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\ . ..j, Vaiasse
Ì5Ì,Ùl i. J''■*'"* , ,
(Torino)
T033S ieaiCE
Quindicina!a
deiia' Chièsa Vaidasa
Gettate luogi da voi tutte le'vostre itrosgresslonl per le quali avete peccato, e lotévl un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Spediz. abb. postale II Grappo | TORRE PELLICE — 9 novembre 19M
Cambio d’indirizzo Lire 30,— I Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2*17537
LA TUA CHIESA HA BISOGNO DI TE
Se sei cristiano evangelico, tu sai che, quando credesti in Gesù
Cristo e lo confessasti quale tuo Salvatore, Maestro e Signore, tu
prendesti una nuova responsabilità davanti a Dio.
Quella responsabilità è come un debito che tu paghi giornalmente, con la testimonianza che rendi della tua fede, sia verso ehi
non la conosce, sia verso i tuoi fratelli.
Quello che tu fai — come parli, come vivi, come agisci — non
riguarda te solo.
Chissà 'quante volte avrai letto nella lettera dell’Apostolo Paolo
ai Komani (14: 7) che nessuno di noi vive per se stesso e sai che vige,
per te e per me, la misteriosa e reale legge della solidarietà: nè io,
ne tu potremmo vivere senza gli altri; e neppure gli altri lo potrebbero senza di noi.
Questo ragionamento potrà, forse, sembrarti esagerato perchè,
nella tua umiltà, penserai che non sei una persona importante e che,
nel mondo, non conti gran che.
Ti confesso che questo è anche il mio sentimento, specie quando
paragono quello che sono e quello che posso alle enormi necessità di
un umanità come la nostra ed alle esigenze dei nostri tempi.
Ma quando restringo il mio orizzonte e penso a quelli che mi
stanno intorno, a quelli che si aspettano da me un’esempio, un inco^^pSo^^uiento; a quelli che guardano a me per spiare se tradisco i principi che professo, oppure se vi resto fedele, allora sento che ho un
valore ed una responsabilità; per quanto il mondo sia vasto, esso si riduce per noi ai limiti modesti del nostro ambiente e se io e tu facciamo onore, in questa cerchia ristretta, ai nostri obblighi, abbiamo adempiuto alla nostra funzione e missione anche verso il vasto mondo.
Senza di essa tii non godresti delle benedizioni derivanti dalla
promessa « dovunque due o tre... » (Matteo 18: 20); senza di te essa
sarebbe mancante di qualche parte che nessun altro può riempire se
non tu. Purtroppo tu solamente.
La Chiesa ha bisogno della tua presenza ai culti e della tua partecipazione attiva. ^
Non sai cantre? Non importa. Non sai pregare in pubblico?
Non importa. Puoi cantare e pregare dentro di te ed unirti, con l’amen sincero, al canto ed alla preghiera della comunità.
Ricorda che il culto cristiano non è una sacra rappresentazione
che può svolgersi anche senza di te. Per la celebrazione della messa
bastano il prete c I assistente, ma anche senza assistente il prete può
andare avanti lo stesso, ma non è così nel culto evangelico Esso è
1 incontro del popolo cristiano col suo Dio e Padre del Sighore Gesù
Cristo, e tu devi essere là a prender parte a quell’incontro, se Iddio
stesso non te 1 impedisce rendendoti proprio impossibile il parteciparvi. _ ^
l’miié iD Niinu Tisiiiil
Se sei un credente, sai che anche la Chiesa è un edificio. 11 fondamento primo ed insostituibile ne è Cristo Gesù. Siamo d’accordo.
Ma l’edificio che, su quel fondamento, Iddio va costruendo pazientemente attraverso le età, è formato da altre pietre viventi: i credenti come te e come me.
Se quegli apostoli, i martiri, i grandi eroi della fede sono pietre
di speciale grandezza e bellezza, non credere che altre pietre più modeste non siano necessarie.
E se ciò è vero per il grande edificio della casa spirituale di Dio,
lo è ancora di più per quella parte di esso — piccola o grande che sia
-- che è costituita dalla tua Chiesa, cioè dalla chiesa particolare e
lucale di cui tu sei membro.
La Chiesa ha bisogno di te, come tu hai bisogno di lei. Essa completa la tua frammentaria individualità personale; tu ne completi il
suo edificio.
La tua chiesa ha anche bisogno della tua contribuzione finanziaria. Nessuno te ne impone la misura: sei tu stesso che la determini,
davanti a Dio e col suo aiuto. Non lesinare alla chiesa il tuo aiuto.
Sappi che Dio s’è fatto uomo in Cristo Gesù, s’è umiliato e che la
chiesa è il corpo del suo unigenito Figliuolo.
Se il capo è trionfante, il corpo è ancora sofferente, nel mondo,
partecipe di tutte le umilianti limitazioni umane. Essa continua la
vita di Gesù Cristo "sulla terra ed è in necessità spaventose.
Se l’Evangelo ^ annunziato, se gli ammalati sono curati, se i derelitti sono assistiti è perchè vi sono dei credenti, semplici e poveri
come me e come te, che forniscono all’opera di Dio i mezzi con una
parte delle loro sostanze.
Non misurare la tua generosità sulla generosità degli altri, ma
misurala su quella di Dio, che diede al mondo il suo unigenito Figliuolo; sulla generosità di Gesù, che diede sè stesso per noi tutti e
per ognuno di noi : per te e per me.
j- 1 bisogno di te, anche se tu credi di non aver bisogno
di lei. Non essere un disertore: sta al tuo posto. Non vergognarti del
poco che puoi dare, se lo dai con tutto il tuo cuore, ma, alla stesso
tempo non contentarti di quello che fai e di quello che dai, se puoi
tare e dare di piu. ^
In ogni tempo ricordati che la TUA Chiesa ha bisogno di TE.
Parmi les voix qui se font entendre
dans le Nouveau Testament, y a-t-il
un thème dominant? et s’il existe,
comment le caractériser? C'est à cet
ordre de réflexions que s’est adonné
le théologien anglais A.-M. Hunter.
Il a publié ses conclusions, en 1944,
dans une étude intitulée : « The Unity of the New Testament » et dont
une traduction française a paru a la
. fin de l’année dernière, sous le titre:
« Un Seigneur, une Eglise, un Salut »
(138 pages)ï
(Da « Il Messaggero Evangelico »).
L. O. P.
L'Apostolo Pietro parla di « continenza » iniziando la sua seconda
cpislola. ^cl ]>rirno capitolo tratteggia rapidamente la via del credente: all'iiiizio sta Ui chiamata di Dio:
a questa chiamata l’uomo deve rispondere colla fede nel Signore.
Ma la via del cristiano non termina colla fede; la fede serve per entrare nella via stretta che conduce,
di tappa in tappa, alla vita eterna.
Le principali tappe della vita cristiana sono tre: anzitutto acquistare
conoscenza mediante l’esperienza :
poi vivere in continenza t ed infine
esser ripieni di amore fraterno e carità.
Spesso i credenti danno molta importanza alla fede ed alla conoscenza, e fanno bene: ma poi trascurano
la tajipa centrale della vita cristiana e ])iintano al risultato ultimo cioè
all'aniore fraterno, dimenticando che
nella vita cristiana non si possono
saltare le tappe: e quella della « continenza » — che potremmo anche
chiamare, con parola più comprensiva, santificazione, è tappa necessaria. lunga e penosa.
