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Va con quesfa tua forza
n
Qiud, 6 :
1^5 Così, disse l’angelo, sotto il terebinto
^ di Ofra, al giovinetto che stava battendo
il grano e Gedeone — che tale era il
L suo nome — restò li, fra lo stupito e lo
^spaventato, fton sapendo se prestar fede
S quelle parole o meno. Non gli sembrava assoluta mente possibile che l’Eterno
l^volesse affidare a lui, umile contadinello,
i fa missione di riscattare il suo popolo
mano dei Madianiti.
Eran quelli, per il popolo di Dio, tempi
t"di profonda abbieziòne. Le ricchezze
della Terra Promessa eran riuscite a far
Jciò che vari secoli di schiavitù in Egitto
|e quarant’anni di sofferenze nel deserto,
||ion avevano potuto : lo avevano ridotto
J'alla barbarie ed all’idolatria.
E’ di quei tempi, il cantico di Debo«rah che esalta la- valentia di Jael che
feàconficca un chiodo nelle tempia del suo
linemico addormentato, la storia della figgila di Jefte sacrificata sull’altare per un
pvoto assurdo del padre ; la prodezza di
feun Abimelec che fa bruciar vive più di
Emilie persone nella torre di Sichem.
Dapertutto, persino in casa di Gedeone,
sorgevano altari al dio Baal é statue di
doli, ri nome delfEterno èra quasi
dimenticato...
Gedeone — accettata la vocazione ri
eevuta
va, e con soli trecento com
pagni, una notte, con una impresa che a
leggerla par leggenda, annienta un esercito di più di centotrentamila uomini e
libera il paese, per molti anni, dall’oppressione straniera.
★
★ ★
. Le parole dell’angelo, come tante altre
della Sacra Scrittura, sono entrate a far
^parte di quel patrimonio di promesse
divine che costituisce il tesoro di ogni
credente. Da quel giorno, molti, in ogni
paese ed in ogni secolo, le hanno udite
risuonare al loro orecchio, ed ogni qualvolta — novelli Gedeoni — hanno obbedito loro, sono diventati i protagonisti
delle imprese più straordinarie e meravigliose. Anche per noi, fratello lettore,
esse rivestono la stessa antica potenza,
se le vogliamo ricevere come una vocazione ; indugia, quindi, ancora un istante
P'con noi, per considerarle più da vicino.
I* «Va con questa tua forza...». Si tratta
^ in primo luogo di sapere dove. Senza
« dubbio, verso un’impresa difficile, molto
superiore alle forze umane, che i più
fc riterrebbero follia di tentare, ma il cui
coronamento offre il premio più invidialabile. Ma non si tratta di un’impresa qua[■ lunque. Nel mondo, audacia, intelligenza
& e volontà, consentono a qualunque mor' tale di far cose straordinarie, buone ed
^ anche cattive. Satana, che conosce a
^ meraviglia l’arte di servirsi delle parole
della Bibbia, adopera spesso questo
K messaggio dell’angelo per incitare ad
P azioni che non hanno nulla a che fare
f con la nostra fede e che sono contrarie
„ alla volontà di Dio. Ma qui, nessun
^dubbio è possibile, si tratta dell’Opera
«del Signore in mezzo ai nostri sirnili. In
„ questo campo — non in altri — lo
* Sguardo del credente che si volge verso
le vette più elevate dell’ideale, verso le
a. imprese più straordinarie, non è teme^ rario. Ciò che agli occhi degli uomini è
t pazzia, dinanzi a Dio è fedeltà e saviezza.
★
★ ★
« ...con quesfa tua forza », e qui, ci
troviamo di fronte all’eccezionale ed alla
pazzia della fede cristiana. Nel mondo è
sempre e rigorosamente necessària una
ragionevole proporzione fra Timpresa
da compiere e le forze disponibili : certe
cose posson dirle soltanto le persone
colte, altre, posson farle solo quelle robuste e forti; ad affrontar certe imprese
bastan soltanto le finanze del ricco e,
per altre, occorre rintelligenza di una
mente superiore ; per essere a certi pósti
di responsabilità, abbisognan dati adeguati... Nulla di tutto simile nell’Opera
del Signore, queste regole sono rovesciate e capovolte, Il Signore chiama,
per lavorarvi, chi più gli piace o chi più
ardentemente glielo domanda e, indipendentemente dalle loro forze, compie —
Egli stesso — l’Opera sua. Avviene così,
talvolta, che i più poveri fan cose che i
ricchi non avevan potuto, che i più umili
riescono là dove gli intelligenti si eran
ritirati e che i deboli rovesciano ostacoli
che i forti non avevano potuto.
Questo fatto non inorgoglisce n^suno
perchè't pòveri, gli ùmili e i deboli,
protagonisti di questi successi, sanno
molto bene chi è che ha operato. Piuttosto, esso riempie di un santo entusiasmo
e di un coraggio irresistibile, tutti i credenti desiosi di servire il Signore : Gloria
a Dio, qui non c’è più neppur una di
quelle barriere che ostacolano e frenano
continuamente il passo nella vita del
mondo ; qui, l’orizzonte si stende completamente libero, a perdita d’occhio,
davanti a ciascuno di noi !
★
★ ★
Gedeone era un giovanetto e ci sembra, perciò, che il messaggio dell’angelo
— pur rivolgendosi a tutti — dovrebbe,
in modo speciale, parlare al cuore dei
giovani che serbano ancora, in petto, la
parola d’ordine trasmessaci dai Padri.
La nostra Chiesa Valdese ha gran bisogno di nuovi credenti della tempra di
Gedeone. I nostri cari vecchi scompaiono
a poco a poco, i ranghi si rinnovano e
le nuove generazioni, che la scarsità dei
mezzi rende difficile di evangelizzare,
rischiano di allontanarsi dalla fede e
dalle sacre tradizioni dei Padri...
Fratello che leggi, non senti tu risuonare all’orecchio l’invito dell’angelo:
« Va con questa tua forza * ?
E. GEYMET.
Il rivolgere uno sguardo indietro al
cammino percorso, il soffermarsi un istante
quasi a riprendere nuove forze, è certo
sentimento profondamente umano, ad una
condizione però : che si sappia riprendere
la marcia in avanti, senza rimanere dubbiosi, se il cammino appare ancora lungo,
e la via non sempre piana.
Per il credente risplende infatti ancora
una volta la parola : li Signore fin qui
ci ha sostenuti ; sostenuti e benedetti
nella Chiesa e nella Patria diletta, e su
tutti si rinnovellino copiose le benedizioni
del Signore.
L’Eco delle Valli Valdesi.
Il nostro compito
Salutiamo, per grazia di Dio, l’alba di
un nuovo anno.
Gli uomini si scambiano degli auguri.
Auguri sinceri, ovvero dettati semplicemente, dalle convenienze e dalle abitudini
sociali; auguri banali che non si innalzano al disopra di quello che passa, ed
auguri nobili ed elevati.
La situazione mondiale non è certo
dovunque lieta all’alba di questo nuovo
anno. Sono in altri paesi dunque dei pensieri tristi e delle preoccupazioni gravi
che si affollano alla mente. I pessimisti
profetizzano sciagure e catastrofi di ogni
genere e sono già attristati al solo pensiero che durante il nuovo anno saranno
^ prevedibilmente provati !
Sarebbe peraltro indice di superficialità il non realizzare che il compito delI l’umanità intera sarà particolarmente
I duro, nell’anno che viene.
