1
Prezzo Lira 13
AnuS'LXXVIII^^ N. 9
Toree I ELLICE, ssr Febbraio 1948
s Spedwone i» abbonamento postale « Í Grappo
L? SETTIMANALE DELLA
TU HÄI
“Tu hai dato a quelli che fi
temono una bandiera, perchè si
levinopn favore della verità.
SoJmo 60: 6
r . 4,
Vola Edoardo
Fontebella ' •
LUSERNA S. GIOVANNI
-..
. iifi/ ama ami anciié suo ^rateUif,
r?> 4
Giovaiuii
ESA VALDESE
Il primo cióU> delle nostre manifestazioni per il Centenario déltaì
nostra Emancipazione sì è concini
Chi ha avuto il privilegio di essersi trovato oMe Valli in questi giorni si e sentito trascinOtto, travolto
dall'esultanza irrefrenabile che ha
caratterizzato tutte le nostre mtpiifestazMmi.
Esultanza per una conquista, che
è stata' il ifrutto di una sofferenza e
di una testimonianm eroica S secali. Ma chi non si è reso conto che
commemorandoì il XVII Febbraio
quest’anno abbiamo commemorato
l inizio del m4ovo periodo' di evangelizzazione apertosi nella nostra p<fy
tria ctento anni fa?
E’ stato subiio dopo ìb l84& choda.
nostra Chiesa si è presentata Con la
sua testimonianza nelle altre regioni
della nostra Patria e si è stabilita
anche oltre mare.
■Cento anni di un’opera ardua
immane, portata avanti con sudore
di sangue e a prezzo di inenarrabili
sacriffzi da anime generose e ardenti ■■
(M pastori, evangelisti e membri laici, col proponimento di rompere la
barriera d’ignoranza, di pregiudizio,
di iruUffenenza della neutra gente e
a i^te attraverso uno spirito di
quanta intolleranza, nonostante ìa
tolleranza teorica sancita dalle leggi)
Che cosa è che li ha mossi, sle non
la certezza di una vocaziibn© dall’Alto che essi non peit vano rifiutare?
Che cosa è che li ha fatti perseverare, se non l’amore di CrfstiOi ohe li
costringeva?
Che cosa è chej H ha sostenuti se
non la fede nella potenza della verità che essi proclamavano?
(( Tu hai dato a coloro che ti temono una bandiera perchè si levino
in favore dèlia verità», affermava il
Salmista antico e noi sentiamo ché
se questa parioha si addice a tutti
gU eroi ed ai martiri della storia se^
colare della nostra Chiesa, essa ben
s’addice anche a tutti coloro che
hanno servita fedelmente il Signore
dal 1848 in poi. Essi si sono levati
in favore della verità, hanno fatto
onore alla bandiera, e questa bandiera noi diciamo «fi averta raccolta
dalle loro mani, questa bancUera ned
vogliamo portarla e difenderla e óon'segRorlo a nostra volta alle generazioni che seguiranno, adorna di nuovi allori.
La nostra bandiera
Quaifè questa bandiera iche oggi
ancora, oggi dinuovo ci chiama a
raccolta?
E’ VEvangelo della verità, è la
Buona Novella delia redenzióne in
Cristo, è l’annunzSo di quella Paro-,
fa che sola può far Uberi gli spiriti
perchè denuncia cpn chiarezza e
crudezza o^i fallace Ulusìpne del
cuore umano e addita la via della
speranza e della Uberazìone neBa
croce di Cristo.
La nostra bandiera è la Verità det
l’Evangelo.
Certo, ci sono nel mondo altre
hancUere, più attraenti, dai cvlon
più vivaci, che attiranlo più fddb
mente gli sguardi degli uomini, ci
s(0to altre bandiere che sono messe
più in alto e che sono agitate con
più fervore e difese con più slancio
perchè si concentrano su delle mete
apparentemente più facili a raggiungere e promettono glorie ai minor
prezzo.
Ma noi sappiamo che tuttle queste
altre bandiere saranno abbassate U:
na dopo l’altra e sola rimarrà in
campo quella della Verità.
Del resto non si tratta per noi di .
scegliere la bandiera sotto la quale
vogliamo camminare, quanto piuttosto di decidere se vogliamo essere
fedeli alla bandiera che ci è stata dotta, oppure no.
rinchiuse in se stt
tcj, lo. vita spirituali
Tentpli sano stati i
c’è stato un rilassai
Ma ora ci giungi
nitrice-. « fa le
no verrò tosto a
!, htmno ve^toh
e illanguidita, i
frequentati,
ento...
-parola amnur
^ prima, se
e ritonoverò il
hrarci troppo grande. L’ora è troppo decisivas per essere calcolatori,
incerti, titubanti.
Noi scrivimno oggi le pa^ne di
una nuova epoca della nostra storia.
' Ma sa non ci ris’degtìamio, se non ci
leviamo, se non ubbidiamo oggi all’esigenza che è messa davan ti a noi,
i nostri figliuoli dovranno' arrossire
di noi e vergognarsi del ndme di vaidesi, se aiicor lo porteranno.
Uniti}
tuo candelabro dal^auo polsto»>
Chi porta la bandiera?
L’onore di portare la bandiera e
di difenderla spetta a coforO' che
hatitio dotto prova di valore e di fedettOi a coloi\o. che sono pronti a
compiere il ¡¡oro dovere con abnegai
zione e con sacrificio.
tt'ftr hai dato a eoterpf che tt temoiiO' una bandiera... dice il Salmista.
« A coloro che ti temoro» cioè a
coloro la cui vita morale e spirituale
presenta questa garanzia di fedeltà e
di emozione-, il timore di Dio.
No certo, tutti quelli che si
ckiamima cristiani, e rmn tutti- quelli che si dicono vtddesi hanno il
privilegio di portare la bandiera
delTEvangelo!
Ma c’è in ogni popolo e in ogni
nazione, c’è anche nel nostro popolo,
valdese un numero elètto di persone
le qbali sono dfispQste ad ubbidire a
Dio anziché agli uomini. Persone disposte a tutto sacrificare, per ccifiservare intatto, attraverso le vidsSituf&ni delta vita, il deposito della
fede. Persone che non nascondono il
lotto nome, che neri' si vergogfiano
della loro fede.
La storia della Chiesa Va<ldese
t’hanno fatta queste persone. Se la
nostra Chiesa non avesse avuto di
queste persone, già da tempo sarebbe stata spàzzoita via, travolta, annientata. Se la nastra Chiesa non avrà domani ancora di queste persone, nonostante il suo glorioso petssor
to, sarà inevitàbilmente spazzata
via, travolta, annientata.
Questi ultimi anni ci fanno l’impressione di essere stati il tempo della pazienza dì Dia nei rigum-di della nostra Chiesa, Poco fervore, poca consacrazione, scorse vocazioni,
poca generosità. Le nostre comunità,
/-----------------—--------------------
® prima
Come cento annida: a tu hai diata
a coloro che ti teiàffmo tuut, bandiera peréhè si leviniji in favore della
verità ». |
■’Cento anni fa si;iaon)o lettati e sono scesi dai monti piano e si sono
avventurati nelle C^à e nei villaggi,
si sono levati in fmotte della verità
e hanno proclamcèt^ovunque l’Evangelo. * :
‘ Sopo cambiati i ^hipì e le circostanze, ma la verità^ sempre quella,
ila verità non camti^, è eterna.
Sìtmo cambiati iMempi e le circostanze, ma gli ucwbhi sono sempre
quello che sano e^tànno bisogno
della stessa vèrità^'^'ìBella verità dell’Evangelo che- essi mon hanno ac
Gettata, percltò^se'^TmseKa accettata, allora sì, sarebbero veramente
cOm.biati essi pure.
E’ tempo che coloro che tetnono
Iddio si levino di nuovo per evangelizzare il mondo !
Nessuna ctmsidemzìOne deve o(rrestarci di fronte alÌlurgenza di quest’opera. Nessun sacrificio deve sem
A. Deodato.
Il monito dell'ora
Popolo e Chiesa!
Chiesa e popolo!
' Chiesa Valdese e popolo Valdese!
L’oratoria patriottica del XVII
febbraio dlel Centenario ha esaltato
l’inidissolubilità dei due termini dlel
hinomiio: la somma di due valori:
Chiesa più popolo; ha messo l’aecento su popolo: cerimonie « civili».
L^oratorìa sacra ha proclamato anch’eesa la stessa indissolubilità; ha
messo l’accento su Chiesa: culti di
riconoscenza e Settimana di Rinunzia.
COMUNICATO F. U. V.
GRUPPO VALLI
V
Ricordiamo che il Convegno dei Dirigenti delle nostre
U.G.V. si aprirà al Vernel di Angrogna sabato 28 febbraio.
Il programma in linea di massima è il seguente:*
Sabato 28 ■ ore 18: Arrivo a San Lorenzo;
» 18,30: Cena;
» 20,30 ; Relazione e serata ricreativa.
Domenica 29 ore 9 : Conversai^ione : Gioventù in crisi e le
' U.G.V.;
» 10,30: Culto nel Tempio di San Lorenzo ;
» 12: Pranzo;
» 14,30; Studio; Le U. G. V. e l'impegno
evangelisiico (Posi. L. Naso);
» 6; Thè offerto daU'Unione locale e chiusura.
Il Capo Gruppo: A. DEODATO
La predica ed i' discorsi, il pulpito
ed il pranzo', hanno ammesso più o
meno esplieitanaente che po'polO' valdese e Chiesa valdese non sono precisamente la stessa cosa.
C’è stato chi sj è rallegrato di questo, per amore dÌ chiarezza, perchè
popolo e chiesa devono sempre più
distinguersi, separarsi. E non è stato
sempre il pulpito a rallegrarsi! G’è
stato chi ha piànto, perchè popolo
e chiesa dovrebbero essere una cosa
sola.
E non è stato solo il pulpito a
piangere!
Il ((¿non •valdese-0 ha voluto cercar di tirar le somme e la cosa gli è
riuscita assai difficile, perchè cos’è
un «binomio»?
