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Iñ FflQINfl DELLA
ii star Àtt, giiáitlK ii non cairrr”
Vorrei illustrare .questo ammonimento dell’apostolo Paolo facendo passare
dinanzi ai giovani lettori quattro per- ’
sonaggi, due dell’Antico e due del Nuovo Testamento.
SANSONE, la forza
L’Èrcole biblico, il giudice d’I&raele
dalla statura atletica, dai muscoli d’ac. ciaioi Lo squartatore di leoni, il maSsacratcre di Filistei. Trasporta una pori
la di città come fosse una porta di casa,
spezza le funi come fossero cordicelle.
Chi più di Sansone è ben piantato sulle sùé gambe granitiche?
« Chi si pensa di stare ritto, guardi di
non cadere ».
Non v’è nulla di più fragile e di più
incerto dellà. forza fisica, quando non
sia accompagnata da altrettanta forza
morale. ’•
Un Sansone tro-vierà sempre una Déiila che lo farà cadere e dei nemici* che
lo accecheranno e ne faranno uno
schiavo.
Le varie Deilile e i vari Filistei di
Sansone sono le passioni carnali e i desideri di vendetta che han fatto di Santone tm essere fiacco e spregevole. .
Il g^iovane veramente forte non è colui che ha forti muscoli, ma colui che
fea dominare le sue passioni, essere in
ogni momento padrone di sè stesso, e
vincere il male col bène.
Chi si pensa di stare ritto perchè è .
forte, guardi di nqn cadere, che la perdita della forza nel giorno malvagio gli
farà amaramente sentire quale errore è
stato il suo di non tem.prarsi e fortificarsi Tanimo e di non aver ricercate le
energie morali che non vengono mai
meno. ì*;'
LA STATUA Di NABUCADNETSAR,
il potere
Dan ele 2; 31-35: « Tu, o re, guardavi ed ecco una grande' statua: questa
statua ch’era immensa e d’uno splendore istraondinario, si lergeva dinanzi a
te e il suo aspetto era terribile. La testa di questa statùS era d’oro fino; il
suo petto e le siue braccia erano d’argento; il suo ventre e le sue cosce di
r ame, le sue gambe di ferro; i suoi piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. ”
Tu stavi guaiTdando quand’ecco utta
pietra si staccò, senz’opeira di mano, e
colpi i piedi di ferro e d’argilla della statua e’li frantumò. Allora il ferro, l’argento, il rame, l’argento e l’oro furono
frantumati insieme, e diventarono come
la pula sulle aie d’estate; gl’imperi di
questa terra nelle loro sude^sive fasi.
^ Ogni potere terreno e ogni edificio di
quaggiù sono destinati 'a caidere se i
loro fondamenti non sono solidi.
Basta che vi sia un oo’ d’argkla nei
piedi per pregiudicarne la stabilità. Un
sasso qualunque, una qualunque awer.iità può far precipitare la gigantesca
costruzione.
; Sono d’argilla i piedi di tutti gl’imperi, di tutte le potenze dèi mondo, nonostante il loro fasto e la loro ricchezza, quandio, nei loro orgoglio sostituiscono ià volontà propria e i propri piani alla volontà e ai piani di pio, col
’vi. permesso del quale essi domin&no,
Quando ' ricercano le proprie ambizioni
nel mondo anziché nei principi superiori del Regno di Dio, quando sostìtulscono alla giustizia il sistema dei fine
che giustifica i mezzi, quando vengono
meno alla missione per la quale TEterho.ne .permette resistenza.
Qualunque potere tu sia in grado di
/ Corinzi 10-12
\ esercitare, o giovane, ricordati che lo
i puoi perdere e puoi perdieré. te stesso se
a fondamento di ogni tUo- piano e di
ogni tua attività non métti il rispetto
delle leggi sante di Colui che ti’ ha
creato.
, Chi si pensa' di stare ritto ¡perchè
' esercita qualche potere (e tutti per
quanto umiU 'esercitano qualche potere
sul proiisimo) guardi di non cadere, chè
se antepone al bene altrui scopi egoi. stici e al valore santo di Dio i suoi sogni di gloria, il suo crolle sarà tremendo.
IL FIGLIUOL PRODIGO, La ricchezza
È il figlio di buona famiglia. La sua
posizione sotto il tetto paterno è delle
più felici. Come figlio i minore no^n ha
alcuna responsabilità e gode di tutti i
benefìci di una casa ricca.
