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NuUa sia piii toMe i4etbi voatBa teda t
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Dirallor« : Prol> 4INO COSTAUL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TOWÍE POLLICE
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Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 40 la copia
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La Tavola. Valdese ha stabilito che la
Settimana di Rinunzia di quest’anno
decorra dalla domenica 14 alla domenica 21 febbraio inclusa.
Fra le tante rinunzie, che gli stessi
eventi odierni impongono, è cosa veramente cristiana, il' perseverare a compiere quelle rinunzie, che rappresentano
nel contempo un dovere ed un atto di
fede.
Un dovere ed un atto di fede in armonia con la parola del Signore, il quale, nel considerare quanto niei tempi
difficili l’animo nostro sia. incline a lasciarsi assorbire e dominare dalle sollecitudini-ansiose, così insegnava: « Il Padre vostro celeste sa, che avete bisogno
d; tutte queste cose. Ma cercate prima
il regno e la giustizia di Dio, e tutte
queste cose vi saranno sopraggiunte »
(Matteo 6: 32-33).
^er la Settimana di }(inunzia
...avevano fatto quelle offerte volontarie aH’Eterno,
con tutto il cuore.
(1 Cronache 29: 9).
Nel raccomandare una sottoscrizione
per un’opera di bene, un fervente apostolo della carità così concludeva:
« Nessuno ha robbligo di dare quel che
non ha, purché doni con tutto il cuore
quello che ha ».
Si possono dare i nostri contributi regolari o straord.nari per buona consuetudine, per ubbidienza alle prescrizioni
delle Sacre Scritture, per spirito di solidarietà con la Chiesa o con chi soffre,
per cosciente sentito dovere, in rag'oncvole espressione di gratitudine per
qualche benedizione ricevuta, tutte cose
che hanno un loro valore intrinseco; ma
quando un’offerta è da.ta con tutto il
cuqre, allora la cofvsuetudiine, l’ubbidienza, la solidarietà, il dovere, la gratitudine, s illuminano di una luce tutta
particolare: la luce di quell’amore che
dà all’offert'a un contenuto spiritual
mente vitale, poiché anche a questo riguardo è ben vera la parola che dice:
« E’ dal cuore che procedono le sorgenti
della vita » (ProverUi 4: 23).
E’ certamente incoraggiante il considerare come, da quando la colletta
della Settimana di Rinunzia fu istituita
nella nostra Chiesa, (e non sono molti
anni) si sia quintuplicata. Quale potrebbe essere il suo valore morale e tangibile, se fosse da tutti alimentata e fatta con
tutto il cuore.
E’ noto come nei tempi andati, le popolazioni facessero a gara ad aver sul
proprio campanile le campane che maggiormente vibrassero in limpidi suoni
argentini e di bassi armoniosamente solermi, A tale scopo; la gente, non badando a sacrifici, gettava nel bronzo in
fusione monete d’argento e d’oro.
Nell’opportunità che di nuovo ci è
porta dinanzi, ci aiuti il Signore a fare
tutto il nosttro possibile, con tutto il
cuore.
Non dobbiamo dimenticare che la lotta che oggi si combatte sui campi di
battaglia da un emisfero all’altro, nè
manca d’esser realizzata nelle città martoriate dai bomba,rdamenti, avrebbe potuto evitofrsi, se l’umanità, quella che si
chiama cristiana, avesse saputo applicare alla vita,, quel che viene predicato
dai pulpiti fedeli alla parola di Dio.
Come più si fanno corte le giornate
invernali, più si brama e si sente di amare la luce; così ci vien fatto, oggi; di
maggiormente comprendere, quanto sia
necessario quel che affermava un noto
predicatore; « Dobbiamo fare in modo
che le cose delle quali si parla 1^ domenica in Chiesa, si manifestino come una
vita durante tutti i giorni della settimana ».
Ma è possibile questo, quando il cristiano non è nè freddo, nè fervente;
quando ama, sì, il Signore; ma non con
tutto il cuore, troppo ancora dominato
della cose terrene ? Per il bene non solo
personale, o come Chiesa, ma come nostra azione nella vita, ci incombe più
che mai il dovere della tesiimemianza
cristiana, per miezzo della missione che
il Signore ha affidato alla nostra Chiesa,
pronti ad amare e fare amare il Signore
con tutto il cuore.
Signore, dalle ricchezze della tuia grazia procede ogni dono perfetto: suscita
in noi « il volere e Toperare » per questa < nostra Settimana di Rinunzia, e per
qualsiasi azione che possa cooperare
alla tua gloria; donaci di poter .« mettere in pratica con tutto il cuore » (Deuier. 26: 16) ogni cosa che il tuo sguardo
gradisca. Virgilio Sommani.
per it 17 Febbraio
« Questo è il giorno che
l’Eterno ha fatto;
Festeggkmio e raUegriàmoci
in esso »
Salmo 118: 24.
Così si esprimeva Tantico Salmista
in uno dei suoi canti ispirati; e se non
è possibile dire con precisione quali sono state le spedali circostanzje nelle
quali, dando egli sfogo agli intimi sentimenti deiranimo suo, ha così esclamato, è ciò nondimeno certo che fu in occasione di una cerimonia che doveva ricordare al suo cuore di patriota e di
credente un qualche avvenimento politico 0 religioso della storia del suo popolo, coronato da meraviglioso successo.
Tali parole s’applicano in modo meraviglioso, alla nostra festa valdese del
17 febbraio. Tale solennità, non è forse
tra le più liete tra quelle che più devono aprire Tanimo nostro all’esultanza, tra quelle che ravvivano nel nostro
cuore i più dolci rigordi, le più soavi
speranze, i più fermi propositi ? Quello
che da lungi è stato salutato in isperanza da intere generazioni di martiri e di
eroi della fede, quello che dagli scettici poteva essere considerato come una
utopia, come una chimera o come un
miraggio deprimente, oggi può essere da noi toccato come una palpitante
realtà che ci avvince e ci conquide.
Festeggiamo e rallegriamoci, dunque !
