1
Roma, 9 Maggio 1908
SI pabbiiea Q^bl Sabato
* AN1Í0 I - N. 19
Propugna grinteressi sociali, morali e religiosi in Italia
■s
«a
O
»1
o
o
6
ABBONAMENTI
Italia : Anno L. 2,50 — Semestre L. 1,50
Estero : » » 5,00 — « * 3,00
Un numero separato Cont. 5
I manoseritti non si restitniseono
PIREZIOne : Via Hagcnta, 18
INSERZIONI
Per linea o spazio corrispondente Ij. 0,l5
« « da 2 a 5 Tolte 0,10
€ « da 6 a 15 volte 0,05
Per colonna intera, mezza colonna, quatto di colonna e
per avvisi ripetuti prezzi da convenirsi.
'AnmillSTRAZIOME ; Via MazIoDale, 107
O
a
«e
o
o
K
O
SS
6
SOMMARIO
Gli avvenimenti del giorno ; L’ultima novità,' V.
Gareetto — Cronaca del movimento religioso —
Calendimaggio, L. Clerico — Quo vadis ? (allegoria)
E. P. — La vigna di Nabot, E. Eitoiee — Arte,
letteratura e scienza : Inno per la dedicazione di
un tempio — Fatti e idee — Leggendo 1’ Evangelo — Attacchi e difese : Ancora il domma, U.
Janni — Questioni.sociali e morali; A proposito
della festa del 1° Maggio, E. Mevnier — Problemi
di educazione e d istruzione : La Eiforma e l’istruzione popolare, E. Balme — Pagine di storia : Altri
inquisitori ed altre vittime in Piemonte nel XIV
secolo, G. Jalla — La dottrina cristiana spiegata
al popolo : li VII e Vili Comandamento del Decalogo, u. j, — Informazioni — Bibliografia Appendice ; Eroine Valdesi, Monologhi di T. Gay.
jivviso IMfORTWITE
Per inserzioni^ abbonamenti, cambiamenti
d’indirizzo eoe. rivolgersi al sig. Antonio
Rostan, amministratore del giornale : 107,
via Nazionale.
Tutti coloro (e sono parecchi), che da oltre
quattro mesi ricevono regolarmente il giornale e
non hanno ancora pagato il loro abbonamento,
sono pregati di mettersi in regola con l’Amministrazione, possibilmente entro il corrente mese.
GLI BililEHIlHEHTI DEL GIORNO
Occupiamoci prima di tutto delle nostre campagne,
che sono divenute un inferno vero e proprio e che
tante apprensioni destano nell’animo di tutti.
Il Parmense è teatro dì una ferocissima lotta, quale
mai si era vista finora, tra due classi : quella dei contadini e quella dei proprietari. La furia sindacalista,
che covava da qualche anno in seno al socialismo,
divenuto più ragionevole e più maturo, si sbizzarisoe
ora con quella ebbrezza cieca, che tutte le forze troppo
giovani hanno, allorché si presentano alla ribalta
della storia. Sono gli eccessi de’ primi momenti ; ma
essi non possono durare e non dtirano lungamente.
Il tempo è galantuomo assai e hiolte cose copre con
1’ oblio, molte altre corregge, molte altre mitiga. Il
socialismo è giunto fino a ripudiare la .violenza, a
predicare il rispetto, a preoccuparsi dell’educazione
morale oltre che della conquista de* diritti ; ma, prima
di arrivare al punto nel quale oggi lo vediamo con
compiacenza, il socialisino fu toro Infuriato, che produsse molte paure. IHre> socialismo una diecina di
anni fa. equivaleva a dire strage, rivolta, sangue, distruzione. E quanta pacifica gente si tappava in casa
allo spuntare dell’alba dèi terrifibo P Maggio, che adesso è festeggiato anche«., dal Corriere d’Italia !
Il sindacalismo, ormai scissosi e facente partito da
sé, deve percorrere fatalmente la stessa parabola. Siamo
all’inizio ; ci eommoviamo, perchè dimentichiamo il
passato; ma non c’è da spaventarsi, nè da gridare
contrb il governo. Che può fare un governo contro
le leggi fatali dellR storia ?
Certo, sarebbe desiderabile che le trasformazioni
sociali, recanti i successivi migliori assetti della umana
società, avvenissero morbidamente, pacificamente, di
comune accordo ; ma ciò potrebbe verificarsi in una
società già spiritualmente educata ed evoluta. Fintanto che la sola legge della materia impera, non si può
avere'che la guerra civile, come nel Parmense.
«
'■ii ^ ■
E come nelle Puglie, aggiungiamo. Nel momento
in cui dettiamo queste noterelle, in fatti, si sparge
la tristissima nuova di un grave conflitto avvenuto
sulla strada che da Ruvo conduce a Terlìzzi, due piccole città della provincia di Bari, poste a poca distanza l’una dall’altra. In questo conflitto non entrano
gli agenti della forza pubblica, non entrano nemmeno
i sindacalisti ; ma solamente il vecchio, non distrutto
odio municipale, che in animi rozzi ed incolti si sovrappone alla dottrina sindacalista e la deforma in
questo bel modo, traendone queste stupide conseguenze.
I contadini di Terlizzi, che abitano a t7-e chilometri
da Ruvo, sono in questa ultima località chiamati forestieri. Il lettore capisce subito che cosa vogliatìlb'
significare con tale consti'wSsiqtie., ,
Se'i sindacalisti delle Puglie volessero fare davvero anche il loro proprio interesse, dovrebbero cominciare con lo spiegai’e a’ contadini in primis et
ante omnia che i lavoratori di ogni paese, appunto
perchè lavoratori, hanno diritto di mangiare e di
dar da mangiare alle loro famiglie.
E poi dovrebbero insegnare 1 ro che contro gli appartenenti alla medesima classe non si adoperano i
bastoni, le scuri e le rivoltelle. >
Contro nessuno, diciamo noi; ma ci contenteremmo
che almeno si applicasse una volgarissima sentenza :
lupo non mangia lupo!
I sindacalisti non ci riescono P Ebbene ecco qui, a
voi, evangelici delle Fuglie, una ragione fortissima e
nobilissima per giustificare la vostra missione e per
intensificarla.
Mostrate, mostrate ai vostri concittadini e conterranei come nell’uomo non rischiarato moralmente e
spiritualmente tutto si confonda e ciò che dovrebbe
spingere innanzi diventa una forza che ritrascina indietro.
Voi che siete gli strumenti per cui deve operare la
legge dello spirito, voi potete, voi dovete lievitare la
m assa e strapparla dalla dolorosa necessità della legge
della materia.
La necessità che già abbiamo nomata guerra civile.
S
«
* «
II Concorso Ippico internazionale ha portato una
g rande quantità di gente d’ogni paese nella Capitale
d’Italia, ma.... non vi ha portato alcun concorrente
dell’esercito austriaco.
Lo so. non è stato fatto,.opposta ; prova ne sia la
coppa dell’Imperatore d’AUBtria. La causa è perfettamente accidentale, come accidéntale era quella che
impedì al Principe dì Monaco di venire in Roma.
Ma è impressionante, ad ogni mòdo, il fatto che
questa nostra Roma bella; luminosa e affascinante,
delizia del forestiero, orgoglio dell’italiano, godimento
dello studioso, eserciti una così tremenda e paurosa
iettatura su coloro che ricevono ordini dal Vaticano!
Terminiamo rendendo anche noi omaggio al generale Stefano Tùrr, morto in questi giorni a Budapest,
c apitale dell’Ungheria, sua patria.
. I ri; . .. ; ' —........
Stefano Tùrr, combattente nel 1848 per la libertà
ungherese, quando le armi di, Austria e di Russia
schiacciarono la rivoluzione, se ne venne in Italia e
si mise al seguito di Garibaldi, che lo amò e lo onorò
assai. Ben prestò emerse per il suo valore e per i
suoi modi distintissimi ; ben presto il popolo italiano
lo considerò come proprio figlio.
Negli ultimi anni Stefano'Ttìrr si era consacrato
alla propaganda per la pace con giovanile ardore, e
molto concorse al riavvicinamento franco-italiano.
Muore, airetà di 83 anni, dopo avere assistito alla
realizzazione delle sue principali aspirazioni, circondato universalmente di.,-..affetto e di riverenza, rimpianto con riconoscente amore dal popolo italiano,
che ne ha scritto il nome nella storia gloriosa del
suo Risorgimento. , , , ,
...... G.
L’ültima Dovità
......i 1
Primo Maggio di quesPann.o ha recato di
nuovo nel eampo delle idee ; tutti si sono
fermati attoniti, diremmo;, quasi storditi,
in cospetto della grandiosa e feroce guerra
civile scoppiata nel Pa/rmense allo spuntare
deir aurora di quel giorno.,. .
Si tratta di una vecchia cerimonia mite e
soave che riconquista cuori sdegnosi e
ribelli'con una piccola carezza infantile;
si tratta (iell’affermazione di un principio
secolare, che si rinnovella nella immensa
poesia della solenne campagna romana.
. Ecco. Duecento anarchici romani si riuscono il 1° Maggio per una festa campestre ; ma, -prima che a Ogni altro trattenimento, procedono al battesimo, in forma
anarchica, di due bimbi, uno maschio ed
una femmina* La cerimonia procede così,
secondo il racconto di un testimonio oculare : i due piccini furono presentati all’assemblea ; quindi un uomo li sollevò sulle
braccia'in alto, fece un disoorsetto d’occasione facilmente immaginabile e, invocando il sole del r Maggio, impose loro
ì nomi di Goliardo e di Libera ; seguirono
acclamazioni, congratulazioni, auguri e libazioni copiose.
! Non ho nessunissima intenzione di arrabbiarmi ó' di biasimare l’atto degli anarchici, gridando al sacrilegio anzi ho »volontà dì rallegrarmi con. costoro, che. cominciano a mettere giudizio. Certo,' non'
f
2
LA*LUCE
approvo ciües'te paro'die, che, in sè stesse
considerate, sono un insulto vero e proprio,
in cpanto sv|pnr!r «completahìBnté" #
tondo e divi^ signlÉcato d^* battesìrno.
11 battesimo cris||ano non ha^ il solo ¿fine
di presentaréfi feimfc^, alla Clìfesa e disimporre loro UIÍ npme"':; ,v'ha ben altro e di
meglio nel battesimo cristiano, nel quale
ha precipuo posto -i lbdea della rigenerazione.
Ma io guardo la cosa da un altro lato :
la guardo e la considero, non dimenticando
che i celebratori del 1“ Maggio sono i negatori di ogni simbolo, di ogni tradizione,
di ogni forma pur semplicissima ; sono i
distruttori della nostra società da cui aborrono ; sono gli spregiatori della religione, i
nemici più àcerrnni, anzi, della religione
e forse della religione cristiana principalmente. Noi tutti sappiamo quale tremenda
opposizione i principi anarchici rappresentino per l’avanzata delle dottrine cristiane ;
noi tutti abbiamo le orecchie intronate da’
clamori minacciosi e cupi che dalle file
anarchiche si levano del continuo contro
i cristiani non solo (chè sarebbe poco),
ma eziandio contro il Grandissimo fra’
grandi. Orbene, non vi pare che, cosi considerata, la cerimonia compiuta dagli anarchici romani sia una sconfessione de’ loro
gridi incomposti e sia un tacito riconoscimento del sacro rito cristiano, inteso pur
nelle sue significazioni esteriori e formali ?
