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LA MONA NOVELLA
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GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Srxiirndii U rrriiii nella carità
Kni. IV. li.
Si distribuisce ogni Venerdì, — Per caduu Numero ceulcsi» 10. — INt cndunn IIikm d'inscr/iono roiilcsimi 20.
Condizioni (l’Asiiiocinzioue t
PcrToaiso - Un Anno L. 5. — .V domicilio J.. O . — Pnovi.xciF. L. a fO.
— -a *5.
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Per Francia e Srizzera fiaoco a deslinazionc, e per l’Inghilterra franco al conflne lire 9 40
per uo anno, e lire S per sei mesi.
te A.s-i"clazloni a¡ riccvov» : ln uiri fH*lo ilol uuli* d< I Hp. uum Si.
— A Genova, ulla €'npp<*lln 1 MidoNo, iniiiu <it 5». Clumu.
NeUepniviiii’ic, luUí «li ¡totídli pcrmozxodi che doviMfino t HUcrO iiivUtl
frffMco al IHrellure üciU Un»\A v.i i..\ c imhi ulidnH-nti.
Airesiero, ai'•(■siicmi indiri7-/,i: Lo'íouA^aai Nih%l>pu o í*. lHn iii. ii n.-u rrK-Mreoi
Pabí(;i, dallaliínviiuC. Mc)riu j.<, nn* TkmjcImh. ü; dul I'< vr<il-T¡ncl lil-raMr 1 io?«k
dai tigíc. I). tiiH cl IVUl IMerre liluai, vui» Nruvo, iX.-, (mnkska, dal 'inu. E. IJemua libran»
LoHA?f:HA, dal sig. DolurMiiuínC- libraii'.
ina visita alle Chiese evangeliche italiane dei
Grigioni. VII. —Un anno finisce - Un anno principia. — Consolante emenda.— Annunzi.
UNA VISITA
alle Chiese evangeliche italiane
dei Grigioni.
Vili.
La Valle di Bregaglia corre, como si è di
già osservalo, da levante a ponente, e deve
probabilmente a questa una direzione di non
presentare coll’attigua valle dell’Àlta Engadina,
in quanto a clima e vegetazione, qncl contrasto
istantaneo, che tanto colpisce il viaggiatore che
daH’alpe piomba lo sguardo nel sottostante Poschiavino. Ma questa transizione per essere
meno pronta è pure sensibilissima, poichò non
si sono ancora fatte due oro di cammino, movendo da Casaccia, che già si giunge in mezzo
alle foreste di castagni ed a poca lontananza
<loi vigneti.
Neanco la natura, ancorché bella , non realizza più, almeno allo stesso grado, quel misto
di grandioso e di soave cosi particolare aH’All.-i
Engadina ; in pari tempo che non riflettono più
i villaggi, sebbene prosperi ed abitati da gente
per lo più benestante c anche ricca , quella
pulizia e quella nitidezza quasi pretenziosa a
cui eravamo avvezzati al di là del Maloia. Il
pittoresco, lo svariato ha preso qui il posto del
maestoso, dell'imponente; e col dolco alilo dell’aura italiana cominciano, in qualche misura,
a farsi sentire aicuni dei difetti proprii del nostro popolo, fra cui quel poco amore aH’ordine
ed alla pulizia cho strappa tanti e così legittimi
lamenti al forestiere valicando lo Alpi.
Non sono le parecchie di Bregaglia come le
altre italiane di Bi^io, di Poschiavo e di Brusio
composte di evangelici e di romano-cattolici
mescolati assieme. Qui tutti sono evangelici, e
dallo spirito chc ci è parso di scorgere in questa
popolazione, dobbiamo inferirne che passerà ancora del tempo prima che, in seno ad essa ,
riesca il cattolicismo ad impiantarvi un altare.
La prima di queste parocchie cui si giunga
venendo dal Maloia o dal Septimer è Casaccia,
piccolo villaggio di un centinaio al più d’abi|anti. Un priore doi Domenican i di Cremona,
per nonio Bartolomeo Maturo, vi foco per il
primo, nel loiO, rintuonare la ¡larola evangelica. Vergerio vi venne dupo, e tale fu l'cffctlo
della di costui eloquenza sugli animi di quelli
alpigiani, che airindomani di una sua predlcaziono sul culto delle immagini, non ¡liìi una
delle tante statue che adornavano la chiesa di
S. Gaudenzio si trovava al suo posto. Tutte
erano stato cacciate fuori cd infrante per non
essere mai più ristabilite.