^ Il cristiano però deve guardarsi bene
dall’essere un facile ottimista e tanto
' meno un lugubre pessimista, essendo
égli convinto che il suo avvenire, come
pure l’avvenife dei popoli, è nelle mani
di Dio.
I tempi richiedono che ciascuno com
' pia il proprio dovere. ¡
II filosofo pagano Marco Aurelio nel
suo volume di Massime dice : « Io mi
desto per espletare un compito da uomo !
Perchè affliggermi se devo lavorare ? »
Dovremo perciò lavorare con gioia
anzitutto.
Molti ravvisano nel lavoro un terribile
nemico che bisogna evitare ad ogni costo.
Il lavoro è al contrario una benedir
zione ! Se ne rendono conto, in un modo
speciale, coloro che sono inabili al lavoro, che sono costretti a restare disoccupati perchè nessuno li chiama all’attività. Sono gli uomini che danno al lavoro
un carattere che ci fa pensare che esso
sia maledetto ; non era una maledizione
l’ordine che Adamo ricevette da parte
di Dio. Gesù stesso, nelle sue parabole
nobilita il lavoro ed in altro luogo afferma : « Il Padre mio opera fino ad ora,
ed anche Io opero... bisogna che Io compia le opere di Colui che mi ha mandato »
(Giov. V, 17 e IX, 4).
La vita è amara per colui che compie
a malincuore il proprio dovere ed invece
ha una meta per chi ha la coscienza di
essere chiamato a Compiere una missione.
In secondo luogo, dobbiamo lavorare
con generosità.
L’operaio ha generalmente paura di
arricchire il suo padrone e lavora perciò
lo stretto necessario cercando di logorarsi il meno possibile. Altri invece lavorano molto, stavo per dire troppo, ma
unicamente per sete di guadagno, non
pensando che al benessere e cercando
di fare in modo che nessuno sia beneficato dal frutto del loro sudore. Ma non
mancano neppure i nobili esempi di coloro che sanno lavorare con generosità.
C’è chi lavora giorno e notte in cambio
del solo pane quotidiano, c’è chi rifiuta
carriere redditizie per lavorare nella povertà ed a beneficio del pròssimo ovvero
perchè spinto da un nobile ideale. All’egoista sono negate le gioie di colui che
è generoso e altruista.
Ed infine lavoriamo con amore.
Se la nostra attività non ha per movente l’amore, saremo continuamente
tentati di limitarla per evitare ogni fatica
ed ogni sacrificio. Il padre e la madre si
logorano anzi tempo per amore dei figli.
Molti si sacrificano per amore della
scienza o della società. Siamo qui agli
antipodi di tutto quello che è meschino,
poiché ci troviamo nel régno dell’amore.
Dobbiamo anche vegliare di non operare per amore del lavoro perchè il lavoro non deve essere fine a sè stesso.
★
★ *
Ma il nostro compito non è ancora
esaurito. Il comandamento del Signore che
ci ordina di lavorare afferma ; « lavora
sei giorni ed in essi fa tutta l’opera tua ».
L’uomo non vive solo di lavoro e non
può lavorare continuamente. Una parte,
non infima, del suo tempo la deve consacrare alle cose dello spirito ; dobbiamo
cioè realizzare che abbiamo un’anima.
Colui che lavora solamente ed esaurisce
tutta la sua attività nel lavoro è una
bestia od una macchina non un uomo,
vale a dire un figlio di Dio. Una parte
della nostra attività deve perciò, a buon
diritto, essere consacrata al servizio del
Signore. La sua Chiesa ci chiama all’opera ed ha bisogno di tutte le nostre
energie.
Lavoriamo anche allora con gioia e
non di mala voglia come chi sente che
il suo lavoro è un peso. Lavoriamo cori
generosità, cioè senza contare i sacrifici
e senza avarizia perchè tutto quello che
abbiamo è di Dio. Lavoriamo sopratutta
con amore, perchè Dio è amore.
Chi lavora per gli uomini incontra
spesso l’ingratitudine e l’insuccesso che
deprime, chi lavora per l’avanzamento
del Regno di Dio ha la certezza di assolvere un compito che non è limitato da
orizzonti terreni ma che trasporta nel
regno dello Spirito ove regna la vera
gioia, la vera generosità ed il vero amore.
U. Bert.
Importantissimo
Raccomandiamo vivamente ai nostri
abbonati di usare la massima precisione
nella formulazione del loro indirizzo, e
di indicare, all’atto dell’abbonamento, se
si tratta di un nuovo abbonamento, o di
rinnovo ; nel caso di una sia pur leggera
variante, indicare sempre il vecchio indirizzo, per evitare dei duplicati e facilitare il lavoro. Dir.
Per il culto di famiglia
Come già è stato autorevolmente detto
L’Eco delle Valli Valdesi è il giornale
della Chiesa Valdese, cioè delle famiglie
Valdesi alla cui vita spirituale esso vuole
nella misura delle sue forze contribuire.
Al centro quindi : il culto di famiglia.
Abbiamo pertanto deciso un esperimento:
pubblicheremo cioè uno schema di culto
di famiglia con breve meditazione, servendoci cioè del prezioso materiale raccolto dal pastore Teodoro Balma per il
suo Calendario Evangelico che quest’anno
non sarà pubblicato. Speriamo che questo
esperimento riuscirà gradito a quanti
hanno a cuore la vita spirituale delle
nostre parrocchie, e ci procurerà molti
nuovi lettori.
2
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l’ ECU DELIE VALU UIOESI
'Al tramónto d’vin anrío di -vita
Molti pensieri Sgorgano spontanei dal'
cuore del cristiano nell'ora sempre '"'so
lenne ed impressionante in cui sta Tper
chiudersi un anno di vita, una nuova
tappa del suo terrestre viaggio ; tanto
più poi, quando si tratta d’un anno,
come questo che ora volge al tramonto,
carico di avvenimenti che hanno molto
turbato la vita dei popoli e degli individui e che lascieranno, senz'alcun dubbio, la loro impronta profonda nella
storia.
Pensieri di umiliazione per le infedeltà
commesse, di riconoscenza per i benefici ricevuti, di adorazione nel sentimento
che Tanima nostra non ha pace se non
quando si riposa in Dio.
Ma chi, al termine d’un anno di attività, non è colpito o tormentato-dal pensiero che, malgrado i progressi realizzati dagli uomini nel campo della scienza,
dell’arte, della tecnica e dell’igiene sociale, pure la vita in genere continuerà
a metterci di fronte a nuovi problemi, a
nuove difficoltà, a nuove angoscie? Chi,
specialmente fra quelli che sono più
avanti in età, osservando il mondo com’esso si presenta al di d’oggi, non ha
rievocato il passato con un senso di
viva nostalgia e di rimpianto ?
Siamo infatti più o meno tutti inclini
a considerare il passato come un’epoca
bella e luminosa della storia dell’umanità.
Una volta, si dice spesso, i tempi
non erano cosi diffìcili ; si lavorava con
più serenità, si viveva con maggiore
tranquillità.
Ai nostri tempi poi, dicono altri, il
timor di Dio era sparso nei cuori ; le
chiese erano più fiorenti, la gioventù più
seria, i figli più rispettosi verso i genitori ; non c’era un’immoralità così sfacciata e la fede era più sicura. Si conclude
cosi che, al dì d’oggi, le cose vanno
molto peggio che nel passato e che, in
fondo, non c’è che da rassegnarsi e da
accettare la vita come essa viene.
