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Torre PelHce, 14 Novembre" I942-XXI
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(«ig'vardate alla roccia onde foste fagriiatì
(tsaia'L.'i: 1)
Nulla sfa più'forte della vostra fede!
(Gianavello)
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A jB B O N A M K N T I 1 ■■ — _ ■ OIreltere: Prof. QINO COSTABBL
Italia e Impero • ... . Anno L. 20 - Semestre L. 10 AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto. 1 bis - Torre Pixuc» R E D A Z1 0 N E : Via Arnaiid, 27 - Torre Peli.ice
Estero . . 30 - » » 15 Otral cambiamento d’indirizzo costa una lira , , Cent. 30 la copia
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« Perchè siete mesti ? »
S. Luca 24: 17.
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Erano mesti i due discepoli di Ge,sù,
che camminavano verso Emmaus.
Erano mesti perchè Tanimo loro era
turbato, torse non avrebbero potuto '‘n
modo preciso spiegare il motivo della
loro mestizia; c’entrava un po’ di tutto:
la morte del loro Maestro, rincertezza
che regnava nel primo 'gruppo di Cristiani, il rallentarsi dei^ vincoli di -amore che aveva fatto dei primi discepoli
un blocco solo, la delusione inconfessata di sogni lungamiente accarezzati,
l’oscurità improvvisa di certi insegnamenti del Maestro che prima erano
semibrati cosi chiari, le vóci incontrollate: Gesù apparso alle pie donne.
Erano mesti., e nel loro dolore essi si
intrattenevano del loro dolore: Gesù
mojsto sulla croce. Non possono pensare
ad altro. Il loro dolore è un vero,, grande, sincero dolore che coinvolge tutta
la loro vita, che non può essere messo
da parte. Non lo possono dimenticarei
pensando ad altre cose.
Ed il Maestro vede il loro dolore, e
■si avvicina ad essi, e parla con.loro.
Ora, gli occhi loro eremo ritenuti.
E Gesù parla.
Nessun rimiprovero, nessuna parola
forte ed.am,ara per Vincomprénsione di
chi aveva oaimminato al suo fianco,
sempre e soltanto amore.
Perchè siete mesti ?
E Cleopa risponde franco; la sua con- .
fe:®ione gli solleva il cuore:
« Gesù Nazareno il quale era un
uomo profeta, potente in opere e in
parole, davanti a Dio e davanti a tutto
il popolo,... è stato giudicato a morte e
crocifìsso. Ora noi, speravamo ch’egli
fosse colui che avesse a riscattare Israele... ».
Povero Cleopa !
Ha ragione di essere mesto: tutto il
suo ideale, rideale di tutto un popolo,
ch’egli ha fatto suo, s’è infranto: una
tomba, chiusa con un pesante masso»
vegliata da un corpo d’armati, lo chiude, per sempre.
E’ bensì vero che certe donne hanno
raccontato cose strane: una visione
d’angeli; ed hanno riferito parole strane: parole d’angeli; ed hanno visto cose incredibili: il sepoloro aperto.
E’ bensì vero che, in realtà questa
visione, e queste parole, e questo sepolcro vuoto non dovrebbero essere cose
strane. Il Maestro le aveva anmmziate,
ed i profeti, per fede, le avevano testimoniata, t d il Viandante sconosciuto,
con infinito amore, le spiega ai discepoli sulla via di Emmaus...
E gli occhi loro furono aperti.
Gli occhi ritenuti, avevano cammina- ■
to mesti e stanchi; ora, rinfrancati, vedono, e ritornano a Gerusalemme: Il
Signore è veramente risuscitato.
Oggi, molti, troppi cristiani sono coma Gleopa sulla via di Emmaus. C’è
mestizia nei volti, e sconforto nei cuori.
Oh ! lo so: c’è tanto dolore nel móndo
e tanta amarezza nel nostro cuore. L’amore è così scarso che non è più facile
di camminare due compagni per le vie
del mondo, come i due discepoli verso
Emmaus,
Gesù è morto, tragicamente morto
per noi; ma per le vie nessuno parla di
Gesù mori» e risorto. E Gesù si avvicinò ai due discepoli, perchè vide il loro
dolore, ed il loro amore, ed aprì loro
gli occhi,
Ma noi parliamo di tutto, dei nostri
aifari, del nostro interesse, delle nostre
m,iserie delle nostre illusioni...;, per Gesù non c’è posto nelle nostre conversazioni, e Gesù cammina vicino a noi, ma
noi. non lo sappiamo.
C’è mestizia nei volti e nei cuori perchè gli occhi sono tragicamiente ritenuti.
Troppa gente ancora non ha realizzato nella propria vita, come realtà concreta, che il Signore è veramente risuscitato.
Il Signore è veramente risuscitato per
me, per ciascuno di noi.
Bisogna ripeterlo ! Non è una astrazione, qualche cosa di generico, o un
fatto storico da annotarsi' nelle Cronache. E una realtà attuale; qualcosa che
« possiamo, che dobbiamo sperimentare se
vogliamo che la nostra vita abbia uh
l'significato.
E’ la sola realtà che ci permette di
;^camminare conigli occhi aperti, senza
!^/nestizia. ■
E Ci sentiamo soli, abbandonati ? Ecco,
^Egli è con noi, come ieri con Cleopa ed
^il suo compaigno.
'^5, Con noi nelle prove, nel dolore, nella
«tentazione !
Con noi, morto per le nostre offese
Wè risuscitato per la nostra giustificazio/fie; è veriamente la finè di ogni mestiLzia: il peccato e vinto, il mio peccato.
^ Questo peccato che è la sorgente ultii ma di tutti i neutri sconforti, di tutto il
nostro travaglio, delle nostre quotidiane
^ sconfitte, delle noistre lacrime più amaj;.re.
Ma essi gli fecero forza, dicendo: Rimani con noi, perchè si fa sera, e il
giorno è già declinato.,Egli adunque- èn“/trò nell’albergo, per rimanere con loro.
j ’E quando EgU si fu messo a taviola con
ìtloro, prese il pane, e'fece labenedizio; - ne; e, rottolo, lo distribuì loro. E gli
i Rocchi loro furono aperti e lo riconobI Ibero...
I I E così sia.
X.
X epoca migliore per ìa ccllefìd annua nelle parrocchie Vaidesi non è la primavera, ma i mesi di Jtovembre e T)icembre.
N«**® «IS >'S4«b fcïBninaSnil«»
T re sia m
Ho qui, innanzi a me, tre stampe antiche dì ignoto autore, che raffigurano
la donna nelle diverse età della sua
vita.
