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ANNO LXXVI
Torre Pellice, 31 Maggio 1946
LEGO DELLE
Sig prof . Teofllo Pons
Cllcsio
N. 22
VALDESI
Nulla sla più forte della vostra ledei
(Gianavello)
SETTIMANALE DELLA
Italia : Annuale .
Estero : »...................
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque
ABBèNAMENTO
. L. 150,)) 300,
Semestrale L. T5,— i
» » 175,— <
- La copia Lire 4,~ i
CHiE|A VALD?SE
Kltg^nm-date alla roccia onde toste ta($liatl
* Isaia LI t 1.
REDAZIONE : Via Sibaud, 7 - Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
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LE SOLLECITUDINI DI DN APOSTOLO
— Simon di Giovanni mi ami tu?
E’ la domanda del Risorto al suo discepolo
in quel colloquio mattutino sulle rive del mar
di Galilea. Leggo sul suo volto un’espressione di profonda tristezza, e su quello di
Pietro di grande confusione.
PERCHE?
11 titolo di questa pagina nella Riveduta
parla della « Riabilitazione di Pietro » e gli
esegeti ed i predicatori vedono generalmente
qui il momento in cui l'apostolo che ha rinnegato tre volte il suo Signore la notte di Venerdì .Santo, si riconcilia con lui. La realtà
mi sembra diversa. Gesù, prima di quest'ora
aveva già visto Pietro più di una volta e come
leggiamo in S. Luca 24: 34, gli era anche
apparso a tu per tu. Non ci sembra ammissibile che Egli non abbia preso fin dal primo
momento l’iniziativa della riconciliazione. Qui
v'è deH’altro, un fatto nuovo ha rattristato
Gesù ; che ha fatto Pietro? Pietro, la sera
prima, preoccupato per il pane quotidiano,
ha lasciato gli altri discepoli per tornare al
suo vecchio mestiere di pescatore e Gesù gli
vuol dire : <( Se tu mi ami, Simone, abbandona
il tuo vecchio mestiere e pasci le mie pecore».
Simone, in sostanza, ha messo la mano all’aratro eppoi si è rivolto indietro, ha fatto
un po’ come Dema, ha fatto come tanti oggigiorno i quali dopo aver fatto al Signore nel
fervore di un grande ideale le più belle promesse. « Ti seguirò, dovunque tu andrai! », le
dimenticano appena si presentano le sollecitudini di questa vita e ritornano al loro vecchio mestiere.
HANNO PROPRIO TORTO?
— Farmi udire le loro ragioni ; il nostro
sogno sarebbe proprio quello di vivere ogni
momento della nostra vita con te e per te o
Signore, ma e il nostro pane quotidiano? E’
pur Dio che ci ha detto di guadagnarlo col
sudore della nostra fronte! e così hanno fatto fino ad oggi i nostri padri. E i nostri bimbi? Come potremmo noi abbandonare il nostro mestiere sapendo che alla sera essi aSipettano da noi del pane per sfamarsi?
San Pietro non parlò così. Proprio in quel
momento si era preso una lezione memoranda : aveva pescato tutta la notte con la competenza e rabilità del più provetto fra i pescatori e non aveva preso neppure un pesce.
Al mattino, ad una parola di Gesù, aveva
fatto la più bella pesca vista in vita sua e si
era certo ricordato le parole del Salmista :
Il Invano vi levate di buon’ora e tardi andate
a riposare. Egli dà altrettanto ai suoi diletti mentr’essi dormono» (Salmo 127). Il pane è Dio che lo dà e non il nostro lavoro^
UN’AGGHIACCIANTE RIVELAZIONE.
aspetta ora l’apostolo. Gesù gli annunzia che
quando sarà vecchio, un altro lo cingerà e
lo condurrà ove non vorrebbe andare, ch’egli, cioè, morrà martire per la sua fede. Mi
sembra di vedersi abbuiare il suo volto : era
tanto preoccupato per il pane ed ora gli
tocca esporre anche la vita!
Eppure da quel momento non esita più,
torna alle pecore del suo Signore ,per pascerle fino all’ultimo giorno della sua vita. Ha
l’orecchio pieno della domanda udita : » Mi
ami tu?». E’ pronto a salire nell’alto solaio
per ricevere il battesimo dello Spirito Santo.
PASCI LE MIE PECORE.
Pascere le pecore della greggia del Signore, ricercare quelle smarrite, guidare e curare le altre, ecco la missione dei discepoli
durante l’attesa, dopo la sua risurrezione e
prima della Pentecoste, quando la loro fede
destata dalle visioni avute non è ancora confermata dal battesimo dello Spirito Santo.
Ecco la via che conduce a Pentecoste. Molti
la ignorano ed aspettano i doni dello Spirito
prima di mettersi all’opera e perdono così la
possibilità di riceverli.
All’opera dobbiamo andare, ánche se il
pane quotidiano pare compromesso, se la vita è esposta e se i doni dello Spirito tardano...
Gettare la vita allo sbaraglio, dare tutto al
nostro Signore e tutto sperare da Lui solo.
Non c’è dramma più bello in questa vita, nè
più grande eroismo, nè vita più traboccante
di luce e di gioia.
E.nrico Geymet
DIGNITÀ
11 controllo e la critica che le minoranze
si propongono di esercitare come un privilegio e un dovere in sede politica, sono tanto
più impegnativi e doverosi in sede morale.
Definiamo vita morale come vita di relazione : relazioni con noi stessi : relazioni col
prossimo, quello vicino che è la famiglia e
quello lontano che è tutti gli altri.
ia vita morale è morale se ha per obbiettivo e per servizio il bene, nostro e altrui :
è immorale se ha per obbiettivo e per servizio (ma non ce ne rendiamo sempre conto)
il male, nostro e altrui.
Cosa è bene?
E’ bene, e quindi è morale, tutto ciò che
giova aH’anima : ossia, tutto ciò che mette
in evidenza queU’immagine e somiglianza per
cui l’uomo è creato.
E spieghiamo con analogie pratiche. Gli
utensili che sono a disposizione del nostro
lavoro rappresentano, ingranditi, fissati, spedalizzati. organi e funzioni che sono nel nostro corpo 0 sono in natura : mestolo e cucchiaio rappresentano il cavo della mano : a
sostituire dita e denti, ecco forchetta, coltel
lo, forbici : cuore e circolazione sanguigna
suggeriscono la pompa : macchina fotogmfica. cannocchiale e microscopio furono ideati
sul modello del nostro meraviglioso organo
visivo : le ali dell’uccello hanno messo nell’uomo la volontà di dominare gli spazi aerei e da tempo, l’uomo percorre e fruga i
mari in gara con i pesci.
L’industria, al servizk) dello spirito inventivo che è osservazione e imitazione, lavora
a fabbricare tutta una natura artificiale, inanimata. di congegni, utensili e macchine che
sono, ripetiamo, a imagine e somiglianza di
organi e funzioni del nostro corpo o della
natura.
E noi, uomini e donne, non siamo anche
noi creati a imagine e somiglianza di un crea
tore che chiamiamo Eterno in opposizione
alla nostra caducità, e Dio perchè creatore
nostro e di tutto il resto? Quest’immagine e
questa somiglianza sono la nostra anima.
Perciò è bene, è morale, tutto ciò che risveglia e conferma la certezza di queH’origine e nel profondo del nostro cuore sappiamo di essere, ciascuno di noi, un pensiero di Dio; è bene quanto stimola ed educa le nostre facoltà a raggiungere quel tipo
di vita superiore per la quale siamo misteriosamente destinati : è bene tutto ciò
che favorisce la nostra dignità innata, genuina nobiltà, indipendente da privilegi di casta e di censo, e, a traverso il travaglio quotidiano della lotta con le torbide e subdole
forze del male, ci indica la strada del dovere
e il dovere della vigilanza.
Ed ora, cosa è male?
E’ immorale, è male tutto ciò che degrada e degenera l’anima : tutto quello che,
nella trappola di vantaggi materiali e passionali, distrae, paralizza, distacca l’anima da
quella direttiva verso la vita superiore per la
quale era stata originariamente creata. E’
immorale, quanto, per una ragione o l’altra
e che gl’interessati sanno sempre giustificare, sta come un ostacolo fra Io sviluppo dell’anima e il suo Creatore il quale ci sollecita, a traverso l’esperienza fondamentale della nuova nascita o conversione, a percorrere. crescendo di fede in fede, la via della
santificazione per realizzare quel piano di
vita che solo può garantirci l’agognata ricostruzione morale che assicurerà quella materiale in tutti i settori dell’esistenza, con i
frutti della giustizia, della libertà e dèlia’
In una località delle nostre Valli, alla fine
del pranzo tradizionale del 17 febbraio, uno
dei convenuti ricordò la necessità per i valdesi di essere uniti e concordi e di impegnare
i candidati alla Costituente ohe si fossero
presentati fra di noi a sposare la nostra causa
ed a sostenere i diritti delle minoranze religiose in Italia : gli applausi ed i consensi
furono-unanimi. Senonchè l’idea cadde nel
vuoto, nessuno se ne preoccupò più, ed ora
eccoci alla vigilia della Costituente con. delle
idee poco chiare, con scarso orientamento;
pure in quel giorno anche noi faremo il nostro
dovere e tra le varie liste di nostra conoscenza, ne sceglieremo una, ubbidendo ad un ben
. determinato criterio o abbandonandoci ad una
dannosa noncuranza; a meno che, nell’incertezza. vogliamo dare scheda bianca, il che
equivarrebbe a non votare.
