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Anno 120 - n. 30
27 luglio 1984
L. 500
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Sig. FELLEGRIBI Elio
Via Caduti Libarla’ 3
X0066 TORRE PELLIGE
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
INTERVISTA AL PASTORE ALBERTO TACCIA
Solo poche righe sui principali giornali, eppure la notizia avrebbe meritato ampi commenti
per le implicazioni che essa avrà
sul nostro sistema di difesa nazionale. Una commissione della
Camera dei Deputati ha approva^
to la riforma del servizio militare. Tutti avranno la stessa
ferma, 12 mesi per esercito, aeronautica e marina. Una buona
cosa.
Ma a questa decisione si aggiunge l’istituzione di una ferma
prolungata: i giovani di leva,
sulla base di bandi annuali, potranno optare per un servizio
militare volontario di 24 mesi
(allungabili ulteriormente a 36).
Chi farà questa scelta riceverà
per i primi 12 mesi circa 400.000
lire mensili (contro le 60 mila
di coloro che faranno il servizio
dì leva ’’normale”) e poi per
gli altri mesi circa 900 mila. Alla fine vi saranno incentivi e facilitazioni per rimanere al servizio del Ministero della Difesa.
in un tempo di difficoltà per
i giovani di ottenere un lavoro
l’oiferta del « mestiere di soldato » diventa appetibile per molti, anche se la legge approvata
dalla Camera limita a 26.000 coloro che annualmente potranno
fare questa scelta. Già ora il
numero dei militari di leva è
sceso dal ”75 all’82 da 254 mila a
190 mila, mentre i volontari sono passati da 52 mila a 67 mila.
Con questo provvedimento avremo una forza di difesa composta per un terzo di « volontari » professionisti. Si rafforza
una tendenza verso un esercito
professionale. Le ragioni di tutto questo vengono indicate nelle
« nuove tecnologie » che comportano conoscenze professionali
sempre più avanzate e addestramenti più prolungati e nei « nuovi compiti » che l’esercito ormai
svolge: interventi nelle catastrofi naturali, « missioni di pace »
anche fuori dei confini italiani.
Negli anni 60/70 « il mestiere
di soldato » proprio per le disfunzioni e le contraddizioni che
aveva (chi non ricorda il gran
numero di film umoristici sulla
vita militare! ) non era gratificante. Oggi dopo l’intervento
« civile » nei vari terremoti, per
salvare i profughi dal Vietnam e
nel Libano, il soldato ha di nuovo acquistato una credibilità ed
una funzione agli occhi della
gente, ed adesso riceverà anche
un corrispettivo economico.
Sotto la spinta della Nato il
nostro esercito si è rinnovato,
ha riacquistato credibilità ed
importanza economica. Ora può
disporre anche di una « task
force » fatta di soldati professionisti.
Nascono nuove teorie di difesa: non solo più la risposta convenzionale e nucleare, ma la
« difesa avanzata » vale a dire
azioni fuori dei confini nazionali.
Per questo ci si attrezza.
Domandiamoci quali saranno i
controlli democratici su questo
nuovo esercito, sul suo ruolo,
quali sono i rischi che esso comporta?
Nel nostro impegno per la
pace, non limitiamoci a lottare
contro 1 missili, interroghiamoci
anche sul nostro sistema di difesa.
L’esercito cambia, senza - che
noi, apparentemente, ne sappiamo gran che, Giorgio GardioI
Verso una nuova politica diaconale
All’esame (del Sinodo valdese quest’anno anche il progetto di Dipartimento Diaconale per un nnigliore collegamento delle 60 opere che le chiese valdesi e metodiste gestiscono in Italia
— Il Sinodo di quest’anno dovrà discutere il progetto di costituzione dei dipartimenti diaconali. Sappiamo che l’argomento è stato discusso in varie sedi,
ma ci spiace che il dibattito non
sia stato portato anche sulla nostra starHpa. Cerchiamo di recuperare brevemente, facendo il
punto sulla situazione a un mese
circa dall’apertura del Sinodo.
— Il progetto per la costituzione dei Dipartimenti Diaconali
(DD) è stato presentato e discusso nel Sinodo 1983 e da questo
rinviato alle Chiese per un ulteriore approfondimento e per un
più vasto dibattito in vista di
concludere per il Sinodo ’84. Era
intenzione della commissione
portare l’eco di tale dibattito sull’Eco-Luce, ma purtroppo l’intenzione è rimasta tale.
— Puoi dirci ora in poche parole di che cosa si tratta?
— L’esigenza che ha condotto
all’elaborazione di tale progetto
è molto evidente. Le chiese metodiste e valdesi gestiscono circa
60 opere di natura molto diversa
(ospedali, case per anziani, case
per minori, case per la gioventù,
centri di formazione, centri sociali, scuole materne, medie e superiori, foresterie, librerie, ecc.)
sparse su tutto il territorio nazionale; circa un’opera ogni due
chiese. Si tratta dimque di un
settore molto importante della
nostra opera evangelica che a nostro parere deve essere meglio
valorizzato mediante un maggior
collegamento con le chiese, un
esame più attento da parte degli
organi assembleari della politica
diaconale della chiesa, l’elaborazione di una programmazione
che guardi al futuro, tenendo
conto delle nuove situazioni in
cui il paese e la chiesa vengono a
trovarsi, uno studio infine più
approfondito della rilevanza
evangelica e di testimonianza
delle nostre opere diaconali.
— Ma al di là di queste consi
derazioni generali, che cosa proponete in pratica?
— Per raggiungere tutti questi
obiettivi, che sono di competenza degli organismi ecclesiastici di
programmazione e di gestione, è
innanzitutto necessario superare
Tintollerabile situazione di frammentarietà, isolamento, settorializzazione in cui tuttora operano
la maggior parte dei nostri istituti e dei nostri centri. E’ neeessario cioè creare uno strumento
di collegamento e di coordinamento nell’ambito del quale le
opere si confrontino, si conoscano, stabiliscano collegamenti,
scambi, collaborazione e, quando
possibile, integrazioni vere e proprie di servizi.
— Come lo vedete costituito
questo Organismo?
— A parer nostro non dovrebbe essere una struttura creata
dall’alto e calata sulla realtà delle nostre opere, ma un organi
GIOVANNI 11: 26
Credi tu questo?
E’ questa la domanda che Gesù poneva a Marta, la sorella di
Lazzaro che giaceva nella tomba
da tre giorni. Marta credeva che
Gesù avrebbe potuto guarire il
fratello malato, se fosse venuto
in tempo. Sapeva anche che Gesù
poteva chiedere al Padre celeste
un intervento e far rivivere Lazzaro. Gesù le parlava di risurrezione e Marta affermava di credere in una risurrezione finale,
nell’ultimo giorno (Giovanni 11:
24). Ma Gesù vuole che si guardi
a Lui come a Colui che può risuscitare dai morti, qui éd ora.
L’affermazione riferita da Giovanni, testimone oculare ed auricolare, è tra le più forti. Ma dove si vede l’impotenza della fede
umana, incapace di afferrale le
grandi promesse divine, è quando Maria dichiara che il fratello
nella tomba manda già cattivo
odore, e quindi tutto è inutile ormai.
Però Ge.sù toglie a Maria (e anche a noi) ogni dubbio sulla potenza divina che crea e che risuscita, richiamando alla vita Lazzaro. Qui: o si ha la fede — carisma divino — o non si accetta
questo fatto. E’ come una pietra
di scandalo: c’è chi vi inciampa
e c’è invece chi si rallegra della
onnipotenza divina.
La nostra fede pure sale a poco
a poco di livello, se stiamo a
contatto del Cristo vivente.
Crediamo prima nelle Scritture, quindi in tutte le affermazioni novotestamentarie, comprese
quelle che la ragione umana comunemente si rifiuta di accettare. Non si possono e non si
debbono cercare argomenti razionali per chiarire o spiegare la
risurrezione di Lazzaro e quella
di Gesù Cristo stesso.
Qui si nota la grande differenza tra fede e credenza. Possiamo
credere a tanti fatti storici più
o meno accertati; la fede però è
atto di fiducia, affidamento ad
una persona, e questa nel nostro
caso è Gesù Cristo, Figlio di Dio.
E’ la fede che confessò Pietro
per cui diventò la prima pietra
tra le 12 pietre viventi che sono
state posate sul fondamento eterno che è sempre Gesù Cristo (I
Corinzi 3: 11).
E’ la fede che ebbero sia la
donna sirofenicia, sia il centurione romano; è la fede che ci fa
ottenere la giustificazione per
grazia (non la riabilitazione, perché non siamo abili da soli a poterci salvare). E’ la fede secondo V Evangelo.
La fede cristiana ha come oggetto Gesù Cristo. Ma che cosa si
dice oggi intorno a Gesù Cristo?
C’è chi Lo ritiene un demagogo
più o meno fallito. Un rivoluzionario pacifista che però non raggiunse lo scopo della liberazione
del suo popolo.
Altri parla di Gesù Cristo come
l’amico dei poveri, degli umili,
dei diseredati. Sì Egli fu tale, ma
anche qualcosa di più. Egli fu
anche l’amico dei peccatori e delle peccatrici, perché fu il perdonatore dei peccati. Egli fu ed è
il Salvatore del mondo, dandoci una salvezza per questo
tempo e per l'eternità. Farne solo un Signore, un Redentore per
questa vita (per lo più dai bisogni materiali) è un vedere Gesù
Cristo con fede umana, o meglio
con criteri razionalistici, e non
come Colui che salva per questo
tempo e per l’eternità. « Se abbiamo sperato (e creduto) in Cristo per questa vita soltanto, siamo i più miserabili di tutti gli
uomini » (I Corinzi 15: 19). « Credi questo?», domanda oggi Gesù
a ciascuno di noi che pure porta
il nome di discepolo, di seguace
di Gesù Cristo.
La risurrezione cristiana che
abbiamo festeggiato non è la risurrezione della natura, dopo i
mesi invernali, come si legge in
qualche rivista. La risurrezione di
Gesù Cristo è un fatto unico che
oggi — più o meno consapevolmente — ricordiamo la domenica
(« dominica dies », giorno del Signore), o primo giorno (e non
ultimo) della settimana, perché
Liborio Naso
(continua a pag. 8)
smo costituito dalle persone che
in ogni opera hanno la diretta
responsabilità (presidenti e direttori).
— Data la diversità delle opere e la loro vasta dislocazione,
come pensate che tale organismo
possa funzionare?
— In. base ai nostri regolamenti tutte le opere della chiesa rispondono alle Conferenze Distrettuali qd eccezione di cinque
(Agape, Ecumene, Casa materna,
Riesi e Palermo) che con la CIOV
e il Comitato del Collegio, rispondono direttamente al Sinodo. Ma
anche per queste opere il riferimento al territorio deve riman^
re come un elemento non elirninabile. Per questa ragione abbiamo pensato di proporre la costituzione di 4 DD distrettuali.
— Data tuttavia la diversità
dei settori di intervento dei nostri istituti, il funzionamento dei
DD non rischia di essere complicato?
— Ogni DD deve identificare le
materie comuni a tutti gli istituti
(ad es. il problema del reperimento e della formazione del personale, il collegamento con le
chiese, la qualificazione evangelica del servizio ecc.) da trattare
in « plenaria » e _ quali materie
invece riguardanti tipi particolari di intervento (anziani, minori,
case di vacanze, ecc.) da trattare
in sottogruppi di lavoro. Nulla
impedisce che alcuni settori specifici di attività, stabiliscano contatti su scala nazionale ove ne
avvertano la necessità attraverso
il collegamento tra i 4 DD.
— Mi sembra che a tale proposito era stato ipotizzato anche
un DD nazionale che potrebbe rispondere a tale funzione.
— Nel progetto vi è infatti la
proposta che il Sinodo elegga 4
persone (1 per Distretto) che si
inseriscano d’ufficio nei DD distrettuali e che costituiscano il
collegamento nazionale rispondendo al Sinodo. Tale proposta
ha però suscitato una certa perplessità nel timore che si giunga
a creare una sppcie di Tavola diaconale accanto alla Tavola verà
e propria, che in qualche modo
Intervista di
Giuseppe Platone
(continua a pag. 4)
SINODO
delle Chiese valdesi e metodiste
Il Sinodo, secondo quanto disposto dall’Atto n. 66 della
sessione sinodale europea 1983 è convocato per
DOMENICA 26 AGOSTO 1984
I membri del Sinodo sono invitati a trovarsi nell’Aula Sinodale della Casa Valdese di Torre Pelliee alle ore 15.
II culto di apertura avrà inizio alle ore 15.30 nel tempie
di Torre Pelliee, e sarà presieduto dal past. Paolo Sbafi.
Il Moderatore della Tavola Valdese
, Giorgio Bouchard
2
2 vita delle chiese
27 luglio 1984
I LAVORI DELLA CONFERENZA DEL 3® DISTRETTO
Servizio per le comunità
E' risultato evidente, nel corso dei lavori della Conferenza
del III Distretto, come i temi
trattati avessero reale e concreta incidenza sulla vita delle dhiese: lo dimostrano le serrate e
vive discussioni avute, con ben
170 intervenuti, i diversi ordini
del giorno approvati.
