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*1?’ í- ^ Spett. Società Studi Valdéad ' - ! '
. torre pellice : '"
Anno LXXVII - N, 34
TORRE PELLICE, 5 Settembre 1947
I». Spedizione in abbonamento postale - I Gruppo
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(B4ii ama ’/®io ami ancfi^
SETTIMANALE DELLA
¥à
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MilEPIiirAZiiC^NE
I
I
STessnno che abbia messo
indieiro, è adatto al restio
Cosi Onsà ad un. tale che gU aveva
detto : 'l’i seguirò, Signore, ma permeilimi prima d’accomiatarmi da
(Ilici (li casa mia.
Colui che si eroi così espresso è
tipo ¡icrfetto di queigk uomini dui
cuirie divis-o, i quali vogliono bensì
andar dietro a Gesù, ma contemplando> La passata, via ; i quali s’accingono a servire ora Cristo, ora il mondo;
ed oggi faranno, un passo innanzi,
mentre domani, vinti dal rimpianto,
ne far anno due indietro.
Lo vedete quell’aratore intento
all’opera jaticiosa? Il suo sguardo è
fisso in (munti sulle zolle che stanno per essere lacerate dalla tagliente lama- Supponete! ch’égli si distrugga [ter un istante e guardi initieì'ro: l’aratro ed i buoi, non più
guidati da una nuuio sapiente^ ifleviernn.no senz’altro e tutte le sue fatiche saranmr compromesse. — —
IjO stesso accade in religume. Chi
comincia a professare la relig.one d
Cristo, dmie /orlo intieramente ed
incimdizùXuatamente., senza volgere
mai più lo sguardo terso, il mondo —
altrimenti egli non è adatto al regno di Dio. L(t, professionoi cristiana
e l’oirera. divina richiedono una
consacrazione assoluta). Se na/i afifrianio noi stessi che a metà, noti
faremo mai nulla di buono; l’apostoiato (Sella nostra vita cristiana,
sarà un aiMìstoiato monco, cioè un
ajiostolato sterile. Gli eroi sono
le mani all araìro e poi riguardi
CHIESA VALDESE
Se talor nel mio cielo,
si stende, un cupo velo,
tosto mormora il cor,
tosto mtormora il cor.
(Ji ^io.
"^CET IN
Ev. di San Luca 9; 62
sempre stati degli uomini posseduti,
invasi, direi, da una srda iUpa, divenuta ùhla fissa- In fatto di vita
cristiana o si è degli eroi a non si
è nulla... No, chi messa la manto edl’aratro riguarda indietro, non è adatto al regno di Dio, perchè è
un discepolo incompleto.
' Non soÌp; ma egli è altresì un discepolo compromettente. Un cuore
diviso fra Cristo e il monda, è .sempre in realtà un cuóHel schiavo del
mondo, che fa l’interesse del mondo
contro la causa di Cristo- Jlsso compntmette quella santa causa coBe sue
debolezze, colle siipt transazioni, coi
suoi tradimenti, colle sue viltà.-.
No, un cuore diviso non è adatto
al regno di Dio.
(Da a Più presso a Te, Signor. .. » di G. Rostagno)
La parola di Dio è vivente
ed efficace, e piu affilata di
qualunque spada a due fagli,
e penetra fino aila divisione
deiranima e delio spirito, delle
giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri
del cuore. E non v’è creatura
alcuna che sìa occuita davanti
a lui ; ma futte le cose sono
nude e scoperte dinanzi agli
occhi di colui al quale abbiamo da rendere ragione.
(Ep. Ebrei 4: 12-13)
m E/PEfilEnZfl
Um vecchio Valdese è mialalo. Il professore che lo ha visitato ini consulto
col -medico cunainte, non ha naScosito
la graiviità delia malattia. Una infermiera veglia Finifermo duinamte la notte
ch’egli passa irrequieto- e febbnici'tante.
In mattinata l’infermo fa chiamare
il suo Pastore : vuole raccontarglj una
strana esperienza da iM fatta durante
la notte. Mentre, sotto lo stimolo della febbre, si agitava nel suo letto di
dolore, si sono presentati alla sua memoria tanti ricordi della sua giovinezza
ed infanziai
Si trovava a Frali e bamibino fra i
bambinii si recava alla souoletta di villaggio.