Il telegrafo, cho in Isvizzt.-ra , atteso il suo
buon mercato, è a portata di tutli, aveva annunziato il nostro arrivo,idsicchè quando bussammo alla porta della casa parocchiale fummo
accolti come vecchio conoscenze o con ogni
maniera di benivolenza dal pastore signor Steffani, dall’ottima di lui consorte e dnH’unica
loro damigella. Preso del cibo , o rifattici un
poco della nostra fatica in seno a quella cara
famiglia, non scorgendo ^'issibiiitù veruna di
raunare in quel giorno i cflSÌIudrri1,‘'T IJBTltl'TffttìiJ'
tutti su pei monti occupati a fare il fieno, ce
nc partimmo, accompagnati dal buon Stellani,
¡ler Vicosoprano. È questa la borgata principale della vallata, e quella che, per essere anche la più centrale, i nostri fratelli aveano scelta
acciò vi fissassimo la stanza pei tre o quattro
giorni che avevamo stabilito di passare in mezzo
a loro. Quando vi giungemmo verso le 4 pom.
parie della popolazione era in chiesa, secondo
la bnona usanza che si Ila in quei monti di far
precedere le funzioni della domenica da una pub.
blica preghiera il sabbato sera, aH’efTetlo, .senza
dubbio, d’implorare l'eilicacia dello spirito di
Dio sulle predicazioni dell’indomani ; ed ei fu
solo dopo terminata la funzione chc ci fu concesso di stringere la mano al caro signor Jenni,
il giovane e zelante pastore di quesla greggia.
La popolazione di Vicosoprano non eccedo ie
400 anime. L’aspetto del villaggio non è ridente, anzi alquanto tristo: ilche deve derivare , almeno in pnrle , dalla vetustà di buou
numero de’fabbricati che lo compongono.il
clima ne è ancora rigido abbastanza da non comportare, in fatto di alberi fruttiferi, che qualche
magro ciliegio, di cui il frutto, agli 8 di agosto,
cominciava appena a farsi rossiccio; ed anche
le biade vi crescono a stento. Nella storia religiosa della vallala,Vicosoprano ebbe sempre il
primo posto. Colà tenevansi per lo più i colloquii e le altre assemblee in cui venivano dibattuti i sommi interessi dello chiese di Bregaglia; colà esisteva, o forso esiste ancora,la
principale tipograOa italiano-evangelica dopo
quella di Poschiavo ; e colà specialmente fece
lunga stanza, come pastore, uno dei più celebri,
per fama e supere, d'infra i Biforniali italiani,
voglio dire Vergerio. Quando l’uniile temi.io
mi recai a visitare, in cui |u>r amore Ji Cri.sto c
per ubbidienza alla sua parola crasi ridotta
quiilla voco avvezza rinluonarcnelle piii grondi
cattedrali ; quando (laU’alliira su cui i- posto, io
mezzo al cimitero , mi guardai atloriio , o nou
sepj)i scorgere so non a'miei piedi un esiguo villaggio, e per unico orizzonte una stretta pianura
che, accerchiata da duo torrenti imjieliinsi, o dominata d« alti 0 scoscesi monti, pare esposta a
guasti di ogui sorta , io mi sentii rompresodalla più viva e piìi sentita ammirazione per
quell'uonio chi; mia sedo vescovile, gli onori
di cui lo volea ricolmo il Vaticano, rintimità
dei granili e dei principi , il nianeggiainonto
delle alto faccende, , co.sì della politica come
della religione, più che gli agii , le^nagnificenze della vita, lutti questi vantaggi e più altri
ancora avea sagridcalo alla sua coscienza, ridiialla irnrrtizhTfic di fffcnpItcF pastore di
alcuno centinaia di anime in quei monti ignorati, vero sepolcro per la suo fama.
Certo la mia ammiraziono sarebbe stata maggioro se Vergerio, scordando del lutto quel passalo, si fo.sse sempre mosirato di spirito contento in quella sua condizione , e non avesse
mai dato luogo all'accusa, che gli fu mo.ssa
qualche volta , e non sempre a torlo , di aver
ritenuto in sè del vescovo e del diplomatico più
chc non sarebbe convenuto ad un semplico ministro deli'Evangelo; ma chi ù che, mettendosi
per un momento al suo posto , e ricordandosi
quanlo sia diiiìcilc alla nostra natura il divezzarsi , e dal potere più cho da qualsiasi altra
cosa, chi 6 dico cho a tutto queste considerazioni ponendo menle, non si senta più cho disposto a condonare a quel grand'uomo, come
mende di poco momento, ciò chc ni suoi coetanei, per elTetto forso anche di soverchia suscetlibiliti'i, facilmente appariva como gravi
difetti ed intollerabili?
.\vverliti del noslro arrivo, e conformandosi
al desiderio chc avevamo loro esternalo in proposito i noslri fratelli di Bregaglia aveano disposto ogni cosa perchò l’indomani, che era
domenica, noi potessimo rivolgere la parolaaH’intiera popolazione dolla vallata. .Ma il dotto
che « l’uomo propone e Dio dispone » ebbo in
tale occasionc a verilìcarsi a mio riguardo. Una
raucedine, di cui i [irimi sintomi eransi manifestati al mio partir daH'Engadina era giunta la
domenica mattina a tal segno cho alla lettera
non mi si sentiva a parlare , cosicché in veco
di salire in pulpito dovetti starmene buona parto
del giorno in letto, ed il rimanente rinchiusa
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nella mia cameretta, lasciando che a tulio supplisse il mio caro compagno.
