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DELLE VAIlT VALDESI
Quindicinale
deUa Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi
un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXI ---- Num 22 l ivi nnn. -
Una copia fu. 2o | ABBONAMENTI i T f?" ^ Luce; L. 1000 per l'interno Spedi*, «bb. postale II Girnppo | TORRE PELLICE — 26 Ottobre 1951
' i_____L 1000 per l’estero | L. 1600 per l’estero
Cambio d’indirizzo Lire 30,
Ammin. Claudiana Torre Pellice -C.C.P. 2-17537
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»!
Si è tenuto in questi ultimi giorni'
a Roma il 1“ Congresso mondiale dell’apostolato laico, la cui
importanza è stata messa in rilievo
non soltanto dalla stampa religiosa,
com’era naturale, ma anche da molti quotidiani.
A parte il suo significato di raduno universale, dove erano rappresentate le organizzazioni laiche di
hen 64 paesi, il Congresso ha costituito indubbiamente una data nella
storia del Cattolicesimo per la gravità dei problemi dibattuti, in un
tempo in cui uomini e donne di chiese e di nazioni diverse si preoccupano di recare a questo riottoso secolo la testimonianza di una fede
cristiana vivente e conquistatrice.
Una valutazione completa e precisa di questo importante incontro
oltrepassa i limiti del nostro articolo, e, del resto, non ci sentiremmo
di farla per mancanza del materiale di studio e di informazione. E’
possibile, tuttavia, fissare alcuni
La Chiesa Romana ed il laicato
di ERMANNO ROSTAN
punti fondamentali, partendo dalla
definizione ormai a tutti nota che
la Chiesa Cattolica Romana, come
istituto di origine divina, non intende limitare la sua azione al fine
sovrannaturale soltanto, che è la salvezza eterna delle anime, ma opera
altresì nel quadro della vita sociale
e politica per compenetrare questa
vita dello spirito cristiano e cattolico. Non per nulla si è parlato a
Roma della necessità di conquistare
a Dio questo mondo prima che prevalgano le forze del male e si è parlato di una nuoya crociata al grido
di « Dio lo vuole », il solenne monito di Pietro l’Eremita, predicatore della prima crociata ai tempi di
papa Urbano II.
Autorità (|ella gerarchia ecclesiastica
Presenza del laicato nel mondo
ri'
E’ stata posta innanzi tutto in rilievo la necessità di una presenza
e di una testimonianza cristiana dei
laici nel mondo di oggi, sotto molti punti di vista materialista e pagano. Davanti ad un mondo che si
trasforma assumendo nuove forme
di vita individuale e collettiva e Ji
u fronte ai gravi problemi deU’ora
presente che sembra offrire, da im
lato, notevoli possibilità aU’azione
crsitiana e, daU’altro lato, sottrae
aU’iniluenza deUa Chiesa vasti stilati sociali, la Chiesa stessa si rende
conto del bisogno urgente di un
« apostolato laico » i cui mezzi di
azione c la cui tattica di conquista
portino i cattolici militanti a combattere la loro battaglia oltre la linea necessariamente ridotta delle
attuali possibilità del clero.
E’ un’esigenza, questa, che le
Chiese Protestanti hanno sentita profondamente sin dalla loro origine e
che riaffermano oggi, nel travaglio
di un’epoca spiritualmente turbata
e disorientata, sia pure con intendimenti non sempre affini a quelli del
Cattolicesimo romano in campo sociale e politico. La presenza e l’azione dei laici militanti debbono
diventare sempre più un elemento
Determinante nella vita e neUa testimonianza della Chiesa. Basta pensare alla Chiesa Metodista d’Inghilterra che conta nelle sue fila ben
22.890 prijdicatori laici pienamente
accreditati.
Comunque sia, o sotto la spinta
delle circostanze o in virtù di un
più deciso orientamento cristiano
della fede e della vita, nel Congresso di Roma la presenza dei laici è
stata avvertita e la loro voce è stata
sottolineata in funzione di « apostolato » o di « testimonianza » nel
mondo. In una Chiesa tradizionalmente « clericale » e conservatrice
come la Chiesa romana, questo fat
to è significativo e, sotto certi aspetti, rallegrante. Sempre che si tratti di un «e impegno » con Cristo e
non con una particolare forma di
politica ecclesiastica o di imperante esaltazione mariana.
« Dobbiamo compenetrarci di questo pensiero: che noi non ci apparteniamo e che il nostro tempo non
ci appartiate; non più del resto.
Il nostro tempo appartiene a Dio!
Dio, che è giusto, misura il tempo con l’opera da farsi e l’opera col
tempo. Egli non d dà mai un’opera
buona da fare per la quale il tempo
ci manchi; nè ci dà un solo momento dell’esistenza in cui non abbiamo un’opera buona da fare ».
^ (Adolfo Monod)
Nella prima seduta dei lavori congressuali, parlando sul tema: all
mondo moderno e l’apostolato dei
laici », Mons. Joseph Cardijn ha
detto che, se i laici vogliono avere
un’influenza determinante nella costruzione del mondo di domani, essi devono in primo luogo prendere
una chiara coscienza delle condizioni in cui gli uomini di oggi sono
chiamati a vivere: « Questo mondo
nuovo », ha detto l’oratore, « esige
un apostolato nuovo non già nella
sua origine, e nel contenuto del suo
messaggio, ma un apostolato incarnato, adattato ai bisogni ed ai problemi di questo mondo nuovo ». Egli
ha definito l’ora attuale come « l’ora più missionaria della storia della Chiesa » ed ha poi aggiunto che
l’evoluzione presente esige dei cristiani che vivano intensamente il loro cristianesimo in tutta la loro vita
personale: cristiani che abbiano coscienza di una missione esplicita,
cristiani che penetrino in tutti i settori, in tutti gli aspetti, in tutte le
istituzioni del mondo moderno come testimoni di Cristo, messaggeri
della dottrina della Chiesa.
Dal canto suo, l’arcivescovo di
Genova, Mons. Giuseppe Siri ha riferito su la c( Formazione dei laici
all apostolato ». Egli ha detto che
la formazione aU’apostolato in genere deve realizzare la vita cristiana integrale. La prima e migliore
influenza sugli altri avviene per
« irradiazione » di quello che si è.
Non c’è modo migliore per dare un
vero valore alla vita, di spenderla,
oltre che nei propri particolari e
necessari doveri, per l’avvento del
regno di Cristo.
Infine, il sig. Josef Rommerskirschen. Presidente della Gioventù
Cattolica tedesca, ha affermato che
l’ora presente esige di staccarsi dalle barriere dell’individualismo e di
inquadrarsi nella comunità dei fratelli. Ci troviamo oggi di fronte ad
un cosi vasto campo di lavoro, ad
una tale opera di cristianizzazione o
di ricristianizzazione che l’individuo
con le sole sue forze rimane impotente. Dobbiamo dunque valutare
l’importanza dell’apostolato organizzato dove tutti insieme si portano un reciproco aiuto.
L’esigenza di un '«postolato laico,
se è stata ribadita pome necessaria
alla Chiesa, non deve,però essere
stata considerata da tutti con ugual
spirito di dipendenza dalla suprema gerarchia ecclesiastica. A giudicare dalle relazioni, si vede che alcune organizzazioni laiche, specialmente dei paesi nordici, hanno assunto im atteggiamento di avanguardia e di progresso, mentre altre,
prevalentemente iberiche o sudamericane, sono rimaste per certi aspetti retrive. Nei paesi a maggioranza
protestante, il laicato cattolico non
può non tener contò del lavoro
compiuto da certe « équipes » di
laici evangelici militauti, in uno spirito di libera iniziativa o in stretta
collaborazione con la‘Chiesa, nella
linea di un sacerdozio universale
che accomuna in un medesimo servizio ecclesiastici e laici, sia pure
con doni diversi, ma senza il peso o
la limitazione di una differenziazione a carattere gerarchico.
Una ventata Di l-'bertà e di spregiudicatezza deve aver percorso certi ambienti del Congresso romano.
I giornali dicono che si sono udite
parole durissime nei riguardi della
cosidetta « stampa da parrocchia »
imperversante in certi paesi latini.
In molti campi dell.a vita sociale la
sfera d’influenza del clero è stata
indicata come marginale e precaria:
un compito di coopcrazione. Che
cosa resterà dunque di competenza
esclusiva dei sacerdoti? La predicazione del catechismo? Ma proprio
a questo riguardo si è appreso che
in Colombia prosperano organizzazioni laiche basate sulla comunità e
sull’amicizia per un cc impegno di
vita cristiana integrale »; ed un francescano reduce dall’Uganda ha dichiarato che tc la formazione e l’opera dei catechisti laici sono oggi
condizione a sine qua non » per la
efficienza dell’apostolato missiona
no ».
Era naturale che contro questi novatori e contro ogni tentazione di
indipendenza dalla gerarchia qualcuno difendesse la causa deUa supremazia del clero. Ciò fu fatto
e con estrema decisione dal Cardinale Caggiano, Primate d’Argentina,
con un discorso riaffermante le classiche posizioni dogmatiche del Cattolicesimo romano.