Ed altrettanto evidente è risultato alla Conferenza il ruolo nositivo esCTcitato dalla CED quale
organo di collegamento sia fra le
comunità sia con le opere, realizzando in pieno i propositi espressi dalla stessa relazione CED:
« Si è trattato, a nostro pàrere,
di incontri molto costruttivi e
fraterni che hanno oltretutto
contribuito a ima più chiara definizione della fisionomia e delle
frazioni del Distretto che non si
riferiscano soltanto all’andamento amministrativo e contributivo ma favoriscano anche una
maggiore comprensione e quindi
ima maggiore coesione tra i diversi aspetti della nostra presenza e della nostra testimonianza ».
Ed infatti, particolare importanza ha assunto proprio il pro
blema delle Opere, presenti
nel III Distretto in numero
certamente rilevante. Accanto alla convinzione che esse sono una
forma irrinunciabile di presenza
e testimonianza nella società, e
alla constatazione del buon andamento di alcune di esse, la Conferenza ha rilevato le grandi difficoltà economiche legate alla loro gestione e mantenimento.
Soddisfazione ha suscitato la
relazione presentata da Gianna
Sciclone sul prossimo inizio dei
lavori per la* costruzione del centro polivalente di S. Salvo, e
d’altro canto, non è da ignorare
il progetto di utilizzare Casa Cares quale comunità terapeutica
per tossicodipendenti.
Altri temi rilevanti sono stati
quelli sui « nuovi ministeri » e
sulia Soc. Biblica. Per il primo,
dopo un intervento del prof. S.
Rostagno volto a chiarire i tentativi della Facoltà nella individuazione di una diversa figura
del pastore nella società di oggi,
la Conferenza ha auspicato un
maggior contatto fra le comunità
Franco Chiarini
I principali ordini del giorno
Lìnee di azione
La Conferenza raccomanda alla
CED di curare i rapporti con i Circuiti
prevedendo anche riunioni periodiche
con i sovrintendenti per una valutazione comune del lavoro delle chiese
e delle opere, nell’intento di evitare
distacchi fra opere e Circuiti;auspica
che le opere si sentano inserite nelle
realtà circuitali, che i Circuiti tengano
dovuto conto delle opere e promuovano la partecipazione alle proprie assemblee onde favorire collegamenti
con la base; raccomanda alla CED di
utilizzare, per svolgere la propria funzione informativa e propositiva, anche il
settimanale La Luce, periodicamente
nel corso dell'anno ecclesiastico; invita la CED a continuare a promuovere la costituzione di gruppi di ascolto
della rubrica televisiva Protestantesimo, e gruppi di lavoro neH’ambito di
tutta la emittenza Radio Televisiva, in
accordo con il Servizio Radio Stampa
TV della FCEI, e far sì che gli aiuti
che ne scaturiscono vengano raccolti
ed utilizzati al fine del miglioramento dei Servizi.
Chiede alla CED di promuovere
durante il prossimo anno ecclesiastico una concreta riflessione che parta
dai Circuiti e dalle chiese sulle tematiche ecclesiologiche, secondo quanto
indicato — come esempio — dalla
relazione della CED: confini di una
comunità locaie; possìbile comprensione — con eventuali ristrutturazioni — dal Circuito come comunità locale; valore della diaspora come momento di presenza sul territorio; concetto di autonomia delle Chiese in vista di un dibattito nella prossima
Conferenza Distrettuale.
— usare i inass media con articoli, vignette, inserti, programmi autogestiti, letture evangeliche, ecc.;
— organizzare forme di rappresentazione con quadri biblici, recitazione,
musica, canto, concerti, ecc.;
— allestire mostre sui rapporti del
TEvangelo ad ogni problema umano
— partecipare o promuovere di
battiti, conferenze, incontri, tavoie rotonde, tenendo presente il dovere di
arrivare oltre il momento della presenza e della testimonianza per aprire
la via alla conoscenza della Parola,
studiando il modo di coltivare il seme gettato senza temere di chiedere
l’adesione alla fede evangelica e alla
creazione o al rafforzamento di comunità secondo la Parola di Dio.
coltà per lezioni, conferenze e convegni neH’ambito del Distretto per sensibilizzare le Comunità alla valorizzazione dei doni esistenti soprattutto
tra ì giovani laici, ai quali fornire la
base teologica per i loro specifici incarichi nella Chiesa.
Facoltà di teologia
Nuovi ministeri
Evangelizzazione
La Conferenza invita le chiese ad
accrescere e ad intensificare ì loro interventi di evangelizzazione mobilitando ogni membro secondo i doni ricevuti dai Signore, sviluppando le iniziative più svariate, per esempio:
— vecchie e nuove forme di colportaggio;
La Conferenza, ascoltata la relazione
di Alfredo Sonelli e Sergio Rostagno
sulle prospettive riguardanti i « nuovi
ministeri », dopo ampia discussione,
si rallegra della possibile apertura di un
dialogo tra Facoltà di teologia, Distretti, Circuiti e le singole comunità in
vista di una prima fase di sperimentazione, da verificare di anno in anno,
per favorire un tipo di preparazione
teologica che consenta di svolgere oltre al ministerio tradizionale anche
forme nuove di impegno pastorale adeguate al cambiamento della società e
-alle esigenze che ne derivano; ritiene
che vadano anzitutto individuati con
il contributo di professori e studenti
della Facoltà, i nuovi modelli di impegno pastorale (in direzione per esempio del lavoro sociale, del mass
media, del mondo giovanile); ritiene
inoltre che, ferma restando l’esigenza di una base comune di preparazione
teologica, occorra individuare gli strumenti per una adeguata specializzazione dei ministeri. Tra questi strumenti
sarebbe già possibile utilizzare la Cattedra di teologia pratica, attuare un più
organico ed intenso rapporto con le
comunità, invitare professori o gruppi di lavoro esterni per • stages » destinati ad una preparazione professionale specifica e i professori della Fa
La Conferenza per quanto concerne
la Facoltà di Teologia:
— rileva la necessità di un maggior
collegamento e scambio di informazioni tra le comunità e la Facoltà di
teologia anche nel quadro di nuovi ministeri e vocazioni;
— raccomanda che la CED individui
in accordo con la Facoltà gli strumenti
più idonei, come ad esempio la redazione di un bollettino, per suscitare
stimoli nuovi nei confronti della ricerca biblica e teologica e per incentivare sostegni finanziari;
— raccomanda alla CED di invitare
regolarmente alle Conferenze professori della Facoltà ed una rappresentanza di studenti.
Composizione della CED
La Conferenza procede alla elezione della CED. Risultano eletti con votazioni separate; Fulvio 'Rocco, 'Presidente; Alfredo Sonelli, Vicepresidente;
Roberto Sbaffi, Segretario; Domenico
Aquilante e Ferdinando Vitale, Membri.
Commissione d’Esame
La Conferenza procede alla elezione
della C.d.E. Risultano eletti: 1. Di Giorgio, relatore; Enos Mannelli, P. Enrico
Maitfrini, Ruben Vinti, membri (Salvatore Briante, sostituto).
EìESbBIIBIiiìÌu I
A 50 metri dalla spiaggia — ambiente familiare — ottimi i
servizi e il trattamento.
COLLEGIO VALDESE
Comunicato
Gli studenti / studentesse
che intendano frequentare il
Liceo Classico o Linguistico
al Collegio ed abbiano interesse ad essere ospitati presso il mini-convitto, sono pregati di contattare tempestivamente la segreteria (che rimarrà aperta ogni mattina
fino »1 31 luglio e dal 27 agosto in poi) al seguente indirizzo; Collegio Valdese, via
Beckwith, 1 - 10066 Torre
Penice (To), tei. (0121) 91260.
e la Facoltà, specie in relazione
all’ impegno degli studenti nel
campo di lavoro.
Per la Soc. Biblica, i past.
R. Bertalot e G. Scuderi, (rispettivamente segretario e presidente) hanno esposto i vari problemi non solo tecnici ma anche di
diffusione.
Infine, è stato sollecitato l'interessamento per le attività della
Soc. Biblica da parte delle comunità.
Altro prato fondamentale su
cui la Conferenza ha lungamente
discusso sono state le finanze,
problema complesso che ognuno
ben conosce. Da alcuni si è proposto la possibilità di verificare
concretamente le reali capacità
contributive delle comunità, e di
stabilire, successivamente, nuovi
criteri per i versamenti alla cassa
comune.
Altri problemi affrontati, non
certo meno impegnativi, sono
stati il volontariato, i rapporti
distretto-circuito-opere, l’evangelizzazione.
ULTIMA ORA
Emilio Castro
nuovo segretario
generale del CEC
Il comitato centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese
che si è riunito a Ginevra dall’8 al 18 luglio ha eletto il pastore metodista Emilio Castro, quale segretario generale.
Emilio Castro, uruguayano, attualmente professore alla
Facoltà di Teologia di Montpellier, è dunque il quarto segretario generale del CEC e succede ad un altro metodista, il
pastore Philip Potter.
Emilio Castro ha partecipato a tre assemblee ecumeniche: quelle di New Delhi (1961), Uppsala (1968) e Vancouver (1983) e dai 1973 al dicembre 1983 è stato direttore della
Commissione Mondiale di Evangelizzazione.
Dal gennaio 1985 avrebbe dovuto diventare rettore della
Facoltà di Teologìa di Buenos Aires (ISEDET) posto al quale dovrà rinunciare. Studioso dei problemi della secolarizzazione e discepolo di K. Barth, il pastore Emilio Castro è
stato inoltre il primo presidente della Chiesa Metodista dell’Uruguay divenuta indipendente. E’ sposato e padre di due
figli.
CORRISPONDENZE
Due assemblee e
un nuovo Consiglio
La Federazione regionale delle Chiese Evangeliche del Triveneto si è riunita in due successive assemblee, l’ultima delle
quali nel mese di marzo, per affrontare una serie di problemi
di interesse generale e per rinnovare il suo consiglio come
previsto dallo statuto.
Le assemblee hanno avuto luogo rispettivamente a Mestre, nei
locali della Comunità valdese, e
a Trieste in quelli messi a disposizione dalla Comunità Augustana. Ad ambedue le riunioni
erano presenti delegati delle chiese aderenti provenienti da Verona, Vicenza, Padova, Venezia,
Pordenone, Udine, Tramonti e
Trieste oltre a numerosi membri delle Comunità ospitanti e
osservatori delle Comunità non
federate.
Tra gli argomenti trattati e le
decisioni prese va evidenziata
l’adesione alla federazione regionale della Chiesa Luterana di
Venezia, l’approvazione del nuovo statuto del Centro ecumenico Luciano Menegon di Tramonti di Sopra, le prospettive e le
linee di lavoro svolte dal passato consiglio e quelle possibili nel
futuro con particolare riguardo
ai rapporti con la FCEI e le chiese non federate del territorio,
al collettivo teologico triveneto,
alla collaborazione con il VII
Circuito valdese metodista.
Il nuovo consiglio della federazione è stato eletto nelle persone del pastore Liberante Matta
(battista) di Pordenone, come
segretario, di Anita Pigoni e del
pastore Claudio Martelli (metodisti), di Dario Falbo e Ambrogio Donini (valdesi), Claudio Perissinotti (battista) e del pastore Roch della Chiesa luterana.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto al consiglio
uscente e al suo segretario. Lidia Casonato Busetto, per il lavoro svolto in condizioni non
sempre facili.
dente che attingeva alla Parola
il linguaggio che rasserenava gli
animi, fortificava i deboli. La
sua testimonianza rimane in benedizione per la vita della chiesa di Corato assieme ad altri,
come Felice MarineUi scomparso qualche anno fa, Loiodice Nicola in non buona salute ed a
quella bella schiera di giovani
coratini che hanno poi continuato a rendere testimonianza della
fede nel tempo dell’emigrazione.
Incontro comunitario
Lisetta Tarricone
CORATO — Nella lista dei credenti la cui testimonianza è rimasta particolafinente impressa vi è Lisetta Tarricone il cui
funerale si è svolto il 23 maggio
scorso. La ricordiamo sempre
sorridente e con una parola
sempre appropriata « che conferiva grazia a chi l’ascoltava»;
insegnante scrupolosa ha dato
con gioia il suo tempo libero al
servizio della sua chiesa, quale
animatrice della scuola domenicale, dei giovani, nella musica
e canto, nel seguire i neofiti nel
momento delicato dell’ingresso
nella chiesa. Nei periodi difficili
della vita della comunità Lisetta
rivelava il suo. carattere di cre
RIMINI — Domenica 17 giugno abbiamo avuto, dopo il culto
delle ore 18, rincontro comunitario con àgape programmato
dall’Unione Femminile per segnare la fine delle proprie attività.
Eravamo un buon numero ed
abbiamo goduto alcune ore di
fraternità e di gioia gustando anche alcune specialità gastronomiche internazionali preparate a
gara dalle varie sorelle. Molti
applausi alle più brave!
Dopo cena il fratello in fede
Gabriel Sekou-Ouiare della Chiesa Riformata della Guinea, che
trascorre alcuni mesi di stage
professionale a Rimini presso
un’industria, ci ha parlato in
un’ampia relazione, del suo paese ed in particolare della sua
chiesa e dell’opera che essa svolge in condizioni di minoranza e
di ristrettezze economiche non
indifferenti.