11 maestro insegnava ogni giorno qualche ibeU’inno naturalmente in francese,
be.U’inno, naturalmente in francese,
che era, a quei tempi, la linigiua più
usala : e pretendeva ohe i bambini imparassero a mente tutte ile parole degli
inni.
cezi'onale, alla mente del nostro vecchio
fratello, il quale aveva cominciato a
ripetere, strofa per strofa, quegl’inni.
Non li aveva più riipetuti nè -cantati
per diecine e dieci,n© di anni, ed ecco
che in un momento erano tornati alla
sua memoria dalla prima -all’ultima parola..
Ma non basta; nel-ripeterli,-il nostro
fratello si era accorto che quegli inni
erano, in verità, maravigli-osi, ed esiprimevano le più grandi esperienze
della fede, in -m-odo perfetto. Li aveva
ripetuti e iriipetuti nella notte, con spirito di preghiera, come un grido della
propria anima e più di una volta -le lacrime avevano rigato il suo volto.
Al Pastore pommosso, il veaohio
valdese ha ripetuto alcuni di quegli inni tenendo le mani unite, pome in preghiera, senza' un attimo di esitazione
e dinrostrando di comprendere appieno
e fare propria, quella ispirata -poesia
sacra.
Successivamente si trovava, ragazzo
fra ragazzi, alla lezione di catechismo
e anche qui il Pastore faceva imparare
ai ragazzi alcuni inni, spie-gandone i!
conitemuto. ' —
Nella notte, queste visioni della sua
giovinezjsa erano tornate, con forza ec
L’esperdenzai del vecchio valdese
non è un fenomeno isolato. Altri credenti hanno cantato per molti (anni i
nositri inni, senza capirne tutto il valore ispirituale ; talvolta badando più allarmonia che alle parole. iPoi, in seguito ad -un’esperienza, quelle parole
sono state come illuminate ; ecco, esse
esprimevano esattamente d loro- più reconditi 'Senitimeniti religiosi. Forse nel
-cantare -un certo inno, la loro voce si
‘ è im-pro-vvisamente strozzata -e gli occhi si sono bagnati di lacrime. Da quel
giorno ogn-i vo-lta -eh© hfin cantato- quelrinno, lo hanno ((sentito-» con tutto il
cuore.
Eppur sa l’alma oppressa
la tua dolce promessa;
Provvederà il Signor,
Provvederà il Signor!
Recanitemente un predicatore parlando di inni ohe esprimono d nostri
senti-menti religi-osi più reoondiiti, menzionava il n- 138 della vecchia raccolta -italiana, esprimendo il suo- rinorescim-en-to -che la Commissione lo avesse eisoliuso dal nuovo Innario. Q-ue-irin -'
no, diceva egli, espriimèva bene una
esperienza che molti credenti- hanno
■ fatta :
la D-omeni-Cale : cantate, giovatìd delle
Unioni Gio-vaniili -e delle -Corali ! Forse
Unioni 'Giovanile e delle Corali! Forse
-non vi Sara possrbiie per -ora di apprezzare appieno quegli inni. -Darete più
valore alle armonie che alle parole. Ma
quegli inni diventeranno parte die! nostro npoéto patrim-oni-o- religioso e, a
suo tem-po, o-ra fumo ora l’altro, vi diranno la loro parola, quando ne -avrete
bisogno.
Ma quel giorno U ripeterete anche
voi, coni le mani congiunte e con spirito di ipreghiera, e sarete grati a chi
vi aiutò a riporre quegli inni nel ri
pwstiglio della memoria e del cuore.
Paolo Bosio
DN LIBRO DI ATTÜAL1TA’
(1)
E’ -dìfficil© negare ohe il Cattolicesimo romano, accanto alla sua azione religiosa i non eseroiti, anelile
nel mondo una chiara, efficace, combattiva azione politica. L’azione
diplomatica dèlia Curia, i Concordati, le definizioni dei Concilii, i partiti politici organizzati, l’opera dii
penelrazionie e di dominio politico
esercitata dalle associazioni e da sincialmente nelle alle sfere della sogoli individui in tutte le sfere, specietà, ne sono la jirova evidènte.