Quale dunque il criterio che dovremo segui're il 2 giugno prossimo? Molti sedo domandano e non sanno ancora decidere di fronte ad
un atto così importante. Si pensi che noi manderemo alla Cqstituente degli uomini i quali
formuleranno un nuovo Statuto, le nuove leggi dello Stato, con le quali saremo chiamati
a vivere noi ed i nostri figli : il compito che
La E. y. V.
e recumenismo
Il -Consiglio Ecumenico delle Chiese ha creato ultimamente una
CommiSBione tnternaxionaie
delle Gioventù di Chiesa
Diremo quanto prima il significato per le nostre Unioni Giovanili
^'aldesi di cpiesta bella notizia !
]/Ecumenismo non abbiamo avuto
bisogno di andarlo a cercare qua o
Iti, è venuto a noi. Ci siamo in
ftieno diritto, per i nostri principi
stessi e per la nostra stessa organizzazione, percliè siamo giov«ittl
di chiesa.
Conu' abbiamo sempre detto e professato. e come ora viene nflìcìalmente riconosciuto.
pace : espressioni della vita superiore : imagine e somiglianza di Dio. Quindi, a che serve all’uomo guadagnare il mondo e perdere
la propria anima?
Ne! caso particolare, a che serve in Torre
Pellice. una bisca, se il denaro che vi entra
senza onore, ne esce con disonore e non può
onorare coloro che lo maneggiano, mentre le
anime si perdono? Silla Gherardi.
noi affidiamo loro è di un’estrema delicatezza ed importanza e non possiamo accingerci
alla votazione se non dopo un attento esame.
Per questo le elezioni politiche del 2 giugno non vanno intepretate solamente sotto
l’aspetto politico, e considerate quindi alla
stregua delle antiche elezioni legislative, che
si rinnovano ogni determinato numero di anni :
si tratterà di dare vita ad un istituto che reggerà al massimo per un anno e che dovrà porre le basi dell’edificio sociale italiano.
Considerando i fatto sotto questo aspetto,
come ci troviamo noi Valdesi, o meglio, noi
minoranze religiose italiane? Ci troviamo, è
ovvio dirlo, nella necessità di avere qualcuno
il quale precisamente sì faccia interprete delle nostre aspirazioni, delle nostre necessità,
dei nostri diritti : quando noi pensiamo che è
in vigore in Italia un Codice penale il quale
sancisce delle pene diverse ai colpevoli di oltraggio contro la religione a seconda se la
religione è quella dello stato o quella d; un
culto ammesso, ci rendiamo conto che evidentemente c’è qualcosa da fare, qualche protesta da sollevare. Se pensiamo che noi mmoranze religiose siamo ammessi, e questo ognuno sa cosa significhi ; se pensiamo che vi
sono diversi altri gravi problemi vitali legati
al Concordato del 1929 ed alla vasta quisbone
• o •
tra Stato e Chiesa, ci renderemo finalmente
conto che non si tratterà più al 2 giugno di
dare il voto ad un partito piuttosto che ad un
altro, ma a delle persone le quali siano effettivamente a conoscenza -iella nostra causa e
disposte a sostenerla.
A questo punto è necessar-o aggiungere che
è bene non farci delle illusioni se oggi in
Italia ci sono, è vero, molte persone ed anche
dei partiti politici, che sostengono lo stato
laico ed hanno una visione siimile alla nostra
per i rapporti Stato-Ghiesa, essi lo fanno
unicamente in funzione di principi politici ;
essi ignorano o trascurano le nostre esigenze
derivanti dalla fede religiosa. Per questo si
spiega come mai in questi ultimi mesi ben
pochi in Italia sono tornati a parlare di tali
problemi, che non sono per loro essenziali,
ma la cui discussione potrebbe stornare dei
voti ; si spiega questa singolare acquiescenza
di tutti quelli che sembravano perorare la nostra causa, perchè se l’idea non corrisponde,
su un piano ideale, a dei reali interessi, fi-,
nisce per cedere alla conve'nienza : la convenienza oggi, consiste nel non disturbare i più
forti...
E non facciamoci anche altre illusioni : a
Torre Pellice, in questi giorni, sopraggiunsero numerosi i rappresentanti dei partiti politici, e, guarda un po’, quasi tutti (perfino i democristiani!) in sostanza ci dicano ; Valdesi,
votate pure per noi : sapremo difendere i vostri diritti! E’ una benevolenza straordinaria,
insolita, che va dalle affermazioni verbali alla
stampa, dai comizi ai manifesti murali : sarebbe anche commovente, se non fosse ridicola, direi provocante. Ci lascia un senso
di amarezza e di disgusto, perchè sappiamo
a nostre spese quanto valgano le promesse
dell’ultimo minuto (e per il caso attuale esse
saranno dimenticate al 2 giugno!) : ci ricordiamo delle innumeri promesse dei duchi e dei
Re di Savoia smentite aU’indomani, delle assicurazioni di Mussolini smentite con il Concordato e con la retriva meschineria dei suoi
funzionari nei nostri riguardi. Se siamo stati
soli nei tempi passati, oggi ancora siamo soli,
e lo saremo ancora domani : e dovremo dirci
che se vogliamo qualche cosa dobbiamo procurarcelo da soli, con le nostre sole forze,
con i nostri uomini.
Oggi dunque il problema delle prossime
elezioni ci deve toccare da vicino : io non
credo che i Valdesi siano talmente accecati
dalla passione politica da non sapere più vedere quelli che sono anzitutto i nostri interessi di minoranze religiose : se essi ragionassero soltanto in funzione di principi politici, dovremmo dire che la tanto deprecata
schiavitù alla politica è un male a cui non riusciamo a sfuggire neppure noi. Ho invece buona fiducia che i Valdesi sapranno essere padroni della politica, anche in questa circostanza, come hanno dimostrato già più volte,
e si presenteranno alle urne con delle idee
chiare circa le persone più indicate a sostenere i nostri diritti ed a far udire la nostra
voce. Augusto Hugon
I
E’ uscito :
_____Vali« d«»l ■»«lllc«
il
(8 Settembre 1943-27 Aprile 1945)
Volumetto che fa rivivere le ore tragiche
trascorse in quel periodo
narrate dalia valente penna
del Prof. Attilio Jalla
pp. 48 più 8 fuori testo di illustrazioni
L. 80 franco di porto
(pagamento anticipato)
Indirizzare le richieste esclusivamente a
Editrice Libraria « L’.Alpina »
Torre Pellice
(C.C.P. N. 2/26833)
I
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
LA PAGINA SELLA GIOVENTÙ
Cowttiiicazioiil (jgl Capo»Gtttppo
1. - La Tavola ha concesso un supplente
al pastore Tullio Vinay onde permettergli di
dedicarsi interamente al suo ufficio di Segretario Nazionale della F.U.V., fino al Sinodo.
2. - Il Vomere, circolare del capo-gruppo per i Responsabili è uscito per la prima
volta al principio di maggio. Esso consta di
tre fogli che contengono : il 1° un messaggio
di formazione spirituale e morale ; il 2" comunicazioni ; il 3 giochi, canti, sport; per
il periodo di attività è previsto un quarto foglio per i piani di studi biblici e studi vari.
E’ inviato a tutti i Pastori e Responsabili
del Gruppo Valli. Coloro che non rientrano in questa categoria e che lo desiderano
possono richiederlo inviando L. 10 al numero.
3. Note Bibliche. La « Ligue pour la
Lecture de la Bible », con sede a Vennes
(Losanna), nell’intento di venire incontro ai
bisogni spirituali della gioventù valdese, ci
invia gratuitamente un certo numero dei suoi
libretti bimensili. Essi contengono studi su
libri della Bibbia, e per ogni giorno l’indicazione di una lettura biblica con una breve
spiegazione molto ben fatta.
Gli Unionisti che sanno il francese e desiderano esercitarsi alla pietà, chiedano al loro
Presidente una copia delle «Notes Bibliques».
4. - E’ uscita una Selezione di Canti di
Plf.ines Voix. Essa ha lo scopo di offrire del
materiale canoro per le riunioni giovanili ed
i Convegni e di preparare la via alla raccolta
che non tarderà a giungere alle Valli dalla
generosa Svizzera, arricchita di una serie di
canti italiani e valdesi, scelti dal pastore Rostan.
Tutti gli Unionisti si forniscano di questa
selezione che porta in quarta pagina due inni
tradizionali della F.U.V. che le nuove schie
re unkmiste conoscono poco: T«Inno alla
Fede » e la «Preghiera del Giovane Valdese ».
Prezzo per ogni copia, sole L. 5.
5. - Vaingre, l’interessantissimo giornale
mensile della Gioventù della Chiesa Nazionale del Cantone di Vaud, che ha una tiratura di 10 mila copie è stato per la prima
volta disrtribuito alle Unioni. I Responsabili
che l’hanno ricevuto sono pregati di farlo passare agli altri Responsabili e agli Unionisti.