«Festeggiamo e rallegriamoci ». Ma è
ciò opportuno ned tempi travagliati nei
quali viviamo ? E’ forse possibile dimenticare che i’atmosfera che respiriamo è pregna di gemiti e di sospiri che
la terra che calpestiamo e sulla quale
camminiamo è intrisa di sangue ? E’
fórse possibile dimenticare che la nostra
diletta Patria è impegnata in una lotta
decisiva, che i suoi fig[li combattono
fino al sacrificio, che più di mille fra i
nostri giovani correligionari sono al loro fianco e come loro pronti al supremo
olocausto? E’ possibile dimenticare^che
padri e madri sono in ansia p>er la sorte
dei lóro figli presenti in mezzo a noi
col pensiero e con il cuore ma lontani
nello ^azio?
No, non è possibile dimenticare tutto
ciò; ed è per questo che dalla celebrazione di questo giorno doibbiamo togliere tutto ciò che potrebbe essere manifestazione esteriore di giubilo, conservando solo quel tanto che può dare
adito nei nostri cuori ad una gioia intima, contenuta e ciò nondimeno profonda. Chè se v'è una gioia rumorosa fatta
tutta di esteriorità e in tutto dipendente
dalle circostanze, v’è altresì una gioia
di gran lunga più profonda simile alla
calma che sussiste nelle profondità abissali dell’oceano anche se alla superficie
i marosi tumultuano, la bufera infuria
e la tempesta si scatena.
Così festeggiamo, e così rallegriamoci !
Festeggiamo e rallegriamoci così nella
contemplazione del nostro passato !
E qui non vorremmo essere fraintesi,
non vorremmo cioè che, mentre il mondo intero ed in particolare la nostra Nazione si protendono con ogni energia,
con ogni mezzo, con ogni sacrificio verso l’àvvenire, verso nuove mete e nuovi
destini, si credesse che noi vogliamo rimanere ostinatamente attaccati ad un
passato più o meno remoto. No, perchè
se ci volgiamo a contemplare il nostro
passato, lo facciamo non già con la nostalgia del passatista o con la vanagloria del fariseo, ma con il cuore di chi
del passato sa e vuole cogliere i valori
spirituali quei valori che non sono in
alcun modo legati ad un’epoca particolare, ma sono buoni, utili e per ciò stesso preziosi in tutti i tempi.
La storia della nostra Chiesa, infatti,
come già in antico la storia del popolo di
Dio; non è una successione di avvenimenti più o meno interessanti, più o
meno gloriosi, più o meno sorprendenti, ma è un complesso di azioni e di reazioni in cui rifulgono i valori dello spirito. Se i nostri padri hanno lottato,
hanno sofferto ed hanno pianto, non fu
soltanto per difendere una eredità materiale fatta di campi, e di case, ma fu
perchè portavano nei loro cuori elevati
ideali: quello di una fede e di una vita
religiosa libere da ogni umana imposizione, quello di una adorazione nello
spirito e nella verità quello della liber
tà di coscienza e di culto nel fedele servizio a Dio ed alla Patria, quello di una
dottrina essenzialmente scritturale biblica.
E se questi sono i valori spirituali che
hanno caratterizzato il nostro passato,
come non rallegrarci e non festeggiare
nel giorno in cui quel passato si prer
senta a noi in tutto il suo fulgore ? Que'
valori, infatti, non sono andati perduti,
portati in preghiera davanti al trono
della misericordia divina, custoditi gelosamente in cuori fermamente decisi
ad obbedire a Dio anziché agli uomini,
difesi talvolta necessariamente con la
spada, essi hanno finito per trionfare, e
come preziosa eredità ci sono stati tramandati purificati attraverso al .irogiuolo di sei secoli di sofferenze.
Ma se il nostro festeggiare ha la sua
ragione d’essere, e se la nostra esul-,
tanzà è appieno giustificata, chi non
vede come sia necessario il prendere coscienza, dei sacri obblighi che come vaidesi emancipati e liberi abbiamo contratto con il Dio liberatore, e come convenga adernpierli con la medesima fedeltà degli avi e con il medesimo spirito
dei forti ?
Ah ! sì, vano sarebbe il riunirci in
occasione della nostra Festa nei nostri
templi, vano sarebbe il ricordare il nostro passato, il sentire vibrare nei nostri
cuori il giubilo della bramata libertà di
coscienza e di culto, se poi non ci sentissimo spinti all’azione intensa, energica, fedele a'il’azione che attinge la sua
forza nella fede alle promesse di Dio,
se poi non ci sentissimo spinti ad una
consacrazione più completa di tutto l’essere nostro e di tutta la nostra vita a
Colui « che questo giorno ha fatto», se
poi, mentre i nostri figli ed i nostri fratelli, come soldati d’Italia, combattono
sostenendo dure lotte su terra, pei mari e nel cielo onde garantire alla nostra
Patria una maggiore prosperità, noi
non ci adoprassimo neirinterno a combattere con il medesimo valore e con il
medesimo spirito di sacrificio quel buon
combattimento della fede che, non la
prosperità materiale, ma bensì quella
morale e spirituale della nostra Patria
deve procurare !
Non perchè egoisticamente godessimo
dei nostri privilegi, la Provvidenza da
schiavi 9i ha fatti liberi, ma perchè
sciolti dai legami indegni dell’oppressione fossimo più zelanti e più fedeli
nella nostra testimonianza cristiana !
Tale richiamo giunge a noi dal gloricxso nostro passato come dalle roccie delle nostre montagne intrise di sangue,
come dai pendìi aspri od aprichi dei nostri monti, muti testimoni di tanti sospiri e di tanti gemiti: ascoltiamolo. La
Patria attende, e la Chiesa spera in noi !
E Tu, 0 Signore, Dio dei nostri padri,
che hai riguardo alla debolezza dei tuoi
figli, più profonda e più duratura rendi
la nostra gioia, più grati e riconoscenti
rendi i nostri cuori, più consacrata e mù
fedele al tuo santo servizio rendi la nostra vita ! G. Mathieu.
ràWÀfArArArAWAWAtAWArAWArATfrA
In memoria della signora Margherita
Gay nata Don:
Morè Isidoro e Giuseppina L. 50,—
Pasque! Alessandro » 100,—'
Ida LaviZzari e Adel. Peyronel » 100,—
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L’ECO BELLE VALLI VALDEiX
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Me^^aggio del Modei<&toi<B ai giovani Valdesi
in ocoadione del 17 Febbraio
Non ritorna la memorabile data del
17 febbaio, senza ohe ridesti in ogni cuo. re valdese un cumulo di vividi ricordi.