Ma egli non 'apprezza la sua postone privilegiata. Vuole servirsi lìbéramente dèi beni che gli spettano.
E in breve volger di tempo il giovane da tutti onorato e stimato, il signorino ben vestito e ben nutrito precipita nello stato ,più miserevole che immaginar'si possa.
Non ha saputo sejrvirsi dei beni che
Dio gli ha cònoesso. Non è stato riconoscente' per tutti i privilegi avuti sin
dalla nascita. Non ha fatto valere i talenti noevuti, anzi li ha sprezzati. Ha
fatto cattivo uso del denaro e dieUa' libertà.
Il denaro o è uno strumento di bene
0 è « lo sterco del demonio ». La vera
libertà non *è la facoltà di fare ciò che
il capriccio ci detta, ma è la possibilità ‘
di fare solo il bene.
Chi si pensa di stare ritto perchè è
di buona fam'iglià, .perché ha denaro,
perchè possiede molti beni, guardi di
non cadere, chè egli assaporerà tutta
1 amarezza e tutte le ximiliàzioni della
miseria e della servitù
PIETRO, la fede
E l’apostolo del Signore, Colui che
con SUO fratellio e altri compagni ha abbandonato le reti, la famiglia, la casa
per seguire Gesù. E’ il credente entusiasta. Sem,pre il primo nel confessare
la fede nel Cristo vivente.
Quando Gesù gli fece capire chie si
avvicinavano dei tempi di prova, egli
afferma con sincerità e fervore: « Signore con te sono pronto ad andare e in,
prigione e alla morte».
Il seguito lo sappiamo. Poco dopo
Pietro ha rinnegato .per ben tre volte
il suo Signore.
Chi più di Pietro sta ritto nel fermo
possesso della verità, nella trionfante
sicurezza della fede? Eppure Pietro è
stato di scandalo al Signore e .ai discepoli.
Sfilano dinanzi a me visi simpatici di
g:ovani dal cuore pieno di santo zelo
per la causa del Signore, dall’anima vibrante di fede entusiasta.
E poi sono oadjuti.
Hanno creduto nel loro’ zelo, nella
loro f'^e, nel loro entusiasmo, nelle loro
possibilità, nella loro Chiesa, più iche nel
Signore,
Non si sono abbassati e perciò Cristo non li ha innalzati.
Chi si .pensi di stare ritto peirchè è
vald^ di nascita, perchè porta il distintivo « Lux luqet in tenebris », perchè ama la sua chiesa, perchè sa di essere nella verità, guardi di non cadere,
chè altrimenti, come Pietro, piangerà e
farà piangere amaramente.
Germanus
VALDESE
E’ il ìip)lo di un libra scritto pm pio' vani cattolSfiA dal sacerdote Primo Mazr
zùlffiril (Collam « Il CnvMo », Ed. Soilesiana, Pisa). .
r Vorremmo veder quest’opera nelle
t manti di tutti i giovani valdesi colti. Se
pure i giudtfà dell’autore svila Riforma non sono oggettàvi e la pregkidiZMle casttolica è evidente, lo spirito che
SI muove in queste pascne è profonda, mente evangelico e protestante.
^ In una pruma e in una seconda lettuUa m'è sembrato di udire a volte l’eco
'della voce di Barth e <M Luthì, a volte
quella di Elie Gounelle è dei suoi seguaci del Cristiianesimo sociale.
Trascrifoiamo alcuni pensieri colla
speranza che wttAti ìnteUettuali valdesi
siano invogliati a leggere tutto il libro
e a discuterlo. ~
!» Scritti come questi ci fanno sentire
quanto talumS fraitelU casttoUci sono viCtni .ji noi, e quanto siamo gii uni e gli
ditti concordemente lontani dai nemici
aperti e mascherati del Crsto dól Vangelo. g. b.
L’ordine nuovo incomincia se, alcuno
si sforza di divenire .un uomo n-ùovo.
Prendere impegno con Cristo non
vuol dire: m,etterlo dalla nostra parte,
adattarlo al nostro passo, misurarlo col
nostro metro, obbligarlo alle rtostre
strade.
Noi riconosciamo una gerarchia di
valori personali e collettivi, ove il primo stia 'Come colui che serva.
E’ pagano neU’anima chi accetta l’ingiustizia e Toppressione col segreto proposito di riuscire a mettersi tra i privilegiati e gli oppressori: chi ha paura di
ogni voce libera e di ogni sentimento di
pietà: chi crede nell’ordine senza chiedersi se l’ordine non è piuttosto un disordine costituito.