6. - Il Comitato di Gruppo e la Politica sono due cose che si escludono a vicenda, anche se per avventura qualche membro del Comitato stesso milita in qualche
partito politico. Così pure i Convegni, anche
quando trattano argomenti che hanno attinenza colla politica debbono tenersi lontani nel
modo più assoluto dalle competizioni dei partiti.
7. Il Convegno dei, Lajizar.^, unico per
le due Valli, è stato fissato per la domenica
23 giugno. Esso è l’ultimo dei Convegni organizzati dal Comitato di Gruppo per il cor
LA NUOVA PENICILLINA
Tutti sanno che cosa sia all’incirca la penicillina, il meraviglioso farmaco che è riuscito a strappare alla morte tante vite umane, diffondendo attorno a sè un senso di sollievo e di fiducia. Esiste, però, un’altra penicillina, assai nota in Piemonte e, a quanto pare, dotata di considerevoli energie risanatrici : è la BISCA.
Prima della guerra si parlava da noi della
bisca e dei casinò come di una istituzione esistente in alcuni luoghi celebri per la loro
mondanità. Oggi, invece, la bisca è a portata di mano un po’ dovunque ; chi non la conosce? Chi non ne parla con competenza?
Chi non ne apprezza l’utilità?
A quanto pare, alcuni comuni del Piemonte, non escluso quello di Torre Pellice
che ci interessa da vicino, vennero a trovarsi in seguito alla crisi in non floride condizioni di salute. Riunitasi la Giunta comunale
attorno aH’ammalato, a guisa di consulto, e
constatata l’effettiva gravità del male, si sentenziò, con o senza referendum popolare :
bisogna istituire una bisca: solo essa, come
una potente iniezione di penicillina, ridarà
energia e vita al corpo languente e cadaverico del comune e ne risanerà in poco tempo il
bilancio.
E così fu fatto. L’esempio di Torre Pellice fu ben presto seguito da altri comuni
ammalati : a Pino Torinese, a Bardonecchia.
a Rivoli e poi. da quanto pubblicarono i
giornali, in altri luoghi ancora, sono sorte
o sorgeranno le bische, per la salvezza dei
comuni e a edificazione del costume morale
dei cittadini.
E ciò, malgrado che il ministro dell’Interno Romita avesse comunicato alcuni mesi
or sono che in Italia non sarebbero stati dati
permessi per case da gioco, salvo tre : S. Remo, Venezia, Campione.
Ma accade sempre così da noi, in questo
nostro bel paese .- fatta la legge, trovato l’inganno.
Ultimamente, si sono levate varie voci
contro le case da giuoco, specialmente da
parte dei rappresentanti dei partiti di sinistra. comunista e socialista.
Voci di protesta
Il primo a parlare è stato il sindaco comusta di Torino, Giovanni Roveda. uTutti i
pretesti», egli scrive sull’Unità del 16 maggio, « sono buoni per istituire questi ritrovi che hanno per scopo di spogliare gli ingenui col pretesto di favorire il turismo, e peggio ancora, facendoli passare come mezzi di
beneficenza. Si è pensato che introiti speciali dei casinò avrebbero potuto servire a riparare alle deficertze dei bilanci comunali e
si ò ammantata quindi la richiesta dei permessi come una qualche cosa di utilità cittadina...
La funzione del comune ò quella di ritrarre le
tasse per le sue necessità non da speculazioni immorali... Non ò vero che le case da
gioco solo frequentate da chi ha danaro; è
risaputo che la casa da giuoco è sempre stata la rovina di molta gente... ».
11 giorno successivo, commentando l’articolo di Roveda sulle colonne del Sempre
Avanti, subalpino scriveva : « Il pullulare di
casinò da tutte le parti è semplicemente un
elemento della corruzione del paese. Si crede di far denari senza lavorare. Si crede
di risanare i bilanci comunali senza sforzo. Che cosa hanno da dire i socialisti?...
Le amministrazioni comunali municipalizza
no le case da gioco; allo stesso titolo, potrebbero municipalizzare le case di tolleranza.
Perchè non c’è dubbio, la bisca, come la casa di tolleranza, sono cose moralmente riprovevoli.
Che alle porte di Torino, a Pino, a Rivoli, Torre Pellice (o Valdesi, i vostri padri
si sarebbero opposti) vengan su ogni giorno
nuove bische, è soltanto un sintomo della
corruzione e della pigrizia che dilagano in
questo dopo guerra... ».
Due giorni dopo, compariva sulle colonne
del Sempre Avanti del 19 maggio un comunicato della sezione del Partito socialista di
Sciolze in cui si diceva tra l’altro: « ... la
sezione si è pronunciata all’unanimità contraria alla creazione di case da gioco ritenendole in contrasto con i sani principii che devono ispirare e guidare la ricostruzione dell’Italia. convinta che il riassetto delle pubbliche finanze debba fondarsi non già sull’azzardo di per sè diseducativo e che apre
la via alla corruzione, ma sull’assoggettamento ai tributi di chi più può dare ed in
particolare degli evasori alle imposte e di
coloro che, prima e durante la guerra, sfruttando, come sempre, chi soffre e lavora, hanno tratto larghi profitti,... e ha deliberato
di istituire un circolo ricreativo avente per
scopo di offrire alla gioventù e ai lavoratori
anche la possibilità di manifestazioni culturali ed educative, secondo i principii di solidarietà e di fratellanza del socialismo, intendendo con ciò di collaborare al trionfo
del buon costume e della morale contro la
cupidigia del denaro e i pervertimenti del
vizio che in troppi ancora prevalgono a di
sdoro della moderna società».
Giuste e nobili parole che noi non poliamo che sottolineare, come cristiani, rammaricandoci che non tutti i socialisti, neppure
quelli di Torre Pellice, abbiano avuto la stessa sensibilità morale dei loro compagni di
Sciolze.
Infine, sulle colonne del Sempre Avanti!
del 21 maggio appariva un comunicato del
Comitato direttivo dell'Associazione Partigiani in cui si diceva tra le altre cose: ({...deprecando che degli speculatori investano somme ingenti nell’organizzazione di case da giuoco che sorgono un po' dovunque, insulto alle
miserie, ai lutti e alle rovine del nostro Paese... auspicano che i cittadini i quali dispongono delle ingenti cifre che vengono impegnate per l'impianto e l'organizzazione dei casinò. comprendano che è più degno per essi
e per la Patria investire questi capitali nella
ricostruzione ; in tal modo si darà lavoro ai
disoccupati e si combatterà la crisi del dopo
guerra ».
E la coscienza Valdese!
I lettori del giornale non mi accuseranno,
spero, di voler far propaganda ai partiti di
sinistra, col mettere in rilievo alcuni atteggiamenti morali. Ho scritto queste righe, qon
come esponente di un partito, ma come cristiano, come Valdese, come uomo. E se ho
pensato di stralciare per i lettori dell’Eco delle Valli alcuni brani di quanto si pubblica
fuori riguardo alle case da giuoco, è stato
solo per mettere in evidenza ciò che purtroppo non si è fatto da noi con unanime chiarezza
ed autorità.
Di fronte alla istituzione di una casa da
giuoco alle Valli si sono levate solo alcune
voci di protesta ; le autorità della Chiesa, il
giornale, alcuni Valdesi isolati. Ma forse non
mi sbaglio dicendo che la coscienza Valdese
in generale non ha reagito, anzi ha piegato
davanti alla proposta e poi si è facilmente
adattata al fatto compiuto. La coscienza Valdese non ha accusato la gravità morale del
fatto, come non sente e non accusa la gravità morale di altri errori e di altre infedeltà,
e non ha dato l’impressione che, alle Valli,
ci fosse un popolo diverso dagli altri per il
suo atteggiamento morale oltre che per il suo
orientamento spirituale.
Indubbiamente, la bisca non è il peggiore
dei mali ; ma essa è un male e come tale doveva essere unanimamente riprovata, anche
se la protesta non avesse conseguito alcun
risultato materiale.
Perchè la coscienza Valdese non ha reagito? Forse perchè noi, Valdesi, abbiamo perso il senso della nostra vocazione e della nostra missione? Perchè non comprendiamo
più la necessità di essere il sale della terra e
la luce del mondo, insieme con tutti i di,scepoli di Cristo^ Perchè ci siamo troppo ambientati nel mondo e ci siamo così ben mimetizzati da non farci più riconoscere? O
forse perchè abbiamo anche noi pensato che
la casa da giuoco è una bellissima invenzione per risanare i nostri bilanci famigliari oltre che comunali e per soddisfare la nostra
tradizionale avidità di guadagno? 0 forse
perchè, quando si hanno delle piccole bische
in casa, come accade in certe famiglie della
nostra borghesia, non ci si scandalizza più
della grande bisca, luminosa e profumata?
Giuncare del denaro in casa o giuocarlo alla
bisca non è forse la stessa cosa?
Domande, queste, come tante altre, ma
che fanno riflettere. E quando leggo sulle
colo.nne di un giornale cittadino delle parole
come queste : « o Valdesi, i vostri padri .si sarebbero opposti ! », non posso che rimanerne
colpito e amareggiato.