« La Chiesa è, per costituzione
divina, essenzialmente gerarchica.
Per volontà del suo stesso Fondatore essa è una società di disuguali,
integrata da due classi di membri
essenzialmente diversi tra loro: la
Gerarchia e i semplici fedeli, coloro che santificano e coloro che sono santificati, coloro che insegnano
e coloro che apprendono, coloro che
governano e coloro che sono governati. L’apostolato dei laici, in qualunque forma e in qualsivoglia ambiente si realizzi, deve sempre at
tuarsi nella forma che esige il nesso
di unione necessaria con la Gerarchia... Un laico non apparterrà mai
alla Gerarphia, qualunque attività
di apostolato egli svolga... ■».
Più chiari e più autoritari di cosi non si poteva essere; non per nul^ la qualcuno ha detto che è stato
quello il sermone più impopolare
del Convegno. Ed è inutile aggiungere che un tale linguaggio riesce
incomprensibile a quanti, nel Cristianesimo evangelico, sanno che, se
vi è diversità di doni, vi è però un
unico Signore, memori anche delle
parole di Cristo ai discepoli:
non vi fate chiamar Maestro; perchè uno solo è il vostro Maestro e
voi siete tutti fratelli ». L’idea di
una necessaria mediazione sacerdotale e di un’autorità gerarchica, così com’è ammessa nel Cattolicesimo
romano, ripugna alla mentalità delle Chiese riformate che guardano
innanzi tutto a Gesù Cristo come
alla sola e suprema autorità, nella
Chiesa e nel mondo, e additano agli
uomini la indispensabile mediazione di Colui il quale, con il suo sacerdozio « può salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano
a Dio » (Ep. Ebrei 7: 25) nella umiltà della fede e neRa libertà di
im figlio davanti al .Padre.
Il mondo ha bisogno di laici cristiani che siano anche sacerdoti dell’Iddio vivente, nel senso più alto
e più spirituale della parola; i quali sappiano offrire a Dio, nell’impegno ’e nella riconoscenza, il sacrificio della loro vita, indipendentemente dal vestito che portano, sull’esempio di Colui che ha offerto
sè stesso, ima volta e per sempre.
Il mondo e le Chiese, tutte le
Chiese, ne hanno veramente bisogno.
Il suggello dell’Iddio vivente
Nella visione apocalittica di Giovanni, Iddio sta per compiere il suo
giudizio sulla terra degli uomini. Ai
quattro canti della terra stanno quattro Angeli i quali trattengono i venti dell’Est e dell’Ovest, del Settentrione e del Mezzogiorno. Le tempeste sono vicine, stanno per scatenarsi sull’umanità, ma c’è chi le
trattiene ancora, perchè un angelo
grida a gran voce: Non danneggiate terra, mare e alberi, finche abbiamo segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro.
Rivolta a uomini che vivevano sotto la minaccia di avversità e persecuzioni, questa parola contiene un
annunzio di guida ed elezione.
Iddio conosce i suoi. Non li esenta da sofferenze, non li risparmia
dalle tribolazioni della vita nè dal
peso del giudizio, ma esercita la sua
misericordia verso di loro conoscendoli, contandoli, e segnandoli con
un segno di salvezza.
Questa imaginosa figura esprime
una profonda verità. Coloro che conoscono di essere figli di Dio perchè
hanno accettato la predicazione dell Evangelo di Cristo, appartengono
a Dio. La loro vita e personalità non
è alla mercè delle vicende umane.
Le potenze demoniache che si scatenano molto concretamente nella
vita dell’umanità, non possono annullare e nemmeno possono togliere nulla al suggello divino impresso
sulla loro fronte. Sono segnati per
la vita e per la morte.
Quanti cristiani, preoccupati dal
vento che tira e che promette tosto
o tardi tempesta, non sanno trovare
Apocalisse 7 vers. 3
nella fede uno stabile equilibrio interiore, e perdono fiducia nell’azione di Dio. Eppure siamo ancora nel
tempo della pazienza e non ancora
in quello del giudizio. Non solo, ma
noi dobbiamo nell’uno come nell’altro essere capaci di credere che i
figli di Dio sono segnati in fronte
con un segno di salvezza, e possono
affrontare le tribolazioni e le tempeste della storia e del giudizio con
animo che non viene meno.
Abbiamo dunque un segno. E’ un
segno che gli uomini non conoscono,
ma c’è. E’ un segno che noi stessi
non vediamo sempre, ma c’è. Eppure noi lo possiamo vedere quando
siamo resi capaci di vedere il volto
di Cristo nel volto dei fratelli. Quando siamo resi capaci di ascoltare la
testimonianza apostolica, che parla
di un suggello dello Spirito Santo,
jMsto sulla vita di chi ha udito la
predicazione della verità evangelica
ed ha creduto che Gesù Cristo è il
Signore. Il dono di fuoco della Pentecoste non è forse un suggello di
Dio? Il fuoco di Pentecoste ci aiuta a comprendere questa presa di
possesso dell’uomo, da parte di Dio.
Iddio rende forti i suoi figli per
l’ora della tribolazione, H rende fermi nella fede, li distacca dalle cose
umane, perchè appartengono a Lui.
Dove è lo Spirito Santo è liberazione dal male e nascita di una vita
nuova.
Perciò il suggello lo abbiamo, lo
abbiamo ricevuto. Voi, dice l’Apostolo Paolo, siete stati suggellati per
il giorno della redenzione, mediante
10 Spirito Santo. La nostra parte è
di non opporci a questa azióne divina. Lasciamoci invece imprimere
11 marchio di Dio così profondamente, che tutto l’essere nostro ne sia
santificato. Lasciamo che l’opera
dello Spirito nei nostri cuori, nelle
nostre coscìbììzg e ìielln nostra ra*
gione si compia, e ci riveli e persuada che Satana, lo Spirito del male,
è vinto e giudicato. Le opere di Satana perdurano, è vero; e la nostra
generazione ne conosce amari frutti, ma i figli di Dio sono liberati
dalla loro maledizione. Perciò sono
resi forti per affrontare l’avvenire.
Signore poni veramente e pienamente il tuo suggello sulla mia vita. E fa che il tuo suggello sia anche il mio impegno di amore, di onore e di fedeltà per il tuo servizio.
Roberto Comba
(Dal Colto Evangelico alla Radio —
7 ottobre 1951).
Il più timido di tutti diventa in'dipendente qiuindo ha saputo, una
volta per sempre, dire no agli elementi del móndo ed alle passioni
dell uomo naturale. Quando uno ha
saputo dire no a se stesso diventa
capace di dirlo al mondo intero.
Quando si è forti contro se stessi,
si è forti contro tutti. Quando d è
imparato a sottomettere se stesso, d
è imparato a resistere.
(A. Vinet)
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
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Anche la Riforma protestante può
essere diversamente giudicata — co*
me tutti i fatti storici — a seconda
' dei punti di vista e anche, dei pregiudizi, di chi li osserva. Così, nella mente di molti, il Protestantesimo è sorto come una reazione agli
abusi del clero. Per conseguenza,
cessati questi abusi, la protesta non
ha più ragione di essere.
La celebrazione della Riforma,
come viene fatta nelle Chiese Protestanti alla.fine di Ottobre, sembra
dar peso a questo punto di vista. Fu
infatti il 31 Ottobre 1517 che Lutero
pubblicò le sue famose 95 tesi contro il vergognoso traffico delle indulgenze, e fu in questo gesto che le
Chiese Protestanti riconoscono la
data di nascita del movimento di
Riforma.
In realtà la Riforma ha avuto una
ispirazione ben più profonda, e gli
abusi del clero c il traffico delle indulgenze non ne sono stati che l’occasione accidentale. L’origine della
Riforma è da cercarsi in questa affermazione dell’apostolo Paolo,
quando egli —_ quasi presago che
proprio a Roma si sarebbe manifestata la più grave deviazione del
pensiero cristiano — scriveva a quella Chiesa ancora fedele: « Noi riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede, sema le opere della
legge ».
La Riforma non è dunque nata,
come affermano certi libri di testo
adottati nelle scuole dello Stato, per
la orgogliosa ribellione di un monaco o per certi abusi .ecclesiastici. La
Riforma è stata la riscoperta della
affermazione centrale del Vangelo:
l’uomo non è salvato per le sue opere, ma per la fede neUa grazia di
Dio.
£’ l’affermazione che ha portato
un nuovo fermento nel corpo vecchio e stanco dell’Europa ai tempi
di San Paolo; è lo stesso fermento
che ha ridato vita alla Chiesa ai
tempi di Lutero. Il problema è di
sapere se oggi l’Europa è ancora in
grado di accogliere il fermento del
messaggio della Riforma, ovvero se,
ormai isterilita e decadente, si sta
avviando verso il suo definitivo destino.
ma è movimento così vasto e profon*
do, ha sortito ripercussioni cosi imponenti -nel nsointo stesso del Roman^simo, che non la si può giudicare alla svelta da chi studi, trepidando^ il destino del Cristianesimo
nella modernità ».
