1
LA BUONA NOVELLA
GIORNALK DKLLA EVA^TGELIZZAZIONE
-wx/VX^SJWv^
‘ » Andate per tutto il mondo e predicate rEvangcle
(la Buona Novella) ad ogni creatura.
Mattko xvi, 15.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE ^ LE ASaOCIAZIONI SI IllCEVONO
Per II Regno [franco a destinaiione] .... £. 3 00 ^ In Firenze, da Lcnj>o\do rindli, via Tomabuoni
. „ . „ . A ) al Deposito di libri religio.si.
Per la Smzera e Francia, »d............. 4 25 J Francesco, idm.
Per r Inghilterra, id......................................„ 5 60 ^ in Torino, vìa Principe Tommaso dietro il Tem
Per U Germania id....................................„ 5 50 j pioValdeae.
Non si ricevono associazioni ,er u.eno ,U | =inli&cS%Ì^:
unanno. S renze, via Tomabuoni al Deposito Hbri religiosi.
AU'ostero, a’seguenti indirizzi: Parigi, dalla libreria C. Meyrueis, rue Rivoli;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio; Inghilterra, dal signor G. F. Muller,
General Merchant, 2G, Leadenhall Street. E. C.
SOMMAEIO
La giustificaziono per la fede. — Santificazione della domenica. — La superstizione in Francia. —
Tolleranza religiosa. —Cronaca religiosa.—Poesie. —£o via di Roma, Giornale politico e religioso.
LA GIUSTIFICAZIONE PER LA FEDE
« Siavi adunque noto, fratelli, che per Costui (Cristo) v’è
annunciata romÌBsione de’ peccati: e chc di tutte le cose,
onde per la legge di Moisè non siete potuti essere giustificati, cliiunque crede è giustificato per Co.stui ».
Atti xm, 38, 39.
I miei peccati sono grandi e iuniimerevoli, e nulla ho da offrire a
Dio che sia degno di lui. Il mio stesso pentimento lascia sempre
qualche cosa da desiderare. È l’egoismo che sembra condurmi alla
ricerca della pietà: e se ho dellumiltà, della gratitudine, della santità, sono così imperfette, che valgono piuttosto ad eccitare la collera
di Dio che a meritare le sue benedizioni. Ma ecco delle parole che
2
mi confermano che io posso nondimeno ricevere il perdono: se il
pervertito peccatore, ma divenuto credente, non potesse essere perdonato, non sarebbe detto: “ Tutti coloro che credono son giustificati’’
ma questa parola è scritta nel Libro di vita, per conseguenza se io
ho la fede, sarò pure giustificato. Se ogni peccatore che crede in
Cristo non potesse essere perdonato, se non avesse almeno qualche
poco di merito proprio, sul quale potesse contare, i credenti che non
hanno alcun merito proprio, non potrebbero essere giustificati: ma
no, “ Tutti quelli che credono sono per conseguenza nes
sun di quelli che credono non può esser perduto per difetto di merito proprio. Così dunque, non ostante il mio stato di peccato, e in
mancanza di merito, io posso ancora essere giustificato gratuitamente per Gesù Cristo. Dio non mi recuserà il perdono di tutti i
miei peccati, poiché è scritto: “ Tutti quelli che credono sono giustificati in tutte le cose. Il sangue di Gesù Cristo scancella ogni ’peccato.” Oosì non vi sono certi peccati chc Dio punisce, ed altri che lascia
impuniti, no, quando perdona, perdona tutto. Il credente che si
pente, e perdonato gratuitamente, pienamente e per sempre. E redento per Cristo, qualunque sieno i di lui peccati passsati, qualunque sieno le sue debolezze presenti. Per Lui tutti quelli che credono sono giustificati in tutte le cose.