A sentiWa in un discorso, anzi in
cento discorsi, è una parola che fa
impressione: è così chiara, così semplice. Ma in pratica, è un’altra cosa! Perchè non si tratta soltanto di
addizionare due parti; le due parti
possono anche essere unite col segno
niertc.
Si può anche trattare di una sottrazione! POPOLO MENO CHIESA: cioè popolo senza Chiesa.
E non faocìamocì illusioni ; è anche (juòsto un idieale per molti ohe
si chiamano Valdlesi.
E notate un fatto curioso; questa
«Tu hai dato a coloro che ti temono una bandierai... ».
'ts bandiera esercita un fascino
partifxlìare di attrazione; essa ha H
pptere di unire individui diversi per
tetnperamento', per educazione, per
condizione sociale, pter Cèdute particolari che essi possano <were.
Iddio ci ha dato una bandiera (affinché noi potessimo sentirci uniti
per Urto sctopfo] ppecApaipt che (Seve
stare al di sopra di qualsiasi altra
scopo che indidduabnente prossiamo
prefiggerci.
— -Faifeíítsí,- tempreràmen
to, per carattere, per educazikme,
per condizione sociale, p/er vedute
particolari che possiamp avere, star
no esse pure vedute politiche, vab
desi, rieordiamoev chie la nostra ban.diera, <d di sopra di tutte le altre
brmdiere, è quella che abbiamo Hcevmo da Dio.;, è la yerità.dteH’JÌfa»-.,
gelo di Cristo.
Non la'sciamoci disunirei e disperdere da nessun’ahra bandiera!
E’ scritto neBa Parola di Dio:
(( Risplendete come luminari nel
mondo, tenendo alta la Parola dèlia
vita».
- S< Bon toas* sistd
che fu per itoi, lo dica pii^f
ora Israele, se non fosse st<|fo
l’Efeyno che fu per ndl, quimdo
gli uomini si levarono eonfro
noi, allora ci avrebbero Inghiofftfi tutti vivi, quando l’ira
loro ardeva contro di noi; allora le acque c1 avrebbero sommersi, il torrente sarebbe passato sull’anima nostra; allora
le acque orgogliose sarebbero
passate sull’anima nostra.
Salmo 124
sgli insegnanti e.d a qnonti.
si interessanoalla vita della
scuoia, che Scuola Democratica, periodico mensile
<Roma via 4 Novembre IM)
ba inisiato, fra altri stn^i
- jnteressznfftahni, la "pub*“
blicazione di uno studio
di Giovanni Qonnet:
La Scuola e le Chiese
Ne riparleremo r Leggetelo
brava gente che sì scagha contro il
mito del sangue e il nazionalismo^
folle delle barriere umane, si attacca poi disperatamente (senzai speranza, se preferite) al mito della « petite patrie», inebiiandbsì dèi fuochi
fatui, di nostalgiche rievocazioìii storiche, della poesia dei monti, del
canto dèi torrenti, rinnegando la
Chiesa ohe SOLA queste .barriere-umane supera, nella proclamazione di
quel Vangelo che SOLO gli uomini
affratella.
Si può anche dire:
CHIESA MENO POPOLO: cioè
il nucleo fedele ohe si ritira dal
mondo.
Il popolo abbandionato al suo desìtótao, i fedeli èhe pregano, nella
solitudine, nell’attesa del comnimento.
E’ la grandè tentazione di tinfti i
credenti.
ma E’ UNA TENTAZIONE.
Chiesa Valdese e popolo Vrfdese!
Oggi, forse è bene confessarlo, sono due parti distinte nel binomio.
Nonostante tutta la sua coreografia e
le sue ombre, nel XVII Febbrai«
Chiesa e Popolo si incontrano; la
Chiesa e la piazza si confondono.
^ Bisogna ohe la Chiesa senta che
deve scendere nellai pias®a PRIMA
che sia troppo tardi; PRIMA che
la piazza sia diventata una Chiesa,
senza croce e senza speranza.
DOPO sarà difficile ricondurre il
popolo nella Chiesa.
a
2
AZIONI
Angro9na^
In occasione ’dd . Centenario la tradizio'£'< naie Festa ded 17 Febbraio ha assunto un
> , carattere dd eccezionaile” festosità e di lar• ga ip^edpazione da parte 'di tutta la popolaziione delle diìe parrocchie, ohe l'hanno
celebraita insienie,
•!t^ V
Le scolareeohe del Capoiuogo, del Martel e dei Jourdan, bandiere al Volito, sono
andate fino al Vengie ad Incontrare quelle
di. Pradeltorno, Cacet e Serre, ohe scendevano dall’alto, tamburo in testa. Formato
un unico corteo, o'irconaatò—ed accompagnato dalla follia, esso penetrava nel vecchio tempio riempiendolo come non. avevamo mai visto finora.
1 Reoiite e canti di' ogni singola scolaresca,
intramezzati da un sal'uto augurale del
decano de,i Pastori emeriti, nostro oonoittad'itio Pietro Chauvie, da brevi messaggi
dei Pastoni A. Comba (il significato del
passato), E. Aime irimpegno per l’avve.iire) R. Handmeder (raltualità ecumenicà),
inquadrati dà canU d’insiejne e da quelli
della Corale ('La, sentinelfà della Gleisa e
l’Ltmo del Ceniteiiaaipio), hanno costi tuito
un ottimo e’completo programma, di cui
tutti !■ .presenti' -hanno goduto.
A mezzodi agape fraterna al Vemet.
La sera precedente giganteschi falò avevano idlumiinato da, valile dalle Sonaglifette
alla Vaccera, da Serre-Malan alle Barlo’.e.
dailJe più remote alture di .Pradeltomo a
Cacet ed ai Besson, da cui s’innalzavano
a mazzi d fuochi d’artiflzio.
■ sera stessa del 17, u-na buona serata
famdlaare,' con una assai: garbata recita di
«Sangu© Valdese» da parte dell’UGV del
Marni, veniva conclusa con la lettura di un
telegjrammjBi della ParoCch'aKmadrina di
.Orbe : « Gardez dans la foi indépendance
chrétienne acquise lì.
{*. c.)
Luserna /an Giovanni
• La nostra Comunità non ha voluto celebrare il XVII Febbraio rinchiusa ita sè
stessa. Ha mandato .la sua Corale a Pinerolo per oontribu'ire al successo della manifestazione pubblica svoltasi colà, ed ha
partectipato taumerosa, aliai .miataìfestaziione
di domenica 15 a Torre Pellioe.
La vigilia del XVII essa accolse, eia
pur® per poche ore, i ‘delegati Svizzeri che
visitarono il Rifugio e l'Asilo dei Vecchi
e vi'dero <fa vicino la preparazione dei giganteschi ti, falò » ohe dovevano la sera
illuminare tutta la vallata.
Chi può dire quante persone fossero raccolte la sera del 16 attorno al « falò » del
la Banchina degli Odins? Bfevi, vibranti
messaggi dei Pastori Bertinatti e Deodato,
e qumdi, mentre i fuochi di gioia si innalzavano alti verso il cielo, la musica della
Banda cittadina e i cori della nostra Corale elevavano Tanimo di tutti tieila espressione delia ¡più profond’a gioh di ricoaoscenza. Furono momenti di ineaprimiKle gaud'to.
La mattina del XVII il pittoresco corteo
dei bambini e degii adulti, Fanfara 'in testa, percorrendo le vie delta nostra cittadina, sembrava chiamare a raccolta la popolaziione per la commemorazione che doveva seguire nel Tempio ed fi Tempio fu
Sc/ii e stelle
del Qhisone
Nel numerio del 14 febbraio ire stelle sorridevamo dalle colonne dell’Eco
del Chtsone ai valdesi, « al tempo giustìzieire e paciere », al iCentenario della « emancipazione ».
u Sinceramente, era Tesondio, alla
loro (dei valdesi) gioia prendiamo parte anche noi cattolici. Perchè la libertà
cristianamente intesa, ogni libertà a
chiunque appartenga, anziché avere
, la Chiesa cattolica all’opposizione
la trova schierata in suo favore. Solo l’ignoranza, la malafede e le
passioni degli uomini possono far credere il contrario».
NON SAPPIAMO se ignoranza e
malafede siano .per ile tre stelle dell’Eco del Chisone sinonimi di storia contemporanea, perchè abbiamo la vaga
impreBsione <Sie in Ispagna, ogni libertà a chiunque appartenga, quella dei
protestanti, per esempio, non, trovi precisamente ila Chiesa ca'ttolica sobieraita
in suo favore!
NON SAPPIAMO se la distruzione
di Chiese protestanti ed i « falò » di
libri saori cui plaude in Spagna l’episcopato cattoJioo, siano nna prova di
quello schieramento in. favore della libertà da parte della Chesa, o dello
«ammuffito terreno potemiòo e vittimismo » valdese.
Ma sul piano dello spinto, sul terreno cristian'O, (e... chissà anche sul
piano d'i una dem'oorazia senza aggettiI vi) proprio questo noi abbiamo proclaI mato 001 nostro XVII Febbraio ; ohe
davanti a Dio 25.000 — 40.000.000.
Nion si adirino le tre stelle del Cihisone : oi accusino pure di farisaismo ; m'a
questo noi affermiamo : proprio questo: che 1 = 40.000.000!
Di fronte olio stato democratico cristiano, lo sappiamo perfettamente, la
tfiatelmiatica è rnitransigente !
La maggioranza è battolica? Dunque
la maggbranza ha 'tutti i diritti ; alla
minoranzia si concede un angolino, magari alle 7,45 del .mattino, quando la
men.te è più fresca.
Ma, sul terreno spirituale, quando si
opprime 1, unp solo, si calpesta lo
spiirit‘0. Si può vincere e stravincere :
è facile quando si è 40.000.000! Ma
sono delle vittorie che mortificano lo
spirito.
