1
DELLE
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qu
i -, .1
Ca.^1 Val issa
S et t i m a n a 1 e
della Chiesa Valdese
vele peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spinto nuovo
Anno LXXXVIII - N. 4 1 Una copia L. 30 ABBONAMENTI i Eco: L. 1.200 per l’interno I L. 1.600 per l’estero Eco e La Luce: L. .ËÎOO per l’intemo I Spediz. L. 2.500 pèp-Hmoro * j Cambio abb. postale - il Gruppo d’indirizzo Lire 40,— TORRE PELLICE - 24 Gennaio 1958 1
lina anova Chiesa Valdese a Irino
A fotosfera dì gioie neiia comunifà torinese
per i^apertura di un nuovo locale di culto
I
Con una cerimonia molto semplice, ma caratterizzata da sentimenti
di gioia e di calda intimità, è stata
inaugurata domenica scorsa una
nuova Chiesa valdese a Torino.
La Chiesa, che è al pianterreno di
un edificio in Via Nomaglio, si presenta esteriormente in modo dignitoso ed attesta la presenza della nostra testimonianza evangelica in ima
zona della città dove non avevamo
alcun locale di culto. L’interno consiste di una vasta sala e di alcuni locali accessori; in mezzo, il pulpito ed
il Tavolo della Santa Cena e tutt’intorrio le sedie per le assemblee. Tutto è contenuto in un’atmosfera di
semplicità, di chiarezza e al tempo
stesso di ordine, come si addice al
culto « in spirito e verità ».
Domenica scorsa, verso le ore 15, la
Chiesa si riempiva a poco a poco di
fedeli accorsi dalle varie parti della
città; non mancavano alcune rappresentanze valdesi ^unte dalle Valli,
malgrado il nebbione che gravava
sulla pianura pinerolese.
La cerimonia inaugurale è stata
molto semplice, eppur bella e ricca
di accenti di riconoscenza a Dio. E’
stata presieduta dal Past. Ernesto
Ayassot, in collaborazione con i suoi
due colleghi: Past. Bruno Corsani e
Severino Zotta ; a quest’ultimo verrà
affidata in modo particolare la cura
pastorale della nuova comunità e
della sua opera di evangelizzazione.
Il Past. Ayassot, con opportune paro
le, ha rievocato le origini della nuova Chiesa, là dove da alcuni anni si
riuniva un piccolo gruppo di credenti e dove, per vie veramente prowi
denziali, è stato possibile alla Tavola
Valdese ed al Concistoro della Òh.esa Valdese di Torino intervenire in
modo da assicurare alla nostra opera
un nuovo locale di culto. Ringrazia
la Tavola Valdese ed il Concistoro, in
sieme con la comunità di Torino per
lo sforzo finanziario compiuto; ed augura che in quel campo di lavoro si
possano raccogliere abbondanti frutti alla gloria di Dio, come risultato
di un’opera di edificazione sulla quale è doveroso invocare sempre la benedizione di Dio. Poiché,« se l’Eterno
non edifica la casa, invano s’affati
cane gli edificatori ».
Un’atmosfera di serenità e di cordiale familiarità avvolgeva la numerosa assemblea. Ai lati del pulpito
óra presente il Concistoro della nostra Chiesa di Torino, davanti al pulpito alcuni membri della Tavola Valdese. All’assemblea seduta facevano
corona molte persone in piedi e, fra
queste, i membri della Corale che ha
validamente collaborato alla buona
riuscita della cerimonia con il suo
canto e che si prepara a dare un forte appoggio ai Pastori ed alla comunità tutta intervenendo alle riunioni
di carattere evangelistico in Torino
e in altre località del Piemonte. Ci
piace sottolineare (Jaesto aspetto umile eppur tanto prez'pso nel lavoro di
una Corale, in ceroit non di esibizionismo ma di una v|a per la testimonianza airavangeio jii Cristo.
s Roberto Nisbet,
loderatore assen
e libili
En lisant les prophètes
La brebis malade
Ezéchiel 34: l-lO
Parce qu'il y a eu toujours beaucoup de troupeaux en Palestine,
les images empruntées à la vie des bergers sont nombreuses dans la
Bible. Et parmi ces images, l'une des plus émouvantes est celle par laquelle Ezéchiel traduit son indignation contre les « mauvais pasteurs » —par quoi il faut entendre les chefs d'Israël, les rois, les ministres, les
notables qui ont négligé et même exploité le troupeau qui leur était
confié. Ils n'ont pas pris soin de la brebis blessée, de la brebis malade!
Quelle tendresse étonnante chez le rude Ezéchiel, dans cette évocation
de la brebis malade!
Plus tendre encore pourtant apparaît l'affection pour les malades
de Jésus lui-même. La tradition évangélique s'attache avec prédilection
à souligner le fait — qui avait dû frapper très particulièrement les contemporains du Seigneur — de son amitié pour les souffrants, de sa bonté toujours en éveil pour leur venir en aide, pour leur donner la paix
de l'âme et la guérison du corps.
Et l'Eglise, sur ce point, n'a jamais oublié l'exemple et l'appel de
son Maître. Les hôpitaux et les léproseries du moyen âge, en dépit de
toutes leurs insuffisances, l'apostolat d'un Saint Vincent de Paul ou
d'un John Bost, l'infatigable dévouement des soeurs de charité et des
diaconesses ont perpétué à travers les âges la tradition chrétienne de
l'amour pour la brebis malade.
A son tour, la Mission, qui est l'Eglise en marche, a vu s'imposer à
elle le même souci. Si persuadés qu'ils aient été de la primauté de l'oeuvre proprement spirituelle, les premiers pionniers de la conquête universelle n'ont pas pu résister à l'appel de la brebis malade. Et il n'y a
peut-être pas, dans toute l'histoire chrétienne, de témoignage plus magnifique que celui de cette missionnaire de léproserie qui, malgré loutes
ses précautions, avait été atteinte de la terrible maladie, et qui s'en
déclarait finalement heureuse parce que cela la rapprochait davantage
de ses chers lépreux.
Même si un jour, en terre civilisée comme en terre de mission, les
pouvoirs publics arrivent à faire tout le nécessaire pour que les soins
physiques soient assurés à tous, l'Eglise et la Mission auront encore une
tâche essentielle, une tâche d'amour et de tendresse à accomplir auprès
des brebis malades du troupeau du bon berger.
Pourquoi cette affection spéciale pour les malades? Parce qu'ils
sont à plaindre? Oui certes. Parce qu'ils ont une âme fille de Dieu? Oui
encore. Mais aussi parce que la brebis souffrante a normalement une
place particulière dans l'affection et les soins du berger. Et surtout parce
que, selon la Parole de Jésus lui-même, toute âme vraiment chrétienne
voit dans le malade un représentant en quelque sorte patenté de son
Sauveur. Pour le chrétien, pour l'Eglise, pour la Mission, aimer le malade est aimer Jésus, est rendre à Jésus, en la personne de sa brebis
souffrante, un peu de ce qu'on a reçu de lui. «J'étais malade, et vous
êtes venu me voir ».
A. AESCHIMANN.
(Journal des Missions Evangéliques).
II vice Moderatori
anche a nome del I
te, in un breve, effl^^e messaggio si
rallegra per la reali^zione di un’iniziativa che torna adìpnore della Chiesa di Torino e che ^^a im passo innanzi sulla via che^S nostra missione c’impone di peiMrrere, mediante
la proclamazione jaeU’Evangelo in
Italia. Egli esprimt anche i sentimenti di gioia delle Illese delle Valli
Valdesi, rappresenti da alcuni Pastori; e confida chai,^ Chiesa di Torino, non rinchiusa ^ se stessa e nella conservazione di ;tóa storia passata, ma sensibile esigenze spirituali oggi presenti m gli uomini, al
di là delle apparens||contrarie, saprà
servirsi di uno strÌj|piento di lavoro
che Dio le ha coni
Il Sovrintendente^erì Giampiccoli si compiace per Ìfcaugurazione di
un nuovo locale di ^to, che è segno
tangibile della vits^Uvangelica della
Chiesa di Torino. Rtea il saluto della Commissione DÌs*èttuale che anch’essa si rallegra
di una nuova comi
della vita ecclesiasti
Prendono quindi
brevissimo messat
delle Valli: F. SÌ
Penice, E. Rostan
hier da
Luséma
Tinserimento
ità nel quadro
del Distretto,
parola per un
vari Pastori
Sani da Torre
aeroio, R. Ja"Qiovjàaint; A.
Lfl CHIME BIBLICA
La Casa Editrice Claudiana ha recentemente pubblicato quest'opera
di notevole valore religioso e culturale.
La CHIAVE BIBLICA o concordanza delle Sacre Scritture è necessaria
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" L'office royal
du Seigneur Jésus Christ
ff
iï Past. T. Raima dà Biella.
