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25 giugno 1976 — L. 150
Anno 113— N. 26
Soedizione in abbonamento postale
I Gruppo /70
BIBÎ.lÛïii:CA VALDESE
10066 TORRE PEILIGE
delle valli valdesi
TEMPO DI PENTECOSTE- .L. gCudo
Dove c’è lo Spirito Santo ed u
c’è la forza di credere e di agire martello
Difficoltà di parlare dello Spirito oggi - L’evangelo non dà definizioni dello Spirito Santo
ma ne rintraccia l’opera - Soltanto un impegno coerente ne prova la presenza nel mondo
dire cose nuove, inedite o
che la fede equivale a conoscere tutto l’universo, vuol
semplicemente dire che insegna ai credenti a fare quello
che devono fare; dà loro la
lucidità necessaria per capire i problemi ed impostarli,
per fare le proprie scelte in
conformità al Cristo. Sa ogni
cosa chi sa l'essenziale, chi
sa cosa deve fare.
Che lo Spirito sia all’opera nella comunità dei credenti non lo possiamo contestare, che susciti credenti
nelle chiese e fuori è un fatto. Lo si crede; si tratta anche però di saperne individuare le tracce, di saperlo
vedere dove è all’opera.
Giorgio Tpurn
« Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto » (Giovanni 14: 26).
Parlare di Gesù fra credenti, ed anche con non credenti, è relativamente facile,
per lo meno è possibile, perché esiste un terreno comune su cui svolgere il discorso. Gesù ha avuto una storia,
ha vissuto, parlato, agito e
sulla base delle sue azioni si
può riflettere. Il credente vede in Lui il Salvatore, il Signore, la realtà fondamentale della vita, il non credente
si limita a considerarlo un
uomo sia pure grande e significativo. Ma si parla di
qualcosa che c’è.
Parlare di Dio è più difficile, i termini del discorso sono diversi; uno parla di Dio
come di una realtà fondamentale nella propria esperienza di vita, l’altro ne parla come di un problema. Come si fa a rispondere ad un
non credente quando pone
domande di questo tipo:
« Dio dove sta? Come si dimostra che c’è? Io non l’ho
mai visto e tu? ». Si può soli rispondere: « Io ci credo »
ma non si va avanti di molto.
Anche in questo caso però,
malgrado le difficoltà e gli
sfasamenti, qualcosa in comune resta, un punto di riferimento c’è, non è chiaro ma
si ha più o meno l’intuizione
di cosa si vuol dire.
Quando si parla invece dello Spirito Santo non si sa
veramente come parlare.
Non è solo difficile dire ai
non credenti cosa la Bibbia
dice dello Spirito, comunicarlo, farlo capire, è difficile
spiegarcelo fra credenti, è
difficile spiegarlo ai catecumeni, che ogni anno ci sforziamo di condurre alla fede.
Lo Spirito è una forza misteriosa, magica? Lo Spirito
(scritto con la maiuscola
’Spirito') è qualcosa di simile
a quello che la gente pensa
quando parla degli spiriti
(con la minuscola «spirito»)?
C’entra con la religione o con
la parapsicologia?
Il testo dell’evangelo di
Giovanni sfiora appena il
problema ma ci dà alcune indicazioni utili per comprenderlo. Gesù anzitutto non dà
una definizione dello Spirito, non dice «cosa» sia, «dove» stia, non cerca di definirlo come fenomeno ma si preoccupa solo della sua azione.
Per l’evangelo si tratta non
di afferrare lo Spirito ma di
verificare dove si manifesta.
Dello Spirito si vedono le
tracce.
Secondo il nostro testo due
sono i segni della presenza
dello Spirito nella comunità
dei credenti: la convinzione
della fede e la lucidità delle
scelte.
Lo Spirito ricorda le cose
dette da Gesù. Ricorda, cioè
rende vive, attuali, concrete.
Le cose dette e fatte da Gesù
le sappiamo, le sanno anche
i non credenti, paradossalmente un bambino di oggi
sa molte più cose di Gesù di
quanto sapessero molti cristiani della prima generazione quando si sono convertiti.
A Filippi il carceriere aveva parlato con Paolo si e nò
due o tre ore ed i 3.000 della
Pentecoste avevano sentito
un sermone di Pietro. Non
si tratta però solo di ricordare ma di capire, di afferrare, di penetrare il messaggio
di Gesù, di appropriarsene.
Quanti catecumeni hanno
confermato quest’anno il loro battesimo nelle chiese evangeliche? Tutti ragazzi che
sanno « quello che Gesù ha
detto »; il problema per loro
è di passare dall’udire al capire, dal sapere al credere,
da un Gesù Cristo che sta
nei libri ad un Cristo che impegna la vita.
In secondo luogo lo Spirito « insegna ogni cosa ». Questo non vuol dire che sta a
GINEVRA
Philip Potter e padre Congar
dottori "honoris causa"
All’inizio del mese di giugno
l’università di Ginevra ha conferito a padre Yves Congar, pioniere dell’ecumenismo in Francia, e al pastore Philip Potter,
segretario generale del Consiglio
Ecumenico delie Chiese, un dottorato ’honoris causa’.
Messo ai margini dalla gerarchia per i suoi legami con i preti operai, Yves Congar ha portato avanti la sua opera in modo paziente e tenace. Tra i suoi
scritti ricordiamo : « Cristiani divisi », « Vera e falsa riforma nella chiesa », « Appunti per una
teologia del laicato ». Un giorna
lista gli ha chieso ; « Lei ha affermato che stiamo vivendo in
uno dei secoli più evangelici della storia della chiesa; cosa vuol
dire con questa paradossale affermazione? ». « È effettivamente paradossale — ha risposto —
poiché, senza dubbio, c’è un
ateismo massiccio, sociale, e i
cristiani divengono sempre più
una minoranza nel mondo. Ma
più questo mondo diventa incr&
dulo, votato ai soli bisogni materiali al punto da dire: «Dio!
non ci serve », e più una minoranza cristiana s’impegna in modo generoso, con rara coerenza
CHIESE E MULTINAZIONALI
Vigilare sull'industria
Nell’agosto del 1975 « Inter
faith Centre for Corporate Resonsability », un organismo ecclesiastico statunitense che raccoglie esponenti delle diverse
chiese e movimenti cristiani degli Stati Uniti, ha rivolto per
mezzo del suo segretario Schomer H. un appello alla Federazione Protestante di Francia.
L’« Interfaith », che raggruppa cattolici e protestanti, esercita da diversi anni un controllo sulle industrie di cui le Chiese possiedono azioni. Esso si è
rivolto alla Federazione Protestante francese affinché esprima
una valutazione sul nuovo contratto col Cile firmato dal recente consorzio Peugeot-Renault
(le due maggiori industrie automobilistiche francesi).
Il presidente della Federazione protestante, Jean Courvoisier, ha scritto al ministro dell’economia francese, Chirac, una
lettera in cui, sulla negoziazione
Francia-Cile, si richiama alla
Convenzione Internazionale sui
diritti d’organizzazione e contrattazione collettiva, conformemente alle decisioni (votate dai
rappresentanti francesi sia degli
imprenditori che dei sindacati)
prese dalla Conferenza internazionale del lavoro nella sua sessantesima sessione, a Ginevra
nel 1975.
Con questo intervento 1’« Interfaith» solleva un problema
morale che investe tutte le chiese (anche se non hanno, come
quella protestante francese, un
pacchetto azionario ) : la vigilanza delle chiese sulla politica industriale e degli investimenti
delle società nazionali (vedi la
Fiat nel Cile), private e pubbliche, nei paesi stranieri. Questa è una precisa responsabilità
ecumenica che ha, davanti a sé,
una lunga prospettiva d’fmpegno ; e qui basti pensare alla
rete che le grandi società multinazionali, e quelle che si avviano a diventarlo, hanno ormai
gettato sul mondo intero.
evangelica. Mi chiedo se c’è stato un altro periodo, nella storia
della chiesa, come questo, in
cui ci siano stati cos.t tanti giovani che si donano al servizio
dell’Evangelo sia nella cooperazione sociale sia nel Terzo Mondo che in altri campi. Stiamo
assistendo, inoltre, ad un rinnovamento della preghiera. È pur
vero che tutto ciò riguarda delle minoranze ma sono più rilevanti di quel che si possa pensare ».
Philip Potter, pastore metodista, segretario generale del
C.E.C. del 1972, è originario delle Antille. Al momento del suo
insediamento gli è stato chiesto:
« Lei proviene dalle Antille, ha
un passaporto britannico, ed è
un uomo di colore; qual è la
sua identità^ ». « Le Antille —
ha risposto — non son facili da
definire perché certe isole son
state degli inglesi, altre francesi, altre spagnole e altre olandesi. In più ci sono i Caraibi,
dove ci sono indiani e anche indiani dell’India, cinesi e negri di
ogni parte dell’Africa. E una regione la mia che è stata immensamente trascurata e che vede
grossi problemi di identità insieme a grandi differenze sociali e di classe. La mia lingua materna è l’inglese ma da noi si
parla il ’creolo’ che è un modo
africano di parlare il francese.
Sono negro è vero, anche se nelle mie vene scorre sangue francese ed irlandese. Questo crogiuolo di razze e di idiomi riesce, forse, a conferire agli abitanti delle Antille la capacità di
sentirsi a proprio agio a qualsiasi latitudine.
Durante i secoli, gli abitanti
delle Antille hanno fatto direttamente l’esperienza della cattiveria e crudeltà degli uomini e
questo, oggi, ci rende attenti al
problema delle relazioni sociali
avendo ormai un senso della
storia molto acuto ».
Il mondo può di nuovo respirare e riprendere il suo ritmo di
vita, le migliaia di giornalisti venuti da tutto il mondo, anche dal
Giappone! possono tornare a casa: l'Italia ha votato. Quella che
la nostra stampa ha presentato
spesso, negli ultimi giorni, come
la giornata del secolo ha avuto
luogo, le sorti sono gettate, conglobando eurocomunismo, libertà occidentale, democrazia, sviluppo economico.
Calata la febbre del 20 giugno
in quale situazione ci troveremo?
Ognuno trae naturalmente le
sue analisi e valuta i fatti secondo la sua ottica; volendo riassu
mere in due parole e sotto la prima impressione dei risultati si
può dire: due vittorie, una sconfìtta.
Vittoria di una linea politica,
quella del partito comunista, vittoria anche di un conglomerato
di interesse, la democrazia cristiana. I primi hanno vinto perché hanno proseguito un cammino che le scomuniche, gli interventi clericali, la propaganda e
la paura del rosso non sono riusciti a fermare; i secondi hanno
vinto perché non sono andati indietro non hanno perso terreno
riuscendo a drenare da tutti, voti ed appoggi, dalle destre e dai
fascisti.