Era già molto tardi quando ci
siamo separati con l’impegno di
ritrovarci ancora per un’àgape
e la proiezione di diapositive delle Valli Valdesi, alla fine della
stagione estiva in cui molti nostri membri di chiesa sono liberi dai gravosi impegni stagionali.
Programmeremo in quella occasione il viaggio alle Valli che da
tanto tempo desideriamo fare.
• Lunedi 11 giugno è improvvisamente ritornato alla Casa
del Padre il fratello avv. Ivo Opipari residente a Cervia.
Il Pastore ha annunziato l’Evangelo della Resurrezione nella
camera ardente dell’ospedale e
poi al cimitero di Cervia alla
presenza di molti amici e parenti e di un buon gruppo della nostra comunità.
Vogliamo qui rinnovare alla
cara famiglia cosi duramente
provata tutta la nostra solidarietà e simpatìa fraterna.
• Ricordiamo a quanti verranno in villeggiatura sulla nostra
Riviera l’orario estivo dei culti
in Rimini (Viale Trento, 61): da
giugno a settembre: ogni domenica, ore 9.30 : Culto in tedesco ;
ore 10.30: Culto in inglese; ore
18: Culto in italiano.
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27 luglio 1984
Vita delle chiese 3
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
Passeggiata in Val Susa
La terza passeggiata storica
organizzata dalla nostra Società ha avuto luogo quest’anno,
domenica 17 giugno, con meta
la Valle di Susa. Forse il progetto di visitare l’intera valle
privilegiando i luoghi legati alla
Riforma era troppo ambizioso
ed il nostro gruppo di visitatori
si è fermato a Chiomonte già
nel tardo pomeriggio senza poter salire più avanti nella antica terra del Delfinato, ed è stato costretto a riprendere la via
del ritorno con un notevole ritardo sull’orario previsto. Ciò
premesso si deve dire che la
giornata è stata fra le più riuscite con un tempo decisamente
migliore di quello della scorsa
passeggiata in Val Po sotto l’acqua.
L’organizzazione impeccabile
della sorella Albertina Eynard,
dell’Unione Femminile di Torre,
che si univa a noi per la giornata, validamente coordinata dal
Aglio prof. Roberto, ha permesso uno svolgimento regolare del
viaggio, una ottima sistemazione logistica per il pranzo. I due
pullman (ed il prudente limite
di un pullmino ha escluso qualche ritardatario) con alcune vetture al seguito sono regolarmente partiti alle 8 da Torre con
arrivo alle 10.30 a Susa. La progettata visita alla chiesetta di
S. Antonio di Ranverso non ha
potuto aver luogo perché ormai
chiusa al pubblico e senza custode.
Un breve culto ha raccolto
molti di noi nella piccola cappella con i fratelli di Susa, nella
fraterna gioia di un sia pur rapido incontro. Visita a Susa sotto la competente guida del nostro socio Patria e tappa alla
Novalesa. Intenzione di molti
era compiere una visita alla storica abbazia in restauro, di cui
poco si sa, ma malgrado la autorizzazione dell’Assessorato provinciale ottenuta a gran fatica è
stato possibile visitare solo il
suggestivo chiostro ed informarci dello storico monumento con
la lettura di una documentazione scritta. E’ più che comprensibile che fuori dell’orario di visite non sia opportuno introdur
re visitatori in una comimità
monastica che per altro lavora
ma è stato peccato lo stesso. Dalla Noyalesa a Chiomonte doye
ci a^ètt'ano ancora diiifciiilbili
e solleciti l’amico Patria ed il
dott. Coletto, chiomontese radicato nel suo mondo e giustamente Aero del proprio « terroir». Sotto la sua appassionata
guida abbiamo percorso il paese
dal palazzo del vescovo alla rue
du Tempie dove esisteva sino al
1685 il tempio ugonotto, passando dalla chiesa cattolica ricca di pregevoli testimonianze
artistiche.
Il rientro, come detto, un po’
ritardato ma comunque in orario per compiere il nostro dovere di elettori. A richiesta di
molti un prossimo viaggio nell’altra valle per visitare quello
che non abbiamo visto, da Salbertrand ed il suo storico (per
noi Valdesi) ponte, che ormai
non esisterà più, al museo di
Bardonecchia. Sarà per l’armo
prossimo.
G. T.
Corpo pastorale
Il corpo pastorale è convocato per sabato 25 agosto alle
ore 9 nell’Aula Sinodale della Casa-Valdese di Torre Pellice
col seguente o.d.g.:
1) esame di fede dei candidati Ruben Artus, Gianni Genre,
Erika Tomassone;_____________________ ____________
2) messaggi del corpo pastorale rioplatense tramite il Moderador Ricardo Ribeiro;
3) varie.
Se l’esame di fede dei candidati avrà esito positivo, i sermoni di prova verranno tenuti nel tempio dei Coppieri alle
ore 16.30 dello stesso giorno.
Tutti i membri delle Chiese valdesi, metodiste, libere,
nonché gli invitati al Sinodo sono cordialmente pregati di assistere all’esame di fede e di partecipare alla discussione
del sermone di prova.
Il Moderatore della Tavola Valdese
Giorgio Bouchard
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Visita ai valdesi americani
ANGROGNA — Dal 30 luglio al 15
agosto un gruppo di Valdesi, accompagnati dal past. Platone e dalla signorina E. Bonnet, si recheranno in visita
alla comunità valdese di New York e
trascorreranno alcuni giorni a Valdese
(N. Carolina) nel quadro di un programma di contatti con famiglie, culti
e scambio di informazioni.
Gioia e dolore
PRAROSTINO — In questo ultimo
mese abbiamo avuto due funerali e
un matrimonio.
L'11 giugno abbiamo accompagnato
alla sua ultima dimora la nostra sorella Anna Maria Parisa ved. Forneron (Mery) delle Molere; il 17 giugno,
il nostro fratello Bartolomeo Besson
del Roc. Alle famiglie in lutto rinnoviamo la nostra simpatia cristiana: Iddio consoli i cuori affranti con le sue
luminose promesse di risurrezione e
di vita eterna.
• Domenica 1“ luglio nel tempio di
San Bartolomeo, nel corso del culto
ordinario abbiamo celebrato il matrimonio di Mario GardioI della comunità
di San Secondo (Caneuva) e Egle Paschetto dei Badoni; vi hanno partecipato gli alunni della Scuola Domeni
cale che hanno voluto testimoniare
del loro affetto alla cara monitrice
con un inno di circostanza: e la corale per un assiduo suo membro. Iddio
sia la luce di questi sposi che si stabiliranno a Caneuva.
• Il 17 giugno abbiamo avuto una
interessante Assemblea di Chiesa per
la lettura e discussione della Relazione Annua e l'approvazione deH'impegno finanziario per il 1985.
• Ringraziamo Rino per i culti tenuti
al Roc e a Roccapiatta domenica 24
giugno.
O Ricordiamo che la domenica 29
luglio avremo la nostra ormai tradizionale giornata comunitaria con un culto a Roccapiatta (tempo permettendo
all'aperto) alle ore 10.30; passeggiata
sulle alture di Pralarossa e pranzo al
sacco ai Codini; pomeriggio e thè
comunitario. Tutti sono cordialmente
invitati, amici e fratelli vicini e...
lontani,
SAN GERMANO — Nel corso dei
culti di queste ultime domeniche Renato e Ada Barai hanno voluto ricordare con riconoscenza al Signore le
loro nozze d'oro, mentre Franco e Ornella Ferrier Comba hanno chiesto
ohe la loro bimba Luana fosse battez
VASTA PRODUZIONE
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e presso le Librerie ’’Claudiana”
zata. Il Signore vegli sulle nostre famiglie e ci guidi nella nostra responsabilità di educatori.
O II fratello Aldo Peyronel ci ha
lasciati in modo improvviso, dopo una
breve degenza all'ospedale. Siamo vicini in preghiera alla vedova ed a
tutti i suoi cari.
ViLLAR PELLICE — La Chiesa ringrazia il past. E. Ayassot per il messaggio rivolto nel culto ch'egli ha
presieduto domenica 8 u.s.
• Nel corso di queste ultime settimane ci hanno lasciato le sorelle:
Maddalena Davit ved. Rambaud di anni 78 e Anna Maria Michelin ved. Rambaud di anni 81. Ai familiari ed ai parenti tutti, colpiti da queste separazioni, rinnoviamo la nostra fraterna solidarietà.
• Si sono uniti in matrimonio con
rito civile: Gabriel Lazier e Claudia
Malan. Agli sposi che si sono stabiliti a Luserna San Giovanni l’augurio
fraterno di ogni bene.
• Un benvenuto a Pierre di Eros
e di Rita Armand Ugon, felicitazioni
ai genitori con l'augurio di ogni benedizione nel Signore.
La corale
va in vacanza
PINEROLO — Al culto del 1« luglio
ha partecipato attivamente la corale
che concludeva il suo Intenso anno
di attività prima con il canto di un
inno e poi, come interludio, cantando
il salmo 68 « Que Dieu se mentre
seulement » caro al cuore di tutti i
valdesi, perché cantato alla Balsiglia
nel 1689 al ritorno dall'esilio dai 400
reduci.
• E' stato battezzato Patrick Long
figlio di Renato e di Evelina Refourn.
• SI sono svolti I funerali di Margherita Berton ved. Ferrarlo e di Umberto Valentini, ambedue ospiti da alcuni anni del pensionato Stefano Fer.
Che lo Spirito del Signore sia sempre con questi nuclei familiari protettore e guida sia per coloro che
sotto lo sguardo di Dio hanno percorso un lungo cammino in compagnia,
sia per coloro che hanno appena Iniziato questo cammino insieme.
Due dipartite
TORRE PELLICE — In età avanzata
sono deceduti Elena Marcante Gönnet
e Emilio Eynard.
Alle famiglie provate dal lutto, rinnoviamo la nostra simpatia cristiana
fiduciosi nelle promesse divine.
Pastore assente
VILLAR PEROSA — Il pastore sarà
assente dal 29 luglio al 9 agosto. Sarà sostituito dai pastori di Pinerolo,
tei. 22009, 76084.
Il culto del 5 agosto sarà presieduto dal predicatore Aldo Garrone.
Visite dagli USA
VILLASE’CCA — Abbiamo avuto la
visita di fratelli valdesi provenienti
dall'America, discendenti da famiglie
Barus e Leger, proprio di Villasecca
Inferiore, hanno visitato tutta la borgata cercando di individuare la casa dei
bisnonni, con commozione; e hanno
visitato il Tempio, cercando sui banchi dei nomi conosciuti.
A proposito del Tempio di Villasecca: con II ricavato della recita della
filodrammatica si sta provvedendo a
riparare le finestre. Tutto il Tempio ha
bisogno di un risanamento urgente,
non solo a salvaguardia di un patrimonio spirituale e culturale, ma per la
testimonianza di fede che esso rappresenta, e occorre l’aiuto di tutti per
questo lavoro.
I lavori sono importanti perché il
Tempio deve ritornare ad essere un
punto di incontro per tutti i fratelli e
di incontro con altre comunità.
Pomeriggio
dei Rifugio
Domenica 29 luglio 1984 alle ore
14.30 avrà luogo presso il Rifugio
Re Carlo Alberto di Luserna San
Giovanni il tradizionale pomeriggio
del Rifugio.
Non mancate, vi aspettiamo numerosi per esprimere la vostra solidarietà.
ISTITUTI OSPITALIERI VALDESI
OSPEDALE VALDESE DI POMARETTO
Ospedale di zona per
lungodegenti e convalescenti
E' indetto un concorso
pubblico per titoli ed esami a n. 3 posti di
INFERMIERE
PROFESSIONALE
Termine di presentazione
delle domande: ore 12,00
del 4 settembre 1984.
Informazioni: Amministrazione degli Istituti
Ospitalieri Valdesi - Via
Beckwith 3 - Torre Pellice
- Tel. 0121/91536 - 91606.
Il Direttore Amm.vo
Dr. A. RIBET
Il Presidente
A. TACCIA
Nozze d’oro
POMARETTO — La comunità, domenica r luglio, ha avuto l'occasione
di porgere i più fervidi auguri a: Cesare M'Icol e Enrlchetta Calcaslo in
occasione del loro 50“ anniversario di
matrimonio: un augurio particolare alla
signora che non ha potuto essere presente al culto a causa di una caduta:
e a Marco Mourglia e Fiorella Massel
che si sono uniti in matrimonio sabato 30 giugno.
ARREDAMENTI
Mobilificio
GIUSEPPE GRIVA
FABBRICA • ESPOSIZIONE
Vìa S. Secondo, 38 • PINEROLO - Tel. (0121) 201712
(di fronte Caserma Alpini « Berardi »)
4
Pf
4 fede e cultura
27 luglio 1984
V-
TEOLOGI DELLA LIBERAZIONE
Bocciati dall’ex Sant’Uffizio
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'^7
La Teologia della Liberazione
latinoamericana (TdL) è nuovamente sotto accusa, questa volta
da parte dell’organo più importante dell’istituzione cattolica:
la Congregazione Romana per la
Dottrina della Fede (ex SanfUfflzio).