Un poco di continenza,^
Ce livre est l’un des nombreux signes de la nouvelle orientation de la
théologie biblique, dont la méthode
ne veut plus seulement être analytique,
mais aussi synthétique. Ce qui veut
dire que les interprètes du N. T. ne
peuvent plus seulement se borner à
déterminer, à isoler et, finalement, à
opposer les différents témoins qui se
font entendre dans le recueil de la
Nouvelle Alliance, mais qu’ils Sont
« ramenés à considérer le centre »,
c’est-à-dire à dégager l’unité profonde des témoignages scripturaires, au
sein même de leur diversité. Certes,
l’auteur est conscient de ce que la
théologie biblique contemporaine est
redevable à ces savants qui ont fait
passer sous le microscope de leur
science critique le texte et la pensée
des écrivains du N. T. Néanmoins,
il est nécessaire de savoir que, derrière les langages différents de Paul,
de Pierre, des auteurs des trois premiers évangiles, de l’autèur anonyme
de l’épître aux Hébreux et de Jean,
tous ont exprimé « leur commune
conviction que le Dieu vivant avait
parlé et agissait par son Messie pour
le salut de son peuple ». Bref, tous,
d une manière à la fois une et diverse, ont rendu témoignage à « l’unique
histoire du salut » qui englobe les
deux Testaments.
entusiasmanti. Per poter veramente
amare il prossimo occorre essersi
santificati: e la santificazione la si
ottiene solo con dura lotta, percorrendo faticosamente la via della
continenza, e sperimentando gli scoraggiamenti delle sconfitte e la gioia del trionfo mediante l’aiuto della grazia del Signore.
0
Avere fede! Avere conoscenza!
Questo i cristiani odierni non lo
hanno certo dimenticato. Anzi, forse, ajipoggiano fin troppo la voce
sulla « conoscenza ».
Avere amore fraterno, carità! Anche questo elemento della vita cristiana è all’ordine del giorno. Forse se ne parla molto, dimenticando
che l’amore fraterno sta al culmine
della vita cristiana ma non lo si può
raggiungere senza passare per le tappe intermedie, fèiù nascoste e meno
CONTINENZA! Cioè acquistare
con lotta silenziosa e perseverante il
dominio del proprio corpo. Conquistare quello che gli amici inglesi
definiscono cc self-control », cioè la
capacità di controllare se stessi.
La religione — parlo specialmente ai più giovani i quali forse non
sanno — non è solo qualcosa che afferra l’anima (fede) o il cuore (carità) ma è qualcosa che s’impadronisce di tutto l’essere, anche del corpo. Il corpo deve essere controllato,
dominato, con la forza che il Signore largisce a quelli che sono suoi.
L’uomo vecchio è tenace e per incatenarlo ci vogliono molte lotte,
molte lacrime e molte preghiere.
Abbiamo l’impressione che questa parte della religione — la più
penosa — venga oggi trascurata da
molti. Si considera il corpo con le
sue concupiscenze, coi suoi appetiti
disordinati e colle sue passioni, con
una certa benevola condiscendenza:
e si parla volentieri, con mal celato
disprezzo, dell’ascetismo: e questo
proprio nell’età in cui lo sforzo massimo è necessario per conquistare la
continenza.
Si parla con un sorriso di tacita
complicità di baci e carezze scambiati con molta facilità da giovani e
fanciulle (quando non si tratti di
peggio, seguendo l’esempio davvero
preoccupante che ci viene da altri
paesi) senza che si abbia nemmeno
il sentimento di agire male, di mancare della continenza necessaria fra
giovani che si professano discepoli
di Gesù.
Si considera spesso l’intemperanza
nel bere, non come segno di colpevole debolezza, ma come necessario
corollario della virilità.
Si vedono comunemente persone
che si son ridotte ad essere incapaci
di vivere senza tener la sigaretta in
bocca, non solo addirittura durante
i pasti, ma perfino in congressi o adunanze religiose. Fra poco ci sarà
chi chiederà che si mettano, anche
nella Sala del Sinodo o addirittura
nelle Chiese, dei portacenere; eppoi
occorrerà istituire in esse servizi
speciali di caffè e liquori: perchè
l’uomo e la donna stanno perdendo
la loro « continenza » e stanno diventando incapaci di trascorrere un
paio d’ore senza eccitanti (sigarette, caffè o altre droghe). Dopo un
paio d’ore diventano irrequieti, nevrastenici... Diventano sempre più
rare le persone normali, equilibrate le quali sanno controllare i propri nervi ed il proprio organismo.
Si direbbe che il mondo si vada sempre più popolando di individui senza freni...
Questa perdita di self-control si
ripercuote naturalmente in tutte le
manifestazioni della vita — anche
in quelle della vita religiosa. Come
volete voi recare il messaggio di Pietro e di tutto il Vangelo sulla continenza e sulla necessità della perseverante santificazione del credente,
a uomini e donne che, pur dicendosi cristiani, hanno lasciato via libera — in tutta la loro vita — ai loro
istinti, ed hanno rinunciato a cercare di controllarli e dominarli?
Eppure la Parola ammonisce:
<c Procacciate la santificazione senza
la quale nessuno vedrà il Signore ».
Bisogna vegliare e pregare perchè
Io spirito è pronto ma la carne è
debole! »
« Perchè questa è la volontà di
Dio, dice Paolo: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazio'
ne, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed
onore »,
Pietro, nel capitolo dal quale abbiamo tratto questi ammonimenti
alla « continenza », aveva promesso:
« Mi studierò di far sì che dopo la
mia dipartenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose ».
Mantenendo oggi la sua promessa,
Apostolo ha fatto suonare anche
per noi il suo campanello d’allarme!
Ce n’est pas le lieu, ici, d’entrer
dans le détail de l’argumentation.
Qu’il suffise d’indiquer que le titre
français de la présente oeuvre met en
évidence les trois thèmes sur lesquels
il y a convergence de vue entre les témoins du N. T., et cela, malgré leurs
catégories de pensée et leurs langages
différents. Tous affirment un même
message du salut, confessent d’un
commun accord que « Jésus est Seigneur », sont convaincus que le Christ
s’est donné pour tâche de créer un
nouveau Peuple de Dieu. Tous ont
la même optique sur la situation de
l’homme, pécheur devant Dieu. Tous
manifestent un « accord substantiel »
pour admettre que l’expiation «a sa
source dans Isy volonté toute gracieuse de Dieu; qti’elle est rendue nécessaire par le péché des hommes; que
son instrument est le Christ et spécialement le Christ en croix; que son
but est la réconciliation ou la restauration de la communion avec Dieu ».
Paolo Bosio
Vito pensa in un modo e l’altro in un
altro e tutti vogliono avere ragione. Ma
ha ragione solo colui che pensa secondo
l’insegnamento di Cristo.
Les exégètes peuvent ne pas être
d’accord avec certaines affirmations
de l’auteur ou avec certaines de ses
hypothèses émises là où les textes
bibliques ne sont pas suffisamment
explicites. Néanmoins, ce livre est
d’un grand intérêt pour le lecteur
moyen. Il est clair, agréable à lire,
voire même passionnant pour ceux
qui sont quelque peu tourmentés par
les barrières absolues qu’on a élevées
entre les témoins du N. T. 11 nous
exprime sa convinction que le N. T.
contient « un seul et “même message ».
rd.
(1) Editions Delachaux et Niestlê —^ Neuchâtel — e Claudiana. Prix: 650 lires.
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L'ECO DELLE VALU VALDESI
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(Terzo ed ultimo articolo)
Al problema deU’autorità reli>
giosa in Israele è pure legata una
. altra proposta: la ricostruzione del
Tempio di balomone. iNon sappiamo tino a- che punto questa idea
■i sia affermata e quali possibilità
di realizzazione essa ahnia. ¡sembra, intanto, che esista a (jerusalemme un Seminario iàlmudico in
cui i riti sacriticali di ammali sarebbero studiati con gran segretezza in vista di una possimle ricostruzione dei Tempio, sappiamo intatti che il sistema degù olocausti e
dei sacrifici cruenti di animali di
cui si parla nell'Antico Testamento
fu sospeso nell’anno ?U, aha distruzione del Tempio, unico luogo in
cui questi riti potevano essere celebrati. La ricostruzione del tempio
dovrebbe per conseguenza portare
al ristabilimento del sistema sacrificale, alcuni però dubitano che
ciò possa avvenire e pensano che
anche nel Tempio riediticato si continuerebbe a mantenere la liturgia
spirituale della bmagoga.
