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LA MONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
iScguendo la verilh nella i;anU
K«k. IV. 15.
Si dislribuisce ogni Venerdì. — Per cadmi Numero cenlesimi 10. — Per raduna linea d’inserzione cenlesimi 2«.
CoiiftiKioni d’AiisoriaKioiiet
Pei'ToBiJio — Un Anno L. ». —A dotnioilio L. Q
Sei mesi ■ •. — .3 4»
Tre mesi • *. — . * *»
Per Krancia e Srizicra francu a dculinazioiie, e per ITnghilterni franco al conflne lire » JM»
per un anno, e lire S per sei mesi.
— PllOVIMCIE L. « SO.
— • a 7S.
Le Associazioni «I ricevono: iu Torino, nlVirmr.lo «lei ftlornnir, via Valenlimi, <'ua
Hfllora, N» 12,3” piano; e dai »-ratplll IManru lihrai, via U. V. degli Angeli, casa Piimlia.
— A Genova, alla «'appella » «Idem“, mura di S. Chiara
Nelle provincie, preMo lutti gli /'//ini posi,ili |kt mczro di Vaglia, che dovranno essero iiiTiari
franco al Direttore della Hkisa .Novklla e non ulirimenti.
Airesiero, w seguenti indiritii ; LosnuA, dai «igr, MmIwu e ('.. lihrai, 21 Beriiers-ulreei;
PAiiir.i, dallalibreriaC. Meyniiis, rue Tronehcl, 2j Nime», dal sig. Pcvrol-Tinel libraio; l.in:»i!,
dai sigg. Denis et Petit Pierre lihrai, rue Neuve, it; Ginevra, dal sig. E. Heroud libraio:
Losanna, dal sig. Delafontaine libraio.
CHE COSA È IL PROTESTANTIS.MO?
1.
Chi è che sappia, all’infuori dei membri delle
Chiese Evangeliche, in Europa e specialmenle
in Italia, che cosa sia il Protestanlismo? Sorprende in vero, a prima vista, cotanta ignoranza
d’una religione che risale a diciotto secoli indietro, ch’è fondata sugli scritti e lo spirito dell’Anticoedel Nuovo Testamento, ch’ebbe tanti
martiri, tanti confessori di Cesù Cristo e tanti
uomini illustri: se non x-he, dopo breve riflessione, la meraviglia cessa, discoprendosi che
lale ignorania viene insegnala , a guisa di
scienza, dai clericali nelle famiglie, in certe
scuole, ne’seminarii e ne’ conventi.
Eglino, parlando in genere, insinuano, a cagion d’esempio, che il Protestantismo contiene
queste massime: Essere Iddio che spinye al peccato e lo vuole; Iddio, non meno autore del iradimetUo di Giuda che della penitenza di Pieiro; mere
le opere btwne di lor natura, comunque fatte, peccati
innanzi a Dio per quelli che non sono rigenerati; ed
altre consimili turpitudini e bestemmie. Nè certo
avrebbero torto di battezzare, se cosi fosse, col
nome di eretici i protestanti, com’essi fanno,
anzi meriterebbero di venire ben altrimenti qualificati : or che dovremmo dir noi dei clericali,
che non solo mostransi dimentichi della carità
e della giustìzia verso il prossimo loro, ma eziandio appaiono sfacciati al segno da spedire per
verità, a bello studio, le menzogne le più inique,
benché ridicole, sott’altro aspetto, imperciocché
ripugnano ai più notorii fatti, alle dottrine pure.
Evangeliche, annunciate in palese, nei templi e
nelle raunanze nostre ogni giorno? Con qual
■ »
APPENDICE
1CINQIE MARTIRI DI CHAMBÉRY.
IV.
Nel 21 agosto, a quattr’ore di sera, il vicepodestà recossi alla prigione per comunicare
agli accusati la loro sentenza.—Vernou, Laborie 6 Trigalet erano condannati alla galera in
vita; Battaille e Tauran alla galera per venti
anni, con proibizione d’uscirne, sotto pena di
essere bruciati vivi. Fu loro chiesto se mai volessero appellarsi ; ma il pastore Laborie rispose, a uoiue di tutti, che avrebbero portato di
buon grado la croce che il Inion Dio loro destinava. Ma invece sporse appello, neH'interesbe
nome chiamare quest’arte maligna e subdola,
colla quale tentano in vano di renderci sospetti
ed esosi? Noi taceremo che non vogliamo di
certo imitarli; ammorbino essi a lor talento di
fiele e di tossico l’atmosfera che li circonda ;
alle insultanti parole noi contrapporremo sempre la moderazione cristiana, la pubblicità dei
nostri insegnamenti, la placidezza di chi tiene
buona causa fra mani; e coll’aiuto di Dio verrà
tempo in cui dovunque la luce sottentrerà alle
tenebre, la verità alla bugia, il regno di Cristo
al regno di Satana.
