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^j|; kiffuardate alla, roccia onde foste tagliati
’ (Isaia LI; 1)
ABBONAMMMTl ■ V '■ •
Italia e Impero . . Anno' L, 20 — Semestre L. 10
Estero . . . » » 30 — > » 15
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ili.
voi I
Gesù voltatosi e veduto che essi lo seguivano disse loro :
essi gli risposero : « Rabbi (cioè Maestro) dove dimori tu ? »
« Che cercate voi ?» Ed
Qiov. 1 : 38,
I.
Quando il Salvatore pronunziò que-= ste parole « Che cercate voi? », Egli non
era stato ancora seguito da alcun discepolo. Con esse egli intendeva chiedere:
quale motivo vi spinge a seguirmi? che
attendete voi da me, a quali necessità,
a quali aspirazioni avete voi speràto
che io potessi soddisfare?
...Oggi le condizioni sono mutate...,
sono milioni e centinaia di milioni coloro che si chiamano discepoli di Gesù
Cristo...; a giudicare dalle apparenze,
dal rispetto con cui si pronunzia il suo
nome, Gesù sembra esser diventato il
Re, se non di tutta, almeno di una gran
parte dell’umanità.
Eppure se noi oetrchiamo di renderci
conto, con una" certa attenzione, degli
effetti ohe la religione di cui Gesù Cristo è la fonte ha prodotto, sia nella so^cietà, sia negli individui, siamo costretti, voi ed io, a riconoscere che questi
stessi risultati sono scarsi ed imperfetti.
dicendo, di quanto bene la società vada
debitrice aH’Evangelo: i costumi ingentiliti..., le leggi meno srudeli-, l’uguaglianza degli uomini di fronte alla legge, la schiavitù divenuta oggetto di universale riprovazione.., le innumeri istituzioni di beneficenza!
Ma ciò detto, quale abisso, fratelli
miei, tra l’idea di una società cristiana
e questo sistema di menzogne, di ingan. ni, di intrighi e di violenza su cui sono
limpostate le relazioni dei popoli fra di
loro, E se rinfìuenza dei principii crij,stiani è cosi straordinaTiamente debole
sulla società, quale he è la ragione se
non la scarsa, e forse nulla, influenza
che detti principii esercitano sugli individui di cui la società è composta? Salvare, santificare, consolare, non è forse
quella l’essenza deirEvangelo? Ma allora cercate nelle moltitudini che si
chiamano cristiane se potete trovare
molti che possano proclamare « Dio mi
ha fatto misericordia... »; molti che ab|biano completamente sottomesso la loro
vita a Gesù Cristo: « Non sono più io
che vivo, ma Cristp... »; molti che facciano consistere ogni loro gioia, ogni loro ricchezza, ogni loro consolazione nel
sapersi figliuoli di Dio.
K 'Ss- II.
La religione di Cristo non avrebbe
dunque più oggi ^ sua Primitiva virtù?
Il sale avrebbe dunque perso il suo sapore?...
Non Io credete, ff-atelli miei; la causa
del male è altrove... Che cosa infatti
cercano in Gesù Cristo le moltitudini
di coloro che si proclamano suoi discepoli? La maggior parte, assolutamente
nulla.-Nati da genitoiri cristiani, in paese cristiano, introdotti, appena nati,
con il battesimo, in una chiesa cristiana, ne hanno praticato, con maggiore o
minore regolarità ed assiduità le diverse cerimonie, i diversi riti, e così continueranno fino'alla lóro morte. Con
ijuale scopo? Perchè continuano a bhia
' marsi cristiani e non deisti o àtei? Tutto ciò che essi possono dirvi, lo sapete:...
la nascita, e non la per .sona le ennsapeI volezza li ha fatti ciò eh’essi .sono; non
I hanno mai pensato ch’essere cristiani
sigiiifioasse altro.
Altri vedono nel cristianesimo un
pregiudizio, ma un pregiudizio che può
molto sullo spirito dei più; ...la religione, per loro, invece di essere affare di
cuore e di coscienza è un affare di interesse, uno strumento al quale hanno
ricorso per conseguire più sicuramente
un fine puramente terreno: il rispetto
della legge, della proprietà, l’educazione, la famiglia. " '
Altri, sempre più numerosi, si avvicinano a Gesù Cristo spinti da moventi
I piuttosto politici che religiosi... Parlano
bensì di un Salvatore, ma la tirannide
da cui Egli è venuto a liberarci non. è,
per essi, quella del peccato, ma quella
dei despoti, e la felicità che Egli promette ai suoi discepoli si troverebbe
sulla terra. Altri infine cercano in Gesù Cristo e nella stia''-‘dottrina unicamente la morale e la filosofia; il miracolo li allontana...
III.
...Ma ai piedi della Croce di Gesù
Cristo, oh! ai piedi della Croce; in presenza di un dono quale il Figliuolo unigenito di Dio !... se io dovessi limitare a
uno di questi risultati una così straordinaria manifestazione dell’intervento
deirOnnipotente, la sapienza di Dio mi
diverrebbe altrettanto problematica che
la sua giustizia. Gran Dio! Le strazianti
scene del Getsemane e del Calvario, la
morte del Santo e del Giusto avrebbero
dunque soltanto lo scopo di dare ragione al popolo contro i suoi oppressori?
Il Verbo eterno incarnato, Dio, l’Onnipotente si farebbe qpmo soltanto per
aggiungere qualche parola al dizionario della sapienza umana?...
IV.
Ed ora'venite, fratelli miei, ed imparate dai due primi discepoli che si avvicinarono a Gesù con quali disposizioni voi stessi dovete accostarvi a Lui e
qual bene anzitutto dovete cercare in
Lui... Ricordate quando Pietro e Giovanni cominciarono a seguire Gesù? Fu
dopo che Giovanni il Battista ebbe indicato: « Ecco rAgnello di Dio che toglie i peccati del mondo».
