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BUltotsca ValJe« '
ÍÚRñS :PEU,XCS
DELLE mLLT VALDESI
Quindic4nale
della Chiesa Valdese
"Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXIII — Nuin. 7
Una copia L«
( ^co: L, 600 per l*>aterno J^eo e La Luca: L* lOÒO per 1 interno
ABBONAMENTI l’estero 1 L. 4080 per l'estero
Spedis. abb. postale II Grappo
Cambio d'indìriazo Lire 30,—
TORRE PELLICE — 27 Marzo 1953
Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
Per la Settimana Santa
T
Giovedì santo
Gesù Cristo ha distrutto la morte
ed ha prodotto in luce la vita e Firnmortalità mediante l’Évangelo.
Eusebio annota: « Gesù Cristo ha
avuto ragione di non sottrarsi alla
morte, perchè, subendola, ne ha
trionfato al cospetto di tutto Vuni'
verso. Se qualcuno volesse dimostrare che un vaso può resistere alEazione del fuoco, dovrebbe immergerlo in un braciere, lasciarvelo psA
qualche tempo e poi ritirarlo nelle
stesse condizioni in cui era prima.
Ed è questo che il Verbo divino ha
fatto quando ha voluto dimostrare
che lo strumento di cui si era servito per lavorare alla salvezza degli
uomini era più potente della morte.
Era necessario che i suoi discepoli
per flisprezzare la morte, avessero
un esempio della risurrezione in cui
riponevano la loro .speranza. Infatti, se questo pegno e certezza della
vita futura erano necessari a quanti
abbracciavano la sua dottrina, tanto più lo erano per coloro che questa sua dottrina dovevano annunziare, poiché essi meno degli altri dovevano aver timor della morte.
Per questa ragione il Verbo non
ha litenuto sufficiente far loro dei
discorsi sull'immortalità; Egli ha loro mostrato le spoglie strappate alla
morte e li ha convinti, con i loro
propri occhi, di questa verità: che
la morte, che sembra così formidabile, non è nulla ».
Venerdì santo
Sabato santo
0 morte dov’è il tuo dardo?........
Ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro
Gesù Cristo.
San Girolamo annota: <c Crudele
e spietata rnorte, che dividi i fratelli dai fratelli, che laceri lutti i legami della più tenera Amicizia, ecco,
il Signore ha fatto soffiare un vento
caldo che ha inaridito le tue acque
e prosciugato le loro sorgenti. E' vero che tu hai Ingoiato il nostro Giona, ma egli è pur sempre stato vivo
nel tuo seno; vi è entrato, come un
uomo morto, per calmare la tempesta da cui era scosso il mondo e per
salvare la nostra Ninive, con la sua
predicazione.
Egli t’ha vinta; egli t’ha annientata. E’ lui che, per bocca del profeta Osea, ti disse un giorno, minaccioso: « Oh! morte un giorno sarò
la tua morte; oh! inferno sarò la tua
rovina ». La Sua morte è stata per te
un principio di morte e per noi una
sorgente di vita. Oh! morte! tu credevi di divorarlo, ma è, lui che ti ha
divorata, perchè, nel giorno in cui
lo fissavi avidamente come tua preda, ti sei trovata, tu stessa presa a un
amo che ha lacerato le r tue viscere!
Divino Salvatore, ti rendiamo grazie, noi che siamo tue creature, di
averci liberati, con la tua morte, da
questo nemico, potente e minaccioso. Prima della sua smnfitta che poteva esserci di più ‘misero che la
creatura umana, la qùale, sèmpre minacciata dall’immaghae orrenda di
una morte eterna, sembrava non aver ricevuto la vita ^éte per perder
la senza speranza!
ora, con la
Tua morte, come il t^ronc pentito,
abbiamo accesso al paradiso ».
"per noi. Ma la sua vita è più preziosa di tutto ciò che non è Dio e sorpassa, in valore tutti i debiti dei peccatori. Se dunque la morte del Figliuol di Dio la vince sulla moltitudine e la grandezza delle nostre offese, è evidente che la sua vita ^molto migliore di quanto i nostri peccati non siano cattivi.
Così, per mezzo di Gesù Cristo, la
natura umana può riparare le colpe
cornmesse e rendere ti Dio l’obbedienza che gli appartiene. In questo modo la natura divina non è diminuita, mentre la natura umana è
rialzata »,
Il primo giornà
delia
settimana
La Risurrezione
La nostra Pasqua|^Q^è Cristo, è
stata immolala.
Sant’Anselmo annota: « Se il commettere peccato signMica disonorare
Dio e se l’uomo non ¿toveva commetterlo, quand’anche tutto ciò che non
è Dio dovesse perire, l’immutabile
verità, le esigenze della ragione esigono che colui che ha peccato restituisca a Dio, in cambio dell’onore
che gli ha rapito, qualcosa di più
grande di quello per cui non doveva disonorarlo. Ma poiché la natura
umana era incapace^fper se stessa,
di una tale restituzione non poteva
esser riconciliala con Dìo se non con
una accettevole soddisfazione, nè essa, nè tutto ciò che non è Dio poteva offrire una tale sO^isfazione.
Allora, affinchè la divina giustizia
non vedesse nel cielf^ alcun peccato
non espiato, Vamoremi Dìo è intervenuto e il Figlimoi-:^-^«t-9Ì-b-fBtto
uomo. E siccome'nulla Egli aveva
da pagare per se stesso, egli ha pagato i debiti altrui: egli ha risposto
Alcune Opere di Grandi Maestri
Non si tratta qui di affrontare ancora una volta il problema propriamente religioso. Qualunque sia il
modo in cui si considerano o si accettano i particolari del Fatto straordinario, rimane intatto il grande, l’eterno Messaggio di Pasqua: Il Signore ha vinto la morte: definitivamente e per sempre. La morte non
ha dunque più alcuna influenza sulla continuità della nostra vita spirituale. Non è che un passaggio attraverso il quale gli occhi che si sono
chiusi alla vita terrena si riaprono
alla luce della Vita nell’Al di là.
Qui c’interessa di considerare il
modo in cui alcuni dei grandi Maestri del disegno e del colore hanno
„cwaeepitft e descritto il dranma supremo della Liberazione. In altre
parole: osserviamo, per qualche istante, i particolari delle loro composizioni.
* * *
Portando la sua croce, venne al
luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota.
San Leone annota: « Armato di
questo scettro, il nostro Salvatore
stava per manifestare la sua potenza. Oggetto di derisione per gli empi, mistero ineffabile per i fedeli,
trionfatore del demonio, distruttore
delie potenze ostili, Gesù portava
nelle sue mani il trofeo della sua vittoria; sulle sue spalle regali, piega^ te sotto il peso della croce, stava per
offrire a tutte le genti della terra il
segno della salvezza. La portava, la
sua croce, per precisare che tutti coloro che lo avrebbero voluto imitare sarebbero stati costretti a portarla, come Lui.
Il sacrificio non è consumato nel
tempio, per attestare che il tempio
di Gerusalemme nìm ha più diritto
ad alcun riguardo: i suoi sacrifici
sono aboliti; neppure è consumato
nella cerchia delle mura: la città
deicida sta per essere distrutta a punizione del suo delitto; ma fuori del
tempio è consumato e fuori del campo, per attestare che gli antichi sacrifici, essendo aboliti, sono sostituiti da una novella vittima e che la
croce di Gesù Cristo non è più l’altare del tempio, ma l’altare dell universo.
Infatti sta scritto: a Quando io sarò stato innalzato, attirerò tutti gli
uomini a me ».
Oh! potenza ammirabile della croce! Oh! gloria ineffabile della passione del Salvatore! La Sua croce è
il tribunale da cui Egli giudica il
mondo, il trono sul quale si manifesta la sua potenza. Si, oh! mio Dio,
hai attirato a Te ogni cosa, quando,
dopo aver steso le tue mani sulla croce, hai costretto l’universo a piegarsi sotto il giogo del tuo Evangelo ed
a rendere omaggio alla tua sovrana
maestà ».
Nouvelles des Pays-Bas
D’une intéressante lettre de M.lle
Mia van Oostveen nous extrayons les
nouvelles suivantes :
« J’ai fait, en octobre dernier, une
conférence sur a Les Vaudois du Piémont », pour tous les groupes de la
B Y. M. C. A. », dans File de Walcheren, à Middllbourg. Cette île a
beaucoup souffert: inondée volontairement pendant la guerre pour en
expulser les Allemands, elle a eu à
présent moins de dégâts que les autres Fes qui sont presque tout à fait
submergées, avec des pertes énormes...