Ma tutte queste questioni di futura realizzazione, come pure il problema di una ripresa prosehtistica
nel mondo non giudaico (di cui non
mancano esempi, come in Italia con
la comunità calabrese di cui abbiamo già parlato e nel Congo beiga
dove si è avuta una conversione
spontanea di nuclei di indigeni^ sono legate alla soluzione del problema religioso attuale. In genere i
giudei provenienti dall’Occidente,
temono la intolleranza che inevitabilmente deriverebbe dalTapplicazione di un sistema strettamente legalistico, memori forse del risultato di altre intolleranze usate nei
loro riguardi; quelli provenienti
dall’oriente sarebbero invece lavorevoli al ristabilimento della teocrazia.
ha pure assunto su di sè l’onere per
la riparazione di chiese cristiane
danneggiate dalla guerra. Una colonia agricola (battista) ha piena libertà di sviluppo e pari diritti civili e politici.
L’atteggiamento ufficiale di Israele verso i cristiani è dunque pienamente rispettoso dei loro diritti di
professare la loro fede ed esercitare
senza limiti il loro culto. Non altrettanto páre possa dirsi dell’opinione pubblica israeliana che non
nutre nei loro confronti molta stima. E non c’è da stupirsi quando si
considera che la cristianità appare,
proprio sotto i loro occhi, nel suo
sconcertante frazionamento. I cattolici in numero di 22.000 vi sono
presenti con i loro tre riti: latino,
greco e maronita; la chiesa Ortodossa (15.000 membri) è suddivisa
in Israele in chiesa Armena, etiopica, greca, copta e russa. Infine i
SSi
Protestanti in numero di 1.200 si
suddividono nella chiesa evangelica
americana, anglicana, battista, missione protestante scozzese, missione
luterana; non mancano i Pentecostali è vari missionari indipendenti.
Questo stato dì cose non contribuisce certo all’affermazione dell’Evangelo in quella terra nella quale pure è nato e nella quale ha avuto i suoi primi riconoscimenti. Uh
altro ostacolo alla sua' propagazione è pure posto dal fatto che i cristiani portano, inevitabilmente, i
pesi e gli errori di quei paesi « cristiani » dai quali provengono e che
gli ebrei conoscono molto bene; ancora attualmente la politica estera
di certi Stati occidentali verso Israele ha contribuito a rendere sempre più dinri i rapporti tra ebrei e
cristiani.
Gli ebrei di origine orientale per
lo più non conoscono i cristiani, salvo quelli della Lega Araba. Gli ebrei occidentali per contro li conoscono molto bene specie nei loro
atteggiamenti meno cristiani. Bisogna dunque accettare la possibile
ostilità deU’opinione pubblica israe
liana verso il cristianesimo come un
frutto del nostro peccato, (cosi si
esprime il Lovsky).
Malgrado questo nessun atto di
intolleranza si è mai verificato verso i cristiani. Fedeli al principio
di non imporre ad alcuno le proprie prescrizioni, gli israeliti osservanti, così severi verso i loro correligionari non praticanti, hanno però sempre riconosciuto piena libertà di diritti sia ai cristiani, quanto
ai mUssuhnani residenti sul loro territorio. Ma in base appunto a questo principio il loro atteggiamento
è stato diverso verso i giudei convertiti al cristianesimo, considerati
come rinnegati, e come tali disprezzati, talvolta perseguitati. Molti giudeo-cristiani non osano infatti confessare apertamente la loro fede per
non correre il rischio di vedersi togliere la possibilità di lavorare. Per
questo, infatti, le Missioni cristiane
tra i giudei non sono viste di buon
occhio.
(Da « L’Etat d’Israël au début de 1951 »
di F. Lovsky — Foi et Vie maggio- giugno 1951 n. 3).
Il
Convegno Missionario Mondiale
a Bangor e Belfast
Rapporto tra giudei
e cristiani
Non ne avevo mai udito parlare fino allo scorso anno. Eppure questo
Convegno ha ormai 15 anni di risonanza mondiale tra le Chiese e le Missioni di lingua inglese della Gran Brettagna, alla Cina, al Giappone, all’India, all'Africa ed alle due Americhe.
Il nostro piccolo mondo valdese non
vi era mai stato rappresentato sin qui.
Quest’anno la porta è stata aperta
anche a noi, anzi vi abbiamo ricevuto
un posto d’onore.
Ma innanzitutto, di che cosa si tratta?
Eccone brevemente la storia e la
caratteristiche.
Ma quali sono in Israele i rapporti tra giudei e cristiani'/ La libertà religiosa è pienameuic assicurata. Presso il Ministero dei Culti
esiste un dipartimento delle comunità cristiane dove sono ricevute le
personalità religiose del inondo cristiano. Ogni domenica la radio di
Israele concede 45 minuti per la
trasmissione di servizi religiosi cristiani (ogni mese: due domeniche
ai cattolici, una ai protestanti e una
agli ortodossi). Pellegrinaggi, processioni, ogni maniiestazione religiosa pubblica o privata non vengono ostacolati, anzi sono facilitati
dal governo. 11 governo israeliano
Origini e scopi del convegno
Quindici anni fa, un gruppo d: « responsabili » rappresentanti le varie
Chiese Protestanti di Gran Bretagna
(Anglicani, Presbiteriani, Congregazionalisti. Metodisti, Battisti ecc...), desiderosi di incrementare l’interesse delle loro Chiese per l’opera delle Missioni nel mondo, diede inizio a questa
benemerita istituzione che fu battezzata la World Mitsionary Convention
(Convegno Missionario Mondiale) invitando per una settimana di conferenze, riunioni ecc... dei rappresentanti di varie opere missionarie dei
cinque continenti.
Bangor, seconda città dell’Irlanda
del Nord, grande centro di villeggiatura (il «Lido» dell’Irlanda) e loca
lità particolarmente adatta per la vitalità religiosa delle sue Chiese Prolestanti, fu scelta come sede del Convegno, che destò subito un grande interesse.
Dopo il successo del primo anno il
Convegno divenne una istituzione e,
da tutte le parti del mondo, anno dopo anno, vi furono invitati rappresentanti delle più diverse missioni evangeliche, società bibhche ed opere del
genere, per parlare del loro lavoro ad
un pubblico sempre più numeroso.
Gli anni di guerra segnarono naturalmente un periodo di rallentamento
dell’opera, ma la ripresa del dopoguerra fu cosi incoraggiante che alla
settimana di Bangor tu aggiunta una
seconda settimana di analoghe manifestazioni nella capitale dell'Irlanda
del Nord, Beifasti Scopo di questo secondo convegno, come del primo, è di
suscitare interesse per l’opera delle
Chiese Evangeliche nei mondo traduceudo tale interesse nell’aiuto pratico
ohe i risultati spirituali suscitano per
l’opera del Signore nel mondo intero.
L’anno scorso, trovandomi in Irlanda quale delegato della Chiesa
Valdese, ebbi la fortuna e il privilegio di avere tra i miei uditori alcuni
membri del Comitato Organizzatore
del Convegno e tra di essi il Segretario del medesimo, anziano di una delle Chiese l’resbiteriane della Città e
animatore uistancabile del Convegno.
Ne risultò un invito a partecipare al
Convegno 1951 per parlarvi della
Chiesa Valdese sia a Bangor che a
Belfast.
Nel mondo delle missioni
Ecco un quadro della variopinta tavolozza del mondo missionario etl evungeiistieo rappresentato quest'anno
al Convegno, oltre ai Valdesi d’Italia :
Belgio nella persona del Dr. Vansteenberghe - e, purtroppo solo indirettamente per bocca di un comitato
inglese, l’opera Evangelistica in Spagna.