Sorta in America Latina intorno alla metà degli anni ’60 come
accompagnamento teologico del
vasto movimento popolare sviluppatosi in tutto il continente,
la TdL trova la sua legittimazione istituzionale nella II Conferenza Episcopale Latinoamericana di Medellfn del 1968 in cui
vengono posti al centro della riflessione i temi della povertà,
della giustizia e della pace.
Il nuovo decennio, quello degli
anni 70, si apre, però, alla insegna della repressione neofascista. Si estendono i regimi militari che hanno come scopo quello di coMurre una guerra globale (quindi non solo militare,
ma anche ideologica) contro la
cosiddetta sovversione sociale e
la supposta aggressione marxista.
Gr^ie a questo cambiamento
di clima, anche nella gerarchia
cattolica prende sempre più forza la corrente conservatrice fortemente legata agli interessi delie tradizionali classi dominanti
latinoamericane. Il fulcro della
reazione a quello che venne
cMamato 1’« effetto Medellin »,
diviene il Consiglio Episcopale
Latinoamericano (CELAM), opportunamente rivisto nei suoi
organi e componenti, e con alla
segreteria generale il colombiano
Alfonso Lopez Trujillo che, tra
segreteria e presidenza, terrà
saldamente in mano il CELAM
per undici anni. Ano al 1983 (ricordiamo che il 2 febbraio scorso è stato nominato cardinale
da papa Wojtyla certamente an
che per questo suo lungo e strenuo impegno).
Nel 1979 si svolge a Puebla la
III Conferenza Episcopale Latinoamericana che doveva essere,
secondo le intenzioni del CELAM, la celebrazione funebre di
Medellin e della TdL. Il progetto non riesce, nonostante le forti pressioni anche da Roma e
dal papa stesso, grazie alla resistenza di una parte dell’episcopato progressista che non può
impedire, però, una gestione del
CELAM fortemente reazionaria
e personale di Lopez Trujillo
che continuerà a sfruttare ogni
occasione per denunciare, allontanare e reprimere teologi, gruppi ecclesiali e comunità sospettati di simpatia per la TdL e di
impegno sociale troppo radicale, Sono gli anni in cui migliaia
di sacerdoti e di laici vengono
uccisi o « scompaiono », e si arriva, nel 1980, anche all’assassinio dell’arcivescovo di S. Salvador A. Romero. Sono gli anni in
cui il CELAM organizza i grandi
piani pastorali secondo linee tipiche da anni ’50, in cui, cioè,
prevale la lotta contro la pretesa sovversione ideologica e teologica piuttosto che la formazione cristiana, l’evangelizzazione e
la preoccupazione per la grave situEizione sociale in cui versa il continente. Basti pensare
che il 3° piano pastorale globale
attualmente in corso (1983-1986)
ha il titolo seguente: « Lotta contro le sette e le ideologie». I
soldi necessari per le attività
« anti-sovversive » del CELAM
provengono da fondazioni tedesche e nordamericane, in particolare da quelle Ultrareazionarie
degli USA che sostengono la rielezione di Reagan e la sua politica « muscolare » nei confronti
dei paesi che fanno parte del
cosiddetto « cortile di casa ». Ri
Politica diaconale
(segue da pag. 1)
vi si sostituisca per le materie
diaconali. Non insistiamo dunque
su questa proposta a condizione
che il collegamento venga effettivamente svolto o direttamente
dalla Tavola o da ima sorta di
commssione diaconale da essa
nominata e ohe ad essa risponda.
Ci sembra comunque necessario
che esista un organismo che abbia in mano i dati e l’informazione necessaria per fornire al Sinodo tutti gli strumenti di cui
questo ha bisogno per adempiere
la sua insostituibile funzione di
programmazione generale e di
controllo della politica diaconale della chiesa.
— A questo proposito un timore sorto nei dibattiti sul progetto era che il DD potesse sostituirsi nella responsabilità e nelle
competenze agli organismi ecclesiastici per regolamento deputati alla programmazione, al controllo e alla gestione delle opere.
— Ci pare che questo pericolo
non sussista. Il progetto non tocca rirnpianto giuridico e amministrativo previsto dai regolamenti. Il DD vuol essere uno
strumento di collegamento e di
coordinamento che non limita
alcuna autonomia (salvo i limiti
da tutti accettati e decisi neH’ambito del DD), ma che tende a far
funzionare meglio gli istituti
stessi e a fornire agli organismi
ecclesiastici gli strumenti di conoscenza che permettano loro di
adempiere meglio i loro compiti
istituzionali.
— Ogni DD imposterà il proprio programma di lavoro in base alla situazione concreta del Distretto e alle esigenze e ai problemi reali delle varie opere. Le
questioni da discutere possono
riguardare l’azione diaconale della chiesa in genere, i rapporti
e i contatti con le chiese, la
formazione spirituale e l’aggiornamento professionale del
personale, i rapporti con gli Enti pubblici territoriali, i rapporti
di lavoro ecc. Inoltre il DD fin
contatto con gli uffici della Tavola) può fornire agli istituti tutti
i supporti tecnici di cui questi
possano aver bisogno, relativi a
questioni immobiliari, fiscali,
sindacali, amministrative e gestionali in genere.
— Secondo te quale è stata
l’eco di tali proposte nelle chiese?
— In conclusione quali sono in
concreto le materie di cui i DD
potranno occuparsi?
— Purtroppo le chiese per una
serie di ragioni che sarebbe Itmgo elencare, sono state, anche per
loro colpa, espropriate dalla responsabilità verso opere che pure vogliono essere espressione
ddla loro testimonianza. Da qui
l’attenzione abbastanza distratta
data al nostro progetto. Non ci
resta che augurare che il Sinodo
consenta almeno la sperimentazione di questa proposta di lavoro e che da qui possano nascere gli stimoli, il confronto, le
proposte operative necessarie per
restituire alle chiese la consapevolezza della responsabilità che
esse hanno verso le nostre opere
sentite come strumento di servizio e di testimonianza evangelica.
A colloquio con i lettori
Dopo il viaggio del Papa, difficoltà per la teologia in America Latina
I VALDESI
A ORSARA
cordiamo anche che nel 1982
Lopez Trujillo scrive al Sègretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, pastore Philip Potter, una dura lettera di
protesta per gli aiuti che questo
organismo dà a gruppi e centri
di ricerca latinoamericani che,
secondo Trujillo, si nasconderebbero dietro etichette ecumèniche per condurre una ricerca
teologica fortemente ideologizzata e critica nei confronti delle
istituzioni cattoliche.
Il viaggio del papa ih Centro
America dell’anno scorso, con le
sue pesanti critiche alla cosiddetta «chiesa popolare», e l’intervento della Congregazione per la
Dottrina della Fede e del suo
Prefetto, il cardinale Joseph Ratzinger, hanno ulteriormente approfondito il conflitto. E’ evidente che Wojtyla stringe i tempi
per riportare alTcrdine il clero
e la chiesa latinoamericana che
si appresta a diventare la più
importante del mondo in quanto
rappresenterà nei prossimi anni
il 50”/o del cattolicesimo mondiale. Il suo obiettivo di compattamento della chiesa, che non passa attraverso la riconciliazione
coi dissidenti e la riforma, ma
attraverso la loro eliminazione
o la loro riduzione al silenzio,
trova in America Latina il banco
di prova più difficile e più importante.
Al momento attuale, alcuni esponenti della TdL, Clodovis Boff
e altri sei docenti, sono stati esonerati daH’insegnamento alla
Università Pontifìcia di Rio de
Janeiro. Leonardo Boff è inquisito da diverso tempo per ì suoi
scritti, ma chi è veramente sotto tiro, di lui si è occupato personalmente il Prefetto dell’ex
Sant’Uffizio, è Gustavo Gutiérrez,
sacerdote peruviano, iniziatore e
più lucido continuatore di quella
che si è chiamata teologia della
liberazione. E’ accusato di aver
accolto la concezione marxista
della storia e di utilizzarne gli
elementi analitici sulla realtà attuale, di lettura selettiva della
Bibbia, di riduzione della salvezza escatologica a liberazione politica immediata, di introduzione
della lotta di classe nella chiesa. A queste accuse ha risposto
insieme a suo fratello Clodovis
(vedi Adìsta 5-6-7 aprile 1984, pp.
7-10), e, d’altra parte, ogni lettore libero da preconcetti può
rispondervi in base ai suoi libri,
che, in ogni caso, non costituiscono ancora, se mai lo saranno, un pensiero teologico compiuto, ma una teologia in cammino, in evoluzione.
La polemica è dunque ancora
aperta, ma c’è da temere che non
sarà un sereno dibattito teologico a concluderla, ma un qualche
atto autoritario da parte di un
qualche organismo istituzionale.
Come dichiarano i teologi della
rivista Concillum (vedi Adista,
2-3-4 luglio 1984, pp. 2-3): « Ci sono nella Chiesa tensioni che sono necessarie alla sua vita. Ma
oggi dei gruppi integristi o neoconservatori tendono sempre più
ad esacerbarli ». Così si è « creato un clima sfavorevole alla ricerca di nuove vie per la vita
della Chiesa e l’annuncio del vangelo. [...] Certo, non pretendiamo di possedere la verità e abbiamo coscienza di non essere
che una voce tra le altre [...]. Il
fatto che il messaggio cristiano
sia vissuto in contesti diversi e
in modi diversi è segno della
fecondità del vangelo oggi. La
teologia non fa che esprimere e
riflettere in modo critico questa
situazione, e c’è motivo di rallegrarsi piuttosto che di allarmarsi. [...] Ma per svolgere questo
ruolo, la teologia ha bisogno della libertà di ricerca e di espressione ».
Caro Direttore,
ho letto sul n. 24 deH'Eco-Luce del
15.6.84 nell'Inserto sulle nostre comunità nel Sud, che ■■ la prima amministrazione comunale del dopoguerra (di
Orsara) fu tutta composta di valdesi ».
La notizia è errata e priva di fondamento. Nella suddetta amministrazione solo alcuni componenti di essa
erano valdesi, sia pure in posizione
eminente, fra cui il Sindaco, avv. Pietrantonio Loffredo.
Tanto per la verità storica.
Cordialmente.
Arturo Cericola, Luserna S. G.
E, BERLINGUER
Concordo con la sorella Jolanda Pons
di Perrero per l’articolo apparso nella
rubrica « A colloquio coi lettori » su
« La Luce » del 29 giugno scorso in
merito all'enfatico (io direi piuttosto
fanatico) panegirico sulla morte di
Berlinguer.
Con tutto il rispetto che si deve a
chi non è più e la dovuta pietà cristiana ed umana, vorrei prospettare alla
"signora Bortuzzo qualche considerazione:
a) che il defunto uomo politico abbia combattuto per fare del nostro
Paese uno stato libero e democratico
è ancora da dimostrare, poiché in sostanza col comuniSmo non si può parlare né di libertà né di democrazia
(vedi Russia e paesi dell'Est col contorno del muro di Berlino);
b) che egli si sia battuto per gli
interessi della classe operaia è un
fatto evidente che nessuno può negare ma il popolo intero non è costituito
solo dagli operai i quali ne sono appena una decima parte;
c) se col suo eurocomunismo avesse inteso imbastire una ideologia
diversa dal modello russo (difficilissimo!) avrebbe dovuto cominciare col
cambiare nome al suo partito;
d) non so se la signora Bortuzzo sa
che le idee di Berlinguer comprendevano anche la negazione di Dio e del
cristianesimo, quantunque riconoscesse le nostre rivendicazioni sul concordato ecc.;
e) mi associo invece sinceramente alle condoglianze verso gli addolorati familiari.
Ferruccio Giovannini, Pisa
* * *
Intervista di Giuseppe Platone
Eugenio Bernardini
Ad un » punto di vista » come quello del pastore Aquilante su Berlinguer, dovrebbe trovare contrappeso
un punto di vista diverso, in omaggio
ad un pluralismo più volte sbandierato.
Tutti sappiamo che Berlinguer è stato un uomo colto, preparato, un grosso politico, ma anche un uomo che
non ha mai accettato critiche, neppure dai suoi compagni di partito, da
Amendola a Cóssutta a Napolitano.
Non si è mai distaccato da Mosca,
pur affermando di essere indipendente,
ha inventato la formula dell'« eurocomunismo » fingendo un comunismo
■ dal volto umano » al solo scopo di
convogliare sul PCI i voti di coloro
che, nauseati dagli intrallazzi della
DC, cercavano un altro partito da votare, « Aveva un grande interesse per
le minoranze religiose » afferma Aquilante... proprio questa fiducia ha convogliato decine di migliaia di voti sul
PC con le candidature del pastore
Tullio Vinay e del giornalista cattolico
Raniero La Valle. Aquilante va oltre
e afferma « di essere rimasto colpito
dalla serietà e dalla attenzione con cui
Berlinguer partecipava alle nostre vicende (per le Intese) la nostra esigenza di libertà era anche la sua »1 Berlinguer non sapeva neppure che cosa
volesse dire libertà, né gli interessava
se non per fini politici. L'« esigenza »
di libertà i comunisti ce l’hanno soltanto quando sono all'opposizione, appena raggiunto il potere soffocano
tutte le libertà, anche nel sangue.