A me pare : epperò non credo di dover
biasimare i celebratori, come hanno fatto
con acerbe parole e con biliosa ironia i
clericali. No, non disp^ezziamo i segni della
potenza indistruttibile del cristianesimo,
che opera a dispetto de’ nemici e fra i
nemici stessi, obbligandoli a sè con testimonianze di questo genere. Studiamo i fenomeni, serviamocene per la difesa della
verità eterna.
Trionfi di questa natura il Cristianesimo
ne ha registrati parecchi nella storia ; per
essi il genio del Cristianesimo si è rivelato
con sempre crescente splendore. Il ridicolo
che si può scoprire e si scopre in simili
parodie non devesi adoperare leggermente,
ma devesi raccogliere con la massima
serietà e, con spirito di larga commiserazione e di amore intenso, devesi additare
a chi vi cade inconsciamente.
Del resto, non vedete in queste manifestazioni una prova nuovissima di ciò che
tante volte abbiamo aftermato e tuttavia
affermiamo giustamente : il bisogno religioso essere innato nell’uomo?
Mirate : coloro che più si proclamano
emancipati dalla tirannia religiosa sono
irresistibilmente trascinati a compiere atti
religiosi (invocazione del sole, che prende
i4 posto di Dio). Ieri erano i socialisti,
oggi sono gli anarchici. v- ' »
Prendiamone nota.
Cronaca dd Movimento religioso
Vito Gappetto
Raccomandiamo ai signori collaboratori di scrirere su tin lato solo delle
loro cartelle.
ITJLLIA.
Il eèngresso jWpubblicano
% si e rinsegnamento religioso
Coinè era natutale, il Congresso repubblicano convocato in Roma per il giorno 4 Maggio, si è occupato
della questione religiosa. Ha presentato una relazione
l’ou. Chiesa, il quale ha colto la bella occasione, anche
lui, per farsi bello di erudizione antireligiosa e periscoprire che la scienza e la fede fanno a pugni ! Tuttociò, dopo aver molto bene fatto rilevare che in Italia la Chiesa Romana è organizzazione politica e che
però conviene tenerla d’occhio e combatterla. Noi vorremmo pretendere in tutti una giusta percezione delle
cose; vorremmo una volta per sempre bandito l’equivoco e la superficialità; ma i nostri deputati credono
di poter cianciare di tutto solo perchè deputati.
Intanto ecco l’ordine del giorno votato :
« Il congresso del Partito repubblicano italiano delibera di
propugnare nel paese e presso gli altri partiti avanzati una
pertinace politica anticlericale, che esiga dal governo la separazione effettiva dello Stato dalla Chiesa:
abolizione dell’articolo 1 dello Statuto;
abolizione della legge 13 maggio 1871 sulle prerogative
del Sommo Pontefice e della Santa Sede, sciogliendo le riserve
dell’articolo 18 che stabiliva doversi provvedere con legge ulteriore alla proprietà ecclesiastica
riforma del decreto 7 luglio 1866 per la soppressione degli
ordini e corporazioni religiose in quanto non soltanto * non
siano piu riconosciuti nello Stato gli ordini, le corporazioni e le
congregazioni religiose regolari e secolari », ma sieno vietate
« quando importino vita r.omune e abbiano carattere ecclesiastico »: coll’indagine circa il patrimonio di questi istituti rifattosi in frode allo spirito della legge :
revisione delle destinazioni del fondo pel culto e del fondo
di beneficenza e religione per la città di Roma ed inchiesta
sul patrimo'nio degli enti morali ecclesiastici tuttodì conservati
dall’Asse ecclesiastico e sui diversi assegni e benefici religiosi,
coll’intento di devoluzione ad un fondo speciale per l’istruzione
elementare;
Riforma, con uguale scopo, della legge 19 giugno 1873
sui residui beni mantenuti alle istituzioni religiose in Roma
incamerandone i beni mobili ed immobili :
soppressione di tutte le pensioni religiose e di tutte le
decime ancora esistenti >.
Il Congresso de’ consiglieri comunali papisti.
... E che la Chiesa Romana sia un’organizzazione
polìtica, come dice fon. Chiesa, è provato dai molteplici
congressi che i suoi ardenti seguaci convocano da un
mese a questa parte in tutte le città grandi e piccole
d’Italia.
Cosi, a Genova, ne’ giorni 3 e 4 Maggio, si è avu to
il Congresso de’ consiglieri comunali papisti, i quali
hanno usata una maggior prudenza dei congressisti
adunatisi in Marzo in quella stessa città. È giusto riconoscerlo, ma è anche doveroso notare che la preoccupazione elettorale è in cima a’ loro pensieri.
A noi per ora interessa l’ordine del giorno approvato
intorno alla questione dell’insegnamento religioso, a
proposito del quale non mancarono le piccole punture
al Congresso femminile.
Ecco l’ordine del giorno :
«Il Congresso dei consiglieri comunali e provinciali cattolici;
affermando che il nuovo regolamento sull’insegnamento religioso e il voto della Camera non risolvono punto la questione
e contraddicono ai desideri della maggioranza degli italiani;
richiamando le deliberazioni dei precedenti congressi in armonia anche a quelle del congresso del passato marzo in Genova, tutte determinate dal bisogno di difendere la libertà religiosa;
riafferma la necessità, qualunque sia il numero dei consiglieri
cattolici nei rispettivi consigli, di rivendicare il diritto chela
Iqgge tuttora riconosce ai comnni di fare impartire l’insegnamento religioso nelle scuole da insegnanti idonei ed intanto
a) nei casi dove i consiglieri cattolici si trovano in maggioranza, reputa abbiano essi il dovere di assicurare che l’insegnamento religioso venga impartito in modo efficace e conforme alla legge;
i b) laddove consiglieri cattolici non hanno prevalenza, ogni
volta che si solleva il dubbio sul diritto o sui mezzi di provvedere a tale insegnamento, insistano perché il consiglio abbia
a decidere apertamente sulle proposte che essi dovranno fare
in base alle leggi;
c) qualora la maggioranza dei consiglieri assegnati al comune deliberi che il Comune non impartisca l’insegnamento
religioso, i consiglieri cattolici diano tutta la loro opwa a favore dell’insegnamento da impartirsi nei locali scolastici su
richiesta dei padri di famiglia ».
Don Ro'mole Murri
Il Giornale D’Italia pubblica una nota, secondo' la
quale Don Romolo Murri sarebbe stato già perdonato
dalla Curia Romana e già gli si sarebbe restituita la
facoltà di celebrare la messa.
Aspettiamo la conferma ufficiale, ma diciamo subito
che la uuova non ci sorprende affatto. La cosa era
naturalissima dopo rultima ritirata dell’egregio publicista.
V SVIZZERA.
La morte del Dr. Konrad Furrer
Il pastore della Chiesa Protestante riformata di San
Pietro a Zurigo è morto tra il compianto universale
il 14 aprile. Pei suoi meriti letterari e oratori egli
era stato nominato già da tempo professore di teologia
alla Università Zurighese. Nel campo degli studi egli
si era mostrato di grande autorità colle sue varie e
poderose pubblicazioni fra cui citiamo : « Viaggio in
Palestina » (!■ ediz. 186.5); « Vita di Gesù Cristo »
« Conferenze su questioni del giorno » « Cattolicismo
e Protestantesimo ».
Nel pomeriggio di venerdì Santo con una enorme
affluenza di pubblico sì tennero i discorsi funebri nella
Chiesa di San Pietro : poi un imponente corteo accompagnò aU’ultimo riposo il cadavere del vecchio estinto.
Dal suo letto di dolori egli aveva ancora mandato
un commovente ultimo saluto alla sua Chiesa che egli
tanto amava. C. J.
Associazione vecchio-cattolica
Da qualche tempo, s’è costituita tra i vecchi-cattolici della Svizzera un’ Associazione che ha per iscopo
di provvedere 1’ alimento spirituale ai fedeli dispersi
in paesi dove non esistono parrocchie vecchio-cattoliche. Questa società conta più di 400 membri. Quest’anno ha chiusi i conti con un avanzo di 12 mila lire.
Sempre la Separazione a Ginevra
Abbiamo cercato di informare con diligenza i lettori
intorno alle fasi che attraversa la questione dell’assetto
da darsi alla Chiesa Evangelica, che dal 1“ Gennaio
1909 non sarà più sovvrenzionata dallo Stato.
Le ultime informazioni che abbiamo si riferiscono
alla elezione della Costituente, vale a dire : di una
specie di parlamento ecclesiastico legale, al quale sarà
presentato il progetto di costituzione redatto, come
‘dicemmo altra volta, da'una commissione composta dì
19 membri,
Ginevra è in fermento per cotale elezione; il Comitato
evangelico ha emanato un proclama incitante alla solerzia e allo adempimento del dovere di cittadini e di
cristiani che incombe in questo momento sui Ginevrini.
Noi auguriamo da lontano, dalla Roma de’ Papi, alla
Roma del protestantesimo evangelico di vedere saldamente costituito entro le sue mura auguste il grandioso fascio delle forze evangeliche, da cui i più eletti
figli di Svezia aspettano frutto di nuove vittorie e di
nuove conquiste civili.
, INOniETERRA
Una strabiliante proposta ?
Il Messaggero (1 Maggio) stampa;
Oggi a Londra sarà distribuito da vari membri della Chiesa
anglicana un volume intitolato ; « Il papa pacifico », il quale
conterrà una proposta pratica per il rislabilimento dell’unità
di tutto il cristianesimo, ponendo il papa alla testa di esso.
Noi non possiamo dire se sia vero o falso quanto il
Messaggero dice; ma saremmo gratissimi a chi, essendo
In grado di darci informazioni sicure, volesse prendersi
il piccolo disturbo di scriverci due parole in proposito.
Preghiamo di ciò specialmente gli amici di Londra.
GERMANIA.
Notizie vecchio - cattoliche
La gioventù vecchio cattolica si organizza solidamente. In aprile essa ha avuto un Congresso generale a
Francoforte sul Meno.
^ Ji« *
La parrocchia vecchio cattolica di Manneheim che è
la più importante del Granducato di Badén si accinge
a fabbricare un nuovo Tempio.
BELGIO
Una nuova cappella evangelica
A Fontaine l’Evêque, il giorno 22 Marzo, fu solennemente posta la prima pietra di una nuova Cappella evangelica, da gran tempo re.sasi necessaria.
3
LA LUCE
ÌÈ bene notare che la vecchia, divenuta troppo piccola,
fu demolita dagli stessi evangelici, uomini e donne, che
lavorarono con grande ardore tutti quanti chi in un
>modo e chi in un altro. Quei medesimi fratelli, poi,
contribuirono, secondo le loro forse, alle spese della
nuova costruzione, ora incominciata; il resto fu generosamente largito da amici svizzeri. *
A chi ha sarà dato...!
AUSTRIA
La Chiesa vecchio- cattolica
Durante il 1907 la Chiesa Vecchio-Cattolica d’ Austria ha contato 595 battesimi, 245 matrimoni, 414
funerali ; e si è accresciuta di 1116 nuovi membri. Il
numero dei membri è attualmente di 24.711. Nell’ ultimo decennio esso si è più che raddoppiato da quello
<Ae era. Seguono i corsi d’istruzione religiosa 3500
giovanetti.
Argomenti persuasivi
Al Corriere D'Italia telegrafano da Vienna in data
3 Aprile :
« Nella chiesa di S. Michele, durante la predica, avvenne
un incidente che produsse una enoi’me commozione nei presenti.
Il predicatore avea parlato sulla scienza e la religione, ed aveva
chiuso la sea orazione con lè parole ; < Dunque esiste bene un Dio»
Tra il pubblico sórse allora un uomo piuttosto attempato, che,
alzando un braccio verso il sacerdote gridò : « Niente affatto »!
