1
ECO
DELLE VALU VALDESI
Valdese
XOObtj TOSRE PEIL ICE
Settimanala
della Chiesa Valdese
Anno 111 - Num. 26
Una copia Lire 100
abbonamenti I
L. 4.000 per l’intema
L. 5.000 per l’estero
Sped. in abb. postaile - I Gruppo bis/70
Cambio di indirizzo Lire 100
TORKK PELLICÉ 28 Giugno 1974
Anim.: Via Cavour, 1 bis - 10066 Torre Pellice • c.c.p. 2/33094
L’abito delle nozze
Tutti sono invitati al banchetto messianico, al gran convito dell’agape. Lo
dice la bellissima parabola nell’edizione di Matteo e di Luca (Matteo 22;
1-14; Luca 14: 15-24). Chi invita non
ha fatto calcoli, perché dove c’è l’agape questi non ci sono. « Tutto è pronto » riferisce Luca, e Matteo lo illustra con dettagli. Son chiamati prima
gli « invitati », cioè quelli che dovrebbero conoscere il Signore che li chiama. In realtà lo conoscono di vista,
cioè esteriormente, non nello spirito,
altrimenti avrebbero accettato. Poi son
chiamati gli « altri », cioè tutti, senza
distinzione alcuna, senza tener conto
della loro vita particolare. I banditori
li chiamano nelle piazze, nelle vie, fuori dell’abitato, persino lungo le siepi.
Appello del tutto universalistico che
noi tradurremmo rivolto ad ogni popolo, a gente di ogni colore e cultura,
ad ogni classe sociale e senza tener
conto se credenti o non credenti. Anzi,
se quelli che si professano credenti,
« gli invitati », non hanno raccolto l’appello, l’accento più ancora va posto,
nel secondo invito, sui non credenti,
scartati dai primi invitati, sugli emarginati, atei professi o del tutto agnostici. La grandezza dell’agape del Signore sta proprio in questo che essa
non conosce né frontiere né categorie.
Va oltre tutto perché è amore di qualità diversa dal nostro.
La parabola ci lascia però sempre in
stupefatta meraviglia e timore perché
anche fra la folla variata che entra nella sala del banchetto vi è sempre chi
non ha « l’abito delle nozze ». Lo rileva Matteo. E cos’è quest’abito? Si son
date molte spiegazioni. A rne pare che,
inequivocabilmente, esso sia il mutamento di mentalità, la « metanoia » che
nella predicazione di Gesù e, di conseguenza, in quella di Pietro nel giorno
della Pentecoste, è necessaria per comprendere l’appello del Signore, per esser in comunione con Lui ed anche per
-partecipare a quella comunità umana
che è parabola anticipante il banchet;o messianico. Quest’abito è necessario. Non lo avevano i primi invitati i
cui pensieri erano bloccati dagli affari. dalla famiglia, dal lavoro quotidiano. Su queste cose facevano i loro calcoli e le loro scelte, ma allora dove
andava l’agape? Come notevano comprendere lo spirito di Colui che invita?
Illustrazioni non ne mancano neH’Evangelo, sia negative che positive. Valgano per le altre due sole. Il giovane
ricco (Matteo 19: 16-22) che ha tutte
le caratteristiche dei primi invitati perché conosce le Scritture ed è educato
nella Legge. Egli rifiuta l’invito a causa delle sue ricchezze. Non ha capito
la grandezza e la bellezza del convito.
Invece Zaccheo (Luca 19: 1-10), disonesto collaborazionista dei Romani, irnbroglione e criticato da tutti, scopre il
grande amore di Chi lo chiarna ed è
subito pronto a lasciare i suoi vecchi
abiti per quello nuovo dell’invitato a
nozze. La sua reazione e le sue decisioni sono dimostrazione di un diametrale mutamento di mentalità. E questo
non in teoria ma nella stessa esistenza.
L’invito è rivolto a tutti, ma chi non
ha ì’abito — la mentalità — corrispondente alla vocazione dell’agape è escluso tanto se. fra i primi che fra i secondi chiamati. Dovrà prima o poi andarsene. Esempio chiaro lo troviamo nella stessa comunità della Pentecoste:
vi affluiscono tutti, specialmente quelli che prima non erano invitati, o coiisiderati tali... miserabili, emarginati,
peccatori notori. Fra loro vengono anche Anania e Saffira. Questi due però
senza l’abito delle nozze, cioè ancora
con la mentalità stessa di quelli che
han rifiutato l’invito, tant’è che i loro
pensieri son sempre legati ai loro beni ed ai loro affari. Proprio per questo, benché a loro non fosse stato chiesto alcunché, ne rimangono esclusi,
buttati « fuori ».
Tutto questo diviene chiaro in un
temno, come il nostro, in cui il messaggio cristiano vien portato fuori, oltre alle ristrette mura delle parrocchie.
Da un lato, la gente di chiesa assai
spesso non realizza lo spirito del banchetto messianico e di Colui che invita. La loro reazione non va oltre alla
cortesia di una scd'sa. Ddll’altro, molti
ascoltano l’invito, ma quanti hanno l’abito delle nozze? Quanti mutano la lo
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Al LETTORI
Come di consueto, il nostro periodico uscirà, durante i mesi di luglio e
di agosto, OGNI QUINDICI GIORNI.
I prossimi numeri recheranno quindi
la data del 12 e 26 luglio, 9, 23 e 30
agosto.
ro vecchia mentalità per andare oltre
al calcolo fino all’utopia della speranza
pura, fino alla speranza contro ogni
speranza, fino all’amore che infrange
ogni logica? Solo in questo caso gusterebbero l’allegrezza e la libertà del convito dell’agape!
Qui vorrei aggiungere ancora due
narole.
Negli « invitati » vediamo quelli della
cerchia ecclesiastica. Hanno sentito
parlare del Signore nella chiesa ove,
anche, hanno udito più volte l’appello
nella predicazione, bene o male che
essa sia fatta. Ma la chiesa non è più
parabola del banchetto messianico.
Non lo è per le sue chiusure verso lo
esterno e per la scarsa allegrezza delle
normali assemblee. Ad esse, del resto,
si antepone ogni cosa, come nei passi
biblici citati. La società dei consumi
ha accelerato il processo di disinteressamento alla missione specifica della
chiesa, tanto che alcuni già si domandano se questa, com’è, ha un futuro.
In realtà ogni tentativo di ridarle vita
con riforme ecclesiologiche o nuove
liturgie non ha dato risultati rilevanti.
Più che mai, salvo pochi, i cristiani
non danno l’impressione di aver percenito la grandezza e la bellezza dell’invito. Chiudere i battenti ed andarsene?
Non sarebbe giusto: non spetta a noi il
giudizio, tanto più che non siamo diversi dagli altri. Sarebbe poi non aver
fiducia nella potenza della Resurrezione. Nella magnifica Cena del « maestro
di Naumburg » il volto di Cristo è quello doloroso e smarrito di chi si stupisce come la sua « agape », e quindi la
passione che ne è l’inevitabile conseguenza, non sia capita dagli apostoli.
Ed essi, poi, sonnecchieranno nel Get■’emani quando 1’« agonia » del Cristo
era cominciata... eppure proprio essi
saranno i testimoni fedeli di Colui che
doveva morire ner farci partecipare al
Suo gran convito!
Fuori dalla cerchia ecclesiastica nel
vasto mondo di tutte le ideologie, di
tutte le filosofie o di nessuna, la situa
zione è la stessa. Vi son quelli che
cercano una nuova » giustizia, ma
sono, anche qui, così pochi nel confronto della vasta massa alienata dietro altri interessi. E non alterano il rapporto
i molti che gridano o fanno manifestazioni, perché anche la chiesa ha ancora gran numero di fedeli alle cerimonie di battesimo o di matrimonio e alle processioni... La differenza è che,
qui, quelli che lottano per l’amore e
la liberazione non hanno sentito parlare del Signore. Sono, però, come assorbiti senza saperlo dallo spostamento
d’aria dei suoi passi. Sono, senza saperlo, nella sala del convito e quando
entrerà il Signore lo riconosceranno
perché ne hanno lo spirito.
A conclusione della parabola, difatti,
Gesù dice: « molti sono chiamati, ma
pochi eletti » e ciò vale per i primi e
per i secondi invitati.
Dopo tutto, chi invita non guarda ai
pensieri o alla condotta di quelli che
chiama, non è bloccato dalle loro ideologie, dalle loro logiche, dai loro più o
meno saggi calcoli, ma li chiama ad
uscire da tutto ciò per. far festa con
Lui, chè il Suo « nuovo mondo » non
lo si racchiude nei nostri schemi né
nelle nostre previsioni. È al di là di
quelli, eppure è qui nella concretezza
della vita di ogni giorno tanto è che
per parteciparvi è necessaria una mentalità nuova e diversa. Infine, poiché
l’oggetto deH’amore del Signore sono
gli invitati stessi, gli uomini tutti, e
non le loro ideologie o le loro filosofie, anche la « nuova mentalità », cioè
l’abito delle nozze, lo si vede nei concreti rapporti umani se questi sono o
no improntati allo spirito del Signore,
epperciò senza calcolo alcuno.
Roba da matti! — direte: Sì, roba
da matti per tutti i savi, per tutti i
legalisti, per tutti i dogmatici, per tutti i dottrinari! « Roba da matti » per
la sapienza di questo mondo che non
ha ricevuto la sapienza di Dio, perchè
se l’avesse ricevuta non avrebbe crocifisso Gesù Cristo. Roba da matti... ma
« mondo nuovo » nél quale veramente
si respira una vita' senza frontiere e
la gioia immensa della liberazione!
Tullio Vinay
LUSAKA 1974
Le Chiese evangeliche italiane
per ia riforma
dei diritto di famigiia
Roma, 18 giugno (Nev) - I protestanti italiani sono stati invitati ad impegnarsi in una battaglia unitaria per la
riforma del diritto di famiglia. La proposta è stata lanciata dal Consiglio
della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (l’organismo che raccoglie i battisti, metodisti, valdesi e luterani italiani) nel corso della sua ultima riunione, svoltasi nei giorni scorsi a Firenze. Perché questo impegno?
Analizzando i risultati del referendum del 12 maggio, per il quale il mondo evangelico si era mobilitato a favore del « no », il Consiglio ha rilevato
che la battaglia sul divorzio ha suscitato, nell’opiniione' pubblica italiana,
un risveglio di interesse su tutta la
problematica della famiglia. Gli stessi
partiti politici si sono impegnati, nel
corso della campagna per il referendum, a rivedere l’attuale legislazione
sulla famiglia, accelerando l’esame dei
diversi! progetti di legge già presentati
alle Camere. Ma su che basi? Secondo
i membri del Consiglio della FCEI, questa battaglia avrà riflessi molto importanti per il paese, quindi ha suggerito alle comunità evangeliche di
presentarsi preparate all’appuntamento. Da qui l’invito a « mettere in moto
un processo di studio, discussione e
presa di coscienza » su tutta la vasta
problematica della famiglia: dai problemi psicologici a quelli socio-economici, che condizionano la famiglia attuale e le assegnano un ruolo specifico
nella nostra società.
Intanto, la prima mossa sarà fatta
dal Servizio Studi della FCEI, che è
stato incaricato di predisporre tutto
il materiale di studio necessario per
avviare la discussione. Successivamente, il discorso dovrebbe allargarsi a
tutto il mondo evangelico, se sarà
pronto ad accettare questa nuova
«sfida». . .
Nel corso della riunione il Consiglio
ha esaminato anche l’attuale momento
politico, approvando un documento
che sarà successivamente inviato a tutte le comunità protestanti.
Nella premessa di questo documento, si invitano gli evangelici a portare
un proprio contributo di fede nella ricerca di una società giusta (anche se.
chiarisce il documento, questo non significa creare il Regno di Dio in terra).
Analizzando nel suo dettaglio l’attuale momento politico, il documento osserva che la forte tensione che caratterizza la situazione politica italiana è
alimentata in principal modo dai gruppi neofascisti i quali, con la loro azione, tentano di creare le premesse per
una soluzione antidemocratica nel nostro paese. Di fronte a questa situaziorileva il documento, occorre il massimo di chiarezza neH’impegno antifascista: chiarezza che, invece, manca al
partito di maggioranza, la democraziacristiana. La DC, osserva il documento
del Consiglio della FCEI, persegue una
tattica politica spesso ambigua, che la
porta da una parte ad impegnarsi in
proclami di netto antifascismo, e dall’altra ad equivoche alleanze con quello stesso partito neofascista che a parole combatte.
Il documento conclude invitando
dunque gli evangelici ad impegnarsi
per la creazione di rapporti nuovi e
più giusti, a combattere ogni forma di
sopraffazione, soprattutto quando viene da chi detiene il polpe e ad impegnarsi perché alla politica del trìtolo,
dell'attacco aH’occiy)azione ed al poterere d’acquisto dei salari si sostituisca
una politica di giustizia e di progresso.
Nel corso della riunione il Consiglio
ha affrontato anche altri problemi di
carattere più interno alle chiese evangeliche. Tra le altre cose, è stata esaminata la vasta problematica concernente i rapporti delle chiese evangeliche con lo stato italiano, ed è stato
esaminato il problema della riforma
carceraria, sul quale molte chiese evangeliche sono attivamente impegnate. Il Consiglio si è infine pronunciato sulle prospettive di fusione tra
la testata evangelica « Nuovi Tempi »
ed ì settimanale del « dissenso » cattolico « CQM ».
• Si leggano, a pag- 2 e a pag. 6, altri resononti dui lavori della riunione fiorentina del Consiglio FCEI e sui documenti
che ha stilato.
UN « MESSAGGIO DI SPERANZA » DALLA CONFERENZA
DELLE CHIESE DI TUTTA L'AFRICA, RIUNITA A LUSAKA, ZAMBIA
La lotta prosegue
A conclusione dei suoi lavori, durati dieci giorni, la Conferenza delle Chiese
di tutta l'Africa, riunita a Lusaka, capitale dello Zambia, ha inviato questo
« messaggio di speranza » alle Chiese in Africa, invitandole a « lasciare che
Cristo le renda libere »
Noi, cristiani, uomini e donne, bianchi e neri, rappresentanti diversi gruppi
di età e diverse professioni, provenienti da molte Chiese africane, nurnti per la
terza Assemblea della Conferenza delle Chiese di tutta l'Africa (CCTA) a Lusaka, Zambia, vorremmo dichiarare con l’autore della prima epistola di Giovanni.
« Ciò che abbiamo udito, ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e toccato coti
le nostre mani... lo abbiamo veduto e attestiamo e vi annunciamo » che gli uomini e le donne cristiani africani invocano la libertà e lottano per essere liberati.
Siamo convenuti per ascoltare ciò che Dio ci dice, allo scopo di istruirci e
prepararci a questa missione nell'Africa odierna. Abbiamo realizzato, dolorosamente, che soltanto una Chiesa libera può liberare l'Africa dalle sue superstiponi, dalla sua falsa concezione dello sviluppo, dalle ingiustizie politiche e sociali,
dall’oppressione dei neri da parte dei bianchi e dei neri da parte dei neri, dallo
spirito elitario e dall'indiscriminata importazione e imitazione di culture straniere, attraverso i libri e i films.
Alle prese con i problemi: evangelizzazione e identità delle Chiese in Africa,
Chiesa e rinnovamento culturale in Africa, Chiesa profetica e al servizio. Unione
e collaborazione fra le Chiese, ci si è fatto sernpre più chiaro che soltanto nella
misura in cui « non viviamo più per noi stessi, ma per Cristo » (il tema dell assemblea), la Chiesa africana potrà parlare con voce libera al suo popolo.
Siamo dolorosamente coscienti che vi sono in Africa regioni tuttora vittime
di oppressioni e di sofferenze di ogni genere. Ad esempio, i nostri fratelli neri nel
Sud-Africa e nella Rhodesia sono sotto il giogo di un governo bianco mmoritario
6- geffioHO sotto il regijfi6 dell’cipcLTth&id. E Quelli viventi in N^mibid, Guinea. Bissao Mozambico e Angola sono sottoposti a un governo straniero e imposto. Essi
devono essere liberati. Il bianco deve essere liberato dalla sua paura del nero,
che lo porta a opprimere, e dalla sua avidità, che lo porta a sfruttare. Il resto
dell’Africa che ancora vive in ogni tipo di legami ed è preda del male, dev'essere
liberato alla luce dell’Evangelo. E abbiamo visto che, prima di poter compiere
per l'Africa ciò che ci si attende da noi, prima di poter raggiungere una società
che viva pienamente ed esclusivamente per gli altri, dobbiamo chiamare le Chiese in Africa a lasciare che Cristo le liberi
1) dal conservatorismo teologico, in modo che possiamo capire, interpretare, applicare e sperimentare con nuova freschezza il messaggio deU'Evangelo;
2) dal denominazionalismo e da strutture ecclesiastiche superate, dalla ri
gidezza e dalla timidità nel mutarle, si che possiamo essere guidati dallo Spirito
Santo a essere veramente uno in Lui; .
3) dal timore di proclamare il nuovo messaggio della redenzione e di denunciare arditamente il male;
4) dall’ipocrisia che porta a denunciare il male altrove e a tacerlo fra noi
e in noi; , . , . ,.