Nella prima, vedo una giovanotta dal
puro profilo e dagli occhi intenti, che
regge in mano, all’altezza del capo, una
lucerna.
L’atteggiamento di questa soave fanciulla è pieno di ardente attesa: nulla la
distrae, il suo sguardo luminoso pare
esprimere la piena consapevolezza del
proprio compito: attendere, e, nello
stesso tempo, tenere ben© accesa e ben
alta la fiaccola. Essa è certamente una
delle sette vergini avvedute,, veglia
sulTuscio, senza preooouparsd di ciò che
è stato preparato per lei: la sua attuale
preoccupazione è unicamente " quella di
alimentare volta a volta la lucerna, affinchè la fiamma non s’abbia a spegnere o a perdere della propria vivida purezza.
La seconda stampa è un quadretto
pieno di armoniosa semplicità: una tavolata di bimbi, allegramente chiassosi,
ai quali una giovane donna sorridente
distribuisce un pezzo di pane. La donna
è in piedi accanto al tavolo, con amorevole cura n'edl’umile gesto. Io la ,^uardo, e mi sembra che il suo gesto semplice assurga alla dignità del simbòio..
Distribuire il pane è il compito di
ogni donna: offrire, cioè, ciò che di meglio vi sia: per la vita fisica umana,
l’alimento indispensabile; e nei campo
degli affetti e del sentimento, donare
'il,ristoro benedetto ed altrettanto inso
stituibile della gioia, del conforto, dell’amore, della fede.
Un tale gesto non è quindi riservato
soltanto alla madre, oh ! no, ma è di
qualsiasi donna cosciente della propria
vocazione: è il gesto instancabile delì’educatrice, ohe, giorno dopo giorno, s’affanna attorno ad anime nuove; è ih dolcissimo gesto della diaconessa e delTlnfermiera nella loro speciale missione;
è il gesto solerte della moglie di pastore nelle sue laboriose giornate; è quello
della più umile e più dimenticata' donna, che adempie con fede e con spirito
di sacrificio, la sua quotidiana fatica. *
Nell’ultima stampa vi è una vecchietta, dalla oarudijda cuffia, seduta
accanto ad urna finestra, dotnde^ giunge
un ultimo raggio di sole, con la Bibbia
aperta sulle ginocchia. Essa non legge,
per ora: ha le mani giunte sul sacro
Libro e prega. L’ultimo raggio di luce,
placidamente, inonda la sua venerabile
figura.
Lontani i giorni della divorante attività, passati i tempi in cui, le mani
carche di vita, essa educò,, consolò, guarì, fu d’esempio: il nido è vuoto, l’opera
finita, essa è sola ormai.
Ma le rimane pur sempre quell’ultimo sacrosanto compito: la preghiera.
Guardate il suo atteggiamento: quanto bene ella conosce questa forza che
. l’accompagnò sempre, in ogni atto della
vitg trascorsa, e che, ora, diventa la
Sua estrema missione.
Da questa fragile vecchiétta in preghiera emana, in tal modo, una misteriosa^ vigoria, e da queste sue mani
giunte, sì sprigionano infinite benedizioni.
Tre stampe, tre visioni ideali di vita
femminile.
Attraverso rimitnagine, cogliamo l’idea, ed avremo la raffigurazione della
« donna virtuosa, il cui valore sorpassa
quello delle perle » come dice l’antico
saggio, colei «che fa del bene, e non
del male, ogni giorno della sua vita,
colei che teme l’Etemo ».
Così come fu e come dovrebbe essere
anccira, in special modo,) ogni donna
valdese.
Donna Valdese ! Vi è un misterioso
fascino in questi due nomi , uniti, forse
perchè appunto essi aggiungono un privilegio ad un altro: la dignità di eis’-re"
donna assume un maggior signifìcacoi
nella consapevolezza di appartenere
nello stesso tempo ad una tradizione di
fede forte e schietta.
Un maggior significato ed una mag'giore responsabilità, certo; perchè questo non deve,essere il nostro vanto,
bensì la nostra forza. '
Donna Valdese! Le nostre ave, modeste e pensose, l’^hanno portato degnamente questo doppio privilegio: furono
donne e furono fedeli.
Volgiamo un po’ più sovente lo
sguardo del cuore alle loro figure scomparse, che non hanno lasciato risonante
fama dietro di sè, mia che noi sentiàmò,;
attraverso le pagine eroiche della nostra storia Valdese, pienamente reali, se
pur tacite, nell’ombra.
Ispiriamoci a loro ed a quante ancora
ne rimàngono intorno a noi, della medrsìma tempra.
Le antiche virtù sono più che mai indispensabili nell’ora che volge: non siamo da meno !
La nostra sola vanità sia di essere noi
pure delle donne fedeli, ognuna al proprio posto:
la giovinetta Valdese sia pura;
la donna non renda la sua vita vana;
l’anziana sìa venerabile.
Donne Valdesi ! Da noi null’altro è
richiesto. - Voce
issa
PERSONALIA
Il nostro correligionario signor Davide Jalla, figlio del sempre rimpianto
storico Valdese,' recentemente promosso
colonnello con funzioni di capo di stato
Maggiore di un Corpo d’armata, è stato dolorosamente colpito nei suoi affetti
famigliari dalla morte improvvisa della
Suocera, signora Giampiocoli. A lui che
con tanto amore tien vivo l’affetto per
il nome Valdese, esprimiamo, ed a tutti
i famigliari, la nostra cristiana simpatia.
E’ deceduto a Dombresson, (Svizzera),
in età di 85 anni, il venerato pastore
Giovanni Davide Stalè, originario delle nostr.e valli. A tutti i familiari, 'così
dolorosamente colpiti, esprìmiamo la
nostra cristiana simpatia.
PER ECO Al MILITARI
Dr. Arturo Gay, L. 25 - Buffa Maddalena, fO - Bertin Luigi, 10 - P. L., 7 Tron Enrico, Vailombrosa, 20 - Ing.
Roland, 10 - Elitsa e Felice Malosso
Peyronel, 15 - Luigi Ferrari, 20 - Martinat Eli, 15 - Peyronel Jean'Selas, 5
- Bonnet Anna, 5 - Famiglia Bertalot,
5 - Monnet Emilio e Lisetta, 10 - Giordan Luigi, 10 - Angelo Messia, 20 - Forneron Luigi, 15 - Roman De^derato, 10
- Parise Urna, 10 - Costantino Giacobbe, 3. '
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L’BCO DELLE VALLUVALDESI
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Nessuno sprezzi la tua giovinezza; ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede,
nella castità
Paolo’^a
’ Esortazione rivolta da San
Timoteo, suo disoeiralo, giovane pastore della Chiesa Cristiana di Efeso. Parole che non hanno bisogno di lungo
commento per essere rettamente intese dai giovani di tutti i tempi.