Predicò dunque il signor neri la mallina a
Vicosoprano, ed il dopopranzo a Bondo, ed in
ambedue quesle località, egli fece succedere
alla sua predicazione abbondanli dellagli così
-sulla chiesa cho rappresentavano che suH’opera
di evangelizzazione da essa stessa e da allri
crisliani intrapresa in Italia , accompagnando
colali dellagli dalle più calde e più premurose
raccomandazioni perchè non se ne stessero più
a lungo in disparte le chiese ilaliane dei Grigioni da un’opera così santa e cho non manca
mai di tornare sommamente benefica a quegli
stessi che l’intraprendono; e a tale scopo,
scuotessero al più presto quel letargo religioso
di cui appariva pur troppo che si erano lasciate
invadere anch'esse, e nel loro seno richiamassero quella vita cristiana di cui aveano così
stupendi esemplari nei loro antenati, e mancando la quale, ad una chiesa manca tutto, e
perfino il diritlo di chiamarsi lale.
Siffatte esortazioni anziché inasprire gli animi
dei numerosi uditori, vennero colla massima
compiacenza accettate, il che ci dà motivo fondato di sperare che non saranno state udite
invano.
AH’indomanc i pastori tutti della valle, meno
quello di Soglio, ci fecero la squisita gentilezza
di riunirsi in fraterno colloquio a Vicosoprano
allo scopo principalmente di avvisare insieme
con noi ai mezzi più acconci di rendere le relazioni tra le due chiese e più intime e più proficue che far si potesse al progredimento del
regno di Dio. Non dirò qui dei varii progetti
posli in campo , nè delle determinazioni che
vennero preso : al Sinodo cho ci ha deputati
prima di chiunque spelta di essere raggua;;Iiato su questa parte della noslra missione. Ma
quello che, senza rischio di essero tacciato d’indiscrezione, io posso sin da ora esternare, si è
la vera consolazione che provammo in cuor
nostro per tutto ciò cho ci fu dato di scorgere
e di udire in questa conferenza.
Io, nel recarmi colà, mi ci era recato, devo
confessarlo, con, nel cuore, la paura di trovarvi
il razionalismo più o meno all’ordine del giorno,
se non presso tulli que’pastori, almeno presso
la maggior parto di essi, e con vivo rendimento
di grazie a Dio potei accertarmi che, con delle
differenze, ciò s’inlende, in quanto a talento e
a zelo, Gesù Cristo, Dio-Uomo veniva da tutti i
pulpiti annunziato come unico redentore , e la
sua grazia come unico fondamento e cagione
della nostra salvezza.
Terminata la conferenza, avendo io riacquistato un po’ di voce , quei fratelli gentilmente
mi offersero di convocare il popolo so volevo
dirigere loro qualche parola, al cho acconsentii
xon sommo piacere ; e non ci volle che un momento e due tocchi di campana perchè si riunissero nel tempio un cencinquanla persone
incirca ; segno non dubbio della grande influenza che le abitudini religioso esercitano
ancora su quel popolo, o della quale fa altresì
testimonianza l’osservanza cho si può dire là
generalo del giorno del Signore.
L’ordine del giorno per l’indomani portando
che dovesse il signor Bert presiedere ad un fu
nerale alla Stampa mentre io mi sarei portato
a Soglio per predicarvi, dissi addio ai fratelli
di Vicosoprano o del rimanente deU’alta Valle,
ed accompagnalo dal caro Schmideini, il pastore di Casta.segna, eccellente giovane, la di
cui società, ad onta che non combinassero su
tulli i punti le nostre vedute, mi fu mollo piacevole, mi avviai verso Bondo, da dove dopo
una notte passala sotlo al tetto ospitale del presbiterio, mi portai la seguente mattina pertempo
a Soglio, villaggio posto a guisa di nido d’aquila
sulla vetta d’un monte, a destra della vallata.
È questo il luogo di origine di una fra lo [liù
potenti faftiiglie patrizie dei Grigioni, la famiglia Salis, di cui i palazzi, sebbene di stile semplice ed in armonia colla rigidezza del clima,
formano ancora il più bello ornamento del villaggio, ed un legittimo oggetto di curiosità per
il forasliere. Ma i gentiluomini li hanno da
molto tempo disertati, ed in quello sale ove nei
tempi andati raccoglievasi, neH’estate, la più
eletta società , e che ospitarono per fino delle
teste coronate, non incontri più al dì d’oggi so
non qualche onesto ed industrioso confettiere,
sul di cui viso, unitamente all’ospitalilà più
cordiale, non ti è difficile scorgere un qualche
segreto orgoglio di trovarsi diventato signore
alla sua volta, e comodamente stabilito là dove,
bambino, egli non avrebbe neanco ardito di
porre il piede.