5) dall’autosufficienza, affinché condividiarno fra noi le nostre risorse di
manodopera, capacità, tempo e finanze, si che Dio possa guidarci a riscoprire il
nostro ruolo missionario nell'uso di tali risorse; , . .
6) dalla facile e comoda dipendenza dal denaro e dagli uomini stranieri,
senza lo sforzo di educarci alla fiducia in noi stessi.
Questo è il messaggio che dobbiamo proclamare a tutte le Chiese d'Africa. B
un messaggio di speranza, sapendo che Dio vuole usare —■ ed è prorito a farlo ■—
l’immenso potenziale spirituale e morale dei cristiani africani per liberare l'Africa, si che noi, insieme a tutti i cristiani del mondo, « non viviamo più per noi
stessi, ma per Cristo ».
Due settimane fa abbiamo già dato
alcune notizie sulla terza Assemblea,
dopo quelle di Rampala (1963) e di
Abidjan (1969) della Conferenza delle
Chiese di tutta l’Africa (CCTA) che raccoglie 112 Chiese non romane del continente e del Madagascar. Oggi riportiamo il messaggio che, a conclusione
dei suoi lavori, l’Assemblea ha inviato
alle Chiese, africane; a pag. 3 si potranno poi leggere alcune notizie che riguardano specificamente una delle
Chiese Quella presbiteriana del Mozambico, che sinora ha potuto essere
membro della CCTA solo in spirito,
avendo vissuto in una condizione d inferiorità civile, sotto il regime portoghese, dalla quale vuole scuotersi, sperando nel rinnovamento politico a Lisbona.
Dovremo ancora tornare sui lavori
di questa Assemblea, che è stata alme,
no altrettanto importante quanto le
precedenti, nella ricerca appassionata,
da parte delle Chiese d’Africa, della lo
ro identità e della loro testimonianza;
e che è stata, a detta di molti osservatori, più battagliera e a tratti più aspra
delle precedenti, neU’affermazione di
questa identità africana e nel ’rifiuto’
di tutto ciò che è bianco, occidentale,
almeno come norma e criterio di evangelizzazione, di riflessione e di vita cristiana. Questa nota è stata fatta risuonare in modo particolarmente acceso dal segretario generale della
CCTA, il pastore liberiano Burgess
Carr. E nella grande corrente dell’Assemblea, sono state sostanzialmente lasciate da parte, emarginate le posizioni sostenute dalle Chiese africane
membri della CEVAA, che hanno optato con convinzione per un rapporto di
scambio fraterno costante con Chiese
europee (oltre che del Pacifico). Per la
maggioranza della Assemblea, infatti,
si tratta di un larvato protrarsi della
supremazia bianca, occidentale; per le
Chiese della CEVAA, invece, non si
(continua a pag. 6)
2
pag. 2
N. 26 — 28 giugno 1^74
SCOMPARE UNA FIGURA DI RILIEVO
DEL METODISMO ITALIANO
a 1
Francesco Fausto Nitti
Il pomeriggio del 28 maggio il Signore ha improvvisamente richiamato
il fratello FRANCESCO FAUSTO NITTI.
La stampa e la radio hanpo, s^ pure sommariamente, ricordato la àua
nobile vita e la sua multiforme attività: già Consigliere comunale di Roma,
era V. Presidente- dell’Associazione
Partigiani d’Italia, V. jPresidente delrO.N.M.L, brillante scrittore e' collaboratore di riviste anche straniere. Ma
c’è qualche cosa di più della sua figura che deve essere lumeggiato.
Dal ramo materno il nostro fratello,
traeva le origini da una antica famiglia toscana che, sotto il governo granducale, còntribùì a’ costituire le prime Comunità »evangeliche col Conte
Guicciardini e-i coniugi Madiai. Il nonno era il cólportore Luigi Ciari che,
con un birroccio carico di Bibbie, entrò a Roma subito dopo la Breccia di
Porta Pia.
Il padre, Vincenzo, pastore e direttore de « L’Evangelista », fu uno dei
più entusiasti predicatori della Chiesa Metodista Episcopale.
Francesco Fausto Nitti, nato a Napoli il 2 settembre 1899, alla fine della
prima guerra mondiale, alla quale aveva partecipato come volontario, provò
naturale ripulsione per il fascismo che
si stava rivelando sostenitore della violenza e dava ampio sfogo alla soppressone delle libertà civili. Quali erano
i suoi sentimenti? Lo dirà egli stesso
in un libro autobiografico, ormai rarissimo, edito in Francia nel 1929: « Insieme con la repulsione per ogni atto
Hi forza brutale e di violenza, imparai
dalla religione protestante il rispetto
e l’amore per la libertà dell’individuo:
il protestantesimo, che si rivolge direttamente allo spirito individuale, è
una grande scuola di libertà. Da esso
appresi a sfuggire gli assiomi assoluti, i dogmi politici o sociali; nella sua
atmosfera crebbi desiderando ardentemente la libertà per tutti, grandi e
piccoli, la libertà come primo fondamento di progresso umano e di civiltà ».
Tali sentimenti e un atto di gentile
solidarietà compiuto nei riguardi della vedova di Giacomo Matteotti, portarono alle conseguenze alle quali arrivarono tanti che, come lui, allora anelavano alla libertà. Nel 1921, mentre
la famiglia si era trasferita fuori Roma, abitava nel palazzo metodista di
via Firenze 38, frequentando la facoltà
di legge e lavorando presso la Banca
Commerciale Triestina. Nèi momenti
di libertà si ritirava nel suo modesto
alloggio ritemprando lo spirito coi libri diletti: « Nella prima fila — egli
scrisse — spiccavano i volumi delle
opere preferite dagli apostoli della democrazia italiana: Mazzini, Cattaneo,
Alberto Mario. Accanto ad essi, la Bibbia, Dante, Manzoni, i libri di legge ed
i capolavori della letteratura moderna ».
All’alba di un mattino invernale,
mentre il palazzo era ancora silenzioso e deserto, la polizia fece irruzione
nella sua camera e lo invitò... per informazioni. Non tornò più libero perché — su decisione inappellabile del
Tribunale speciale — conobbe il carcere romano di Regina Coeli, il « Carmine » di Napoli, 1’« Ucciardone » di
Palermo, il confino nelle Isole di Lampedusa e di Lipari.
In mezzo alle sofferenze e alle umiliazioni, conservò la forza della fede.
Narrava che. durante la prima sera
trascorsa in carcere, pensando ai genitori, frenieva al pensiero dellq loro
angustie e delle loro ansie, poi « invocai in silenzio la Provvidenza perché
desse a.mia madre la fqrza di resistere a, tanto dolore ». Alle Tsòle, la Parola di Dio lo consolava: « Qualche sera leggevamo la Bibbia. Non erano
molti i credenti tra noi, ma moltissimi amavano questa lettura e la ascoltavano Con piacere ».
Dopo anni di sòfferenzé, con un magnifico atto di audacia, riuscì a fuggire da Libati insieme ad Emilio Lussu
e a Carlo Rosselli.
Giunto ih Francia, venne avvicinato
dai corrispondenti dei più grandi giornali dinutto il mondo che gli chiesero
interviste ed articolr'e allora pubblicò le sue Memorie nel volume « Le nostre prigioni e la nostra evasione », tradotto in cinque lingue. L’edizione italiana del 1946 reca la prefazione dell’ex Presidente del Consiglio Francesco
Saverio Nitti che ricorda tra l’altro, il
particolare che i tre fuggiaschi « erano di diversa religione.- Lussu di famiglia cattolica, Nitti protestante e figlio
di un pastore metodista, Rosselli era
ebreo. Tutte le grandi religioni hanno
la stessa base ideale e, quando sono
praticate con spirito di sincerità, tutte rispondono a un bisogno dello spirito che eleva a Dio. Francesco Fausto
Nitti ha avuto la vita più agitata, più
rischiosa: combattente in Spagna fino
all’ultimo giorno dell’esercito repubblicano, raggiunse il grado di maggiore di artiglieria; in Francia lottò con
i patrioti nella resistenza contro il governo di Vichy e i tedeschi. Passò tre
anni in carcere e nei campi di concentramento. Destinato poi alla deportazione in Germania, riusciva ad evadere
in maniera quasi inverosimile dal treno in corsa che lo trasportava verso
il paese nazista. E, salvatosi, si unì ai
patrioti francesi. Il governo di Francia ha yoluto onorarlo conferendo a
lui, straniero e italiano, la più alta decorazione accordata agli eroi francesi
della resistenza ».
Chi ha conosciuto intimamente il
nostro fratello Nitti sa che egli parlava semplicemente delle vicende quasi
romanzesche alle' quali« aveva partecipato non mostrando mai presunzione
o ostentazione: modesto, fraterno, grato a Dio che lò aveva protetto, sembirava uno di quegli Uomini del Risorgimento che, consapevoli del dovere
Compiuto, si ritiràròho in- disparte,
poco ottennero e nulla pretesero.
Ai funerali, svoltisi nel tempio metodista di via XX Settembre, ha partecipato una folla di fratelli, di amici, di compagni di sofferenza e di tanti che lo stimavanò. Ricordiamo tra
gli intervenuti: il senatore Ferruccio
Farri, l’on. De Martino, segretario del
PSI, l’on. Boldrini, presidente dell’ANPIA, l’on. Riccardo Lombardi — che
ha rivolto un commosso saluto al vecchio compagno di lotta —, il Gran
Maestro Onorario della Massoneria
italiana, prof. Accornero con una larga rappresentanza delle Logge romane, il rappresentante del Sindaco, Assessore Pallottini.
Attorno alla bara i valletti del Comune e la Guardia d’onore dei Vigili.
Alla faniiglia dell’Estinto, andato col
Signore, rinnoviamo quella parola dell’apostolo delle genti che consolava il
fratello Nitti al confine di polizia: « lo
spirito vivifica » (II Cor. 3: 6). Questa
parola — come ha rilevato il pastore
Mario Sbaffi, che ha presieduto il culto — se in tutti gli uomini suscita ansia di verità, di libertà e di giustizia,
ai credenti in modo particolare ricorda la vita dello Spirito, eterna in Cristo. G. Conti
Riprendiamo questo articolo dall’ultimo numero del mensile ’’Voce Metodista”. Intanto
apprendiamo in questi giorni, dalla stampa
quotidiana, la scomparsa di un altro noto
membro della Chiesa Metodista d’Italia, il
Dr. Ugo Guarnera, ex procuratore generale
della Cassazione, andato in pensione lo scorso anno per limiti di età; anche la sua figura
sarà ricordata.
UNA RICHIESTA DELLA FCEI
La riforma della RAI-TV; siano garantiti
decentramento e diritto d’accesso
Torre Pelliee, 21-22-23 agosto 1974
A CURA DELLA SOCIETÀ' DI STUDI VALDESI
E DEL SERVIZIO STUDI DELLA F.C.E.I. ,
XIV Convegno di studi sulla Riforma
e i movimenti religiosi in Italia
Il Convegno di storia delia Riforma e dei movimenti religiosi in Italia, giunto alla sua 14“ edizione, sarà dedicato quest’anno a Valdo e al Valdismo medievale, in occasione deirVIII, centenario del movimento valdese; e sarà articolato in modo che le mattinate siano dedicate alle comunicazioni storiche, a cura
della Società di Studi Valdesi, mentre i pomeriggi saranno dedicati alle discussioni su tematiche generali attinenti all’argomento, a cura del Servizio studi della ' Federazione delle Chiese evangeliche in Italial
PROGRAMMA DELLE COMUNICAZIONI
Mercoledì 21 agosto, ore 9-12.^ .
Apertura del Convegno e nomina dèlia presidènza.
Kurt-Victor Selce: La figura $ l’opera di Valdo.
Jean Duvernoy: L’unità del Valdismo di Francia alla fine del sec. XIII (Borgogna, Solco Rodanico, Guascogna).
Raoul Manselli: Tentativo di un bilancio del Valdismo nel Cristianesimo medievale.
Herbert Stein-Schneider: Rapports entre les « Pauvres de Lyon » et St. François d'Assise d’auprès des documents antérieurs à l’année 1230.
Giovedì 22 agosto, ore 9-12.30
Amedeo Molnàr: Valdesi e Ussiti.
Romolo Cegna: Il volto cattolico della contestazione ussito-valdese e le sue
origini germaniche.
Grado Merlo: Distribuzione topografica e composizione sociale delle comunità
valdesi in Piemonte nel basso Medioevo.
Domenico Maselli: Il Valdismo e i movimenti spirituali francescani: appunti
di una ricerca di équipe.
Venerdì 23 agosto, ore 9-12.30
Valdo Vinay; Prima e seconda Riforma.
Giovanni Gönnet: Le interpretazioni tipiche del Valdismo.
Mario Polastro: Sull'ecclesiologia valdese medievale.
TEMI DI DISCUSSIONE
PRESENTATI DAL SERVIZIO STUDI FEDERATIVO
(moderatore: Aldo Comba)
Mercoledì 21 agosto, ore 15:
Giorgio Bouchard: Il « cattolicesimo » di Valdo.
Giovedì 22 agosto, ore 15:
Franco Giampiccoli: Il Valdismo medievale di fronte alla chiesa e alla società del tempo.
Venerdì 23 agosto, ore 15:
Giorgio Tourn: Il problema della prima e seconda Riforma.
Per il Servizio Studi della
Federazione Chiese Evangeliche
Il Segretario
past. Paolo Spanu
Per la Società di Studi Valdesi
Il Presidente
prof. Augusto Armano Hugon
Roma, 18 giugno ’74 (NEV) - Gli
evangelici si batteranno perché la riforma della RAI-TV sia impostata soprattutto sul decentramento regionale
e sul diritto di accesso alle minoranze.
Così afferma un documento approvato
al termine di un convegno organizzato
dal Servizio stampa- radio-televisione
della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Il convegno ha tenuto
d’occhio anche la possibilità di utilizzare i mezzi radiotelevisivi come « strumento di testimonianza della realtà
evangelica del nostro paese », ma ha
rifiutato l’idea dell’« angolino religioso » in cui confinare questa testimonianza. In questo senso, il convegno
ha invitato la FCEI a fare pressioni
presso la RAI perché vengano modificate durata, collocazione e disponibilità di mezzi alla rubrica « Protestantesimo ». Affrontando poi il problema
della riforma delTente, il convegno ha
invitato la Federazione a « sensibilizzare fin da ora tutte le forze evangeliche italiane per impegnarle — anche
in collegamento con tutte le altre minoranze religiose e con i gruppi sociali,
culturali e d’opinione interessati — in
una azione intesa a garantire la piena
realizzazione del diritto di accesso delle minoranze ai mezzi radio-televisivi ». La stessa azione, conclude il documento, dovrà essere svolta anche in
sede regionale e locale per quanto riguarda il problema del decentramento
regionale.
.<llllllllllllllllllllllllllllll!lllllllllllllllllllllllli. lllllllllllllllllllllllllllinillllllllllllllItllllllllimilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllIMllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
Note logistiche: I partecipanti al Convegno, salvo richiesta diversa, saranno
ospitati presso la Foresteria Valdese di Torre Pelliee (pensione completa L.
3.000, pasti L. 1.000, pernottamento e prima colazione L. 1.300). Si potrà già pernottare la sera del 20 agosto. Gli interessati dovranno iscriversi per tale servizio presso il prof. Augusto Armand Hugon, Torre Pelliee, o presso il pastore
Paolo Spanu, Via Bettola 63, Torino, entro il 15 luglio. Rivolgersi ai medesimi
per ogni altra informazione.
Campi estivi nei Centri evangelici
AGAPE
Leggendo
il sermone
sul monte
Fare la pace
La serie delle beatitudini del vangelo di Matteo si conclude
con la T, formando così una serie perfetta: « Beati quelli che
s’adoperano alla pace, perché saranno chiamati figli di Dio ».
Altri tre versetti seguono, incominciando ancora con l'aggettivo
«beati», ma servono, come vedremo, a formare un commento
finale al soggetto delle beatitudini.
Oggi leggiamo dunque: « beati quelli che si adoperano alla pace », quelli che « fanno », che stabiliscono la pace, che contribuiscono allo stabilirsi di questa forma ideale, di questo perfetto modo di essere della creazione.
Che cos’è la pace? È lo stato di quiete, ma non d’inerzia,
delle cose che esistono; la condizione nella quale l’equilibrio
fra di esse non è instabile, e quindi non è mai rotto; è lo stato
felice e beato della creazione primitiva, appena uscita dalla
mente di Dio, nel quale ogni cosa aveva il suo posto preordinato,
e non doveva lottare per conquistarlo a scapito delle altre; è il
regno della giustizia, che è stato rotto dall’opera malvagia del
tentatore, che vanamente gli uomini hanno varie volte sognato
di ricostituire, ma senza mai riuscirci, perché il restauro della
pace è opera di Dio, come la sua rottura è stata opera del Nemico.
Dio ha mandato Gesù Cristo, suo figlio, per rimettere ordine
nella creazione turbata; egli è all’opera, da 19 secoli; e la sua
opera si svolge nel mondo per mezzo di una categoria speciale
di persone che si uniscono a lui, che operano ai suoi ordini, e
divengono così, com’egli è, figli di Dio, suoi fratelli e compagni
nell’opera comune.