Questa non è una opinione, è storia:
dall’Ungheria alla Polonia, da Cuba al
Vietnam e all'Afghanistan. Non vi è
dubbio che se fosse andato a| potere, Berlinguer si sarebbe comportato
nello stesso modo. Proseguendo il discorso sull'« eurocomunismo-» Berlinguer ha cercato di stipulare il cosiddetto compromesso storico, disposto
ad accordarsi con i suoi peggiori nemici DC, pur di raggiungere la
stanza dei bottoni. Ma quando ebbe
la necessità di rifarsi una verginità,
compromessa dalle azioni delle brigate rosse, non esitò a sacrificare il suo
unico diretto interlocutore (Moro) al
fine di dimostrare rigore e severità.
Aquilante insiste: « austerità e rigore
morale, intimamente connesso con la
sua alta concezione della politica ».
E' vero il contrario: era un uomo senza
scrupoli morali, senza freni di alcuna
fede, autoritario ed assolutista con i
suoi compagni, duro ed intransigente
con gli avversari. Tutta la sua azione
politica era tesa all’unico scopo di
-distruggere la nostra civiltà italiana
occidentale.
Ma tutto questo passi: si tratta di interpretazioni e quelle di Aquilante sono diverse, ma quando egli afferma
che bisognerebbe additare le opere e
la vita di Berlinguer come « esempio
agli uomini e alle donne della nuova
nascita », Aquiiante passa il limite:
non si può confondere il sacro col profano; la fede in Cristo, per cui dobbiamo « nascere di nuovo » non è certo il modo di vivere di Berlinguer. Ecco perché, poi, dei fedeli scrivono all’Eco che quando uno agisce come
Berlinguer nella vita può essere salvato anche se non crede. Questo la
Bibbia non lo dice, anzi afferma il
contrario « giustificati per tede abbiamo grazia presso Dio ».
Se, invece,... non è più così, ci dica Aquilante che la Bibbia è cambiata
e ci insegni un nuovo catechismo! Mi
sono stupito che qualcuno più abile
di me e con maggior autorità non sia
intervenuto. Si vede che I'« effetto »
Berlinguer continua ancora fra noi!
Aldo Rostain, Torino
UNA PICCOLA
PROPOSTA
La domenica di Pentecoste ho partecipato quest'anno in una chiesa delle
Valli al culto con Santa Cena. La chiesa era gremita e la partecipazione
alla Santa Cena di quasi tutti i presenti ha richiesto un certo tempo, circa
20 minuti, pur essendo fatta a gruppi
e col calice comune.
Mi è tornato in mente che due anni fa il Pastore Tourn al culto di chiusura del Sinodo, durante lo svolgersi
della Santa Cena, aveva fatto cantare
alcuni nostri cari, vecchi inni accompagnando cosi sottovoce quanto di solito l'organo suona In sordina. Mi era
parsa un’iniziativa molto valida che
potrebbe avere applicazione nelle chiese dove ci sia un'assemblea molto
numerosa perché crea un'atmosfera
più raccolta e permette una continua
partecipazione di tutti per tutta la durata del servizio. Non può esser fatto
dove i presenti sono pochi e la Santa
Cena si svolge in breve tempo.
Vorrei chiedere se quest'anno potrà
essere ripresa al culto di chiusura dei
Sinodo e se qualche altra chiesa vorrà provare questa piccola innovazione.
Grazie.
Carlo Pons. Torino
CHIUDE LA FACOLTA’
BIBLICA DI MILANO
Dal mese di giugno 1983, la Libera
Facoltà Biblica Internazionale e la sua
rivista « Ricerche Bibliche e Religiose », hanno cessato definitivamente le
loro attività; di conseguenza sono terminati i corsi di studio per gli studenti e l'invio della rivista ai lettori.
Alla Chiesa di Cristo di Milano, che
aveva ospitato nei propri locali le attività della Facoltà Biblica e della rivista, è stata donata, la Biblioteca della Facoltà stessa.
La Chiesa di Cristo assicura tutti
coloro che vorranno continuare ad inviare gratuitamente le proprie pubblicazioni, che esse verranno immesse nella Biblioteca tuttora attiva e
ben conservata.
Cambio d’indirizzo
In seguito al suo trasferimento a
Cagliari l'indirizzo del past. Giuseppe
(Pino) Mollica è II seguente: Viale Regina Margherita 54, 09100 Cagliari;
tei. 070/666.876.
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27 luglio 1984
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FRANCIA
terzo
Informazioni dalla Comunità
Evangelica di Azione Apostolica
protestantesimo
Riunione sofferta del Consiglio
fncv dei numerosi dipartimenti o servizi della Federazione
Protestante di Francia riunisce i
rappresentanti dei Centri e degli
organismi che si occupano di
studenti universitari e di formazione degli adulti. La sigla con
cui viene designato è DECAUMA.
Ho partecipato ultimamente all’Assemtalea di questo organismo
a Glay, nel Montbéliard. Vi ho
naturalmente parlato deirAlleanza Riformata, ma sono stato soprattutto ad ascoltare su quali
prospettive e su quali problemi
si impegnano i protestanti francesi che lavorano con gli adulti.
Il tema deH’incontro di quest'anno era « Il terzo protestantesimo », espressione non molto
chiara, derivata più o meno direttamente dall’inchiesta IFOP
effettuata nel 1980 sul protestantesimo francese. Da quell’indagine risulta che coloro che si dichiarano « vicini al protestantesimo » sono molto più numerosi di quelli recensiti dalle
chiese. Vi sarebbe dunque un
« primo » protestantesimo, formato dai credenti, un « secondo », dai cosiddetti protestanti
sociologici, cioè da coloro che
pur vivendo al margine della
chiesa e della fede continuano a
celebrare matrimoni e funerali
in chiesa e a far dare un’istruzione religiosa ai figli. Vi sarebbe infine questo « terzo protestantesimo », qualche centinaia
di migliaia di persone che non
sono né di origine né di fede
protestante, ma che simpatizzano con il protestantesimo. Perché? Specialmente — dice il
sondaggio — per la sua «libertà
di spirito ».
Un messaggio
di libertà
Qual è la responsabilità della
chiesa — in particolare di coloro
che si occupano dei Centri e
della formazione di adulti —
verso questo « terzo » protestantesimo? Tale, in sostanza, il tema dell’incontro.
Le conclusioni non sono state
straordinariamente limpide, anche perché, a mio avviso, il punto di partenza non era ben chiaro. L’inchiesta IFOP lancia il
sasso nello stagno dicendo che
questo «terzo protestantesimo »
esiste ed è numeroso, ma non
fornisce dati sufficienti per individuarlo esattamente. D’altra
parte ciascuno dei presenti provenendo da esperienze molto
specifiche di lavoro in centri o
ambienti determinati, tendeva a
vedere tutto il problema sotto
il proprio particolare angolo visuale. Va aggiunto che l’incontro
separava nettamente una parte
formale-amministrativa (rendiconti, elezioni) dalla parte studio-dibattito, che era quindi molto libera e tendeva allo scamhio di idee ed esperienze piuttosto che alla formulazione di tesi
o di documenti.
A me è parso, comunque, che
emergessero due linee di ricerca.
In primo luogo: se è vero
che esiste questo « terzo protestantesimo », e se è vero che il
motivo della sua simpatia per
i protestanti è la loro « libertà
di spirito », occorre approfondire qual è il messaggio di libertà che quelle migliaia di simpatizzanti aspettano più o meno
consciamente dalle chiese evangeliche; e occorrerebbe in pari
tempo chiedersi se il messaggio
globale che emana oggi dalle
chiese (non solo dai loro discorsi, ma dai loro atti, dalle
loro strutture, dalla loro vita
Intera) sia un messaggio di It
I>ertà oppure no.-.
La Bibbia e la cultura
La seconda linea di ricerca ha
per tema la Bibbia. In Francia
vi sono poche centinaia di migliaia di credenti protestanti e
una diecina di milioni di cattolici. Da quando si sono finite di
costruire le cattedrali medioevali con le loro sculture di personaggi biblici, la Bibbia non ha
più avuto alcun ruolo nella cultura e nella coscienza del paese: è rimasta l’appannaggio dei
protestanti e dei preti. Come
evitare che il chiedere a qualcuno di familiarizzarsi con la Bibbia significhi isolarlo dalla cultura nazionale? L’unico modo,
diceva uno dei presenti, è di ridare alla Bibbia un posto nella
cultura del paese, e ciò può av.
venire solo attraverso la poesia
e l’arte.
Si tratta comunque di linee di
ricerca emerse dal dibattito e
non delle conclusioni formali
delTincontro di Glay.
Ho raccontato quest’esperienza perché credo che il protestantesimo francese ha spesso qualche cosa da insegnarci ed è comunque sempre un interlocutore
con cui vale la pena entrare in
dialogo. Certo la fascia di « protestantesimo culturale » che circonda il «protestantesimo di fede » è molto più ristretta da noi
che da loro, ma non dovremmo
forse esaminare più da vicino i
problemi che essa pone? La decristianizzazione è meno profonda e probabilmente di diversa
natura da noi e in Francia, ma
abbiamo sufficientemente studiato il problema di come reinserire la Bibbia nel discorso culturale italiano?
Qualcuno dei nostri convegni
potrebbe offrire, per la situazione italiana, qualche utile spunto di riflessione e stimolo all’azione. Aldo Comba
Ospite della Chiesa Luterana
del paese di Montbéliard (Francia), il Consiglio della CEVAA
ha avuto la sua riunione annuale a Glay dal 13 al 24 giugno.
Essendo ogni anno ospite di
una diversa chiesa il Consiglio
ha così modo di conoscere meglio la realtà in cui vivono le
varie chiese membro. La chiesa
ospitante ha organizzato tutta
una serie di incontri e visite, dagli stabilimenti della Peugeot a
Sochaux all’incontro con il sindaco di Montbéliard, da un incontro di studio con i rappresentanti delle varie comunità alla
partecipazione ai vari culti della
domenica. Il tutto ci ha dato una
visione della realtà socio-economica ed ecclesiastica che aiuterà
il Consiglio a conoscere meglio
questa chiesa.
I lavori veri e propri del Consiglio sono stati dominati da
due grossi problemi: quello delle finanze e della relativa politica
finanziaria e quello della sospensione della Chiesa Evangelica del
Gabon.
Per quanto riguarda le finanze
il Consiglio si è trovato nella dura necessità di provvedere ad
una riduzione del 3% del bilancio in corso. L’anno scorso il
Consiglio aveva votato un bilancio per il 1984 con una eccedenza delle uscite sulle entrate di
circa 133 milioni di lire decidendo di fare appello alle varie chiese perché aumentassero il proprio contributo per il 1984 e dando mandato al Consiglio di quest’anno di rivedere la questione
in base alle risposte ricevute.
Purtroppo soltanto la Chiesa
Evangelica del Mozambico, malgrado i grossi problemi che deve fronteggiare per la siccità prima e poi per le inondazioni, ha
aumentato la propria contribuzione (l’esempio viene sempre
dai più poveri!). Il Consìglio è
perciò stato costretto a votare
una riduzione del 3% del bilancio in corso, il che significa però
che nella seconda metà del 1984
le chiese riceveranno contributi
ridotti del 6% (avendo ricevuto
finora la cifra a bilancio).
E’ stata una decisione sofferta perché ci si rendeva conto che
questa riduzione significherà per
molte chiese africane dei tagli in
attività essenziali per la loro vita e la loro testimonianza.
Stessa riduzione si è anche dovuta approvare per il bilancio
1985.
Nella discussione sulla « politica finanziaria » sono emersi i
grossi problemi che ci sono alla
base. I paesi europei contribuiscono meno a causa della crisi
economica (così si giustificano).
E’ però difficile fare capire questo agli africani che conoscono
una crisi economica di ben altre
proporzioni con la gente che
muore di fame! Vi sono poi alcimi grossi organismi come Pane per il Prossimo che preferiscono finanziare dei progetti precisi che scelgono e dirigono loro
stessi facendo però spesso calare dall’alto il loro aiuto senza
un coinvolgimento sufficiente
della gente del posto. Cose che
la CEVAA ha sèmpre voluto evitare coinvolgendo nell’amministrazione dei beni allo stesso livello donatori e donatari. Sono
così state ribadite le linee di fondo della politica finanziaria della
CEVAA: « gestione comunitaria
dei fondi senza che i più favoriti
possano esercitare una pressione; responsabilità di ogni chiesa
nella definizione di quanto le
possa sembrare prioritario; informazione reciproca fra le chie;
se per rinforzare la fiducia degli
uni verso gli altri; scambio di
riflessione teologica sull’uso del
denaro e dei beni; formazione
a cura di Sergio Ribet
L’Esercito della Salvezza
Nell’East End di Londra, teatro delle macabre gesta di Jack
10 Squartatore, luogo di analisi
per le descrizioni del più brutale capitalismo primitivo operate
da K. Marx, e dove anche la figlia Eleonora sviluppò il suo impegno sociale, in quei quartieri
vivi e tragici oggi brulicanti di
indiani, pachistani, mediorientali, 'William Booth aveva iniziato
11 suo apostolato nel 1865.
L’Esercito della Salvezza, i
« salutisti », sono presenti in Italia dal 1886L
Il mensile dell’« Esercito » porta, come è giusto, un titolo militaresco : « Il grido di guerra ».
Ma si tratta di una guerra ben
particolare, se per esempio il
numero di Natale (1983) può permettersi di aprire con una prima pagina su cui compare un
solo versetto biblico: «Pace in
terra agli uomini di buona volontà ».
