1
ANNO LXXV
Í- « ir'
TorrerPelIice« , tì ÌMgVio 1945 .
Bertìn Gusfewò, pastare
ViUa
SAN Fermano ghisone
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N. M
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Nulla sia più forte della vostra fedel
(Olanavello)
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia fino al 31 dicembre . L. 75,—
“ Semestre h. —
Estero....................» » — » » —
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira— La copia Lire THE
CHIESA VALDESE
Rigruardate alla roccia onde foste taifllatl
(Isaia LI: 1)
OIrallor« i Paalsre Dell. ALBERTO RICCA
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE:
________Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
LA FAQINA DELLA : QIOVENTQ VALDESE
Non per deliberato proposito ma per
un puro caso^ denso però dii significato, i
due articoli di una gvooane e di un giovane e ili resoconto del Convegno di Perrero contengono la parolai d’ordine: RICOSTRUIRE !
Per dare unità alla Pagina, rimandiamo al mese prossimo altri curtieoli già
annunciati, e convergiamo ora la nostra
attemikme stu.1 .moirjiito che ci viene dai
giovani stessi
Guardando a 'Gesù che ha detto;
« Chiunque ode le mie parole e le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo avveduto che ha edificata la sua coisa
sopra la roccia. E la pioggia è caduta e
son venuti i torrenti, e i venti hanno
soffiato e hanno investito quella casa;
ma ella nvn è caduta perchè era fondata sulla roccia ». Il Redattore.
Riflessioni di una giovane
In questi tempi in cui, tiamito spesso,
-udiamo parlaire di jricostruzionie. qual’è
il compito, ratteggiamento della giovane valdlese di fronte al vasto problema
della rioastruzionie morale e spirituale?
Certamente, il suo primo campito è
quello di ridare a lei sitessa il sentimento della dignità. Molte, troppe giovani,
oggi, lo hanno smarrito. Ora, la dignità
significa: avene il coraggio di dire NO
quimdo è necessario; significa: sentire
orrore per tutto ciò che è male; significa: possedere quella pureziza interiore
che è la più beila virtù di cui una giovane possa adamarsi. Il mondo è pieno
di tentazioni, di bassezze, di immoralità,
di odio e di vendetti,e ma la giovane valdese deve considerare con disprezzo tutto ciò che è basso ed impuro, dieve sentire orrore per i discorsi osceni, per le
facezie a doppio senso per le letture
malsane, ;per le compagnie ové si ride ,e
si approva il male. Se il mondo le nega
la possibilità di rimanere degna, Iddio le
offre il segreto per acquisi aire e conservare la sua dignità: la preghiera. Se la
giovane valdese saprà serbare la sua dignità, questo suo atteggiamiento sarà,
per molti, più eloquente di qualsiasi discorso e non sarà più necessario ohe —■
come è successo ultimamiente — un Pastore, dal pulpito, abbia ad esortare
i giovani a voler riprendere essi quelle
Rovani le quali, dimenticando ogni sentimento di pudore, perdessero il senso
della giusta misura: esortazionie, questa,
che non toima ad onore del nostro sesso!
Qualxinque sia la nostra icondizione di
vita, sappiamo coniservaire la nostra digjnità di donne, di fronte al nostro prossimo. Monitrici della Scuola domenicale, Unioniste, noni siamo di scandalo e
ricordiamo-che per risollevare il livello
della moralità, il maggioT compito spetta a noi, le gióvani.
La giovane valdese può portare il suo
contributo alla ricostruzione miorale e
spirituale, lavorando in seno alla sua famiglia. Ben a ragione Kd è stato detto
nei Convegno della Vaccera: fatevi tm
focolare felice ed avrete tma nazione
felice !
