato, come la Riveduta. Ma probabilmente
il testo originale si riferiva esclusivamente alla guarigione e non alla salvezza
eterna. Alla guarigione segue la menzione
del perdono dei peccati per la diffusa convinzione che la malattia fosse una conseguenza del peccato (cfr. Me. 2: 5; Giov.
9: 2). Anche se a volte è così, non se ne
può fare una regola, come Gesù fa notare in Giov. 9: 3. E anche l’epistola di
Giacomo non attribuisce ogni infermità al
peccato: infatti usa il se... al v. 15. Forse
pensava a peccati speciali che hanno potuto avere come conseguenza naturale o
come castigo la malattia. In questo caso,
guarigione e remissione dei peccati possono essere unite. Difficilmente Giacomo
avrebbe pensato che vi siano persone immuni da peccato in senso generale (cfr.
3: 2): non si può interpretare in questo
senso ottimista il se... del v. 15!
Al v. 16 si raccomandano la confessione
e l’intercessione reciproca per la guarigione. Si tratta di una prassi diversa da
quella dei yv. precedenti, forse usata in
una comunità diversa. Non si parla più
del ministero degli anziani e la chiesa
appare come una comunione di fratelli
che esercitano collegialmente il ministero della preghiera. Anche qui sorprende
che non ci sia nessun riferimento alle parole di Gesù e alla sua pratica della preghiera, bensì a Elia. Però questo si può
spiegare osservando come egli è presentato: era soltanto un uomo, come noi
(Riv.: era un uomo sottoposto alle stesse
passioni che noi), non era né dio né angelo, insomma! Proprio per questo è probante il suo esempio.
I fratelli traviati (5: 19-20).
La lettera non ha conclusione: finisce
in modo brusco, con l’esortazione a ricercare i fratelli che prendono la via errata.
L’esortazione non è fatta sotto forma di
ordine, bensì con la descrizione dei risultati promessi per quell’opera: la salvezza
dell’errante, e il perdono dei peccati proprii (anche se fossero molti).
Nella Riv. è imprecisato di chi sono i
peccati perdonati (anche in greco, del resto). Ma probabilmente dietro il v. 20 c’è
Ezech. 3: 21. Tutti i commentatori protestanti più autorevoli danno questa interpretazione (Dibelius, Windisch, Schräge
nell’N. T. D.), che è perfettamente coerente con la linea di questa epistola, più
vicina alla pietà del Giudaismo che alla
teologia di Paolo. Cfr. del resto I Tim.
4: 16 « salverai te stesso e quelli che ti
ascoltano ».
B. Corsani
Nuovo indirizzo
II pastore Eugenio Rivoir prega di prendere
nota che. a partire dal 10 luglio il suo nuovo indirizzo è : Agape - 10060 Frali (To). Il numero
dì telefono di Agape è: 0121/8514.
3
18 luglio 1975
CRONACA DELLE VALLI
Corpo pastorale
Valdese e Metodista
Il Corpo Pastorale valdese e metodista
è convocato per
SABATO 23 AGOSTO
alle ore 9 nell'aula sinodale della Casa
valdese di Torre Pellice, con il seguente
ordine del gorno ;
ore 9-12 - 1. Domanda di riammissione
in ruolo dell'anziano evangelista Odoardo Lupi.
2. Esame del Rapporto Fede e
Ordinamento: «Un solo
battesimo, una sola eucaristia e un ministero reciprocamente riconosciuto ».
3. Proposta del Consiglio ecumenico delle Chiese per
una fissazione comune della data della Pasqua.
ore 15-18-4.1 riflessi del nuovo diritto
di famiglia sul matrimonio
nelle chiese evangeliche.
IL PRESIDENTE
Sergio Aquillante
IL MODERATORE
Aldo Sbaffi
Porte
Il 13 luglio, nella sua prima seduta il
Consiglio Comunale di Porte ha eletto:
Gerolamo Sola, sindaco; Giovanni Conti
e Chiaffredo Chiapperò, assessori effettivi; Giovanni Fossat e Carlo Giai, assessori supplenti.
L’ex sindaco Bontempi non ha accettato incarichi nella Giunta avendo optato per la carica di Consigliere Regionale
Villar Perosa
• Il 22 giugno l’Anziano Dino Gardiol di
S. Giovanni ha presieduto il nostro culto. Lo ringraziamo sentitamente.
• I coniugi Giorgio e Clelia Bouchard coi
loro flglioletti, sono venuti ad occupare
la casetta dietro il tempio. Siamo certi
che essi veglieranno amorevolmente sulle nostre costruzioni e auguriamo loro
una felice permanenza fra noi.