Nous avons été extrêmement touchés par l’aide que tous les pays
nous ont offerte si spontanément.
Dans la douleur, c’est vraiment
bienfaisant : car nous avions tous
dans les régions dévastées des parents ou des amis, et chacun en souffre. Ainsi l’entraide entre Hollandais est énorme et fraternelle. Mais
quoique le don de 69 milions de florins représente tme somme énorme
pour un peuple qui en treize ans en
a eu cinq de guerre, a perdu des co-.
lonies et des milliers et des milliers
de repatriés qui n’ont plus rien, il
nous faudra un miliard pour refaire tout ce qui a été détruit!
... Beaucoup de villes en ont adopté d’autres en Zélande, afin de
pouvoir les secourir de façon plus
intime et personnelle. Vers la fin du
moi de mars, j’irai à Walcheren et
dans les Flandres pour y faire encore des conférences: j’aurai alors un
don des jeunes vaudois de Genève à
remettre aux jeunes protestants de
là-bas ».
En outre, M.lle Mia van Oostveen
nous prie de faire ces quelques préeisations à propos de certains détails
contenus dans l’article paru il y a
à-peu-près mi mois dans ce journal
et intitulé ce Un petit-fils de H. Arnaud, pasteur en Hollande ».
Les deux soeurs de Jacques Arnaud, Eva Maria et Elisabeth, s’étaient mariées avec des réfugiés huguenots en Allemagne, et non pas en
Hollande. En effet, des recherches
successives ont confirmé que Jean
Maurel venait de Heydelberg, où il
avait été proposant, et qu’il fut examiné et admis par le Synode hollandais, le 23 mai 1772. Il fut ensuite
pasteur à Aardenburg, Cadzand,
Tholen et Sluis (Ecluse), en Zélande, et mourut le 29 nov. 1806, vraisemblablement le dernier descendant de H. Arnaud en Hollande et
héritier du portrait et de l’écharpe
du chef de la Rentrée.
Kilian, dont parle le testament de
Jacques Arnaud, et qui était pastém:
à Heydelberg ne devait pas être un
frère Maurel, mais plutôt un pasteur
de confiance.
Quant au portrait moral de Jacques, il n’est pas tiré de la lettre de
J. J. Schansman, insérée dans l’ouvrage du prof. Kist, mais il se trouve dans De Chalmot, « Dictionnaire
biographique des Pays-Bas », J. Allart, 1798, page 333 et suivantes.
Enfin le frère de Jacques Arnaud,
Scipion, n’aurait pas été pasteur: du
moins cela ne résulte pas des documents consultés.
Nous remercions M.lle van Oostveen de ses nouvelle, comme de ses
précisations, et nous lui exprimons
encore une fois la profonde sympathie des Vaudois des Alpes dans le
terrible désastre qui a frappé une si
grande partie de son généreux pays,
qui a toujours et depuis tous les
temps su sympathiser avec ceux qui
étaient dans la souffrance.
P.
Incominciamo dalla pittura di
Giovanni Bazzi detto il Sodoma
(1477-549) conservata nel palazzo
della Signoria, oggi Comunale, della
città di Siena.
Nel primo piano in basso, ecco tre
soldati romani i quali montan la
guardia in modo assai riprovevole.
Quello di sinistra se la dorme senz’altro saporitamente, tenendo ancora in mano la sua lancia; quello di
destra, con Feimo in testa, s’è appisolato anche lui: sembra avere
molto caldo; quello di mezzo — che
si è spogliato della pesante bardatU'
ra — si sta appunto svegliando.
Gli Angeli non sono rappresentati
in uno dei loro tre atteggiamenti a
bituali di Annunciatori, o di Testi
moni, o di Adoratori. Sono piutjo
sto piccoli cherubini e serafini: an
gioletti piuttosto che Angioli adulti
Due di essi sono appena giunti : quel
lo di destra si riposa, appoggiato al
grande lastrone che ricopriva il sarcofago; quello di sinistra guarda incuriosito all’interno del sepolcro
vuoto. Gli altri angioletti stanno arrivando da ogni parte e le nuvole
ne sono piene.
Si distingue, a destra, il profilo di
una roccaforte medioevale coi suoi
palazzi e le sue torri. Sulla sinistra,
ancora lontani, vengono i discepoli:
le tre donne, seguite da Pietro e Giovanni. La brezza mattutina agita i
rami degli alberi, lungo la strada
sassosa.
Ma quale importanza hanno questi particolari di fronte alla figura
centrale? Si direbbe che devono servire ad una cosa soltanto: a dar risalto alla pergona del Cristo che —
sorgendo, balzando dalla tomba —
domina davvero l’intera scena. Eccolo veramente, in tutta la sua potenza e in tutto il suo splendore, il
Principe della Vita! Ei si slancia
impetuosamente fuori dal sepolcro,
avvolto in un fascio di luce, brandendo lo stendardo della Vittoria!
Il dipinto di Raffaellino del Garbo (1470-1525), conservato nella
Galleria di Pittura antica e moder
na di Firenze, è di un genere completamente diverso. H Risorto ha
proprio l’aspetto di uno che ritorna
dal « Soggiorno dei Morti ». Lo sfondo del quadro — dove sono raffigurate modesta rovine — e piuttosto
banale. E il paesaggio tutto all’intorno — una specie di pianura paludosa attraversp la qua^e serpeggia
non si sa se una strada o un corso
d’acqua — unn ha nulla di eccezionale. Si direbbe che il pittore abbia
sbrigliato la sua fantasia e concentrato il suo sforzo artistico nella raffigurazione dei soldati- di guardia rivestiti nel modo più eterogeneo. Ve
ne sono sei di cui tre ancora profondamente addormentati. Fra quelli che si stanno svegliando, quello
di sinistra, dall’elmo adorno d’una
grande penna, è evidentemente il
capo. Ai suoi piedi, uno dei militi
è deceduto, schiacciato sotto il pesante coperchio rovesciato del sarcofago. A destra, uno dei dormienti è
in maglia e mutande e non si sa troppo dove abbia deposto la corazza e
le armi... Dalla stessa parte, un veterano dalla barba bianca si allontana correndo. Egli porta irregolarmente la spada a destra ed il suo
profilo, sormontato da un enorme
turbante orientale, ricorda imo degli innumerevoli ritratti deU’imperatore Solimano.
* * *
Fermiamo i nostri sguardi sopra
un’altra Opera ancora: la pittura di
Niccolò Guerini (1368-1415) che trovasi nella Chiesa di Santa Croce a
Firenze con — ai quattro angoli —
le sembianze dei rappresentanti dell’Antico Patto: un Patriarca, un
Giudice, un Profeta, un Re. Questo
Maestro è probabilmente quello là
cui composizione è rimasta più fedele al particolare evangelico del sepolcro posto « in un giardino ». E
quale giardino! A sinistra e a destra
si ergono grandi rocce in cima a ciascuna delle quali sta appollaiato un
uccello. E quali alberi! Si distinguono, a destra, una palma, un arancio, un lauro. Altri alberi, affatto sconosciuti, con fiori straordinari,
sono del tutto fantastici. E di fiori
ce ne sono ovunque. Un completo e
meraviglioso trionfo della primavera!
A prima vista i militi sembrano
degli Orientali. Pure si distinguono
sui loro scudi le quattro fatidiche
iniziali S.P.Q.R. Le sigle abbreviate
non datano da oggi!
Al centro del quadro, ecco il Risorto, trionfante nella sua immensa
aureola e benedicente con la mano
forata. Un’apertura nella tunica lascia vedere la ferita prodotta dal colpo di lancia nel costato. Ed ecco il
particolare che costituisce la felice
caratteristica del capolavoro. Tre
Angeli da un lato del Salvatore, tre
Angeli dall’altro lato cantano ad ali
spiegate le lodi del Padrone Rella
Vita. E’ forse un coro a due voci alternate? Basta chiudere gli occhi per
udirlo nella distanza dei secoli.
Giovanni E. Meiixe
2
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L'ECO DELLE VALLI VALDESI
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Per Ulta buona intesa
Si parla molto, oggi, di ecumenismo; anzi, spesso se ne parla
come se esso forse una realtà oggettiva, qualcosa da cui non si può
più prescindere; si parla cioè del movimento ecumenico come del
corpo visibile di quella Chiesa una e sancta che i nostri padri hanno
visto per fede e nói vedremmo operante,
Quando poi si scende sul terreno pratico, allora si ha V impressione che vi siano ancora molti equivoci da chiarire, molte difficoltà
da superare, un lungo cammino da percorrere.