Questo ragionamento, però, pecca di
eccessivo pessimismo.
E’ vero che oggi i tempi sono gravi,
molto gravi per chi non ha perso di
vista l’ideale cristiano cui l’Evangelo
chiama individui, famiglie e popoli. Non
possiamo e non vogliamo nascondere le
nostre infedeltà, i nostri compromessi,
le nostre colpe e chiudere gli occhi davanti al male che dilaga e minaccia la
fede e la vita religiosa dei cristiani. Sopratutto non possiamo negare che ci
sono nel mondo delle forze tremende
che si oppongono alla Verità) cioè all’Evangelo ed a Cristo che è l’incarnazione stessa della Verità. Il mondo è
scosso da rumori di guerre, tragicamente
illuminato da bagliori di fuoco... e non
si sa quando verrà la fine ! Ma se i
tempi sono gravi, è questa forse una
ragione sufficiente per lasciarci vincere
da un eccessivo pessimismo ? Se la vita
oggi è più dura che nel passato, perchè
dovremmo soltanto denigrare la nostra
epoca e lamentarci di tutto e di tutti?
Forse che da quando mondo è mondo,
i popoli non sono stati sconvolti da altre gravi crisi e colpiti da miserie più
nere, più penose? Certo non è la prima
volta che l’umanità si trova di fronte a
tempi difficili !
E poi, non c’è forse anche del bene
quaggiù, nel nostro tempo? Non ci sono
forse, in mezzo al grigiore d’una crisi
che travaglia il mondo, degli esempi di
bontà, di fedeltà, di purezza, insomma
dei valori cristiani, poco noti talvolta,
ma non per questo meno preziosi ?
★
★ ★
Si certo, c’è anche del bene quaggiù 1 Ci sono dei raggi di luce anche
tra le nebbie più opache; ci sono, grazie a Dio, dei motivi di speranza e di
conforto anche nelle angoscie più profonde.
Perciò, anziché lamentarci del nostro
tempo confrontandolo, come spesso ac
^ cade, con il passato, impariamo ad aver ‘
■fede sicura in Dio, TaUtore di ogni bene
e di ogni ‘dono perfetto*. Quasi .sempre i nostri lamenti sugli uomini, sulle
difficoltà dei tempi, sulle miserie che ci
circondano non sono altro che il segno
evidente di poca fede in Colui che regna sul mondo, anche se il mondo
«geme ed è in travaglio» per ora; a )
motivo dei suo peccato. Bisogna che,
pur vivendo in un mondo attualmente
travagliato, noi sappiamo sollevarci con
la fede più presso a quel Dio che ci è
Padre e Redentore, mettere la nostra speranza, come àncora ben ferma, in Cristo,
e poi cercare quei beni che porteremo
con noi anche nell’ora del grande trapasso.
Non erano forse duri i tempi, ormai
lontani, delle persecuzioni contro i nostri padri? Eppure la durezza dei tempi
era vinta dalla costanza della fede in Dio
Onnipotente. Che nulla dunque, nell’anno che viene, sia più forte della
nostra fede !
E poi, impariamo ad operare di più
sotto la spinta della fede in Dio.
Se i tempi sono difficili, anziché piangere e gemere, dobbiamo migliorarli, con
l’aiuto deH’Eterno. Mettiamo la nostra
ubbidienza, la nostra volontà, il nostro
amore a disposizione dell’Eterno, per
fare ciò ch’Egli vuole e vedremo quanto
c’è da fare per recare, là dov’è necessasario, il contributo della nostra attività
cristiana, per esortare al bene, per educare, per consolare, per assistere, per
preparare per i nostri figli dei tempi
migliori.
Anziché lamentarti sulla gravità dei
tempi che stai attraversando, o lettore
chiunque tu sia, giovane o vecchio, padre o figliuolo, vivi una vita di fede in
Dio ed opera cristianamente. Lotta con
coraggio contro le seduzioni mondane e
prendi la tua parte di responsabilità di'**
fronte a Dio ed ai tuoi fratelli. Servi con
umiltà il tuo Salvatore e dimostra con
la tua condotta che, di fronte agli idoli
ed al paganesimo dei tempi moderni,
VIddio dell’Evangelo è e rimane ii solo
vero Dio, degno d’essere amato e adorato.
E tu vedrai che, per quanto gravi siano
i nostri tempi, forse più gravi che nel
passato, essi ti offriranno ancora delle
benedizioni ; se non altro la grande benedizione che è concessa a chi crede e
vive nello spirito dell’Evangelo eterno,
sull’esempio del nostro Salvatore.
E. Rostan.
Cantico per Capodanno
Un amico dell’« Eco delle Valli Valdesi »,
che è lontano dalle Valli, pensando ai
culti di Capodanno ed ai suoi canti,
ci manda questa traduzione, per quelli
che cantano, forse non inutile :
O Eterno mio Signor, - D’un anno nuovo ancora
Per il tuo immenso.amor - Vedo spuntar l’aurora!
Fa’ che sul tuo cammin - Lo viva pien di fe’,
Ch’io sempre sia vicin - Unicamente a Te !
2.
Quest’anno sia per noi - Pien di benevolenza:
Tu affranca i figli tuoi -Dà’ lor grazia e sapienza!
La voce tua, Gesù, • Ne insegna ad ascoltar,
Chè pace a noi quaggiù - La croce sa donar !
3.
Tu i dì sai noverar - Del mio pellegrinaggio ;
Quest’anno può segnar - La fin del mio viaggio.
Io veglio e prego ognor, - E se partir dovrò
In seno al Buon Pastor - Beato me n’andrò.
4.
Io sempre crederò - Al tuo divino dono,
E il manto vestirò - Di giustizia e perdono.
Goder vo’ del tuo amor, - La santa arra serbar.
Deh, vieni, o mio Signor! - Gesù, deh, non tardar!
Traduzione del N» 230 di « Psaurnes
et Cantiques » (antica raccolta N“ 118).
Parole di Ch. Recordon - Musica di
J. Crliger.
auguri
* Tanti auguri per Tanno nuovo!*.
E’ la frase sacrosanta, consacrata dall’uso, diventata quasi una... banalità !
Lanciata a tutti i venti e sotto tutti i
cieli, essa non dice che quello che si vuol
dire ; o meglio quello che si vuol tacere,
sotto una vernice di convenzionalismo !
Sotto il cielo grigio, nella strada fangosa, persone che slincontrano, che si
misurano, si giudicano, e lanciano veloce
un « tanti auguri per l’anno nuovo », poi
filano via.
Che c’è sotto quella fronte triste ?
Sotto quel velo nero ? Sotto quei panni
laceri ? Sotto, o dietro, e perchè no ?
quella vernice di faccia variopinta ?
E a me, che me ne' importa ?
Tanti auguri, per l’anno nuovo !
Cioè : speriamo che gli affari vadano
bene, per me !
Tanti auguri è dunque, il primo Gennaio, una frase sacrosanta, che s’accompagna sempre ad un sorriso. Ed anche
questo accoppiamento è giusto, perchè
augurio viene dai latino e ci riporta ad
una venerabile istituzione : quegli autorevoli sacerdoti dell’antica Roma che
avevano il compito più che arduo di
interpretare i cenni della divinità. Possedevano dei polli sacri, che nutrivano
gravemente, e se, quando gettavano loro
il nutrimento, i sacri polli venivano sulla
porta della gabbia a beccare e lasciavano
cadere a terra un po’ di becchime, era
questo un buon augurio: il signor Marius
poteva essere sicuro che il suo bestiame
avrebbe prosperato ; la signora Tullia
poteva esser certa che la sua figlia avrebbe
trovato un buon partito; e così via!