Cina nella persona di un missionario Cinese venuto appositamente per
illustrare la posizione complessa e la
vita delle giovani Chiese Cinesi.
India nella persona del Segretario
dell’Unione Missionaria Inglese per
l’India.
Sud Africa nella persona del Segretario Generale della Missione Americana in Sud Africa.
Egitto rappresentato dal Segretario
delle Missioni fra i Maomettani e da
un dirigente delle opere ospedaliere
missionarie.
Australia con una delegata dell’Opera evangelistica femmmjfe. \
Borneo - Congo Belga, assieme all’opera evangelistica nelVIrlanda del
Sud ed a varie Scuole Missionarie Inglesi, Scozi^esi e Irlandesi erano pure
rappresentate. Avrebbe dovuto essere
presente il Moderatore della Chiesa
Evangelica Greca, impedito all'ultimo momento e sostituito, trattandosi
di un rappresentante dell’ituropa Continentale, dal delegato italiano il quale ha cosi avuto per incarico cortese
del Seggio, una doppia razione di lavoro, ma altresì doppia opportunità
di illustrare l’Opera Evangelica dei
\ aldesi in Italia.
il lavoro della Conferenza in Bangor era particolarmente mteiiso ; dalle 11 alle 12 Culto presieduto a turno
da alcuni delegati prescelti dal Comitato; dalle 15,50 alle 17,30 e poi dalle
19,30 alle 21,30 due riunioni quotidiane con due oratori ogni volta, piu brevi messaggi occasionali.
Accanto al lavoro del Convegno,
nelle due Domeniche, prima e dopo
il medesimo, i delegati furono distribuiti nelle vario Chiese della Città per
presiedervi i culti del mattino c della
sera; ho così potuto predicare in 4
Chiese Presbiteriane di Bangor e Belfast.
La seconda settimana del Convegno, ili Belfast, ha avuto un progruiuma più ridotto e si è limitata ad una
riunione serale con due oratori ogni
sera oltre a brevi messaggi occasionali. Avendo solo tre sere impegnate
per questa seconda parte del Convegno ho potuto accettare un certo numero di inviti per parlare della nostra
Chiesa in varie Chiese Presbitt-nane
della città, senza contare una delle
riunioni più importanti con un invito
a tutto il Corpo Pastorale Presbiteriano della città e dei dintorni ])er una
esposizione e discussione dei problemi
connessi con l’opera nostra in Italia.
Erano presenti una cinquantina di
Pastori.
La carrière la plus belle et la plus bénie n est pas la carrière la
plus, longue, c’est la carrière ia plus fidèle. Dieu sait ce ifu’il faü
quand il dit à l’un de ses serviteurs qui [mraît très nécessaire à son
oeuvre: Mon ami, monte plus haut. Ce n est pas une carrière brisée,
c’est une promotion....
Ne nous étonnons pas que le Roi cueille les plus belles fleurs de
son parterre pour en orner ses palais. Et quant à son oeuvre, ne nous
alarmons pas. Cessons de trop trembler pour l’arche de L'Eternel.
L’oeuvre est sienne. François Goillard.
% ' !
Alla hne del mio soggiorno Irlan
dese sono partito in fretta per Londra
dove il 18 e 19 settembre ero atteso
per due conferenze nella Sala annessa
un’Esposizione religiosa del festival
nella quale, a cura del nostro Comitato Inglese, faceva bella mostra di
sè uno « stand » delia Chiesa \ uldese.
trneslo Ayassol
I
"Nous sommos réunis ici pour rendre les
derniers devoirs à M.tne F..... pour appor
ter les consolations divines qui peuvent réconforter les affligés et pour écouter la Parole de Dieu.,,.
M.me F.... est née en 1840. Nous sommes en 1946. M.me F... a vécu cent six
ans. Voilà un faü extraordinaire.
En regardant ce cercueU nous louchons
un siècle. Vous avez devant vous un siècle, vous pouvez le voir, le toucher presque. 1840-1946. L’écoulement de ces années est là; devant nous, avec toute la série d’événements que cela comporte et que
on a parfois tant de peine à apprendre
dans les manuels d’histoire.
Vauf-il la peine de vivre ceni ans ?
Allocution funèbre prononcée en 1946 par le Pasteur Jacques Serr.
Et pourtant... On ne peut pas s’empêcher de réfléchir un peu et de se dire:
« A quoi bon! Est-ce vraiment utile de
vivre cent ans? Peut-on envier pareille
destinée? >
Ah! quand nous étions enfants, nos contes de fées finissaient toujours bien: « Ils
vécurent heureux et longtemps et eurent
beaucoup d’enfants ». C’était la nostalgie
d’un âge d’or, d’un paradis perdu, qui
passait ainsi à travers nos rêves. Quand
nous avons grandi, alors la réalité nous
a rendus plus « réalistes », comme on dit.
Nous autres, de trente ans, nous en avons déjà vu pas mal dans notre génération. Faudra-t-il vivre encore trois fois
plus de choses — sans doute trois fois pires? Ïæ vie nous parait terriblement courte et terriblement longue. Les événements
se succèdent de plus en plus rapides. En
dix ans un empire naü, grandü, domine
le monde et s’effondre pour être remplacé par un autre. L’agitation des peuples.
des nations et des individus croit sans cesse. Les empires succèdent aux empires, les
républiques aux républiques, les guerres
aux guerres, les révolutions aux révolutions, les constitutions aux conslüulions,
les générations aux générations, les individus auz individus... « Plus ça change, plus
c’est la même chose »: cette ironie populaire a une profondeur terrible à notre époque. Dussions-nous vivre cent an.t, cent
six ans, cent cinquante ans, deux cents
ans... à quoi bon? est-ce utile? est-ce profitable? est-ce enviable? en est-on plus heureux pour cela? en est-on plus sage? en
est-on meilleur? en est-on plus vivant ou
plus immortel?
càuche.... On tourne... comme le cheval
aveugle. De temps en temps, une nouveauté, ou l’illusion d’une nouveauté... les
congés >payés, un voyage, un changement
de régime, ou de gouvernement... Plus ça
change, plus c’est la même chose! C’est la
destinée, la destinée de tous les humains,
de génération en génération, la destinée
de. l’humanité toute entière. Tout est vanité... il n’y a rien de nouveau sous le
soleil. Ce qui est, est; ce qui a été, c’est
ce qui sera... Rien de nouveau!
N’avons-nous pas, parfois, l’impression
d’être comme ces chevaux aveugles qu’on
attelle aux norias de nos régions méridionales et qui tournent, tournent fans arrêt
tout au long de la journée pour monter
l’eau dans les réservoirs? Pauvre cheval
aveuglel il est persuadé peut-être qu'il
marche en ligne droite, il ne s’aperçoit pas
qu’U est attelé à un manège et qu’il tourne sans arrêt jusqu'à la mort. Ou bien,
peut-être, plus intelligent qu’ü en a l’air,
il le saü bien, mais il se résigne à la fatalité. C’est sa destinée. C’est la destinée de
tous les chevaux aveugles du monde...
Notre vie, quelle que soit sa durée, est
aussi une succession de jours et de nuits.
On se lève, on travaille, on mange, on se
Rien de nouveau, oui! s’il n’y avait pas
une bonne nouvelle.
Dans ce monde où il n’y a rien de nouveau un homme a annoncé la bonne nouvelle.
Prenez dix-neuf cercueils semblables à
celui-ci, et mettex-les bout à bout, vous
touchez au Christ, Jésus de Nazareth.