Lasciamo questi sommi sacerdoti e scribi del
romano concistoro, e parliamo di altre classi
della società. La suddetta ignoranza, insegnata,
come dicemmo, a guisa di scienza da costoro, si
appalesa in vario modo presso i cattolici-romani:
la maggior parte deH’infimo popolo, abituato
alle suggestioni pretesche, a ricevere dai sensi
le religiose impressioni, a seguire un cullo formalista, senza mezzi onde uscire dell’oscurilà,
entrando per caso nei templi nostri, inarca Ile
ciglia non vedendovi nè altari, né idoli, nè addobbi, nè pompe, nè ardere cerei e fumare incensi, e fa le seguenti domande: Credete voi in
Gesù Cristo? credete voi alla Vergine, ai santi, ai
sacramenti, al Vangelo? — Si, noi crediamo a tutto
ciò. — E come va che la Chiesa vostra è cosi differente dalle no«/re?—Se desiderate saperlo venite
ad ascoltare quel ministro che dal pulpito annunzia la parola di Dio, e lo saprete.— Se non
che, non è facile il passaggio dalla idolatria all’adorazione di Dio in ispiiHo, dalla superstizione
alla verità; il privare ad un tratto gli occhi, gli
orecchi, l’immaginazione, la sensibilità stessa,
delle scene clericali e dei prestigiatori; l’uscire
della legge, il procuratore del re. Per la qual
cosa il processo entrò in una fase novella.
Primo ad essere interrogato davanti alla Corte
fu il pastore Vernou, e il giorno dopo Laborie.
« Stavan seduti, dice quost’ultimo, ne’ loro
seggi i due presidenti, nove consiglieri, l’avvocato del re e il cancelliere. Dopo parecchie
interrogazioni, il primo presidente mi domandò:
€ — Per qual motivo avete lascialo il vostro
paese (Cajarc) e vi siete stabilito a Ginevra? »
« — Per la causa della verità », io gli risposi.
« Allora mi ordinò di levarmi in piede, e mi
fece un sermone così pacato e seducente, cho
non avevo mai udito l’uguale, per dimostrarmi
ch'io avrei potuto vivermene a casa mia e servirvi Dio meglio che a Ginevra, o senza offenderlo collo scandalo che cagionavo ritirandomi
in questa citi«; cd a questo proposito aggiunse
una infiuità di citazioni bibliche invocate sa Dio
infine del carcere {il confessionale) onde ricoverarsi presso l’unico mediatore Gesù Cristo, e
seguire l’apostolica semplicità.
Vi sono altri che, più devoti e servi del gesuitismo 0 più indifferenti, non si curano di fare
nemmeno alcuna interrogazione, ma quali automati ripetono le cose imparale a memoria, nessuna curiosità li spinge ed esclamano : ¡I protestante è un eretico, un miscredente, un ateo, anzi
peggio, imperciocché l'incredulo o tosto o tardi può
acquistare la vera fede, mentre il protestante è già
dannato.
Se passiamo a coloro che son forniti di qualche coltura, eglino vagamente sanno bensì che
il Protestantismo è appunto, come suona il vocabolo, una prolesta contro certi abusi ed errori del cattolicismo romano, ma di tale protesta
conoscono la parte negativa ed anche solíanlo
in confuso; ignorano poi se crediamo ad alcuna cosa, oppure quali siano le nostre credenze. Figuriamoci che un tale faceva tempo fa
questa bella domanda a persona di sua conoscenza, passata dalla Chiesa papale alla evangelica ! — Dimmi, tua figlia è ella ballezzata ? —
Si noti bene che tale richiesta era fatta nella
credenza che i protestanti non ricevessero il battesimo. Addolora in vero cotanta cecità!
Riguardo finalmente agli uomini dotti, sieno
laici o preti , sieno in genere Italiani o, in
particolare, dello Stalo nostro, purché non increduli 0 razionalisti od ipocriti, quantunque
abbiano rotte le maggiori catene gesuitiche colla
forza del loro ingegno e per lo studio fatto nell’età matura da se medesimi, fuori de’ collegi o
de’seminarii, tuttavia per enlro a molte verità
cristiane, esposte o negli scritti o nei loro par
con qual proposito. Alla fine del discorso tirò
fuori degli argomenti per provare che noi siamo
giustificali por le opere; cho abbiamo un libero
arbitrio; cho il papa, comechè cattivo nella sua
vila (com’ei^li confessò), dev’essere sempre considerato como vescovo, e che non istà bene di
chiamarlo Anticristo ; che la messa ò la stessa
cosa cho la cena ; che lo cerimonie del battesimo (callolico), quantunque superflue, sono
pure accettabili ; o dis.se altre ragioni di questa
fatta, pregandomi di rimanerne convinto o rientrare in sono dolla Chiosa di Roma.
* Risposi a tutto ciò esponendo i molivi per
cui m’ora allontanato da questa Chiesa e per
cui non potevo farvi ritorno.
« Fui rinchiuso in una cameretta isolala; la
qual cosa recommi non lieve doloro; poiché
avrei bramalo avvertirò i miei fratelli delle
nuovo astuzie ondo quei giudici s’erano armati.