Abbiamo un vasto campo ove espletare la nostra attività: adoprarci acciocché nelle nostre case —■ che Iddio ha
voluto rispairmiare dagli orrori deUa
guerra — regni la pace, la concordia e
ramore. Fare diella nostra casa il
«foyer» dove sà impara a diventare
forti — 'non in virtù di arroganza, di K
prepotenza o di ami — ma in virtù di i
una coscienza retta etì onesta, di una!
vita pura, didima fede vivente. E’ lai
missione nostra iqiuella di rendere intimo ’
il nostro focolare, di rallegrarlo, di al- ?
lontanare ciò ohe potrebbe turbarne ]
l’armonia, di aiutare, di consolare, di ar-,^
recare un po’ di gioia a 'coloro che amia- f
mo, ma sopratutto, di serbare accesa la|
fiaociola della fede. E le dolcezze del fo- '
colare rimarranno vive nel cuore e nella '
mente di chi ha avuto il privilegio di '
gustarle. Il ricordo di una madre china i
sulle Sacre Pagine non si icanoellerà
giammai dal cuore dei suoi figU !
Un libro dedicato alle giovani così si
esprime: ,
« Si, giovane ite, siete chiamate a con- servare la fede che G'esù Cristo ha portato sulla terra, a farla fruttificare, a
rendere viva la speranza, ad aumentare
la carità. A voi, nel piccolo spario che
si chiama « la famiglia » è affidata la
fiaccola che conduca al cielo: non lasciatela mai spegnere ».
E ben dice Tinno:. i
Qu’il est doux d’être en famille, :
D’être aimé, surtout d’qirner, i
Au doux foyer qui pétéla. -À
L’homme fort peut se former,
Entouré de ceux qu’on aime
On peut cultiver son cœur.
On se connaît mieux soi-même
Et l’on devient un vainqueur.
La giovane valdese può ancora collaborare alla ricostruzione morale e spirituale, pirendendo parte attiva, vivente e
sincera alle, attività della sua chiesa.
Essa lavorerà per la gloria di Dio e per
l’avanzamento del Suo Regno.
Ed infine, ovunque Iddio ci abbia po^
ste: in casa, alla sicuola, alia fabbrica, all’ufficio, lal servizio, noi porteremo un
valido contributo alla ricostruzione morale e spirituale se sapr«no adempiere
il nositro lavoro icon onestà, rettitudine e
fedeltà, ricordando che, appunto .perchè
valdesi perchè cristiane, abbiamo maggiori responsabilità e saremo giudicate
Gomegno a Rori - 29 LoRlio 1946
Ore 8-9.30. La gara dei Rifugi. Dei
mazzi di verzura, con un buono premio, verranno cercati dagli ospiti —
unionisti — nei seguenti rifugi: Pertus
del Bruard. Pertus della Colonia (Piamprà). Pertus del Eric dei Banditi, rifugio -di Moulouire, idei Maret. del campanile e idi Ruacas. Sentinelle Rorenghe
v^ilerannio nei pressi dei Rifugi per fi^
cilitare le ricerche degli ospiti. Si raccomanda la prudenza perchè alcuni rifijgi sono pericolosi, apeciaka'ente .sper il
pertus dei Banditi, attenersi rigorosiamiente alle istruzioiii della sentinella.
Ore 10.30. Culto nel Tempio presiteduto- dal pastore dott. Elio Eynard. di
Torino.
Ore 14. Convegno a Piamprà presso
ViUa Paschetto. Studio su: « La vocazione dei mestieri e delle professsioni
dinanzi al giovane credente ». Parleranno. a Dio piacendo: pastore A. Comba,
aw. AngkiliUo. presidente di Corte di
Assise, dottor De Bettini, colportore
Musso, diaconessa Suor Ahgio3ina, maestro E. Paschetto. geom. Gardiol. rondinella Elsa 'Gelso, pastori R. Jahier ed
S. Colucci, operaio Coisson. ecc., ecc.
Seguiranno dei giuochi e dei concorsi a premi e saranno a disposizione dei
presenti wx servizio di Btfifet ed una
esposizione di lavori. ,
non già dalle nostre parole mai dallle no<stre azioni, dal nostro atteggiamento.
Noi disonoriamo U. Nome di Dio e siamo di scandalo alla nostra diletta Chiesa se, proclamandoci cristiane © frequentando i culti, l’Unione, la Scuola
domenicale, non sappiamo, al nastro posto di lavoro, neUe nostre relazioni col
prossimo, nelle nostre azioni, conservare la nostra dignità e far prevalere i
princìpi dell’onestà, della rettitudine;
della fedeltà, dell’amore e del perdono.
