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ANNO LXXVII
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Torre Pellice, 27 Giugno 1941-XIX
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati!
(Isaia LI, 1)
ABBONAMENTI
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Valdea
VALDESI
Nulla sia più forte della vostra fede 1
Gianavello)
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Italia e Impero . . . . Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . . . . » . 25 - > » 15
Direttore t Prof. QINO tOSTABIL
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AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torhe Pellice S*
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Peluce ^
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
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Quel che ci accade
<i. Oggi ho ricevuto una interessante
cartolina di un caro giovane militare,
il quale fra l’altro mi dice : ...ho passato
dei giorni veramente difficili, nei quali
mi sono trovato più volte faccia a faccia
con la morte : eppirre ho sempre sentito
che il Signore non mi avrebbe abbandonato. Oggi sono convinto che qualunque
cosa mi possa accadere nulla, nè morte,
nè vita mi potranno separare dall’amore
■ di Dio, che è in Cristo Gesù.
Quante cose ci possono accadere nella
vita, che non avevamo neppure immaginate, quando la nostra movimentata fantasia di ragazzi ci faceva pensare alle
situazioni le più svariate. Ed anche
quando si tratti di avvenimenti dei
quali avevamo intraveduto la possibilità,
il modo e il tempo in cui ci si presentano, ce li fanno apparire spesso come
inaspettati.
<»
Tu, militare che leggi queste parole,
avresti mai pensato di leggerle nel luogo ove ti trovi ? E che sappiamo noi di
quel che ci potrà accadere nei mesi che
-^verranno?
Quel che ci accade può esserci gradito, o no ; ma comunque sia, entrando
a far parte della nostra vita, vi lascia
sempre delle impronte, che possono avere una infiuenza buona o cattiva sul
nostro spirito.
E’ necessario prendere sempre con
serenità quel che ci accade. Se pensiamo che Dio lo sa, e che perciò lo ha permesso, purché Egli sia con noi, anche da
quel che non ci è gradito, può trarne un
bene. Un forte credente si esprimeva
* presso a poco in questo modo : « Signore,
" come Tu vuoi, quando Tu vuoi, quel che
Tu vuoi, purché Tu resti sempre con
i'me ».
Tu stesso ricorderai come nelle sacre
scritture si trovino bellissimi esempi
del come il Signóre abbia benedetto per
i suoi figli delle situazioni tutt’altro che
piacevoli. - L’apostolo Paolo è cacciato
in prigione a Filippi, ed ecco che quel
che gli è accaduto porterà alla conversione del suo carceriere e di tutta la sua
famiglia. - Si trova più tardi, e non per
colpa sua, sopra una nave in un mare
in tempesta, e quel che gli accade gli dà
nrodo di testimoniare del Signore, e dì
essere in benedizione a quanti naviga' Vano con lui. - Si troverà poi prigioniero
in Roma, (quante tribolazioni) ma scriverà ai Filippesi che anche questo è
j,riuscito a vantaggio dell’Evangelo.
E’ la comunione col Signore, la grande possibilità che può far cooperare tutte le cose al bene ; senza comunione
perfino le cose che noi penseremo un
bene, possono cambiarsi in male. - Mi
si raccontava una volta di un giovane di
buona famìglia, niente affatto cattivo,
che fece una vistosa, inaspettata eredi, tà. Tutta la famiglia se ne rallegrò. Ma
giovane si montò la testa, non ebbe
^iù passione agli studi, che prima compiva con profitto ; sì vide circondato da
ftumerosi amici, (di lui o delle sue ricchezze?) s’inoltrò sulla via dei godimen-ti senza scrupoli, si gettò nella passio
ne del giuoco, e finì tragicamente dopo
aver dissipato ogni suo bene ed ogni suo
onore !
Si narra invece quest’altro caso : quello di un giovane che si trovò licenziato,
perchè non voleva lavorare di domenica
per non trasgredire.il comandamento di
Dio, che dice : Ricordati del giorno del riposo per santificarlo, non
fare in esso lavoro alcuno. Può accadere
che, volendo essere fedeli al Signore,
ci avvenga da parte di chi non può
comprenderci, qualche cosa di spiaqevole. Ma di questo giovane, sepne un ricco industriale che aveva dovuto licenziare il suo cassiere per disonestà : lo
fece chiamare, istruire, e gli affidò una
vera posizione di fiducia. L’industriale
ne fq ben soddisfatto. Parlando un giorno della cosa con un suo amico, diceva :
10 compresi che quel giovane che si faceva licenziare, piuttosto di trasgredire
11 quarto comandamento, doveva essere
un giovane che non avrebbe trasgredito
nemmeno l’ottavo, che dice :Non rubare.
E non mi ero ingannato.
In quel che ci accade, e che molte
volte non dipende da noi stessi, la cosa
grandemente neccessaria è di sentirci
col Signore ; il resto verrà da sé.
Se in quel che ti accade, ti è dato il
modo di essere un buon esempio nella
coscienziosità al proprio dovere, di serenità, di fiducia in Dio ; se in quel che
ti accade il Signor può servirsi di te per
far nascere una fede, per fortificarla in
chi si sentiva abbattuto, benedicine il
Signore.
Se quel che ti accade ti ricondurrà un giorno alla tua casa, al tuo lavoro,
alla tua Chiesa arricchito di vissute, profonde esperienze spirituali, potrai far
del bene intorno a te, e ne benedirai
il Signore.
Se quel che ti accade matura in te
visioni più giuste, più buone di vita,
sarai un elemento utile per la tua Patria,
che ha bisogno di figli onesti, sinceri attivi in tutto ciò che è giusto e buono.
Faber ha detto che « La sofferenza è
un mondo di miracoli » e non ha torto :
basta pensare a quel che accadde a Cristo, alla sua morte sulla croce. Quanti
miracoli di conversione, di trasformazione, di vita, di opere sublimi scaturiscono
da quella sofferenza ! - Come cristiani
non dobbiamo spaventarci neppure
quando quel che ci accade è sofferenza.
Ma perchè ciò possa essere, bisogna che
quando le ombre abbuiano la valle, volgiamo lo sguardo verso il sole che illumina le cime ; e quando anche quello
viene meno, alzarlo alle stelle ;, e se le
nubi ce le velano, credete che son troppo basse, perchè le ìpossano spengere.
Sì, ha ragione, il giovane militare che
mi ha scritto, di dire : « Oggi sono convinto che qualunque cosa mi possa accadere, nulla, nè morte, nè vita mi potranno separare dall’amore di Dio che è
vn Cristo Gesù». - -- V, S.
GIOVANNI ROSTAGNO.
A ROMA CON S. PAOLO
Libreria Ed. Claudiana - Torre Pellice
— L. 10 —
(Giudizio di un dotto prelato romano)»:
« Ho letto quelle pagine : chiare, sicure attraenti alla lettura, senza partiti
presi. Sembrano libera narrazione e sono storia precisa. Nulla vi è in esse che
non mi sembri vero, edificante. Importanti e belle le quattro appendici ».