2
lari, qua e là appaiono indizii non ilubbii dell’insegnamentu clericale succhialo fin dalia leñera eia. Riconoscono, per esempio, che senza
esame scienlifico non si può far bene la cerna
del dogma fisso e perpeluo dalle opinioni degli
uomini, a cui è frammischialo nelle delirine romane : aggiungono essere l’opinione bensì inevilabile eziandio in religione, permolivo della debolezza ingenita della niente nostra, e bene usala
giovare; ma appunto perchè opinione, doverlasi
considerare variabile e molte volle erronea; doverlasi di continuo migliorare nè mai confondere col dogma, altrimenti lo uccide. E noi
concorriamo in simili idee, e con ragione accusiamo il papato di avere ucciso il dogma e
con esso le coscienze degli Italiani, in ispecie,
in quanto che la causa principale della miscredenza moderna e deli’indilTerentismo universale
è certo il prevalere delle false opinioni alle verità annunziate da Gesù Cristo e dagli apostoli ;
ed ora, il noslro apostolato, come loro discepoli,
consiste precisamente nell’obbligo di rimettere
la fede in onore, purgandola dall’indegno accompagnamento delle false opinioni umane.
Ma cotesti valenl’uomini, di cui discorriamo,
dicono altresi che l’insegnamento è più autorevole e più efficace nel caltolicismo romano; che
la Bibbia non può condurre alla fede; che la
fede sola può far credere alla Bibbia ; che la fede
però non può andar innanzi alla Bibbia senza
la Chiesa.
Or non si traila già di analizzare questi
punii; li indichiamo solo perchè si notino le
contraddizioni emergenti, confrontandole colle
idee riportate più sopra : vorremmo tuttavia
che ci dicessero que’signori come mai il clero
romano sia in caso di fare la purga [del dogma
dalle opinioni, se o difetta delle cognizioni necessarie od inimica la civiltà, ch'è in soslanza
l’amore degli uomini; se inimica per conseguenza il Vangelo, la cui essenza infine consiste
nella carità del prossimo congiunta a quella di
Dio; se grida alle stelle, quando alcuno .osi
toccare 1 latifondi e le di lui prebende; e se,
con una rabbia ed una superbia soverchianti
quelle de’Farisei del Sinedrio gerosolimitano,
mette a soqquadro il mondo, allorché i governi
vogliono ricoverar i loro diritti, con qualche
Ma ben tosto fui consolato dail pensiero che il
buon Dio aveami prestato assistenza, e, dopo
avergliene reso grazie, lo pregai fcrvidamonto
po’ miei fratelli che non erano ancora stati interrogati ».
Preso dal desiderio di aggiungerò altro cose
a quelle già dette a’ suoi giudici, Laborie liomandò di comparire di bel nuovo innanzi ad
essi. Nè tardarono ad esaudirlo, sperando forso
in lui qualche favorevole cangiamento.
< — Ebbene, messer Antonio, disscgli il presidente, cho mai vi occorro? *
Il buon pastore, levando il suo spirito sino a
Dio per invocarne il soccorso, focosi a dimostraro
a’ suoi giudici i doveri della loro carica; esortolli a farne uso, tenendo d’occhio le leggi della
vera pietà e della vera giustizia : indi parlò
della propria innocenza e di quella de’ suoi
compagni di sventura — innocenza che essi uon
potevano ignorare, uon essendo di quelli cho
lieve danno, suppongasi, della curia romana.
Strana cosa davvero ! cotestoro fanno de’ beni
temporali che possedono, si sa come, un dogma;
essi ! i successori degli apostoli, i luogotenenti
di Gesù Cristo, come vogliono essere! mentre
Gesù Cristo volle poveri i suoi discepoli, ed Egli
stesso non ebbe dove posare il divino suo capo!
Noi sappiamo benissimo che alcuno degli uomini dotti suaccennati cade nelle dette contraddizioni perche ammira il solido organismo o
governo ¿he si riscontra negli ordini cattolicoromani; e, se vuoisi, ammiriamo in essi anche
noi alcun che di buono e di attuabile per comporre un’amministrazione mondana, una polizia
(nel senso etimologico di governo) della cattolicità. E chè perciò? Forse che lale negozio riguarda la religione? È cosa affatto umana, civile, soggetta a mutamenti richiesti dal tempo
e dai luoghi. Ma se v’è del buono in quegli ordini, havvi altresì del catlivo e mollo. Che fecero
gli Stati? migliorarono le amministrazioni loro,
al dispotismo sollentrarono le costituzioni, le
popolari assemblee : e chi insegnò ad essi lali
forme di reggimento a principio? la Chiesa di
Gesù Cristo : che fece la romana? distrusse invece simili rappresentanze e libertà, ed accolse
quel dispotismo che la civiltà cristiana cacciava
lungi da sè, e l’aggravò per modo che supera
di gran lunga le più orribili tirannie che apparvero nel mondo.