La .vittoria elettorale del PCI,
anche se si assomma all'affermazione di Democrazia Proletaria,
che da extra diventa così parlamentare, non si può qualificare
vittoria delle Sinistre ma della
politica comunista. E la vittoria
DC non si qualifica vittoria della Destra italiana ma della paura e dei rimpianti che percorrono da sempre la società italiana.
Dall'altra, sta una sconfitta,
quella dei partiti cosiddetti «minori » dal liberale al socialdemocratico, una sconfitta che lambisce anche, sia pure in forma minore, lo stesso partito Socialista
che mantiene le posizioni ma non
è riuscito a costituire quel punto
di riferimento che riteneva dover e poter essere in vista del futuro governo.
Si conferma così quella radicalizzazione della vita politica
italiana che già si era avveriiia
nel referendum per il divorzio.
L'Italia sembra ormai stretta, in
campo elettorale, fra PCI e DC,
in un aut-aut, una alternativa
senza via d'uscita. Non si tratta
di un bipartitismo parlamentare
all'inglese, di due partiti con
orientamenti politici diversi e
proposte di governo diverse, si
tratta di due realtà eterogenee;
un partito con una linea, una
dottrina, una militanza, una storia e dall'altra, una massa di
interessi, di ideali, di paure e di
affarismo.
Le cose non sono sullo stesso
piano ma sono poste in un equilibrio quasi assoluto e perciò definitivo. L'Italia di domani non
sarà né rossa, come temono e
sperano molti, né nera come rimpiangono parecchi rischia di
essere immobile. R.
Scheda su Israele
Ristrutturazione del
centro ecumenico di
Agape 4
Inchiesta nella Comunità di Luserna
S. Giovanni 5
Dalle Valli: i risultati delle elezioni politiche 6-7
2
25 giugno 1976
SS. .^«»^RIFLESSIONI DEI LETTORI
JJiVi '■■ ['yr^jTij'j
<yrìoi'i ■-•
Una tradizione^seoolar© tende, a presentare Cristo come colui che f« scopre
il peccato ». Gesù è morto per i nostri
peccati, i nostri peccati lo hanno ucciso. Gesù passa perdonando e predicando
il perdono tra gli uomini.
La confessione cattolica presenta il
sacerdote come colui che nelle vesti di
Cristo ascolta le autoaccuse, le giudica
e in base al giudizio assolve, oppure
condanna. Che misero evangelo, che
triste « buona notizia »!
Dobbiamo dire di no a questa storpiatura chiesastica e moralistica della
persona e della parola di Cristo. Una
caratteristica di tutto il Nuovo Testamento sta proprio in un certo disinteresse per quelli che possono essere i
peccati degli uomini. Anche se spesso
passa perdonando, Gesù non tenta il
minimo elenco di peccati da evitare.
Gesù si scaglia apertamente contro un
unico peccato : quello d’ipocrisia, quello che sostituisce lo spirito con la
legge. Sembra ignorare tutta la casistica che stranamente si è sviluppata nella chiesa attraverso i secoli. Perché
Gesù passa annunciando una cosa gioiosa, sollevante, liberante. Passa restituendo agli uomini la loro fiducia, agganciata non alla debolezza della loro
natura, ma alla potenza amorosa di
Dio.
Gesù ama stare coi peccatori e con
le prostitute, con coloro che la legge ha
emarginato, anche perché sono proprio
i peccatori e le prostitute che lo amano
di più, e lo amano perché Gesù ha come aperto nel fondo della loro anima,
del loro cuore, una porta dietro la
quale stavano tutte le belle cose che
essi credevano di avere perduto : la
loro possibilità di amare, di credere, di
dare il meglio di sé. Ma l’amore non è
altro che Dio. « Chi è nell’amore di
a colloquio
_ P:
6 - ISRAELE: UN PROBLEMA TEOLOGICO
mora in Dio e Dio dimora in lui » dir
ce l’apostolo Giovanni.
Gesù scopre, nel senso proprio di
togliere un velo, il Dio nascosto nelle
anime, che sta nel fondo d’ogni mistero degli uomini e delle cose. Peccatori
e prostitute si salvano nella misura in
cui dicono sì al Dio scoperto da Cristo nelle loro anime. Scoprono Dio nella misericordia. Non lo scoprono da sé,
per una specie di teologia naturale,
ma è Cristo che glielo fa scoprire. Per
questo essi rispondono a Cristo con
una gratitudine immensa. Si tratta di
molto di più che di un’assoluzione.
Non è il semplice perdono dei peccati,
la denuncia dell’infrazione. È l’appello
di Dio, nascosto ben più a fondo del
peccato e deH’infragione.
Nel momento in cui l’uomo dice sì
a questo Dio, si opera in lui la liberazione. Solo negli ipocriti la porta
rimane chiusa e inchiavardata, e ciò
spiega perché tanti passano davanti a
Gesù senza riconoscerlo, senza . capire
niente di lui e del suo messaggio. Per
questo Gesù si scaglia con violenza
contro quest’unico peccato : perché è
il peccato che tiene la porta chiusa,
Timposeibilità del riconoscimento. Qualunque altro peccato non arriva a provocare una chiusura cosi assoluta, anzi
può persino acuire il sentimento della
propria miseria e la ricerca dolorosa
della valvezza. Gesù fa compiere l’ultimo tratto di questa ricerca, ridà fiducia a chi questa ricerca non osa più
nemmeno cominciare. Giustamente
può dire di sé: Io sono la resurrezione
e la vita.
Questo è il lieto annuncio che giustifica il termine « evangelo ». Altro
che assoluzione «: pretesca » dei peccati!
Vera Ruggeri
Ricordando
ring. Guido Fierro
Il 7 maggio è scomparso a
Melñ, in provincia di Potenza,
l’ingegnere Guido Herró, membro della Chiesa Metodista di
Rapolla-Venosa.
L’ing. Fierro era nato a Napoli il 25 febbraio 1893 da genitori valdesi. Nella guerra 1915-18
fu più volte decorato e riportò
la menomazione della mano destra. Nel 1920 conseguì brillantemente la laurea in ingegneria
elettrotecnica.
A causa della sua opposizione al fascismo, gli fu sbarrata
la strada dell’impiego pubblico.
Lavorò per molti anni presso
la famiglia del barone Musco di
Gioia Tauro, che ne apprezzò
« la bontà infinita e la eccezionale modestia, doti che facevano riscontro a un’intelligenza e
una preparazione professionale
veramente rare ». Il suo lavoro
era come costruttore e direttore di centrali elettriche.
Nel 1930 lo vediamo impegnato a Melfi in soccorso delle vittime del terremoto. Nella cittadina lucana egli si stabilirà definitivamente nel 1943, divenendo un attivo membro della locale diaspora metodista.
Dopo la guerra cominciò una
attività di insegnante nella Scuo
Campo estivo
della S. A. E.
« H Regno di Dio che viene » è il
tema del campo organizzato dal Segretariato Attività Ecumeniche (S.A.E.)
al passo della Mendola (Trento) dal 31
luglio al 7 agosto.
Tra i relatori segnaliamo: Valdo
Vinay: « Momenti signihcativi della
storia del Cristianesimo in rapporto al
tema del Regno »; Alberto Soggin:
« Riflessione biblica : i tempi messianici .secondo TA.T. » e Raniero La Valle: « 11 Regno di Dio che viene, nella
problematica della situazione attuale ».
Ai numerosi gruppi di studio, che
affronicranno una serie di temi concernenti il Regno e altri mon>pnti della
vita della eliic^ak; pgrtfcjpeMnn.oi alcuni pastori: Pv Bep^i, hat(if,(a^ S. Carile (raetodista)k. <A.; Be;r4^JUpo (¡iraldese)^
M. Sbaffi (metodigtg)t G,;,^cv.4stii (valdese). R. Berta^.(val4ege),f.L. Santini (valdese). Per/Tjscrizioppi rj,vplgersi
al Segretariato, ,),ttjvitàj Ecumeniche,:
via della Cava ¡ Aurelip 8/^ -,-,00l65
Roma (termine max. 15 luglio).
la Tecnica Industriale, dove dimostrò Boti pedagogiche non
comuni, che gli valsero la stima
é l’affètto di alunni e colleghi,
tanto che nel 1954 fu chiamato
ad assumere l’incarico di direttore. A questo punto, però, a
causa della sua fede evangelica.
cominciarono gli intrighi del solito cattolicesimo locale, che non
poteva sopportare di vedere un
evangelico in quel posto di responsabilità. Lo stesso provveditore agli studi di Potenza fece pressioni su di lui perché si
dimettesse, adducendo « motivi
di salute o impegni professionali ». Di questo episodio tipico di
intolleranza è testimonianza un
articolo comparso sul periodico
di Potenza « Opinione sera » il
23 novembre 1954. Dopo avere
ampiamente illustrato il caso,
l’articolista concludeva : « Si ritiene proprio la suprema autorità scolastica ancora degna dell’alto incarico che riveste dopo
aver tentato di calpestare il
buon diritto di un onoratissimo
professiopista, ,wl perché di fede rgligjpsa,, diversa? »,
Dalla..suanlede I evangelica, cp:
munquejiiiGuidOsi.Pierro. doveva,
trarre la-forza per resistere, fedele a quella paiola che ha ispÌT,
rato .lai sua .vita fino al termine.:
« Dov’è"!lo.sSpirito del Signore,
ivi è libertà »..(.II Cor. 3:17).
In merito alla candidatura del
pastore Vinay e del problema da
essa sollevato, ci sono giunte alcune lettere, che non abbiamo
modo di pubblicare, per mancanza di spazio, in questo numero.
Le presenteremo nel prossimo in
una pagina dedicata a questo
problema. Coloro che intendano
scrivere alla redazione le loro
impressioni, intese come un utile contributo a questo dibattito,
sono pregati di farlo nel modo
piu sintetico possibile.
Il Direttore
TV
Protestantesimo
Con un canto popolare cileno è iniziata la trasmissione di giovedì 17.
In studio due profughi politici che
hanno parlato del Cile prima e dopo
Allende.
L’intervista, condotta da Aldo Comba, ha toccato stíprattutto il tema della
chiesa, il movimento operaio; le lotte
dei democratici cileni non hanno mai
identificato il socialismo con l’ateismo,
anzi, — è stato detto, — tra le chiese
e il governo Allende si era stabilito
un rapporto di speranza e di comprensione.
Particolarmente significative le parole della professoressa ebrea di musica (con il suo canto, accompagnato da
chitarra, ha aperto e chiuso la trasmissione): ha testimoniato dei tre anni di
« Unidad Popolar » come di una lunga
parentesi creativa ormai stroncata dal
regime dittatoriale e ha richiesto notizie dei compagni scomparsi « misteriosamente ».