Ah! lui aussi il a tourné avec nous comme un cheval aveugle. Il est né, il a vécu,
il est mort. Le matin U s’est levé, il a
travaillé, il a mangé, il s’est couché. Il a
tourné... oh! pas longtemps, non pas cent
ans, pas même cinquante; trente années à
peine. Et pendant qu’il tournait avec nous
dans un monde où il n’y a rien de nouveau,
il a annoncé, lui, une bonne nouvelle et
il a accompli, Uii, quelque chose qui Testera nouveau pour l’éternité.
Il a d’abord dit aux hommes des paroles nouvelles, telles qu’un envoyé divin
pouvait seul les prononcer.
Il a accompli des miracles nouveaux tels
que le Fils de Dieu seul pouvait les accomplir.
Il a vécu d’une manière nouvelle. Il est
mort d’une manière unique, puisque sa
mort a été le sacrifice de sa vie pour le
salut de tous les hommes et, qu’aprés avoir accompli ce sacrifice, le Christ Jésus
est ressuscité des morts et demeure vivant
pour l’éternité. Il est le même hier, aujourd’hui et éternellement. Voilà le fait
nouveau, unique et décisif de toute l histoire de l’humanité.
Et nous avons compris que le Christ
n’est pas venu seulement pour tourner avec nous comme un esclave, mais pour
nous arracher au cycle infernal de la fatalité, de la naissance, de la vie et de la mort..
Car si le Christ est ressuscité des morts
ce n’est pas pour son seul bien égoïste et
personnel, mais c’est pour entraîner à sa
suite, dans la Résurrection et dans Ui Vie
éternelle, tout ceux qui se confient en lui.
Ainsi l’histoire de l’humanité n’est pas
un cycle fatal et infernal sans commencement ni fin. Elle, est plutôt comme une
immense, course de relais où les générations
courent les unes après les autres, une course qui a son point de départ et qui a aussi
son point d’arrivée de plus en plus proche à mesure que l’Histoire avance et que
le Monde touche à sa fin. Avant nous, des
générations ont couru. A notre tour et a
près eux nous courrons. Le Christ seul est
ressuscité et il anrtonce ce jour proche où-'
toutes les générations ayant couru et la ;
dernière génération étant arrivée a son terme, un événement nouveau se produira encore dans ce monde où il n'y a rien de
nouveau. Ce jour attendu par tout peuple
de génération en génération, twus l'atten- ;
dons aussi. Ce sera le jour de la résurrection générale des morts, le jour de l'avènement glorieux du. royaume divin, le jour-où, enfin, à ce monde de méchanceté et de
malheurs succédera par le Christ et son
seul gouvernement un royaume de paix, de
justice et d'amour rêvé et espéré par tous
les hommes.
al 1
Vaut-il lu peine de vivre cent ans?
Si c’est pour tourner perpétuellemeni
comme un cheval aveugle et vivre une vie
horizontale dans le cycle infernal de la fatalité, à quoi bon? En est-on plus heureux?
en est-on plus sage? En devient-on meilleur? En est-on plus vivant ou plus iiii-'
mortel?
Mais si c’est pour suivre le Christ, courir après lui, comme il a couru lui-même
dans la vie, dans la mort et la résurrection,
alors il vaut bien la peine de vivre cent
ans.
Si c’e.st pour attendre et pour voir la
venue du Royaume de Dieu que le Christ
établira, et si c’est pour vivre ici-bas en >
l’annonçant et en le préparant par plus de
paix, de fraternité, de justice, d’amour, a- i
lors il vaut la peine de vivre cent ans. Et
la présence de ce cercueil au milieu de
nous peut nom apprendre qu’aujourd’hui
comme autrefois une vie longue est une
bénédiction de Dieu. (Réveil]
3
xa
L'ISCO ÖBLLB VAUI VJlLDESI
•— ii
Le visioii del Pontefiáé
:Í
Alla metà di óttobre, il mondo è
stato posto davanti all’annunzio di un
fatto straordinario, quasi miracoloso.
Parlando ad una folla di circa un milione di persone, durante il pontificale
celebrato a Fatima in Portogallo, nelPanniversario delle apparizioni della
Madonna a tre fanciulli, il legato pontificio Cardinale Tedeschiini ha detto
queste parole :
« Io vi dirò che un’altra persona ha
visto questo miracolo: lo ha visto fuori di Fatima; lo ha visto a distanza di
anni; lo ha visto a Roma.
Il Papa, lo stesso Pontefice nostro
Pio XII, Egli lo ha visto! Fu questo
un premio, fu questo un segno del divino sovrano compiacimento per la
definizione del domma dell’Assunta ?
Fu questa una testimonianza celeste
autenticante la connessione delle meraviglie di Fatima con il centro, con
il capo della verità e del magistero
cattolico ? Le tre cose insieme. Erano
le quattro pomeridiane dei giorni 30
ottobre, 31 ottobre e 1 novembre dell'anno scorso 1950; erano le stesse ore
dell’ottava del 1 novembre, del giorno cioè della definizione di Maria Assunta in cielo. Il Santo Padre volse
dai giardini vaticani lo sguardo al sole; e allora si rinnovò ai suoi occhi il
prodigio di questa valle e di questo
giorno. Il disco del sole, circondato di
alone, chi potrebbe fissarlo? Ma Egli
lo potè, in tutti quei quattro giorni
potè assistere alla vita del sole sotto
la mano di Maria. Il sole agitato, tutto convulso, trasformato in quadro di
vita, in spettacolo di celesti movimenti, in trasmissione di muti ma eloquenti messaggi al Vicario di Cristo.
Non è questa Fatima trasportata in
Vaticano; non è questo il Vaticano
trasformato in Fatima? »
11’ inutile parlare dell’entusiasmo
della folla portoghese all’udire un simile annunzio.
Noi però rimaniamo forternente
perplessi e sul contenuto della visione
del Papa e sul suo significato nell’ora
della storia che stiamo atSaversando.
E forse la nostra perplessità è condivisa da molti cattolici; è sintomatico,,
comunque, che, dopo il primo annunzio. le gerarchie ecclesiastiche non abbiano più parlato del fatto e che non
sia pili stato fatto alcun commento.
Clic il legato pontificio abbia mancato di « prudenza » e sia andato oltre
i limiti della sua missione, nella fan
tastica esaltazione di Maria « innamorata del Portogallo»? Oppure che
quell’annunzio sia niente di più che
un i^tto di politica ecclesiastica da
mettersi in diretto rapporto con l’Assunzione di Maria, il cui dogma verrebbe cosi ad essere autenticato da
una visione particolare concessa al Papa, il Sommo Gerarca della Chiesa,
anche e sopratutto del laicato che
vuole impegnarsi nell’azione di testimonianza cristiana? E, dopo tutto,
perchè attendere im anno prima di rivelare al mondo i misteri dei giardini
Vaticani, se questi misteri hanno da
essere un segno del « divino sovrano
compiacimento per la definizione delVAssunta »?
Francamente, a parte la loro connessione con alcuni avvenimenti religiosi del cattolicesimo contemporaneo, ci domandiamo quale reale valore abbiano tah rivelazioni, se mai hanno un fondamento, ai fini di una penetrante testimonianza cristiana nel
mondo : di fronte ad una società umana che, nel suo travaglio spirituale e
CONV E G NO
Anziani e Diaconi
Domenica, 11 Novembre, avrà
luogo a Torre Pellice un Convegno
degli Anziani e dei Diaconi delle
Vaia Valdesi.
Il Convegno avrà inizio con il culto nel tempio alle ore 10,30 e proseguirà nel pomeriggio, aHe ore 14,
con una riunione di studi sui due
temi qui indicati:
1 - La predicazione delia
Parola di Dio nei culto
protestante (Past. A. Gerire}
2 - Problemi di collabo
razione laica (Anz. Vola)
Tutti i membri dei Concistori, i
Pastori emeriti e in attività di servizio, sono caldamente invitati a
partecipare a questo Convegno, se
possibile fin dal mattino. Dato che,
dalla Valle S. Martino è stato predisposto un servizio di trasporto, i
membri dei Concistori sono pregati
di approfittarne.