Anche voi, cari giovani, ripenserete a
quando, ancora ragazzini, partecipavate
alla fesita sciogliendo co(n entusiasmo
i vostri canti, e salendo sul palco delle
recitazioni preparate con cura, ed aspettate con trepidazione dai vostri cari,
mentre alia sera della vigilia c’era stato
il grande avvenimento dell’accensione
dei falò di gioia sulle cime dei colU e
sulle vette dei monti. Molti di voi ricorderanno d’essersi'gioiosamente affaccendati a portar fastélla, perchè la fiamma si potesse vedere, e veder bene, fin
dai luoghi i più lontani.
Anche quest’anno alle Valli ed altrove, la data memorabile sarà ricordata.
Nei tempi attuali, non tutte le manifestazioni di gioia sono possibili, o s’addicono; ma la goia che suscita la commemorazione del 17 febbraio, non è gioia
frivola, è gioia a contenuto di riconoscenza e di speranza.
La nostra Chiesa a rendere tangibile la riconoscenza, ha istituito nella
settimana del 17 febbraio un tempo di
rinunzia, in espressione di gratitudine
verso Dio e verso gli avi, che tante rinunzie fecero, pur c^i tramandare intatto
il patrimonio della fede, - patrimonio di
fedeltà alla Parola di Dio. A ravvivare
la speranza, abbiamo le varie Commemorazioni che non vogliono essere una
semplice rievocazione del passato, ma
tendere per esso, a valorizzare le benedizioni del Signore, e compiere a nostra
volta tutto quello che possiamo per l’avanzamento del Regno di Dio in noi ed
intorno a noi.
E’ in questo senso, cari giovani, che
dovete considerare il 17 febbraio come
un giorno di rinnovantesi consacrazione.
Chi può intonare « II. Giuro di Sibaud »,
10 canti a piena voce; e chi non può, lo
canti con non minore entusiasmo nell’intimo del cuore.
Non si potranno accendere fuochi di
gioia neppure .quest’anno; fate che arda
neU’ammo vostro una più grande fiamma di amore per ii Signore; sulle vostre
labbra una più viva parola di testimonianza; nella vostra vita tutta, una più
limpida luce di bene.
E poiché la vita giovanile è vita di
movimento movetevi anche nello spirito.
Avete peccato ? Beato l’uomo che non
si è fermato sulla via dei peccatori, dice
11 Salmo 1°. Pentitevi, umiliatevi davanti al Signore, e la gioia che ne proverete vi aiuterà, con la grazia di Dio,, a
non peccar più.
Vi sentite spiritualmente apatici assonniti ? Fate atten2Ùone* è per voi la
parola: « Risvegliati, c tu che dormi, e
Cristo t inonderà di luce » (Efesini 5: 14).
C’è qualche cosa che vi rende abbattuti, scoraggiti, afflitti ? Non vi chiudete nel vostro sconforto. Nel ricordo degli avi, che trovarono del continuo consolazione e forza neirEterno, versate
tutte le vostre tristezze nel cuore del
Signore. Per voi è la promessa: « Come
un tuono cui sua madre consola, cosi
Io consolerò voi » (Isaia 66: 13).
Qualcuno di voi si trova in situazione
calma e buona ? Ripeta col Salmista:
<r Anima mia, benedici il Signore, e non
dimenticare alcuno dei suoi benefici »
(Salmo 103: 1). Non rimanga inerte, profitti del buon momento per guardarsi
attorno, ed operare facendo del bene.
Ce n’è tanto bisogno. '
Sarà cosi che la vostra celebrazione
#•1 17 febbraio diverrà un qualche còsa
di veramente vivente; cosi che la Chiesa si rallegrerà di voi, e ne benedirà il
Signore.
O Signore, benedici tutti i nostri cari
giovani ovunque si trovino dalle Valli
Valdesi ai più lontani paesi. Benediciti
nelle ore di calma ed in quelle di tempesta. Benediciti con la tua provvidenza,
che dalle infinite tue possibilità dispensa i doni dèlia grazia. Benediciti, affinchè ninno d’essi si perda; ma tutti partecipino alla gioia della tua salvezza.
E’ il 17 febbraio, i nostri giovani levano le mani al cielo, e ripetono la promessa:
« Giuro per te. Signor,
di vivere e morir ! »
Esaudisciti, o Signore. Amen.,
Virgilio Sommani.
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« Lux lucet in tenebris » reca il motto
della nostra Chiesa, èco della parola
detta dal Cristo nel sermone sul monte:
« Risplenda la vostra luce nel cospetto
degli uomini affinchè veggano le vostre
buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».
Luce dell’Evangelo di amore, di perdono, di pace in mezzo a tenebre di odio,
di vendetta, di violenza. Luce di fede e
di consacrazione fra tenebre di scetticismo.
Giovani Valdesi che Iddio ci conceda
di celebrare la data del 17 febbraio, così
cara al cuor nostro, con sentimenti di
viva gratitudine per quel che la Provvi-,
denza divina ha operato nei secoli, e per
essere stati chiamati, noi pure, a reggere in alto la fiaccola sacra dell’Evangélo;
sentimenti di umiliazione perchè abbiamo la convinzione intima di essere strumenti deboli ed indegni di tanto privilegio, e sentimenti di filiale fiducia in Dio
dal quale aspettiamo la forza, che ci abbisogna nella nostra opera di quotidiana
testimonianza.
Riandiamo il passato glorioso per dar
gloria al Dio della nostra salvezza, e non
per farne un alloro invecchiato, un
guanciale di pigrizia spirituale !
A voi, giovani forze delia nostra Ghie,
sa, l’onore di prendere la fiaccola splendente di luce diviTia, dalle mani stesse
delle migliaia di testimoni suscitati da
Dio nei secoli, per illuminarne e purificarne il vostro essere intero, le vicende
liete 0 tristi della vostra vita, e l’ambiente in cui siete stati chiamati a dare
la vostra testimonianza. Così soltanto
Dio vorrà servirsi ancora, dei Valdesi
per la Sua Opera nel mondo.