Prima che sia troppo tardi
Queste ultime parole ci indicano
che il messaggio della Riforma, cioè
della salvezza per fede, è ancora
quello che solo può salvare l’Europa e il mondo in questa angosciosa
vigilia che stiamo vivendo.
L’eresia della salvezza per opere
è quella che ha condotto il Cattoli*
cesimo alla sua crisi presente, ma è
anche lo stesso principio che ispira
oggi il mondo nei suoi vari aspetti
scientifici, politici, sociali, filosofici.
Come ai tempi di San Paolo e a
quelli di Lutero,'la crisi che sovrasta dovrebbe farci comprendere che
gli uomini non riescono a salvarsi
con le loro opere.^ Una sola via, una
sola possibilità ci rimane: quella di
gridare a Dio la-nostra miseria, riconoscendo la nostra impotenza, assicurarci per fede-la salvezza , in Gesù Cristo.
Ma ricordiamoci, noi Protestanti,
che sarebbe indice di infantile orgoglio e di cecità completa, se queste cose ci limitassimo a ricordarle
alla Chiesa Romana e al mondo. Se
apriamo gli occhi e rientriamo in
noi stessi ci accorgeremo che anche
il Protestantesimo è posto davanti
alla esigenza di una nuova Riforma.
Di fronte all’invocazione del mondo
in cerca di unità, - presentiamo ancora lo spettacolo poco edificante
delle nostre divisioni; davanti al
grido dei poveri e al bisogno di riforme sociali, siamo rimasti alla finestra a guardare; ^davanti alle necessità economiche della Chiesa ci
siamo chiusi nella nostra avarizia e
nel nostro egoismo. E il quadro è
molto incompleto.
Perciò, prima che l’ora x del giudizio di Dio suggelli il destino di un
mondo in dissolvimento, dal carcere dove lo spirito umano inutilmente si dibatte nei vincoli, dovrebbe,
potrebbe, innalzarsi il grido: c< Che
debbo io fare per essere salvato? »,
e l’evangelo eterno ci rivelerebbe
ancora il mistero della salvezza per
fede, cioè dell’amore di Dio: a CREDI E SARAI SALVATO ».
Credi, prima che sia troppo tardi.
X.
Insegnanti Evangelici a Canifrcsgn
Da Paolo a ‘Lutero
La Riforma dell’Europa ebbe inizio quando San Paolo, rispondendo
aH'uomo macedone che gli era apparso in visione, sbarcò per la prima
volta in Macedonia, e nel carcere di
Filippi annunziò la salvezza per fede.
Fu un’ora grande nella storia dell’umanità. Quando la scorsa estate
il Consiglio Eicumenico indisse le
celebrazioni per il 1900® anniversario dell’aiTivo di San Paolo ad Atene, a primo giudizio potè sembrare
una strana iniziativa. Noi viviamo
in un’epoca di celebrazioni e di anniversari. Ma che interesse poteva
avere il ricordare con manifestazioni solenni l’arrivo dell’apostolo ad
Atene, piuttosto che ad Antiochia o
a Efeso? In realtà era im avvenimento storico. A un mondo stanco,
e che pure cercava ancora la sua
salvezza nelle speculazioni dei grandi filosofi greci o nella potenza dell’impero Romano, San Paolo annunzia lo scandaloso, irrazionale
messaggio cristiano: l’uomo è salvato solo per la fede nella grazia di
Dio.
E fu ancora lo stesso messaggio,
questa volta annunziato da Lutero,
* che infonderà una nuova linfa nel
vecchio tronco corrotto della Chiesa cristiana, e che da questo tronco
farà sorgere il nuovo virgulto delle
Chiese. Riformate. Si può polemizzare superficialmente contro il mònaco di Wittemberga, deplorare la divisione della Cristianità, ma ci si deve anche domandare cosa sarebbe
diventata la Chiesa cristiana, se il
lievito della Riforma, con il suo annunzio della Salvezza per fede non
fosse venuto a ridestarla. Perfino la
Controriforma, che, fossilizzando la
Chiesa Romana negli schemi del
Concilio di Trento, le ha pure permesso una certa purificazione disciplinare, è essa stessa* una diretta
conseguenza della protesu. Il Prof.
E. Buonainti non esitava a riconoscerlo t t L’insurrezione della Rifor
L’8 settembre, subito dopo la
chiusura dei lavori sinodali, ha avuto luogo a Torre Pellice il Congresso annuale dell’A. I. C. E. per
il quale si è tentato quest’anno una
formala nuova abbinandola alla prima delle due a Giornate telologiebe ». Non sapremo dire se l’esperimento sia del tutto riuscito; abbiamo comunque constatato che i
problemi educativi e della scuola sono poco sentiti anche tra di. noi,
constatazione poco rallegrante, perchè .tale indifferenza potrebbe condurci un giorno a sorprese poco
gradevoli sia come individui che co.me collettività.
Il culto del mattino, nella suggestiva cornice del Ciabas, è presieduto dal prof. Bruno Revel; egli commenta la parabola dei cattivi vignaiuoli, raffrontandoli con gli uomini d’oggi; gli uni e gli altri, posti
in un mondo dal quale il padrone
è assente, commettono lo stesso errore: credono che non tornerà più,
Dio è morto! V’è qui per noi, insegnanti evang^ici, una esortazione alla vigilanza: non lasciamoci
tentare a fare pasticci tra la verità
di Dio e le nostre verità umane,
come molti fanno, ma preoccupiamoci di essere onesti, precìsi nel nostro insegnamento, si tratti dell’alfabeto o delia filosofia; insegnando,
si, cose relative con gli elementi relativi di cui disponiamo, ma nell’attesa di Colui che viene.
Seguono quindi i tre studi programmati per il Convegno. Il primo, del prof. Bonomi dì Milano,
sul tema: « L’insegnamento religioso nelle scuole elementari » presenta una messa a punto della situazione sotto l’aspetto legislativo ed indica in una vita ispirata alTEvangelo la miglior testimonianza di insegnanti ed alunni evangelici. 1Ì secondo ed il terzo studio, rispettivamente presentati dai proff. Caponetto e Gönnet trattano dell’insegnamento della storia e della filosofia nelle scuole secondarie; l’uno
si sofferma sul concetto cristiano
della storia, l’altro riferisce i dibattiti e le conclusioni del Convegno
nazionale degli insegnanti di filosofiay tenutòsi a Pisa alcuni mesi fa.
I lavori congressuali veri e propri sì svolsero nel pomeriggio alla
Casa Valdese.
★
Dopo la relazione morale e finanziaria del Seggio uscente, si ebbero
alcune interessanti proposte miranti a dare all’attività delTA. I. C. E.
un carattere eminentemente pratico, sperando che ciò serva, fra l’altro*, per interessare all’attività del
nostro sodalizio un sempre maggior
numero di insegnanti. In particolare il maestro Dosio, di cui riportiamo pure in questo numero un articolo sulla possibile istituzione di
borse di studio a favore di alunni
bisognosi, insistè sulla necessità che
l‘A. I. C. E. diventi uno strumento
atto a fornire ai propri membri un
aiuto morale e materiale nello svolgimento del loro, compito educativo.
Seguì un appello del prof. Gönnet a favore della scuola delle Fucine di Rorà, ricostmita ex novo
grazie allo sforzo della popolazione rorenga e di numerosi amici e
sostenitori, ma per la quale ancora
non è stato possibile trovare im insegnante evangelico.
Si parlò ancora dell’allestimento
del iilm-documentarìo suH’istruzione elementare e* media alle Valli,
film che avrà per scopo di far conoscere in Italia e all’estero la nostra
situazione nel campo educativo e
che si spera potrà essere varato en«tro l’anno in corso; si decise pure,
fra l’altro, che J’eventuale beneficio ricavato in a#enire dalla proiezione di detto film debba costituire
una ]>arte delle ^orse di studio di
cui alla proposta* Dosio.
Dopo la trattazione di alcuni problemi di secondaria importanza, i
lavori del Congresso ebbero termine con l’elezione del nuovo Seggio
che risultò così costituito ; prof.
Giorgio Peyronel, ins. Evelina Pons,
ins. Levi Dosio, vins. Liliana Pons,
prof. Giovanni Gönnet, prof. Roberto Jouvenal e ins. Giovanni Baridon.
Al termine della seduta i congressisti si recarono-visitare la Mostra
d’Arte Contemporanea, guidati dal
prof. Scroppo, g. b.
0
Ricordiamo ai nostri soci:
1) le quote di adesione (L. 300 annue)
vanno versale sul c- c. p. n. 240715 intestato al cassiere la vi Dosio, S. Secondo
di Pinerolo (Torino);
2) il prof. Giovanni Gönnet (via Buccari 3, Roma), addetto stampa dell'A. I. t’.
E. sarà grato a quanti gli vorranno far
pervenire ritagli di giornali trattanti problemi scolastici, in particolare quelli riguardanti la confessionalità e la scuola.