• È ospite del nostro Convitto un gruppo di Neureut, una comunità valdese vicino a Kalsruhe, ben conosciuta dai nostri Trombettieri che sono spesso ospiti
di queste famiglie.
Il pastore Bashang domenica 6 luglio
ci ha rivolto un fraterno messaggio e dopo un canto del gruppo, ci ha consegnato due artistici piatti in ceramica, opera
di un suo parrocchiano, per la sala del
Concistoro.
Su uno è dipinto lo stemma valdese e,
sull’altro, la chiesa di Neureut.
Martedì, sera abbiamo avuto una serata in comune durante la quale si è potuto ampiamente fraternizzare.
• Abbiamo battezzato Barbara di Aldo e
Angela Comba e Natascia di Franco e
Vera Tron. Il Signore benedica queste
bimbe e le guidi nelle sue vie!
SERVIZIO MEDICO
festivo e notturno
Comuni di ANGROGNA - TORRE PELLICE LUSERNA S. GIOV. - LUSERNETTA - RORA'
Dal 19 al 25 luglio
Dott. DE BETTINI GIANCARLO
Via D'Azeglìo, 8 - Tel. 91.316 - Torre Pellice
FARMACIE DI TURNO
Domenica 20 luglio
TORRE PELLICE
FARMACIA MUSTON ( Dr. AAanassero)
Via della Repubblica, 25 - Tel. 91.328
LUSERNA SAN GIOVANNI
FARMACIA VASARIO (Dott. Gaietto)
Via Roma, 7 - Tel. 90.031
Martedì 22 luglio
FARMACIA INTERNAZIONALE ( Dr. Imberti)
Via Arnaud, 5 - Tel. 91.374 - Torre Pellice
AUTOAMBULANZA
Torre Pellice: Tel. 90.118 e 91.273
VIGILI DEL FUOCO
Torre Pellice; Tel. 91.365 - 91.300
Luserna San Giovanni : Tel. 90.084 - 90.085
Luserna S. Giovanni
• A fine giugno si è concluso il ventitreesimo anno di attività della nostra
Scuola Materna « Giardino di Infanzia
Valdese ».
Come da alcuni anni, il classico « saggio » di chiusura è stato sostituito da
un incontro dei bambini con i loro genitori con dei giochi in cui essi sono coinvolti attivamente: il tutto si conclude con
un simpatico rinfresco che vede grandi e
piccoli seduti attorno ai tavoli della sala
di refezione. È anche una occasione da
parte dei genitori di dire un grazie sincero alla insegnante sig.na Eldina Long e
all’assistente sig.na Elsa Buffa per il lavoro veramente valido da esse compiuto
con molto amore, dedizione e spirito di
disponibilità.
Quest’anno è stato tentato, con positivi risultati un esperimento di « osservazione d’ambiente » ; i bambini sono stati
condotti a visitare la fornace, la fabbrica
di cioccolato Helca, il panificio, un cantiere edile, la raccolta del fieno. Uno dei risultati di questo lavoro è stato la costruzione di una vera e propria casetta di mattoni e cemento, il che è avvenuto sotto
la guida del sig. Charbonnier, architetto,
impresario e muratore con uno stuolo di
piccolissimi manovali al suo servizio!
I genitori hanno avuto durante l’anno
una serie di riunioni in cui hanno dibattuto vari poblemi concernenti la formazione e l’educazione dei bambini. Di particolare interesse è stato rincontro con
la dott.sa Paola Toso dell’équipe della
Comunità Montana Val Pellice, che ha
trattato i problemi riguardanti l’igiene
personale e alimentare del bambino.
Concluso cos:, l’anno normale, senza
soluzione di continuità, si è aperto con
luglio l’Asilo estivo, molto ben frequentato tra l’altro da diversi bambini che
inizieranno l’autunno prossimo la Scuola Materna: l’asilo estivo svolge dunque
per loro una importante funzione di ambientamento e preparazione.
• Domenica scorsa sono stati battezzati : Patrizia Maria Ines Benech di Aldo
e Mirella Cogno, abitanti in Via Beckwith; Miriam Giordan di Ernesto e Eynard Rosanna dei Bastia e Federico Dosano di Claudio e Mirella Peyran abitanti
a Campiglione Penile. Il Signore benedica questi fanciulli e illumini i loro genitori nel compito loro affidato.
Angrogna
Riceviamo dal signor Giampiero Saccaggi una precisazione riguardo l’articolo
di A. Ricca apparso sul n. 26 del nostro
settimanale da cui ricaviamo i passi essenziali: in riferimento al rastrellamento che avrebbe determinato il costituirsi
della lista 2 faccio presente che a nessuno è stato imposta una partecipazione
quale candidato... ma tutti hanno risposto con la loro piena libertà... Ritengo
precisare che sia il sottoscritto che i suoi
validi collaboratori abbiano esclusivamente agito nel solo interesse degli angrognini e con dei seri propositi in vista
di un lavoro comunitario tra valdesi e
cattolici...