Nel Cattolioesinio romano l’elemeiito strettamente religioso e audio politico sono intimamente uniti,
anche se niolte volte si cer(>a di fare una netta distinzione fra il mondo
delle realtà terrene e quello dei valori spirituali ©d eterni, Chiesa
romana non è soltanto il santuario
Uve il credente trova la via della
propria salvezza; essa è divenuta
; t.raverso i secoli, ima potenza politica, organizzata sulio suie -di molte
gfcrarchie poUtidie a sfondo totalitario. L’atteggiamento politico della
Lhiosa è dettato diali© sue posizioni
religiose : date 1© premesse dottriuali di infallibilità, è facile diedurrc
quali possano essere le conseguenze
1Ü campo politico.
Su questo argomento di grande attualità, Paul Schmid-Ammann, giornalista e scrittore dii cose politiche
e sociali sii vari giornali della Svizzera tedesca ha scritto alcuni anni
or sono un libra, tradotto ultimamente in frantæse e pubblicato dalla
Casa Editoice Labor et Fides di Ginevra: «Le Catholicisme politique».
Quest’opera ha avuto ormai una
larga risonanza nei paesi di lingua
tecSesca e non mancherà dii riuscire
intedessante, viva ed attuale ai lettori di lingua franoesie. Evidentemente
non si può attaccai© una istituzione
colile quella deUa Chiesa l'omana
senza suscitar© consensi e dissensi.
Dai difensori di una politica conservatrice e cattolicizzante in Svizzera*
I opera di Paul Scluni d-Afiimanii é
stata definita iiin « libello polemico »
die] genere di quelli di iGoebbels e
di Rosemberg contro il Cattolicesimo. Ma l’accusa è falsa ed inesistente. Il lettor©.^ non tioverà nell opera del pensatore
svizzei-o alcun sintomo d|i linguaggio irrispettoso verso la Chiesa
romana e ver.so i cattolioi, stessi ; ma
unicamente un quadro realistico
della polifica del Cattolicesimo, tilùcameiUe reazionaria ed) invadente, con particolare riguardo alla situazione svizzera e con un utile ed
aggiornato colpo d’owJiio sull’Italia, sulla Francia, sulla Germania,
sulla CecosJovacdiia, sulla Spagna.
Molte affermazioni dell’autore potrebbero essere convalidate da notizie recenti sulla situazione politica
in Italia, nel regime di Franco in
Spaglia ed in quello del Signor Peran in Argentina. La Curia romana
allunga le sue nwni dietro il sipario della politica interna di vari Sta
ti e fa muov-eir)5 molti personaggi
secondo i suoi piani aapientemenle
organizzati.
La politica del Cattolicesimo romano,' afferma l’autore, è stata chiarameinte sanzionata nei Concihi di
Trento e del Vaticano; anche oggi
^•a costituisce un pericolo per la lede cristiana e per 1© istituzioni veramente democratiche.
Le minoranze evangeliche in Italia sono direttamente interessate
alla lettura dfeU’ctpera di Paul
Schmid-Ammann: «Le Catholicisme
politiqne». Essa induce a riflessione
e formsce ai tempo stesso un’utile
t iocume-ntazione.
Le Edizioni Labor et Fides ne
hanno veramente curato la pubblicazione: il libro si presenta nitido, attraente, piacevole.
lisso è in Vihdita presso la libretto
Claudiana di Torre Pellic© al prezzo
di Lire 500,
Non rimane che ctanprarlo.
Ermanno Rostan
(1) Paul Schmid Ammann: « Le Catholicisme jjolitique»,
Pa
r avion
Un des plus beaux résultats
de l'activité inlassable du pasteur
DanKel Armautl ilugon a été ta fonuatio-n üu Lycée.
Dans les premières années de vie
de la ooloiue, leg persoimes capables d© présider une réunion religieuse ou de dioniaer un enseignement élémentaire étaient rares. Dans
le but de préparer des elerqeuts actifs et instruits en vue de l’enseignement fct de rédification religieuse,
iVl. Ugoiij avec la colJaboratiou de
M. J, Gaydou, tint des cours à la cure. Des cours incomplets, sans doute, pmsqtf’iis n’avaient ni horaire
ni progi-amme fixes, mais qui attirèrent l’attention du (V. Wood, suliutfendant de l’Eglise Méthodiste, ami du pastem' Ugem et des Vaudois.