Gli astanti sdegnati si gittarono sullo sconosciuto, e nomini
e donne si diedero a percuoterlo, finché le guardie accorse,
non strapparono l’infelice dalle mani dei fedeli che minacciavano di linciarlo. Anche nella via la folla tentò un’altra volta
di impadronirsi deireretico. Al commissario di polizia egli dichiarò d’essere certo Heimann, già anarchico ed ora socialista,
collaboratore doll’organo socialista Arbeiter Zeitwng. Egli
venne deferito all’autorità giudiziaria, e venne rinchiuso nel
carcere inquisizionale ».
Naturalmente il Corriere D'Italia se ue sta tutto
zitto, quasi contento in cuor suo della lezione toccata
sW'eretico. Se poi si fosse trattato di un papalino conciato per le feste in un comizio socialista, allora...
avreste sentito gli strilli dell’organo clericale contro
la inciviltà e altre cose simili!...
GIARRONE
Il primo Vescovo Giapponese
II presidente del Comitato Nazionale delle Unioni
Cristiane del Giappone, Honda, è stato nominato vescovo della Chiesa Metodista unita del Giappone.
Egli è il primo vescovo evangelico dell’ Estremo
Oriente
Questa rallegrautissima nuova, che togliamo El
Heraldo, ci pare degna di ogni attenzione, come quella
che ci parla di un avvenimento saliente nella storia
del Cristianesimo nel Giappone.
Calendimaggio
È questo il mese fiorito, il mese delle rose, il più
bello deiranno, cantato dai poeti e dalle antiche leggende. Senza risalire agli annali dei secoli pagani, basta il ricordare che nel medio evo, a Firenze, e un
po’ dovunque, credo, si usava salutare con giuochi e
conviti il ritorno di questa leggiadra stagione. Chi
non ricorda che fu appuato nei giorni del Calendimag:
gio che Beatrice apparve per la prima volta al suo
Poeta? Ben si addieeta a, questo* mese un si soave
incontro. Nel raggio della primavera, avvolta in vermiglia veste, essa dovè sembrare al giovinetto Alighieri simile ad una di quelle rose òhe attorno a lui
fiorivano ; e non è strana cosa se, fin da quella prima
apparizione, il nobile fanciullo si sentì sollevato fuori
« ,della volgare schiera », e se il sogno divino, sinda
qneiristante,’ gli accarezzò la fronte pensosa...
• •
Il Calendimaggio, dicesi, non è più. — Le antiche
e poetiche costumanze che lo ricordavano, le ingenue
feste che celebravano il mese dei fiori, vanno ormai
sparendo dovunque. E’ vero... ma questo mese ha ora
una nuova e gioconda ricorrenza : tra i fiori ed i canti
della natura risorgente, si celebra la festa del lavoro,
s’inneggia ad un generoso ideale umano ; ed i miseri
curvi sotto il giogo o lottanti fra le miserie e le crudeltà deir esistenza, salutano raurora lontana che sognano ed invocano. v
,1 No, il Cùlendimaggio, festa gentile dell’ amore e
delle rose, non è sparito, si è trasformato, ha cam
biato nome, sotto il soffio fecondo dei nuovi tempi,
ma é rimasto qual simbolo di speranza e di cortesia.
L’ideale è più alto e più bello. Le folle che vedete
avviarsi verso i campi, sotto il cielo azzuro e sereno,
non cantano la giovinezza, l’amore, i sogni della passione ; ma inneggiano ad un avvenire di pace e di
giustizia, invocano, dopo il lungo e tristissimo inverno,
una primavera di gioia per tutta la razza umana.
*
* *
Lo so, fra questi canti di amore, vibra troppo spesso
la nota dell’odio e della vendetta ; e frammiste alle
giuste speranze, si trovano le utopie dannose od inutili. Lo so, il nome benedetto di Dio è ben raramente
ricordato... Pure quell’inno è 1’ inconscio anelito della
creatura oppressa verso la luce, la speranza deH’umanità verso un’èra di Verità e di Giustizia. E Colui che
ci ha donato il Maggio e i suoi fiori, e le speranze ed
i sogni. Colui che conduce per mano gli uomini, sì
spesso ribelli, verso migliori destini, il nostro Dio
che è Dio d’amore e nostro Eedentore, ode quel canto
e lo benedice.
liisa Cleuieo
QUO VADIS ?
(ALLEGORIA) .
Ella correva sulla strada fangosa, all’impazzata.
Una voce l’arrestò :
— Dove vai ?
— Io vo — rispose — al mio destino.
Sorgerà nn’ alba novella per la umanità e il
fato mi sospinge, il fato che infuria con furor di
tempesta e tutto attorce ed abbatte e tutti incalza
i viventi lunge dalle cose morte. E non odi ? Non
vedi? Non odi tu un fragor di mina? Non vedi
tu il precipitar delle torri eccelse e delle mura secolari ? E l’arder delle siepi e, dinnanzi agli altari,
non vedi tu il fumigar delle lampade agonizzanti ?
Dove io vo ? Non so.
Alla nuova luce, alla nuova terra, ai nuovi
cieli, alla giustizia, alla pace... L’anima mia non si
acqueta che nella speranza del nuovo giorno. E tu
chi sei ?
Ma l’altro non rispose : si chinò, raccolse
del fango e con quello le toccò gli occhi. Poi la
prese per mano e subito irruppe un’aurora stupenda.
n. p.
La vigna di Nabot
« Ora, avendo Nabot Izreelita una vigna in Izreel,
presso del Palazzo di Achab re di Samaria, Achab
parlò a Nabot dicendo : dammi la- tua vigna, acciocché io ne faccia un orto da erbe ; poiché è vicino alla
casa mia ; e io te ne darò in iscambio una migliore,
ovvero, se ti aggrada, ti dafò danari per lo prezzo di
essa. Ma Nabot rispose ad Achab : tolga il Signore da
me che io ti dia l’eredità de’ miei padri ».
Cosi narrano le sacre carte, nel libro de’ Re d’Israele,
Ora, avendo Mellie, cittadino americano, una birreria
in Pocantieo Hills presso della splendida villa di Eochefeller, « re del petrolio », Eochefeller parlò a Mellie
dicendo : dammi la tua birreria acciocché io la demolisca ; poiché é vicina ad una delle entrate principali
della mia villa e ne deturpa la bellez..a estetica ; e io
ti darò in iscambio tanto danaro da fabbricartene una
migliore ». Ma Mellie rispose a Eochefeller: « io manterrò tal quale la mia piccola proprietà, a cui sono
assai affezionato, è cosi essa sarà come il monumento
di un povero birraio che ha osato opporsi ai disegni
dell’uomo più ricco del mondo ».
Cosi narrano quelle altre carte, tutt’altro che sacre,
che giornali si appellano.
E soggiungono che i fogli americani pubblicano le
fotografie dei due avversari, illustrandole con lunghi
articoli, e che « considerano questo fatto come una
questione d’importanza nazionale ».
Non nazionale soltanto, ma di mondiale importanza
è codesta quistione che ora s’impernia in Eochefeller
e Mellie e che si è venuta agitando per tutti i secoli,
da tempi assai anteriori a quelli di Achab, ottenendo
quasi sempre la medesima soluzione.
È noto; infatti, che Achab, dolente del rifiuto avuto,
se n’andò a casa e, come un- fanciullo bizzoso, si mise
a letto, colla faccia verso il muro e rifiutò di prender
cibo. Però, la sua moglie Izebel, donnq, di testa e di
fegato, ebbe tosto definita la vertenza : trovò modo di
far accusare da due scellerati il povero Nabut di aver
bestemmiato Iddio e il re ; fu lapidato a, furia di pòpolo, da’ suoi stessi concittadini, più teneri del prestigio regale che della giustizia, e cosi Achab si prese
la vigna agognata. /
Quei metodi cosi spicci non sono più molto possibili oggi, poiché, come pel bravo mugnaio di Sans
Souci in lotta per la medesima ragione con Federigo
il Grande, ci sono « dei giudici a Berlino », almenoqualche volta. Però, il metodo di Achab è stato applicato, in età più barbare, su cosi vasta scala che le
grandi fortune sono quasi tutte macchiate di sangue ;
guerre, delitti, violenze, estorsioni e frodi sono i mezzi
di cui gli uomini si valevano una volta per arricchire
0 per diventare semplicemente proprietari. « Levati
di là chè ci vò star io », dicevano i più forti o i più
astuti ai loro vicini più deboli q più sempliciotti ; e
di riffa 0 di ruffa strappavano ad altri la roba loro
per arrotondare o abbellire i proprii possedìmentL
Quando Proudon definì la proprietà uu « furto », non
disse mica quella grande eresia di cui generalmente
viene incolpato, ma costatò soltanto uu fattole molte
volte ripetuto. « Eserciteresti tu ora il regno sopra
Israele » ? domandava Izebel a Achab. Come ? tu sei
re e potresti tollerare 1’ opposizione di nn Nabot qualunque ? Si fa presto ad eliminarlo. E così usarono, in
tempi più « feroci e men leggiadri », i forti, i prepotenti.
Le nostri leggi e i nostri costumi più non consentono cotali spoliazioni ; ma sono desse abolite, scomparse del tutto ? Non oseremmo assicurarlo. Alla forza
brutale è subentrata l’astuzia, alla guerra e al delitto
lo sfruttamento, ai re e ai feudatari predoni sono succeduti i grandi finanzieri, i grandi industriali, i trmts
onnipotenti e i diversi « re » in questo o in quell’altro ramo di produzione.
Ora, nel caso tipico di Mellie e Eochefeller si tratta
di vedere se due nomini, benché occupanti gradi diversi nella scala sociale, abbiano il medesimo valore
morale e i medesimi diritti • si tratta di vedere se il
diritto di proprietà dell’uno valga quello dell’altro, oppure se sarà ancora e sempre possibile che il grosso
mangi il piccolo, come avviene fra gli animali ; si
tratta di ’vedere sé il’‘dànài-ò é la posMone sociale
valgano più della giustizia.
« Guai a coloro che aggiungono casa a casa e uniscono campo a campo, finché non vi sia più posto e
che voi soli siate stanziati nel mezzo del paese » 1
Enuieo l^ivoiue.
; 'r— - - ' ..r" !' •!"
(^rte, Letteratura, Scienza'
Inno per dedicazione di un tempio
Gran Dio, fattor de’ secoli, se l’ampia distesa de’ cieli
Te contener non'puote, accoglier potria tua grandezza
Questo si picciol loco... ? !
Ma noi chiediamo, Altissimo, che in questo a te
sacro recinto
Soffio di tua presenza e forte virtù di tuo Spirto
Sentano i figli tuoi.
In questo'’'asilo il misero sul mar della vita sbattuto,
Carco di duolo il core, verrà, trascinando suo peso,
^ E troverà la pace.
E quei, che preda ignobile del mondo fallace sen vive,
Quando, gemendo triste, infranger vorrà sue catene,
Qui troverà perdono.
Per entro a fitte tenebre trascinansi in schiera
infinita
Spirti d’umani inconsci : or Tu alle torpide menti
Splendi di qui, Signore.
V. o.
f»TTI E IPEE
(ina recita in Esperanto
li Esperanto rappresenta il novissimo tentativo di
possedere una lingua universale, che renda facili le
comunicazioni tra i popoli, ora divisi dalla pluralità de’ loro linguaggi.
Gli esperantisti, numerosi ormai in tutte le na-
4
zioni, terranno nel prossimo Agosto iin Congresso a
inell’occasione
Dresda (dal giorno 15 al 22). E in
sarà recitata la tragedia di Euripidei Ifigenia in
Taaride, appositamente voltata in esperanto dal
dott. Zamenhof, nel maggior teatro Ideila capitale
sassone,
Gli attori che eseguiranno rintere.ssante esperimento appartengono a nazionalità diverse.