Il mondò, le noste© Valli diventerannio migliori se .ognuna di noi, con buona
volontà, cercherà di realizzare questi
idiaali.
Ci sentiamo deboli, scoraggiate, i nostri occhi sono rattristati daUa visione
di tante malvagità, la 'nostro fede è vaciUante : scegiiamo, come Maria, la
« buona parte » e, come lei, andiamo perun istante a sedere lai piedi del Maestro.
Il nostro Salvatore ci dirà la parola che
fortifica, che rianima, che incoraggia,
che consola, che rinnova la nostra vita.
Unionista.
Riflessioni di un giovane
In questa conflagr azione mondiale,
così ampia e crudele da abbracciare
ogni regione e da sconvolgere ogni focolare, la gioventù italiana non solo ha
sofferto e patito nel fisico, non solo ha
visto adirsi nelle sue file dei vuoti incolmabili, ma ha assistito al laceramento della propria fibra morale, all’annientamento del senso deU’onore e deU’amor
proprio. - ; ; I
E’ facile constatare infatti come manchi in generale nel igioivane d’oggi quella serietà .di propositi, quella fermezza
di carattere, .quel p.alpitare d’un’anima
pervasa dal’inicertezza d’un domani
burascoso; come manchino infine quelle qualità che pur dovrebbero caratterizzare i nostri giovani, qualità proprie
di un’epoca di rialzamento morale e materiale, di risorgimento patriottico e spirituale, in cui le pure verità ed i santi
ideali della fede e della- patria devono
trionfare per illuminarci il cammino fra
le tenebre dell’ignoranza e deU’ingiordiumana.
E’ m parte naturale ed in certo qual
modo giustìfioabile che i giovani nell’euforia della riacquistata libertà, nella
gioia novella di vivere si abbai^onino
dopo tanti freni e tante limitarioni a
manifestazioni di gaudio e di letizia; ma
è altresì fatto assai biasimevole che queste manifestazioni di gioia si ■trasformino in uno spensierato tener di vita e in
una condotta facile e gaudente.
La gioia della vittoria sul nazi-^faiscismo deve lessere intima, sentita, non pretesto a divertimenti e sollazzi; deve essere una gioia tutta nostra particolare,
una gioia che ci spinge al lavoro, che ci
sprona con seri, intenti verso quelle mete
che la libertà ottenuta ci permette di
raggiungere: in questo modo noi idimostreremo di ©ssere grati a Dio per averci preservati da più lunghe sofferenze;
ed in questo modo noi dimostreremo
pure la nostra comprensione per le innumerevoli famiglie che ancora piangono immerse nel lutto, per i focolari deserti. ^r le vedove- e gli orfani di questa sciagura, per le infinite brutture che
la guerra ha recato nel nostro paese.
Meditino i giovani sul lato più tragico
(e non occorre cércare molto per rintracciarlo) della calamità ebe ci ha colpiti, dimostrino essi di possedere il sènso delia ragione, quella ragione infusa
loro da Dio al fine di distinguerli dalle
bestie, non si abbandonino agli istinti
conporali, ma sappiano ìóorgere intorno
a loro le lacrime mal trattenute die
compaiono timide e tremolanti sul ciglio
di nOjdte . mamme, E capiranno allora,
questi giovani, la scoHi^jenza dell© insulse vegli,e danzanti e comprenderanno
allora com,e fuori luogo sia il divertimento in un tale momento, in cui la nazione ha bisogno di raccorre tutte le
forze dei suoi giovani per rialzarsi dal
fango in loui è scivolata.
. Ed io mi auguro che la gioventù valdese possa offrire ai giovani d’Italia
l’-esempio d’una serietà morale,., d’una
compitezza d’intenti, duna fermezza di
pensiero quale lo richiede la storia ora
presente. E per questo vorrei che le nostre Unioni non fossero unicamente lieti convegni e non forn'sisero unicamente pretesto a libere scampagnate, ma costituissero la fucina morale in cui le anime dei nostri giovani si arroventassero
al fuoco degli ideali patriottici e si forgiassero sull’incudine della verità e della ptirezza sotto i colpi cadenaatì, del
maglio della fède.