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1535 - Viene sottroscritta la prefazione, « dalle Alpi », posta, da Pietro Ro ■
berta, detto l’OUvetano, cugino di CalI vino, alla versione della Bibbia sancita
\ dal.. Sinodo Valdese di Chanforan del
1532. Risulta pertanto che detta traduzione dovette, in una certa misura,
esser compiuta alle Valli, probabilmente ad Anigrogna. La versione stessa, che
sarà pubblicata soltanto nel giugno successivo a Neìichàtel, e conosciuita alle
Valli nel mese di settembre, g presto nota in tutto il mondo riformato come il
primo e più prezioso dono del Vaidismo
vecchio di tre secoli alla nascente Riforma.. costitiOisce indirettamente una con
ferma dell’analogia spirìtnwie e teologi
ca 'del Vaidismo di Chanforan con il
pensiero di Calvino attraverso il protestantesimo strashurghese. r. b.
STORIA VALDESE
Il poeta Ugo Foscolo, indirizzandosi
agli Italiani, per incitarli a magnanime
imprese, li esortava:
« Io vi esorto alla storia o Italiani »,
Vi esorto cioè a sentire col cuore, oltre che meditare con la mente, il passato per trarne considerazioni pel presente, vergognarvi se del passato siete
indegni, accende,rvi maggiormente alla
fiamma dell’ideale se, in coscienza, sentite che del passato siete i degni successori.
E oggi, che si forgiano con sacrificio
e sangue i destini del mondo, oggi che
forze immani d’idee si contrastano in
una lotta accanita per il diritto di vivere, io vorrei, sia pure con una voce
tanto più flebile di quella del Poeta,
rivolgermi a voi, giovani amici Valdesi, ,e ripetere per voi l’incitamento ammo,nitore: « Io vi esorto alla storia ! »
Alla vostra s'oria, alla storia Valdese.
Altre storie potranno essere più grandi per periodo di tempo, per vasitità di
spazio, per il numero dei fatti d’armi e
per il numero dei combattenti: nessuna,
nessuna dico, anche a giudicare secondo
il giudizio umano, lo potrà essere di
più per la nobile idealità che diresse i
combattimenti, per lo spirito di sacrificio che animò i combattenti, per le mète raggiunte. Nessuna terra, quanto la
terra Valdese, fu resa santa dal. martirio e daH’eroica decisione di combattere
e di morire, se necessario, non per quanto il mondo apprezza e celebra, ma per
i diritti dello spirito.
Grandezza di storia, nobiltà di territorio: ed è con giusto orgoglio che leggiamo i fatti d’armii, il martirio che
durò nei secoli come è con commozione unita a fierezza che, percorrendo villaggi e monti noi ne riandiamo con la
mente le vicende e ripensiamo i Padri.
Li rivediamo con gli occhi dello spirito quei poveri agricoltori, curvi dalla
fatica rude della terra, angariati, tormentati in mille modi, ma che sapevano
resistere a tutto, sopportare tutto per
la loro fede, e sapevano, quando era
necessario, ergersi fieri, minacciosi, jnvincibili, quando si trattava di difendere il più caro tesoro, il diritto inalienabile: quello di potere adorare Dio secondo i dettami della loro coscienza illuminata dalla luce fulgida dell’Evangelo,
Li rivediamo nella nostra mente, e li
sentiamo grandi, 'immensam,ente grandi, di una grandezza morale che sopravanza ogni umana grandezza.
Perchè, amici miei, la storia Valdese,
e gli uomini che ne furono attori non
vanno giudicati nè con misura umana
nè secondo il giudizio umano. Nella storia del mondo gli uomini anche se noi
sappiamo che non è vero, possono illudersi di essere essi a farla; ma nella
storia Valdese quello che opera in modo appariscente è Dio stesso.
E’ Dio che si elegge un piccolo popolo, che lo guida, lo sostiene, lo innalza
e lo percuote, gli concede un asilo e
permette che ne sia cacciato, lo raccoglie ancora, lo sottopone a prove e lo
rende infine vittorioso.
Dio.
E questo sapevano i Padri, e per
questo erano forti, e per questo uscirono vincitori dalla lotta secolare !
Dio.
Quel Dio che opera ancora, e ancori
guida e sostiene, come, se ancora percuote, ancora risana e ancora salva.
Perchè il Suo piano, misterioso e pit>.
fondo per noi come la Sua stessa Mente divina, deve attuarsi.
I Padri, per vincere, intesero che ad
essi niente altro abbisognava se non
restare con Dio; che nessuna arma «it
più forte della fedeltà, che nessuna difesa più sicura deH’Evangelo: essi accettarono, silenziosamente ed umilmente,
ma eroicamente la missione che Dio affidava loro: così la Chiesa Valdese fu
salva.
Ma la missione continua.
E’ legge naturale che ogni organo che
ha compiuto la sua funzione si atrofizzi e sparisca, che ogni essere che ha
compiuto il suo ciclo invecchi e muoia:
ma la Chiesa VaMese non invecchia e
non muore.
La missione continua. Non più ardua
a compiersi come in passato, è vero, ma
ancora piena di difficoltà. Non senza ri
schi infatti, chi parla di Dio, e vuol far
lo con forza e con fedeltà, si rivolge al
mondo che di Dio non vuol saperne anche se dice di adorar Lo.
L’eredità dei Padri non è nelle zolle
delle Valli, amate e belle, è vero, ma
infine montagnose e non sempre fertili;
non è neppure nel libro dove la loro
storia è narrata, anche se umanamente
ci rende fieri, a ragione: è qualcosa di
più grande: è in queiraccettare la missione da Dio affidata in calmo eroismo,
è nella fedeltà.
Facciamo l’inventario dell’eredità trasmessaci e vi troveremo tesori...
...Ma ...ho conosciuto Tultimo rampolpollo di una antichissima prosopia...
Era orgoglioso del suo nome: ricordo
che quando dovetti recarmi per la prima volta a visitarlo, provai una vaga
apprensione: mi sembrava che tutti suoi
antenati, molti dei quali avevano compiuto nobili imprese, fossero lì a invitarmi fieramente ad onorarli nel loro
ultimo discendente. Ed ecco, mi trovai
di fronte un povero essere incartapecorito, solo nell’immenso palazzo già ricco ed ora semirovinato e preda della
polvere e dei tarli, semi-idiota per vizi,
ozioso, assente, che solo si dirizzava sulla persona striminzita quando pronunciava il cognome della sua casata. Seppi
poi che il suo patrimonio era stato sperperato. Non ne provai disprezzo, ma
pena... Egli non aveva saputo rimanere
all’altezza alla quale i suoi padri lo avevano elevato; ne aveva sperperato l’onore, la dignità, il patrimonio; eppure
era orgoglioso del suo nome...