Nessuno, neppure la persona più anziana consoia della propria lunga esperienza, sprezzerà la giovinezza: a condizione .che la giovinezza sia d’esempio.
Esempio con l’iandore e ■ la generosità
che caratterizzano ogni sana giovinezza.
Nel parlare: in privato, in pubblico.
Rispetto, del nome di Dio; assenza di
espressioni frivole o volgari in contraddizioni con la nostra professione di fede. Gesù ha detto: «Dalle tue parole
sarai giustificato è. dalle tue parole sarai condannato » (S. Matteo 12: 37).
Nella condotta: in ogni Eizione della
tua vita: come membro di Chiesa, come
unionista, come familiare, come c ttadino, come amico, ecc.
■Nell’amore e nella fede: nella sorgenti più prefonde e intime della tua vita.
Nella casiifà; nella purezza, in senso
usuale della parola, e nella nobiltà dei
tuoi sentimenti e dei tuoi pensieri.
« Tutte le cose vere, onorevoli,, giuste
pure, amabili... siano l’oggetto dei vostri pensieri » (Filip. 4: 8).
Zempi diffìcili?
Ecco, la prima seduta di un’Unione Giovanile. I membri si riuniscono, per' la ripresa dopo il periodo
estivo. Il segretario legge il verbale
delTultima sdduta ormai lontana, nel
mese di maggio: « Sono presenti - egli
dice - 35 membri ». E oggi? sono poco
più della metà! Altri giovani sono partiti, chè la Pàtria li ha chiamati al
suo servizio; molte giovanette sono partite alla fine di settembre per recarsi
al lavoro in città; alcrmi giovani lavorano in fabbrica, e l’orario dei turni non
permetterà loro di frequentare l’Unione; altri ancora sono indifferenti e difficilmente prenderanno parte alle, sedute... E questi giovani si sentono scoraggiati: sono pochi, e prevedono che
quest’anno perciò vi sarà poco entusiasmo; sì riuscirà a fare ben poco in numero così esiguo; i migliori sono parliti... «i tempi sono difficili!-»...
Vi comprendiamo moMo bene, cari
amici, ma non vogliamo ragionare come
voi. Ascoltate: siamo pochi? - motivo di
più per lavorare maggiormente e fare
la parte di coloro che sono assenti! I
tempi sono difficili? - motivo di più per
far sì che la nostra Unione diventi, meglio di prima, una famiglia, un’oasi di
paca e di serenità! In contrasto col
mondo che si odia noi impareremo, nella nostra Unione, ad affiatarci e amarci l’un l’altro sempre meglio; pregheremo insieme fraternamente nella nostra Unione e impareremo a riporre
tutta la nostra fiducia in Colui che ci
invita a rimettere su di Lui il nostro
peso.
Pochi? E le difficoltà munerose? Non
per questo ci dobbiamo lasciar vincere
dallo scoraggiamento! La storia ci ricorda un episodio avvenuto p’ù di 14
secoli cr sono: era l’anno 480 avanti
Cristo quando un numerosissimo ed agguerrito esercito al comando di Serse,
re di Persia, si presentò alle porte dalla Grecia: l’invasione era imminente.
La difesa fu affidata a Leonida, re di
Sparta, il quale con un esiguo pugno di
eroi accorse alle Tsrmqpili, passo montuoso per cui avrebbe dovuto transitare
Tesercito persane. Serse, prima di attaccar battaglia, mandò ai Greci il se
guenta messaggio che suonava disprezzo par la piccolezza numerica deU’avversario: » Arrendetevi; altrimenti con
le nostre frecce oscureremo il sole ». E
Leonida, punto scoraggiato dalla minaccia nemica, rispo.se con lo stile proverbiale di Sparla: « Ebbene combatteremo anche neH’ombra! » E non erano
pochi anche i 300 prodi di Gedeone
contro i Madianiti? E pochi anche gli
apcistoli, i « mandati » a testimoniare
nel mondo, noncuranti di avversità
molteplici e di persecuzioni? E Dio lottò al loro fianco, e li sostenne.
Pochi? Pensiamo che l’umanità ha
urgente bisogno non di miasise incredule
o fanatizzate dal miraggio di vita migliore a base di egoismo e di sopraffazione reciproca, bensì di pòchi, simili
al poco lievito che pure fa lievitare tutta la pasta (S. Matteo 13: 33): pochi che
sappiano portare al mondo, con la testimonianza della parola e della vita,
la «Buona Novella» da parte del Dio
di giustizia, di amore, di pace, di santità! Non il numero, la quantità ci devono preoccupare, bensì adunque la
qualità.
Ed ancho^ se quest’anno il numero dei
componenti la nostra Unione sarà forzatamente ridotto, lungi dal perderci di
coraggio o dal farne una ragione di indifferenza, pensiamo alla gioia dei nostri amici lontani nel sapere che la. loro
Unione continua la suà attività con accresciuto zelo, e che in essa ci si ricorda di loro tutti con immutato affetto, e
che si prega per loro.
Pochi? E ci attrista il pensiero che
alcun! nostri fratelli, per indifferenza^
non si uniscano a noi per infittire le file
della nostra Unione? Lavoriamo adunque del nostro meglio, con l’aiuto del
Signore, di modo che la nostra attività
sia per quei fratelli come un invito attraente: «Vieni con noi e ti faremo del
bene » (Numeri 10: 2S).
Tempi d ffrcili? Pochi rimasti? - Suvvia 'non esageriamo ! E lasciamo che là
gratitudine prenda in noi il posto dello
scoraggiamento o della spinta verso la
indifferenza. Quanti, altri giovani nel
mondo vorrebbero essere al vostro posto, 0 giovani valdesi! Quanti membri
di Chiesa e di Unioni cristiane di paesi
sui qualiwsi è abbattuto l’uragano della
guerra, e che forse in questo momento
stesso si trovano in tristi condizioni, rovinati in più sensi, alle prese con l’avversità che non immiaginiamo neppur
lontanamente! Lasciamo a loro di dire
ohe « i tempi sono difficili », e preghiamo per loro.
Voglia Iddio accrescere il nostro amore, il nostro entusiasmo, e darci la
forza per lavorare più intensamente.
Appunto in questi t:mpi agitati possiamo sentire la nostra profonda debolezza e fragilità, ma non per farne un facile motivo d’indolenza, bensì sapendo
che soltanto allora si manifesta appieno la potenza da Alto. Proprio in questi
,t~mpi in cui il mondo gusta l’amaro
frutto del peccato possiamo noi sentirci
spinti a servire coin maggior zelo e fedeltà il Dio tre volte santo! m.