Un cristiano che non accetta il rischio
di perdersi per mantenersi fedele a unimpegno di salvezza, non è degno d’impegnarsi col Cristo.
* * m
Si deve aver paura, non qjuando sia- ‘
mo legati alla croce, ma quando ce ne
sentiamo sciolti e ci pare di star bene.
Non la bonaccia ma la tempesta, è il
tempo del cristiano: non la sanità ma la
m,alattia: non le blandizie ma 1© persecuzioni diei potenti.
4: >|! i|c
Chi vuole santificare l’individuo, senza salvare l’uomo associato, rischia una
bella ma vana fatica.
C’è un’ora nella vita d’ognuno, nella
quale il misurarsi con Cristo, .anche per
chi ha cercato d’evitarlo, con ogni mezzo, diviene ineluttabile.
Nessuna abilità diplomatica, nessun
calcolo di prudenza terrena ci salva da
questa confessione. Soltanto, dopo un
tale incontro, l’uomo .e le sue cose prendono luce e valore, poiché quaggiù tutto finisce in religione.
Non tutti 'i doveri sono doveri sUl piano cristiano, non tutti gli olocausti
sono olocausti sul pianq del Calvario.
Pochi cristiani si chiedono se, sotto
il nome del dovere non venga contrabbandata la negazione di xm dovere più
‘»alto: pochi duWtano chè ci possano ve
jur comandati doveri eh© tradiscono il
Viàro dovere che ci lega a Dio e ai fratolh" cj . I
La regola di©l dovere per il doverie
'Viene accolta, venerata e predacata anche da parecchi cristiani. Eppure vivia^mo in un 'tempo in cui non tanto imtporia i adempimento diei doveri comandati uomini quamo il saggiare se
aobiano un iondamentp etico.
Il bene è lo spazio vitale del doy.ere.
La storia delia Chiesa non è sempre
ecuncante per q[uel che riguarda gii uomini. 5
Una cosa sbagliata non diviene accettabile per IL sol»' fatto che fu più volt© ripetuta e iodata da uomini rispettabilissimi ed emmenti per la loro funzione.
Sta scritto, è vero, chje^ « il regno dei
cieli patisce violenza e ohe ^olo i violenti Lo rapiscono » ma quéUa intesa e
cornandata .dal Vangelo, è una violenza che dev'ó rivolgere contro me stesso,
le, secondo la quoto, conae eristiano', ho
l obbligo d’essere disposto a perdere,
mani occhi e piedi anziché rinnegare il
Signore.
Nessuno potrà farmi persuaso, in, forza di questo o altro passo evangelico,
almeno fino a qjuando terrò in mano e
leggerò onestamente la Parola del Sirgnore, che à possa usare di mezzi violenti, per arrestaire una dottrina anticri-’
stiana o per convertire genti, lontane od
opposte al mio Creda
Se quanti vogliono servire la verità
rinunciassero ad essere benvoluti dagli
uomini, particolarmente dai potenti, la
cristianità avrebbe meno pagine oscure nella sua storia e maggior rispetto
intorno alle sue istituzioni.
La storia della Chiesa ha delle ore
nelle quali l’unica testimonianza sopportabile è il, riiartìirio.
La nuova criisitiianlitò dovrà essere una
migrazione del popolo verso Cristo.
* * *
Abbiamo bisogno di santi che ci vengano dalle grandi responsabilità sociali
in un momento in cui urge una testimonianza 'Cristiana sulla strada..
Il miglioramento del sistema non ci
verrà da una generosa oblazione di
questo o di queirindustriale per un’opera di beneficenza o di cultura... ma da
una coscienza cristiana che oserà affrontare in pieno la responsabilità di incarnare il Vangelo nella vita sociale e
politica.
Hi
« Ut He
Lo scrittore o è un testimone o è xm
ingombro.
L’ingiustìzia nella £fmstÌziio sovverte
più coscienze di un pravo insegnamento
morale.
* »
Lasciateroelo dire con pena : ■òggi
nella cristianità l’abdicazione non viene
firmata dalle solite m,ani incaute e smaniose di novità, ma dai più lenii a muoversi, dai più conservatori: non dalle
punte avanzate, ma dalle retroguardie,
dalla gente di buon senso, la più cauta,
la più equilibrata,
...La mancanza o l’intorpidimento del
senso della rivolta cristiana contro il
male, è il segno di un mercenarismo,
non voluto da nessuno, ma accolto da'
molti come, una tattica opportuna, . se
non brillante d’apostolato.