L’uomo naturale, figlio del peccato, non può stabilire la pace, anche con la massima buona « volontà »; il ristabilimento
dell’ordine, la restaurazione della pace è opera soltanto di chi,
unendosi per la fede al Cristo, diventa una nuova creatura, un
figlio di Dio.
Lino De Nicola
IMPERIALISMO, MOVIMENTI
DI LIBERAZIONE NAZIONALE,
SOLIDARIETÀ' INTERNAZIONALE
XIV campo Europa-Africa
Data: 28 luglio-10 agosto
Quota: 35.000 lire (caparra L. 5.000)
Lingue: italiano, francese, inglese, tedesco,
spagnolo.
Direzione: Giorgio Gardiol ed una équipe internazionale.
TEMA:
Gli avvenimenti del Cile e della Grecia, la
crisi petrolifera, la quarta guerra del medio
oriente, la caduta del fascismo portoghese, la
crisi del mercato comune europeo hanno fatto
rivolgere l’attenzione della gente alla situazione internazionale.
Nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri
molto si è discusso sulla situazione internazionale, su Nixon, sulla crisi monetaria, sul
petrolio, sugli stati arabi ed Israele, sul fascismo della giunta cilena. Mai come quest’anno
gli avvenimenti internazionali hanno così interessato la gente ed hanno avuto un’influenza diretta sulle condizioni materiali di vita
delle masse popolari.
Ma questo interesse ha anche messo in luce quanto grande sia la necessità di avere
nella sinistra alcuni punti fermi per l’analisi.
Gli stessi militanti sono stati più di una volta
sconcertati e divisi di fronte agli avvenimenti e non hanno saputo svolgere un corretto
lavoro di massa. La ragione ci sembra deve
èssere ricercata nella mancanza di un approfondito confronto all’interno della sinistra
sui temi dell’iraperialismo e della solidarietà
internazionale.
Con questo campo vogliamo appunto contribuire a questo, confronto tra militanti non
solo europei ma anche africani, latino americani ed-asiatici.
Partendo dalle esperienze e dalle conoscenze di ognuno, eercheremo di analizzare come
si manifestano le contraddizioni dell’imperialismo, sia a livello economico che sociale, la
funzione della lotta di liberazione nazionale,
il significato del diritto all’autodeterminazione dei popoli, il problema del superamento
del capitalismo e dei suoi rapporti con la fase della rivoluzione di ’’nuova democrazia”, i
rapporti tra la lotta di classe nelle metropoli
e la lotta antimperialista dei popoli oppressi,
la solidarietà internazionale.
PROGRAMMA :
Dopo alcune relazioni
dalla staff del campo
introduttive svolte
da alcuni rappresen
tanti dei movimenti di liberazione nazionale,
il campo si articolerà in quattro seminari di
studio, nei quali verranno suddivisi i partecipanti. I seminari sono i seguenti :
1. - Strategia delVimperialismo oggi: politica
economica, sociale, militare dell’imperialismo, sue contraddizioni, punti forti e
punti deboli del dominio imperialista,
ruolo dell’Europa e degli altri subimperialismi, funzione delle imprese multinazionali, politica internazionale dei vari stati.
2. - La questione delle alleanze: necessità
delle alleanze nella lotta di liberazione
nazionale, alleanze intorno al proletariato, le alleanze nel caso in cui il proletariato non esista, i programmi politici come riflesso delle alleanze, la nuova democrazia.
3. - La lotta armata e la lotta politica contro
l’imperialismo: il lavoro di massa, la politica economica, sociale, estera dei movimenti di liberazione.
4. - Lotta per la liberazione nazionale e lot
ta antimperialista nelle metropoli: le relazioni internazionali dei movimenti di
liberazione, la solidarietà della classe
operaia, gli organismi di solidarietà, proletariato delle metropoli e popoli oppressi, l’antagonismo di classe su scala mondiale.
Lo schema di svolgimento del campo è il
seguente :
Domenica 28 luglio - arrivo dei partecipanti
per cena
Lunedì 29 - « L’imperialismo oggi », introduzione generale a cura delTéquipe di
direzione
Martedì 30 - « Rapporto sull’America Latina »
« Rapporto sull’Africa Australe »
Mercoledì 31 - « Rapporto sul Medio Oriente »
Lavoro in seminari
Dal 1 al 6 agosto - Lavoro in seminari (Domenica 4 agosto : riposo)
7-8-9 agosto - Rapporto dei seminari e conclusioni
10 agosto - Partenza dei partecipanti dopo
colazione
Le serate saranno dedicate alla discussione
di situazioni particolari ed alla proiezione di
diapositive o films sui movimenti di liberazione o sulla lotta di classe in occidente.
ECUMENE
Soggiorno per Famiglie: 1” luglio - 20
settembre
Ecumene organizza anche per l’estate 1974
un « soggiorno » per nuclei familiari che intendano trascorrere un periodo di tempo in
una esperienza di vita comunitaria e in una
riflessione comune sui vari problemi del nostro tempo.
Tema: « La famiglia dopo il referendum ».
Dopo il risultato della consultazione sul divorzio i problemi della famiglia e della riforma del suo diritto rimangono di primissimo piano. È valida la sua struttura attuale?
Esistono delle alternative? Questi ed altri sono gli interrogativi che ci troviamo davanti
e ai quali è necessario dare una risposta.
Contributo per alloggio :
— nelle familiari L. 1.750 al giorno, più L.
200 al giorno per ogni persona oltre le
prime due;
— in camere con bagno L. 1.600 al giorno,
più L. 200 al giorno per ogni persona oltre le prime due;
— in camere a due letti L. 1.300 al giorno;
— in camere ad un letto L. 1.000 al giorno;
— in camerata L. 500 al giorno.
Contributo per vitto: L. 2.000 al giorno;
per bambini sotto i 6 anni il 30% in meno.
Per i partecipanti al campo famiglie che
non consumano tutti e tre i pasti organizzati
da Ecumene il contributo per il vitto è cosi
ripartito: colazione L. 200, pranzo L. 1.200,
celia L. 900.
1.500; cena
camerette (vedi so
Qspiti Visitatori
Contributo vitto ; pranzo L
L. 1.000;
Contributo alloggio :
pra); camerate L. 500.
Incontro di Gruppi di Servizio; 4 -11
agosto
Organizzato in collaborazione con la commissione permanente per la Diaconia della
Chiesa Evangèlica Metodista.
Tema: « Confronto e verifica delle varie
esperienze nel campo della azione sociale ».
Contributo: L. 15.000.
Direttore: Paolo Sbafli.
Quota di iscrizione: L. 2.000.
Per informazioni ecc. rivolgersi al direttore di Ecumene : Sergio Aquilante, dal 1 luglio : Ecumene - Località Cigliolo - 00049
Velletri (Rorna) - Tel. (06) 9631310.
Illllllllllllllll!lllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllllllllllllllllll)
Libri ricevuti
PiiNO Mensi. Gli affetti nella tragedia di Vittorio Alfieri, Cedam, Padova 1974, p. 225,
L. 3.500.
Pino Mensi. La lezione di Pirandello, Le
Monnier, Firenze 1974, p. 182, L. 3.500.
Pino Mensi, Obiezioni, Poligrafici, Reggio
Emilia 1972, L. 1.000,
JoACHiM Kahl, La miseria del cristianesimo.
Ediz. Il formichiere, Milano 1974, p. 214,
L. 2.500.
3
28 giugno 1974
La BiUiia aall'Eunnia arintaleir
{sepd) Nell’Europa orientale vi è una richiesta di Bibbie inconcepibile nella
situazione occidentale. Con l’eccezione della Jugoslavia, della Germania orientale e della Polonia, le Bibbie che finora si son potute pubblicare, bastano solo
parzialmente a soddisfare le richieste nelle chiese cristiane. Ne sarebbero necessarie in numero ben superiore per raggiungere tutti i membri di chiesa e
irraggiare all’esterno. Sono pure necessarie, con urgenza, nuove traduzionr o
almeno revisioni di traduzioni anteriori: nell’Europa orientale la lingua delle
antiche traduzioni bibliche è assai lontana da quella oggi parlata, ed è necessario colmare il fosso e esprimere il messaggio biblico in termini ed espressioni
attuali. Perciò le Società bibliche hanno avviato nell’Europa orientale un vasto
programma di traduzioni. In base ad esperienze anteriori, ci si può aspettare
che tali nuove traduzioni potranno essere stampate e diffuse. Naturalmente la
preparazione della pubblicazione di un libro è un processo che passa attraverso tutta una serie di autorizzazioni ufficiali. Ma l’esperienza insegna che, se
si dispone di tempo e si rispetta la trafila e le norme statali, si possono eftettivamente ottenere autorizzazioni alla stampa e alla diffusione fra i cristiani che
attendono impazienti. Le Società bibliche si limitano volutamente a valersi delle possibilità ufficiali di diffusione delle Scritture nell’Europa orientale.
CECOSLOVACCHIA: quaranta pastori privati
dell’autorizzazione
«Ho trascorso i primi dodici anni della
mia vita di missionario sforzandomi di
predicare l’Evangelo attraverso il mio lavoro
in ospedale. Questi anni sono stati pieni della
■¡r visione di uomini riportati alla salute e che
' raggiungevano una pienezza d’umanità grazie a un programma di sanità pubblica. Pare
che dovrò passare i miei dodici ultimi anni a
insegnare al mio prossimo come sopravvivere
su di un pianeta minuscolo, sovrapopolato,
affamato, inquinato e spogliato » — ha dichiaralo il dr. Edward Paterson, direttore dell’Ospedale cristiano unito di Kwun Tong, .a
Hong Kong, in un articolo suU’avvenire di
Hong Kong apparso su di un numero recente di « Reform », la rivista mensile della
Chiesa riformata unita d’Inghilterra e del
Galles.
0 Nella sua recente Assemblea generale, a
Edinburgo, la Chiesa di Scozia ha deciso di invitare un cattolico a prendere la parola nella sua prossima Assemblea, l’anno
venturo.
0 II vescovo luterano di Budapest, Zoltan
Kaldy, è deputato al parlamento ungherese, nel quale siede con altri quattro dirigenti ecclesiastici.
UNA RICHIESTA AL GOVERNO PORTOGHESE
La Chiesa presbiteriana dei Mozambice
vHoie essere riconosciuta
Secondo un rapporto del Dipartimento affari esteri del Consiglio britannico
delle Chiese, il governo di Praga ha privato dell’autorizzazione a esercitare il
loro ministero 12 pastori della Chiesa protestante cecoslovacca, 12 pastori delia
Chiesa evangelica dei Fratelli cèchi e almeno 16 sacerdoti cattolici.
Due dei pastori, che lo Stato ha costretto all’allontanamento, sono secondo il rapporto — membri di un gruppo « Nuovo Orientamento », che nell’ambito della Chiesa dei Fratelli cèchi lavora per im socialismo dal
no’. Si tratta dei pastori Alfred Kocab di Mlada Boleslav e /^cub Jrojan d
Libis Entrambi in occasione della visita del cancelliere federale tedesco Brandt
in Cecoslovacchia, poco prima del Natale 1973, avevano inviato ai due capi di
governo una lettera nella quale lamentavano che nell attuale atmosfera di
¡tensione le Chiese fossero sottoposte a così dure pressioni m vari Pa«i eurcv
pei. J. Trojan aveva presieduto il funerale di Jan Palach, che nel 1969 si era
bruciato vivo per protesta contro l’occupazione sovietica. .,, , • ■
Entrambi questi pastori considerano il loro allontanamrato illegale q vi si
oppongono, sostenuti sia dalle loro che da altre chiese. In Cecoslovacchia nessun ’teologo’ può essere assunto in ruolo da una Chiesa se non e fornito di autorizzazione statale, tanto più che è lo Stato a versare il suo stipendio. E tuttavia in discussione se lo Stato possa arbitrariamente interrompere una chiamata’, ritirando l’autorizzazione. . . , „ c* +
I pastori che hanno perduto l’autorizzazione sono, a giudizio dello Stato,
adatti soltanto ad attività subalterne e lavorano attualmente come autisti, fattorini, custodi notturni, vaccari, magazzinieri etc. A loro e alle loro mogli sono
stati ritirati i passaporti.
Un « compagno » defunto crea imbarazzo
A Pribram, una cinquantina di chilometri a sud di Praga, dirigenti di partito e organi statali hanno dovuto partecipare a una sepoltura religiosa, perche
il defunto, membro attivo del partito comunista, aveva espresso per testamento il desiderio di essere sepolto con il rito della sua chiesa. I rappresentanti
ufficiali del partito e dello Stato si sono così visti costretti a partecipare a un
servizio funebre in una chiesa. L’organo praghese del partito, «Tribuna», ha
scritto che ci si aspetta, in avvenire, che nessun comunista costringa piu i suoi
compagni a « prender commiato da lui in una chiesa ».
Il crescente interesse religioso fra i giovani
determina un intensificarsi di campagne antireligiose
Riviste ideologiche e quotidiani riferiscono che fra i giovani cecoslovacchi
vi è un crescendo di religiosità. La forza di resistenza dei residui religiosi
stata potenziata, fra i giovani, dal fatto che tutte le religioni
zato le loro dottrine, la loro struttura organizzativa, le forme e ^
lavoro pastorale e la propaganda religiosa. Anche la rwista « Tribuna
ai una sensiDiie ricaduta nelle convinzioni e nelle pratiche religiose, e riconosce che i metodi sin qui usati nella lotta antireligiosa non hanno avuto alcun
vero risultato. E dunque necessario chiarire ai credenti che « non si vuole lottare né contro la loro religione né contro il loro Dio », ma che occorre concepire la religione come « stadio storico », superato dallo sviluppo che si attua
nel mondo socialista. . c_
Attualmente si svolge quindi in Slovacchia un intensa campagna per far si
che i genitori non mandino i figli all’istrazione religiosa. La percentuale deg i
alunni che partecipano alle lezioni di religione è ancora relativamente alta, soprattutto in zone agricole. Una buona propaganda antireligiosa può avere sucS come dimostrerebbe l’esempio del comune di Zihares dove la partecipa^
zione alle ore di religione, fra gli scolari, e scesa nel 1971 dall 82 al p,8 o, in
questo comune nemmeno uno studente, al di sopra della sesta classe, frequenta
più tali lezioni. Accanto ai direttori scolastici e agli attivisti di partito un certo
numero di insegnanti s’impegnano come propagandisti antireligiosi. Successi di
questo genere sembrano però abbastanza eccezionali, perche la rivista « Socialisticka skola » sottolinea la necessità della lotta contro 1 influenza della religione tanto più che si deve constatare che « i risultati raggiunti non corrispondono ' spesso agli sforzi », essendo la religiosità ancora forte e forte pure 1 influenza degli adulti sui bambini. Perciò i propagandisti estendono la lotta anche agli adulti. In un articolo sulla « Pravda » è detto che gli agitatori sono instancabili, discutendo spesso fino a notte inoltrata con i contadini e seguendoli
anche nei campi.
URSS: versione sovietica della libertà di coscienza
Come vada intesa la ’libertà di coscienza’ garantita dalla Costituzione sovietica lo chiarisce il filosofo di Leningrado M. I. Shachnovic, specialista in
ateismo il quale nel suo libro Nuovi problemi dell’ateismo scrive: « La liberta
di coscienza nell’URSS, non persegue lo scopo di garantire le migliori condizioni per la diffusione di pregiudizi religiosi; essa deve creare condizioni adatte
-illa propaganda contro di essi. Per affrancare la coscienza degli uoinmi dai pregiudizi religiosi, lo Stato sovietico mette quindi a disposizione dell educazione
ateista ogni mezzo di influenza ideologica ».
Le predicazioni attuali attirano gli uomini
I n rivista moscovita « Agitator » lamenta che il clero ortodosso conquista
influeMa crescente sui credenti attraverso la ’modernizzazione delle predicazioni che neutralizzano proporzionalmente la propaganda atea. I pope si sforzano
S ’ «inserite nè"L tematica delle loro predicazion difficoltà oggettive presen i
ai «insellie 11 utilizzato dai pope a scopi reli
nella ‘ j certe situazioni vengono conquistati alla chiesa persino
giosi. In tei ™ dei credenti ascoltano regolarmente tali
dei giovani». Siccome c^ ateisti «smascherare»
F teSvfdei LcSdoti ortodossi tendenti a equiparare e identificare problemi
religiosi e problemi morali.
POLONIA: la Bibbia in polacco moderno
. • ■ ooiiTTipnira che lavora su incarico della Società
La commissione rmitnnno scorso la revisione linguistica dell’Antico
biblica polacra ha concluso, 1 nrima volta, dopo la Riforma, è stata rea
e del Nuovo Testamento. Cosi p jjj polacco moderno. Alla traduzione
lizzata una versione conipleta del nossibile che la nuova edizione delle
hanno collaborato teologi c^ romani
Scritture sia raccomandata da ep P^= ^^ggj^ione alcuna versione biblica audel paese, i quali finora non avevano a disposizioi
torizzata dalla Chiesa romana.
0 La Chiesa riformata d’Ungheria ha celebrato il 25° anniversario del suo concordalo, o accordo, con lo Stato socialista
magiaro.