L’essere io giunto colà aU’impensala e senza
darne avviso a chicchessia, fece sì che piccolo
fu il concorso degli uditori nel tempio, essendo
la quasi totalità djgli abitanti su poi monli
occupati, come quei di Casaccia, intorno al fieno;
Ma l’attenzione e l’interesse di quei pochi,
gente attempata per lo più, era largo compenso
all’assenza del gran numero ; e mi afTerrò con
forza singolare il pensiero chc il messaggio di
cui ero latore non era niente meno chc messaggio di salvezza e di vita eterna a quelle
anime, il maggior numero dello quali potevo
giudicare vicino alla partenza; o fu quella una
delle circostanze, ahi ! troppo rare nella vila di
un banditore dcH'Evangelo , in cui mi sentii
compreso dalla sublimità del ministerio che mi
era stato affidato, e dal bisogno di rendere vive
grazie al Signore che mi ci avea chiamato. ,
II signor Bert, che in quel frattempo aveadisimpegnato la sua funzione alla Stampa,
giungeva anch’egli a Soglio dove ci eravamo
dato appuntamento per portarci quello stesso
giorno a Chiavenna, e l’indomani a Milano. La
noslra missione leccava al suo termine, e si«
approssimava l’istante di prendere commiato da
quei fratelli, che poche ore erano bastate a renderci così [cari come se li avessimo da lunghi
anni conosciuti. Da Soglio per un sentiero alquanto ripido, ma tutto adombrato da castagni
giganti, scendemmo a Caslasegna, dopo esserci
divisi a metà cammino del caro Schimdeiiii, o
non aver più ritenuto con noi che l’amabile
pastore della Stampa signor Salis, il quale gentilmente insistette per accompagnarci fino a
Chiavenna. Un ricco e municificente signore di
Coltura, luogo vicino alla Stampa, il barone di
Castelmuro, cui uno di noi si era recato a visitare, non volendo cho facessimo quel tratto di
via a piedi, graziosamente mise a nostra dispo
sizione un suo legno, che ci portò fino a Chiavenna (1). L’indomani asera dopo il viaggio piìi
incantevole sul lago di Como eravamo giunti a
Milano, 0 due giorni dopo a Torino, il cuore
pieno di gratitudine a Dio, non che per la paterna sua sollecitudine e protezione di cui ci
avea dato tante prove in questo viaggio, per le
relazioni che, col nostro mezzo, potevamo ragionevolmente sperare fossero stale stabilite
tra due chiese fatte più di qualunque allra per
amarsi, per intendersi, e lavorare con mutuO'
accordo all’opera dol loro Signore.
(0 Frai Iratri di gentilezza di cui fummo oggetto non voglio^
passare sotto silenzio quello usatoci dulìa nostra all ergatrice di
Vicosoprano, che quando dal mio compagno, partHo l'ultimo, ie
fu domandalo il conto, si ncusò coslanie acciò uoi pagassimo
neanco un centesimo.
UN mo FINISCE — UN ANNO PRINCIPIA!
Ecco un anno di più trascorso della nostra
esistenza in sulla terra : quante grazie dobbiamonoi, che da poco ci chiamiamo evangelici, rendere aH’Eterno e individualmente o collettivamente quali membri del corpo spirituale di Gesù
Cristo! Come individui, non sentiremo noi forse,
ognuno in particolare, il bisogno di ringraziare
Iddio per averci fatto conoscere il suo Evangelio? E non dovremo interrogare noi stessi,
onde sapere davvero se l’abbiam ricevuto nel
cuore 0 non soltanto udito cogli orecchi? Ah !
sì : facciamolo questo esame di coscienza ; assicuriamoci so stiamo ritti sulla mistica pietra
del sublime edificio la cui baso poggia in sulla
terra o il vertice sale fino al cielo ; assicuriamoci se riteniamo la Parola di vita nella manieri
fedele che ci fu evangelizzata, afiìnchè possiaoi
diro : non abbiam creduto in vano; assicuriamocene per fare i necessari emendamenti e
camminare nolla via interminabile della perfezione, tenendo sempre fissi gli occhi sul divino
modello del Figliuolo di Dio, ond’essere in Lui
vivificati ; onde passare il tempo che resta, non
più secondo le concupiscenze degli uomini, ma
secondo la volontà del Signore.
