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Anno 112 - N. 29
25 luglio 1975 - L. 150
Soedizione in abbonamento postale
1 Gruppo /70
BTBI.ICTPCA VALDESB
10066 TORRE PEIL ICE
Mìe valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGEUCHE VALDESI E METODISTE
GESÙ' ERA UN BRAV'UOMO appello del CEC
in favore
della chiesa
luterana in Cile
Il crescente interesse di ambienti non credenti per la figura di Gesù
porta con sé un giudizio sulle immagini che la chiesa si fa di Gesù e
presenta nella sua predicazione, nella sua etica, nei tentativi di « evangelizzazione ». Ma reca anche un forte motivo di speranza: Gesù vive
in mezzo alla gente anche senza il filtro ecclesiastico. Le nuove tendenze
di lettura materialista, politica degli evangelici, non possono né devono essere ignorate dai credenti: sono un richiamo, contro la fuga
dalla storia e la spiritualizzazione della Parola che si è fatta carne.
Una figura simpatica
« Il personaggio di Gesù vi interessa? » ha chiesto un giornalista a Annie
Fargue, la donna che ha importato in
Francia Godspell e Gesù Cristo Superstar.
Risposta : « Non più che un altro eroe.
Gesù Superstar è una bella storia, con
qualcuno di simpatico in mezzo ed una
musica stupenda. Io non sono credente:
penso semplicèmente che la storia di Gesù
non appartiene soltanto alle persone che
hanno fede ma anche a quelle che non ce
l’hanno ».
E’ vero, che uno sia credente o no,
Gesù di Nazareth è una figura simpatica,
con una storia appassionante, che appartiene a tutti gli uomini. Ma non è una
novità; nel corso dei secoli molti noncredenti hanno visto in Gesù un personaggio
che attira, ricco di insegnamento, capace
di far riflettere sulla vita e sul destino
umano. Ma è la stessa cosa anche per
Abramo, Maometto e per tutti quanti consideriamo come dei « grandi iniziati ». E’
cosa evidente che la società dei consumi
contemporanea si impadronisca del testo
evangelico e lo consideri alla stregua di
altri personaggi, altre idee semplici o altri miti dei mass media diventando un
oggetto culturale largamente utilizzato da
gente che non si richiama alla fede cristiana e spesso ad alcuna fede. Non si
dovrebbero però trarre conclusioni affrettate di un fatto che colpisce un certo
numero di occidentali ma che non è forzatamente caratteristico di un’epoca.
Sogni, emozioni, azione
La figura di Gesù non ha mai potuto
essere rinchiusa nel quadro di un’interpretazione cristiana — e tanto meno ecclesiastica. Molte persone che non hanno mai creduto in Dio, e meno ancora nel
Dio di Gesù Cristo, hanno amato la figura di questo piccolo gallico che, ai tempi
di Tiberio, percorreva la Palestina, insegnava, destava stupore, scandalizzava.
Senza risalire oltre, il Gesù « senza calzoni » del 1789, il Gesù di Proudhon, di
Victor Hugo, di Renan, di Tolstoi, il Gesù
« repubblicano » del 1848, tutte queste diverse figure di Gesù sono state creatrici
di sogni, di emozioni, di azioni. Nonostante il XX secolo dia un’altra luce a un
Gesù che ciascuno considera sotto la propria angolatura e utilizza a suo capriccio,
sarebbe errato trarre delle conclusioni premature di un fenomeno di civilizzazione
che non ha nulla di una reale novità.
L’udienza attuale di cui gode Gesù offre però alcuni caratteri specifici.
Interpretazione
a-religiosa e politica
L’interpretazione di Gesù si vuole atea
o a-religiosa. Il Gesù hippie, anarchico,
premarxista, contestatore, anticapitalista,
che alcuni scoprono negli evangeli non
ha più nulla a che vedere col Gesù religioso o ’’spirituale” dei secoli passati e
dell’inizio del nostro secolo.
Si nota addirittura una certa aggressività di quanti scrivono su Gesù (ad
esempio Fernando Belo, Ernst Bloch) nei
confronti delle Chiese considerate come
falsificatrici del vero Gesù di Nazareth.
D’altro canto l’interpretazione di Gesù
è sempre meno moralizzante e sempre
più politi^. Come dice R. Garaudy, Gesù appartiene a quanti hanno fatto compiere un salto qualitativo all’umanità e
segnano al tempo stesso una tappa importante nella lunga marcia dell’umanità.
Per certi marxisti il marxismo si situa
nella linea della « rivoluzione di Gesù ».
Fernando Belo, concludendo la sua analisi dell’evangelo di Marco non esita a
scrivere ; « Della figura del Figlio dell’uomo collettivo resta il programma comunista della sua pratica, la sua sovversione e la sua meta strategica finale di
trasformazione ralicale dei poteri del codice sociale del modo di produzione capitalista ». Per Belo Gesù è uno dei precursori dell’« utopia comunista radicale ».
La Chiesa non può ignorare queste letture degli Evangeli. La politica dello
struzzo sarebbe un vero non senso.
Gesù come riflesso di un’epoca
Ma la Chiesa deve sapere, come già
scriveva Albert Schweitzer nel 1906, a
proposito delle « vite di Gesù » del XIX
secolo, che ogni epoca trova le sue idee
« riflesse in Gesù »; non c’è quindi né da
stupirsi né da scandalizzarsi.
D’altra parte è evidente che quanti vedono in Gesù un hippie, uno gnostico, un
marxista, un marginale, un contestatore,
o che so io, non vedono o non vogliono
vedere ciò che Gesù è nella sua totalità,
nella sua globalità; ma non è fortuitamente che essi hanno trovato in Gesù un
aspetto particolare che sembrava degno
di essere sottolineato, o di essere sfruttato. La Chiesa ha talvolta lasciato nell’ombra, o ignorato più o meno volontariamente certi aspetti della vita o dell’insegnamento di Gesù che non quadravano
con il suo modello di vita o di insegnamento di una data epoca; più semplicemente, si è « abituata » a Gesù e non ha
sempre saputo mantenere gli occhi meravi^iati di quanti si avvicinavano per la
prima volta al Gesù degli evangeli.
Il mondo non può imporre alla Chiesa
la sua visione del Cristo, e la Chiesa non
ha bisogno di riferirsi alle opzioni dei
non-credenti per determinare o esporre la
sua fede. Però i cristiani non possono
ignorare ciò che i loro contempmranei
non-credenti pensano del Gesù degli evangeli.
Un teologo diceva in uno dei suoi
corsi : « Che cosa significa quando in un
mondo di diffidenza il proletario dice:
Gesù era un brav’uomo? Significa che
non si deve diffidare di lui. Il proletario
non dice: Gesù è Dio. Ma dicendo che
Gesù è un brav’uomo dice certamente di
più del borghese che dice: Gesù è Dio ».
Correva l’anno 1933 ed il teologo luterano rcordato è Dietrich Bonhoeffer.
In seguito si sono dette cose ben più
significative su Gesù, anche più stravaganti che: «Gesù era un brav’uomo».
Ma Gesù è rimasto una domanda al cuore e allo spirito degli uomini.
« Fuori di Gesù Cristo non sappiamo
che cos"e la nostra vita, la nostra morte,
cosa è Dio, noi stessi », diceva Pascal. In
parte è forse per questo che molti uomini
che non credono in Gesù Cristo, Figlio
di Dio, si avvicinano con interesse e attesa ad un essere che si chiama Gesù di
Nazareth.
F. Delforge
Da "Le christianisme au vingtième siècle”,
1 luglio 1975.
RIESI
No aH'autostrada
Il progetto di un’autostrada che spezza
in due tronconi il centro del Servizio cristiano di Riesi, sottraendo buona parte
del terreno coltivato (uliveti-vigneti), minaccia il futuro del lavoro che da anni il
post. Vinay con i suoi collaboratori stanno conducendo.