0 La chiesa riformata del quartiere di
Watergraafsmeer, a Amsterdam, è stata
costretta a chiudere il suo centro giovanile,
« Sjalom », dopo dieci anni di lavoro in ’’ambiente aperto”: bande rivali seminavano il
terrore per le strade e l’interno deU’edificio
era regolarmente vittima di atti di vandalismo, senza contare i ricoveri in ospedale di
alcuni responsabili del centro, feriti nel corso di risse fra gong®
(spp). In una lettera indirizzata al
ministro portoghese per il coordinamento interterritoriale, la Chiesa presbiteriana del Mozambico chiede di essere finalmente riconosciuta dal governo portoghese.
Il Consiglio sinodale della Chiesa
presbiteriana, una delle maggiori denominazioni protestanti del paese (20
mila membri, 25 pastori), dopo avere
menzionato le sofferenze patite sotto
il regime precedente, chiede inoltre
che sia ordinata un’inchiesta sulle circostanze del decesso in carcere del
past. Zedequias Manganhela, già presidente ddel Consiglio sinodale.
Constatando che i numerosi servizi
della Chiesa — ospedali, maternità,
ambulatori, scuole elementari e professionali —, che oggi ancora operano
sotto il nome della Missione svizzera,
sussistono con difficoltà grazie ai doni
delle Chiese della Svizzera romanda e
del popolo del Mozambico, il Consiglio
sinodale chiede che questi servizi siano dispensati dalle tasse amministrative alle quali sono attualmente tenuti,
e beneficino dei sussidi necessari « per
continuare a servire il popolo mozambicano ».
La lettera conclude: « Il nostro popolo è profondamente felice delle U
bertà democratiche promesse e garantite dalla Giunta di salvezza nazionale (...) Il nostro popolo desidera che
la guerra cessi al più presto e auspica
ardentemente l’indipendenza del Mozambico ».
COSTANTINIANESIMO ENTUSIASTA
Appello li cristiani
iliziani
Il Cairo (bip-snop). Nelle circostanze cruciali che il nostro paese vive, i capi delle
Chiese cristiane nella Repubblica araba di
Egitto, riuniti presso la sede papale del patriarcato copto-ortodosso, hanno deciso :
__ di rivolgere un messaggio di saluto e di
apprezzamento ai responsabili delle Nazioni Unite, ai leaders arabi e soprattutto
al presidente E1 Sadat, sottolineando la
saggezza, il coraggio e la perseveranza
che ha dimostrato, conducendo la causa
nazionale a que.sta tappa dinamica e positiva verso la realizzazione totale degli
obiettivi nazionali;
— e rendendo pure omaggio allo spirito di
coraggio e di sacrificio delle forze armate, levano al cielo le loro preghiere per
tutti i martiri dejla patria, tutti Uniti dal
sangue, rinnovaildo l’unità nazionale nel
senso più profondo;
__ considerano la separazione delle forze belligeranti sul canale di Suez un presagio
ottimistico verso la soluzione del problema
mediorientale e la ripresa dei lavori di
sviluppo e di edificazione attesi dal paese
e un migliore domani;
__ i capi delle Chiese proclamano il loro attaccamento alla liberazione di tutti i territori occupati conformemente alla risoluzione 242 del Consiglio di sicurezza nel
1967, come pure esigono il rispetto di tutti i diritti del popolo palestinese;
— insistono sull’importanza della liberazione
della città di Gerusalemme, rispettata e
venerata da tutti gli adepti delle religioni monoteiste per il suo simbolismo spirituale e per le sue memorie religiose eterne; riprovano e condannano le misure
prese da Israele per sfigurare il patrimonio, violarne il carattere sacro, opprimerne i santuari e i diritti degli abitanti con
la scusa della ’’riunificazione della città”;
esigono Fannullamento di tutte le misure, senza eccezioni, in conformità con le
decisioni delle Nazioni Unite; sperano pure che sia spalancata la porta del pellegrinaggio ai Luoghi Santi, di cui l’Oriente
è stato privato;
__ e elevando le loro preghiere a Dio Onnipotente per una pace giusta, esortano i capi
delle Chiese d’Oriente e d’Occidente e i
capi di Stato a unire i loro sforzi per salvare Gerusalemme, conservarne il patrimonio, i diritti e gli interessi di tutti i
suoi figli.
(sepd). L’Egitto — la « Repubblica araba »
non più « unita » — si dichiara socialista,
ma afferma al tempo stesso la propria ìndipendenza dai blocchi. La grande maggioranza della popolazione è musulmana; circa un
sesto è di confessione cristiana e oggi ancora
vi vive una piccola minoranza ebrea.
Là maggior parte dei cristiani egiziani
appartengono alla Chiesa ortodossa copta, che
fa risalire la sua fondazione all’apostolo Marco, che secondo la tradizione sarebbe giunto
ad Alessandria verso il 41 d.C. Capo dei cristiani egiziani è il patriarca di Alessandria,
oggi Shenuda III. Questo capo ecclesiastico
molto noto parla ogni venerdì sera a molte
migliaia di ascoltatori nella grande cattedrale
del Cairo. Il culto copto è costituito da una
messa condotta secondo una liturgia di antica tradizione, parte in lingua copta e parte
in arabo. I credenti seguono con visibile partecipazione questo culto.
Nella vita pubblica egiziana musulmani e
copti collaborano strettamente. Due ministri
del governo del presidente Sadat sono dei
copti, legati alla loro Chiesa.
ili
Messaggio dei presbiteriani
alia Conferenza
delle Chiese
di tutta TAfrica
Lusaka (spr) — « Preghiamo Dio affinché un giorno possiamo veramente
partecipare alle attività delle Chiese
di tutta l’Africa, sia a commissioni di
lavoro sia ad assemblee o a incontri
di studio sui problemi del cristianesimo in Africa e sul suo confronto con
le religioni, le culture e le costumanze
africane »: così dichiarava il messaggio inviato alla 3“ Assemblea della
CCTA dal presidente e dal segretario
generale della Chiesa presbiteriana nel
Mozambico.
Alludendo agli avvenimenti del 1972
— « i momenti più critici dei suoi 87
anni d’esistenza » —, quando molti responsabili presbiteriani furono incarcerati e quando il presidente della
Chiesa, Zedechias Manganhela morì
così tragicamente, la lettera continua;
« La Chiesa è uscita fortificata da queste prove e continua la sua opera con
zelo e consacrazione anche maggiori.
Da questa crisi abbiamo tratto la seguente lezione: di fatto, se Dio è con
la sua Chiesa, nessuno può metterla
sotto accusa. Inoltre i messaggi che
. abbiamo ricevuto da molte Chiese e
le preghiere d’intercessione fatte in
nostro favore da credenti in tutto il
mondo, ci hanno fatto sentire e capire che la comunione dei credenti è una
realtà attiva ».
Il messaggio sottolinea poi la dimensione universale della missione
della Chiesa, che « supera di molto la
cerchia ristretta delle nostre frontiere ecclesiastiche, nazionali o continentali ».
L’Assemblea di Lusaka ha salutato
con applausi prolungati il messaggio
della Chiesa del Mozambico.
Le Chiese dMrlanda
si riumscoìio per la seconda volta
* .... j_____
Dublino (bip/snop). La seconda conferenza
delle Chiese d’Irlanda si è riunita il mese
scorso a Dundalk, sotto la presidenza del
card. Conway, primate d’Irlanda, e del past.
G. B. McConnell, della Chiesa presbiteriana.
Essa ha rappresentato un grande passo avanti
nella discussione fra le Chiese protestanti e
eattolica romana del paese e ha permesso di
prender conoscenza dei rapporti preparati dai
quattro gruppi di lavoro creati nel corso della
prima conferenza, lo scorso settembre. Questi
temi, discussi nei gruppi di lavoro, riflettono
le preoccupazioni principali delle Chiese di
Irlanda : Chiesa, Scrittura, autorità — problemi sociali e comunitari — battesimo, eucaristia, matrimonio — cristianesimo e secolarismo. Il comunicato pubblicato al termine
della conferenza elenca le priorità e dà atto
delle divergenze, pur indicando che sono stati fatti « progressi apprezzabili ». Raccomandazioni dettagliate in vista di un’azione futura saranno presentate alla prossima conferenza che si riunirà al principio del 1975.
ogni dialogo con il partito democristiano, che
sperava un ritorno alla democrazia. Il gen.
Pinochet intende anzi utilizzare a proprio
vantaggio l’inaugurazione di un santuario
mariano previsto per la fine dell’anno a Maipu, per commemorare l’indipendenza cilena.
Ha annunciato che il santuario sarà consacrato rii novembre, nei primo anniversario
del colpo di Stato.
CILE: interrogatorio
di due pastori
Santiago (bip). Due pastori luterani hanno
subito un interrogatorio a Osorno perché in
possesso dì prove sulle fucilazioni militari e
di una lista di 40 scomparsi. Le autorità militari hanno raccomandato loro di «non giocare
ai detectives» e hanno sequestrato films nei
J. • fro i rristiani si esprime, in Polonia, in quali si vedevano i resti di mìsere persone
La speranza di un avvio di varie confessioni. Nei culti della uccise, ■ fucilate, gettate nei fiumi e riportate
numerosi memore attivamente membri di a riva dalle piene o daU’alta marea. Questi
SFo^“'fi del battemmo, analogamente a quan- tifi^li.^ ^
to già avvenuto in Belgio e nella Svizzera.
La ricerca ecumenica
I riformati vaudesi
chiedono consigli consultivi
di lavoratori immigrati
Lausanne (spp). Dinanzi a numerosi
delegati di molte chiese vaudesi, riuniti ]’8 giugno a Losanna, il prof. François Lasserre, presidente del Consiglio
sinodale della Chiesa evangelica riformata del Cantone, ha lanciato un appello affinché sia confermata la creazione di consigli consultivi di immigrati. I membri di chiesa sono stati
invitati a curare fortemente l’accoglienza degli stranieri e a intervenire
presso i consigli comunali affinché siano creati consigli nei quali gli stranieri, eletti democraticamente dai loro
compatrioti, possano esprimersi sui vari aspetti della vita della città. Per il
Consiglio sinodale non si tratta di arrivare a concedere i diritti politici agli
stranieri né di influenzare le Iniziative
sul sovrapopolamento straniero, ma di
lavorare alla riconciliazione degli Svizzeri e degli stranièri, molti dei quali
vivono ai margini della società elvetica.
Il pastore Manganhela
è stato davvero ucciso
0 E chiaramente assodato, ormai,
che il past. Zedequias Manganhela, presidente della Chiesa presbiteriana del Mozambico, non si è suicidato ma è stato battuto a morte nella
prigione di Machava, vicino a Lourengo Marques, nel 1972. Lo ha dichiarato il prof. Barend van Niekerk, dell’Università del Natal, che è membro
della Commissione internazionale dei
giuristi. « Vi sono motivi sufficienti
per esigere dal governo portoghese la
riapertura dell' inchiesta sulla morte
del sig. Manganhela», ritiene il giurista sudafricano. In una dichiarazione
recente, la Chiesa presbiteriana del
Mozambico parla del past. Manganhela affermando che è stato «vilmente
asssassinato » dalla DGS, l’ex-polizia
politica segreta portoghese. Il segretario generale dell’Alleanza riformata
mondiale, a Ginevra, ha fatto sapere
che segue attentamente tutta l’evoluzione della questione. Già nei mesi
scorsi, quando ancora M. Gaetano era
al potere, membri del Département
missionnaire romand (membro della
CEVAA) avevano avuto ripetuti rapporti, in Mozambico, con quella Chiesa
presbiteriana, assodato in qual modo
era morto il past. Manganhela; due di
loro avevano pure avuto un colloquio,
a Lisbona, con l’allora presidente Gaetano, al quale avevano fatto chiaramente presente la situazione. Ne era
seguito qualche alleviamento per cqloro che erano ancora incarcerati; i
superstiti, dopo parecchi mesi di dura
detenzione, erano stati liberati, rimanendo però ovviamente sospetti.
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiimiiiii
0 L’associazione americana per il rinnovamento dell’arte religiosa progetta la costruzione, a New York, di un museo d arte
cristiana e di una biblioteca.
0 Riunite a Ginevra, nove personalità cristiane svizzere e straniere hanno costituito una nuova associazione ecumenica, che
avrà a Ginevra la sua sede. Il Servizio cristiano audio-visivo (CAVA) ha lo scopo di
agevolare e promuovere la conoscenza della
fede cristiana con un impiego niù esteso e
più razionale dei mezzi audìovisiv:.
0 Dal 1965 il numero dei gesuili nel mondo diminuisce, passando da 36.038 a
30.030 nel 1973; i paesi nei quali sono più
numerosi: gli USA (6.000), la Spagna (tremila) e l’India (3.000).
0 Nel 1972 sono state presentale ai tribunali ecclesiastici romani 25.659 domande
di annullamento dì matrimonio, di cui 15.966
per la sola America e 7.738 per l’Europa.
4
pag. 4
CRONACA CELLE VALU
N. 26 — 28 giugno 1974
Alle Valli oggi
Notizie scolastiche
I diritti
dei pochi
abitanti
di Balziglia
Nel suo intervento alla giornata
diaconale del 13 giugno, parlando degli squilibri e delle carenze che si risentono sul piano deH'assistenza il
prof. Miegge ha citato questo esempio, al quale i nostri lettori non saranno insensibili :
« Cito un piccolo episodio che mi
pare abbastanza significativo. Ieri ero
al mio paese, a Massello; sono andato
a Balziglia questo villaggio ormai semi
abbandonato in cui ci sono quattro
persone. D’inverno è vuoto ma a primavera ritornano alcune persone. Ebbene ieri la situazione era questa:
c'erano quattro persone in questo villaggio che ai tempi di mio nonno aveva 80 abitanti; quattro persone tutte al
di sopra dei sessantacinque anni. E
vivono lì in un villaggio in cui ieri, 12
giugno, la strada era ancora bloccata
da una valanga. È un anno eccezzionale d'accordo, comunque c'è una rotabile tuttora bloccata. Non c’è telefono
quindi queste quattro persone sono
tagliate fuori dal mondo. Bene questo
non avviene in provincia di Cosenza o
di Matera, ma a cinquanta chilometri
da una delle capitali dell’economia italiana. E questo problema degli anziani
è sicuramente un problema di prim’ordine, uno dei problemi che voi dovete
affrontare. E vorrei dire che fra l’altro
non è un problema di assistenza: ci
sono i vecchi — bisogna fare qualcosa
per loro. Qui è un problema di diritti
civili, perché queste persone di 65-70
anni sono delle persone che fino a pochi anni fa hanno portato un contributo fondamentale allo sviluppo del
nostro paese. Sono dei lavoratori che
oggi vivono con delle pensioni ridicole
e per di più in questo isolamento totale. Non si tratta di un problema di
assistenza, ma di un problema di diritti. Voi potreste dire: ma perché questi si ostinano a voler vivere a Balziglia, vadano a vivere altrove. Bene proprio qui sta una delle risposte che
dobbiamo dare. È più che giusto: se
loro desiderano vivere a Balziglia è
giusto che vivano Vi, perché dopotutto
lì hanno lavorato, li hanno la loro casa, lì hanno le loro abitudini, e allora
noi non vogliamo ora troncare una
vita che è stata tutta spesa al servizio
della comunità solo perché ad un certo momento bisogna razionalizzare le
cose e quindi bisogna mandarli in
qualche centro assistenziale in cui si
troveranno spezzati rispetto alla loro
vita reale, in situazione di totale disumanizzazione. Ma questi non sono degli emarginati, sono delle persone che
ancora ora svolgono un’attività produttiva e rilevante sul piano sociale.
Ho fatto questo esempio che potrà
apparire un po’ forzato per dire che
proprio qui, nelle regioni più sviluppate d’Italia ci troviamo poi di fronte
a queste condizioni di miseria che non
riguarda degli emarginati, ma delle
persone che fino a poco tempo fa sono
state inserite nel famoso ciclo produttivo e che hanno fatto il miracolo economico italiano anni or sono. Allora è
chiaro che questi problemi ci sono a
tutti i livelli...
DAL PINEROLESE
Scuola Latina
di Pomaretto
Risultati scrutini ed esami anno scolastico 1973-74.
Promozione alla II: Baret Enrica, Bertetto
Dino, Bisset Marina, Bleynat Patrizia, Bouchard Roberto, Bounous Livia, Costantino
Ugo, Coucourde Enrica, Coucourde Massimo,
De Gregorio Paolo, Galliano Daniele, Galliano Dario, Gardiol Lionello, Ghigo Paolo,
Giacomino Mario, Inoli Nicoletta, Lantelme
Laura, Lantelme Renata, Long Caterina.
Long Roberto, Menusan Adriano, Pedrotta
Patrizia, Peyrot Raimondo, Pons Massimiliano, Rissolo Umberto, Rivoira Giorgio, Sappè
Patrizia, Sappè Rossella, Serre Silvano, Vinay Luisella.