Ma torniamo in argomento : si tratta adunque
di fare la purga o cerna del dogma dalle opinioni, ed è il Vangalo o in genere la Bibbia sola
che possa effettuarla : noi sfidiamo chiunque a
trovare un secondo mezzo autorevole, com’è
d’uopo che sia. L’autorilà della Chiesa, la tradizione vera hanno di certo grandissimo valore,
e noi l’ammettiamo, e per questo dicemmo a
principio che la nostra religione conta diciotlo
secoli; ammettiamo la catlolicità; e come non
ammetteva credendo in Cristo? ma non mica la
cattolicità romana , che anzi ne è l’apostasia :
ammettiamo che la Bibbia isolala, posta in mano
a chi la ricerca e non la ricerca, senza più curarsene, non può condurre alla fede, perchè
bisogna che la fede stessa faccia credere alla
Bibbia : ammettiamo che l’autorità della Chiesa
sia un aiuto potente alla fede : ma non ammel
giudicano per ignoranza o per fanatismo, nò
così deboli da farsi influenzare dalle assurder»
accuse e calunnio de’ frali o satelliti della curia
romana ; ma dotati da Dio di retto giudizio,
forniti di molta dottrina o proposti al ben pubblico dello Stato, anzichò al servizio dolla pontificia intolleranza ; e finalmente li avvertì del
conto cho dovrebbero dare a Dio d’un sangue
fatto spargere ingiustamente.
«Insomma, continua lo stesso Laborie, il
Signore mi concesse la grazia di farmi udire
da essi per circa un’ora, senza interruzione: molto
cose io dissi, ed il mio dire a quando a quando
era confortato da testi desunti dalla Sacra
Scrittura.
« Nel mentro ch’io parlava, tutti avovano gli
occhi su di me, cd io su di loro; e potei vederne qualcuno, de’ più giovani, colle ciglia
umide di pianto.
« Quando ebbi iinito, uno de’ miei giudici
liamo che valga la Chiesa a farla nascere : crediamo volervi l’assistenza dello Spirito Santo di
Dio che illumina la mento ed inclina i cuori
senza violentarli; ingomma volervi la grazia divina, senza detrimento deH’arbitrio umano.
Prima di chiudere quest’articolo vogliamo registrare un’altra idea, fra molle che rimangono,
espressa da illustri sacerdoti : Il dogma cattolico
è un vero credulo e professato in tutti i tempi da
tutla la Chiesa, il resto non è allro che opionione.
Ebbene, forse che noi respingiamo lale definizione? Certo che no : ma per noi la Cbiesa e
per chiunque ha buon senso, anzi per chiunque
uscì appena deH’abìci evangelico, non è il sacerdozio romano, non sono i soli ministri evangelici, è tutta quanta la cristianità. Se que’dotti
adunque non favoriscono il protestantismo, anzi
vi si oppongono, è perchè noi conoscono: la
buona fede però dovrebbe sottentrare una volta
alla passione, al pregiudizio, ai legami di casia
e renderci giustizia : ognuno vedrà che qui non
vogliam parlare di que’clericali, e sono il maggior
numero, che fanno guerra al protestantismo
per odio alla luce, per ¡spavento di perdere il
potere di cui godono ancora, e per ipocrisia.
In mezzo poi alla società de’ cattolici romani
si trovano alcune anime riflessive, alcuni nobili cuori sotto ignobili veste, che sentonsi tormentali da un’istintiva inquietudine, di cui eglino
medesimi non sanno darsi contezza; più non
credono all'imposta fede; più non credono a
quanto supponevano di credere; l’intelligenza
loro s’aperse al dubbio: e il dubbio in tal caso è
già un primo passo alla fede illuminata, al ra(¡ionevole ossequio; è il primo colpo vibrato al colosso
che tiene da gran tempo neH’inerzia l’umanilà,
vogliam dire rindiiferentismo, il grande campione che ancora sostiene il dispotismo clericale.
COSTITUZIONE
DELLA
CHIESA EVANGELICA VALDESE
ADOTTATA DAL SINODO
Tenuto alla Torre nei giorni 15,16, i7,18, 23, 24 e 25 maggio I85S
E PROPOSTA
ALL’ACCETTAZIONE DELLE PAROCCHIE
(Coni. Vedi il N« 2i.j
CAPITOLO VII.
De’funzionarii della CliieMa.
Art. 2G. — I funzionarii della Chiesa sono i
Pastori, gli Evangelisti, gli Anziani ed i Diaconi.
•
confessò che tutto quanto avevo io detto, relativamente al loro ufficio, era vero ; ma aggiunse
avere Iddio comandato, per mezzo di Mosè,
l’esterminio dogli orptici ; cd io non poter negare, comechè avessi detto delle coso vere, di
avere olTeso grandemente e scandalizzalo i mici
simili, chiamando il papa Anticristo e figlio di
perdizione; la mossa invenzione del diavolo,
bulloneria ed opera abbominevole, e per tali
ragioni il mio sangue non poter essere innocente.