«L’Esercito della Salvezza negli ultimi decenni è stato presente nelle grandi calamità nazionali: il Polesine, Longarone,
dove ha ricevuto un attestato di
riconoscenza dal sindaco ; nel
terremoto di Sicilia a Castelvetrano; l’alluvione di Firenze e
del Nord ; ed ultimamente nel
Friuli, ad Urbignaccio di Buia
dove tutti coloro che hanno collaborato nell’azione di soccorso
hanno ricevuto una medaglia al
valore civile ed una targa com
memorativa d’argento è stata
consegnata all’Esercito della Salvezza »
Questa tradizione è stata continuata con particolare abnegazione in occasione del terremoto
del 1980: ad Ariano Irpino (Av.),
ad Atena Lucana (Sa.), a Brienza (Pz.) già c’erano da tempo
dei corpi di evangelizzazione; oggi c’è un radicamento ancora
maggiore, grazie al lavoro svolto, che ha portato, il 3 e 4 marzo
scorsi, alla consegna del villaggio « 23 novembre » al Sindaco
di Brienza e all’inaugurazione
del Centro Comunitario di Braide. Ne dà notizia il numero di
maggio del « Grido di guerra »,
con l’articolo « Brienza ; al villaggio ’23 novembre’», di a.d.
Il Colonnello Bramwell Booth,
capo per l’Italia, era accompagnato per l’occasione dal Capo
Internazionale Generale Jarl
Wahlstròm e consorte. Il villaggio — quaranta abitazioni permanenti — si è potuto costruire
grazie all’aiuto internazionale
dell’Esercito, e del popolo americano, tramite l’Agenzia di sviluppo intemazionale degli USA;
ma non è mancata la collaborazione dei pubblici poteri e di
tecnici e lavoratori italiani.
A Braide il Centro Comunitario «Elena Sibille» testimonia
della volontà di elevare il « grado di cultura in modo che l’individuo diventi protagonista, in
sieme agli altri, del proprio destino », come ha augurato ring.
Gabriele Ciabattoni, direttore
dei lavori e prezioso collaboratore a diversi interventi degli evangelici nel Sud. «A coronamento
della sua visita in Italia, il Generale, accompagnato dal Ten.
Col. B. Booth e dal Segretario
Generale, Maggiore Carmine Lopardo, è stato ricevuto nel pomeriggio del 6 marzo al Quirinale, dal Presidente Pertini che
si è complimentato vivamente
per la costante ed assidua opera svolta dall’Esercito della Salvezza ».
Il messaggio del Generale si
è basato sui testi di Galati 6 ; 2
e Galati 6:5 (portate i pesi gli
uni degli altri; ciascuno porterà
il suo proprio carico) e del Salmo 55: «Getta il tuo peso sull’Eterno ed Egli ti sosterrà ».
A Bobbio Pellice: Campo biblico giovani 15-25 anni dal 24
luglio al 3 agosto. Domenica 29:
giornata della gioventù. Campo
famiglie e missione dal 5 al 15
agosto.
A Porlo d’Ischia; Campo adolescenti 13-15 anni 8-18 agosto.
Campo biblico giovani 15-25 anni dal 20 al 30 agosto. Campo comunitario adulti dal 2 al 12 settembre.
dei responsabili e dei fedeli in
materia finanziaria ».
Problemi delle Chiese
Il secondo problema che ha““pesato sui lavori è stata la decisione sofferta di sospendere la
Chiesa Evangelica del Gabon. ,,
Dal 1968 questa chiesa vive una
situazione di divisione. E' diffi^
Cile comprendere ì motivi di ■
questa frattura; problemi di tri- :
bù diverse, di personalità ma
anche certamente jiroblemi politici. In tutti questi anni sia la
CEVAA che la CETA e perfino il
Governo del Gabon hanno tentato invano una riconciliazione.
L’anno scorso una équipe della
CEVAA aveva passato ben due ìmesi nel Gabon ed il Consiglio
della CEVAA del 1983 aveva dato ancora un anno di tempo perché degli « effettivi segni di riconciliazione » fossero fatti. Il
rappresentanté del Gabon al Consiglio di quest’anno non ha però
potuto portare notizia di segni
di riconciliazione ed il Consiglio
ha dovuto dare seguito alla decisione dell’anno scorso sospendendo per un anno rinnovabile
questa chiesa nella speranza che
finalmente qualcosa si metta in
movimento,
La seduta del Consiglio è oc- *^‘
casione di avere molte informazioni e di poter così prendere posizione su vari problemi. Il past.
Ben Musilo del Lesotho, in esilio ^
in Kenia, ha portato la notizia
che pochi giorni prima erano
stati liberati « senza imputazioni» gli 8 evangelici che erano
stati arrestati circa un mese fa
ed a favore dei quali avevamo
invitato a scrivere al Capo del
(3ovemo del Lesotho Jonathan.
Il past. Masilo è convinto che lo
scrivere lettere è un’azione molto importante.
Il past. Utia della Polinesia ci
ha letto la risposta di Mitterrand
alla presa di posizione della sua
chiesa contro gli esperimenti nucleari che mettono in pericolo
la vita in tutte le isole del Pacifico (pesce radioattivo, aumento
di malformazioni alla nascita
ecc.). Il Presidente francese si
rammarica di non poter accogliere la richiesta perché, così
afferma, la pace internazionale
si fonda su un equilibrio delle
forze e la ricerca che la Francia
compie nella base della Polinesia
è essenziale alla difesa di tutto
l’occidente. La chiesa della Polinesia è però intenzionata a proseguire la sua lotta.
Per quanto riguarda la Nuova
Caledonia il past. Ajapuhnya ha
espresso la delusione dei melanesiani nel vedere che al Pfurlamento parigino lo statuto di indipendenza di quelle isole del Pacifico che dovrebbe attuarsi nel
giro di 5 anni con un referendum
fra la popolazione è stato approvato con solo 17 deputati presenti in aula! Il problema rimane
però, perché i canachi non sono
in maggioranza nel paese e temono di essere messi da parte dalla maggioranza europea e asiatica. Essi rivendicano il possesso
di tutte le terre (proprietà comune di tutte le tribù) e l’uso
della loro lingua.
La missione a Roma
1 Cfr. «Annuario Evangelico»,
’83-84, p. 73-74; vedi inoltre Diakonia, anno XVIII, n. 1/2, giugno *79, documentazione in vista
della V-Ass. della PCEI, p. 12-20.
* Art. citi da Diakonia, p. 16.
Decisione importante presa dal
Consiglio, che riguarda la nostra
chiesa, è stata quella di considerare il progetto di una presenza
fra gli immigrati a Roma dai
paesi francofoni per il quale abbiamo chiesto un pastore africano, come Azione Apostolica Comune di tutta la Comunità. Su
questo progetto ritorneremo a
parlare in futuro.
Renato Coisson
6
6 cronaca delle Yaliî
27 luglio 1984
COMUNITÀ’ MONTANA VAL PELLICE
Approvato il Piano Regolatore
Padrìni è
madrine
Finalmente approvate le varianti dei comuni di Luserna e Bricherasio,
ma il Piano richiede ulteriori aggiustamenti per la mutata situazione
Fino ad alcuni anni fa, al momento del battesimo dei fanciulIt, promettevano di adempire
con fedeltà i loro compiti non
solo i genitori, ma anche il padrino e la madrina.
E durarite la crescita del bambino sia i genitori che i padrini
facevano il possibile per mantenere la promessa fatta «di pregare del continuo per il battezzato, di curare la sua istruzione
nella verità cristiana contenuta
nella Sacra Scrittura, di avviarlo
con la parola e con l’esempio ad
Una vita di fede e di ubbidienza
al comandamento di Dio fino al
giorno della sua confermazione ».
Questa usanza dei padrini pare
sia nata nei primi secoli del cristianesimo. In caso non fosse
possibile ai genitori di educare
cristianamente il loro figliuolo a
causa delle persecuzioni, quel
compito spettava ai padrini.
E questa usanza è continuata
fino ad oggi nelle diverse chiese
cristiane. Ancora oggi molti genitori scelgono con cura i padrini dei loro figli pensando all’aiuto spirituale che potranno dare
e all’affetto che potrà legare gli
uni agli altri.
Mi avevano colpito, alcuni mesi
fa in ospedale, le attenzioni che
un giovane aveva per un vecchio
malato e questi mi disse un giorno che il giovane era suo figlioccio: per lui aveva pregato dall’ora del battesimo e si era
Preoccupato della sua crescita
spirituale e nel giorno della confermazione glielo aveva detto e
da allora il giovane si era reso
conto di quel che il padrino aveva fatto per lui ed ora lo ricambiava con amore.
Altre volte i padrini non sono
scelti, rna i genitori chiedono
alternativamente ai loro parenti
di voler accettare l’impegno e alcune volte i padrini presenziano
al battesimo e poi spariscono o
si ricordano del figlioccio solo
per fargli qualche regalo.
Oggi, nella nostra chiesa, per
il battesimo dei bambini, non
viene richiesta la presenza di
padrini e, se ci sono, non viene
richiesta loro una promessa.
Un po’ per volta ci si rende
conto che è la comunità tutta
che «prende il posto» dei padrini, che s’impegna a pregare
per il bambino che viene battezzato e che deve aiutare i genitori a farlo crescere nella fede. Certo che qualche volta è difficile
seguire un bambino nella vita
di Ogni giorno. Era più facile
nelle nostre comunità delle valli quando tutti vivevano insieme,
si vedevano tutti i giorni, i bambini frequentavano la stessa
scuola e si ritrovavano alla Scuola Domenicale prima e al catechismo poi.
Ora capita che due genitori
chiedano il battesimo per il loro
figlio e poi cambiano domicilio
e spariscono; troveranno certamente molte difficoltà a mantenere le promesse fatte.
Tocca quindi alla comunità,
quale maarina, di intervenire,
cercando in tutti i modi di far
crescere nella fede i battezzati,
ad aiutarli a sapersi prendere
un giorno la responsabilità di
credenti e soprattutto ad esser
loro di esempio.
Sarebbe quindi giusto che, all’atto del battesimo, tutti i presenti si alzassero in piedi e prendessero, con l’aiuto di Dio, l'impegno insieme ai genitori e ti aiutassero a far crescere il piccolo.
n Consiglio della Comunità
Montana Val Pellice, nella seduta del 20 luglio, ha votato all’unanimità la deliberazione di recepimento delle varianti al Piano Regolatore Intercomunale proposte
dai Comuni di Luserna S. Giovanni e Bricherasio i quali con motivazioni politiche, chiaramente
espresse, come ha dovuto ricordare il Presidente, in risposta alle osservazioni avanzate dal
Cons. Bonansea (DC), non l’adottarono in via definitiva nel 1981.
Nel presentare la deliberazione, il Presidente ha fatto riferimento alle riunioni preparatorie
che consentirono, con le opportune varianti, l’adozione in via
definitiva del Piano stesso da
parte dei due Comuni anzidetti e
l’uniformità di criteri urbanistici. Quando la Regione approverà
le varianti proposte la Valle avrà
il suo Piano operante su tutto il
territorio. Il Presidente non ha
escluso che il Piano varato nel
1981 richieda ulteriori aggiornamenti sia nella parte normativa
che in quella cartografica dovuti
sia a sopraggiunte modifiche legislative (basti pensare alla classificazione sismica della zona del
pinerolese) che a cambiamenti di
situazioni.
Il Cons. Bonansea, forse per
giustificare l’opposizione fatta
dalla DC a suo tempo, ha esordi
PERRERO
Militaristi?
La pista coperta che il Comune di Perrero sta per inaugurare continua a far discutere. Prima della sua realizzazione numerosi sono stati gli interrogativi posti dalla gente circa la
necessità di quest’opera e sui finanziamenti. Alla vigilia della
sua inaugurazione il Comitato
per la pace della Val Chisone e
Germanasca ha inteso protestare contro l’intitolazione di questa
pista al « III Reggimento Alpini ». Con una lettera del 20 luglio il comitato osserva:
« ...In un momento in cui l’attenzione e l’impegno di molti si
propongono di far recedere il
governo italiano dalla corsa al
riarmo in atto, che incide fortemente sul bilancio statale provocando grossi tagli nei settori
della spesa pubblica (servizi, sanità, assistenza, previdenza, ecc.),
sembra quanto meno provocatorio intitolare un’opera pubblica
ad un co^o militare.
Constatiamo inoltre che alcuni comuni della valle, Pomaretto e Massello, hanno approvato
delibere di denuclearizzazione
del territorio comunale, delineando in modo chiaro un interesse ed una linea di impegno
per la pace ed il disarmo.
Questo interesse e questo impegno ci sembrano costituire
un’inversione di tendenza rispetto ad una cultura della guerra
che ripropone facili mitizzazioni
dimenticando gli aspetti atroci
che ogni guerra porta con sé.
Per superare questa cultura
della guerra di cui tutti siamo
impregnati, crediamo necessario
impostare un serio ed approfondito lavoro di educazione alla
pace, che coinvolga in primo
luogo la scuola e le varie attività culturali.
Ci sembra che in ¡questo campo gli enti locali abbiano un ruolo importante da svolgere, e che
debbano farsene carico responsabilmente e sollecitamente.