"he voglio parlare un po’. Oh se sapeste L
Die pinli II niniiailin
colli DiHiifli lilitail
«rquante volte, in appena due o tre .ore,
abbiamo parlato di voi: di voi in gene.^&ale, e di ognuno dei militari di questa
Chiesa. E più di una volta mi son det
■ -A*' '■ ■
¿to: «Chi avrebbe mai pensato qualche
tempo fa. quando eravamo tutti insie' me nella nostra parrocchia, quando ci
•^‘vedevamo quasi ogni giorno, nei campi,
tornando dairofficina, oppure la do- •
menica in Chiesa e il giovedì all’Unione, che tanti ■ di noi sarebbero, dopo
qualche mese, cosi lontani: molti nel 3°
Alpini, alcuni in zona di occupazione in
Francia, in Grecia, altri combattenti
sul fronte russo e persino in Africa!
Quanti cambiamenti e quante distanze
in poco più d’un anno ! »
Questa sera ho notato una novità nella nostra sala unionistica: un grande
quadro contenente tutti i vostri nomi
coi relativi indirizzi, ed il sig. Pastore
ha incaricato alcuni'membri di tenere
aggiornati i vostri indirizzi sul quadro,
e di aiutarlo nella corrispondenza che
quest’anno vogliamo intensificare. Il
nostro Pastore ci ha pure letto alcune
vostre lettere e cartoline ricevute nella settimana, e ci ha poi annunziato un
prossimo culto nel tempio in cui i nosixi pensieri e le nostre preghiere saranno rivolti a Dio particolarmente a
vostro favore affinchè vi siano concesse
da Alto le benedizioni di cui avete bisogno. Quel che mi ha colpito è una er
spressione contenuta in una di quelle
lettere: uno di voi il quale dice che Dio
regna e dirige ogni cosa. Ci ho ripensato, ed è proprio vero che sempre, anche nei momenti più oscuri Dio dirige
ogni cosa per il nostro vero bene, e sia
che Egli voglia che noi compiamo il nostro dovere vicino o lontano da casa, ci
fa fare delle esperienze che devono farci riflettere e devono aiutarci ad essere sempre più fiduciosi in Lui. Chi vi
scrive è a casa per il momento, ma lo
sorregge Tdea che Dio vuole sempre
il nostro bene, e che in tutte le circostanze, belle o cattive e impreviste della nostra vita, Dio è vicino e Dio regna.
Ricevete i più cari saluti dal vostro
amico Enrico ...
Cari amici lontani,
. Ritorno ora dairUniori-e (alla quale
parecchi dì voi appartengono), e siccome proprio questa sera sono rimasto
colpito" tfei una benefica impressione nel
riirovarmi coi compagni dell’Unione, ve
Solidarietà e gratitudioe
Unionisti delle 'Valli Valdesi! In questo momento in cui tanti vostri fratelli
sono stati duramente provati dai recenti bombardamenti sappiate compiere il dovere di ogni cristiano; la simpatia. Voi non potete immaginare quanta sofferenza e quanta tristezza, per esempio a Genova! Sappiate con la preghìe -a aiutare a portare il peso di tanta gente nel lutto, o senza casa, o degente in ospedali rigurgitanti. Umanamente potete far poco, ma spiritualmente potete far molto: col senso della
vostra solidarietà che deve annullare in
voi ogni considerazione egoistica, e soprattutto con la preghiera.
E vi è poi ancora un altro dovere:
quello della gratitudine. Voi vi potete
riunire periodicamente in convegni, potete partecipare tranquillamente, una
sera ogni settimana, alla vostra Unione, proprio come nei tempi normali, avete il privilegio di vivere in un’atmosfera che difficilmente è turbata da notizie dolorose; la maggior parte di voi
vive vicino alla natura la quale esercita sugli animi un’azione più benefica
che non i centri affollati, e che rappresenta in questi tempi un asilo sicuro.
Siate riconoscènti a Dio di tutti questi
privilegi: non dimenticate il ringraziamento nelle vostre preghiere; e sappia
(1 Tim.^ 4: 12)
te dimostrare pralticamente la) vostra
gratitudine col prendere parte con assiduità, con zelo, con spirito di serietà
e di consacrazione, alle attività delle
vostre Chiese, alle sedute della vostra
Unione: a tutti quei benefici, cioè, che
vi sono offerti, e di cui tanti vostri fratelli sono privati, con rammarico e tristezza!
fiOTizmiiio
"VISITA - Un membro del Comitato
di Gruppo ha visitato lUnione di Angrogna S. Lorenzo. Questa visita ha avuto luogo in occasione della ripresa
dell’attività di detta Unione. Un buon
nucleo di giovani, analogamente ai giovani valdesi di altre Unioni, ha rìcom-'nciato il lavoro, e si è proposto di recare quest’anno. ancora alla propria Unione un valido contributo di energia e
di far valere- nel modo più conveniente
possibile i doni ricevuti da Dio, talenti
di intelligenza, di fede, di ardore giovanile. Possiate, cari giovani di Angrogna coi quali abbiamo avuto il piacere
di trascorrere una bella serata, lavorare
con serenità e zelo in questo nuovo periodo di attività, sotto la guida del vostro Pastore e presidente, e vi dia il Signore di sperimentare la gioia iqtima
del servizio per la Sua causai
E questo augurio lo formuliamo di
tutto cuore per tutte, le nostre Union:
augurio di gioia e di pace nella consapevolezza di aver fatto il possibile, per
quanto limile e misero; di aver fatto uno sforzo per approfondire, attnaversQ
àll’opera deU'e nostre Unioni, le nostre
nozioni religiose, culturali, e sforzo per
« arrivare ad un amore non finto... »
Servite l’Eterno con gioia:
Celebrate, benedite il Suo nome!
Salmo 100.