U Unioni alla Conferenza !)istrettnate
stralciamo dalla Relazione del Capogruppo alla Conferenza Distrettuale
tenutasi a Pomaretto il 12 corr. alcuni
brani che interessano tutti ì giovani.
La situazione giovanile alle valli sotto il punto di vista della sua organizzazione.
Dopo anni di travaglio la Chiesa Valdese ha solennemente deciso di voler
organizzare essa stessa la sua gioventù.
La madre che ha nutrito ed educato i
suoi figliuoli nella Scuola Domenicale,
nel Catechismo e nella cura pastorale,
con santa fierezza e con dolce intransigenza ha affermato che non intende disinteressarsene nell’età più pericolosa
per la loro anima, che vuole anzi circondarli d’affetto e che attende da quei
fanciulli diventati ormai dei giovani il
frutto di riconoscenza che è legittimo sperare. Non clericalismo o spirito di sacrestia ma amore per la gioventù valdese, amore illuminato e reso
accorto da esperienze dolorose e da minacce sempre nuove e sempre più gravi
da parte del mondo. E la gioventù valdese ha risposto all’appello della chiesa
ed ha compreso qual’era il suo dovere
ed il suo privilegio. La gioventù della
nostra chiesa ha trovato la sua strada
ed ora cammina per essa colla coscienza di non aver abdicato a nessuna delle
sue prerogative ma di aver ritrovato se
stessa, d’essere ciò che da tutti i tempi
avrebbe dovuto essere, se la Chiesa non
fosse stata tanto tarda nel comprenderla e nel venirle incontro.
Ed ora, quei pochi gruppi che ancora
sussistono alle Valli e che persistono
nel voler rimanere all’infuori del movimento di tutta la gioventù valdese, non
possono non costituire una nota stonata
ed un elemento di disordine, una sorgente di incomprensioni e di incìdenti
nelle singole parrocchie e nella chiesa,
anche quando, come noi crediamo, vi
siano in ognuno buone intenzioni e sincerità d’animo. Potremmo ignorarli quei
pochi gruppi di giovani valdesi che non
sono con noi. Ma non vogliamo ignorarli perchè li rispettiamo, li amiamo,
perchè abbiam bisogno di loro ed essi
di noi. Noi sappiamo che nessuno dei
principi religiosi vitali ed essenziali da
loro rivendicati sono misconosciuti dai
nostri statuti e che, se dei progressi in
quella via devono essere compiuti, siamo
i primi a riconoscerlo e lo si vedrà da
questa Relazione stessa. E per questo
la loro collaborazione ci è necessaria.
Giovani Valdesi, è giunta l’ora di
di stringere le file, d’essere uniti in un
sentimento di amore tanto forte da consentirci per il bene della Chiesa e della
Gioventù tutte le rinunce! E’ vano concepire la gioventù valdese distinta dalla Chiesa. Se la Chiesa sarà chiamata
a soffrire anche i giovani, tutti i giovani,
soffriranno se la Chiesa dovrà un giorno cadere tutti i giovani cadranno e
con essa saranno travolti. Che tutti i
figli della Chiesa sappiano discemere i
segni dei tempi e s’uniscano con vincoli
di amore profondo e di salda disciplina
per difendere la Madre comune !
Due nuove attività sono state lanciate nello scorso autunno : un Referendum e 1 quaderni di collegamento.
Poche sono state le risposte giunte ai
Presidenti delle Unioni ai quesiti del
Referendum sul Carattere Valdese e
non tutte le Unioni hanno inviato al
Capo-Gruppo il risultato delle loro discussioni. I due Quaderni di CoUegamentb non son riusciti a finire ü primo
dei tre giri che avrebbero dovuto compiere nell’anno di attività. Questi ed
altri fatti, come le visite non avvenute,
ci dicono che non vi è ancora nelle nostre Unioni, nei Comitati e nei giovani
stessi quella solidarietà, quello spirito
di corpo che dovrebbe regnare fra noi.
Ogni Unione è forse troppo amante della propria indipendenza e si considera
come organismo di per sè stante e completo senza desiderare un maggiore affiatamento colle altre Unioni. Ciò deriva dal fatto che l’individualismo ad
oltranza è malattìa dei singoli Concistori e delle singole parrocchie : ma
noi giovani, dobbiamo romperla con una
tradizione che non ha ragion d’essere,
che ci è dannosa. Tutte le Unioni Valdesi, specialmente quelle del Gruppo Valli
formano un corpo solo, con uniche direttive, con un unico programma ; tutto
ciò che viene proposto per affiatare le
Unioni e ravvicinarle le une alle altre,
per farle uscire dal loro isolamento
deve essere salutato con gioia, affinchè
in piccolo realizziamo d’esser tutti
« UNO ». Se non sappiamo guardare al
disopra dei confini della nostra parrocchia 6 della nostra Unione, come sapremo sentirci « uno » con i giovani delle
nostre Chiese e Unioni fuori delle Valli,
con i giovani di altre denominazioni,
di altre confessioni cristiane ? Ancora
una volta, e questa volta l’invito è per
noi, proprio per noi : serriamo le file,
ricerchiamo l’unità mediante il comune
sentimento di amore fraterno e mediante l’opera comune !
L’Organizzazione capillare, periferica
della Gioventù. Ogni parrocchia ha ora
la sua Unione che forma un nucleo di
forze giovanili in seno ad essa. Ma nelle
maggior parte deiUe parrocchie gran
numero di giovani vìvono alla periferia
dell’Unione o le sono completamente
estranei. Quando vi è un gruppo vivente che svolge brillantemente tutte le
2
L "ICO DELt?^ VATJJ VAIZ»ESI
attività, la situazione giovanile sembra
rallegrante. In realtà non lo è. Creato il
nucleo vivente bisogna cercare le pecorelle timide e quelle smarrite o recalcitranti con un’organizzazione capillare
che richiede tempo e fatica ma che dev’essere compiuta perchè le nostre Unioni non devono essere dei cenacoli e delle
ecclesiole di perfetti ma una palestra
spirituale aperta a tutti. Non solo i migliori ma tutti i giovani valdesi devono
vivere della vita dell’Unione per il loro
bene temporale ed eterno. Posto il problema, la soluzione può variare da Unione ad Unione. Dall’invio dell’Eco di cui
si è già parlato, alla visita di giovani a
giovani, alForganizzazione di gruppi in
tutti i quartieri, molti sono i mezzi a
nostra disposizione per raggiungere lo
scopo che ci dobbiamo proporre : far sì
che non solo le Unioni ma tutti i giovani
valdesi combattano il buon combattimento della fede.
La preparazione dì giovani dirigenti.
Il movimento unionistico della Chiesa
Valdese ha superato la sua prima fase,
quella di ricondurre alla Chiesa le forze giovanili della Chiesa. Ora che le
posizioni sono chiare, che i quadri son
formati, bisogna pensare a preparare
dei giovani per affidar loro posti di responsabilità nelle Unioni, affinchè dei
nuovi collaboratori sorgano a fianco
dei pastori, capaci di organizzare e dirigere le varie attività di una Unione,
dagli studi ai giochi, ai canti e alle gite.