! Siamo tornati dà Torino con una
impressione di ^oia e di riconoscenza a Dio. Di gioia per rincontro con
molti amici e fratelli nella fede, animati da spirito di testimonianza
evangelistica; di riconoscenza a Dio
per l’opera che si è voluto compiere
nel Suo nome, onde « guadagnare
delle anime a Cristo».
A Torino c’è una sola Chiesa Valdese, diretta da un solo Concisi oro
ma le sue ramificazioni si' estendono
in varie parti della città, segno di
una presenza e di sicura attività.
Dopo il vasto Tempio costruito nel
1853 in Corso Vittorio Emanuele, un
secondo Temp’o è stato edificato sul
Corso Principe Oddone nel 1900; ora
è stato aperto e consacrato al culto
l’Oratorio di Via Nomaglio, mentre
in un locale preso ad affitto si fa opera evangelistica nella zona di Bertolla. Oltre ai luoghi di culto, la Chiesa
di Torino possiede un Ospedale,
l’Istituto degli Artigianelli, ima bella Colonia marina a Borgio Verezzi
ed una Colonia montana altrettanto
bella a Rorà.
Salutiamo, nella Chiesa di Torino,
il nuovo gruppo di via Nomaglio e
additiamo alle nostre Chiese la ne
cessità, nell’ora che volge, di udire il
richiamo di quanti, insoddisfatti delle ideologie e delle vane parole del
mondo, non aspettano altro che volgersi al Cristo, mediante la conoscenza dell’Evangelo.
L’esigenza della «edificazione» mediante i culti, l’insegnamento catechetico, la preghiera è condizione indispensabile per la vita della Chiesa
di Cristo. Ma altrettanto si può dire
della « evangelizzazione », umile sì,
eppur costante e coraggiosa. Il conformismo, il quietismo, la facile, illusoria, borghese soddisfazione di sè,
minacciano del continuo le Chiese,
anche quelle di vecchia tradizione
evangelica e Valdese. Il talento nascosto e sepolto non frutta alcun interesse; Dio vuole che lo si faccia
fruttare con senso di impegno e di
responsabilità.
Più volte ci è detto, nel libro degli
Atti, che la parola del Signore si
spandeva per tutto il paese»; ma ci
è anche detto che la Chiesa era edificata; e «camminando nel timor
del Signore e nella consolazione dello
Spirito Santo, moltiplicava ».
In queste parole, c’è un urgente
motivo di riflessione ; ^non solo per i
Pastori, ma sopratutto per i laici, per
i credenti delle nostre comunità, per
i membri dei nostri Concistori.
Ermanno Rostan
Un problema particolare ha assunto, in
questa prima metà del secolo XX», una
grande attualità per là Chiesa Cristiana:
quello dei suoi rapporti col mondo. Ne
fanno fede i grandi temi di riflessione che
hanno dominato, da più di 30 anni le Conferenze Ecumeniche: Stoccolma (1925),
Oxford (1937), Amsterdam (1948), Evanston
(1954). - ■>
La Chiesa, dopo aver esercitato una innegabile influenza sul mondo occidentale,
si è progressivamente lasciata rinchiudere
in uno spiritualismo che la estraniava dai
vivi problemi dell’ora e si è risvegliata bruscamente davanti ad un mondo che Pignorava o la respingeva, obbedendo a mp'Venti
sempre^più'autonomi; nè è necessario par
sa propone o che le vengono proposti, rischia di mettere a repentaglio la sua stessa
esistenza, diventando una semplice entità
sociologica.
Attraverso questo studio, l’autore riafferma che la Chiesa Cristiana vive unicamente di quanto il suo Signore Gesù Cristo le
dà e le ordina. Quindi, tutti i problemi che
si affacciano alla Chiesa, per apparire sotto la loro vera luce -e per ottenere la sóla
autentica risposta debbono essefe pensati
alla presenza-di Gesù Cristo ed in-Lui; poiché Lui è il Signore che conserva anche
qui Piniziativa.
Bisogna quindi oggi comprèndere concretamente ciò che la-Chiesa-crede e confessa quando essà afferma che Qesù Cristo
ne e della scristianizzazione del mràdo moderno. “® :
Si pone dunque il problema glia Chiesa;
Come PEvangelo deve essere
agli uomini di oggi nel loro’contesto storico, politico, sociale, econoinicO, culturale? Inoltre oggi la Chiesa manifesta il desiderio di aiutare il mondo''hella distretta
e nel disordine in cui lo Vede dibattersi.
Ed allora: come la speranza della Chiesa
può agire sulla visione ch’essa ha del mondo? Che cosa deve dire la Chiesa e come
ptto essa agire nei campi e settori che formano oggi-la trama su cui si articola la vita -delPuomo e della società?
La questione è delicatissima. Infatti la
Chiesa, tentata di assùmere Piniziativa nella ricerca di solnzioii ai problemi che es
Jean Bosc: L’office royal du Seigneur Jésus
Christ - Nouvelle série théologique Edizione: Labor et Fides, Ginevra.
A primo vice.‘presidente della Fe
derazione lutertma mondiale è stato
nominato, dal gomitato esecutivo radunato a Minneapolis, il vescovo
Lajos Ordass ctell’Ungberia. A secondo vice presidente fu eletto il vescovo Bo Giertz della Svezia ed a terzo
vice presidente il vescovo Rajah B.
Manikam dell’india. A presidente della Federazione luterana mondiale è
stato eletto il ’ Dr. Prankhin Clark
Fry, uno dei sette presidenti del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese.
I chioschi di giornali della stazione centrale di Stoccolma vendono
ora anche delle Bibbie. L’Associazione dei viaggiatori di commercio cristiani, che già si occupavano di depositare delle Bibbie nelle camere degli alberghi, sono responsabili anche
di questa nuova iniziativa.
Per la prima volta in una Chiesa
presbiteriana degli Stati Uniti un pa
store nero avrà la cura di una comunità composta esclusivamente di
bianchi. Si tratta del dr. Irvin Underhill che ha accettato l’invito alla
responsabilità pastorale della Chiesa
presbiteriana di Rochester, New
York.
Soltatttó quando èi sarà compreso questo,
si potrà allora ulteriormente riflettere sui
problemi concernenti gli aspetti attuali della missione della Chiesa e le sue relazioni
cól mondo.
Il libro si divide in 5 parti:
1. La doctrine des trois offices (Jésus Christ prophète, sacrificateur,
roL
2. L’office royal dans la doctrine et
la prédication de l’Eglise.
3. Le Seigneur.
4 Le Chef de l’Eglise.
5. Seigneur sur le monde.
Un progetto di legge che permette
alle donne di ricevere la consacrazione pastorale nella Chiesa luterana di
Stato, è stata presentata al Consiglio
legislativo del parlamento svedese.
Secondo un recente rapporto vi sarebbero attualmente, in Svezia 160
candidate in teologia.
Il Brasile « il più grande paese cattolico del mondo », potrebbe diventare un « grande paese protestaniè »
in alcuni decenni, ha dichiarato il
vescovo cattolico romano Agnello
Bossil. In un recente appello ^li ingiunge ai cattolici romani di fare
tutto il possibile per arginare il progresso della « eresia protestante » Nel
1954, egli ha affermato, vi erano in
Brasile 2 milioni di protestanti; oggi
da 4 a 5 milioni di brasiliani smao
sotto l’influenza diretta o indiretta
del protestantesimo.
I.a Conferenza nazionale della gioventù metodista del Colorado ,nella
sua recente sessione, ha criticato
ogni forma di segregazione razziale
come incompatibile col cristianesimo.
La Conferenza ha chiesto si metta
fine ad ogni discriminazione nell’industria e nelle scuole. Essa organizzerà per l’estate del 1958 un campo
dì lavoro volontario interraziale.
2
L^^glise et Êe Mission
Les missions sont-eiles un luxe ou une expression de ia vie de l’Eglise?
Il se trouve bieu des chrétiens
(,.■) pour estimer que I hgiise ne
tieyrait pas tant se meler <i evangeiiser ceux qui sont au loin, qu avant
<le convenir des negres qui s'acco>
mo<ient assez bien, apres tout, ae
leur vie ae primiuis, elle terait
mieux de se concentrer sur elle-meme, et de convertir ses propres
inemores et les nmouitiraiiles païens
u'r.urupe. ivous Connaissons tous
les oDjections courantes contre les
missions: encore un tutur pasteur,
pouxiam assez intelligent, qui va
s enterrer au tond de l'Airique et
oeserte les rangs déjà si Clairsemés
des serviteurs ne l'iiigiise. nncore et
toujours ces missions, qui cnaque
année enie vent à nos U-gnses quelques mimons de trancs et lancent
pourtant toujours à nouveau, avec
ime monotonie latigante, leurs appels aesesperes!...
i\e prenons pas à la légère ces
objections contre les missions. Elles
reviennent le plus souvent, il est
vrai, sur les levres de nraves cnrétiens moyens qui ne lont pas fteaucoup plus pour leur Eglise que pour
les missions, et à ceux-là il est assez
facile de reponare que ceux qui s'intéressent le plus aux missions sont
pariois aussi précisément ceux qui
ont le plus à coeur la vie de leur
tigiise. mais il arrive aussi que cette oEjectiOji nous vienne de ta part
de cnrétiens qui ont une conscience
aigue ue la situation de Englise en
Europe, et sont hantés par sa faiblesse, par notre faiblesse à tous à
témoigner de la puissance de l’Evangile cnez nous. Et alors, il faut bien
en convenir, ces objections deviennent très sérié uses.