CONVEGNO DEI CHIOTTI - Domenica l8 ottobre ha avuto luogo il primo convegno generale del nuovo anno
di attività ai Chiotti di Riclaretto. Già
prima deU’ora' fissata il tempio era gremito di giovani provenienti da quasi
tutte le parrocchie della Val S. Martino, ma gruppi di unionisti erano saliti da S. Germano, S. Giovanni, Pinerolo, ed in buon numero erano i giovani di Villar Pellice accompagnati dal
loro Pastore. Prima di incominciare gli
studi il capogruppo sig. Bertin invita i
giovani a cantare l’inno alla fede. Indi
dopo la lettura della Parola di Dio,
prendono la parola tre oratóri sul tema: « Le bestemmie deH’uomo ». Il
dott. O. Peyronel paria sulla tremenda
incertezza di alcuni riguardo all’esistenza di Dio. Più i tempi sono oscuri e
travagliati tanto più questo dubbio si
affaccia a molte menti che, intiepidite
e addormentate, non lo sanno resping re. Dopo il canto d’un inno prende la
parola il sig. E. Purpura delTUmone di
Pomaretto e membro del Comitato di
Gruppo. Egli legge un interessante studio che tratta d’un’altra bestemmia che
purtroppo è sovente ripetuta. Molti uomini si struggano nel dubbio:. esiste
realmente l’anima? L’oratore ci ripete i
passi della S. Scrittura dove ci è parlato dell’anima. Anima non materiale
posta in qualche parte del nostro organismo, ma spirituale, favilla di Dio in
noi.
In terzo luogo ci rivolge il suo messaggio il pastore R. Jahier che prende
lo spunto al suo dire da una terza ber
stepxmi®: la bestemmi^ contro lo Spirito Santo che, consiste neU’indurimento
spirituale, nel resistere all’azione che
lo Spirito di Dio vuol Compiere nei cuo
- '
3
ri. -nell’apatia che passo passo conduce
alla nftorte.
Il convegno sta per termìnaire: ancora alcune esortazioni ed alcuni annunzi del Capogiruppo, ed infine il sig. Pascal di Villar Pellioe fa salire a Dio una ispirata preghiera di lode e di ringraziamento per questi brevi istanti di
comunione fraterna che Egli ha voluto
concederci. v. l.
NOTA DEL REDATTORE
Per quanto sarà possibile, faremo in
modo che la « Pagina della Gioventù
Valdese » abbia di solito, su per giù, il
seguente schema:
1 - In primo luogo un breve, inicisi■vo messaggio della Parola di Dio: non
intendiamo creare xm duplicato della
meditazione che compare in prima pagina dell’Eco delle Valli: desideriamo
semplicemente che la Pagina dedicata
alla Gioventù Cristiana Valdese incominci con un pensiero cristianOj magari non foss’altro che con una. citazione,
appropriata ai giovani, di quella Parola divina che è il cibo delle nostre anime.
2 - Indi un articolo di varia lunghezza a secoindJa dell’argomento trattato:
illustrazione di problemi concernenti in
modo particolare la gioventù delle nostre Chiese, ovvero di questioni interessanti l’attività delle Unioni.
3 - « Due parole di conversazione cogli unionisti militari » : qualche riga a
mo’ ' di conversazione con tutti quei cari giovani di cui sentiamo l’assenza mo.jLnentanea nelle nostre file, ma di cui
sentiamo altresì la, presenza costante
nei nostri cuori. La « Pagina della Gioventù » è anche e sempre la loro pagina; ed attraverso a questa « conversazione » desideriamo rivolgerci a loro
e parlare proprio come se fossero vicini
a noi, non solo spiritualmente, ma anche materiailmente.
4 - Un notiziario con resoconti di visite alle Unioni, o resoconti di convegni. Siccome non tutti i giovani delle
Valli possono, specie a causa delle distanze, partecipare a un dato convegno,
è utile ch’essi, almeno per mezzo delle
colonne della loro « Pagina », abbiano
un’idea dell’argomento che vi è stato
trattato.
5 - Una parte simpatica di quésta Pagina potrebbe esser costituita dalla
corrispondenza degli Unionisti : chi desidera avere qualche
schiarimento riguardo a qualche argomento avente attinenza con la vita, l’opera, ecc., delle nostre Unioni, si rivolga liberamente al Redattore della
Pagina della Gioventù.
Cari giovani, questa è la
« V o s t r >a pagina»: ogni vostra collaborazione sarà vivamente apprezzata e benvenuta, come pure qualsiasi suggerimento che tenda
a rendere più interessante
e varia la Pagina della Gioventù. Paolo Marauda.
F. II. V.
Diiiiaiiiiii Iti (apiHiii|i|li
I Presideniti delle Unioni sono pregati di mandarmi con sollecitudine:
1) - il numero delle copie dell’Eco da
distribuire gratuitamente ai giovani
non abbonati.
2) ^l’elenco delle Rondinelle.
— La sera della domenica 8 novembre ho avuto il piacere di visitare Ì’V~
nioiie Giovanile di Pomaretto.
Nella sala della Scuola latina erano
raccolti una quarantina di giovani, e
giovanette che hanno ascoltato con interese il messaggio stabilito per tutte
le Unioni del Comitato di Gruppo.
Auguro a questa bella gioventù dal
volto franco e dal canto vigoroso e convinto un anno di buone attività e di testimonianze benedette!
Gustavo Bertin.
L’EiCO yPELLiE VaALUct VALDESI
M.
Segnalazioni
La Società di Studi Valdesi ha pubblicato il suo 78 Bolleittino, Sommario:.
Studi: G. Martinat: L’opera di Enrico
Arnauc dopo il glorioso Rimpatrio. Note e documenti: A. Pascal: Curiosità
ietteraria e musicali. Il Valdese di Ippolito Valetta. C. Bes: Il giudizio di un
competente sulle milizie valdesi. T. C.
Pons: la' deposizione del capitano Paolo
Pellenc. Recensioni. Notizie e segnalazioni. I nostri lutti.
Quel li‘ dei nostri lettori che non sono meinbri della Società di Studi Vaidesi (rxoltiBsimi purtroppo) ci saranno
grati sé segnaliamo loro in modo particolare lo studio con cui il prof. A. Pascal hii giustamente tratto daH’ombra
un’opera, un libretto d’opera ispirata
dalle vicende Valdesi e dimenticato dai
più. Accanto al dramma del Govean,
I Valdesi, che ha oramai il suo posto
nella iion florida drammatica Valdese,
è giusto di ricordare, unico nel suo genere. Il Valdese. (Bozzetto lirico. Argomento e musica di Ippolito Valetta.
Versi 3i Ferdinando Fontana) rappresentato al Teatro Carignano il 3 dicembre 1885. Ci ricorda il prof. Pascal che
fu una serata memorabile; Il Valdese
veniva! dopo i trionfi della « Mignon »
di Thomas, e teneva compagnia alla
« Mirella » di Gounod. Come si vede,
una si|uazione tutt’altro'che umiliante.