Ma col tempo le istituzioni degenerarono : gli uomini divennero smaliziati, e
Cicerone si accorse che ogni volta che
due auguri si incontravano, essi ridevano !
Ridevano quegli antichi sacerdoti perchè sapevano che i loro auguri erano
un buon mezzo per vivere alle spalle
della gente sciocca ! Facevano essi degli
auguri per gli altri : osservavano attentamente il volo degli uccelli, ma si facevano pagare; allevavano i polli sacri,
poi li mangiavano; ma la gente era contenta, perchè l’augurio era stato fatto,
ed avevano di nuovo un po’ di speranza
in fondo al cuore.
« Sai, l’augure hà visto due uccelli di
prima classe e uno di seconda: un corvo
ed un gallo, ed un avoltoio ! La cosa
è certa: l’impresa riuscirà ».
Si fa presto a dire : fanciullaggini dei
tempi antichi ! Eppure ci vuol tanto poco
per far piacere alla gente !
Basta incontrare per esempio, a Capodanno, un avoltoio per la via ; e che
vi dica : Tanti auguri, e sorrida ! Però
quel sorriso di certi avoltoi, ecco, proprio quello non ci vuole: pare tutto un
poema di ricatti, di manovre oscure, di
concorrenza sleale, di violento e indomato egoismo.
Basta incontrare un gallo, a Capodanno
per la via, e vi dica : Tanti auguri, poi
vi canti il suo bel chicchirichì ! Però
quel canto ecco proprio non ci vuole :
pare un poema di prepotenza, di litìgi,
di grane, di pretese, di esacerbata affermazione del proprio interesse.
Basta incontrare un corvo, a Capodanno
per via, e vi dica : Tanti auguri e vi
lanci il suo rauco qua qua ! Però quel
dolce gorgheggio proprio non ci vuole:
pare un poema di malaugurio, di allusioni
deprimenti, di insinuazioni opprimenti.
E se togli il sorriso, con cui parla il
cuore, che rimane ? I
Tanti auguri per il nuovo anno rimangono : delle parole che fanno piacere, ma
solo delle parole ;
I
a meno che un’azione non venga, un
atto non si cotnpia, un rancore non si
^’Isopisca, un’offesa non si perdoni, una
porta non si riapra, un sentiero non si
appiani; una barriera non s’infranga ;
a meno che xxn lumicino non s’accenda,
una mano noli si tenda, un ginocchio
non sì pieghi ;
a meno che il gallo! non smussi il suo
becco e abbassi la cresta ;
a meno che l’avoltóio non cerchi più
l’odore del cadavere ;
a meno che il corvo non diventi un
po’ bianco e non veda più tutto nero !
A meno che cioè noi non ci sforziamo
di ricordarci che viviamo nella luce di
un Evangelo, per cui non vi è anno nuovo
e anno vecchio, ma solo cose nuove e
cose vecchie : cioè l’uomo vecchio e
l’uomo nuovo. Ci.
Del Catechismo
In questi giorni le nostre varie classi
di catechismo lavorano in pieno ;
forse non sembrerà del tutto inopportuno ai nostri lettori se ricorderemo loro
quanto disse nelle sue conversazioni
Martino Lutero, con la sua abituale sincerità ed una invidiabile chiarezza. Se
qualcuno trovasse alquanto veementi
certe espressioni, prima di accusare i
tempi rozzi di Lutero, e lo stile dei tempi,
si domandi se per caso il sentire con
passione la causa del catechismo non è
il sentire profondamente la causa della
Chiesa stessa; se l’insegnamento del.
nostro catechismo non è strettamente
unito alla proclamazione del Vangelo;
se cioè noi troppo spesso non critichiamo
l’ardente zelo dei Riformatori per esempio, solo perchè npn abbiamo più la fede
che li animava.
*
« E’ mia opinione — disse il dott. Martino — che non si deve disputare di
cose misteriose, ma attenersi semplicemente alla parola di Dio, specialmente
nel catechismo, poiché in esso voi potete trovare una giusta, retta e breve via
di tutta quanta la religione cristiana,
mentre i principali articoli fondamentali
sono brevemente formulati. Inoltre Dio
stesso ha dato i dieci Comandamenti,
Cristo ha insegnato il Padre Nostro, e
lo Spirito Santo ha formulato gli articoli
di fede nel modo più conciso e più giusto.
Questi tre elementi sono così posti che
non si potrebbero in altro modo più
conciso, persuasivo, migliore. Purtroppo
si considera il catechismo come poca
cosa perchè i bambini lo devono imparare e recitare ogni giorno*.
*
* *
« Il catechismo è la dottrina più compiuta e più perfetta ; perciò bisogna
continuamente predicarla senza mai trascurarla, e tutte le prediche devono ad
esso riferirsi o da esso derivare. Io vorrei che io si predicasse ogni giorno, e
che lo si leggesse semplicemente. Ma i
nostri predicatori e i nostri uditori non
ne fanno gran conto ; naturalmente essi
10 sanno ormai a memoria, e si vergognano di questa semplice, umile dottrina,
che come tale essi la considerano. Essi
tengono all’apparenza e parlano di cose
elevate ! Nobiltà e popolo dicono : —
Ehi che! il nostro Pastore suona sempre
solo una musichetta, predica solo il catechismo, i dieci Comandamenti, la Fede,
11 Padre Nostro, il Battesimo, la Santa
Cena. Ma son tutte cose che sapevo
già prima !
Pertanto i predicatori si danno alle
cose elevate e vanno dietro ai desideri
degli uditori e predicano ciò che ad essi
piace, ma lasciano stare ì fondamenti e le
basi su cui invece si dovrebbe edificare ».
si
1
*
* «
« Chi non può essere soddisfatto del
catechismo, se gli si predica il catechismo, a lui predichi il diavolo ! » disse
il dottor Martino.
•1
i
H!
* *
3
I* ECU ijELU Vj^j VALDESI
■ ■
• In breve si mancherà di predicatori.
Il mio eccellentissimo Sovrano, il Principe Elettore, ha venti avvocati, ma
avrebbe bisogno di 800 Pastori ; ogni
parrocchia deve avere il suo pastore, uno
almeno. Mentre invece uno, due, tre o
quattro avvocati basterebbero per tutto
un paese. Fra poco bisognerà fare dei
pastori e dei predicatori con degli avvocati ; il tempo e le circostanze sembrano
fare un predicatore... ».
11 dottor Qionas gli fece osservare
allora :. « Signor dottore, io non vi posso
imitare nella predicazione ».
Gli rispose Martino Lutero : • Io stesso
non lo posso, chè spesso la mia stessa
persona, o un singolare affare privato
mi dà spunto a una predica, secondo le
• circostanze. Se io fossi più giovane io
vorrei tagliare molto ed esser più conciso, perchè sento io stesso di aver oltrepassato la misura, usando troppe parole.
Nessun può tener dietro ad un simile
chiacchierare di lungo discorso...; bisogna regolarsi secondo le circostanze, ma
in ogni caso il catechismo deve rimanere e dominare ».