Que répondrons-nous? Que nous
pouvons apporter aux païens la richesse de notre expérience séculaire, toute une magninque civilisation
chrétienne qui dépasse innniment
ce ^ que leurs cultures ont pu produire de plus élevé? Nous n’ose1 ons pas répondre cela. Car ce n’est
pas assez vrai, pas assez sûr pour
qu’il nous soit permis de le dire
sans faire aucune réserve. (...) Et,
au surplus, lorsque nous sommes
ainsi mis en face de notre impuissance, de notre manque de hdelité
à témoigner de l’Evangile chez nous,
ne devons-nous pas demander si les
missions au loin ne sont pas parfois
pour nous une sorte de facile consolation où nous nous reposons de notre faiblesse, quelque chose comme
(es victoires faciles dont se prévaut
le bourrage de crâne, pendant les
guerres, pour masquer les grandes
défaites?
Il se peut bien en effet que
la mission soit parfois un très romantique objet d’évasion — non
pas pour ceux qui y sont, évidemment mais pour nous qui sommes restés à l’arrière, et qui nous
considérons, précisément puisque
nous sommes restés à l’arrière, comme plus ou moins dispensés de nous
intéresser au païen qui est à côté de
nous, dans notre cercle d’amis, ou
au sein même de notre famille. N’avons-nous jamais donné à une quête missionnaire avec le sentiment
plus ou moins explicite <pte nous
voilà un peu plus quitte envers l’Evangile et la nécessité de lui rendre
témoignage là où Dieu nous a placés?
S: ÿ ik
Toutes ces questions sont très sérieuses. Elles sont par trop méconnues par un certain romantisme
missionnaire qui, à force de vouloir
servir les missions, les dessert sans
doute plus qu’on ne pense d’habitude.
Elles sont aussi méconnues par
cette catégorie de chrétiens pour
qui le mot Eglise n’évoque guère
que l’image d’un bâtiment délabré,
la triste et maussade odeur de renfermé d’un musée religieux, tandis
(jue les missions, elles, les intéressent vivement: voilà au moins une
ceuvre où l’on ne se perd pas en
préoccupations mesquines, en discussions théologiques sans issue et
sans intérêt! Voilà du christianisme actif, dynamique, et qui du
moins donne des résultats positifs.
Nous connaissons tous de ces amis
des missions fort sympathiques,
mais qui n’ont que fort peu de symjiBthie pour l’Eglise. Ont-ils tout a
fait tort? Nous n’oserons pas l’affirmer. Car les Eglises officielles ont
mis trop longtemps à s’intéresser
aux missions. Comme nos réformateurs n avaient pas eu le loisir de
songer sérieusement à la responsabilité de l’Eglise pour le monde
non chrétien, les Eglises se sont
longtemps cru le droit d’être non
seulement indifférentes, mais parfois même hostiles par principe à
toute activité missionnaire. Aussi
bien a-t-il fallu que les missions se
organisent en marge des Eglises officielles, et parfois presque contre
elles. D’où très souvent, parmi les
amis des missions, une certaine indifférence envers l’Eglise, im individualisme revivaliste qui d’ailleurs
ne manque pas d’avoir assez souvent, sur les champs de mission,
toutes sortes de conséquences fâcheuses.
il y a donc en effet un certain
dualisme entre l’Eglise et la mission: ceux qui ont le sens de l’Eglise sont souvent indifférents à la
mission, ceux qui sympathisent avec la mission n’ont pas toujours
le sens de l’Eglise. Il en résulte que
de part et d’autre la mission n’est
pas considérée comme une expression de la vie de l’Eglise dans son
ensemble, mais bien plutôt comme
une oeuvre, une oeuvre sans doute
intéressante et fort belle à bien des
égards, mais <jui après tout est simplement, dans le secteur des oeuvres possibles auxquels le chrétien
peut s’intéresser, une oeuvre facultative parmi d’autres; elle est l’affaire de certains milieux généreux
qu’il est convenu d’appeler les <( amis des missions ». Le résultat pratique de cette situation est que de
part et d’autre ons s’est accoutumés
à cette dualité comme à, tin état de
choses normal; les uns se contentent de donner pour l’Eglise, et se
croient dispensés de s’intéresser à
la mission. Les autres, tout en donnant aussi, par sentiment du devoir,
pour l’Eglise, n’ont pas la conscience de s intéresser à la mission en
que membres de l’Eglise: s’ils
s y intéressent c’est à titre privé,
en tant (jue membre d’une élite protestante soucieuse de continuer une
belle oeuvre de conquête du protestantisme. (—) Est-il normal que la
mission soit considérée comme une
sorte d’oeuvre de luxe que peuvent
se payer les Eglises et les chrétiens
riches? Théo Preiss
(Da La vie en Christ, Neuchâtel
1931, pp. 147-149).
Une seule dent!
Dans un canot plein de sang arrive un grand vieillard qu’un lion solitaire a attaque. Ses fils ont pu le dégager et me l’amènent après un
voyage de huit heures sur la rivière. Le fauve a broyé le coude droit et
profondément griffé le thorax et le visage. Ses griffures se guériront facilemcnt mais la main froide et sans pouls me fait craindre le pire pour
I avanhbras. Le blesse me rit presque au nez quand je parle d’amputation
et quatre jours durant j’assiste impuissante à la putréfaction progressive
du membre au-dessous de la grave plaie. La famille essaie dans mon
dos des medecmes et des pratiques indigènes et le malade s’affaiblit,
intoxique par le bras grangrené. Enfin le cinquième jour, cédant à mes
objurgations, le blesse accepte l’amputation que je pratique aussi rapidement que possible, faisant à la lois la narcose et l’opération, car l’état
general de ce vieil homme de soixante-dix ans passés est très grave. Mais
des le lendemain il se remonte, mange, et le moignon se guérit d’une
laçpn qui paraîtrait miraculeuse si l’on ne connaissait pas 1 étonnante
résistance de nos Noirs aux plaies et aux infections.
village, une battue a été organisée pour tuer cet animal dangereux.
Ln homme a pu le blesser mortellement avec son fusil, mais avant
d expirer le lion a eu le temps de lui sauter à ia gorge, lui déchirant la
carotide: la bete et le chasseur se sont écroulés ensemble, morts tous
les deux. A 1 examen, les villageois ont pu constater que ce vieux lion
n avait plus quune seule dent! ce qui ne l’avait pas empêché de nuire!...
Dr. R. PICOT
(Journal des Missions Evangéliques)
IN MARG1^E ALLA «DOMENICA DELLE MISSIONI
La testimonianza, missione di tntta la Chiesa
Il brano del Preiss riportato qui
accanto è l’introduzione di un suo
acuto studio sui rapporti fra Chiesa
e missione : esso prosegue constatando che nel vocabolario del Nuovo
Testamento e nella storia della Chiesa primitiva, esse vengono ad identificarsi; anzi, non c’è un vocabolo
che corrisponda a «missione», nè
v’è una « missione » organizzata, ma
la Chiesa tutta, come comunità dei
credenti nel Cristo, mossi dal Suo
Spirito, è missionaria, ed è anzi questa la sua unica ragion d’essere nel
mondo. E’ anche l’unica spiegazione
del meraviglioso diffondersi dell’Evangelo nei primi decenni. Solo
quando il Cristianesimo divenne religione di Stato, venendo ad identificarsi a poco a poco con la società
e la civiltà occidentale, intorno a
cui si stendeva il vasto mondo «non
cristiano », cominciò a sorgere l’idea
di una missione che «attraverso tutte le età e fino ai tempi moderni
sarà quasi sempre legata ad una
espansione culturale e politica; in
breve, Sarà una specie di colonizzazione religiosa» (¿. 150).
11 Preiss pì-osegw notàndtì che la*
rriissione (testimonianza al Cristo
risorto e Signore),, è la funzione es
i
Una informìera missionaria per i$ambini
muovo commentario biblico
Questo volume di circa 250 pagine colma
una lacuna esistente nel campo dei commentari biblici e pertanto giunge quanto
mai opportuno. Si tratta, infatti, di un’opera dovuta alla riflessione ed alla penna
di un uomo particolarmente sensibile ai
problemi ed alle esigenze dell’evangelizzazione, in quanto da molti anni dirige con
energia e con dedizione la « Société Centrale d’évangélisation » in Francia.