Fra il I pubblico raristocrazia del sangue e I dell’arte: la principessa Isabelladi Saviaia, con la sua corte, ed il maestro Catalani. L’autorè stesso: Giuseppe Ipp alito Franchi-Vemey, conte della Valetta, in arte Ippolito Valetta, era
anch’e^'li una personalità nel mondo artistico piemontese: appassionato ' musicista, critiico. musicale, cultore di storia
della musica, autore di uno studio sulla vita e le opere di Chopin. Nel 1885,
con la comiposizione de -«Il Valdese»,
dallo e tudio e dalla critica il Valetta
passavi alla realizzazione. Il successo
fu discreto. Si ebbe una seconda rappresen ;azioné il 7 dicembre, poi l’opera
cadde in oblio, in tanto oblio che, se
ci rimi me il libretto, lo spartito è invece scomparso, o meglio è ancora introvabile, e non rimane che da augurarci
che pii fortunate ricerche siano coronate -di successo e ci permettano di
giudicare nel suo complesso un’opera
ispirati! ad amore per le vicende della
gente Valdese.
mi Eiiiiiie [miai
■»«Ilice
li opere te
210
10,
OFFERTE:
Job. Müller: Ce qui fait obstacle a la
vie ■ Fiscàiibacher - Paris, 12° - pag.
250 (nuovo) L. 15,—
Charles Wagner: Jeunesse - Eisohbacher - Paris, 12° - pag. 390 (nuovo)
15
Bettes^: La religione e le scienze della
natiira - Cagliati - Milano, 8° - pag.
Angelo Crespi: Le vie della fede - Libreria ed. Romana - Roma 1900, 8° pag. 130 (nuovo) 10,—
A. Fuukè: Le secret du honheur - Jéhéber - Jenève, 1895, 13° - pag. 400
. .15,—
Ernest Navìlle: Science et Matérialisme
- Cherbuliez - Genève, 1901 - 12° br.
- pa?. 97 2,—
Vari: Verso la fede - Biblioteca di Studi religiosi - Roma, 8° br. _ pag. 223
5,
Gilles: Histoire ecclésiastique
Eglises Vaudoìses de l’an 1160 ay,
- Chiantore e Mascarelli, Pine1887 - Voi. I.
RICHIESTE
Pierre
;^des
1643
rolo
^ “ FIORI IN MEMORIA
Abbiamo ricevuto e trasmesso dalla
R. Direttrice Didattica e dalle insegnanti: Paolina Peyrot, Italia Malan,
Alice Jahier, Giulia Rivoir ved. Malan, Elda Gay, Giuditta Costabel, Susanna Eynard, Lina Rostagno, Elba
Longo, Margherita Bertello, Virginia
Beux, Margherita Gritó, Ilda Rivoir,
per, l’Orfanotrofio Valdese di Torre Pellicefla somma di L. 140 in memoria della Collega Gioelina Giordano.
QUON/IC/I V/ILDE5E
ANORQGNA (Serre)
Mercoledì, 4 novembre nel nostro
tempio si univano in matrimonio il dott.
Rit^àrdo Jouve e la sig.na Anita Malan
del Serre. La cerimonia era presieduta
dal pastore emerito sig. Pietro Ohauvie,
prxKio dello sposo. Il Pastore locale
rivòlse agli sposi Taugurio della ComiMità e consegnò loro la Bibbia di
famiglia.
Che la Parola di Dio sia veramente
la'-Jjampada al piede e la luce sul sent:eip,'di questi sposi.
Sabato, 7 CQrrente,. nel tèmpio del
Serie si univano in matrimonio Bonnet
Roberto (Revelera) e Ricca Linetta Ric
ca). ^
Il Signore li accompagni con la Sua
benedizione.
-r Nel corso deirAsBémlblea di Chie.sa tenutasi pel tempio del Serre dopo il
culto delT8 corrente veniva eletto guaio Anziano per il quartiere dèi Serre il •
signor Coisson Stefano (Croui).
Mentre ci congratuliamo con questo
nostro fratello, invochiamo su di lui e
sul .suo ministerio le benedizioni di Dio.
e. a.
PINEROLO
—é Coli e, nostre altre attivittà sono
state iniziate pure le sedute delle nostre Unioni giovanili e il nostro pensiero, come sempre, sì è rivolto ai nostri
valorosi combattenti, e, in modo tutto
speciale, ai membri della nostra Unione di Pinerolo ten. Aldo Durand e R.
Vola, feriti in guerra, ai quali auguriamo pronta e completa guarigione.
— Col ritorno all’ora solare, il culto
principale, a partire dalla domenica 22
corrente, avrà , inizio alle ore 10 anziché alle 10.30.
— Neo laureata. Apprendiamo con
piacere che la signorina Marcella Gay.
figlia delPavv. Gay cav. Cesare, maggiore degli Alpini, ha brillantemente
conseguita, presso la R. Università di
Torino, la laurea in lettere (ramo classico). Congratulaizioni ed auguri vivissimi alla nuova dottoressa.
POMARETTO
La gioventù della Parrocchia ha. avuto il privilegio, domenica sera 8 corrente, di ricevere la visita del Capo-Gruppo della U. G. V. delle Valli, pastore
Gustavo Bertin di S. Germano. Il messaggio che in quella occasione Egli ci
ha recato è stato seguito dai presenti
con vivo interesse essendo esso quanto
mai attuale e d’ordine esclusivamente
pratico.
Pqocato che molti giovani si siano
astenuti da quel raduno poiché così si
sono privati .di un messaggio di vivo interesse ! I presenti tutti ringraziano il
pastore Bertin e la sua Signora per la
buona visita, rinnovando a se stessi,
l’impegno ad una vita vieppiù santificata.
— Una nuova attività ha ripreso a
funzionare dopo alcuni anni di interruzione: l’Unione Cadetta, sotto la solerte guida del signor Enzo Purpura e
di alcune volonterose signorine. Ne
prendano buona nota i genitori e facciano apprettare i loro figliuoli dai 10
ai Ì4 anni dj questa attività intesa a
radunarli ogni 15 giorni in una atmosfera sana e piacevole. La seconda se
duta dell’Unione Cadetta avrà^iuogo?
domenica 22 novembre alle ore 14.30
A alla Scuola Latina. '
— Domenica prossima, 15 corrente,
avrà luogo la Riunione delle Madri
dell’Inverso Pinasca alle ore 15 nella
Cappella del dot. v
HORA’
■ *
Stazione di cura e Chiesa Valdese.
La nostra piccola parrocchia montana è certo nota in tutto il nostro ambiente Evangelico e Vald^e, per la sua
storia eroica e per le pagine scritte da
alcuni suoi figli neSFepopea Va|dese.
Lo è meno sotto altri aspetti che presentano tuttavia una importanza, pratica ed attuale, mieritevole della più gran- '
de attenzione, da parte di molti nostri
fratelii nella fede. ...