La misericordia dì Dio sorpassa ogni lode, ogni gratitudine, ogni
idea. Gli angeli possono contemplare in una muta adorazione Io
spettacolo di un peccatore come me, perdonato gratuitamente, pienamente e per sempre. I miei peccati sono numerosi come la i-ena
nel mare. Fin’oggi io ho offeso Dio coi pensieri, con le parole, con
le azioni; il mio cuore è stato cattivo quanto le opere. Io ho dunque
meritata la collera eterna di Dio: e avrei potuto essere giustamente
condannato all’inferno. Io sono ancora vano, di cuore duro, incostante a servire Dio: poco riconoscente dei di lui innumerevoli
favori, e non pertanto egli è pronto a perdonare. Che io creda
solamente in Cristo, e lungi dall’imputarmi alcuna delle mie trasgressioni, le farà sparire come un leggiero vapore che oscura il
sole. Oh! per quale infinita misericordia consideri tu con indulgenza
tanta ingratitudine,, scancelli tu tanti peccati, e ci salvi in tal modo!
Ohi potrebbe concepire il valore di questo benefizio! Essere perdonato, poter riguardare Dio come uu amico: essere liberato dal timore della sua onniscienza, santità, potenza: esser liberato dall’inferno quando io mi ci precipitassi; esser sottratto dalla società dei
nemici di Dio, per esser posto fra i suoi figli: vedere tutti i miei
3
peccati passati scancellati; esser sollevato dal peso di ogni condanna; esser trattato come se non avessi mai peccato! Come queste
grazie non riempirebbero di sorpresa il cielo e la terra? Frattanto
se io credo, mi sono garantite per la promessa certa cd inviolabile
di Dio. Credo io? Credere in Cristo, è renunziare alla nostra propria giustizia, riconoscere che meritiamo le pene eterne, nè ricer• care il perdono che in Cristo, renunziare alle nostre proprie decisioni alle nostre inclinazioni, per non desiderare che la conversione e
la santificazione che procura lo Spirito Santo per Cristo, e abbandonare la propria volontà, rimettendo in Lui solo la cura di salvarci. Credere in Cristo, è contare unicamente su Cristo per la
salvazione. È nella mia qualità di peccatore perduto, e vista la potenza e le conseguenze del peccato, non aspettare che il perdono
della sua grazia e del suo amore. Se io faccio ciò, sarò salvo. Signore Dio, io sospiro per la tua salvazione. A momenti spero e
credo, ma qualche volta esito a pensarlo. Oh liberami da questi
dubbi! Aiutami a bandire ogni timore, ogni esitazione, ogni riserva
e a confidare completamente *in Cristo, come Salvatore, Signore
dammi questa fede.
SANTIFICAZIONE DELLA DOMENICA
Se vi è comandamento di Dio, che li uomini trasgrediscano più di tutti li
altri egli 5 certamente quello che prescrive la santificazione del giorno del
sabato per li Ebrei, per noi cristiani, della Domenica. Il comandamento ò
positivo, e si trova nel Cap. xx dell’Esodo ed è il qtjaeto per la Bibbia, e
per tutte le Chiese Evangeliche, il terzo nei catechismi della Chiesa di
Roma. È così concepito;» Ricordati del giorno del riposo per santificarlo.
» Lavora sei giorni, e fa in essi ogni opera tua. Ma il settimo giorno è il
» riposo al Signore Dio tuo : non fare in esso lavoro alcuno, nè tu, nè il tuo
» figliuolo, nè la tua figliuola, nè il tuo servo, nè la tua serva, nè il tuo be» stiame, nò il tuo foresUere che è dentro alle tue porte. Perciocché in sei
» giorni il Signore fece il cielo e la teiTa e il mare, e tutto ciò che è in essi,
» e si riposò al settimo giorno : perciò il Signore ha benedetto il giorno del
» riposo, e lo ha santificato. »
In tutti i paesi nei quali il Vangelo è luce e guida, si sono formate associazioni per la osservanza della Domenica, e vari governi hanno emanato
ordini tendenti a quello scopo. Ultimamente il Presidente delli Stati Uniti
4
d’America, sebbene distratto da molte cure della guerra fratricida, non
dimenticando il comandamento di Dio, ba pubblicato un Proclama, col
quale ingiunge ai cittadini degli Stati Uniti l’osservanza del comando di
Dio. Crediamo far cosa grata ai nostri lettori pubblicare questo proclama.