Promozione alla III: Anzaldi Loredana,
Avondet Danilo, Baret Gabriella, Beux Daniela, Beux Patrizia, Bounous Nadia, Bounous Piero. Chambon Milva, Clerico Antonella, Conte Daniele, Coucourde Gabriella,
Gardiol Paola, Grill Ebe, Long Dario, Massei Danilo, Maurino Daniela, Maurino Fabrizio, Meynier Paola, Peyrot Marco. Ribet Marino, Richiardone Claudio, Rostan Giorgio,
Serre Loretta, Vinçon Marina. Volat Paola.
Zacco Giancarlo.
Licenziali dalla Scuola Media: Arolfo Luisa, Beux Nello, Bounous Cesare, Bouchard
Norma, Conte Marina. Coucourde Lia, Gardiol Silvia, Gelato Paola, Giaiero Paolo, Griglio Manuela, Guglielmino Lino, Lantelme
Ivano, Martinat Ornella, Meytre Italo, Micol
Milena, OrseUo Rosanna, Pastre Milena,
Peyrot Amato, Pons Claudio, Reynaud Sergio, Rostan Ileana, Rostan Ines, Soster Moreno, Soulier Fulvia, Tron Oriana, Ughetto
Marina.
Luserna San Giovanni
SCUOLA medía statale
« E. DE AMiCiS »
Alla fine di un anno scolastico che
ancora ha veduto la scuola italiana dilaniata dai suoi vitali problemi non
ancora risolti e sovente in stato di accusa dalla maggioranza delle persone
benpensanti, ci sembra cosa giusta fare un consuntivo su quanto ha svolto
la Scuola Media Statale « Edmondo
De Amicis » di Luserna San Giovanni,
nell’ambito delle sue possibilità, durante l’anno scolastico 1973-74, sotto il
duplice profilo didattico ed educativo.
Le lezioni nella Scuola si sono svolte regolarmente e gli sporadici scioperi avvenuti durante l’anno scolastico
non hanno intaccato la serietà del nostro Istituto. Gli Insegnanti preposti
alle varie materie hanno svolto il loro
mandato con impegno e gli alunni hanno seguito le lezioni in modo del tutto
regolare. Il Doposcuola, nelle sue varie attività, ha fornito una validissima
collaborazione con le lezioni del mattino: i corsi di studio sussidiario svoltisi nei pomeriggi del lunedì e del venerdì, con inizio ai primi del mese di
gennaio, sono stati molto utili agli
alunni carenti in alcune materie e le
libere attività svoltesi nei pomeriggi
del martedì, del mercoledì e del giovedì hanno fornito una maggiore maturità agli alunni che le hanno seguite.
I rapporti Scuola-Famiglia sono stati
molto cordiali grazie alla preziosa collaborazione dei genitori sig. Peyronel
e sig.ra Plavan che, con la loro presenza ed i loro consigli, hanno contribuito in modo positivo al buon andamento del nostro Istituto.
Alla domanda se i risultati dei vari
insegnamenti, sotto il profilo didattico ed educativo, siano stati positivi, la
migliore risposta la potranno dare i
genitori dei nostri alunni che, meglio
di ogni altra persona estranea alla
Scuola, potranno dire fino a qual punto i loro figli abbiano raggiunto quella
desiderata maturità. Per risultati non
intendiamo considerare soltanto i voti
ottenuti più o meno belli, sufficienti od
insufficienti, ma quella preparazione
culturale grazie alla quale essi potranno affrontare gli studi più difficili delle scuole superiori oppure inserirsi seriamente nel mondo del lavoro.
Per questo si è impegnata la nostra
Scuola con il lavoro quotidiano degli
Insegnanti e l’impegno di molti nostri
alunni che, abbandonata la Scuola Media, hanno potuto affrontare nel migliore dei modi Istituti superiori quali
il Liceo-Ginnasio di Torre Pellice e
l’Istituto Magistrale di Pinerolo per
fare due nomi. Per gli alunni meno impegnati i corsi di ricupero estivo, anche quest’estate, avranno luogo dal 2
al 21 settembre 1974.
Il Preside
Prof. Mario Rivoir
Torre Peliice
Scuola Media ’L. Da Vinci’
La Scuola Media Statale di Torre
Pellice, ritenendo giusto che le famiglie non debbano affrontare spese di
lezioni private, in quanto la scuola
delTobbligo è per definizione « obbligatoria e gratuita » e considerando gli
esami di riparazione un espediente di
scarso effetto ai fini della preparazione, oltre che psicologicamente, negativo per i ragazzi (e per i genitori), organizza dei corsi gratuiti di lettere,
francese, matematica ed educazione artistica per le classi I e II, che avranno
luogo nella prima metà di settembre.
I ragazzi segnalati riceveranno Toràrio nel corso dell’estate. Comunque la
frequenza è aperta anche agli altri alunni che lo desiderassero.
Con ogni probabilità verrà organizzata contemporaneamente anche una serie di lezioni di italiano, latino, francese e matematica per i licenziati delle
classi III, che intendano approfondire
la loro preparazione nelle suddette materie (o in qualcuna di esse) in vista
del proseguimento degli studi.
Anche a questi ex alunni saranno date delucidazioni sulTorario ecc. nel mese di agosto.
Dalla Valle Germanasca
L’ENEL sta rifacendo completamente la linea elettrica che da Pomaretto
porta a Prali. Sono previsti 69 tralicci
di ferro con campate fino a 300 metri
per congiungere Pomaretto con la cabina di Prali Villa. NelTultimo tratto,
cioè da Villa a Ghigo, la linea sarà probabilmente sotterranea. Tre cabine intermedie saranno costruite a Chiotti,
a Perrero e alla Miniera Gianna: da
Chiotti partiranno le diramazioni per
Bovile e Riclaretto, da Perrero per
Maniglia e dalla Gianna per Rodoretto
e Salza. Non sarà smantellata la vecchia linea che potrà essere usata in
casi di emergenza. Il primo tratto è
stato appaltato e i lavori dovranno essere ultimati entro il 1974.
Perrero
La biblioteca comunale di Perrero
ha ricevuto un contributo di 600.000
lire per Tacquisto di nuovi libri.
Comunità Montana
Il Consiglio della Comunità Montana si è riunito sabato 22 giugno a Perosa Argentina in seduta ordinaria. È
stato riesaminato il bilancio di previsione che, con i nuovi contributi, supera ormai i 200 milioni.
La Comunità Montana ha anche deciso di assumersi la spesa del servizio
' di medicina scolastica e di richiedere
ai Comuni la delega necessaria. Questo servizio, che finora veniva svolto
dalla Provincia, è stato giudicato incompleto e poco rispondente alle necessità della popolazione: si spera che
la Comunità Montana lo gestisca un
po’ meglio, ascoltando anche il parere
degli interessati.
L’insediamento turistico-residenziale a scopo di lucro di Pian dell’Alpe
nel Comune di Usseaux, di cui si è ormai occupata tutta la stampa del Pinerolese, è stato giudicato deleterio per
l’ambiente in un documento della Comunità; si chiede che venga sospesa la
lottizzazione in attesa del piano di sviluppo turistico delle due valli.
L.V.
— In quella stessa domenica il culto nel
nostro tempio è stato tenuto dai giovani : BaL
mas Giorgio e Brosia Roberto, che ringraziamo per la loro collaborazione.
— UAssemblea di Chiesa riunita il 16 giugno, dopo avere ascoltato la relazione morale e fìnanzìaria del Concistoro, ha nominato
quali delegati alla Conferenza distrettuale
Pietro Augusto Gerire, e Daniele Ghigo ed
al Sinodo Elvina Godino e Daniele Ghigo.
— Domenica 23 giugno una numerosa fol
la ha partecipato ai funerali di Arturo Rivoiro deceduto airOspedale Agnelli di Pinerolo, dopo alcuni mesi di malattia, all’età di
anni 65. Gerente per diversi anni della trattoria del Levante, con la sua aperta cordialità e squisita gentilezza, il nostro fratello
aveva saputo crearsi una larga cerchia di
amici che, nel pomeriggio di domenica, non
mancarono di portargli l'estremo saluto. Alla
moglie ed a tutti i familiari la Chiesa rinnova la sua sincera solidarietà nell’ora del dolore. A. G.
San Secondo
La gita della Scuola Domenicale ha avuto
luogo domenica 9 giugno con meta Pontechianale, aU’estremità della splendida Valle
Varaita. Una cinquantina di partecipanti tra
bambini e genitori hanno trascorso insieme
una bella giornata, anche se l’aria era alquanto frizzante. Alle 10,30 abbiamo fatto
un breve culto sul pullman; poi, sono corse
attraverso i prati tappezzati di viole ed anemoni. Nel pomeriggio, i più coraggiosi si sono
spinti, in seggiovia ed a piedi, a quasi tremila
metri di altitudine, da dove si poteva contemplare il maestoso Monviso. Tutti sono ritornati a casa molto soddisfatti della bella
gita.
San Germano
Chisone
— Domenica 9 giugno, un gruppo di giovani sangermanesi ha cantato alla Casa di
Riposo, con viva gratitudine degli ospiti dell’Istituto. Speriamo che questa esperienza possa ripetersi il più spesso possibile.
— Sabato 22 giugno, la Corale ha tenuto
il concerto annuale in presenza di numerosi
uditori simpaticamente partecipi. Come di
consueto, il programma comprendeva una
prima parte più propriamente religiosa, una
seconda parte con cori profani ed una terza
parte di « canti sceneggiati », con un « salve Colombo » che non ha mancato di divertire l’uditorio.
In quest’occasione abbiamo festeggiato i
cinqu’ant’anni di partecipazione alla Corale
della Sig.na Anita Long (che ha comincialo
a cantare a quindici anni!). Ci auguriamo
che molti seguano il suo esempio. La Corale continuerà a svolgere la sua attività in un
modo o nell’altro, sia partecipando ad una
serata a Pinerolo, il 13 luglio, sia cantando
a San Germano la sera del 17 agosto (visita
di ospiti esteri), sia unendosi ad altre Corali
a Torre Pellice, nel pomeriggio del 18 agosto.
Chiediamo a tutti i coralisti di tener presenti
queste date. Abbiamo rivisto con grande piacere in mezzo a noi Ileana Lanfranco, che
potrà riprendere a cantare con noi a partire
dalla ripresa autunnale, se la sua salute continua a migliorare. Facciamo i nostri migliori auguri al padre di Ileana che ha avuto recentemente un serio incidente automobilistico. Alcuni giorni fa la Corale ha anche cantato per Armand Beux, un coralista che ci
spiace abbia dovuto lasciare i nostri ranghi
0 causa della salute.
— Domenica 23 giugno ha avuto luogo ai
Ciampetti. sotto la veranda di casa Vinçon, la
riunione che avrebbe dovuto aver luogo all’aperto. Ringraziamo questi amici che ci
hanno accolti e ci rallegriamo di pensare che
alcuni non si sono lasciati spaventare dal cat
(continua a pag. 5)
TEPPISMO FASCISTA
Pinerolo (g.g.). I corsi delle 150 ore,
le scuole popolari, gli esami con le
commissioni speciali, danno fastidio ai
fascisti che non possono tollerare che
gli operai entrino nella scuola non solo per prendere la licenza media ma
anche per rinnovarne profondamente
i contenuti ed i metodi di insegnamento. Numerose lettere intimidatorie
sono state inviate a presidi e professori delle scuole dove si tenevano i
corsi aelle 150 ore, c’è stata persino la
minaccia della solita bomba, l’ultimo
episodio è stato quello del danneggiamento delle automobili di alcuni operai che stavano sostenendo gli esami
di licenza media.
CONTRO L’AUTOSTRADA
TO RINO-PINEROLO
Piossasco (g.g.). Manifestazione sabato scorso a Piossasco contro Tinizio dei lavori dell’autostrada TorinoPinerolo. La manifestazione indetta
dai sindacati, dalle AGLI e dall’Alleanza contadini per sollecitare il decreto
sospensivo dei lavori da parte dei sindaci di Cumiana e Piossasco, analogamente a quanto già fatto dal sindaco
di Beinasco.
UN QUARTIERE B1 PINEROLO
CONTRO L’AMMINISTRAZIONE
COMUNALE
Pinerolo (g.g.). Il quartiere di «Portici Nuovi » ha tenuto giovedì 20 giugno un’assemblea all’aperto sul problema dell’area verde del quartiere. Oltre 300 persone sono intervenute alla
assemblea alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Pinerolo, prof.
Bernardi, l’assessore ai lavori pubblici Priolo, e numerosi consiglieri della
opposizione comunista.
Come si ricorderà il comune nell’ambito del piano regolatore ha concesso il permesso di costruzione per
alcuni condomini nell’unica area verde del quartiere. Contro questa decisione si è organizzato il comitato di
quartiere che in una serie di assemblee ha espresso l’intenzione di opporsi in tutti i modi alla costruzione dei
condomini. Il sindaco e la giunta di
centro sinistra hanno allora promesso
al quartiere che un’altra area verde
sarebbe sorta al di là del rio Moirano in luogo dello stabilimento « dei
pizzi ».
Al quartiere è sembrata molto strana questa proposta che vuole distruggere qualcosa di esistente, in luogo
semplicemente di attrezzare a parcogiochi l’area esistente.
Nell’intervento del sindaco sono
emersi alcuni elementi preoccupanti.
Egli ha affermato di non essere sicuro della maggioranza che lo ha eletto. Per arrivare ad una modifica del
piano regolatore che tenga conto dell’opinione della gente del quartiere occorre una volontà politica della maggioranza (DC-PSI-PSDI) disposta a
migliorare il piano. Questa volontà politica non c’è, e il sindaco teme che se
si arrivasse a una revisione del piano
regolatore questa revisione permetterebbe una maggior speculazione.
Queste informazioni hanno suscitato molto scalpore nell’assemblea. Gli
interventi che si sono succeduti hanno messo in rilievo che gli attuali amministratori di maggioranza hanno
una politica che si regge sull’interesse speculativo privato e non su quello
della gente; che il sindaco sarà sì il
sindaco di questa maggioranza, ma
che sicuramentoe non è il sindaco della gente; che il sindaco in queste condizioni deve dimettersi; che le proposte della giunta sono una vera e propria frode nei confronti della popolazione che si vedrebbe privata anche di
un’area verde per respirare; che l’attuale maggioranza governa con il metodo dell’« impostura ».
Al termine dell’assemblea si è approvata all’unanimità una mozione che
stabilisce la volontà del quartiere di
opporsi con tutti i mezzi alla costruzione dei condomini ed è stato deciso
che il quartiere farà i passi legali necessari contro la decisione del comune.
LA STRADA PERRERO-PRALI,
LE PROMESSE, I LAVORI
CHE NON SI FARANNO
Prali (g.g.). Giunge notizia di un incontro tra sindaci, responsabili dei
servizi di viabilità della provincia, assessori provinciali e regionali, generali e colonnelli, presidenti delle comunità montane sul problema della viabilità montana nel pinerolese. Molte
sono state le promesse : contributi della provincia di 90 milioni per la sistemazione di strade « ex militari », contributi della regione fino al 60% per
la sistemazione delle strade e delle
mulattiere per gli alpeggi, ecc.
Per il problema però che sta più a
cuore ai pralini, la strada verso Ferrerò e la possibilità di circolarvi anche in inverno, niente di preciso. Nonostante le promesse dei paravalanghe
fatte in passato, per ora non si sa
quando verranno fatti i lavori; si sa
la stretta creditizia...
Ma la gente comincia a spazientirsi, si sente presa in giro da una classe politica democristiana che gestisce
i soldi di tutti in maniera clientelare
e che misura il suo impegno in certe
zone solo in base al numero dei voti
(di preferenza) che riesce ad ottenere.
L’AMMINISTRAZIONE
DELL’OSPEDALE CIVILE
DI PINEROLO
iVIXNACCIA DI CHIUDERE
SE LE MUTUE NON PAGHERANNO
Pinerolo (g.g.). Venerd'i 21 giugno,
Tamministrazione dell’Ospedale civile
di Pinerolo ha tenuto una conferenza
stampa. Non ci sono più fondi, abbiamo quattro miliardi di crediti dalle
mutue, e tre miliardi di debiti con le
banche, le ditte non ci forniscono più
alcool, medicine, materiale per gli esami, se non con pagamento a contanti o
contrassegno; questi in sintesi gli argomenti delTamministrazione sulla situazione dell’ospedale.
Questi i provvedimenti; richiesta ai
medici e al personale di economizzare
al massimo sul materiale, limitazione
dei ricoveri ai soli casi urgenti, non
pagamento dei contributi sociali dei
dipendenti, chiusura di qualche reparto cominciando dal servizio di dialisi.
La situazione dell’ospedale è sicuramente difficile, ma le misure che il consiglio di amministrazione dell’ospedale vuole prendere sono dernagogiche
(soprattutto quella della chiusura di
reparti e del servizio di dialisi), sono
cioè fatte per impressionare la gente
più che per risolvere i problemi. Quello che il consiglio di amministrazione
non ha detto nella sua conferenza
stampa è che l’amministrazione dell’ospedale è in mano alla D.C., che l’assessore alla sanità della Regione da
cui dipende l’ospedale è della D.(3.,
che le mutue sono rette da consigli di
amministrazione in cui la D.C. ha la
maggioranza, che la D.C. ha usato
spesso l’assistenza sanitaria per manovre di sottogoverno, cioè che la D.C.