Ma a che, giovani amici Valdesi raccontarvi questo ?
Forse che può applicarsi a qualcuno
di voi ? Spero di no.
Ma se sì, rammentatevi quanto era ridicolo l’orgoglio di quell’uomo per il
suo nome ! Ridìcòlo e triste ad un tempo, quasi come il nome di Valdese dato
a uno che non avesse più fede, più spirito di sacrificio, più amore alle cose
dello spirito. A un Valdese che dell’eredità dei Padri conservasse un nome,
ormai privo di valore e di significato.
La storia Valdese continua.
La missione continua.
Rammentatevi che Dio adempirà il
suo piano, anche senza di noi se non
saremo strumenti adatti.
Ma allora ci rigetterà.
La storia Valdese, opera di Dio, scriverà nuove pagine; ma in esse sarebbe
registrata la nostra deiezione !
J. Lomb.
«Tu s«i Stalo posalo
o sol sialo trovalo leggorol»
Nessun uomo, nessun popolo è mai
al sicuro da un verdetto simile. Se la
Chiesa Valdese venisse a pesare sempre
meno sulla bilancia dell’Eterno, che
vantaggio avrebbe, al confronto, il, benessere materiale, la considerazione degli uomini, e la stessa libertà di coscienza ?
Abbiamo mai pensato alla possibilità
di essere rigettati dal nostro Dio, non
per una aperta ribellione, ma semplicemente per non essere stati « nè freddi nè ferventi » ? Quanti di noi cadranno sotto questo giudizio ?
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L’ECO DELL® VALLI VALMESI
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R Convegno delVEpifania si riunì, se"CcaMio il programma di convocazione,
nel pomeriggio di mercoledì 6 gennaio
in Pinerolo e fu presieduto dal pastore
Roberto Comba.
Dopo la lettura della Parola di Dio e
la preghiera, il convegno accolse aon
entusiasmo un paterno messaggio augurale del signor Moderatore; ed il pastore locale, signor Luigi Marauda, diede
il benvenuto ai numerosissimi partecipanti: si erano aperti i locali, pur vasti,
adiacenti al tempio; si dovette invece
passare nella chiesa, assai più vasta, che
fu tosto gremita di gioventù accorsa da
varie parrocchie vicine e lontane. Ed
effettivamente fu - come augurato nella
convocazione - « giornata di solidarietà
? di fraternità cristiana ».
L’argomento generale all’ordin^. del
giorno del convegno era il giovane cristiano nell’avversità, diviso in due parti:
« Il pericolo della carne e del sangue »,
e « Il pericolo del cuore, e dello spirito ».
Sorgendo a parlare sul primo soggetto particolare il Cappellano pastore Ermanno Rostan rileva anzitutto che il
pericolo della carne e del sangue è una
realtà, che il giovane deve guardarsi
tanto dal sottovalutare quanto del soprevalutare: tendenze opposte, ugualmente dannose. Il giovane non deve cercare il pericolo; ma quando esso si pre■semta,, deve affrontarlo con calmg, con
fede, con vigilanza e sopratutto pensando alla salvezza deiranima.
Dopo il canto d’un inno il pastore Roberto Jahier tratta la seconda parte delTargomento: « Il pericolo del cuore e
dello spirito ». Più che descrivere il pericolo, Toratore preferisce insistere sopra il beneficio spirituale che, dal pericolo stesso, può scaturire per un giovane credente: messo al bivio della via
larga che scende e dell’angusto sentiero
ascendente, eg’i si sente spìnto alla vigilanza; nel « vegliare » e nel « pregare »
ei troverà ognora la forza necessaria e
sufficiente.
Il presidente, da ultimo, sottolinea
- i'ias.sumendoli largamente - questi concetti, e chiedendo al Signore che siano
in benedizione per tutti i presenti.
Con canto dell’inno alla fede si scioglie la bella assemblea.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Cosa c’entra col 17?
In un salotto qualsiasi, di una qualsiisi casa di uno dei comuni del Val
Pellice, Ci sono dei Valdesi e dei non
Valdesi. Si parla di molte cose, di varie
cose; è una delle solite conversazioni,
una conversazione qualsiasi. Ciascuno
parla di sè, dei suoi affari, dei suoi interessi. Di religione non si parla perchè
Valdesi, non Valdesi certe distinzioni
SI sono affievolite nella quotidiana pratica di vita; a forza di affievolimenti
SI nota un curioso fenomeno: si sta creando, in certe zone grigie una nuova
religiosità, ricca di generalizzazioni inconcludenti e non compromettenti: minimo común denominatore, l’interesse.
Questo sia detto a scanso di equivoci,
per quel che segue.
X Y. ha anche lui le sue peripezie da
raccontare; è stato, diciamo pure la
parola, ingannato; ha avuto il danno e
le beffe. Prende, la cosa con filosofia,
m,a è un po’ amareggiato. L’ospite aseoMa con attenzione il racconto e sorride. X Y. è Valdese, l’ospite non è Valdese. E l'ospite ha una figlia che è ingenuamente scandalizzata:
« Ma come, quello che vi ha così mal
trattato è anche lui Valdese. »
« Evidentemente. »
« E io che credevo che tra Voi ci fosse veramente una scflidarietà, che foste uniti..,.. »
interviene il padfe:
« Sai, quando si tratta di danaro, anche loro sono come tutti gli uomini. »
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Quando si tratta di danaro.....
X Y. non ha saputo cosa rispondere.
Perchè è un... affare serio.
Tutti fratelli, tutti amici, ma gli affari sono gli affari.
Ci mancherebbe altro che il Vangelo
dovesse applicarsi al mondo dei nostri
interessi !
Qualsiasi sacrificio per l’opera del Signore.
Qualsiasi sacrificio per aiutare la
Chiesa.
Qualsiasi sacrificio per annunziare:
Il Regno tuo, Signor, nel mondo venga,
regno di pace, di giustizia, amor.
Anzi cantiamo ben forte, a squarciagola:
Ognun per esso preghi e lo sostenga.
Tanto la vóce buona ce rabbiamo, e
non costa niente.