Palazzo del Governo, Washington 16 Novembre 1862
Il Presidente comandante generale deH’armata di terra e di mare, desidera
ed ordina che li ufficiali, i soldati ed i marinari al servizio degli Stati Uniti,
osservino il giorno del riposo. È necessario per li uomini, e per li animali,
il riposo settimanale istituito da Dio : i sacri diritti dei soldati e dei marinari cristiani, la deferenza dovuta ai migliori sentimenti di una nazione cristiana, l’obbedienza dovuta alla volontà di Dio, richiedono che i lavori della
domenica nell’armata e nella flotta, sieno racchiusi nei limiti dell’assoluta
necessità. La disciplina, la moralità delle nostre nazionali forze, non debbono
soffrirne, nè la causa che difendono sta in pericolo per la profanazione del
giorno del nome dell’Altissimo. In questi momenti di estrema necessità
adotto le parole pronunziate da Washington nel 1776: » Ognuno può trovare il tempo per servire il suo Dio ed il suo paese, senza abbandonarsi al
vizio ed alla immoralità. » Il primo ordine generale dato dal padre di questo paese, dopo la dichiarazione deìrindipendenza, manifesta lo spìrito nel
quale le nostre istituzioni furono fondate e debbono esser difese e mantenute. » Il generale spera e conta che ogni uf&ciale e soldato, si sforzerà di
D vivere ed agire come conviene ad un soldato cristiano che difende i di» ritti ed i privilegi 1 più preziosi ed i più cari del suo paese. »
■ Abkamo Lincoln.
Qual linguaggio, e qual vergogna per i preti della Chiesa di Roma che
si credono autorizzati dare il permesso di lavorare nelle domeniche: vedi
inaudita audacia « l’uomo si è messo nel posto di Dio »
LA SUPERSTIZIONE IN FRANCIA
La superstizione è certo segno d’ignoranza: l’ignoranza dà vita ai più ridicoli errori. Un popolo che si induce a credere di possedere : Il pezzetto
del Prepuzio che fu tolto a Gesù nella Circoncisione, è un popolo eminentemente ignorante e superstizioso; e non fa specie se è paladino del Potere
Temporale dei Papi. Il seguente fatto prova quanto sia grande la superstizione religiosa nella Francia cattolica romana.
« Nel Dipartimento della Vienne, vi è un abbazia fondata nel 793 da
Carlo Magno che ha nome Gharroux, nome corrotto da « chair rouge »
5
nome preso dalla reliquia della carne del prepuzio di Gesù, che è di color
rosso. Ecco la storia che si narra del come pervenne a Carlo Magno quella
reliquia, la togliamo da uu libro stampato a Roma nel 1802, con approvazione, e che porta per titolo : (( Narrazione crìtica stoì-ica della Reliquia
jjreziosissitna del Santissimo Prepuzio di Nostro Signore Gesù Cristo, die
si venera nella Chiesa Parrocchiale di Calcata, Diocesi di Civita Castellana, e Feudo della Eccellentissima casa Sinihaldi, ristampata e accresciuta per ordine di S. E. M. Cesare Sinihaldi Gambalunga Barone e
Signore della terra. Roma 1802, presso Vincenzio Poggiali con approvazione. » Quel libretto in vari capitoli prova teologicamente la esistenza del
Prepuzio, e narra come la prima a conservarlo fu Maria madre di Gesù,
(i Padri Suarez, e Salmeron, dicono che questa conservazione era consentanea alla carità della vergine) che quando si sentì presso ad ascendere al
Cielo, lo consegnò o alla Maria Maddalena, o a S. Giovanni, ed egli ad
altri. Per molto tempo non si seppe ove fosse, ma li angeli lo trovarono, ed
in ricompensa dell’amore mostrato per la religione da Carlo Magno, lo
portarono a lui, che lo depositò nella Chiesa di S. Maria in Aquisgrana, e
di là per sconosciuti modi passò a Roma nell’oratorio di San Lorenzo, nel
Sancta Sanctorum, di dove fu portato via da un soldato di Carlo V, stato
al sacco di Roma. Questo soldato fuggito dall’esercito, fu arrestato dai
contadini di Calcata e messo in prigione : temendo che se gli avessero trovata la reliquia, lo avrebbero ucciso, la nascose fra la paglia. Ricondotto a
Roma, ammalatosi, vicino a morire, confessò il furto, ma non potè indicare
il nome del castello ove avea subita la prigione ».