L’agnello di Dio di cui l’agnello pasquale era il tipo: la vittima santa prefigurata nei sacrifici deH’antico patto;
il martoriato per i nostri peccati annunziato dai profeti: il medico dei cucii
rotti com’Egli stesso si chiama; il pastore mandiate da Dio per raccogliere e
portare sulle sue spalle fino all’ovde le
pecore perdute e martoriate d’Israele...;
in una parola: il Salvatore, ecco quello
ohe cercano in Gesù Cristo i disceipoli
di Giovanni Battista. E per aver cercato
ciò, Pietro, Giacomo, CHovanni diventarono San Pietro, San Giacomo, San
Giovanni; ecco perchè, questi medesì-r
Bài uommi, dopo aver trovato per sè, fumno resi capaci di chiamarne altri, in
Ìfc^umero infinito, a partecipare degli
stessi benefizi. Ecco perchè questi uoi^ini oscuri divennero portatori di una
^toola che trasformò il mondp; ...ecco
j^chè quel paganesimo sì antico, così
liìcco di pompe esteriori, così perfettamente adatto, apparentemente, agli iStinti ed alla immaginazioiie di nazioni potenti, dovette sfasciarsi davanti
alla testimonianza resa dai poveri pecCàfori della Galilea alla Risurrezione
di Cristo Gesù... W. Meille.
(Frammenti di un sermone predicato
in Torino, neU’anno 1868, alla presenza
di Federico Guglielmo di Prussia, che
fu in seguito imperatore di Germania).
F- W. V.
Mkdm per II Diluisti Dii tnipo M
fc a Torr« PelHce
amiche il 19 marzo nella Casa VxtMese
DOMENICA 21 CORRENTE - ORE 15.
nella Sala dell’Asilo Infantile
Aìgomento:
-i
4
LA GIOVANE, OGGI
Venite. -t'U t t *4.wv .. ..
Il Comitato di Gruppo.
Notiziario della Balcaaia
I ‘ Bergamo, lì l marzo 1943-XXI.
■ Oggi scrivo dail’Italia, dalla nostra
bella Italia, dove mi trovo per trascor. rere un periodo di licenza benedetto da
, una grande gioia famigliare!* Ma ho
rTasciaito da sedi pochi giotmi i nostri ca5. ri Alpini ,^Vialdesì dopo aver celebrato
con tutti loro la doloq tradizionale festa del 17 febbraio.
^ Abbiamo ricordato insieme ancora
una volta intensamente le case e le Valli
tanto amate, i fuochi della festa Valdese
|e la giocondità delle riunioni delle
^ Chiese; abbiamo elevato il nostro cuore riconoscente al Signore riandando
,i*con il pensiero ai fatidici del
1848, al trionfo della nastra Causa (che
è Causa di Dio), al tripudio per la Libertà ottenuta dalla benevolenza della
Casa Savoia I... Il testo che ci ha guidati nella nostra meditazione lo abbiamo ricevuto dall’Evangeb secondo San
Giovanni: « Se il Figliolo vi farà liberi,
sarete veramente liberi ». Iddio ci ha
dato un lungo, oramai quasi secolare periodo di libertà esteriore e di sereni'tà
religiosa: è questa una grazia tutta particolare, se ricordiamo che Gesù predice che ogni Suo vero discepolo sarà necessariamente perseguitato come lo è
stato Lui, dato che il mondo come
odiato il Cristo odia i veri credenti, ed
è perciò che noi Valdesi dobbiamo in
tutta serietà capire che questo periodo
non deve essere fonte di rilassatezza
spirituale, ma anzi che bisogna approfittarne con santo zelo al fine di acquistare delle' potenti energie ohe accrescano il tesoro spirituale del singolo credente e della Chiesa, energie che ci permettano di guardare in faccia il più serenamente posribile la tragedia odieima
e di affrontare coraggiosamente ogni
possibile futuro cimento al quale la
Chiesa può esser chiamata !... in altre
parole, nella libertà di culto esteriore
dobbiamo cercare e richiedere al Signore la più profonda e più vera libertà,
quella che solo il Figliolo ci può dare:
la libertà dalla schiavitù del peccato,
del mondo, di ogni affetto (anche giusto-^e santo), deU’opindone altrui;, quella
libertà ohe solamente rasparsione del
sangue di Gesù Cristo per noi Crocefisso ci concede; quella libertà che consiste in una completa e cieca consacrazione al servizio del Signore, cioè quella libertà che consiste in una nuova
condizione dì schiavitù: Schiavi di Cristo !...
« Prendete su di voi il mio giogo... Il
rriio giogo è diolce e il mio carico è leg- -,
gero... »! '
La Sacra Mensa alla quale alcuni di
-noi si sono avvicinati, ci ha fatto sen- ,
tire tutta la potenza dì una tale libertà
che noi acquistiamo col sacrifizio del Figliolo, come un grande, il più grande
dono deir.Amore di Dio !
Per la generosità di alcuni donatori
(che sentitamente ringraziamo) ho potuto dare agli Alpini qualche cosa che
1 allegrasse il loro rancio del 17 febbraio; so poi ohe alcuni di loro, in gruppi di'vem, hanno avuto la-possibilità .di ¿■vfare veramente xm pranzo, e me ne sono
vivamente rallegrato con loro !
La salute di tutti è buona, ed anche
quei pochi ammalati cui accennavo nel- s
la mia precedente corrispondènza si sono quasi completamente rimessi, grazie
a Dio.