La scelta dei comuni di Pomaretto e Massello va a nostro
avviso accolta positivamente ed
appoggiata affinché si concretizzi in iniziative pratiche volte alla sensibilizzazione della popolazione sul problema della pace.
Siamo convinti che l'amministrazione comunale di Perrero,
con questa decisione, non si
muova nella direzione auspicata, bensì in quella di ima riproposizione di una cultura permeata di militarismo.
Chiediamo quindi che la Giunta Comunale di Perrero riveda,
alla luce delle considerazioni sopra esposte, la sua decisione circa l’intitolazione della pista coperta del Capoluogo al III Reggimento Alpini, associandola ad
una maggiore attenzione ai problemi della pace ».
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Chiese Valdesi, Battiste e Metodiste,
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Deodato, via dei Mille 1, 10064 Pinerolo . Tel. 0121/76984.
Massello
si denuclearizza
to dicendo che l’adozione in via
definitiva del P.R.G.I. è stata una
scelta della Comunità Montana
imposta ai Comuni della Valle;
che si sarebbe potuto procedere
a stralci lasciando spazio ai Comuni di Luserna S. Giovanni e
Bricherasio senza pesare sui loro
bilanci; che vi sono stati continui lamenti critici a rimandare
l’adozione in via definitiva del
Piano il quale, secondo Bonansea, era nato vecchio tant’è che
gli stessi Comuni della Valle che
l’approvarono sono pronti a presentare varianti. Bonansea ha affermato al termine del suo intervento che il Gruppo D.C. approva il recepimento delle proposte di varianti avanzate dai Comuni di Luserna S. Giovanni e
Bricherasio con le osservazioni
richiamate negli atti adottati.
Il Cons. Suppo, che ha preso la
parola a sua volta, non si è lasciato sfuggire l’occasione per
ricordare il travagliato « iter »
percorso dal Piano urbanistico
intercomunale, divenuto esecutivo con l’approvazione della Regione nel 1983, tranne che nei Comuni di Luserna S. Giovanni e
Bricherasio i quali forse intendevano procedere ciascuno per conto proprio e non unitariamente.
Ha riconosciuto veritiere alcune
cose dette da Bonansea ma non
che il Piano « era nato vecchio »,
tale può essere frattanto ritenuto dopo 6 o 7 anni dalla sua originaria stesura e ha puntualizzato che nessun strumento è statico bensì dinamico; e così dev’essere per il P.R.G.I.
E’ stato il Presidente a concludere il Consiglio, che non aveva
all’esame altri argomenti, affermando a testa alta che il Piano
Regolatore intercomunale, della
Val Pellice è uno dei pochissimi
approvati dalla Regione anche se,
in sede regionale, sono state apposte alcune condizioni regolarmente osservate in sede applicativa, per cui il Piano non era né
difettoso né vecchio.
Antonio Kovacs
MASSELLO.-)r Sano ormai 3 i epmuni
delle valli che hahlro assunto uha delibera di denuclearizzazione del proprio
territorio. Dopo Rorà (che si è visto
però bocciare la propria delibera dal
CORECO), si è aggiunto quindici giorni fa Pomaretto, e lunedì scorso anche Massello. Rispetto agli altri comuni, Massello ha manifestato la volontà di denuclearizzare il proprio territorio non solo per II nucleare militare ma artohe per gli usi civili dell'energia nucleare.
I consiglieri presenti hanno voluto
fare una scelta di pace e di difesa dell'ambiente contro i possibili inquinamenti.
Intanto anche a Perosa ed Angrogna
si stanno facendo discussioni per la
denuclearizzazione del territorio.
Area industriale
a Frossasco
PINEROLO — Nonostante il parere
negativo del comune di Frossasco (circa l’estensione dell'area), il Comprensorio ha deciso all'unanimità la
localizzazione dell’area industriale attrezzata del pinerolese in quel comune. Si tratterà di un'area di 400 mila
m^ che permette (se occupata da piccole industrie di trasformazione metalmeccanica) una occupazione teorica
di 3.000 addetti. L'area sarà attrezzata
da un consorzio a partecipazione pubblica e le industrie che si installeranno
non dovranno essere inquinanti.
La Regione dovrà adesso adottare
questa variante allo schema di piano
territoriale ed il comune di Frossasco
dovrà procedere all'adeguamento del
piano regolatore secondo le indicazioni programmatiche dei Comprensorio.
Piano culturale
PINEROLO — Con l’astensione della
Sinistra Indipendente, del PCI e di
DP, il Comprensorio ha approvato il
piano per la diffusione della cultura
nel pinerolese. Il piano che ha lo scopo di orientare i contributi pubblici ad
enti locali e associazioni culturali i(dentifica tre poli culturali: la Val Pellice, la valle Chisone e Germanasca e
il comune di Pinerolo. Tra le associazioni che beneficeranno di contributi
regionali vi sono la Società di Studi
valdesi e Agape.
Grande viabilità
PINEROLO — Tutti d'accordo i partiti del Comprensorio a migliorare le
strade statali del pinerolese (la 23
"del Sestriere” e la 589 "dei laghi”).
La Regione dispone di 6 miliardi per
lavori urgenti che dovranno essere
realizzati al più presto.
Non è detto, che un regalo di prestigio
debba sempre essere costoso.
La Ditta
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il
tri
'lì} I
J?
7
27 luglio 1984
cronaca delleValli 7
PRO LOCO DI INVERSO RINASCA
Conoscere il passato
«
0ì
« Pino ad ora, l’ottanta per
cento delle manifestazioni della
nostra Pro Loco erano rivolte allo svago; tali attività
erano e restano importanti e non
vanno assolutamente abbandonate, perché rappresentano momenti significativi di aggregazione; ma la percentuale di tali
attività va ridimensionata per
lasciare maggiore spazio a manifestazioni di tipo culturale, ad
attività che tendano a valorizzare ciò che di positivo emerge
dalla realtà del nostro Comune.
Non intendiamo solo valorizzare il nostro passato : intendiamo anche capirlo; non vogliamo proporre modelli che appartengono al passato; vogliamo individuare gli aspetti positivi di
tali modelli; vogliamo cercare
di chiarire chi siamo oggi partendo dal nostro ieri ».
Questi concetti, tratti da un
ciclostilato della Pro Loco di Inverso Pinasca, sarebbero più che
sufficienti ad illustrare il significato della « Mostra Fotografica
retrospettiva » allestita alla fine di maggio.
Già sabato sera 26 maggio, in
occasione dell’inaugurazione, un
puotalico attento ed interessato
gremiva la sede dell’Ente. Era
presente anche la Società di
Siudi Valdesi, sempre attenta e
partecipe ad ogni iniziativa culfiirale nelle nostre vallate, rappresentata dal Dr. Osvaldo Coisscn. dal signor Barbiani e dall’Arch. De Bottini.
L'iniziativa non poteva non riscuotere unanimi consensi ed il
s recesso come afflusso di visitatori lo ha ampiamente dimo
Osservando le molte fotografie pazientemente raccolte presse ,e famiglie del Comune (oltre
300!) e commentando le relati
ve didascalie, gli « Inversini »
hanno rivissuto quasi un secolo
di storia del loro piccolo Comune (dalla seconda metà del secolo scorso ai nostri anni cinquanta), mentre ai visitatori dei
comuni viciniori la Mostra ha
rivelato curiosità e aspetti ignorati di questo lembo della Val
Perosa: dalla vita religiosa alle
tradizioni familiari, dall’agricoltura all’industria, dal folklore
alle figure di militari d’altri tempi e alla Resistenza.
La Mostra è stata sotto tutti
gli aspetti una felice iniziativa:
da imo dei tanti visitatori, giungano pertanto agli organizzatori
ed ai loro collaboratori espressioni di plauso, con l’augurio che
il successo ottenuto sia loro di
stimolo a proseguire nella ricerca volta appunto ad individuare gli aspetti positivi della voce
del passato.
G. B.
Torre Pellice:
XXXIV Mostra d’Arte
Contemporanea
Dal 5 agosto al 2 settembre si effettuerà, nei locali del Collegio Valdese, la XXXIV Mostra d’Arte Contemporanea di Torre Pellice, dedicata all'antologia del pittore Filippo Scroppo,
Sul catalogo figureranno le introduzioni di Piergiorgio Dragone, Paolo
Fossati, Giorgio Brizio, Lucio Cabutti
assieme alle testimonianze di Angelo
Dragone, Albino Galvano, Mirella Bandini e Francesco Vincitorio,
La Mostra che gode del patrocinio
della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, nonché di quello del
Comune, sarà aperta al pubblico tutti i
giorni dalle ore 16 alle 19.
XV AGOSTO
L’assemblea popolare del 15 agosto avrà luogo quest’anno
a Massello, presso Campo La Salza (le indicazioni sulla strada
renderanno agevole trovare il luogo del raduno).
PROGRAMMA:
Ore 10; Culto con predicazione del Pastore Salvatore Ricciardi.
Ore 11: Messaggio del Moderatore della Chiesa Valdese/Zcna
del Rio de la Piata, Pastore Ricardo Ribeiro.
Ore 14; Il significato delle Intese tra la Chiesa Valdese e lo
Stato italiano.
Ore 15: La presenza evangelica nel Mezzogiorno. Vari interventi sull’evangelizzazione, le opere diaconali, le opere di
istruzione delle nostre chiese nel sud.
Mostra fotografica.
In caso di cattivo tempo rincontro si terrà nel tempio di
Massello.
La Commissione Esecutiva Distrettuale
L’AFFIDAMENTO
FAMILIARE
Caro Direttore,
recentemente il gruppo U,C,D.G. di
Pomaretto, in collaborazione con I
servizi sociali dell'U,S.S.L, e la scuola, ha organizzato un incontro pubblico per approfondire il problema dell'affidamento familiare: nei corso della
serata ci è stato spiegato cos'è esattamente l'affidamento, cosa implica,eoc. So che anche il nostro settimanale affronta spesso l'argomento e
spazio permettendo vorrei esprimere la
mia opinione in merito: è giusto parlare di affidamento, ma bisognerebbe
ricorrervi solo in casi estremi! I servizi sociali dovrebbero prima garantire a ogni nucleo familiare tutti gli
strumenti necessari per svolgere le
proprie funzioni, per risolvere gli eventuali problemi pratici e/o psicologici senza allontanare i figli; prima
che all'affidamento si potrebbe pensa.re a servizi domiciliari d’appoggio,
eccetera.
A volte, l'affidamento è un periodo
transitorio in attesa dell'adozione definitiva: dopo l'adozione, il bambino(a)
deve troncare per legge ogni rapporto
con le famiglie precedenti (quella naturale e quella affidataria) per inserirsi
nella nuova. Penso che questo interrompersi irrevocabile di affetti sia
spesso traumatico per grandi e piccoli: come si può pretendere che cessino i contatti tra persone che si vogliono bene, che un bambino cambi
radicalmente vita da un giorno all'altro? Non sono un'- addetta ai lavori »
ma, come donna e come madre, sono
convinta che ci vorrebbero in questo
settore così delicato e importante,
leggi nuove, più umane, che tengano
conto delle reali esigenze e dei sentimenti di ohi le sperimenta sulla
propria pelle.
Grazie se pubblicherai.
Cordialmente,
Edi Morini, Pomaretto
GLI AMICI
DELL’OSPEDALE
VALDESE DI TORRE
IN PIENO SVILUPPO
L’Associazione Amici dell’Ospedale
Valdese di Torre Pellice, in vista della ristrutturazione dell'Ospedale, continua la sua attività in attesa di intensificarla a lavori iniziati e nel 1”
semestre 1984, esattamente II 19 febbraio 1984 ha avuto l'assemblea annuale dei soci con una buona partecipazione. I soci che al 31 dicembre
1983 erano 82, al 30 giugno sono saliti a 135 (con un incremento di circa
il 65%); ha orgahizzato un concerto nel
tempio dei Coppieri 11 27 maggio con
flauto dolce e ballo storico organizzato dal Gruppo Lazier-Lavini che ha
avuto un gran successo e infine ha
fornito attrezzature varie all’Ospedale
(regginfermo, carrozzelle, paravento,
carrelli, compressore ecc.) per un importo di L. 7.000.000. Invitiamo a far
parte della nostra Associazione chi ha
a cuore le sorti del nostro Ospedale;
la quota annua è di L. 50 mila.
Ade GardioI, Torre Pellice
REFERENDUM SUI
MISSILI: CONTRARIO
PERCHE’
UNILATERALE
Siamo chiamati alla raccolta di firme per indire referendum al fine di
chiedere alla gente se è d'accordo sulla Installazione dei missili intercontinentali a Comiso, come se fosse possibile ottenere l’assenso di qualcuno
ad avere in casa strumenti di morte.
Ma poiché tali ordigni purtroppo
esistono e sono puntati contro di noi,
analizziamo i motivi di questo rifiuto:
non dimenticando che non basta rifiutare un'arma di rappresaglia se non
si annulla antecedentemente la causa
eventuale. Chi dice che i missili a
Comiso sono la calamita nei confronti
di altri missili, per cui la loro eliminazione potrebbe spostare l'obiettivo
su installazioni diverse, fa un ragionamento egoisticamente forse giusto:
ma dimentica che non si tratta di
salvare la vita di un individuo piuttosto
che un’altra. Si tratta invece di difendere e di salvare una civiltà, con
la sua storia, 1 suoi costumi, le sue
usanze.
