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Bici i V'all
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(Torino)
33
toriís PEaici
»ELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Cliiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasi^essioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo...
Anno LXXXVII - Num. 4 I abbONAMITNTI l 1®®® p« l’«n»Mn*Eco: L. I Eco e La Luce: L. 1580 per rintemo | Spedir, abb. postale II Groppo I TORRE PELUCE ^ Gennaio 1957
Unae*piaL.3o| -/ L. 1500 per l’estero | L. 2000 per Testerò i Cambio d’indirirzo Lire 40,— | Anunin. Claodiana Torre Pellice • C.C.P. 2-1755t
Evangelizzazione in Scozia
____________________ ______"
Neirartlcolo precedente, l'autore ha parlato di un Interessante lavoro dhevangelizzazione in Scozia - Oggi, egli descrive in ^ual modo il gruppo D.P. attua
il lavoro, mediante la collaborazione di laici provenienti da ogni ambiente sociale
Tutte le abitazioni, tutti i negozi,
tutte le oificine, tutti i caffè e i cinematografi e le sale da ballo dell’area sono visitati, da coppie di membri del « team », uno più pratico
(tanto più pratico quanto più difficile sarà prevedibilmente il lavoro)
e uno novellino. Officine scuole e locali pubblici preferibilmente da
quattro o cinque tra cui un dirigente, in seguita a conversazione con i
direttori o i proprietarii. Gli abitanti delParea in questione sono raggiunti dal messaggio evangelico dove lavorano, poi a casa loro, poi dove vanno per passare il tempo.
Contemporaneamente, ogni sera
deile riunioni di vario genere, dal
culto alla serata familiare con tazza
di tlié, hanno luogo nei locali della
cliiesa « quartier generale » e lì tutti coloro (die dimostrano interesse
alla cosa in seguito a visita o a incontri occasionali con i membri del
(I team » sono invitati, e trattati come amici e fratelli. Ogni giornata,
cominciata col culto familiare dei
nnnnbri del «team», termina con la
jneghiera altrettanto familiare, ma
a cui partecipano tutti (pielli che si
trovano al (piartier generale, memliri delle chiese locali e visitatori
( stranei. L’entusiasmo dei partecipanti, accresciuto dalle battaglie sosumute e dalle soddisfazioni .spiriluali riportate durante la giornata e
raccontate gli uni agli altri intorno
alia proverbiale tazza di thè della
sera, prima della preghiera finale, si
esprime in una gioiosa festosità, in
canti di inni spontaneamente organizzati intorno al pianoforte, in animatissime conversazioni a gruppetti
(([uasi sempre su problemi biblici)
fino al fatale e doloroso « figliuoli,
è ora di andare a dormire! » di D.
P. alle 11.
E cosi per otto, dieci, quindici
giorni, si percorre una parrocchia,
<■ una città,-o un distretto di campagna, di casa in casa, portando dovunque (a membri e non membri)
uiia parola di testimonianza o di incoraggiamento, lasciando un opuscolo o un Nuovo Testamento (l’articolo più venduto di una ricchissima serie di pubblicazioni evangeliche!). terminando in certi casi con
una preghiera tanto più spontanea
il quanto pronunziata da un operaio
o da una ragazza — e si porta via
un tesoro di esperienze benedette
l'oncliè una miniera di informazioni
preziose per il pastore locale è i suoi
collaboratori, i quali immediatamente rifaranxio per conto loro- tutte le visite fatte dal «team», sapendo i
già' quali sono i casi più urgenti e '
dove è Opportuna la visita di un pastóre, o di un anziano, o di una moiiitiice ó di una madre cristiana...
sa locate: anche lì, dal contatto col
« team », col suo entusiasmo, nasce
una vita nuova, un nuovo zelo evangelistico. La comunità potrà, d’ora
innanzi, evangelizzare da sè, e l’opera di evangelizzazione non le apparirà più come una « attività straordinaria » ma come l’attività e la
ragion d’èssere della Chiesa.
Infine, vorremmo sapere delle cifre. Vorremmo, sapere quanti atei
sono stati convertiti dall’Evangelo,
quanti indifferenti sono tornati alla
fede, quanti disgustati sono tornati
alla comunione fraterna. Sono proprio questi dati che Dio solo conosce, ma una cosa si può dire, ed è
che il seme è stato gettato a piene
mani, agli adulti e ai fanciulli. Questo seme, colla benedizione di Dio,
non può fare a meno di fruttare,
« qual trema, qual sessanta e qual
cento ì), e beati quei pastori (T^pn
Alian di Glasgow, .loseph Ritchie di’
Edimburgo, e tanti altri) che hanno
avuto il privilegio di (»nstatarlo
nelle loro Chie.seJ ^
Critiche? E’ facile criticare. Molti
«¥uropèi del continente » vedrebbW. facilmente in tutto questo un
eolico di organizzazione. Noi eredi^) di no. Quando Torganizzazio^ sorpassa lo spirito, allora lo
u^ffé. Ma il morale, sempre altisào non so per qual segreto umat superava sempre di gran lunga
ijprganizzazioue. líen vengano uomini come ®. P., i (piali, anche se i
^o metodi non sono letteralmente
^plicabili a tutti i paesi, ci aprano
L pochi al problema dell’evange_raazione (che non. dev’essere una
^ventura allo sbaraglio ma un proyBtuu di strategia accuratamente
studiatoapplicato) e ci infiamnri.»«r*alelÌo spirito evangelistirio che
Vivifica la strategia coll’entusiasmo
jigdla causa santa per l’Evangelo,
^^^N^n^nza per un mondo che
ai suicida. fi- c.
Io ti ho gloelficato anila terra, avendo compiuto
l’opera che tu. Padre,, mi
hai data a fare. Io ho manifesUto il tuo n(une agli
uomini (die Tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi,
e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua
parola.
Che siano tutti uno; che
come tu, o Padre, sei in
me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi; affinchè il mondo creda che tu
mi hai mandato.
Ho fatto loro conoscere
il tuo nome, e Io farò conoscere, affinchè l’amore '
del quale tu ni’hai amato
sia in loro, ed io in loro.
{Dalia preghiera
di Gesù).
L'ÜN
La preghiera per l’unità dei cristiani non può essere intesa soltanto come richiesta di un ritorno alla Chiesa di Roma
Risultati? E’ difficile parlare di •
risqhati, perchè Uno solo può son- i
dalie i cuoi! e vedere quali sono i ve-)
ri rÌs^tati della predicazione dell’E-. ,
vangelo. Ma, questo è già un primo-i
risultato! che l’EvangeÌo è predica-1
to, e predicato con una efficacia spe?-'^
■so sorptendenlè, uxiita à’ una sempli-,1
cita q,immediatezza esemplari, e a,>uir «»Btatto da uomo a uomo chCk
mànca spesso nel lavoro « abituale
delie Chiese. Ma una cosa è certa
che dei risultati positivi si vedono -,
nei membri del «team». Lo zelo,-4
li) consacrazione, la vita_ spirituale
dei suoi membri,, sono c^tupìi^ti.
E tali:|)ure,.sono ì risultati nella Chis
Ogni anno, nel mese di gennaio, la
Chiesa Cattolica Romana invita i
suoi fedeli a dedicare una intera settimana .alle preghiere per 1 unità dei
cristiani. Porgono occasione a que
sta scelta del primo mese dell’anno
per tali preghiere alcune delle solennità liturgiche che vi ricorrono e segnatamente la festa dell Epifania
che ricorda l’omaggio dei «magi» i
quali rappresentano ì vari! popoli dell’Oriente, la solennità cattolica delia
« cattedra di San Pietro a Roma »
(18 gennaio) che ricorda l’episcopa
to romano del primo pontehee e la
ricorrenza della conversione di San
Paolo (25 gennaio) per opera del quale, specialmente, la Chiesa primitiva si staccò dall’ebraismo assumen
do l’aspetto universale che la caratterizza.
Il problema dell’unità dei cristiani è oggi ancora un problema molt(i
complesso, per la cui soluzione, nei
modi e nell’ora che a Dio piacerà, la
preghiera rimane uno degli strumenti più efficaci à nostra disposizione.
Non c’è da stupirsi che, anche fuori
del Cattolicesimo Romano, altri cristiani di diversa confessione, ma ugualmentè sensibili al profondo anelitò di molte anime, uniscano la loro
preghiera a queUa dei cattolici in
vista, dell’unità della Cbie&a di Cristo : non per la gloria o^ per la grandezza della Chiesa in questo mond(>,
còme talvolta si crede ma, come diceva Gesù, (( affinchè il móndo creda
che tu mi hai mandato».
; * •- ^idò " ■
- .s 1 ^ • ..... 1.