NEL CAMPO MISSIONARIO
Il numero di Dicembre del « Journal
ites Missions Evangéliques * ci dà interessanti notizie di due missionari Valdesi ;
della Signorina A. Gay, ci è detto che
essa ha raggiunto il suo campo di lavoro
a Ngomo, nel Camerún, dove essa ha
iniziato la sua opera, con 96 scolari,
alcuni dei quali si preparano «all’esame
•di diploma ».
*
*
Nello Zambesi è stato festeggiato il
« giubileo cinquantenario » del signor
Adolfo Jalla. In occasione di una esposizione a Lealai, tutti gli Europei presenti,
-compreso un rappresentante delle missioni cattoliche hanno salutato con manifestazione di riconoscenza l’opera del
venerando missionario. Un libro d’oro
dei Zambesiani fu offerto al festeggiato;
il governatore Sir Maybin aveva mandato un telegramma, e cosi pure il direttore dell’ Educazione ; il Commissario
della provincia, e lo Ngambela pronun-ziarono due allocuzioni.
SOSTENITORI
Torino: Mary Bertolino-Tron, L. 5 Fernando ReveI, 3 - Boldrini Gay, 3 Bellion Matilde, 8 - Ricca Guido, 8 Bonnet Michele, 3 - Ribet Adelina, 3 —
Pinerolo : Long Ernesto, 3 — Luserna
S. Giov. : Gay Emma, 3 - Suor Italia
I Rostan, 3 - Girardon Margherita, 3 Marte Malan-Long, 3 - Beux Emanuele,
: 8 - Gönnet Giovanni, 6 - Arnoulet Giu^ seppina, 3 — Novi Ligure: Rasora S.,
5 — Palermo : Comm. Rutelli, 5 — Torre
. Peliice : Gay Matilde, 5 - Pons Karrer,
3 - Anonimo, 5 - Benech Giovanni, 3 Paschetto Cesare, 8 - Vinay Violetta, 3
- Avv. Stefano Peyrot, 3 - Bonnet Anna,
3 — Bergamo : Pastore A. Comba, 5 —
S. Secondo: Paget Paolo, 3 — Abbadia:
Bertalot Leontina, 3 — Prarostino : Paschetto Luigi, 0,50 - Gay Emanuele, 0,50
- Forneron Livio, 2 — Cannes : CoTsson
Maddalena, 3 — Angrogna : Gaydou
Caterina, 2 - Buffa Lidia, 1 — Grottaferrata : Ageut Vera, 10 — Genova:
Leidheuser Gardiol, 10 — Villar Peliice :
Rerrou Marcel, 2.
-s—a.<:ar-~3~
PERSONALIA
Lo studente Bruno Pons, allievo del
Collegio Navale di Brindisi, figlio del
Pastore di Vallecrosia, ha avuto il decimo
premio su 220 allievi, dì cui solo 25
furono i premiati. Railegramenti !
★
★ *■
Il 14 Dicembre, a Genova, il pastore
.sig. F. Peyronel celebrava il matrimonio
della sig.na Alice Bertolini e del prof.
Renato Longo. Agli sposi che si accingono a raggiungere la nuova sede di
Salonicco, dove il prof. R. Longo insegna al R. Liceo Italiano, cordiali auguri.
CRON/IÇfl VALDESE
ANGROGNA.' Le varie celebrazioni di
Natale hanno lasciato un buon ricordo
ai piccoli e grandi.
La festa dei bambini nel tempio del
Capoluogo è stata celebrata il 24, con
una grande affluenza di parrocchiani. Il
programma, lungamente preparato dalla
moglie del Pastore e dalla insegnante
sig.na Meynet, è stato ottimo. Oltre a
loro dobbiamo ringraziare il cav. Bartolomeo Pons, i giovani, i parrocchiani
tutti, che in modi diversi hanno prestato
la loro efficace collaborazione per la
riuscita di questa festa.
Anche il culto di Natale è stato buono,
e domandiamo a Dio di benedirne il ricordo per il progresso della nostra vita
spirituale.
— Il Pastore è stato invitato dall’Opera Nazionale per la maternità ed infanzia a partecipare alla « Giornata della
Madre e del Fanciullo ». Abbiamo avuto
il piacere di sentire sia dal Podestà, sig.
Galvano, che dall’oratore ufficiale, rev.
Dotta, nel suo efficace discorso, che una
delle coppie prescelte a recarsi a Roma
per essere ricevute dal Duce, è di Angrogna. Si tratta del sig. Enrico Bertot
e della sua consorte Amelia Odin, che
possono contare intorno a loro ben
undici figli.
— Ricordiamo il culto di Capodanno,
che verrà celebrato nel tempio del Capoluogo, e al quale tutti ì parrocchiani
vorranno intervenire per invocare dal Signore la sua benedizione sull’anno nuovo
che si apre a nqi con tante incognite.
— Molti parrocchiani hanno ascoltato
il nostro invito a versare la loro contribuzione ordinaria. Ne siamo loro ricoscenti, e accetteremo volentieri anche le
contribuzioni dei ritardatari.
— Il 20 corr., ha avuto luogo il funerale di Davide Bertin fu Stefano, deceduto alla Crosa, in età di 73 anni.
Esprimiamo alla famiglia afflitta le
nostre cristiane condoglianze. R. N.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Lunedì
4 Dicembre, ha avuto luogo il funerale
dì Pons Neri, di anni 40, dei Ricoun; e
Giovedì 7 Dicembre, quello di Clementina Chauvie vedova Pons, deceduta
improvvisamente, all’età di anni 72, ai
Davit ; Lunedì 25 Dicembre il Signore
ha richiamato a Sè lo spirito del nostro*
fratello sig. Davide Chauvie, dei Baussan,
all’età di 88 anni.
Alle famiglie in lutto, l’espressione
della nostra simpatia.
— Il 4 Dicembre è stato celebrato nel
nostro tempio, il matrimonio del sig.
Luigi Benech colla sig.na Clemenza
Giordan ; il 15 Dicembre, quello del sig.
Guglielmo Jalla colla sig.na Lelia Gay,
figlia del nostro anziano dei Jalla.
Ai felici sposi, i nostri migliori auguri.
VILLAR PELLICE. Visite. La nostra
Chiesa vuole esprimere, per quanto tardivamente, la sua riconoscenza ai fratelli
che, durante! mesi estivi, le hanno recato
conforto e edificazione con le loro fedeli
predicazioni : il sig. Robertojouvenal, il 9
Luglio; il pastore E. Ayassot, di Venezia,
il 16 Luglio; il vice-pesidente della Chiesa
Riformata d’oltr’Alpe, sig. pastore Maurizio Rohr, il 20 Agosto ; il presidente
della Soc. Biblica, pastore G. Miegge,
il 27 Agosto; ed il pastore di Roma,
sig. V. Sommani, il 3 Settembre. Dalla
« ripresa invernale », due nuove visite
ci hanno rallegrato e profondamente toccato il cuore : la visita del pastore Giovanni Tron, di Dolores (Uruguay), che
ci ha fatto vivere intensamente, per due
ore (che ci sembraron minuti) in mezzo
ai nostri cari fratelli valdesi sud-americani, la sera del 22 Novembre ; e la
sorpresa visita del pastore Carlo Lupo
che, dopo molti mesi di forzato silenzio,
ha accettato dì dedicarci la sua prima
nuova predicazione, che il crogiuolo della
prova ha reso, se possibile, ancor più
ardente e contagiosa.