Il Caoadà
Domenica, 3 maggio, nell’anla del Collegio Romano
questo paese
arte del nuovo
il prof. Cattapani parlò del Canadá,
immenso che trovasi-presentemente in un periodo
di rigoglioso sviluppo industriale, agi icolo, intellettuale.
Le magnifiche proiezioni con cui èra illustrata
la conferenza davano un'idea abbastanza chiara della
verità delle cose dette dall’oratore, il quale è un
entusiasta, e con ragione, dello splendido possedimento inglese e vorrebbe che la i ostra emigrazione si dirigesse verso quella ricca p
continente.
Quando il prof. Cattapani parlava ^ello sviluppo
dell’ istruzione e ci
dedicati all’ educazione della gioventil, noi mentalmente' facevamo il triste pai’agone, il solito paragone
che ci umilia, ma che pur è necessaisio mettere in
piazza, acciocché venga il giorno in
problema sarà anche da noi affrontato
e definitivamente.
E ci chiedavamo : perchè laggiù si
La solita risposta si presentava : laggiù sono andati
cui il gran
risolutamente
è cosi avanti ?
e fanno mira
gli inglesi, questi benedetti inglesi ch^
coli, i quali sono figli della rifórma...
E ci passava per la mente una curiósa idea di cui
molti rideranno, ma che pure ci tornjLentava e non
ci permetteva di godere le splendidi
Niagara. Ecco l’idea : perchè nessuno ha mai pensato
ù sconosciute
amorosa cura
di fare un giretto per le contrade pi
d’Italia, di scoprirle, di descriverle cod
e di venirle a proiettare qui su questa tela come
ora si proiettano le vedute del Canadá ?
Quante cose »’imparerebbero allfiri.
pirebbe, allora,'il perchè dell’analfabetismo ’ribelle
ad ogni cura e si comprenderebbe che, prima del
Canadá, le nòstre braccia hanno da col^
mezza Italia.
LEGGENDO L'EVAW
Oggi è avvenuta salute
L’incontro di Gesù con Zacc
senta il Salvatore sotto un aspetto nuovo.
il quale è però evidente in
stanze ; cioè il Maestro’ si man
quivi in maniera tutta speciale
mico degli uomini. Chi più di lu
tale appellativo, dappoiché tutto il suo mi
nisterio fu una incessante dir
della sua benevolenza inverso
mini”? Se noi volessimo conosc
della sua inesauribile filantropia
passare in rivista tutta la sua
nella stessa maniera che basta
sguardo per conoscere il cuore r
l’esame di un sol tratto della
basta perchè noi lo possiamo
perfettamente, e, in questo ca?
come l’amico incomparabile deili uomini.
Gesù, estpaa^ò ^ad-ngni Sfiridn di casta,
ad ogni preoccupazione di indole sociale o
politica, avvicina Zaccheo, e col chiamarlo
al sentimento e alla fede ha dimostrato
una volta di più che l’Evangelo
a tutti.
I pubblicani erano oggetto d
vedute del
! forse si ca
lvare un’altra
GELO
I questa casa.
Luca XIX,9.
reo CI pre
Itre circofesta a noi
come l’ai merita un
lustrazione
tutti gli uoere i tratti
dovremmo
vita ; ma
talora uno
i un uomo,
àta di Gesù
conoscere
0 speciale.
è destinato
profondo
LA LUCE
disprezzo da parte dei Giudeie tanto più
Zaccheo, il quale s’era probabilmente arricchito frodandoli. Ma a Gesù non importano le nostre classificazioni sociali. Nessuno è per lui troppo cattivo, troppo piccolo 0 troppo disprezzato, perchè non abbia più bisogno di lui. Non è Egli venuto
per salvare ciò che era perduto ?
E Gesù appena è in presenza di quell’uomo là presso il sicomoro, legge nel
suo cuore e ne vede la profonda miseria
morale. E non si domanda : Zaccheo è
egli^degno del mio amore? Giammai si
fece una tale quistione per nessuno. Se si
fosse fatta una tale domanda non avrebbe
mai potuto soccorrere, guarire o salvare,
perchè nessuno era degno di lui. Egli si
limitava a domandare : Sentite voi il bisogno del mio amore ? E questo bisogno
10 vedeva, lo leggeva in ciascuno dei tratti
di Zaccheo. E perciò a costui maravigliato,
turbato e commosso, dice : Scendi giù
prestamente,pereiocchè oggi ho ad albergare
in casa tua.
È dunque un obbligo quello che sente
11 Cristo. Non potrebbe passare oltre, o
indugiare. Oggi è il giorno accettevole
della grazia e della salvezza per Zaccheo.
Dopo sarà troppo tardi : oggi o non più.
Ecco in quale maniera la grazia sovrabbonda agli umili e va innanzi alle loro
preghiere e alle loro lacrime. Tale è la
filantropia di Gesù. Dovunque Egli appare,
tutto fa con magnificenza, eon magnanimità. Egli trasforma gli individui e li innalza fino alle cose eterne. Egli trasfigura
Iq case degli uomini, e le copverte in case
di preghiera. Egli sa riconoscere i suoi, li
rileva, li benedice, e fa loro accettare la
salvezza. Per lui non v’è riposo finché
non abbia conquistata l’anima all’amore,
alla carità, alla giustìzia, a Dio. Gesù doveva convertire Zaccheo... Oggi è avvenuta
salute a questa casa. Fu questa una bella
vittoria riportata sull’egoismo, la superbia,
l’orgoglio dell’uomo.
e. tn.
PREGHIERA
Domenica. IO Maggio
Onnipotente Iddio, spandi su noi la benedizione
tua celeste, e non saremo più poveri. Senza la tua
benedizione non v’è ricchezza; con essa non v’è povertà. Oh, si; benedici i tuoi figli. Essi godranno
allora di una grande pace, di una dolce luce, di una
speranza sicura ed inestinguibile. Nulla potrà conturbare più oltre coloro ohe tu avrai benedetti. La
spuma sarà alla superficie, ma l’intimo dei loro cuori
sarà come un Santuario abitato dallo spirito della
Pace. Amen
ATTACCHI E DIFESE
ANCORA IL DOMMA
{Dopo le definizioni datene da talune Congressiste)
Prima di dire ciò che voglio dire in qoesto articolo,
è bene rievocare — come in un sommario lo stato
della questione.
Difendere il domma significa questo : ammettere,
come essenziale al Cristianesimo, un elemento dottrinale rivelato dal Cristo e perciò di valore assoluto. I
simbolo - fideisti, invece, sono teologi 1 quali aggrediscono tale base del cristianesimo positivo, dicendo che
Pesseuza del Cristianesimo sta fatta nel sentimento,
nell’esperienza morale, eh’essi chiamano vita. La dot
trina o dogma viene poi; essa è un’astrazione della
mente nostra che riflette sulla vita. Il domma quindi
— benché utile e in cèrto senso necessario — perchè
uno non può non pensare la propria vita — non ha
valore assoluto, immutabile....
Le son bombe ! rispondemmo noi. Chè, neU’uomo,
ragione, sentimento e coscienza non possono disgiungersi : dunque sono tutti e tre essenziali a lui. Sopprimi il sentimento, ed avrai un mutilato ; togli via
la coscienza, ed avrai un mostro ; fa esulare l’intelletto,
e non ti rimarrà nè un frammento, nè un mostro :
avrai' addirittura linciato l’uomo. La vita deU’uomo abbraccia dunque intelletto, coscienza e sentimento. Donde
seguita che la forza divina chiamata cristianesimo, per
operare sulla vita dell’uomo deve operare, tra 1’ altro,
sul suo intelletto come verità... Ciò equivale a dire
che nella forza divina chiamata Cristianesimo c’è un’fdea d'origine divina e di valore assoluto. Quest’ idea,
rivelata dal Cristo, è il domma.
*
* «
Ma i fideisti hanno per alleati i confusionisti. Costoro non negano 1’ idea divina del Cristianesimo, ma
non la vogliono chiamar domma, perchè il domma —
a sentirli — è la formula umana della verità. Quest espressione umana divenne a traverso le discussioni
e per mezzo de’ Concilii ; dunque — conchiudono costoro — il domma è relativo, variabile, riformabile...
Ora che accade ? Questo : che siccome tutto il mondo
ha creduto e crede che per domma s’intende una dottrina assoluta, e perciò di fede, quando gli armigeri
del confusionismo hanno concluso che è relativo e mutabile, essi hanno spalancato le porte al fideismo che,
a sua volta, le spalanca non al deismo — che ha pur
bisogno di certi dommi razionali — ma all’agnosticismo ed all’ ateismo... Se non che, è proprio vero che
il domma è cosa relativa e mutevole?
Le son bombe ! rispondemmo anche qui. E additammo
la marchiana confusione tra domma e formule donimatiche. Le parole con cui la Chiesa confessa ed espone la verità divina sono umane, ma l’idea cristiana
espressa con quelle parole è divina. La materialità esteriore delle parole e delle frasi divenne, ma non divenne Xidea che è punto di partenza di tutto il complesso fatto cristiano. Perciò, dimostrare storicamente
il divenire delle formule dommatiche non implica punto
la dimostrazione del divenire del domma, posciachè
nessuna parola è domma : il domma è l’idea. La dimostrazione di ciò trovasi nella Luce del 29 Febbraio i
quella dimostrazione non è stata confutata, non lo
sarà, non lo può essere...
Non ci sfugge però un’ obbiezione apparentemente
sensata; ed è per guardarla in faccia e metterla in
fuga che ci siamo mossi oggi. Eccola qua : non
si può concepire il domma all’ infuori della formula
dommatica ; sarebbe come concepire un circolo senza
la circonferenza.... » Deo gratias ! Qui, almeno, ci si
dà ragione su quell’altra verità da noi predicata, ed è
che le formule dommatiche sono indispensabili a conservare il domma nella società cristiana come il vaso
lo è per impedire che il liquido si sperda... Ma questa
importanza sovrana delle parole per esprimere 1’ idea
non confonde, però, F idea con la materialità esterna
delle parole. Ecco due professori, uno a Roma l’altro
a Torino, che nell’ora medesima prospettano agli studenti una stessa verità matematica. Il principio esposto.è il medesimo, la materialità delle parole è diversa.
Io scrivo nella Rivista Cristiana un articolo per esporre, che so, l’origine delle idee secondo Rosmini.
Contemporaneamente, il prof. Morando — puta caso —
pubblica, con identico scopo, un articolo nella Rivista
Rosminiana. »Entrambi avremo esposta la stessa idea
filosofica, ma le parole nostre non saranno state materialmente identiche. Si ricalchi la prova con l’esempio della Bibbia. Se Iddio ispirasse oggi la Scrittura,
la forma di essa non sarebbe forse profondamente diversa da quella che è ?! ,
Signor si, le parole sono indispensabili alle idee. Ma
l’antica Chiesa cattolica -— madre nostra — avrebbe
potuto, formulando il suo « Credo adoperare‘'parole
materiali diverse senza esprimere un’ idea diversa. Ed
oggi la Chiesa Universale, serlz’ alterare l’antica idea,
potria significarla eon segni e suoni diversi dagli an-i
ti chi : non nova, sed nove. Cosi è dimostrata non già,
si noti, la possibilità che l’idea faccia a meno della
forma, ma beasi la distinzione dell’idea da una data
materialità estrinseca di parole : donde zampilla il corollario anti - fideista che il divenire dell’ accennata
5
LA LUCE
materialità estrinseca non implica necessariamente il
•divenire deU’idea. E la dimostrazione datane è — mi
«embra — di una evidenza... frobeliana.