Perchè non ci siamo francamente e pubblicamente accusati prima e abbiam dovuto
attendere che gli altri ci rivolgessero una parola di accusa, che è anche una parola di
severa riflessione? E. Rostan.
rente anno di attività. I Convegni estivi hanno carattere nazionale e rientrano nel quadro delle iniziative del Comitato Nazionale,
come il Campo e il Congresso.
8. - La pubblicazione dei discorsi del pastore svizzero A. Girariet è imminènte. Il
ritardo è dovuto al gran lavoro che ha impedito al nostro caro fratello d’oltr’Alpe di rivedere e di inviarci i suoi manoscritti.
Egli mi scrive :
« Je ne sais plus où donner de la tête. Je
suis positivement submergé. Je m’y mets aujourd’hui et dans trois fours vous aurez tout ».
E >n una lettera precedente :
« J'ai rencontré partout un si touchant accueil dans les cures vaudoises et parmi les
J P. que fe ne sais pas comment vous dire
toute ma gratitude. Mon voyage de retour s’est fort bien effectué et ainsi jus
qu’au bout... ma tournée n’a pas subi un
seul accroc... Et maintenant pour l’action qui
ne fait que commencer, j’ai de bonnes et de
mauvaises nouvelles à vous transmettre. La
Croix-Rouge suisse n’admet l’hospitalisation
que de 50 jeunes de 15 d 18 ans et sans accompagnateurs. C’est une véritable catastrophe. Mais il n’y a rien à faire contre ces décisions. J'ai fait l’impossible pour les faire
modifier, sans succès et croyez que j’en suis
vivement attristé... ».
E dalla recente lettera del 17 maggio :
« Depuis mon retour je lutte désespérément
pour suivre tant bien que mal mon travail
d’ici, interrompu pendant trois semaines. J’ai
dû laisser de côté, la mort dans l’âme, mes
obligations italiennes...
(( Je vis en pensée avec vous et je parle
presque tous les soirs dans les groupes J. P.
et les paroisses de mon merveilleux voyage.
L’effet en est que nos paroissiens vous connaissent mieux et vous aiment plus...
(( Non, vraiment. Dieu nous bénit infiniment et nous comble de joie! ...Faites comprendre à ceux qui s’étonnent de mon mutisme, que mon travail d’ici est plus fatigant
encore que ma visite aux Vallées». ___________
L’Aumônier Girardet, oltre al messaggio
alla Radio di Losanna, rivolto specialmente a
noi (la trasmissione è stata pessima alle Valli), pubblicato poi quasi per intero su Vaincre, ha scritto della Gioventù Valdese su La
Revue di Losanna, quotidiano politico, e sul
Semeur Vaudois con fotografie da lui fatte
durante il suo giro alle Valli. Ha parlato di
noi in grandi Convegni della Gioventù e nelle visite alle parrocchie e Unioni del Cantone
di Vaud. Sull’ultimo interessantissimo Vaincre
c’è una lettera deirAumònier Cantonal indirizzata a Jean-Pierre, nella quale racconta con
fine umorismo e grande amore per la nostra
gioventù la giornata campale della domenica
del Convegno di Torre. E’ riprodotto il gruppo della gioventù all’uscita del tempio.
Oggi 20 maggio è partito per il Belgio,
dove farà un giro di conferenze sulla Chiesa
Valdese, il nostro grande e fedele amico, pastore P. Métraux, direttore del Semeur Vaudois. Questo interesse all’estero per la nostra
piccola e antica Chiesa e per la nostra gioventù deve spronarci a diventare ciò che il nostro stemma ci invita e ci obbliga ad eseere :
La Luce che risplende nelle tenebre!
Gustavo Bertin.*
I GIOVANI VALDESI ALLE URNE
Tra pochi giorni, i giovani Valdesi aventi
diritto al voto saranno chiamati alle urne.
L’avvenimento assume un carattere di
particolare importanza e ci interessa direttamente , come cittadini e come cristiani.
Sicuro, anche come cristiani.
Qualcuno potrebbe pensare che il cristiano debba assentarsi dalla vita politica,
che è vita di peccato e di lotte terrene, per
rinchiudersi nella «turris eburnea» della propria purezza e della propria superiorità, A parte il fatto che è veramente difficile isolarsi dal
mondo e dagli uomini, noi crediamo che il cristiano non abbia il diritto di disinteressarsi
della cosa pubblica, con la scusa che la società è corrotta e che l’unica cosa da fare è
di attendere il Regno di Dio nella pratica della pietà e della vita cristiana.
Se noi vivessimo in uno stato angelico ovvero se fossimo già degli angeli, forse non ci
dovremmo più preoccupare di elezioni, di
amministrazioni, di governo, di questione istituzionale : ma finché viviamo con i piedi
sulla terra, in mezzo agli uomini nostri fratelli, non possiamo fare a meno di partecipare alla vita pubblica, politica e sociale, nei
limiti fissati dalla nostra coscienza cristiana
e dalla nostra visione cristiana della vita.
Abbiamo tutti udito, in questi ultimi tempi, i discorsi dei candidati alla Costituente e
degli oratori politici. Ciascuno di noi, anche
in seguito alle sue letture ed alle sue riflessioni personali, si è orientato verso un determinato atteggiamento'politico che egli assumerà praticamente con l’esercizio del voto, il
2 giugno.
Ai giovani Valdesi, e non ai giovani soltanto, vorrei dire ora alcune parole non di sapore politico, ma di carattere morale, in visita della loro preparazione al dovere della
votazione.
SERIETÀ’
Accingendoci a votare per la lista che abbiamo scelto, abbiamo innanzi tutto un senso di serietà.
L’atto che adempiremo non deve essere
3
L'ECO DELLE VALLI VALDèSì
nè una buffonata, nè una lotta rissosa, nè
una inutile consultazione popolare. Più ci
ripenso oggi, alla vigilia delle elezioni, e più
mi accorgo che questo avvenimento ha una
grande importanza per l’avvenire della nostra società e del nostro popolo. Proprio perchè siamo dei giovani cristiani, educati alla
scuola del Vangelo, che è scuola di serietà
in tutte le azioni della vita, non assumiamoci !a responsabilità di dare il nostro voto
senza riflettere al nostro operato, come senza
riflessione abbiamo tante volte agito nel passato, sul piano della vita politica e sociale. I
guai che ci sono caduti addosso sono anche il
frutto della nostra incoscienza, della nostra
incoerenza, della leggerezza e della superficialità d’animo con cui noi ed i nostri compatrioti abbiamo creduto di risolvere i nostri
problemi.
Se oggi ci si chiama ad esprimere il nostro parere sulla cosa pubblica e a condividere la responsabilità del governo della nazione, dobbiamo agire con uno spirito di serietà. »
LIBERTA’
In secondo luogo, uno spirito di libertà.
Non eravamo liberi, nel passato, di esprimere il nostro voto. Lo Stato totalitario decideva ogni cosa dall’alto e la massa non aveva che da accettarne le decisioni, più o meno
tacitamente, più o meno lietamente. Oggi,
in regime di democrazia, si vuole che il popolo partecipi alla vita del paese e lo si chiama alle urne.
Bella cosa, dunque, la libertà !
C’è, però, un pericolo dal quale dobbiamo
guardarci, proprio perchè cristiani. La libertà di cui godiamo non deve diventare un pretesto per asservirci, come talvolta accade, a
qualche partito politico o a qualche potenza
terrena.,
Recandoci a votare per un partito, noi. cristiani e credenti, dobbiamo conservare la nostra libertà interiore, la nostra indipendenza spirituale, la nostra personalità. L’azione
politica è necessaria; ma ricordiamoci che
nessun partito politico e nessun sistema politico hanno il diritto di dominare su di noi e
sulla nostra coscienza cristiana. In tempi di
democrazia e di libertà, non asserviamo la
nostra persona e le nostre idee a nessun partito, neppure a quello per cui voteremo. Non
confondiamo il nostro partito con il regno di
Dio e non identifichiamo i successi del nostro partito con i progressi del regno di Dio.
Conserviamo la nostra libertà di critica e di
giudizio; non temiamo di dire ai reazionari
che l’ordine da loro stabilito non è nè eterno
nè sufficiente e ai rivoluzionari più accaniti
che il loro progresso e la loro evoluzione non
conducono necessariamente al miglioramento
deH’uomo o aH’attuazione del paradiso terrestre.
Siamo, anche in campo politico, degli uo. mini liberi, dei cristiani abituati a giudicare
con una coscienza illuminata dalla Parola di
Dio.
Cristo ci ha affrancati perche fossimo liberi », scrive S. Paolo; (( state dunque saldi e
non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo
della schiavitù V. Nemmeno della schiavitù
de! partiti politici 0 delle ideologie politiche '.
RISPETTO
Infine, un senso di rispetto.
In regime di democrazia ci s’insegna il rispetto per le persone e per le idee; ma non
in regime di democrazia soltanto. Anzi, prima di tutto perchè siamo cristiani oltre che
democratici, dobbiamo imparare a rispettarci
gli uni gli altri. Il rispetto è una manifestazione dell’amor fraterno e Gesù, perchè amava l’uomo, l’uomo peccatore come noi, lo ha
anche rispettato.