V.a posizione dei cristiani di fronte al problema dèU’unità hón è però
uilivoea. E bisogna, riconoscere che
ci sono delle cònceadoni diverse sol
fatto stesso deUa unità, suUa sua
nàtura,^ sulle vie òhe bisogha percor
rere, sulle condizioni: da accettare.
Cosi conPè presentata nel GattoUc^
simo Roman», l’unità dei cristiani slgniilca puramente e sempJcemente
il ritorno di tutti in grembo alla Santa Madre Chiesa, Unità è àkora sinonimo di assoibimento 0 di clausura nell’unico ovile di cui il Papa è il
pastore. La\ Chiesa Romana presenta al mondò la sua massiccia, autoritaria identiflcazioine con la Verità
eterna di Dio: verità storica, dottnn^e, gerarchica. Uno dei suoi; ap elogisti,, Igino Giordani, scriveva’ alcu
ni anni fa nella rivista Fides ^u,ste
precise parole : « La posizione cattolica è molto chiara; esiste una chiesa
infallibile, perchè divina, fondata da
Cristo; essa è la Chiesa cattolica.
Essa non conosce errore; e quindi la
sua dottrina non può essere messa
in discussione o sottoposta a revisione come una fallibile dottriiia di uomini ».
E la storia di questi ultimi anni o,
se si vuole, dal Concilio del Vaticano
(1870 ) in poi, c’insegna che nel Cattolicesimo non conta tanto questa o
quella dichiarazione di uomini; conta sola e nel senso più esclusivo, la
parola uilìciale di Roma.
Con queste premesse, si comprende
facilmente non solo la posizione della Chiesa Romana, ma anche il contenuto della «Ottava di preghiere»
per l’unità, dal 18 al 25 gennaio di
quest’anno. Nel ciclo di preghiere, sono state assegnate una per giorno le
seguenti intenzioni: «per il ritorno
di tutti coloro che sono lontani dalla Chiesa di Cristo; per il ritorno degli anglicani aU’obbedienza del Vicario di Cristo; per il ritorno dei luterani e delle altre sette protestanti
di Europa (dunque, diciamo noi, anche della setta Valdese, mentre noi
riteniamo di essere Chiesa, membra
del Corix) di Cristo); per il ritorno
dei protestanti d’America; per il ritorno alla pratica dei sacramenti da
parte dei cattivi cristiani; per la con
versione degli israeliti dispersi in tutto il mondo; per la conquista di tut
to il mondo islamico e pagano per
mezzo delle missioni cattoliche ».
• • •
Pur nel rispetto per « l’Ottava di
preghiere», dichiariamo che non in
quel senso intendiamo l’uriità dei cri
stiani e non in quello spirito preghia
mo per l’unità, perchè non crediamo
che la Chiesa di Rorna sia la sola e
la vera Chiesa di Cristo.
Quando Cristo ha parlato del, unità dei cristiani, ne ha indubbiamente parlato in un altro senso, meno
autoritario e più profondo, più spirituale. Ha detto ; <( Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in nie,
ed io sono in te, anch’essi siano m
noi» L’accento è posto sulla profonda unità deUa fede e dell’amore, sul
la realtà di una vera comunione spirituale col Padre e col Figlio, piu irnpegnativa e più determinante di qua siasi altro vincolo disciplinare. Nell’amore, che è fratto deUo Spirito, si
può e si deve pregare per l’unita, al
dì là delle nostre attuali divergenze,,
e si può tendere verso l’unità senza
imporla ma lasciando a Dio di attuar
la nel tempo che a Lui piacerà.
In questa prospettiva, possiamo
sottolineare le dichiarazioni della
Conferenza del Consigdio Ecumenico a Evanston nel 19M: «Non pos
siamo attendere da Dio che Eg.i ci
Giudizio di un cattolico su Lutero
In mezzo a tante voci tendenziose e
grossolane su Martin Lutero, ci piace
udire una voce diversa, nella onesta
ricerca della verità storica.
Il padre Ernesto Bomlnghaus gesuita tedesco scriveva nel 1931 («Stimmer der Zeit» pag. 284): ‘
« Noi cattolici non intendiamo più,
certo, negare la serietà e la profondità religiosa di Lutero. Ciò poteva
farsi soltanto una volta quando si
era irretiti nelle violenze della polemica. Noi siamo pronti a riconosce
re che ciò che realmente gli stava a
cuore erano i più importanti problemi della pietà cristiana. Noi non ci
sentiamo neppure in obbligo di ne
gare a Lutero, che in modo tanto
semplice e commovente cerca la salvezza, una missione speciale a prò
della vita religiosa ed ecclesiastica
di quell’epoca. Lo spaventoso com
mercio delle cose religiose che allora si svolgeva con gran(Je pubblicità,
poteva richiedere un grave ammoni
tote. E perchè non dovremmo noi
Xierflno ammettere che Lutero fosse
destinato nella Chiesa Cattolica non
solo ad opporsi alla decadenza ma
anche a trarre nuovi tesori dalle
inesauribili profondità della fede
cristiano-cattolica e ad esprimere con
la sua ricca vita personale nuovi lineamenti alla pietà cristiana? ».
dia quell’unità se non ci prepariamo
anche a ricevere quel dono mediante una vita di preghiera che ci costa
e ci purifica. Pregare insieme significa già avvicinarci».
E anche neU’umiltà. Uà sicurezza
con cui la Chiesa Romana prega per
il «ritorno degli erranti ci impres;
siona sfavorevolmente. Il gregge di
Cristo lo si riconosce : « le mie pecore ascoltano la mia voce, ed io le
conosco ed esse mi seguono». Siamo
convinti che in quella Chiesa non si
ascolta sempre la voce del buon Pastore, malgrado l’apparenza esteriore della Chiesa, la sua antichità, la
sua grandiosità, la sua storia mUlenaria. Noi non diciamo che in quella chiesa Cristo non parli o non abbia parlato; diciamo che la via dell’unità passa attraverso l’umiltà e la
fedeltà alla Parola di Cristo, in una
tensione costante verso Colui che è
il Capo e del quale i cristiani tutti,
cattolici, pr9testanti e ortodossi, debbono preoccuparsi di ascoltare chiaramente la vóce.
Per queste ed altre ragioni ci sitiamo spiritualmente assai ^ù vicini alla nobile figura di un sacerdote
francese, l’abate Paul Couturier,
morto due anni fa, senza esser stato
molto ascoltato dalle gerarchie della sua Chiesa. Preoccupato da altri
c fondamentali aspetti del problema dell’unità, voUe dare una diversa
intenzione alla « Settimana di preghiere ». Intitolò le preghiere di ogni
giorno non alla conversione dei non
cattolici al Cattolicraimo, ^ alla
« santificazione » dei cattolici, degli
ortodossi, degli anglicani, dei luterani, dei calvinisti, di tutti gli Miri protestanti; dedicò inoltre il prinM giorno alla « unità di tutti i cristiairi» e
l’ultimo alla « unità di tutti gli uomini nella verità e nella carità di
Cristo».
Questa diversa intenrione delle
preghiere ebbe per effetto un avvicinamento col movimento ecumenico
e favorì non pochi contatti fra catt(^
ilei e protestanti, ma su questi contatti vigilò sempre dall’alto la autorità ecclesiastica e con una istruzione del SanfUflizio del 5 giugno
1948 si ricordò ai cattolici ohe _ non
era lecito organizzare convegni interconfessionali nè intervenirvi senza autorizzazione deUa Santa Sede.
Più che suUa sicurezza di irtr, la
preghiera per l’unità deve poggiare
sulla volontà di un rinnovamento
della vita della Chiesa in Cri^> e
sulla esigenza di un vero ritorno
la sola Parola di Dio, prima ancora
che alla Roma papale.
Ermanno Rostan.
fi
2
a
L'ECO DELLE VALLI VALDESI
GESÙ E I PAGANI
In questo e in un prossimo articolo; il Past. dime tratta un argomento
biblico di grande interesse = Esso tocca la responsabilità della Chiesa
di fronte alla evangelizzazione ed alla missione dei popoli pagani
Tale è il titolo del Cahier Théologique de l’Actualité Protestante N. 39,
dovuto alla penna del Dott. Theol.
Joaehim Jeremias, Professore all’Università di Gòttinge'n (Ed. Delachaux et
Niestlé e presso Claudiana).
L’argomento trattato è di tale importanza da indurci a dame ai lettori
un resoconto dettagliato anziché limitarci ad ima semplice recensione del
volume.