« Io convenni cho bisognava punire gli eretici , e gli rammenfai la fine di Sorvet ch’ora
stato sentenziato a Ginevra; ma aggiunsi doversi guardar bene dal punire i cristiani e figli
di Dio, in luogo degli eretici; tutta la Corte
avere, senz’altro, testimonianza nella propria
coscienza che noi siamo figli di Dio, e quindi
non poter, senza commettere gravo peccato,
imitare il giudizio di Pilato per favorire i principi del mondo od i sacrificatori di Belial.
3
Ari. 27. — Per esercitare le funzioni pastorali
nella Chiesa Valdese, bisogna avere ricevuto
rimposizione delle mani nel seno della medesima Chiesa. ’
Art. 28. — Lo condizioni richieste per essere
ammesso a ricevere l’imposizione delle mani
nella Chiesa Valdese, sono lo seguenti:
a) Avere 23 anni compiti ;
h) Possedere i requisiti richiesti per l’esercizio del ministero ;
c) Essere di costumi irreprensibili ;
d) Essere munito di certificati delle università, accademie o scuole ove il candidato ha fatto
i suoi studii per constatare ch’egli possiede le
conoscenze richieste da codesti stabilimenti per
essere ammesso all’imposizione delle mani ;
e) Professare convinzioni religiose in armonia colle dottrine e le istituzioni della Chiesa
Valdese.
Art. 29. — Il giudizio su questi varii punti ò
devoluto alla Tavola, di concerto col Corpo dei
Pastori, al quale è riservata l’imposizione dello
mani.
Art. 30, — Ove i bisogni della Chiosa lo richieggano, il Corpo de’ Pastori avrà, di concerto
colla Tavola, la facoltà sia di riconoscere l’imposizione delle mani già fatta in un’altra Chiesa
evangelica, sia di conferirla a persone non munite di certificati, di cui si fa menziono alla
lettera d dell'art. 28 ; purché in ambi i casi
dette persone soddisfino a tutte le altre condizioni richiesto dal medesimo articolo.
Però non si dovrà ricorrere a questa misura
cho in via eccezionale, ed usando della più
grande circospezione.
Art. 31. — Un Ministro della Parola non potrà
essere messo alla testa d’una Parocchia come
Pastore, se non quando avrà oltrepassata l’età
di 25 anni compiuti.
Art. 32. — Le funzioni de’ Pastori sono quelle
che loro attribuisce la Parola di Dio, segnatamente ne’seguenti passi: I Pietro, V, 2, 3;
II Cor., V, 20; AUi, XX, 28; Ebr., XIII, 17;
II Tm., IV, 51. ^
Essi sono particolarmente incaricati della
predicazione della Parola, e deH’insegnamento
religioso della gioventù; presiedono al culto
pubblico della Chiesa; amministrano il batte
« Alla fine mi pregarono dolcemente di fare
una ritrattazione solamente davanti ad essi,
promettendomi salute e libertà, e ciò in conlem[)lazione delle buone azioni di cui mi credevano capace. Mi fecero l’esposizione d’una
messa di nuovo genere, mi rappresentarono
un papa di nuovo conio, fregiandoli di colori diversi, e mi proposert» di accettare una
credenza esposta con tanta moderazione. Ed io
risposi cho per riformar bene la messa bisognava toglierla del lutto, o ritornare alla primitiva istituzione del Signore ; o che, riguardo
al papa, io non potrei tenerlo per vescovo se
non quando egli imitasse san Pjelro e gli apostoli nella vila e nelle doltriue. — Dopo ciò io
fui rinvialo alla mia cameretta ».
Presso a poco le stesso osservazioni e le
stesse proposte furono fatte dalla Corte agli altri
quattro provenuti; e, cosa degna di maraviglia,
lutti, rispondendo, tenuoro il medesimo lin
simo; distribuiscono la S. Cena; benedicono ai
matrimoni, e, in generalo, vegliano su tutti gli
interessi spirituali del gregge cho loro è afildnlo.
Art. 33. — Un regolamento speciale determina il minimum de’servizi in ogni Parocchia,
e gli altri doveri imposti a’ Pastori.
Art. 31. — Gli Evangelisti hanno per funzione
speciale di attendere alia diffusione del Vangelo,
ed al progresso della vita cristiana, sia in seno
della Chiesa, sia fuori di essa.
Art. 33. — Queste funzioni sono ordinariamente adempite da’Ministri della Parola. Nonpertanto possono esserlo, tranne l’amministrazione del battesimo e della distribuzione della
S. Cena, da semplici fedeli, i quali, a giudizio
della Tavola o del Corpo dei Pastori, posseggono le conoscenze e l’alliludine sufficienti per
di'simpegnare con profitto codeste funzioni.
Art. 3fi. — Un regolamento speciale determina
lutto quanto riguarda l’opera della evangelizzazione, 0 particolarmente ciò che ha rapporto con
la posizione degli Evangelisti.