Possa la gioventù valdese dare questo esempio, ed rui’altra nobile benemerenza s’incastonerà sull’aureola di glo-^
ria ohe idi igjà cinge il nostro popolo valoroso. Franco R.
Il Convegno di Perrero
« E’ una grazia dell’Eterno che non
siamo stati distrutti interamente: ...L’Eterno è la mia parte, dice l'anima mia,
perciò spererò in, Lui ! » (Lamen. Ili
22-24).
« Ecco, io ti ho posta dinanzi una porta aperta, che nessuno può chiudere,
perchè, pur avendo poca forza, hai serbata la mia parola, e non hai rinnegato
il mio notne» (Apac. Ili, 8).
Era stato ananunzìato un Convegno
Giovanile a Pedrero per il pomeriggio
deUa domenica 24 gitigno e tre dovevano essere gli oratori.
Il Convegno inveice si può dire sia incominciato con il culto del mattino: una
folta schiera di giovani, venuti da vicino e 'da lontano, gremiva il tempio di
Perrero per udire la Parola di Dio e sem
tirsi in 'Com,unione davanti a Lui con i
fratelli di altre Chiese; pareva di essere tornati ai tempi belli dei Convegni e
Campi della F.U.V. di ante-guerra, di
cui avevamo già tanta nostalgia per il
bene che da essi si traeva. ^
Gli oratori poi, invece di tre, erano
ben..-, dieci: forse troppi? sì e no; erano troppi per il tempo limitato, ma non
erano troppi per il contenuto dei loro
messaggi, per le testimonianzie da essi
espresse. Si sono intercalate 1© parole
dei Pastori delle Valli, sigg. Mathieu,
Bouchard, Genre, con queUe dei pastori
del Campo di Evangelizzazione, sigg. Ribet e Deodato (i cui visi, dopo tanti
mesi di separazione, abbiamo rivisto
con gioia e commozione), e con queUe
quanto msd gradite idei comandante 1®
Divisione Alpina « Ad. Serafino », E.
2
^ « í.f j'f- ¡
Tj^BiC!0 *. rf^ÈiïiÂit«^
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4Í
: ' Sera^noi, e di mloani anffifaBS latosttíi oorreUgionari deji Siid-^Mrica, ool cpali si
sono già stretfi 'vdaiioolji cb «naiiicà Ja e di
frateUanza. CoBnaxliasie bene tmo «di essi, per noi Cristìltai nm esartano fesatitieiw^
diffenenze di linguaggio e di mentalità,
perchè ci isentiamo «uno in Òriisto Gesù»;
e questo Fabbiamo veframente espe^
lirnentato già nelle varie riunioni oh© a
Torino ed a Pomaretto abbiamo avuto
con loro, e più anicio(ra nel Convegno di
Perrero.
L’argomento presentato è stato la
« Ricostr^iziione ». Questa parola è rdsuonata e risuona tuttora sulle labbra di
tanti; qùsujlti fÉrò sono qiueUi che ne
comprendono lU, vero significato, quanti
si adoperano alla « vera » ricostruzione
del pPiprio paese, deiM’Eiuropa e del
mon^ intero?
Tutto intorno è rovina: te nostre città
sono state bombairdaite e distrutte, le notstrie campagne ed i nostri villaggi sono
stati bruciati e devastati, i giovani che
tornano dalla lunga prigionia e dai campi di cancentramento sono stanahi, malati e sfiduciati, e quelli ohe soendono
dalle monltat^e dove hanno ccmosciuto
ore di scoraggiamento, di tragiche sciagure. non trovano al lóro ritorno il mondo rinnovato come èssi lassù l’avevano
sognato, ma più periezionati. più... progrediti trovano invece il lairocinio. la
disonestà, rimmoralità. La guerra è fi
Convegno a GALMOONT
(COLLE FRA FRALI E RODÓRETTO)
5 AGOSTO - ORE 15
Chi giunge nell’alta valle in mattina- '
ta può partecipare al culto a Rodoretto,
alle ore 9, a Frali alle ore 11. in francese. ’ ■
nita sì,' ma l’avvenire è ancora minaccttoso. Fioccano da ogni parte promesse,
promesse che forse però non si potranno manltenere peirchè basate su princìpi
t^PÌ» materialisti; si parla inoltre di
^ustizia, purtroppo però questa giustizia si fonda troppo sulla vendetta e sull’odio.