Desidero inoltre mettere .l’accento sulla
malafede che mi è stata attribuita dallo
stesso Ricca in una precedente cronaca
unitamente ad un rastrellamento casa per
casa allo scopo di costituire una lista di
dodici candidati.
Desidero poi con quanti si vogliono associare, rivolgere un sentito soncero ringraziamento alla passata amministrazione
che non ci ha lasciati senza l’impronta di
un cospicuo e completo lavoro (strade,
edifici scolastici, acquedotto comunale,
piazzale del capoluogo per posteggio, interessamento per elettrodotto di Pradeltorno).
Per quanto riguarda la mia mala fede
in certi casi sono pronto a riconoscerla
ma solo nei riguardi di talune persone,
quelle persone che durante una seduta
pubblica tenuta dall’amministrazione comunale, dove dovrebbero prevalere una
certa onestà e libertà, si concedono all’insaputa di molte persone l’uso di un
registratore, interessato solo a certi scopi.
Villar Pellice
• Una interessante Mostra di Artigianato locale e di Pittura (paesaggi villaresi
e bobbiesi) è stata inaugurata domenica
scorsa, sotto gli auspici della Pro Loco.
La Mostra è aperta tutti i giorni dalle
16 alle 19 ed è a ingresso libero.
• Sono terminati i lavori di asfaltatura
della strada che unisce le frazioni Ucciaire, Bodeina, Comba, Cucuruc, Mausa, Moutì. al concentrico.
È stata un’opera veramente lodevole e
agevolerà la popolazione locale evitando
lo spopolamento di queste importanti
borgate.
Agape
Torre Pellice
I protestanti di fronte alla crisi
della chiesa e del mondo eattolieo
IV campo studi della FGEI
Questo IV campo studi della Federazione Giovanile Evangelica Italiana prosegue la riflessione
iniziata col campo invernale di Agape sull’« alternativa evangelica in Italia » nel quale si sono
date risposte assai diverse sul significato dell’alternativa evangelica di fronte alla crisi del mondo cattolico. Ma se di campo invernale è stato
prevalentemente una analisi delle realtà dell’evangelismo e del protestantesimo italiano, questo
campo vuole contribuire all’analisi del cattolicesimo con il quale il protestantesimo si confronta.
Data: 17-24 agosto 1975.
Direzione: Ermanno Genre e Mary Granatelli.
Quota: 24.000 (caparra 3.000).
Programma:
Domenicca 17 : arrivo.
Lunedi 18: mattino: introduzione al campo
(Ermanno Genre). Comunicazione del gruppo
Fgei di Roma su : Una valutazione teologica
e politica dei documenti ufficiali del periodo
post-conciliare; comunicazione del prof. Giorgio Peyrot su: Rilanci e ricuperi post-conciliari nel quadro del diritto canonico.
Martedì 19 : Comunicazione a cura della Fgei
di Bergamo e di Cinisello su : Comunione e
liberazione, la compagnia di Gesù degli anni
’70 (rei. Paolo Naso); comunicazione del gruppo milanese su: DC e potere politico in Italia
(rei. Paolo Ribet).
Mercoledì 20: comunicazione del gruppo di
Torino su: Una politica diocesana progressista
ed ecumenica: la ’’Camminare insieme” del
cardinale Michele Pellegrino (rei. Paolo Spanu); comunicazione del gruppo Fgei dì Pinerolo-S. Germano Chisone su : Un’anaRsi del
cattolicesimo locale: Pinerolo.
Giovedì 21 : relazione su : Cristiani per il socialismo: una valutazione teologica e di classe (rei. Paolo Pioppi).
Venerdì 22: pomeriggio: relazione su: I protestanti di fronte alla crisi della chiesa e del
mondo cattolico (rei. Sergio Rostagno).
Domenica 22 : partenza dopo colazione.
Martedì 8 luglio, verso le 20, un violento incendio ha distrutto lo chalet di
Agape in cui erano ospitati i partecipanti al campo di lavoro. Malgrado il pronto e generoso intervento dei campisti e
della popolazione locale, alla quale la direzione di Agape rivolge, unitamente ai
vigili del fuoco, un caloroso ringraziamento, è stato solamente possibile evitare che le fiamme si estendessero allo
chalet vicino. Le cause dell’incendio
non sono note; al momento in cui si è
verificato le persone alloggiate nello chalet erano a cena nel salone di Agape.
I danni sono ingenti e superano, secondo una prima valutazione, i cinque milioni di lire.