3) le adesioni e corrispondenze vanno indirizzate a: Evelina Pons. via Bigione 6,
Torino.
4) la segretaria (Liliana Pons, Lusema
S. Giovanni, Torino) ha a disposizione dei
soci: a) il Quaderno n. 2 dcirislituto Ecumenico di Bossey, contenente il rapporto finale della Sessione pedagogica tenutasi ivi nel 1947. b) il catalogo dei testi di
pedagogia moderna in lingua francese, esistenti nella biblioteca valdese di Torre
Pellice,
Si raccomandano inoltre i seguenti giornali e riviste:
1) « Foi et éducalion » organo della Federation Protestante de l’enseignement »
abb. annuo 500 fr. sul c. c. p. n. 938-78
intestato a: Fed. Prot. de l’ens. 6, me Michael Winburn-Conrbevoie (Scine).
2) « Le Chrùlianismc Social » abb. annuo
ridotto per i nostri soci a L. 600 sul c. c.
p. n. 1-33046 intestato al prof. E. Eynard
via Pietro Cossa 42, Roma.
3) « L’eco della Scuola nuova » organo
della Federazione nazionale insegnanti
comunicflTo
Tutti gli insegnanti evangèlici sono cordialmente invitati a partecipare al Convegno autunnale che si terrà D. v. a Pinerolo
il giorno 2 novembre alle ore 14 col seguente programma-.
Culto di apertura (Past. U. Ben),
Studio del doti, C. A. TheUer sul metodo del lavoro individuale e presentazione di alcuni tipi di schede in uso a « VEcole du Mail » di Ginevra.
Conversazione del doti. Franco Girardet
die dirà alcune sue impressioni sulla a Maison des Charmilles » (casa di educazione
per bambini dijficUi) e sull’organizzazione
delle « Cem«a » francesi (centres d’eMraiitemmt aux meihodes d’éduoatiom mctive).
scuole medie, abb. annuo L. 400 sul c. c.
p. n. 2-39108 intestato al giornale via
Succhi 64, Tonno.
4) « Scuola democratica » organo della
Associazione per la Difesa della Scuola
nazionale, abb. annuo L. 400 sul e. c. p.
n. 1-18809 intestalo al giornale. Lungotevere Anguillaru 9, Roma.
Viaggio a Ginevra
1 maestri e professori soci dell’A.l.C.E.,
che SI sono recati a Ginevra, vi hanno trovalo la piu cordiale e generosa accoglienza. Gli insegnanti protestanti di quella
città, unitamente al signor Secrelan-Rollier, presidente della loro Associazione,
si sono prodigati, con spinto di vera fraternità, per ospitarci ed offrirei un soggiorno interessante e piacevole; a loro
tutti esprimiamo ancora la nostra viva riconoscenza.
Poiché lo scopo del nostro viaggio era
principalmente pedagogico, la maggior
parte del nostro tempo è stato dedicato alla visita di scuole ed istituti, in cui direttori c insegnanti ci hanno dato tutte le
spiegazioni alte a farci conoscere i loro
metodi d’insegnamento e la loro relativa
applicazione pratica.
La .Svizzera, che non ha altra ambizione
che quella del suo perfezionamento interno, mira a dare ai fanciulli quella ediicaZiionc morale e sociale, quella capacita a
formarsi buoni lavoratori ■ utili a sé <e alla
società.
Ogni Cantone dirige le sue scuole per
conto proprio e cerca di dare alla Scuola
tutte le cure indispensabili, perchè essa
acquisti il prestigio e l’autorità morale necessarie alla sua missione di strumento
formativo ed educativo del popolo.
Abbiamo ammirato le belle e spaziose
aule dotate della più moderna attrezzatura
e abbiamo fatto il confronto fra i loro comodi tavolini con seggiolini individuali e
gli antiquati scomodi banchi di certe nostre scuole...
Gli alunni svizzeri ricevono dal Comune
i libri e la cancelleria occorrente; ogni
scuola ha quantità di sussìdi didattici per
facilitare e colorire l'insegnamento c interessare maggiormente il fanciullo alio
studio. L'obbligo scolastico va dai gei ai
quindici anni; gli insegnanti sono preparati in corsi speciali e sottoposti ad un severo vaglio prima di essere assunti in ruolo, con speciale riguardo alla loro personalità e attitudine pedagogica. Abbiamo
notato infatti che gli insegnanti si sforzano principalmente di essere buoni educatori c cercano di suscitare nel fanciullo la
gioia della conquista personale del sapere
e la coscienza della propria responsabilità.
Dopo le scuole della città, ci siamo pure
recati alla « Ecole nouvelle de la Châtaigneraie » a Founex, con sosta a Coppet e
a Commugny e visita alle due artistiche
chiesette e al magnifico castello di Madame de Stael.
Il direttore della « Châtaigneraie » ci ha
spiegato 1 fini e l’organizzazione della sua
scuola-convitto ove ragazzi di ogni paese
c di ogni confessione ricevono sana educazione c completa cultura in un ambiente
cristiano e familiare. Interessante fu ancora la vìsita alla « Maison des Charmilles »,
scuola per ragazzi difficili o ragazzi che
vivono in famiglie ove non potrebbero ricevere sana educazione morale, e la vinta
airistituto ecumenico di Bossey.
Abbiamo anche dedicato alcune ore al
«Bureau international de l’Education»,
centro d’informazione per. tutto ciò che
concerne l’educazione è il cui scopo è di
fare in modo che ogni paese ai senta stimolato a beneficiare delle esperienze degli altri paesi.
Dai eollegbi svizzeri c’è stata offerta una
bella gita in battello fino a Yvoìre e a
Nyon nelle cui vicinanze è il monumento
di Prangiiis; dal signor Secretan-Rollier
una serata con proiezioni’di fotografie a
oolori da lui prese recentemente nella valle del Giordano, a Gerico e a Gerusalemme.
Sotto la guida competente del signor
Constantin, della casa Wacheron-Constantin, abbiamo visitato « l’Exposition de
montres et bijoux de Genève » e la parte
incantevole .della città vecchia, ove è ancor vivo lo spìrito dì Calvino e i cui monumenti ricordano la nascita del protestantesimo e il glorioso passato di Ginevra.
Nell’Hótel de Ville abbiamo visto la sala dove, nel 1864, lu firmata la Convenzione internazionale della Croce Rossa e la
sala del Conseìl d’Etat. Quest’ultima è di
un’estrema semplicità; sul tavolo centrale
è scritto : « Alme toii pays ». Ad una delle pareli è un affresco rappresentante alcuni giudici con le mani mozzate e sotto
di loro è riportato il versetto di Esodo
23: 8: a Non prendere doni perchè il dono accieca coloro che hanno chiara vista e
sovverte le parole dei giusti ». Quanto ab-:
biaiiio da imparare dal piccolo popolo sviz-^
zero in quanto ad onestà e educazione !
Passando per le vie di Ginevra, abbiamo
notato sovente, sui muri, manifesti con la
scritta; Sans Vhonnèteté un peuple périt,^
Que ton oui soit oui... e attraverso le strade più movimentate, una grande striscia
(on le parole: Sdence prudence courtoi4M?. Le biciclette rimangono tutta la notte
sul marciapiede fuori della porta di casa..
Questo simpatico incontro con educatoli d’olire alpe ha stabilito nuovi legami
di amicizia e il ricordo della commovente
testimonianza di solidarietà che abbiamo
ricevuto, ci incoraggerà e ci sosterrà neli adempimento del nostro eoinpito di educatori cristiani.
A PROPOSITO
di borse di studio
Cari lettori, non avete mai gentito ydirc che a scuola jmssono e ilevond ^ &
solo andare coloro che ne hanno
mozzi'}...^ parlo della Scuola Media.'
Non dovrebbe però essere cosi; la
scuola oltre la quinta dovrebbe essere
aperta a coloro t quali, pur non aven-^^>
du I famosi « mezzi », diano però assoluta garanzia di essere delle « teste »
fini », dei veri studenti. Ma i mczzti
Da tre anni circa si è costituita, cort-ì^m
centro alio Valli. l'A I C h che;
vuole abbracciare in un fraterno vin-S
colo di fratellanza e di solidarii ih tui-i’4
ti gli insegnanti evangelici d’Italia. '^=
Ora voi ben sapete quanto i maestri-'i
fanno per i vostri figli. Chi meglio di.:^
un maestro conosce i sacrifici che ri-«
chiede oggi una vita onesta c laborio- '
sa?, chi meglio di un maestro può conoscere a fondo il carattere \e le. capa-',^
cita di uno scolaro? E voi li amate
vostri maestri e sono certo che
fiducia net loro operare. Così quando-^
un maestro vi dice che vostro figlio ¿(1
un fannullone, voi lo credete, r, cosi’l
quando vi dice che vostro figlio proi
mette bene, puro lo credete e nc s/e-“
te lieti. Orbene è necessario, a parer.^
nostro, che chi ha messo al mondù-’
delle « teste fini », si veda aiutato, ee-L
è nella impossibilità di far continuarem
gli studi al proprio figlio... e aiutaio-^ìi
proprio dai maestri.