Ringraziamo ancora l’Elerno collettivamente,
quali membri della Chiesa di Cristo, per le benedizioni ch’Egli si compiacque di spanderò
sopra di essa : nell’anno chc sta per compiersi
un notevole e soprannaturale risvegliamento ,
nel senso evangelico apparve qua e là nel noslro libero Piemonle, nel resto d’Italia, sebbene
si trovi sotto la doppia schiavitù del gesuitismo
e doH’assolulismo polilico, finalmenle più o
meno in tutta l’Europa : già parecchi templi si
apersero al culto di spirito e di terità; di altri
furono gettale lo fondamenta ; e nuove scuole
por fanciulli si fondarono; e nuove società di
beneficenza e di evangelizzazione si organizzarono, ecc., in guisa che possiamo da colesti
segni dedurrò cho l’epoca presente è uno di
que’ giorni di Dio in cui maggiormente Egli
vuole mostrare la sua onnipotenza e la sua
grazia; uno di que’ giorni in cui rallissimo amor
divino si compiace in modo straordinario chiamare gli uomini a penitenza , imperciocché ,
siccomo sappiamo , il Signore non vuole che
alcuno perisca, ma cho lutti abbiano vita, e vita
eterna , ma ecco. Egli non vuole nè anco toglierci la libertà, perché la fede senza la libertà
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non sarebbe pih fede, non sarebbe più il lume
dato allo spirito deH’uomo creato ad immagino
di Dio; quindi sta a noi riconoscere i mezzi che
Iddio ci offro per appropriarci i suoi beneficii
sta a noi riconoscere i segni dol tempo ed ap
profittarne per la noslra salute.
Un nuovo anno comincia ; potremo noi tulli
vederne la fine? Chi è sicuro di esistere nel
mondo, non al termine di esso anno, ma neppure da qui a sci mesi, a Ire, ad uno, e meno
ancora, da qui ad una settimana, ad un’ora?
Quanta importanza adunque di lenerci appa
recchiali, aiTinchè la noslra trasformazione dal
corruttibile all’incorruUibile non ci sorprenda
Ricordiamoci che la carne ed il sangue non
possono erodare il regno di Dio, ma ci conviene
rinascere in ispirilo vivificante per Gesù Cristo;
e siccome da noi stessi non potressimo riuscirvi , indirizziamo al Signore ¡liù sovente le
nostre preghiere, ondo ci assista colla sua grazia; e non soltanto colle preghiere individuali,
fatte nella propria cameretta o mediante il culto
di famiglia, ma eziandio congiuntamente, ne
pubblici templi , « acciocché del beneficio che
ci sarà avvenuto por l’orazione di mollo persone, grazie sieno rendule da molti per noi »
(II. Cor., I, H). Adorniamoci di umiltà, perciocchò « Iddio resiste ai superbi, e dà grazia
agii umili t (f. Pieiro, V, 5) : e infatti come
potressimo gettare il vecchio abito e rivestirci
del nuovo, se anlicipatamente non sentissimo
dolore dei nostri peccati, delleoITcìio a Dio fatte;
non acquistassimo il battesimo di pentimento,
senza di eui quello di spirilo si ronde impossibile? e Umiliamoci adunque sotlo alia potente
mano di Dio , acciocché Egli c’innalzi, quando
sarà il tempo ». Amiamoci gli uni gli altri,
perchò la religione di Gesù Crislo 6 amore :
l'amore, ossia «la carilà ò lenta all’ira, 6 benigna, non invidia, non procede perversamente,
non si gonfia, ecc., ecc. » (Vedi I. Epist. ai
Carini., XIII); « la conoscenza delle divine Scritture, la scienza in generale, ogni sacrificio, la
fede stessa, nulla sono, a nulla giovano, se vi
manca la c?ri(à». (Vedi capo citato).
Finalmente, abbiamo sempre dinanzi al pen.
siero che si approssima il tempo della seconda
venula del -Vazareiio, del gran giorno del Signore, in cui nuovi cieli e nuova terra appariranno dove giustizia abiterà ; aspetliamolo
quindi in santo conversazioni ed in opere di
pietà, ed anzi, come dice Pieiro nella II» Epis.,
capo III, ver. 12, alTrcttiamone l’avvenimento,
il che dipendo mollo da noi, giacchò il Signore
per l’amor degli eletti, che a lui gridano , Io
sollectlerà. E non dubbii sono i segni da cui
dedurre il compimento della divina promessa.