.Comunque ci sipiace ohe delle /nubi
sian sorte aH’orizzionte e che le tre
stelle nel numero del 21 febbraio, non
più sorridenti, si siano date alla filosofìa
della slroria, nota forma di umorismo
ohe non si addice alla mentailità roma^
na. E ci dispiace perchè le tre .stelle
deiM’Bco del Chisane avrebbero potuto
dirii qualcosa di veramente chiaro, di
oui .noi avremmo poituto essere Wo
In realtà fie l’hanno detto, ma, cosi, di sfuggita : « Democraticamente
25.000 valdesi non piossono contare
come 40 milioni di cattolici». Perfet. tamente giusto, sul terreno della democrazia oristiantt; perfettamente logi
do, anzi provvidenziale chi (staivamo
per metterci la C maluscok) ha voliuto
e fiittlato il Concorda 0ie qua« tutti
partili hanno con concoirdte (?) concor
renza inserito nella Costituzione.
^ LO SA il’Eco del Chisone che nell'anno di grazia 1948 vi è un .paese
(e non è la Russia) dove non è tollerata alcuna scuola ohei non impartisca
rinsegnamento religioso cattolico ?
'LO SA il confratello Eco che 1948
anni dopo Cristo i protestanti, in un
certo paese (e non è la Russia), nor
possono accedere ad impieghi statali
LO SANNO le tre stelle del Ohiso
ne (Eco compreso) che pggi vi è un
paese in cui dei protestanti devono vi
vere neH’adulterio, perchè dei maigi
strati cattO'lSci consideimno che il battesimo in una chiesa cartolioa lega indissiolubilmetite alla Chiesa cattolica, pei
tutta .la vita, anche se, un giorno, pe,r
ubbidire alla propria coscienza si deve
abbandonarla ?
Giornali protestanti di Francia e di
Svizzera hantio cihiesto ai loro confra
te,Ili cattolici, in .nome di quella libertà
dhe essi godono in paesi proitestenfi, di
prendere posizione. Una sola vope, isolaita, si è udiita, finora.
E’ un, silenzio che fa paura : per la
Chiesa cattolica.
« Il tempo è ¡giustiziere ». ; è vero,
tre stelle! Ma guai quando «suona-la
campana » per dtì contristò Io Spirito !
gremito come non mai; di . gente attenta e
raccolta attorno a.1 messaggio deJ'la Paroila
di .Dio.’ Poi venne la volita ded bambini Si
rendevano essi penfetitaimcnte conto della
solennità del momento e dell’estrema' Im- i
por tanza deli’ora. - Certo,.è oi,e ncn .sve
va-mo ancora mai udito recitare dei ba.mbini cosi bene, con tanto; fuoco e con tanta
naturalezza. Un grazie'di' cuor© ad nostri
Insegnanti die hanno saputo icomuniicare
. aj bamb'ni l’ardore oh© questi ci ha,nno
poi trasmesso.
Seguì l’agape fratecba nella Sala A'Ibarin. Più di 200 persone'in uno spazio
ristretto, eppure tutto procedette speditamente e con ord’ne, in una atmosfera serena e gioiosa, gnazie-tjila iprepartozicne
inappuntabile e me^plosa del Sig. F. Marauda.e della schiera' delle sUe leggadre
collaboratrici e dei suoi valenti co'ilaboratopi.
f;u data lettura di numerosi messaggi
di .membri di Ch¡.esa.lontani materialmente
ma splriitualmente con- noi.
M Parroco Don Canavese voi.e pure
essere presente con un nobile messaggio
che fu accolto, come gli altri, dagli applausi dei convenuti.
Parlarono in seguìfo nell’ordine : d pastori Deodato e Bertinatti, .il Sindaco sig.
E. Benech, i,l sdg. Nelson ohe ci porte il
saluto e ra'Uguno del nostni frate.li Mennonit!, il siiig. Predino Balmas, Il signor
Enrictk Favout, .il -sig.vj. Gay, al geom. A.
Albarin venuto espre^ameo-te da Sampierdarena, e il sig. Fraincesco Mala-n.
Messaggi buoni., elevati, quali la commovente solennità dell’ora richiedeva, privi di vana retorica, parlare .semplàce,
schietto, incisivo, secondo le buone tradizioni' del costume valdese.
|. La Banda ctoadina e la 'Corale alHeta! rono ila rimanente parte dal pomeri,ggio, aJ‘ ^ ternandosi senza risparmiarsi.
Ci ritrovammo alcuñe or© dopo nella
- Sala A'iharin per k recd-ta preparaita dai
•nostri giovani. Nella.rappresentazione del
.dramma «Sangue Valdese»- e della esi'la
- rantissima farsa che seguì, i nostri giovani superarono sè stessi.
La serata, curata-'nei minimi particolari,
costituì non soltanto un reale successo, ma
fu un degno coronamento deile nostre celebrazioni.
Mentre da queste colonne rim;noviia,mo
un s incero ringraziamento a quanti si sono
prodigati .per assictarare il successo delle
indimentìcabili nianifestazioni del Centenariio, esprimiamo il voto ohe io slanc'io e
l'entusiasmo di queste g’-orn'ai.e non si
smorzino e che i sentimenti di r conoscenza e di consacrazione che sono stati ridestati .negli an'imi nostri portino tutto il loro
frutto neH’epoca- nuova eh© per tutti noi è
cominciata.
Napoli
Anche la Ghie&ai di Napoli ha voluto
commemorare il Centenario dell’Emanc'pazione del popolo Valdese. Si può dire
che la commemorazione incominciò la sera
di giovedì 12,'perché nella seduta ordinaria deirUniione, fu letta una conferenza
su «1 Valdesi in Cala'bria», conferenza
che interessò tutti i presenti.
1-a vena celebraz.ione fu fatta, secondo
le d.iretfive della Tavola, la domenica 15,
al culto delle 11. Il-locale era pieno, molti
erano in piedn e sii! provava sempre più il
busogno di aver© una sala più vasta 11
pastore Peyronel, trattò nel suo sermone il
fatto storico richaairaando tutti aWa riconoscenza verso Dio che ispirò chi, in quel
tempo, poteva compier© un tai fatto e a
lavorare con più z©k» all’avanzamento .del
Re-gno di Dio nella nostra Patria
La Corali© cantò egregiamente 1 Inno
de.l Centenario e il G.iuro, da tutti ascoltato in piedi. Term'inò il bel Culto la d'stnbuztone della Santa Cena alla quale
quasi tutti parteeparono La colletta, fatta
a‘ favore della Rinunzia, died© una bella
somma.
11 17 poi, c’è stato il consueto bazar
de.Ua (benemerita Società di Cucito delie
sorelle delia Chiesa, per le opere di beneficenza.
Dinanzi a un numeroso uditorio il prof,
dott. Gio-rgiio Tron fece una interessante
conferenza intorno ale oondizionS neile
quali si trovava il popolo vald'ese prima
del 17 febbraio 1848 e aille ‘Condizioni nelle quali si trova oggi, con k nuova Costituzione, sotto ili punto di vista religióso.
La conferenza fu molto applaudiita. Il pastor© Peyronel parlò pur© sull’argomento.
Da Co./ale cantò i due bei inni del Centenario e il sempre sanato Giuro ; jin bambino recitò .« Ili ragazzo Valdese », e la serata
cont'nuò con p.ena sodd'sfazione di tuttt
Possiamo dire che la • vendita fruttò una buona somma e gli Istituti Valdesi di
Beneficenza ne avranno la loro parte-,
O. Cerm
Prarostino
La oelebrazi’on© de.l 'pr,i-mo Cefitenarto
d-ella nostra Emancipazione ha- lasciato in
tutti noi un ricordo mcancelilabile. G-à la sera 16 febbraio innumere voli fuochi di gioia briiMavano sulle alture di Rocca'piatta © sulla collina di Prarostino; le
case 'iJlum-.niait© a festa preannunciavano
l’-entusiiasmo che -tutti avre-bbero portato alle nositre ce,!ebrazioni.
La mattina del 17, una riadiosa -giornata
dii sole, le scolaresche dii Roogapiatta e di
S, Bartolomeo, la corale e la popola-zjone,
precedute dalla banda musicale, muove
vano dailk piazza del paese per incontrare
le scolaresche del Rc«sco.Si formava cosi
un lungo corteo ohe, tra sventoliii di band-'ere, si avviava verso iù tempio. Sosta
sulla piazza de-H’ex muni-cipio per udire i
canti dei bimbi- c -della nostra corale, men
tre i fotografi coglievano ile scene più
belie della nostra ' manifestazione. Nel nostro Tempio, gremiiito fimo atU’i-nverosamile,
aveva luogo un culto di rendimento di grazie e di rioonsaci-iazione al Signore. Parfeoiarmente ben curata lesecuzione degli
inni di ciircostanza e particolarmente apprezzato l’iimo del Centenario.
A jniezzogiorno un’agape fraterna iriunVa. un centinaio -d-i commensali. Apprezzato il raessa^io dei pastore ed il discorso
in «patois» del sig. Gay -Gi-osuè. Le ore
del -pamerí'iggiio trascorre-vano rapi-damente
mentre un gruppo di volenterosi ci faceva
u-da-re 1© vecchie canzoni valdesi.
Uifla settantina di commensaE si riuniva
ancora per una cena 'in -comune ed aive\)’a
quindi -inizio la nostra serata ricreattlva a
carattere prettamente Valdese, Par-ticolarmente apprezzata 'la recita del dramma in
S atti «Mamma» di S. Troirz, ü .messaggio del sindaco di- S. Secondo signor A.
GardW.
Abbiamo notato con piacer© ohe la giornata è trascorsa senza ohe si. siano verificati incedenti causati dal disordine o dalla sre-golatezza
Voglia il Signore benedire per ciascuno
di noi i ricordi che quella giornata ha
lasciato in tutti i cuori.
P i n e r o I o
Aniche PLnerolo, come le adire Chiese
delle Valli, ha vissuto ore di gioia e di
intensa emozione -spiriituale m occasione
delle celebrazioni' del Centenario. Ai 'lettori
ed agli amici lo-ntan'i vogliamo offrire un
quadro -riassuntivo di quanto è stato fatto,
senza scendere «n troppi -particdlani per
mancanza di. spazio.