La Commissione Distrettuale.
Scuola Valdese di Agricoltura
All.T Scuola Valdese d'Agricoltura è arrivato finalmente il nuovo Direttore, sig.
Flubinann, die già ha diretto un’importante Scuola d’Agricoltura e d’Econoniia
domestica del Cantone di Vaud. Egli è
accuniiiagnato dalla sua Signora, che assume la direzione del Convitto e della
Scuola (l’Economia domestica. Cosi il nostro Istituto, dopo un mese e mezzo di direzione provvisoria, ha ripreso il suo svolgimento normale. Il sig. Fluhmann si è
messo hravamente al lavoro, dando un
nuovo impulso all’Istituto. A lui, alla sua
gentile Signora ed al loro piccino vada il
nostro cordiale benvenuto, come pure un
caldo ringraziamento alle persone che hanno validamente retto la Scuola in questo
periodo provvisorio, e particolarmente al
sig. Kovacs.
Cosi nella terza settimana di novembre
sarà riaperta regolarmente la Scuola d Economia domestica, con tutti i suoi corsi
teorici c pratici.
Segnaliamo alle famiglie valdesi l’importanza straordinaria di questa Scuola per
la formazione pratica delle giovinette tra
i 14 c i 18 anni, sia come donna di casa,
sia per la preparazione completa ai servizi di domestica e d’assistente nelle famiglie. Ai corsi teorici e pratici per la cucina, la preparazione delle vivatide, la cura
della casa, il bucato e lo stiro, il taglio e
il cucilo, si aggiungono quelli d’igiene e
pronto soccorso, di puericallnra, di corrispondenza e contabilità domestica, di diritto familiare, di italiano, di francese; ed
in più la cultura del giardino, dell’orto,
degli animali da cortile. Come avviene in
Svizzera, tutte le giovaneite delle nostre
famiglie di agricoltori, di operai, d’impiegati, d’artigiani dovrebbero approfittare di
qnesta Scuola per prepararsi praticamente alla vita.
Il Comitato, p^ rendere più accesaibile
la Scuola alle giovanette delle famiglie
più modeste, ha sensibilmente ridotto la
già modesta retta mensile da pagarsi per
il mantenimento. Di più esso si preoccupa del collocamento delle giovani che hanno finito la Scuola con esito soddisfacente.
Notiamo che fra quelle che hanno ottenuta in settembre la licenza, alcune hanno
già ottenuto in famiglie agiate posti assai
vantaggiosi.
Per informazioni ed iscrizioni, rivolgersi al Direttore della Scuola, ai Monnet, o
al Segretario del Comitato prof. Attilio
Jalla.
Un corso di taglio e di cucito, aperto
a tutte le Signore e Signorine, si inizierà
presso la Scuola Valdese di Agricoltura
mercoledì prossimo 14 corr. alle ore 15,
e continuerà per una ventina di lezioni,
ogni mercoledì e venerdì alle ore 15. Le
iscrizioni si ricevono presso la Direzione
della Scuola, anche all’inìzio della lezione.
Scuola Latina di Pomaretto
La tradizionale cerimonia di apertura
dell’anno scolastico è stata tenuta domenica 14 corrente, alle ore 14,30. Presiedeva
il Vice Moderatore, Pastore Ermanno RoAgtan, il quale, portati i saluti e l’espressione deU’interessaraento deH’Amministrazione centrale per la Scuola Latina, pronunciò una allocuzione, dedicata in modo
particolare agli alunni, prendendo come
testo le parole di S. Paolo: « Sono stato
allevato ai piedi di Gamaliele ».
Poi il prof. Silvio Tron presentò la sua
prolusione, parlando su questo argomento:
Istruzione ed educazione. L’oratore, dopo
un brillante scorcio storico sulla fortuna
della istruzione e della educazione attraverso i secoli, si soffermò a ragionare sui
tempi nostri, considerando quale delle due
-te ..
•politico, attende la manifestazione
dei figliuoli di Dio operanti nella fede
e nella carità del Cristo vivente. Si
crede proprio ebe le foUe eosidette matèrialiste ed atee possano essere col-,
pite dal fatto che il Tapa può vedere
« il disco solare in spettacolo di celesti movimenti, sotto la mano di Maria »? E’ forse questo che può allontanare il giudizio di Dio su di una civiltà che si serve troppo del Cristianesimo come di una comoda etichetta?
La verità, purtroppo, è questa; che
in un’ora in cui è urgente ohe Gesù
Cristo sia, per così dire, incarnato
nella testimonianza dei credenti, il
cardinale Tedeschini, nella sua « fervida » omelia, si compiace di esaltare
oltre i limiti le umane creature. Egli
10 fa nel caso di Maria, parafrasando
le parole dell’apostolo Giovanni riguardo a Dio, quando dice : « Voi amate dunque Maria, perchè Maria vi
amò per prima; e voi siete terra di
Maria, perchè, spinta dal suo amore
■materno Maria voi scelse come terra
sua ». E lo fa nel caso'del Papa quando, parlando delle di Lui fatiche nelle incalcolabili incorhbenze dell’Anno
Sauto e paragonandolo a Cristo, dice :
« Fu la sorte che volle Cristo. Ma Cristo Nostro Signore volle anche, nella
sua infinita generosità, che in questo,
11 nostro Papa lo superasse. Il Papà
tutti i lavori, tutti gli incomodi, tutti
i sacrifi.ci, tutto il peso del Pontificato, li ha portati sopra le sue spalle...
il Papa ha dominato il mondo, il Papa ha fatto ciò che Cristo solo fece:
darsi tutto a tutti ».
Anche noi crediamo che il Papa abbia un grave peso sulle sue spalle, davanti a Dio e davanti agli uomini, e
possiamo comprendere che la sua quotidiana fatica non sia lieve. Pure c’è
un Altro ohe ha sofferto per lui e più
di lui, senza aver un luogo dove posare il capo. Non è possibile fare un
confronto fra i due pesi e le due sofferenze. Sarebbe fuor di luogo ed irriverente.
Possiamo, però, cardare a Lui e
dire con l’apostolo Pietro : « Egli stesso ha portato i nostri peccati nel suo
corpo, sul legno, affinchè, morti al
peccato, vivessimo per la giustizia...
poiché eravate erranti come pecore;
ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre ».
Pietro parlava non di sè, ma di Gesù Cristo.
Red.
cose è maggiormente apprezzata e quale
dovrebbe avere più valore. La conclusione : necessità e interdipciulenza delPuna e
dell altra, fu seguita con interesse dal pubblico.
Si alzò in seguito e prese la parola la
Preside della Scuola, Prof.ssa Elsa Raima,
la quale procedette alla lettura della relazione dell anno scolastico trascorso.
Gli intervenuti hanno potuto notare come l’anno sia stato buono sotto ogni aspetto e come i risultati degli studi siano stati
rallegranti. II prof. Ernesto Tron diede
poi ancora qualche notizia sul Convitto
della Scuola Latina, che, per interessamento dell’Amministrazione, offre ospitalità a condizioni veramente straordinarie
a tutti gli studenti i quali, per ragione di
distanza, non possono ogni sera far ritorno alla loro casa.
Un canto deH’assemblea e il Padre Nostro, pronunziato da una piccola studentessa, conclusero la interessante cerimonìa.
Füll lo Holoili II Malia Eoiita-lloili
Per la Sala Parrocchiale di Angrogna:
II Marito e i Figli 50.000
Giulio Comba e Figli 20.000
Guido Comba e Figli 20.000
Gustavo Comba e Figli 20.000
Per la Ca.ia delle Diaconesse:
Paolo e Anita Bosio 10.000
Per l’Orfanotrofio Femminile:
Un gruppo di mogli di pastori 15.000
Direzione e Personale della RIV 40.000
Antonio Kovacs 500
Elsa Cari 1.000
Selma Long 1.000
Un gruppo di membri della Chiesa
Valdese di Brescia 9.000
Le Direzioni dei vari Istituti ringrazia
no vivamente i donatori.