è storicamente responsabile di questa
situazione.
Ora Tamministrazione dell’ospedale
vuole una giusta mobilitazione popolare per risolvere i problemi, ma la gente non vuole solo risolvere questi problemi immediati, ma profonde riforme nel campo della gestione dell’assistenza sanitaria.
GLI ANZIANI DI PINEROLO
Pinerolo (r.p.). Gli anziani a Pinerolo sono più di 10.000 cioè più di un
quarto della popolazione della città.
Ma le loro esigenze (centri di incontro, assistenza sociosanitaria domiciliare, pagamento delle pensioni a domicilio, eliminazione di alcune tasse,
acqua e gas a prezzi ribassati, alloggi
adatti alle loro esigenze, servizi medici specializzati nella cura e nella riabilitazione dell’anziano, aumento delle
pensioni, ecc.) non sono prese in considerazione dalTamministrazione comunale.
Per questo la Federazione Italiana
Pensionati sez. di Pinerolo, e alcuni
gruppi di base e di quartiere hanno
organizzato una mostra sulla condizione dell’anziano nei viali di piazza
Fontana. Nei quattro giorni di esposizione migliaia di persone hanno potuto visitare la mostra e rendersi meglio conto della situazione di emarginazione e di miseria in cui sono costretti a vivere gli anziani. Attorno ai
gruppo di anziani si è formato un vasto fronte di opinione favorevole alle loro richieste. Più di 1800 sono state le firme di cittadini in sostegno alle
richieste e alla lotta degli anziani; i
sindacati CISDCGIL-UIL, i consigli
dei delegati della Duroni, dell’Ospedale Civile, delTUPIM, le organizzazioni
politiche del PCI, di Lotta Continua e
Avanguardia Operaia, e numerosi gruppi di credenti della comunità di San
Lazzaro, Tabona, San Domenico, della
chiesa valdese di Pinerolo, Agape, la
PGEI, gruppi di quartiere hanno aderito alla mostra e alla iniziativa.
Domenica mattina si è svolta, nonostante la pioggia, un’assemblea in piazza Roma in cui gli anziani prendendo
la parola hanno testimoniato la loro
condizione. Essi hanno scoperto di
non essere più soli nelle loro richieste,
i giovani, il movimento operaio, le comunità cristiane sono al loro fianco.
Gli unici a non farsi vedere sono gli
amministratori comunali, che preferiscono spendere miliardi per circonvallazioni piuttosto che spendere milioni
nell’assistenza agli anziani.
Vista la loro assenza, un gruppo di
anziani si è recato lunedi, pomeriggio
dal sindaco a portargli le richieste.
Nell’assemblea di domenica si è anche deciso di investire direttamente le
fabbriche del problema degli anziani.
SERVIZIO MEDICO
Comuni di; Angrogna - Torre
Pellice - Luserna S. Giovanni Lusernetta - Rorà - dal 28 giugno al 5 luglio; Dott. De Bettini
Giancarlo - Via D’Azeglio, 8 tei. 91.316 - Torre Pellice.
FARMACIE DI TURNO
Domenica 30 giugno : Farmacia Internazionale (Dott. Imberti) - Via Arnaud, 5 - tei. 91.374 Torre Pellice.
Farmacia Preti (Dott. Preti) Luserna San Giovanni.
Da lunedì 24 giugno a mercoled'-, 3 luglio: ferie della Farmacia Muston. Fa servizio la Farmacia Internazionale.
AUTOAMBULANZA
Tel. 90.118 e 91.273
Torre Pellice
5
28 giugno 1974 — N. 26
Vita, problemi, prospettive delle chiese valdesi
pag. 5
A Coazze si riuniscono insieme
ia Conferenza dei 2° Distretto valdese
e il Consiglio del 2° Circuito metodista
Dalla relazione che la Commissione del 2° Distretto (Paolo Ricca, Evelina
Pons, Aldo Rutigliano) presenterà il 28 giugno alla Conferenza distrettuale di
Coazze, stralciamo alcune pagine, in particolare quelle concernenti la presenza
dei delegati del Circuito metodista e gli echi della riflessione, sull'8° centenario.
Non possiamo, iniziando, non riferirci subito alla felice circostanza per
cui, per la prima volta nella storia di
questo distretto (come degli altri), la
nostra conferenza distrettuale e il consiglio del 2" Circuito della chiesa metodista si riuniscono nello stesso giorno e nello stesso luogo, consentendo
così; una seduta congiunta delle due
assemblee.
Questo incontro è una primizia di
quanto avverrà nel prossimo futuro
quando prenderà vita — se le chiese
locali, cui compete di decidere, esprimeranno parere favorevole — il progetto di «integrazione globale» tra
metodisti e valdesi con cui le loro
chiese si uniranno in «un unico corpo » dalle molte membra, compaginato insieme dalla struttura del sinodo
valdese e collocato confessionalmente
nella linea della fede riformata, articolata secondo la varietà dei doni di
ciascuno. Ben 32 anni è durata la trattativa d’unione tra valdesi e metodisti: troppi se si pensa all’entità (invero modesta) dell’operazione, non troppi se si considera la bontà del risultato. Ai fratelli metodisti che, spostando data e luogo del loro Consiglio di
circuito, si riuniscono anch’essi qui a
Coazze per la loro assemblea e con i
quali avremo una seduta comune nel
corso della quale il progetto di « integrazione globale » verrà presentato e
discusso — esprimiamo la nostra gioia
per rincontro che si compie e per quelli, ancora maggiori, che si profilano
all’orizzonte.
8 centenario.
Tutte le chiese lo hanno incluso nel
programma delle loro attività centrate sui temi tipici della protesta valdese medioevale, culti speciali, conferenze pubbliche, inchieste tra i membri
di chiesa e anche (a Sanremo) tra la
popolazione locale, sforzi particolari
per la diffusione della Bibbia, manifesti affìssi in città, lavoro di riflessione autocritica delle singole comunità
attraverso lo studio e la discussione,
in gruppi o assemblee di chiesa, del
libro di Giorgio Tourn « Una chiesa
in analisi». Sì ha dunque l’impressione di un impegno serio e sostenuto da
narte delle chiese che, nel complesso,
hanno risposto bene, dimostrando che
il centenario non è stato una « invenzione sinodale » poco sentita alla base
ma è stata una scelta tempestiva accolta con favore da molti. Un bilancio provvisorio ci consente di indicare aspetti positivi e negativi.
Tra gli aspetti positivi segnaliamo :
1) il numero cospicuo e la varietà delle iniziative; 2) il carattere non retorico - celebrativo delle manifestazioni
orientate più a cercare le linee di una
fedeltà nel presente che a magnificare quelle del passato; 3) la partecipaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiimiii
I lettori ci scrivono
DEFICIT DELLA CHIESA
E DELLA C.I.O.V.
Abbiamo letto tutti, la scorsa settimana,
sul nostro giornale, il resoconto della « Giornata Diaconale » tenutasi a Torre Pellice il
13 corrente.
Dobbiamo esser grati alla competenza degli
intervenuti che ci aiutano a comprendere la
complessità dei problemi in causa.
Non è però la prima volta che essi, sotto
questa o quella forma, si ripresentano alla
attenzione della chiesa ed anche questo fatto può essere significativo.
Sfogliando un vecchio manoscritto che
conservo nella mia biblioteca, m’è caduto
sottocchio, quasi a caso; qualche verso, scritto circa mezzo secolo addietro, da una nostra
umile — anche se laureata in lingue moderne
— insegnante d’una chiesa dell (c Opera di
evangelizzazione ». Voleva far conoscere alla
Comunità Valdese locale, un problema economico della Chiesa assai preoccupante in
quel momento. Eccone il testo adatto all ambiente:
PER COMBATTERE IL DEFICIT
DELLA NOSTRA CHIESA.
NeH’ultima sessione sinodale
S'adunò per prender provvedimento
Tutto l’intero Corpo Pastorale
Colmare il deficit fu l’argomento
Era assorto in si cupi pensieri
Che per rimediare abbatter si voleva
Or l’uno or l’altro degl’istituti Ospitalieri
Ma il cuor si rifiutava e non potea
Ma poi la fiducia in tutti ritornò
E nei cuori angosciati la fede trionfò
No nulla si abbatte, avanti si va
Con gli occhi alzati al cielo al Dio di bontà
Abbasso il deficit, abbasso i tempi duri
Abbasso i pensier tristi perché siam sicuri
Che per l’amata Chiesa tutti lavoreremo
E, mano in mano per essa vinceremo!
Cinquant’anni or sono... Certo i tempi
cambiano e devono cambiare.
E duemila anni or sono? Non assistiamo
forse alla lapidazione del primo dei diaconi
colpevole di troppo zelo evangelistico? La
Chiesa e la Diaconia non eran forse una medesima cosa?
Forse, rimane ancor posto per altri dibattiti... Enrico Geymet
zione in diverse località di altre chiese evangeliche (e non solo quelle raccolte nella Federazione) alle celebrazioni centenarie; 4) l’introduzione di
alcuni tèmi evangelici tipici del valdismo originario nella riflessione odierna della chiesa: la povertà evangelica,
la predicazione itinerante, la critica al
« còstantinianesimo » (cioè all’integrazione della chiesa nella società) e altri ancora, sono dei semi che, per poco che sia ancora « buona terra » (Marco 4: 8) quella costituita dalle nostre
chiese, dovrebbero a suo tempo portare molto frutto.
Le ombre maggiori delle celebrazioni centenarie ci sembrano queste:
1 ) il carattere prevalentemente
verbale delle iniziative: le parole hanno di gran lunga superato gli atti; si
è parlato assai più di quanto non si
sia fatto. Come è noto siamo una chiesa che pensa e che parla più che una
chiesa che agisce, malgrado le numerose opere sociali di varia natura e ispirazione che la chiesa nel suo insieme
manda avanti. È troppo dire che soffriamo di intellettualismo? Certo, dobbiamo istituire un rapporto migliore
tra pensiero e azione che oggi, nella
nostra chiesa, presenta gravi squilibrii. Non si tratta ovviamente di pensare di meno e agire di più; il problema non è quantitativo. Si tratta di
scoprire il nesso vitale che intercorre
tra pensiero e azione nella loro reciproca interdipendenza.
Già trent’anni or sono, dal carcere
berlinese di Tegel, scrivendo a un nipote in occasione del suo battesimo,
Bonhoefler osservava: «Siamo vissuti
troppo nei pensieri e abbiamo ritenuto
che fosse possìbile, attraverso una riflessione sulle varie possibilità, garantire ogni atto in modo che esso sarebbe accaduto da sé. Un po’ troppo tardi abbiamo imparato che la matrice
dell’azione non è il pensiero ma la disponibilità responsabile. Pensiero ed
azione entreranno per voi [cioè per la
generazione cui apparteneva il nipote
di Bonhoefler] in un nuovo rapporto.
Voi penserete soltanto ciò di cui agendo dovrete rendervi responsabili. Per
noi l’attività di pensare era ancora in
larga misura il lusso dello spettatore ;
per voi sarà invece totalmente al servizio dell’azione ». Questa previsione
di Bonhoeffer non sembra ancora essersi realizzata per la chiesa valdese.
Non possiamo dire che da noi il pensiero sia già totalmente al servizio dell’azione, abbiamo anzi l'impressione
che sia pericolosamente autonomo rispetto all’azione. Temiamo che sia ancora il lusso dello spettatore. Nell’anno del centenario della conversione di
Valdo non sarebbe cèrto fuori luogo
se pensiero e azione della chiesa valdese entrassero tra loro « in im nuovo
rapporto », dopo un limgo tempo di
divorzio.
2) Un secondo aspetto negativo della nostra vita ecclesiastica rivelato dal
centenario è la scarsa capacità di mobilitazione delle chiese. Il fenomeno è
più evidente nelle chiese più numerose ma è presente anche nelle altre. Da
tempo non siamo più abituati a essere mobilitati come comunità per obiettivi che non siano la vita • cultuale e
amministrativa della chiesa. E anche
per questi abbiamo perso il senso e
dimenticato il valore di un’azione corale. Come mai? Almeno due motivi
possono essere indicati.
Il primo è che non siamo ancora
guariti dall’accentuato individualismo
tipico del protestantesimo ottocentesco sia di stampo pietista-risvegliato
sia di stampo liberale. Questo individualismo ci impedisce di vivere la
chiesa come « corpo », cioè come organismo compatto e solidale che vive
e agisce insieme. Benché parliamo sempre di « membri di chiesa », non ci
sentiamo membra di un corpo ma tutt’al più membri di un’associazione. Il
risultato è che a ogni genere di appello o iniziativa, è l’individuo che vien
fuori, non il corpo. La chiesa come
corpo non si vede mai. È la vera chiesa invisibile!
La seconda ragione della scarsa capacità di mobilitazione delle chiese è
il prevalere da parte di molti di una
partecipazione di tipo consumistico alla vita della chiesa, che deprime il
senso di responsabilità e di iniziativa
personale Ano ad annullarlo del tutto,
creando nei membri di chiesa un atteggiamento di ricettività passiva anziché dì libertà creativa (cfr. G. Tourn,
Una chiesa in analisi, p. 61-62). In questo quadro l’atavica persuasione che
l’essenziale della vita della chiesa sia
il culto domenicale e tutto il resto sia
nettamente secondario e quasi superfluo, contribuisce a decimare la presenza di membri di chiesa in qualunque manifestazione che non sia, appunto, il culto domenicale. Questo indebolisce molto l’incidenza della nostra azione e l’utilità stessa della nostra presenza nel paese.
Malgrado questi rilievi critici, che
del resto sono generali e non riguardano soltanto le iniziative intraprese
pèr il centenario, ,^a nostra valutazione di quanto finora le chiese hanno
fatto al riguardo resta nel complesso
positiva.
Ivrea e la sua diaspora
Ecco alcune notizie da Ivrea « la
bella » come la chiamava il Carducci;
e forse la città era veramente più bella allora, libera dal traffico intenso e
dai rumori che non si fanno sentire
ner esempio nella Val Ghiusella, dove
la presenza evangelica è divenuta estremamente ridotta, per diverse ragioni,
quali l’emigrazione, i matrimoni misti, Tindifferenza più o meno reale.
Parlare oggi di paesi come Trausella,
Drusacco, Vico Canavese significa rievocare un passato assai lontano e la
presenza di molti gruppi evangelici visitati generalmente da fratelli e sorelle in fede della chiesa di Ivrea.
A poco a poco quei gruppi si sono
assottigliati; in questi ultimi anni sono
scomparse le ultime belle figure del
passato, talché attualmente più che di
gruppi bisogna parlare di poche persone isolate, che accolgono sempre volentieri la visita del pastore. Da un
punto di vista umano anche altri grupni a Carema e a Pont Canavese, dove
i culti si tengono rispettivamente ogni
domenica mattina e la prima domenica del mese, sono assai inferiori a
quelli di un tempo; sono composti da
persone anziane di età, mancano totalmente o quasi i giovani credenti, capaci di garantire un futuro sviluppo
evangelistico. È passato il tempo in
cui si andava a piedi da un paese all’altro, incontrando uomini e donne ai
quali si poteva offrire un Nuovo Testamento o un opuscolo. Oggi si viaggia in macchina, non si ha più tempo
per entrare in contatto con le persone
che si incontrano e la diffusione delTEvangelo non esiste quasi più.
Rimane, oltre al rimpianto per quel
Torre Pellice, 14 giugno 1974
Desidero far sapere alla popolazione di
Torre Pellice che i bambini del Convitto Maschile Valdese si trovano di fronte ad un avvenire molto incerto e che di colpo rischiano
di perdere la loro sicurezza e serenità. Il direttore e l’équipe pedagogica lasciano infatti
il loro lavoro dal primo luglio.
10 quest’anno ho avuto modo di lavorare
nel Convitto ed ho appurato che la linea pedagogica seguita è molto valida (visti i risultati ottenuti con molti convittori): tutto
questo grazie a chi? A un direttore ed a
un’équipe che hanno dato se stessi per questi ragazzi offrendo loro un ambiente in cui
hanno potuto trovare un appoggio ed una
guida sicura. Punti fondamentali questi per
ragazzi ai quali mancano la guida e l’affetto
di una famiglia.
Molto comodo sarebbe stato gestire un
« college » e fare una selezione emarginando
i ragazzi difficili e scomodi.
Poche persone non informate di cosa sia
un convitto, alToscuro del vero lavoro che vi
si svolge, hanno deciso per conto loro che il
direttore non dava più affidamento; infatti
né a me che entravo ed uscivo continuamente, né agli psicologi della Provincia, che da
anni conoscono bene il lavoro che si fa in
convitto, né alla scuola media « Leonardo da
Vinci » che ospita quaranta convittori, è
stato chiesto nulla.
Due soli membri del gruppo degli educatori ascoltati in gran segreto hanno categoricamente smentito le accuse dei soliti bene
informati.
Al direttore non è statò contestato nulla
fino alla fine ed il « processo » era stato
istruito a sua insaputa. Un « processo » fatto
in questo modo è una specie di caccia alle
streghe; mi ha proprio stupito.