. Le celebrazioni ebbero inizio DOM.EN1CA 15 FEBBRAIO con un culto rei tempio, presieduto daiModeraiore della Chie■ sa Vailideae. L’affluenza sul culto è stata impressionante; ili- Tempio, r-piicno in ognd
suo Ipiccol-o spazio, non .potè conte(nere
tutti gli uditori e non -pochi furono costretti
a rimaner fuori. Partecipazione di due Corali ai lati del -pulpito : que-Iila di Luserna
S. Qiovamniii e quella di Plnero-ìo-San
Secondo. 0.1tre a'ila fedele, efficace prediicazi-one del Moderatore, l’assemblea asool-tò con gioia i-l messag.g-to del -pastore
Maurice Gardiol di Losanna, presente al
culto iiinsieme con il s’g. Cachet.
Poi l’assemblea sfolla lentamente -il
tempio e forma un. corteo, preceduto da
molti costumi Valdesi, che sfila fin sulla
piazza Cavour - e si racco-g-l-ie qumdi nel
cinematografo Ita.ia, dove molti cittadini
di Pmerolo si sono pur© adunar. L’assemblea è imponente : sulla galleria ci--sono,
oltre all© Corali, le Autorità di PineroloLa ceriimonia sii apre con un discorso del
Sindaco, a-vv. A Pittavmo-, poi il prof.
A. falla -rievoca gli avvenimenti storici
che condussero ai'ia -c-oncess’one dell Edltto albe-rt'no; quindi .il Past E Rostan
parla della liberta rel,i'giiosa e rivolge * all’assemblea un appello a cercare
nell’Evangelo il-a vera l ibertà d.a,l!l-e schiavitù
del mondo e -del peccato. La r.,unione arricchita dai canti delle -Corali., si chiude
con la preghi.e,ra silenz osamente ' ascoltata
nel vasto tocale.
E adesso?
Questo interrc^ativo potrebbe costiituire
ili titolo di un articolo d-i attualità Adesso, è rimasto .¡n noi solo un ricordo, oppure si è concentrato m noi la volontà di
operare in modo da Jasciiar© sul nostro
cammino -le orme della nostra fede vivente ed attiva?
Non possiamo viver© di soli ricordi II
mondo attend© un,a testimonianza cristiana.
Perrero-Maniglia
-L’assemblea lentamente sfolla La gioventù, gli! osipiiti, Il respan-sabil-i nella -comutà si raccoigono, -insieme con il Modiera^
t-ore, in una sala del Tempio per un -noevi.mento. Poi- ci si separa, ma per breve
tempo.
Nel pomeriggio la -gioventù sa riunisce
por un Convegno : l’avv. E. Serafino sa
offrire ai presenti preziosi motivii di riflessione, nel ricordo del passato e nella vaIhtaz'ilone deiW’attua'le ,tesifmonianza id’ellla
nostra vita Vaildese. E la sera, la sala è
ricolma -di spettatori -per assistere ad una
bella, accurata -rappresentazione del dramma storico : / Valdesi.
Lunedì sera, 16 Petobrato, mentire le
montagne e le collilne delle Valli erano
illunninate dai fuochi di gioia, la gioventù
si raccoglieva davania al tempio, anch’esso
iililuiminato da potenti riflettori, e cantava a »
lungo -gli inim -della fede e dell’amor© crL
stiani. E il 17 Febbraio, in una giornata
di sol© e dii gioia, la popolazione Valdese
di -S. Secondo aveva la- sua festa.
Riunione e breve òalto davanti alla scuola; poi corteo e adunata sulla piazza de!
Preceduto -da ti© .Culti domenteaii di
preparazione, il giorno del 17 abbiamo festegiato il centenario dell’Em-anapazione
La sera de.l 16 méntre la facciata dei nostri Tempi era ifiumiinata, g.randi « falò »
erano accesi, con canti, lancio di razzi e
aparstona presso ogni viUaggiio e borgata
della Parrocch'a La mattina de.l 17 due
cortei con bandiere spiegafe al vento muovevano c.onte.mporaneaimente da Maniglia e
da Pe.rrero per incontrarsi a -m-ezza strada
e risalire tutti- -a Maniglia dove nel Tempio ado-rna-to di edera e di -tricolori, presenti ile Autorità, are igremiito, ni -pastóre
presiede la prima parte e ricorda il significato della data -e -pel passato e pel presente e per l'avven re Sotto la dVezaone
del -m-aestro sig, Pascal si svolge imimedìatamente il ricco programma di rea te
e di canti, compreso i « Inno del Centenario », dei bambini e 'della Corale egregiamente preparati dal sig. Pascal. Alle
13 agape fraterna preparata e servita ©n-co.miabiilment© da un comitato locale, con
un centinaio di partecipanti, seguito da discorsi e canti'. La *ra del 17 bella serata
di circostanza daita dalla gioventù, con lotteria prò «Agape»,
Domenica 22 Man'igHa il Cultp è pres'eduto dal .Maestro Pascal; a Perrero al Culto, ancóra canti di tutti e rec'it© di ba-mb-’ini
e nel ipomeriggio altra ricca serata della
gioventù. Abbiamo rivisto parecchi nostri
fratelM ritornati al paese -per Loccasdone,
13
'm
- paese, con canti 'della Cor-aile, messaggi
dei Smdaci di S Secondo e di Pmerolo,
del Parroco di S. Secondo e nevocazi-one
storaca dei Pastore di Pmerolo. Agape fraternal mella iscuola e srmpatico Itrattemmento ne.l 'po-m-erkgigio, in una fraterna atmosfera Valdese La sera, più di cento
persone si riunivano a Pinerolo nella sala
delle attività per la tradizionale cena, rallegrata dai canti gi-ovani'Ai e da un breve, ma apprezzato intervento dièi nostri gio-.
vanii artisti. A tarda ora, l’'inno del -Centenario cantato dalla Corale davanti -al Tempio, chiudeva le -giornate celebrative che
haimo lasciato In tutti un caro ricordo.
Ringraziamo ; il Moderatore de-lla Olvesa
ed i 'fratelli svizzeri per la loro presenza;
la Corale 'di Luserna S Oiovannii ipe-r ia
loro collaborazione; i fratelli Mennoniti per
aver -messo a disposizione il loro autO'mezzo; -ring. Lo-ng per la concessone del cinematorafgo e quanti, in qualche modo,
hanno operato per la buona riuscita -delle
celeibrazioni.
'i
3
ji-.
■-'^rJ-’EGO DEaE VAIXI VAtDESI
, .abbiamo pensato con molta simpatia agli
■ amtoi, ed ai membri'di Chiesa assenti e
iijntanj’; gradilto ci è giunto M messaggio'dì
alleimi di loro. Grati a Dio della sua assi-i
K .stemza e -^Ha Sua benedizione ritignaziamo
coridialiiiiMvte tutti coloro che hanno contriimito aJla buona riuscita dei festeggiamenti del'17 febbraio 1948.
L’esito della Colletta. della a Sett’mana
dì ftinunzlai » sii annunzia bonino.
Neh.pomeriggio, fotta strabocchevole'
P o m a r e t t o
Preparate da alieuni. culti speciali le celebrazioni del 17 febbraitp sd senno svolte
secondo il programma .prestabilito fra l’entusiasmo di tutta Ig Comiunità. La domeniiea mattina 15 febbraio un culto solenne
^ di umiiazione © diii rendimento di grazie,
cui prese parte la Corale con resecuzione
di un coro da oinoostanza, diede inizio ai
festeggiamenti. La domenica sera nel cohcentrico di Pomaretto, dove ogni balcone
' è ogni' finestra delle case abitate da valdesi
erano illuminate con lampadine, la.mpioni,
carta colorata ai vetri, stemmi valdesi'In
sta, due grandi bandiere tricolori, i bambini con bandiera, tre giovani in costume
con la bandiera valdese, la idelegazion© estera con le autorità cittadiine, i 'pastori e
J membri dfel ConCietoro, le giovani in costume particolarmente numerose quest’anno, i membri d-ell’UGV e la popolazione.
Nel tèmpio i messaggi del pastore dei delegati esteri, sig. Metraux e Breda, del rappresentante della Tavola Valdese e inoltre,
alcuni cori eseguitii dalla Corate, canti dei
bambini delle scuole e della Scuola Latina,
recito tutte intonaiie alla fausta ricorrenza.
W.
del
nel Tempio Valdese : fedeli di tutta la valile vi erano convenuti per accogl'ere la deilegazione dèlia Chiesa NariomaJe del Cantone di Vaud, due pastori.' e due làici, che
erano venuti a noi con'uh messaggio tangJbiile di solidarietà fraterna e che per esso
- intendevano unirsi alla nostra gioia. Presiede il pastor© Ayassot; d vice Moderator© legge alcune adesioni alle nostre celebrazioni, tra cui notiamo quelia del pastore Niemoller; vien quindi data la parola al signor Brédaz, membro iaico della
, Chiesa del Cantón© di Vaud, il quale legge
un’indirizzo affettuoso della sua Chiiiesa alla Chiesa Valdese, e parla dello slancio
generoso con cui è stato accolto l’appello'
lanciato a favore di opere della Chiesa
Valdese. Dopo di luì. il, pastore Métraux,
tanto simpaticamente conosciuto tra di noi,
dirige Un'messaggào di ^ore fraterno e di
incoraggiiaimieinto alla fjhiesa Valídese ; il
questa, come in tutte le altre nianifestaziok; al cooipletamentó* della festa. ^
Alle tredici, pranzo ad Convitto Valdese ;
Vi partecipavano più di quattrocento persone, disposte nelle due grandi sale, tra dì
loro oollegate con altopairlante. . Autoriità,
gjomaisti e radiocronisti davano alta festa un carattere pariiicolare, senza perù
togliere nulla di quel sentimento di fraterna e siimpatìca allegria, che colpisce quanti
si trovano per là prima vdta in mezzo a
noi, e senza trasformarila in una oerimonfà
convenzionale. Al tenmdne del pranzo, il
prof. Jala,, presidente de! Comitato, rìcondaiva brevemente il significato del primo
centenario dell’’Emancipazione, e dava quindi la parola y'ice-modieratorie R. Nisbet, il
quale metteva in rilsalto il .significato religioso di questa festa valdese e ricordava
ie parole del Vangelo : Dove è lo spirito
di Dio, ivi, è libertà. Il pastore Ayassot dichiarava Ohe il cammino compiuto dal vai
mnosi. giochi dì luce, ebbe luogo una
suggestiva fiaccolata con banda musicale jn
siesta e dec'tae © dliecme di laaripionchii
tveneziani e fiaccriìe oh© idavano, un’aria di
.'nàstero e di solennità ài tempo stesso alta
insolita manifestazione, ammirata da numeroso pubblico accorso da ogni parte. Più
tardi sul sagrato del tempio la cui facciata,
era illumi'nata da potenti riflettori e dal,l’alto del campanile dal quale un potente
faro proiettava .1 suoi fasci dii luce, ebbe
luogo un breve concerto vocale e strumentate m cui i migliori canti valdesi furono
©segu'.iti a piena soddisfazion© dei nume-.