Ai leU’òri
Prima della fine dell’anno, rinnovate il vostro abbonamento ai”
giornali. Procurate nuovi abbonati tra i parenti e gli amici. Inviate
l’importo al seguente indirizzo: ' '
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice (Torino) c. c. p.
Claudiana 2-17557 dell’Ufficio dei conti di ,Torino oppure rivolgendovi direttamente ai Pastori deller Chiese.
Abbonamento a “L’Eco delle Valli Valdesi»
Interno L. 600 - Estero L. 1000
Abbonamento a “L’Eco delle Valli Valdesi» e “La Luce»
Interno L. 1000 - Estero L. 1600
Preferite rabbenamento cumulativo ai due giornali
LIBRI 6 RIUISTB Concorso Borse di Stadio
L'Eglise et les sectes
Eucene V. Hoff — Société Centrale
d’évangélisation — 47 Rue de Clichy,
Paris iX — Prix 200 fr. trs. Pages IbO.
I giornali esteri hanno molto tavorevolmente panato di quest’opera che reca indubbiamente un notevole contributo alio
studio storico e dogmatico di moite sette,
la cui presenza non è soltanto conosciuta
in altri paesi, ma è talvolta avvertita anche
accanto a noi. Non è sempre tacile definire, la natura della setta nei riguardi delle Chiese costituite; l’autore assolve questo
compito con chiarezza in un capitolo iniziale e poi passa ad esporre l’origine e la
dottrina di un certo numero di sette o
di movimenti religiosi a carattere settario. Lo studio è fatto in uno spirito di
onesta ricerca della verità che, quando ne
è il caso, sa anche riconoscere quanto di
buono vi è nella fede e nell’azione di chi
dissente dalla dottrina ulficiale delle Chiese, avendo sempre in vista però la fedeltà all’insegnamento della Parola di Dio.
Come documentazione per lo studio e per
la discussione questo volume può rendere
dei reali servìzi. e. r.
Wesley, apôtre des foules,
pasteur aes pauvres
F. LovsK-Y — Editions du Réveil —
Sanuois (S. et O.) France — Pris 140
fr. fr.
La Rivista francese Réveil (Digeste
Chrétien), composta sul tipo di Selezione,
con articoli di carattere vario sempre però
alla luce della fede cristiana, ha dedicato
un numero speciale alla rievocazione di
Wesley, il grande evangelizzatore inglese.
Lo studio- riassume in forma piana quanto
si può dire oggi sulla figura e l’opera di
Wesley. E’ un ottimo volumetto di 120
pagine che servono molto bene gii intenti
biografici che l’autore sì è prefisso.
e. r.
11 pellegrinaggio del cristiano
John Bunyan. — Edizioni Religiose
A. Bìginellì — Via Viti. Veneto 120
— Arezzo. Prezzo L. 650.
Non è più il caso di recensire questo
libro ormai noto b tutto il mondo cristiano coma uno dei capolavori della letteratura religiosa inglese del XVll secolo. Ogni tanto l’opera riappare in una nuova
edizione e quella che. ci presenta A. Biginelli è certamente degna d’esser segnalata
per la sua nitidezza, che ne favorisce senz’altro la lettura. La traduzione è riveduta e corretta sul testo originale inglese.
Non ci rimane che raccomandare la lettura di questo libro di sana pietà cristiana.
Protestantesimo
Unica rivista protestante di cultura in
Italia con studi su problemi di attualità.
Nel numero di luglio-settembre vi sono
artìcoli di M. Boegner (Il dramma della
civiltà occidentale) —- E. Balmas (La religione di A. Gide) — G. Micgge (La Chiesa come ordinamento giurìdico originario)
— K. Barth (Non temete!) e di altri.
Abbon. annuo L. 1.200 —■ Ammin. M.
Ferrerò, Corso Sommeiller 21, Torino —
c. c. p. 2-13913.
Christianisme Sociai
Ottima rivista di studi sociali — Sommario del numero di Luglio-Settembre:
La chrétienté et la guerre (M. Voge) —
L’Eglise et l’idée européenne (P. Burgelin) — Progrès et royaume de Dieu (R.
Mehl) “ Régression on progrès social (G.
Lasserre) — L’homme, cet oublié (A.
Monnier) — Inoltre altri articoli sulla riforma delle nazionalizzazioni, cronache e
articoli vari.
Abbon. annuo L. 1.200 — c. c. p. 1-33046
al Prof. Elio Eynard, via Pietro Cossa 42,
Roma.
Willy Jervis
La Commissione nominata per l’assegnazione deUe « Borse di Studio W. Jervis »,
visto il Regolamento che regge la fondazione delle borse suddette,
COMUNICA
è aperto per l’anno 1951-52 il Concorso per
l’assegnazione di N. 2 borse di studio di
L. 4.500 (quattromilacinquecento) caduna,
per studenti delle scuole secondarie oriundi delle VaUi Valdesi senza distinzione di
confessione religiosa, uno dei quali preferibilmente iscritto airistituto Magistrale
di Stato e gli altri due al Collegio Valdese di Torre Pellice o alla Scuola Latina di
Pomaretto.
Per partecipare al Concorso sono richiesti i seguenti documenti:
a) la pagella dell’ultimo anno scolastico
od_ un documento equivalente (media punti 7).
b) certificato in carta libera dell’Agente
delle Imposte.
c) ogni altro documento utile per la migliore classificazione del concorrente o comprovanti le condizioni economiche del candidato e dei membri della sua 'amiglia.
Ogni studente non può conconere che ad
una sola borsa.
Domande e documenti devono essere indirizzati alla Commissione Borse di Studio « Willy Jervis » presso il prof. Teofilo
Pons ■ Torre Pellice — (Torino) nei
quaranta giorni successivi alla data del
Bando stesso.
Torre Pellice, 14 ottobre 1951.
LA COMMISSIONE
La mattina del 4 novembre, nel suo 81»
anno, terminava serenamente la sua vita
terrena tutta dedicata allo studio e alla cura dell’infanzia sofferente U
Prof. Carlo Comba
Ne dònno il triste annunzio:
i figli doti. Guido e ing, Lorenzo; la sorella Dora ved. Decker; il fratello prof.
Ernesto con la moglie Edina Ribet; U cognato Dudley Cargill; i nipoti, i cugini e
i parenti tutti.
Il servizio funebre ha avuto luogo al Cimitero degli Allori martedi 6 novembre
alle ore 15,30.
Firenze, via Zara 5.
GI3VI! IHIID pel 11 ![leDll
Al momento di andare in macchina ci
giunge la notizia della improvvisa dipartenza del Prof. Carlo Comba, avvenuta a
Firenze la mattina del 4 novembre.
Il defunto era figlio del compianto prof.
Emilio Comba e fratello del prof. Ernesto
Comba, della nostra Facoltà di Teologia.
Consacratosi al servizio del prossimo nel
campo della scienza medica, era divenuto
uno dei più illustri pediatri italiani. Fin
dal 1911 fu chiamato a dirigere la clinica
pediatrica fiorentina che, dalla sua presenza e dalla sua preziosa attività, ricevette a
poco a poco la fama di istituto di grande
importanza scientifica ed ospedaliera. A
luì si deve anche la costituzione di altre
istituzioni per la difesa dell’infanzia, tra
le quali quella degli Aiuti Materni. Scienziato e ricercatore di eccezionale valore,
Carlo Comba fu autore di pregevoli opere
sulle malattie infettive dell’infanzia.
Nel comunicare al giornale la ferale notizia, il Prof. Ernesto Comba dice anche
che, grazie a Dio, la morte di suo fratello
è giunta senza sofferenze.