Nel suo stile energico e chiaro l’autore
presenta innanzi tutto una nuova traduzione del libro degli Atti degli Apostoli, condotta sul testo greco ma aderente alla mentalità dell’uomo di oggi ; una traduzione in
cui l’autore si sforza « de rendre ce texte
compréhensible à un moderne, même mal
habitué aux locutions habituelles des gens
pieux ». La traduzione, capitolo per capitolo (talvolta per gruppi di capìtoli) è seguita da un Commentario del libro la cui
lettura è ricca di interesse ed offre alla meditazione dei credenti una visione della vita del Cristianesimo primitivo e al tempo
stesso molti pensieri dettati da una lunga
esperienza di evangelista. In un tempo come il nostro in cui il cristianesimo riprende coscienza dell’impegno evangelistico, la
lettura di questo voluihe riesce utile ai cristiani e li ricollega con le prime comunità
profondamente permeate di spìrito missionario. -!
Il volume si presenta in dignitosa veste
di st^pa; contiene due carte di viaggi degli Apostoli; è venduto al prezzo di fr. 600.
Lo raccomandiamo a quanti vogliono conoscere le pagine degli Atti degli Apostoli.
e. r.
.Iean Paul Benoit: Combats d’apôtres Société Centrale d’évangélisation - 47
Rue de Clieby - Paris (9) - E presso la
Claudiana - Torre Pellice.
La preghiera non è un vano esercizio di parole, ma il movimento dell’anima
che si mette in relazione personale e in
contatto con la Potenza misteriosa di cui
si sente la presenza^ ánche senza poterle
dare un nome. A. Sabatier (1839-1901).
senziale della Chiesa in questo tempo che le è proprio, nel corso della
storia del mondo. Questa storia ha
già raggiunto il suo punto culminante e decisivo («Il tempo è compiuto »), ha già trovato il suo centro
(«avanti» e «dopo Cristo »), il suo
senso ed il suo fine: il Regno di Dio,
apparso al suo orizzonte con l’apparire (li Cristo. « Per una sorta di moratoria concessa al mondo, la storia,
invece di essere fin d’ora compiuta
e come inghiottita dall’Eternità di
Dio, continua a svolgersi. Ma se ancora continua, è unicamente perchè
l’Evangelo deve essere annunciato a
tutte le nazioni. La storia del mom
do non ha più, ormai, altro significato » (p. 153). E’ il tempo in cui Dio
« è paziente verso voi, non volendo
che alcuni periscano, ma che tutti
giungano a ravvedersi » ( 2 Pietro
3: 9).
Vien fatto di ricordare l’opera di
J. Jeremías, Gesù e i pagani, presentata diffusamente l’anno scorso dal
Past. Aime sulle colonne dell’Eco: il
raccogliersi dei pagani intorno al
Cristo, chiamati alla fede dalla testimonianza della Chiesa, non è soltanto un rallegrante segno di vitalità della Chiesa o una confortante
notizia riguardo ai « poveri pagani »
che giungono a conoscere la verità
vivente, ma è il graduale avverarsi
della condizione posta da Dio stesso
all’instaurarsi del Suo Regno, è il
segno rallegrante e decisivo che il
Suo Regno viene.
La Chiesa è qu’ndi volta versi
l’interno del mondo « cristiano » e
vtyso l’esterno del mondo non cristiano, lo è per vocazione, per sua
natura: «Voi (’Tutti!) siete il sale
della terra... la luce del mondo ». La
Chiesa non si occupa anche delle
missioni, ma è missionaria, inviata
come testimone, in tutta la sua esistenza in un mondo e in una « cristianità » scristianizzati. Deve esserlo.
« Il primo servizio che la Chiesa
può e deye rendere alla missione è
di avere mìa dottrina chiara, di proclamare un Evangelo puro da tra
dizioni umane». In altre parole, che
non si predichi in alcun modo la so
cietà, la cultura cristiana, ma Cri
stc soltanto. E non è facile.
« In secondo luogo la Chiesa deve
alla missione le sue preghiere. E non
può che sempre di nuovo' pregare
che _ il Signore della messe mandi
degli operai nella sua messe. E se
prega veramente in questo senso, si
leveranno dal seno della Chiesa gli
ucmini e le donne necessari. E questi membri saranno, come Paolo e
Barnaba da parte della Chiesa di
Antiochia (Atti 13: 3), messi a pai^
te e consacrati da una Chiesa (M>me
testimoni della fimzione apostolica
(missionaria) affidata a tutta la
Chiesa. Non saranno soltanto dei
volontari individuali, ma membri di
una Chiesa messi a disposizione, per
l’inteimed’ario di una organizzazione missionaria, di una Chiesa indigena ».
_ « Infine, la Chiesa deve alla missione il denaro jiecessario. Se è veramente la Chiesa, questo denaro si
troverà, anche in mezzo alle più gravi difficoltà finanziarie. Se è la Chie
sa di Cristo si ricorderà che ci sono
delle economie che sono delle perdite, e delle spese che sono dei guadagni .E se anche non vedesse que
sta verità nell’Evangelo, potrebbe
impararla dai figli di questo secolo :
i commercianti e gli Stati totalitari
lo sanno, loro che spendono somme
favolose ai fini della propaganda.
Naturalmente la missione della
Chiesa non ha nulla in comune con
una reclame rumorosa, ma bisogna
che la Chiesa ricordi che ciò che
spende per la missione le è largamente ripagato. Poiché se è vero che
la Chiesa fa vivere la missione, è
almeno altrettanto, e se possibile
più vero che la missione fa vivere
la Chiesa» (p. 158). Poiché è della
sua predicazione sempre rinnovata
che la Chiesa vive, dovunque l’uno
o l’altro dei suoi membri sia chiamato a portarla : la manna non usata
irrancidisce, il talento non fatto
fruttare è rovinoso, il sale che non
sala più non è più buono a nulla.
C’è da pensare. g. c.
3. — Chiunque tu sia e qualunque sia-la
condizione della tua vita, vieni con fiducia
al Cristo: Cristo è tutto per noi! Cerchi
la guarigione? Egli è il tuo medico! Sei
oppresso dai tuoi peccati? Egli è la tua
giustizia! Sei debole? Egli è la tua forza.
Ambrogio.
Campo tnireinialo
ad Agape
Dal 27 dicembre all’Epifania si è svolto
ad Agape un nuovo Campo Invernale. Il
campo è stato numeroso, per quanto non
eccessivamente affollato, ed è stato favorito da un tempo ottimo e da neve buona.
Gli studi biblici sono stati diretti dal Pastore Charles Brutscli di Berna ed avevano
come tema generale l’Apocalisse, il libro
più politico della Bibbia, Le altre relazioni e studi si aggiravano attorno al tema ”Il paese dinanzi alle elezioni”. Sono
state seguite con vivo interesse le conferenze dell’on. Lelio Basso e del prof. Tristano Codignola. Purtroppo il prof. Carlo
Bo ha rinunciato all’ultimo momento a
partecipare al campo al quale è venuto così a mancare in parte il suono di una ’’altra campana” che sarebbe stato utile per
l equilibrio del campo ed estremamente interessante per i suoi partecipanti. Anche il
prof. S. Labini che doveva presentare i
problemi economici ne è .stato impedito
da motivi di salute. Le discussioni sono
state introdotte e dirette da Fulvio Rocco,
Giorgio Peyrot, Sandro Sarti, Mario Miegge. L interesse per i temi discussi è stato
così grande che più di una volta la discussione ha occupato anche il tempo di solito
riservato allo sci. I più appassionati sciatori o i più giovani campisti non hanno sempre gradito questo cambiamento di orario,
ma la maggioranza era d’accordo. Speriamo .si possa concretare il progetto di pubblicare una .sintesi degli studi e delle discussioni del campo, in modo che anche chi
non ha potuto partecipare possa godere dei
frutti di quelle giornate di studio.
A. C.
VbIU Nostre
1958
' Le ult’me copie del Calendario Val
li nostre vengono vendute al prezzo
di L. 250. ^ °
Ricordiamo che in fondo a questo
Calendario vi è un foglio per un re
ferendum. Si prega di volerlo staccare e rinviare non oltre la fine del
corrente mese di Gennaio alla Libre
ria Claudiana. La Commissione delle
pubblicazioni terrà conto con gratitudine di tutti i suggerimenti per
una sempre migliore presentazione
del Calendario.
3
Miro nFixK viixT vatxiïri
— 3
Viaggio in Bermania
Sono stato in Germania con il benestare del Landes-Bishof del Baden
Dr. Bender e con la delega del mio
Moderatore per effettuare una serie
di riunioni con collette a favore della
Chiesa Valdese.
Organizzatore della cosa e prezioso
collaboratore è stato il pastore signor
Fr. Allinger, sulla base di precedenti
inviti che mi erano stati rivolti da varie parti.
Questo il fine immediato. Quello
morale e spirituale era di una portata
più vasta e consisteva nel consolidare
e allargare il più possibile quei rapporti di fraterna amicizia che da qualche anno si sono stabiliti fra la chiesa
del Baden e la nostra. La missione
poteva non esser facile per vari motivi: la distanza, la difficoltà della lingua e i ricordi della guerra... Se da
noi c’è chi soffre ancora per le sue
atrocità, laggiù le rovine e i lutti sono
ancora più numerosi ed il risentimento verso il nemico di ieri è facile quanto qui, con in più il fatto che, noi italiani, all’estero, abbiamo spesso una
cattiva fama.