Le dir. .Æood pensa à la ptissibilité
O’éfargir et compléter les programmes en vue de la préparation d’ouvriers pour une vaste oeuvre d’évaugelisation rurale en Uruguay et
en Argentine. C’est ainsi que le U
juin 1088 on ouvrit un Lycée dans
une maison privée.
L’aimée suivaiiiei le pasteur Ugon
obtint (jue l’Etat leconnût la validité des étudies faites- dans cet Institut d’instruction secondaire. Le doct.
’Vi/ood fut le directeur nominal du
Lycée pendant trois ans, mais c’éjtait en réalité le pasteur Ugon qui
en portait la responsabilité.
A par tir die l’année 1892 la Table
contribua au maintien du Lycée par
une somme égale à celle versée par
l’Eglise Méthodiste et envoya le jrasteur B. A. Pons comme prafesseur
et direotem-. En 1895 on inaugura
un nouvel édjifice sèolaire près du
temple,
L’Eglise Métftodiato^ isurjtoutt à
la suite du départ du dr- Wood p-Qur
le Pérou, s’intéressa de moins en
moins du Lycée et cessa de lui dionner tout appui ©n 1896. En 1898 le
pasteur Armand Ugon reprit la direction de l’Institut dans vin moment
très grave. Il y avait d’énonnee difficultés finaneièresi qui paraissaient
insurmontables; on invoquait de toutes parts la fermleture définitive dh
Lycée.
Le pasteur Ugon tint bon. Sa fermeté sauva PEcqle.
U demanda à la Table uni iirofesseur. La Table envoya M. Jean Pons,
docteur en sciences natiuteUes. Sa
culture très vaste et ses qualités pédagogiques le mirent immédiatement eu évidence dans le pays. Il
rendit de grands services au Lycée.
Malheureusement il mourut le 2
Juillet 1900, après 20 mois setdeinent de séjour dans la colonie.
La Table envoya le pasteur H«iry
Pons pour le ziemplacer.
Celui-ci arriva à Golonia Valdense
le 14 Janvier 1902 après avoir„ip8ssé
six mois ©n Espagne pour apprendra
la langue.
En 1906 une partie des membres
de la Commission qui dirigeait le
Lyoâe voulait passer l’Institut à PEtat pour no plus avoir de préoccupations iflnaneières. M. Pons et d’autres s’opposèrent’ énergiquement a
ce projet. I.e Lycée continua à dépeuidre de l’Eglise qui exerça toute s©a influence morale et religieuse dans la plus grand© liberté. Si le
Lycée était passé à l’Etat, les professeurs auraient eu un horaire moins
chargé et des honoraires mevUevuiB-,
avec garantie de canlinui(é; mais à
tous les avantages matéri^e ils pre- '
férè^ent Tind^pen^nce ¡pour eau- «
vegarderl la physiiùnoUiîid évangjsli^ '
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LTCO DELLi VALU VALDESI
. qw} d® l’Institut, Celui-cû diépenduit
don® exclusivement d’une oommissien nommée par la Conference de
• District. Le Gonveruemem:.7 dbnnait
un modeste subsi(^ annudt. C’oist
ainsi que le Lycée continua' à vivre
pendant de longues années, comme
organe de l’Eglise, comme expression de sa volonté de progrèsj d’éducation, do culture.
Mais les dÜfBcultés devenaient dk3
année en année plus grandes. Le
nombre croissant des élèves exigeait
un nombre croissant de professeuzs.
Et les professleurs étaient rares.
Ceux qui n’avaient pas un amour
particulier et désintéressé pour l’Eglise préféraient se placer dans les
(Lycées de l’Etat, La pénurie de professeurs, les nouvellles exigences de
l’école, les difficultés financières obligèrent l’Eglise à passer son Lycée
à l’Etat en 1926.
Lucie Gardiol, J. A,. Bonnet, Aldo
Maurin, M. Cénoz). '
Le directeur du Lycée, lie prof. Daniel Davit, vient de mourir à la
suite d’un accident de route. •'
institué en pleine campagne et à lino époque où dans le® autre» colonies il n’y avait même pas d’écoles
élémentaires;
Le pei-Bonnel' administratif' est
aussi Vaudois, •
Le Lycée, en Uruguay, oorresponci
au Gymnase <en Italie. Après l’école élémentaire on a 4 ans de Lycée,
puis deux ans d’école préparatoire
qui ouvre la porte à rUniversité,
On peut bien dire que Je Lycée de
Colonia Valdiense est né d^un acte
de foi du i>asteur Armand Ugon
(dont il porte maintenant officiellement le nom) et a vécu grâce à
l’éneigie de cet homme remarquable.