La notizia è ormai di dominio internazionale; certamente ha sinora suscitato
più reazioni all’estero (ad es. durante il
recente Kirchentag tedesco riunito a Francoforte) che non in Italia. L’appello del
past. Vinay che riportiamo è un invito
rivolto a chiunque ha a cuore il lavoro di
Riesi perché la pressione dell’opinione
pubblica contribuisca a modificare questo
progetto dichiaratamente provocatore.
La decisione dell’ANAS (Ente Autonomo* per le Strade) di far passare una
larga strada statale attraverso il nostro
Centro, rischia di rovinare considerevolmente il nostro lavoro di 14 anni e rendere del tutto inutilizzabile tutta la sezione a valle del Monte degli Ulivi (allevamenti, magazzino, casa del custode, orto a terrazza con impianto d’acqua) distruggere buona parte della nuova piantagione modello di ulivi ad arbusto, forse la prima in Sicilia, oltre al pericolo
che una simile strada offre ai binibi delle scuole ed al rumore che produce.
Per questo, in questo, particolare momento, chiediamo aiuto a tutti i nostri
amici suggerendo loro di scrivere una
lettera e farla scrivere alle loro conoscenze al Ministro da cui dipende ogni
modifica all’indirizzo seguente : On. Ministro ai Lavori Pubblici - Ministero dei
Lavori Pubblici - Roma - chiedendo una
variante per cui la strada passi a valle
del Centro, il che è fattibilissimo data la
natura del terreno e considerato che a
valle i terreni sono solo seminativi e non
a colture speciali e senza costruzioni. Se
il Ministro riceverà molte lettere da ogni
nazione più facilmente considererà la cosa. Inoltre sarebbe molto utile che quelli
che lo possano muovano delle Università
ad una simile iniziativa. Già diversi sono
gli studenti che hanno fatto la loro tesi
sul nostro esperimento come sociologi ed
architetti che se ne sono occupati.
Infine, chi ha mezzo di muovere a questo scopo la stampa ci darà pure il più
valido aiuto.
Ci siamo molto occupati di questo problema risalendo alle più alte personalità.
Non ne sappiamo ancora l'esito. Una
pressione che venga da molte parti d’Europa e del mondo potrà fare riflettere le
autorità sulle possibilità di ima variante
che non rovini il nostro Centro al quale
tanti amici da ogni parte del mondo hanno dato il loro contributo.
Evidentemente ogni azione deve esser
fatta con sollecitudine prima' che sia troppo tardi.
A nome di tutto il nostro gruppo, vi
ringrazio per quanto farete per il nostro
lavoro in questo momento critico e vi
saluto cordialmente.
TuUio Vinay
La situazione in Cile si è ulteriormente
aggravata sul piano economico e politico
(incremento delle persecuzioni, accresciuto isolamento internazionale della giunta
golpista). Non migliore è il bilancio del
governo Pinochet sul piano della politica ^
ecclesiastica. I militari devono fronteggiare, oltre alla sorda opposizione di gran
parte della gerarchia e del clero della
Chiesa cattolica, le proteste che cominciano a pervenirgli da tutto il mondo in
sedilo all’appello che qui sotto pubblichiamo. L’appello riguarda il vescovo della Chiesa evangelica luterana cilena, il
tedesco Helmut Frenz, co-presidente (con
il vescovo cattolico, mons. Ariztìa) del Comitato interconfessionale per la pace e
la cooperazione in Cile. Per la sua disinteressata opera a favore dei prigionieri
politici e dei rifugiati l’anno scorso il vescovo Frenz ha ricevuto dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati il premio N^sen. Da qualche tempo gruppi
evangelici dissidenti, e fanatici sostenitori del governo militare, chiedono alla radio, alla televisione e sulla stampa l’espulsione del vescovo Frenz e di quattro pastori luterani. Gli attacchi sono cominciati nel dicembre scorso quando il vescovo Frenz si oppose ad una dichiarazione di sostegno alla giunta militare fatta
circolare per iniziativa di im pastore
presbiteriano, impiegato nell’ufficio stampa della stessa giunta. I favorevoli alla dichiarazione hanno operato una scissione
in seno alla chiesa evangelico-luterana.
« Il ConsigUo Ecumenico delle Chiese
attira l’attenzione delle Chiese che ne fanno parte sulle minacce di scioglimento
con la forza della Chiesa evangelica luterana del Cile e prega pressantemente tali
Chiese ad esprimere il loro sostegno a
quella comunità cristiana e al suo vescovo di origine tedesca (Helmut Frenz) minacciato di espulsione dal paese con altri
quattro pastori».
Le Chiese che fanno parte del CEC, e
in particolare quelle degli Stati Uniti e
della Germania federale, sono state invitate ad assicurare, con telegrammi o lettere, il loro fermo appoggio, fondato sui
principi evangelici, alla Chiesa cilena, al
consiglio sinodale e al vescovo Frenz. Le
Chiese dovrebbero inoltre esprimere al
governo del Cile, e in particolare al generale Pinochet, la loro profonda inquietudine davanti alle minacce contro la libertà religiosa.
Le Chiese sono state invitate a lanciare
un appello ai governi dei loro paesi perché intervengano in favore del vescovo
Frenz, premio Nansen 1974.
In una ^ dichiarazione adottata durante
la sua ultima riunione a Ginevra, la Commissione della Chiesa per gli affari internazionali, ha deplorato gli « attacchi crescenti contro il vescovo Helmut Frenz il
corpo pastorale e i membri della Chiesa
evangelica luterana del Cile a causa del
lavoro che essi compiono in favore dei
diritti deU’uomq e in particolare della
loro preoccupazione pastorale mirante a
migliorare le condizioi dei prigionieri, dei
rifugiati e di tutti quelli che in Cile soffrono ».
La stessa Commissione ha sottolineato
che alcuni gruppi cileni chiedono l'espulsione del vescovo e di altri quattro pastori di origine tedesca, il che lascierebbe
senza pastori alcune comimità.
Nella sua dichiarazione la Coniinissione
ha ribadito il suo sostegno al ministero
del vescovo Frenz e ai suoi colleghi e ha
espresso la solidarietà delle Chiese partecipi del CEC per il lavoro da essi svolto,
giudicandolo una «fedele attuazione del
Vangelo del Signore Gesù Cristo, venuto
per servire i poveri, gli affamati, gli emarginati e prigionieri». (Adista) ,
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25 luglio 1975
GENOVA
STRASBURGO
suirevangeiizzazione Sessione annuale della CEvAA
Alzati e vai a Ninive
, Il convegno s’inizia, con questa parola
d’ordine detta da Pio a Giona: « alzati,
vai a Ninivé.i. » La Parola si rizza davan-,
ti al profeta Giona e lo mette in movimento; purtroppo è il movimento della
fuga verso Tarsis, verso l’ignoto, verso i
luoghi dove Dio non regna.... Giona non'
fugge per paura, perché Tarsis fa più
paura che Ninive.... Giona non vuol saperne; dei messaggio che Dio gli affida;
infatti.il nome Giona esprime il contenuto dèlia sua predica e vuol dire due cose: : ^distruzione & riconciliazione. Cioè,
l’inviato .di Dio déve annunziare il giudizio ma dovrà anche annunziare il perdono: « sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento alTira... » Giona nón
vuole fare il mestiere del profeta e ahnunziare come Geremia il giudizio e poi
il perdono... non vuole essere preso in giro, conoscere 11 ridicolo e se ne. va... « lungi dal cospetto dell’Eterno ».
Giona diventa armatore e comanda la
nave: è aufononìo, senza controllo è -quanto alla 'Parola dell’Étemo la mette in
frigorifero, perché si conservi bene... non
vuole parlare di Dio, non vuole dialogare... è un credente a modo, suo, solitario
e si caccia in fondo alla nave, nella stiva...
come un morto... Ma Dio non lo molla e
lo scuote duramente a mezzo dei marinai
fenici che gli impongono di pregare gli
chiedono conto della sua vita... e Giona
si sveglia, parla, testimonia del suo Dio
nell’ora in cui la nave sta per andare a
picco, nell’ora della disperazione... La nave non si salva perché «gli uomini danno forte nei remi... » ma si salva perché la
Parola di Dio opera... e guida... infatti
dopo il giudizio Giona riascolta la parola
e se ne va a Ninive...