Sarebbe bene che le Chiese pansae-.
sera al modo di offrire nuove borse dii
studio per studenti non abbienti, ma,',
dato che queste forse non ne hanno-^
la possibilità, sarà compito dell’A. 1.
(l, E. di vedere il modo di raccogliere^
libere offerte di maestri, di professo-^
ri, di privati, al fine di potere al pitti
presto disporre di un certo capitale'^
per la, costituzione delle prime horseJ
Devono essere come minimo di Lh
.'50.000 annue disponibili per ogni stu-vi
dente da aiutare, e forse meno, se ra*|
iuto sarà parziale. Allora avremo ìij
piacere di vedere sui banchi della’,
Scuola Latina di Pomaretto e del CoU\
legio di Torre Pellice alcune delle nostre a teste fini» che studiano bene,'f
sorridendo al loro domani e a noi conprofondo senso di riconoscenza.
Ohi ha idee in proposito e chi potrài
dare ci scrìva e si metta in contatto-,
con noi; saremo ben lieti di avere il',
parere e l’aiuto di molti per vedere ai'i
più presto realizzato il nostro deside-’^^
rio, per il bene dei nostri fanciulli 6‘
per il bene delia società.
Doeio Lavi. 1
3
Considerazioni sui
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* 14»' • '«■ >
L'EOO DELLE VALLI .iTALDESI
t;
■'W'i'
cnnii DenpoRmn
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di M, Fr^Wulle
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La nostra innologia protestante
dovrebbe essere basata esclusivamente sul Corale che ne è l’espressione più adatta e più sentita. Invece, purtroppo, l’unica forma musicale cbe Costituisce il patrimonio
spirituale ed artistico del nostro
canto non è ancora riuscita a farsi
strada in mezzo a noi e si continua
a cantare della musica che è sovente contraria allo spirito della Riforma. Questo in linea generale e ciò
che dovrebbe essere la regola è invece l’eccezione. Voglio dire che la
regola sarebbe il a Corale » derivato dal salmo ugonotto di Goudimel
e fondato da Lutero, e Leccezione
tutti gli altri inni che sono un più
0 meno felice arrangiamento e una
deviazione alquanto infelice della
forma originale.
Il volumetto edito dal C.E.C. di
Roma che sto ora considerando è
effettivamente un tentativo felicissimo di riesumazione e di istradamento ad una innologia più severa e più
decisamente aderente allo spirito
della Riforma di quanto non lo siano
1 nostri due innari attualmente in
uso. Mi si permettano due parole su
ognuno di essi: il « Psaumes et Can-,
tiqucs » è indubbiamente superiore
airinnario italiano per la discreta
raccolta di salmi che esso racchiu
sica che ha costituito finora l’eccezione alla regola, pur conservando
gli umi dei nostri innari che talvolta hanno per noi un significato particolare e che dobbiamo pur cantare J ma quelli serbiamoli per occasioni che non siano, in linea di massima, il culto della domenica dove
proprio qui e il canto essenzialmente protestante che deve prevalere,
pome nelle chiese cattol^he romane
e il canto gregoriano che ha il primato assoluto. Mi rallegro di avere
quest’anno ascoltato alle feste di
canto ^due bellissimi e castigatissimi salmi: il n-, io e 11 della raccolta francese.
è abituati a cantarlo come i‘ nostri
innari ce lo presentano, ma la buona volontà farà sì che si potrà facilmente superare questo ostacolo.
Ricordiamoci che, mentre nelle
chiese cattoliche si inneggia alla
Vergine' Maria, servendosi di quei
capolavori di messe Palestriniane,
noi, come Bach «crediamo in un
Dio solo » (è il titolo di uno dei
suoi stupendi corali per organo) e
alla gloria di Dio Unò^ e Trino dobbiamo rivolgere il nostro canto, ma
questo canto deve essere giustamente adeguato e ispirato aUa Mente
Suprema che ci governa e che ci illumina.
F. Rivoir
Posti di Studio gratuiti
per studenti universitari
laotart alia otaria di Dio
WS
Avendo dùnque considerato come
i no-tri due innari (che raccolgono
oltre 600 inni) vengano adoperati,
viene a proposito di ricordare che
è difclto tipicamente nazionale di
preferire la musica cosidetta orecchiabile e popolaresca (l’Italia è la
culla del melodramma che, salvo
poche eccezioni, è fatto di arie e
ariette e motivi tanto orecchiabili da
essere perfino stucchevoli) alla musica sinfonica e polifonica, tipica
espressione dei paesi nordici ove il
compositore è tutto racchiuso in sè
stesso, quasi oppresso dal grigiore
del suo cielo e dalle solennità goti' che del suo paese.
Può anche darsi che un inspiegabile preconcetto venga a turbare la
mente ed il cuore di chi si avvicina
ad un Corale di Bach per la solita
paura che esso sia freddo e severo
e difficile e monotono ecc. ecc. Credo che Bach sia stato assai commemorato e assai suonato l’anno scorso, perchè tale timore esista ancora.
Credo piuttosto che si preferisca rimanere sulle proprie posizioni conservatrici e trovare più facile imparare un inno che abbia 26 si bemolle consecutivi al tenore come l’inno
63 italiano, che imparare un coro in
stile severamente polifonico (escludo la fuga, che presenta notevoli
difficoltà) in cui TUTTE le voci
hanno qualcosa da dire e da esprimere, dove tutte le parti muovono
in un intreccio mirabile ed equilibrato, dove la castigata ispirazione
del compositore cammina sulle orme
di un « quid » che non è umano ma
essenzialmente e religiosamente divino. Cosi Lutero, così Goudimel,
cosi Schiitz, e massimo fra tutti il
«t nostro » grande Bach.
E’ tempo quindi che le nostre Corali (giacché sono esse i pilastri del
canto e sono esse che debbono guidare il canto al culto, si rivolgano
decisamente a questo genere di mu
® ®^®®óme, in tal modo siamo sulla buona strada, mi auguro che per
1 anno venturo la precedenza sulla
scelta dei canti sia riservata al salmo e se la presente raccolta della
Sig.ra Wulle sarà adottata dalle singole Corali si potrà, penso, sentire
il Corale di Lutero come è stato
composto e non come purtroppo è
stato arrangiato in modo diverso
nelle due raccolte. Sarà assai difficile « drizzare » il ritmo perchè si
Il Collegio Universitario di Torino ha
messo a concorso numerosi posti di studio, consistenti nel vitto e neU’alloggio
gratuiti e riservati agli, studenti iscritti,
per 1 A. A, 1951-1952, presso la Università
o il Politecnico di Torinot
Il bando di concorso è esposto presso
le segreterie dell’Università e del Politecnico, presso la sede del Collegio Universitario (Via Bernardino Galliari 28), presso le sedi degli Istituì Medi ed infine
presso i Municipi dei principali Comuni
del Piemonte, Liguria e Sardegna.
CANTO SAORO
CORALI
La Commissione del Canto Sacro propone allo studio delle Corali e delle Scuole Domenicali in vista delle Feste di. Canto della
primavera 1952 i seguenti inni: , ~
hmario Cristiano i
N. 29 strofe 1, 2, 4 metronomo minima? 69
N. 76 strofe 1, 3, 4, 5 metronomo semiminima=32
N. 101 strofa 1, metronomo semiminima =58
Psaumes et Cantiques:
N. 24 strofe 1, 2
N. 202 strofe 1, 2, 5
Ogni Corale è tenuta a cantare da sola alla Festa di Canto : 1) un
inno dell’Innario o del Psaumes et Cantiques, di sua scelta. 2) un Coro.
Si prega di dare tempestivamente comunicazione al Presidente
deUa Commissione circa la scelta dell’inno, onde evitare che uno
stesso inno venga scelto da due Corali.
SCUOLE DOMENICALI
Innario Cristiano:
N. 2 strofe 1, 2 metronomo minima = 60
N. 6 strofe 1, 2, 3 metronomo semiminima = 82
N. 44 strofe 1, 2, 3 metronomo semiminima = 84
Psaumes et Cantiques:
N. 172 strofe 1, 2, 3
N. 199 strofe 1, 2, 3
Le singole Scuole Domenicali sono tenute a preparare almeno un
inno a scelta in una delle due raccolte, da cantare singolarmente alla Festa di Canto.
Un augurio fraterno di un lavoro abbondantemente benedetto
alle Corali, alle Scuole Domenicali ed a coloro che le dirigono.
♦ La Commissione del Canto Sacro.
de: purtroppo essendo quasi scaduto l'uso dei culti in francese, nelle
nostre Chiese, questi cantici sono
poehi,ssimo conosciuti. Per quel che
rigu arila l’Innario, esso racchiude
pochissimi salmi ed ha in compenso alcuni cantici cosi facilmente e
volgarmente orecchiabili da confondere volentieri con. dei valzer, o delle marce militari (classico esempio
il N. 290 e il N. 3G4 che” di sacrò
non hanno proprio' nulla). Non voglio con questo denigrare l’innario
italiano nia, a parer mio, lo trovo
assai inferiore a quello francese, e,
siccome per forza di cose esso è il
più usato, vengo nella determinazione die il canto comunitario anziché
avvicinarsi all’ideale suo, si allontana vieppiù dal concetto morale
del corale Riformato perdendosi per
una strada che non è affatto quella
giusta.