E’ perchè sapjpiamo che tali giovani non
s’improvvisano che ci occupiamo della
loro preparazione. L’ambizione e la
presunzione, dì dirigere crescono rapidamente nel cuore umano ma non cosi
la capacità unita a umiltà, condizione
questa di ogni servizio veramente benefico nella Chiesa. Come preparare questi
giovani ? I Pastori lo possono fare meglio di chiunque altro. Ma per dare corpo all’idea, proponiamo di istruire una
scuola diretta da un Pastore a ciò idoneo ; le lezioni di conoscenza biblica e
storica dovrebbero svolgersi per corrispondenza e poi, una o due volte all’anno dovrebbe aver luogo in località centrale delle Valli un ritiro spirituale di
uno o più giorni. Quando la guerra sarà
finita, questi o altri progetti saranno attuabili. Se la realizzazione non può essere immediata è bene che si faccia sin
d’ora tutto ciò che è possibile per interessare direttamente i giovani al funzionamento delle varie attività di una
Unione.
Segretariato Femminile. Le nostre
Unioni son miste e nessuno vorrebbe ritornare all’antico. Ma non v’è chi non
veda la necessità di avere di tempo in
tempo delle riunioni consacrate alle
giovani. La vita infatti presenta per loro
delle difficoltà e dei pericoli che possono
essere argomento di meditazione e dì
studio utile e benefico. Anche qualche
Convegno generale di giovanotte valdesi
avrebbe la sua ragion d’essere. Ma per
questa nuova attività occorre che nel
Comitato di Gruppo vi sia una signora
o una signorina in grado di attendere a
questa missione.
« « *
E’ ora di concludere questa lunga relazione che ha voluto non solo esaminare il lavoro fatto ma preparare il lavoro da farsi. Abbiam parlato di organizzazione, di attività, di iniziative nuove
e di progetti, ma tutto ciò non deve farci
perdere di vista quella che è la materia,
il fondamento solido e al tempo stesso
lo scopo immediato delle nostre Unioni :
l’esercizio della pietà nei nostri giovani.
Di una pietà robusta che trae le sue
energie dalla Parola di Dio e dalla preghiera, dì una pietà sincera che non si
vale delle Unioni e dei Convegni per na^
scendere secondi fini di leggerezza e di
mondanità, di una pietà profonda che
informi di sè ogni azione ed ogni pensiero pubblici e reconditi.
E noi sappiamo (in questa parola è
racchiusa tutta ùna documentazione),
che molti progressi devono ancora esiser
compiuti per raggiungere questa pietà
giovanile robusta, sincera, totalitaria.
Che lo Spirito del Signore irrompa
nei quadri delle nostre Unioni, purifichi
trasformi santifichi, tutto ciò che dev’essere purificato trasformato santificato, e dia alla gioventù valdese un cuore nuovo, un animo nuovo una vita
nuova !
Iqiofnata Unionista del
Iqiuppo Valli :
Domenica 15 giugno, abbiamo avuto
l’annunciato Convegno del Gruppo
Valli alle Barrióle in Val d’Angrognas»
Il mattino nel Tempio di S. Lorenzo
il pastore Bertin presiedeva il culto
preparato in modo particolare per i
giovani.
Verso mezzogiorno, nei pressi della
fonte Malatraccia cominciano a giungere a gruppi gli imionisti più allenati
alle marce alpine. Quasi per incanto la
cima del monte sì va popolando di gioventù convenuta da tutte le parrocchie delle Valli, ed, in buon numero,
anche da Torino.
Accompagnati dal loro ufficiale convennero pure parecchi alpini, i quali
vollero passare la loro giornata in comunione; con i loro fratelli unionisti.
Poco dopo le 15 il pastore Bertin,
capo del Gruppo Valli, inizia con l’invocazione, seguito dal pastore Peyronel,
che legge il salmo 121 ed alcuni brani
del Vangelo, elevando poi a Dio una
ispirata preghiera.
Si rivolge quindi al folto gruppo di
giovani, il pastore Umberto Bert, il
quale, richiama la loro attenzione sulla
necessità di formarsi una personalità
propria, un carattere inconfondibile.
Carattere che li distinguerà dagli altri, e li aiuterà ad affrontare serenamente le dure lotte della vita, se si ispirerà all’esempio dèi Cristo e se si ritemprerà nella lettura e meditazioiìe
del Vangelo.
Il pastore Bertin passa quindi alla
relazione, veramente interessante, sull’esito del Referendum posto allo studio
delle Unioni del Gruppo, sul « Carattere
Valdese ».
Quasi tutte le Unioni hanno dato la
loro risposta ed il risultato raggiunto
può ritenersi consolante.
Il frutto della meditazione compiuta
in seno alle varie Unioni è stato buono.
Si trattava di definire il carattere tipicamente valdese dei tempi eroici, di
esaminare quindi le ragioni dell’assenza
di tali virtù nelle attuali generazioni
e cercare il modo di restaurare nei giovani un carattere veramente valdese.
La definizione migliore di quel che
erano i valdesi viene data dal rapporto
degli inquisitori incaricati di riferire
sulle loro indagini e si può riassumere
nelle doti di semplicità, sobrietà, modestia, purezza di costumi e del linguaggio. Qualità questa elm unita ad una
fede profonda furono la forza che sostenne i nostri padri nella lotta.
I nostri padri amavano pure la loro
terra, le loro Valli, la loro Patria ed il
Sovrano, ed educavano i loro figli a questi sentimenti, inculcando loro pure il
sentimento religioso, cercando di formare la fede.
Oggi purtroppo sono cosi differenti i
tempi e la vita moderna forma così facilmente una mentalità nuova, per cui
occorre che i genitori si preoccupino di
questo male. I genitori devono occuparsi
intensamente della formazione religiosa dei figli. Devono metterli in guardia contro i pericoli della mondanità.
Vi sono oggi troppi divertimenti che
distraggono i giovani. I culti vengono
sovente disertati.
I pastori devono quindi proseguire
anch’essi sempre più decisamente nella
loro magnifica opera per la formazione
del carattere dei giovani. Occorre però
un risveglio, che solo Dio può operare,
se gli viene chiesto nella preghiera.
I giovani devono quindi preoccuparsi di questo problema e cercare di realizzare questa aspirazione.
II Vice Moderatore signor Marauda
porta quindi ad essi il saluto della chiesa, che li segue con amore, e sì augura
che tutti i giovani valorizzino quanto si
è detto, fidando sempre nella forza che
viene dall’Alto.
Dopo la preghiera del pastore Comba
di Angrogna, il pastore Bertin procede
alla premiazione delle Unioni che hanno
risposto al Referendum.
Quindi fra giochi e canti si chiude
la bella giornata.
Lietamente e con cuore pieno di riconoscenza a Dio per i beni spirituali
largiti, a piccoli gruppi, gli Unionisti
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scendono a valle^ Gli ultimi raggi del
^ sole apparso al^tramonto illuminano
maggiormente la gioia dei nostri visi.