Rorà come stazione climatica e di cura, infatti, è poco nota ed è peccato,
perchè- altrimenti, un numero assai più
grande dì malati e di convalescenti potrebbe trovarvi un soggiornò' economico e sommamente benefico insieme: il
sole dei nostri mille metri ha delle virtù che rasentano qualche volta Teccezionale e ben lo sanno alcuni comitati
che vi mandano ogni anno a svernare,
presso varie famiglie, dei bimbi deperiti o malaticci.
Accanto alla natura ricca di bellezze
eccezionali, c’è la Chiesa. Una Chiesa
Valdese centenaria, edificata sulla vecchia roccia, che si adopera con fraterna premura ad accogliere ed assistere
del suo meglio, i fratelli in Cristo che
vengono a lei. Durante la stagione estiva l’attività ecclésiastica viene ordinata
in vista di una villeggiatura religiosa.
Durante rinvemo, le attività consuete
ed intense, bastano per impegnare tutto il tempo e le possibilità degli ospiti
anche più esigenti.
Cura fisica e spirituale insieme: queir
lo che manca ad im gran numero di
convalescenti e che, invece, importa
maggiormente; poco giovano le cure se
- accanto ad esse non si prega l’Eterno
che le renda efficaci; poco servè guarire il corpo se insieme con esso non trova il suo ristoro anche Tanima. E’ quello che manca, generalmente, ai nostri
fratelli che debbono allontanarsi dalle
proprie case per cercare un po’ di riposo e di cura nelle varie stazioni climatiche sparse qua e là per il mondo.
Ed è quello che ci sforziamo di offrire
con buona volontà e con sincero amor
fraterno nelle nostre rustiche casette
alpine che certo non conoscono i conforti dei grandi alberghi m,odemi. E‘
quello che il Signore stesso ci dona insieme con i vari talenti onde ha arricchito la natura in questo vecchio lembo
di' terrà Valdese.
Naturalmente, quanto ci preme, ed il
lettore lo ha già inteso, si è di veder .
giungere fra noi dei credenti che amano
la Chiesa del Signore e vengono col desiderio sincero di edificare e di essere
edificati.
Come in passato, anzi, più che in passato, il Presbiterio è a disposizione dei
fratelli che desiderano informazioni e
consigli, sia per i soggiorni estivi, che
per quelli invernali...
Enrico Geymet, pasto^re Valdese.
SAN GERMANO CHISONE
Il 15 ottobre è stato seppellito nel cimitero della Ohianaviere la piccola salma di Gerire Vera di Carlotta di anni 2.
— Il 27 è deceduta all’Asilo Peyronel
Maria ved. Micol di anni 85.
« Io vidi i morti grandi e piccoli che
stavano ritti davanti al trono di Dio »
(Apocalisse 20: 12).
— Il Corso di ripetizione per i Catecumeni che non sono stati approvati al-,
l’esame di maggio s’è compiuto con buon
esito nel mese di ottobre. Tutti quelli
che Thanno frequentato sono stati promossi al corso, superiore.
— Domenica 1° novembre un’assemblea numerosa e raccolta, nella quale si
vedevano le famiglie dei nostri fratelli
4
>-i ;>*'
L’ECO DELHI VAUà VALDESI . ,/’^' ‘*'V /'
Vi 'i'fäi
A- '
.1
^'1 , . Berretta Pierino ,, . 20,—
Long Marta , 10,Berton Maestra Elvina 20,Richard Franc., in memoria 50,—
Costantino Frane. 70,Long Fiorenza 50,—
Alfonsina Grill • 50,—
Rostan Maria 20,—
Famiglia Ribet e Pons, in ricor
do della madre 50,—
Cassa Risparmio Torino a mezzo
Filiale Perosa 200,—
Id, a mezzo Torre Pellice 1000,—
Marta e Ottavio Converso 2oo;~
Sorelle Viglielmo 40,—
Lodo Bounous, in memoria 10,-*Mercante Elena _ 50,—
-w
j» '.
• deUe nostre sorelle chiamati dal Signore negli ulti^ dodici mesi, ha elevato il pensiero alle realtà eterne colla
m'editazione del testo « Ora desideriamo una patria migliore, cioè la celeste »
(Ebrei 11:-16).,
— Alle ore 20 hanno avuto inizio i
culti serali con una conferenza su: « La
Rifoiima e il movimento valdese ».
— Sabato 7 corr., è stato celebrato
nel nostro Tempio il matrimonio di
Bertalot Alberto dell’Abbadia Alpina
con Jahier Flora, figlia del nostro , maestro parrocchiale.
Un gruppo di signorine ha eseguito,
accompagnate dall’organo, un bel coro
di circostanza. Il pastore signor Luigi
Marauda ha terminato la cerimonia
con la preghiera.
^e ricchezze della grazia di Dio scendano co,Diose su questo nuovo focolare
della nostra chiesa!
TORRE PELLICE
Domenica prossima, 15 corrente, alle ore 17, nella sala dell’Asilo Infant^e,
il prof. Jacopo Lombardini darà la prima di una serie di sei corifei enze sulla
Riforma luterana e calvinista. L’argomento che tratterà in questa prima conferenza è il seguente: « Alle soglie della Riforma ». (Cristianesimo medioevale - romanesimo - la Chiesa all’Alba
della Riforma).
— In memoria dei loro genitori (l’evangelista Davide Gaydou e la sua fedele compagna) e del loro fratello, le signore Gaydou Celina in Ribotta e
Gaydou Caterina vedova Ceseone hanno offerto alla Chiesa L. 100.
VILLASECCA
Viglielm Luigi e Peyronel Adele di
Villasecca hanno presentato il loro
bambino Amedeo al culto in chiesa per
il Battesimo cristiano.
— Poet Ouido delle Grangettq (Perrero) e Ferrier Enriehétta della Giacoliera hanno unito le loro vite sotto lo
»guairdo del Signore, sabato 7 corr. nel
tempio dei Chiotti.
Il pastore O. Peyronel oltre al pastore locale, ha rivolto agli sposi parole
di felicitazioni e d’augurio che ancora
rinnoviamo.
— Domenica pomeriggio 8 corr. con
larga partecipazione di parenti amici
è conoscenti ha avuto luogo il funerale
di Malanot Giov. Giacomo deceduto ai
Chiotti all’età di 88 anni dopo pochi
giorni di malattia.
Alla famiglia in lutto l’espressione
della nostra simpatia cristiana.