Pinerolo
Venerdì 25 luglio, alle ore 21, nella sala della chiesa valdese di Via
dei Mille, 1, sarà presentato il volume di Fernando Belo, recentemente edito dalla Claudiana : « Una
lettura politica del Vangelo ». Farà
seguito un dibattito al quale sarà
presente anche l’autore.
Ospedale di Pomaretto
L. 4.000:
Bleynat Alfonso, Pomaretto.
L. 5.000:
Ribet G. Battista, Serre Maniglia; Rostan Pia,
P. Arentina, in mem. di Rostagno-Rostan Irma;
Fam. Bonafede e Santacroce, Clot di Inverso Rinasca, in mem. di Castagna Amilda.
L. 10.000:
Tessere Aldo, VUlar Perosa.
L. 15.000:
Bleynat Letizia e famìglia, Lausa dì Pomaretto: in memoria di Micol Luigi; Bleynat Letizia
e fam., id. in memoria dei loro cari; Micol-BIeynat Lilia e Bruno, in memoria di papà e mamma: Massel Levi, Pons di Pomaretto.
L. 20.000:
Bertalmio-Agù Yvonne, Perrero.
AVVISI ECONOMICI
VENITE a Firenze, Villa delle Rose, Via Aretina 91. Casa Ospiti Esercito della Salvezza.
PERMUTEREMMO piccolo alloggio a Roma con
casa terreno al mare oppure Torre e San Giovanni. Rivolgersi Claudiana, Torre Pellice.
DIRIGENTE italiano residente a Francoforte con
moglie e due bambini cerca signorina italiana
alla pari per settembre 75 - giugno 76. Scrivere
a Firenze, via del Bobolino 38 - Sig.ra Zilli Gay.
FAMIGLIA residente collina torinese cerca ragazza tuttofare. Telef. ore pasti 011/694119.
TRASLOCHI e trasporli per qualsiasi destinazione, preventivi a richiesta; Sala Giulio, via
Belfiore 85. Nichelino, tei. (Oli) 62.70.463.
Casa delle Diaconesse
Ricordiamo che ogni giovedì alle 15.30
nel giardino della Casa delle diaconesse
(in caso di cattivo tempo nell’interno) ci
riuniamo per una lieta ora di canto, preghiera e meditazione.
Tutti sono cordialmente invitati.
« Qunt’è buono e piacevole che fratelli
dimorino insieme!» (Salmo 133).
Ricordando la figura
di Carlo Stefanetto
Il giorno 6 luglio scorso, presso l’Ospedale Civile di Pinerolo dov’era ricoverato, è mancato il sig. Carlo Stefanetto,
Presidente della Società Cooperativa operaia di consum.o di Torre Pellice.
Ci è caro ricordare questa figura di
cittadino sensibile e impegnato nei confronti dei problemi umani e sociali della
popolazione: infatti, per realizzare questo suo ideale, è stato il continuatore dell’opera cooperativistica intrapresa da suo
padre, prima come membro del Consiglio di Amministrazione (1954) e poi come Presidente (1962) della Cooperativa
stessa. In questi anni ha iniziato e sollecitato l’opera sociale sia con l’azione calmieratrice portata avanti dall’esercizio
commerciale, soprattutto in un momento
di massiccia lievitazione dei prezzi, sia
con quella dell’impiego dell’utile della
Società a favore di tutti i soci: per la
prima infanzia, con una distribuzione annuale di alimentari, del « Natale dei bimbi » ; per l’età scolare con la « Festa del
ritorno alla Scuola » e, per i pensionati,
con una distribuzione gratuita annuale
di generi alimentari, oltre alle normali
distribuzioni mensili di merce a prezzo
speciale per tutti i soci.
Con il « Ritorno alla Scuola » sono stati istituiti dei contributi di studio per
alunni meritevoli soci o figli di soci, affiancati, a partire dal 1962, dalle borse
di studio in ricordo di Giannino Mariani.
Tutta questa attività è stata sempre validamente espressa e potenziata dalla sua
spiccata personalità di uomo intelligente,
scrupoloso, onesto ed affabile.
La sua immatura e repentina scomparsa lascia indubbiamente un gran vuoto,
oltre che per la Famiglia, per la Cooperativa tutta; siamo certi che, per il rispetto e l’apprezzamento della sua opera, il Consiglio di Amministrazione vorrà continuarla nell’impegno sociale, così,
bene intrapreso.
Perrero
Nella sua prima seduta, il consiglio comunale di Perrero ha eletto sindaco l’insegnante Gianni Jahier. Gli altri membri
della giunta sono: Nino Chiadò e Mario
Tron, assessori effettivi ; Maggiorino
Tron e Augusto Gino, supplenti.