« Nel 1557 il curato di Calcata entrò per caso nella prigione ove era stato
rinchiuso il soldato: vi trovò una scatola: la prese, la portò a Maddalena
Strozzi Anguillara, la quale mossa da curiosità la apre alla presenza del
curato e di una giovinetta Clarice Colonna: vi si trovò la carne di S. Valentino/rescci/resca che pareva tagliata d’allora (S. Valentino morì nel 306).
la Mascella di S. Maria sorella di Maria Maddalena, ed un involto di tela
bianca sul quale era scritto « Gesù » La Maddalena vuole svolgerlo ma
non le riesce : il curato suggerisce che lo svolga la giovinetta, che lo fa con
facilità, e apparisce il Santo Prepuzio, denso, crespo, simile ad un cece, di
color rosso che tramanda una fragranza che durò per due giorni nelle
mani delle due donne. Il Prepuzio è posto in un bacile d’argento, è dato
avviso al Papa, che si portò espressamente a Calcata per deporro nella
Chiesa dei Sauti Cornelio e Cipriano, ove è attualmente all’adorazione dei
fedeli ». Torniamo alla superstizione francese.
Nel luglio del cadente anno, M. Malapert, maire della Comune di Charroux, a nome del Consiglio Municipale diresse al Ministro dell’interno una
domanda per esser^autorizzato a fare una lotteria di 500 mila franchi, dei
quali, 125 mila in premi, e 375 mila da impiegarsi in un opera pia, nella
6
costruzione di un tempio degno della sacra reliquia del Prepuzio di Gesù.
Si narra nella domanda, che Carlo Magno lo donò all’Abba'iia e che molte
bolle de’Papi e specialmente di Clemente VII accordarono molte indulgenze
a chi lo bacia, e che procura facili parti, e guarisce dalla sterilità. Che nel
16.° secolo la reliquia disparve per la presa di Charroux fatta dalli Ugonotti,
Che nel 18,56, un muratore sfacendo un muro, scoprì due reliquiari. Avvisato il vescovo Monsignor Pie, dichiarò che quei reliquiari erano anticamente appartenuti alla Abbazia, e che in uno di questi vi era « La carne
e il sangue di Gesù e ne affidò la cura alle Orsoline, e decretò che ogni
primo Gennaio vi sarebbe la festa e la esposizione.
In altri giorni dell’anno si fa vedere la sacra reliquia con questa cerimonia. Tutte lo Orsoline sono attorno al luogo ove è la reliquia; ad un
colpo di bacchetta della superiora, tutte le Orsoline e astanti fanno tre genuflessioni davanti ad una tendina rossa. Un altro colpo di bacchetta, e la
tendina si tira e ne appare una bianca, un terzo colpo di bacchetta e la tendina
bianca sparisce, ed apparisce una grata di legno; allora si fanno altre tre
genuflessioni, ed è tolta la grata di legno e apparisce una vetrina dentro la
quale si trova la reliquia.
Monsignor Pie inaugurò da se stesso la prima esposizione della reliquia;
gran festa fu per Charroux. Monsignore fece un sermone nel quale disse :
« Alitanti di Charroux dovete esser felici e gloriosi, di 2>ossedere la carne
di Nostro Signore Gesù Cristo. »
H Ministro dell’interno non ha autorizzata la Lotteria. Il cuore si attrista nell’annunciare tali fatti. Oh mio Salvatore e mio Dio ! ecco a chc porta
una religione tutta forme, e che non contenta altro che li occhi! ecco come
han deturpata la tua religione, che è spirito e verità, coloro che hanno abbandonato la tua Parola.
Aspettiamo sentirci dire dai Redattori della Vera Buona Novella
« che insultiamo alla pia tradizione del Prepuzio di Gesù Cristo, che insultiamo i Francesi; speriamo però che prima di darci quest’accusa i redattori della Vera Buona Novella ci diranno, anzi ci proveranno, non con
le solite ragioni imrsuadentissime, empi, scellerati, immorali. y> Se il prepuzio di Charroux 6 il vero, poiché sappiamo che ne esiste uno a Roma in