Refez'ioine per i bam'odni e agape fraterna
nenie sale a 'ptanterreno del Co-nvitto, cui
.presero parte più di 200 oommensaliv fra
cui alcune- fra le. massime autorità del Comune. Al brindisi presero la parola il S’ndaco di Perosa Àrgentiria, il delegato svizzero signor Cachet, ¿il pastore svizzero sig. Gardi-ol e i! pastore Cario Gay
di Torino. Tra un duscorso e l’altro la
banda musicaile, e la Corale, andavano a gara per sottolineare i sentimenti; dii tutti
rosi intervenuti.
l^unedi sera atte ore 20, a! suono della
# campana si accendevano i numerosis-sdmi
iifalòi'. .Al microfono collocato con un alto
fc, parlante nei pressi del « falò» di Pomaret; to parlò' ai numerosi convenuti il pastore
l't'sviezero sig, Gàrdiol eh© recò a nome dei
; ^uoi compagni di dàeigazione e della Chde■sa sorella che ' rappresentavano ùin saluto
fraterno © la calda espressione della loro
.-jassoiciazione a-lla nostra gioia. Sempra al
IriirucTofono diede il benvenuto alla dialegasvizzera"'© 'fimgraziò il pastore-*i-o
■caJe. .
11 17 mattina d-ue cortei pairtìvano da
Nel corso del pomeruggio un buffet ed
una lotteria organizzatì dalla gioventù prò
« Agape » dtedero buoni nsultatr
La sera ci ritrovavamo n:umeros;ssimi nel
salone del teatro per assistere" atta recita
finemente eseguita del aramma » ri riiOtuamo dei martiri » da' ispirazione ugonottaya'ldese.’
Venerdì sera, 20 lebbraió nel s.alon© cinematografo dì Perosa davanti M un num>eroso ed attento pubblico, aveva lu.ago
una rievocazione storiiea dette « giornate
del nostro riscatto » temuta dal prof. Atttlio
Jalta, che teniamo a ringradare sentitamente. In que:fia occasione la Cor ale. eseguì finemente W Giuro di Sibaud e l’Inno
del Centenario.
Pomaretto e da Inverso .Pinasca per ùicontras] al Ponte di Perosa e formare il
grande corteo che attraverso le vie del Ca.poiuogo Ci conduceva al tempio dov© doveva aver luogo la Cerinioiiiia Commemorativa. ■ Corteo imponente per il numero dei
partecipanti © per i'ord'ine ; Musica in te
Un culto solenne di consacrazione presiediuto dal pastore Liiborio .Naso, con celebrazione della Santa Cena nel nostro
'.empio chiudeva degnamente la seiiimana
ce.; iesteggtamenti lasciando hr cuore di
tutti' una benefica impressione ette dr-mand at'o a Dio di Teoicre durata.'»
Torre Pellice
Torre Pelliiic© ha vissuto giornate intense ne. giorni di celebrazione del primo
Centenario deU’Emancìpazi'one. Era stato
nominato un Comitato o.rganizz.atore, -preseduto dal p-rof. .lalta, con l’mcariico dì
curare tutta la parte delle manifestazioni
non fitretltìim^ht'e eccileslasttCa ; la popolazione e i fedeli hanno risposto con entusiasmo e con gioia, special-mente la gioventù, ed in uno spirito di chiara com-_prensione -deliravvenimeinto e dei suo odiemo signiifica-to.
, JLa giornata del 15
Fin dai mattino Torre Pett-ioe brulicava
di 'ban-dere, grandi e piccole ; forse un antidipo alla futura festa naztonale -de-1 XVII
febbraio? Animazione da tutte le parti ed
una massa di geifte avviata al tempio pe-r
un soiestne culto di rehdimentò'di gritzié,
tenuto con la solita effl-cacia dal pastore
Ayaesot,
-Dopo il -cul-to, si svolse la cerimonia
civiiiie in Piazza -della Libertà ; ¡1 Comune
vi aveva aderito, ed un nra-nifesto' era stato affìsso per le vie delta dttadmà, in
cui il Consiglio Comunale, avöcaBdO a sé
la direzione della cerimonia in accorJo col
Comitato Valdese, invitava 'tutta te popolazione di Torre ad uniir^ alla gioia dei
Valdesi. Alle ore 11,30, adunata ,da vanti al
Municipio ìmbandiiera-to e formazione di ili:
corteo preceduto, dalla Banda Citladma', che .
sfilò per il paese e si s-cdolse nella grande^
.piazza di Torre, già piena di folla. 11 sind-aco, -dottor Gì-rauido, «volse alcune parole
dì circostanza © diede qui’in-di ta parola ai
primo OTatore designato M prof. Mino!!,
di Torino. Come rappnesentente dei ca.ttolici egli pronunziò nobi-lji parole aW’i.idii'ìzzo dei Valdesi, deprecando i tempi di ihtolleranza ed augu,randosii che ta cristiauità,
netti diversità dette sue confessioni irelii.giose, possa trovarsi unita nella lotta di
redenzione dei mondo, oh© è il suo primo
comipito.
Prendeva quiin-dT la -parola il prof. Bruno Revel, rappresentante dei Valdesi, che
-rievccavà il SigtEflcato del 48, eh© oggi
forse non siamo capaci di continuare, e
a’ .augurava ohe quett’intesa dal prof. Minoli auspicata tra i vari fronti della cristianità avesse intanto inizio con un dialogo fra catto-lioi e protestanti, in uno spirito di libertà e dì tolle-ranza, poiché libertà e tolleranza erano i. terni de! g'orno.
Lunghi applausi -ooronavano le parole di
ambedue- gii- oratori.
Aggiungevano quindi alcune ' parole il
Stlndaco di Pinerolp a-vv. Pittavino, ed il
rappresentante del Comitato Torinese delle
mani-festazioni del 48, dott. Sacerdote, che
portava anche i saluti del Sindaco
e della città dii Torino. La Banda Municipale terminava quindi -con resecuzlon© di
alcuni inni, tra cui riuscitissimo M » Giuro
di. Sibaud
V-Os-moderato.'e, pastore» Roberto Nisbet,
esprime ia riconosce.nzit della Chiesa per
quanto in ogni tempO|iya cominciare dall
1846, -la Svizzera ha fatto per lemoscr© d’iaCpn-esse, e per quanto ha voluto fare partìcolacrmenite in questa-voccaeio-n© par l’eri'genda casa delle Diàcomesse; M signor
Erico R-olli-er, membrof te-iico d^la Tavola,
insiste sul valore di comunione oristiama
che riveste rincontroi .il > paistare TulEo
Viinay,. « en.rai,neu » delta gioventù, le si
rivolge .partiootarmente ,-perahè in -Agape
essa esprima la sua fed© in_un avvenire
di pace e d-j amore II Moderatóre, pastore Sommani, rivolge infine un fervido discorso di ringraziamento agli amici svizzeri e di mion’to alta Chiesa per d’ora
diffìoilè che impegna i suoi membri.
La-cerimonia, rallegrata dai cori della
Corale di : Torre, ha termine coll’inno di
Luterò.'
Alla sera, fiaccolata ti uno spettacolo
impressionante! Forse -utt-. migliali dj giovand, con centinaia di fia-ocole, sfilarono
per le vìe dì Tprre PelWce, già illuimnate
da -deoine di altre fiaccole ed illuminazioni
o-martèn tali, al canto ""dei più h®: can-tì
giovanili, e conservando alla gaiezza delta
manifestazi-one una certa composta serietà,
un rac-coglim-eato, eh© colpivano. Mentre
il Collegio e il Convitto erano i'ttu-m-ina-tì
da' stelle trico-lori, alcuni potenti rifiettori
mettevano a giorno il tem-pio, la Casa Valdese ©d il monumento di Àmaud ; -molta
ge-nte e molti comm-ehti f-avorevo'itt. I giovani detta 'fiaccolata si raccoglievano poi
davanti al tempio, dove venivano eseguiti
alcuni inni ©d i pastori Ayassot © Gardio!
di Losanna-, invitavano i giovani a tener accesa nei loro cuori la fiaccola detta fede. .
Giornata veramente betta, -densa di be
. • (
nedette emozionili
Il XVII
La vigilia del -Centenario fu ra-ltegrata
da un numero eccezionale di falò : se ne
contavano solo nel territorio di Torre decine e decine, -dal pano fin sulle alture
del Vandali ino. Uno spettacolo .Wamente
ma-gniiflco ! ,. "
Al -mattino dèi XVII, con un tempo p-rima-verile, tutti i ba-mbini. della pafroedhia
sfilavano in corteo e sì recavano quindii al
tempio, dove il pastore Ayassot rivolgeva
lóro un'indovinata àll-ocuzi-one e s-i svolgeva -ili tradf-ziomlp programma di canti- e
reeite. Alte 11 il tempio era nuo-vameofe gre-mit-o per il sOilenine culto di celebrazione del- centenario, durante il quale il
-pa-stor© con vibranti pàrole presentava tre
aspetti -ideali del popolo va-ldese nei'la sua,
storia 'e r-tmperativo - missionar.10 ed e-van-geli-stico che ora gli incom-be. La coiai© e- seguì -ili coro dei cen-fena-riio e contribuì in
desi èi questi cento anni era stato dall’uguaglianza alla libertà, mentre quellp che
si augurava dovesse com-piersi nei prossimi cento anni 'era quello dalla ili^rtè all’uguaglianza.