La prima domanda alla quale l’autore cerca di rispondere è la seguente ;
Quale è stato l’atteggiamento di Gesù
libro degli Atti, i missionari cristiani
incontrano ovunque dei proseliti e della gente « che teme Iddio ». Persino la
sposa dell’imperatore Nerone a Roma, Poppea Sabina, era una simpatizzante della religione giudaica! La
cosa importante era inoltre che questa zelante opera missionaria non era
stata affatto organizzata dalle autotità religiose di Gerusalemme; anzi,
essa riposava piuttosto sulla iniziativa
dei singoli (quanto abbiamo anche
noi da imparare da questo!) e sulla
forza d’attrazione che esercitava il
di fronte alla evangelizzazione dei pa- ^ culto nelle sinagoghe. E, se si può af
gani? Gesù appare mentre il popolo
ebreo era, si può diré, tutto proteso
della sua opera di proselitismo. Grande era il suo zelo missionario, al quale veniva incontro, nel mondo ellenistico, una intensa aspirazione religiosa. I giudei si sforzavano di rendere
facile ai pagani la conversione al giudaesimo seniplificando l’annunzio della Parola, insistendo sulla preminenza delle prescrizioni morali su quelle
rituali, presentando la religione giudaica soprattutto sotto una veste filosofico-religiosa, non obbligando categoricamente i pagani a sottostare alla
pratica della circoncisione. Perciò si
formavano, intorno alle sinagoghe,
gruppi di uomini e donne « tementi
Dio » dai quali si esigeva il riconoscimento dell’unico Iddio e l’osservanza
dei comandamenti più importanti:
quello circa il riposo del sabato e gli
altri concernenti le prescrizioni alimentari.
Straordinari erano i risultati di
quest’opera missionaria; tanto che nel
fermare che il proselitismo giudaico
era nel medesimo tempo una propaganda nazionale, pure^i giudei di allora si sentivano come costretti a prodamare la grandezza e la gloria del
loro Dio tra le nazioni.
Ora, è smgolare osservare che la
^la parola di Gesù relativa al proseptismo giudaiGOi è una parola di eridea acerba : « Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perchè scorrete mare e
terra per fare un proselito; e fatto che
sia, lo rendeté figliuolo della geenna
il doppio di voi » (Matt. 23 r 15). Nella prima parte di questa frase, Gesù
riconosce mdiscutibilmente lo zelo
dei giudei impegnati nella loro opera
missionaria, ma la conclusione è amara: il risultato della missione zelante
è di corrompere i pagani convertiti e
renderli peggiori dei giudei stessi. Pur
ammettendo che Gesù condanni un
proselitismo superficiale* l’orgogliosa
sicurezza dei Farisei, il fanatismo dei
loro convertiti; pur ammettendo àncora che non si può intendere questa
La Parola della vita
L'AMICO DI DIO
Leggere : Genesi 18 : 16-25
1 tre uomini alzarono gli occhi su Sodoma ed Abramo seguì il loro
sguardo.
Guardavano e tacevano. La città simbolo della perdizione e del. rincredulità giaceva nella pianura del Mar Morto, obliosa e spensierata.
; Nelle vie e sulle piazze piene di sole la vita scorreva: gli uomini nascevano e morivano, soffrivano ed amavano senza supporre che forse gli
ultimi loro giorni stavano giungendo. Sodoma viveva, ma Dio la guardava. Il suo sguardo non era corrucciato, severo, come di uno che
giudica, sicura della sua superiorità, sicuro di sè, quasi solo per controllare la validità del suo pensiero.
n Suo, non è lo sguardo dell’ipocrita che già conosce tutto, che già
sa tutto, che ha dato il suo giudizio e lo tiene definitivo, lo applica
senza piodificarlo, lo sguardo del demonio che considera perduto, fal: lito ogni uomo.
: Il giudizio di Dio non è definitivo, attuato secondo una necessita
logica: è una domanda, un interrogativo. Egli spera fino aU’ultimo che
Sodoma non sia perduta, spera di essersi sbagliato, di non aver udito e
giudicato bene, di essersi lasciato sfuggire un dettaglio. Combatte sino
all’ultimo con se stesso perchè non debba essere attuata la condanna,
perchè il sole continui ad illuminare la vita degli uomini, laggiù nella
\grande città. La Sua giustizia non è una macchina per stritolare gli
uomini: è il mantenere la sua sola dignità. Ogni sentenza, ogni condanna gli còsta.
Abramo seppe cogliere quello sguardo di Dio, intese l’inquietudine
che vi ’ trapelava, quasi un bisogno di confidarsi ad alcuno, un rimpianto, una lacrima, e seppe essere veramente, quel giorno, l’amico
di Dio. Prese a parlargli con umiltà e fermezza, non come uno schiavo,
un mendicante, ma come uno che sa, perchè da lungo tempo ha appreso
il pensiero dell’altro. E l’Eterno si lasciava persuadere da quella voce
d’uomo, spoglia di ogni retorica, precisa, incalzante, quasi aspettasse
questo intervento, questa parola, quasi l’avesse sempre attesa ed avesse
desiderato sentirsi ripetere da un uomo quello che Egli sempre disse e
pensò.
Non si tratta di un mercato in cui Dio ceda agli argomenti di
Abramo perchè sono convincenti. Dio non ritira la Sua parola. Egli
sapeva che la città doveva essere salvata per 10 giusti; lo vuole, da
sempre, ma aspetta che il suo eletto glieLo ricordi.
E’ questa la prova più radicale della fede di Abramo: non si tratta,
còme a Moriah dell’ubbidienza totale all’ordine di Dio, si tratta di dover
e saper riempire il silenzio di Dio, di saper colmare l’ansia dolorosa deb
l’Eterno con l’amore e la grazia.
c Solo ih quanto seppe essere vicino a Dio nel suo giudizio. Abramo
divenne l’amico Suo, colui che seppe a tal punto appropriarsi la parola
dell’Evangelo da saperla discernere anche sotto le apparenze della condanna.
Dio guardava Sodoma ed il patriarca seppe leggere nel Suo sguardo.
Dio guarda ancora il mondo nella speranza che la Sua chiesa gli sappia
dire una parola di vita, di grazia, di perdono. Ma la Chiesa, purtroppo,
non sembra capace d’altro che lagnarsi dei suoi mali. g. t.
parola come la condanna di qualsiasi
attività missionaria, rimane il fatto
che questa parola dura ed enigmatica
sui « figliuoli della geenna » è la sola
dichiarazione di Gesù che noi abbiamo nei riguardi del proselitismo giudaico, ed in un’epoca in cui tale proselitismo era intensissimo ed aveva
grande successo.
Ma non basta. Ai suoi discepoli
Gesù dà tra l’altro la seguente istruzione : « Non andate fra i Gentili
(cioè: i pagani) e non entrate in alcuna città dei Samaritani; ma andate
piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele (Matfeo 10: 5). Vi è
qui, indubbiamente, una interdizione
formale di svolgere opera missionaria
tra i pagani. Non si può neppure supporre che questa parola avesse valore
soltanto per il primo invio dei discepoli in missione. Il passo Matteo 10 :
23 implica infatti chiaramente che lo
annunzio deH’Evangelo in Israele non
sarà ancora terminato al momento del
definitivo ritorno di Cristo.
E’ vero che si potrebbero citare mol^
te dichiarazioni pronunziate da Gesù
prima della Pasqua le quali contemplano una attività missionaria tra i
pagani; ma per tutte queste dichiarazioni, senza eccezione; ci si può domandare se esse non rivestivano un
mento del tutto negativo. Egli stesso
dice infatti : a Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele » (Matt. 15; 24).
Ed allora, come conciliare con questa parola i racconti dei Vangeli che
ci mostrano Gesù nell’atto di guarire
dei pagani, come nel caso della donna
sirofenicia (Marco 7; 24-30), del centurione di Capernaum (Matteo 8: 513) e dell’indemoniato di Gadara
(Marco 5; 1-20)?
Si noti; in Marco 7: 24-30 Gesù
esaudisce la preghiera della donna
solo dopo che ella ha riconosciuto la
separazione ordinata da Dio tra il popolo di Dio e gli altri popoli. In Matteo 8: 5-13 è la fede del centurione
che vince Gesù; in Marco 5: 1-20
Gesù respinge la preghiera dell’uomo
liberato che vorrebbe rimanere con
lui. Cioè; questi tre racconti rappresentano l’eccezione' che conferma la
regola secondo la quale Gesù ha limitato la sua attività ad Israele; del resto, nei tre casi summenzionati, l’iniziativa non parte comunque da Gesù,
ma dagli altri.
L’autore dimostra poi che, sulla base della critica dei testi e della storia
territoriale d’Israele non si può neppure distinguere due periodi nella attività di Gesù; 1) fino alla Pasqua
dell’anno 29 : Tannunzio dell’Evangelo ad Israele; 2) nel corso dell’ultimo anno; l’evangelizzazione dei pagani.