Non basta qualche modesto articolo, qua e là, non basta una
« rassegna ecumenica » periodica, non basta sentire viva la nostalgia
dell’unità o il dolore delle divisioni confessionali. Occorre sentire che
non si, tratta di realizzare un sogno, ma di risolvere un problema.
Per una buona intesa è necessario che i dati siano esposti con
chiarezza; per trovare la soluzione esatta occorre che il procediniento
sia giusto.
Come contributo, sia pur modesto, raccogliamo qui alcune tesi
che ci sembrano particolarmente adatte allo scopo e che sono state
oggetto di un approfbndito esame da parte di Jaques Courvoisier nel
n.- 4“ di a. Cahiers protestants » del 1952.
Premessa
L’unità della Chiesa non è lo scopo dello sforzo ecumenico: ne
è la base. Per questo il movimento ecumenico esiste, perchè la Chiesa
è una, non affinchè diventi una.
Premessa indispensabile, se non si vuol cadere nel generico o nell'attivismo {anche-qui gli estremi si toccano!); se*non si vuole fare
del federalismo ecclesiastico e parlare ancora di aconfessionàlismo;
se non si vuol fare degli organismi supra-ecclesiastici senza rispondetiza nella realtà, che è quella del Nuovo Testamento: non vi è che un
corpo dì Cristo.
I.
La prima strada sulla via dell’nnità è: essere se stessi. E’ un procedimento sbagliato quello di tendere all’unità bruciando le tappe,
affermando chs altro non si è che cristiani. Si ripete spesso: « Abbiamo tutti lo stesso Dio ». Senza voler contestare la fondamentale verità
di iquesta_ affermazione, allo stato attuale delle cose essa costituisce un
livel amento « par le bas » che non ha niente a che fare con l’unità
dell’Evangelo.
Bisogna cioè conoscere se stessi e saper essere se stessi: un buon
cattolico, un buon valdese, un buon calvinista. Bisogna diffidare di
quella brava gente che si affretta a dichiarare che, tanto, tutte te religioni si equivalgono; che bisogna esser superiori a tutte le barriere ed
a tutte le divisioni; che considerano le « confessioni di fede » come
oggetti di museo; quando si è troppo « superiori » si può anche svalutare i propri tesori!
n.
La seconda strada è complementare alla prima; consiste nella
necessità di uno sforzo di informazione obiettiva nei confronti degli altri.
Confessiamolo apertamente; è una via difficile. Prescindendo,
per ora, dalla Chiesa cattolica, domandiamoci, con spirito di amore
ed umiltà, cosa sappiamo delle altre confessioni evangeliche. Domandiamoci 'fino. a che punto siamo capaci di fare uno sforzo per capire
le posizioni teologiche degli altri organismi ecclesiastici e vedremo
che la risposta non sarà molto rallegrante.
Perchè ignorare che, in seno alla Chiesa cattolica, vi è un rinnovamento di studi biblici e che un gesuita è Vautore del volume:
Dalla tolleranza alPamore, in cui vengono apertamente riconosciuti
errori e colpe dell’intolleranza ecclesiastica a danno del protestantesimo francese?
m. ^
La terza strada ci conduce a rintracciare nelle altre confessioni gli
elementi peculiari della tradizione riformata.
Si tratta, in sostanza, di mettere in evidenza quello che unisce,
mentre la nostra passione polemica ci spingerebbe a sottolineare quel
che ci divide. Perchè ci sono degli elementi che ci uniscono, anche
Se l’ambiente in cui viviamo, le circostanze particolari del tempo
presente possono portarci a non vederli o a relegarli in secondo piano.
Nel campo dell’azione evangelica nella nostra patria, abbiamo
salutato con gioia il Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche. Sappiamo che esso ha lavorato e lavora; ma un servizio di informazione
che rendesse tutti gli evangelici partecipi di quella unità che è indubbiamente una realtà in seno al Consiglio Federale, è finora mancato.
IV.
La quarta strada, complementare questa della terza, consiste nel
tentativo di esprimere, in funzione della nostra propria tradizione,
gli elementi peculiari delle altre tradizioni che abbiamo ritenuto di
dover abbandonare o rifiutare nello sviluppo della storia.
Vi è in ogni confessione religiosa diversa dalla nostra propria,
qualche elemento, qualche dottrina che ci è particolarmente ostica;
che giudichiamo particolarmente contraria alVevangelo. E questo da
nel caso della Chiesa cattolica che di altre confessioni evangeliche:
si pensi alla dottrina dell’infallibilità papale ed al battesimo dei
fanciulli!
Si tratta anche qui di uno sforzo di amore da compiere; cercare
di comprendere le posizioni altrui e vedere se, nella nostra posizione,
apparentemente così antitetica, non vi è qualche punto di contatto,
allo scopo di potenziare questa posizione; unità nella varietà.
Collaborazione sul piano dell’attività pratica:' soccorrere le chiese
in distretta, accogliere rifugiati, ecc.
Qui, non c’è bisogno di commento; e siamo ¡¿eti di dare atto alle
nostre parrocchie valdesi di questo fatto: sul terreno della solidarietà
pratica esse dimostrano che c’è ancora del fuoco sotto la cenere: la
rispósta all appello per i sinistrati d’Olanda è stato pronto e fraterno.
Ma non basta; il cammino è lungo e faticoso. Jaques Courvoisier
ha additato alla nostra riflessione cinque strade; altri ne troverà altre.
A Frali, Agape addita una via.
Quello che importa è di alzarsi, di mettersi in cammino.
_______________ ^ lector
N.B. • I periodi in tondo sono tradotti dal già citato articolo di
Jaques Courvoisier,
‘ * '' s/
Ï vi yr:<.
i«r; - .
Ambre e tolleranz
I norvegesi sono decisi a dare una
attuazione sempre più completa alla
realtà della libertà religiosa; una
modifica della vigente legislazione
dovrebbe quanto prima esser promossa in favore dei Gesuiti, a cui è
ancora proibito l’ingresso in Norvegia; autorevoli personalità ecclesiastiche. protestanti hanno dichiarato
di appoggiare Tiniziativa. (U.P.E.)
Germania
Nel 1938 ven^^appiccato l’incendio alla sinagoga di Rexingen
(Wurtemberg); ma, grazie all’intervento di tutta la popolazione si potè
impedire la ^ua distruzione completa. Poiché, con la fine della guerra,
la popolazione di Rexingen si è molto accresciuta con l’arrivo dei rifugiati ed il locale di culto evangelico
è risultato insufficiente, la comunità
israelita, in segno di riconoscenza,
ha fatto dono alla comunità evangelica locale del corpo dello stabile
della sinagoga che, ricostruita e rinnovata, è stata adattata al culto evangelico, (U.P.E.)
In occasione delle celebrazioni natalizie, nella parrocchia cattolica di
Ettwangen, la compagnia filodrammatica parrocchiale rappresentò un
dramma sacro del pastore protestan
te Girkon. Su richiesta della parrocchia protestante, è stata ripetuta la
rappresentazione nel tempio protestante; gli"spettatori erano cattolici
e protestanti; l’incasso fu destinato
alla costruzione di una colonia estiva cattolica.
India
Il presidente Prasad e il presidente del Consiglio Nehru hanno dichiarato a Nuova Dehii, in occasione delle celebrazioni commemorative del 1900.ino anniversario dell’arrivo dell’apostolo Tomaso, in India,
die la più ampia e completa libertà
religiosa sarà assicurata, in India, a
tutti i cristiani. (U.P.E.)
Ungheria
Da un sermone radiodiffuso del
vescovo della Chiesa riformata A.
Berecky:'« ...vorrei sottolineare che
il fatto di poter dire a Dio: ” Padre
Nostro ” è una grande promessa e
un comandamento dell’amore. A
questo proposito, tutto quello che
abbiamo visto e ascoltato al Congres,
so dei popoli per la pace era per
noi un avvertimento. Ho partecipato a molti congressi internazionali
cristiani, ma non ho mai incontrato
tanto amore quanto là. Quando un
francese parlava, i tedeschi venivano ad abbracciarlo. Il vecchio mis
Metodi nuovi
u. s. A.
« Lo .studio del pastore » ; è questo il titolo di un programma trasmesso per televisione, già da alcuni
mesi, a Baltimora, Autore dell’iniziativa, il pastore battista C. C, Meeden.