Teofilo Bert
Le Unioni che hanno risposto al Referendum sul Carattere Valdese sono
state premiate, secondo la promessa
fatta a suo tempo.
1° premio - la recente opera del Prof.
Giovanni Rostagno : A ROMA CON S.
PAOLO : Pinerolo, Rorà, Angrogna S.
Lorenzo, Pomaretto e Inverso Pinasca.
11° Premio - un quadro biblico : Torre Pellìce, S. Germano, Perrero.
I presidenti delle Unioni son pregati
di ritirare il dono già pronto presso la
Libreria Claudiana a Torre Pellice.
Giornale della Giovenlù Valdese
Come è già stato annunziato in questa « Pagina della Gioventù Valdese »,
il Comitato Nazionale della F. U. V.
ha deciso di organizzare, in sostituzione
del Campo Alpino èhe per difficoltà di
vettovagliamento non potrà aver luogo
quest’anno, alcune Giornate della Gioventù. Esse son particolarmente dedicare a coloro che in queU’epoca si troveranno alle Valli Valdesi per villeggiatura e riposo ed alle Unoni valdesi locali. Purtroppo i lontani non potranno
venire, ma tutti, vi sono, però, invitati
sia corporalmente che spiritualmente.
Saranno fraterni incontri in cui sì
tratteranno argomenti che sono molto vicini alla nostra vita spirituale sia
ecclesiastica che d’ogni singolo.
Il programma di ciascuna giornata
contemplerà un culto in comunione con
tutta la chiesa locale, il pranzo al sacco, una adunata all’aperto,, in luogo
bello ed adatto, ove saranno tenuti due
studi su un medesimo argomento, seguiti da discussioni. Indi, canti e
giuochi.
Diamo qui brevi cenni sulle tre giornate, per ciascuna delle quali gli organizzatori distribuiranno, al momento opportuno, programmi più dettagliati.
PRIMA GIORNATA
DELLA GIOVENTÙ’ VALDESE:
Avrà luogo domenica 20 luglio a Villar Pellice :
Sarà consacrata ad un argomento
quanto mai pratico e riguardante la
vita giornaliera di ogni comunità e della Chiesa tutta.
Il Signore è il Capo della Chiesa :
come si tien conto di questa « pietra »
sulla quale la Chiesa è edificata nell’ordinamento della Chiesa stessa ? E quando si procede alla elezione dei pastori,
degli anziani e dei diaconi in qual maniera si tien conto della signoria del
Cristo, e come questa si manifesta ?
Di ciò si parla molto, oggi, e con ragione;, perchè se Cristo è il Capo della
Chiesa, è essenziale ascoltarlo ed ubbidirlo come tale in tutte le fasi della
nostra vita ecclesiastica. Egli non è il
Signore in modo astratto, ma concreto,
non ha fondato la chiesa un giorno e poi
la ha lasciata andare per conto suo, ma
n’è tutt’ora il conduttore ed il pastore
per seguirla nelle sue vicende e vivere
la sua stessa vita.
Al mattino avrà luogo nel tempio il
culto d’inaugurazione.
Nel pomeriggio l’argomento « Cristo
Capo della Chiesa » sarà trattato in due
suoi aspetti particolari, dal pastore
Vittorio Subilia che parlerà su: La Signoria di Cristo e l’ordinamento della
Chiesa e dal pastore Francesco Lo Bue
che parlerà su: Le elezioni nella Chiesa.
Siamo fiduciosi che molti intervenuti
vorranno arricchire la trattazione del
tema con buone e preparate discussioni.
La giornata sarà organizzata dal Pastore Roberto Nisbet.
SECONDA GIORNATA
DELLA GIOVENTÙ’ VALDESE.
Avrà luogo ai Chiotti di Riclaretto, il
3 Agosto.
Anche questa giornata intratterrà la
gioventù sopra un argomento estremamente pratico e d’utilità giornaliera. Si
tratta della lettura dell’Antico Testamento.
Molti giovani si trovano di fronte a
difficoltà insormontabili quando si accingono a quella lettura. Sentono che
una lettura fatta esclusivamente dal
punto di vista storico è assai povera e
del tutto poco redditizia ai fini del no- ’
stro nutrimento spirituale, fatta dal
punto dì vista morale urta contro scogli assai alti e taglienti. L’Antico Testamento vien così spesso trascurato come se non fosse testimonianza della Parola di Dio al pari del Nuovo. :
Ma gli apostoli che avevano solo quella Sacra Scrittura lo leggevano così ?
Non vi trovavan essi qualcosa di più
importante che non capìtoli di storia
nazionale o di più vitale che non un“*
codice di moralità ? Non vi trovavan,
forse, essi, annunziato quel Signor Gesù Cristo che li aveva chiamati e la cui
parola essi avevan ricevuto come naro- ’
la di vita eterna ? Non dobbiam noi imparare, alla lor scuola, a leggere quelle
antiche Scritture ?
Il mattino predicherà nel Tempio il
pastore Achille Deodato. |
Nel pomeriggio, nella bella e selvag-'
già località di Pont-Raut, l’argomento'?
« La lettura dell’Antico Testamento »
sarà trattato nei due aspetti : ^
Come gli apostoli leggevano l’Antico
Testamento, dal pastore Carlo Gay. -1
Come dobbiamo leggere l’Antico Testa- ■
mento, dal pastore Neri Giampiccoli. J
Anche qui siamo fiduciosi che Far-?
gomento cosi vitale sàtà maggiormente
spiegato da discussioni facili, chiare ed ■
utili con concorso fraterno di molti pa- stori e giovani d’ogni parrocchia. |
L’organizzazione della giornata è af-,,
fidata al pastore Roberto Comba.
* *
TERZA GIORNATA
DELLA GIOVENTÙ’ VALDESE. |
Avrà luogo a Pramollo la domenica i
24 agosto. |
L’argomento della giornata è quello
che tocca nel più profondo la Chiesa
Valdese. Essa è chiesa di testimoni: lo
è stata e lo deve essere. Per esserlo, de- ■
portata lontano, tornò a mano armata'
in quelle sue Valli e piuttosto di non
esserlo più, preferirebbe morire.
Ma vi è un aspetto particolare della
testimonianza che riguarda in modo*
speciale quella parte della nostra Chie-,
sa che risiede nelle belle vallate d’ori-1
gine: La testimonianza nelle Valli Val“
desi.
Il culto del mattino sarà presieduto'
da colui che attualmente è pastore della
gioventù valdese chiamata alle armi, il
cappellano pastore Ermanno Rostan.
Gli studi del pomeriggio saranno
3
L’BCO DM ÌM. MMiJ. VAUMBI
trattati l’uiio dal pastore Gustavo Bertin : La nostra vocazione di testimoni.
L’altro dal pastore Paolo Bosio: Possibilità attuali della testimonianza cristiana nelle Valli Valdesi.