Le Lycée a ftit de Colonia Valdense CO qu’elje est: un centre de
culture, un milieu intellectuel i connu'et apprécié dans tout rUniguay.
C’est à CO Lycée qu’étudient pi-èaque tous les Vaudois qui veulent
embrasser une carrière libérale (et
il y a ici, actuellement, un nombre
éjevé de professionistes Vaudois :
médecins, avocats, ingénieui's, professeurs, pharmaciens, géomètres),
c’est ce Lycée qui a en Uruguay la
même fonction indispensable que noti-© CoUège aux Vallées.
ont fait de leur mieux pour la, bonne réussite de ce pèlerinage.
L’agence VALDESIA qui a bien organisé le voyage, avec de beaux cars commodes et sûrs, à un prix très avantageux
pour nous^ qui a fait chiquement teS'choses et qui nous a (ce qui n'était pas compris dans le programme ni dans le prix du
voyage) gratuitement fait rouler en car
moitié canton de Genève pendant trois
jours, (Nous lui conseüleriotis toutefois
d'engager deux chauffeurs pour qu’ils puissent se donner le change au cours d'un si
long voyage). Nous souhaitons à VALDESIA beaucoup de succès ef la prions
de penser dès à présent au centenaire
1948.^
A tous merci et au revoir.
En 1930 on inaugm'a un nouvel
édifice qui accueille maintenant une moyenne de 180 étudiants. A'
l’heure actuelle il y a 13 professeurs
dont 7 Vaudois (messieurs Eiraest
Tiou, Louis Perron, Julie Pons,
Le Lycée a fait de Colonia ValGrâce aux sacrifices de sou fondateur
qui s’est donné sans réserves, il a
pu isunnolüter toutes les crises die
son développement, s’affiiiuer et
s’imposer à l’attention et à l’admiration du pays. C’est en effet, dans
toute la République, le seul Lycée
Les deux sont frères, les deux rendent à l’Eglise et à la popubition
Vaiidoise dés servieea d’une importance incalculable, les deux sont un
Enmanino Costa'bel
signe conca'et tbî notre tradition de.
cultuile. Nous ijouvons en être fiers;
surtout nous devons en être reconnaissants.
MASSELLO
ALB. RICCA
La fête du XV août en Suisse
Domemka 7 iSettembre, ij culto
princiipale sarà presdieduto, Dio volendo, dial iPasitore Edoardo Micci.
Duranite la stagione estiva, la Chiesa ha avuto la gioia di <udire i miessaggi criatiaini dei seguenti fratelli ; Prof.
Davide Boisio, Pons TeofMo stud, in
La fête du 15 Août a été célébrée
le Dimanche 17 à Prenons en présence éTenviron qualrecenf Vaudois du Piémont dont la plupart établis en Suisse depuis longtemps; les autres hôtes depuis
peu, pour cause de travail^ de ce pays
si hospitalier ou formant part du pèlerinage organisé par "VALDESIA” l’Agen,
ce de voyages de Torre Pellice.
Suisse, de Belgique et d'Espagne qui (se
trouvant actuellement réunis au Château
de Bossey en qualité de représentants des
pays latins au sein du Conseil Oecuménique J ont bien voulu s’unir à nous pour
célébrer avec nous cette belle fête à Pranrins.
Vers neuf heures du Dimanche matin les
Vaudois (arrivés en bateau ceux de 'Genève ou débarqués à la gare de Nyon
ceux provenant de Lausanne) s'achemi
tient à- pied, bannières au vent^ vers Pran
gins formant un long cortège qui se déroule au milieu des belles vülâs et des
gentils cottages de paysan qui bordent U
lac.