Per gli altri militari Valdesi che non
posso visitare, mi son servito come sem•pre della posta per ricordare a tutti
la benedizione dei 17 febbraio. Da diversi ho avute delle care lettere e cartoline nelle quali mi esprimono la nostalgia di tante coste: ma ognuno cerca
in Dio il suo aiuto, e specialmente alcune dì quelle missive pervenutemi mi
hanno rallegrato per la forza di fede e
di coraggio che in esse vibra. Miei cari
fratelli lontani, grazie per le vostre let• tere ! Vi assicuro che esse spno una gioia
e un iricoraggiamento per me, è così bello sentirsi in comunione gli uni con gli
altri in questi giorni di prova ! Coraggio e avanti, miei cari, cercando sempre di tenere la vostra mano nella mano di Dio; così avrete sempre la Luce
Sua che vi f^à più agevole il cammino, e ohe più agevole lo renderà anche
a chi vi sta vicino e che può constatare*
quanto è prezioso il tesoro che un credente ha nel cuore !... '
« ...il Nuovo Testamento che ebbi al- .
la mia prima comunione col suo versetto: Sii fedele fino alla morte ed io ti
darò la corona della vita; mi ricorda
Fimpegno preso verso Dio, ed a Lui
stesso mi confido, e chiedo la forza di
camminare sulla retta via, e di superare tutte |e prove perchè la mia fede
non venga meno, ma si consolidi... » Così mi scrive un sergente di fanteria;
questa è la posizione giusta, dhe Iddio
ti benedica I
^E un alpino: «...il morale è sempre
alto, è sempre quello dei nosri Padri !
I picchi scabrosi della BaMgMa sono ogni giorno ancora, e saranno sonpre bagnati (come lo sono stati di sangue !) di
V
'{• '■cm' 1' <
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«DELEE '
Si?«Sr»^A
Tante altre fra^’ vor
imterò'a'fare aicunà nomi di coloro che
>.,, w' ^ , ------- ,‘,, La Settimana di rimmcia norTè stata '
mi hanilo^ s^tto> dandomi consolanti | ' dimenticata (?ki militari Valdesi, e pre-*«’
^’'‘. ^"’ ^pensi’^ «peoàl i al sei^en]^'’ !
Iftfine desidiÉTO faBs/sapeisè ^la3|aimK, n||gglbn&.Martinat Fernando,» nipote del ,
y glia del "ìDener^ Giulio IsH^rtìnaiit ed a s'^G^erale^ db» ben ‘“conosciamo’ perchè
^^.tuttri Vajdesi, che noi della'^'"« Taus^en- ’ J^dificfe la^, nostra vita in Balcania .
abhiàmo preso viva pdfte ai dolore 'l »^"Cappellano’Militare.jValdesV •
«asolami Jiimenticata dai militari Valdesi, e pre-*”
"Rivoira Aurelio, . sto spero di poter-inviare la somma rac
Frache;*’^^y; colta alla ; Cassa Centrale. Intanto rin-i?
l^'Cihe il suo ^'istacco lascia dietro a sè;
'’^'•hon voglio aggiungere nulla a ciò che
P.'M. 61, l’aviere Ciarcio Armando, ■
pi *,•’ i deila P. M. 3200, il genière Pietrobono
Giuseppe, della P. M. 151, il caporale t,
V " maggiore Evangelisiia Giuseppe, della P. %
grazio tutti quelli ohe già mi hanno fat-J
to pervenire là loro contribuzione; il*«
11. 1 «VII . .. '.'^»■>'31
-r'^'} ; ^ M ,99, l’alpino Griglio'^ Aldo, della P.
rinuncia, non può dimentiCfirsi della sua
Chiesa, e la Chiesa accetta con partico-,ij>
lare riconoscenza il suo sacrificio !
'così bene ha detto pèr noi mìliliari tutti
il Cappellano Capitano Rostan, ma soT lo dire che la persona e la figura di quel '
Prode Soldato e di quel Valdese fedele
K . ^ ’ Tenente Alfredo Rostairi. t
I »fi
* Giungano al nostro Cappellano d4
- J. XJl /jr, * * vf’Vi*'*' V \*J. ».H-lX V ailVlC*3C'
soldato »Valdese - che già a tante cose è nel nostro cuore e che a lui guardiamo
T*Tni1'n.f’»ÌQ rirv-n wiiA i -c ^ 41« « 1 .-«i I /’’lU ... .21 rt^ .
come a fulgido esempio ! Che il Signore
nella sua Misericordia consoli e bene
■■(»4Í ■
dica la famiglia tanto duramente prova
Balcania, che si unito in matrimonio
con la signorina Zavarit" il'saluto e gli
auguri dell’Eco, in cui egli o la sua cómpagng sapranno vdAre l’eao affettuoso J
dei saluti dei rmlitari Valde&i di Balcama. ' (Red.)
0"
Lñ FflQINfl DELLA l-QIOVCflTCl VALDESE
a
Meditando.
«•
CAMMINARE :
Per le vie della Samaria e della Galilea Un Giovane cammina lungo la strada polverosa ed assolata; Egli annunzia
la buona novella della salvezza e dell’amor fraterno.
Molti giovani cristiani camminano anch’essi per le strade del mondo, beffandosi gli uni degli altri ed odiandosi a
vicenda.
Signor Gesù, perdonaci, e nella Tua
infinita misericordia insegnaci, ad
amarci gli ^ agli altri e ad annunziare
la Tua grazia !
PREGARE
Nell’alto dei monti un Giovane piega
le ginocchia e prega prega il Padre Suo
affinché Gli conceda che i Suoi non vengano tolti dal mondo ma preservati dal
maligno; prega per ricevere forza onde
camminare ancora e pregare ancora.
Molti giovani cristiani hanno le ginocchia anchilosate, non sanno più pregare, fanno a meno di pregare, e deridono i p>ochi, molto pochi, che pregano.
^ Signor Gesù, perdonaci e* nella Tua
infinita bontà insegnaci ancora a pregare, piegando le ginocchia nel silenzio
della nostra cameretta e prostrati nell’angolo buoio del nostro tempio come il
pubblicano !
LOTTARE :
Sull’alto di un monte un Giovane lotta una lotta titanica col principe di questo mondo, ma tutte le insidie e le frecce avvelenate s’irafirangono nello scudo
dello Spirito e della Parola di Dio: « Sta
scritto: Adora il Signore Iddio tuo ed a
Lui solo rendi iL culto ! »
Molti giovani crisaani ai primi attacchi dell’Avversario scendono a compromessi, a mezzi termini,- ad accomodamenti spesso vergognosi e - ad ogni modo - sempre contrari alla coscienza: ciò
per il quieto vivere, e soccombono sot-‘
to i dardi infuocati del maligno.