Oggi la Parola di Dio si rizza ancora
davanti a noi per inviarci a Ninive. Allora, al tempo di Giona si sapeva chiaramente che era Ninive e quale messaggio
recare... mentre oggi Ninive non è più collocabile geograficamente... perché è un
po’ dovunque anche nelle nostre chiese...
ed il messaggio va riscoperto alla luce
dello Spirito perché sia comunicato con
potenza, con lucidità, con convinzione,
con un linguaggio che tocca le intime
corde dell’uomo... con una vita che conquista nel clima dell’amore vittorioso!
Alla riflessione su Giona è seguita la
presentazione delle relazioni Sul tèma delVEvangelizzazione e su altri argomenti
specifici.
Gli Atti del Signore
Il Pastore Paolo Marauda trattando la
teologia degli Atti ha ricordato come
Dio sia il vero autore del libro perché
Lui soltanto mediante il Suo Spirito chiama, apre le porte alla Parola, rinnova le
comunità con nuovi ministeri... L’azione
di Dio prosegue anche dopo la chiusa degli Atti, del resto monca, incompleta
quale segno d’un’opera che deve continuare... e noi potremmo essere ancora un
capitolo di quel libro nella misura in cui
ci lasciamo sollecitare dallo Spirito...
Chiamati alla missione
I credenti, dichiara il relatore Massimo
Romeo annunziano la nuova creazione di
Dio in Cristo: questa predica tocca tutti
gli aspetti della vita umana; esso tocca
Firenze
È un fatto che c’involge tutti, anche le
comunità evangeliche. Non possiamo non
parlarne. Dai risultati del 15 giugno finalmente è venuta la indicazione chiara ;
c’è nel popolo una volontà, im impegno
di rinnovamento e di progresso. Firenze
vuole vivere. Resta un rammarico; coloro .che, per, anni ebbero in mano la città,
e si fregiarono del nome di « cristiani »,
sonò i maggiori responsabili del declino,
dell’affossamento della amministrazione
pubblica. Essi restano però una minaccia, arroccata tra il vescovado e la Misericordia.
Ora ognuno di noi, nella misura dei
suoi compiti e delle sue possibilità, è
chiamato a partecipare alla lenta opera
di risanamento, di progresso. Soprattutto promuovendo e partecipando a iniziative che promuovano una libera democrazia di base. Ma senza illusioni. Chi
ha letto su « Paese Sera » lo spazio concernente i festeggiamenti di s. Giovanni, « il santo patrono », può farsi un’idea
del clima di ambi^ità, di neoclericalismo
da sinistra, nel quale rischiamo di cèdere grazie al « compromesso storico ».
Quando l’invito alle sacre cerimonie, alTeSpòsMone delle reliquie, ecc. verrà da
sinistra, non sarà più oppio per il poiiolo?
• Gì rallegriamo con Valdo Spini, che è
stato .eletto-pqr il,Con§jglip_ del Comune
di Firenze.'
ad esempio l'economia, la cultura: nella
economia dell’uomo si dà per ricevere,
- si contratta mentre nell’economia di Dio
tutto è donò e servizio... nell’economia
umana si opera « prò domo nostra » mentre in quella di Dio opera per la gloria
del Signore e per il servizio del prossimo.
Nel campo della cultura l’uomo della
strada non comprende la cultura borghese mentre l’Evangelo è stato scritto col
linguaggio del popolo ed è compreso dagli ultimi, dagli illetterati...
La strategia del l’evangelizzazione
Il collega; Foligno ricorda che qualunque
nostra strategia può essere sempre niessa
in crisi dal Signore: l’Evangelo non è
un prodotto da immettere sul mercato
con la propaganda e la tecnica degli uomini; l’Evangelo è un messaggio che tiene
conto delle situazioni umanè, deve essere comunicato con un linguaggio comprensibile e aderente aila concretezza della vita umana, anche se ci costa e ci impegna fino in fondo.
Questi temi sono stati discussi da una
cinquantina di partecipanti e provenienti
da varie parti della Liguria: La Spezia,
Massa C., Savona, Albenga, Chiavari,
Borgio V., Sestri, Sampierdarena, Genova ed anche da Livorno e Pisa. La comunione fraterna che s’è realizzata nei due
gorni di incontri ha avuto il momento
particolare nell’agape fraterna e nella
celebrazione della Santa Cena, presieduta Mal pastore Alfredo Scorsonelli, venuto appositamente da Pisa con la sua compagna; abbiamo anche rivisto con gioia
il pastore Emilio Cor sani, ormai più che
novantenne e ancora n gamba nel pronunziare messaggi.
Ringraziamo il comitato della Federazione per l’iniziativa molto ben riuscita
anche grazie alla mente organizzativa di
Valdo S.
Si tratta ora di ripensare nel corso
dell’estate alle cose dette, alle proposte
per riprendere insieme in autunno il lavoro comunitario tra le varie chiese
evangeliche liguri, in vista dell’obbiettivo
di fondo; l’annunzio di Cristo, nostra
unica Speranza.
Gustavo Bouchard
Il cinquecentesco palazzo del convitto
universitario protestante di Strasburgo
ha ospitato dal 23 giùgno al 3 luglio i
componenti del Consiglio della CEVAA
per le sedute annuali che si tengono una
volta in Africa o Madagascar ed una volta in Europa, presso una delle chiese che
fanno parte della Comunità Evangelica
di azione apostolica. (Nel 1973 le sedute
avevano avuto luogo a Torre Pellice e
nel 1974 a Lomé nel Togo).
Questi incontri hanno lo scopo di fare
il_ punto della situazione, studiare ed indicare' nuove linee di azione nel campo
della evangelizzazióne ,e della formazione
dei quadri nelle nòstre varie chiese e di-;
stribuire, a seconda delle richieste delle
chiese, gli uomini ed i mezzi che le chiese stesse hanno messo a disposizione le
une delle altre.
Una nuova chiesa CEvAA
Una delle decisioni più caratterizzanti
è stata quest’anno l’ammissione nella CEVAA della Chiesa Metodista della Costa
d’Avorio che, a mezzo del suo presidente: il pastore Augusto Ackah, ha chiesto
di entrare nella Comunità la quale conta
ora 24, chiese dell’Europa, Africa, Madagascar e Pacifico.
La Chiesa della Costa d’Avorio è la seconda chiesa metodista che fa» parte di
questa comunità (l’altra è la chiesa metodista del Dahomey e del Togo) accanto a, chiese riformate, a chiese battiste
(chiesa battista del Cameroon) ed a chiese unite sorte dalla fusione di comunità
nate per la predicazione di missioni diverse (Chiesa di Gesù Cristo nel Madagascar, Chiesa unita di Zambia).
La Chiesa Metodista della Costa d’Avorio è cpllegata con la missione metodista
inglese da cui è stata fondata con Farrivo in Costa d'Avorio di emigranti venuti
dal Nord e diventati cristiani nei loro
paesi di origine. Ma poiché la Costa d’Avorio è un paese di lingua francese, la
missione metodista inglese ha da diversi
decenni chiesto il personale europeo alla
Missione di Parigi.
Una chiesa impegnata
Si tratta di una chiesa apparentemente
non dissimile dalla chiesa valdese in Ita
, BOLOGNA
Tra sconfitte e speranze
Scorrendo le circolari e dando uno
sguardo d’insieme alla vita della nostra
Comunità nell’anno che ora abbiamo
concluso, notiamo che è stato un anno
denso di impegni e di attività.
Lo studio biblico è stato un momento
centrale nella vita della Comunità. Esso
si è articolato in due momenti, a) La
riunione settimanale « interna » che si è
avvalsa con profitto del materiale della
rivista « La Scuola Domenicale » e che è
stata anche spesso un moniento di elaborazióne della predicazione domenicale,
b) Le riunioni mensili con i gruppi cristiani di base di Bologna che si sono proposte lo studio delle Beatitudini.