È detlo nel sanlo Vangelo il-rc., XVIII, 8':
« Quando i! Figliuol dell’uomo verrà, troverà
egli pur la fede in terra?» Ebbene, pur troppo
la fede scomparve dal mondo ! pochi sono i
credenti : vorremo noi collocarci fra il maggior
nu-mero, fra quelli chc non pensano all’ora della
venula di Gesù Cristo? No, o Signore! noi vogliamo essere del picciol numero, essere presti
a riceverli, svegli, avveduti; « Realo quel servitore il quale il suo Signore Iroverà facendo
cosi! » (Lee., XII, 43). Il noslro pericolo, è
grande ; vigiliamo, preghiamo Iddio che cl din
la forza di resistere alle tentazioni coniro i molti
che seguitano la corruzione del mondo; contro
i falsi dottori cho soli'introdussero eresie di
perdizione , contro quelli che per avarizia fanno
mercatanzia degli ignoranti con parole finte
contro i lanti e tanti in somma che seguitano
la via deH’iniquità ; i tanti e tiinti schernitori
che proferiscono già le parole cho si leggono
al ver. 4® della indicala II* Epist. di Pietro
capo 111, « Dov’è la promessa del suo avveni
mento? » E non solo dicono queslo in derisione
della seconda venuta di Gesù Cristo, e del giù
dicio finale , ma , in genere , in derisione del
Crislianesimo ; a cagion d’esempio, esclamano
— Perchò mai Gesù Cristo indugiò quattromila
anni a venire al mondo per redimere l’uman
genere? Perchò il Crislianesimo dopo diciotlo
secoli non si è ancora propagato daperlullo?—
Perchè , o signori, Iddio, padrone delle suo
grazie, 6 anche il solo che sappia conoscere il
meglio e le esigenze dell’ordine universale.
Perchè, o sapienti del secolo, se in fatto aveste
sapienza, conoscereste chc prima condiziono por
istabilire una doltrina qualunque occorre che
gli uomini si trovino in condizioni propizio a
riceverla ; fra le quali noteremo la insufficienza
e falsità delle dottrine anteriori, la stanchezza,
il disinganno e il bisogno vivo di una teorica
novella, rera, divina, atta a dare la pace del
cuore. Ora, la storia ci mostra cheprwisnmwDte
ii suddetto era lo stalo in cui si trovava l'umanità paganicaed israelitica allora, e non prima,
in cui nacque il Messia , adorato fin dalla sua
culla e dai poveri pastori di Betlem, e dai sapiènli fi magi) deH’Oriente. In quanto alla tardanza del Crislianesimo nel propagarsi, considerate, o signori, quanto la civiltà mondana,
soltanto in Europa, abbia indugiato per l’addietro, e peni ancora, benché adulta oggidì, a
{lenetrare nei paesi che si chiamano barbari,
perchò privi di ogni dottrina, e dito se il Cristianesimo non è divenuto più universale, sebbene sia slato obligalo a pugnare contro ostacoli cos\ forti che pareva dovessero distruggerlo?
Certo, è troppo evidente il falto per poterlo
negare ; il diffondersi dolla religione dell’UomoDio supera di celerità e d’ampiezza quello della
civiltà ; ed aggiungeremo che la civillà stessa
non progredisce come dovrebbe,in causa, o dotti
del mondo, della vostra incredulità, perché non
ricevete i beneficii sonimi (sieno pure veduti
sollo il solo aspetto civile) che il Cristianesimo
vi offre : 0 se il Crislianesimo, come religione,
non é ancora predicato fra molti popoli, incolpatene, in gran parte, eziandio voi stessi, che
non aiutate coll’opera vostra il di lui progredimento, il progredimento del regno di Dioe
della sua giustizia.
Per ultimo, sappiale, e tulli noi leniiimo beno
a mente questo, che « i cieli e la terra del
lempo presente, per la medesima Parola di Dio
sono riposti ; essendo riserbnli al fuoco , nel
Riorno del giudicio e della perdizion degli uomini empii ; e quest’unica cosa non ci sia celala, ch’appo il Signore un giorno è come mille
anni, c mille anni come un giorno* (II. Epist.
menzionata di Pietro, III, 7, 8). Ciò basii; cho
il Signore ci benedica, e che lutti i suoi nemici
sieno posti sotto i di lui piedi ! Cosi sia.
CONSOLANTE EMENDA
Non possiamo con parole eslernaro la nostr»
comiìiacenza neH'accoglicre l'invito cho ci venne
fatto di rendere pubblica la seguente dichiarazione ; l’autore di essa , in segno d'amore, accetti sollanto la noslra premura nel far conoscere alla Chiesa il pio atto che Ionio onoro chi
lo scrisse.
DICHIARAZIONE
« Sono circa cinque anni cho il solloscritlo
J. A. Pinson, ingegnere inglese, abiurava la
religione evangelica ed abbracciava il catlolicisnio romano, a cui si determinava por molivi
che non occorre manifcslaro. Tuttavia egli non
diventava cattolico se non di nome, imporciooché mai non credelto ai dogmi che la Chiesa
romana aggiunse alle puro e semplici dotlrine
del Vangelo di Gesù Cristo, o mai non no pralicò i riti e lo cerimonie. La di lui coscienz»
non permettendogli as.solutamentedi continuare
a vivere più a lungo in talo stato spirituale, o
di lasciar supporre in lui credenze cho non obli«
mai, egli dichiara con questo righo di voler
rientrare nella Chiesa evangelica, dalla qual« interiormente non fu mai separato; e deplorando
un istante di debolezza, per cui domanda perdono a Dio e alla sua vera Chiesa, egli coiifeuserà in avvenire la verilà al cospetto della su«
coscienza e degli uomini, n porrà ogni sua
cura per far obliare colla di lui fermezza nelle
fede ed integrità nella vita il fallo di cui si rese
colpevole.
f Chc Iddio, per la sua grazia, e i crisliaiM,
per lo loro preghiere o cordiale appoggio, gli
vengano in aiuto !