LA VOCE DELLE CONUNITA
9
DOMENICA ^ NOVEMBRE; domenica della Riforma ^ RICORDATE: la coUetta ai culti andrà a favore della Società Biblica
Angrogna ( Capoluogo ) Angrogna (Serre)
Martedì^ 16 ottobre abbiamo accompa
guato alla loro ultima dimora terrena le
spoglie mortali della nostra sorella Gaydou
Clotilde, deceduta all’Ospedale Valdese di
Torre .Pellice nel suo 74“. anno di età.
Ai fratelli ed ai parenti afflitti ridiciamo
la nostra fraterna simpatia.
Ringraziamo il Pastore Sig. J. M. Buscarlet per la sua collaborazione in assenza del Pastore. e. a.
Al momento di riprendere le attività
invernali, vogliamo dare un’occhiata agli
avvenimenti principali dì quest’estate. E’
qui 1 occasione di rin^aziare ancora una
volta tutti i parrocchiani —e non parrocchiani — che hanno imntribuito al brillante successo del nostro bazar deT 5 agosto.
pastori Aime, Bertinatti e Lo Bue ed i Signori Varese e Kovacs.
Luserna San Giovanni
Rinn oviamo l’espressione della nostra riconoscenza ai vari Pastori che durante l’estate son venuti a darci un messaggio edificante: Giorgio Girardet, Alberto Ricca,
Roberto Nisbet, Gustavo Bertin, Tullio e
prof. Yaldo Vinay.
Atti liturgici: Battesimi: Gaydou Remo
e Fernando; Plavan Elder; Rivoira Erminia e Laura; Coisson Fr.inca; Long Elsa
Frida; Ricca Edina, Italo e Claudio; Fraschia Paola e Benech Albina Anita.
Funerale: Gaydou Yvette tolta all’affetto dei suoi genitori all’età di due mesi.
Ringraziamo i pastori e laici che hanno
prestato la loro collaborazione ai culti: i
Ripresa delle attività.
Scuola Domenicale: domenica 4 novembre, alle 9 a Pradeltomo e alle ore 15,30
al Serre.
Corale del Serre: lunedi 5 novembre alle ore 20.
Catechismo: Serre, martedì 6 novembre:
1 anno alle ore 8,30; 2 anno alle ore 9,30;
3 anno alle ore 10,30. Pradeltomo,'mercoledì 7: 1 anno alle ore 10; 2 anno alle
ore 11.
Religione: Cacet, martedì 6 nov. alle
ore 15 (nella scuola); Pradeltomo, mercoledì 7 alle ore 15 (nella sala del tempio).
Unioni: Serre, giovedì 8 (nella scuola
dopo la riunione); Cacet, martedì 6 (id.).
Riunioni: Martedì 6, ore 20, Cacet. Mercoledì 7, ore 20, Chiot (nel quartiere di
Pradeltomo faremo deUe riunioni ogni
mercoledì, al Chiot, all’Adrech, al Centro
o all’Eissart). Giovedì 8, ore 20, Serro. Venerdì 9, ore 20, Odins. Sabato 10, ore 20,
Buonanotte. Venerdì 16, ore 20, CoìssonRicca.
Speriamo che i parrocchiani siano numerosi a tùtte le attività ed ai culti. Insistiamo specialmente sulla corale che ha
bisogno di essere numerosa e per la quale nessuno è troppo giovane o troppo vecchio!
Prarostino
—Battesimi; Lapisa Alda di Giulio e di
Rivoira Giovanna; .Gay Margherita Susi
di Franco e Charbonnier Giovanna ; Revel
Erica di Giulio e Ricca Aline; Rostan Donata di Umberto e Ligustro Nella; Jourdan
Dario di Luigi Augusto e Catalin Maria;
Danna Ariete di Bruno e Travers Graziella; Pons Fiorella di Bartolomeo e Malan
Albina; Bonino Vera di Guido e Salvageot
Emma; Constantin Walter di Eugenio e
Martinat Elma; Bruno Eugenia Nicoletta
di Severino Carlo e Bertalot Elisa Rosina; Benigno Giorgio di Meynet Maria
Luisa; Monnel Nella di Silvio e Hugon
Flora.
Dalla Circolare della « ripresa » stralciamo alcune notizie della Comunità per i
lettori dell’Eco.
O
Matrimoni: Pittavino Fiorentino e Malan
Laura Margherita; Rivoira Ferruccio Lorenzo e Rivoira Germana; Malan Ely e
Long Livia; Olivier Ernesto e Atsifcnanda
Marcella; Depetris Renato e Gandini Franca Laura Ludovica; Tron Silvio Alfredo
e Roman Emilia Maddalena.
Sepolture: Revel Paolina (anni 94); Baimas Caterina ved. Burzi (a. 80); Petrai
Sofia (a, 53); Tourn Claudina in Bonino
(a. 53); Bonetti Lavinia ved. Vigliano (a.
90); Jourdan Maria Luigia ved. Long (a.
81); Constantin Lidia ved. Revel (a. 70);
Tourn Davide (a. 82); Alilo Costanza Margherita in Griglio (a 58); Petrai Elvira
Maria (a. 76); Pons Bartolomeo (a. 61);
Plavan Luigia ved. Monnet (a. 69); Pons
Leonardo (a. 71); Raimondo Carolina in
Martina (a. 47); Benech Giovanni (a. 77);
Malan Maddalena ved. Perattzoni (a. 72);
Gnone Massimo (a. 67); Avondet Adele
ved. Avondet (a. 86); Gaydou Carlo (nato
e deceduto lo stesso giorno); Goss Iry ved.
Odin (a. 77).
8 Sia che viviamo o che moriamo, noi
siamo del Signore» (Rom. 14: 8).
Ricordiamo che il prossimo Cullo nel
Tempio del Ciabas avrà luogo D, v. domenica 28 ottobre, ore 15^ in lingua italiana. G. B.
In Memoria
DUE MAGNE
Sono tornata ancora una volta a Piamprà e ancora una volta il suo
.meanto mi ha ripresa! Ma qualcosa mancava, quest’anno alla serena
accoglienza, qualcuno mancava: dal suo orticello non è uscita, con quel
passo caratteristico a fermisi incontro per offrirmi il mazzetto di fiori e
d’erbe odorose
Magna Netta Morel
dal dolcissimo sorriso, dallo sguardo tinndo e affettuoso, che rendevano
bello il suo volto affilato, Aveva vissuto anche fuor delle "Valli e serbava
di quel non breve soggiorno d’oltralpe un buon accento francese e un
conversare di garbatezza tutta speciale.
Devota fino ai più duri sacrifici, dalla fede cSndida e forte, era la Madre per eccellenza ; sovente gli occhi le si riempivano di lacrime trattenute
parlando dei suoi figliuoli : spesso lontani in guerra od al lavoro : tenerezza, amore, timore e anche orgoglio, perchè la sua vita non facile ha avuto un invidiabile^ ricompensa nella devozione appassionata dei figli che le
furono sempre vicini, almeno in pensiero; e di persona tutti — giunti anche dall’estero — nell’ultima sua ora, per dirle: « Grazie 1 »
E nemmeno mi è giunta ■— dalla verde conca dove pascolano le sue
mucche la lieta voce di un’altra nota e cara figura,
Magna Cesarina More!
piccoletta, vivace, dall’arguto profilo e gli occhi ridenti, sembrava
veramente impersonare Io spirito di Piamprà; una Magna coraggiosa, dalla fede come veramente dovrebbe essere ; fiduciosa, che accoglieva con
pervicace ottimismo -anche le vicende più preoccupanti e sembrava quasi
riplasmarle col suo spirito per volgerle in bene.
Non si era mai allontanata da questi luoghi e serbava un’impronta
di Schietta nobiltà che le veniva forse anche daH’aver sempre appartenuto a una delle famiglie dirigenti di Eorà.
Arrivederci, car© amiche, andate a raggiungere, nel Regno della nostra fede, i vostri cari ; Barba Théophile e Barba Dolfe ! Piamprà senza
di VOI ci sembra solitaria, ma sul prato falciato l’erba ai rinnovelk e vi
scherzano i nipotini.
La vita prosegue il suo corso I
A. M.
Impegno Cristiano. Vorremmo che la ripresa delle attività nella viu della chiesa
non si limitasse a rimettere in movimento
la macchina ecclesiastica, come tradizionalmente spesso accade, ma a portare in tutte
le attività uno spirito nuovo ed un serio
impegno da parte di tutti. E che questo spirito e questo impegno non fossero limitati
alle attivila ufficiali della chiesa ma estesi a quelle meno ufficiali eppure non meno importanti della nostra viu privata di
tutti i giorni. Impegnarci in tutta la nostra
vita per una fedele testimonianza cristiana.