Infine Comba, che conduceva in studio, richiamandosi ad una intervista
ad Emilio Castro, ha sottolineato la
cooperazione ecumenica iniziata sotto
Allende che, con l’attuale regime militare, ha segnato una battuta d’arresto.
Alcune -immagini hanno spiegato la
funzione dei « vicariati di solidarietà » :
iniziative educative tra la povera gente promosse dalla chiesa che, in Cile,
a parte le gerarchie, è materialmente
povera e di fatto vicina agli strati più
umili.
Certo Ìa tragedia del Cile meritava
più spazio, ma anche così è servita a
richiamare la nostra attenzione e solidarietà con le vittime della dittatura.
Libri e
recenzioni
l. MORRIS, L'abolizione della religione,
G.B.U. Roma.
T. HEINZE, Creazione o evoluzione, una
valutazione della teoria deH'evoiuzione alai luce delle r cerche scientifiche.
Ed. Centro Biblico, Napoli.
H. LINDSEY, Satana è vivo e vegeto »^u!la terra ultimo pianeta, casa ed. bat*
lista, Roma.
PROTESTANTESIMO XXXI (1976/2).
Sommario: A. SBAFFI, Le esigenze
dell'Unità; E. BALMAS, I Valdesi del
Medioevo; V. SUBILIA, La nostalgia di
una civiltà cristiana; Recensioni.
GIOVENTÙ' EVANGELICA n 39, maggio 1976.
SOMMARIO: La dimensione politica
di Nairobi, di Giorgio Girardet; Non ci
sono più elicotteri che lasc ano Saigon,
dì Ton Verkamp; Respirate con ritmo, ripetendo Gesù, di Renato Malocchi ; Forza-lavoro come i pomodori al macero, di
Tonino Rema; La validità della Parola,
di Filippo Gentilonì ; Laici, anche verso
la politica, del gruppo IBM di Milano;
Ma la croce non è solo un incidente, di
Eugenio Strétti; Tre elementi,-di Sergio
Rostagno; Cristiani per il socialismo dopo Rimìni : « cani sciolti » delta fede?,
di Sergio Ribet; il quadro dei campi
estivi di Ecumene e Santa Severa.
GIORGIO GIRARDET ; Prudenza e speranza nell' assemblea ecumenica di
Nairobi. Attualità protestante^ 71.
.'Claudiana,, pp. 35, L. 300.^ -,
•'■•n* li'l -, ì ; ;;
, ,Ci,,si, con^pnica che. presso» la^Facoljtà
dij.Teologja sono disponibili le dispc^nf^
ciclostiU^.. dell'ultimo corso, .del P>’pL
Qiovanni .Gönnet «Appunti distpriografia valdese ^ f^i^hiederle alla segretaria
deUa,#acoltèr
' ■ ’ . , / ■il i
cristiano - ebraico
Quale atteggiamento deve dunque avere la comunità cristiana
di fronte al problema di Israele? È evidente agli occhi di tutti che
qualsiasi forma di antisemitismo, a sfondo politico o religioso, deve
essere bandita dalla chiesa, i cristiani non devono solo denunciare
con onestà la loro responsabilità nel sorgere di una mentalità antisemita, responsabilità grande e vergognosa, ma devono impegnarsi
a lottare perché ogni forma di antisemitismo non rinasca in seno
alla chiesa, perché l'educazione, la predicazione, le riflessione teologica si liberino da ogni forma residua, di giudizio negativo, da
'ogni prevenzione, ogni avversione, anche inconscia, contro gli Ebrei.
E questo non solo nel nome della cònvivenza sociale del mutuo
rispetto per le persone e le idee altrui ma proprio nel nome di una
presa di coscienza evangelica. Come discepoli di Gesù, l’ebreo di
Nazaret, i cristiani non possono tollerare che nella loro comunità
sorgano spiriti di odio risentimenti, violenza nei confronti di nessuno ma tanto rneno della comunità spirituale di Israele da cui
hanno tratto origine e la cui realtà dimora tuttora fondamentale
Dialogo critico
La comunità cristiana deve dialogare con la comunità ebraica
anzi lasciarsi interpellare da essa, rivedendo molte delie sue posizioni anche sul terreno teologico, scritturale, deve avere l’umiltà di
imparare da Israele ma questo dialogo, pur nel rispetto e nella solidarietà, deve essere missionario e deve essere critico.
Cominciarno da questo secondo aggettivo. Che signiñea avere
un dialogo critico? Che si accetta l’interlocutore come un compagno di ricerca ma gli si dice onestamente quello che gli si deve dire.
La chiesa non può rinunciare a parlare, nel nome stesso dell’evangelo, alla comunità ebraica, ad Israele, come accetta di parlare a
se stessa nel nome dell’evangelo. Una critica non motivata da giudizi personali, da prevenzioni, da orgoglio ma dal riferimento al1 evangelo, certamente, ma sempre critica.
_ Se le parole della Scrittura hanno un peso, una forza, una realta e sono un criterio di giudizio per noi cristiani lo devono essere
altresì jrer i fratelli ebrei. Porsi sotto il giudizio di Dio è elemento
caratteristico di una impostazione di fede evangelica ma che implica anche porre gli altri sotto lo stesso giudizio, non c’è un metro ed un criterio per i non credenti, un altro per i credenti, ed
un terzo ancora per Israele. Questo significa che non qualsiasi attsggiamento e decisione di Israele debba essere giustificata ed accolta per il solo fatto che proviene da Israele.
Opera missionaria
Questo dialogo deve essere altresì missionario. Non si tratta solo di porre dinnanzi agli ebrei le responsabilità ed errori quando ci
sono, si tratta, dal punto di vista cristiano, di condurre gli ebrei alla fede. Dobbiamo essere pienamente consapevoli delia delicatezza
e della difficoltà di questa situazione, non si può parlare di « missume », di « evangelizzazione » di « condurre alla fede » senza suscitare negli ebrei istintive reazioni negative. Anzitutto per il fatto
che questo ha significato nella storia dell’Occidente cristiano là
persecuzione; la missione dei cristiani erano le crociate, i pogrooms
le violenze, si convertivano gli ebrei uccidendoli e si evangèlizza^
vano le sinagoghe bruciandole. Questo è ancora troppo recente
nella storia perché possa essere dimenticato facilmente, e lo si
comprende.
La reazione istintiva di diffidenza e di chiusura, da parte dell’interlocutore ebreo di fronte al cristiano che parli questo linguaggio,
non è però solo psicologica, è spirituale, teologica. Gli ebrei hanno
chiara coscienza di essere il popolo della rivelazione, il «popolo
di Dio » nel senso che hanno ricevuto la sua parola, hanno vissuto
per secoli in una vita permeata dalla legge divina perché si dovrebbero convertire? Significherebbe ammettere che la fede ebraica
non è valida, è incompleta, non risponde appieno alla vocazione divina, era solo provvisoria e sarebbe ora completata dalla nuova
fede cristiana; per 20 secoli, tanti sono quegli anni che ci separano
dall’epoca di Gesù, Israele avrebbe sbagliato strada?
Gesù figlio di Dio o profeta
Ma c’è di più, che dovrebbe significare per gli Ebrei convertirsi
all’evangelo? Molti missionari, di tendenza fondamentalista, che
operano^in Israele, non hanno il minimo dubbio: bisogna credere
che Gesù è stato il Messia annunziato dai profeti, il Figlio di Dio,
il salvatore morto per noi. Questo un ebreo non lo può credere senza rinnegare se stesso ed il sacrificio che gli viene richiesto è giusto,
è evangelico? La sola affermazione Gesù Figlio di Dio ripugna ad
un ebreo altrettanto quanto la dottrina della Trinità ad un mussulmano, mia c’è da domandarsi se abbiamo véramente saputo come cristiani presentare queste verità, questi dogmi come si conveniva facendone capire il senso più che la lettera.
Evangelizzare Israele, la comunità ebraica, non significa farla
diventare cristiana, farla entrare nello schema di pensiero e di vita,
in cui viviamo come credenti da 20 ,secoli, significa piuttosto porre
il problema che Gesù di Nazaret ha posto alla comunità giudaica
che fu la sua e che amò sino al punto di sacrificarsi per essa. Non
si tratta ingomma di sapere se l’uomo Gesù si può chiamare « Figlio
di Dio » o se è stato il Messia ma di riproporre la domanda che
egli poneva: Israele dove sei nella tua obbedienza a Dio? Si tratta di
tornare indietro nel tempo, prima dell’Ebraismo come religione
codificata, prima del trionfo del rabbinato e del farisaismo, della
Legge intesa come norma assoluta di vita, al tempo in cui Israele
si trovava dinnanzi alla sua crisi di identità.
Va riscoperto non quello che l’evangelo dice a noi ma quello
che Gesù disse ad Israele: come ebreo studioso della Lesqe, come
credente impegnato, come figlio della sua chiesa egli si è posto il
problema della fedeltà a Dio. A questo ha risposto ed è quella risposta che deve essere riscoperta nel dialogo con Israele. La possiamo
sintetizzare così: Gesù è stato l’ultimo profeta di Israele che ha voluto ricordare al suo popolo che la legge, la Torah, prima di essere
un comportamento ed un codice è un messaggio.
Rinnovamento o conversione
Il rinnovamento spirituale di Israele, più che la sua conversione, deve essere il risultato del dialogo dei cristiani e degli ebrei. La
via della fede per l’Israele di oggi non passa più nelle sinagoghe dei
ghetti ma nella realtà storica del Medio Oriente, nella edificazione
di una « società ebraica », sionista ma non razzista, nella riconciliazione fra arabi ed ebrei, nell’invenzione di una convivenza politica
nuova. Ed è proprio qui che Israele incontra Gesù perché l’invenzione di una società nuova richiede lo spirito’ di creatirità dei profeti e non il lègàli’smò, dèi rabbini, rlchede meditazióne' bibiica non
litualismo, spiritò,,non tràdfeiqné. Aiutare' Israèle a leggere i suoi
profeti, da ìsàia’q'Gesu^.di Ñdzáre a léggérti ‘cori'dedhio ebraico
pori cristiano,'a'ri.s'dÓpnré' là' propria vocàiiòne‘rt'àpté’ndo il dia3go con Dio, questo .ha da essere oggi il compito tù'i'SSibnario dèi
|ristianì.
Giorgio Tourn
3
Dalla religionè
alla religione cosciènza
Varatec: la staresza se ne stava affabile ma autorevole a capo tavola, nel lindo e fresco refettorio "del suo convento, come
una persona abituata a governare. Dinnanzi a noi stavano i
piatti di antipasti costruiti come pezzi di ricamo, in un equilibrio perfetto di colori e di forme; alle sue spalle una grande
icona della Vergine col bambino, tutto un argento lavorato,
riluceva nell’ombra ed il ritratto del presidente della Repubblica sorrideva paterno.