Grazie a tutti questi preziosi collaboratori. r. j.
ma
Ittimo FennlDlli Halli» il iallimla
- Doni ricevuti dal 1-7 al 30-11-1939-XVIIL
Signore e Signori: Vincenzina Caruso
^,,yed. Calogero, Pachino, L. 300 - Roberto
éd Elena Diem, Vallecrosia, 100 - Chiesa
Pachino, 30 - Unione Femminile di
Riclaretto, 40 - Clara e Guido Rostagno,
Barcellona, 100 - Anonimo, Vallecrosia,
10 - Selma Longo, Roma, 50 - Abele
• Ghigo, Id., 50 - Chiesa di Luserna San
Giovanni, 50 - Dott. Enrico Pons, 20 Liborio Naso, Carunchio, 10 - N. N.,
5an Remo, 30 - Alessandrina RostagnoTrinchera, Roma, 10 - Dott. Ugo Tilli,
Id., 50 - Maria Vinçon, San Germano
Chisone, 10 - Arnaldo e Susanna Fontana Roux, S. Margherita Ligure, 300 Rossi Elena, Vallecrosia, 15 - Generale
Ettore Petrali Cicognara, Bergamo, 20 Gen. Enrico e Ida Heinzelmann, Roma,
15 - Ing. Rodolfo e Maria Fanton, Treviso, 250 - Coniugi Boldrini-Gay, Torino,
25 - Laura Jon Scotta, Id., 200 - Giuseppina Primo-Rostagno, Id., 200 - J. C.
van der Pals, Siena, 50 - Giulio Comba,
Torino, 50 - Dott. Ing. Manfredo Decker,
Genova, 20 - Dott. Guido Trincherà,
Porto San Giorgio, 20 - Gay Carlo, Riesi,
15 - Albino Revel, Roma, 50 - N. N.,
Torino, 150 - Eugenia Socci,'Roma, 300
- Longo Pietro e Anna, Ivrea, 30 - Famiglia J. Caveglia, Torre Peliice, 50 Irene Avogadro Tenger, Bergamo, 5 Coniugi Maggi, Varese, 30 - Coniugi
‘ Roberto e Bice Leali, Guidizzolo, 25 Seiffredo Colucci, Messina, 15 - Cavagnaro Roberto, Milano, 60 - Società Linotype Italiana, Id., 50 - Jeanne De Fer-^nex, Torino, 30 - Emilio Ostorero, Id.,
20 - Società di cucito, Bergamo, 646,20
- Chiesa, Id., 373,75 - G. Zavaritt, Id.,
. 500 - R. Steiner, Id., 300 - Clara Hon
negger, Id., 100 - Fanny Honnegger, Id.,
100 - N. N., Id., 5 - Margherita Pellegrini Noerbel, Torino, 50 .- Prof. E. W.
Long, Roma, 25 - Prof. dott. Arnaldo
Malan, Torino, 50 - Lega Femminile
Valdese, Como, 550 - Andrea Cristadoro,
Taranto, 30.
★ ★
DONI « IN MEMORIAM ».
Coggiola Cesarina, Perosa Canavese,
in memoria del nipote Detragiache, L. 10
- Paolo Caruso, Caranchio, in memoria
della cara mamma, 10 - Comm. Vittorio
Peretta, Roma, nel nome del Signore e
alla dolce e cara memoria di Emanuele,
Anna Peretta e Anna Morghen, 800 Luigi Rinaldi, Firenze, in memoria di
Maria Luisa Rinaldi, 45 - Carolina Hugon. Torre Peliice, in memoria del caro
dott. Ugo Janni, 50 - Caruso Vincenzina
vedova Calogero, Pachino, in memoria
di Francesco, Vladimiro e Alberto Calogero, 50 - Flora Klet, Bussum (Olanda),
in memoria della sorella N. Messemaeckers, 50 - In memoria di Clotilde Girardet: Antonio Girardet e famiglia, Roma,
250 - Meny Girardet, Id., 250 - Elena
Girardet, Id., 250 - Alberto Girardet, Id.,
100 - Giorgio e Letizia Girardet, Id., 100
- Luisa e Eugenia Socci, Id., 150 - Giorgio, Franco, Maria Giuseppina Girardet,
Id., 50 - Lilia, Evelina, Enrico Girardet,
Id., 50 - Giovanni, Alessandrina e Lidia
Rostagno, Id., 100.
La Direzione dell’Istituto ringrazia sentitamente tutte le persone che hanno
contribuito per la nostra Opera e si raccomanda agli Amici che ci hanno aiutato
in passato affinchè ci mandino la loro
offerta.
Indirizzare ì doni al sig. Davide Pons,
Direttore - Piani di Vallecrosia (Imperia),
Conto Corrente Postale N“ 4/4076.
SARTORIA
ARTURO RAIMA
Via Berthollet, N.9- TORINO
I» piano — Tel. 60-455
isün mm nra
(2“ lista arretrata di doni).
RIFUGIO
Comm. Rag. Emilio Gardiol, Milano,
L. 1000 - Gustavo Malanot, Luserna S.
Giovanni, 10 - In memoria della diletta
mamma Teofila Marauda-Bert, Id., i figli,
100 - Hélène Burke-Gardiol, Id., fiori in
memoria di Margherita Turin, 100 - Prof. ,
E. Gardiol e Signora, Gorizia, in memoria di Gertrude Brunnschweiler, 100 '"Dora e Celina Longo, Torre Pellicej in
memoria, 50 - f Cav, Eli Long, Id., id.,
50 - Roberto e Bianca Steiner, Bergamo,
50 - Rosa Caffari Steiner, Id., 50 - Norina Frizzoni, Id., 25 - Maria Steiner, Id.,
100 - Paschetto Paolo, Prarostino, 5 Sigg. Boldrini, Torino, 50 - Laura e
Linette Monastier, Luserna S. Giovanni,
in memoria della cara mamma, 100 Dott. Winzeler, Lugano, 428,20 r Gustavo
Hentsch, Ginevra, 450 - Dott. Herron
Omaha (Ohio - U.S.A.) 75 - Fascio Femminile, Villar Peliice, 60 - Luisa e Alberto
Talmone, in occasione del 50 anniversario del loro matrimonio, 200 - Adolfo
e Lidia Comba, Torre Peliice, 50 - Pastre
Augusto e Regina, Pomaretto, 20 - Davide Charbonnier, Bobbio Peliice, 10 Chiesa .Valdese, Id., 20 - I figli del pastore Cesan, Luserna San Giovanni, in
memoria, 125 - Roberto Revel (Vallombrosa) Id., 50Ó - F. Wuest Jain, Morges,
113 - Prof. J. Jones, Tiffin (Ohio), 50 Cesìra Tron, Torre Peliice, in memoria
dei suoi cari, 25 - Dora Fontana Roux,
Milano, 50 - Coniugi Immovilli, Levanto,
50 - Forneron Federico, Prarostino, 5 Elisabetta Cardon, San Germano, 10 Anita Cianferotti, Siena, in memoria, 25
- Eredi Giovanni Gönnet, in mem., 50.