*
*
Per finire.
Taluno dirà : badate che il tal teologo, nella tale
sua reputatissima opera, intende per domma la formula umana della verità divina. Ma — cara voi —
qui non si tratta punto di pigliar gli ordini da Revel,
da Harmack o da Loisy. Staremmo freschi se in questioni di tanta importanza dipendessimo dalla fallibiUssima scienza ovvero dal capriccio di- questo o di
queirillustre individuo. Una babele più vera e maggiore oscurerebbe presto le glorie dell’ antica, e non
ci sarebbe più verso di capirci... Qui non si tratta di
•emettere e di difendere una teoria individuale, ma di
accertare un fatto ; qual senso han dato alla parola
dogma i secoli cattolici ? E qual senso attribuisce aneora oggidì a questa parola la Chiesa Universale ?
Ora, su questo terreno, la cosa è giudicata...
Tale altro dirà : Badate, Paolo in Col. IL 20 usa
la parola « domma » dove ragiona del carattere imperativo della legge... mosaica. Di più, in un luogo
del libro dei Fatti (XVI. 4) la stessa parola indica
.gli statuti... degli apostoli, ed altrove nello stesso libro (XVII. 7) gli statuti... di Cesare ; tutte cose diverse dalla verità divina...
Proprio cosi: tutte diverse! Ma tu non poni mente
nd una piccìoletta circostanza, vale a dire che vi sone
là, appioppate alla parola domma in modo espresso o
sottinteso, diverse specificazioni : del mondo,... degli
•apostoli,... di Cesare.
Ma io giuro sulla punta della mia penna che quando
la Chiesa Universale parla di dommi di fede non
pensa... a Cesare. Essa aggiunge — espressa o sottintesa — un’altra specificazione : « divini »... Ed allora ?
Allora la verità o domma è bensì, per la Chiesa, un
imperativo, è bensì uno statato, ma imperativo e statuto dì Dio !
Sanremo.
Ugo Janni
QUESTIONI SOCIALI E MORALI
*
IO
La festa del primo Maggio ha nel pensiero, cui
.s’informa il movimento socialista, un chiaro e profondo significato sociale, in quanto simboleggia la
società avvenire redenta dai mali che travagliano
ancora oggidì in modo peculiare le classi lavoratrici
diseredate. Festa adunque dell’amore e della redenzione sociale.
E chi non sente ii cuor suo agitarsi nella contemplazione di una organizzazione sia pur ancor
lontana, in cui non vi saranno più nè gridi nè travagli? E chi non vorrebbe che fin da ora sorgesse
questa società di uomini affratellati, e odiatori di
tutto quello che è male e fonte di divisioni, di lotte
€ di guerre ?
I socialisti ancora quest’anno hanno commemorato la festa, con discorsi, conferenze, feste campestri.
II punto di partenza del primo Maggio fu pen
sato e , voluto dal Congresso. sodalisjfca internazionale
•di Patigi, il quale aVevà àffermato-^la necessità' assolata di una legislazione efficacemente protettrice
del lavoro in tutti i paesi, in cui infierisce la' produzione capitalistica, Il’prime. Maggio doveva dunque essere una protesta contro lo sfruttamento delle
classi operaie nel campo sopratuttò del lavoro. Nobilissimo il fine al quale noi diamo^ Jiieno assentimento. f’
E invero è triste pensare che milioni e milioni
di creature in tutto il mondo che pure si dice civile,
siano ancora gementi sotto' la sfèrza di un lavoro
continuo, che si prolunga fino alle dodici e quattordici ore, in modo da stremare le forze déll’individuo,
minaccia terribile alla ^ costituzione fisica delle futuie’'“^nèr'azioiis'^- / (i'Ui,; /
E però ben aveva il Congresso di Parigi concretato un serio programma di legislazione sociale
intesa a proteggere il lavoro degli adulti, delle
donne, dei faneiuHì, e'ad assicurare il riposo settimanale e il salario uguale ad ugùale lavoro per
entrambi i sessi. Alcune di queste riforme sono già
un fatto compiuto : buon presagio, per la conquista
delle rimanenti. ‘ ®
Noi vorremmo però che le classi lavoratrici nel
conseguire quello che, in sostanza, forma la dignità
della vita, sapessero farsi un concetto sempre più
chiaro della quistione sociale e dei mezzi coi quali
se ne può raggiungere la soluzione : soluzione che
non sarà però mai assolata e completa, poiché la
questione sociale, questione complessa assai, importa
e richiede lo studio e l’esame di molti particolari,
dalla soluzione dei quali dipende pure ravviamento
ad un sicuro benessere materiale e sociale. •
Tuttavia queste riforme, ancorché parziali, preparano lentamente, ma pur sicuramente, una generazione nuova di forii, che potranno, una volta assicurata resistenza puramente materiale, assorgere ai
più ahi ideali del vivere sociale. E queste rivendicazioni che, senza dubbio, sai anno le conquisto sicure del
domani, sono ispirate ad un alto ideale di fratellanza
umana, di quella fratellanza che il Cristo proclamò per
il primo,dinnanzi al mondo degli sfruttatori del suo
tempo con la parola fatidica: Yoi tutti siete fratelli.
Questa-parola-che é ancora^ •sotto certi aspetti,
tanto nuova, deve pur trovare nel campo del lavoro
sociale la sua piena applicazione, e praticamente si
risolve nel riconoscimento dei diritti sacrosanti ed
inalienabili di ogni uomo, del diritto al lavoro, alla
vita, al benessere morale ed economico. Si uniscano
adunque in questi intenti nobilissimi quanti hanno
profondo il senso della giustizia sociale che deve
essere il necessario sostrato di una società fortemente e sapientemente organizzata per raggiungere
le conquiste superiori del buono »e del vero nel
campo medesimo delle idealità morali.
Ennieo CQeyniev.
ProblEini di educazione e d’istpuzione
La Klforma e Uistruzione popolare
. Un filosofo francese, insigne: cultore delle discipline pedagogiche, lasciò scritto che : * L'insegnamento primario nei suoi principi è cosa protestante,
e la Riforma n’é stata la culla ».
Non tutti i riformatori protestanti addimostrarono
uguale zelo per l’istruzione popolare. Calvino (1509
1564), assorto com’era nelle polemiche religiose, non
ebbe campo di occuparsi di istituzioni scolastiche
che verso la fine della sua vita, e lo stesso collegio che egli istituì a Ginevra nel 1559 era una
scuola di latino. Melantone (1497 - 1560) « il precettore della Oermania » più che delle scuole popolari si occupò delle Università. Zuinglio (14841532) si occupò dell’insegnamento primario nel suo
trattato : « Sul modo di istruire e di educare cristianamente i giovinetti ».
Quegli che, fra gli uomini "della Riforma, patrocinò con maggior ardore la causa dell’ istruzione
primaria è senza dubbio Lutero (1483 - 1546). Fu
lui che colla parola e cogli scritti, fece il possibile
per interessare 1 magistrati supremi della Germania
alla fondazione, di scuole per il popolo, ed è per
opera*sua che « i metodi si fecero migliori, e lo
spirito pedagogico fu rinnovato secondo i principi del
protestantesimo » . Quale fosse l’amor suo per l’istruzioue possiamo desumerlo da queste sue nòbili paróle : « Ogni città fa annualmente grandi spese per
costrdlr^ le sue strade, per fortificare i suoi bastioni,
per comprar armi, per vestire soldati, perché non
spende altrettanto per pagaré dei maestri ? La prosperità d'uha città non dipende solo dalle sue ricchezze naturali, dalla solidità delle sue mura, dall’eleganza delle sue case, dall’abbondanza di armi
nei suoi arsenali : la vita e la forza d’ una città
stanno specialmente nella buona educazione che forma
cittadini istruiti, assennati, onesti, bene educati ».
Lutero predica non solo l’istruzione sotto l’aspetto
religioso, ma enziandio sotto Taspetto umano. Anche
se non si crede a nulla è necessaria l’istruzione perchè
gli uomini ‘ póssano governare bene il paese, e le don
■ ne educare bene i loro figli, invigilare i loro servi e dirigere la loro casa ». Siccome la famiglia non può da
sola impartire una conveniente istruzione e nelle
scuole superiori del tempo e nei conventi non si impara altro « se non a diventare asini e imbecilli »,
Lutero istituisce nuove scuole popolari, prepara
dei maestri e delle maestre dando loro professori
speciali, apre loro delle biblioteche e fa capire ai
genitori che essi hanno l’obligo morale e civile di
far istruire la loro prole nelle scuole da lui fondate
che si chiamarono « scuole di lettura e scrittura ».
In prima fila egli pone l’insegnamento religioso :
« Non è giusto che ogni cristiano sappia il Vangelo a nove o dieci anni? » Viene poi la lingua
latina — ed ecco l’errore pedagogico di Lutero,
che non comprese che la lingua popolare dev’esser
la base di tutto l’insegnamento 1 Raccomanda lo stadio delle matematiche, delle scienze naturali, della
storia e vuole sopratatto si dia la massima importanza al canto perchè :. « La musica è una mezza
disciplina che rende gli uomini più indulgenti e più
miti ».
Egli riforma altresi lo spirito dei metodi : vuole
maggior libertà e maggior vita nella scuola. * La
gioia e la ricreazione sono necessarie ai fanciulli
come il nutrirsi e il bere. Le scuole dei monaci
sono state fino ad ora vere prigioni e inferni ; i
maestri dei tiranni... Un fanciullo impaurito da cattivi trattamenti è indeciso in tutto quello che fa.
Egli tremerà per tutta la vita per il rumore di
una foglia smossa dal vento ». .
Nissuno più di Lutero ha magnificato l’opera del
maestro, di cui diceva che insieme alla predicazione
è l’opera più nobile, più utile e migliore ; « e inoltre, egli aggiunge, io non so quale di questa due
professioni debba avere il primo posto ».
Peccato che gli avvenimenti, e specialmente la
guerra de’ treni’ anni abbiano di poi arrestato il
movimento in prò dell’istruzione che Lutero aveva
cosi nobilmente iniziato !
EnpiGo Balme
pjtqiHE Pt STORI»
Altri Inquisitori ed altre vittime in Piemonte nel XIV setolo
Sangue e fuoco ! tale sembra essere stato in relazione coi Valdesi il motto della Chiesa Romana in
quel secolo nel quale appunto, dopo di avere scandalizzato la cristianità colle orgie avignonesi, i Papi
la piombavano in mali anche peggiori col famigerato
scisma d’Occidente.
Nel 1338, due Valdesi, P. Aloerio e Nicolino Girandi, d’Angrogna, erano arsi vivi in Pinerolo, e
nel 1345 avvenivano in Val Porosa parecchie altre
compoèisioni con notevoli vantaggi pecuniari deli’Inquisitore, ad maiorem Dei gloriami Nel 1353Giacomo d’ Acaia scacciava da Moncalieri e dintorni
« qualsivoglia gazaro, paterino, vaudesio, povero
di Lione, bandito, ribelle e meretrice ; » la caccia
ai primi fu certo fatta più scrupolosamente che alle
ultime.
Il vescovo di Torino, Giovanni di Rivolta, volle
provare, in quel torno di tempo, di convertire i vaidesi visitando la valle del Pellice ; ma visto iliaco
frutto delle sue predicazioni trovò più facite di' ricorrere ài mezzi coercitivi e fece condannare sei di
quegli eretici. \
I signori di Luserna erano stati costretti a fiirmare, nel 1351, una convenzione col nuovo Inquisitore, Pietro Cambiano di Ruffia, che s’impegnavano
di aiutare efficacemente, nella repressione dell’ eresia ; ma il loro interesse, se non le loro convinzioni,
ii trattenevano dal mantenere la loroj promessa.