Il lavoro della Scuola Domenicale è
stato un momento di verifica di tutta la
vita della Comunità su importanti temi
come; la confermazione, il battesimo, la
S. Cena, la predicazione, la critica biblica.
Il gruppo FGEI ha aderito al movimento « Cristiani per il Socialismo ».
L’Attività Femminile ha svolto regolarmente la sua preziosa attività organizzando anche un convegno interdenominazìonale.
Tornando al lavoro in comune con i
gruppi e comunità di base c’è da aggiungere che, oltre allo studio biblico, sono stati organizzati dibattiti, a livello cittadino su temi di attualità cui si devono
aggiungere interventi di solidarietà verbale o attraverso sottoscrizione a favore
dei lavoratori della Montaguti e della
Ducati elettronica.
Ricordiamo la presenza in varie circostanze di uno stand per la presentazione
e vendita dei libri della Claudiana.
Possone essere elencate altre iniziative ad illustrare il lavoro svolto. Eppure
abbiamo terniinato l’anno chiaramente
insoddisfatti. E non si tratta solo per la
partecipazione numerica a questa o a
quella iniziativa dei fratelli, alle volte
scarsa, alle volte abbastanza numerosa.
C’è dietro una questione di fondo, che
quest’anno è venuta fuori, mi sembra,
con particolare evidenza sia pure in varie
forme e. in. vari modi. E cioè che, nonostante la varie attività individuali o collettive, non siamo certamente stati ima
comunità che testimonia, che in qualche
modo incide, traccia dei solchi, una comunità che senta veramente l’evangelizzazione come compito primario. Al limite,
quelle iniziative possono essere state una
scappatoia che ha tacitato le nostre coscienze.
Dietro queU’insoddisfazione, cioè, si
riconosce, in fondo, per come siamo
strutturati, per il modo in cui viviamo la
comunità, l’incapacità' o quasi di rispondere agli inquietanti interrogativi che il
nostro teriipo ci pone, Tincapacità di elaborare ùn’indlcàzione precisa che ci aiuti
ad essere una comunità fedéle che sappia
veramente testimoniare l’EVangelo oggi
in questo nostro Paese.
I Consigli di Chiesa e le assemblee non
sono però stati momenti di recriminazioni o piagnistei, ma di vivaci dibattiti, talvolta duri scontri su temi di fondo quali la predicazione, la preghiera ecc. Dietro tutto questo c’è stata però in generale
una comune sofferta volontà di superare
la crisi. Un anno che è. terminato con un
certo senso di sconfitta. Ma sconfitta di
che cosa? Una nostra sorella, parlando
appunto di questi problemi, ha cosi
espresso la sua analisi : « Forse il Signore
ci sta passando al vaglio ». Forse è stato
sconfitto il nostro rifiuto di ricominciare
sempre da capo, di rifondare continuamente il nostro essere Chiesa. Forse è
stata la sconfitta delle nostre « ricchezze », del nostro « possesso ».
Dire che il Signore ci sta passando al
vaglio equivale a dire chè il Signore chiede la nostra conversione, ci chiede di ripartire per muoverci in' una prospettiva
di conversione. Lasciarci dietro certe residue nostalgie, certi rimpianti, chiudere
con la difesa di certi valori e schemi per
essere maggiormente disponibili per le
cose nuove che il Signore mediante TEvangelo suscita nella Chiesa e nel mondo.
Se l’analisi è giusta vuol dire sconfitta
del nostro confidaré in noi stessi e delle
nostre palesi o nascoste presunzioni, ma
anche nel contempo riscoperta di una
ferma speranza nella ppteiiza è nell’opera
di Dio. V. Benecchi
• Nei mesi estivi il culto sarà tenuto
regolarmente ogpii domenica alle ore 11.
lia. Essa conta infatti 23.457 membri comunicanti. Ma altri dati..statistici che ci
sono stati comunicati ci' presentano una
chiesa in nieno movimento e slancio evangelistico. La chiesa ha solo 30 pastori (di
cui 24 africani e 6 europei) ed accanto a
questi ben 1.335 predicatori laici! La cifra rni è apparsa talmente enorme che
me la sono fatta confermare a voce dal
Presidente Ackah. Questi predicatori laici, che hanno ricevuto una preparazione
specifica dai pastori o dai 69 evangelisti
e catechisti, non si occupano, naturalmente, solo delle comunità (ci sarebbe un
predicatore ogni 17 membri di chiesa!)
ma si occupano di testimonianze e di predicazione fra i non cristiani. Non stupisce quindi che i catecumeni adulti siano
circa 27.000 e cioè più degli attuali membri di chiesa e che i giovani siano 49.000
tutti imputabili all’alto tasso di natalità
della Costa d’Avorio. ,
Cosicché una chiesa con 23.500 membri comunicanti anima una comunità totale di ben 103.365 persone!
Questo non significa per noi soltanto
una notizia e neppure un generico incoraggiamento, ma la possibilità e la necessità di un confronto chiaro con questi fratelli. Non si può genericamente dire: « È l’Africa; hanno più slanciò di noi;
la situazione è più favorevole » (il che è
falso perché le difficoltà in Africa stanno
aumentando). Questi nostri fratelli hanno qualcosa che noi abbiamo perso o che
non riusciamo più a riconoscere. Hanno
qualcosa da dirci e da darci. Non per nulla le chiese europee CEVAA (ed anche
altre) stanno studiando il modo di attuare scambi pastorali a medio termine
con le chiese sorelle AMP (Africa, Madagascar, Polinesia).
Franco Davite
Cristiani per il socialismo
Montpellier (adista) - Il segretario tecnico dei « Cristiani per il socialismo »
d’Europa avrà sede in Italia. Lo hanno
deciso i partecipanti alla seconda riunione di collegamento svoltasi il 30 giugno e
il 1° luglio a Montpellier. Alla riunione
erano presenti i Cps italiani, portoghesi,
spagnoli, tedesco-occidentali, olandesi,
belgi, fracesi e austriaci. Nei prossimi
mesi i Cps europei affronteranno temi di; ;
studio d’interesse comune: emigrazione,
ruolo delle democrazie cristiane in Europa, sessualità e famiglia. A Montpellier
è stata diffusa anche una nota nella quale i Cps hanno espresso solidarietà agli
spagnoli che lottano per la libertà.
Ecumenismo
Roma (adista) - Il Segretariato vaticano per l’unità dei cristiani ha pubblicato
lunedì 7 luglio un documento intitolato
« La collaborazione ecumenica sul piano
regionale, nazionale e locale ». Frutto dì
alcuni anni di lavoro di gruppi costituiti
dallo stesso Segretariato, con un contributo anche del gruppo misto tra Chiesa
cattòlica e Consiglio ecumenico delle
Chiese, il documento passa' in rassegna
i campi e le forme di collaborazione tra
cattolici e altri cristiani: preghiera, lavoro biblico, attività pastorali, messa in
comune dei luoghi di culto, impiego dei
mass-media, cooperazione in campo sanitario, gruppi sociali, consigli di Ghie-,
sa, ecc.
Il documento,, çhe si estende per un
terzo della sua lunghezza nella spiegazione della natura dei consigli delle Chiese
e delle modalità secondo le quali la. Chiesa cattolica può farvi parte, denota Facùta
preoccupazione della Santa Sede di non
farsi sfuggire il controllo dell’ecumenismo
« periferico ». Nelle ultime pagine del documento, infatti, si ripete ossessivamente
che le varie iniziative (non solo quelle
dottrinali) vanno condotte con il aonsenso della gerarchia di più alto grado a livello locale (conferenze’episcopali)'Senza
mai perdere il contatto con l’organismo
vaticano competente per gli affari ecumenici.
Giornate storiche
Zurigo. In occasione del 400 anniversario della morte del riformatore Heinrich
Bùllinger (27.IX.1975) l’Istituto pèr la
storia della Riforma della facoltà’ teològica dell’università di Zurigo organizza un
incontro scientifico dal 29.IX al l.X,
Hanno sinora assicurato la loro partecipazione oltre 50 teologi da ogni parte
del mondo. Il tenja della , prin;ia giornata
dell’incontro concerne il problema della
ricerca su Bùllinger e le radici storiche
dell’attività del riformatore. La seconda
giornata ha come, tèma : « Bullih^r e la
comunità di Zurigo », mentre l’ultima
giornata è dedicata alla teologia del riformatore. (EPD).