Autour du Monument de Prangins, aux
pieds duquel les locales aathorités civiles ont gentiment fait déposer de nombreuses gerbes de fleurs, la cérémonie
commence à dix heures, sous la direction
de Mr, Pasquet (président de la Société
des Vaudois du Piémont résidants en Suisse) par le chant d’un cantique. Un premier vibrant message nous est ensuite
adressé par le jeune Pasteur de Prangins
e,t Nyon, Mr. Relier, qui prend pour
texte ”Je viens bientôt, dit le Seigneur
Jésus.” La Chorale des Vaudois de Genève chante une strophe de la ’’Glorieuse Rentrée” et ensuite Mr. le Pasteur Elio Eynard adresse un message au nom
de l'Eglise Vaudoise d’Jlalie et dé la Vén,
Table qu'il représente; U s’adresse particulièrement à la jeunesse et Texhorte à
écouter l'appel de Dieu afin que de nouveaux ouvriers se lèvent pour travailler
avec joie dans Sa moisson qui est si
grande.
Après le chant du Serment de Sibaud,
c'est le Pasteur de Livourne, Mr, Ribet,
qui nous parle des possibilités extraordinaires qui s’ouvrent dans toute l'Italie à
notre oeuvre d'évangélisation. Il nous faut
faire entendre, dit-il, la voix du Christ
là où a cessé de se faire entendre la voix
de l'église romaine. Mr. Janàvel, pasteur
au Perrier, remercie la population et les
authorités suisses pour leur accueil si
chaleureux et fraternel. Il fait ensuite
quelques réflexions sur trois dates capita^
taies de Vhistoire vaudoise: 1175 appel
de Dieu à Pierre Valdo "Va, vends tout
ce que tu as et le donnes aux pauvres,
puis viens et suis-moP'. ruiissance du mouvement vaudois. 1689: départ des Vaudois de Prangins pour reconquérir leur patrie et y rétablir le culte de la vérité et
de rEvangile, selon les desseins de Dieu
et la mission qu'il veut confier à notre
Eglise. 1848': liberté accordée par le roi
Charles Albert aux Vaudois et naissance
de notre oeuvre d’évangélisation dans toute l’Italie. Aujourd'hui, conclut l’orateur,
Dieu nous adresse un nouvel appel pour
que de nouvelles vocations surgissent parmi nous et pour que tous unis nous marchions sur les traces de Valdo, des héros
de Prangins et de nos pères, afin de remplir la mission que Dieu a confiée à notre
peuple et à notre église.
Mr. Pasquet donne enfui la parole à Mr.
, Guido Rivoir, Pasteur à Lugano, ’’âme du
Comité Pro Valli en Suisse", auquel il
rend un beau témoignage pour son activité infatigable en faveur des Vaudois d’I'alie et des oeuvres de l’Eglise Vaudoise
ie notre pays. Mr. Rivoir, prenant pour
texte le Psaume 137 qui parle des Juifs
exilés qui étaient assis ej pleuraient sur
les bords des fleuves de Babykme, dit que
les Vaudois aussi étaient vaincus, en exil,
en proie à la détresse. Mais Dieu a voulu
que son peuple se levât à nouveau pour
lutter et vaincre et pour reprendre en
Italie, après la glorieuse rentrée, la mission qu'il lui avait confiée et qu’il nous
confie nouvellement aujourd’hui. Toutes
les églises chrétiennes, dit-il, doivent se
repentir de leur lâcheté et d’avoir trahi le
Christ surtout pendant ces années de guerre. Dans un certain sens, ajoute-t-il, ¡toutes les églises devraient se taire puisqu'elles n’ont plus rien à dire à l'humanité si
elles ne prêchent aussi avec l’exemple et
avec l’action
•
Par un chant et par la prière termine
la réunion du matin qui laissera pour longtemps un émouvant souvenir dans le coeur
de tous ceux qui y ont participé.
Nous nous rendons pour le pique-nique
dans une magnifique campagne voisine qui
a gentiment été mise à notre disposition.
Dans l'après-midi nous entendons encore
des messages de Mrs. les Pasteurs N.
Giampiccoli de Rodoret, Enrico Tron de
Milan, E. Eynard de Turin, Janavel du
Perrier et du Pasteur de l’Eglise de Gand
en Belgique,
Puis quelques chants, quelques jeux,
le retour et la séparation avec dans le coeur
beaucoup de reconnaissance envers Dieu
pour la journée inoubliable qu'il nous a
donné de passer sous Son regard et que
nous espérons pouvoir revivre l’année prochaine en Com^jagnie des Amis suisses et
vaudois en Suisse que nous remerçions
très vivement pour leur accueil si frappant, chaleureux et fraternel.