Art. 37. — I Ministri della Parola che sono
al servizio della Chiesa Valdeso, sia come Evangelisti, sia como esercenti le funzioni in uno
degli stabilimenti appartenenti aH'insieme della
Chiesa, partecipano a’ medesimi vantaggi e sono
sottoposti a’medesimi doveri che i Pastori aventi
cura d’anime, ed intervengono con questi ultimi
in tutte le operazioni devoluto dalla Costituzione
al Corpo de’ Pastori.
Art. 38. — Per essere ammesso alla carica
d’Anziano bisogna;
a) Avere per lo meno 23 anni;
b) Essere generalmente riconosciuto come
uomo d’una pietà sincera e sperimentata, e di
costumi irreprensibili, come lo richiede la Parola di Dio ;
c) Poter eseguire da so stesso le scritture
riguardanti la sua carica;
d) Avere la propria residenza nella circoscrizione del quartiere pel quale è nominato;
e) Non avere alcun interesse personale nell’amministrazione pecuniaria del Concistoro.
Art. 39. — L’Anziano appena designalo sarà
sottoposto prima della sua istallazione ad un
esame di dottrina e di condotta, davanti una
Commissione, composta dol Pastore o d’un An
guaggio; concordi nel respingere ogni mezzo
termino ed,ogni lusinga, e porre in non calo
ogni severa minaccia, posponendo così la vita
alla integrità delle evangelicfie dottrine.
Dallo loro risposto il lettore non può che
raccogliere un tesoro di sante massime e un
bell’esempio di pietosa costanza.
Però noi discordiamo dal parere manifestato
dal pastore Laborie innanzi a’suoi giudici, relativamente al preteso obbligo di punire e perseguitare gli eretici. Imperciocché la vera carità cristiana e la giustizia impongono per
ognuno tolleranza ed amore. Ed ò il divin Redentore che ci dà codesto precetto. Infatti, allorquando gli apostoli gli dicevano: — « Signore,
vuoi tu cho noi comandiamo che piova fiamma
dal cielo e divori i Samaritani ?» — G. Cristo
rispondeva loro : — « Non sapete a qualo spirito aiipartonghiato! Il figliuolo dell’uomo non
ò venuto per disperderò gli uomini, ma persal
ziano delegato dal Concistoro della Parocchia
nel cui sono dotto Anziano è nominato, o del
Pastore dolla Parocchia più vicina.
Art. -10. — Lo funzioni degli Anziani emanano
dal contenuto dcH’art. 14. Ognuno di essi
tenuto di applicarvisi con zelo e coscienza, o
particolnrinentiì nella circoscrizione del Quartiere al qualo è destinato.
Art. -H. — ].e funzioni d’Anziano sono avita,
salvo il caso d’una dimissiono volontaria, o d'una
destituzione in seguilo ad un giudizio disciplinare.
Nel caso in cui il servizio di un Anziano sarà
impedito dalla perdila di qualche facoltà montale 0 corporale, egli conserva il titolo à'Aiirziam oìwrarin; ma si procede immediatamoiito
alla scelta dol suo successore.
Art. i2. — Lo funzioni do’ Diaconi consistono,
essenzialmente nolla cura do’ poveri o dogli
ammalali. Como membri consultivi del Coiicisloro, concorrono con questo airamministraziono dogli intòressi generali, spirituali o temporali dolla Parocchia.
Art. 43. — l’eressero eletto Diacono bisogna:
aj Essere membro doirAs.somb]oa generalo;
bJ Kssere goncralmonle riconosciifto |)or un
uomo d’una pietà sincera o sperimentata, o di
costumi irreprensibili, como lo richiedo la Parola di Dio.
Art. ii. — I Diaconi sono oletti por 5 anni.
Il loro numero in ogni Concistoro non può
ollnspassaro quello della metà degli Anziani.
Essi, prima d’onlraVo in funzione, sono sottoposti allo stosso esame cho questi ultimi.
CAPITOLO Vili.
D«1 Culto iinbblieo.
Art. 43. — Il culto pubblico consisto nella
lettura e predicazione della Parola di Dio, nel
canto delle suo lodi ; nella preghiera e celebrasione de’ Sacramenti istituiti da Gesù Cristo,
cioè il Battesimo o la sanla Cena.
Art. i6. — I giorni dedicati particolarmente
al culto pubblico sono, oltre le domeniche,
quelli di Natale, del Nuovo-anno, deU’Ascensione c del Venerdì santo. Quest’ultimo giorno
è di più solennizzalo con un digiuno comune a
tutla la Chiesa.
Art. i7. — I libri destinati al cullo pubblico
varii » [Lue., ix, 54-56). Il giudizio ed il castigo degli eretici o degli increduli è solo riserbato a Dio ; gli uomini non possono avoro
altra leggo quaggiù cho di tolleranza o di
carità.
Il giorno 26 , quando la Corte perdo ogni
speranza di convertire gli accusati, emanò la
sentenza cho varcò l’ultim» limite deH’umana
barbarie, condannando quei cinque innocenti
ad essere bruciati vivi.
L’udirono essi impassibilmente ; o quando
furon soli, |>roruppero in voci d'esultanza, sicuri elio il sanlo martirio fra poco li avrebbe
resi degni di volare al Signore.