Ma rimane inteso:
a) che i miei diritti sono intangibili;
b) che, costi quello che costi con le buone 0 con le cattive i miei diritti devono trionfare;
c) che i diritti del mio vicino non sono
intangibili;
d) che i diritti del mio vicino non devono mai trionfare.
Del resto che cosa c’entra il Vangelo
nella vita di tutti i giorni ?
Mi è venuta sotto mano una curiosa
pdesia di Domenico Miifller, Siccome
non sono poeta, lascio stare la rima, e
ne dò una più o meno fedele traduzione
in pedestre prosa.
« Mattinata di domenica »
« Grigio cielo di puritani, mattinata do'menicale triste e fredda; risudnar di
campane: din don dan, tutto è spirito e
niente è forma.
Ben lustrato hanno il cilindro, e coi
guanti extrafini il cantico hanno pur
preso; gióvani peccatori e vecchi sen
vanno ad ascoltare l’egregio signor pastore Salatina.
Sonnecchiano dolcemente alla sua
bella predica e godono del suo agrodolce
fluido muciUaginoso; nessun interesse
è danneggiato e si torna a casa soddisfatti ».
La rivista che pubblica questa poesia
osserva che essa è un sintomo; il sintomo che la Chiesa è in pericolo mortale,
perchè non la si prende più sul serio,
perchè essa è divenuta una istituzione
nel mondo rispettabile e vene.*abile fin.
che si vuole, ma una istituzione che fa
comodo al mondo, il quale si serve di
lei perchè sa che gli uomini a certe formalità ci tengono: tengono ad essere
ricevuti con onore quando entrano nella vita, col battesimo; ad essere accompagnati con mistica poesia quando fondano la loro nuova famiglia; ad essere
salutati con decoro quando se ne vanno
all’estremo riposo.
Perciò questa rivista esamina ampiamente come si sia potuto giungere a
questo stato di cose, e parla con angoscia dell’infedeltà della Chiesa.
d*
Qui, da noi, le cose sono indubbiamente diverse.
Anzitutto il cilindro nessuno lo porta
più; poi i guanti extrafini non si possono comprare più; poi il cantico nessun
uomo a portarlo ci pensa più.
E poi, e poi...
Vecchi e giovani peccatori, da noi,
non ce ne sono più !
Siamo tutti brava gente.
Litighiamo tutti i giorni col nostro
vicino.
Volevo dire:
Siamo tutti brava gente, tranne il nostro vicino.
Perciò da noi nessuno sonnecchia durante il sermone.
Perchè durante il sermone si parla
dei pèccatori e ci fa piacere di sentire
che anche il pastore sa che i nostri vicini sono vdei peccatori !
Nei Vangeli si parla continuamente
del nostro prossimo.
■ Ama il tuo prossimo...
Si può, almeno in certi casi, sostituire a prossimo la parola uicino ?
Ama il tuo vicino...
Che cosa c’entra il Vangelo nei miei
privati interessi nei miei rapporti privati ?
:? Che cosa c’entra ?
Il /otopra/o.
Scnola Media Pareggiata Valdese
In seguito al vivo interessamento del
Commissario Prefettizio del Comune di
Torre Pellice, dott. Piras, e della Presidenza del Liceo-Ginnasio Pareggiato
Valdese, sono state prese disposizioni
per l’iscrizione degli alunni, lontani dalla loro sede per sfollamento, alla alla
2 ed alla 3 classe della Scuola Media.
Le domande d’iscrizione., si ricevono
presso la Presidenza del Liceo-Ginnasio Pareggiato Valdese tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12.
CRONflCfl V/lLbESE
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ANGROGNA (Serre)
Domenica 31 gennaio, nel corso del
nostro culto a Pradeltorno, veniva posto
il segno del Patto sul bimbo Benech Rino Emilio, di Daniele e Buffa Fanny.
Il Signore circondi con la Sua grazia
il bambino ed i suoi genitori.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Alcune famiglie della nostra comunità sono state visitate ultimamente dal
lutto. Il 19 gennaio decedeva il sig.
Achille Campa, in età di anni 65; egli
si era trasferito da Genova da poco in
mezzo a noi con parte della sua famiglia.
Il 21 gennaio si celebrava il funerale
di una tenera creatura di 20 giorni,
Maddalena. Rivoira, di Daniele, deceduta a Luserna.
Il 29 gennaio aveva luogo il funerale
della sig.ra Margherita. Bertalot vedi
Bianchi, di Rocciaman.eud, deceduta in
età di 86 anni presso il figlio alla Ciapera di Torre Pellice.
Il 3 febbraio una piccola bara veniva
portata al cimitero per deporvi i resti
mortali di Albino Pavarin, di Giovanni,
deceduto a Luserna in età di circa un
anno.
Il 5 febbraio un lungo corteo rendeva
gli ultimi doveri alla spoglia mortale
della sig.ra MaddalJena Michelin ved.
Girardon, deceduta dopo breve malattia, alla Villa la Glicine, in età di 72
anni.
Alle famiglie colpite dalla prova r’nnoviamo l’espressione della nostra profonda simpatia invocando su di esserle
consolazioni divine.
MASSELLO
I nostri vecchi se ne vanno ! Lunedì
mattina 1 febbraio, s’è dipartita da noi
Pons Maddalena naia Ribet, del Chabers, nella tarda età di 88 anni, lasciando in chi la conobbe una larga eredità
di affetti.
Ai congiunti, fra i quali il figlio, aiiziano del quartiere di Balziglia, la nostra sentita simpatia.
— La ricorrenza del 17 febbraio, festa
deirEmancipazione Valdese, sarà celebrata, tempo permettendo, nel nostro
Tempio.
— Domenica, 21 febbraio, sarà, Dio
volendo, in mezzo a noi il nostro Sovrintendente, pastore Roberto Nisbet,
per la regolare visita di Chiesa., Oltre
il culto della mattina con relativa Assemblea di Chiesa egli presiederà la
Scuola domenicale, nel pomeriggio, e
due riunioni quartierali, a Salza, il sabato sera e al Roberso, la domenica sera.
Gì diamo fin d’ora il nostro benvenuto.
PCRRERO-MANIGLIA
Domenica, 14 corrente, alle ore 14, nel
tempio di Maniglia, avrà luogo la commemorazione del generale Giulio Martinat gloriosamente caduto sul fronte
russo.