Chiediamo al Signore che gli studi e
la discussione siano mezzo con cui Egli
si compiaccia aprire i cuori di molti, sì
che, intesa la Sua voce, possano dire
con fede ; « Eccomi manda me ! »
L’organizzazione della giornata è affidata al pastore Paolo Bosio.
Fin d’ora ringraziamo i pastori, ed i
fratelli delle comunità del Villar Pellice, di Riclaretto e di Pramollo per la
loro ospitalità e, mentre ci auguriamo
di poter stringer con essi legami sempre più stretti di amor fraterno, benediciamo fin d’ora il Signore dell’opportunità che ci darà, lo voglia, di vivere
insieme queste giornate di comunione e
di grazia.
Il Segretario Generale.
S. GERMANO CHISONE. Il giorno
dell’Ascensione abbiamo ricevuto la
graditissima visita di un gruppo di giovani dell’Unione di Torino capitanati
dal pastore Roberto Comba, che ha presieduto il culto al mattino nel tempio.
Nel pomeriggio ci siamo poi trovati
sotto i castagni dei Chiabrandi per un
simpatico incontro giovanile terminatosi con un rinfresco nella Sala delle Attività.
Grazie vivissime alla balda gioventù
torinese ! A Dio piacendo restituiremo
la visita nel prossimo autunno. Con piacevole sorpresa abbiamo letto la vostra
lettera coperta di firme !
F. U. V.
Un volta o due all’anno e per perìodi più 0 meno lunghi ho il piacere di vedere al culto principale nella mia chiesa un simpatico gruppo di militari vaidesi appartenenti a reparti distaccati
nell ambito della parrocchia. Sono giovani che da poco hanno indossato il grigioverde, sono richiamati che hanno
già prestato lunghi mesi di fedele servizio, i quali rappresentano davanti alla chiesa tutti i nostri carissimi giovani
sotto le armi, sempre presentì nel nostro ricordo e nel nostro cuore.
E così vi rivedo tutti insieme, vicini e lontani, diletti giovani, chiamaci a
servire la patria e con voi vorrei cercare
come in uno dei nostri culti, nella Parola del nostro Dio, che ha sempre guidato e sostenuto i nostri padri nei momenti duri della lotta, un messaggio che dia
alla vostra vita, quella forza morale,
quella serenità di cui avete bisogno per
compiere il vostro dovere. Fra le molte
esortazioni scritte dall’apostolo S. Paolo
al suo diletto « figliuolo » Timoteo, ne
scelgo una apparentemente un po’ strana ma che l’apostolo stesso spiega molto
chiaramente: « Nessuno sprezzi la tua
giovinezza », non dar occasione a nes suno di disprezzare, di criticare la tua
forte giovinezza a causa della tua propria colpa, della tua dimenticanza o
della tua indifferenza; il giovane credente per quel senso profondo di responsabilità che vibra in lui, per la conoscenza chiara della volontà di Dio
eh egli deve praticare attenendosi scrupolosamente ad essa, per quella fede vivente che gli permette di dimorare in
intima comunione col suo Dio, dev’essere sempre un testimone fedele, nonostante la sua giovinezza anzi con tutta
la forza di essa, dell’evangelo. E lo stesso apostolo aggiunge « sii d’esempio
nel parlare, nella condotta » così nell’adempimento dei vostri forti doveri,
con fedeltà, con gioia e con piena con
vinzione siate d’esempio. Come per S.
Paolo, Timoteo e tutti noi il Cristo rimane, voi lo sapete, il grande esempio
sempre ispiratore, sempre più grande e
benefico per coloro che si avvicinano
a Lui, largitore dello Spirito suo di
amore.
Voglia il Signore al quale chiediamo
di benedire la nostra Patria ed i nostri
soldati cpneedervi di poter compiere
sempre in ogni luogo con fedeltà il. vostro dovere, assistendovi con lo spirito
Suo di luce e di vita. R. Rivoira.
Ai Genitori di Miiitari
E’ di massima importanza che notifichiate ogni cambiamento d’indirizzo dei
vostri figli sotto le armi al vostro Pastore che ne darà immediata comunicazione al Cappellano Militare.
Scrìvono ai/’^co...
Una lettrice Aida Chauvie : Ancora
dopo la Pentecoste :
Quando Paolo domanda ai discepoli
in Efeso, se hanno ricevuto lo Spirito
Santo allorquando si sono convertiti a
Cristo, egli allude al battesimo di Spirito Santo il quale si doveva manifestare così come Isi era manifestato sui
120 dell’alto solaio, il giorno della Pentecoste, e successivamente. Infatti Pietro, dovendo render conto alla Chiesa
della sua innovazione nell’accondiscendere all’mvito di Cornelio, dice : « Ora,
come io avea cominciato a parlare, lo
Spirito Santo cadde sopra loro, come
era caduto ancora sopra noi dal principio » (Atti 11: 15).
Coloro che accettavano l’Evangelo di
Gesù Cristo, compivano il simbolo della
crocifissione del loro passato e della
risurrezione in una nuova creatura nel
Battesimo per immersione.
Questa conversione veniva poi suggellata dal Signore, il quale battezzava di Spirito Santo, sempre dopo l’intercessione degli Apostoli e l’imposizione, delle mani, ad eccezione di Cornelio,
ma questa eccezione aveva un forte motivo.
La conversione era opera dello Spirito Santo, la quale Iddio rendeva compiuta investendo della Sua Presenza e
della Sua Potenza, la nuova creatura
riscattata dal Figliuolo...
Ai nostri tempi, nascendo in famiglia
di cristiani si diventa automaticamente
tali, per la dottrina inculcata al fanciullo, cosi come l’educazione e l’istruzione.
Ma questo non è conversione. La maggior parte dei membri delle Chiese cristiane sono dei credenti inconvertiti ;
credenti, si, ma i quali non hanno attraversato quella crisi profonda, quell’incontro diretto col Cristo che ti
schianta di dolore, di vergogna, di rimorso e ti getta singhiozzante e vinto
ai piedi della Croce.
I credenti dei quali vogliamo parlare,
pur essendo influenzati ed attratti dallo
Spirito Santo nelle loro aspirazioni spirituali e nella loro piccola, malsicura
fede, non hanno nulla a che fare colla
designazione :i convertiti.
Essi appartengono piuttosto a quella
categoria di tiepidi che il Signore bolla duramente nel Suo messaggio alla
Chiesa di Laodicea.
La conversione invece è l’opera gloriosa della Parola di Cristo e dello Spirito Santo, ma fin qui essa non realizza
ancora la pienezza del Battesimo dello
Spirito Santo.
Vediamo per esempio Zaccheo; nel suo
incontro con Gesù egli attraversa la
più profonda delle conversioni. Così
pure la peccatrice, che piange, prona, ai
piedi del Signore. Opera dello Spirito
Santo e della Parola di Gesù. Eppure
costoro saranno poi sull’alto solaio con
gli altri discepoli ad attendere la realizzazione della Divina promessa.
E i discepoli? Non credete voi che'
essi fossero già convertiti per seguire
il Signore? Andrea o forse Giacomo, già
discepoli di Giovanni Battista, perciò
uomini consacrati a Dio !