3
25 luglio 1975
CRONACA DELLE VALLI
Giunta di sinistra
alla Regione
Piemonte
Mentre molti comuni non hanno ancora raggiunto raccordo per la composizione dei consigli comunali, pare che la situazione sia in via di definizione per
quanto concerne i Consigli regionale e
provinciale. Mentre andiamo in macchina
sono in corso le votazioni che vedranno
eletti con ogni probabilità Dino Sanlorenzo (PCI) quale presidente, Emilio Bellomo (PSI) e Ettore Paganelli (DC) vicepresidenti della Regione.
Nonostante il centro-sinistra possa contare 34 consiglieri, contro i 30 della sinistra, i socialisti si sono decisi per la formazione di una giunta di sinistra, dopo
aver seguito la stessa politica nel comune di Torino. Si prevede che anche per la
Provincia succeda la stessa cosa; il socialista Salvetti dovrebbe essere il nuovo
presidente. AlTopposizione resteranno pertanto DC, PSDI e PRI.
Questo mutamento di orientaniento politico dovrebbe permettere Tinizio di un
nuovo discorso che non mancherà di conseguenze a livello dei nostri cornimi.
Il programma di base che il nuovo Consiglio regionale intende portare avanti
concerne soprattutto il nuovo modello di
sviluppo economico, la difesa dell’ocxiupazione, sempre più preoccupante, lo sviluppo delle autonomie locali, ecc.
Angrogna
• La VII edizione della gara di marcia
alpina organizzata nel comiine di Angrqgna ha avuto un lusinghiero successo anche se gli angrognini non hanno potuto
avere la soddisfazione, come in passato,
di applaudire un vincitore angrognino.
Gli 11 Km. di marcia alpina (Pradeltorno - Monte Servin - Colle Vaccera - Barrióle - Angrogna Capoluogo) sono stati
percorsi in 57’24” dal vincitore Luigi
Weiss, trentino delle Fiamme Oro di
Moena. Il record del percorso resta ancora quello di Willy Bertin, ieri solo 5°,
con 56’45”. Ma non sono stati soltanto
giovani e giovanissimi a cimentarsi in
questa gara di marcia alpina: Alfredo
Monnet, ex Sindaco di Angrogna, con ,i
suoi 61 anni ha portato a termine la gara in poco più di un’ora e mezza!
• Ricordiamo che il culto al Bagnau della domenica 3 agosto avrà luogo alle ore
10,39 anziché alle 14,30. È prevista una
giornata comunitaria con le comunità limitrofe di Pramollo e S. Germano Chisone.
Rorà
Ringraziamo il fratello Sasso di Avenzano per aver presieduto il culto domenica 20 luglio.
La nostra comunità continua ad essere visitata da gruppi di fratelli stranieri:
norvegesi, scozzesi, francesi. Una buona
occasione per stabilire dei contatti fraterni. ■
A Dio piacendo il bazar della comunità
avrà luogo al Capoluogo domenica 10
agosto. Un invito a tutti i fratelli per
trascorrere alcune ore con noi.
SERVIZIO MEDICO
festivo e notturno
Comuni di ANGROGNA - TORRE PELLICE LUSERNA S. GIOV. - LUSERNETTA - RORA'
Dal Ì6 luglio al 1 agoito
Dott. PIERO SCAROGNINA
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Domenica 27 luglio
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Luserna San Giovanni : Tel. 90.Ó84 - 90.085'
Le belle giornate
di luglio hanno
favorito numerose
escursioni in alta
montagna: le valli sono prese d’assalto da turisti nostrani e stranieri.
A chi cerca aria
pura, tranquillità
e distensione (nella speranza di non
incontrare motocrossisti e transistor), non mancano gli itineràri:
eccone uno ben
noto: l'alta Val
Pellice, con il M.te
Granerò sullo
sfondo (3171).
Fontane
Pinerolo
Venerdì 25 luglio, alle ore 21, nella sala della chiesa valdese di Via
dei Mille, 1 sarà presentato il volume di Fernando Belo,- recentemente edito dalla Claudiana: « Una lettura politica del Vangelo ». Farà seguito un dibattito al quale sarà prer
sente anche Tautore.
Ponrìaretto
Hanno avuto luogo le riunioni all’aperto: il . 13 luglio ^i .Faure ed il 20 sopra
Comhavilla. (Inverso Pinasca), tutte^ e
due ben frequentate. Il tema «Autorità
nella famiglia » è stato seguito da buona
discussione a Cpmbavilla. Ai Paure invece si è subito passati ad un argomento
che teneva a cuore ai presenti e cioè la
manutenzione delie 3 scuolette della zona, quella dei Paure, degli Aymars e dei
C6risi6ri»
Il 3 agosto avrà, luogo la festa di PO*
marétto, organizzata dalla Pro-Loco con
gare .di bocce, balU campagnoli, lotteria,
polenta, e salciccié, ecc. ecc.
Hàrmò collàborato: Lami Coisson, Renato Coisson, Luciano Deodato, Dino
(Gqtdiol, Claudio Pqsquet, Luigi Santini, AÌfredà Sònéllt.
Torre Pellice
Ricordiamo che il tradizionale incontro
al colle delle Fontane avrà luogo domenica 3 agosto alle ore 15. Sperando r.el
bel tempo ci auguriamo di rivedere numerosi fratelli, vicini e lontani.
Luserna 8. Giovanni
Ricordiamo che l’annuale BAZAR organizzato dalla Società di Cucito « Le
Primtemps » avrà luogo nella Sala Albarin domenica 27 luglio alle ore 15.
Il provento andrà a favore dell’Asilo
dei Vecchi.
Tutti sono cordialmente invitati.
Domenica pomeriggio hanno avuto luogo i funerali del fratello, della comunità
di Firenze, Federico Ghisi, musicista, deceduto all’età di anni 74 e della sorella
Maria Prochet ved. Bónnet deceduta alla
Casa delle Diaconesse di. Torre Pellice
all’età di anni 84 ed inumata nel nostro
cimitero. Essa era stata per oltre 40 anni insegnante nel comune di Luserna S.
Giovanni.
Alle famiglie in lutto rinonviamo la nostra simpatia cristiana.
Chiotti
Luned): 21 luglio si sono svolti i funerali della sorella Poet Maria Maddalena
ved. Refourn, di anni 83, deceduta presso l’ospedale di' Pomaretto. In assenza
del past. Tourn il servizio funebre è stato presieduto dal past. L. Deodato. Rinno'viaino alla famiglia la nostra solidarietà cristiana nelle promesse del Signore
Sabato 19 alle ore 16 il Concistoro della
Chiesa valdese di Torre Pellice, i Mohitori, molti membri di chiesa, specialjnente
del quartiere dei Simound si sono stretti
attorno alla famiglia dell’Anziano di chiesa Arturo Cocorda nel culto per il suo
funerale. Commentando il testo dell’Evangelo secondo Matteo 5: 8 «Beati i
puri di cuore, perché essi vedranno Iddio », il past. Sonelli metteva in luce la
posizione del credente impegnato nel servizio della Comunità, che vive nel contrasto tra la promessa di Cristo delta « beatitpdine » del Regno di Dio e la concretezza della vita di ogni giorno che quelle
promesse. ■ sembra contraddire. Credere
significa essere « puri di cuore », cioè sinceri nella fiducia nella Parola di Dió^ costanti nel proprio impegno, nelTumiltà
di un servizio fraterno. Allora si « vede
Iddio » nella propria vita e nella solidarietà dei credenti. Arturo Cocorda, che
fin dalla sua giovinezza si era impegnato
nel lavoro delle YMCA di Roma e di Torino poi, stabilitosi a Torre Pelilce, gestendo assieme alla moglie THòtel Bellevue,
aveva cercato sempre di svolgere un servizio a favore della comunità dei fratelli, sia nella Pro Torre, sia ;— e soprattutto — nel Concistoro valdese, con speciale
incarico per il quartiere dei Simound. Il
ministero di Anziano era stato accettato
e svolto da Arturo Cocorda con semplicità e dedizione e, anche durante la malattia, la sua preoccupazione costante era
stata di non venir meno aH’impegno assunto.