Notiziario. A primavera inoltrata l’Unione Giovanile e la Corale e l’Uniane
delle Madri hanno effettuato due belle
gite: una a Rapallo ed una a Courmayeur.
1 culti e le riunioni estive sono state frequentale piuttosto scarsamente, non solo
per i « lavori » deUa campagna ma anche per una certa trascuratezza da parte
nostra. Ringraziamo il maestro Dosio e
l’Evangelista Sciclone per i loro messaggi.
La biblioteca è stata riordinata. Ci proponiamo ora di arricchirla con nuovi li
bri. Chi vorrà aiutarci con dei doni?
Abbiamo rivisto con piacere molti prarostinesi venuti a passare alcuni giorni al
paese natio. La loro presenza ai oulti
(non tutti!) ci ha rallegrato.
Dall’alba al tramonto. Battesimi: Codino Aurora di Ugo; Avondet Laura di Sev.
Giovanni; Codino Alba di D. Emanuale;
Codino Paolo di Ernesto; Bomo Irma, Silvana, Aldo fu Armanzio; Cardon Mauro
Aldo di Vittorio; Gönnet Mara di Alessio;
Forneron Luciano Federico di Olinto; Bonchard Franco di Aldo.
Matrimoni; Martinat Clemente con Pons
Olga; Paschetto Enrico con Codino Ive
Emma; Gay Lutero con Cardon Attilia.
Funerali: Avondet Ida (Barina); Benech
Susanna- (Ciudana); Costantino Luigi (Semounin); Gay Luigi (Canenva); Paschetto Daniele (Baracca); Forneron G. Luigi
■iS
4
=a(!ix
L'ECO DELLE TALLI VALDESI
(Mölere); Gardlol EMra in Rostaing (Cia*
cntin); Forneron Lnciano Federico (Ronnc);
Fomeron Michele (Roabd)] ‘ Stringai Cri<
atina (Gay). Inoltre abbiamo Aapoato nel
cimitero di S. Bartolomeo le spoglie mortali del doti. Gay Alessandro (farmacista)
deceduto a Villar Pellice.
VUIor Pellice
Ripresa attività. Ricordiamo ai bambini
ed ai loro genitori che la Scuola Domenicale o i Corsi di Catechismo sono ormai
cominciati dal principio di ottobre, fin’ora molti bambini e catecumeni non si sono ancora presentati. ' Non si aspetti che
« venga la neve ».
D’Unione Giovanile ha inizialo le sue
attività alla metà del mese. Ma già in precedenza aveva iniziato un lavoro di. pulizia generale nella Sala Grande e l’adattamento di una stanza al pian terreno del
Presbiterio a « spogliatoio » per la filodrammatica.
Nella seduta del 18 u. s. si è mandalo
un saluto ai membri lontani.
|I1 Pastore ha rivolto, a nome dell’Unione Giovanile, un invito ai giovani di Roccapiatta e a tutti quegli altri che fin’ora
non lianno partecipato alle attività della
Gioventù della Chiesa. Vogliamo sperare
Deeessi, Repemina ed -inattesa' è giunta
la chiamam divina del doti. ^ Gay ^lessondro, farmacista nel nostro comune da oltre
40 anni e del quale abbiamo accompagnato le spoglie mortali all’estrema dimora il
10 ottobre u. a.
La sua professione èra di quelle che accompagnano all’utile personale quello del
prossimo e poiché egli la esercitava con
uno spirito di bontà e col volto illuminato da un perenne sorriso, era benvoluto
da tutta la popolazione. Perciò la sua sorella, sig.ra Gönnet ed i familiari accorsi
da Torino per la triste circostanza si sentirono circondati da una sincera e cordiale simpatia. Ci auguriamo ora che egli
possa essere sostituito in maniera adeguata.
l’entitsiasme travolgente di Don Vittorio e
. dell’amico Gönnet. Siamo' lieti di ringraziare tutte k nostre sorelle di Rorà e delle Chiese della Penisola per la loro sempre più apprezzata eòllaborazione, in particolare le presidenti delle due unioni delle madri e ,la Signora Grill, ihstancabile
animatrice dei nostri Bazar estivi.
Nozze. Il 18 corr. Fumagalli Remo della
Chiesa di Torino e Fontana Nella della nostra comunità pronunziarono nel nostro
tempio e alla presenza di Dio quelle sacre promesse che uniscono due credenti
per il loro pellegrinaggio terreno tutto
intero. Furono testimoni dell’atto numerosi e lieti parenti ed amici.
11 19 corr. invece, in una atmosfera di
La villeggiatma rorenga è stata caratterizzata, quest’anno, dalla presenza dei bimbi della Colonia di Piamprà. Due turni,
con un complesso di circa 60 bambini hanno dato vita alla nuova colonia, sorta per
interessamento del Concistoro di Torino.
Siamo lieti che i nostri fratelli rorenghi
abbiano accolto con gioia questa istituzione benefica e che i bambini abbiano
tratto un immenso giovamento dell’aria
pura di Rorà e delia ottima cucina. Inviamo alla Commissione di Torino che ha
portato a termine quest’opera encomiabile il nostro plauso ed il nostro incoraggiamento.
Le conversazioni del giovedì sera con i
villeggianti sono continuate sino alla fine
di agosto, con la collaborazione del Pastore Peyronel di Genova, del professor
che quest’invito verrà ascoltato perchè la P«rtieol"e intimità, pronunziarono le me- Peyronel di Milano dell’avv. Bruno Bis
Chiesa ha bisogno di tutti i suoi giovani
per il comune servizio cristiano.
Cidti commemorativi. Domenica 28 ottobre Culto di « rendimento di grazie per i
doni ricevuti da Dio ». Domenica 4 novembre Culto della « Riforma » (in francese).
Ogni famiglia sia rappresentata tutte le
domeniche al Culto!
Pinerolo
Le attività ecclesiastiche, nei vari settori della Chiesa, sono in via di ripresa.
L’inizio è stato segnato dal culto della domenica 7 ottobre e dalla celebrazione della
desime promesse Planchón Umberto Davide e Gras Anna Costanza del quartiere
del Teynaud.
L’aspetto e il numero dei testimoni umani muta continuamente in queste beile
cerimonie nuziali. Quello che non muta
^ mai e di cui non potremo mai sopravalutare l’importanza è il Testimonio divino
che ascolta e nota sui libri eterni i nostri
impegni. 4
Ai due nuovi focolari l’augurio che, al
termine del pellegrinaggio, il divin Testimonio possa render loro una buona testimonianza.
saldi dì Genova, del Dr. Vittorio Calvino
di Roma^ del professor Valdo Vinay di
Roma. Siamo pure lieti di aver svuto conversazioni con i membri del consiglio comunale assieme ad alcune personalità di
villeggianti. Da questi colloqui rie è scaturita la costituzione d’una associazione
« Pro Rorà » allo scopo di intensificare i
rapporti tra i fratelli rorenghi e della Penìsola, nonché di migliorare la vita economica, di rafforz»e i vincoli della fede
con una testimonianza evangelica più acacentúala nei confronti di tutti.
Visite. Il nostro pulpito ha offerto aUe
S. Cena, con una notevole partecipazione nostre assemblee domenicali, in questi nl
dei membri deUa comunità. Il 14 ottobre
il culto è stato dedicato alla riapertura
dei corsi di istruzione religiosa, con un
messaggio rivolto in modo speciale agli
alunni delle Scuole Domenicali e dei corsi di catechismo. 11 31. ottobre a S. Secondo ed il 1 novembre a Pinerolo avranno
inizio i culti su settimana. L’Assemblea
timi mesi, una ricca varietà di messaggi
grazie aUa bontà di numerosi ospiti che
hanno accettato di tenerlo durante uno dei
nostri colti. Ricordiamo con gratitudine i
pastori: Roberto Nisbet, Carlo Davile, Ettore Parli di Bellinzona, Cipriano Tourn,
Salv. Scivales, Roberto Jabier.
Recentemente ancora hanno presieduto
Nel mese dì agosto abbiamo celebrato
il battesimo di Toum Amalia di Oreste e
di Bouchard Eliana, di Gustavo. 11 Pastore S. Colucci ed il Pastore F. Peyronel
hanno rispettivamente presieduto la sacra
cerimonia. Che il Signore benedica le tenere agnella che Egli si è compiaciuto di
aggiungere alla sua greggia.
di chiesa si riunirà il 4 novembre, aUe culti caratteristici e benedetti il prof. E.
ore 15, a Pinerolo, per lo studio di alcuni
problemi all’ordine del giorno.
Durante la settimana sinodale, i Pastori
G. Matliieu e D. Cielo hanno recato notizie dell’opera della nostra Chiesa in Sicilia e nelle Puglie, in occasione di una
riunione serale. Alla fine <}■ settembre, il
culto è suto presieduto dal Past. A. Gente di Bobbio Pellice ed una riunione è
stau presieduta a S. Secondo dal Past.
E. Ayassot che ha parlato di alcuni problemi riguardanti la vita sociale alle Valli (Scuola di Agricoltura) ed ha illustralo alcune proiezioni.