Dobbiamo noi giovani cristiani rimanere, in silenzio.., adr osservare? No; il
nostro atteggiamaifto dieve eraene deciso: meno promesse infondate, ma più
azione. All’odio contrapponiamo l’amore che viene da Dio, e a quanti ci circondano ripetiaimo col Savonin*oIa: « Io
ti avviso, o Italia; io ti avviso, o Roma,
che nessuna salvezza vi è all’infuori di
Gesù Cristo ». In questa modo potremo
veramente far qualcosa per la « Ri'dostruzione » di un mondo migliore, chiedendo a Dio di scendere in noi, perchè
senza di Lui, come è stato' sottolineato,
non possiamo parlare di rinnovamento.
Se non abbiamo avuto tempo di intavolare una discussione su questo problema così vitale e cosi immediato, ci auguriamo però che se ne riparli e discuta"
nelle singole Unioni.
Come dissi in principio, ci hanno pure
portato il loro m'essaggio i 'pastori signori Ribet e Deodato^ parlandoci della vita
delle loro Comunità, e delle loro esperienze in questi due anni di separazione; li ringraziamo e 'Ci auguriamo che
presto possiamo ritrovarci uniti i giovaI ni 'del Nord e quelli dei Sud d’Italia.
Il ppovierhio dice «dulce in fundo»;
ed è stato così anche nel nostro Convegno. Ci hanno parlato per ultimi alcuni
militari della Divisione Sudafricana di
stanza a Torino ed il loro Cappellano.
Abbiamo molto da imparare da loro:
con semplicità e sincerità lesBi hanno voluto esternare i loro-sentimenti, la loro
gioia nel ritrovarsi in mezzo ad ima così
grande fairdglLa protestante; ce n’è stato
uno che ha persino laifermato che il ricordo più bellp che porterà con sè tornando a casa sarà quello delle giornate
passate alle Valli Valdesi. Forse essi
hanno visto solo il lato bello delle nost^ Valli e dei Valdesi; oerchiamo di
non deluderli e con fiducia e speranza,
con la speranza del Cristiano, andiamo
innanzi e lavoriamo serianoerìte per la
ricostruzione, uniti a quanti nel mondo
sognano e s’adoprano per una iiTnarn>A
migliore e rinn'Ovata dalla luce del Vangalo- M. Gay.
ErratohCorrige.
Nel bando di concorso per una Poesia
(te leggersi al Pomeriggio Valdese del
XV agosto, pubblicato nell’« Eco» del
6 corrente, leggi: «in relazione coU’atteggiamento spirituale della gioventù
yaldese» e non: «della giovane valdese».
Cnftgao I vntar ?Mi(i
Il pomieriggio ■ideUa dómente !• lu-'
^io, «etto ì magnifici «astg'gnni dei 4ìrarniers, fa corona al palco degli orsrtori
una folla varLopinta di bambini, giovani. adulti, vecchi...
Presiede ili pastore Jahier, dirige il
canto la sàgnorina Revd,. Gli oratori som
numerosi lèd laiouni van traidotiá, ma tutti i messaggi sono bre^i incisivi, edificanti; sono energici richiami al ira'wedimento, son testìmoniaraze vibranti a,Ila
bellezza della vita cristiana.
Applaudiltissimo, paria il Moderatore
nostro, pastore Virgilio Sommani. Parla 'COn quell’acoento persuaisivo. ' con
quella forza comunicativa che gli son
partìoolari. La fede cristiana trasoende
i limiti di nazione e di razza ed xinisee
in un sol fascio cinesi e giapponesi, uoh
mini d’ogni lingua, d’ogni colore, d’ogni
cultura che trovano nell’Evangèlo l’unità della famiglia umana, al servizio
dell’unico Dio e padre di tutti.
Parla il Cappdlano militare, pastore
Achille Dsodato ohe, sottolinea rurgenza per noi tutti di seguire Cristo, la via
che per mezzo> della Verità condùce .glia
vita.