Senza esitazione brindò alla
nostra salute con l’acquavite di
prugne, secondo le regole dell’ospitalità e narrò le sue esperienze di delegata ortodossa a
Nairobi. Sulla terrazza le giovani converse chine, con lo strano cappellino sul capo trattenuto dal velo nero, ricamavano gli
arredi liturgici e nella cappella
alla luce fioca delle candele le
vecchie monache immobili sembravano pezzi di affresco.
Nella chiesetta di Versholt
(quella che hanno dovuto ampliare perché la gente non ci
stava più) stavamo seduti, intorno al tavolo della comunione, i pastori in toga e l’ispettore del governo, stretti a destra
e a manca dai bambini in costume ungherese, un’esplosione
di colori e disegni da capogiro,
davanti a noi, schierati, gli anziani, immobili come statue col
cappello fra i piedi ed il cantico in mano.
Bucarest ; piccola palazzina
del quartiere ottocentesco, nel
suo piccolo ufficio, disadorno, il
vice presidente del Dicastero dei
Culti ci illustra la situazione
delle comunità religiose in Romania, affabile premuroso, e risponde alle nostre domande
indagatrici; si era sufficienteménte documentato per conoscere il 'senso dellà. vicènda valdesé te là sua linea, pter sapere
quali sono gli orientamenti attuali del nostro dibattito; seppe puntualizzare il fatto che la
nostra comunità è attenta non
solo alla dimensione «verticale » della fede ma alla Sua implicanza « orizzontale ». Dalla nostra stessa parte del tavolo sedeva il vescovo Papp, riformato, suo collega in quanto deputato al Parlamento. Secondo le
ultime norme infatti al Parlamento devono sedere un rappresentante di ogni confessione
Il convento
di Sucevitza,
esempio
caratteristico
dell’architettura
religiosa
del XVI-XVII sec.
in Moldavia.
religiosa, eletti nelle liste popolari come tutti i deputati.
Come collegare questi volti,
questi ambienti, queste persone? Il pastore Rostagno ha già
scritto sul nostro giornale in
merito al problema della libertà
religiosa o meno in Romania;
vorremmo prolungare il suo discorso cercando di rispondere
alla domanda che abbiamo posta. La staresza di Varatec, i
contadini di Versholt, il funzionario comunista di Bucarest so
SECONDO DISTRETTO
Conferenza distrettuale
Milano, 19-20 giugno 1976
La concomitanza con la giornata elettorale non ha impedito
una buona e attenta partecipazione alla Conf. Distr., che ha
visto riunirsi una ottantina di
delegati nei locali della Chiesa
Metodista di Via Porro Lambertenghi. , i.'.
i principali- temi di discussione riguardavano, in un modo o
nell’altro, i ministeri nella Chiesa ; una ragionata « strategia pastorale », presentata come esigenza essenziale dalla Commissione Esecutiva Distrettuale; la
nuova regolamentazione valdo
metodista su anzianato, diaconato, pastorato ; la preparazione dei ministeri anche attraverso i «Collettivi Teologici».
Al prossimo numero del gitJrnale un resoconto più dettagliato dei lavori.
La Spezia; chiesa metodista
Giorni orsono alcuni teppisti di ’Ordine nero’ hanno sfregiato
(vedi foto) con i loro nefasti simboli la nostra bacheca situata
non dobbiamo delire ’vandalico’ ma ’fascista’, intendevano contestare a loro modo, nell unico mZo che gli è congeniale, il “taglio” dato al nostro quadro
murale. Uno dei titoli del periodico ’La ^“5/
tabù dell’urna al libero confronto » ed un altro. « Questi gli obiet
tivi dei Cristiani ver il Socialismo ». ...
Oggi in maniera sempre più crescente, è v^va nei democratici l! Scienza di dover assumere ciascuno le nostre responsabilità politiche con profonda umiltà ma con coraggio. Ci si deve
poter confrontare sulle scelte politiche senza
ti; ognuno le cose che pensa, le pensa per una scelta precisa di
cui non deve vergognarsi, ma esser pronto al confronto. .
Questo disborso della nostra bacheca non e piaciuto a questi
figuri che, agepdo nell’ombra, vogliono riportare lordine (quello
’nero’) in Italia. . . ..^ „ j; ^u;
Come credenti non potremo mai giustificare ¡operato di cni
non ha il coraggio civile dì sostenere a viso aperto le proprie scelte ma si serve dell’arma del terrore per imporle agli altri.
Enos Mannelli
Qualche dato: la Conferenza
si è aperta con il culto presieduto dal past. Ermanno Rostan;
presidente della Conferenza il
past. Franco Giampiccoli; vicepresid. l’arch. Gianfranco Cerrina Peroni.
La C.E.D. è Stata rieletta nelle stesse persone che la componevano; T. Soggin, presidente;
N. De Michelisp-v. pr.es. Ev.elina
Cacciari-Bogo, segr. ; Paolo Bogo e Luca Zarotti, membri.
La Commissione d’esame è
stata eletta nelle persone di Anita Ammenti e Enzo Zaino, supplente Paolo Naso.
La delegazione per l’Assemblea della FCEI di Bari è stata
nominata nelle persone di;
F. Becchino, Aurelio Sbaffl,
Igino Carsra, G. Maria Grimaldi, pastori metodisti; Niso De
Michelis, G. Paolo Ricco, Danilo Venturi, Ruben Vinti, laici
metodisti; G. Bogo, S. Briante,
Neri Giampiccoli, Ennio Del
Priore, T. Soggin, past. valdesi;
sig.ra Bùsetto, Gavazzati, Giulia D’Ursi, Ghizzoni, Laura Leone, Carlo Papini, Maria Soggin,
laici valdesi.
La CED aveva con un suo atto deciso’ di invitare alla Conferenza i sovraintendenti dei circuiti, tenendo conto del fatto
che i regolamenti non prevedono attualmente una loro partecipazione ex officio alla Conferenza medesima.
no fra loro in una stretta correlazione. La Repubblica Socialista restaura i conventi e paga
la congrua ai pastori nel quadro
di quella che è la politica tradizionale di uno stato fortemente
determinato dalla sua cultura
religiosa ortodossa. La religione non appare più essere (o non
ancora) oppio del popolo ma cemento della sua coscienza nazionale, della sua responsabilità, garanzia della sua indipendenza politica e supporto ideologico della sua rinascita economica. Qui la chiesa non è struttura di potere (o non lo è mai
stata nella forma di altre chiese) ma l’animo, il respiro del
popolo. Non si può farne a meno, non si può prescindere da
un riconoscimento, da una collaborazione se si spera ottenere un rinnovamento dell’intero
assetto sociale della nazione.
Gli schemi tradizionali della
nostra cultura occidentale, laica
e marxista saltano, il compromesso storico è una realtà. Ma
si tratta davvero del compromesso storico? Non è piuttosto
qual cosa di consono alla storia
del paese, alla sua tradizione?
Il partito comunista al potere
non distrugge la chiesa ma la
integra, ne fa suo strumento,
l’ideologia religiosa al servizio
di un Socialismo dal volto nazionale. Questo il sottile legame
che ricollega i tre incontri di
cui sopra. .
Le domande senza risposta
sono parecchie : in questo gioco
di equilibrio riuscirà alla lunga
il potere a soffocare la fede religiosa? Ha intenzione di farlo?
Che accadrà col crescere dei
consumi? E per quanto ci riguarda sarebtìe possibile una politica di unità'nazionale di questo
tipo con una chiesa cattolica,
che non ha la teologia delle icone ma il papato? ’
,u/L -Giorgio Toiiirt-oj
Il CEO ìn difesa
dei TesflmfHii di Geova
■A % '¡k é Ä %
Il Consiglio ecumenico delle Chiese ha preso posizione
contro le persecuzioni ai Testimoni di Geova nel Malawi,
in Africa Centrale.
Il pastore Philip Potter, segretario generale del C.E.C.,
ha inviato un appello a Kamazu Banda, presidente del
Malawi, per chiedere la liberazione dei membri della setta, detenuti in prigione.
« Abbiamo prove manifeste
di carattere persecutorio, si
legge nell’appello di Potter a
Kamazu Banda, da parte di
funzionari locali e membri
della Lega della gioventù nei
confronti dei Testimoni di
Geova e alcuni di loro sarebbero stati torturati».
Il C.E.C. conosce le difficoltà che sono sorte negli ultimi anni tra i Testimorii di
Geova e le autorità politiche,
difficoltà in parte anche imputabili alla particolare concezione dello stato da parte
della setta.
Ma ciò non giustifica, secondo il segretario Potter, la
discriminazione e la persecuzione nei confronti di chi
« non ha in tasca la tessera
del Partito del Congresso».
La politica della appartenenza obbligatoria al Partito
del Congresso del Malawi è
avvertita negli ambienti del
C.E.C. come una grave limitazione ai diritti dell’uomo e
ingiustificabili sono le misure repressive attuate nei confronti di chi, come i Testimoni di Geova, si pone fuori
dalla politica governativa.
Il pastore Potter ha richiesto che vengano riconsiderati, da parte del governo del
Malawi, gli atteggiamenti discriminatori nei confronti dei
Testimoni di Geova e che si
possa raggiungere, anchte attraverso un dialogo con i dirigenti della setta, ùna solu' zione durevole di coesistenza.
Potter ha assicurato Timpegno del C.E.C. nel corso delle trattative tra governo e
setta dei Testirponi, ,di Ge9Ya,■^
^ ta per scadere il termine
di iscrizione per il viaggio-studio in Baviera
— organizzato dal gruppo giovanile evangelico torinese —
che si svolgerà dal 22 al 26 settembre., ÀI viaggio, che vuol
essere, là naturale conclusione
del ciclo di studi del gruppo
sulla chiesa' confessante (vedi
« Eco-Luce » n. 11) 12, 14, 16,
17, \9),~ possono ancora iscriversi giovani évangelici (dai
14 ai 18 anni) anche non di
Tprino, che siano interessati a
questa iniziativa. Il costo si aggira sulle 65.000 (quota piena)
ma son previste borse viaggio
compatibilmente con le esigenze di ciascuno. Il programma
prevede: viaggio in pullmann,
viista di Monaco e Norimberga, visita all’ex campo di con
centramento di Dachau, incontri con esponenti ecclesiastici
politici e gruppi giovanili tedeschi. Partenza e rientro da
Torino.
La quota intera o la caparra
(L. 10.000) dev’essere versata
sul c.c.p. 2150542 intestato a
Franco Giampiccoli, via Piò 'V
15, Torino, tei. 011/65826,7.
Maggiori dettagli e informazioni saranno inviati ai partecipanti che riceveranno conferma scritta della loro iscrizione.
Équipe organizzativa: Franco Giampiccoli. Zizzi e Daniela Platone, Avernino Di Croce.
In Baviera si sta occupando del
nostro viaggio Werner Müller,
pastore dei giovani a Norimberga.