Signor Gesù, perdonaci, e nella Tua
potenza infinita aiutaci a combattere
contro il maligno per cacciarlo dal nostro cuore, affinchè solo il Tuo amore
regni in noi !
VINCERE :
Un Giovairie dopo una lotta immane e
senza precedenti nella storia dell’umanità, scende nel impelerò ; un grosso macigno lo ricopre, Satana sembra- trion
III«
1644. - Avendo invano le Valli interceduto a favóre del loro vastore e moderatore Antonio Léger, due volte citato dalla Duchessa Cristina a comparire
in giudizio, ed essendo egli stato condannato in contumacia « ad essere appiccato per la gola, venendo nelle mani della giustizia, con la confisca, dei
beni », il Senato sabaudo conferma solennemente tale sentenza con deliberazione in data 12 marzo 1644. Non esgendovt altra via di scampo, Antonio
Léger ripara a Ginevra., ove, sin dall’an- '
no successivo, sarà nominato pastore e
professore di teologia. r. b.
fare; ma dal sepolcro il Giovane risorge:
Egli ha distrutto la morte con la Vittoria; Egli ha vinto il mondo ed il peccato.
Molti' giovani cristiani dopo una breve lotta scendono anch’essi nel sepolcro:
sepolcro dell’oblìo, deU’inGoscienza, delrirresponsabilità ! Pochi sanno scuotere
il giogo pur così pesante di Satana, per
vincere e trionfare !
Signor Gesù, perdonaci, e per l’infinito Tuo amore aiutaci a vincere la morte
deH’oblìo e d'e]ii’'incoscienzìa pe!r faipci
rivivere e camminare nelle Tue vie,
pregare perchè non sappiamo nè il giorno nè l’ora della Tua venuta, lottare per
la causa santa del Tuo-regno, quaggiù,
e vincere il maligno, affinchè dove sei
Tu, possiamo essere anche noi un giorno ! Amen. Enzo Purpura.
JI Cristiano d il lavoro
Tre studi poligrafati per le Unipni Gio-^
vanili Valdesi a cura del pastore Ed.
Aime.
. Le Unioni hanno tutte ricevuto gra-l
tuitamente una copia di questi studi, si
: avverte però che le Unioni o i privati'
j che volessero avere altre copie po,tran; no acquistarle al prezzo di lire 4, presso
il pastore Tullio Vinay - Via Manzorti,
21, Firenze.
AI NOSTRI CARI UNIONISTI MILITARI
Cari Amici lontani,
siamo ora nell’ultima fase della nostra attività unionistica per l’anno ecclesiastico in corso: è passato il 17 febbraio, data per la quale siamo soliti imprimere alla vita deirUnione un ritmo
più veloce, preparando, con recite e
canti, la nostra tradizionale serata familiare; ed ora ci avviamo verso il termine deUa nostra attività. Intendo la fine dell’attività regolare; perchè anche
durante l’estate oi riuniremo qualche
volta, preferiibilmente la doménica pomeriggio, faremo, a Dio piacendo, qualche gita, ci, recheremo a qualche convegno o giornata unionistica-che, sostituiscono per il momento i nostri bei campi
estivi d’una volta. Oh ! quanto desideriamo che ritorni il giono in cui potremo di nuovo avere i nostri campi, come
quelli a cui partecipammo per tanti anni di seguito ! E quale gioia quando, a
guerra finita, potremo avervi con noi e
partedipare tutti insieme a quelle magnifiche e benedette giornate ! Dunque
almeno per la maggior parte delle nostre Unioni delle Valli, l’attività regolare sta per concludersi: i lavori agricoli
ricominciano, le giornate si fanno più
lunghe, e per poco tempo ancora potremo riunirci alla nostra cara Unione. E
mentre stiamo per finire, il nostro pensiero si volge in due opposte direzioni:
anzitutto indietro: ricordiamo le belle
serate trascorse alla nostra Unione nel
periodo più intenso della sua attività
dello scorso inverno; e tra i molti ricordi presenti alla nostra mente, uno ci appare vivo in modo speciale. E’ il ricordo
delle preghiere che insieme abbiamo elevato per voi al nostro comune Signore. le sentiamo ancora nel cuore quelle
espressioni di richiesta di benedizione e
d: protezione divina per voi tutti lontani e forse esposti al pericolo. Per molti
di voi il Signore ha valuto, esaudire alla lettera le nostre preghiere, ed il nostro cuore Gli è riconoscente. Per l’esaudim,ento di queste nostre preghiere
in vostro favore, e per tanti altri b^efici che Egli ci ha concesso in questi ultimi mesi, mentre frequentavamo la nostra Unione, il nostro cuore ripete col
Salmista: « Benedici, anima mia, l’Eternó, e non dimenticare alcuno dei
Suoi benefici ! » (Salmo 103).
,■ In alcuni pochi casi il Signore non ci
ha esauditi nel modo che ci saremmo aspettati: Egli ha voluto farci sperimentare ciò che dice la Sua Parola, e che,
cioè, la Sue vie non sono sempre le nostre vie, nè il Suo modo di vedere
coincide sempre col nostro modo di vedere. Del resto, alle nostre richieste abbiamo sempre aggiunto: « Se tale è la
Tua volontà ! »: in talune circostanze
abbiamo sentito che la Sua volontà era
diversa dalla nostra. E - in fondo - è
cosi naturale che i pensieri di Colui che
è infinito, eterno, che^ sa ogni co^, di
fiorite al quale mille anni sono app€na\
come, un giorno, siano diversi e talora
opposti ai nostri ! Eppure, anche se non
siamo sempre stati esauditi, sentiamo e lo sentirete senza dubbio anche vci ■ che Dio agisce e fa cooperare tutta le
. cose per il nostro vero bene. Ed Egli
solo sa in modo sicuro quahè il nosUo
vero bene: non di certo possiamo saperlo noi, incapaci di leggere nel futuro. Ed
anche in questi casi il nostro c:jore può
ripetere: « Anima mia, benedici l’Eterno ! »; anche se talvolta in modo -^ncomprensibile alla nostra mente debole e limitata, l’Eterno agisce per il nostro bene !