Il programma consiste in conversazioni di carattere spirituale. La
conversazione comincia con la lettura di alcuni passi delle Sacre Scritture. Il pastore invita quindi quelli
fra i telespettatori che lo desiderino,
a chiamare per telefono « lo studio
del pastore » e, subito, il pastore
Meeden entra in conversazione con
il primo di quelli che chiamano. La
durata della trasmissione è di 30 minuti con una media di 9 a 14 chiamate che vengono accolte; il numero
delle richieste è salito fino a 373 in
una seduta. Il pubblico che assiste
alla trasmissione nell’auditorio oscilla tra un minimo di 6000 spettatori
ed un massimo di 12.000. (Sep.)
« Un festival del canto », in Georgia, ha avuto come centro di attrazione una grandiosa manifestazione
corale organizzata dalla Associazione Battista di Atlanta. Un grande organo e dodici pianoforti furono necessari per la manifestazione cui par
tecipò un coro di 2000 voci. L’esecuzione ebbe luogo nello stadio Ponce
de Leon e si potè constatare con soddisfazione che il concorso del pubblico non fu inferiore a quello che
assiste alle partite di foot-ball.
(Sep.)
Ungheria
La Chiesa Luterana in Ungheria
ha iniziato una nuova attività che
sembra preludere a notevoli successi. Sei « Centri di Missione interna »
alle dirette dipendenze della Chiesa
Luterana d Ungheria hanno cominciato la loro opera nel paese. Ogni
centro è diretto da un pastore luterano, assistito da un consiglio d’amministrazione laico. Il loro compito
è di organizzare corsi e conferenze,
seguendo uno piano organico; le materie più svariate vengono studiate;
gli insegnanti tengono corsi speciali
per uomini, donne, studenti, ragazzi; le conversazioni-lezioni hanno un
carattere sistematico, pur nella semplicità in cui talora devono essere
esposte. Il carattere culturale-educativo ha sempre come scopo la formazione ecclesiastica dei partecipanti
che sono stati finora circa 3000.
(Sep.)
sionario in Cina fu cordialmenle sa
lutato dal capo della delegazionti ci
nese. Il delegato del disgraziato po
polo coreano fu accolto fraternamen
te dagli americani.
1 popoli si amano, anche se si coni
battono per ordine dei loro govs rni
Sì; i popoli imparano ad amarsi. I
disprezzo, l’orgoglio, lo sfruttamen
to di creature di un’altra razza e d
un altro co’ore sono diventali ini
possibili.
Tutto quello che ho visto e prò
vato durante il congresso, può
riassumersi con queste parole: sia
mo fratelli. E tutti noi diciamo
preghiamo : Padre nostro ».
Inghilterra
La regina Elisabetta d’Inghiltprra
si è dichiarata pronta ad acccUare
la presidenza onoraria del « Coiiaiglio dei Cristiani e degli Ebrei »;
esso è stato creato nel 1942; fanno
parte del consiglio direttivo come
presidenti l’arcivescovo di Canterbury (anglicano), l’arcivescovo di
Westminster (cattolico), il Moderatore della Chiesa di Scozia, il Moderatore dell’Unione delle Chiese Libere, il Gran Rabbino d’Inghilterra.
Lo scopo di questo « Consiglio « è
di combattere l’intolleranza religiosa e razziale in tutte le sue manifestazioni.
Spagna
La nota pastorale del Cardinal Segura, di Siviglia, nella quale v^eniva
aspramente censurata la politica di
Franco, nei confronti delle minoranze religiose, che veniva considerata come troppo tollerante (!), ha
suscitato vivaci reazioni nello stesso
campo cattolico, specialmente in America. « America », settimanale gesuita, ha affermato, a questo proposito, che la libertà religiosa in Spagna è un dovere morale.
A sua volta « L’Indiana catbolic
and record » ha constatato che, con
un simile atteggiamento, la Spagna
dà l’impressione di essere in ritardo
di 4 secoli nel confronto dei prob’emi religiosi.
La risposta del cardinale Segura,
purtroppo, non è stata molto comprensiva; ha scritto testualmente;
« Consideriamo necessario di denunziare questa libertà che s’è preso
una rivista di giudicare e criticare
una pastorale pubblicata in un bollettino ufficiale della Chiesa da un
arcivescovo e cardinale di Santa romana Chiesa ». (U.P.E.)
Italia
Il 24 febbraio, nel cimitero comunaV di Chioggia, mentre il pastore
valdese celebrava una funzione funebre, il frate cappellano del cimitero intervenne per impedire il proseguimento della celebrazione persino con genti violenti, tant’è che gettò a terra un innario! L'8 febbraio
3
L’ECO DELLE VAIU VALDESÏ
— 3
a Ferentino il maresciallo dei carabinieri imponeva lo sciog imento di
una riunione di culto di Valdesi che
si svolgeva in una privata abitazione. L’U Marzo, nel comune di Anagni veniva elevata contravvenzione
ad un incaricato del pastore valdese
locale per aver tenuto una riunione
di fedeli per pratiche religiose in
una privata abitazione senza darne
preavviso. 11 5 febbraio, in Fàeto è
stata negata la sepoltura del cada
■ivii ILI -I .. miujjmMnnR!«!!»«*- ■ ■
vere di una donna evangelica — sergente dell’Esercito della Salvezza —
. nella tomba di famiglia nel cimitero
comunale. Ed il 7 marzo, in Atena
Lucana, veniva elevata una contravvenzione a im capitano dell’Esercito
deDa Salvezza per aver proceduto ad
un accompagnamento funebre nelle
forme evangeliche ed, addirittura,
alla sua celebrazione nel cimitero comunale.
Poi, il giorno seguente, ecco arrivare
un giovane per mettersi a disposizione del richiedente, nel limite delle sue possibilità, per qualsiasi attività pratica, compresi i lavori di cucina o spaccar legna., « La gioventù
di Marburgo vuole dimostrare che
essa è capace, non soltanto di discutere, ma anche di svolgere una buona attività comunitaria ». (U.P.E.)
Francia
Attività assistenziale
Svizzera
Interessanti iniziative sono segnalate, net campo dell'assistenza sociale, da alcune parfóccnie urOane di
(jrinevra.
Apprendiamo così che, in una parroccnia, si è aperta una ” garaerie
d'enjants ”, cne funziona tutti i venerai, dalle l4 atte Iti; durante queste 4 ore i bambini vengono sorvegliati da elementi delia comunità,
mentre le mamme possono fare tranquillamente le loro compere, ecc.
/litri membri delia comunità si assumono l'incarico di anelare aspettare i bambini al termine aetie lezioni
dei giurami di infanzia. 1 ulti i bambini vengono poi condotti alta ' garderie aove possono consumare la
loro merenda e viene loro offerto un
rmfresco.
Un attività assistenziale domestica
è pure stata iniziata, tiono state, per
es,, comprate due lavatrici auiomaticne; le maari di famiglia ne possono usufruire versando, per ogni
bucato, una moaesca quota; ogni richiedente ha il diritto di lavare 4
Kg. di teleria, asciutta, per settimana o di usufruire delie due macchine ogni 15 giorni.
Quattro-macchine per dar la cera
ai pavimenti sono pure state acquistate e il loro sfruttamento avviene
in base agli stessi principi.
Queste iniziative, accolte con soddisfazione negli ambienti di modeste possibilità economica, continuano a svilupparsi in modo promettente. (U.P.E.)
I minatori impegnati nel faticoso
lavoro di costruzioni idroelettriche
della Maggia, in occasione delle celebrazioni natalizie, hanno ricevuio
la visita di un gruppo di giovani cattolici e protestanti, guiaati da don
Giovanni Boti, capeiiano della ditta
appalta.rice dei lavori e dal pastore
Gustavo Hess, della comunità evangelica di Locamo. Ln riuscito programma ricreativo è stato così realizzato. (U.P.E.)
Jugoslavia
La siccità che ha afflitto la Jugoslavia durante lo scorso estate ha
provocato una grave crisi economica, le cui conseguenze si fanno sentire tuttora. Lna gran parte dei campi, che si trovano nelle più fertili
regioni del paese, sono rimasti incotti. Il servizio di assistenza sociale
del Consiglio ecumenico si propone
di sovvenire, nella misura delle sue
possibiiità, alle gravi necessità del
niomento; grano e granoturco saranno offerti per rendere possibili le se■ mine primaverili.
Vestiario e viveri saranno pure
mandati per sovvenire ai bisogni dei
rifugiati d’Albania, di Bulgaria, di
Rumania e deda popolazione tutta.