VILLAR PELLICE
Visita. Domenica 1 novembre abbiamo ripreso i nostri culti serali al centro, con una riunione presieduta dal
capo distretto pastore R. Nisbet che ha
commemoraito con vm’efficace esposi)zione la Riforma. Gli rinnoviamo i nostri ringraziamenti.
Dipartenza. Il 5 novembre, in seguito
a breve malattia, il Signore ha richiamato a Sè, in età di 40 anni, la nostra
sorella Giuseppina Cordin di Isaia dei
Garin.
— Il giorno seguente era pure richiamata pr^o il Padre, in età di 37 anni,
le nostre sorelle Alina Enriehétta Tal^
mon in Gönnet al nostro Ospedale di
Torino, dov’ei^ era stata, da pochi
giorni, ricoverata per grave malattia.
— E il 7 novembre, all’Ospedale di
Torre Pellice, decedeva, dopo soli tre
giorni di degenza, in età di 77 anni, la
nostra sorella Dalmm Margherita Maddalena in Lausarot del Sabbione.
A tutte queste care famiglie, cosi improvvisamente visitate dal lutto ed in
modo particolare al nòstro fratello combattente in Grecia Luigi Gönnet che,
lui stesso in Ospedale, non ha potuto
più rivedere lai compagna e alla sua
piccola Luciana, cosi presto privata delrinsostituibile affetto della mamma,
esprimiamo la nostra viva simpatia nella dura prova. j.
50,——
ICO.-i
Dodi ricevati dal Cassiere della Tavola
’ ' nei mese di Ottobre 1942 ^
In memoria del pastore emerito Adolfo
Comba: " ^
Dora Decker, in memoria caro zio,
, ' per Emeritazione 50,—*
Paolo Comba, in memoria del
Nonno,, per Orfanotrofio di Tor- vi
• re Pellice 50,—- .
Id. Id., per Diaconesse 50,-^
Personale Ditta A. Long, per Orfanotrofio di Torre Pellice. 200,
Paolo e Anita Bosio, per Orfanotrofio di Pomaretto
A. V. S., per Diaconesse
S. L., per Emeritazione 30.-*
Id., per Diaconesse 20,—
S. Colucci, Messina, per Emeritazione 25,—
Giovanni e Gius. Messina, per Emeritazione 100,—•
In mernoria Elena Pons:
Famiglia Giocoli, per Ospedale di
Torre Pellice 100,—
Elena Girardet, per Emeritazione 100,—
Selma Longo, per Diaconesse 30,i—
Doni lasciati dalla signora Cléanthe
Codio Turin:
per Cassa Culto 100,—
per Diaconesse ‘ 100,—
per Rifugio Carlo Alberto 100,—
per Orfanotròfio di Torre Pelhce 100,—
per Asilo di San Germano 100,—^
per Asilo di San Giovanni 100,—
per Ospedale di Torino 100,—
per Istituto Artigianelli 100,—
Giorgio Neumann, Firenze, per
opera di Riesi 50,—
Id., per Diaconesse 30,—
Id., per Facoltà di Teologia 20,—
Id., per Istituto di Vallecrosia 25,—
Id., per Asilo di Vittoria 25,—
Per Istituto Gould:
Funzionari Ministero Scambi e Valute, in memoria di Ludovico Di
Pillo 500,—
Chiesa di Carunchio 60,—
M. F. S. 100,—
Castorina Pietro 100,—
Caveglia Giulia, Torre Pellice 100,—
Ten. Tommaso Longo e famiglia,
per orfani di Caduti in guerra
con animo riconoscente 2Ò0,—
Per Orfanotrofio di Torre Pellice:
A, Sparti 5,—
Indirizii di Chiese Valdesi
‘ Angrogna —■ Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore EdoardoAime.
Pastore : Alberto
Pastore : Lo
OSPEDALI.
Forneron Enrico, per la nascita
fi^ia 15,
1000,
25,
10,
20,
50,
30,
10.
25,
Meta Gàllian Bauer
Ved. Eugenio Crumière
Micol Ernesto
Fion Bernardo e Pelagia
Lantaret Elisa e famiglia
Rostaig Cesare
Bertalmio Amedeo e Elvira
Jahier Emma, riconoscente
Chiesa Valdese, via IV novembre 500,
Ricca Bertin Margherita 25,
Coisson Alice 10,
Griot Clemente 5,
Famiglia Bernard Alessio 20,
Coniugi Sigismondi, in memoria 50,
Barale Alessaodro' 33,
Ghiesa Valdese, Perrero Manìglia 50,
Peyran Adele 7,
Susanna e Luigi Poet, in memoria 50,
Peyrot Ernesto, Prali 25,
Mathieu ved. Eynard 100,
Selma Longo 25,
Carolina Gay Durand 25,
. C. M. 100,
Beux Giovanni Giac. e famiglia,
in memoria 25,
Dalla Cooperta. Incendi ^ 300,
Unione Femminile, Massello 50,
Chiesa Valdese 2350,
Nicola Muraglia, per nascita fi' glio 100,
Grìot Clementina 20,
Gen 0 Elvira 10,
Reyn.iud Giovanni 40,
Botobio Pellice
Ricca. •'
Luserna San Giovanni
renzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
ferrerò —'Pastore: Oreste Peyronel.
Pinerolo ■— Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Prali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo Pi arosUno
Riclaretto Rodoretto •
Pastore :
- Pastore
Pastore :
Pastore :
Paolo Marauda.
Umberto Bert.
Alfredo Janavel.
Arnaldo Genre.
Prof. Qmo CO.STABEI., direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin. ,
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori: Elio lynard. Via Pio V, 15*
- Roberto Comba: Via Berthollet, 34.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
BANCO DI ROMA
BANCA DI INTERESSE NAZIONALE
Società per azioni - Capitale e riserva Lit 361.000.000
Sede Sociale e Direzione Centrale in Roma
Anno di fondazione 1880
214 Filiali in Italia, nell’Egeo, nell’Africa Italiana edall’Este, o
Le Filiali del Banco di Roma :
ricevono somme in deposito su libreiti di risparmio
od in conto corrente
scontano cambiali in lire e in divisa
rilasciano gratuitamente assegni circolari pagabili
a vista in Italia, in Albania, in Libia e nell’Egeo
comprano e vendono titoli di Stato e industriali.
TUTTE LE ALTRE OPERAZIONI DI BANCA
Filiale di Torre Pellice
Piazza Vifforio Emanuele II - angolo
Via Mazzini --- Telefono 62
VAI-LI NOSTRE 1943 XXI ARTI GRAFICHE - “L’ALPINA,, TORRE PELLICE
ALMANACCO 27, Via Arnaud, 27
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