^PRAKOSTINO
n 23 gennaio è deceduto, a Costagallina, Ribdt Teofilo, di anni 54,
Rientrato dairofficina dopo la consueta giornata di lavoro, si è spento nel
sonno senza che nulla lasciasse prevedere una dipartenza cosi improvvisa.
Era vice-segretario politico e ricopriva altre cariche di utilità pubblica.
Alla vedova ed ai figli esprimiamo la
nostra simpatia.
SAN GERMANO CHISONE
L’audizione di Canto Corale in onore
dei nostri soldati ha avuto un esito molto soddisfacente sia per Taffluenza del
pubblico, come per la buona esecuzione
dei cori. Lode ne vada ai membri della
Corale e specialmente al Direttore signor Enrico Jahier. Una allocuzione sui
nastri soldati e un intermezzo di organo
e violino hanno completato il programma della bella riunione famigliare.
La colletta ha fruttato L. 1316., Lire
Mille sono state versate all’Amministrazione dell’Eco per il giornale ai nostri
soldati (pel 1942 avevamo anche versato lire Mille), e L. 316 alla Cassa dell’Unione Giovanile per i fogli dei Culti
e per la corrispondenza ai militari.
TORRE PELLICE
Nuovi focolari. Il 4 febbraio è stato
celebrato il matrimonio fra il sig. Pellegrin Silvio (Inverso Doni) e la sig.na
Avondet Emestina (Villa II).
Martedì, 9 febbraio corrente, si sono
uniti in matrimonio sig. Giordano Ermanno (Villa I) e la sig.na Sartirana
Alma.
L’Eterno benedica questi nuovi focolari. ■ _
Simpatia,, fl Signore ha richiamato a
Sè il signor Giorgio Roberto Ohly dopo
avergli concesso una lunga esistenza
terrena. Al nostro fratello è stata risparmiata una dolorosa agonia; il suo passaggio da questa vita alla vita eterna fu
sereno e tranquillo.
Sui parenti in lutto invochiamo le celesti consolazioni.
— Il culto domeftica 14 corrente, alle
10.30, sarà presieduto dal pastore Roberto Comba.
—■ Il sig. I. Lombaixiini terrà domenica prossima alle 16.30 nella sala delFAsilo Infantile una conferenza su « Le
Confessioni» di Sant’Agostino.
— Alle ore 15 di domenica prossim.a,
14 corrente, nel ternpió avrà luogo la
commemorazione del 17 febbraio per gli
alunni valdesi delle scuole elementari.
La commemorazione per gli adulti è
rinviata alla domenica 21 corrente.
VILLAR PELLICE
La nostra Comunità è stata beneficata in queste ultime settimane da alcune ottime visite.
La domenica 17 gennaio abbiamo
avuto la gioia di avere fra noi il pastore dott. Oreste Peyronel di Ferrerò che
ringraziamo ancora per i suoi edificanti messaggi alle Scuole dom,enicali del
Centro, all’Unione delle Madri, al culto
domenicale e alla riunione serale al Capoluogo.
E nei giorni 5 a 7 febbraio, la comunità ha ricevuto la regolamentare «visita di chiesa » presieduta dal segretario della Commissione Distrettuale, pastore Umberto Bert, al quale si aggiunse, la domenica, il Vice presidente della
Commissione dott. Cario Pons di Torino.
Al controllo dei registri statistici e
contabili si sono alternate sette buone
adunanze parrocchiali che hanno raccolto nelle Scuole quartierali delle Serre
del Teynaud e della Piantà delle assemblee compatte ed attente. Le Scuole domenicali, le Unioni delle madri delle
cadette e dei giovani hanno ricevuto
graditissime le loro visite particolari.
La domenica mattina ì nostri commissari hanno partecipato ad una animata
e simpatica riunione del Concistoro, presente al completo dei suoi 15 membri, E
dopo il culto, presieduto dal pastore
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, Beri,« che predicò con forza sul §«tnpre 'vT.;''\'*>’-'‘^.‘, « l' j"''" nf"-' " ' '"■ ' ^;i..?................. ■-'“ ‘- .
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Beri, che predicò con forza sul sempre
àttuele richiamo ^a!lÌtttéo*^alla chiesa di Laodicea, i ^iie visitatori hanno rivolto all'Assemblea di Chiesa, quanto
Inai numerosa, degli appelli >dbranti e
.com^icaitiV'i ,chel ci hanno messi di,
fronte alle nostre responsabilità, nell’ora
grave che volge per la chiesa. Il problema della rivalutazione cristiana e valdese delle nostre famiglie e quello della situazione finanziaria sono stati illustrati con eifficacia dal pastore Bert e
dal dott. Pons. A questi cari amici la
Chiesa rinnova l’espressione della sua
gratitudine, per il modo elevato e caldamente fraterno con il qucfle hanno condotto la loro visita ispettrice. Ed ora.
Veglia il Signore benedire per noi la
semenza che i suoi servitori hanno fedelmente sparso nel nostro campo. 7.
PER ECO AI MILITARI
Forneron Davide, L. 10 - Coscritti di
Prarostino 1924,70 - Gardiol Jenny, 6
-Gardiol Elvira, 10 - Godin Paolo, 10 Rivodro Daniele, 5 - Ribet Enrico, 10 Godine Lidia, 10 - Allio Emilia, 5 Geymodiat Giovanna, 5 - Chiesa di Rorà, 162 - Alp. Malan Aldo, 25 - Art Godino Wilfrido, 10 - Buffa Levi, *20 CoisBon Susanna, 2 - Giulia Falanca, 20
- Grill Arturo, 20 - Barus Giulietta, 5 Coisson Enrico, 50 - Rubina Malan
Gönnet, 10-1 Regg. Art. Alpina: 40®
batteria, 41 - M.: 1» batteria, 35 - Art.
Catalin Paolo, 15 - Btg. Pinerolo^ 2® lista, serg. magg. Bosio Attilio, 50 - Berlin Delfina, 4 - Malan Bartolomeo, 5 Bessone Igriazio, 65 - Unione Giovanile,
Pinerolo, 50 - Pons Alice, artigliere, 25
- Gay Evelina, 10 - Forneron Elsi, 10 Gardiol Bartolomeo, 10 - Tron Giosuè,
5 - Avondet Olivia, 5,50 - Gay Lutero è
Matilde, 5 - Gay Viigiiio, 10 - Forneron
Federico, 5. (continua).