E’ consolante la segnalazione della ripresa in pieno dell’attività dei
Seminari ortodossi e della Faeoltà di
Teologia, con oltre 500 studenti, di
cui 7 protestanti. La Chiesa ortodossa che, finora, era stata assistita da
Chiese di altri, paesi, nell’acquisto e
fornitura dell’ arredamento necessario per le sue scuole teologiche, può
ora far fronte alle sue necessità sul
mercato intento.
II problema dell’importazione di
Bibbie dall’estero, che finora aveva
sollevato notevoli difficoltà, si avvia
ad una ¡soluzione definitiva.
(U.P.E.)
Germania
La Chiesa costruisce! Nel corso
dell’anno 1952 la Chiesa evangelica
di Renania ha costruito 1.133 appartamenti; inoltre 832 erano in via di
costruzione e saranno consegnati nel
corso del 1953. Si prevede poi la cO'
lica ha dichiarato di consideraré quest’attività come un complemento indispensabile dell’azione sociale della Chiesa. (U.P.E.)
A conclusione di un congresso giovanile in Marburgo, venne decisa la
istituzione di « cassette postali della
carità »; il loro scopo è di venire in
aiuto ai sinistrati, ai mutilati, a quanti si trovano nel bisogno (vedove,
persone anziane, ammalati); basta
scrivere una cartolina, segnalando il
proprio caso ed imbucare la lettera
in una di queste « cassette postali ».
Il 29® congresso ntìsdonale del movimento del Cristianesimo sociale avrà luogo a Marsiglia i giorni 10, 11,
,12 aprile 1953. Il Congresso inizierà
i suoi lavori alle om^- 9 di venerdì
10 aprile, sotto la presidenza di Elia
Lauriol. <
I temi di discussione sono di palpitante attualità : l^ guerra fredda,
relazioni internazicktali, problemi
sindacali, problemi ^ilizi, giustizia
sociale e giustizia fiscale. Fra i relatori, notiamo i noirù di H. Roser,
R. Morley, M. Albar^, A. Monnier,
F. Spoerry, G. Lasserà, G. Rampon.
Per ogni informatone, rivolgersi
al. Movimento del Ct^tìanesimo Sociale, 52, ruede LondfeS, Paris Vili®,
o al suo delegato ini Italia, pastore
dott. E. Eynard.
TERMINOLOGIE
Un colonel passe ses troupes en revtie.
Arrivant an premier soldat, il loi demande:
— Mon ami, que faites-vous dans le civil?
— J’étais machineur, mon colonel
— Mais non, on dit machiniste, mon ami.
Puis, s’adressant au second:
— Et vous?
— Moi, j’étais toumiste, mon colonel.
— Mais non, on dit tourneur, mon ami.
Arrivant enfin au troisième:
— Et vous, que faites-vous?
— Ecoutez, mon colonel, avec toutes ces
histoires, je ne sais pas si j’étais tnineur
ou ministre!
{Le Courrier).
Tempio del Ciabas
29 Marzo (le Palme), in lingua italiana. — 5 Aprile (Pasqua) con
Santa Cena, in lingua francese. Orario: ore 15 (tre pom.).
Corrispondenza dal Cile
Mentre una noiosa questione di
passaporti mi obbliga a rimanere in
Ci!e più del previsto, prendo alcuni
appunti di viaggio nell’idea che forse potranno interessare i lettori delr« Eco ». Sono venuto in Cile come
de egato della Chiesa Valdese a un
Congresso di Educazione Cristiana
celebratosi nella città di Santiago al
priucip^io di febbraio.
Le Ande
I grandi quadrimotori che viaggiano tra Montevideo e Santiago sorpassano le Ande a 10.000 metri d’altezza senza che il passeggero quasi
se ne accorga, ma l'apparecchio nel
quale^ho viaggiato, essendo I>iù. j»ic;,
colo, non ha superato i 6.000 metri, rimanendo a una altezza inferiore a quella deLe vette più alte.
II volo in questo modo è più emozionante perchè Fapparecchio risente l’effetto delle correnti d’aria ascendenti e discendenti che si formano fra i monti e fa dei balzi capricciosi non sempre gradevoli; d’altra parte, volando così, le Ande sembrano « a portata di mano » e se ne
vedono le pareti rocciose, i nevai
e ghiacciai, le pendici rossastre tremendamente ripide e brulle. Dopo
cinque anni di vita in Uruguay dove
non si vede altro che piccole collinette era piacevole vedere di nuovo
lo spettacolo delle montagne, anche
se si nota la mancanza di vegetazione: neppure un albero, pochi e
stentali arbusti e cactus.
Arrivati a Santiago ci siamo accorti che le Ande dominano il paesaggio: ancora molto più visibili che
le Alpi da Torino, sono una parte
insostituibile del panorama. Ora, in
estate, sono spesso occultate dalla fo.
schia, ma mi dicono che in inverno
appaiono nitidissime e con colori
straordinari.
Santiago
Mentre dall’areoporto venivamo
verso il centro, ho cercato di afferrare la prima impressione prodottami dalla città per me nuova, e un
nome mi è venuto in mente: Catania.
Montevideo e Buenos Aires sono
metropoli che hanno subito una certa influenza europeo-continentale e
più specificamente francese. Santiago mi pare risentire di più Tinfluenza spagnola; forse per questo mi ha
fatto pensare all’unica città siciliana che io conosca.
Santiago è una grande città di più
di un milione di abitanti; il rapidissimo aumento della popolazione
negli ultimi anni ha fatto sorgere in
periferia interi quartieri di catapecchie, ma il centro commerciale è degno di una grande città e il quartiere residenziale è assai bello. E’
più marcata qui che a Montevideo
la differenza fra la grande ricchezza
e la grande povertà, e il numero dai
mendicanti che circolano per le strastruzione di altri 800 alloggi, entro .làt de ^ purtroppo assai grande.
un breve periodo. La Chiesa evange- Qtil estate non piove mai. For
se per questo la città ha un aspetto
polveroso e stinto. Ma forse appunto per tale motivo i cileni tanno
sforzi eccezionali per coltivare ed mnailiare i loro giardini. In poche
città ho visto tanti alberi e tanti
giardini pubblici ben curati.
Un monumento ai Protestanti
Una nota caratteristica del paesaggio di Santiago sono i cobi. Il « Cerro de Santa nucia » è un’aitura che
si eleva in pieno centro della città;
oggi è un giardino pubblico assai
grazioso un po’ simile alla Villetta
Uinegro a Genova, ma-in altri tempi era sede di una guarnigione che
, dominava la cutà. ¡su._unp banchi de-la collinelta sì gettavano le
immondizie e lino al secolo scorso
tutti gli « eretici » (leggi « protestanti ») erano obbligati a seppellire i
loro moni appunto tra le spazzature. Più tardi li governatore detta città che trasformo quel luogo in giardino pubblico fece raccog-iere i resti dei defunti in un ossario collocandovi un piccolo monumento su
cui si legge questa sihgo.iare epigrafe: cc Agli espatriati del cielo e della
terra ».
11 « Cerro de San Cristobai » è
molto più notevole per le sue proporzioni e s’innalza ripidissimo sulla riva del fiume Mapocho che attraversa la città. Con una funicolare
si giunge sulla vetta che si eleva a
quasi 3d0 metri al disopra del livello di Santiago. Il panorama è
grandioso: le vette nevose delle Ande si tingono di rosa nella luce del
tramonto mentre un po’ per volta
nel basso si accendono le luci innumerevoli della grande città. I riflettori illuminano una gigantesca e
brutta Madonna posta suda cima del
colle mentre più in basso l’ombra
inghiotte una modes& cappella che
per la sua semplicità potrebbe essere protestante.
Pare che la tendenza attuale della Chiesa cattolica sia appunto quella di far diminuire nei fedeli l’interesse per il culto delle immagini.
Nella moderna cattedrale di Concepciòn, le sole immagini che si vedono sono le poche salvate dal terremoto che distrusse l’edificio precedente, oltre un singolare affresco absidale e i « vitreaux ». Non so se
questa tendenza sia generale nel cattolicesimo cileno; se fosse, come evangelici non potremmo che rallegrarci per la progressiva sparizione
di uno degli elementi di paganesimo
che dobbiamo condannare nella
Chiesa cattolica.