« Torino, il 21 dicembro 1856.
« (Segnato) J. A. PmsO!\ »,
iV. D. Una copia del surriferito documento
venne dal signor Pinson rilasciata nelle mani del
reverendo signor Bert nell’alto ch'ei lo ammet/teva di bel nuovo alla comunione della Chie*»
evangelica, e un'altra copia mandata ai reverendi
padri di S. Tomaso, nelle di cui mani il signor
Pinson avea abiurato cinque anni sono.
iw i%r -«j iw ai5 m:
Caldamente raccomandiamo aH’atlonzione ed
airinterossc dei nostri lettori il seguente ;
STIBIIIICTO ,l Pilo IIELIE «l'EILUE
Queslo stabilimenlo fondalo da circa un anno
6 destinato a venire in aiuto alle operaio povere, provvedendole di lavoro quando ne mancano. I benefici risultamenti di silTatta opera,
quanto utile altreltanto moralizzante, si sonò
fatti di già sentirò in più madri di famiglia ;
poiché menlre, da un lato, nel lavoro ad esse
somministrato dallo stabilimento rinvengono
4
elleno un soccorso prezioso, cho le metto in
istato di guadagnarsi onoslamente il pane della
famiglia , daH’altro, l'applicazione e la precisione che da esse si richiedo, fa loro contrarre
quelle abitudini laboriose o regolari, che tanto
imporla di svegliare ed incoraggiare nella
classe indigente.
Ma perchò una cosiffatta istituzione possa andare avanti e prosperare, conviene di necessità
che i di lei prodotti abbiano campo di esitarsi :
♦•i sono adunque i compratori cho veniamo a
sollecitare, ed alla di cui carità ci raccomandiamo , ricordando loro , che ò questo il momento in cui il caro degli oggetti di pridia ne^:ossilà , unitamente alla cruda stagione in eui
c’inoltriamo, aggravano assai i patimenti degli
indigenti, ed il momento quindi in cui la carità
anzichò rallentarsi, deve farsi piìi cho mai attiva ed operosa.
Abbiamo dunque l'onore di prevenire quelle
persone cho vorranno interessai'si all’opera nostra e prestarle il loro benefico concorso, cho
un deposito degli oggetti fatturati trovasi aperto
lulti i giorni, eccettuata la domenica, dallo 8
del mattino alle 5 pom. in una bottega di casa
He Fernex, Viale del lìe, n. 34, la porticcina
-0 sinistra sotto il portone.
Toriuo, il 21 dicembre 1856.
La Direttrice
N. DK-FER^EX.
LÀ BUOnA nOVELLÀ
SECONDA SERIE.-ASXO SESTO.
Si pubblica il 2° e 4® venerdi di ciascun mese
a fascicoletti in-8“ di 10 pagine, formando alla
fine dell’anno un volume di circa 400 pagine.
PREZZO DI ASSOCIAZIOXE
Per lo Stato, franco a destinazione . F. 3 »
Per la Svizzera, e Francia, id. . . » 4 25
Per l’iNaBiLTERRA, id......» 5 50
Per altri paesi, franco fino al confine. » 3 »
Non si ricevono associazioni per meno di un
-dnno.
Coloro fra i signori abbonati che vogliono
fare acquisto del libro sulla Riforma in Italia
nel secolo XVI possono aggiungere al prezzo
del suddetto abbonamento altro lire 2 c sarà
Toro spedito franco di posta.
Le Associazioni alla Buona Nuvella continueranno a riceversi :
In Torino all’Uifizio del Giornalo, Viale del
He, n. 31.
Pel rimanente dello Stato per via di vaglia
postali mandati franco al Direttore della Buona
Novella a Torino.
Per la Svizzera dai signori Béroud e C., lii»rai in Ginevra.
Per la Francia dai signori C. Mevhueis e C.,
Jibrai, rue Tronchet, 2, Parigi.
Le associazioni provenienti à&\\'Inghilterra
potranno prendersi direttamente dW'Uffizio del
Giornale, col mezzo di franco bolli inglesi, inviatici franco in uno col nome e l’indirizzo dell’associato.
L’AMICO DI CÂSÂ
ALMANACCO PEL 1857.
Questo interessante Almanacco, già vantaggiosamente conosciuto dal pubblico piemontese,che,
nonostante gli sforzi dei preti iu contrario, gli
fa ogni anno buona accoglienza, è venuto in
luce in questi ultimi giorni, e trovasi vendibile
presso tutti i librai e segnatamente al Deposito
di libri religiosi. Viale del Re, n.°31.