Onde, ad istiga2H0ne del Domenicano, il Principe
scriveva a quei signori, il 15 giugno 1354, esigendo
imperiosamente, sotto minaccia di gravi pene, che
otto di quei Signori, nominatim, gli rimettessero
nelle mani i Valdesi di cui seguono i nomi : Castellano, Rivet, e. Martino degli Armandi del Tagli aré,
tutti della Torre ; Caffet, Ginosio, Oioannone, Pa-
6
6
LA LUCE
rane e due Rivet, diLnserna e San Gioranni ; Oinstino e Braeria, dAngrogna ; Oddonario, di Eorà ;
dì Bobbio, infine, Aghit, Favatier e la bella Alasia. Tutti poterono sfuggire, fors’anche colla connivenza dei loro Signori ; il 2 luglio, Giacomo d’Acaia
non poteva dare in mano all’ Inquisitore, a Pìnerolo, che il solo Ouglielmino Caffet, che non era
fra i 15 ricercati e che, del resto, trovavasi già
incarcerato prima dell’brdine sovraccitato.
Negli anni 1355 e 1356, a non parlare delle
fughe e delle composizioni, erano arsi vivi in Porosa
Antonio Borei, e Alamanda del Dubbione.
Passato poi nella Valle di Susa a compiervi il
suo ufficio truce e rapace, egli vi venne assassinato,
nel convento francescano di Susa, il 5 maggio 1365.
Da chi ? Da un Cataro od un Valdese, risponde taluno ; parrebbe invece che vi entrasse la ben nota
animosità tra i due ordini rivali. Domenicani e Francescani, poiché il convento stesso fu sottoposto .ill’interdetto e solo qualche tempo dopo riconciliato
colla chiesa.
La stessa sorte toccava, il 9 aprile 1374, all ’Inquisitore Antonio Pavoto, che venne uccisb sulla
piazza di Bricherasio da una mano di eretici, esacerbati dai supplizi e dalle spogliazioni inflitte ai
loro cari ed a sé stessi imminenti. Il processo degli uccisori fu fatto a spese del comune di Bricherasio, il che sembra provare che essi erano nativi di
quel territorio.
Giov. Jalla
La dottrina cristiana spiegata al popolo
Il settimo e l’ottavo comandamento del Docaloyo
D. — Qual é il settimo comandamento del Decalogo ?
E. — « Non commettere adulterio ».
R. — Qnal è il senso di questo Comandamento ?
K. — Esso condanna l’attentato contro l’onore del
prossimo, Tinfedeltà coniuugale ed in genere tutti i peccati d’impurità. {Mat. V. 27. 28; Oal. V. 16-17; 1’
Tess. IV. 3- 5; 1® Pietro. II. ll.)'Noi dobbiamo guardarci daH’imparità non solo nei nostri atti, ma nelle
nostre parole e nei nostri pensieri, mantenere con cura
il senso del pudore che Dio ha posto in noi, respingere
i pensieri che non oseremmo manifestare apertamente,
fuggire le tentazioni, le cattive compagnie, le cattive
letture, la pigrizia e tutto ciò che potrebb’essere per
noi occassione di cadute.
• •
D. Qual è l’ottavo comandamento del Decalogo ?
R. « Non rubare »
■ ' D. Qual é il senso di questo Comandamento ?
E. Esso condanna il ladrocinio e l’attentato contro
la proprietà del prossimo. Nulla può scusare il furto :
non la povertà nè la fame. Vi sono varie maniere di
rubare : con la violenza e con l’astuzia, per costringimento morale o con la disonestà commerciale apprezzando troppo 0 deprezzando {Prop. XX. 14) o ingannando sul peso {Lev. XIX. 35-36) con li falsificazioni,
con falsi annùnzi, con l’infedeltà nel lavoro e nelle
funzioni {Mai. XXIV, 45-51), prendendo dei profitti
illeciti (1» Sam. Vili. 3), con furti domestici {Tit. IL
9-10), 0 anche ritenendo i beni altrui {Prov. III. 27)
trattenendo oggetti trovati o presi a prestito (Dent.
XXII. 1-3), nascondendo oggetti rubati {Prop. XXIX.
24) col contrabbando, con la frode circa le imposte
{Rom. XIII. 7), infine col danno cagionato da lavoro
mal fatto, ecc. Il dovere del ladro è dì restituire. {Es.
XXII. 1; Num. V. 6-8). La gravità del furto non dipende dall’erosione del danno cagionato. Il più pìccolo
furto è gran colpa.
u. 1.
La prima edizione della Nuova Raccolta
di Inni Sacri sta per essere esaurita. Le
Chiese e Stazioni che ancora non la posseggono sono pregate di far pervenire senza
indugio le loro richieste al Signor Odoardo
Jalla (51 Via dei ¡^erragli, Firenze) onde
mettere subito in grado gli (Editori di por
mano alla seconda edizione
Congresso femminile — Pubblichiamo questi altri
nomi di congressiste evangeliche che ci sfuggirono
nella fretta del primo momento : Miss Morgan, Sig.ra
Wedekind, Sig.ra e Sig.na Frizzoni, baronessa D’Ablaing, sig.ra Birkenruth, sig.ra Grassi - Koenen,
sig.ra Hirzel, sig.ra von Xuder, sig.ra Nisio, sig.na
Tiesenhausen, sig.ra Escher, sig.ra Geiger, sig.ra
Van Eyss.
I
IHoina. — Domenica sera, 3 Maggio, nella
Palestra dell’A. C. D. G. il prof. Ricci radunò i bambini e le bambine dei nostri istituti evangelici (che
non intervennero tutti a cagione di un equivoco
generato dalla festa notturna al Pincio, per cui si
credeva rimandata la riunione) e parlò loro con
molta bontà e con amore di Oiovinesga gentile.
E’ questo il titolo di un’opera d’educazione morale
e civile intrapresa e proseguita dal prof. Ricci
con instancabile perseveranza fra i fanciulli della
Capitale, i quali... ne hanno davvero grandissimo
bisogno.
Speriamo che le cose dette dall’egregio conferenziere ed educatore (egli è direttore dì una delle nostre
Scuole Comunali Elementari) trovino buon terreno
nelle anime de’ nostri fanciulli.
Zurigo. — {C. Jalla) Domenica di Pasqua
abbiamo avuto nella nostra Chiesa di Zurigo una
lieta e commovente cerimonia. Sei nuovi fratelli
hanno pubblicamente fatto nota la loro fede evangelica e si sono uniti poi a noi attorno alla tavola
della Santa Cena. La nostra bella Sala di Culto in
Limmatstrasse era tutta piena di pubblico attento
e serio. Ai nostri nuovi fratelli, quattro dei quali
sono capi-famiglia, che con tanto entusiasmo si uniscono a noi e promettono di aiutarci validamente
nel far conoscere*ad altri l’Evangelo di Cristo vadano i nostri più sinceri auguri.
9
• *
Domenica ■— 26 Aprile —■ alle 5 pom. si affollava di nuovo il nostro locale : Bambini della Scuola
domenicale, parenti e amici, circa 150 in numero,
passarono quasi due ore ammirando splendide vedute in proiezioni luminose della storia primitiva
secondo la Genesi e della storia del popolo d’Israele
dai patriarchi ai re. L’impressione dell’uditorio è
stata profonda tanto che possiamo dire che questi
trattenimenti sociali popolali non sono solo un’occasione dì svago e di piacere, ma segnano un passo
innanzi nel lavoro di evangelizzazione degli emigranti italiani in Zurigo. Da un lato abbiamo il
cattolicesimo romano retrogrado ed il mal compreso
socialismo che sempre più prende una tinta atea, dalr altro le grandi tentazioni a immoralità e ad nbbriachezza dei grandi centri industriali ; possa fra tali
ombre e tenebre sempre più chiara risplendere la
luce dell’Evangelo !
Piedicavallo. — {F R) Per espresso desiderio dei sottoscrittori rendiamo, con piacere, di
pubblica ragione l’interessamento che questa popolazione prende per la nosti’a Scuola 4. e 5. L’anno
scorso quassù — in massima parte tra famiglie
non evangeliche -r furono collettate, a favore di
detta Scuola, circa L. 50. Ultimamente ci giunsero
altre 40 e più lire dall’America, dove i bravi operai di Piedìcavallo pensarono di porgere un tenne
ma gradito incoraggiamento materiale e morale a
questa scuola che istruire ed educa i loro figli.
Partano, perciò, dà quesfe colonne,” i nostri più sinceri ringraziamenti a coloro che — sebbene non
dei nostri di nome — s’interessano all’opera Evangelica, a «coloro che — sia detto a onor del vero
— forti della propria libertà, hanno saputo emanciparsi dall’odioso giogo del Romanesimo. Finché si
proporranno di combattere la menzogna e di sostenere la verità, noi saremo con loro e per loro
uniti alla conquista degli alti ideali, eminentemente
cristiani, di giustizia e di fratellanza.
Genova. — Il 5D Rapporto (Esercizio 1907)
ielV Ospedale Protestante di Genova, di cui é Presidente il Cav. A, Bert, é veramente la prova luminosa del continuo incremento di questa bella opera
a cui auguriamo lunga e prosperosa resistenza benefica.
Le cifre sono più eloquenti delle parole ; perciò
citiamo le seguenti :
« Dal Conto Finanziario presentato dal nostro
Tesoriere, risulta che le riscossioni da esso eseguite
nel 1907 ascesero a L. 101.097,92 e superarono
di L. 32.731,84 le previsioni.. e che i pagamenti
da esso effettuati furono complessivamente di lire
81,894:92 e oltrepassarono di L. 13.528,84 le nostre previsioni, rimanendo quindi in fine di esercizio un fondo di cassa di lire 19.203... ».
Sanremo. — {Matasio) Giovedì scorso nella
maggior Sala della Casa Valdese, \Unione Cristiana
delle Giovani diede la sua annua serata ricreativa.
Molto pubblico e distinto. Molto bello e variato il
programma. La signora Tekla Jordan esegui al pianoforte, con fine magistero d’arte, la Serenata di
Maszkowski ; la signorina Livia Rivoir declamò con
sentimento una poesia : La moneta della vedova
lombarda-, il sig. De Vecchi junior e la Signora
Jordan (violino e pianoforte) eseguirono una Romanza di Svendsen che l’uditorio fece ripetere tre
volte. La signorina Rina Visetti cantò deliziose
romanze e fu vivamente applaudita e festeggiata.
Il pubblicista Aldo di Lea fece una lettura poetica
alata (Monti, Carducci, Cena). Le poesie del Cena
cosi splendidamente interpretate dal nostro amico
commossero ed entusiasmarono l’uditorio. La sezione
cadetta dell’Unione eseguì maestrevolmente un coro
a due voci di cui fu chiesto’ il bis. Ebbero luogo
anche altri pezzi di musica come le Danses Tsiganes di Tivadar Nachez in cui il nostro giovane
fratello sig. De Vecchi si dimostrò squisito violinista, e la serata sì chiuse con un Coro. L’incasso
fu assai soddisfacente ; e molta lode va data alle
nostre unioniste che seppero procurarci un cosi
geniale trattenimento.,
* «
Il 23 Aprile nella Chiesa Anglicana di San Giovanni Battista ebbe luogo, sotto la presidenza del
Vescovo Dott. Morley, l’inaugurazione del nuovo
organo, dei banchi pel Coro, e di una finestra istoriata, il tutto in memoria di fratelli defunti molto
benemeriti della Chiesa. In tale occasione si tenne
—- come vi avevo preannunziato — un piccolo Recital di musica Sacra. Gustammo specialmente la
musica strumentale nella cui esecuzione si distinsero il Sig' Backman, pastore delia locale Chiesa
tedesca, il nostro fratello sig. De Vecchi e il violoncellista sig. Filippucci.