RINGRAZIAMENTO
Profondamente commosse e riconoscenti per
le manifestazioni di simpatia e di solidarietà ricevute durante la malattia e nella circostanza
della dipartita della loro cara moglie, madre e
sorella
Irma Rostan in Rostagno
la famiglia Rostagno e le sorelle Rostan vivamente ringraziano tutti quelli che sono stati loro
vicini in qualsiasi modo nella dura prova. Un
particolare ringraziamento ai Medici, infermieri
e personale tutto delPOspedale di Pomaretto per
le premurose cure prestate durante la malattia.
Pomaretto, li 8 luglio 1975
RINGRAZIAMENTO
I nipoti di
Fanny Odin
ringraziano quanti hanno preso parte al loro dolore in occasione della sua dipartita.
Un grazie particolare al Pastore Taccia e Signora, al Signor Gobello e a tutto il personale
dell’Asilo dei Vecchi di Luserna S. Giovanni.
Gesù ha detto : « Il vostro cuore non sia
turbato, abbiate fede in Dio e abbiate
fede in me » (Giovanni 14: 1).
Luserna S. Giovanni 7 luglio 1975
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Avondetto e Griglio riconoscenti
ringraziano quanti in qualsiasi modo hanno preso parte al loro dolore per la dipartenza del caro
Vittorio Emilio Avondetto
Cavaliere di Vittorio Veneto
In modo particolare il Dott. Ros, i Pastori M.
Ayassot e A. Genre, i vicini di casa, i Combattenti e Reduci di Prarostino e i compagni di
lavoro di Bruno.
Prarostino. 8 luglio 1975.
4
18 lùglio 1975
RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA
Prospettive per i «matrimoni acattoiici»
echi
dal mondo cristiano
Il diritto di Famiglia è stato riformato
in Italia da una legge recente (19.V.1975)
che entrerà in vigore dal prossimo 20 settembre. La sua incidenza sul costume italiano sarà notevole ma anche alcuni
aspetti della nostra vita ecclesiastica ne
saranno influenzati. Iniziamo in questo
numero una riflessione del prof. Peyrot
che sarà seguita da una valutazione del
prof. V. Vinay.
Tra le norme della legge che interessano direttamente le questioni matrimoniali nell’ambito dell’ordinamento della
Chiesa è di particolare rilievo l’art. 31,
il quale tra l’altro precisa che « gli effetti
civili del matrimonio celebrato col rito
religioso », davanti a ministri evangelici,
ai sensi del codice civile e della « legge
speciale concernente tale matrimonio »
(c.c. art. 83), « regolarmente trascritto,
cessano alla morte di uno dei coniugi e
negli altri casi previsti dalla legge ». Da
tale norma discendono alcuni mutamenti
di rilievo su cui ritengo opportuno richiamare l’attenzione delle chiese.
Anzitutto si desume che il legislatore ha
voluto mutare, o quanto meno chiarire,
l’impostazione o suo tempo data alla materia matrimoniale con la legge 24 giugno
1929 n. 1159. Infatti ora, sia pure indirettamente, ha rinunciato ad imporre alle
chiese evangeliche di procedere ad una
« celeTsrazione civile » dei matrimoni. È
Codice Civile
Art. 143. Doveri reciproci dei coniugi - Il matrimonio impone ai coniugi l'obbligo reciproco della
coabitazione, della fedeltà e dell'assistenza.
Art. 144. Potestà maritale - Il marito è il capo
delta famiglia; la moglie segue la condizione civile di lui, ne assume il cognome ed è obbligata
ad accompagnarlo dovunque egli crede opportuno
di fissare la sua residenza.
Art. 145. Doveri del marito - Il marito ha il dovere di proteggere la moglie, di tenerla presso di
sé e di somministrarle tutto ciò che è necessario ai
bisogni della vita in proporzione delle sue sostanze. La moglie deve contribuire al mantenimento del marito, se questi non ha mezzi sufficienti.
Nuovo diritto di famiglia
Art.ì43. Diritti e doveri reciproci dei coniugi
Con ÍÍ matrimionlo il marito e la moglie acquistano
gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri.
Da! matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ci.ascuno
in relazione alle proprie sostanze e alla propria
capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.
Art. 143 bis. Cognome delia moglie - La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a
che passi a nuove nozze.
Ali. 143 ter. Cittadinanza della moglie - La moglie conserva la cittadinanza italiana, salvo sua
espressa rinunzia, anche se per effetto del matrimonio o del mutamento di cittadinanza da parte
del marito assume una cittadinanza straniera.
Art. 144. Indirizzo della vita familiare e residenza delia famiglia - I coniugi concordano tra loro
l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze dì entrambi
e quelle prominenti della famiglia stessa. A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato.