E parlano cinque •credenti sud-africani, cinque aitanti militari che tutti
rendono un’efficace testìmooiianza aùa
nostra fede comune, insistendo, fra l’altro, suRa necessità di stabilire rapporti
regolari fra la nostra Chiiesa e la Chiesa
sud-africana.
Sono il maggiore Greenwootì. il capitano Fenibour, i, soldati Germònd, Robertson e Me Donald. E cantano, in mezzo a vivissimo interesse della folla e con
i loro baldi compagni, un nostalgico
inno inglese.
Le mezz’ore e le ore passano; qualche
lieve movimento ìaUa periferia, qualche
spostamento in cerca di posizione migliiore, ma l’assemblea non dà segni di
impazienza. Ed lanche J^coRetta finale
si può fare in bucai oixiine. E ü servizio
di buffet die ha funzionato egregiamente prima deR’inizio della riunione, continua con successo' andie dopo.
Grazie a tutti gli oratori e -grazie al
pastore Jahier che con l’amore e l’airte
che mette in tutte le cose ha saputo organizzare così bene il Convegno che ha
lasci'ato', nell’animo -di tutti, il miglior
ricordo. R.
S. GERMANO 26-29 AGOSTO
Ogni Unione del Gruppo Valli (eccezionalmente quelle di altri Gruppi) può
inviare tre suoi rappresentanti (unionisti o unioniste), fra quelli che hanno una
carica o si interessano con zelo e competenza alle attìviità giovanili.
L’alloggio verrà offerto dalle famiglie
della parrocchia e i pasti saranno presi
in un albergo. Le spese del vitto, metà
a carico delle Unioni e'metà a carico
dei partecipanti, con intervento del Comitato di Gruppo in casi speciali.
Le iscrizioni devono essere invialte al
Capo-Gruppo par il tramite dei Pastori
ai quali sarà inviato quanto prima il
programma dettagliato.
Poniamo sin d’ora sotto la benedizione del Signore questa iniriativa che
mira la ris'ultati oooiicreti, lonltani e immediati.
Sittuirlte |E[ la loisa di Studio
ìd UleiDBfiii del [appeliaDO Tea. Aliredo Hostaip
Totale dei citíqiue elenchi precedenti
L. 44.454,—
6° Elenco
La sorella (Ebrei 13: 7). L. 2.000 Aw. Stefano Peyrot, 200 - Rochon Davide, Prarostino, 50 - Chiesa di Villasecoa, 300 - Grill Carlo, Pomaretto, 50 Bertinat Maria, Bobbio. 50 - Unione
Giovonile di Bobbio, 15Ò - Long Eugenio, S. Giovarmi, 100 - Gay Franco. Luciano e Cecilia, 300 - Purpura Enzo, Pomaretto, 50 - Rostaing Rino-, Prarostino, 100 - Rostan Maria ved. Alessio,
Frali, 25 - Lairtóaret Emilia e Elisa. Pomaretto, 50 - Comba Lidia, Torre ìtellice, 50 - Bouchard Gustavo, Prah, 100 Boudiard Elvira, Frali, 100 - Rx)f. C. A.
Theiler, 28 - ¿’alpino Pons Arturo,
Chiabrano, 50. — Totale del 6® Elenco
L. 3.753,—.
Totale dei 6 Elenchi L. 48.207,—
Avvertenza. — AwicinandiOBl la data
della chiusura definitiva della sottoscrizione (31 agosto c. a.) preghiamo ¡di segnalare te «ventuali omisBioim. G. B,
Í.
]<e'
%.Qronaca Votò es e
ItreLONICÏlL PO
Anche nel momento della prova beliV fica più dura il Signore è stato d’urna
maniera partìiciolare con ned. A Lui la
. >' lode e la riconoscenza. In mezzo al fuo’il-co xm solo nostro fratello ha dovuto soccombere.
‘ Molti ©d anche gravi sono i danni di
5,, guerra 'p^ alcuni nostri m,embri di
b Chiesa; simpatizziaimo con loro racoo^manidandoli alla misericordia divina.
II' nostro tempietto ic’è e, ogni dome'Vnica, ci accoglie per il ‘culto che è ben
frequentato.