I giovarli ne soffrono indicibilmente
e domandano dì leggere più a fondo nei
loro manuali e d’essere aiutati a usar©
• audacemente più che le attrezzature
culturali, lo slancio e la passione della
loro anima cristiana. I veri ¡anaarrijnen-
2
"SblíÉ
' -. ,
;r'
.k/'
ti, qiuetUi ,chd ttdXbaiociaiio dd‘ soozópom'e
la nostra integrità, ùwominciano quanr
odo ^ dottrina cede di fronte aU’aaaoné,
'e rinsegnamento appreso si lasdá superaré dalle necemtá praÉiche; Pier re~
eistere ci vuole ^’animá'in'continuo
g aumento e tpta giornata che non sia un
soffocante iwíeh&8ggio*’ma im respiro :
'' “ ■ largo © pulsante di tutte le nostre forze interiori in una devozione,senza limiti alla causa, eh© abbiamo abbrac, dato appassiomatament©. '
Non si può mortificar© una giovinezza ohe si vuole offrtee senza riserva alla
cristianità. Non si, può far diventare
troppo sa^ia l’avanguardia del mondo
cristiano eh© soffre © ad perde per troppa prudensà.
Quando le anime vibrano © s’accendono di passione nel loro impegno col
Cristo, anche la teologia deve fiammeggiare come fiammeggia il Vangelo, co-^
me fiammeggiano le croci che, nei secoli, hanno reso testimonianza alla
Croce.
Al disopra dell’organizzazione, al disopra del successo, al disopra di ogni
modus vivendi, ai disopra della quiete
stessa defila Chiesa, deve porsi la formazione di una coscienza religiosa che
pensi, voglia, ami, soffra cristianamente, senza bisogno di ricorrere a quegli
esteriori sussidi, nei giorni di bonaccia
fin troppo presenti, e che scompaiono
nei giorni della prova.
^ Ogni cristiano deve sentire di portare, nella propria coscienza, la dignità
della Chiesa di oggi e la promessa di
quella di domani, poiché riutTansipenza cristìand, più che la difesa di un diritto, è il diritto di vivere del Vangelo
stesso, affejTOato nella storia, a chi non
domanda nulla alla storia.
v^^'Eco nm» VMJJ ^mwÊÊ^ ^ tf ä•:
.............. - - ■ ...1 1., r **____________1.« %_________
■■4,
INTELLETTUALE!
(Per le studentesse e... le loro mamme]|
« La mia figlia è una intellettuale a, mi ri_ spowse con tono semi-orgoglioso semi-lamentevole, vma' mamma sovraccarica di lavoro.
Non potevo nascondere il mio stupore che
la sua figlia studraitessa diciassettenne, fresca. e gioiosa, non l’aiutasse in casa.
Questa risposta le sembrava definitiva,
convincente, irrefutabile: « La mia figlia frequenta la scuola media, è una signorina, impara molte cose complicate e sapienti di cui
non no ia .minima mea; è dimque impoiisluue che si ' aooassi a latiche matermh ».
ji. cosi questa madre aveva fatto della sua
figua un vero « pascià » di cui ella era l uinire schiava. Le mcldava le scarpe, le faceva
il ietto, le scopava la stanza, le rammendava le calze, le aggiustava persino i uori
nexia sua borsa !...
E quella mamma non è la sola della nostra citta.
C’è da stupirsi che in quelle condizioni, il
Armine ü intellettuale sia considerato quasi
un msuito per le donne degne di quei nome,
invece aessere un titolo di gloria, una responsabilità ambita?
Cè da stupirsi che molti uomini istruiti
fuggano le donne diplomate e preferiscano
le nonne senza pretese?
«.Non sposerò mai una intellettuale — dichiarava con energia dinanzi a me uno studente d’università; — ci tengo ad una alimentazione convenevole e ad una casa in
ordine I ».
Come se fosse impossible di far lavorare
il« proprio cervello e le proprie mani ed essere una intellettuale ed una buona massàia al tempo stesso !
Dirigere una casa grande o piccola, ricca
o povera, con o senza domestici,-è certo una
scienza difficile che non s’acquista se non
con una lunga esperienza.
Ogni mamma ha dunque il dovere di cer’ care di fare della sua figlia un essere armonioso, che sappia, mediante lo sviluppo giudizioso delle sue facoltà, stare a suo agio
ovunque, in cucina come all’università.