Lo studio dei Vangeli sinottici non
ci autorizza dunque in alcun modo a
. pensare che Gesù, forse deluso dal rifiuto del suo popolo, si sia consacrato, verso la fine del suo ministero, alla
missione tra i pagani.
Quanto al Vangelo di Giovanni,
esso non cessa d’affermare che l’ora
della evangelizzazione dei pagani ver
atro significato e se non si tratta poì*^, rà soltanto dopo il fatto della croce.
di parole di Gesù interpretate e trasformate dalla Chiesa primitiva, Eàem»pi: Marco 13: 10; 14: 9; Matteo 5:
13; 5: 14; Luca LO: 1; 14: 23.
Anche la Chiesa primitiva del resto
sembra confermare U fatto che Gesù
abbia mandato i suoi discepoli esclusivamente in Israele. In Atti lO: 1-11
e 18 Pietro battezza Cornelio, ma solo
in seguito ad una esplicita rivelazione
di Dio (10 : 44-48) e provoca a Gerusalemme forte indignazione per aver
battezzato un pagano che prima non
si era sottoposto alla circoncisione.
Se è vero che la Chiesa di Gerusalemme non si è opposta in principio alla
ammissione dei pagani, è anche vero
che nulla ci autorizza a credere che
quella comunità abbia iniziato, subito
dopo Pasqua, la missione tra i pagani. I missionari furono di solito i
membri « ellenisti » della Chiesa dispersi a seguito della persecuzione di
Stefano finché poi, l’apostolo Paolo divenne a l’apostolo dei pagani ». Quindi sembra da escludere che i discepoli,
Gesù vivente, abbiàno esteso ai pagani
la loro attività missionaria.
Infine : Gesù Stesso ha preso, riguardo a questa questione, un atteggia
Dunque* concludendo questa prima
parte dello studio : Gesù è proprio rimasto come trattenuto tra il suo popolo?
fcontinua) e. aime
Gaston Frommel
Nel einqnantesimo anniversario della
morte del teologo e scrittore Gaston Frommel (nato nel 1862 in Alsazia e morto a
Frontenex • Ginevra, nel 1906) sono state raccolte in un volume varie pagine scelte adatte a rievocare la figura di colui che
fu indubbiamente per molti studenti in
teologia e per molti eristiani di quel tempo « un guide ».
11 Past. Henri D’Espine, Presidente del
Consiglio delle Chiese Protestanti della
Svizzera, ha scritto per questo libro una
bella, nobile prefazione. Infatti, in cinquant’anni, molte cose sono accadute e,
nel mondo religioso, ci si può domandare
se la presente generazione comprenderà
ancora il linguaggio di quel maestro che
fu Gaston Frommel. Il modo di esprimere
la propria'fède e la propria visione cristiana della vita in termini teologici cambia
con gli anbL. Certi termini che allora avevano un significato, oggi ne hanno un altro: « les systèmes théologiques vieillis
sent vite et ne sont généralement utiles
qu’à la génération pour laquelle ils furent
élaborés. Les cours professés par Gaston
Frommel pendant les douzes années de son
enseignement à la Faculté de théologie de
Genève, si remarquables fussent-ils, ne font
pas exception. Mais en revanche ce qu’un
homme a vécu, les crises qu’il a traversées
et les délivrances qui lui furent accordées,
reste vivant et générateur de vie; aussi les
textes choisis pour cette réédition sont-ils
de cet ordre ».
Nei nostri limiti umani e nei limiti della nostra generazione, non possiamo mai
afferrare l’Evangelo nella sua pienezza.
Possiamo rileggere con beneficio la testimonianza spirituale di altri che ci hanno
preceduti e riascoltare la loro voce. Essa
ci ricorderà, forse, aspetti della fede e della vita cristiana oggi dimenticati. Crediamo che ciò si possa dire anche a proposito
di queste belle pagine di Gaston Frommel.
GASTON FROMMEL: Pages choisies. Editions Labor et Fides - Genève - Anche presso Claudiana. e. r.
Ogni anno nell’Istituto Ecumenico
di Bossey (Svizzera) si tengono Conferenze e cicli di studi per laici. Pastori, studenti, responsabili di gruppi
di attività cristiana. E’ un luogo ideale per incontri fra cristiani provenienti
da paesi diversi e di varie chiese del
mondo evangelico e ortodosso.
Istituto ecumenico di Bossey
Il programma dell’Istituto Ecume
nico per l’anno 1957 comprende i
corsi seguenti;
CORSO PEk MISSIONARI E PA
STORi delle « vecchie » e delle « giovani » chiese.
15-29 giugno.
Il corso avrà il tema: «La Chiesa
missionaria»; studierà il problema
della vocazione missionària della
Chiesa,; di fronte alla crisi delle
Missioni tra i popoli non cristiani,
c della « evangelizzazione » coi paesi
cristiani.
Conferenze e discussioni avranno lo
scopo principalmente di analizzare
il problema delle missioni in una società non cristiana in piena evoluzione, e quello della evangeUzzazio
ne, tra i popoli che non hanno piu
radici cristiane. Si dovrà discutere,
in seguito, una condizione biblica
delle missioni e della evangelizzazione. che sia adeguata alle condizioni,
sociali di quei due mondi. Il prezzo
del corso è di 10 franchi svizzeri
al giorno e a testa, tutto compreso
Le domande di ammissione devono
essere inviate al rappresentante nazionale, che le inoltrerà non oltre il
2? febbraio.
CORSO PER LE VACANZE, PER
LAICI.
10-20 luglio.
Questo corso tratterà il problema
della vita cristiana in un mondo in
piena evoluzione. Dopo una prima
esposizione, che definirà l’apostolar
to laico e il suo significato, parecchie
conferenze e i gruppi di discussione
esamineranno i problemi che si pongono ai cristiani, il cui mestiere o
la cui professione si svolgono fuori
della Chiesa. Saranno esaminate
questioni come le seguenti: il posto
e la forma della vita spirituale (culto, studio biblico, preghiera ecc.) ;
e l’atteggiamento cristiano nella vita-professionale; il dilemma che può
sorgere tra la solidarietà verso il
prossimo non-cristiano e le esigenze
del cristianesimo; i tipi di comunità favorevoli alla vita cristiana, ecc
Il prezzo del corso è di 12 franchi
svizzeri a testa per giorno, tutto
compreso.'Le domande di ammissione devono essere rivolte al rappresentante nazionale, che le inoltrerà
per il 30 aprile al più tardi.
CORSO PER STUDENTI IN TEOLOGIA (con un quarto di non-teologi).
23 luglio ■ 14 agosto
Il corso avrà quest’anno come tema centrale : « L’apostolato cristia^
no nell’ora attuale : la nostra sovranità e la nostra servitù », e comprenderà un esame del processo che ha
condotto il Cristianesimo a sottomet
tersi al mondo e a far sua la concezione della sovranità, propria del
mondo. Sarà in seguito esaminato
in che modo una Chiesa che accetta
pienamente il ministero di « Colui
che annichilì se stesso prendendo forma di servo» partecipa non -soltanto
allo stesso servizio di Lui per il mondo,
ma dimostra la Sua sovranità sul
mondo. Vari problemi pratici Saranno allora abbordati : rapporti tra
l’istituzionalismo nella Chiesa e la
testimonianza personale ; difficoltà
della evangelizzazione in un ambiente borghese; opposizione tra l’Evangelo e gli umanesimi; relazioni
tra le Missioni e i vari imperia’ismi
nazionali; evangelizzazione in un regime di oppressione. Lo studio bib’I
co sarà connesso con il tema centrale e il programma comporterà probabilmente ancora, come negli anni
passati, lo studio di un pensatore
contemporaneo importante. Il prez
zo del corso è di 9 franchi svizzeri a
testa per' giorno, tutto compreso. Le
domande di ammissione devono essere inviate al rappresentante nazionale, che le trasmétterà prima del
3J marzo. Gli studenti non-teologici
sono pregati di rivolgersi al Movi
mento Studenti Cristiani nel loro
paese, o alla P.U.A.C.E., 13 Rue de
Calvin, Ginevra.
Il rappresentante per l’Italia:
Prof. Giovanni Miegge
Via Pietro Cossa* 42
1
r
A
Roma
3
LTCO PELLE VALLI VALDESI
— S
r
A,
Varié tés
êPinflRDS BT ciiRones
Il ben noto scrittore Benjamin Vallotton ha celebrato il
10 gennaio il suo 80« anniversario nella sua casa a Sanary-sur-mer, in Francia, non
lontano da Tolone.
Desideriamo in questa occasione ricordare il suo nome
e la sua ricca, molteplice attività di brillante narratore,
romanziere e giornalista. Molti, anche alle Valli Valdesi,
hanno letto alcuni dei suoi libri con grande beneficio per
lo spirito e, al tempo stesso,
con immenso diletto. Benjamin Vallotton è figlio e fratello di pastori ed ha reso
molti servizi alla chiesa con,
la sua bella, feconda attività.