Ultimo termine valido per
l’iscrizione: domenica 4 luglio.
SOLIDARIETÀ’ CON IL FRIULI
La Federazione delle Chiese
Evangeliche Italiane ha promosso, il giprno dopo il terremoto
che ha colpito il Friuli, una sottoscrizione il cui provento verrà devoluto alla ricostruzione
della zona colpita dal sisma in
accordo con le autorità regionali e gli enti locali. Chi volesse contribuire alla suddetta sottoscrizione può valersi del c.c.p.
n. 1/31882 intestato al past. Mario Sballi, Via Firenze 38, Roma.
Pubblichiamo di seguito un primo elenco di sottoscrittori pervenutoci dalla Federazione.
(offerte pervenute a tutto il 5/6)
Chiesa Apostolica - Firenze 80.400.
Chiese Battiste - Bari 220.000, Boseoreale 30.000, Campobasso 51.000,
Catania 161.500, Civitavecchia 257
mila. Conversano 146.000, Firenze
403.S00, Grosseto 70.000,'' Martina
Franha 21.500, Matera 215.000; MF
glionico 128.420, Milano Tradàte 200
mila, Mbttola 270.000, PaVia 50.000,
Pistoia, S. Marcello, Maresca 257.500,'
Roma (Lungaretta) 500.000, Roma
(Teatro Valle) 119.000, S. Angelo in
Villa 132.500, Sassari 95.000, S. Marzano sul Sarno 103.000, Torino (Via
Pa.ssalacqua) 495.000, Torino (Lucento) 300.000, Trieste 25.000, Varese
320.000.
Chiesa Confessione Elvetica - Trieste 100.000.
Chiesa dei Fratelli - .Arezzo 130.500,
Corleto Perticare 20.500.
Chiese Luterane - Firenze 70.000,
Napoli, Torre del Greco, S. Maria La
■ Bruna 64.800.
Chiese Metodiste - Alessandria 50
mila, Asti 10.000, Bologna 275.000,
Calosso 150.000, Carrara 32.500, Domodossola 100.000, Intra 80.000, La
Spezia 111.000, Luino 70.000, Omegna 40.000, Napoli (Vomero) 20.315,
Roma 648.800, Savona 246.500.
Chiese Valdesi - Aosta 240.740, Bari
120.000, Bernalda 5.000, Brescia 150
mila, Cerignola ’170.000,''Corno 450
mila, Chivasso-Totazztì- 70'.000, - Firenze
70.500, Foggia 50.000, Genova 683
mila 500, Grottaglie 29.500; Lucca
30.000, Luserna S.' GiovanUr 625.000,
Latrano 8.250, Milano -980.000, Monfalcone 121.000, Napoli <Via Cimbri)
130.000, Napoli (Vomero) 33.855, Or
sara di Puglia 47.000, Palermo 122
mila 150, Pisa 180.600, Prali 205.500,
Pramollo 25.000, Rimini 50.000, Roma (Piazza Cavour) 420.000, Roma
(Via IV Novembre) 732.000, Rorà 100
mila, S. Germano Chisone 324.500, S.
Giovanni Lipioni 27.700, Taranto 213
mila, Torino 1.220.000, Torre Pellice
760.000 Torre Pellice (Scuola Domenicale Casa Gay) 50.000, Trieste 225
mila, Viareggio 10.000, Villar Pellice
500.000.
Fondo Solidarietà « Eco-Luce » 500
mila.
Scuola S. Farina 2/2M, Sassari, 44
mila 600.
Offerte Individuali - Antonini L.,
Milano 10.000; Arcasa Guido, Brione
5.000; Bonomi Elsa e G., Milano 10
mila; Breda Renato, Roma 5.000; Canobbio Antonio,'Lerici 20.000; Cantarella Ginó, Sondrio 50:000; Comba Aldo e Ferrtahda, Róma 20.000; Conti
Lidia, Vefiegorio Superiore 10.000;
Del Santo DdmèiiiCa, Marcianise 5.000;
Engel Annh; Bergamo 15.000; Galante Franco, Margherita di Savoia 5.000,
( continua )
4
2â giugno 1976
JOSEF HROMANDKA A KARL BARTH
Voglio stare
dove Cristo mi ha situato
Abbiamo pubblicato nello scoso numero una lettera di Karl Barth, del
1962, all’amico Joseph Hromadka a Praga. In modo amichevole ma
fermo Barth critica nell’amico un atteggiamento di eccessivo adeguamento alla situazione politica del paese in cui vive, di unilateraltà nei
giudizi sull’Occidente e di una sorta di ingenuità a-critica. Pubblichiamo
qui la risposta di Hromadka.
Praga, 13 maggio 1963
Caro Karl,
rispondo solo oggi alla tua
lettera. Ho sperato a lungo di
avere con te una lunga conversazione personale in occasione
della tua visita a Praga, ascoltarti con attenzione e dirti in
tutta libertà quanto ho sul cuore ........
..................Con (la tua visita a Praga non avevo alcun
interesse personale per ottenere da te un rafforzamento della
mia posizione. La tua presenza
a Praga avrebbe, al contrario,
rafforzato quei gruppi che nella
nostra chiesa mi indirizzano le
loro critiche. Non devi mai dimenticare che devo qui combattere gli stessi sospetti che in
questi ultiini anni hai formulato nei miei confronti. Ciò che
. detto e scritto circola nell’aria e trova udienza in quei
circoli ecclesiastici; restano sempre relativamente importanti e
non prendono mai posizione sulla situazione presente, sono
sempre indecisi nell’affrontare
realisticamente i problemi di
casa nostra. In quest’atmosfera
questi ambienti si sentono piuttosto incoraggiati da te, con i
moi dubbi e le tue espressioni.
Ti scrivo oggi queste cose per
sottolineare come saresti stato
accolto a braccia aperte in mezzo a noi. Avrei avuto piacere di
averti nella nostra facoltà, nelle nostre comunità con i loro
pastori, perché l’aria diventi
più resoirabile, perché riceva
nuovi stimoli per una lotta ancor più responsabile e più intensa e forse anche per correggermi.
Solidali
Non ho mai avuto la pretesa
di aver ragione; non ho mai
pensato che la mia sia la sola
posizione possibile. Ciò che sospetti in me è motivato dalla
mia comprensione delTEvangelo. Ma sono anche consapevole
che il luogo e l’atmosfera della
mia attività mi hanno formato
e continuano a formarmi. Questo non lo puoi negare neppure
per quanto ti concerne. 'Tutti
dobbiamo lottare incessantemente con noi stessi e sottoporre a verifica le nostre motivazioni ultime e più profonde. Ma
è altresì vero che ciascuno di
noi deve mantenere una certa
solidarietà con i problemi, le
difficoltà, i peccati e le parzialità della nostra umanità, nella
sua vita personale come in quella pubblica. Tu prendi sul serio la neutralità della Svizzera
ed esprimi i tuoi giudizi a partire da essa. La tua critica verso la storia ed il presente del
tuo popolo ha anche i suoi limiti. Che tu ne sia cosciente o
no le tue migliori dichiarazioni
sulle questioni politiche e pubbliche portano, nonostante tutta la loro profondità teologica,
il segno della tua patria. Lì si
trova il carattere attuale e pressante delle tue dichiarazioni. La
tua riserva nei miei confronti
non è puramente teologica ma
anche determinata dall’angoscia,
fondata o no, forse anche irrazionale, nei confronti del nostro
mondo dell’Est. Mi ricordo che
mi hai una volta confidato in
una conversazione- personale che
provi un sentimento di malessere — la pelle d’oca? — verso
il mondo dell’Est in cui vivo.
Io non ti serbo rancore per questo; mi sforzo invece di capirti
pienamente e far tesoro della
tua critica. Non mi aspetto da
te approvazione totale, ma un
po’ di immaginazione, per caoire le mie espressioni che ti sono incomprensibili.
Prendere sul serio
la situazione
Quando noto l’incapacità del
zione di una buona parte dei
cristiani in Cecoslovacchia a capire e prendere sul serio la nostra situazione storica, non posso trattenermi dalTesporre i nostri problemi nella loro prospettiva storica. Veramente mi stupisce che anche tu ripeta gli argomenti ormai fuori uso a proposito della mia cosiddetta filosofia della storia e che tu arrivi
addirittura a sospettare che io
voglia glorificare teologicamente la rivoluzione del 1917. In
realtà vedo la problematica ed
il compito della nostra attività
nei nostri paesi socialisti in modo ben più approfondito. Innanzitutto, non ho mai preteso che
il mondo e la civilizzazione occidentale vadano in rovina o
stiano per finire. Mi sforzo continuamente di convincere i nostri cristiani cèchi che l’avvenire non è soltanto nelle mani dei
comunisti, ma che dipende anche dalla comprensione che i
cristiani, compresi quelli occidentali, avranno della situazione presente dell’umanità. Saremo capaci, con un atteggiamento positivo, e non in un’atmosfera di anticomunismo, o antisovietica o anticinese, dare al
mondo la nostra testimonianza
vivente e pratica, nella libertà
delTEvangelo, nella sovranità
della fede e nell’amore verso
gli uomini? In ogni caso devi
leggere le mie dichiarazioni nel
contesto dei miei libri e dei
miei scritti teologici e non alla
luce delle prime e troppo abituali interpretazioni! Ciò che
hai scritto nella tua lettera l’ho
ascoltato mille volte e ad ogni
livello. Non pretendo aver avuto ragione in tutto. Ma per ciò
che concerne la mia presa di
posizione fondamentale credo di
trovarmi là dove la mia fede
nelTincarnazione della Parola vivente di Dio in Gesù Cristo mi
ha situato. Non ho nessuna vergogna di scrivere e parlare su
questo argomento, come del resto ho fatto mille volte. Ho sempre creduto che tu sapessi valutare i problemi e i fatti attuali con una meravigliosa libertà
ed apertura. Oggi ancora sono
sicuro che non appartieni a quella serie di uomini quali Emil
Brunner e Reinhold Niebuhr, i
quali hanno affrontato a lungo
e coraggiosamente la situazione
del mondo, ma che ad un certo
punto si sono bloccati ed hanno
cessato, con un’incredibile cocciutaggine e con « dottrinarismo », di lottare liberamente in
una situazione nuova ed inattesa. È inutile che ti ricordi che
resti il nostro grande maestro
e che ti ascolteremo sempre con
la massima attenzione.
La colomba e l’avvoltoio
Ancora una parola, per terminare, sulla colomba di Picasso
e sull’avvoltoio anti-americano.