La domenica 13 maggio abbiamo festeggiato il quarantennio niella nostra
CJb-munità: spiritualm'ente è stata una
granide festa ■diretta da Dio e quindi è
riuscita bene. A Pentecoste, nove giova^ni sono stati ammessi in Chiesa al culto del mattin'O, ed al culto serale un
Cappellano militare deirAviazìoine Canadese -d ha rivolto ■'in ■vibrante messag"gio cristiano.
Dodici dei venti mostri fratelh assen,ti per causa di guerra sono rientrati in
, famiglia sani e salvi. La Comunità perr
j severa nella preghiera d’intercessione
' ' 'per igli altri.
<* LUSERNA SAN OrOVANNl
1
17
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f'«*.
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' In memoriam. Coloro che furono giovani insieme a Giulio Oo-ugn non possono aver dimienticato l’opera' benefica
dhe Egh compiè poco meno di quaran.t’anni -fa, fra la gioventù della parrocchia. Nominato presidente della nostra
A.C.D.G. in un mom'ento assai delicato
si consacrò -al 'compito suo con ■vera vocazione ed elevato senso di responsabilità. sepppe ottenere la tfirequenza assidua -ed, -entusiasta di molti -giovani ai
•quali, -ora con la misurata allegria, ora
con la sua serietà, sempre col suo tatto
fin-em-ente leducato -ed alitamente morate, fare « 'del bene ». Molti ricordano
¡ancora senza 'dubbio le sue 'circostanziate meditazioni ¡sui soggetti proposti dai
Cornitati ai quali si faceva capo le le sue
geniali « applicarioni ».
Oggi che egli non è più fra noi, sia
permesso ad un suo vecchio consocio di
depoire sulla sua tomba il fiope della
riiQonoscenza e di recare un modesto
conforto alla famiglia in gramaglie.
b.
HORA’
Il 1® luglio u. s. l’assemblea idi cliie-'
sa costitu'itaisi dopo- xm breve culto liturgico, procedette alla riieleziome di
sette membri del Concistoro. Risultarono eletti gli anziani Toum Domenico,
Roberto Morel, Toum Boncoeur Giovanni e. Toum Aldo per i quartieri di
Rumer. Ruccas, Oentro e Fucine ed i
diaconi: Rivoira Leopoldo, Tourn Oreste e Tourn Giovanni per ì quartieri di
Rumer. Certtro e Fucine.
L’insediamento dèi nuovo diacono
Toum Ores-te .ebbe luogo domenica 15
luglio quando anche la chiesa ricevette —j a guisa di lieta improvvisata —
la visita della Unione Giovanile dei
Coppieri e dei Chabriols.
Domenica 22 luglio, in un culto solenne -e 'dinanzi all’asisemblea delle grandi
occasioni il -coadiutore C. Toum, destinato dalla Ven. Tavola ad altro campo
di lavoro, disto le sue paole di c-o-mmiato predicando sul testo: « Io vi 'esorto a
prendere a cuore tutti i comandamenti
deirEtemo ». Gli rispose il Pastore titolare ri'Cordando il suo fedele ministero di due lamni in seno alla Chiesa di
Rorà. te sue sofferenze, il carcere patito
in una drammatica circostanza e te belle vittorie conseguite nel servizio del
M-aestro. Nell’assemblea molti, uomini e
donne, frenavano a stento la loro loommazione.
La -stessa aera, nella Sala della GioVEsntù, ebbe luoigo una bella festiociuola
organizzata da Rorenghi e da amici vil1-eggianti. Vennero scambiati d-'seorsi e
dioni in una atmosfera ebbra della gioia,
dell’am-are fraiiterno e del dolore della
separ-azion-e.
TORRE FELLICE
Dopo breve, violenta malattia è stata
richiamata da questo mondo la sig.na
Argentina Gonin degli Hugon Ravadera. Rinnoviamo ai venerati genitori e a
tutta la famiglia res'pressione della nostra viva simpatia citetii ana.
— Il culto, domenica prossima 29
corrente alle 10.30, sarà presieduto dal
ì>rof. D, Bobìo.