Ha saputo, tra l’altro, narrare con efficacia la vita parrocchiale, resistenza degli umili
e dei poveri, con senso di viva pietà e di fine umorismo.
I suoi libri costituiscono
sempre una buona lettura: e
sono molti! Ci associamo al
tributo di gratitudine che la
stampa evangelica di Francia
e Svizzera gli ha manifestato
e gli auguriamo una serena,
feconda vecchiaia.
Ai nostri lettori, offriamo
intanto questo delizioso bozzetto, tratto dal « Christianisme au XX siècle ».
Red.
On me conte une humble histoire qui mérite, me semble-t-il,
d’être rapportée [avec tous les
détails sans lesquels elle perd
son pittoresque familier et l’essentiel de sa valeur éducative.
Des époux du canton de Vaud
avaient enfin réalisé le rêve de
leur i*ie:( acheter, non loin de
la ville, une petite maison et un
morceau de terrain où l’on allait pouvoir se livrer aux jcnes
innocentes du jardinage. Sitôt
ses huit heures accomplies dans
un bureau, l’époux, à grandes
enjambées, regagnait son domicile où il saisissait vivement bêche et râteau. Tandis qu’il retournait la terre, sa femme faisait la guerre aux limaces. De
part et d’autre on s’encourageait
de l’oeil ét de la voix et les heures s’écànlaient rapides, bienfaisantes.
Certain jour, désireux de faire une surprise à sa Françoise,
Auguste sema avec amour, dans
un coin favorable, des graines de
carOttesi car U savait que Françoise ' avait une passion pour ce
genre de tubercules. De son côté, connaissant le faible d’Auguste pour les épinards, pendóni
que son mari besognait à son bureau, Françoise ensemença le
” carréau” qu'e’te croyait inu-^
tilisé. Après quoi, de part et
d’autre, subrepticement, on surveilla le coin doub’ement enrichi
de graines contradictoires, si Ion
peut dire. Quand elles levèrent,
toujoUri én Cachette, Auguste arracha avec méthode tout ce qui
n’était pas carottes, pris pour de
la mauvaise herbe et Françoise
tout ce qui n’était pas épinards
Jusqu’au jour où les époux se
penchèrent ensemble sur le ’’carreau” vierge de toute végétation.
Alors ce dialogue;
— C’est curieux! La terre est
bonne. Elle a été retournée, fumée. Et rien n’y pousse. J’y avais pourtant semé des carottes!
Et arraché toutes les mauvaises
herbes.
— Qu’est-ce que tu racontes?
Moi, pour te faire une surprise,
j’y avais semé des épinards. Et
j’ai aussi arraché les mauvaises
herbes. Tes carottes, bien sûr?
Il n’y avait qu’une chose à faire; rire. Après quoi Françoise
trouva les mots qu’il fallait dire;
— Une autre fois, U faudra se
mettre d’accord! C’est une leçon qu’àn n’oubliera pas. Voilà
Ce qui arrive quand on s’aime
trop et qu’on veut réciproquement se faire pltdsir en cachette.
Il y eut un silence. Pms cette
conclusion do Françoise, conclusion à la fois grave et enjouée;
— Tu te rappelles le sermon
de dimanche? « Je vous dis, ai
deux d’entre vous se mettent
d’accord pour demander quoi que
ce soit, ils l’obtiendront de mon
Père qui est dans les cieux... »
Se mettent d’accord! Tout est
là... Epinards ou carottes, mais
pas les deux en même temps,
même si on les sème dans la
meilleure des intentions...
Il y a là une sévère leçon pour
les époux 'qui n’arrivent pas à
tomber d’accord quand il s’agit
de l’éducation de leurs enfants.
L’un sème des carottes dans les
jeunes coeurs'. L’autre des épinards. Et comme l’un arrache les
carottes et l’autre les épmards,
rien ne pousse.
Témoin ce jeune ménage, père
catholique, mère protestante, où
chacun essaya, plus ou moins à
finstt de VnUtre, d’imposer ses
idées. Résultat final; les deux
enfants sur lesquels s’exerçaient
ces influences divergentes, parvenus à l’âge adulte, ont tout envoyé promener. L’un d’eux disait récemment;
” Mon père ne nous parlait que
du pape. Ma mère que de la Bible. Èt ils s’attrapaient sans cesse. A la longue, mon frère et
moi, nous en avons eu plein le
dos (sic). Et nôus avons tout débarqué ”.
Témoin aussi ce ménage où
s’affrontent foi et athéisme, où
l’on sème dans la terre enfantine
les carottes de la moquerie corrosive et simultanément les épinards de la coti fiance en Dieu.
On ne peut que plaindre les malheureux gosses tiraillés entre
des affirmations destructrices l’une de l’autre, plaindre aussi et
surtout lés parents qui restent ensemble pour éviter L’irréparable
mais ont déjà consommé le divorce. Benjamin VaBotton.
Antica preghiera
dei profugo valdese
Vivo, ma non so quanto vivrò.
Devo morire, ma non so nè dove nè
quando.
Tu, mio Padre celeste, lo sai.
Ebbene, dov£Sse essere quest’ora,
questo giorno o questa notte Fuitima
della mia vita, Signore, sia fatta la
Tua volontà. Essa sola è buona; e
per essa io sono pronto a vivere e a
morire in vera fede per il mio Salvatore.
Dammi vera conoscenza, pentimen-'
to e dolore per i miei peccati e metti
li davanti ai miei occhi ancora in
questa vita, affinché non mi siano
rinfacciati nel giorno del giudizio
ed io non debba vergognarmi davaa>
ti agli angeli ed agli uomini.
Misericordioso Signore ,non mi abbandonare e non distogliere da me ii
Tuo Santo Spirito.
Il mio cuore e la fiducia del mio
cuore ti sono ben noti, o conoscitore
dei cuori: conservami in questa fiducia.
Posso morire, quand^a lo decidi, ma
concedimi una dolce W beata fine, nel
nume di Cristo. Ameni
(Preghiera dei profughi vaideSl n«l
Baden nel diciottesimo secolo).
La Chiesa Valdese di via Micheli a Firenze
La voci delle Chiese della Toscana
Firenze
Abbiamo avuto il piacere di avere
con noi il Moderatore Pastore Achille Deodato, i giorni 8-9 e 10 dicembre. Fu dedicato al Comitato del
Gould, e la sera alla presentazione di
alcune pellicole del viaggio fatto in
America per presentare la Chiesa
Valdese. La domenica il Moderatore
ha presieduto il culto del mattino,
ha presenziato al Comitato dellTstituto Evangelico Femminile e ha parlato alla Assemblea della Chieda. Il
giorno seguente si è reso conto della
situazione degli stabili della nostra
chiesa in Firenze.
Alcuni fratelli hanno chi-sto di
riassumere il messaggio portato dal
Pastore Deodato all’Assemblea: dopo
una breve premessa sulle difficoltà
dell’opera a causa della dispersione
delle forze evangeliche, egli traccia
i vari problemi che assillano la nostra
chiesa: il problema religioso e socia’e
della popolazione evangelica del e
Valli, quello della chiamata da parte
di numerosi gruppi in Sicilia e Puglia, affinchè la chiesa valdese assuma nuove responsabilità di predi azione evangelica, la vasta rete delle
istituzioni sociali, la formazione di
gruppi di collaboratori laici, le prospettive di vasti proget .i di presenza
evangelica nell’Italia Meridionale sostenuti dal Consiglio Ecumenico, la
valida opera per la continua di lesa
della libertà religiosa, l’attuale necessità d’intervenire a favore oei
profughi, il lavoro fra la gioventù
sono tutti fatti che implicano una
continua vigilanza di tutti, ma anche degli organi preposti dal Sinodo
alla Direzione della chiesa. E.... in
me^o a tante responsabilità... una
situazione finanziaria molto grave,
che implica,, che i Valdesi facciano
un ulteriore*^sfor»> pet fare fronte a
tutte le necessità della testimonianza evangelica in Italia. E il Moderatore addita a,.tutti la necessità di
un’opera coinune per superare la situazione finàrtinaria della chiesa con
la potenza della fraternità e della
carità cristiani. ■ ... •
L’Assemblea si rende una volta am
DALLE COMUNITÀ’ DELLE VALLI
R o r à
In occasione degli scambi di pulpito abbiamo avuto il piacere di udire il Pastore del vallone di Pradeltomo Gino Conte; siamo lieti per il
buon messaggio rivolto e per l'ottimo culto. Lo ringraziamo di cuore.