E’ vero che Giuda tradì e Pietro rinnegò, ma questo prova soltanto che ninno è sicuro di non cadere in fallo, tanto
che è in questo corpo di peccato e di
morte, e che occorre aggrapparsi strettamente al Signor Gesù, e continuamente, per star ritti in piè.
Purtroppo tutti i convertiti hanno
delle dolorose esperienze.
E allora ?
Allora il Battesimo di Spirito Santo
resta quello che era, cioè quell’effusione particolare e benedetta che fu data
come fu data alla Chiesa primitiva e che
il Signore dà, oggi ancora, a coloro che
lo desiderano e lo chiedono con fede e
fervore.
Il Signore Gesù disse a Nicodemo :
«Se alcuno non è nato d’acqua - conversione simboleggiiata nel battesimo
per immersione - e di Spirito - unzione
o battesimo dello Spirito Santo che introduce jieUa presenza stessa e reale
di Dio - non può entrare nel regno di
Dio » (Giov. 3 : 5). E più sotto dice ancora : « Il vento soffia ove egli vuole, e tu
ne odi il suono, ma non sai onde egli
viene, nè onde egli va; così è di chiunque
è nato dello Spirito » (Giov. 3 :8). Si
vedono gli effetti del vento, se ne ode il
sibilo fra gli alberi, e questi torcersi
e piegare sotto la sua invincibile potenza. Così è di chiunque è nato di Spirito,
battezzato di Spirito Santo.
« In quella stessa ora, Gesù giubilò
in ispirilo, e disse: Io ti rendo onore e
lode, o Padre, Signor del Cielo e della
terra, che hai nascoste queste cose ai
savi e intendenti, e le hai rivelate ai
piccoli fanciulli; sì, certo, o Padre, perciocché così ti è piaciuto ». (Lue. 10: 21).
Riceveste voi lo Spirito Santo?
Il eoneorso fotografieo
Già abbiamo annunziato il Concorso
Fotografico che la Società di Studi Vaidesi ha bandito, con lo scopo di illustrare le nostre Valli ed arricchirne il patrimonio fotografico come documentazione
e come mezzo efficace di propaganda.
Il concorso è distinto in tre categorie:
1 - Panoramica: riproduzione delle località più pittoresche o caratteristiche
delle Valli. 2 - Storica: riproduzione di
luoghi, edifizi, ruderi, antri ecc. che abbiano un valore storico. 3 - Di ambiente
valdese: riproduzione di usi, costumi,
riti religiosi o familiari, cerimonie
■commemorative, scene di vita rustica,
pastorale ecc.
Le fotografie, in formato minimo di
cm. 18X24, montate sotto vetro listato,
dovranno essere contrassegnate con un
motto ed accompagnate da una busta
chiusa col nome dell’espositore. Esse
dovranno essere inviate alla sede della
Società (via Costanzo Ciano 2 - Torre
Pellice) o ai prof. Attilio Jalla o Teofilo
Pons entro il 20 agostó p. v. Per ogni
categoria sono offerti 3 premi, rispettivamente di L. 100, 75, 50 (e non di
100, 50 e 30 come già è stato pubblicato). Nel giudizio sarà tenuto conto delle
qualità, novità e numero di lavori presentati. Per partecipare al concorso occorre l’iscrizione alla Società di Studi
Valdesi.
I lavori inviati verranno esposti al
pubblico in una speciale mostra, in
Torre Pellice, all’epoca del Sinodo.
Sappiamo che già alcuni fotografi dilettanti si stanno alacremente preparando a partecipare al concorso. Rivolgiamo un cordiale richiamo a tutti i fotografi dilettanti amici delle Valli perchè partecipino a questa nobile gara.
Essi concorreranno così ad una iniziativa molto interessante, che non soltanto darà loro vive soddisfazioni ma
recherà anche una reale utiiilà d'ordine
generale in favore delle Valli Valdesi.
CROW/IC/1 V/lLbESE
PINEROLO Nel pomeriggio di Mercoledì 11 corr, ebbero luogo i funerali di
Eder Federico Emilio da lunghi anni apprezzato impiegato della Ditta Türk.
Aveva soli 56 anni. Alla vedova, alla
figlia, alla dorella Ida e consorte sig.
Gander Cav. Emilio e a tutti i congiunti
rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia cristiana.
PRAMOLLO. I bambini delle nostre
due Scuole Domenicali hanno offerto uL
timamente alle Madri una simpatica festa con recite e canti, ed hanno voluto
esprimere, per mezzo del tradizionale
mazzo dì fiori, la loro riconoscenza alle
madri per tutto quello ch’esse fanno a
loro favore. La festa si è conclusa con la
premiazione di una quarantina di bambini che in questo ultimo anno di
Scuola Domenicale hanno dato prova dì
diligenza e dì buona condotta.
— L’assemblea di Chiesa della domenica 8 giugno ha riconfermato ü signor
Emilio Long nella sua carica di anziann
del quartiere dei Ciotti. Ha inoltre eletto i sigg. Giovanni Giac. Ribet ed Emilio Travers per rappresentare la parrocchia alla Conferenza Distrettuale ; ü sig.
Alessio Long come delegato al prossimo
Sinodo ; ed i sigg. Eli Beux ed Adolfo
Jahier come revisore dei conti.
— Decedeva pochi giorni or sono all’Ospedale Militare di Torino il giovane
soldato Eli Boimous di Pomeano. Il funerale fu presieduto dal nostro Cappellano Ten. E. Rostan. Mentre tutti, e
particolarmente i giovani dell’Unione,
serbano del caro Eli un affettuoso ricordo, esprimiamo alla famiglia afflitta le
nostre vive condoglianze, domandando a
Dio dì consolarla e di sostenerla in questa prova.
VILLASECCA. Sabato 21 corr. è
stato celebrato colla semplicità dovuta
alla serietà dei tempi il matrimonio di
Peyronel Emilio di fu Gi,c^ delTrussan
con dot Luigia di Cesare Augusto della Rivoira.
Rinnoviamo agli sposi i nostri auguri
cristiani.