"Nel marzo u. s,, a Cannes^ il Signore
richiamava a^Sè
Stefano Berlin
idi 'anni 64.
Meli’apprendere la dolorosa separazione^ la. sorella Matilde (a Lione) e u fratello Luigi e famiglia (a Lusema San
Giovanni) ne damnoì annuncio agli amici e conoscenti del paese natio che Egli
tanto oimatoa.
Luserna San Giovanni, 21 luglio 1945.
Dopo,una, vita tutta dedioasta al bene
della famiglia, santificatxn da lungo patire sopportato con cristiana rassegnaziorhe, Iddio ha ahimnato a Sè Wmvima
guona del
AffranU dal dàlore ne danno la partecipazione a funerali avvenuti: la moglie Mary, j genitori kmtartò, pastore
dott. Ely Biertalot e Signora,; il fratello
Francesco, la sorella Moniiaa, ij parenti
tutti.
Genova, 15 lugiio 1945.
S. Germano Chisone, 19 luglio 1945.
Il 15 luglio si spegneva serenamente
in Torino
Enrica Colella v. Chiesa
V. Ifig. Prof. Achille Malan
La famiglia ne dà il mesto annunzio
a funerali avvenuti,
« L’anima mia s’acquêt in
Dio solo; da Lui vieniè la mia
salvezza». .(Saliniio 62: 1).
Torino (Via Bava, 37), 17 luglio 1945.
E’ mancata all’affetto dei'suoi cari nel
suà 83° anno dà età, dopo una vita intieramente consacrata alla famiglia
pmma Turin
Ne danno l’annuncio, a funerali avvenuti, i figli: Emanuele, Renata (in Suizzera), Marta, prof. Giovanni (in Argentina), Annamaria; le muore, i generi, le
cognate, i nipoti e pareniA tutti.
« E io Vi darò 'riposo ».
(Màtteo XI, V. 28).
Ai Marau'da fLusema San Giovanni),
22 luglio 1945.
Le famiglie Turin, Peyrot, JaMa, ringraziano tutte le persone Che con la presenza, con scritti e fióri hamio partecipato al loro dolore.
Il « Fo3«r » di Torino, via S, Secondo, 70 — lemanazkme conte tutti sainaao:dell’Unione Cristiana delte Giovani » —
dopo un iperiodo dtetemizione, riaprirà
d^Dio piacendo te sUe porte ospitali, ai
primi idi Biettembre.
Tutte te giovani valdesi, idesàdeiroae di
esservi accolte, sono pregate di rivòlgersi per informazioni, alla direzione
della Casa — Via S. Sieconidio. 70 — entro il 25 'agosto e idi indirizzare flUa stessa le loro diomande.
UFFICIO pubblico assume primo impiiego 15-16 .enne. — Rivòlgersi ali ^ornate.
Pastore Dott. ALBERTO RICCA, Dlr^tore
Arti Grafiche « L’Alpina » - Torre Ptìlice
> iin quatìti ulfàmi mesi abbiamo avuto
i «eguesiti diseessi: Alfredo Bounotis;
- ^Gimanna Peymnel nata Clot, di anni
G'tmmmni ‘dot, di anni 93.’deceduto
a Combagarino dopo quattordici anni di
infermiità, a nostro ifratelte era il più
vecchiio maestro deRie antiche scuote
qiuartìerailì.
— La liberazione ha favorito la creazione di nxibvi focolari. Dal miese di
aprite infatti sono stati celiati i seguenti matrimoni: Lorenzo Clot (Combagarino) con Eleum Gloit (Rivoira); Fernando Clot (Ciai) con Gkdiétta Méssel
(Maitotta); Enrico Pascal/ (Fontane) con
Vilma Rostaing (Villasecoa), Aldo Leger (Villasecca) con Nadmof Perro (Villasecusa); Walter Revel (San Giovanni)
om Olga Perro (Vìllasecca); Levi Massei (Linsardo) (ocxn Olga Peyronel (Peyroneo); Pietro Paolo Favout. « Poluccio »
(San Giovanni),' con Elda Perro (ViUasecca).
Rinnoviamo a tutti questi sposi i più
cari auguri nel Signore.
'fi