(Continua)
4
ed all’istruzione religiosa della gioventù sono
sottoposti all’approvazione del Sinodo.
CAPITOLO IX.
Della disciplina.
Art. 48. —L’esercizio della disciplina è commesso principalmente al Pastore. Però ne’ casi
gravi, come quelli di scandalo pubblico, il Concistoro l’aiuterà del suo concorso.
Art. 49. — La disciplina più offlcace essendo
quella che si esercita per via della persuasione,
e mercè uno spirito di carità e di sollecitudine
cristiana per le anime, perciò conviene che i
Pastori ed i Concistori ricorrano sopratutto ad
una tale disciplina.
Pur nondimeno, allorquando il Concistoro
avrà constatato un peccato grave, la persona
che se ne sarà fatta colpevole verrà, per decisione del Corpo, sospesa da’ suoi diritti come
^embro della Chiesa, fino a che non abbia date
pruove evidenti di ravvedimento.
Art. SO. — Nel caso preveduto nell’ ultimo
alinea dell’art. precedente, la decisione del Concistoro sarà notificata alla Parocchia dall’alto
del pergamo, la prima domenica che seguirà.
Art. SI. — Per ciò che riguarda i funzionari
della Chiesa, come tali, ed anche pe’ Ministri
della Pai'ola inscritti su’ ruoli dolla Chiesa, le
pene disciplinari sono le seguenti :
a) La censura in particolare ;
bJ La censura in presenza del corpo al quale
essi appartengono;
cJ La sospensione temporanea dalle loro
funzioni :
d) La destituzione o, nel caso d’un ministro
della Parola non funzionario, la radiazione dal
ruolo sul quale è inscritto.
Art. 52. — Le dette pene saranno applicate
no’ casi seguenti :
aJ Grave negligenza neH’adempimento dei
proprii doveri ;
bJ Condotta discordante colle funzioni di
cui dette persone sono incaricate, od alle quali
si dedicano;
c) Propagazione o professione di principii
contrarii alla Parola di Dio ed alla Confessione
di fede dolla Chiesa Valdese.
Art. S3. — Pe’funzionari della Chiesa, cioè:
Pastori, Ministri della Parola, Anziani e Diaconi,
come pure pe’ Ministri della Parola non funzionarii, codeste peno sono pronunziate dalla Tavola, 0 nel caso di Commissioni di cui si parla
all’art. 22, dalla Commissione cui detti funzionarii appartengono ; meno la destituzione e la
radiazione, che sono riservate al Sinodo.
Art. 54. — La riabilitazione delle varie classi
di funzionari, come pure de’semplici membri
della Chiesa, appartiene al Corpo che avrà pronunziato la sentenza.
Però v’ha appello al Sinodo di tutte le sentenze pronunciate sia dalla Tavola, sia dalle
Commissioni, sia dai Concisioni.
CAPITOLO X.
DispoBizioni addizionali.
Art. 55. — La presente Costituzione sarà sottoposta allo Parocchie, le quali ne voteranno
l’approvazione od il rifiuto senza emendamento,
e faranno pervenire il processo verbale della
loro deliberazione alla Tavola, che darà conoscenza'del risultato a tutta la Chiosa.
Art. 56. — La presente Costituzione sarà attuata dopo che i due terzi delle Parocchie la
avranno accettala, ed a cominciare dal giorno
in cui la Tavola l’avrà notificata officialmente a
tutta la Chiesa.
Art. 57. — Questa Costituzione sarà trasmessa
allo Parocchie nel giro d’un mese, a datare dal
giorno della chiusura del Sinodo.
Le Parocchie dovranno far pervenire alla Tavola il risultato della loro votazione prima della
fine d’agosto.
Art. 58. — La presente Costituzione non potrà
essere modificata che nel modo seguente: Ogni
proposizione di cangiamento dovrà essere fatta
in iscritto da tre Parocchie almeno, e comunicata alla Tavola, che la farà conoscere alle Parocchie due mesi prima che il Sinodo si riunisca.
Per adottarla è necessaria la maggioranza
di due terzi dei voti de’ membri presenti all’assemblea Sinodale.
CAPITOLO XI.
Dlaposizioni transitorie.
.Art. 59. — Tutti gli Statuti ed i Regolamenti
attualmente in vigore nella Chiesa Valdese continuano ad esistere, fino a che non siano rimpiazzati dalla presente Costituzione, o se non
sono a questa contrarii.
Fatto e deliberato alla Torre, in questo giorno
25 maggio 1855.
Hanno firmato i membri componenti l’ufficio
del Sinodo.
G. P. BonjouR, presidente
G. P. Meille, vice-presidente
G. Geymonat, segretario
G. Chambexud, assessore
G. G. Trom, Id.
Il generale Alr»«andro Iiamannora, uno dei
più prodi soldati d’Italia, una gemma dell’esercito nostro, non è più. — Un dispaccio
trasmesso dal generale in capo al ministero
della guerra ne diede il tristissimo annunzio, che il governo con pietoso ufficio ha
ritardato sinora per poterne prevenire i parenti. — Il dispaccio reca puramente la
notizia senza accennarne i particolari ;; si
teme che i disagi, il clima, e le fatiche,malfermo com’era in salute, lo abbiano tolto
di vila, per malattia, per cholera forse.