Dipartenza : Recentemente è stato
celebrato il servizio funebre di Rivoira Alessandro, deceduto dopo lunghe
sofferenze. Una folta di . persóne di
altra confessione ha’ascoltato il messaggio della Vita in grande raccoglimento. Gesù Cristo, il vincitore della morte si presenta a noi come il
grande Consolatore. Siamo certi che
tutti coloro che hanno abbandonatola chiesa potranno comprendere la
gioia di poter rivivere l’esperienza cristiana in un clima di rinnovata co
muntone con il Signore, Alla famiglia in lutto inviamo le nostre parole di viva simpatia cristiana.
I Gombattentif . la domenica 20
Gennaio un forte gruppo di ex com
battenti ha discusso alcuni proble
mi di importanza particolare, segnar
tamente la gestione della segheria
ed ha eletto il sèggio nelle seguenti
persone: Pres.: Giacomo Morel, Vice
Pres.: Mario Toum, segretario: Giovarmi Mourglia (Lavour), cassiere .
Corrado Morel. Altre commissioni sono state nominate o confermate. Sia
mo lieti che l’associazione possa lavorare proficuamente sul piano pra
ileo e saremo ancora più lieti se le
decisioni per l’andamento della otti
ma associazione fossero prese fuori
dell’orario del culto a maggior gloria della associazione e, pensiamo anche del nome di combattenti cristiani
valdesi.
Pramollo
Dicevano proprio il vero le voci:
la vasta piazzuola apprestata ai
Toumin doveva proprio servire per
la corriera. Qualche giorno fa, infatti, precisamente sabato 12 gennaio,
è spuntata finalmente la sagoma del
tanto atteso pullman e da allora ha
luogo un regolare servizio. Non trattasi per ora, che di una corsa sola al
giorno e con orario piuttosto sooirodo: quindici giorni di mattina (part.
alle ore 4,15 e ritorno alle 14 30) e
quindici giorni di pomeriggio (pa-t.
alle ore 12,30 e ritorno alle ore 22,£0.
Se ne servono i numerosi operai piamollini che ogni giorno debbono
scendere a fondo valle per il loro lavoro. Per gli altri il beneficio è molto relativo; bisognerebbe essere o
molto mattinieri o mezzo nottambuli.
Ma non trattasi che di un inizio
e come molti inizi esso certo non» e
perfetto. Ma chissà che in avvenfre
non si possano avere dei miglioramenti, che non si possano avere pure altre corse e con un orario un po'
più possibile per tutti. Questo è il no
stro voto. Intanto grazie a chi di
dovere e molti auguri... al nuovo servizio.
cora conto della vasta opera valdesé
e l’interesse suscitato si dimes-ra
nelle varie domande che vengono livolte da alcuni iratelli dopo 1 esposizione del sig. Moderatore.
L’assemblea della chiesa di via
Manzoni ha avuto luogo la domenica 2ó novembre. L’oroine del gioino
è stato seguito normaimence. Sonò
risultati eletti come diaconi la signora Lucilla Jervis, i signori Aido Fiache e Raffaele Balenci. Kieietti por
un altro quinquennio: la signora ideila Greppi, i signori Alno P-.ns e Luciano Matteucci.
Otoe i gruppi, costituiti o da costitim-e nelle varie lamigiie co.i liunioni mensili, i cosiaetti « gruppi del
vangelo » nanno ripreso la lOro attività il mercoledì seia ahe oie 18 in
■Via Manzoiii e via da' »orra^li. Vorremmo che tutti quelli che possono
venire in quell'ora, si unis.-aiio in
questa meditazione seguita e collettiva della Parola di Dio.
I nuovi locali sono stati inaugurati
sanato lO aiccmore coti una ottona '
partecipazione ui aun-i delie varie
cniesd évangelicne noientine. Tutti
hanno ammirato i lavori compiati
durante l'estate ed alcuni amici nanrio già promesso di aiutarci a combattere Il dencit apcito per il i,nno
vamento dell opera, rer qu-S.a t,e-.e
rosità, che dimostra Paff-tio di molti
amici verso questa opera, noi ri.igraziaino sentitaii.eiive. r-era.t.o altii amici sono Stati assenti e vome-umo
aire loro cne aobiamo bisogno delia
loio partecipazione.
E’ prooaune cne saranno ospiti del
l’Istituto delie giovani tmgheresì stu
dentesse a Firenze.
Pisa
L’Agape del 1» dicembre ha riunito
un bel numero di fratehi e sorelle.
Era la prima cena delia comunità
nei locali r,.staurati. Mon sono mancati i momenti di sana aLegria e
neKiure quelli di seria riflessione e
di invocazione a Dio.
II Convegno deH’8 dicembre ha
per tradizioxie il cielo coperto ma i
cuori sereni. Il Pastore Dolucsi ha
presieduto il culto nel tempio esortando a camminare con Dio, ii aott.
Ràflgu^e Baienci ha presentato uno
studio‘su «La Riforma e il mondo
modemei». La discussione che ne è
seguita ha loesso l ac,.ento sul.a liberta e sulla rfsponsaDintà dei cristiano protestante di fi onte ahe situazioni di oggi. Alla ripresa ael po
meriggio, convéisaaione deila piof.sa
Enea oiafrei sul Campo Uiaotiisti
di Agape e scambio d iaee suh’cp.^ra
di Agape e la sua importanza p.:r la
gioventù evangelica italiana. Indi
esilarante programma ricreativo vario a cura dei tìr. Qiovannini. In
ultimo ,tè cioccolata, dolci a tutti i
partecipanti. O.tre ai i-isani erano
presenti fratelli e screde ai Livorno,
Lucca, Barga, Viareggio, e in extremis... alcum fiorentini. Bella giornata di comunione fraterna neiia ad>
razione e nella ricreazione.
Anche quest’anno la Reformìerle
Kirchenplege (cioè la Diaconia) aella chiesa di LIESTAL ha inviato un
dono di L. 28,370 per l'opera evangelica in Pisa, Lucca e Diaspora. Ringraziamo vivamente questa genero
sa comunità svizzera e il suo Pastore
sig. Urner che speriamo di vedere a
Pisa la prossima primavera per restituirci la visita da noi fatta a lui
e alla sua famiglia lo scorso settembre. Con questo secondo dono è qua
si del tutto pagato il duplicatore che
ci è così utile è che abbiamo acquistato l’anno scorso con 11 concorso
del 1« dono da Liestal. >
Livorno
Con il Culto di Natale abbiamo
inaugurato i restauri che si sono fatti nel Tempio. Si sono rifatte le sei
grandi vetrate, la Tavola della S.
Cena, s’è rimodernato il pulpito, s’è
rimessa la tappezzerìa alle porte. Lavori che abbiamo potuto avere da. un
ottimo artigiano a prezzo modico.
Con questi lavori che si eran resi
assolutamente necessari da tempo,
abbiamo ridato alla Casa del Signore, danneggiata dagli eventi bellici
del 1944-45, quella dignità e solennità
che le spettano.
Ringraziamo di cuore i rriembri di
Chiesa, amici vicini e lontani che ci
hanno aiutato finanziariamente permettendoci di portare a compimento
quello che era un vivo desiderio di
quasi tutta la Comunità Valdese.
Il Pastore Colucci ha visitato, in
vista del Natale ,alcuni carcerati e
precisamente cinque a Porto Azzurro (Elba), tre a Volterra, due a Livorno, uno a Perugia portando a tutti una Parola di pace e di amore
nel nome del Signore.
Con i doni ricevuti è stato possibile far pervenire a questi e ad altri
che devono ancora essere visitati, un
pacco per Natale con indumenti e
dolci.
Il Pastore di Livorno è entrato in
contatto con un buon gruppo di profughi Ungheresi di religione evange
lica raccolti al centro Profughi di Calambrone. Il lavoro sarà alquanto
difficile a causa della lingua, ma
avendo trovato fra gli evangelici uno
che Conosce il francese, il comprendersi e il poter avere dei culti per
loro, sarà agevolato.
Rio Marina (Elba)
Nei mesi di Ottobre e Novembre i
Culti sono stati presieduti dal caro
Pastore Emerito Sig. Alessandro
Tron la cui presenza assieme a quella della Sua gentile Signora ed i cui
messaggi nel nome del Signore hanno rallegrato il nostro cuore.
Al caro Pastore Tron che assieme
alla Sua Signora si sono trasferiti
temporaneamente a Torre PelUce
presso il loro figlio Pastore Bruno, il
nostro vivo ringraziamento ed il nostro affettuoso augurio per molte benedizioni nella loro vita.
Il Culto della Domenica mattina
è presieduto dal Geom. Carlo Alberto Acinelli ed è ben frequentato.
Ringraziamo l’Acinelli per la sua
predicazione nonché le sorelle LilUna Giampaoli Martelli e Erica Acinelli che con grande amore e zelo
accompagnato all harmonium il canto degli Inni nel servizio religioso.