Per ottenere questo risultato bisogna prendercisi per tempo.‘Non esitate, o mamme, a
far lavorare le vostre figliuole (e i vostri
figli, ma di questi non mi occupo ora) fin
dalla loro tenera infanzia. Nulla riposa la '
mente me^io del lavoro manuale. Non vi fidate di ciò che si insegna a scuola in questo campo. E’ nettamente insufficiente se non
è completato a casa. Se le vostre figlie si lamentano che noh hanno il tempo di aiutarvi e di « fare i loro compdti » ciò dipende:
1° che non sanno studiare (la maggior parte
dei fanciulli non sanno concentrarsi; restano
delle ore dinanzi alle loro lezioni, con la
mente vagante e non vanno avanti). In questo caso bisoftia insegnar loro a far il compito in un tempo minimo. 2<> Oppure non
sono dotate per lo istudlo e allora è un delitto di spingerle In quella via già tanto ingombra. 30 o infine la loro vita è male organizzata, sopraccarica di cose inutili o secondarie (visite, cinema, lezioni private, sedute
dalla pettinatrice, sport, eoe.), ed è urgente
di rendersene conto per restituire la studentessa alla sua vita normale ed equilibrata.
I programmi non sono sovraccarichi ed è
perfettamente poBsibile ad una giovane normale di seguire gli studi universitari riservandosi del tempo per acquistare e perfezionare l’abiHtà delle mani e anche per distrarsi in mlUe modi.
Ecco p« le mamme che s’interessano a
questo problema, qualche idea pratica, ilaultato d’esperienza di molte madri di famlgUa.
Dai 3 al 4 anni, la bambina deve Impa
rare a teqpr© l’ago in mano e a cucire’'ve-.,
' stituUi.per le sue'bambole. Può rendere pie^ coll servigi appropriati alla sua età: andare a cercare un oggetto^ aeiila camera ac5« canto, lare qualche conjrnnlasione. Essa deve
. specialmente riordinare ^ Oè i suoi glocat
■ ■* toll e imparare a non^ lasciarh trascuiare
ovunque.
Dai 6 ai 7 anni la bambina può asciugare
i piatti, aiutare a sbucciare 1 legumi, a fare
* i letti, a togliere la polvere, quando toma
da scuola prkoa di fare i compiti, o il giovedì prima del gioco. ,
r A 10 anni deve farsi da sola tt letto prima di andare a scuola, lucidare le sue scarpe e.,^quelle dei frateUl e delle sorelle più
giovani. •• ( '
Giunta ai 12 o 13 anni, eia può e deve
farsi la sua camera, mettala in ardine, scoparla (il giovedì mattina ad esempio), anche se vi sono dei domestici. Deve rammendarsi le sue calze sotto la direzione della
mamma.
Infine a partire dai 16 anni circa, la giovinetta deve bastare a sé, stessa, avere la
■ cura e la preoccupazione dei suoi abiti e di
tutto ciò che le appartlensv Non soltanto deve
farsi i rammendi, ma anche pensare per
tempo alla trasformazione dei suoi abiti, a
metter da parte quelli che non vanno più e
discutere cola mamma sulle compiere da
fare. Nelle sue ore di libertà ella fa .le sue
piccole saponate e stira le sue vesti per essere sempre pulita e linda, senza che ciò
costi fatica ad altri. Durante le vacanze è
per lei una gioia di far la cucina da sola un
giorno 0 due alla settimana per tutta la famiglia. j
La giovane, ha così imparato l’essenziàle
del suo compito di massaia. Collaborando
colla mamma, sa equìMiirare il suo bilancio,
variare d cibi, ripartire il lavoro su ogni giorno deila settimana, e anche se avrà domestici, saprà dirigerli. Tutto ciò non sarà un
peso ma' giusta fierezza se fin dal prinripio
la sua mamma ha xsaputo presentarglielo
come un privilegio e non come im obbligo.
Questo programma può sembrare eccessivo ma è perfettamente praticabile. Molte
mamme lo seguono e se ne felicitano. Molte
giovani educate con questo metodo provano
più tardi una immensa gratitudine verso-la
loro mamma...-e molti generi verso la loro
suocera
Una giovane - ; i • ta con questi princìpi
sarà, una vera de .la, armoniosamente sviluppata. Il libro dei Proverbi dice che « il
suo pregio sorpassa di molto quello delle
Perlf». L.-C. Bouchet.