L’educazione ricevuta negli anni della nostra vita e la forza della passione pc^’l'ca rendono molte volte difficile questo senso d; rispetto. La massa umana sotto lo stimolo della. passione si lascia spesso dominare dal rancore. daH’insulto, dall’ingiustizia, dalla menzogna. Ma noi, giovani Valdes, dobbiamo ricordarci che ogni discussione politica, ogni
dissenso ideologico, ogni affermazione di .dee
trovano il loro limite nel rispetto delle persone e delle idee dei nostri fratelli.
Nel passato è accaduto che le competizioni
politiche, animate da forte spirito di parte,
operassero delle divisioni nel seno delle comun’tà. Questo non dovrà più veriflcara in
avvenire. La Chiesa cristiana che accoglie nel
suo seno uomini d’ogni nazione e lingua e
partito deve essere un solo corpo e coloro
che la compongono, pur partecipando alla vita
politica secondo orientamenti diversi, devono
sentirsi profondamente uniti nella proclamazione della verità e nella pratica della carità.
La verità di Cristo e la carità di Cristo costituiscono appunto il limite d’ogni nostra
azione umana, sul piano personale e sociale.
Al di là di quel lim'te corriamo il pericolo di
essere soltanto più degli uomini di questo
mondo, ncn p’ù dei cristiani. E. Rostan.
La nostra poiitica
Col diritto al voto*si aprono dinanzi alla
donna un nuovo orizzonte e nuove responsabilità. Non ci sarà possibile d’ora in poi mantenere un atteggiamento agnostico di fronte
alla vita politica. Siamo chiamate a dare pubblicamente un parere ; la nostra sfera d’azione si allarga e noi, donne credenti, che il
Cristianesimo ha per primo innalzato ad una
bene intesa uguaglianza con l’uomo, vediamo favorevolmente la proclamazione recente
di una parità di diritti e doveri fra i due sessi di fronte alla cosa pubblica.
Che cosa faremo noi dunque e in che modo ci prepareremo alla vigilia di essere lanciate nel l’arringo?
Al fine d’ non essere smarrite ed erranti,
al fine di non incorrere in tristi errori e di
evitare atteggiamenti ridicoli o vani, noi apriremo prima di tutto la nostra Bibbia e attingeremo a codesta inesauribile fonte un’ispirazione adeguata, un indirizzo giusto.
La Bibbia ci dichiara, sin daH’inizio, che
siamo state create per essere per l’uomo un
aiuto convenevole, una compagna. Collaborazione, dunque, in tutti i campi, anche in
quello politico ; collaborazione vasta, feconda, costante, ma non invasione rumor,jsa,
dettata più da un inconfessato desiderio di
vita ricca d’imprevisto e d’avventura che
non da un serio proposito di servizio e di
utilità.
Compagna, aiuto, ispiratrice, ma non sostituto deH’uomo in un eccessivo e stolto desiderio di emulazione e di superamento. Il nostro è un posto ben definito, non subordinato,
neppure secondario. Un posto d’accanto, a
lato dell’uomo.
Dovunque la donna ha capito ed accettato
questo, rimanendo entro i limiti assegnatile
dalla sua missione femminile, essa ha conseguito risultati insperati. Mentre il contrario
si è anche largamente verificato.
Stiamo quindi in guardia, in questo momento particolare, a non sopravalutarci, a. spirando unicamente, incompetenti o no, a
farci largo in tutte le strade. Riconosciamo
piuttosto che, salvo rarissime eccezioni, non
abbiamo nè la capacità, nè la forza di espletare sempre e dovunque ogni sorta di mansioni di pertinenza deH’uomo; nè sopratutto ne abbiamo il mandato divino. Questa è
la mia convinzione profonda.
La nostra partecipazione alla vita politica
deve consistere dunque essenzialmente nel
favorire ogni più nobile idea e virtù : l’amor
fraterno, la giustizia, la pace.
Innal^'amo leenza timore i noslri ideali
per poi lanciarli ai quattro venti : qualcuno
ci sarà sempre per raccoglierli. Pretendiamo
dai nostri fratelli, figli .fidanzati, amici e
compagni, una visione della cosa pubblica
illuminata da una sana coscienza cristiana;
pretendiamo che S' spengano nell’animo di
ognuno l’odio e la sete di vendetta; chiediamo loro una mentalità che non s’immiserisca
nelle beghe dei partiti, nelle invidie, nel desiderio di primeggiare, ma che sappia invece vedere al di là di ogni ristrettezza, di ogni
divisione, la reale solidarietà umana e, più
ancora, la fratellanza in Cristo.
Prima di tutto, dunque, la Bibbia, per
ripensare alla sua luce la nostra vocazione.
In secondo luogo, libri che istruiscano e
giornali che ci tengano al co.rrente. Ascolteremo anche, in silenzio, amici e competenti che ci illuminino. Cercheremo così di formarci una personalità armoniosa, senza perdere le prerogative che sono sempre state
del nostro sesso, vagliando attraverso una
religiosità vivente ogni idea che ci giunga
da fuori .
Si fa un gran parlare di partiti e io intesi
più volte discuterne da parecchie di noi, in
vari ambienti, in modo assolutamente superficiale, senza una reale conoiscenizla di
causa. Ignoranza, dunque accompagnata dalla presunzione di poter chiacchierare d’ogni
cosa sapendo molto poco ; e le idee che hanno sconvolto nazioni intere e fatto versare
fiumi di sangue in molte parti del mondo sono oggetto di fatue discussioni, di asserzioni
inesutte.
Più istruzione, dunque, più precisione e
meno discorsi ; più serietà e meno pose. Siamo alla vigilia, forse, di poter esercitare
un’influenza diretta nella vita pubblica : ciò
che di più puro ci è stato insegnato sin dall’infanzia a mezzo di quell’educazione religiosa e spirituale particolarmente accurata
fra noi, può ora penetrare mediante la nostra personale ispirazione nel grande crogiuolo delle più svariate idealità ed esercitare l’azione di un lievito benefico. Stiamo
attente, serie, coscienti.
VOCE
'PER IL CAMPQ STABILE DI PRALI
Ferrerò Carlo, in occasione del suo
matrimonio, Ferrerò L. 500,—
L’U.G.V, di Ferrerò, in ricordo dei
l’ex vice-presidente Alberto Foét » 500,
BAZAR ROUTICO
Cerchiamo di spendere poche parole e di
esprimere molti pensieri. cerchiamo sopratutto di meditarli, dopo averli espressi ; di
farci una convinzione ; di viverla fino in fondo, radicalmente, senza compromessi.
Questo per cominciare.
E poi, ecco; siamo delle giovani cristiane,
delle donne cristiane ; ci troviamo davanti al
bazar politico; dobbiamo scegliere una pezza per vestirci. Rossa? Verde? Gialla?...
Imbarazzate, allarmate forse, ci guardiamo, guardiamo i nostri fratelli, fidanzati,
mariti, e.... « che cosa ne dici?».
Forse per un vestito vero non chiederemmo nulla, ma per un vestito politico la cosa
cambia. Abbiamo bisogno di un consiglio, e
spesso lo seguiamo senza neppure vagliarlo.
Ma... si tratta poi solamente di un vestito?
Molte credono di si. Molte forse, sanno
che così non è, ma fanno finta di ignorarlo.
Qualcuna comprende che un colore politico
rappresenta una fede : l’unica fede, per molti. ■—
Ma noi, noi che diciamo di avere già
una fede? Dove mai troveremo quel partito
che concordi pienamente coi programmi evangelici?
Già, perchè nonostante lo scandalo e la
ironia e fa commiserazione di molti, io affermo che il Vangelo contiene il seme di un
perfetto programma politico, sociale, economico, artistico, intellettuale : tutto.
((E allora? Un vestito».
.(( No ; sarebbe un compromesso».
(( E dunque? ».
«Dunque niente».
(cCome niente? Vergogna! Egoisti! Assen-'
teisti! Apolitici! Pigri indolenti! Pazzi!».
Con' un tempo magnifico si è svolto il
Convegno giovanile del lunedì di Pasqua, in
una bella località sopra i « Topi » di Prarostino.
Numerose e ben affiatate le rappresentanze delle Unioni, comprese quelle altovalsupatine (per chi non lo sapesse, iPraly e Rodoretto), grazie alla loro perfetta organizzazione motorizzata!
Si inizia alle ore 15 : vale la pena di notare la mezz’ora dì ritardo suirorario fissato oppure non riusciremo mai, con un po ’di
buona volontà da parte del pubblico e degli
oratori, a superare questo malvezzo cronico,
tante volte lamentato?
Presiede il dott. Serafino che legge alcuni passi sulla libertà dal Vangelo di Giovanni (cap. 8 V. 31 a 36), daH’epistola ai Calati (cap. 5 V. 13) e dalla 2.a epistola ai Corinzi (cap. 3 V. 17).
Dopo la preghiera del pastore Aime e il
canto dell’Inno alla fede (che sarebbe bene
rimettere allo studio nelle Unioni, insieme alla Preghiera dei Giovani Valdesi, ormai non
conosciuti dalle giovani reclute), il dott. Armand Hugon presenta il suo studio su Le
rivendicazioni degli evangelici italiani in materia di libertà di coscienza e di culto. Argomento della massima attualità ed importanza, svolto dall’oratore con competenza nei
suoi molteplici aspetti e sul quale ena giusto fermare l’attenzione dei nostri giovan;.