4
L’ECO DELLE VAILI VALDESI
RECENSIONI m Dirada DELLA^TEBITA' EYANBEUCA 20 Anni pOrdUtf
‘ ^ » f J wa fratlàìyatA àlaatwii
W. CORSWANT; Dictionnaire d’archéolog;ie biblique! Ed. Delacbaux
et Nlestlé, Neuchâtel - fr. sv. 20,30
- Presso Claudiana.
Abbiamo già segnalato qnest’opera di
notevole interesse scientifico e religioso e
la raccomandiamo ancora a chiunque voglia leggere e sempre meglio comprendere
la Bibbia.
La Bibbia, è stato detto, « è una sorgente incomparabile di vita spirituale a, ma è
anche un documento di storia, avendo Dio
parlato per bocca dei profeti, di Cristo e
degli apostoli in un pòpolo particolare,
nella storia di questo nostro mondo. E non
si possono leggere i Sacri Libri senza tener
conto del loro importante contesto storicogeografico.
L’autore, già professore di Storia delle
Religioni e di archeologia biblica presso la
Facoltà di Teologia di Neuchâtel, è dece
duto dopo una; vita dedita allo studio dei
lesti, dei luoghi e delle cose della Bibbia
il volume cite presentiamo è stato compie
tato da un suo. allievo, Mr^ Edouard Urech
è efficacemente raccomandato dal prof. An
dré Parrò t, sina delle più eminenti perso
nalità evangeliche negli studi di archeolo
già biblica. Il libro è arricchito da varie
illustrazioni. ’E’ un prezióso strumento di
studio e di lavoro ; più ancora è una guida
che i nostri fratèlli laici,, a conoscenza del
francese, dovrebbero procurarsi per una
più vasta conoscenztr della Bibbia.
ÈARli BARTH : Petit Commentaire
de l’Epitre aux Romains. Editions
Labor et Fides - Genève. Presso
Claudiana.
Questo volume di 170 pagine, pubblicato
su incessante richiesta di molte persone,
proviene dal manoscritto di un corso dato
all’Università popolare di Basilea nelFinveimo 1940A1. Barth ricorda, a questo proposito, di aver dato alcune di quelle lezioni sotto l’uniforme un po’ slavata di un
soldato dei servizi complementari.
L’autore riconosce che si tratta veramente di un « piccolo » commentario e
che, neUo studio di molte parti dell’epistola paolina, bisognerà ricorrere ad altri
commentari o alla sua Dogmatica in particolare. Tuttavia il presente Commentario
è assai ampio per costituire un considerevole aiuto a chiunque voglia o debba meditare e spiegare l’epistola di Paolo, di cui
Barth dice: « On n’a jamais fini d’apprendre, lorsqu’on étudie l’épitre aux Romains!
En ce sens, cette épître attend toujours —
elle m’attend aussi certainement! ».
U nome del teologo protestante svizzero
e l’indiscussa serietà dei suoi studi raccomandano questo libro. 11 commentario è
effettivamente diviso in « lezioni » che costituiscono le dieci parti in cui l’Epistola viene divisa: non per capitoli, ma per
argomenti fondamentali. E’ un nuovo volume che si aggiunge nell’interesse anche
di un « ritorno alla lettura della Bibbia ».
ERNEST CHRISTEN; Fabio Casais.
Editions Labor et Fides - Genève.
Presso Claudiana.
Anche i quotidiani italiani hanno ricordato in questi tempi la figura del grande violoncellista spagnnolo Fabio Casais.
Ernest Christen, suo amico ed ammiratore,
già ben noto nel móndo protestante svizzero per -aver scritto altre apprezzate biografie,. ne rievoca con efficacia la figura di
uomo 'e di artista, in occasione del suo
80o anniversario.
Infatti, Casais nacque il 29 dicembre
a Vendrell, in terra catalana, da un padre
organista e da una madre energica, ardente e di grande fede. Ambedue i genitori
hanno lasciato la loro impronta nell’animo del figlio: il dono per la musica, un
carattere forte, fermo,, ostile ad ogni tirannia e ad ogni iniquità sociale. Egli dirà
più tardi: « Il culto della musica e l’amore
del prossimo sono stati per me inseparabili: U primo mi ha procurato le più pure gioie, il secondo mi ha recato la pace
dello spirito ».
Bella rievocazione di una grande figura di artista nostro contemporaneo e di
cinquantanni di carriera, quella di E.
Christen. La si legge con diletto e con viva simpatia per il protagonista, Fabio Casais, il quale ha scritto nella prefazione
queste nobili parole: a Le sang qui coule,
les larmes des victimes de l’iniquité, sont
plus importantes pour moi que ma musique et que tous mes ^recüals de violoncelle. Le mot ’’ sacrifice ” pour june bonne
cause sonna faux ». e. r.
I Protestanti iti Italia sono'una hjiinoranza. Per la conoscenza delle ragioni della toifò fede e per la discussione religiosa si procurino i
seguenti volumetti:
•1
Gon GHsto’o con /# Vaticano
di^À. 'ALESSIO ..... L 80
# Protostaniit splegailoni a difese
di E. COMBA........................... L. 60
La famigiia di Gesù
di U. GIAMPICœLI .
tiv a Roma
di G. MIEGGE . .
Ma a Vangete non dice così
di R. NISBET . . .
L. 60
L. 70
L. 200
Edizioni Claudiana — Torre Peliiee
Guardiamoci atÉorno
URUGUAY
L’Ospedale Evangelico di Montevideo è in costruzione. Si realizza cosi
un sogno accarezzato da lunghi anni
dagli evangelici uruguayàni i quali vedono in questa opera non soltanto
una casa di cura destinata a soddisfare i bisogni degli ammalati evangelici, quanto piuttosto una concreta dimostrazione dello spirito di servizio
proprio della vocazione cristiana. Una
opera di testimonianza, dunque. La
costruzione è assai avanzata ed è s iato speso fino a questo momento l’equivalente di 90 milioni di lire. I lavori,
iniàati nel 1955 dovranno essere conclusi tra pochi mesi e l’ospedale evangelico aprirà le sue porte alla fine del
1957.
Il Tempio Valdese di Montevideo è
stato menzionato in una breve informazione apparsa sull’« Eco delle Valli» del 28 dicembre. Possiamo ora sg .
.giungere alcuni particolari. Il terreno
sul quale sorgerà l’edifìcio è stato comperato nel marzo 1956 ed il pagamento ne è stato ultimato in pochi mesi di
modo che si stanno accantonando ora
1 fondi per quello che sarà il monumento commemorativo del Centenario dell’emigrazione valdese in America del Sud e che comprenderà non
solo il Tempio propriamente detto
ma anche le necessarie sale parrocchiali ed il presbiterio.
Il terreno è situato sulla « Avenida 8
de Octubre », una delle principali citoà, in una zona che fino a pochi anni
fa era leggermente periferica e che
si sta rapidamente trasformando nel
nuovo centro cittadino. E un punto
facilmente accessibile da ogni parte
della città, il che faciliterà la presenza
ai culto delle duecento e più famiglie
valdesi sparse in ogni quartiere della
metropoli ; e d’altra parte è una zona
particolarmente indicata per un’opera di evangelizzazione quale deve essere quella delta nostra chiesa.
La Conferenza Distrettuale del 1954
aveva decLso questa costruzione fissandone il costo approssimativo in
oento milioni di lire. La raccolta di
questi fondi è in pieno sviluppo nelle
nostre colonie uruguayane ed argentine e al momento presente circa la metà della somma fissata è stata sottoscritta.
La Chiesa Vadose di Montevideo,
fondata nel 1952, è dal 1953 sotto la direzione del pastore Giovanni Tron,
che presiede anche la Commissióne
prò edificazione del Tempio.
Ut
Difiondendo la Bibbia
B boBo postale porta il nome di una cittaffina qualunque in una regione qualunque. Pnitroppo l’episodio della tristezza di
cui narra la storia è, o potrebbe essere,
molto frequente. E’ una tristezza che chiamerei di provincia. Il colportore suona alla
porta di un -professionista, sul cui tavolo
già si trova il Vangelo. E’ un po’ più di
moda che nn tempo, avere il Vangelo sul
tavolo del professionista. Ma la tristezza
non ha lasciato la casa; e quando, davanti
al volontario esterrefatto, il professionista
scoppia in lacrime, si sente la storia della
tristezza che regna... Una tristezza fatta di
màlattie e di morte, il figlio caduto in guerra,, la famiglia che non aspetta più nulln, i
giorni grigi, senza mgnificato, tutti co«ì tetri, -eosL qnadiutque...