S. Giovanni, uno a Ilildesheim in Annover, ed uno a Siena in Toscana.
TOLLERANZA RELIGIOSA
Baviera. — Nel Novembre caduto moriva Scharffenberger curato a
Grunstadt. In vita godè la stima di tutti per la sua istruzione, la sua benevolenza e carità cristiana. Ai suoi funerali intervennero, cattolici, prote-
7
stanti, israeliti, e fecero lungo seguito al feretro cho lo accompagnò alla
fossa: tutti vollero dare così una testimonianza di affetto all’uomo che per
tutta la sua vita aveva cercato far del bene al suo prossimo senza distinzione
di culto e credenza, che aveva sempre evitata ogni dicussione religiosa, e
mai proferita parola che dispiacesse a quelli che avevano altro culto, altra
credenza della sua. Il giorno della sua sepoltura li ecclesiastici cattolici di
Grunstadt e dei dintorni, fecero fi’a loro una colletta per creare un fondo
che porterà il nome di Scharffenberger, e le di cui rendite saranno consacrate ad opere di beneficenza.
Nel medesimo tempo, una soscrizione fu pure aperta per un monumento
in memoria del degno prete cattolico : i protestanti, li israeliti soscrissero i
primi in attestato di affetto. I redattori deWArmonia della Vera Buona
Novella non s#no tolleranti come i protestanti della Baviera.
CRONACA RELIGIOSA
Livorno 17 Dicembre 1802
La ò la carità tra le cristiane virtù quella che abbellisce e infiora tutte
l’altre, il centro che le irradia, l’anello chc le avvince, il fondamento su cui
si edifica ogni cristiana perfezione; e però, convinti di tale verità, gli Evangelici di Livorno veggendosi omai giunti a tal numero da potersi costituire
in Chiesa, vollero tosto esercitarsi anche pubblicamente in sì eccellente e
sublime virtù. Il perchb, scorgendo nel proprio seno la esistenza di fratelli
poveri, giudicarono ottimo consiglio istituire una Socieià di mutuo soccorso,
la quale avesse per iscopo di venire a soccorrimento degl’infermi, sovvenendoli di medico, di medicinali e di un tenue assegnamento giornaliero
durante la loro malattia. Ma affinchè la carità cristiana non paresse voler
con una limosina offendere la delicatezza altrui, così avvisarono che ciascun
socio avesse a pagare una piccola tassa settimanale, la cui mercè ciascuno si
avesse per diritto ad usufruire i vantaggi avuti in vista dalla Società istessa.
Gravi opposizioni, forti ostacoli si rinvennero sul principio, ma poi tutto disparve dinanzi ad una ferma volontà, ed al fratellevole amore che animava gli
Evangelici di Livorno; però non devesi dimenticare che si ebbe il propizio
concorso di numerosi Soci onorari tra i membri delle altre Chiese Evangeliche qui esistenti, cioè a dire, l’inglese, la Scozzese e l’Alemanna-Olandese;
per cui in breve si potè fornire alla cassa della Società un non indifferente
peculio. E quando 1’ 8 corrente i Soci, dopo un anno dalla istituzione
della Società, si univano in Seduta Generale, ondo rivedere il Bilancio
consuntivo, non poterono non ringraziare e benedire il buon Padre celeste, scorgendo com’Egli avea sì ben condotta e prosperata quest’opera
8
di carità; e però ne esultarono di gaudio santo, confortandosi a vicenda a
riposarsi mai sempre tranquilli nella divina Provvidenza.
Il sottoscritto poi ò lieto nell' adempiere ad un dovere impostogli dalla
Adunanza generale, che è dir, nel ringraziare tutti i signori Soci onorari,
e tutti gli Effettivi che concorrono al vantaggio della Società coll'opera o
con altri mezzi; così pure ei rende vive grazie sì al medico che al farmacista, i quali, tenendosi soddisfatti di una modicissima retribuzione, dimostrarono del continuo uno zelo al tutto speciale nel compiere al proprio officio; e su di loro, e su tutti i benefattori della Società, l’Adunanza generale
invoca le più elette benedizioni del Signore.
G. Peuazzi, Presid. della Società.
Il 14 Dicemhre 18(52, nella fausta occasione che altri memhri s’aggitiiiyono
alla'Chiesa Evangelica Valdese di Livorno.