Non capisco perché è stato fatto, benché
sono sicuro che trà qualche mese si capirà chi
ha avuto interesse ad agire cosi, distruggendo
un’opera che portava validi frutti già da
parecchi anni.
11 direttore ed i suoi collaboratori non hanno abbandonato i bambini, come certo qualcuno dirà, ma in pratica sono costretti a farlo
— con gran dispiacere dopo aver lottato per
più di un mese per ottenere che fosse Chiarita la situazione e dimostrare che la mancanza di fiducia nel direttore era fuori posto —
a causa di un ambiente che rende impossibile il loro lavoro.
Inoltre penso che il convitto appartenga
anche un po’ alla popolazione e rappresenti
Considerando il persistente diffondersi di voci prive di qualsiasi fondamento, la Tavola Valdese precisa che
la linea pedagogica sin qui seguita dal
Convitto Maschile Valdese non è stata
e non è in discussióne; la Tavola contava anzi ancora sulla collahorazione
dell’équipe pedagogica. La Tavola e il
direttore sono giunti consensualmente
alla decisione che fosse hene concludere la direzione del Convitto da parte del dott. Franco Girardet, e ciò per
ragioni di carattere personale. La Tavola esprime riconoscenza al dott.
Franco Girardet per lo spirito di consacrazione che ha manifestato nei 23
anni durante i quali ha diretto il Convitto. La Tavola Valdese
tempo; la speranza in Dio che può « fare ogni cosa nuova ». Egli, però, ci vuole suoi « collaboratori » nella Sua opera, e collaboratori attivi e responsabili, nella preghiera e nèU’impegno.
La Casa Valdese dì Viering (nella
diaspora aostana) dove il gruppo evangelico è anche estoemamraite modesto,
si è già rivelata ufife in vtuie occasioni. I nostri giovani catecùmeni e la nostra Scuola domenicale vi htinno trascorso una intera giornata o un weekend, pernottando sul posto. Alcuni catecumeni di Ivrea vi hanno presieduto
il culto dell’Ascensione alla presenza
di un buon numero di persone. I corsi
di istruzione religiosa ad Ivrea si sono chiusi la domenica di Pentecoste
con l’ammissione in chiesa di Marco
Regali, Giuseppina Giachino, Paola
Giordan; i due primi con il battesimo,
la terza con la liturgia di confermazione.
Il Past. Tullio Vinay è venuto ad
Ivrea per tenere una conferenza nella
sala del Comune di via S. Martino, con
lo scopo di informare Topinione pubblica sulla situazione dei prigionieri
nel Sud-Vietnam. La nostra comunità
era ben rappresentata; il pubblico di
Ivrea avrebbe potuto esser 4>iù numeroso. La colletta della domenica di
Pentecoste è stata interamente dedicata (più di centomila lire) a sollevare le sofferenze di quelli che ancora
soffrono, dopo la ’fine’ della guerra
nel Vietnam.
La chiesa di Ivrea sarà rappresentata alla Conferenza Distrettuale del
2° Distretto da Raffaele Regali.
Ermanno Rostan
A NAPOLI, VIA DEI CIMBRI
Collaborazione con I metodisti
A TORRE PELLICE E NEL PINEROLESE, MOLTO RUMOR PER NULLA...
Direzione e impostazione
dei Convitto Maschiie Vaidese
un’attività importante per la nostra cittadina. Arnaldo Bracchi
Le sezioni sindacali CGIL-Scuola della Val
Pellice, venute a conoscenza del fatto che si
interrompe l’attuale gestione del Convitto
maschile valdese di Torre Pellice, esprimono
disapprovazione perché decisioni, che coinvolgono la vita di molti ragazzi e una valida
linea educativa cui hanno sempre guardato
con la massima solidarietà, vengano precipitate in seguito ad iniziative e pressioni che si
prestano a giochi di potere e portano a compromessi intesi al quieto vivere a qualunque
costo.
Chi ha responsabilità sociali, chi ha poteri decisionali nelle istituzioni, si deve curare
di verificare e di valutare la validità di una
esperienza di educazione alla libertà e alla vita comunitaria specie se rivolta a ragazzi
« difficili » o « esclusi ».
E interventi di questo genere ci pare non
debbano partire da qualche ristretto gruppo
di addetti ai lavori e notabili quando ben diverso è l’orientamento di molti che nella zona e con i ragazzi del Convitto, affrontano
quotidianamente i problemi e le difficoltà
della scuola, della educazione, della comunità.
Né si è tenuto conto del « parere » dei ragazzi, di cui è ben nota la stima c la fiducia
nei confronti di Franco Girardet e della
sua équipe.
Stima e fiducia che si condividono e che
qui si vogliono con forza ribadire.
Le sezioni sindacali CGIL-scuola
della Val Pellice
A questa presg di posizione si associa
l’attivo della zona CGIL-scuola di Pinerolo.
Durante il trascorso anno ecclesiastico il Signore ha richiamato a sé i
fratelli Pasquale Tamburelli, di anni
68, nel mese di novembre; Gennaro Alfano, di anni 33, nel mese di dicembre; Annamaria Cocciolla, di anni 12,
nel mese di febbraio; inoltre il 15 maggio il fratello Francesco Antonio Dello
Monaco, di anni 74. In occasione di
queste tristi circostanze il nostro pastore, accompagnato spesso da altri
membri della nostra comunità, è stato presente, portando l’annunzio della
Parola di Vita e Resurrezione.
Nel corso di quest’anno abbiamo visto calare notevolmente la partecipazione ai nostri culti a causa dell’« austerità »; ciò nonostante abbiamo sperimentato, per la prima volta, un lavoro comune insieme alla Comunità
Valdo-Metodista del Vomero: detto lavoro comprende scambi di pulpito tra
i tre pastori, riunioni quartierali, nonché la cura collegiale delle Comunità
prive di pastore « in loco », cioè le Comunità Metodiste di Salerno e S, Maria Capua Vetere, nonché quella Valdese di Caivano; nonostante lè proteste di alcuni fratelli della nostra comunità, secondo il giudizio dei quali
il pastore titolare era assente troppo
spesso da via dei Cimbri, Tesperimento si può dire senz’altro riuscito e ci
incoraggia a continuare per l’awenire, anche in vista della totale integrazione Valdo-Metodista a livello nazionale.
Il 24 gennaio si è riunita l’assemblea
di chiesa per procedere all’elezione di
quattro membri del Concistoro; infatti
erano scaduti, per compiuto quinquennio, i fratelli Luciano Azzarello, Francesco Ciotola e Paolo Olivieri; inoltre
la sorella Fernanda Fiorio, che ricopriva detto incarico ininterrottamente
dal 1947, era dimissionaria ner ragioni
di età e di salute. L’Assemblea ha rieletto per altri cinque anni i fratelli su
menzionati ed ha inoltre eletto la sorella Anna Maffione al posto della sorella Fiorio, di cui ha assunto anche
l’incarico di Cassiera, all’uopo nominata dal Concistoro. Rinnoviamo da
queste colonne alla sorella Fiorio un
grazie particolare per il lungo e fedele servizio reso alla comunità; che il
Signore ce la conservi a lungo in vita
ed in salute per poter beneficiare ancora dei suoi preziosi consigli. Ai fratelli rieletti ed alla neo-eletta auguriamo l’assistenza del Signore per un servizio reso ai fratelli alla gloria di Dio.
Il 23 màggio, giorno deìVAscensione,
con due autobus ed alcune macchine
private, ci siamo recati in gita, unitamente alla Comunità Valdo-Metodista
del Vomero ed a quella Valdese di
Caivano (in totale óltre 150 partecipanti), al «Vecchio Mulino », in località Triflisco (Caserta), di proprietà
dei fratelli battisti dell’A.M.B.I., gentilmente concèssoci. Ci siamo rallegrati tutti insieme con la Parola del Signore, preghiere, canti, cori accompagnati da chitarre; il tutto con colazione al sacco e giochi vari.
Il 26 maggio si è di nuovo riunita
Vassemhlea di chiesa per ascoltare e
approvare la relazione annua presentata dal Concistoro, avendo chiuso, per
la prima volta, i bilanci il 30 aprile.
Perciò l’anno ecclesiastico trascorso è
risultato di undici mesi, anziché di dodici, il che influisce notevolmente dal
punto di vista finanziario! Ciò nonostante, grazie al Signore, ed alla generosità dei fratelli contribuenti, abbiamo potuto, entro tale data, far fronte
a tutti i nostri obblighi finanziari ver
so la cassa centrale e istituti vari, nonché coprire tutte le spese locali. Al
termine di detta Assemblea è stato
eletto, come deputato al Sinodo, il fratello Bruno Decker (supplente Luciano Azzarello) ed alla Conferenza Distrettuale la sorella Elisa Fiorio (supplente Clara Ranchetti). Inoltre il Concistoro ha designato i fratelli Luciano
Azzarello e Paolo Olivieri quali suoi
rappresentanti al culto del Centenario,
che avrà luogo in Torre Pellice domenica 18 agosto.
Infine nel corso del culto della domenica 2 giugno, giorno di Pentecoste,
abbiamo avuto la gioia di accogliere,
come neo-sorelle della nostra comunità, le giovani Lucia Rinaldi e Rosalba
Carco, figliole rispettivamente del nostro anziano Elio Rinaldi e del nostro
pastore; esse hanno pubblicamente reso testimonianza della loro fede, avendolo ^à fatto, qualche giorno prima,
innanzi al Concistoro, appositamente
riunito per esaminare le loro domande. -Voglia il Signore aiutare queste
giovani a servirlo con gioia ed a camminare secondo la Sua volontà per
tutta la loro vita.
Paolo Olivieri
San Germano Chisone
(segue da pag. 4)
tivo tempo. Al fratello Peyronel, che avevamo visto in quell’occasione e che abbiamo
purtroppo rivisto all’ospedale, a Oscar Durand, al Sig. Alberti, a tutti coloro che passano in questo momento per un tempo di
prova va il nostro pensiero affettuoso.
— Domenica 30 giugno, il culto sarà presieduto da Andrea Ribet, mentre il pastore
e gli altri delegati della nostra comunità si
troveranno a Ferrerò per la Conferenza Distrettuale. Ringraziamo questo giovane per
la sua collaborazione.
— Ricordiamo che il culto di domenica 7
luglio sarà culto di Santa Cena.
Giovanni Conte
AVVISI ECONOMICI
VALDESE 44enne abitante Castelnuovo Pinasca desidera incontrare signorina valdese
per formare focolare cristiano. Scrivere
presso direzione giornale che farà seguire
all’interessato.
La famiglia di
Lidia Rostan ved. Barai
ringrazia il dott. Maddaloni, le Autorità, il past. L. Deodato, in particolare
la famiglia Micol, e quanti hanno preso parte al loro dolore in occasione
della morte della loro Cara.
Pomaretto, 19.6.1974.
TI 17 giugno è decèduta in Roma la
signorina
Lilly Holzhausen
Nel darne il triste annunzio, i nipoti
ringraziano il Pastore Alberto Ribet, le
Diaconesse germaniche, le famiglie Tomasslni, MicheU, Ferrerò, Guglielmotti e quanti furono vicini e di conforto
alla cara scomparsa durante la sua
lunga malattia.
6
pag. 6
I NOSTRI GIORNI
N. 26 — 28 giugno 1974
Conferenza internazionale a Bruxelles organizzata
dal Centro Rurale Protestante Europeo
e dall’Istituto ecumenico ” Chiesa e Società”
Le resiom rurali mena eveliite:
tentative di un’Eurana sedale
Dal 12 al 15 maggio ha avuto luogo
a Bruxelles la conferenza organizzata
dal Centro Rurale Protestante Europeo
in collaborazione con l’Istituto Ecuirienico « Chiesa e Società », alla quale
hanno partecipato delegati dei paesi
aderenti alla Comunità Economica Europea, più alcuni delegati della Svizzera.
Tema generale di questa conferenza
era: « Le regioni rurali meno evolute.
Tentativo di un'Europa sociale».
Nel corso di questo incontro, svoltosi in un clima di vera fraternità e
cordialità, abbiamo avuto il piacere
di sentire il Direttore Generale dell'Informazione M. Pryce, che ha presentato una panoramica dei problemi attuali nell’evoluzione dell’Unione Europea.
Questi problemi possono essere così
sintetizzati:
— crisi economica;
— instabilità politica;
— crisi energetica;
— allargamento della Comunità; ecc.
Di fronte a questa crisi, la Commissione si propone di:
— esercitare una pressione sui vari
Stati;
— migliorare il campo informativo;
— lanciare una campagna a favore
della Commissione, in modo da accrescere l’interesse verso di essa.
« Europa sociale, visione nuova o
utopia? », questo era il tema del discorso presentatoci dal Direttore Generale per gli Affari Sociali M. Rifllet.
Sinteticamente si può dire che questo discorso cercava di far vedere come la Comunità, attraverso un fondo
sociale, sia riuscita e riesca a risolvere determinate situazioni in cui si sono trovati certi Paesi. Quindi non si
tratta solo di utopie ma di fatti concreti.
Un esempio può essere la crisi del
carbone. La Comunità si è preoccup>ata di aiutare quei lavoratori delle miniere (500.000) che per questa crisi
hanno dovuto cambiare lavoro.
Infine gli studi presentatici dal Direttore Generale della Politica Regionale M. Lenarduzzi sui: « Problemi delle regioni rurali meno evolute e le possibilità di aiuto offerte da una politica
regionale europea »; dal Direttore Generale per l’Agricoltura Von Verschuer
sull’« Avvenire dell’agricoltura nelle regioni rurali meno evolute ed il possibile contributo delle chiese al miglioramento di queste regioni », hanno illustrato dettagliatamente la situazione
nella quale si trovano alcune regioni
d’Italia e degli altri Paesi appartenenti alla C.E.E.
È un discorso alquanto complesso e
come tale non può essere sintetizzato
in poche righe. Si possono però elencare i metodi di cui la Commissione si
è servita per individuare queste zone
e classificarle quindi come regioni rurali meno evolute e prioritarie.
Innanzi tutto c’è stata una distinzione tra le varie regioni:
— industrializzate;
— semi-industrializzate;
— agricole.
Quindi si è proceduto con questi tre
criteri:
1) reddito pro-capite;
2) la popolazione agricola deve es
lltllllllllllllllllllllllllllllMlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
URSS: studi su un'alga
generatrice di ossigena
Il periodico sovietico « Khimia i Zhizn »
{<( Chitnica e vita ») riferisce su di un riuscito esperimento condotto presso l’Istituto di
problemi medico-biologici dell’URSS, a Mosca : chiuso per un mese in una cabina ermeticamente sigillata, simile a quella di un’astronave, un uomo ha potuto sopravvivere
grazie a un’alga, la Clorella, che per tutto
questo periodo gli ha fornito la necessaria
quantità di ossigeno e in parte anche il nutrimento. Nella cabina era stata sistemata
una vasca della capacità di 30 litri contenente
la Clorella: l’alga ha continuato ad assorbire
l’ossido di carbonio prodotto dalla respirazione dell’uomo e ad emettere ossigeno. In tutto
il mese la biosfera artificiale della cabina
non ha dato alcun segno d’invecchiamento.
L’esperimento, centrato sul nuovo mezzo
biologico anziché chimico, potrà avere preziose a{q)licazioni pratiche, anche ma non
solo per voli spaziali.
iiiiniiiiiiiiiiiiiimmiiiiiiiiiiiiMiiiiiiitiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiHiii
Siccità
sere superiore alla media dei Paesi del
MEC (9,8%);
3) il numero di persone impiegate
nell’industria deve essere inferiore alla medie comunitarie (43%).
Le linea che la commissione si propone di seguire perché dei miglioramenti si verifichino in queste regioni,
è:
— coordinare gli strumenti finanziari
per concentrarli sulla regione;
— creare un fondo garanzie europeo
per coprire i rischi in caso di mancato adempimento da parte della
regione che ha chiesto il finanziamento;
— fare in modo che vi sia la partecipazione dell’iniziativa della popolazione regionale;
— coordinare le politiche regionali;
— creare direttive di modernizzazione;
— fare in modo che le persone impiegate nell’agricoltura abbiano una
istruzione professionale;
— aiutare quelle persone che lasciano
l’agricoltura.
Dalle discussioni è emerso che le
Chiese non danno un contributo in questo settore.
I motivi di questo mancato impegno
sono:
— per le chiese di alcuni Paesi la
mancanza di mezzi finanziari;
— ma il motivo principale è quello del
totale disinteressamento per questa
attività.
La conferenza ha avuto termine il
giorno 15 con un culto comunitario.
È stata proposta un’altra riunione che
si terrà probabilmente a Ginevra in
data ancora da stabilire.
Giorgio Baret
LA FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE
IN ITALIA DENUNCIA
La trama eversiva fascista
Riunito recentemente a Firenze, il Consiglio xieiia Federazione deile Chiese
evangeliche in Italia ha esaminato la situazione italiana e ha scritto ai membri delle chiese evangeliche una lettera, di cui pubblichiamo il testo
Cari fratelli,
nord - sud - est - ovest
■ Un gruppo speciale di studio, sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha pubblicato
un rapporto in cui si raccomanda che l’Assemblea generale dell’ONU provveda all’elaborazione di un codice di condotta per le società multinazionali e i governi con i quali
esse trattano, come pure a creare un meccanismo di controllo. Il valore totale della produzione internazionale controllata dalle multinazionali supera ormai quello del commereio internazionale.