Il prezzo, ad onta che sia cresciuto di mole il
volume, è sempre di centesimi 25; ma prendendone un certo ^numero di copie si ottiene uu
forte ribasso.
Importante pubblicazione.
LA RIFORMA IN ITALIA
NEL SECOLO XVI.
È un volume di 208 pagine, e si vende lire 2.
Noi raccomandiamo questo libro ai nostri lettori ; e coloro fra essi che vorranno farne acquisto , dovranno spedirne analoga domanda alla
Direzione della Cuona Novella, unendo alla domanda un vaglia postale della somma suddetta,
e sarà loro spedilo franco di posta.
Si avvertono i lettori che rimangono disponibili sole 200 copie.
Bollettino delle Strade Ferrate
DEll’lNDlSTlllA E DEL COIIIIERCIO.
Esce in Torino il Merooledi ed il Sabbato.
Contiene: il movimento commerciale ed indùstriale ; la costruzione, il servizio, i prodottj,
progetti, le leggi ed i capitolati di Strade ferrale,
di Navigaziune e di Telegrafia elettrica ; le In-*
vcnzioin e le Scoperte ; i Bolletlini della Borsa
ed i Resoconti delle Banrlie. — È un repertorio
di Economia sociale utile e quasi indispensabile
a chiunque abbia interesse nelle Strade ferrale,
nelle Jlanifattnre, nella Sericoltura o nelle So
cietà commerciali d’ogni genere.
Le Condiiioni d'Associazione sono :
Per l’anno L. 10. semestre L. 6, trim. L. 3 50
franco di Posta Ì» tutti gli Stati Sardi,
cd all’Estcro con anniento dcUe njag^pori spese postali
At
DEPOSITO DI LIBRI RELIGIOSI
Male del Ile, 31.
Terre (la),l’eau, l’air e le feu, ou notions
de physique, de mécanique, de chimie et de géologie, en rapport avec
les phénomènes naturels du globe
et les usages ordinaires de la vie ,
prezzo
par L. Michaud , préparateur de
chimie à l’Académie de Genève et
professeur de physique, de chimie
et de botanique à l’école supérieures des demoiselles. Ouvrage pour
la jeunesse, orné de 109 figures li
thographiées, 2 vol.....*
Tables (les) tournantes, du surnaturel
en général et des esprits, par le
comte A. de Gasparin, 2 vol. . »
Authenticité du Nouveau Testament,
par le docteur H. Olshatisen professeur à l’université de Koenigsberg; ouvrage traduit de l’allemand
par A. Reville, ministre du St-E
vangile.........»
Lettres de Jean Calvin, recueillies pour
la première fois, et publiées d’après
les manuscrits originaux par Jules
Bonxet, Lettres françaises, 2 vol.»
Marie ou la Mariolatrie par Fjjlh BünGENER : Lettre à l'auteur d’un écrit
intitulé La Vierge Marie, ou Etude
sur sa perpétuelle virginité . . »
Bienfait (du) de J. C. crucifié envers les
chrétiens, Ouvrage célébré du xvi
siècle récemment retrouvé à Cambridge, traduit del’italien et précédé
d’une introduction historique par
L. Bonnet pasteur.....»
Etudes sur Bernard Palissy sa vie et
ses travaux, précédée de quelques
recherches sur l’art séramique par
J. Salles........»
Récits et taMeauz de la rie Souabe par
M.me O. WiLDERMC'HT, traduction
de J. Porchat. .......
Conférence de Chrétiens evangéliques
de tonte nation à Paris, 1855. Compte rendu publié aunom du Comité
de L'alliance evangélique,par GdilLAüME Monod , un vol. in-8®. . »
Lettres écrites d’Orient par Emilien
Frossard, l'un des pasteurs chargés
de commencer l’œuvre des aumôniers protestants auprès de l’armée
française, 1 vol. in-8® .... »
Du beau dans la nature, l’art et la poésie, etudes esthétiques par Adolfe
PiCTBT, 1 vol. in-8®.....»
Mystère des Bardes de l’ile de Bretagne
ou la doctine des Bardes Gallois du
moyen âge, sur Dieu, la vie future
et la transmigration des âmes. Texte
original,traduction et commentaire
par Adolphe Pictet, l vol. . . »
Divin Guide du Voyageur par le révérend J. Hamilton. Traduction libre
de l’anglais par Gabriel Naville ,
1 vol. in-12».......»
Trois siècles de luttes en Ecosse, ou
deux Rois et deux Royaumes par J.
H. Merle D’Aubignîs .... »
Fictions et réalités ou les prétentions
de Rome mises en regard des faits,
Discussion franche mais amicale ,
par Ad. Bautt, pasteur ...»
Catéchisme des doctrines distinctives
de l’église évangélique protestante
et de l’église catholique romain traduit de l’allemand par Cüvibr . «
Lettres à mon Curé......»
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GroMMO Dowenieo increate.