Capisco la tua reticenza, ma
quell’espressione, sulla tua bocca, è sorprendente. Sin dal 1951
ho partecipato, passivamente o
attivamente, ad alcune consultazioni e conferenze del Movimento per la pace. Si possono
criticare ed avanzare delle riserve su molte risoluzioni e conclusioni. Però, secondo la mia
esperienza, posso dire che si è
cercato realmente e che si cerca di venire in contatto con gli
occidentali e di imbastire con
loro un dialogo autentico. Dall’altra invece si è fatto di tutto
per ignorare questo movimento,
per diffamarlo e soffocarlo. La
nostra Conferenza cristiana per
la pace lavora ad un altro livello, ma il suo proponimento tende a chiarificare le differenze, le
contraddizioni e opposizioni —
così come le nostre parzialità —
a discuterle, a trovare una soluzione possibile, e di qui contribuire un poco alla vera pace, al
pentimento e alla riconciliazio
re con noi, nella nostra situazione, per capire le nostre debolezze, le nostre tentazioni, le
nostre contestazioni, ma anche
le nostre speranze ed i nostri
desideri.
Ti saluto ancora una volta, anche a nome della facoltà Comenius, con estremo calore e con
molti auguri e benedizioni.
Tuo come sempre
Josef L. Hromadka
Agape
Sosteniamo il progetto
di ristrutturazione
A venticique anni dalla sua inaugurazione, il lavoro di Agape non è in crisi. È in crisi l’edificio: i
tamponamenti del passato sono insufficienti. Uno
dei problemi principali che preoccupa il Comitato
Generale di Agape ed il gruppo residente è infatti il
migliore utilizzo dei locali durante il periodo in cui
non si organizzano campi. Agape è particolarmente
adatta a ospitare seminari, corsi sindacali, sperimentazioni di scuola a tempo pieno, soggiorni di riposo
per gruppi. Purtroppo la mancanza di alcune strutture (cucina adeguata, lavapiatti, impianto di riscaldamento, servizio di lavanderia) rende difficile lo
sviluppo di questo servizio. Ciò provoca uno squilibrio nell utilizzo di Agape che si riempie di partecipanti nei tre mesi estivi, mentre rimane per lunghi
periodi in inverno e primavera e autunno vuota.
Questo ridotto funzionamento comporta non pochi problemi per il finanziamento del centro che effettua ammortamenti ridotti rispetto a quanto sarebbe necessario (con l’attuale bilancio non è possibile infatti avere un fondo per la riparazione degli
stabili) e non è in grado di programmare gli investimenti (nuovi macchinari per la cucina, impianti idraulici e di riscaldamento).
Per risolvere questi problemi il Comitato Generale ha studiato un piano di rinnovamento che prevede l’esecuzione di una serie di lavori che renderanno Agape più funzionale e permetteranno un migliore utilizzo delle strutture. Lo esponiamo brevemente.
LAVORI
• costruzione di un nuovo
edificio per cucina, lavanderia,
magazzini e abitazione
Questa nuova costruzione è indispensabile in quanto l’attuale
cucina è insufficiente ed inoltre
con questo edificio possiamo
dotare Agape di alcuni servizi
di lavanderia.
Nel piano superiore sono previste alcune camere e un saloncino per ospitare piccoli gruppi, ciò consentirà di mantenere
l’attuale recettività visto che si
sono persi 12 posti letto nell’incendio che ha distrutto lo « chalet » del campo lavoro.
casetta. Si tratta di un impianto ad aria calda che presenta
però alcuni inconvenienti di funzionamento. Il progetto prevede
un moderno impianto di riscaldamento che garantisce un funzionamento più omogeneo e anche la possibilità di produrre
acqua calda.
FINANZE
• nuovo acquedotto e
impianto idraulico
Nei periodi di maggior afflusso
di turisti e villeggianti a Frali,
l’acquedotto comunale è insufficiente a coprire il fabbisogno.
Anche Agape risente di questa
situazione e si rende necessario
costruire serbatoi per una riserva d’acqua ed inoltre bisogna
anche sostituire le vecchie tubazioni di tutto rimpianto idraulico.
• rifacimento del tetto del
caseggiato centrale
Il progetto prevede il rifacimento dell’attuale copertura secondo il sistema in uso in Valle di
Aosta di una prima copertura
in lamiera grecata alla quale si
sovrappone la copertura in pietra. Ciò garantisce l’impermeabilità anche in caso di rotture
della-pietra dovute al -gelo o al
carico.
• rifacimento dell’impianto
elettrico
• revisione dell’intonaco,
verniciatura e revisione degli
infissi in legno
nuovo arredamento
• impianto di riscaldamento
Attualmente rimpianto di riscaldamento è limitato al salone del
caseggiato centrale e alla prima
Per informazioni e offerte
indirizzare a: Direzione di
Agape, 10060 Frali (Torino),
tei. 0121 ■ 8514 o 21719 - c. c. p.
2/20554; conto bancario n. Ili
del Banco di Roma, filiale di
Pinerolo.
COSTO
Nuova cucina, magazzini, lavanderia e alloggi per piccoli gruppi (14 posti letto in sostituzione di quelli
persi nell’incendio dello chalet)
Nuove apparecchiature per cucina, lavanderia, lavapiatti
Nuovo acquedotto, bocche antincendio
Rifacimento impianto idraulico e installazioni sanitarie
Impianto di riscaldamento centralizzato esteso a tutte
le strutture di Agape
Nuovo tetto caseggiato centrale
Pavimenti per la terza casetta
Sistemazione pavimenti caseggiato centrale prima e
seconda casetta
Revisione impianto elettrico
Rinnovo intonaco e tinteggiatura
Revisione infissi di legno
Riparazione tetto locale lavapiatti
Nuove installazioni per il bar
Impianto immagazzinamento gas liquido
Biancheria d’albergo
Asfaltatura strada di accesso
Imprevisti
Spese di onorari tecnici e pubblicità
Contributo al bilancio di Agape per l’attività ridotta
(Lire)
91.500.000
7.200.000
6.000.000
7.500.000
34.700.000
18.800.000
3.800.000
3.500.000
7.500.000
7.000. 000
3.500.000
500.000
2.000. 000
1.000.000
16.500.000
6.500.000
21.500.000
7.000. 000
9.000. 000
TOTALE PROGETTO 255.000.000
Alla somma totale vanno dedotti circa 5 milioni che costituiscono la rimanenza di offerte per il rinnovamento di Agape e l’indennizzo che rassicurazione ci darà per lo chalet bruciato.
(Nota: il costo dei lavori è frutto di una nuova stima a nrezzi
L’insieme di questi lavori costerà circa 250.000.000 di lire, che
rappresenta una somma notevole.
Per far fronte a questa spesa il
Comitato generale ha presentato
un progetto all’Inter Church Aid
del Consiglio Ecumenico delle
Chiese, che a sua volta ha lanciatto una sottoscrizione tra le chiese membro, per un importo di circa 200 milioni di lire. 11 rimanente dovrà essere ricercato tra i contributi degli amici di Agape (30
milioni jdi -lire) e con un prestito
(20 milioni di lire).
11 programma dei lavori prevede
che una prima parte di questi sia
svolta già quest’anno e per questo
non si avranno campi nel mese di
settembre. Ma per poter effettuare questi lavori è necessario reperire il finanziamento di almeno
150 milioni.
Sappiamo quanto in questo periodo di crisi economica sia difficile chiedere agli amici di contribuire. Ma riteniamo che il lavoro
di Agape vada sviluppato proprio
in questo momento che è sì di crisi, ma anche di speranza sia per
la costruzione di una società più
giusta e democratica che per la
testimonianza evangelica in questa lotta.
In sedeteli Comitato generale
ed esecutivo si è deciso di iniziare la raccolta di fondi tra gli amici in modo da poter al più presto
disporre di 10 milioni: questa operazione (contributi di 100.000 lire)
è già iniziata e ha fruttato in poco tempo, 2 milioni e mezzo. Ma
contemporaneamente va avviata
la raccolta del finanziamento
’’minuto” fra amici, compagni,
fratelli inieressabili a questo progetto e che comunque possono sostenerlo, anche modestamente. Il
gruppo residente di Agape è perciò a disposizione dei gruppi Fgei,
delle comunità e di quanti vorranno organizzare serate e incontri
su questo progetto e sul programma di Agape.
È in corso di stampa un opuscolo ampiamente illustrativo dei la-
5
25 giugno 1976
IL GRUPPO FGEI HA RACCOLTO IN UN OPUSCOLO DI 70 PAGINE IL RISULTATO DI UNA
Inchiesta nella comunità
di Luserna San Giovanni
È in distribuzione in questi
giorni una importante analisi della comunità valdese di Luserna S.
Giovanni *. Si tratta del risultato
di una inchiesta che il gruppo
FGEI locale ha condotto sulla comunità dal novembre ’74 al febbraio ’76.
L’inchiesta si proponeva di verificare localmente alcune ipotesi
di Sergio Rostagno (cfr. Gioventù Evangelica n. 29) sulla chiesa
valdese alle valli.
Secondo questa ipotesi:
a) gli attuali valdesi non devono vivere l’eredità storica delle
valli valdesi come un rimpianto
del passato, ma fare di questo passato un’occasione per assumere
delle responsabilità di testimonianza nella realtà del pinerolese
di oggi, caratterizzata dallo spopolamento delle valli e dal pendolarismo, e da un’economia prevalentemente industriale;
b) la borghesia valdese ha recepito la predicazione che le è stata rivolta come impegno di servizio che si traduce praticamente
in gestione delle opere assistenziali valdesi.
La classe subordinata (operai e
contadini) invece ha recepito la
predicazione principalmente come
utilizzazione delle strutture sociali della chiesa (asilo, scuola, ospedale, ricovero per anziani) e come consumo di alcuni simboli
(battesimi, confermazioni, matrimoni, funerali).
Gli organismi dirigenti della
chiesa non sono espressione della
classe egemone, che preferisce non
assumere responsabilità dirette,
ma sono formati da coloro che non
hanno potere di decisione;
c) nella sua visione della realtà la chiesa guarda il mondo con
gli occhi della borghesia (ha rinunciato ad un giornale di informazione e lascia che l’informazione locale sia in mano al giornale
■cattolico L’eco del Chisone; nella
scuola è ancorata a vecchie visioni di formazione elitaria; nella
politica assistenziale non favorisce la partecipazione della popolazione; nella politica finanziaria
non si rivolge ai membri di chiesa
che con appelli);
d) la chiesa valdese delle valli appare ad un bivio: o puntare
su una gestione efficientistica delle varie opere, o inserire le opere
della chiesa nel sistema pubblico
e tentare una testimonianza evangelica aU’interno di queste strutture.
L’inchiesta della FGEI di Luserna fornisce innanzitutto una
serie di dati statistici sulla comunità.
Si tratta di una comunità abbastanza grande; conta infatti 1770
membri, di cui 1365 oltre i 16 anni, ma la cui « parte attiva » (fratelli e sorelle impegnati nelle varie attività) è solo composta da
137 persone (10 p.c. dei membri
adulti).