Ricordando il lavoro svolto insieme per
circa 10 anni al servizio della chiesa, il
Concistoro esprime alla famiglia di Arturo Cocorda la più viva solidarietà nel
lutto, ma specialmente nella speranza.
Perrero
Domenica 27 luglio avrà luogo la riunione al Barand (sopra i Trossieri), con
inizio alle ore 15.
Ospedale di Pomaretto
L. 10.000:
Artus Maria, Ghigo di Frali; Grosso Luigia,
Pinerolo; Lagiard Maria, Perosa Argentina.
L. 15.000:
Costantino Maria, Eirali di Pinasca.
L. 20.000:
Brondolo Teresa, Pinerolo; Simondi Ernesto,
Soullier di Pinasca. Peyret Emilio, Pomaretto.
L. 25.000:
Gerard Luigia, Villaretto; Rostan Clara, Pomaretto, ricordando la nipote Irma.
L. 40.000:
Genre William, Inverso Pinasca.
L. 50.000:
Ida Baret-Roslan, Pomaretto, in ìnemoria della sorella Irma; Famiglia Castagna, Clot di Inverso Pinasca, ih meìn. di Castagna Amilda;
Rostàn Elsa, Paolo e Franca, -Pomaretto, ricordando la sorella e zia Ro^tan-Lageard Elsa; Evelina Giaiero e famigUa, RivoR, in niem. . della zia
Elisa Raima; Dina MoreUo e famigRa, Kàriskoga
(Svezia),'in mem. déQa zia Eli's^ Bafina; Rossi
Anna, Pinerolo.
Doni per l’Asilo
di Luserna Sa fiiovanni
Elenco dei doni per la nuova costruzione pervenuti nel mese di giugno 1975;
Celestina Segre Billotti, in mem. di Guido
Gaydoù L. 20.000; Roberto Borsetti in mem di
Ines Archetti in Borsetti 5.000.000.
Bianca e Emilia Roman, per acquisto
carrozzella per la zia Roman Anna rie. Asilo
(differenza) 20.000; Anna Grand, in mem. di
Sergio Chauvie e dì Robi Grand (Bobbio Pellice)
5.000; In mem. di Lina Varese nata Bert, il marito 25.000; in mem. di Costantin Matteo, la mo
glia e i figli 40.000, in mem. di Costantin Matteo, la cognata Ines Tempio 25.000; in mem. di
Costantin Matteo, le nipoti Fiammetta e Cristina 10.000; Scuola Domenicale dei Peyrot 4.000
Besson Malvina (To) 20.000; Varese Cario e Iolanda (To) 5.000; De Daniel Lea ,(To) 2.500;
Alfieri Maria (Ge) 1.000; Argenti Erme (Ge)
1.000; famiglia Cattaneo (Ge) 3,000; Cevasco
Schenone Amelia (Ge) 1.000; Dondero Orestilla
(Ge) 1.000; Falchi Velin (Ge) 1.000; Motta
Ghisi Silvia (Ge) 5.000; Peyrot Ida, Elena e Maria, in mem. di Peyrot Arty (Ge) 300.000.
Schenone Federico e Emma (Ge) 5.000; Tron
Emanuele e Ida (Ge 1.000; Zoppi Costantin Elsa, in mem. del padre Costantin Matteo (Ge)
10.000; Zoppi Alessandro, in mem. del nonno
Costantin Matteo (Ge) 10.000; Ida' ' e Teofilo
Pons, in mem. di Lina Munzi (T. P.) 10,000;
sorelle Corlando in mem. di Èva Caveglia (GePegli) 25.000; Aldo, Nini, Mirto e Monica in
ricordo dello zio Enrico Sappé 30.000; Selma
Longo ,(T.P.) 3.000; Mary Corsaui (Ge) 10.000.
Chiesa Valdèse di New York e Filadelfia (USA)
Chiesa Valdese di New York e Filadelfia (USA)
24.800; in mem. di Bodoira Pietro, famiglia Bodoira e Almani 5.000; in mem. di Bodoira ' Pietro, Rivoifa Maddalena e Ernesto 5.000.
Artuno e Ester Bahna 5.000; Richard Aldo
e Bianca (Bibitma) 50.000; Giacobino Bruno
2.0DO; sigj-à Renata Jallà (osp. AsRo) 500.000;
Odette Balinas-Eynafd, in mem. del marito, genitori «'suocere) IfiO.OÒO; Revel Margherita in
mem. del marito Revel Stefano 50.000; colletta
al Tempio in occasione del Concerto e CoraR di
S. Giovanni e Villar-Bobbio Pellice 89.500.
' Ringraziamo molto vivamente per la soRdarietà che continua a manifestarsi a favore deRa
nostra opera. Ricordiamo che per le offerte può
essere usato il ,c.c'. n. 2/16947 « Asilo Valdese »
Luserna San Giovanni (Torino).
AVVISI ECONÒMICI
FAMIGLIA residente coUina torinese cerca ra-'
gazza tuttofare. Telef. ore, pasti 011/69-4119.1
UNA famigRa pastorale residente nella Genna-Ì
nia sud-occidentale, propone unp scaiphio di '
ragazzi dai 16 ai 20 anni, per un paio di set-:
timane. Le famiglie interessate sono' pregate
di scrivere alla Tavola Valdese, 10066 Tórre,'
Pellice.
RINGEAZI AMENTO
« Lodate Iddio con il suono della tromba, lodatelo col salterò e
la cetra. Ogni cosa che respira
lodi V Eterno » (Salmo Ì50).
Federico Ghisi
Le famiglie Ghisi, Motta, Beux, profondamente èommosse per le dimostrazioni di Empatia e di affetto, ringraziano.
Un particolare ringraziamento al past. Taccia.
Luserna’^'S. Gioyanni,''^ Ingliò 1^?5 ^ '■
4
25 luglio 1975
RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA SINODO A BERLINO-EST
Ed oria tocca alla Chiesa... impegno
(segue dal num. precedente)
Dalla legge di riforma del diritto di
famiglia risulta inoltre che anche per i
matrimoni così detti « acattolici », a
chiarimento di quanto disposto dalla legge sul divorzio, l’eventuale sentenza non
scioglie il matrimonio, ma fa cessare salo gli effetti civili del vincolo. Lo Stato
cioè intende rispettare, , e conseguentemente ignorare, la sorte riservata al vincolo matrimoniale, una volta privato degli effetti civili, nell’ambito deH’ordinamento ecclesiastico ai sensi del quale si
era costituito. È da rilevare che la situazione che viene determinandosi trova la
sua collocazione ed una adeguata valutazione sul piano della Chiessi,jie]l tKsposto
dei paragrafi 55, 58 e 59 del citato documento sul matrimonio approvato dal Sinodo del 1971. A tale valutazione vorranno certamente ispirarsi i coniugi credenti ed attenersi, gli organi ecclesiastici, anche per quanto concerne le eventuali,
nozze di divorziati, che la nuova Ifegislazione statale viene a porre in una luce
più chiara avanti alla Chiesa nel senso
precisato dal par. 60 del citato doèumento sinodale.
Altre norme della legge di riforma del
diritto di famiglia hanno riflessi sui matrimoni celebrati in sede ecclesiastica, e
sono quelle contenute negli articoli 24-27;
i quali, modificando gli articoli 143-145
del C.C., enunciano i nuovi effetti civili
del matrimonio. Le innovazioni concernono; anzitutto l’assoluta parità di condizione giuridica del marito e della moglie, in particolare circa i diritti ed i dovéri inerenti il matrimonio sul piano m<>
rale ed economico (art. 143); quindi il
mantenimento dell’identità personale della donna nel matrimonio (art. 143 bis); e
l’autonomia della sua cittadinanza (art.