(Tradotto da « La Vie Protestante »).
TfTrwwrrrrrmrrrwTwww^Tfrwyyyr
Mnitillllllt Iti li ioiH il Mt
ìq Memiiu nel üineliano uo. Alínmo Resiain
lo elenco pubblicato il 17 aprile L. 5210,—
20 e 3o elenco pubblicati il 17 giugno . » 27395,—
40 ELENCO
Godino Aido e Raimondo, Prarostino, L. 50
- Enrico e Margherita Tron, 500 - Marcella
e Neri Giampiotali, 200 - Ernesta Olivet, Albertina e Ada Gadou, 100 - Relio, 200 Emma e James Gay, S. (Sdovanni, 100 A. e O. S., Bergamo, 200 - Bosìe Sanders vedova Ayassot, 100 - Ida Romano ved. Simeoni, Torre PelUoe, 100 - Dott. Stanislao Rocchi, Como, 100 - Liiia Malacrida Rocchi, Id.,
50 - Sottoscrizione Magazzino Prodotti RIV,
82 - ÀohLUe e Lillina Deodato, 100 - Severino Zotta, Verona, 100 - Maria Steiner e
Rosa Coflari Steiner, 200 - Chiesa di Torre
Penice, 1500.
Parrocchia di Pinerolo: Unione Giovanile
Valdese, L. 250 _ Bertalot Arturo, 50 - Gardlol Paolo « Ccnnbe », -200 - GrlU Carlo Amedeo, 25 - Long Rivolre Fanny, 100 - Marauda Luigi, 50 - Mariotti Balma Elena, 100 Pons Remigio, 30 - Ricca Meynier Seiina, 50
- Subilia Eralda, 50 - Vola Ten. Renato,. 50.
I figli del Cap. Gioveinni Rostagno, L. 200
- P^tre Augusto e Regina, Pomaretto. 50 Jotti Letizia, Id., 100 - Elena e Aldo Ribet,
Id., 100 - Volat Bartolomeo, Id., 40.
Raccolti dall’Unione Giovanile Valdese di
Torino: Beux Enrico, L. 25 - Sereno Mario,
25 - Malviclni Alberto, 50 - Teofllo Beri, 75
- Inferiori a L. 25, L. 172.
Irma e Mario Bianconi, L. 50 - Luigi e
Maria Martinat, 100 - Eviàina Pons, 50.
. Totale del 4o elenco L. 5674j—
Totale dei quattro elenchi -» 38279,—
Se tutte le Unioni Giovanili invieranno con
sollecitudine le loro sottoscrizioni, sarà possibile raggiungere la mèta di Lire cinqmntamila e versare per il tempo del Sinodo il
capitale della Borsa al Consiglio della Facoltà Valdese di Teologia.
* Le offerte sono raccolte dai membri del Comitato di Gruppo, dalla Libreria Claudiana
e dal Vice-Cassiere dela Tavola, sig. pastore R. Nisbet
Il Capo-Gruppo.
Segnalazioni
In attesa che maggiore disponibilità di
spazio conceda ad un nostro collaboratore di
esaminare in modo più particolareggiato questa • Stori« delle Religioni del pastore dottor E, Meynier, desideriamo segnalarla ai nostri lettori. Qualcuno naturalmente dirà: «Storia delle religioni? E’ una cosa troppo seria
per. noi 1 ». E questo qualcuno avrà torto.
Quest’opera è una cosa seria, indubbiamente I Ma non « troppo ». L’esposizione è chiara, piana: 11 dott. Menier conosce tutto il valore dell’antico adagio: « Ce qui ce conçoit
clairement, s’énonce aisément ! ». E noi gli
siamo grati di aver sfidato i tempi e gli eventi, dandoci un’opera i che mancava nella nostra produzione libraria; un’opera che contribuirà ad arricchire la cultura dei nostri
>
membl di Chiesa, che potrà essere consultata è letta con vantaggio da chiunque.
Il dott. Meynier non poteva, In sole 200 pagine, affrontare i grandi problemi che sono
direttamente connessi alla possibilità stessa
di una stor^ delle religioni; che s’ha da in-'
tendere per religione? Egli ha però saputo
opportunamente prospettarli nella introduzione, offrendo ai lettori ampio campo di
meditazione. Ed è questa una delle caratteristiche più simpatiche di questo volume che
pur proponendosi modestamente solo scopi
di divulgazione, è condotto con sicurezza di
informazione, con obiettività nella esposizione delle varie tesi, e pone quindi li lettore
nelle condizioni di farai un’idea personale.