è^r. Pasquet et Mr. 'le Pasteur Guido
Rivoir qui nous ont ■accneiUi à bras ouverts à Genève, nous ont chaperonnés et
fait visiter en long ef en large la ville,
ses parcs, ses alentours, ses plages, etc.
(à Mr. Pasquet merci aussi pour ses
chants et sa belle voix).
Le pasteur de Prangins et Nyon, Mr.
Heller et son épouse, qui onf logé de
nombreux... pèlerins dans leur maison qui
a été littéralement envahie en pleine
nuit. Ils se sont mis en quatre, les ont
comblés d’égards et leur accueil ne pouvait être plus sourianj, courtois, sincère £)t généreux.
Tous les amis suisses et vaudois qui
Teologia, prof Giovanni Miiegge e
past. Franco Somimaini.
La ^Ohiiesa viviamente ringrazia.
TORRE PELLICE
Comunichiamo le funzioni reli
giose che avranno luogo domonica
7 corifente:
ore 10,30 : Culto nel Tempio in lini' glia italiana.
one 16: Culto nella Cappella della
Séa.
ore 21: Nella Sala Sinodale proiezio-ni luminose suH’Amarica e la
Francia presentate da im pastore
americano.
n 1 Sfili»! mtiit [BUI [«li
Ermanno Costabei
¡1 noto scrittore e pastore Protestante W. A. Visser’t Hooft, segretario del
Consiglio Ecumenico mondiale delle
Chiese, è stato in visita privata a Torre Pellice per prendere contatti con la
nostra Chiesa in modo più diretto ed
”in loco” nella sua qagWà di responsabile ed esponente del Consiglio Ecumenico.
Peccato' che un .obbligalo anticipo
di pochi giorni nella visita del noto
personaggio non gli abbia permesso di
essere presente almeno ad una delle
giornate del nostro Sinodo, ma crediamo che anche nella brevità della sua
permanenza tra noi il Sig Visser't
Hooft abbia potuto essere sufficientemente informato delle cose nostre alle
quali ha dimostrato un vivo interesse.
Accanto ad una rapida visita alle cose più interessanti della Valle, e di
Torre in particolare, il nostro ospite
si è intrattenuto in lunghi colloqui con
i membri della Tavola e con alcuni pastori che la nostra Amministrazione
ha invitato a partecipare ad un ricevimento privato nel quale cose assai
interessanti sono state dette ed udite.
lì Sig. Visser’t H'noft ha dimostralo
sabino non solo di comprendere con
acutezza i nostri problemi, ma anche
di nutrire verso di noi una fraterna
simpatia cristiana accompagnata da un
vivo interesse alla nostra situazione
attuale ed alla nostra opera evangelistica.
guato dalla sua gentile Signora e dalla figlia che hanno condiviso il suo interesse per la nostra Chiesa, per la
sua storia e la sua situazione attuale.
Mentre ringraziamo il Segretario
del Ootisiglio Eóumeniap pet h sua
visita così gradita, pensiamo a lui,
chiedendo a Dio di benedirlo e guidarlo nella grande responsabilità che gli
è stata affidata alla direzione del movimento mondiale ecumenico.
e a.
ABBONAMENTI A
‘TEIO KllE VILLI VILDESI,,
ANNUALE SEMESTR.
Italia ,
Estero
L. 300
L. 600
180
Ogni cambiamento iT indirizzo
costa Lire DIECI
PELERINAGE
EN SUISSE
„ Après quelques mots de bienvenue et
de sympathie de Mr. le Maire ie Pran^ns
c'est Mr. le Pasteur E,^ Eynard qui adresse
à son tour les salutations freterneltes de
l’assemblée aux Pàsteurs de France, de
Environ 70 Vaudois des Vallées ont
pris part au pèlerinage en Suisse (du
14 au 18 écoulés J organisé par l'Agence
de voyages VALDESIA . de Tprre PeUN
ce. Nous sommes entrés en Suisse par
le Simplon et nous en sommes sortis par
le Grand Saint Bernard. Tout a été magnifiquement bien: soit l’organisation qui
a été parfaite; soit le temps qui a été radieux; soif l'accueil des Suisses et des
Vaudois qui ne wuvaif être plus chaleureux et spmiani).