143 ter); di poi l’accordo dei coniugi circa le decisioni relative all’indirizzo della
vita familiare e la loro residenza (art.
144); infine l’intervento informale del giudice nei casi di disaccordo concernenti
la residenza od altri affari (art. 145). Una
così radicale riforma, che abolisce il
concetto stesso di « capo famiglia » sino
ad ora riconosciuto al marito, incide anche sull’esercizio della « patria potestà »
e sulla gestione del patrimonio dei coniugi.
In conseguenza di tali innovazioni, è
da considerare quale collocazione debba
ora avere la lettura di detti articoli nella
L’ordine papale di San Silvestro conferito
ad un revanscista tedesco
Monaco (Relaz. Relig.) - Il Cardinale
Julius Doepfner ha conferito l’ordine vaticano di San Silvestro, concesso da Paolo VI, ad Adolfo Kuzmann, segretario
generale della comunità agricola cattolica dei tedeschi dei Sudeti. Kuzmann, che
già da 27 anni è a capo di questa comunità cattolica di profughi, è noto soprattutto — riporta l’Agenzia Relazioni
Religiose — per l’assistenza da lui prestata alla Chiesa dell’Europa dell’Est. La
comunità ufficialmente mira alla «riconciliazione tra i popoli dell’Europa Centrale ». Durante la cerimonia di conferimento, il Cardinale Doepfner ha dichiarato
che l’attività svolta dalla comunità agricola è « opera di lavoro religioso per la
pace ».
• Per la prima volta un vescovo cattolico romiano è stato invitato all’assemblea della Chiesa Riformata di Scozia in
veste, di rappresentante ufficiale.
Comitato di Rodaxion. : Bruno Beliion, (/aldo Benecchi, Gustavo Bouchard, Niso De
MIchelis, Ermanno Genre, Roberto Peyrot,
Paolo Ricca, Giampaolo Ricco, Bruno Rostagno, Giorgio Tourn, Tullio Viola.
Direttore: GIORGIO TOURN
Dirmtore r.speriMbil. : GINO CONTE
Amministrazione ; Casa Valdese, 10066 Torre Pellice - c.c.p. 2/33094 intestato a L'Eco
delle Valli - La Luce - forre Pellice
Abbonamenti : Italia annuo l. 5.000
semestrale l. 2.500
estero annuo L. 6.000
Una copia L. ISO, arretrata L. 200
Cambio di indirizzo L. 100
Inserzioni : Prezzi per mm. di altezza, larghezza una col.: commerciali L. 100 - mortuari L. ISO - doni 50; economici L.'100
per parola.
Reg al Tribunale di Pinerolo N 175
8 luglio 1960
Coop. Tipografica Subalpina - Tope Pellice
cerimonia nuziale che ha luogo avanti al
pastore ed alla Chiesa. Sembrerebbe ovvio che, permanendo per il momento l’obbligo di tale lettura per via della legge
del 1929 tuttora in vigore, una tale lettura avendo persç il suo carattere di elemento costitutivo della cerimonia nuziale, possa essere fatta al termine della IL
turgia in uno con la lettura dell’atto di
matrimonio che ne dà attestazione.
Le incidenze dei nuovi articoli che precisano gli effetti civili del matrimonio secondo il dettato della nuova legge debbono inoltre essere vagliate sul piano della liturgia. La completa parità dell’uomo
e della donna nel matrimonio e nella famiglia, ora operata sul piano della società civile, trova per certo il suo fondamento nella Scrittura ed in particolare
nella rivelazione di Gesù Cristo. La riforma ora operata dalla legge statale va
considerata quindi come una testimonianza aH’Evangelo che nel presente momento viene di ritorno resa dallo Stato
non solo, ai cittadini, ma anche alle Chiese. Di ciò mi sémbra occorra prendere
atto.
Sarebbe stato infatti assai opportuno
che la Chiesa avesse per tempo provveduto direttamente a completare, anche
sul piano matrimoniale, quella emancipazione della donna in seno alla vita ed
alle strutture ecclesiastiche che essa ha
iniziato e condotto avanti con notevole
anticipo nei confronti di quanto si è del
pari verificato nella società civile. Sarebbe stato per certo significativo da parte
della Chiesa un adeguarriento tempestivo
della liturgia matrimoniale per disancorarne il contenuto ed i riferimenti da
quell’assetto di preminenza maschile, nei
rapporti morali ed economici della vita
matrimoniale e familiare, su cui la società civile aveva fondato il suo riconoscimento del matrimonio ed a cui le liturgie tuttora in uso danno un avallo incon
dizionato. Sarebbe stato significativo che
le liturgie matrimoniali avessero specificato la parità dell’uomo e della donna
nel matrimonio, avvertendo tuttavia che
una tale parità proclamata dalla Rivelazione non era ancora un risultato acquisito nella società civile.
La riflessione sul matrimonio non è
mancata in seno alla Chiesa in quest’ultimo decennio ad opera di un’apposita
commissione pastorale; né sono mancati
tempestivi inviti agli organi ecclesiastici
perché approfondissero per tempo l’esame della portata della riforma del diritto di famiglia che da oltre 9 anni si trovava .all’esame del Parlamento. Ma il problema, della parità dei coniugi non è stato sollevato. Non è quindi molto incoraggiante dover provvedere oggi ad un aggiornamento delle liturgie per una migliore comprensione biblica del matrimonio e dei rapporti tra coniugi, sotto l’impulso della legislazione statale. La Chiesa
ha perso nel frattempo un’occasione
per rendere alla società civile in cui è
chiamata ad annunciare l’Evangelo una
adeguata testimonianza su di un istituto
fondamentale della condizione umana a
cui la Chiesa e la società hanno sempre
rivesto la loro attenzione.
Non bisogna tuttavia dimenticare che
il concetto stesso della parità dei coniugi
emerge in modo pieno, anche se non è
espresso in modo diretto, dal tenore dei
paragrafi 2, 3, 4, 6, 9, 10 del documento
sinodale del 1971 inerenti il modo cristiano di vivere il matrimonio. Indubbiamente il lavoro nel quadro dell’ordinamento
ecclesiastico è risultato più tempestivo e
avanzato, che non quello sul piano della
riflessione liturgica. È salutare pertanto
il presente momento per por mano a tale
materia e recuperare il ritardo, anche per
quanto concerne la redazione degli atti
di matrimonio.
Giorgio Peyrot
la settimana internazionale
a cura di tuliìo viola
GLI « EMIRATI ARABI UNITI »
Costituiscono, a partire dal 2.12.’71,
un nuovo Stato sovrano e indipendente,
che si usa indicare con la sigla EAU. Sono 7 cioè; l’Abou-Dhabi, il Doubai, il
Chardja, l’Adjiman, il Foudpeira, l’Om E1
E1 Quovain e il Ras E1 Kheyma. (Coprono
un’ampia fascia costiera all’estremità
meridionale del Golfo Persico. Fanno
parte del cosiddetto « Fronte Unito degli
Stati del Golfo », insieme al Koweit, al
Qatar e al Bahrein (gruppo d’isole in regione più centrale del Golfo).
« Le Monde » del 4.7 dedica interamente
ben 10 pp. a far conoscere gli EAU, e noi
crediamo interessante riportarne qualcosa.
« La nascita degli EAU era stata accolta (dall'opinione pubblica internazionale)
con qualche scetticismei. Le divergenze
d'interessi (derivanti dalla disuguaglianza delle ricchezze naturali degli emirati),
le rivalità tribali, le lotte d'influenza (opponenti i paesi rivieraschi del Golfo, l'uno
all'altro), costituivano altrettanti fattori
che rendevano quell'impresa azzardosa.
Ma 3 anni e '/z dopo la creazione della Federazione, si deve riconoscere che questa
ha tuttavia superato, con sorprendente
disinvoltura, le varie prove che ha incon
frate sul proprio cammino. (...)
Artefice principale dell'unità degii EAU.