Non ci resta quindà che augurare a questa
recentissima pubblicazione della Claudiana uri meritato successo.
Della predicazione di Davide Boisìo non abbiamo qui a far lungo diecorso, perchè tutti
i nostri lettori hanno potuto apprezzarne la
profonda fede nutrita d’ispirazione biblica,
sempre così attuale e che sa parlare a tutti,
negli articoli che egli scrive per 1’« Eco ». Ci’
limitiamo quindi a segnalare che la Claudiana ha pubblicato una sua predica**: Sulla
sera-della Vita. I nostri lettori ci troveranno motivi di conforto e di edificazione.
• E. Meynier; Storia delle Relipioni, 1 volume, 220 pagine, L. 30 - Libreria Editrice
Claudiana, Torre Pellice.
*♦ D. Bosio: Sulla sera della Vita, predica,
L. 1. - - Libreria Editrice Claudiana, Torre
Penice.
lovilà lÉaria
ENRICO MEYNIER
STORIA DELLE RELIGIONI
Pag. VII-219 — Prezzo L. 30
rcJberto COMBA
La Chiesa nel mondo di domaQi
— Conferenze —
Prezzo L. 2,50
Libreria Editrice Claudiana - Torre Pellice
(ironaca Vaidese
riODDlO PCLLlCt:
Il 16 luglio si spegneva, al Parau, Leo Pontet, di 73 anni.
Il giorno seguente decedeva, all Ospedale
di Torre Peliiee, Giuditta Mondon, ugualmente ai 73 anni.
Aiie lamigiie In lutto, la nostra simpatia
fraterna. . *
— vivi ringraziamenti al pastore Roberto
Nisoet che ha presieduto il culto del 23
luglio. R.
LUùtìUNA äAN UlOVANNI
A Lomaniga di Missaglia (Como), dove da
alcuni giorni si trovava presso uno dei suoi
agli, SI è spento dopo oreve malattia, all’età
di 75 anni, il sig. Carlo Vola. I funerali, colia partecijpazione dii un largo stuolo di parenti e di conoscenti, si sono svolti sabato
scorso agli Airail. In quest’ora dolorosa della separazione, inviamo alla vedova, ai flgU,
alle sorelle, al fratello ed ai parenti tutti
l’espressione dedila nostra profonda simpatia
cristiana.
— Ricordiamo che il culto nel tempio del
Ciabais, viene celebrato durante i mesi estivi, ogni domenica pomeriggio alle ore 4.
POMAREÍTO
Sabato 1° lugHo corrente abbiamo avuto il
piacere di unire in matrimonio Aldo Chamoon di Michele e di Maria Coucourde (Vivian) con .Vittoriua Viotti dì fu Giuseppe e
di Leontina Léonard, della parrochia di Torino. Alla gioia degli sposi e dri parenti si
è aggiunta quella della Chiesa pw la fondazione di questo nuovo fooclare cristiano. Agli
sposi rinnoviamo i nostri migliori auguri.
— Il 4 luglio acconapagnavamo al campo
del riposo la spoglia mortale della nostra sorella Maria Jahier fu Bernardino, deceduta
alla Paiola in età di 83 anni. Essa lascia il
ricordo di una credente dal cuore" semplice
e dalle forte fede, sempre contenta dello stato in cui s’è trovata.
L’8 luglio abbiamo reso i doveri funebri
alla spoglia mortale del fratello Alberto Justet fu Stefano, di anni 57, tragicamente
scomparso.
Il 10 dello stesso mese, riprendevamo la
strada del cimitero per deporvi la spoglia
mortale della nostra sorella Giovanna Maddalena Vannucci nato: Pons, deceduta al nostro Ospedale dopo penosa malattìa, all’età
di 52 anni. La larga partecipazione di conoscenti ed amici ad suol funerali è stata una
commovente dimostriizlone della stima di
cui essa aveva saputo circondariai.
A tutti coloro che queste dipartenze lasciano nel lutto rinnoviamo la nostra fraterna simpatia.
— Ci giimge la dolorosa notizia della Improvvisa tragica dipartenza del nostro giovane fratello Guido Morello di fu Romildo e
di Bounin Letizia (Pomaretto), di anni 19.