Una singolare superstizione
D’altra parte la stessa Chiesa, essendo stata per tanti secoli dominante, è responsabile di certe aberranti
superstizioni come il culto dalle « animitas ». E’ questo una mescolanza
di pagano timore di^fronte al mistero della morte repentina e violenta,
e di elementi del culto cattolico dei
santi; praticamente il popolino crede che per il solo fatto ueiia morte
violenta l’anima del defunto goda dì
speciali privilegi ultraterreni e poS'
sa udire preghiere e concedere gra
zie. Poco lontano dai locan della se
conda Chiesa Metodista dove abitia
mo, fiorisce appunto uno di tali culti
Sei o sette anni fa nel parco Cou
sino una ragazzina mula fu uccisa
barbaramente. Sul luogo dal delitto
sì innalzò ima nìcchia e il popolo
cominciò a chiedere alla ragazza dì
esaudire le sue preghiere. U’a-bero
sotto cui fu uccisa la piccola oggi
si secca e sta per cadere sotto il psso
di infiniti ex-voto, targhe, placche,
ecc. A un apposito gancio si appendono le lettere con> le richieste; ne
ho lette alcune, su per giù dì questo
tenore: « iVlarinita, tu che vedi Dio,
fa che il mio fidanzato trovi lavoro »,
appuro : « fammi passare bene gli esami » o cose del genere. Ho contato più di duecento candele accese
coniinuamente ; la cera fusa ha impregnato la terra e di notte la fiamma SI vede da lontano e sarebbe commovente se non fosse la manifestazione di una cosi tremenda deformazione del senso delie cose sacre.
Altre « animitas » si trovano qua
e là; alcune godono di gran favore,
altre meno. Non lontano di qui si
bruciano candele ed elevano preci
ah’aiiima di un ubriaco ucciso dal
tram. Mi dicono che anni fa un culto di questo genere cominciò sulla
tomba di un criminale giustiziato
per le sue malefatte.
Vorrei ricordare le mille cose curiose che si scoprono in un viaggio,
cominciando dalla lingua che, pur
essendo Io. spagnolo come in Uruguay, riserva a yu.ie ueiie sorprese
pc,«ne a morte parure sr. ua uu sensò ameriAiie ucr uue paesi e così
cene espressioni cne sutre rive oel1 iruan..Aco sono cuiisiuerare innocenti, suiie coste uei jraciuoo risiutano
oueiisive. £i non mmore e la sorpresa aiio scoprire cne gli amomis
uer servizio umano si cniamano
(1 gunuure » é cne la paroia cne in
Uruguay luuiea i lagruniir qur uesigua re moucie aa venu ceiucsiim.
ma roscianuo ua parte queste semplici curiosità vorrei urie una par Ora
a proposito uegu inurgem. ai calcola cne al tempo ueua conquista spagnola iossei'o circa mezzo muione;
Oggi sono cento o duecento mira ed
aoitano la parte meridionale dei paese. x>on accettano il nome di « mdios » o « aiaucani » dato roto dagli
Spagnoli e chiamano se stessi col
nome ai « mapuce » che nena foro
imgua VUOI une a uomo ueua terra » e Chiamano a humea » ossia
« stranieri » tutte le ai tre persone
compresi gp stessi cueni che per loro non sono auro che usurpatori.
iNon ,si può dire, m tondo, cne abbiano tono'ed oggi ancora, malgrado le leggi speciali che h proteggono, c e geme che sfruttanuu la toro
re.ativa ignoranza riesce ad ingaUnaru tacenuo con loro contratti da
struzzmi.
tisicamente si distinguono per la
loro piccola statura, per il colorito
piuttosto bruno e per la faccia tonda,-ma è piu facile riconoscerli dal
loro modo di vivere e di comportarsi che dalia loro apparenza fisica.
G.i uomini hanno abounaonato il costume tradizionale, ma le donne portano ancora sul capo e sui petto pesanti ornamenti a argento decorati
con monetine. Ormai la terra rossa
con cui si tingevano il volto e che
fece dar lóro il nome di « pellirosse » è oggetto da museo.
Vivono poveramente con sistemi
d’agricoltura primitivi e sono spesso
anaiiaheti, ma vane missioni evan'
geiiche si interessano di loro e pa
recchie dimostrano singo.ari dispo
sizioni per lo studio; vi sono oggi
medici, protessionisti e deputati
« mapuces ».
Certo la razza bianca è tecnicamente molto superiore agli indigeni
ma è assai dubbio che la nostra superiorità morate sia tanto grande co.
me a volte vorremmo credere e la
storia della conquista dell’America
sta a dimostrarlo.
Come uno svizzero che scenda fino a Milano non può pretendere di
descrivere tutta l’Italia, cosi non
pretendo che i semplici appunti di
quei che ho potuto vedere nel mio
breve viaggio costituiscano una descrizione di questo pittoresco paese
due volte e mezzo più grande dell’Italia e lungo 4.300 Km., dalla zona tropicale deile miniere di sale alia gelide regioni dafiUa Terra del
Fuoco,
Spero di poter mandare prossimamente falche notizia sulle Chiese
evangeliche del Cile e sul Congresso
che è stato il motivo del mio viaagio.
Aldo Comba
La voce delle Comunità
Angrogna (Capoluogo)
Sabato 14 corr. nel nostro Tempio del
Capofuogo è stala invocata la benedizione
di Dio sul matrimonio di Berlin Giovanni
Luigi (Sonagiietle) e Bertàlot Irma (Caumbalol).
La grazia del Signore circondi ed accompagni sempre questo nuovo focolare.
Ringraziamo vivamente l’U. G. V. del
Serre per l’ottimo trattenimento familiare
datoci la sera della domenica 8 marzo.
e, a.
Filadelfia
L’Unione Valdese di Filadelfia che raggruppa una quindicina di famiglie per lo
più di origine villarese e disseminate nella vasta metropoli e dintorni ogni anno indice una riunione in occasione del 17 febbraio..
Anche quest’anno malgrado il tempo
burrascoso una quarantina di persone si
sono ritrovate il 15 febbraio nell’ospitale
dimora dei sigg.ri Bertinat, sotto la presidenza del pastore valdese di New York.
Il sig. Renzo Bertàlot. Candidato in Teologia della Facoltà 'di Roma, era con noi
per testimoniare dell’opera compiuta da
studenti e professori nei dintó-ni di Roma.
L’interesse suscitato dal giovane o-atore fu profondo, ed una generosa colletta
fra i presenti ne fu la pràtica dimostrazione.
La riunione ebbe termine al cader della
notte con un ricco buffet gentilmente offerto dada famiglia ospitante. Ci si salutò
con un arrivederci all’anno prossimo.
La Comunità Valdese di New York non
è più isolata come un tempo; i rapporti
con la Citila d’Italia si fanno più frequenti sia per mezzo dei nostri delegati al Sinodo sia per le gradite visite che riceviamo
di tanto in tanto.
In tutti è rimasto un vivo e profondo ricordo della visita del Dott. Ricca il cui
forte messaggio non è di quellUche si dimentichino tacilmente. Per la seconda volta abbiamo pure grandemente apprezzato
la visita del Dott. Elio Eynard in occasione della celebrazione del 17 febMaio che
si è svolta il 22 nei locali della nuova
chiesa.
In questa occasione oltre all’allocuzione
del prof. Eynard in nn inglese che ha destato ammirazione, abbiamo gioito dei
buoni messaggi del Prof. Giovanni Tron di
B;oomfield e del Pastore Augusto Hugon
di B.-ooklyn. Con grande interesse abbiamo pure udito degli studi e dell’opera svolta dalla nostra Fac.oltà di Roma, nella testimonianza data dallo studente Renzo Bertalot.
Al culto ben affollato e durato oltre due
ore, prendevano parte oltre ad una buona
4
4 —
L’ECO DELLE VALLI YALDESI
rappresentanza della Waldensian Aid Society, alcuni graditi ospiti dall’Italia ^ la
sig.ra L. Eynard col figlio Seg'gio; la sig.ra
C. Decker di Torino con la sig.na P. Bertinat; la sig.ra Micol di Massello; il sig.or
Oreste Canal di Ferrerò; il prof. Giorgio
Peyronel di Milano che al pranzo tradizionale la sera aveva occasione di rivolgerci appropriate parole di incoraggiamento
ed un saluto augurale prima di ritornare
in Italia.
A tutti i nostri cari amici che con le loro parole e con la loro presenza hanno con.
tribuito a rinsaldare il vincolo che ci unisce quali Valdesi e quali Cristiani vada
l’espressione della nostra gratitudine ed il
nostro augurale saluto. —
Luserna S. Giovonni ^
Concistoro, Nell’ultima assemblea di
Chiesa. Con votazione unanime, sano stati'
riete.ti gii anziani: Ernesto Benech e Adolfo Cqisson; un nuovo anziano è sta.o eletto neua pe. sona uei signor tiiovanni Bonnet,
XVll Febbraio. Buona l’assemblea al
culto commemorativo dell’Emancipazione;
glande l’entusiasmo dei bambini, durante
il corteo e durante «le recite »; come sem.
pre partico.armente accurata la preparazione nel loro programma. L’agape traterna
’ha visto db presenti neiia saia Albarin; il
signor Cario Aibà.in è^stato l’invisibile ed
impareggiabile regista deii’organizzazione
logistica. Il torneo oratorio, aperio con dei
discorsi di circostanza dei pas.ori B. Jahier.