Art. 145. Intervento del giudice - In caso dì
disaccordo ciascuno dei coniugi può chiedere, senza formalità, l'intervento del giudice il quale,
sentite le opinioni espresse dai coniugi ’e, per
quanto opportune, dei figli conviventi che abbiano
compiuto il sedicesimo anno, tenta di raggiungere
una soluzione concordata. Ove questa non sia
possibile e il discorso, concerna la fissazione della
residenza o altri affari essenziali, il giudice, qualora ne sìa richiesto espressamente e congiuntamente dai coniugi, adotta, con provvedimento non
impugnabile, la soluzione che ritiene più adeguata alle esigenze dell'unità e della vita della famìglia.
appena il caso di ricordare che dal 1929
ad oggi i giuristi più autorevoli avevano
asserito: o che la legge del 1929 aveva
istituito una diversa maniera di celebrare un matrimonio civile; o che, pur essendosi venuta a creare una terza forma
di celebrazione (oltre quella civile e quella concordataria) in essa non si dava rilevanza alcuna sul piano giuridico dello
Stato a quanto veniva effettuato per prescrizione ecclesiastica. In conseguenza, si
riteneva che, se il pastore avesse omesso
di svolgere la liturgia e avesse dato corso agli elementi civili della celebrazione
come essi erano indicati dalla legge del
1929, il matrimonio sarebbe stato egualmente valido agli effetti civili. E ciò malgrado l’art. 3 della legge del 1929 parlasse di « effetti civili » riconosciuti agli « atti propri del ministero » pastorale; e
l’art. 21 del decreto esecutivo si riferisse
a ministri di culto a cui « spetti la facol
tà di celebrare matrimoni religiosi dei
propri fedeli con effetti civili».
D’ora in poi, perdurando la vigenza
delle leggi sui « culti ammessi », sono invece gli elementi sopra indicati che assumono maggior rilievo. Infatti dalla dizione dell’art. 31 della nuova legge si desume che lo Stato intende ora dare rilevanza giuridica nel suo ordinamento al
« rito religioso », come viene chiamata la
cerimonia nuziale disposta dalla liturgia
della Chiesa. Lo Stato viene ad affermare cioè che ai suoi fini il momento costitutivo de! vincolo non sta nell’osservanza degli elementi civili della cerimonia
prescritti dalla legge del 1929, ma nel fatto che sia stata svolta la cerimonia nuziale prevista dalla liturgia secondo la disciplina a cui la Chiesa si attiene. Tale
disciplina è quella contenuta nel documento sinodale sul matrimonio emanato
con 46/SI/1971. Lo Stato quindi cessa di
intromettersi nella liturgia, e la accetta
quale atto celebrativo così come la Chiesa Tha formulata. Certamente allo Stato
non interessa che ai sensi dell’ordinamento valdese la cerimonia nuziale prevista
dalla liturgia non sia una forma costitutiva del vincolo matrimoniale, ma solo
una certificazione pubblica resa avanti
alla chiesa di un matrimonio in atto tra
gli sposi al cospetto di Dio; lo Stato fa
assumere a detta cerimonia carattere costitutivo ai fini del suo ordinamento. E
questo nessuno può impedirglielo, né dispiacersene.
Ritengo che la Chiesa, prendendo atto
di quanto avviene, possa valutare la situazione come svolgentesi nel pieno rispetto dell’art. 5 della sua Disciplina generale. Infatti la modifica di orientamento legislativo ora introdotta nella materia matrimoniale comporta da un lato la
cessazione di una precedente condizione
di ingerenza da parte dello Stato, senza
che d’altra parte venga a determinarsi
alcuna condizione di privilegio.
Inoltre dalTart. 31 citato si desume che
sul piano dell’ordinamento dello Stato gli
effetti civili dei matrimoni celebrati in
sede ecclesiastica conseguono ora alTavvenuta trascrizione dell’atto di matrimonio nei registri dello stato civile. Anche
su questo punto i giuristi sino ad oggi
non erano concordi, e di conseguenza la
situazione non era chiara . Taluni rite
nevano infatti che la trascrizione dei matrimoni celebrati avanti un pastore fosse
pressoché analoga a quella che avviene
per i matrimoni celebrati concordatariamente; cioè che essa fosse la condizione
necessaria per conseguire gli effetti civili. Ma più autorevolmente altri riteneva
invece che la trascrizione dei così detti
« matrimoni acattolici » avesse solo un
valore di prova del matrimonio in sé già
perfezionato, in quanto matrimonio civile, dal momento della celebrazione. La
situazione, a seguito della nuova legge,
viene schiarita nel senso che anche per
tali matrimoni è la trascrizione che determina il conseguimento degli effetti civili. Ciò significa che lo Stato riconosce
che il vincolo matrimoniale anche in tali
casi viene a formarsi fuori del suo ordinamento e precisamente in quello della
chiesa evangelica interessata; e che detto vincolo, così formato, tramite la trascrizione si inserisce nell’ordinamento
dello Stato conseguendo in esso gli stessi effetti civili che sorgono dal vincolo
contratto in municipio. L’ordinamento
italiano ha in tal modo completato il proprio pluralismo in materia matrimoniale,
dando ai matrimoni celebrati ai sensi
delle discipline di tutte le differenti confessioni religiose eguale rilievo, ove siano osservate ben inteso le condizioni legislativamente ora poste per ciascun
caso.