Veniva quindi data la parola ad alcune
autorità : il rappresentante del Prefetto, dr.
Berretta, riivolgeva aJeune parole di augurio; à sindaco 'di Torino e presidente de!
Comitato delle celebrazioni quarantottesohe, on. N'egarvìie, prese atto che d Vaidesi erano stati un popolo di' perseguitati
© nella sua interpretazione laica aggiunse ;
Beati i pezstHgtdtàti, perqhè è loro compiilo'''
ooftìTilre un mondo migliore. L’on,'Villa- •
biruna, molto noto neU’ambiente valligi«no,
si ral'legrò di essere coi cari valdesi e dèlia loro ormai acquisita libertà religiosa;
i’on. Bruni, ospite tra npi, livolse' pure
alcune parole di siftipaita e 'di amtwnaziooe
gl 'Popolo, valdese, mentr© i slndaci di Torre 'Pellice, e di; Pinerolo sa. rallegravano con
ta popolazione valdese .per il cammino Pèr-'
coT^ in questi cteito anifi. Per .ultcimo il
prof. Bruno Revel pronunctava alcune affermazioni'Che davano un ((cachet» più
strettamente valdese al 'ritrovo, e concludevà augurandosi di -poter 'presto celebrare
oon.i fratelli cattolctó ta festa delta ((/oro»
libertà, a cui con gran (gioia noi autóremo.
(Tra parentesi, una trasmissione di ((Radio Torino 48 » stabilita per domenica 15
ned pomeriigigio, e dedicata al nostro centenairto, era stata (¿per motivi tecnici»'
sop.pressa).
Erano 'inoltre presentì II QfùlEàtore di ■
Torino, dott. Agosti, il cavi Giovanni Mazzonis, il Pretore, 31 rappreseintante dei Mennoni’lti, il prof. UgoHnl ed altri; avevano
inviato te lóro aáesion© il prof. Antooiicel'U, •
il prof. Davide’* - Giordano, l’on. Matteo '
Gày, molti amùS svizzeri, eco.; e ,la corale
eseguì con vera 'maestria alcuni cori.
Alte sera, l’A irla Magna del C-oltegio riboccava dì pubblico, accorso per la' presentazione . da parte .deillta gioventù del
dramma (¡Sangue Valdese», reCUbato con*
capacità e sentimento da giovani e vecchi _
attori.
Tale è in breve te cronaca dpi Centenario a Torre Pediice : gfomdi' di ccahmoztone © di gioia, e, speriamo di rilbansaorà^one a Dio; giorni in oimi, com© hanno rivelato con ampiezza àlouni "quotiiàìani,
di Torino, la gente vMdese non sii è contentata di fare M bilando oonsuntiyp, ma
VOCI... d'America
Ai messàggi precedeniemenfe pubblicati, aggiungiamo questi ancora :
“The Federal Council of
the Churches of Christ in
America,,
(Consiglio Federale delle Chiese di Cristo
in America)
Il Consiglio Federale delle Chiese
di Cristo in America manda fraterni
salati ai suoi fratelli cristiani della
Chiesa Valdese d’Italia, in occasione
della celebrazione del Centenario delVEditto di Emancipazione dèi Valdesi,
largito da Cartp. Alberto il XVII febbraio 1848 ; Editto che pose fine legalmente alle loro persecuzioni e concesse laro i diritti civili.
Il Consiglio Federale delle Chiese
di Cristo in America ha raccomandato
a tutte le Chiese che ne fanno parte,
ch’esse prendano questa occasione, per
dedicare la domenica 15 Febbraio per
porgere un doveroso tributo all’eroismp
ed alla fedeltà della Chiesa Valdese,
il corpo protestante più antico nel mondo occidentale, avente una s^ria continuata che risale al XII secolo. Raccomanda inoltre di trarre motivo da
questa occasione per mettere in evidenza il significato della libertà religiosa ai giorni npstri negli Stati Uniti
e nel mondo.
...0
Da “ L’Eglise Nationale
Evangélique, Réformée du
Canton de Vaud à l’Eglise
Vaudoise d’Italie,,
(Dalla Chiesa Nazionale Evangelica Riformata del Cantone di Vand olla
Chiesa Valdese d’Italia)
/ fratelli della Chiesa Nazionale E‘vangelica Riformala del Cantone di
Vaud a tutti i fratelli in Gesù Cristo
che sorfp, nelle Valli Valdesi del Piemonte e in tutta Italia : grazia, e pace
vi siano date da Dh nostro Padre e dal
Signor Gesù Cristo.
in questo giorno commmorjativp deh
VEditto di Emancipazione dèi 17 febbraio 1848, noi vi ^aiutiamo rispettosamente e fraternamente. Durante lunghi secoli il piccóìq popolo protestante
delle Valli Vfaldesi del Piemonte ha
lottato e sofferto per obbedire alla Parola di Dio. I vostri avi non hanno
mai pensalp‘ di essere troppo misera
¡cosa per testimoniare della loro fede:
Attraverso alle tentazioni deprimenti
delle persecuzioni e le tentazioni subdole delia sicurezza, essi hanno custodito fedelmente il prezióso deposito che
è stato loro affidedo..
La vostra storia è dolorosa; è eroica;
è una delle pagine più commoventi del
libro in cui sono scritte le ubbidienze
cristiane.
Recentemente ancora, la proif/i vi
ha visitaii. Oggi voi contate le vostre!
perdite; misurate le vostre rovine;
medicate le vostre ferite. Ma voi rem
siete scoraggiali. Come V Apostelo
Paolo voi siete: ((Iribolali in ogni
maniera, ma non ricfìptti ail’estremo;
perplessi, ma non disperati; kterrdtì,
ma non uccisi » (2 iCor. 4: 8). Sostenuti dalla vosra fede nell’amore di
Gesù Cristo, voi siete in piedi di fronte al vostro compito.
Fratelli delle Valli. Valdesi, dal tempo dril a Rlifofrrìia, <ppofpndi e so?tldli,
vincoli si sonp formati fra noi. Subito
dopo la guerra, che vi aveva rinchiusi
in una pesante zona di silenzio, noi ci
siamo ritrovati. Abbiamo ripreso contatto; siartUo nuovamente gli uni vicino
agli altri.
In questo giorno nei quale voi celebrate il centenario della vostra libertà, noi Valdesi della Svizzera che abbiamo celebrata il 150.o anniversario
della nostra indipendenza pplitica, abbiamo tenuto ad associarci alla vostra
gioia ed a portarvi l’omaggio della nostra amicizia, della nostra fiducia e
della nostra ammirazione.
Npi abbiamo trasmesso questa parola dell’Apostolo Paolo ai cristiani, del
Cantone di Vaud. D'iin sol cuòre, essi
hanno risposto all’appello della loro
Chiesa. E’ da,parte di tutte le nostre
parrocchie che abbianw la gioia -di rimettervi, come segno d'affetto, un dono che voi. consacrerete all’opera che
il Signore. :vi; ordina di, compiere.
In mezzo alle vostre difficoltà ed alle vostre speranze, noi teniamo a dirvi
che pensiamo a voi, clyè pregH^amo
per voi e che vi amiqmjo in Gesù Cristo..
I fratelli che sono nel Cantone di
Vaud vi salutano.' Che Ut grazia del
nostro Signor Gesù ^ Cristo sia con
tutti voi.
La Chiesa Nazionale Evangelica del
Cantone di Vaud. ' '
La Commission© Sîtiodaîe
IL PRESIDENTE. JiL SEGRETARIO
H. facoltet T. E Engelmann
Losanna, 15 febbraio 1948. ; •
4
-N
"%
u'ZCO DELLE VALU VALDESI
^ bä cercato pun Æ attìngiti« n«i passato il
lievito indispensaibllle per i) compito d!i Og(i e d! donnai.
Villasecca
Favorite dai b«4' tempio, (fattore & pri« ma importanza per questa tdjKstrç parrocchia), le Cctobrazbni, del Centenario della niootina EihancipaZione si sono svoite con
parff'icolane solennità.
Reügloeamente, hanno oulminaito in 2
colti : queUo di domenica 15, espressione
«fi riconoscenza è di umiliazione; « quello
di mairtedì 17, espressione di riconoscenza
_ .e ttì consacrazione. La Cor^e ha eseguito,
eoe] ae£'’<uno come nell’altro, l’Inno del
Centenatào ed' i Con patriottiicii. valdesi.
Al culto del XVU nello storico Tempio
di Vitlaseoca hanno partecipato, come di
consueto, i hambinii ideile Scuole; alla testa del corteo sventolava un» aplend^a
handiera valdese espressamente offertaci
per Toocasione.
Assai più del solito frequenteta <e4.(nata fu l’Agape fratênnaÿ; con 129 oopertà; discorsi del pastore, del Sinfdaco,
idee presidieote dtelTUGV sfg. Carlo Griglio, dea slgg. Arturo B^^ieelr e Cesare
Vanay ; canti di inni, e cori vaWesi'.\; e.'perftalite degnàownte la gionnaita, serata ricreali<va offertaci. daHe Unioni Glovan’ü,
con recita in carattere (i« La Contesrina di
Luserna »).
Modeste, quassù, sono stale to lUuminaztoni a edliSfìci (compreso il Tempio); ma
veramenite spettacolosa 1 «falò», atouni
dei quali accesi sulle più "alte vette cilrcostanti. Possa la loro l'uoe non essere un
simboio vano della » Luce » ohe vuol rispilendere neDe tenebre, 'vie più efficacemente aih’cpizio di questo nuovo capitolo di'..