Dovevo dunque parlare di riconciliazione e di pace, laggiù come nella
mia parrocchia e, in più, interessare
gli amici alla Chiesa Valdese.
Nessuna meraviglia, quindi, se per
partire, ne feci una mezza malattia e
se il mio cuore, per vari giorni, battè
forte forte. Sapevo però di avere laggiù degli amici e dei fratelli, e sapevo
soprattutto di servire il Signore.
E il Signore benedì il mio viaggio
fin nei minimi dettagli e mi concesse
più di quanto io non avessi osato sperare.
Nessuno dei miei timori si è avverato. Dappertutto non ho trovato altro che accoglienze fraterne e dimostrazioni di sincero amore per noi Vaidesi. Soao stato festeggiato nelle nostre colonie valdesi e ancor più in altre comunità non valdesi. Nelle Chiese Unite di Kehl, di Rastatt e di
Pforzheim e in quelle Luterane di
Eisslingen e di Donstatten, i giovani
eantaFonoMPinao-tedesco »•»-valéeset
« Lux lucet in tenebris ».
Pforzheim fu al centro di questi
venti giorni di attività e mi offrì più
volte Topportunità di parlare nella
Markus-Ghirche, la chiesa del pastore Allinger. La sera in cui dovevo dare la mia conferenza il vasto salone
delle attività parrocchiali era affollato
da un pubblico numeroso e quando il
mio ospite domandò che i presenti i
quali erano già stati a Villar Pellice
alzassero la mano, vidi una vera siepe
di mani alzate. Non mi ero reso conto
che in soli tre anni tanti membri di
quella grande comunità fossero già
stati nella mia chiesa e capii meglio
quanto grandi e numerosi sono i legami che il Signore ha posto fra noi.
Nel corso dei 17 giorni passati laggiù, parlai 18 volte. Parlai come potei
perchè io non so il tedesco, ma ebbi
sempre la sensazione di esser capito.
Capito soprattutto fu il messaggio di
amore che m’ero studiato di portare
e ricambiato sempre con tanta cordialità. In questa cosa Iddio ha proprio
fatto pienamente riuscire la mia missione ed io vorrei poter ora dire ai
miei fratelli delle Valli quanto è grande e bello l’amore quando riesce a superare le barriere che prima ci avevano separati.
E vorrei, dovrei raccontare tante
cose, ma non ce la faccio.
E debbo allora sorvolare su tante
care famiglie pastorali che mi hanno accolto e dove mi presentavano i
figli a cinque, a sei ad otto per volta
ed io pensavo d’essere in mezzo a valorosi proletari eppoi, dopo un po’ capivo che non eran tutti figli « veri »,
ma per metà erano orfani di guerra o
è uscito
Prof. Augusto Armand-Hugon
PICCOLA GUIDA DELLE VALLI
VALDESI
TORRE PELLICE
Illustrazioni e due carte geografiche
L. 250
Gustavo Bouchard
CHI FERMERÀ’ LA TUA FUGA?
L. 70
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice
d’altro che questi pastori avevano
adottato e chiamavan figli come i loro
figli. Ed era bello di vederli seduti tutti attorno all’ampia mensa a dire tutti
insieme ad alta voce la preghiera oppure a leggere a turno dei passi per il
culto di famiglia ed era commovente
di vedere come questi ragazzi erano
gentili con il a forestiero » e come gli
chiedevano degli indirizzi di giovani
valdesi con i quali corrispondere e fraternizzare... Ed eran così gentili perchè prima di loro lo erano stati i loro
genitori che mi avevano colmato di
ogni cura possibile.
E debbo sorvolare sul magnifico Sinodo di Herrenalb al quale, per la seconda volta ho avuto la fortuna di
assistere, sulla gentilezza di tanti suoi
membri che mi riconoscevano e mi
salutavano con affabilità, sulla attenzione con cui questi uomini che amministravano un bilancio di 31 milioni
di marchi, ascoltarono il messaggio
che io recavo a nome della piccola
Chiesa Valdese, sui doro applausi cordiali. sulla bontà ccm cui subito dopo
il Capo a vita di quésta grande chiesa,
il Landes-Bishof Dr, Bender, viene a
stringermi la mano e a dùrmi:
— Sa, l’anno préssùno tornerò al
vostro Sinodo Valdjese ma non più
soltanto come ospite, bensì come delegato della mia Chiesa.
E sorvolerò ancoija purtroppo sul
nome di tanti cari eolleghi incontrati
lassù : Müller, Köhler e Weiss, titolari di comunità valdesi, Herrmann nipotino del noto pastore valdese Calvino, Weber, Romeisch, Dammbach,
Schweikart che già sOn stati nelle nostre Valli e tanti altri per non parlare
del più valdese di tutti, l’onnipresente
e caro pastore Allinger. Non posso
dire quanto son stati icari e buoni tutti
quanti. ’
Dovrò concluderefi, purtroppo, ma
non potrò farlo senza aver ripetuto
una volta di più che lo scoprire dei
fratelli in Cristo dòte prima credevi
esserci degli estraneiìè veramente una
esperienza meravigliosa, una delle più
belle che si possano fare. Qualcosa
come uno « scoprire )\il Regno di Dio,
Una esperienza che auguro con tutto il cuore ai miei fra|elli di poter fare
Sguardi sul mondo
Im ’’Saechsische Zeitung”, organo del
partito socialcomunista della Germania
orientale, ha dato notizia dell’arresto del
pastore luterano Ernest Villy Kohl di Nossen accusato di avere rifiutato la sepoltura
religiosa a una donna e aver suscitato agitazione contro l’autorità dello Stato. L’ultimo numero del periodico protestante ’’Die
Kirke” è stato sequestrato e ne è stata impedita la diffusione. Il pastore Otto Maecker è stato condannato a due anni e mezzo di carcere pure per ’’agitazione contro i
poteri dello Stato” e per aver rifiutato i funerali religiosi a una donna che aveva ricevuto pubblicamente la ’’confermazione
laica” ( Jugendweihe). Tutti questi fatti
vengono comunemente interpretati come
sintomi di un aggravarsi della persecuzione
religiosa nella Germania orientale.
" — (ÀNSAf “
-¥■
Nell’anno che si è appena chiuso l’Azione
cattolica italiana ha ricordato i novant’anni
dalla sua fondazione; la data ha assunto
particolare importanza perchè la Società
della Gioventù Cattolica Italiana, fondata
nel 1867, non fu soltanto il germe della futura Azione cattolica in Italia, ma fu l’inizio di una forma nuova di partecipazione
dei laici all’apostolato gerarchico della Chiesa in molti altri paesi; per molto tempo
l’A.C.I. è stata il modello dell’attività cat
OPERE
^ ^ _
di Martin Lutero
In bellissima edizione la casa editrice ginevrina ha iniziato la pubblicazione di alcune opere del Riformatore Martin Lutero.
Si è dovuto necessariamente fare una scelta neU’imponente materiale; ma il primo
volume lascia ben sperare per l’avvenire.
L’ordine delle materie scelte è il seguente: I .sette salmi penitenziali —- Controversia contro la teologia scolastica — Controversia per mostrare le virtù delle indulgenze — Un sermone sull’indulgenza e sulla
grazia — Controversia a Heidelberg — Spiegazione del Padre Nostro — Le buone opere (i 10 Comandamenti).
I traduttori hanno cercato di essere fedeli il più possibile ai testi originali a costo
di rendere la traduzione talvolta un po’ pesante. Ma il volume racchiude un vero e
proprio patrimonio spirituale di pensiero e
di meditazione. « Cristo crocifisso » è al
centro della teologia di Lutero: «Mon cher
frère, apprends le Christ, le Crucifié. Apprends à le louer et désespérer de toi-même. Et dis-lui: Cher Seigneur Jésus, tu es
ma justice et je suis ton péché. Tu m’as
pris ce qui était à moi, et tu m’as donné
ce qui était tien. Ce que lu n’étais pas, tu
as voulu l’être. Et tu m’as donné, à moi,
de devenir ce que je n’étais pas ».
Questo volume e gli altri non potranno
che condurci alla conoscenza di Cristo e
della giustizia di cui Egli ha coperto la
nostra iniquità. e. r.