B. Pascal, J. Gay, prof. G. Cpstaoel si è poi
trasformato, in seguito ad iin felice intervento del aignor Enrico Favoni, in una conversazione .ifluslrativa della situazione della nostra chiesa da vari punti di vista.
Gioventù. 1 nostri^ giovani svolgono un
buon lavoro. La concentrazione di tutte le.^
forze giovanili neJa Ü. G. E. (Unione
Giovanile Evangelica) ha permesso e sempre più permetterà di~megiio sfruttare le
molteplici possibilità che si offrono nella
Comunità. Un organico programma di studi è in pieno svolgimento; scambi di visite con altre unioni sono state coronate da
un buon successo. Il seggio è stato cosi formato: presidente: Marco Gay; vice presidenti; ïvonne Alilo e Benech Francesco;
segretari: Alice Berlin e Guido Mourglia;
cassiere: Laura Long; consiglieri: Rita Jaila e Rinaldo Malanot
Le sezioni cadette continuano pure a
svolgere Una Ituona attività; così pure il
Nido. li numero dei presènti alle sedute è
andato aumentando dhrante l’inverno, ma
sono ancora troppi i giovani deLa parrocchia che si astengano da queste benefiche
attività.
Nel quartiere dei Peyrot abbiamo pure
salutato con gioia l’attività di una piccola,
ma attiva unione giovanile, cui presiedono
le unioniste: Mitzì Gnone, Ada Revel. Marcella Stalle.
Anche a Mourcìus l’U. G. E. ha iniziato
un’attività cui auguriamo fecondi sviluppi.
Filodrammatica. La commissione recile
nominata dall’t). G. E. nella persona degli
unionisti: Adriana Albarin. Enrico Gay,
Aido Vola ha organizzato la tradizionale
recita del XVII febbraio. « La nemica » di
Nicodemi ha avuto attori che hanno dato
una magistra.e interpretazione; al successo artis'ico ha corrisposto, cosa da non diSprezzarsiì. il successo di cassetta. Con simpatica iniziativa, mentre i nostri artisti si
recavano a Torre Pellice, per ripetervi la
serata, la Sala Albarin accoglieva i giovani
di Torre Pellice. che rappresentavano « La
boìna » di Ada Melile. Caloroso anche il
successo della Corale di Torre Pellice, diretta dalla signorina Dora Revel. che dovette anche concedere dei bis.
Anche ai Peyrot l’unione ha organizzalo la sua recita che ha avuto il più vivo
successo.
Corale.,^ A causa, della malattia che ha
fermato- a lungo il suo direttore, signor Gu.
stavo Albarin, la nostra corale ha potuto
riprendere solo recentemente la sua regolare attività. Mentre ci rallegriamo della
ripresa, esprimiamo al prof. Ferruccio Rivoir la nostra gratitudine per la sua collaborazione anche in questo campo, in occasione del XVII febbraio.
t nostri lutti. In questo primo trimestre
dell’anno 19.Ó3 la nostra comunità è stata
provata da numerosi lutti. Il 9 gennaio veniva accompagnata al campo del riposo la
signora Rivoire Ester~~ved. Rovara; il 14
gennaio, la signora Long Marta Elisabetta;
il 24 gennaio la signora Caterina Cougn
nata Jourdan; il 19 febbraio Avondet Michele fu Giacobbe e Margherita Chauvie in
Serotli; i’8 marzo Berlin Costanza vedova
Frache. Il 14 gennaio il campo del riposo
accoglieva i resti mortali di Achille Benedetto deceduto a Vigliano Bìeilese e il
febbraio, venivano rese le estreme onoranze alla salma della signora Margherita
Ribet vedova Giampiccoli, deceduta a Torre Pellice.
Alle famiglie duramente provate, la comunità ha espresso la sua cristiana solidarietà nell’ora della prova, cosi come ha
manifestato la sua simpatia alle famiglie
Granero-Costabel e Malan-Costabel per la
dipartita, in Uruguay, del loro caro Pietro
Costabel.
rep.
Rodoretto
Féte du XVII février. 1953 va laisser dans
notre coeur le souvenir d’une belle fête du
XVII. Déjà la veille les traditionnels « falò » ont illuminé la vallée et les somme’s.
Peut-être ne furent-ils pas de longue^ durée
comme certaines fois, la neige épaisse
ayant empêché la récolte des genévriers
qui servent à les alimenter. C’est aussi dans
cette veille que notre Modérateur nous fil
la surprise de sa visite. Depuis bien longtemps notre paroisse n’avait eu l’honneur
d’accueillir en son sein le Modérateur. Que
il soit venu juste pour le XVII fut pour
chacun un plaisir.
Déjà avant le lever du soleil le tambour
s’en alla jusqu’au fond de la vallée chercher la population du dernier quartier.
Dans une lumière éclatante, par un soleil
radieux, le cortège se forma et s’égrena le
long du chemin étroit jusqu’à la rencontre
des « FoBtanins », puis toi^ la foule se rassembla sur la'place dii^tmplê. Enfin dans
l’église bondée le service de reconnaissance commènda, le message fut donné par le
Modérateur «pii pris comme texte ces paroles du psaume 146: L’Eternel garde la
fidélité pour toujours.
Le Modérateur sut trouver le chemin de
nos coeurs en nous faisant part de ses préoccupations concernant la liberté religieuse
en Itane, U nous montra que la situation
était ditficile et que nos lendemains pourraient la voir encore plus délicate. Ensuite
ce fut le tour des enfants à réciter dialogues et poésies; le tout fut agrémenté de
chants de circonstance. Leur nombre fut
presque trop grand. Mais dans de telles
circonstances chaque enfant tient à dire sa
poésie. Les plus petits même n’ont pas
craint de monter sur le podium. Iis furent du reste généreusement applaudis. Il
faudrait, en passant, remercier les personnes zé.ées qui ont préparé ainsi notrç-jeunesse. M.me Hélène Breuza des Fontaines
et M.lle Agami institutrice à Champ du
Clôt.
L’après-midi a retrouvé tous les hommes
réunis pour l’agape dans la 8émillan:e petite école des f ontaines. Il y avait de la
joie à se retrouver ensemble, à fraterniser,
à manifester par ce repas notre reconnaissance au Seigneur de l’Egiise. Comme d’habitude le pastiiur se doit de dire un mot à
son monde. Vu la présence du Modéraieur
ce fut encore à lui qu’on demanda quelques paroles, il parla encore du témoignage de l’Eglise en face d’une politique qui
cherche à taire taire sa voix et à brimer
son action. Alors que la iête se prolongea
jusque dans la soirée, chacun prit congé
de notre hôte.
C’est encore un vif merci que la paroisse adresse au Modérateur pour son passage
à Rodoretto.
Dans la semaine qui suivit toute notre
population tut intéressée à une petite exposition missionnaire. Les objets, provenant du tond de l’exposition tenue à la
Tour pendant le Synode ’52, étaient de
vraies pièces d’art. Les champs dont ils
provenaient étaient le « Leseouto et le
Zambèze ». Nos remerciements à M.IIe
E, Coisson pour la préparation de cette
exposition.
Torino
Le Celebrazioni del XVII Febbraio precedute da due tonterenze storiche del Pastore Berlin, hanno avuto inizio Domenica
15 febbraio, aue ore 17.3ùr con un culto
solenne di Commemorazione e di Testimonianza, presieduto dal Pastore Paolo
Bosio. La sua conlerenza « La sfida dei
deboli » annunciata in alcuni quotidiani
deUa città è stata seguita con attenzione e
interesse da un nume; oso uditorio di vaidesi e di estranei. La Corale diretta dalla
Sig.na Turck ha eseguito cori valdesi.
L'Agape della sera del XVII ha vistò il
salone pieni) di lieti commensali. Il programma era quest’anno molto ricco; discorsi dei Pastori P. Bosio e G. Berlin e
del Dr. Gustavo Ribet, cori valdesi ed una
brève lecita preparata dalla U, G. V. Simpatico l’intervento all’Agape di un gruppo
di artigianelli vàldesi, invitati dall’Ass.