Oh gioite novelli credenti
Nella fede del santo Vangelo,
Inneggiate con fervidi accenti
Questo giorno di grazia e d’amor,
Non ad arte nascosa da veli,
Qui apprendete la vera Dottrina :
Camminate al gran Regno de'Cieli,
Che v'aperse il Divino Fattor.
Oh beati! strappata ò la benda
Ch’ai vostri occhi tenevano i pravi:
Oh redenti! nel cor vi discenda
Beatissima pace dal Ciel.
Pianticelle in terreno fecondo
Nuovi frutti darete al Cultore,
Ei vi tolse airignavia del mondo,
Ei vi pone in terreno novel.
Fu il Pastore mandato da Dio
Rivelando la santa Parola,
Che negletta giacca in obblio
Da scaltrito malefico ardii-.
E cingendo la spada del fort«,
Che non teme l’insidia del vile,
Egli vinse l'insana coorte;
11 Vangelo rifulse al suo dir.
Or seguite il novello campione,
Speme, fè, caritade v’inspira,
E cingete gloriose corone
Che vi dona FEterno Signor.
Oh gioite novelli credenti
Nella fede del santo Vangelo,
Inneggiate con fervidi accenti
Questo giorno di grazia e d’amor.
La Co-nversione alla Fede Evangelica.
Io t’udii, 0 divinissima
Gran Parola del Signore ;
10 t’udii, e la mia anima
S’irradiò al tuo splendore:
Una forza onnipotente
Mi tradusse alla tua io:
11 sentier seguii fidente
Che ha segnato il Re dei re.
Come raggio lucidissimo
Quando appare all’orizzonte.
Rende calma soavissima
Al viandante sulla fronte;
Poiché vidde la sua via
Che fra tenebre smarrì :
Del Vangel la legge pia
Sante gioje in sen m’aprì.
9
Eeligìon di falsi apostoli
Mi pascesti in verde etade
Sol di larve e idee fantastiche
Che fean velo a veritade :
E quest’alma senza posa,
Qual farfalla sovra i fior,
S’aggirava paurosa
Fra il dubbio e fra l’error.
Quando tu, Pastore provvido,
Dall’Etemo Iddio mandato
A disciorre il duro vincolo
Che Satana avea creato ;
Tu parlavi i dolci accenti
Del Divino Nazzaren
E scacciavi dalle menti
H satanico velen.
Livorno 18 Dicembre 1862.
Tacque allor lo spirto al subito
Penetrar di tua credenza
Mi discese un dolce balsamo
Nella timida coscienza:
Ogni nube dalla mente
Tua parola dileguò.
Pari all’alba sorridente
Nuovo Sole m’annunziò.
Io ti seguo sempre impavida.
Religione'di fortezza.
Poiché tu conduci al fulgido
Santo Regno d’allegrezza.
Dove l’anima vestita
D’un’aureola d’amor.
Là fra gl'Angeli salita
Gode il premio del Signor.
Agricola Bianco, nata Negri.
Pisa. — Domenica scorsa, 28 cadente, fu apeita a Pisa la Cappella Evangelica, costruita di pianta, nel nuovo quartiere, ¿etto del Chiodo, per le pietose cure della Signora Maria Yong. Il concorso fu numeroso e straordinario. f
La Cappella è semplice e capace di 300 e più persone.
L’apertura della Cappella si è fatta senza solennità di sorta: noi non
siamo fanatici delle solennità, ma ci pare che l’^ertura di un nuovo luogo
di culto, sia un fatto che meriti restare impresso nella mente di tutti, specialmente in Pisa, ove due anni fà si voleva distruggere la casa destinata
al culto Evangelico: ci pare che alla fine del discorso, sarebbe stato un dovere rendere grazie a Dio, perchè dopo tanti secoli di aspettazione, tanti
pericoli corsi, aveva permesso che sorgesse in ùp locale, espressamente costruito per le riunioni di coloro che lo adorano in Spirito e Verità.
LA SETTIMANA DI PREGHIERA E L’AMERICA
Il Comitato dell’Alleanza Evangelica, domanda ardentemente che nelle
riunioni di preghiere che avranno luogo in tutti i paesi, nella settimana di
preghiera, dai 4 alli 11 di Gennaio prossimo, siano ricordati i fratelli cri-
10
stiani delli stati Uniti d’America, e che siano dirette speciali supplicazioni
perchè con mezzi degni del cristianesimo, cessi la piaga della schiavitù.