ULTIM’ORA
La morale sensuale
La dottoressa Montessori, che già parlò bella- •
mente al Congresso femminile, sulla morale sessuale e sul modo di insegnarla, se ne é nuovamente occupata Martedì, 6 Maggio, davanti, ad uno
scelto e numeroso uditorio, al quale era stata presentata dalla contessa Spalletti.
Dell’ importante conferenza ci occuperemo nel
prossimo numero.
Congresso de' consiglieri repubbiicani
Dopo quello dei consiglieri papisti, il Congresso
de’ consiglieri repubblicani, i quali si sono anche
essi occupati deU’ìnsegnamento religioso e del regolamento Rava. I lettori troveranno in seconda pa-;
gina roriiue del giorno votato da’ papisti; qui
7
LA LUCE
diamo loro quello presentato Mercoledì, 6 Maggio,
dall’on. Comandini, relatore, a’^ suoi eónapagni adunati nella Casa del Popolo ;
Il Convegnu dei consiglieri comunali e provinciali
repubblicani ;
viste le disposizioni del regolamento Rava ;
mentre deplora le disposizioni stesse, delibera
che laddove venga richiesta l’applicazione del regolamento il Comune debba comportarsi in modo da
sollevare la quistione dell’incostituzionalità del regolamento stesso ;
’ ».
delibera che in ogni modo le amministrazioni
debbano attentamente vigilare perchè la volontà dei
padri di famiglia o degli aventi la patria podestà
che chiedono l’insegnamento religioso venga libera
mente e spontaneamente manifestata mediante pre?
sentazione dei richiedenti all’Ufficio di stato civile e
perchè il Comune sia garantito per tutto ciò che riguarda l’ordinamento didattico e il materiale scolastico.
Fa voti perchè la scuola primaria sia avocata allo
Stato e perchè questo devolva ad essa le somme necessarie acciocché risponda interamente ai suoi fini
di educazione civile.
Essendo la nostra opinione ormai nota a’ nostri
lettori (noi siamo per la scuola aconfessionale, ma
non atea), ci asteniamo dal commentare questi ordini
del giorno, i quali rispecchiamo la preoccupatone
de’ vari partiti. Essi hanno valore come documenti
della confusione in cui siamo ed a cui solo una legge
radicale può portare rimedio.
La reinfe^ra^ione di don Murri
Giovedì 7 Maggio^
Ciò che davamo come una diceria, possiamo ora
confermare pienamente. Da fonte autorevole ci è
data la conferma della revoca de’ provvedimenti
presi contro don Murri, il quale è tornato alla celebrazione de’ sacri misteri, segretamente, da circa
una settimana.
Il ribelle sacerdote, ritiratosi nel silenzio dopo
la soppressione della Rivista di Cultura, fu ricevuto poco tempo fa dal vescovo di Fermo, che lo
intrattenne amichevolmente e lo indusse a fare una
dichiarazione, alla quale si diè valore di ritrattazione ; cosi che 1’ autorità ecclesiastica' potè restituire a don Murri la facoltà di celebrare la messa.
Giacché don Romolo ci teneva tanto, non possiamo far altro che rallegrarci con lui della soluzione pacifica del conflitto in cui s’era cacciato,
forse senza aver valutato bene le proprie forze.
Giovannetti, Ascensione femminile —> Franca, Movimento femminile in Italia — Cron^ea. sociale—_Ifote
bibliografiche — Dai periodici. ‘
DIDLlOQRflFIA
Rimandiamo al prossimo numero la recensione
■dell’ importante volume : Lettere di un prete modernista.
*
# »
Nova et Vetera. — Rivista quindicinale della Società Internazionale Scientifico-Religiosa.
Sommario del N. 8: Studii;
Giorgio Tyrrel, Teologia aprioristica — G. Alfani,
Progresso e continuità nel Cristianesimo—'Echi;
Da un vecchio documento cristiano (Ep. Barnabae,
passim) — Polemiche : Biagio Nelli, Lettera aperta
a S. Em. il cardinale Richelmy. — I libri ; E. Boutroux, Science et religion dans la philosophie con»emporaine (Paolo Vinci) — A. Schopenhauer'. Morale e religione (E. C. — Fatti e Commenti: Clero
socialista — Il modernismo in America -—La « servitù della Chiesa Gallicana » — Metodi di polemica
— Il simbolismo in faticano — Le. sciocchezze di
un giornale.
*
w « # ■
Vita Sociale. — Rivista mensile dì pensiero e azione.
Sommario del N. 1-2:
L. Stirati : Incominciando — Cooperativismo ; M.
Mariani, Il domani sociale — G“. ÌVm»oZomì, Una'nuova
scuola italiana di cooperazione -* Municipalismo : P.
Oiorgetti, Un sintomo di rinascimento municipale —
Problemi del lavoro : M. — La partecipazione degli
operai agli utili nelle industrie - Economia e finanza:
G. Bottelli, La crisi monetaria — Problemi della
vita femminile : Luisa G. Benso, Un premio al lavoro ,*
tfemminilef Id^ — Un caso complesso Amalia
*
Il Rinnovamento — Rivista Critica di idee e di
fatti.
Sommario del fase. II :
H. L’ abate Loisy e il problema de’ Vangeli Sinottici — G. Papini, Giorgio Berkeley — F. R. Tennant,
Il problema dell’origine e della propagazione del
peccato e la sua trattazione nella speculazione filosofica — 1. R., Realismo religioso o ideologia materialistica ? — Angelo Crespi, Teoria della condotta.
Teoria della conoscenza. Teoria della realtà- — A. Di
S., A proposito dell’ « Argomento delle profezie » —
Arturo Prova, La morte e l’oltretomba nell’ arte
etrusca. — Cronaca dì vita e pensierp religioso. —
Libri e riviste. — Appunti e note Ibibliografiche. —Quattro tavole fuori testo.*
*
*
Preghiamo vivamente i signori Direttori deUe
Riviste, che ci sono inviate in cambio, di far stampare a parte un sommarietto, come fa la Rivista
Luce e Ombra di Milano. Ciò facilita enormemente
il nostro lavoro ; perciò saremo gratissimi a coloro che vorranno tenere conto della nostra preghiera.
Vito Garretto Direttore responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
APPB^NDlCK
EROINE VALDESI
MONOLOGHI DI TEOFILO GAY
IX.
L9 confessa Offavia Bi^liore-Solari
Gentildonna Valdesé figlia del nobile Giov. Battista di Villanova Solavo (Signore di Caraglio, rifugiato in Val Luserna per la religione), sposa nel
1608 il conte Bigliore di San Giorgio e sostiene con
lui un’ aspra lotta per mantenersi fedele alla sua
religione, fino alla sua morte nel 1621. Ce la rappresentiamo disfatta e sofferente nella sua dimora
poco prima della sua morte (v. Gilles II, 248 a 250).
Non son più che 1’ ombra di me stessa ! Più non
oso guardarmi nello specchio, mio fido confidente
di altri tempi, cui così volentieri rivolgevo ripetute
domande sull’ esser mio, alle quali ei rispondeva nel
modo più lusinghiero.
Ora non son più che una rovina eppure ho da
poco varcata la trentina, 1’età in cui le donne felici
appariscono in tutto il loro splendore.
Ma io non son mai stata felice! Cioè, sì, fui felice
un tempo ; ma non lo sapevo, e non 1’ ho saputo apprezzare. Era quando, bimba leggiadra ed accarezzata,
giocavo coi fratelli Lodovicó e Valerio poco più
grandi dì me sotto gli occhi benigni dei genitori,
nella dimora in cui s’ eran rifugiati a Torre, allor
quando la persecuzione li aveva scacciati dal nostro
feudo di Caraglio.
Li sentivo parlar talvolta dell’ avito Castello, e della
tirannica lotta sostenutavi una notte da mio padre e
dai suoi fratelli contro le truppe mandatevi dal Vescovo di Saluzzo a proporre loro o l’abiura o la
morte. S’ eran difesi da prodi, pronti a morire anziché abiurare la religione dell’ evangelo ; ed eran
riusciti a fuggirsene in queste Valli, rifugio dei perseguitati per il nome di Gesù.
Era così distinto mio padre, il nobile Giòvan Battista di .Villanova Solaro ! Era bellissima mia madre
Donna Beatrice, e ognun vedea che eran fatti per
abitare un palazzo, e non la meschina dimora che li
ricoverava. ,
EppurCi mai un lamento uscì dal loro labbro, mai
un rimpianto dei beni perduti per restar fermi nella
lor credenza, anzi, ogni giorno nelle preghiere di
famiglia, dei ringraziamenti a Dio pella sua protezione e per le benedizioni sue,
I miei fratelli eran come i genitori, contenti di poco,^
semplici i non curanti della nostra relativa miseria ;
anzi, Vajeriò ha fi'nito per sposare una contadinelìa
di Frali, ich’ egli ama appassionatanienfè e che lo
rende felice. t
Io invece, trovavo tutto misero, e sognavo grandezze parendomi che solo nello sfarzo e nell’ abbondanza potesse ritrovarsi per la classe nostra là felicità.
Venni «u vanitosa, amante del lusso, e fiera della
mia bellezza che sentivo vantar da quanti m’ avvicinavano. Ahi ! quanto amaramente dovetti scontar
poi tali difetti 1
Aypyo penduto mio padre a (godici anni ; e mia madre, che troppo ciecamente m’ amava, non seppe o non
potè dirigermi con quella mano ferma di cui avevo
bisogno. Sua suprema cura, mamma adorata, era vegliare acche fossi con Valerio e Lodovico solidamente
istruita della nostra religione, e di tal cura rendo
alla sua memoria le più sentite grazie, perchè in
mezzo a tutte le ruine della vita mia, una cosa sola
mi resta, che mi sorregge e sta salda come torre
ferma, ed è la mia fede nell’eterno evangelo del Signor Gesù.
Oh ! avessi saputo sempre starvi strenuamente attaccata, così da non espormi alla procella che m’ ha
travolta e sta per affogarmi !
Perchè, quando venne il giorno di scegliermi un
compagno della mia vita, fra quanti mi si offrirono,
non m’affidai senz’altra preoccupazione di mondane
vanità, a ohi ni’avrebbe sorretta con amor sincero e
guidata per la via stessa battuta dai miei Genitori ?
Ne scelsi uno, invece, che mi ha ingannata e piombata nella più infelice esistenza che si possa immaginare. Il conte Giorgio Bigliore di San Giorgio mi
fece una corte così lusinghiera per me ; colle sue
maniere da gran signore e con le solenni promesse
di lasciarmi intieramente libera di professar la mia
religione, non solo, ma di volersi adoperare per farci
restituir dal duca i beni di Caraglio, mi sedusse al
punto da farmi porro in non cale qualunque altra
considerazione. Nessun'altro, fra quanti aspiravano
alla mia mano, potea offrirmi simile titolo, ricchezza,
educazione del gran mondo. Mamma,°è vero, talvolta
timidamente chiedeva : Ma la differenza di religione,
non vi sarà causa di guai ? Al che io rispondeva : No !
Giorgio è uomo di mondo ; Giorgio é liberale e in
fondo la pensa come noi ; Giorgio m’ ama, e non solo
mi lascerà libera nella mia fede, ma chissà ? finirà
forse per accompagnarmi in Chiesa e lasciarsi conquistare dal Vangelo.