E poi, cari fratelli ed amici, non è
soltanto al passato che il nostro pensiero si volge, ma più ancora all’avvenire ! Anche se, duramle la necessaria stasi estiva le nostre Unioni termineranno
la loro attività regolare, il nostro pensiero correrà ugualmente verso voi, la
nostra preghiera» per voi non sarà meno
intensa e meno fervida, il nostro augurio veramente cordiale di ■ avervi di
nuovo presto con noi non sarà meno
sentito! E, uniti gli uni agli altri col vincolo cristiano della preghiera, dell’affetto reciproco, aspetteremo fiduciosi il
giorno in cui vi vedremo tornare, a Dio
piacendo, alle vostre case, alle vostre
Chiese, alle vostre Unioni, con quella
ricchezza inalienabile che avrete acquisita forse nell’ora del pericolo, forse
nella solitudine, o neiresperienza dolorosa: la ricchezza della vostra fede! Vi
aspettiamo aduirque, sicuri che ci porterete la testimonianza di una fede intensa, accresciuta: « Abbiamo sentito, abbiaimo sperimentato che Dio è la nostra
rocca, il nostro alto ricetto, il nostro Liberatore ! » E quella vostra testimonianza ci farà del bene, d riempirà di gioia,
vera gioia, e porterà un nuovo alito di
vita nei nostri ambienti giovanili.
Con affetto, vi dà una cordiale stretta
di mano il vostro amico e fratello in
Cristo
Paolo...
'Visa#«
Domenica 28 febbraio e lunedì 1°
marzo ho avuto il piacere di visitare le
Unioni Giovanili di San Germano e di
Pramollo.
L’impressione che ho riportato è ottima. Quella di ^an Germano, formata
da un rigoglioso stuolo di signorine e da
un numero più ridotto di giovani. In
quella di Pramollo l’elemento maschile,
sempre preponderante gH scorsi anni, è ,
quasi controbilanciato da quello femminile che si trova a casa per magioni ■
contingenti. Le dette Unioni oltre ad interessarsi a tutte le attività della Chiesa si tengono in stretto rapporto con i
militari.
A nome-dei Comitato' di Gruppo ho
esortato i giovani ad essere dei fedeli
testimoni di Cristo, a tenere alta la face deU’Evangelo, e questo più che mai
nei tempi che attravarsiamo.
O. Peyronel.
scorso qualche bel momento con TUnione Giovanile di Rorà che il Comitato di
Gruppo m’aveva incaricato di visitare, ‘
Numerosi gli assenti, purtroppo, come in tutte le Unioni .in questi tempi !
Ho appreso però che porporzionalmente
al numero dei membri di altre Unioni,
Rorà ha un numero straordinariamente grande di giovani chiamati a servire
la Patria: proporzione di circa im quinto del numero totale dei membri di
Chiesa, corrispondente ad una buona
metà dei membri dell’Umone. Ciò nondimeno, questa Unione continua fedelmente la sua opera aspettando con fiducia il giorno in cui tanti suoi membri
attualmente assenti, potranno far ritorno a casa. I membri rimasti hanno raddoppiato lo zelo, e persone non più di
prima giovinezza, per lo più parenti di
membri lontani, hanno incominciato a »
frequentare le sedute allo scopo di colmare i vuoti prodottisi ultimamente.
Inutile dire che anche a Rorà gli
Unionisti collaborano attivamente cpl_^
Pastore per mantenere strette relazioni
epistolari coi militari le cui risposte
vengono lette regolarmente durante le
sedute deirUniorae.
Spessa non è possibile agli Unionisti
rorenghi di partecipare in massa ai convegni, specialmente a causa delle distanze: si è parlato a lungo di questa
difficoltà, e si è concluso con l’augurio
che i giovani di Rorà possano, fors^ stella stagione estiva, recarsi in -vdsita presso a qualche Unione (ovvero ricevere la
visita di Unioni consorelle), e ciò allo
scopo di evitare di rimanere isolata, e
fare il possibile di venire in relazione
con altri giovani, con altri sfratelli in
fede.
Ho ascoltato con molto piacere la relazione fatta dal Presidente circa l’andamento generale delPUnione di Rorà:
in questa relazione un fatto mi ha rallegrato, e lo propongo come esempio ad
altre Unioni: i giovani quassù, durante
lo scorso inverno à sono avvicendati
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^ L’ECO ;D?£ÌLE VALLI VALDESI
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'Ï'#r
3iel preparane studi per la loaro Unione
( Forse guidati, .^nsigliati dalla
f Presidente hanno’ lavorato con zèlo *.
T presentato di settimana in settimana jl
' j irutto delle loro fatiche... hanno così^, .
sfatato la leggenda per cui i giovani deUm
le ,^Unioni al di sopra dei 600 o 700 mer^tf
tri non sanno far valere le loro doti di»
mente a beneficio dei loro fratelli, non
r' sanno 'maneggiare con destrezza la pen
na, bensì unicamente la zappa ! Quantoi^
è simpatico allorquando i giovani fan-^'no il possibile per prendere parte sempre più attiva alla vita della loro Unione } I loro studi forse'(almeno i primi)
non saranno capolavori, ma serviranno J
pur sempre a rompere la monotonia ohe
inevitabilmente esiste^là dove si è soliti
^udire sempre la stessa voce; serviranno
inoltre ad approfondire'notevolmente la' ^
cultura di chi prepara questi studi; é ‘
costituiranno infine un incoraggiaménto
per il Pastore il quale si rallegra nel
vedere che i giovani dimostrano interesse per la vita ed il buon andamento
deU’Unione. ■*
Ho parlato all’Unione di Rorà presentando un messaggio a nome del Comitato di Gruppo; indi ho sentito con
gioia le notizie che mi sona state fornite circa rUnione stessa, e, di cui ho
riferito più sopra; ed abbiamo concluso
la nostra riunione .col canto di alcuni
i.
nostri inni giavanili. E dopo una fraterna stretta di mano ci siamo separati
portando nei cuori un lieto ricordo del
t
la serata trascorsa insieme sotto
sguardo di Dio.