Je pense interpréter le sentiment unanime de mes compagnons de voyage en
r^merefemt totij particulièrement:
Nel suo messaggio egli ha assicufo la Chiesa Valdese della, intenzione
del Consiglio Ecumenico di dar prova
di solidarietà con le Chiese che coinè
la nostra hanno neU’ora presente una
speciale missione di testinyonfmza. e
ci ha assicurato della sua personale
comprensione per tutte le cose nostre
sulle quali la Sua attenzione era stata
attiratali nostro Moderatore ha testimoniato con un caldo indirizzo di saluto della volontà della Chiesa Valdese di collaborare nel modo più fattivo concessole dalle sue possibilità all’opera del
Consigtio Ecumenico e alle dìreitive
ditesso alle Chiese, specialmente In
vista del raduno mondiale di Amsterdam neU’estMe 1848
Il Sig. Visser’t Hooft era accompa
PICOOLA famiglia di Milano cerca
tper fine settembre coniugi Valdesi,
cuoco, cameiniera tutta fidiucia. Scrivere al giornale con dettagliate referenze .posti oooulpati.
ORARIO
FERROVIA Torino - pinerolq
TORRE - PELLICE E BARGE.
In attuazione dal 4 Maggio 1947 :
Da Pinerolo: partenze per Torino :
5,29 — 6,56 — 7.47 diretto — 13,10 —
13|.42 diretto — 17,16 _ 20,26.
Arriivd da Torino a Pifierolo :
7,38 — 9 '13,08 — 14,19 — 18,20
— 18,59 —, 19,42.
Partenze da Pinerolo per Torre Pellice
e Barge :
7,43 non va a Barge — 9,03 — 13,11 —
14,23 — 18,27 — 19,03 non va a Barge
r— 19,46.
FAMlIGLIA Valdese cerca domestica,
Inviiare referenze e pi’etese a : Avv.
Aldo iFuhrmann - Pallanza
La famiglia della compianta
BIANCA OARDiOL
esprime la sua sincera riconoscenza per
le innumerevoli attestazioni di condoglianza
e di simpatia ricevute nella dolorosa circostanza.
Lusema S. Giovanni, 2 settembre 1947.
Partenze da Torre Pellice :
4.48 —6,10 —. 7,10 — 12,20 — 13.15
— 16,35 —r 19,42 — 20,55 festivo.
Partenze da Barge :
4,50 — 6,12 _ 12,24 — 16,35 —
19,30 — 20,46.
Arrivi da Torre Pellice a Pinerolo :
6,25 — 6,53 — 7,41 13,04 — 13,40
— 17,13 -— 20,23 — 21.31 festivo.
TRANVIA PINEROLO - PEROSA
DAL 7 LUGLIO
Perosa partenza :
5 — 6,10 ^ 7,25 — 9,40 — 11,45 13,10 _ 15,.55 — 17,50 — 18,.50 —
20.30 festivo.
Pinerolo arrivo :
6,07 — 7,02 — 8,20 — 10,50 — 12 45
— 14,30 — 16,65 — 18,45 — 19,45 —
21,22 'festivo.
Pinerolo partenza :
4,40 — 6,10 — 7,05 — 8,30 — 10 25
— 12,50 _ 15 — 17,30 — 19,15 ' ~
20,15 festivo.
Perosa arrivo : '
6 — 7 — 8,05 — 9,35 — 11.30 — 14,15
— 16,05 — 18,30 — 20,10 _____________ 21,15
festivo.
LINEA AUTOMOBILISTICA
PiNEROLO - AIRASCA - TORINO
Col L giugno è andato in vigore il
seguente orario combinato tra la SAPAV
e la SATTl.
Pinerolo part. : 7,45 — 11,45 — 13,45
— 18,30 con arrivo a Torino alle 8,30 —
12,30 — 14,30 i— 19,15.
Torino part. : 7,30 — 12 — 17 — 19
con arrivo a Pinerolo aile 8,15 — 12,45
— 17,45 — 19,45.
Direzione! Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Ammini.ìtrazione: Via Carlo Alberto,
1 bi.s - Torre Pellice
Dir. lìesp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE “L’ALPINA,
Torre Pellice
VQ
I no/
re
______'I94S
EDIZIONE DEL CENTENARIO
DELL'EMANCIPAZIONE
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Valdese, a fogli mensili illustrati, con magnifica copertina
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Il dr. DANIELE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel. 77
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ogni sabato dalle 10
alle 12 presso l'Os p ed a le Valdese
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