Martin Lither: Oeuvres - tome I • Editions Labor et Fides - Genève.
tolica in lutto il mondo; E’ noto che dall’ultimo congresso mom^ale dcU’apostolato
dei laici sono state posle le basi per una
nuova formazione di tale; attività. Oggi l’Azione cattolica italiana |he rimane il movimento tipico dei cattaci italiani conta
81.373 associazioni parrocchiali con 3 milioni 233.922 soci, di cui: É)9500 uomini, 630
mila 538 donne, 439.70,^. fanciulli, 583.728
giovani, 1.241.669 ragazgp, 6.419 universitari, 13.959 laureali, 8.MI8 maestri; questi
dati del tesseramento a;^aiono confermati
dalle cifre del tesserarne^ 1958 tuttora in
corso. ;
? (ANSA)
4
i '
Il 95% degli abitanti édìà Finlandia sono Luterani. La ChiesaLprtodossa finnica
■conta SOtOOO mentri pdì^^lr2% degtttibitanti. Il rimanente apptihiene’'alla Chiesa
libera finlandese, alle Chiese metodista e
battista ed aU'Esercito della Salvezza. I cattolici romani, in tutta fh Finlandia, sono
attualmente circa 2.000. ;,
Secondo le statistiche decentemente pubblicate dal Consiglio Najonale delle Ch'cse di Cristo negli Stati Witi il numero dei
membri di Chiesa ha raigiunto, in quegli
s;ati, la cifra record di 1& milioni 224.954,
con un aumento, in un .«ino, di oltre tre
milioni. Ciò significa ché attualmente, negli Stati Uniti, su 100 ajnericani, 62 sono
membri di una Chiesa mentre un secolo fa
questa percentuale era sqlo del 20%.
' ^
‘ . .1
Negli ultimi trenta aithi l’aumento dei
protestanti e dei cattolici,} negli Stati. Uniti,
ha avuto la stessa propoJmone. Trenta anni
fa, infatti, il 27% dellaì popolazione era
protestante ed il 16% cattolica. Oggi le percentuali sono rispettivamtnte del 35,9% e
del 20,7%. I protestanti, alla fine del 1956
erano negli Stati Uniti 60.148.980, i cattolici romani 34.563.851, gl4 ebrei 5.500.000,
gli ortodossi 2.598.055, ^ vecchio cattolici
ed i cattolici nazionali polacchi 367.370,
I buddisti 63.000 ed i mussulmani 20.000.
La Chiesa Evangelica jiiù numerosa degli Stali Uniti è la Chigsa Metodista la
quale conta attualmente 9.400.000 membri
di chiesa suddivisi in circa 40.000 comunità. Viene dopo di essa la Chiesa battista
della Convenzione del Sud che conta 8 milioni 700.000 membri.
persona LIA
Il 19 Dicembre è nato a Roma il
piccolo AngelotMarco Guido Miegge,
nipotino del Past. Guido Miegge della Società Biblica.
Alla famiglia nella gioia gli amici
delle Valli inviano un cordiale e fraterno pensiero. Al neonato i nostri
auguri di vita lunga e felice.
A Roma sono state celebrate le
nozze del Pastore Alessandro Vetta
con la sigiiorina Clara Giocoli.
giungano gli auguri cordiali degli amici e della redazione del
giornale.
Fraterna riunione
Frali
a
Siamo ben lieti di pubblicare questa cronaca inviataci
da un Pralina ed auguriamo
un vivo successo alle prossime riunioni del genere che
sono state annunciate. (Red.)
Domenica 12 gennaio, in ima sala
dell’Albergo del Cav. Grill, gentilmente concessa, si è tenuta una riunione del tutto familiare per i
Membri di Chiesa di Prali. Assai
soddisfacente il numero degli intervenuti, se si tien conto della novità
di tale riunione; e c’è da augurare
che in una prossima occasione questo numero aumenti di molto, specialmente per quel che riguarda le
signore che erano rappresentate da
una sola di esse.
Principalmente sono stati trattati
due argomenti molto importanti: in
primo luogo quello della costiruzione
del nuovo Tempio. Su questo punto
i presenti hanno ascoltato con interesse l’ampia relazione fatta dal
Pastore sig. Comba che ha riferito
in merito al lavoro svolto dall’apposita commissione nominata per esaminare i progetti del Tempio; questa, riunitasi a Torre Pellice nel mese di ottobre scorso e trovandosi con
due soli progetti da esaminare decise di prolungare il termine del
concorso al 30 aprile prossimo.
In seguito il Pastore Comba fa un
pò di conti su quello che si è già
ricevuto in denaro e sul probabile ricavo che si potrà effettuare dalla
vendita del legname messo a deposizione dai vari Quartieri della Par
rocchia. La cifra pur non essendo
ancora molto elevata serve già di
incoraggiamento a proseguire sulla
via intrapresa. In seguito si fanno
previsioni su quel che potrà costare
ij Tempio e si esaminano alcune
forme di come si dovrà iniziare la
sottoscrizione Pro Tempio di Prali
Diverse proposte sono fatte e ci si
feima particolarmente su una: quella cioè che ogni famiglia di Prali
faccia un bliancio delle sue possibilità annue e. con l’aiuto di Dio, s'
impegni a un versamento scaglionato su quattro anni, cosi da potere,
entro qualche mese, avere aoprossimativamente un’idea della cifra raggiungibile a Prali. E così in seguito
far appello alla generosità di tutti
gli amici di Prali vicini e lontani.
Il secondo argomento trattato, anch’esso molto importante, e forse più
del primo, fu quello già varie volte
sentito accennare in Chiesa :" riguardo a quel che si dovrebbe fare e come comportarsi in qualità di Vaidesi, di fronte ai sempre più numerosi turisti e villeggianti che vengono a Prali. Far si che questi se
ne tornino alle loro case portandosi
via qualche cosa di buono dell’ambiente in cui hanno trascorso alcuni
giorni, qualche cosa di diverso da
tutti gli altri luoghi dove non esiste ima comunità quasi interamente
valdese. E ohe questo qualche cosa
sia una buona impressione dei Vaidesi e mediante ciò anche una buo
na occasione di venire a conoscenza
delTEvangelo.
Anche su questa importante questione si sono scambiate varie idee
e suggerimenti, tutti molto apprezzati. Notevole è stato il numero di
quelli che sono intervenuti nelle vane mscussioni, dimostraudo cesi il
loro interesse per la Chiesa e per
la sua opera, cosa che molto spesso
non si verifica nelle assemblee più
solenni, forse perchè in questa occasioiie ognuno si sentiva più libero
e più a suo agio; e c’è da fare l’augurio che ognuno di noi impari da
questa simpatica riunione a prendere più spesso parte alle attività della Chiesa e a dire più spesso ciò che
pensa.
Dopo due ore di fraterno conversare si termina fissando la prossima
riunione a Marzo, e ognuno se ne
torna a casa sua portando una favorevole impressione.
Uno dei presenti
I ^ VVISI EGONOMICI |
CERCASI domestica per famiglia 4
persone; esclusi lavori pesanti.
Buon stipendio. Rivolgersi A. Vitale — Via Ippolito D’Aste 1, Genova
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Castagno Luigi (300); Simondet Margherita (100); Pasque! Clelia (100); Cadon Ernestina (100); Robert Dino (200); Long
Eli (300); Fam. Malan (100); Codino Giulia en souvenir de M.me Bianche Leger
Costantino (500); Filiberto Reynard (50);
Peyronel Emilio (300); Raima Ausonia
(300); Raimas Soulier Paolina (300); Rertalot Alberto (300); Gay Matilde (100); Pe-.
ruggia Gemma (200); Reynaud Francesco
( 300) ; Rostagno Emilio ( 350) ; Gönnet Rubina (200); Morel Adelina (300); Fenouil
Adelina (250); Fam. Mura (150); Fam. Durand (200); Revel Fernando (200); Cigersa
Giuseppina (100); Ridinotto Rino (200);
Riviera Ermelinda (100); Famiglia Rattaglini (100); Costabello Dino (500); Gay
Vincenzo (50); Martina! Enrico (300); Rabaglio Giacomo (100); Sommanl Ernesto
(100); Retix'"Orazio (500^; Long Arturo
(200); Rassetto Mario (400); Luigi Vidossich (350); Rreuza Luigi (200); Peyronel
Umberto (100); Pascal Anna (300); Tron
Giulio (100); Pons Francesco Ù®0); Tron
Costantino (100); Tagliaferro Giuseppe
(100); Frache Aldo (200); Rettalot Etichetta (50); Mattone Adele (100); Sciaima
Damiano (100); Vinay Arturo (100); Brano
Grilli (350); Frache Guido (200); Giaiero
Ernesto (800); Pons Marcello (200); Maurizio Letizia (3(K)); Maurino Celina (150);
Ros; agno Michele (300); Poet Ester (200);
Clot Levy (100); Latscht Giovanni (300);
Lageard Alessandro (100).
racconto
7 HEURERS 45
C’est l’heure à laquelle le soleil savait qu’il devait se lever aujourd’hui
et il a pas manqué. Il est apparu sur
la montagne qui ferme l’horizon une
minute plus tôt qu’hier. Et nous les
hommes qui sommes, quoi que nous
en pensions, des enfants de lumière,
nous attendions avec impatience que
cette minute supplémentaire de jour
nous soit donnée. Il nous semblait
qu’elle nous réconciliait avec le bonheur de vivre sur la terre. En dépit de
toutes les joies factices dont nous la
peuplons, la nuit deumeure la nuit et
les ténèbres sont les alliées de la mort.