G. Varaglia. Serata di vera allegrezza fraterna, di so.idarietà valdese e anche di seri pensieri.
Al culto mattutino della Domenica 22:
messaggio di rendimento di grazie a Dio e
di consacrazione, celebrazione della Santa
Cena alla quale ha partecipato la quasi totalità dei fedeli.
Non sono mancate le Serate valdesi offerte dall’Unione Giovanile. Commovente
la rievocazione di alcuni episodi dell assedio della Balziglia.
L’offerta della Settimana di Rinuncia ha
digià superato la cifra raggiunta lo scorso
anno.
Ringraziamenti vivissimi ai Pastori
Sigg. Roberto Jahier e Roberto Nisbet per
i culti da loro presieduti nel tempio di
Corso Vittorio.
La Colletta per i sinistrati d'Olanda ha
raggiunto la somma di L. 462.358.
Abbiamo inviato alla Tavola per la costruzione del tempio di Milano L, 348-508,
quali offerte dei membri della chiesa di
Torino per questo scopo.
L’U.G.V. ha invitato domenica 22 febbraio a un trattenimento le giovani delle
Valli che si trovano a Torino per ragioni
di lavoro. Più numerose dello scorsa anno, esse hanno dimostrato di apprezzare
questo gesto di affetto fraterno. Approfittiamo deH’occasione per ricordare alle famiglie delle 'l'alli che hanno dei loro
membri a Torino, di segnalarne ai Pastori la presenza, anche quando siano in città per un solo inverno. Ricordiamo altresì che rU.C.D.G. (Via S. Secondo. 70)
riunisce due volte al mese le giovani delle
Valli a Torino, la domenica pomeriggio.
Matrimonio: il Gennaio: Giachino Bruno e Mastella Silvana.
Dipartenze: 1 Gennaio: Albrecht Clara
n. Hegenhaisee, di anni 91; 18 Gennaio:
Chauvie Giovanni, di anni 46; 26 Gennaio: Bouchard Celestina n. Avondet, di anni 86; 4 Febbraio: Jalla Augusto, di Villar
Pellice; 28 F’ebbraio: Moretto Rosa Maria, Ai anni 38.
In comunione con i fratelli della Chiesa Battista saranno celebrati i seguenti cul< ti della Settimana: Domenica 29 marzo,
ore li: 'Tempio di Via Passalacqua (Pastore G. Berlin). Martedì 31 marzo, ore
21: Cappella di Via Elvo (Pastore P. Bosio). Venerdì 3 aprile, ore 10,30: Tempio
di Corso Vittorio (Pastore B. Soccomani).
La Confermazione dei Catecumeni, avrà
luogo a Dio piacendo la Domenica delle
Palme al culto delle ore 10.
g. b.
San Germano Chisone
— La parrocchia invia il suo saluto riconoscente al pastore emerito G. Bcrtinatti
che per un periodo di cinque settimane ha
sostituito il pastore mettendo al servizio
della chiesa il suo entusiasmo e il suo spirito di consacrazione. Egli ha presieduto i
culti, fatto molte visite e si è spinto fin nei
quartieri di montagna per le riunioni serali.
Un ringraziamento anche al pastore E.
Micol. che ha presieduto un turno di riunioni ai Balmas e alla Costabella.
— Le celebrazioni del -X-Vll Febbraio,
favorite dgl bel tempo, si sono svolte con
successe. Al culto del mattino, dopo H messaggio del pastore Bentinatti, i bambini delle scuole elementari hanno rievocato la
storica data con un breve programma di
recite e canti. Sempre apprezzata la partecipazione della nostra Corale. Molti partecipanti al pranzo tradizionale, La giornata
si è chiusa con una apprezzatissima serata
valdese offerta dalla nostra gioventù.
— Ricordiamo che il nostro Culto della
domenica delle Palme avrà inizio allegre
10 e sarà seguito dalla confermazione dei
33 catecumeni che hanno compiuto il loro
quadriennio di istruzione reUgiosa.
Matrimonio. Baret Alfredo e Balmas Maria (19 Marzo). I nostri migUori auguri a
questi sposi.
Funerali. Balmas Caterina Enrichetta
ved. Costabel, di anni 73 (Gorge). Comba
Cesarina in Peyronel, di anni 87 (Azzari).
Peyronel Giovanni Giacomo, di anni 91
(Azzari).
Alle famiglie afflitte rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
— La Direzione dell’Asilo dei Vecchi
esprime la sua riconoscenza alle maestranze dello stabilimento Widemann ed alle officine RIV di Villar Perosa che si ricordano sempre dei nostri ricoverati in occasione delle feste.
Pers0nalia
li 14 marzo, nel, fempio di Saint Gervais. a Ginevra, è stato benedetto il matrimonio del Cand. Theol, Mario Musacchi»
e della Signorina Anna Johanna Visser’t
Hoojt, figlia del Segretario Generale del
Consiglio Ecumenicoj Ai giovani sposi, che
vanno stabilirsi a lUesi, e alle loro famiglie, i più cordiali auguri de L’Eco.
— All’Istituto di Magistero di Torino, si
è laureata in lingue moderne la Signorina
Speranza Tron, con una tesi su Pascal e
Vinel. Felicitazioni, è auguri.
Il 12 marzo è entrata nel riposo di Cristo
la Signora Adam Janet Elliot Corsani, compagna d’opera del pastore Valdese Emilio
Corsani. Giunga ai /familiari, nelPora del
dolore, l’espressione della nostra cristiana
simpatia.
E’ deceduto a Torre Pellice. dopo lunga
sofferenza sopportata con cristiana pazienza, il Comm. Federico Margaria.
Dopo molti anni di vita attiva consacrata alla direzione degli Stabilimenti Crumière di Villar Pellice ed alla collaborazione a molte opere di bene locali il Coram.
Margaria era costretto da vario tempo alla
inattività la cui monotonia dolorosa alleviava con un vigile interesse verso quelle
opere che erano state l’oggetto della sua
lunga attività.
Alla famiglia rinnoviamo l’espressione
del più vivo cordoglio.
A.
Paolo e Umberto Fraschia e famiglie,
commossi per le-tfistimonianze di seiidarietà ricevute in occasione della dipartita
della loro mamma
Coslanza flerlia v. Fraschia
nell’impossibilità di farlo personalmente
ringraziano quanti con fiori, con scritti,
con la loro presenza, sono stati loro vicini
nell’ora della prova ed in modo particolare il pastore Sig; R, Jahier per le sue
parole di conforto.
Luigia Long ve«L Codino, non potendo
rispondere personalmente, ringrazia i parenti, amici e vicini di casa che, in occasione della dipartenza del suo marito si
sono tanto gentilmente prestati.
S. Secondo di Pinerolo, 7-3-53.
I figli e le figlie-del compianto
ICiav. Ciacaaia Pevraaal
riconoscenti per la dimostrazione di stima
e di affetto, ringraziano tutti coloro che
sono stati loro vicini nell’ora della prova,
in modo speciale Elena Pons e marito che
curarono il loro caro nei suoi ultimi giorni, la Signora Emma Rostan, il Signor Enrico Peyronel, la figlioccia Enrichetta Bouchard, i vicini di casa Pons, il Dottore Bertolini, i Pastori Sigg. Micol Beri e Beriinatti e tutte le persone che intervennero ai
funerali o furono di aiuto nella triste circostanza.
■ T
« Venite a me voi tutti che siete
travagliati ed aggravati e io vi darò
riposo ». (Matteo XI: 28).
Pramollo, 9 marzo 1953.
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VALLI VALDESI»: Annuo L. 600 —
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Malacrida Rocchi 1.000
Dr. Stanislao Rocchi 2.000
Pinerolo
Riccione Davide e Albertina 500
B!eynat Gardiol Paolina 1.000
Padrino e Madrina in occ. matri, monioSalvai Nino e Bonin
Luigina 2.000
Balmas Medina e Cardón Maria 1.000
Vola Renato e Alfano Fiorella in
in occ. matrimonio 2.300
Prarostino
Costaiitìna Giacomo 400
Pomarè Vincenzo in occ. matrimonio Martinat-Pons 500
Forneron Guido, Cardón Franco
Costantino Livio, Paget Nicodemo. Gönnet Luigi 2.000
L. R. P. 500
Roma
Ditta Boschi 5.000
San Remo
Domenico e Emilia Arbuffo 3.750
San Germano Chisone
Coniugi Francèscato (Asilo) 1.500
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Tipografia Subalpina S. i. A.
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