OSPEDALI
In memoria della diletta mamma Teofila Marauda-Bert, Luserna S. Giovanni,
i figli, L. 100 - Vincolo dei Valdesi degli
Stati Uniti d’America, per il fondo letto
all’Ospedale di Pomaretto, a mezzo del
dott. Pietro Griglio, New-York, 950 Maddalena e Yvonne Allio, Luserna San
Giovanni, in memoria di Teofila MaraudaBert, 25 - Comm. geontr E. Ayassot, Id.,
id., 25 - Póns Clementina, Maniglia, 10
- Ade Giorgio, Roma, 30 - Pascal Genre
Caterina, Fontane, 10 - Breuza Enrico,
Id., 25 - Peyran Emanuele, Serre Maniglia, 10 - O. e C., riconoscenti al Signore,
50 - Ade Carlo, Roma, 50 - Chiesa Valdese, Bobbio Peliice, 20 - Id., Prali, 30.
Il Presidente :
Avv. Stefano Peyrot
PRO col.i«e:qio
Alice Chauvie (Torre Peliice) terza quota
impegno triennale.
Per piccola famiglia cercasi ragazza
tutto fare. Buon trattamento e vita famigliare. - Scrivere Sig.ra EUSEBIONE Via Scìmula, 3 - Tripoli.
iiiiiirtiiiiiiiHiuniiUiHiirtinMiiiiminiiiiiiiiiniiiiiiiiiriiiiitinriMum
La famiglia
DAVIDE CHAUVIE
riconoscente, 'ringrazia tutte le gentili
persone che le furono larghe di aiuto e
di simpatia nella dolorosa circostanza
della dipartita dell’ amato marito e
padre.
Particolarmente esprime la sua profonda
gratitudine ai pastori Roberto jahier e
Giulio Tron, ai sigg. Guido Plavan, Alberto Bouvier, Giovanni Bertalot e Lorenzo Benedetto per le devote, amorose
cure prodigate al caro estinto.
Luserna S. Oiov., Baussan, li 26-12-1939.
Prof. Gino Costabbl, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA » - Torre Peliice
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Angrogna — Pastore : Roberto Nisbet.
An^rogna (Serre)—'Pa%iQx^: A. Deodato,
‘ Bobbio Penice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S. Giov. — Pastore : Lòr. Rivoira.
Massello — Pastore: Enrico Tron.*'"Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel,
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore: G. Mathieu.* ;
Pràli — Pastore : Lamy Coisson.
Pramollo —^ Pastore Erm. Rostan.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto — Cand. Theol.'A. Genre.
Rorà — Pastore E. Geytnet.
S. Germano Cbisane. — Pastore G. Bertin.
Torre Peliicé — Pasiote Giulio Tron.
Villar Pelliee — Pastore Roberto Jahier.
★**
Abbazia — «Chiesa di Cristo». Culto
alle ore 16. Pastore Valdo Vinay, da
Fiume.
Aosto — Chiesa: 11, Via Croix de Ville
- Past, em. Aug. Jahier (da Torino).
Barga (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa: Viale Vitt. Em., 4
-Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Em.59.
Biella — Chiesa: Piazza Funicolare Culto la 1% 3* e 5* Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di Vallecrosia.
Borrello (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi — Chiesa : Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo).
Carema — Scuola Valdese.
Carunchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelvenere — (da Napoli).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
- Pastore T. Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa - .^Via Regina Margherita, 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 - Pa.store Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
Corato — Chiesa : Corso Mazzini, 27 (da Bari).
éburmayeur — Chiesa (da Aosta). *{.
Felonica Po — Cand. Theol. E. Corsani.
Firenze — Chiese: Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsani — Via Manzoni, 21
- Pastore Tullio Vinay.
Fiume — Chiesa :, 6 e 8 Via Pascoli ;
(Culto ore 10) -‘Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.
Forano]-'— Pastore A. Alessio.
Genova'— Via Assarotti - Pastore F.
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Grottaglie (da Taranto),
Grotto (Agrigento) (da Palermo).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore
Arturo Vinay, Casa Pavera, Piazza
d’Armi.
La Maddalena (da Roma).
Lattano (da Taranto).
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 . Pastore: A. Ribet, ivi.
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — 33, Via Maddalena, isol. 147
- Pastore Seiffredo Colucci, Via C. Battisti, 191, isolato 217.
Milano — Piazza Missori, 3 - Pastore E.
Tron, jun. - Via Euripide, 9.
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.
Moreschini, Via Cimbri, 8.
New-York — Prima Chiesa Valdese 40, West 41 st St — Culto principale
3.30 pom. - Pastore Pietro Griglio 30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola).
Pachino.
Palermo — Via Spezio, 43 — Pastore :
V. Subilia, ivi.
Pescolanciano {da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide
Pons, Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa : Via Carlo Alberto
- 2* Domenica del mese (da Ivrea).
Piombino (da Livorno).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore : A. Arias, Via Derna, 11.
Pont Canavese (da Ivrea).
Reggio Calabria — Chiesa Rione S.
Marco : Via Fossidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Pastore Carlo Gay.
Rio Marina (dà Livorno).
Rocchenere (da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre Pastore : V. Sommani, ivi — Chiesa
di Piazza Cavour - Pastore : Paolo
Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
(da
(da
Salle (da Carunchio). ?
Sampierdarena — Chiesa: Via A. Cantore, 16 — Pastore V. Panasela, Via
S. Bartolomeo del Fossato, 14/4.
San Giacomo degli Schiavom — Evangelista G. Scarinci.
Sanremo — Chiesa : Via Roma — Pastore : 0. Bonnet, ivi.
S. Lucia di Quistello (da Felonica).
5. Maria di Licodia (da Catania).
Schiavi (da Pescolanciano).
Siena — Chiesa : Via S. Dom., 5
Firenze).
Susa — Chiesa: Via Umberto, 14
Torre Pelliee).
Taranto — Chiesa: Via Pupino, 16-20
(angolo Via F. Di Palma) — Pastore :
G. Castiglione, Via Crispi, 28.
Torino — Chiesa ; Corso Vittorio Ema- nuele (ang. Via Principe Tommaso)
— Pastore : Elio Eynard, Via Pio V, 15.
Tramonti di Sopra (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
— Pastore : G. Del Pesco, P. della
Libertà, 5.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Ayassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) da Brescia.
Viering (da Aosta).
Vittoria — Pastore : Arturo Mingardi,
Via Garibaldi, 60.
I Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
I italiana (Waldenserwerk) - Bethaus
I Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore:
f Alberto Fuhrmann, Steinstrasse, 28.
Addis Abeba (A. O. 1.) — Cav. Uff. Cap.
I G. Bertinatti, Comando di Piazza.
I Altri gruppi di fedeli sono regolarmente
- visitati dai pastori delle Comunità vicine.
★
^ , * *
‘ Ufficio di ptesidenza della Tavola ValI dese — Prof. Ernesto Comba, moderatore - Past. Guido Comba, cassiere
4 — Via IV Novembre, 107, Roma (101).
I Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,
' 42, Roma (126) — Professori : Erne
^ sto Comba, Davide Bosio, Giovanni
* Miegge.
Liceo Ginnasio Pareggiato — Torre Pellice — Preside : Prof. A. Tron.
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice — Direttore : Past. Paolo Coisson.
Commissione delle Pubblicazioni : Prof. D.
Bosio, presidente; V. Sommani, Teod.
Balma, M. Moreschini.
Convitto Maschile — Torre Pelliee — Di- '
rettore : Pastore Davide Forneron.
Istituto Femminile Valdese — Vallecrosiai
— Direttore: Pastore Davide Pons.