Storia Valdese che, chiuso iil primo centenario, 0« aocimgiamo a scrivere.
"^FuneraK :. Paschetto Margherita in Broaia «h and 66 spentasi’ d Gafioii dopo
alcune settimane di intermdtà God’no
Onorina ved. Roman 4 anni 67 spentasi
ai Roman dopo penoseWffWenze — Rascflietto Milca ved. Gàdiol di anni 65, deceduta ai Tila dopo ajoud ^omP di iralattia — CMl Maòta in Avondet, di anni
67, spentasi improvvisamente a Bosobarhè
— Rostah Edoardo <fi anni 81 deceduto
alla Ruà. L’Estinto era stato per moki anni insegnante elementare a Rorà ed a Praroshno.
Alle fam'glie affitte rinnoviamo la nostra simpatia.
VILtASECCA
JlttCIIZiOSl
Gli amici del canto sono
pregali di prender noia che
alla misura 20 dell'Inno del
Centenario, del maestro Ferruccio Rivoir, i tenori ed
bassi cantano un SOl diesis
e non un sol naturale.
& sono uniti in matrimonio due fedeli
nostri Unionisti : .¡il diacono Peyronel Cesar© e Ferrerò Anita.^ Il Signore benedica
con abbondanz» qiìesSb nuovo focolare.
—• Nella tarda ett' di 89 anni ci ha lar
sciati la nostra sorella Grill Gtovanna ved.
Genre di Bovile. Eia tutti conosciuta e semata come eletta cristiana, lasc’à di sè
ricordo luminoso. La. tìhl^ rinnova l’epressione de Ila sua simpatia ai parenti ed
alla famiglia Bert oh© l’ebbe conte madre;
in ispecie al nostri comp«^ d’Opera Suora Ida Bért e pa^tsjre Umberto Bert.
dopo la preghiera, faceva clrdolere un
càtipe di vino, con questa invocazione ;
Benedetto sii tu, nostro Dio e Signore),.
cihe hìai oneato il fruito, della vàtol «e
insieme distribuiva le erbe amare. Poi
il padre raocontaiva ai flgjBudi Tistìltuzione della Pasqua e la liberaiziione di
Israelia dalla servitù d’Egitto. Seguiva
il canto di un. saUmo, poi la distribuziione di un seitondo cajtiice ; quindi il padre rompeva il pane, con ritivccazion© : Beinedejtto iPoàii che produce il
pane daA seno della iteira! Prendeva un
pezzo di agnollio don erbe amare, n©
mangiava e lo diatribuiva agli
MàSÈ voce dell» Comunità
Legione del 7 Æano 1948
L’ultima cena
ATTINZIOI» t Preghiamo f nostri
collaboratori di prender nota che
In via eccezionale il prosaimo numero conterrà ancora la continuazione
delia cronaca delle Celebrazioni del
XVII febbraio.
POMARETTO
Lettura S. Luca 22 : 7-23 ; I Corinzi
11 : 23-29. Impiarare S'. (Luca 22 :
17-20.
PERRERO - MANIGLIA
La lOGstra sareHa saneUa Colma tobet in
Pons della Baissa di Man’gilda non è più
dì quaggiù. Una follai dì par^d e coimscenh ha partecipato al suo funerale : rimpadzzàamo eon lo speso © i due orùmeUl che
raooouiaiidìamo aSa grascia (Eviina.
— Con i suoi genitori Micol Ernesto e
Tron Afana del Forengo di Maniglia, Iddiio
ben©<fica abbondantemente il pkcok> Renato Giovajmi il quale è stato battezzato tdtimamente.
Sabato 7 febbraio, abbiamo acemnpagnato al campo dei riposo la spoglia mortale della nostra sorella Roohon Adelaide
nata Ribet deceduta dopo breve malattìa
aWe I-cingiagne dì Inverso Pinasca in età
di anni 67. Alla famiglia affliti porgiamo
la nostra viva si'mpatia.
— Si sono unM m 'matrimonio Marchetti
Davide (Masseto di Pomaretto) con Richtordtme Enun^ degli Anfons (fi Pohihretto. Ai felici sposi i nostri ntìgHon auguri.
PRAROSTINO
PINEROLO
Bàttesiim : Gan^ol Nella di Valerio —
Paschetto Ercole di Silvio — Avondet C.
Omelia di delia —■ Gay Lidk di Valdo
— Giazzi Roberto, Romilda, Ines. Evelina
e Renato di Felice — Genre Dario di Francesco — Bertafiot Claudio e Claudina di
Daniele — Costantflno Clara. Marco e Enrico di 'Ednesto — Bertalot AKredo dS
AureHO,
E’ deceduta una dell© sorelle più anziane
della nostra comuitìtà in un sereno tramonto
deUa sua esistenza ; Anna Gaudin ved. Ro^
del. La comunità esprime alla famiglia la
sua cristiana riropetia.
:! / dxUno Attùiio e Ciandlol
Elvina — Codino Ernesto e Marengo Ceciiia — Griglio Li'vio e Rostegno Ilmes —
Roman Renato © GarcfiOl Uva — Gay Mae Avondet L’dia — Pons Enriico e Bertalot
no e Paschetto Ikia — Giordano Federico
P. Margherita.
I preparativi.
Al imomeinto di mielitersi a favola coi
suoi disoapoli .per irultìma cena, Gesù disse loro ■coni commovenite dollpezza : *Ho grandemeiìte diesidieralto di
mangiiare questa Pasqua oan Voi, prin>a dh’io soffra. Era alla vigilia della
sua morte, la sera del Giovedì Santo,
il 14 del míese di Nisaii; e 'la Pasqua
israeldtà duravfa dal 14 al 21 di questo mese. E mella gjoroatai Gesù aveva
dato le disposizioni per i necessairi pirepatiativir'Aveva mandato iPletro e Giovammi presso un conoscente :perohè gli
oonigedesse una starna a questo scopo.
Quale privilegio per questo amieo di
ospitare Gesù un quel giorno supremo!
E così pure i idùe dtóoepoli dovet'ano
prowedetre per .l’agnello pasquale, il
.pane azzimo, il ivimio e le erbe artiare,
seoomdct 'l’usain:^ $siiaeljta.
La cena pasquali.
Ai tempi di Gesù, il rito pasquale
si svolgeva così : il padre di famigliB,
fflstaniti. Poi ■vemivia il terzo calite, detto '« il calice della benedizione », )é seguivano altiri cantici. Quanto era bello ed edificante questo culto di famiglia, in cui il padre, ciroonidato da tutti i suoi, fungeva.da secerdote! Dio
■volesse che una slmile re.Iigiosità si.
praticasse in tutti i nostri focolari!
Niella isrituzio'ne della Santa Gena,
Gesù ha seguito da prg^, 5.con qualche ■v'ariante, fuso giudaico, come capo
famiglia. Ma celebrando questo rito,
égli non intendeva soltanto idi prendere la Pasqua col primi disctepoli ; era
una nuova istì.tuzione ch’egli fond'ava
nella sua Chiesa, oom© un memoriale
della sua persona. Se'parandosi dal suol
dispepoli, egli vuoilei continuare a vivere in mezzo a loro; e così, egli vuole restare in eterno nel (Suore e mela
■vita di tutti quelli ohe credieranro in
lui.
Prima di distribuire ai disjtepoli il
pan© ed il vino, Gesù rese grazie. Di
che cosa? Del cibo, anzituitto, che è
dono di 'Dio. Ma sopratutto,- del-supremo nutrimento dell’anima che il pane
ed il vino rappresenitavano. E’ quello
che nel seguito, fu ohiamatio Eucaristia, cioè rendimento di grazie.
Poi Gesù ruppe' il pane e lo diede
loro, dicendo : Questo è il mio corpo il
quale è dato per voi. Questo rompere
il 'pane era l’atto simboilico Che rappresentava il corpo di Cristo rotto rieWa
morte. « Prendete e mangiate », ciioè
nuiBrltevi nejl’initima comunione con
me, di questo pan© di vita'.
Parimenti ari,cora, dopo aver cenato,
diede loro ¡1 calice, dtóendo: «Questo calice è il nuovo patto nel ' mio
sangue, il quale è sparso ■per voi ». '
Con questo, Gesù sostituisce il suo
proprio-sangue a quello dell’agnello pasquale; egli è J’a'gnello ohe toglie il
pe'coato del mondo, che espia il nastro
peoíSato, e medito^ la fede, ci lìbqra
■dalla oondainna e dalla colpa. Come il
pane © il yjno diventano forzare vita
del nostro corpo, 'così l’initima comunione col OrisitO; il nuilniirsi di Cristo,
thvfnta forza e vita„per i’andma riostra.,
Ah’offerta del .pane e del calice,
Gesù fa seguire l’invito e rondine :
(I Fate questo in memoria di me».
Non bastava forse i't racconto evangelico del saprificio di Cristo, pur così suggestivo, per conseirvàirne sempre
vivo^ il ricordo nei nostri cuori ? Nella
sua bontà e sapienza, Gesù ha voluto,
con ristituzionie! dettila Santa Cena, mettere questo suo sacrifìcio al cenno
della nostra fede, con una sempre rinnovata e vivente rapprese'ntazicne,
nella quale- non siamo degli Sioeriateri
soltanto,. Ima SHa quale partecipiamo
con tutta T’anima nostra, e perchè nc
eia sempre alimemtata la nostri gra*-!’
tudine, quale fonte perenne di operosa
totaile e gioconda consac a/, one ti a
colui òhe si è- dato .per noi». uFalt
questo in memìlria*di me ».
G. Bonnet.
Il dr. DANIELE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
tutti i venerdì dalle
10 -alle 12 presso il
dr. Cardiol Tel. 77
Giacomino Alessandro con il figlio Livio'
ed i parenti, commossi per le attestazioni
di stima tributate alla loro diletta moglie,
mamma e congiunta
Mari» Oiscomin» ■■•I» GviU
ringràziano qiiantì furono toro larghi di
simpatia nella triste circostanza della sua
dipartenza per la Patria celeste.