P. Marauda.
CRONACA VALDESE
\
LUSERNA SAN GIOVANNI
Lunedi 1° marzo alla presenza di un
gruppo di amici è stato celebrato al
- Cimitero il funerale del sig. Pietro Poet,
‘4; di anni 73. us:
Venerdì 5 ccrrente avuto luo3go il funerale del sig. Giovanni Malan
deceduto alla Locherà in etàMi anni 77.
- Alla sorella, al fratello, alla cognata
■ed ai nipoti Je nostre sentite condoglianze.
— Domenica 7 marzo un mesta cor, tee .accompagnava al campo del riposo
la spoglia mortale della nostra sorella
sigma Eldisa Blrnic^ sptaintaai serenamente dopo breve malattia, ai Diane in
V età di anni 81..
Ai parenti in lutto, alla sorella ed alla sua faimiglia ed in particolare al
nostro diacono prof. Gino Costabel rinnoviamo l’espressione della nostra profonda simipatia. - . ‘
MASSELLO
lo
Albo d’Onore
Fante ORESTE CONSTANTIN.
m
ti r
r r:
Ci ha lasciati per tira patria migliore, e dopo penosa malattia, Tran Cesare Augmto, del Roberso, in età di 84
anni. Dotato dal Signore di una intelligenza non comune, il nostro fratello
aveva dedicato il meglio delle sue forze aU’amiministrazione delle cose pubblich'e, ricoprendo per lunghi anni le
cariche di Jòonsigliere coanunale e di
sindaco. Era il fratello minore del pastore emerito Pietro Enrico Tron. Con
lui scompare una caratteristica figura
di Valdese che aU’amore per la sua
Chiesa sa unire un interesse fattivo pel
suo paese.
Ai figli, di cui alcuni iresidenti in
America, ed a tutti i congiunti, va
respressione della nostra cristiana simpatia'.
caduto in Tunisia, in uno dei primi com
hattimenti.
Giovane laborioso, serio e buono lascia nella, suia casa, alla Rucassa delle
Chianaviere, già tanto provata, un vuoto incolmabile.
Che Dio sostenga il fratello Umberto. Camicia nera in Russia, di cui non si
ha notizie, la sorella ed i due fratelli pià
giovani, da alcuni anni orfani di padre
e di madre.
Il Culto commemorativo dei nostri
Caduti Vinçon (Juàdo, Petrone ìgnazio e
Constantin Orèste, avrà luogo domenica
14 corrente, nel tempio di S. Germano,
alle ore 16, con l’intervento del Cappellano Militare. G. B
PERSONALIA
Il doti. Walter Turck, della Chiesa
Valdese di Pinerolo, è stato insignito
del grado di Cavaliere nelTOrdine della Corona d’Italia, per - moto proprio del Re. Al neo-cavaliere le nostre vivissime felicitazioni. ■
PERRERO-MANIGLIA
Il 95° anniversario dell’Emancipazione è stato celebrato domenica 21 .febbraio nel tempio di Perrero. La giornata bellissima, con un clima primaverile,
ha particolarmente favorito la partecipazione di uri numeroso pubblico composto di giovani e vecchi, grandi e piccoli quasi tutti ornati di. una baindierina
tricolore. Come al solito i Perreresi sa
ri
lirono un tratto di strada per andare incontro a quelli che scendevano da Maniglia.
Alle 10.15 ha iniaio il culto. Il tempio è gremito. Sono presenti le autorità
civili e militari. Dopo la ’parte liturgica
il Pastore pronuncia il discorso di circostanza. I tem;pi^ sono eccezionali. La
guerra infuria su cinque continenti..
Le conseguenze deH’immane flagello si
fanno forlemente sentire anche sulle
popolazioni civili. La nostra parrocchia
non è stata risparmiata: la morte del
nostro carissàmo Generale Martinat ha
gettato sopra di noi un velo funereo che
non potrà essere per lungo tempo rimosso. Malgrado tutto ciò, non potremmo passare in silenzio il 17 febbraio,
poiché tale data fa vibrare intimamente
l’animo di ogni valdese dovunque si
trovi, in patria o all’estero, sui campi
di battaglia o nella quiete della casa.
Dopo aver brevemente rievocato le
storiche giornate del febbraio 1848, il
Pastore si sofferma sui sentimenti che
esse devono far sorgere in noi. 1 - riconoscenza a Dio autore di ogni benedizione. 2 - umiliazione per le nostre in-'
fedeltà e le nostre colpe. 3 - riconsacrazione a Dio di tutto il nostro essere.
Dobbiamo essere pronti a qualsiasi
sacrificio; essere degni dei Padri vuol
dire scrivere altre pagine gloriose nel
nome dell’Etemo!
In seguito vengono letti i messaggi
dei militari: Martinat Fernando, sergente maggiore; Genre Giosuè, caporale; Genre Levi, alpino; Bounous Aldo,
carabiniere. Destò profonda impressione la lettura della lettera del Generale
di Corpo d’Armata S. E. Lorenzo Barco
in cui lo scrivente domanda di. avere
Tonore di associarsi alla fondiazione delf la^ Borsa di Studio intitolata al Generale Martinat, inviando L.'500 per tale
V,-scopo.
— Il 28 febbraio è stato‘’celebrato il
matrimonio di Mayel Bairtolomeo
i:(Chiotti) con Peyronel Alma (San Mar
•‘tino). I più vivi auguri agli sposi che si
^‘sono stabiliti nella parroochia vicina.
''iéf. ■ ■
PRAMOLLO
Abbiamo celebrato il 95° anniverisario della nostra libertà con un culto
I solenne nel tempio, il giorno stesso del
■ri7 febbraio. A questo culto, cui il pubi blieo pramollino è .intervenuto numeif;roso, hanno partecipato la Corale e le
domenicali, contribuendo alla
fScuole
^sua solennità con canti di circostanza.