Chi dice che ii disarmo unilateraie
rappresenta la nostra salvezza, non conosce la portata di distruzione che
essi hanno; non esiste garanzia e sicurezza per nessuno se non avviene
la loro totale eliminazione, e in più
dimostra di credere che chi oggi installa missili lo fa esclusivamente per
esibizionismo, per pura vanteria.
Gli avvenimenti di ogni giorno in
tutte le parti del mondo sono pronti
a confutare, a smentire quanto egli
pensa.
Esiste una grande differenza tra chi
si procura un’arma per rapinare e chi
se la procura per difendersi dal rapinatore.
Tutto ciò premesso, ben venga un
referendum per distruggere i missili
esistenti e per non installarne altri
in loro sostituzione, ma tale referendum
non può essere limitato ad un piccolo
membro di una grande Comunità, E’
necessario che esso sia esteso a tutta l’umanità, ovunque essa si trovi.
Ed è facile prevedere una valanga
di voti contro questi ordigni di morte,
perché tutti, donne e uomini, giovani e
vecchi, in qualsiasi parte del mondo
essi si trovino, qualsiasi lingua essi
parlino sono per la Pace, per la vita
serena e si sentono impegnati ad appoggiare qualunque movimento che
proponga tale scopo.
Domenico Franzoni,
responsabile UIL Pinerolo
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« Risplenda la vostra luce nel
cospetto degli uomini, affinché
veggano le vostre buone opere
e glorifichino il padre vostro
che è nei cieli »
(Matteo 5: 16)
Un tragico incidente ha stroncato la
vita di
Corrado Lietta
Addolorati, perché è stato troppo poco
in mezzo a loro lo piangono la mamma Etta Pascal, di papà Piero Liotta,
Antonia, Nanni, gli zii Alba e Alberto
con Guido e Donatella, gli amici di
Agape, i parenti tutti.
Frali, 22 luglio ’84.
La redazione deil’Eco-Luce è vicina
alla famiglia e alla Comunità di Agape
per la perdita di
Corrado
di cui ricorda la testimonianza cristiana.
AVVISI ECONOMICI
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8 uomo e sodetà
27 luglio 1984
GERMANIA FEDERALE
I pacifisti
non si arrendono
II movimento pacifista tedesco è profondamente intrecciato con le
chiese - Le voci profetiche della « Chiesa confessante » per la pace
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Il movimento pacifista tedesco è nato dall’iniziativa di alcuni protestanti impanati e risale alla « Aktion Siihnezeichen »
(segno di pentimento) e ai culti per la pace. Era inevitabile
che questo movimento conoscesse conflitti: il raggruppamento
politico a fianco dei Verdi spaventò parecchi cristiani convinti, ma i problemi sorsero soprattutto dalla collaborazione costante con i comunisti. Da un
lato, tale collaborazióne diede
ai conservatori della Repubblica federale l’occasione di qualificare globalmente i militanti
del movimento pacifista di « idioti utili a Mosca », dall’altro suscitò interminabili discussioni
sulla misura in cui il movimento pacifista della Repubblica federale tedesca (RPT) doveva dichiararsi solidale del movimento
pacifista della Repubblica democratica tedesca (RDT). I comunisti tedeschi-occidentali i
quali facevano di tutto per occupare i posti-chiave dell’organizzazione non potevano nello stesso tempo dichiararsi solidali del
movimento « trasformare le
spade in aratri » dell’altra Germania. Prima delle grandi manifestazioni contro l’installazione dei missili Pershing nella Repubblica federale, il movimento
pacifista si separò dai portavoce dei partiti comunisti e dalle
loro organizzazioni giovanili.
Come molti altri gruppi di base, il movimento pacifista non
ha mai goduto della comprensione né dell’appoggio delle istanze dirigenti della Chiesa.
D’ERO ha sempre mantenuto
le distanze. Ancora di recente,
D. Eduard Lohse, presidente del
Consiglio deiraiCD, metteva in
guardia i pastori politicamente
impegnati contro la tentazione
di giocare agli esperti in tema di
difesa. I moti provocati nella
Chiesa dal « no » chiaro e netto
dell’Alleanza riformata e le posizioni molto più sfumate prese
a Worms dal Sinodo dell’EKD
sul problema della pace non lasciano alcun dubbio sul fatto
che la Chiesa ufBciale non è dalla parte del movimento pacifista. Eppure, alcuni eminenti teologi continuano ad unirsi ai manifestanti, per lo più giovani,
che partecipano ai blocchi, alle
veglie e alle dimostrazioni orga
nizzate davanti alle caserme e
alle basi americane. Heinrich
Albertz è uno di questi, così come Kurt Scharf e il socialdemocratico Erhard Eppler, ex-presidente del « Kirchentag ». Aicime parrocchie hanno creato
fondi di solidarietà per venire in
aiuto a quelli fra i loro membri
di chiesa che vengono processati per disubbidienza civile.
Malgrado le pressioni esercitate dalle istanze dirigenti della
Chiesa, alcuni pastori e sovrintendenti, fra cui personalità note, continuano ad affermare il
loro impegno in favore del movimento pacifista e contro l’installazione di armi nucleari in
Germania, col rischio di vedere
alcimi dei loro parrocchiani rifiutare di lasciarsi seppellire da
loro o abbandonare la Chiesa.
Ma il caso opposto si verifica
pure: persone che avevano lasciato la Chiesa perché la consideravano troppo convenzionale, non abbastanza politica e
troppo sottomessa alle autorità,
tornano ad essa grazie al movimento pacifista.
Le decisioni
di Vancouver
Si sarebbe potuto pensare che
questo movimento sarebbe crollato per non aver raggiunto il
proprio scopo: cioè impedire la
installazione dei Pershing, ma
non è così. Certo, si è rischiato
di cadere nella rassegnazione in
seguito al cambio di governo,
ma le discussioni che si sono
svolte nel corso degli anni hanno dimostrato che la questione
della pace è inseparabile da
quelle della giustizia, dei diritti
deH’uomo nel terzo mondo, dell’uso della creazione e delle sue
risorse. Le dichiarazioni dell’Assemblea di Vancouver hanno assunto valore di credo per il movimento pacifista. Anche se il
tempo delle grandi manifestazioni, delle marce e dei blocchi
sembra terminato, si continua a
lavorare in ogni specie di gruppi cristiani, politici e ecologici.
Nei circoli giovanili e nei negozi per il terzo mondo, fra i
contadini e nei presbiteri delle
metropoli industriali, si prende sempre più coscienza dei rapporti diretti che esistono tra le
Referendum
in RFT
In coincidenza colle elezioni europee del 17 giugno scorso, è stato tenuto un referendum non ufficiale per sapere
se i cittadini tedeschi erano
favorevoli o meno allo schieramento in Germania dei missili Pershing 2. Il Movimento
tedesco contro i missili nucleari ha reso noto che in
tale circostanza l’87 per cento dei 5.200.000 votanti si è
dichiarato contrario.
Il referendum si è svolto
fuori di un terzo delle 54
mila sezioni della Repubblica
federale. L’organizzazione «Jo
Leinen » ha dichiarato che
l’esito di questa votazione
ha ulteriormente incoraggiato il movimento contro i
missili che conta ora di aumentare queste iniziative.
UNA STORIA DI DISCRIMINAZIONE
Zingari di Darmstadt
esportazioni di armi e la fame
nei paesi in via di sviluppo, e
si capisce che è impossibile realizzare una pace durevole finché lo squilibrio tra paesi ricchi e paesi poveri sussiste o si
accentua. I collaboratori allo
sviluppo, di diverse organizzazioni confessionali, i membri di
Amnesty International oppure
i deputati dei Verdi vigilano
perché la discussione non si areni e si recano in paesi in cui vigono sistemi ingiusti per condannarvi, con azioni spettacolari, le violazioni dei diritti umani. (...).
Il movimento pacifista non
cadrà nel nulla, grazie ai ,nume. rosi gruppetti che coiiiìiiuano
ad agire nelle parrocchie, grazie anche alle discussioni suscitate un po’ dappertutto quest’anno in occasione del cinquantesimo anniversario della Dichiarazione teologica di Barmen i cui
firmatari ancora viventi dicono
no alle armi di distruzione massiccia, con tutto il peso della
loro voce venerabile. (...).
Barbara Kamprad
Hans-Albrecht Pflasterer
Dal 1979 vive a Darmstadt
(amministrazione socialdemocratica) una comunità di Rotn (zingari) provenienti dalla Jugoslavia, composta da sette famiglie
per un totale di circa cinquanta persone. Per diversi mesi questo gruppo vive nelle condizioni
più che precarie; nel 1980 il Comune deliberò di dargli un nuovo domicilio. I Rom ottennero
un permesso di soggiorno, i bambini poterono frequentare la
scuola, i genitori ebbero la licenza come calderai nel distretto di Darmstadt. Ma purtroppo
l’amministrazione iniziò subito
ad opporre a questi provvedimenti positivi, una politica vessatoria. I Rom furono tutti criminalizzati, e la polizia li perseguitò con blitz continui.
I politici fecero di tutto per
privare i Rom dei pochi diritti
ottenuti e cominciarono a gonfiare una campagna di diffamazione per rendere impossibile,
da parte delle autorità competenti, una soluzione a livello politico-amministrativo. Il punto
massimó di questo atteggiamento persecutorio fu raggiunto con
la decisione dell’amministrazione comunale di distruggere la
casa di quattro famiglie, i loro
beni ed il loro laboratorio il 18
e 19 agosto 1983, durante la loro
assenza per 15 giorni. Né le famiglie interessate, né le assistenti sociali furono preavvisate. La
decisione fu giustificata dal « pericolo di contagio » e dalla « sporcizia »: un genere di motivazioni che ricorda la campagna di
persecuzione contro gli Ebrei. La
sentenza del tribunale di Darmstadt del 14 settembre è stata
cassata dal tribunale amministrativo di Kassel con decisione
del 5 ottobre 1983. Quest’ultima
sentenza condanna la città di
Darmstadt a dare alle famiglie,
ora obbligate a vivere in vecchie roulottes, degli alloggi abitabili e idonei ad essere razionalmente riscaldati; al tempo
stesso, il tribunale di Kassel ha
sancito che la sentenza del giudice di Darmstadt è illegale.
Ma la città di Darmstadt non
ha tenuto conto del deliberato
del tribunale amministrativo di
Kassel; anzi, malgrado il « Consiglio centrale dei Sinti e dei
Rom » avesse fatto un’equa valutazione dei costi per disporre
di costruzioni in muratura, le
famiglie sono state alloggiate
nelle baracche: uno stanzone solo per famiglia, senza acqua calda né servizi. Queste baracche
sono fuori città, tra una strada
che conduce ad una discarica di
immondizie ed un raccordo tra
autostrade. Il posto è ritenuto
da tutti come malsano, ed è invaso dai topi. Le famiglie non
ricevono alcun aiuto sociale, non
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sono in condizioni di guadagnarsi il pane poiché il loro laboratorio è stato distrutto. La città
li costringe a diventare criminali, e così si crea il presupposto per non prorogare il permesso di soggiorno. Un padre di
famiglia è già stato espulso il
20 febbraio, ed i suoi bambini
si trovano tuttora a Darmstadt.
La sorte di questi Rom torna ad
essere tragicamente senza uscita. Come prima, sono condannati alla miseria, alle espulsioni
continue ed alla criminalità. L'unica possibilità è che la città accetti di riconsiderare il loro
punto di vista. Ed è per questo
che l’Associazione per l’aiuto ai
popoli minacciati invita gli amici italiani dei Sinti e dei Rom, a
scrivere al Sindaco di Darmstadt, perorando la causa di questi nostri pral (fratelli).
Tavo Burat
Credi tu
questo?
(segue da pag. 1)
Gesù risuscitò in un giorno come quello.
Se ci è dato di recepire questo messaggio per (ede come i
due di Emmaus, allora la gioia e
l'ardore non potranno non manifestarsi in una testimonianza coerente in parole e in opere (cfr.
Luca 24: 32 ss.)
Se oggi tanti cristiani non manifestano né vera gioia né ardore nella testimonianza, ciò è dovuto al fatto che c'è carenza di
fede nel Cristo, Figlio di Dio, risorto e vivente.
Dobbiamo avere l'umiltà dei discepoli che dissero a Gesù: « Signore, aumentaci la fede!» (Luca 17: 5).
Liborio Naso
. L’Eco delle Valli Valdesi ■
Tribunale di Pinerolo N. 175.
Rea
Comitato di Redazione: V.aldo Benecchi, Mario F. Berutti, Franco Carri,
Giorgio Gardioi, Marcelia Gay, Adriano Longo, Claudio H. Martelli,
Jean-Jacques Peyronel, Roberto Peyrot, Giuseppe Platone, Marco Rostan, Mirella Scorsonelli, Liliana Viglielmo,
Birettore Responsabile:
FRANCO GIAMPiCCOLI
Redazione e Amministrazione: Via
Pio V, 15 - 10125 Torino - tei. 011/
655.278.
Redazione l'Eco delle Valli Valdesi:
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