Egli amava grandemente l’Italia, la gloria
della dinastia, l’esercito, ed erano in lui vivissimi i sentimenti di sposo, di fratello,
d’amico. "*
NOTIZIE RELIGIOSE.
Torino. — Nella grande lotta combattuta in
Senato circa alla legge per la soppressione di
alcune comunità religiose, uno de’più caldi opponenti e sostenitori delle esorbitanze clericali
aveva lanciato un’accusa gravissima contro il
partito liberale, il popolo adunato nelle tribune
ed il ministero medesimo, consistente in alcune
mene tendenti a turbare la libertà delle deliberazioni. Ora il Presidente del Senato comunicò
al ministero l’esito delle indagini praticate, cioè
che non solo non rittsctrono al proposto schiarimento , ma si risolvettero in risultamenti ad esse
opposti. Lasciamo ogni comento a ohi legge.
Firenze. — La delegazione del governo toscano condannò Domenico Cecchetti alla prigionia
di un anno nella casa di correzione. Ne daremo
in altro numero i particolari.
Roma. — La sera»del 12, mentre il cardinale
Antonelli usciva del palazzo apostolico per recarsi al Vaticano, una persona attentò alla di lui
vita : il colpo andò fallito, e chi lo fece venne
subito arrestato.
— Nel giorno del Corpus Domini le ricevitorie
dei lotti sono state aperte continuamente per
ricevere le poste dei poveri illusi ; cosa che è
accaduta anche nella solennità dell’Ascensione.
Bella moralità !
Spagna. — Onde dare un’idea del quanto potrà
produrre la legge relativa ai beni del clero, si
assicura che una sola casa religiosa , quella di
Onate, darà allo Stato più di 18 milioni di lire.
Belgio. — Si sono fatti tanto frequenti i furti
nelle chiese, che alcuni parroci, scrive l'Émancipation, mantengono un uomo armato nelle sagrestie.
BOLLETTINO POLITICO.
Nelle pubbliche vie di Firenze si spararono
mortaietti in commemorazione del 29 maggio,
anniversario memorando della battaglia di Curtatone e di Montanara.
— L’Indépendance Belge pubblica un’analisi abbastanza dettagliata di una nuova circolare austriaca del 25 maggio, e se l’analisi è esatta, un
tale documento è destinalo a disingannare coloro
che hanno potuto credere alla lealtà dell’Austria.
Non solamente l’Austria (in essa circolare) dichiara di abbandonare alle potenze occidentali la
responsabilità di ciò che potrà seguire, ma ad un
tempo insinua che respingendo le sue proposte le
potenze occidentali hanno oltrepassato le basi primitive, e si sono poste al di fuori del trattato del
2 dicembre !
— La situazione generale della Spagna esige
un ministero omogeneo ed energico. Il gabinetto
che si è ricostituito sotto l’autorità superiore del
maresciallo Espartero, può essere chiamato a far
fronte ad avvenimenti gravi.
— A Londra, dopo una lunga disputa sull'emendamento Barring, venne adottata con grandi
applausi la risoluzione seguente :
« La Camera vide con dolore fregret) che le
conferenze non menarono a fine le ostilità, e crede
suo dovere di dichiarare che appoggierà con ogni
suo potere S. M. ufi proseguimento della guerra,
sino a che ottenga, coi soccorso de’ suoi alleati,
una pace sicura ed onorevole per il paese ».
— In Crimea, dati i segnali dell’attacco, le
truppe francesi si slanciarono, ed un'ora dopo le
loro aquile si ergevano sul colle Verde e soprai
due ridotti della baia di carenaggio. L’artiglieria
russa è caduta nelle loro mani con 400 prigionieri.
Dalla loro parte gl’inglesi hanno conquistate
le opere delle cave dei sassi e vi sono stabiliti.
Le truppe furono degne di ammirazione.
— Un corrispondente della Stampa scrive dagli
avamposti di Samara 5S8: Siamo qui da tre giorni
aspettando ad ogni momento l’ordine di attaccare
o l’attacco del nemico. Oggi però sembra che i
Russi si ripieghino, probabilmente per concentrarsi sopra qualche altro punto e prepararsi ad
una grande battaglia.
— Da altra corrispondenza ricaviamo che le
nostre truppe continuano ad occupare le posizioni
di Kamara, e non hanno fatto alcun movimento:
sinora non ebbe luogo che un piccolo scontro
d'avamposti fra i nostri cavalleggieri ed alcuni
Cosacchi. Il cholera è la grande preoccupazione
del momento : il numero dei casi però è moderato; al 5 giugno se ne contavano 200, di cui 65
decessi, sopra 10,000 uomini e nel periodo di 15
giorni.
OrosMO Domenico serente.