Per la sua vastità ci limitiamo ad accennare ad alcuni punti più salienti.
Il conflitto fra la Chiesa e Stato è sorto
col cristianesimo, ed è interessante notare
come la Chiesa che per prima ebbe a subire
atti di intolleranza religiosa, fu poi quella
che se ne fece intransigente paladina con le
Crociate, le lotte contro gli eretici, il Tribunale della Inquisizione.
Al polo opposto sta la libertà religiosa
(cioè libertà di coscienza e di culto), la prima delle quattro libertà enunciate da Roosevelt nella sua famosa dichiarazione e che
condiziona anche le altre, quelle di associazione di stampa e di pensiero.
Essa in Italia — a differenza perfino del
cattolicissimo Belgio — è ancora regolata,
dal trattato e dal Concordato del 1929.
Quest’ultimo sopratutto, in alcuni suoi articoli è una palese violazione dei d'ritti delle
minoranze in quanto sancisce, a favore di una'
data confessione, la disuguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Basta citare, e
non a cenno di commento, Tesempio delTa-t.
B che stabilisce che i preti che escono dalla
Chiesa romana non possono avere impieghi
ove abbiano diretti contatti con la società.
Conclusione : guardando realisticamente la
situazione sappiamo di non doverci fare troppe illusioni ; la nostra posizione di minoranza al 2 per mille non ha alcuna importanza per i cattolici che insistono per lo sta
Lo so : questa è la solita risposta a una
tale affermazione. Ma non occorre far uso di
tanti epiteti : noi che rifiutiamo di entrare
in un determinato partito, non vogliamo assentarci. Anzi : saremo presenti colla nostra coscienza di cristìani, colla nostra fede,
colla dirittura e il discernimento che domandiamo a Dio. E voteremo. E lavoreremo.
Ma qualcuno mi dice : vogliamo lievitare
la pasta.
Bambinate ! Non vediamo forse da venti
secoli questa immane pasta che è l’umanità
portare m seno il lievito sacro che vi ha deposto il Cristo? E che ne ha fatto?
E poi, di un partito « lievitato » che farne? Imporre la pace, l’amore, il Cristo? Imporre leggi che paiano migliori, che siano
forse migliori, ma che non cambino affatto il
cuore degl: uomini che muta da dentro, non
da fuori, perchè cerca il Cristo, non perchè
glie lo si impo.ne?
Ricordiamo la seconda tentazione che Gesù ebbe a sostenere nel deserto, e la fiera
.risposta che Satana ricevette da lui.
E ricordiamo che il nostro compito è di
vivere il cristianesimo in ogni minuto delia
nostra giornata, e (cito un penserò comparso su « Qggi », parafrasandolo daH’articolo
<( Cristiani e comunisti » di E. R.) di lavorare perchè non vi siano più divisioni : nè tra
capitalisti e proletari, nè tra inglesi e tedeschi. nè tra bianchi e gialli, nè tra chi crede
e chi non crede.
Questa, io credo, è una politica.
La più pazza, la più assurda, la più radicale : l’unica che abiti in un cristiano vivente.
Laurentia Comba
im ionini aì p
to confessionale; e se anche fuori del nostro
ambiente abbiamo degli amici che condividono il nostro modo di vedere su questa questione, essi lo fanno più per ragioni di tattica politica che per intima convinzione nella giustizia di questa causa.
Eppure noi non ci stancheremo di insistere perchè sia finalmente riconosciuto anche
in Italia, lo stato laico, cioè quello che non
professa alcuna religio.ne e non dà posizioni
di privilegio alla religione della maggioranza, non ci stancheremo di insistere per la
separazione netta dei poteri tra Chiesa e
Stato entrambi liberi da vincoli e da compromessi ; insisteremo anche e sopratutto per
un senso di dignità nazionale perchè un popolo non può dirsi veramente libero e civile,
se non possiede quel pieno ed assoluto ri
spetto della personalità umana che si man
festa appunto nel riconoscimento della 1
bertà religiosik]
Dopo lo studio è stata adottata per la prima volta la tecnica della discussione a gruppi sulla traccia di un questionario; ottimo
sistema che ci auguriamo veder esteso nelle
singole Unioni perchè stimola la collaborazione di tutti i giovani per una approfondita
riflessione deH’argomentq e senza deviaziom
inutili.
Particolarmente interessanti le risposte alle domande 2 e 5, che si possono così riassumere.
« I giovani affermano essere necessaria
alla chiesa per la sua prosperità sia spirituale che materiale, un regime di piena libertà
religiosa, riconoscendolo ed accettandolo come un impegno ad una maggior consacrazione e testimonianza ; ritengono di non aver
il diritto di invocare situazioni difficili, ma di
dover tuttavia essere pronti ad ogni evemenza ».
« La gioventù valdese per contribuire al
successo delle nostre rivendicazioni deve :
anzitutto formarsi idee chiare a questo riguardo,- d'vulgare con ogni mezzo attorno a
sè, specialmente neH’ambiente estraneo; collaborare alla propaganda elettorale per ottenere almeno un nostro poftavope alla C
stituente ; soprrtutto mantenere in ogni campo, un atteggiamento coerente alla propria
fede .
L’ora tarda non ci ha più permesso di gustare le programmate « rondes » ; non intendiamo però rinunciarvi, ci rifaremo al prossimo convegno deH’Asoensione, vero, amie'
unionisti ? ipi.
Nota Bene. - La causa del ritardo ne'V’nizio del Convegno e dei mancati giochi va ricercata nel ballo pubblico che ci ha co.str^'iti
ad allontanarci dal centro per raggiungere, a
mezz’ora di cammino, un sito un po' più tranquillo, che non offriva però il raccoglimelo
del tempio, e della piazza adiacente adatta
alla diicassione a grappi e ai giochi.
4
,L’ECO DELLE,VALLI VALDESI
E’ mi possibile che la nostra gioventù
che ha tanto sofferto per la libertà, non abbia
la libertà di riunirsi una volta ogni due o tre
mesi in Convegni, il cui scopo è ricreativo
ma anche moralmente costruttivo, senza essere perseguitata dai balli?
Si balla freneticamente ovunque e ogni
settimana. E’ pretendere troppo che, là dove
centinaia di giovani sono convocati per vivere una giornata di spirituale letizia., lontano
dal mondo e dai rumori del mondo, il Ballo
sia sospeso ?
Faremo d'ora innanzi per ogni Convegno,
coll'autorità e la responsabilità che ci vengono dalla nostra carica di rappresentanti del
movimento giovanile ufficiale della Chiesa
Valdese, pratiche tempestive in questo senso.
Rivolgiamo sin d'ora a tutti i Sindaci e
Consiglieri Comunali Valdesi e a tutti i nostri correligionari che hanno voce in capitolo,
come anche a quelli che per essere cattolici
debbono avere a cuore quanto noi l'elevazione morale della gioventù, un pressante cg>pèllo affinchè appoggino le nostre legittime
richieste.
Il Comitato di Gruppo
UOIDG il IIIÍÍI3
I) r maggio è stata una gioia immensa per il
gruppo di Lucerà. Era la prima volta che si teneva
un convegno in quella città. Erano convenuti a
Lucerà una buona rappresentanza della Chiesa dei
«Fratelli» di Foggia guidata dal conduttore Signor Avanzini, un gruppo di giovani della Chiesa
di Orsara e un bel nucleo di simpatizzanti e fratelli lucerini. Eravamo un centinaio di cui più
della metà fratelli e simpatizzanti di Lucerà. 11
convegno si è tenuto in una masseria poco discosto dalla città. Ci ospitava un caro fratello che
moho si è adoperato per l’accoglienza ai partecipanti. Prima di iniziare il programma si è fatto
una breve visita alla città e in particolare al castello svevo, dimora estiva di Federico 11. Poi lentamente, cantando i nostri migliori inni di evangelizzazione ci siamo avviati al posto stabilito. 11
pastore G. Bouchard ha rivolto un breve saluto ai
fratelli, a nome del gruppo di Lucerà. In seguito
il Signor Avanzini ha presieduto un culto parlando
sulla preghiera : egli ha rilevato alcuni punti essenriali della preghiera insìstendo particolarmente sul concetto della nullità dell’uomo dì fronte
a Dio. Ha messo in jilievo la necessità di ritemprare le proprie energie spirituali mediante una
comunione continua, perseverante e fiduciosa nel
Signore. La pregluera non è una predicazione
che il credente la aH’Etemo, bensì una confessione, umile timorosa del proprio peccato. ^
Con l’aiuto dello Spirito Santo la preghiera è
veramente efficace, e compie il miracolo della
conversione nel cuore umano.
Nel pomeriggio il pastore Bouchard ha esaminato la parabola del buon Samaritano. L’oratore
ha esaminato i vari personaggi facendo le appropriate applicazioni ai credenti. I briganti li ha paragonati a coloro che spengono la felicità d’un cuore, distruggono una fede, compromettono l’avvenire morale di un’anima. 11 sacerdote è ¡1 simbolo dell’uomo che pratica la religione di Chiesa
senza che la sua vita ìntima ne sia da essa influenzata.
Gli uomini soffrono dì astigmatismo ,cioè di vna
doppia visione. Assolvono fedelmente ai loro obblighi religiosi e nei contempo non si fanno sc-upolo di frodare il prossimo ,di mentire con ■ aturalezza, di compromettere l’avvenire di una famiglia.