È ovvio che le modifiche suesposte non
risolvono ancora i diversi problemi inerenti i matrimoni celebrati in sede ecclesiastica e da valere agli effetti civili; tuttavia esse consentono che tali problemi
possano essere affrontati in sede opportuna in modo diverso e con maggiori
probabilità di essere risolti in modo adeguato, compreso quello deU’approvazione
governativa che ha perso ora taluni caratteri essenziali. Oltre a tale questione
appare del tutto ridimensionata anche
quella relativa alla lettura degli articoli
del c. c. Tali questioni si pongono infatti
ora allo stesso modo in cui si pongono
per i matrimoni celebrati ai sensi del diritto canonico; cioè l’approvazione non
appare più giustificabile; e la lettura degli articoli non costituisce più un elemento da inserire nella liturgia.
Giorgio Peyrot
{continua)
Hca
Yaoundé (ANSA) — Il presidente del
Cameroun, Ahmadou Ahidjo, ha graziato i cinquanta condannati del cosiddetto
« complotto della santa croce » ; fra di
essi è anche mons. Albert Ndongmo, già
vescovo di Nkongosamba, che fu condannato a morte ed ebbe poi la pena commutata nel carcere a vita; la grazia è
stata concessa dal presidente all’atto del
rinnovo per la quarta volta del suo mandato presidenziale.
Il « complotto della santa croce » fu
sdoperto nel settembre 1970; vi erano
implicate varie personalità dei Cameroun
occidentale membri del partito illegale
delle popolazioni camerunesi, UPC. Il capo del partito, Ernest Ouandié, fu giustiziato.
Attualmente la sede vacante di Nkonkosamba è retta da mons. Thomas Nkuissi vescovo titolare di Luperciana, col titolo di amministratore apostolico a beneplacito della S. Sede.
tuKyha
Concluso un Seminario per preti ed assistenti sociali ortodossi nella Germania Occidentale.
Francoforte (Relaz. Relig.) — Presso
I Accademia di Arnoldshain (Prancoforte) si è tenuto un Seminario di orientamento e perfezionamento per preti ed assistenti sociali ortodossi della Germania
e degli altri paesi germanofoni d’Europa.
Hanno partecipato più di 80 ecclesiastici.
II Seminario è stato organizzato dalla
« Commissione ortodossa per i lavoratori
emigranti », il cui segretario è il Vescovo Augustinos d’Elaia, ausiliare del Metropolita di Germania. Secondo quanto
riferisce l’Agenzia Relazioni Religiose, la
Commissione ha per scopo il coordinamento delle diverse attività pastorali nella Germania occidentale per i lavoratori
stranieri, che sono oggi circa 600 mila.
la settimana internazionale
a cura di tullio viola
UN RAPPORTO DETTATO
DALLA RAGION DI STATO
•^11 rapporto intercorre fra l’URSS e
l’India ed è indubbiamente riferibile a
quella che ben potrebbe chiamarsi la
« guerra fredda » fra l'URSS e la Cina
Popolare.
Nel n. prec. di questo settimanale abbiamo riportato la prima parte dell’articolo di testa de «Le Monde» (del 28.6.
1975) sul colpo di forza effettuato dalla
sig.ra Indirà Gandhi in India. Riportiamo oggi il seguito di quell’articolo.
« La Gandhi è stata ferita dalla decisione della Corte Suprema, di ritirarle il
diritto di voto nel Parlamento, in attesa
dell'esame del suo appello contro il verdetto di Allahabad. Non ha sopportato
che l’opposizione osasse utilizzare un simile affare, allo scopo di reclamare le
sue dimissioni.
Vi sarebbe certo molto da dire sul significato delle libertà formali in un sottocontinente devastato dalla miseria, dalla corruzione, dai conflitti sociali, etnici,
linguistici e religiosi. Ma quante volte ai
modelli comunisti i dirigenti dell'India
hanno opposto, non senza arroganza e
nazionalismo fanatico, l'esempio della
propria “democrazia”I Al regime di NewDelhi riuscirà ben difficile, d'ora in poi,
dichiararsi più “puro” di altri. Le sue proteste di fede democratica non sono meno ipocrite dei suoi discorsi sulla libertà
dei popoli: il Sikkim e il Cachemire non
sono forse stati puramente e semplicemente annessi?