Doni ricevuti dai Cassiere
delia Tavila Valdese per istituzioni varie
N. N., per Orfanotrofio di Po- maretto L. 45,—
Gay Giosuè, Id. » 25,—
Unione Madri, Prarostino, in memoria Irma Forneron Gay, per Orfanotrofio Torre Pellice » 150,—
Roman Desiderato, per Id. » 10,Costantino Lidia, per Id. » 20,Gardiol Federico, per Id., » 50,—
Gay Giosuè, per Id., » 25,—
Constantin D. Edoardo, per '
Rifugio Carlo Alberto » 5 —
N. N., Prarostino, per Id. » 45,—
Famiglia Gay, ricordando, per Id. » 10,—
Id., per Ospedali » 10,Roman Dèsiderato, per Ospe- dale Pomaretto » 10,—
Constantin D. Edoardo, per Id. » 5Id., per Ospedale Torre Pellice » 5Id.„ per Asilo San eGrmano » 5 —
Rochon Maria, Prarostino, per Evangelizzazione » 10
Sostenitori
Travers Eli, L. 3 - Beux Remo, 3 Bleynat Maria, 3 - Comba Alberto, 3 Comba Bleynat, 3 - Balmas Paolina 3 Bertalot Bartolomeo 3 - Comba Emilio,
3 - Comba Giovanni, 3 - Gallian Stefano, 3 - Gallian Maria, 3 - Gallian Lami, 3 Pons Luigi, 3 - Pons Enrico, 3 Rivoira Alfredo, 3 - Avondet Paolina, 3
- Massel Ernestina, 3 - Bouchard Emilio, 3 - Balmas Enrichetta, 3 - Bert Caterina, 3 - Griot Enrico, 3 - Ippolito Ca-
4
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L’BCe MLLQ
rolina, 3 - Giacone Ijuigì, 3 - Combs
Lmgì, 3 Maurin Carlö, 3 - Giacomina
Gay, 7 - Raymondo e Aldo Godino, per
Eco ai militari, 10 - Bertalot Albertina,
3 - Borione Susanna, fe - Planchon Maria, 1 Clapier Emilio, 3 - Bernard Giacomo, 4 - Maddalena Gönnet Talmon, 2
- Berün Margherita, 3 - Viglielmo C.
Al, 3 - Fuhrmann Berta, 3 - Covarei
Luisa, 8 - - Rosati Adele, 3 - Coìsson
Margherita, 2 - Suor Leonia Stallè, 5 Garibbo Elsa, 2 - Long Giovanni, 3 Bertalot Clementina, 3 - SouMer J., 2 Fenouil Enrichetta, 3 - Revel Margherita, 2 Quattrocchi Maria, 3 - Gunetti
Paschetto, 3 - Giovanna Berger Rostan,
8 - Pellegrin Anna, 1 Poet Maria, 3 Massel Giacomo, 3 - Audisio Rachele, 5
- Avondet Lorenzo, 1 - Vola Adolfo, 3 Tron Laura, 3 - Long Giuseppina, 3 Adelina Gay ved. Godino, 3 - J. Garrou
- Ben Pascal, Alberto Pons, E. Giraud,
F. Meytre, L. Rivoire, Cesarina Long,
Aline Tron, F. E. Pascal, Silvano Poet,
Valdese, 96 - Alpini Valdesi 27 Comp.
Alpini del Guil, 50 - Tourn Umberto, 3
Berlin Cesare, 3 - Gönnet Maria, 2 Basire Daniele, 3 - Forneron Lidia, 3 Bouchard G. Paolo, 3 - Rivoire Luigi, 1
- Gardiol Mery, 3 - Bertalot Michele, 3
- Corsani Enrico, 5 - Barai Giacomo,
3 - Giaiero Paolina, 3 - Jahier Emilio, 3
- dot Augusto, 5 - Barai Edoardo, 3 Chambon Paolina, 3 - Rostan Paolo, 3
- Aw. Lidia Poet, 9,50 - Gardiol Lidia,
3 - Clot Alberto, 3 - Baridon Daniele, 3
- Davit Stefano, 5 - Dubs Clara, 8 Menusan Caterina, 2 - Peyrot Ernesto,
3 - Grill Luigi, 2 - Genre Alessio, 3 Grill Stefano, 3 -- Long G. Eli, 3 - Gay
Matilde, 2 - Giovanna Geymonat, per
Eco ai militari, 2.
iTALoaai
r ipV
Idy 75 - Griot Clemente, Id., 5 - Genre
Davide, Id., 10 - Poet Umberto, Traverse Ferrerò, 10 - Bounous Luigi, anziano, Crosetto Ferrerò, 20 - Barus Augusto, Id., 10 - Tron Bessone Ida, Pinerolo, in meoria dei cari genitori, 50 Matilde Gay, in ricordo di un caro fratello, Villar Pellice, 25 - Meta Gallian
Bauer, Torre Pellice, 600, per Reparto
Maternità - Adolfo e Lidia Comba, Id.,
50 - Enrichetta Poet in Poet, Villasecca, 33 - Fiori in memoria di Peyrot Ilda
in Poet: Emma Peyrot in Ferrerò, 16 F. Peyrot e famiglia. Chiotti, Id. 16 Brache Maddalena, Torre PeUice, 10 Vincolo dei Valdesi degli Stati Uniti di
America, a mezzo del pastore Pietro
Griglio, per il letto al Pbrnaretto, 1000
- Clapier Maria, Pomaretto,, 7 - Baret
Margherita, Id., 6 - N. N., Id., 40 - Ribet Federico, Id., 10 - Pons Attilio, Perosa, 25 - Beri Emilio, Inverso Pinasca,
50 - Laetsch GiovEinni, Perosa, 25 - Beri
Emilio, Inverso Pinasca, 50 - Laetsch
Giovanni, Perosa, 80 - Rostan Edmondo, in memoria del figlio Carlo, Pinasca,
50 - Prof. Em. Griset, Torino, in memo-_
ria della zia Maddalena Griset, 100 - In
ricordo di Giuseppina Costabel, 50 Jervis Costanza, 20.
ORFANOTROFIO FEMMINILE.
isTiii m\m\ ui
{5
OSPEDALI.
Barus Luigi, Frali, L. 10 - Grill Enrico, 3 - Peyrot Francesco, Orgère, 10, in
memoria dèlia moglie - Rostan Stefano Luigi, Ghigo, 10 - Rostan Maria
Enrichetta, in memoria dei suoi cari,
25 - Carolina Decker Boringhieri, in
memoria di Emma Crocelli. Torre Pellice, 50 - Baud Maria, Enrichetta, Filippo, Emanuele, in memoria dei genitori, Frali, 30 - Pascal Oreste, in memoria del padre, Id., 10 - Balme Alessandro, in ricordo dei genitori. Pomaretto, 25 - Famiglia Reynaud Giovanni,
Id., in memoria di Reynaud Susanna,
Prof. Gmo COSTABKL, direttore responsabile
ÀVORIDINA
BERTELLI
CREHA DENTIFRICIA IDEALE
il culi«» di farani^liu
(M«diUzioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi - ji giorno seguente Gesù
30 Giugno volle andare in Galilea, e
k trovò Filippo, e gli disse: Seguitami.
V Giov. 1: 43.
Eredi Michelin, Villar, in memoria,
100 - Paglia iP. L;, 10 - Ad. e Lidia
Comba, Torre Pellice, 50 - Vincolo Vaidesi degli Stati Uniti d’America, a mezzo pastore Pietro Griglio, New York,
pel fondo Mantenimento di un’orfanella, 1000 - Doti. cav. Alfredo Quattrini,
Torre Pellice, 200 - S. Ufficiale Bounous, Brindisi, 500 - Mariuccia Rivoira,
S. Giovanni, 100 - In memoria di Ida
Malanot Fouque, le Unioniste,, S. Giovanni, 100 - M. C., in memoria di Susanna Planchon, Torre PeUice, 20 Berge, S. Giovanni, 100 - Tron Revel,
S. Giovanni^ 100 - Id., in ricordo di Linette Cotta Morandini, 100 - Elba Longo, in memoria di Ethel Jalla, 10 Violetta Vinay, Id. 10 - Maggie Cocorda, Id., 10 - Frangali Fosco, Firenze, 20
- Maria Menusan, in memoria di cav.