Il levita raffigura l’uomo che osserva le piaghe
deli’uomo e ie sue angoscie senza mtervenire per
sollevarlo e consolarlo. Oggi specialmente, in cui
tanti cuori sono sanguinanti e lacerati da mille
ferite è doveroso non solo osservare, ma curvarsi
energicamente e pronunciare la parola della simpatia e della carità cristiana.
II Samaritano è il simbolo dell'uomo che vive
la religione non solo in teoria, ma in pratica. Egli
riconosce neH’uomo piagato della socetà il suo
prossimo e un suo fratello. 11 gesto che egli compie è di natura profondamente spirituale.
Le strade che noi percorriamo sono tutt’oggi
pericolose. Per il cristiano non v’è alcuna sicurezza se non nel Signore Gesù Cristo, che vuole
precederci neila nostra marcia per tutelarci dal
male e condurci alla vittotria.
Subito dopo, il signor .Avanzini, conduttore
della Chiesa di Foggia rivolse ancora un messaggio di evangelizzazione prendendo lo spunto dalla
parabola del buon Samaritano. L’oratore fa rilevare che nel combattimento quotidiano l’uomo necessita della grazia del Signore senza la quale la
sua lotta è sterile e senza risultaf
Ci siamo rallegrati di ascoltare m,/!ii messaggi
da parte dei signori : Bufalo Ciro da Foggia. Bensì Giordano di Foggia, Del Priore Gaetano di Orsara, Inglese Giuseppe, di Foggia, Tozzi Fedele di
Orsara, Pappalardo Donato ci. Lucerà. 11 messaggio di Tozzi Fedele d ha particolarmente colpiti
per aver toccato 1 problemi attuali che la gioventù
è chiamata ad affrontare.
Una gradita sorpresa c< hanno riservato ; tagazzi di Foggia con la recita di alcuni dialoghi e
poesie. Siamo rimasti veramente entusiasti della
recita preparata dai bambini di Lucerà sotto la direzione della Sig.na Saturnino Graziella. Ci sono
state delle note commoventi e n >‘e molto comiche
da esilaro il numeroso pubblico
Poco prima della partenza abbiamo avuto la gioia di vedere arrivare il cappellano Sadler che ci •
ha molto rallegrato con la sua presenza. Il ricordo
de! convegno di Lucerà rimarrà impresso a lungo
nei nostri cuori : non dimenticheremo le ore di
canto, le ore della sana allegria. le ore delle discussioni religiose, le ore della comunione fraterna. Ringraziamo ancora vivamente il signor Truglio per la sua cordiale ed affettuosa accoglienza.
Il UpptiliEl
alle valli
La settimana prossima avrà luogo alle Valli un Convegno di Cappellani Alleati appartenenti alla Chiesa di Scozia ed a varie altre
Chiese Presbiteriane di Gran Bretagna ed
America.
Scopo del Convegno è di far conoscere ai
nostri correligionari quanto possibile delle
nostre Chiese alle Valli pur nella brevità della loro visita, di cui diamo il programma.
Martedì 4 giugno; Arrivo a Torre Pellice
nel tardo pomeriggio.
Ore 2! ; Nella sala del Sinodo Culto di
apertura.
Mercoledì 5 giugno - mattino ; Visita a Torre Pellice ed alle varie opere della Ch’e
sa in Torre. Culto con gli studenti del
Collegio.
Pomeriggio : Visita alle Chiese di Villar Pellice e Bobbio.
Ore 21 ; Serata giovanile per la gioventù della Parrocchia e delle Chiese circonvicine. Contiamo sulla partecipazione delle Corali di Torre Pellice e di S. Giovanni. delle Unioni Valdesi, delle Associazioni Cristiane dei Giovani e delle Giovani
(Aula Magna).
Giovedì 6 giugno : Visita a S. Germano Chisone (mattina) e Pomaretto (nel pomeriggio). Sulla via del ritorno a Pinerolo (riu-r
nione serale?).
Venerdì 7 giugno : Culto con Comunione e
commiato
A tutte le riunioni e culti il pubblico, particolarmente valdese, è cordialmente invitato. Vi sarà sempre traduzione in lingua itaJiana dei messaggi dei Cappellani.
La incertezza delle circostanze attuali non
ci permette di prevedere quanti (Cappellani
potranno venire al Convegno dalle varie parti d’Italia. Ma abbiamo viva speranza che le
promettenti previsioni si realizzeranno.
E. Ayassot.
’W
EN U* Ra Sa Sa
Au début de 1946, une ¡Délégation de la
Jeunesse britannique a été envoyée en Russie soviétique. Parmi les délégués se trouvait M. Penry Jones, secrétaire de l’Association chrétienne des étudiants de Grande-Bretagne. qui représentait officiellement le Conseil britannique des Eglises et a été ainsi son
premier envoyé en Russ’e soviétique. « Nous
avons été reçus par le (Comité de la Jeunesse anti-fasciste», raconte M. Jones dans The
Church in the World (mars 1946), organe
du Conseil britannique des Eglises. «Ce comité se compose de représentants des diverses associations de jeunesse et comprenait
également un représentant désigné par les
Eglises orthodoxes ».
Les églises que M. Jones visita à Moscou
étaient remplies de monde. La majorité des
fidèles était composée de femmes. La plupart des hommes ëtaient des gens âgés, bien
qu'on ait pu voir aussi quelques soldats de
l’Armée Rouge et quelques jeunes gens entre 20 et 25 ans. Il y avait toujours beaucoup d'enfants au-dessous de sept mis, amenés pour la Communion, mais la grande masse des fidèles se composait de gens entre 40
et 70 ans. Dans les régions rurales, les deuxtiers de la population vont à l’église; dans les
villes la proportion est à peine d’un sixième...
« En Ukraine, écrit M, Jones, nous avons
visité une ferme ocllective appelée Rogorov.
et avons demandé à voir le prêtre. Me souvenant du fameux slogan des Sans-Dieu :
‘ une église dans une ferme collective est une
plaisanterie’, j’ai été surpris de trouver un
prêtre. Il arriva à l’église, vêtu de ses habits
sacerdotaux, suivi de tout le village. Quelques hommes âgés, venus tout droit des
champs, se placèrent dans les stalles du
chœur; ils chantèrent les répons pendant le
service. Après l’office, le prêtre se tourna
vers nous et nous adressa des paroles de
bienvenue. Je prononçai aussi quelques mots
au pied de la chaire et dis à l’assistance que,
malgré nos différences d'origine, nous étions
cependant les membres d’un même Corps.
Devant nous se trouvait la même Bible, audessus de nous la même Croix, devant nous
la figure du même Christ. En parlant, je
désignais de la main ces symboles, et bien
que nous n’ayons pas parlé la même langue,
nous avons tous compris le langage de la
famille de Dieu.
A Moscou j’ai assisté à un culte baptiste et
rencontré le président du Conseil de l’Eglise baptiste de Russie. La chapelle, de^.vasstes proportions, était pleine à craquer; le
chœur se composait aux trois-quarts de jeunes gens».
Résumant ses impressions, M. Jones dit:
«Les Eglises en U.R.S.S. sont libres de
célébrer leurs cultes comme elles l’entendent.
Elles n’ont cependant pas le droit de propager leur foi par le moyen de réunions publiques, de publications d’intérêt général ou
de groupes de jeunesse. A la demande de la
famille, le prêtre ou le pasteur peut donner
un enseignement religieux aux enfants. Les
Eglises sont aussi confinées au maintien de
la tradition liturgique. Elles n’ont pas de rapports avec la jeune génération et ne peuvent
avoir aucune influence directe sur l’ordre social. Pendant la guerre, la plupart des gens
sont allés à l’église. (Dertains, parce qu’ils
se trouvaient placés devant le problème de
la mort et avaient besoin de consolation pour
la perte d’un être cher, d’autres, en particulier dans le sud, parce que les énormes destructions ôtaient toute valeur à la vie matérielle. L’Eglise a gagné en prestige pendant
l’occupation par son attitude anti-fasciste, et
il en est résulté que ceux qui avaient garde
leur foi secrète se sont plus ouvertement déclarés...
Bien que l’Eglise ait combattu le fascisme, la foi est toujours considérée comme une
superstition et un préjugé, et. l’on fait de
grands efforts pour « éclairer » les paysans
par des cours et des conférences. La jeune
génération est presque entièrement athée.
L Etat ne considère plus l’Eglise comme
un vestige du capitalisme. L’Eglise d’aujourd’hui est très différente de ce qu’était l’Eglise fsariste, car ceux qui la composent ont
travaillé aux plans quinquennaux dans le cadre socialiste. Le Mouvement des Sans-Dieu
n’est plus. Cqla est dans la logique du Parti qui affirme que Dieu est une compensation créée par les masses victimes du système capitaliste. Après plus de vingt ans de
socialisme, il faut considérer que le besoin
de Dieu a disparu en Russie. Un mouvement
de Sans-Dieu serait admettre la faillite de
cette théorie...