Qu’il est donc le bienvenu ce retour de
soleil qui, depuis des semaines et des
mois semblait s’éloigner de nous, chaque jour un peu de plus...
Qu’est-ce qu'une minute comparée
aux siècles et aux millénaires qui nous
servent à mesurer le temps? Je le sais
bien; le soleil ne s’en est pas rapporté
à nos horloges plus ou moins perfectionnées pour ordonner sa course
majestueuse. C’est lui qui règle les
montres et les pendules comme il réglait autrefois les cadrans sur la façade des châteaux.... mais, ce qui estvrai c’est qu’il y a eu sur le coin de la
terre une minute de plus pour le jour,
une minute de moins pour la nuit...
Une minute! Et cette minute est là
comme un signe de la puissance, de la
volonté, de la sagesse de Dieu qui
tient dans sa forte main toute l’armée
des deux. Une minute!
Quand on voit la légèreté avec la
quelle nous perdons, nous gaspillons
les minutes de notre vie on est fondé
à dire qu’une minute n’a pas plus
d’importance qu’un grain de sable. Et
pourtant, il n’est pas possible de
tromper, cette minute de soleil, c’est
Dieu qui a pris soin de nous la donner.
Alors ce n’est plus seulement mon
esprit qui est pris de vertige quand
j’essme de m’imaginer cette rigueur,
cette précision, cette perfection qui
préside à la tnarche du soleil... mais
c’est mon âme qui se trouble et réjouit
de savoir qu’un Dieu si grand ne néglige pas de s’inquiéter des plus petites choses et de pénétrer jusqu'au secret des minutes qui forment la trame
de notre vie éphémère. 7 heures 45!
Comme il me pMt de voir cette heure inscrite devant moi, sur une page
du calandrier et de savoir qu’elle est
aussi inscrite devant Dieu.
Il me suffit pour aujourd’hui de
penser et de croire que les minutes ont
du prix aux yeux de Dieu. Elles en
ont tellement que chaque matin, à son
commandement le soleil nous trace
cette vérité sur la ligne de l’horizon.
Et s’il en est ainsi d’une seule minute
si vite passée je peux aller sur mon
chemin paisible et tranquille; ce Dieu
qui mène le Soleil et veille avec tara
de soin sur sa course, ne dédaigne certainement pas de voir couler un de
mes soupirs.
E. Almeras
(Le Christianisme au XX siècle)
4
Ernesto Combs
BREVE STORIA DEI VALDESI
L. 300
L'Eco delle
Valdesi
Edina Rostain Ribet
C’E UNA VOCE
NELLA MIA VALLE
L. 500
IVotiziarin dalle nostre Comunità
AN6R06NA (Capoluogo)
La prima tornata di riunioni nel
mese di gennaio è stata presieduta
dai membri della Società Missionaria Studentesca «Fra del Tomo» i
quali hanno anche rivolto il loro
mesaggio ai bambini della Scuola
Domenicale del Capoluogo ed alla
Comunità, nel corso del culto del
12 gennaio. Li ringraziamo per la
loro visita e per i loro messaggi.
Mercoledì 15 corr. abbiamo accompagnato alla loro ultima dimora terrena le spoglie mortali del nostro
fratello Ctaiavia Guglielmo deceduto alla borgata Raggio alla veneranda età di anni 86, in modo improvviso.
Al figlio, ai nipoti ed ai parenti
tutti rinnoviamo l’espressione della
nostra viva, fraterna simpatia cristiana.
Continuando l’attuazione del piano di lavori di riparazione e di ammodernamento degli immobili della
Chiesa, il Concistoro ha disposto
che la nostra nuova sala unionista
fosse dotata di acqua potabile: il
che è stato fatto ultimamente mediante l’installazione di un lavandino e di una tubazione con rubinetto
negli spogliatoi. In tal modo sarà
risolto un inconveniente che più
volte abbiamo dovuto lamentare in
occasione di visite di Unioni Giova
nili sorelle.
Anche le nuove porte in ferro per
il nostro Cimitero parrocchiale stanno per essere piazzate. A primavera
si provvederà ai lavori di rifinimento dei muri restaurati ed all’intonaco del vestibolo. Ringraziamo i muratori e ricordiamo che è indetta
una colletta per sopperire alle spese
di queste riparazioni. e. a.
nica deiranno per la prima volta la
stufa non era calda all’ora consueta.
Con «Barbo François» sparisce una
figura caratteristica della vecchia generazione. Al nipote e agli altri parenti rinnoviamo le condoglianze .
BORA'
FRALI
Il 21 dicembre nel Tempio di Frali
sono state benedette le nozze di Ermanno Pastre di Fomaretto ed Divina ROstan di Frali (Ghigo). Agli sposi, di ritorno dal viaggio di nozze
lungo la Riviera francese, rinnoviamo l’augurio di una vita benedetta
dal Signore. _ ^ ^
Il culto di Natale è stato particolarmente soleiine ed Un numero elevato di membri di chiesa ha partecipato alla Santa Cena. La festa per i
bambini della Scuola Domenicale è
stata allegra e simpatica.
Negli ultimi giorni dell’anno è deceduto repentinam^te, in età di 85
anni Francesco Ghigo, da tutti conosciuto come «Barbo François». Viveva solo e, per quanto non più in floride condizioni di salute, era estremamente attaccato alla sua libertà ed
indipendenza personale. Fer diversi
anni aveva provveduto alla pulizia
del Tempio e ad accendere il fuoco
per il culto. Il segno che qualche cosa
doveva essergli successo è stato dato
appunto dal fatto che l’ultima dome
Le festività di fine anno sono
state caratterizzate da una ottima
partecipazione ai culti vari e specialmente al culto di capod’anno seguito dalla celebrazione della Santa
Cena. Un ottimo incontro con la
gioventù d’anni e di spirito nella
sala delle attività con un’ottima cena preparata da una commissione
nominata «ad hoc» ha consentito
di trascorrere la fine d’anno con un
buon spirito. Un grazie di cuore a
tutti quelli che hanno spontanear
mente collaborato alla realizzazione
dell’incontro.
Siamo lieti di ricordare altresì la
serata d’addio preparata dai giovani
a Silvio Toum in partenza per Buenos Aries, dove è atteso dalla sua
futura sposa. Le madri, i giovani ed
il Concistoro hanno offerto im ricordo quale segno dell’affetto dei suoi
concittadini e quale augurio di sempre più viva fedeltà al Signore, alla
Chiesa dove ha conosciuto il Vangelo.
Desideriamo ringraziare di cuore
l’anziano Aldo Toum ed il dr. Giorgio Bouchard per la loro recente
collaborazione ai culti e per i messaggi incisivi e aderenti alla realtà
del momento.
S. GERMANO CHISONE
La sera del 18 corr, abbiamo avuto
il piacere di ospitare un buon gruppo
di giovani dell’Unione di Finerolo. La
nostra riunione ha avuto il suo svolgimento normale. Dopo im breve culto introduttivo, presieduto dal pastore locale, lo studio è stato presentato dal pinerolese M. Rostan che ha
lumeggiato la figura di Savonarola.
La seconda parte della serata, organizzata dalla gioventù di S. Germano, ha avuto un carattere ricreativo.
- .i. '"” i - ..».T—
•' Il culto di domenica 26 corr. sarà
presieduto D. v. dal pastore dott.
Giorgio Bouchard.
Il pomeriggio di quella stessa domenica avrà luogo una riunione del
Concistoro e la riunione mensile delle madri nella scuoletta delle Chenevières.
Il 6 Gennaio, nel nostro tempio, si
sono uniti in matrimonio Scapin
Domenico Aldo e Soulier Simona.
Chiediamo al Signore di benedire
questo nuovo focolare.
Sono ultimomente deceduti, presso l’Asilo dei Vecchi, Gardiol Celina,
di anni 75 e Bassetto Secondo, di
anni 88. Ai parenti esprimiamo la
nostra simpatia cristiana.
Ricordi natalizi dalFAsilo
dei Vecchi di S. Germano
Il nostro cuore è pieno di riconoscenza
per tutti i segni di bontà e di interesse ricevuti durante le feste natalizie.
Anzitutto ci è stato regalato un bellissimo albero di Natale e pensiamo alla fatica
e alVaffetto di chi è andato per noi a cercarlo e ce lo ha portato; poi è arrivato un
voluminoso panettone (m. 1.50 di circonferenza!) inviatoci da un amico di città e seguito da tanti panettoncini con graziose
cartoline augurali della Missione dei fiori
di Torino, nonché dal dono gradito del
” Bicchier d’acqua ” pure di Torino. E
tanti altri che qui non nominiamo, hanno
pensalo a noi concretamente e ne siamo
loro tanto grati.
Per Natalo e Capodanno abbiamo avuto
audizioni di dischi intorno all Albero acceso; arie di chiesa, inni natalizi, romanze,
pezzi d’opera ” o sole mio! ... ce n e stato per tutti i gusti! Molto apprezzato pure
un duetto di ospiti ottantenni, con accompagnamento di chitarra!