Eli Long, Villar Pellice, 50 - Chiesa
Valdese di Torre Pellice, per la domenica della Madre, 285 - Jervis Costanza,
Torre Pellice, 20 - Enrichetta f’eprot in
Poet, ViUasecca, fiori in memoria di
Peyrot Ilda in Poet, 33 - Emma Peyrot
in Ferrerò, Id. 16 - F. Peyrot e famiglia,
Chiotti, Id., 16 - Leontina Balme. Torino, 30 - Unione Cristiana Chabriols,
Torre Pellice, 20 - AlUo Emilia, Jd., 20
Bruno e Luciana Mathieu, in ricordo
dei cari nonni, Villar Pellice, 100 - Corale di S. , Giovanni, in ricordo della visita delle Orfanelle, 74.
Essere cristiano significa seguire
Gesù. Nient’altro. Ma per seguire lui
occorre intanto rinunziare a seguire altri, poi essere pronto a camminare do- vunque va la Guida. E Gesù non ha
mai illuso i suoi discepoli, come fanno
' " i maestri di questo mondo, promettendo
i^loro una vita facile e il successo continuo. Anzi, Gesù vuole da chi lo segue
chiara consapevolezza delle difficoltà,
delle rinunzie, dei pericoli che incontrerà inevitabilmente. Non c’è dubbio:
" alla fine del viaggio v’è la ^oia nella
casa del Padre, ma il viaggio quanto
lungo e quanto faticoso sia, nessuno sa.
Sappiamo però che a chi segue Gesù
con perseveranza e fiducia non mancherà mai l’aiuto dello Spirito Santo.
Seguiamo Gesù. Non importa quanto
dovremo allontanarci dal punto nel
quale ora siamo. Importa la meta: la
vita eterna.
Martedì E chi sarà colui che vi fac1 Luglio ciò male, se voi seguite il
bene ? 1 Pietro 3: 13.
Chi è zelante del bene non si espone
evidentemente a tante sofferenze che
il vitaiolo o il frodatore o il violento o
l’ipocrita attirano su di sè. Una buona
parte dei nostri dolori li andiamo cercando noi stessi con una vita sregolata
e contraria non solo alla legge di Dio
ma anche alla morale corrente degli
uomini.
Senza contare che la belleizza morale
d’una vita santificata dallo Spìrito
Santo impone rispetto a chiunque, anche ai più depravati. Ma quand’anche
avessimo a soffrire per cagion di giustizia, noi beati perchè nostro è il rer
gno dei cieli.
Ncrcaledl Invece di dire: Se piace al
2 Luglio Signore, e se siamo in vita,
noi farem questo o quello. E pure ora
vi vantate nelle vostre vane glorie; ogni tal vanto è cattivo.
Giac. 4: 15-16.
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA » - Torre Pellice
Parlando di quello che vogliamo fare
domani diciamo qualche volta: « se
piace al Signore ». Dovremmo dirlo più
frequentemente e non come abitudine,
non come riempitivo di linguaggio ma
con lo spirito di chi sa che l’avvenire,
neanche prossimo, gli appartiene, con
lo spirito di chi riconosce la sua assoluta dipendenza da Dio. Chi fa piani
d’avvenire senza tener conto della volontà di Dio si illude di possedere una
sicurezza che sviluppa pericolosamente la fiducia in noi stessi. La nostra vita
appartiene a Dio che la può orientare
come vuole ed anche troncare da un
momento all’altro. Quindi domani faremo quest’opera, domani vivrerno soltanto se Dio lo vorrà.
Giovedì
3 Luglio
Il vostro parlare sia sempre '
con grazia, condito con sale;.
per sapere come vi si convien rispondere a ciascuno. Col. 4: 5.
Ogni cristiano è un testimone della
verità. Testimoniare è la missione di
ogni credente chè la fede si diffonde ■
colla testimonianza. Ma anche per la
testimonianza cristiana vi sono momenti opportuni, e momenti non opportuni. O meglio vi sono momenti più
opportuni e momenti meno opportuni.
Dobbiamo imparare a discemere gli uni
e gli altri e cogliere ogni occasione favorevole per dire la nostra parola di
credenti. Una semplice parola della più
umile persona può essere più efficace
d’un poderoso discorso. V’è un modo
di testimoniare che importuna il prossimo inutilmente o anche dannosamente. Ci vuol saviezza, ci vuol tatto, senso
della misura e dell’opportunità.
Venerdì Anzi santificate il Signore
4 Luglio Iddio nei cuori vostri: e siate sempre pronti a rispondere a vostra:
difesa a chiunque vi domanda ragione
della speranza ch’è in voi, con mansuetudine, e timore. 1 Pietro 4: 15.
La nostra fede dev’essere consapevole. Non è soltanto slancio mistico o
atteggiamento sentimentale e tanto
meno cieca adesione alla dottrina della
Chiesa. Dobbiamo sapere in chi e perchè crediamo. Queista conoscenza dà
alla nostra fede un fondamento solido
che resisterà ai colpi inferii dalla incredulità. Questa conoscenza necessaria
anzitutto per noi stessi è indispensabile
per la diffusione della fede. Soltanto ^
una fede che abbia un oggetto chiaro,
preciso può sostenere l’urto di dottrine
avverse e farsi strada nel mondo.
Con dolcezza e rispetto ogni cristiano
deve considerarsi un difensore della
fede.
Sabato Rendendo grazie a Dio, e
5 Luglio Padre, che ci ha fatti degni
di partecipar la sorte dei santi nella luce. Il quale ci ha riscossi dalla podestà
delle tenebre, e ci ha trasportati nel regno del Figliuol delVamor suo.
Col 1: 12-13.
Viviamo ancora sulla terra, nei limiti
impostici da questa vita di peccato.
Brancoliamo ancora nelle tenebre e incespichiamo ad ogni momento. Siamo
ancora poveri ma certi già di eredare
le ricchezze di Dio, nella luce della vita
celeste. Di qui la nostra allegrezza, pur
nelle inevitabili sofferenze dell’esistenza. Di qui la nostra gratitudine verso
il Padre che ci assicura l’eredità in
Cristo, Signor nostro.
Eredità nella luce eterna della gloria
celeste. Fin d’ora camminiamo come
figliuoli di luce. Alò. R.
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Serie azzurra : Vita spirituale.
1 - TEMPO DI GUERRA .
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0,80
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Mia toi
To»»»«»
Serie avorio : Problemi teorici.
il Catalogo \M\
1 - CHI SONO I CRISTIANI
EVANGELICI
Serie verde : Diaspora Evangelica.
1 - SOLITUDINE
0,70