Sappiamo, però, che una sofferenza c’è
nel cuore dei figli, dei fratelli, dei congiunti; una sofferenza sulla quale la grazia di Dio può far scendere il balsamo di
una profonda e cristiana consolazione.
Nell’esprimere a tutta la famiglia colpita dal lutto la nostra viva simpatia, vogliamo anche ricordare con certa speranza le
promesse di Colui che un giorno ha detto:
« In quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me ».
ni.
4
L’ICO DELLE TALLI TALDESI
LO uoce DOLie CODIUDITO’
Son Gormono Chisone
i Ringraziamo i vari predicatori che, nel
corso dei mesi estivi, ci hanno portato il
loro messaggio da parte del Signore; past.
i-Arnaldo Comba, Alberto Ribet, Reymond
Debély, P. V. Panascia, Enrico Tron, prof.
Gino Costabel e sig. Enrico Margiunti.
La ripresa. Abbiamo già iniziato buona
parte delle consuete attività ecclesiastiche
invernali. Raccomandiamo, in un modo speciale gli esercizi di canto che avranno inizio il mercoledì sera 7 Novembre, la Società di Cucito il pomeriggio del giovedì
8 Novembre.
Raccomandiamo alla attenzione ed alla
generosità di tutti la Settimana della Beneficenza che il Concistoro ha fissato dal
4 all’ll Novembre.
Restauri, I restauri progettati in occasione del centenario deUa nostra campana,
sono pressoché ultimati. Il campanile, fortemente deteriorato, e stato rimesso a nuovo e 1 esterno del tempio e del presbiterio
hanno ora un aspetto decoroso. Ringraziamo coloro che ci sono stati larghi di aiuto e di consiglio.
Battesimi. Raninetti Renzo di Paolino
e di Bahnas llda. Vincon Silvano di Bartolomeo e di Tarditi Domenica. Rivoira
Reana di Aldo e di FonUna Adele. Theiler Paolo Ulisse di Enrico e di Sudai Olga.
Matrimonio, Coucourde Enzo e Bounous
Giulietta.
Funerali. Balmas Enrichetta in Griset
^spentasi, quasi improvvisamente, al Pian
in età di 71 anni. Bounous MarU ved. Travers deceduta alla Sagna in età di 71 anni,
dopo lunghi mesi di infermità.
Or l’Iddio di ogni grazia, il quale vi Ita
chiamati all’eterna sua gloria Ut Cristo,
dopo che avrete sofferto per breve tempo,
vi perfezionerà Egli stesso, vi renderà saldi, vi perfezionerà. 1 Pietro 5: 10-11.
sema —Tourn Carolina, veti Peyrot —
Rag. GobeUo, Torino — Insegnante Gonin
Emilia, Mourcious.
L. 3000: Colonnello E. Melile, Roma —
Bonino Salvarani Letizia, Ivrea.
L. 3100: Film Aw. Bissaldi, per Inaugurazione.
L. 5000: Professor Peyronel Giorgio,
Milana Esattore Long, San Giovanni, II
vers. — Dr. Mario Gherardi, Torre P. —
Rt". Vittorio Calvino, Roma — Sig.ra dr.
Alma Calvino, Roma — Serata Villar Pellice — film Avv. Bissaldi.
L. 3700: Vendita cartoline.
L. 7000: Serata Film Bissaldi, San Giovanni.
L. 10.000: Recita Unionisti di Torino,
L. 62.000: Lotterìa e quote pranzo Inaugurazione e varie entrate.
L. 25.500: Bazar Unione madri delle Fucine.
L. 36.000: Colletta nella Chiesa di Zurigo promossa da Alberto Furhmann e Roberto Jabier.
lo franchi sv, : Sig.ra Perrin, Lausanne.
L. 10.500: Sig. Alberto Deslex, Torino,
11 versamento.
Ringraziamo i gentili oblatori per la loro offerta spontanea e generosa.
G. Bouchard.
alla buona mamma, ai tre cari figliuoli,
la Comunità volle cosi esprimere la sua
viva gratitudine, il suo profondo affetto,
e l’augurio di abbondanti benedizioni. Il
Signore accompagni e benedica l’amato
Pastore nel suo nuovo gravoso compito di
Moderatore.
Il nuovo Conduttore, Pastore Roberto
Jahier, sarà D, v,, insediato la Domenica
11 Novembre. Lo stesso giorno, alle ore
15, culto nel tenqiio del Ciabas, in lingua
francese.
La Domenica 21 Ottobre, sono stati presentati al Signore i bambini: Marco ed Enzo Rovara di Umberto e Ada Bounous,
e Lelia Rovara di Alfredo e di Peyrot
Bianca.
Lunedì 29, s’univano in matrimonio
Tourn Attilio Giovanni c Rivoira Rachele.
Il 24 Ottobre, si svolgeva il funerale del
nostro fratello Benech Daniele di anni 75.
Il Signore voglia benedire le nostre gioie ed i nostri dolori. G. B.
Direuione: Via dei Mille, 1 -PineYolo
Telefeno 2009
Amministrazione; Claudiana - Torre
Pollice
C, C. Postale 2-17567 della Libreria
Claudiana — Torre Pellice
Dir, liesp. Èrmunno ïtostan
Autorizzazione Decreto 27 . XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Rorà
Diamo ancora un elenco delle offerte per
la scuola delle Fucine pervenuteci in questi ultimi mesi:
L. 200: Susanna Benx, Torre Pellice.
L. 50*'): Tourn Luigi, Mourglia Academio, Rorà — Mourglia Daniele, Rorà.
L. 1000: N. N., Torino — D. Bouchard
Torino, Il Vers. — Paschetto falegname^
Torre Pellice — Oudry falegname. Torre
P- — Sig. Sellaci, Torino — Signori Flcsseraann. Olanda — Insegnante Alice BertiD, San Giovanni.
L. 1500: Giudice Dr. Aldo Ribel, Torino Brigeo, Sindaco di Lusernetta,
L. 2000: Sig. Franco, Emporio di Lu
Luserna San Giovanni
La Domenica 28 Ottobre 1951 rimarrà a
lungo scolpita nell’animo dei parrocchiani di San Giovanni.
Al Culto del mattino, il titolare della
Comunità, Pastore Achille Deodato, in
conseguenza della sua nomina a Modera- *
•ore, prendeva, con dolore, commiato. E
con dolore la Comunità gli rivolgeva il
suo affettuoso augurale saluto.
Assemblea magnifica delle grandi occasioni. Il messaggio del predicatore, sgorgante da un cuore commosso, penetrava in
fondo all’animo di tutti i suoi frateUi. Impressivo l’intermezzo dì musica strumentale. Molto finemente eseguito il canto,
da parte della valorosa Corale, di un InnoPreghiera di circostanza. Poi, l’Inno: « Poich’è giunto ormai l’isunte... ». Sulla soglia del tempio (cosi bene restaurato per
volontà del partente) l’affettuosa stretta di
mano, più eloquente deUe parole che remozione impediva di pronunciare.
La sera, la vasta a Sala Albarin » era
gremita. Quante persone accorse, anche da
lontano! Semplice, familiare, ma tanto
più cordiale, lo svolgimento del programma: discorsi, recite, e la tazza di thè, il
lutto accompagnato dal canto.
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ringraziano tutte le famiglie della Borgata
Ronchi, gli Impiegati, Operai, Direzione
della S. An, Talco e Grafite del Malanaggio, il Sig. IFidemann e gli Operai dei
Cotonificio per l’aiuto dato. Inoltre ringraziano, in special modo, il Dott. Raul
De Clementi per le assidue cure; il Past.
Sig. Beri per le gradile visite e per le commosse parole. Ringraziano infine tutte, le
gentili persone che con fiori e scritti e di
presenza presero parte al loro dolore.
S. Germano Chisone, Borg. Ronchi 28-11-51
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