I Nelle elezioni legislative svoltesi nel
Land della Bassa Sassonia, i socialdemocratici hanno perso la pur esigua maggioranza assoluta che detenevano a Hannover, mentre i cristiano-democratici hanno raggiunto
la maggioranza relativa.
I Dalla presa del potere da parte di Peron,
in Argentina sono almeno 36 i dirigenti
sindacali ed esponenti politici, per lo più di
sinistra, assassinati.
I II Consiglio dei ministri portoghese ha
approvato un decreto-legge che istituisce, alle dipendenze della Giunta di salvezza
nazionale, una commissione per il controllo
di stampa, radio, televisione, teatro, cinema.
■ È stato firmato a Mosca un accordo
commerciale fra l’URSS e gli USA, per
un valore complessivo di circa 200 milioni di
dollari, circa 120 miliardi di lire. L’accordo
prevede la fornitura all’URSS, da parte della
Chemical Construction Corporation di New
York, di quattro impianti completi per la
produzione di ammoniaca, da usarsi per la
produzione di fertilizzanti chimici; in base
al contratto, parte dell’ammoniaca prodotta
sarà riesportata dall’URSS negli USA. Questo
accordo costituisce una delle attuazioni particolari del grande accordo economico URSSUSA stipulato lo scorso anno.
I « L’Unione sovietica non ha mai stabilito basi militari o navali nella regione
dell’Oceano Indiano e non lo sta facendo »,
ha assicurato il rappresentante sovietico alrONU, Malik. Pur riconoscendo che i sovietici non sono certo i soli, è chiaro invece che
hanno ripetutamente cercato, in vari paesi
(India, Comore, Mauritius) di istituire tali
basi, ed è possibile che ve ne sia una nel
nuovo porto irakeno di Ummul-Qasr, sul
Golfo Persico, costruito dai russi e nel quale
recentemente sono state segnalate navi da
guerra della flotta sovietica incrociante nell’Oceano Indiano.
I E stato inaugurato un nuovo cavo coassiale sottomarino a grande capacità per
le comunicazioni fra Italia e Spagna, fra Roma e Barcellona.
I La Svezia è tradizionalmente un paese
neutrale e pacifista. Negli ultimi anni
però si registra un aumento della volontà di
difesa; 79% degli svedesi, in caso di attacco da parte di una grande potenza, si pronunciano per la resistenza armata. Questa posizione si riscontra in tutti i settori della popolazione. Il 45% trova « molto bello vivere qui », il 46% si dichiara abbastanza
soddisfatto, solo l’l% è nettamente insoddisfatto.
il Consiglio della Federazione riunito a Firenze il 15 giugno 1974 — ritenendo che come credenti nel Cristo Signore non ci è permesso di estraniarci dai problemi della comunità civile
nei quali ci troviamo coinvolti insieme
con tutti i nostri concittadini — desidera richiamare la vostra attenzione
sulla difficile situazione politica e sociale che il nostro paese attraversa, e
in modo particolare sul riaffiorare di
violenze fasciste e reazionarie che fomentano uno stato di tensione e creano un concreto pericolo di soluzioni
antidemocratiche nel governo del
paese.
In tale situazione, pur consapevoli
che non potremo mai pretendere di
essere noi a stabilire il Regno di Dio,
riteniamo sia nostro dovere portare,
come credenti, il nostro contributo di
fede, di speranza e di operosità nella
ricerca di una società giusta.
Riteniamo inoltre che poiché l’Evangelo ci spinge costantemente verso la
ricerca di rapporti nuovi tra gli uomini, rapporti che per loro natura escludono la sopraffazione e la violenza, è
compito delle nostre comunità riflettere con serenità e fermezza sulla situazione del paese, senza sottovalutare la
recente alleanza fra la Democrazia
Cristiana e le forze della destra reazionaria nella campagna antidivorzista, e senza minimizzare l’equivoco
insito nella posizione di un partito
che, proclamandosi antifascista, non
ha saputo o voluto combattere concretamente il fascismo, pur detenendo da un quarto di secolo le leve essenziali del potere politico e dell’ordine pubblico.
Ci sembra quindi sia compito delle
comunità evangeliche sostenere tutte
quelle forze popolari e di ispirazione
autenticamente democratica che premono sul governo perché non solo sia
posto un freno alle violenze fasciste,
ma ne siano colpiti i mandanti e protettori all’esterno e all’interno della
compagine dello stato. Il nostro impegno di fede non rimarrà, così, nel vago ma si esprimerà in riferimento ai
problemi reali del momento; esso inoltre si qualificherà per il tenace e pa
imiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii!iiiiiiiiiiiiiiiiiiii.iiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
UNA POLITICA
ENIGMATICA
ED OSCURA
H II Mali conta attualmente 1.835.000 colpiti dalla siccità su una popolazione di
5 milioni : oltre un terzo! Nella regione di
Gao vi sono 29 campi di sinistrati, tuareg e
neri. Secondo il governo di Bamako il deficit
di cereali oscilla fra 325 e 350.000 tonnellate; le ’’razioni di sopravvivenza” sono insufficienti, il minimo è costituito da 400 grammi di cereali a testa, al giorno.
I L’estate è scoppiata con violenza nel Sahara algerino. Nella regione dei Tassili
e dello Hoggar e nel dipartimento delle oasi
la temperatura c torrida, con punte superiori
ai 50“ aH’ombra.
•jf Non sappiamo
come altrimenti definire la nuova politica americana nel
M. Qriente. Qgni settimana che passa,
gli aspetti incerti, difficili o addirittura impossibili a spiegarsi di quella politica si moltiplicano.
Terminando la sua analisi della situazione, che abbiamo riportato nel
n. preced. di questo settimanale (art.
« La nuova politica americana nel M.
Oriente »), Antonio Cambino scrive
quanto segue:
« Ricollocato dagli avvenimenti e
dalla realtà obiettiva in una posizione
di assoluta preminenza, Kissinger ha
saputo muoversi con straordinaria efficacia, rispondendo alle aperture degli arabi senza troppo spaventare
Israele, ma al tempo stesso facendo
capire ai governanti di Gerusalemme
che qualcosa era cambiato. Il risultato notevole della sua azione è stato il
duplice accordo per la separazione delle forze, quello di gennaio nel Sinai, e
specialmente quello di maggio sul Golan. La loro firma ha ancora accresciuto il ruolo americano. Tutto l’insieme di patti, scritti e pubblici, firmati a Ginevra poggia infatti su una
impalcatura d’intese riservate bilaterali, raggiunte da ognuna delle parti
direttamente con Washington: sulla
continuazione dei negoziali, sui nuovi
ritiri degl’israeliani, sul destino dei palestinesi, ecc. Tutto gira, insomma,
intorno a Kissinger e, attraverso di
lui, agli USA. Gli altri, compresi i sovietici, sono esclusi.
L’unilateralità di questa situazione
(aumentata dal fatto che anche gli altri paesi arabi non coinvolti direttamente nel conflitto con Israele tendono sempre più ad entrare, per motivi
economici e tecnologici, nell’orbita
americana.) ha qualcosa di assurdo, e
perfino di pericoloso. Ma poiché le cose stanno così, non rimane altro che
augurarsi che funzionino per il meglio.
Chi conosce (o crede di conoscere) i
pensieri riposti di Henry Kissinger, afferma che la sua ambizione è di approfittare dei due anni e mezzo di lavoro che ha davanti a sé per concludere la propria missione di segretario di
Stato (e di primo segretario di Stato
di origine ebraica) con un accordo di
pace per il M. Oriente. Data la sua conoscenza dei problemi della zona e le
sue indubbie capacità intellettuali, tutto induce a credere che egli intuisca
che l’attuale situazióne di disimpegno
tra gli eserciti, anche se congelata, non
miò costituire la base per una reale
convivenza tra i vari popoli, e che una
Echi della settimana
a cura di Tullio Vioia
sistemazione piu solida richiede un
equilibrio interno maggiore, che tenga
conto di tutte le realtà, a cominciare
da quella dei diritti nazionali palestinesi». (Da «L’Espresso» del 16.6.’74).
Tutte queste non sono che delle congetture più o meno convincenti. Ci si
può chiedere allora: v’è stata forse dell’improvvisazione o magari del « bluff »
nei patti stipulati fra USA ed Egitto?
Noi non lo crediamo, e per molte ragioni. Anzitutto per l’enorme impegno
economico sottoscritto dal presidente
americano. Citiamo, fra i molti accordi, i seguenti.
1) «Gli USA aiuteranno l’Egitto a
rinforzare la propria infrastruttura finanziaria.
2) Gli USA aiuteranno l’Egitto a
costruire una centrale nucleare a fini
pacifici, e gli venderanno dei reattori
atomici che gli permetteranno di produrre, a partire dal 1980, dell’elettricità
d’origine nucleare.
3) Verranno creati gruppi misti di
collaborazione tecnica (formati cioè di
esperti dei due paesi), per ricostruire
la zona del canale di Suez, per aprire
nuovamente la via agl’investimenti
americani in Egitto, infine per aiutare
l’Egitto nei settori dell’agricoltura,
della tecnologia, della cultura e della
medicina. Verrà anche formato un consiglio economico congiunto ».
Insomma « gli USA contribuiranno
in massimo grado allo sviluppo economico dell’Egitto ». (Da « Le Monde »
del 15.6.’74).
E che dire dei bombardamenti che
gli aerei israeliani hanno continuato
(e forse continueranno ancora) ad effettuare sui campi degl’inermi palestinesi del Libano? Ahimè! le nostre
speranze andranno dunque deluse? (v.
l’art. « Verso una migliore e più umana politica in Israele? » sul n. 24 di
questo settimanale, del 14.6). « Tanta
ferocia (scrive il "Manifesto" del 21 c.)
apvare puramente strumentale al desiderio del nuovo governo israeliano
del generale Rabin, di far dimenticare
all’interno del paese le frustrazioni che
l’ingerenza molto pesante americana
negli affari israeliani ha generato e
rassicurare l’estrema destra circa la
volontà del governo di Tel Aviv di continuare a colpire duramente i palestinesi, malgrado sia stato necessario venire a patti con i vicini “che contano”.
La cieca violenza degli attacchi scatenati sul Libano meridionale dall’a
ziente sforzo di informare e coscientizzare quei fratelli in fede che più si
trovano esposti e indifesi nei confronti
della propaganda di chi detiene il potere.
In questa prospettiva di riflessione
e di azione vi inviamo un fraterno saluto invocando per ciascuno di voi e
per le comunità nel loro insieme la
guida e l’ispirazione del Signore.
Il Consiglio della Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia
Libertà sindacale„
H Riunita a Ginevra, la Conferenza internazionale del lavoro ha, fra l’altro, votato
(224 si, 122 astensioni) una risoluzione che
condanna Israele per discriminazione razziale e violazione di libertà sindacali nei territori
palestinesi occupati.
La stessa Conferenza ha invitato il governo del Cile a « porre fine alle violazioni
dei diritti dell’uomo e dei diritti sindacali e
a togliere ogni restrizione all’esercizio delle
libertà sindacali ». Nella sua risoluzione la
Conferenza ha voluto esprimere la profonda
preoccupazione per la gravità della situazione in Cile, contrassegnata dall’arresto,
l’esecuzione o la deportazione di sindacalisti.
Dal voto di questo documento si sono astenuti i paesi latinoamericani (salvo Cuba) e
la maggior parte dei paesi occidentali; dei
rappresentanti italiani, quello governativo e
quello dei lavoratori hanno votato a favore
della risoluzione, quello dei datori di lavoro
si è astenuto.
Come spesso accade nelle assisi internazionali si condannano (giustamente, lo sottolineiamo) infrazioni spesso feroci ai diritti dell’uomo in alcuni paesi. Ma non c’è proprio
nulla da dire circa il divieto di sciopero vigente nei paesi ’’socialisti”, patente infrazione legalizzata a un elementare diritto riconosciuto dalle Costituzioni democratiche?
viaztone israeliana,
che tradisce l’inconscio desiderio di
trovare al problema palestinese una
“soluzione finale"
di stampo nazista,
tradisce anche la
debolezza d’Israele, che gli USA sono
in grado di far ballare come vogliono
e che può rifarsi soltanto sui suoi nemici più disgraziati ».
V’è infine l’incognita delle reazioni
dell’opinione pubblica americana. Può
essere ancora che non abbia torto il
« Manifesto » (loc. cit.) nella sua valutazione alquanto pessimistica:
« Malgrado il successo di Kissinger e
di N-ixon in M. Oriente sia stato tutt'altro che irrilevante, è difficile pensare che possa far scordare le vicende
del Watergate. Del resto la stessa stampa americana, a parte poche grandi testate, è estremamente provinciale e
relega spesso le notizie estere, di maggior rilievo, in ventesima pagina, tra
un incontro di “base-ball" e un “match"
di pugilato. Lo stesso elettorato razzista del presidente detesta in ugual misura ebrei e arabi, e, una volta che il
problema del petrolio non appare più
per lui come drammatico, se ne infischia di quanto capita nel M. Oriente,
ma non del fatto che Nixon non paghi
le tasse che loro, invece, sono costretti
a pagare ».
BEATE KLARSFELO
E stato costituito a Parigi un comitato (presidente Pierre Bloch, 75010
Parigi, rue de Paradis 40) per la difesa della « giovane tedesca, divenuta
francese col matrimonio, madre di due
piccoli bambini, che si è recata nel suo
paese d’origine per protestare pubblicamente ed appassionatamente contro
la totale impunità dei peggiori criminali nazisti, che hanno imperversato
in Francia all’epoca dell’occupazione e
che sono stati severamente condannati in Francia in contumacia. Essa, tedesca di nascita, trova intollerabile
che quei criminali continuino a vivere come onesti cittadini tedeschi, perché l’accordo, firmato tra Francia e
Germania Federale il l.l.’lì e che deve permettere alla giustizia tedesca di
processarli, non è stato ancora ratificato dal Parlamento tedesco.
Ora è lei. Beate Klarsfeld, ad essere
processata da quella giustizia. È lei
che rischia diversi anni di prigione,
non i criminali nazisti ».
Il Comitato chiede adesioni e ricorda che la giovane è quella stessa che,
« con rischio della vita, riuscì a smascherare, in Bolivia, il boia Klaus Barbie-Altman ». (Da « Le Monde » del
16-17.6.’74).
Caccia alla balene:
vietarla o no?
È riunita a Londra la commissione internazionale per la caccia alle balene. Per la
terza volta si presenta la proposta di vietarla totalmente: sarà ancora respinta? I sostenitori del divieto fanno giustamente notare
il rischio di rapida estinzione di questi cetacei; sono invece contrari i paesi che praticano, con larghi vantaggi, questa caccia :
Giappone e URSS (che insieme si dividono
r80% del reddito delle balene), Australia, Brasile, Norvegia, Islanda e Sud Africa.
Per il Giappone, ad es., Tindustria baleniera
rappresenta 50.000 posti di lavoro e il 10%
della produzione nazionale di carni.
B Si è aperta a Caracas, nel Venezuela, la
3“ conferenza internazionale sul diritto
del mare, che in settanta giorni di lavoro
cercherà di dare un nuovo assetto giuridico
alla ripartizione dei mari e degli oceani. Fra
i problemi: i limiti delle acque territoriali,
per ciò che riguarda la pesca, lo sfruttamento
anche minerario del fondo marino. Si noti
che le ricchezze animali e minerali racchiuse
nelle profondità marine, che rappresentano il
71% del globo, sono immense e quasi totalmente vergini. Occorrerà pure fare in modo
che, nella corsa allo sfruttamento di tali ricchezze, da un lato si rispetti l’equilibrio ecologico, e dall’altro il vantaggio tecnologico e
di potenziale economico delle grandi potenze
sviluppate non schiacci le nazioni minori. I
risultati della Conferenza saranno poi sottoposti all’ONU.
tiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiimmmiiiiiiitiiiiiiiiHimmiHiiiiiiiiMi
Lusaka 1974
(segue da pag. 1)
tratta di posizioni di retroguardia, ma
di anticipazione, poiché senza idealizzare le cose si è creata e si sta approfondendo fra tutte le Chiese che la costituiscono una parità fraterna e corresponsabile, che fa considerare piuttosto come un residuo di razzismo, rovesciato, il ’rifiuto’ antioccidentale di
tanti africani. Il problema c'è, e serio.
Ne riparleremo anche esaminando più
attentamente la proposta, reiterata dal
pastore kenyano John Gatu, di un ’moratorium’, cioè di un tempo di sospensiva, di un periodo durante il quale si
sospenda ogni aiuto, in uomini e in
mezzi, e ogni ingerenza bianca, e le
Chiese africane si provino a far da sé
e vi siano stimolate.
Alla redazione di questo numero
hanno collaborato Elsa Balma, Mirella Bein, Giorgio Gardiol, Arnaldo Geme, Ermanno Geme, Elsa e
Speranza Tron, Liliana Viglielmo.
Direttore responsabile: GiNO Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 - 8/7/1960
Coop. Tip. Subalpina - Terre Pellice (Torino)