Ne parlammo al nostro pastore Gilbio, ^>erando
ch’ei fosse così largo da approvare questo bel progetto
di matrimonio : ma lo trovammo rigido e avverso
assolutamente ai igatrimoni misti. Ah ! perchè_non
ascoltai i tuoi consigli mio degno pastore ? Tu sapevi
assai meglio di me. Io lo volevo il mio conte Bigliore
e l’opposizione al mio capriccio non foce ohe rendermi
più ostinata. Feci cedere la mamma e lo sposai. Nel
giorno nefasto, 20 agosto: 1608,■ sì fece il contratto
nuziale ed i miei fratelli y§KSia,rono a Giorgio la mia
dote. Ei mi condusse, giovane è brillante contessa, al
maniero di San Giorgio, Ov’ebbi- tutto il lusso che
avevo sognato... ma non quella felicità ohe mi aspettavo. Oh ! per un po’ di tempo, si mostrò buono, ed
amabile lo sposo ; ma ben presto,.sotto l’influenza della
madre e delle sorelle, si mise a beffarsi ogni giorno
della mia religione; e pòi giunse fino a divietarmi di
andare al tempio... ne si peritò finanoo di cercar di
rapirmi la mia Bibbia, estremo conforto dell’anima
mia esasperata.
E intanto fuori di casa faceva il liberale, ed: ai
pastori disse persino ch’ei credeva eome loro nella
giustificazione per fede. Ah l ’Io so benio in che erede:
ei non crede nel pane che mangia... e intanto vorrebbe
ch’io andassi a messa !
Io muoio a fuoco lento, il mio povero cuore così
crudelmente disilluso si spegno gradatamente. M’ero
fatto un idolo del conte, e ben presto quell’idolo s’è
spezzata, E non posso accusare altri che me atessa,
giacché fui io a volerlo anche contro la mamma o il
mio pastore !
Almeno valesse il mio esempio a salvare al^è da
guai simili ai miei ! Come vorrei aver qui tati» lo
giovanotte valdesi per dir loro: Guardatemi è inorridite! ecco che cosa tocca a colei che nella ìftelta
di uno sposo calpesta i consigli di quei che tMo lo
ha dati per dirigerla in tal passo ; ecco il risaltato
d’un matrimonio ove manca la commiinione dinentimenti religiosi. Ricordatevi di Ottavia Soiarol
Non v’ha più gioia, non più speranza por me in
questa vita. Neanche mi solleva la simpatia delle
anime pie che tentan rianimarmi col dirmi che all'età mìa si può guarir da ogni male e che pregan
Dio per me. No ! del languore che mi consuma non
si guarisce che nella tomba. No! se mi amate pregate
il Signore che presto mi tolga da questo strazio. Voglio morire ! e Dio m’esa'ud.rà, perchè non è vivere
questo trascinarsi in mezzo al lusso, ma senza pace,
senza gioia del cuore, senza libertà per l’anima di
servire m suo Dio, I •’ 4
Ti ringrazio, o Signore d’avermi mantenuta ferma
nella fede! Tu mi desti la forza di resistere ai quotidiani assalti mossi contro di me. E per, grazia tua
ho il supremo, solo conforto di poter dire ora
« Ho combattuto il buon combattimento; ho serbata la fede ; ora mi è riserbata presso di te la corona
della vita ! » , «
8
8
LA LUCE
Lfl FR05TITUZI0NE
IL MALE Eb IL RIMEDIO
Prezzo I/ire 0,30
Rivolgersi all’ Autore
Sig. PAOLO CALTINO
LOQflfIO (Svizzera)
o all’Amministrazione del giornale La
Luce „ 107 Via Nazionale, Roma.
Il fatto di Cristo
Conferenze apolo^eliche
DI
CARMEQIE SinPSOM
. i
Traduzione di Enrico Rivoire
Sconto del 33 OiO ai Rivenditori ;
Sconto del 25 0\0 a chi ne ritira
50 copie.
Libreria Evangelica
F I R K NZ E
43, Via, Cavovr — HOMA
Primo deposito in Poma delie
pubblicazioni della Tipografia
Claudiana di Firenze.
Vendita di Sacre Scritture in
varie lingue.
TTipografia Claudiana
51 — Via de’ Serragli — 51
PREZZO : Lire 1,00
tàimoMì
^ V.
^ fW'
i-*
J.
IL CACAO TALM.OJSTF è riconosciuto essere Valimento ricostituente il ¡più nutritivo ed
il più tacile a digerirsi.
Erande Medaglia
d’Oro
del MINISTERO
di Agricoltura,
^ Industria
e Commercio
Diploma d’Onore
Esposizione Internasionale’l^ d'Atene 1903.
nitre specialità dello Staliiliniento
TilLMONE;
Cioccolato delle Piramidi
Qianduja Talmooe
Cioccolatine Talmone
Dejjert de Reine
Souchée de Dame.
M CAPELLI e pBF il BARBA
CHININA-MIGONE prol^aato ch< tm^
disce la caduu dei cap^, Ittrllvpp*,
li rafforza ed anunorMitee. SI TOBdte
Inodori»,: profumata al
rhnm ed al petrolio, iti Sscon)
da L. 1,50, L. Si ad in bottigH« da
L 3,50, L. 5 e L. 8,50. Per la spedixhMie della tala da L. 1,50 aggluiiKere cent. £5; per le altre I..0.80.
E’ un'acqua aoa
ANTICANIZIE-MIGONE ^. ..
temerne profumata che agisce sui capelli e
sulla barba in modo da ridonare ad assi n
loro colore pvimltito, senta macchiare nè la
biancheria, nè la "elle. Di faell« applicaHone.
Basta una bottiglia per ottenere un effetto
sorprendente. Cesia L. 4 la bottiglia, più centesimi 80 pel pacco postale. £ bottiglie per L. 8
e 3 per L. 11 franche di porto e di imballo.
FLICOMA-MIGONE «
____ _________________________________speciale per dare
al capHii un bel colore biondo «ro. Costa L. 4 la scatola più
c Ili Si- .M i pa"co postale. £ scatole per L. 8 a S par L. 11,
franuru di pu.'t".
TINTURA ITALIANA
che serre a dare al spelli un bel color nero. Costa L. 1.50 il
Bacone, ptù cent. 80 pel paece pastai*. Si spedisedBO 3 Iaconi
per L. 4,80 franchi di porto.
PETTINE DISTRIBUTORE
per hctliar* la dlstrHnuloae omogenea dèlie tinture sui capelli e
J facili ..........
solla barba. Eaao è d*»« assai facile e permette, Inoltre, eco■eaila del Hqnide. Costa L. 4 più cent. £5 per la raccomandazione.
ARRIGGIOLINA-MI
Cen questo preparato si db alia
lefiai
GONE capigfiatura iin'arriociatora per
sistente,. Impartendo al eapeIG morbidezza e lustro. SI tende in flaconi da L 1,£S,
più cent. 80 por la spadliioBe. 8 flacanl per
L. 4, franchi di porta,
^éetttipedslitlij tnriMfitatti i Pnfimri, fimieilfi, ìn^iiri- Dipesiti 6u: MI60NE A C,-Yll TOIÌN, 12 -IHLANQ^
PfeF la biBizza b cniisBFVflzIofli uh pellI'
EBJNA-MIGONE
Serte a
tevatuFSi tuiiwiuiA eonser
tare alla carnagione ed alla pdle la bianchezza
a la ssorbidezza proprie della gtoteiitii. Con
ewa si combattono i roeeori, le lentiggini e si
toglie rabbroniatura prodotta dai nagni di
mare e dal sole. SI tende in Sale con elegante
- asincdo a L. 3, più L. fl,80 pel pacco postale.
3 «ale L. 9, franche di porto. r« r
CREMA FLORIS
ed accresce la bellezza del colorito
________________tlti di profumo, conserva
accresce la bellezza del colorito naturale, nonché la freschezza e l'elasticità epidermica. Un vasetto In elegante astuccio
L. 1,50, più cent. £5 per l’affrancazione. 3 vaaettl franchi di
porto per L. 5.—.
VELLUTIA NARCIS-MIGONE
Per la resistenza e soavità del profumo e per la sua finezza ed
prol
nza della confezione, questa pnlve e
— ,---------)Ìh, I ■
ImpalnahiliUi, per l’eleL______________________ ,
di toletta è impareggiabile. Costa L. £,£S la scatola, i iù i-c i £5
per raffranceziour 3 scatole per U 7,—, franche di porto.
JOCKEY-SAVON
fumo penetrante, soavissimo. Inimita
Questo sapone dal pro
penctrante, soavissimo. Inimitabile, dà alla
pelle morbidezza e freschezza. Costa L. 1,95 la
scatola di 3 pezzi, più cent. £5 per la 'spedizione. l£ possi per L. 7,80 franchi di onrse e
d'tmballo.
PbT la bBllBZZI B GOnSBPiaBlOBB dBi DENTI
pDONT-MIGONE
E’ tra nuoto preparato in Glbr, P^
E’ tra nuoto i
vere o Pasta, dal profumo penetrante
e plaeetale che neutralizzando le cause
d’alterazione che possono subire I denti,
Il conserta bianchi e sani. L’Elisir
costa L. £ U fiacone, la Polvere L. 1
la scotola, la Piata L. 0,75 II tubetto.
Alle ^edizioni perposta raccoinandata
aggiungere L. 0,25 per ulicolo.
»«>-■** sjìi' «e>to«4í’«t~-to»'.»>•**»•«**- -5
iilHERICaH DENTIST
Pi*» JOHN BIAVA, 2 Quintino Sella, Milano^
Diplomato in Italia, Svissera e New York
Denti senza placche. Otturazioni, Corone’
in oro. Dentiere, Estrazione senza
dolore.
peoSion De faniille
— INTEPNATIOJSTALE
CASA DI PBIM’OEDINB
5, Via Ospedale - TORINO
4 ____
Recentemente ampliata dì un altro piano
CONFORT MODERNO
Luce elettrica in tutte le camere
Prezzi Modici
*oL^
^ Propr. Mademoiselle J. Prenleloup
Terra! Terra!
Il Rijcatto della Terra
SECO^DO
JOSEPH CAHOL^ JOHANNES
EDITORE
IL TRIBUNATO CAROLANO
PER
11 Riscatto della Terra
Prezzo del volume : Lire Cinque
/ In vendita presso le Librerie
LOEséHER St Boeea
K O M ^
LINDAU (Lago di Costanza)
Collegio femminile Piotestante
Scuole Superiori — Istruzione Scientifica
— Musica — Pittura — Lavori manuali
artistici.
Insegnamento pratico di economia domestica — Preparazione agli esami di
Francese e d’inglese; straniere interne per
facilità di conversazione.
Posizione magnifica, clima dolce. — Parco
— bagni nel lago. — Retta, (insegnamento
compreso) L. lESaU’anno.
Per programmi e referenze scrivere al
sig. Pastore Fronmuller o alla Direttrice
signorina El. Burger.
TORRE PELLICE
Vallées Vaiidoises, Italie.
Fcnjion Ròte! Bel flir
Villa Olanda
8 minutes de la gare de Torre Pellice
et à 20 U > ') » » Laser ne St. Jean
Grand parc ombragé de sapins — Grand Jardin,
la plus belle position de la Vallée. — Eaux de
source — Bains — Lumière électrique. — Grands
et petits appartements — Arrangements pour familles ^ Lawn Tennis — Ouvert tonte /’ année.
— On parle les langues principales. ' ^
Propt. B. Bleynat.