Esprimiamo alla famiglia le nostre condo
ghanze invocando su dL essa le consolazioni
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PRAROSTINO
FUNERAI,«!. Il 2 luglio, d(^o breve malattia, è decedute aU’Untinet Mßria Gönnet,
in età di 79 anni. »
Il 10 luglio si è spento, ai Ser, il cav. Oreste Paino, di anni 62. Tagli «l era stabilito
fra noi da alcuni mesi e si recava giornalmente a Torino per attendere al suo lavóro. La morte lo ha colto dòpo pochi 'giorni
di violenta malattia. « f
Il 13 luglio è deceduto tragicamente’ Ernesto Godino, delle Motóre. Egli non aveva
che 41 anni .
Sulle famiglie nel lutto invochiamo la con- ‘i''
solazloné e la protezione del Signore.
SAN GERMANO CHISONE
Al culto della prima domenica di luglio è
stato amministrato il Santo Battesimo a Pier
Paolo Bartolomeo Martinat di G&uUo e di
Rita Martinat. Il Signore della greggia protegga ognora questo bambino e conceda a lui
e al suoi cari le Sue preziose benedizioni I
JXopo breve malattta:- si è serenamente
spento, il 19 luglio 1944, in Lomaniga, nel
suo 750 anno, dopo una vita dedicata al lavoro ed alla famiglia .•
Carlo Vola
Commerciante.
Angosciati ne dànno l’annunzio a funerali
avvenuti: la moglie LINA PASCHETTO; i
figli; ARTURO con la Consorte e figli MELANIA e ALDO; rag. GIULIO con la Con-t
sorte e figli CARLO, CLARA, ENRICO è
•GIORGIO; SILVIO (in Argentina); il fratello, le sorelle, i cognati, i nipoti ed i congiunti tutti.
La cara salma riposa nello tomba di famiglia in Luserna San Giovanni.
« Chi mi ascolta abiterà in sicurtà e vivrà in riposo».
• Prov. 1: 33.
Luserna San GlovaimL '
Lomaniga di Missaglia (Como), Milano.
La famiglia riconoscente ringrazia tutu coloro che in vario modo hanno preso parte
al loro lutto. Un ringraziarriento speciale al
pastore Rivoira per le sue confortanti parole.
La famiglia dì
Luigia Bouin nata Pons
ringrazia di cuore tutte le persone che hanno
preso parte al suo grande dolore, e particolarmente i vicini di casa e i pastori signori
L. Marauda e G. Bertìn.
Villar Perosa, 29 giugno 1944. ^
r
I parenti e gli amici del compianto cav.
Oreste •PaTìa
esprimono la loro riconoscenza o tutti coloro
che sono stati larghi di aiuto ed hanno manifestato la loro simpatia nella triste circostanza. In modo particolare ringraziano il
dott. Ros per le sue cure, ed il Pastore Valdese per l’assistenza spirituale.
Prarostino, 10 luglio 1944,
La famiglia del carabiniere
Giovanni Bonjour
deceduto a Verona il 20 maggio 1944, ringrazia tutte le persone che, a iMva voce o per
iscritto, le hanno dimostrato la loro simpatia. Un ringraziamento speciale al capitano
Aldo Long e al pastore Davide Fomeron.
Bobbio Pellice, 22 luglio 1944.
Il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale della''Soc. An. Coop.' Prod.
Luce e Forza Elettrica Off. Pontet di Bobbio
Penice annunciano con profondo dolore la
morte della signora
Lea Gönnet Vedova Pontet
consorte del fondatore della Società sig. Timoteo Pontet'è madre del Cassiere della stessa Società.
Bobbio Pellice, 16 luglio 1944.
I funerali hanno avuto luogò in Bobbio
Pellice il 17 correntie mese.
LEZIONI traduzioni francese; ripetizioni
scuole medie. — Rivolgersi ài giornale.
SIGNORINA pratica bambini, oocuperetobesi gioimà'ta, mezza giornata. — Rivolger^ al
giornale.
CERCASI donna tutto fare per là Direzione Ospedale Valdese di Torino, buona retribuzione. — Presentarsi o scrivere Via Berthollet, 34 - Torino,
CERCASI direttrice per casa faldiglia di Milano evangelica. — Indirizzare offerte con referenze e pretese alla Presidente Enrica Dahò
- Via Scarlatti, '29 - MUano.
Prof. Qino COSTABKI,, Direttore responsabile
Autorizzazione Min. Cultura Popolere N. 10
del 7 gennaio 1944-XXII
ARTI GRAFICHE “ L’ALPINA „ - Torrfc Pellice
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