Per composizione sociale la comunità si divide in:
operai 34,- p.c
contadini 11,8 p.c
impiegati, insegnanti 7,5 p.c
artigiani, commercianti 10,9 p.c
professionisti 1,2 p.c
studenti 6,5 p.c
pensionati 26,7 p.c
dirigenti 0,2 p.c
pastori 0,2 p.c
militari 0,2 p.c
Nelle varie attività (culti, assemblea di chiesa, riunioni quartierali, corale, filodrammatica, unione femminile e società di cucito, scuola domenicale, catechismo,
gruppo FGEI) si riscontra una
progressiva emarginazione della
classe subalterna — operai, contadini — che, mentre partecipa alle
attività comuni (culti, riunioni
quartierali), non è presente laddove si assumono responsabilità di
orientamento e di direzione: nes
storo. Lo strato sociale che appare invece in grado di orientare la
comunità è il ceto medio (nel quale sono compresi gli insegnanti, gli
impiegati, gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti, gli studenti e i pastori). Questo strato
assume un’importanza fondamentale se si pensa che mediamente
costituisce il 70 p.c. della parte
attiva della chiesa. La borghesia
appare assente nel lavoro della comunità mentre è attenta ad una
presenza nei momenti decisionali
(assemblea di chiesa).
Partendo da questi dati, il gruppo EGEI si è proposto di verificare le ragioni per le quali si è verificata la situazione di emarginazione della classe operaia nella comunità.
Nelle conclusioni di questo lavoro di inchiesta si sono evidenziati alcuni problemi che ci permettono di approfondire le ipotesi
di Sergio Rostagno sulla chiesa
valdese delle valli:
a) mentre vi è nella classe operaia una percezione della realtà
economica e sociale (spopolamento, pendolarismo, ecc.) abbastanza
precisa, non vi è altrettanta chiarezza nella analisi delle possibili
soluzioni.
Ciò evidenzia la debolezza delle
forze della sinistra (che pure
hanno un largo seguito elettorale
tra la classe operaia valdese) sul
piano della formazione politica;
b) l’emarginazione della classe operaia dalle strutture decisionali della chiesa, favorisce il clericalismo (in molte interviste vi è
identificazione tra pastore e chiesa) e l’atteggiamento di consumo
della religione;
c) la visione della realtà che
gli operai hanno riflette le informazioni attinte da giornali che
hanno posizioni di moderato progressismo cattolico {L’eco del Chisone è letto dal 60 p.c. degli operai). I temi tradizionali della posizione politica liberal-protestante
(separazione stato-chiesa, stato di
diritto, scuola pubblica, assistenza pubblica, ecc.) appaiono essere ben recepiti dalla classe ope
Sullo sfondo
il tempio dei
Bellonatti,
costruito
nel 1805
durante l’epoca
napoleonica.
rara;
d) sul piano ecumenico il
giudizio degli operai va dall’affermazione di migliore etica dei vaidesi, alla negazione di differenze
nella pratica quotidiana. Forte
critica alla figura del papa e alla
potenza finanziaria della chiesa
cattolica;
e) la riforma della chiesa viene vista come adeguamento ai
tempi.
Il gruppo FGEI pone poi alcuni interrogativi:
1) è possibile vivere nella
chiesa, dove è presente la divisione in classi, il messaggio di Cristo
senza fare una precisa scelta di
campo?
2) è possibile partire dalla comunità per ricuperare la classe o- peraia che ne è emarginata o piuttosto non è necessario essere presenti come credenti nelle lotte po
litiche della classe operaia?
3) rispetto al problema della
riforma della chiesa e della sua
presenza di testimonianza nel pinerolese è sufficiente limitarsi a
qualche aggiustamento organizzativo o piuttosto non è necessario
pensare un modo nuovo di presenza?
* Richiedere l’opuscolo ciclostilato a
Gruppo FGEI - fraz. Bellonatti - 10062
Luserna San Giovanni; oppure versare
L. 1.000 sul c.c.p. 2/45554 intestato a
Ermanno Genre, 10066 Torre Pellice.
DALLE NOSTRE CHIESE
PALERMO
« Quanto spesso memori che
la chiesa riformata deve essere
sempre riformata — così, si apre
la relazione annua della chiesa
valdese palermitana — abbiamo
cercato nuove vie, nuove iniziative grandi e tanto spesso piccole ». Tra le iniziative promosse menzioniamo, in particolare,
quella della costituzione di una
biblioteca teologica (già 200 volumi) che è a disposizione della
comunità. Dopo una pausa di
tre anni, l’Unione femminile ha
ripreso le sue attività; oltre agli
studi biblici son stati registrati
su nastri magnetici, passi biblici da offrire all’istituto ciechi
della città. Le agapi, dopo il culto, son state intensificate e si
rivelano preziosi momenti di
fraternità anche data la notevole dispersione in cui, nelle città, si vive. Le presenze ai culti
si aggirano sulle 70-80 persone;
cinque hanno confessato, dopo
il regolare corso di catechismo,
la loro fede ed un gruppetto di
adulti ha assiduamente seguito
un corso per conoscere la fede
evangelica in vista dell’ammissione in chiesa. Il gruppo dei
giovani, seguito da Peggy Bertolino, tra i vari argomenti affrontati ha studiato il ’catechismo di
Heidelberg’.
cipi più fratelli possibili allo
sviluppo dell’opera del Gould
prima che sia troppo tardi.
« Onde evitare — così prosegue
l’appello — in un avvenire non
lontano il pericolo di dover rinunciare, dopo oltre un secolo,
al proseguimento di quest’opera benefica ».
Da queste colonne ricordiamo
ai lettori l’indirizzo dell’Istituto
Gould: Via dei Serragli, 49 50124 Firenze - c.c.p. 5/13196.
LA SPEZIA
contro tra ragazzi, monitori e
genitori per una discussione sul
tema : « La Scuola Domenicale
insegna o testimonia la Fede? ».
La partecipazione è stata scarsa ma sensibile al diàlogo e da
tutta la giornata emerge un auspicio che è una speranza: dobbiamo riapprendere a vivere in
prima persona, « agendo », i nostri contenuti spirituali per avere la possibilità di testimoniare
la Fede.
Oggi i ragazzi hanno saputo
farlo; che Dio li aiuti e ci aiuti
a riuscire a farlo anche domani.
FELONICA PO
GENOVA
La recente assemblea di chiesa a Genova ha riconfermato
cinque diaconi che avevano terminato il loro quinquennio di
ministero, mentre due di loro,
Federico Schenone e Giuseppe
Pino non si sono ripresentati alla rielezione per motivi di età e
di lavoro. La comunità ha risposto generosamente alla richiesta della cassa culto e più
di tre milioni, nel corso dell’anno, son stati versati ad opere
varie della chiesa.
• All’ultima circolare della comunità, quella di giugno, è allegata una lettera dell’Istituto
Gould di Firanze di cui la chiesa genovese è madrina. La lettera sostanzialmente è un appello a tutti gli « amici del
Gould» per fronteggiare sia il
pesante deficit di bilancio sia i
problemi legati all’istituto. È necessario quindi un pronto intervento («alcuni fornitori — dice
la lettera — sospendono già le
onnftpcmp delle merci »1 di natu
Domenica 30 maggio si è conclusa, con un culto tenuto dai
ragazzi, l’attività della scuola
domenicale per l’anno 1975-76.
In un momento in cui pare
tanto importante trovare, per i
culti, una formula nuova che
promuova una partecipazione
più individualizzata della Comunità alla liturgia, i nostri ragazzi, con semplicità, entusiasmo e competenza ci hanno dimostrato che, in fondo, è facile
recare un messaggio di Fede:
basta sentirla e avere desiderio
di comunicarla.
La fatica e la capacità organizzativa del Direttore e delle
Monitrici si è evidenziata attraverso la selezione e l’organici^
con la quale tutti i bambini hanno saputo rappresentare visualizzazioni diverse di un unico tema : « Il peccato nel mondo ».
La comunità, rappresentata
in buona parte da genitori, nonni e parenti, ha recepito con
stupore e ammirazione non solo il messaggio ma anche la capacità di agganciare la Scrittura alla realtà attuale in un costante travaso di contenuti che,
come la Parola, non hanno tempo ma sono la realtà e l’attualità di ogni epoca.
Una ulteriore nota di plauso
nasce dalla spontaneità e disinvoltura con la quale, questi nostri bambini dell’era tecnologica, disimpegnandosi tra fili e
microfoni, hanno condotto completamente il culto, invitando a
cantare gli inni, a pregare, a meditare.
E il povero mondo degli adulti, che faticosamente vive la propria oscillante fede, si è sentito
prendere per mano dai bimbi,
si è lasciato condurre, perplesso, commosso, ed è riuscito a
rivivere, per l’arco di un’ora,
l’incanto della Parola accettata
con l’entusiasmo dell’innocenza.
Dopo il culto ha avuto luogo
una colazione consumata .sul
Licio Falcinelli ■ Albonetti
FIRENZE
È di questi giorni la relazione
annua del Consiglio della chiesa valdese di Firenze.
Tra i temi affrontati va segnalato il risultato positivo delle agapi mensili e il lavoro su
base ecumenica e interconfesssionale del Collettivo teologico
toscano, del Centro evangelico
di cultura, del Gruppo biblico
aperto e delle riunioni dei gruppi femminili.
Prossima gradita novità l’arrivo del nuovo pastore titolare,
Alfredo Sonelli (attualmente a
Torre Pellice) che sostituirà il
pastore Luigi Santini che entra
in emerRazione.
Dalla relazione si avverte una
certa preoccupazione di carattere finanziario (« le nuove generazioni sono poco generose
verso l’istituzione ecclesiastica»)
che deriva dallo sforzo compiuto, nel corso dell’anno, per raggiungere la richiesta della Cassa
Culto. Valida, ma ancora da potenziare, è la partecipazione della comunità alle opere e alle
iniziative sociali che, come sappiamo, a Firenze non mancano.
Basti menzionare il « Centro
Evangelico di Solidarietà », di
cui abbiamo parlato a più riprese, oggi in piena espansione.
Nell’insieme quindi è stato un
anno di attesa, di sperimentazione e di transizione.
« È comunque importante —
dice la Relazione — che noi sentiamo come un pungolo, una inquietudine e una gioia il mandato del Signore: senza mancar
di carità gli uni verso gli altri
dobbiamo riconoscere le deficienze nell’impegno e darci maggiormente da fare ».
Una esortazione, concludiamo
nni cbp vnlp npr hittp 1p nnstre
Per la domenica 6 giugno, giorno di Pentecoste, cinque giovani di Felónica e Diaspora avevavano deciso di confermare l’alleanza del loro battesimo con
una pubblica confessione di fede da essi stessi redatta. Purtroppo però soltanto Confortini
Eoio, di Meiara (Ro.) e Negri
Umberto di F’elonica hanno potuto essere presenti. Gli altri
tre ne sono stati impediti : Marchini Loredana, di Sermide (Mn)
perché recatasi in America per
alcuni mesi. Marchini Marco di
Revere (Mn) perché appena reduce dall’ospedale in seguito a
un incidente motociclistico, e
Natali Lorella di Felónica ospedalizzata in seguito ad un improvviso malore.