Ora parla il colportore, e non sa più che
cosa ha detto, quando, me lo scrive. Poi
prega. Poi silenzio. Alfine il professionista
mormora: «. Da tanto tempo non avevo più
inoOntrato nessuno che mi dessó coraggio ! »
•E a colportore fi ritrovò per la strada qualudqjoe, dèlia ciltadinà qualunque, ma egli
ste^jBjaion era più quello di prima...
i! Ca-. . -i....... . - . _
UNGftERIÀ
Sui nostri quotjjijiani non vi sono
più grossi colonne ri
guardo alla SI
l’emozione sui
fa dai fatti d’
ta in gran pa:
lizie hanno
strarre .Fatte:
Haeiie ungherese e
ita uno o due mesi
^heria è ormai svani
' Le celebrazioni natabhe contribuito a diane da quei fatti dolorosi. dolorosa continua e continuerà a .Jjiere la situazione del profu-._
ghi. Anche se accolti con premura dn.
organizzazioni internazionali e dal’e
iniziative di soccorso del Consìglio
Ecumenico delle Chiese la maggior
parte di loro avrà bisogno di parecchi
mesi, prima di poter parlare la lingua
dei paesi in cui sono stati accolti, e
passeranno, anni prima che essi possa
no sentirsi integrati alle nuove comunità che li ricevono.
La nostra Chiesa ha offerto al Consiglio Ecumenico di accogliere un certo numero di profughi, ma per ora
nessuno ci è stato affidato. Qualora lo
fossero dovremo avere verso di Toro
non già delle effìmere esplosioni di
sentimentalismo, ma una vera carità.
SVÈZIA
E’ recefite l’annuncio dell’apertura
di una missione maomettana in Svezia. Apprendiamo ora che i buddisti
di Ceylon. hanno costituito un fondo
equiVaici liiC dodici milioni al lire destinato a'il’istruzione di missionari
buddisti che saranno mandati in Eu
a. c.
Plnerolo
Domenica 6 gennaio, .è stato celebrato il matrimoniò di Gallina Giovanni. da Torino, con Gardiol Rina Maria, da Prarostino. Agli sposi, stabilitisi a Torino, inviamo il nostro
augurio .di bene e di fedeltà
In una settimana, due nostre sorelle in fede hanno lasciato questa
vita terrena dopo assai lunghe sofferenze : Giara Spini nata Longo, deceduta il 7. gennaio) all’età di 78 anni
6 Maria Jalla n, Rostagnol. deceduta
F8 gennaio all’età di 65 anni.
■ Alle famiglie colpite dal lutto esprimiamo la nostra simpatia cristiana.
Un credente distribuiva un giorno degli
opuscoli in una strada della sua città, quando fu fermato da un uomo di una certa età.
— Ho distribuito anch’io dei trattati
quandiero più giovane, ma è un lavoro che
non porta alcun frutto. Non ho mai visto
un’anima venire al Signore per mezzo di
questo sistema. CoA mi sono scoraggiato
e non Vho più continuato.
Lo zelo di questo distributore fu un po’
.•¡concertato da questa osservazione scoraggiante, tanto più che essa veniva fatta da
un uomo che si diceva credente.
Ma si ricordò pure ^lla propria conversione e come egli stesso fosse stato attirato
a Dio eia un opuscolo. Questo lavoro portava i suoi frutti!
Così raccontò la sua conversione al credente scettico e, quando ebbe finito, costui
gli chiese:
— Potete precisarmi l'epoca, il luogo, il
momento in cui avete ricevuto l’opuscolo '
che vi ha portato alla conversione?
— Oh! si, è facile ricordare dei momenti simili che determinano una vita. Fu in
quella tale via; un uomo si trovava alla tal
ora di sera davanti ad una sala di culto. Mi ,
chiamò e mi invitò ad assistere alla riunio- '
ne, ma vedendo il mio rifiuto, mi diede un ^
opuscolo, dicendomi:.’’Ragazzo-, io mi chia-'\
mo X. Leggi quest’opuscolo, e se un giorno ’
I i troverai in difficoltà vieni da ine”.
Gli occhi dei signore, anziimo si riempirono di lacrime; egli afferrò la mano del ■
] suo giovane interlocutore :
■ — Amico! l’uomo di cui avete parlato
sono io! Si, ogni sera, facevo questo lavo- •
ro; ero convertito da ¡loco; ma, fiori vedendo alcun anima venire al Signore per quc-..\
I sta via, l’abbandonai. Ora, dopo penti |
nè, .Dio mi fa vedere invece che non avci’o '
lavotato invano, e mi spinge questa sera a
confessarGU la mia debolezza ed a lavorare
di nuovo per Lui.
Per aver guardato alle cose che si vedono, quest’uomo perse venti anni della sua
vita e si lasciò sfuggire chissà quante ani- ,
me, quando invece Dio l’aveva scelto per
essere una sentinella nella, sua città ed -A‘rire la salvezza ai perduti.
(La Vie Noiivellel.
\ Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.S5.
Redattore : Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
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Dall’alto delle colline che Genova. e Pisa
ai disputavano ai tempi della Meloria, un .
venditore è .sceso verso hr costa e ha trova-'
to un mendicante. E* uscito come dalla polvere della strada, mai visto e mai notato, e
comunque inaspettato. Vuole comprare un
libro.» e il venditore, che ha avuto esperienze negative tutta la giornata, guarda con
esitazione questa squallida figura che gli
chiede quanto si paga un Nuovo Testamento. Sembra una beffa; eppure U libro è venduto e pagato, e con un sorriso strano il
mendicante dice che non sa lèggere, ma la
sua nuora sì, e glie lo leggerà lei, a casa.
Come per incanto tutto è mutato, e al
prossimo paese, tutti vogliono comprare libri. Il colportore pensa a quando Gesù disse a .San Pietro di gettare ancora la rete;
e quello: « Tutta la notte abbiamo pescato,
e non abbiamo preso niente, ma perchè lo
vuoi tu, getterò ancora la rete... » e la rete
si rompeva tanta alfine era la pesca miracolosa.
« Angelo o mendicante? » — scriveva il
colportore — « Non lo so; ma certamente
quando venne Ini, tutto fu cambiato ».
Nell’impossibilità di farlo personal
mente, profondamente commossi per
la dimostrazione di affetto e di stima tributata in occasione della dipartenza della propria congiunta
Maria Mrchelin-Salomon
in Rivoire
la famiglia sentitamente ringrazia;
i. Pastore sig. Sommanl, e quanti
piesero parte al loro dolore. Ringra
zia, in modo particolare i vicini di ca
sa e quanti si prodigarono durante
la lunga malattia.
• Torre Pellice, 18 Gennaio 1957
Lidia Benech Gaydou
è mancata all’affetto dei suoi cari nel
suo 90o anno di età.
La famìglia, vivamente commossa
dalle dimostrazioni ricevute in occa
sione del suo recente " lutto, ringrazia sentitamente tutti coloro che le
vollero testimoniare simpatia in questa triste circostanza.
Lusema San Giovanni, 18-1-1957
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7,08 8,50 — 14,30 16,06 18,13 — ' 19,22 20 08 U.29
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Pinerolo
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3,48 4,48 5,40 6,38
4,01 5,18 5,56 6,53
4;21 5,31 6,18 7,11
4,39 5,50 6,49 7,27
8,55 12,24 13^4,16.32 18.05-19:50 ^.04
Sfio 12,39 13fi9.16.48 18.19 20.06 21.19
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9fifi 13 19 — 17 35 18 58 21 02
Brich.
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5,24 6,17 8,20 9fi0 13.37 15,39 17.10 19,27 20,33
Ferrovia-Brìcherasio-Barge e viceversa
5,23 6,32 7,38 7,54 10.— 14.02 14.16 18.2ÍÍ* 19.42 2155
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Pinerolo
Porte
S. Germano
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S. Germano
Porte
Pinerolo
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4,20 4,35 4,45 6,45 7 — 7,55 8,15
4,47 4,56 6,04 7,07 1 8,16 8,34
4,54 5,03 6,10 7,15 I 8,22 8,42
5.M 5fi0 6,17 7,22 7,25 8,30 8,50
5,35 5,30 6,27 7,32 —--------
5,45 5,40 6,37 7,40 —
Tramvia Pinerolo-Perosa e viceversa
4,40 5,31 6,29
4,58 5,49 6,48
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9,30 10,15 11,30
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8,40 9— 10,10 11,10 12,16
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11,40.12,40 13,10 15,05
11,58 13,02 1339 15,22
12,05 13,10 13,36 15,28
12,11 13,40 13,45 15,35
12,20 ¡3,50 13,55 15,45
12,30 14— 14,05 15,55
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11,50 13— 13,25
12— 13,10 13,33
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12,15 13,47 13,51
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12,40 14,15^ 1430
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