I figli ed i congiunti della compf.anta
Maddalena Midielin
vedova Girardon
ringraziano tutti coloro che in wario modo hanno preso parte al loro dolore.
Un ringraziamento speciale ai dott.
Gardiol e al pastore Rivoira.
Villino la Glicine - Luserna S. Giovanni,
11 febbraio 1943,
Le famiglie Canonico e Long commosse per la testimonianza di affetto dimostrata per la dijMrtita del loro caro angioletto, ringraziano tutte le persane che
in qualsiasi modo presero parte al loro
dolore.
Un paHicolare ringraziamento al pastore sig. Bertin, alle famiglie Bouchard
Carlo e Jahier Elena in Long.
Le famiglie Ohly, Boehringer, Rollier,.
Eynard e Rivoir, ringraziano riconoscenti quandi vollero dar toro prova di
simpatia in occasione della dipartita del
loro zio
Giorgio Ohly
mancato improvvisamente, alVetà di 85
anni, la mattina di domenica 7 febbraio.
Torre Pellice 9 febbraio 1943.
Prof. Qifio CO.STABBL, direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice
In tempo di guerra tutti devono
imparare a tacere. Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stabilimenti militari,
possono giungere alVorecchio
del nemico ed arrecare danni
incalcolabili. Nessuna ingenuità e nessuna indiscrezione. Il
silenzio assoluto su oualsiasi
notizia di carattere militare i
un dovere di tutti gli italiani.
\
\ :¡
" TRÍK ■ í
OpSnyAÔONE INTEBTIlUUf
STITICHEZZA ABITOÀLE
A MftTELLI A C,
A.MAIOCCHI«#
EMULSIONE
GRANULI
CAPSULE
Didì ritevDti dal Easilere della lavila
Per Istituto di Vallecroàh:
Chiesa di S. Germano, L. 250 - Adele
Cignoni, 50 - T. Génicoud, 20 - S. Rostan. 5.
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Beryn A. e R., 30 - Dora Fontana
Roux, 200 - Con. Immovilli, Levante, 25
- Chiesa di S. Germano, 600 - Enrichetta Martinat, 30 - T. Génicoud, 20 - S.
Rostan, 5.
Per Orfanotrofio di Torre Pellice:
Società Femminile di Zurigo, 100 M. Larco, La Maddalena, 40 _ Dora Fontana Roux, 200 - Con. Immovilli, Levante, 25 - Chiesa di S. Germano, 30 T. Génicoud, 20 - S. Rostan, 5.
Per Asilo di Vittoria:
Chiesa di Ivrea, 300 - Amelia Lingria,
Taranto, 20 - Con Immovilli, Levante»,
25 - Chiesa di S. Geirmano, 160.
Per Asilo di San Germano:
In memoria di Luigi Cavallina:
Amalia De Ruepprecht, 50 - Ernesto
De Ruepprecht, 50 - Marta Fiorini De
Ruepprecht, 150.
A. Arias, alla cara m,emoria della mia
Ada, 50 - Dcra Fontana Roux, 100 Con. Immovilli, Levante, 25.
Per Diaconesse:
Claudio e Fiammetta Comba, in memoria di Adolfo Comba, 100 - M. Eynard,' 25 - Giuseppe e Maria Franciosi,
Campegine, 30 - Società Femminile di
Zurigo, 100 - Castorina Pietro, Brindisi, 25 - M. Larco, La Maddalena, 80 Benyr A. e R., 50 - Dora Fontana
Roux, 100 - Famiglia Vezzosi, 20.
POMPE - FUTRI
y*r Vini, LtquorI, Sclroypii
OW, M«<s)*)nali, Profumi, Collo.
IMPIANTI PER CANTINA
ßmr Viftì Spume»«, ^ Ae«ue 0«i
e Sette - Cftest frette.
MILANO
VW f*AR)NI, 1
BELLAVITA
La DHta aoo ha
fi 0.1. PARIW *
«hoon.ialMH
CERCASI in Torre Pellice appartamento o villa signorile, buona posizione, comodità moderne, affittare o acquistare.
Scrivere amministrazione giornale.
OTTIMO stabile impiego, offresi a diplomato scuole medie inferiori, residente
Torre Pellice. — Scrivere al giornale,
indicando referenze.
RICORDIAlMO che il prof. Bay, Primario del Reparto di Ortopedia e Traumatologia presso l’ospedale Maria Vittoria di Torino, visita tutti i mercoledì
dalle ore 16 alle 18 presso il dr. Gardiol.
Cappellani Valdesi
Capii. Ermxmno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
üiniii iziiiii niD
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indiriiildi Cliiese Valdesi
I DISTRETTO:
Per tutto quanto concerne i detti Istituti preghiera di RIVOLGERSI DIRETTAMENTE alla sede di tal Amministrazione: Orfanotrofio Femminile,
Via Angrogna, 12 - Torre Pollice - telefono 37.
L’ufficio è aperto tutti i giorni feriali,
al mattino e nel pomeriggio.
Ivi pure il Presidente ricéve, il martedì, giovedì e sabato dalle ore 17.30 alle
19.
Per la Coiran. Istituti Osp. Valdesi
H Presidente:
Avv. Stefano Peyrot.
Angrogna — Pastore : Arnald® Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido listKieu
ProK — Pastore: Arnaldo Omire.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto BmA.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavri.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
Bon Germano Chisone — Pastore : Chistavo Bertin.
Torre Pellice -7-.Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Erna
‘Í nuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
■' - Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Vìa Berthollet, 36., »
Villar Pellice — Pastore : < Roberto Jahier.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Vìa XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele., 4 - Pastore: M. Moreschi ni
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare
Culto: la I, III, V domenica del mese
(tìa Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Forneron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pasto
. re: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
5. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona; Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunehio).
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 domenica - Pastore, Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Campobasso: Chiesa Valdese: Pastore
P. V. Panaacia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 nay (ivi).
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2. >
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassì, 18 (da Pisa).
Pescolanciano: Chiesa Valdese (da Ca
runchio).
Piombino; Chiesa Valdese (da Livorno).
Pastore Attilio Arias _ Via A. Tespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. Sbaffi - Chieeia: PÌama
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57,
Salle: Chiesa Valdese (da San Giaco
mo). .
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