1 pìccoli fìesson Floriana, di Alessandro
e di Raymondo Olimpia, e Paschelto Delio
di Silvio c di Malan Olga, hanno ricevuto
il battesimo.
Sono stati celebrati i seguenti matrimoni; Caslellucci Gtno c Avondet Giovanna,
il 9 agosto; Casetta Pietro e Ribet Ida, il
16 settembre; hivoiro Adolfo e Pons Liliana, il 29 settembre; Pensato Arduino c
Éalni'js Olga, il 6 ottobre.
« Qualunque cosa facciate, operate di
buon animo, come per il Signore e non
per gli. uomini; sapendo che dal Signore
riceverete per ricompensa l’eredità » (Paolo ai Colossesi 3: 23).
Domenica, 21 ottobre, ha avuto luogo
il funerale del nostro fratello Armando
Sehreiber, deceduto all’età di 65 anni, dopo una lunga e dolorosa malattìa. Nella
prova, la sua fede non è venuta meno; anzi Iddio gli ha prò volte concesso di renderne testimonianza con i chiari accenti
di un’anima che era stata afferrata dal
Cristo. Dopo la sofferenza, il trapasso è
stato’éereno e la sua salma è stata accompagnata da un lungo corteo al cimitero,
con fiducia nella vita che, in Cristo, trionfa suUa morte. La Chiesa conserva il ricordo della sua attività cristiana, della sua
fedeltà e del suo spirito di sacrificio. Alla vedova ed ai congiunti Iddio conceda
di proseguire il cammino nella luce del
Cristo Redentore.
Eynard della nostra Facoltà di Teologia
e lo Stnd. Teol. Giorgio Tourn, la sig.na
Selma Longo, direttrice dell’Amico dei
Fanciulli, che ha molto degnamente presenziato al nostro culto di apertura deU’anno scolastico.
E non dimentichiamo le serate domenicali interessantissime nelle quali l'avv.
Bissaldi di Genova ed il dott. Meynet di
Rorà ci hanno esibito un film sulle Valli
di nuova produzione; quella in cui il
pastore Negrin con la sua Signora ed il
cand. Bertiftat ci hanno fatto udire degli
strani, interessantissimi canti del loro paese; e quella ancora in cui il cand. Bertinat
ci ha dato notizie inedite sugli usi e sui
costumi del lontano Uruguay.
Benefici momenti trascorsi in seno a
belle assemblee, felice preludio alla imminente ripresa delle nostre attività.
Frattanto avvengono anche quasi senza
che ce ne accorgiamo, dei miracoli: la
casa Comba del Sabbione che il Concistoro ha destinato all’Asilo Infantile, si è
trasformata nel giro di pochi giorni fino
a diventare una sede ideale per lo scopo,
E’ un gran bel fruito d’amore d’amici cari e generosi ai quali va la viva riconoscenza del nostro cuore.
L’assemblea di Chiesa per la ripresa autunnale è fissata per il giorno 2S ottobre
alle ore 10,30 nel tempio.
Torino
Battesimi: Coucoutde Gisella di Arturo
e di Pons Lucia; .Timbaldi Dario Luigi
di Giuseppe e di Abate Elda.
Matrimoni: Tron Eugenio e Bottazzi
Dorina; Samorini Giovanni e Traversa
Teresa; Travers Sergio e Berinzonì Seiina; Marchetto Giuseppe e Geymonat Emilia; Bruno Francesco e Romano Matilde.
Dipartenze: Bonetto Giovanni Battista,
dì anni 62, da Torre Pellice; Beck Guglielmo Alfredo, di anni 75, originario di
Friburgo in Bresgau; Dì Gregorio Cesare,
proveniente dalla Chiesa Metodista di Torino, di anni 76.
Ringraziamo vivamente i predicatori
che durante l’estate hanno presieduto calti nei nostri templi: ì Pastori sigg. R. Nisbei, C. Gay, E. Rostan, T, Pons.
Sono stati ammessi per professione di
fede: il signor Leonelli, marito della signora Leonelli CoUct Paolina, e il signor
Angelo Ceccarelli. La nostra vivo simpatia
circonda questi nuovi fratelli.
Personalia. La sig.na Elena Michelin Salomon dell’Inverso si è licenziata alla
Scuola Magistrale di Pinerolo in modo véramente lusinghiero. Ce ne felicitiamo dì
cuore e le diamo un cordiale benvenuto
quale insegnante nel nostro Asilo Infantile.
Riunione missionaria. Lunedì 1 ottobre
due missionari che lavorano nel Congo
Belga, hanno vivamente interessato con la
loro fervente testimonianza e con interessantissime proiezioni alla causa della propagazione deU’EvangcIo in terra pagana
una folta assemblea riunita nel tempio dì
Corso Oddone.
Rorà
Sabato sera, 27 corrente, sarà in mezzo
a noi il Pastore Maurice Voge, esponente
del « Mouvement du Cliristianisme Social » che ha vaste ripercussioni nella Francia Protestante, Egli terrà alle ore 21 una
conferenza pubblica nella sala del tempio
parlando sul seguente argomento:
Nous somme) CQndannés
è la guerre ou à la juslice
Confidiamo nell’intervento di un buon
pubblico al quale rivolgiamo un caldo invito.
Domenica 4 novembre, ore 8,30 precise,
csdto a San Secondo.
Dopo il 15 Agosto il Pastore è stato coadìuavto nella predicazione dai signori: Edgardo Paschelto, insegnante valdese di
Torre Pellice, Professore Valdo Vinay, lo
studente in teologia Giorgio Tourn, nativo di Rorà, Giordano Bensì, anziano della diaspora foggiana, Aldo Varese, anziano di Torre Pellice^ Pastore Carlo Negrin
di Tarariras, professor Giovanni Gönnet
dì Roma. A questi cari amici e collaboratori inviamo la nostra parola di vivo ringraziamento.
I culti di studio biblico, di esercìzio degli inni sacri e di intercessione fraterna
del Giovedì sera, ore 21, nel tempio di
Corso Vittorio, corrisponde a bisogni spirituali veramente sentiti. La frequentazione è rallegrante. Chi ancora se n’è astenuto venga al tempio nel mezzo di una
settimana dì lavoro !
In collaborazione col fratello Vittorio
Laurora ed il Professore Giovanni Gönnet abbiamo chiuso le attività estive con
una riunione in montagna, alla Costa ^ alla presenza d’un grappo di fratelli rorenghi e dell’evangelizzazione.
11 29 settembre la comunità riunita in
Assemblea ha aScoltato con vivo interesse
le chiare relazioni sui lavori del Sinodo
presentate dal dott. Alberto Gabella e dal
dott. Aldo Ribet. Il tempo e mancato per
una esauriente discussione, ma, dagli interventi di alcuni fratelli s’è visto quanto
vivo sia fra noi l’amore per l’opera della
nostra Chiesa.
11 bazar estivo al Centro ed alle Fucine
ha dato ottimi risultati. Ci rallegriamo
di aver potato fraternizzare con i nostri
fratelli della Penisola, in tale occasione,
con una nota di sana allegria, grazie al
La prossima Assemblea per lo stadio del
programma di attività dell’anno che ci sta
dinanzi e per le -varie questioni che riguardano la comunità è convocata per
Sàbato 27 ottobre alle ore 21.
Tutti ì membri comunicanti ritengano
loro privilegio e loro dovere d’intervenire
a questo fraterno incontro di quanti considerano le cose della chiesa come cose
proprie delle quali vai la pena di occupar
. .¥■
La ripesa' delle'"attività è in azione.
Domenica 14 si sono riaperte le Scuole
DamenioAì, con un buon concorso di fanciuUi.
Si è iniziato il IV Corso di Catechismo,
e la ripresa degli altri Corsi è imminente.
La famiglia e i cengumti ^tti della cara e indimenticabile
ADELE AVONDET
vedova Avondet
L’Vnione GiovaiMe ha avuto la sua assemblea plenaria della ripresa con la lettura delle relazioni e delle controrelazioni. Nel nuovo seggio figurano unionisti
d’esperienza accanto a giovanissimi.
Tutti i giovani di Torino ricordino che
sono attesi ogni martedì sera nei locali di
'Via Pio Quinto, 15.
ringraziano tutte le gentili persone che in
qualsiasi modo hanno preso parte al loro
dolore e in special modo il Dottor Gardiol
per le assidue e amorevoli cure ed il Pastore Bertinotti per le sue gradite visite
durante la lunga infermità e per le sue
commoventi parole di conforto.
9
Luserna San Giovanni,, Malanot 25-10-1951
La Corale Aa ripreso le sue esercitazioni
e spera di accrescersi di molte nuove voci.
La Santa Cena sarà celebrata nelle due
chiese il 4 novembre. Domenica della Riforma.
AVVISI ECONOMICI
Rodoretto
Ricordiamo ai nostri parrocchiani che il
enlto di inaugurazione dei corsi di catechismo, come pure TAssemblea di Chiesa,
avranno luogo domenica 4 novembre.
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