Pomaretto di Perosa A., 26 gen'naio 1948
Una donna forte © virtuosa! (Shii 'la
troverà il suo pretg’o sorpassa molto
(fucilo dell© perle. II cuore del suo
marito (malfida m Lei., i suoi figli
sorgono e lai proclamano * beate, © .il
suo marito la loda di'cendo : « Molte
donne si sono portate valorosaimente,
ma tu le superi tutte»
Proverbi 31 : 10 e 28
INDIRIZZI DI CHIESE e OPERE VLLDESI
Angrogna — Pastore': Ar<»!do CombaAogrogna (Serre) — Pastore: Edoardo Alme.
Bobbio Penice — Pastore: Alberto Ricca
Luserna San Giovanni — Pastore : Achille Deodato.
Massello — Pastore; Enrico Tron.
Ferrerò —■ Pastore: Lamy Coisson.
Pinerolo — Pastore Ermanno Rostan . Via dei
Mille, .1 - Chiesa ; ivi.
Pomaretto — Pastore ; Guido Ahttbien.
' Praly — Pastore : Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore Paolo Marauda.
Prarostino — Pintore Umberto B«t.
Riclaretto — Pastore: Luigi Maranda.
Rodoretto — Pastore ; Neri GiampiccoU.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chlsone — Pastore : Gustavo Berthi.
Torre PelHoe — Pastore ; Ernesto Ayassot.
Vlllar Penice — Pastore : Roberto Jahier.
Aosta — Chiesa : Rue Croia de Ville, 3 — Pastore ; Vittorio Sobilla. Via Gorret, I.
Asti — presso Cendola : Corso Alessandria, 46.
Barga — (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore Antonio Miscia,
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo — Chiesa Valdese ; Viale Vittorio Emannele, 4 — Pastore ; Giulio Tron : Via
Torquato Tasso, 18.
Biella — (da tvrèa).
Bordigbera — (da VallecrMia). ,
BorreJlo — (da Carunchio).
Brescia — Chiesa Valdese: Via del Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese — Via Congregazione (da Taranto).
Caltanisetta — Chiesa Valdese ; \Ha Goetanl, £0.
Campobasso — (da San Giacomo).
Carema — (da Ivrea).
Carunchio — (Chieti) : Evuigellsta Vincenzo Sciclone.
Castelvenere — (da Napoli).
Catania — Chiesa Valdese: Via Naumachia, 20
— Pastore : Enrico Corsani, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese Ida Corato).
Como — Chiesa Valdese : Via Rusconi. 9 — Pastore : Carlo Lupo. Via T. Graari, 17.
Coozz© ITortno) — Pastore Atti.h'o Arias — Via
Bethollet, 34, Torino.
Cerato ~ Chiesa Valdese; Corso Mtzzial, 27
Pastore : Gustavo Bouchard. ivi.
Cournuyeur — Chiesa Valdese (da Aosta).
Cosenza — Chiesa Valdese — Pastore ; Giuseppe ScarintH. Viale Mazrini 306 d.
Cuneo — Visitata da Tqrino.
Polonica Po — Chiesa Valdese. Pastore. Edoardo
Micol.
Firenze — Chiesa : Via dei Swagli, 49 — Pastore : Seiffredo Colucci, ivi.
Via Manzoni, 21 : Pastore Tullio Vlnay; Coadiutore : Past. Luigi Santini, ivi.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal, ivi.
Genova — Chiesa Valdese ; Via. Assarottl — Pastore : Francesco P%Vronel. Via Curtatoàie, 2.
Grottaglic — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese - Evangelita : Attilio del Priore.
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Loreaae Rivoira, Via Bertinatti. 4.
La Maddalena — Chiesa Vaiderè.
Lafiano — Chiesa Valdese (da Taranto).
Liocorno — Chiesa Valdese : Via Verdi, 3 — Pastore Alberto Ribet. ivi (
Lucca — Chiesa Valdese : Via G. Tassi, 18 Ida
Pisa).
Mantova — Chiesa ; Via Bacchio, 5 (da Felonica).'
Messina — Chiesa Valdese ; Via Laudamo, 18
— Pastore : Pietro Valdo Panascia, Via Lanciamo, 16.
Milano — Chiesa Valdese: Piazza Miasori. 3 •r’f
Pastore : Enrico Tron, Via Ippolito Nievo, 9.
Napoli — Chiesa Valdese : Via dei Cimbri, 8
— Pastore Oreste Peyronel. ivii
Orsara di Puglia (Poggia) — Chiesa Valdese:
Pastore Cipriano Toum, Via Monfalcone. 32.
Pachino (Siracusa) — Chiesa Valdese. . Pastore •
Franco Sommani, Via San Martino, 7.
Palermo — Chiesa Valdese : Via Spezia, 43 —
Pastore : Roberto Comba. ivi.
Pescolanciano — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Chiesa Valdese — Via Col.
Aprosìo, 96,
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da Cataffia).
Piedicavallo — Chiesa Valdese (da Ivrea).
Piombino — Chiesa Valdese (da Siena).
Pisa — Chiesa Valdese : Via Denta, 15 — Pastore (da Livorno),
Reggio Calabria — (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Feraci, 79 — Pastore ; Daifide Cielo, ivi.
Rio Marina — Chiesa' Valdese (da Siena).
Rocchenere — Chiesa Valdese (da Messina).
Roma — Chiesa : Via IV Novembre, 107 — Pastore : Mariano Moresebini, Via Pietro Coesa,
42.
Piazza Cavour — Pastore : Psolo Bosio Vis
Msriiana Dionigi, 57.
Salto — Chiesa Vaiderè (da San Giacomo),
Samptordarena — Chiesa : Via A. Cantore, !6 —
Pastore: Alfonso Alessio, Via di Francia tl8 F.
San Giacomo degli Schiavoni — Chiesa Valdese
— Pastore Giorgio Girardet.
Sanremo — Chiesa Valdese : Via Roma, 8 — Pastore Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felónica),
S. Maria di Licodia — Chiesa Valdese (de Catania)
Schiavi d’Abruzzo — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Siena — Chieisa Valdese — Viale Curtatooe. 5.
Susa — Chiesa (Via Umbtato 1, 14 - da Torino).
Taranto — Chiesa : Via Di Palma — Pastore Giuseppe Castiglione, Via F. Crispí, 28.
Torino — Chiese'; Corso Vittorio Emanuele II,
23 e Corso Principe Oddone, 7 — Pastori :
Elio Eynard - Carlo Gay, Via Pio V, 15 Attillo Arias, Via Bertholtet, 34.
Torrazza Piemonte — (da Torino).
Tramonti di Sopra — (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. Maria Maggiore — Pastore ; Guglielmo del Pesco, Piazza Libertà,
6.
Venezia — Chiesa Valdese : Palazzo Cavagnls,
Castello 5170 — Pas/ore Teodoro Balma, ivi.
Verona — Chiesa Valdese : Vìa Duomo (angolo
Via Pigna — da Brescia).
Viering — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore :
Liborio Naso. Via Garibaldi, 60.
Convitto Maschile (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Roberto NisbetOrfanotrofio Maschile (Pomaretto di Perosa) :
Direttrice : Suor Adele Gay.
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) :
Direttrice : slg.na Lidia Fini.
Orfanotrofio Maschile (Gould-Pestalozzi) . Vìa
dei Serragli, 49 . Firenze:
Direttore : Pastore Seiffredo Colucci (ivi).
Istituto Evangelico Femminile - Via Silvio Pellico,
Direttrice: sig.ra Emma Villani. Firenze.
Istituto Artigianelli Valdesi - Via Bertholct, 34 Torino :
Ospeddi Valdesi :
A Torre Pellice, a Pomaretto, a Torino (ria
Berthollet. 36).
Casa delle Diaconesse :
Sede • Viale Gilly, Torre Pellice (Torino) —
Direttore : Pastore Roberto Nlsbet.
Rifuso Carlo Alberti), per cronici :
Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi:
Luserna San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) — Vittoria'(Raguaa) Via
Garibaldi, 60 - Direttore Past. Liborio Naso.
Colonia Suiza — Maggi Pasquet Elio.
COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
**•
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua italiana
Waldenserwerk) Bethaus Wledikon (Scholowgasse) — Pastore ; Alberto Fuhrmann, Coldbrunnerstrasse, 65
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente visitati
dal pastori detto Comunità. irici.ne.
URUGUAY
Colonia Vaidense — (Dcp.to de Colonia) Pastore : Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita — (Dep.lo de Colonia) Pastore : Emilio Cinz.
Tariras e Annessi — (Dep.to de Colonia) Pastore : Silvio Long.
Ombue* de Lavalte — (Dep.lo de Colonia) Pa
store : Carlo Negriti.
San Salitador (Dep.to Soriano) Pastore: Giovanni Tron,
Ufficio di Presidenza della Tavola Valdese:
Pastme VirglUo Sommani, Moderàtore — Pastore Guido Comba. Cassiere — Via IV Novembre, 107 - Roma.
Facoltà iti Teologa:
\Ha Pietro C<»sa, 42 — Professori ; Brasato
Comba - Davide Bosio * Valdo >^y.
Liceo Oinnasto Pareg^do (Twre Pdlice) :
Preside : Prof. Adolfo Tran.
ARGEN-UNA
Colonia Belgrano — (Prov. Santa F8 - Bstaelon
Wlldermuth F. CC. A.): Pastore Gario Alberte Oriot.
Colonia Iris — (Estación Jacinto Aniuz - Pampa
Central) Pastore WJlfrido Artas.
Libreria Editriea Claudiana (Torre PelUoe) :
Erettore : Pastore Paolo Coisson.
Prima Chiesa Valdese di New Work — Pastore ;
Alfredo Jaaavel - 100 West 90 Street - New
York N. Y. — U. S. America.
m
■n
i
■ m
Û
I