è lo' sceicco Zayed Ben Sultan el Nahyan,
governatore dell'Abou-Dhaibi (lo Stato
di gran lunga più ricco delia Federazione,
per gl'immmensi giacimenti di petrolio).
Cresciuto nel rispetto delle tradizioni beduine, lo sceicco Zayed, dirigendo da sovrano illuminato i destini degli EAU, s'è
rivelato un capo di Stato dinamico, che
non nasconde la sua volontà di fare della
giovane Federazione del Golfo uno Stato
ben strutturato e moderno.
Una delle ragioni dell'assenza di maggiori conflitti aliinterno degli EAU, è lo
spirito di tolleranza di cui han dato prova, fino ad oggi, i principali dirigenti.
Un'altra è l'elasticità con cui questi hanno interpretato la costituzione provvisoria della Federazione. (...) Così si spiega
che le spese federali sono state, fino ad
oggi, interamente finanziate dall'AbouDhabi, mentre (ai termini della costituzione provvisoria) esse dovrebbero essere in
verità alimentate dal 10% degl'introiti di
ogni emirato. Ma nessuno si aspetta seriamente neppure un minimo contributo
da parte dei quattro emirati poveri del
Nord jRas El Kheyma, Adjiman, Om El
Quovain e Fóudjeira) che sono i princi
pali beneficiari della generosità dell'AbonDhabi. Neppure dal Chardja, che è certo
in piena espansione economica^ ma in
preda a numerose difficoltà finanziarie.
In compenso, la sceicco Zayed desidererebbe (a quanto sembra) che l Deubai, le
cui Attività commerciali non sono mai
state tanto floride come oggi, partecipasse al finanziamento della Federazione ».
Massime cure prodiga lo Stato all’istruzione . « Le scuole dt Stato sono moderne. Ospedali e cliniche forniscono cure
gratuite. Progetti di speciali costruzioni
edili hanno lo scopo d'assicurare ad ogni
famiglia un'abitazione adeguata. (...) Nel
1974 gli EAU hanno donato o imprestato
più del 25% dei loro introiti alle nazioni
in via di sviluppo: il loro contributo è il
più alto del mondo, riferito ad ogni abitante (!). Nella ripartizione di tali massicci contributi, gli EAU hanno tenuto
conto di due priorità, cioè: dello sviluppo del mondo arabo, e dei bisogni del resto del terzo mondo ».
I rapporti politici con l’Iran e l’Irak
sono oggi buoni, ma nessuno può dire come saranno domani.
SARTRE E IL MARXISMO
-ff « Credo che ci siano aspetti essenziali del marxismo, destinati a rimanere:
la lotta delle classi, il plusvalore ecc. I
sovietici hanno preso nel marxismo l'elemento di potere che vi era contenuto. In
quanto filosofia di potere, io penso che
il marxismo abbia dato la sua misura
nella Russia sovietica. Ma presumo che
oggi come tento di dire in "On a raison
de se révolter", sia necessario un pensiero diverso, un pensiero che tenga conto
del marxismo, ma per superarlo, per respingerlo e recuperarlo, assorbirlo: è la
condizione indispensabile per arrivare a
un vero socialismo. E le vie di questo
superamento io credo di averle indicate,
insieme con molti altri che fanno, come
me, il mestiere di pensare. È in questa
direzione che io vorrei poter lavorare
adesso, ma sono troppo vecchio per farlo (Sartre ha compiuto 70 anni il 12.6.’75
ed è quasi cieco). Tutto quel che desidéro è che il mio lavoro sia ripreso e portato avanti da altri » (Da una recente intervista, riportata su « L’Espresso » del
6.7.’75. Hisposta alla dornanda; « Lei pensa che il regime sovietico sia stato un
completo fallimento. Non è in contraddizione con ciò che lei stesso diceva nel
1957: "Il marxismo è la filosofia insuperabile del nostro tempo" ?»).
in un paese
socialista
A Berlino-Est, dal 4 all’8 aprile, si è
tenuto il sinodo annuale della cuiesa evangelica di Berlino-Est e Brandeburgo.
I lavori sono stati guidati dalla relazione
che la Direzione della chiesa presentava
per la discussione ed apisrovazione.
È una analisi attenta e seria della situazione, da cui si ricava una visione serena dell’impegno e delle difficoltà di una
chiesa incarnata nella società; « La corresponsabilità dei credenti nell'edificazione politica del nostro popolo porta, come avviene in ogni epooa e in ogni paese,
a sottolineare il fatto che l’Evangelo autoriza opinioni e comportamenti differenziati. Una collaborazione franca non
può essere fondata che su un reciproco
rispetto e una reciproca fiducia. E tanto
più utile e necessario sollecitare tale comprensione é tale rispetto, in quanto siamo in presenza di inevitabili difficoltà a
causa dell’opposizione tra la fede cristiana e l’ideologia marxista. Ciò comporta necessariamente punti di frizione.
Ma una fede viva non li teme, anzi contribuisce ad eliminarli ».
Il campo in cui in maniera del tutto
particolare vengono fuori questi punti di
frizione è quello dell’educazione. È chiaro che lo stato tende (e questo è stato
dal sinodo riconosciuto legittimo) a forrnare delle personalità socialiste, ma il
sinodo riafferma che è anche indispensabile che la chiesa, le parrocchie, i genitori ed i giovani confessino che « solo
Gesù Cristo è Signore della loro vita ».
Questi punti di frizione, anche quando
arrivano a svamaggiare dei giovani nelle
loro possibilità di impiego o addirittura
creano discriminazioni tra coloro che si
confessano credenti e coloro che si dicono atei, non annullano la possibilità di
collaborazione. Si tratta di precisare di
volta in volta che la protesta della chiesa contro queste discriminazioni non è
dettata dal desiderio di « preservare qualche prerogativa borghese o qualche privilegio, ma si tratta né più né meno di
vera giustizia per tutti^ quindi anche nelle questioni riguardanti la libertà di formazione e di impiego, e questo vale sia
a favore dell’individuo, sia a favore della
nostra forma di società ».
Come anche ha sottolineato il vescovo
luterano Schonherr il grande nemico contro cui la chiesa deve resistere non è affatto l’ateismo di stato, ma la rassegnazione. « Prima di tutto occorre — ha detto il vescovo — porci questa domanda;
che cosa facciamo perché tutti (quindi
anche i marxisti convinti, i funzionari del
partito) riconoscano che siamo discepoli
di Cristo e che questo non significa seguire un fantasma? Cristo permette forse che ci lasciamo inquadrare negli schemi di un antagonismo sclerotizzato? Non
ci sono forse, nell’incontro tra credenti
e non credenti, aspetti straordinariamente positivi? ».
Il sinodo ha ancora discusso a lungo
sulle pressioni a cui sono sottoposti, talvolta in maniera aperta, talvolta in velata, i giovani nella scuola, a tal punto
che in qualche caso la possibilità di proseguire gli studi e di essere membri della
chiesa sono posti come un’alternativa inconciliabile. Chi vuole studiare non può
essere credente. Così pure coloro che hanno una qualche responsabilità nella vita
del partito vengono esplicitamente invitati ad abbandonare totalmente ogni rapporto con la chiesa
Certo la vita non appare facile, ma è
significativo l’atteggiamento della chiesa che prima di lamentarsi per queste
difficoltà esorta i suoi membri ad assumere tiitte le loro responsabilità nella collaborazione con lo stato, riconoscendo
che in ciò non vi è pericolo di imbastardimento della fede, bensì possibilità di
servizio al prossimo nel nome di Cristo.
Arrestati in un convento 67 comunisti
spagnoli
Barcellona (Relaz. Relig.) - Che non
tutti i cattolici e il clero spagnoli siano
franchisti è noto e dimostrato da vari
fatti. Una delle ultime prove al riguardo
è l’arresto, operato in un convento della
cittadina di Sabadel, di 67 membri del
partito comunista clandestino spagnolo.
Il movimento comunista della Catalogna
ha ricevuto un duro colpo, ma gli spagnoli sanno che una parte della Chiesa
condivide l’impegno dei comunisti clandestini.