Le giovani che lavorano qui da noi ci
hanno preparato un piccolo trattenimento
di recita e bozzetti, intonati all’atmosfera
natalizia e lieta. Pensiamo anche con riconoscenza ai giovani di cuore e di età venuti per l’Epifania a rallegrarci con canti e
recite e bevande con contorno!
Insomma, non siamo stati dimenticati!
Ed ora riprendiamo la vita tranquilla.
non quella pacifica e indifferente ai bisogni altrui, chiusa nel nostro egoismo; ma
la vita .serena e fiduciosa in Dio, al quale
ogni giorno di questo nuovo anno vogliamo rivolgerci insieme nel nostro culto di
famiglia, per invocare per noi e per gli altri il Suo indispensabile aiuto.
Fiorella Comba
Utili letture
Dante Argentieri
STUDI BIBLICI SUL RITORNO
DEL SIGNORE
L. 200
S. De Dietrich
HOMMES. LIBRES
L. 600
Karl Barth
LA THEOLOGIE EVANGELIQUE
AU XIX SIECLE
L. 500
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Fellice
F. U. V. - GRUPPO VALLI
Tutte le Unioni Giovanili delle Valli sono vivamente invitate ad inviare i loro rappresentanti al
Convegno di Studio Bibiico
( Pinerolo^ domenica 2 febbraio )
Secondo il programma che è stato inviato ad ogni Unione, ci uniremo alla comunità di Pinerolo per il culto, e nel pomeriggio il Pastore
Giorgio Bouchard presenterà uno studio: « Che cosa ci dice il Nuovo
Testamento della Chiesa », seguito da discussione. E stato detto molte
volte che una delle cose che più mancano alle nostre chiese, oggi, è il
« senso della Chiesa », cioè la chiara conoscenza di cos è questo vivo
corpo del Cristo vivente, ed il conseguente impegno. Ci auguriamo, in
tutta umiltà, di poter penetrare un poco meglio, insieme, questa realtà
della nostra vita cristiana. Venite in molti! e portate il vostro Nuovo
Testamento, su cui lavoreremo. ,| Capogruppo.
Celebrata a Torre Pellice
la Domenica delle Missioni
":)ireitore: Prof. Gino C.'”ahel
Pubblicazione autorizzata 8«1 Tribunale di
Pi'ornlo con decreto del c-nnaio 1955
Domenica 12 Gennaio è stata dedicata, dalla nostra chiesa, alle Missioni. Le Scuole Domenicali si sono
riunite al Tempio, dove hanno ascoltato un messaggio dato dalla Sig.na
Emilia Ooisson. I due culti sono stati dedicati alla Missione della Chiesa nel mondo.
Nel pomeriggio un numeroso pubblico ha àffollato l’Aula Magna per
una riunione a carattere vario : le
bambine dell’Orfanotrofio hanno ripetuto il loro programma di Natale;
belli i dialoghi e belli i canti. La
Sig.na Emilia Coisson ha dato notizie del campo missionario dello
Zambesi ed in p^icolare della grande Campagna eVafigellstica che si è
svolta ultlmamehte in quel paese,
campagna benedetta da abbondanti
flutti. Infine il Fast. Bruno Tron ci
ha fatto vedere cdelle diapositive a
colori sul campo ^missionario di Eritrea. j
Abbiamo potu|o constatare con
gioia che la pomata missionaria ha
avuto ùn ottimo successo anche come contributo finanziario per le Missioni.
Alla mensile riunione della Enrico
Amaud, svoltasi Doménica 19 'c. m.,
è intervenuto il • Dott. Gustavo Ribet, membro della Tavola Valdese,
il quale ha molto efficacemente illustrato agli intervenuti l’aspetto finanziario della vita della Chiesa
Dopo la conversazione del Dott. Ribet
diversi soci hanno posto alcune domande su aspetti particolari del programma trattato e qualcuno ha fatto osservare come una riunione del
genere sia estrepiamente utile perchè i membri dii chiesa haimo bisogno di conoscere da vicino le difficoltà Od i problemi finanziari della
Chiesa, solo conoscendoli bene potranno impegnarsi concretamente.
La Società di cucito, impegnata
fino a Natale nella preparazione di
un bel numero di pacchi-dono per
i poveri della nostra Chiesa, inizia
era il lavoro di preparazione per il
prossimo bazar. Ricordiamo a tutte
le signore della nostra chiesa questa
Prof. Dr. A. Boniscootro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palestro, 7 - Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 ■ Pinerolo
tei, 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - "•c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
AVVISO
Sabato prossimo 25 Gennaio,
su invito deirUnione del centro
il Prof. Bruno Peyronel terrà la
seconda Conferenza sul tema «Plora alpina» con illustrazione di fotografie a colori. Tutti sono invitati.
attività che si svolge su un piano
concreto di aiuto ai bisogni della
Chiesa.
Battesimi
Il 27 Ottobre 1957 è stato amministrato il Battesimo a Ivan Sapei di
Remo e di Ida Bosio: il 3 Novembre
1057 è stato amministrato il Battesimo a Ezio Giordan di Alberto e di
Giordan Alma; il 19 Gennaio 1958
è stato amministrato il Battesimo a
Silvana Picchi di Felicia.
Il Signore benedica questi bimbi e
dia loro di conoscere la grazia della
sua salvezza.
Matrimoni
Roland Luigi e Ricca Ilda; Bersandi Gualtier«/ e Jalla Mariso.
Funerali.
Baridon Susanna ved. Bertinat.
ROMA (Via IV Novembre)
Nel nostro tempio adorno di fiori,
il 19 Dicembre u. s. si sono uniti in
matrimonio la Signorina Clara Giocoli e il Signor Alessandro Vetta pastore delle Comunità valdesi di Susa e Coazze.
Alla gioia degli sposi ed a quella
delle loro famiglie ha preso viva
parte la Chiesa di via IV Novembre
che per molti anni ha avuto la si
gnorina Giocoli quale preziosa collaboratrice in qualità di monitrice
alla Scuola Domenicale.
Rivolgendosi agli sposi il pastore
si è fatto interprete del sentimento
di riconoscenza della Comunità e
dei rincrescimento di vedere partire
lo sposa per altra residenza
Li accompagni la benedizione del
Signore e si realizzi per loro l’augu
rio di un ministero fecondo e di un
servizio fedele nella gioia di una
unione sempre più prospera e felice sotto lo sguardo di Dio.
Il Tè sociale pre-natalizio del 14
Dicembre, anche se non favorito dal
tempo, ha avuto la sua buona riuscita coronando con successo l’attività autunnale dell’Unione femmini
le.
Le solennità cristiane del periodo
natalizio sono state delle benedette
occasioni di meditazione e di edificazione di cui molti hanno appro
fittato con animo devoto e rieono
scente.
Durante la Settimana di preghiera suggerita dalla Alleanza mondiale delle Chiese, un numero vario di
intervenuti ha preso parte nei diversi templi della città alle riunioni
indette dal Consiglio dei pastori in
una benefica comunione di fede e
di preghiera.
Al Moderatore ed alla sua Signora partiti per una missione negli
Stati Uniti d’America e nel Canada
la Comunità ha rivolto un affettuoso saluto augurale che, di cuore, è
qui rinnovato da tutti.
BERGAMO
Nuovo centro a Parigi
di studi protestanti
Il pastore Marc Boegner, presidente della federazione delle Chiese protestanti di
Francia, ha inaugurato un nuovo Centro
protestante di studi e di documentazioni, il
quale si propone di mettere il materiale informativo a disposizione di quanti cercano
nel protestantesimo la soluzione dei problemi della vita.
La stampa cittadina ha riportato la notizia del conferimento alla sig.na Milly Honegger della medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per meriti in campo
educativo e sociale. La medaglia è stata
consegnata alla sig.na Honegger da donna
Carla Gronchi, il 6 dicembre. Ci felicitiamo
vivamente con la sig.na Honegger per la
meritata onorificenza, ben sapendo quanto
essa dedichi del suo tempo e del suo lavoro
al bene alimi, e le auguriamo di cuore che
la sua instancabile attività trovi sempre la
comprensione e la riconoscenza che veramente merita.
— L’8 novembre è deceduto a Bergamo
il signor Guglielmo Engel, appartenente ad
una famiglia che fu già membra della nostra
comunità.
— Un grappo di giovani ha ridato vita,
in queste ultime settimane, alVUnione giovanile che aveva sospeso la sua attività un
po’ più di un anno fa. C’è tra questi giovani un sincero desiderio di incontro e di di
scnssione ed un simpatico affiatamento. Speriamo vivamente che questi incontri possano svolgersi felicemente ed invitiamo di
nuovo i giovani della nostra Comunità che
ancora non vi hanno preso parte a volerlo
fare.
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Pinerolo • GARANZIA DI SOLIDITÀ’
strada per Miradolo, di fronte alla caserma degli Alpini (Ca.erma Berardl)