Non faremmo questo processo alla
Gandhi se, scavalcando ogni legalità, essa
proponesse ai concittadini delle riforme
profonde, le sole capaci di attribuire un
significato concreto alla parola "libertà”,
per l'immensa maggioranza degl’indiani.
Ora l’Unione Indiana non è, neppur minimamente, uscita dalla sua miseria e disperazione. Ogni anno risorge lo spettro
della fame; non passa mese senza che
esploda un conflitto fra il potere centrale e l’uno o l’altro degli Stati dell'Unione; il partito della Gandhi continua ad
essere finanziato da alcuni ricchi; le condizioni dei contadini non migliorano; il
“socialismo del potere" continua a rimanere senza spina dorsale: esso non ha
consistenza maggiore di quella degli slogans elettorali che gli fanno la propaganda.
Con tutto questo, il Partito Comunista,
che è prosovietico, giuoca la carta del primo ministro. Lo stesso fanno i dirigenti
di Mosca, per i quali il “trattato di pace,
d'amicizia e di cooperazione”, firmato con
New-Delhi nell’agosto 1971, è anzitutto destinato a mettere in iscacco la potenza
cinese e l'azione dei rivoluzionari indiani. Ma una tale strategia non affronta il
problema delle sfide alle quali il governo
dell’Unione deve rispondere. Infatti la signora Gandhi, che vuol abbattere l'opposizione in quanto tale, non dispone, qualunque sia la sua opinione in proposito,
né d’una personalità abbastanza forte, né
d’un sistema politico abbastanza popolare e progressista, per riuscire a costruire
una vera democrazia ».
L’URSS sembra preoccuparsi unicamente di arginare, da tutti i punti cardinali,
l’immensa forza espansiva della Repubblica Popolare Cinese.
L’OPUS DEI
La morte, avvenuta improvvisamente a Roma il 26.6, del fondatore dell’« Opus dei », lo spagnolo mons. José Maria
Escrivà de Balaguer, ha fatto scrivere sui
giornali degl’interessanti articoli su questa setta, potentissima in Spagna, fedelissima in tutto il mondo alla chiesa cattolica. Togliamo da una « scheda » del
« Manifesto » del 28.6.1975 le seguenti notizie.
« Definita spesso “Octopus dei” o “santa mafia” o “massoneria bianca”, l’Opus
dei è una setta segreta originariamente
clericofascista che conta 60.000 membri,
di cui circa la metà in Spagna. 3.000 si
trovano in Italia, circa 1.000 in Francia;
i rimanenti sono disseminati in 80 paesi,
soprattutto in America latina.
La setta in questione venne fondata nel
1928 (...). Solo quasi 20 anni dopo, nel
1947, Pio XII riconobbe formalmente la
società segreta come un istituto secolare
suddiviso gerarchicamente in quattro
gruppi: “numerari”, “oblati”, “subnumerari", “cooperatori”. I “numerari", cui si
richiede una formazione intellettuale cattolica superiore, debbono pronunziare i
tre voti di castità, povertà ed obbedienza.
Paolo VI ha avuto sempre rapporti
particolarmente cordiali con tale organizzazione, che gli ha anche dedicato una
chiesa alla periferia di Roma.
Durante la guerra civile spagnola, l’Opus dei lavorò alacremente per coordinare gli sforzi dei militari traditori e gli
sforzi della chiesa, volti a rovesciare la
repubblica.
Sorta di eminenza grigia, il fondatore,
in virtù dei grandi meriti accumulati nei
confronti del fascismo spagnolo, riuscì a
imporre la nomina di alcuni suoi fidi seguaci in diversi governi franchisti, oltre
che alla testa d’importanti settori' industriali ».
Comiuto di Redulon*! Bruno BelMon, Valdo Benecchi, Gustavo Bouchard, N!so De
Mlchelis, Ermanno Genre, Roberto Peyrot,
Paolo Ricca, Giampaolo Ricco, Bruno Rostagno, Giorgio Tourn, Tullio Viola.
Direttore: GIORGiO TOURN
Direttore retpensabiie ; GINO CONTE
Amministrazione: Casa Valdese, 10066 Torre Penice - c.c.p. 2/33094 intestato a L'Eco
delle Valli - La Luce - Torre Pellice
Abbonamenti: Italia annuo L. 5.000
semestrale L. 2.500
estero annuo l. 6.000
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per parola.
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8 luglio 1960
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