Orfanotrofio Femminile — Torre Pelliee
— Direttrice : Sig.na Lidia Fini. ^
Istituto Evangelico Femminile — Via deh
Gignoro, 14, Firenze - Direttrice: Signorina Maria Coucourde. •
O^anotrofio Maschile (Istituto Gouid) —
Via Serragli, 51, Firenze — Direttore::
Pastore Emilio Corsani.
Orfanotrofio Maschile — Pomaretto —
Direttrice: Sig na Adele Pons.
Istituto Artigianelli Valdesi — Torino —
Direttore : Enrico Boiinous, Via Berthollet, 34.
Ospedali Valdesi — A Torre Pelliee, a.
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36)..
Casa delle Diaconesse — Sede: Torre
Pelliee (Torino) —Direttore: Pastore
Roberto , Nisbet, Angrogna.
Rifugio Re Cario Alberto, per incurabili
— Luserna San Giovanni.
Asilo per Vecchi, Luserna San Giovanni.
Asilo pel Vecchi, San Germano Chisone
— Direttore : B. Soulier, past. emerito.
Asilo per Vecchi, Vittoria.
Colonie Valdesi nell’America del Sud
URUGUAY
Colonia Vaidense (Dep.to Colonia) —
. Pastore: Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita - Via Rosario(Dep.to Colonia) — Past.: Em. Ganz.
Tarariras e Annessi (Dep.to Colonia) —
Pastore: Daniele Breeze.
Ombùes de Lavalle (Dep.to Colonia) —
Pastore : Carlo Negrin.
Colonia Miguelete (Dep.to Colonia) —
Pastore Carlo Negrin, da Ombues.
San Salvador (Dep.to Soriano) — Pastore ::
Giovanni Tron (residenza: Dolores)..
Nueva Vaidense e Nin y Silva — Visitate periodicamente.
ARGENTINA
Colonia Belgrano (Prov. Santa Fe - Estación Wildermuth F.C.C. A.) — Evangelista: Carlo Alberto Griot.
Colonia Iris ("Pampa Central^ — Pastore :
Silvio Long, Est. jacinto Araùz - F.C.S.
Colonia El Sombrerito (Prov. Santa Fe Est. Paul Groussac - F.C.S.F.) e Caichaqui (Prov. Santa Fe - F.C.S.F.) —
Visitate periodicamente. - 5'
CMedete alla Libreria Editile« Glaudlaoa ■ Torre Pelliee
IL NUOVO CATALOGO GENERALE -19-40
Orario Ferrovia TORRE PELLICE - PINEROLO - TORINO
Torre Pelliee p. 5,25 7,13 9,50 12,47 16,50 18,29 19,53 21,10 Torino p. 0,40 4,55 6,37 8,08 11,51 13,21 17,18 18,18 19,- 20,34
Luserna S. G. > f 5,29 7,17 9,54 12,51 16,54 18,33 19,57 21,14 Airasca » 1,19 5,34 7,16 8,40 12,26 14,05 17,55 18,54 19,27 21,11
Bricherasio > ~~ }^~ 5,39 f 7,26 10,04 13,01 17,03 18,43 20,07 21,24 Pinerolo » 1,39 5,58 7,39 8,55 12.41 14,27 18,16 19,15 19,45 21,29
Pinerolo » 5,15 5,56 6,58 7,4Ì 10,22 13,22 17,19 19,07 20,26 21,42 Bricherasio » 1 6,20 8,02 9,07 12,59 14,46 18,39 —,— 20,03 »
Airasca > 5,32 6,19 7,18 7,57 10,43 13,44 17,40 19,30 20,49 22,03 - Luserna S. Q‘ » 6,33 8,11 9,17 13,14 14,59 18,54 t 20,18 > '
Torino a. 6,16 7,- 8,03 8,28 11,25 14,32 18,21 20,07 21,38 22,52 Torre Pelliee a. 6,36 8,18 9,23 13,17 15,02 18,58 » 20,22
(I) Feriale — (2) Festivo — (3) Al Lunedi.
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSA ARGENTINA
Pinerolo p. 6,30 7,52 10,45 12,50 14,40 16,58 18,24
S. Germano » 6,59 8,19 11,10 13,10 15,07 17,24 18,50
Villar Perosa » 7,08 8,26 11,17 13,26 15,15 17,31 18,57
Perosa Argentina a. 7,30 . 8,45 11,40 13,45 15,40 17,50 19,15
19,54
20,18
20,24
20,40
Perosa Argentina«. 6,32 7,37 9,05 12,10 14,— 16,15 18,08 19,20
Villar Perosa . 6,49 7,55 9,24 12,42 14,20 16,40 18,28 19,36
S. Germano * 6,59 8,02 9,31 12,49 14,27 16,47 18,36 19,42
Pinerolo . 7,24 8,30 9,55 13,15 15,05 17,14 19,- 20,07
(I) Festivo.
Autocorriera PINEROLO-ORBASSANO-TORINO.
GIORNI FERIALI.
GIORNI FESTIVI.
Pinerolo P- 6.03 7,25 9,- 11,18 13,18 17,23 18,51 21,01 -,- -,- Pinerolo P- 6,33 7,55 9,23 11,18 13,18 17,48 19,12 21,- 22,56 -,Torino a. 7,15 8,37 10,13 12,31 14,30 18,41 20,05 22,13 -,- -,- Torino a. 7,46 9,08 10,36 12,31 14,30 19,01 20,25 22,13 0,08
Torino P- 6,- 7,41 9,02 11,20 14,05 17,25 18,53 19,40 -,- -,- Torino P- 6,35 7,57 9,25 11,20 14,05 17,50 19,14 21,02 0,15 -,Pinerolo a. 7,18 8,53 10,15 12,33 15,18 18,39 20,07 20,54 -,- Pinerolo a. 7,48 9,10 10,38 12,33 15,18 19,03 20,27 22,15 1,27 -,
Orario Automobile PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE.
Perosa
Fenestrelie
Pragelato
Sestriere
a.
9,9,40
10,05
10,45 -,
19,30 -,
20,10 —
Sestriere P- 16,15 —,—
Pragelato » — 16,45 -,Fenestrelie . 5,40 17,15
Perosa a. 6,20 17,50 -,Domenica.
Orario Automobile PEROSA ARGENTINA - PERRERO -PRALI
Perosa Argentinap. Perrero • Prali a. 9,— 19,30 —,- I Prali p. - 9,30 20,— —,— ! Ferrerò 10,20 —,— —,— Perosa Argentina 0. 1 S^SO 6,20 16,25 -,- 17,15 -,- 17,50
Orario Automobile SAN SECONDO - PINEROLO
Pinerolo San Secondo 1 p. 7,50 11,— 18,25 ¡ San Secondo p. a. 8,05 11,15 18,40 ! Pinerolo a. 7,- 7,15 9,- 18,- 9,15 18,15
tt) Al Sabato.
Orario Automobile TORRE PELLICE-BOBBIO PELLICE
Torre penice P- 8,30 19,05 Bobbio Penice P- 6,30 16,S. Margherita » 8,35 19,10 Via Fourcia » 6,35 16,05
Chabriois » 8,42 19,17 Villar Penice » 6,41 16,11
Villar Penice » 8,49 19,24 Chabriois » 6,48 16,18
Via Fourca • 8,55 19,29 S. Margherita > 6,56 16,25
Bobbio Pelliee a. 9“ 19,35 Torre Pelliee a. 7- 16,^