■Questo culto è stato seguito. dalla cele.^brazione del Sacramento delia S. Cena;
damo così voluto ringraziare il SiJgnore per quel ch’Egli ha fatto per noi
|,yaldesi in passato, e domandarGli la
■|)Eorza per esserGli fedeli sempre.
La sera del 17 febbraio ha avuto luogo
11 consueto trattènimeinto familiare pre^parato con cura daU’Unione Giovanile.
iQuesta festa, ripetuta la domenica se
1
ie, è riuscita molto bene, ed i gioj<vani hanno così, potuto vedere le loro
-.^fetiche coronte da buon successo.
I bambini della Parrocchia hanno
.-Jputo la* loro festa particolare nel podi venerdì 19 febbraio: un
’|heriggio
l'programma vario ed interessante, in cui
•if: •
t;non mancavano le sorprese talvolta esi
^^ranti, si è svolto per oltre due ore e
tmezzo. Dal viso allegro e dalle espres'.«ioni di gioia è facile dedurre che i bamtiini ne hanno goduto è ne serberanno
àttimo ricordo.
■ Nel pomieriggio di martedì 2 marun lungo corteo di parenti ed amici
ccompagnava al cimitero la spoglia
foorta le di Sotilser Maddcilena ved.
1-onp, del quartiere del Pellenchi. Dio
i’ha richiamata a Sé all’età di 76 anni.
^Serbiamo un dùlce ricordo del suo carattére mite e tranquillo, del modo in
cui seppe allevare oristianaménte la sua
famiglia, e non dimentichéremo neppure la sua- o-pera al fianco del marito che
fu per oltre 25 anni anziano fedele ed
apprezzato del suo quartiere.
A tutti gli afflitti rinnoviamo Tespressione della nostra fraterna simpatia.
PRAHOSTINO
Il 21 febbraio si è spenta al Collaretto,
in età di 72 anni, Bouchard Leonia ved.
Reynaud. Nulla lanciava prevedere una
dipartenza così improvvisa.
Alla famiglia ed in modo speciale al
figlio deirEstinta appena gdurito dal
fronte russo provato nella sua salute,
esprimiamo la nostra simpatia.
— Il 22 febbraio è deceduto ai Gay, in
!- tà di 77 anni, Uliva Giacomo dopo poche ore di malattia.
Alla famiglia colpita dal lutto, abbiamo ricordato le promesse della S.
ScrittiHa.
RODORETTO
La data cara ad ogni cuore 'Valdesè
è stata commemorata il giorno 17 febbraio, Quasi tutti gli operai della Società "Val Chisone di Rodoretto e Fontane,
erano presenti, oltre ad im grande numero di donne e bambini. Questi hanno
svolto un programma ricco ed interessante, lurigamente applaudito dal numeroso pubblico. Grazie, alle insognanti dii religione ed a tutti gli altri collaboratori;
Durante la settimana il nostro pensiero è stato particolarmente rivolto ai
nostri cari fidati.
SAN GERMANO CHISONE
In quest’ultìma settimana quattro
fratelli e -sorelle ci hanno lasciati per
la Futría Celeste.
Giusetto Alessandro, di anni 70, del
Piano dieik Chianaviere, addormentatosi nel Signore, il 26 febbraio, dopo
lunghi'mesi d’infermità. Sulla tomba il
■(ri .....
proL Emanuele Griset ha .elogiato”^10
.-spìrito di pace e la remissività del de-*
funto. Cheril^comsiglio e la forza’deUlE- ^l^,
terno scendano ognora sud figli afflitti!.
3 AlTAsilo dei 'Vecchi: Tjron Enrichetta 33 ■
ved. Pascal, originaria di Frali, privata
anni fa del marito e del figlio in tragiche circostanze. 'i-ri^ 4,
Bonino Pietro di Pinerolo,,, benché
non fosse valdese dì nascita pè membro
* della nostra chiesa aveva voluto essere
seppellito secondo quèlla fede' che ;Taveva sorretto nelle sue tribolazioni. Infatti le parole dell’Evangelo e l’assistenza' del Pastore gli erano di immenso conforto, secondo la sua stessa testimonianza. , • -1,
Al Villino Fede si è improvvisamente
spenta la signorina Arias Elvira, da alcuni anni sofferente per grave malattìa
di cuore. Con la sua sorella Adele ella
sperava trascorrere in mezzo a noi anni
di pace e di riposo, dopo tre decenni di
intensa e lodévole attmià q-uale maestra dell’Asilo Valdese d’infanzia di
Torre Pelliìce. Alla -sorella derelitto, al
fratello pastore Attilio Arias esprimiamo la nostra profonida cristiana simpatia.
TORINO
L’Unione Giovanile Valdese ha ripreso la sua attività domenica 7 marzo, con
la partecipazione di un discreto numero di giovarli.
Por dare agio a tutta la gioventù della Chiesa attualmente a Torino di ritrovarsi nell’ambiente fraterno della
Sala di Via Pio V, 15 'd’ora innanzi
avranno luc^o due riunioni settimanali: la prima la domenica alle ore 14.30
e la secondà il martedì dalle ore 17
alle 19.
— La riunione mensile delle famiglie
torinesi sfollate nella Valle del PeUice
avrà luogo, a Dio piacendo, nella Casa
Valdese in Torre PeUice la domenica
21 marzo, alle ore 16.
TORRE PELLICE
Dopo breve malattia è dteceduto il sig.
Jourdan Giov. Stefano, di Santa Margherita; egli aveva 76 anni.
— Nella tranquillità della Casa di riposo di San Germano ha terminato la
Sua carriera terrestre la signorina Elvira Arias. Molte famiglie la ricordano
con affetto riconoscente: essa, difatti, è
stata insegnante nel nostro Asilo Infantile fin dalla sua fondazione e ininterrottamente (furante più di trent’ami.