Les jeunes formés par l’éducation athée
ont de ¡’enthousiasme et de la vigueur, du
courage et de l’humilité, un esprit de sacrifice et de discipline, et ils sont conscients
du but qu ils poursuivent... Je me suis rendu compte en Russie qu’une Eglise «de ce
monde » était moins utile que le parti communiste. Si elle veut être fidèle à sa vocation, l’Eglise doit prêcher que le pardon des
péchés se trouve en Christ seul. Les chrétiens doivent prendre part à la vie politique,
mais ceux avec lesquels ils collaborent ne
doivent pas avoir l’impression que là rés'de
le but essentiel du christianisme. L’U.R.S.S.
peut apprendre beaucoup à l’Eglise, à co.mmencer par lui faire examiner son propre
message et sa raison d’être».
(S.Œ.P.I.).
CRONACA VALDESE
A n ai P« S«»
Ringraziamo sentitamente il prof. sig. Luigi, Micol, che ha presieduto il nostro culto al Serre la
domenica 19 maggio.
Sabato 26 maggio, nel Tempio di Pradeltorno, a sono uniti in matrimonio : Coìsson Stefano
(Chiot d’I’aiga) con Buffa Elsa (Adrech) e Rofttan
Attilio (Torre Pellice) con Buffa Carmelina
(Adrech).
La grazia de! Signore circondi ed accompagni costantemente questi nuovi focolari testé formati.
Domenica 26 maggio, ne! corso del culto nel
Tempio del Serre, sono stati presentati aT Battesimo i bambini Benech Oscar, Fransine Miranda,
Vera di Amato e dì Yvonne (Albarea).
Il Signore benedica i bambini ed i loro genitori dando loro nella Sua grazia di adempiere fedelmente, le prpmesse fatte. e. a.
Lumoma S* CSia'vaaai
Il 22 maggio un lungo corteo accompagnava al
campo del riposo la spoglia mortale della nostra
sorella Clara Vola ved. Bellion, deceduta ai Bertot all’età di 62 anni. Alla figliuola cosi duramente
provata ed ai parenti le nostre sentite condoglianze
— ^o stali celebrati nel nostro Tempio i matrimoni del sig. Alberto Comba, di S. Giovanni,
I con ta sig.na Aldina Danna, dei Boschetti (il 18
! n^ggio) ; del sig. Luigi Zoppi, di Genova, con la
j sig.na Elsa Constantin, di S. (Diovanni (il 22 mag1 gio): dpi sig. Bartolomeo Pons, della Vigna, con
I la sig.na Albina Malan, di Torre Pellice (il 25
magjgio) ; del sig. Erzelio Ricca, dei Marauda, con
la sig.na Alina Berlalot, dei Ricca (il 25 maggio).
Il Signore rimanga con la Sua grazia con questi sposi.
— Per la celebrazione della festa della Madre,
le giovani e le cadette hanno organizzato una bella riunione nella Casa Valdese nel pomeriggio della domenica 26. Ringraziamo di cuore quanti hanno collaborato per la buona riuscita della festa.
Matrimoni. Sabato, 25 maggio, nel nostro Tempio, si sono uniti in matrimonio Rellene Emilio.
da Penosa Argentina, con Bessone Agnese da Pjnerolo, e Sanf'Agostino Luigi con Suhilia’Eralda.
I nostri migliori auguri di lunga e fedele vita coniugale nel Signore accompagnano gli sposi,
— Battesimo. Domenica, 26 corrente, è stato
amministrato il Santo Battesimo a Grill Fiorella di
Arturo e di Bleynat Mariuccia. Il Signore benedica
questa bambina e i suoi genitori.
— Delegati alla Conferenza distrettuale che si
terrà a Torre Pellice sono stati eletti > signori ; Serafino ing. Luigi, Gay Guido e Cardon Emilio.
— A revisori dei conti, dall’assemblea elettorale di domenica 26 corrente sono stati eletti il
dott. Italo Mathieu e sig. Giacomo Grill.
Domenica scorsa 12 maggio oorr,. l’Unione
cadetta_sotto la direzione della sua Presidente
sig.tià Tildina Gày, ha offerto un ricco programma di recite e di canti molto bene eseguiti a numeróso stuolo dì mamme presenti. Approfittando
della presenza della sig.na Lily Coison essa rivolse un interessante messaggio missionario parlando dell’opera allo Zambesi del nostro conreli, gionario Adolfo Jalla.
Una colletta fatta al termine del trattenimento
disse quanto questo fu ,da tutti apprezzata. Ringraziamo la sig.na’ Tildina Gay e le sue collaboratrici per la buona riuscita della festa.
La sera alle ore 20,30 nella sala delle attività
U. G. V. una ottantina di giovani si sono ritrovati
per offrire un fraterno ricevimento ai nuovi membri. Erano presenti anche alcuni elementi della
U. C. V. dei Chiotti di Riclar^tto con il loro
Pastore. La serata trascorse in una sana atmosfera
di allegria e di comunione fraterna.
Pro Valli
Allieve infermiere per la Svizzera. Le pratiche
concernenti le prime domande sono già avviate.
Consigliamo le giovaneOe èhe desiderano presentarsi di affrettarsi. Le consigliamo pure, nel loro
interesse, di inoltrare le domande tramite Pro
Valli.
Prevediamo una imminente, notevole assunzwe di mano d’opera Svizzera in Italia. Consigliamo gli interessati a rivolgersi direttamente al
Consolato Svizzero a Torino. Daremo, per parte
nostra, informaziom appena possibile.’
Giovane correligionario del Sud, raccomandato
dal suo Pastore, desideroso ambientarsi nelle
Valli Valdesi, offfesi semì-gratuitamente per qualsiasi lavoro agricolo.
Cercansi due domestiche per Vfnes (Francia)
ed una cuoca per Bergamo.
N. B. — Questi servizi Pro Valli sono riservati a correligionari fortemente raccomandati dai
loro Pastori .
L’Ufficio Pro Valli è aperto presso la Casa
Valdese tutti i lunedì mattina dalle ore 10 alle
12. Gli altri giorni rivolgersfal Pastore di Rorà
di Luserna.
. Sostenete la Pro Valli con qualche offerta.
Case da vendere a correligionari :
Proprietà Monnet al 'Baussan, 10 vani, dipendenze, ecc., e mezza giornata di terreno.
Casa ai Gay - Luserna San Giovanni, casa rustica con terreni. Rivolgersi al sig. Carlo Jahier,
Torre Pellice.
SCUOLA LATINA DI POMARETTO
Doni ricevuti da parte di « Amici della Scuola
Latina » cui esprimiamo la nostra riconoscenza :
III lista
Liste precedenti Lire 56.300.
Sigg.e e Sig.ri Rostan Ida (Pomaretto) 500 —
Fiori in mem. di Fernando Micol, la moglie (Massello) 100 — Fiorì in mem di Vittorio e Enrichetta Giraud, le sorelle (Massello) 100 — OriH
Antonietta e Alfonsina (Pomaretto) 100 — Pastre
Augusto e Regina (Pomaretto) 200 — Rostan
Clara (Pomaretto) 500 — U. G. U. di Torino
500 — Bert Teo (Torino) 100 — Dott. Ribst
Aldo e Elena, in mem. del babbo (Torino) 500 —
, Rolstan Nelly (S. Germano Chisone (500) —
Mathieu Emilio (Livorno) in mem. del babbo,
2(XIÒ — Fem. Bernard Giacomo (Pomaretto) 500
— Bessone Ignazio e Ida (Pinerolo) 2000 —
Beux Ettore e Itala (Pinerolo) 500 — Chiesa
Valdese di Piazza Cavour (Roma) 2000 — Avltabile Florence C. (Roma) 400 — Baldoni Sofia
(Roma) 200 — Pastore EÌosio Paolo e Anita (Roma) 500 — Dott. Ettore Serafino (Pinerolo) 300 —
Prof. Pons Teoflio e Signora (Torre Pellice) 200
— Verdina - Long Enrichetta (Genova) 600.
Totale Lire 68.500. —
L'incaricato
Past. G. Mathieu - Pomaretto
DONI RICEVUTI
DAL CASSIERE DELLA TAVOLA VALDESE
nei mesi di gennaio e febbraio
Per sinistrati :
Codino Bounous Maria, Pinerslo L. 100 — Coueorde
Giulio, Pinerolo 100 — Berfalot Arturo e Germana, Pinerolo, in memoria loro Cari, 100 — Unione GiovanMe
di S. Secondo, 500 —
Per Evangelizzazione :
Maria Di Paolo, Aitino 200 — Matacchia 3-10, in
memoria del Prof, Rostagno 25.000 — Jourdan Adele,
Torre Pellice, 20 — Bert Jenny, S. Germano 50 —
N. N. 10.000. —
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pellice
Alberto Ricca: Direttore
Autorizzazione N. P 356 dell’A.P.B.___
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pbxlice
La famiglia del compianto
ROCHON 6I0TAHHI DANIELE
ringrazia i vicini di casa, il pastore sig. Bertin e
tutti coloro che hanno preso parte al suo dolore.
Vivian (Inverso Pirnsca), 8 maggio 1946.
Lina Bellion ringrazia sèntitamente tutte le persone che le hanno testimorUatOi la loro simpatia in
occasione della dipartenza della cara mamma
CLARA VOLA Ted. BELLION
Luserna San Giovanni (Bertot), 21 maggio 1946.