Questa domanda, abbenchè generalmente compresa fra quelle proposte
per la settimana di preghiera, non fu in particolar modo specificata, poiché
quando fu pubblicato l’invito si sperava che prima della fine deH’anno, sarebbesi ristabilita la pace.
LÀ VIA DI ROMA
GIORNALE POLITICO E RELIGIOSO
In questo generale commovimento, in questa agitazione crescente sorda
0 palese, non solo per questioni politiche, ma eziandio religiose, quando il
minato edificio delle vecchie dottrine crolla da ogni lato, e le nuove credenze si producono sotto mutabili, e varie forme; quando ognuno, stanco
del presente corre verso un avvenire sconosciuto ancora ed involto in misteriose incertezze, un Diario che si occupi, in parto almeno, di religiose materie è una necessità, e questo Giornale manca. La Via di Roma si propone supplire a questa mancanza. L’epigrafe del Giornale sarà, libertà
civile e religiosa, e si occuperà di queste due questioni ad un tempo.
A quei nostri amici cui spiace si mischino le sacre alle profane cose, rispondiamo che, principale condizione d’un Giornale qualunque si è di procacciarsi lettori, e noi siamo convinti non ne avremmo molti, e non potremmo perciò operare alcun bene, trattando esclusivamente religioso
materie. Il Diario imparziale e moderato, non ispera piacere agli estremi
partiti, ma confida che coloro che desiderano introdurre in Italia savie c
prudenti riforme vorranno accoglierlo benignamente.
Il Giornale verrà fuori ogni dì eccetto le Domeniche. Il prezzo di un
numero sarà di 5 centesimi. L'abbonamento per un mese nel regno è fissato a itL. 1, 55; per tre mesi itL. 4, 60.
All’estero (ricevendo 6 numeri insieme) un mese itL. 1, 75; un trimestre itL. 5, 50.
Spedito giornalmente; un mese itL, 3, 75; un trimestre itL. 11, 25.
11
Se si raccolgono abbastanza firme, il Diario verrà alla luco il primo febbraio 1863.
Coloro che desiderano abbonarsi, sono pregati mandare il loro nome c
ricapito quanto prima potranno, al Dh'ettore della Via Di lioma, Libreria
IJettini Firenze.
L’abbonamento dovrà pagarsi al ricevere ilei primo numero.
Firenze, 22 Dicembre, 1862.
LA BUONA NOVELLA AI SUOI ASSOCIATI
La Buona Novella, eon il presente numero, cessa le sue pubblicazioni.
Ila vissuto undici aimi di vita attiva; muore,, non per mancanza di vitalità nei suoi lledattori, ma per cause estranee alla loro buona volontà. La
Buona Novella, riproducendo il manifesto di un nuovo Giornale Religioso
che si pubblicherà in Firenze, raccomanda quel Giornale ai suoi associati,
e corrispondenti.
Leopoldo Piselli, gerente.
SONO IN VENDITA
ALLA LIBREKIA EVANGELICA, VIA TORNABrONI, N. 38, ED IN TUTTE
LE LIBRERIE EVANGELICHE D’ITALIA
le seguenti opere :
MATTIA GREGG
0 LA DONNA
CHE FECE CIO’ CHE PER LEI SI POTEVA
Prezzo — Ceut. 35.
12
ANNETTA ROSS
STORIA INGLESE, TRADOTTA DA M. T.
Un voi. in-16. di pag. 110. — cent. 40.
DE-SANCTIS
DISCUSSIONE PACÌFICA
PEOPOSTA
IN DIALOGHETTI POPOLARI
AGLI AMATOEI
DEliliA VERITÀ. REE.IGIOSJL
Volume I., di fol. 27 in-16. — 1 franco.
LA QUESTIONE
BEL POTERE
SPIRITUALE E TEMPORALE
POSTA IN CHIARO
RISPOSTA AD UM PRETE DI ROMA
PER
PRESBUTEROS
Parte I, cent. 15. — Parte II, cent. 00.
FIRENZE — Tipografia CLAUDIANA, diretla da KalTaelt Trombetta.