Ha prodigato così a centinaia di bambini i doni della sua intelligenza e del suo
cuore. L’insegnamento era in Lei ima
vocazione che sentiva di aver ricevuto
dal Signore, aU’esempio del quÉde ella
amò i piccoli fanciuUi, dal quali era
molto amato. Se il nostro Asilo Infantile si affermò e si rivelò subito come uno dei più bei fiori della nostra parrocchia è in gran parte merito della sig.na
>
— Un bel numero di giovani s’è dato
convegno domenica 28 febbr. nella Sala delle Attività. per ascoltare il forte
messaggio del pastore Oreste Peyronel,
quale delegato del Comitato di ‘Gruppo
venuto a visitare la nostra Unione. Era
anche presente il pastore Roberto Jahier che ci rivolse parole di fraterno incoraggiamento e ci fece contemplare
bellissime vedute a colori delle VaUi
Ai .nostri due fratelli la più viva riconoscenza per il magnifico pomeriggio
che ci hanno da'to di trascenrere. Peccato che per causa di lavoro 0 per indifferenza parecchi giovani non ne abbiano approfittato. Ci dispiace per loro.
-— Annunziamo sin d’ora il prossimo
Convegno InterquarUerale che avrà
luogo a Dio piacendo il 28 corrente.
— Venerdì sera nel tempio, ad inizia
tiva dell’Unione Giovanile, il pastore
Ernesto Ayassot, di Venezia, ci ha vivamente interessati edi edificati con una
conferenza sulla Evangelizzazione. Rin-,
graziamo caldamente il’nostro frateUo,
anche per il constoante messaggio alle
Signore della Società di Cucito,
ÌA.
4
Peh
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K,
. .* ^ ' L’EqO deìle-T.
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Ariàfi''la quale ne fece una' vera Scuola
matemà'alla quale diede Timpronta^
S'
della sua personalità. > 'E quando per
motivi dd salute d<^ette lasciaa:« il suo
pesto di respònsabUità e campo principale di laivoror sentimmo di quale pre-‘
ziòsa collaboratrice nel reparto « infanzia » la parrocchia si vedeva privata.
Dopo pochi anni dì un rdpostì terrestre
ben meritato il' Signoine l’ha ora chiamatà a più alto servizio là dove coloro^
che s(Hio stati quaggiù fedeli servitori e
serventi lo servono giorno e notte.
Alle famiglie afflitte, ma sostenute
dalla speranza cristiana, rinnoviamo
l’espressione dèlia nostra viva simpatia.
— Domenica prossima avrà luogo la
visita di Chiesa; eceone il programma:
alle ore 8.30 ai catecumeni dei quattro anni- parlerà il sovrintendente pastore R. Nisbet il quale alle ore 9.15 rivolgerà la parola agii alunni della
Scuola damenicale di Via Manzoni. Alle ore 10.30 egli presiederà il culto, seguito immediatamente dall’assemblea
di chiesa. Alle 14.30 egli darà un messaggio nella riunione delle Madri, nella
Sala dell’Asilo Infantile. Sabato sera,
13 corrente, egli parteciperà ad una seduta del Concistoro e procederà alla visita regolamentare deU’archivio e dèi
libri dei conti.
VILLAR PELLICE
Battesimo. Abbiamo avuto la gioia, la
sera del 5 marzo, in una intima e numerosa riunione familiare, dì presentare al Signore e di battezzare nel Suo
nome la cara piccola Silvia Mirta MichelinSoìlomon di Paolo e Olga Lesny,
dei Garnier. Iddio circondi della sua
Grazia preveniente questo tenero agnello della greggia e coloro ai quali
l’ha affidato.
— Dipartenza. Martedì 9 corrente,
abbiamo accompagnato al suo ultimo
riposo terreno la spoglia mortale del
nostro fratello Stefano Dauit fu Paolo,
dell’Artusot, che il Signore ha richiamato a Sè, dopo brevissima malattia, in
età di 65 anni. Raccomandiamo al solo
Consolatore la vedova e la famiglia così duramente provati nel loro più caro
affetto. ' j.
La famiglia del compianto
GiOYanni Grill
nell’impossibilità di farlo personalmente, ringrazia tutte le persone che con
strini e preghiere, presero parte al suo
immenso dolore.
In modo particolare ringrazia il pastore A. Genre e tutti coloro che furono
vicini al caro Estinto negli ultimi giorni
di sofferenza.
Villa di Prali, 13 - 2 - 1943-XXI.
E’ piaciuto al Signore dì richiamare
a sè
Héloïse Blanc
deceduta ai Blanc, di Luserna San Giovanni, in età di 81 anni, sabato 6 marzo. I parenti tutti ringraziano in modo
particolare il pastore signor L. Rivoire
per l’assistenza spirituale e quanti hanno voluto manifestare la. loro simpatia
alla cara estinta con l’invio di fiori e
con l’assistenza fraterna.
Cercasi aiutante e aiutantine sarta. —
Rivolgersi da Bounous — Villa Miloa —
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Per tutto quanto concerne i detti Istituti preghiera di RIVOLGERSI DIRETTAMENTE alla sede di tal Amministrazione: Orfanotrofio Femminile,
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EMOLSIONE
GRANULI
CAPSULE
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Tlarelli?
ERCOLE MARELLI & C. - S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando ¡Superiore Libia P. M. 11.
Rotò — Pastore : Enrico Gej'met.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, t.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
' Vilìar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis, S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 2tl.
II DISTRETTO:
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathleu
Prali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Abbazia: « Chiesa dì Cristo ». Cult® alle li _ Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta; Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
- Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(tìa Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Caverna: Da Ivrea: seconda domenica.
Como; Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: C^esa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Barga: Chiesa Valdese (dà Pisa).
Borrello: Chiesa Valdiese (da Carunchio).
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 domenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Campobasso: Chiesa ^Valdeise: Pastore
P. V. Panascìa.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chie^
sa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vìnay (ivi).
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal,
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi:
3 - Pastore A. Ribet (ivi). r
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da Pisa). *
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia: Chiesa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno),
Pastore Attilio Arias - Via A. Vespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno)!
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, &
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9 Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica). ^
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
5. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).