Nel corso del culto del 6 giugno oltre a queste confermazioni è anche stato celebrato il matrimonio, valido anche agli effetti civili, di Ondina Zancuoghi,
monitrice della nostra scuola domenicale, di Felónica, con Bighi
Luciano di S. F’elice sul Panaro (Mo). È stata questa una delle pochissime domeniche nelle
quali, nel corso di molti anni, la
nostra chiesetta si è rivelata un
po’ stretta per raccogliere tutti
i partecipanti al culto.
Numerosissimi, evidentemente, i parenti e gli amici dei confermandi e soprattutto degli
sposi.
La predicazione ha sottolineato il fatto che i « si » dei credenti all’inizio sia di una vita di
membro di chiesa sia di una vi:
ta coniugale hanno sempre in
Cristo il loro fondamento e il loro scopo (cfr. II Cor. 1: 18-22).
Borsa di studio
deiia F.F.V.
La Federazione Femminile
Valdese offre una borsa di
studio pari a L. 400.000 annue
a una giovane valdese che lo
desideri, perché intende iscriversi alla Facoltà di Teologia, in vista di un servizio
nella chiesa.
La domanda, accompagnata dalla presentazione del Pastore della comunità cui la
studentessa appartiene, va rivolta entro il 15 settembre a
Berta Subilia, Via’ Pietro Cos-
6
ÜJAV' 3j.BG AOAiáOfíG
¡mí:
‘"^"giugno' T&76
I)EÍM.yAmVALl)ESI
Italia
I risultati di queste elezioni
politiche sono una volta di più
la conferma che le valli sono sì
geograficamente territorio italiano, sottoposte alla burocrazia ed
al potere che emana da Roma,
ma strutturalmente, come volontà civile, politica, culturale e chi
più ne ha più ne metta, terra
non nazionalizzatile, non incastrabile nelle diaboliche mosse
della politica democristiana.
I valdesi e con loro molti cattolici, pur con motivazioni diverse, hanno ben capito che la
« paura » che si è voluta diffondere nel paese contro lo spauracchio di un governo a sinistra
era semplicemente la paura di
veder cadere certi privilegi delle
classi agiate e delle loro truffe ai
danni della collettività e che la
vera paura era un'altra, quella
che la dernocrazia cristiana, rubando voti a destra, si ripresentasse come forza egemone nel
paese. Così è stato, anche se il
consolidamento della DC è stato
possibile solo col tracollo dei
partiti cosiddetti laici.
Un rapido confronto dei risultati di queste elezioni con le percentuali delle politiche del 1972
dà infatti, per i nostri comuni
un quadro politico ben diverso
da quello nazionale. In realtà nel
nostro piccolo la svolta a sinistra c'è da anni. Forse qualcuno
di noi si illudeva che questa realtà si aprisse improvvisamente
su tutto il territorio nazionale; da ^
Massello a Roma a Palermo^
spesso ci si dimentica che la
realtà nazionale non ^è quella pinerolese o einiìiahapf - ■
Bastano pochi esempi per evidenziare ■ copie i dati, locali contraddicano quelli nazionali. Innanzitutto, in quasi tutti i comuni il PSI, che ha subito una flessione significativa a livello nazionale, nelle valli non. solo ha mantenuto le sue posizioni ma si è
anche mi^iwatb (Sòprmtutt& al
senato), così si può dire del PRI
che ha avuto uri discreto numero di voti. Significative le perdite
della DC proprio a Luserna S.
Giovanni C—4,8 rispetto alle amministrative 75, — 2,6 rispetto
alle politiche del '72) e , Lusernetta rispetto alle politiche del
72 e alle regionaii del 75.
Ma l’avanzata più notevole è indubbiamente quella del PCI: in
uri comune come Torre Pellice è
più che raddoppiato (al senato
ottenne, nel 72, 468 voti: 1020 nel
76; 1104 per la camera); in tutti
i comuni ha falto un notevole
balzo in avanti.
'I'
ìA ..1ìì;’AA'2
nr>0
elezioni
del 20 Giugno 1976 confermano
la svolta a sinistra del 1975
BOBBIO PELLICE
In molti comuni a maggioranza valdese, o con discreta presenza valdese il rióme di Tullio Vinay ha certamente fatto da calamita a molti voti che non sarebbero stati dati con la stessa convinzione al PCI ma credo che il
consenso ottenuto dal PCI non
sarebbe stato attenuato di molto,
e lo dimostrano le precedenti
consultazioni elettorali. Ciò che
invece può essere rilevato è il
fatto che per quanti lo hanno votato non ha avuto alcun peso negativo il fatto che Vinay sia
e resti pastore valdese. Evidentemente certi dubbi e certe affermazioni di principio espressi anche su queste pagine non trovano largo consenso fra la popolazione valdese. La gente non è generalmente al di qua ma oltre
molte questioni che fanno problema nei dibattiti all’interno
della chiesa. Anche di questo è
bene tener conto.
Certo, dirà qualcuno, magra
conclusione ricordare per l’ennesima volta che le valli non sono
l’Italia: ma che questa realtà non
resti R come pura constatazione,
come rischio di un vanto fuori
posto è un imnegryp^ffirio q teri
poco cosciente) chè deflè treisfòrmarsi in volontà di azione perché ,
là realtà di cui abpjzimq .variato
all’inizio possa eMkhaeési'-’dWintero paese e non rimanere come ,
una curiosità statistica racchiusa ’
nello spazio di dna -Comumià.
Montane.
Cam. % Sen. %
PCI 133 28,1 117 27,08
PR 6 1,2 7 1,6
MSI 4 0,8 5 1,1
PRI 21 4,3 23 5,3
PSI 145 30,6 165 38,1
DP 12 2,5
PSDI 40 8,4 32 7,4
POE 5 1,05
PLI 73 15,4 62 14,3
DC 42 8,8 33 7,6
VILLAR PELLICE
Cam. % Sen. %
PCI 233 30,1 203 29,04
PR 13 1,6 10 1,4
MSI 7 0,9 8 1,1
PRI 42 5,4 45 6,4
PSI 133 17,2 175 25,03
DP 18 2,3
PSDI 80 10,3 67 9,5
POE 2 0,2
PLI 129 16,6 94 13,4
DC 116 15 97 13,8
TORRE PELLIGE
Cam. % Sen. %
PCI 1104 33,2 1020 33,6
PR 105 3,1 103 3,2
MSI 64 1,9 55 1,7
PRI 229 6,8 231 7,3
PSI 490 14,7 539 17,1
DP 103 3,09
PSDI 233 7 193 6,1
PLI 327 8,8 283 8,9
DC 670 20,1 604 . 19,1 ,
ANGROGNA
- Cam. % Sen. %
PCI , 162 33,2 .137 31,7
PR 7 1,4 , 3 0,69
MSI 4 0,8 3 0,69
PRI 21 4,3 23 .5,3
PSI 51 10,4 95 22,04
DP 24 4,9
PSDI 45 9,2 25 5,8
PLI 40 8,2 26 6,03
DC 140 28,7 119 27,6
LUSERNA S. GIOVANNI
Cam. % Sen. %
PCI 1334 25,4 1188 26,5
PR 75 1,4 46 0,9
MSI 109 2 102 2,16
PRI 299 5,7 181 3,83
PSI 679 12,9 832 17,62
DP 127 2,4
PSDI 309 5,9 264 5,59
PLI ' 313 5,9 296 6,27
DC 1833 35 1579 33,4
LUSERNETTA
Camera Senato
PCI 73 56
PR 4 3
MSI 4 4
PRI 2 2
PSI 28 35
DP 4
PSDI 22 19
PLI 40 36
DC 203 182
ROBA’
Cam. % Sen. %
PCI 53 27,3 33 18,7
PR — — 1 0,5
MSI 2 1,03 1 0,5
PRI 3 1,5 2 1,1
PSI 81 41,7 115 65,3
DP 8 4,1
PSDI 12 6,1 6 3,4
PLI 10 5,15 7 3,9
DC 25 12,8 11 6,2
BRICHERASIO
Camera Senato
PCI 402 338
PR 28 22
MSI 41 43
PRI 45 45
PSI 161 178
DP 49 —
PSDI 102 100
PLI 126 126
DC 1271 1122
SAN SECONDO
INVERSO RINASCA
PRAMOLLO
Camera Senato
PCI 424 373
PR 28 18
MSI 38 30
PRI 102 121
PSI 188 201
DP 47 —
PSDI 97 88
PLI 78 74
DC 760 666
POE 6 —
PRAROSTINO
Camera Senato
PCI 217 209
PR 5 6
MSI 11 12
PRI 43 56
PSI 175 156
DP 21 —
PSDI 50 35
PLI 26 25
DC 79 59
PINEROLO
Camera Senato
PCI 7889 6872
PR 411 288
MSI 816 747
PRI 1268 1321
PSI 2631 2407
DP 1107 .
PSDI . 1385 1323
PLI 1064 1124
DC 9764 8536
POE s-V : — 44 •b.
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PSDI
PLI
DC
POE
Camera
220
12
3
6
92
8
17
12
76
1
Senato
210
9
5
16
80
16
13
45
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PLI
PSDI
DC
Camera
137
2
3
6
116
6
5
13
35
Senato
127
3
4
6
115
3
9
37
VILLAR PEROSA
PERRERO
Sj^K GERMANO GHISONE
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PSDI
PLI
DC
POE
Camera
520
17
11
54
403
24
36
36
200
1
Senato
475 16
8
60
372
29
32
180
Camera Senato
PCI 1033 938
PR 42 20
MSI 38 38
PRI 107 192
PSI 486 433
DP 66 —
PSDI 131 102
PLI 82 87
DC 807 657
POE 5 —
PEROSA ARGENTINA
Camera Senato
PCI 1031 908
PR 41 32
MSI 34 31
PRI 140 124
PSI 419 409
DP 90 —
PSDI 169 158
PLI 107 119
DC .1087 982
POE 1) 4,p, . ",
POMARETTO
Camera Senato
PCI 392 366
PR 31 11
MSI 11 12
PRI 35, 44
PSI 213 196
DP 23 —
PSDI 37 29
PLI 58 44
DC 150 144
POE 2
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PSDI
PLI
DC
POE
Camera
284
19
8
28
136
27
29
42
290
3
Senato
253
17
9
41
125
26
36
251
MASSELLO
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PSDI
PLI
DC
Camera
36
3
Senato
32
4
7
29
5
4
2
' '9-'
10
27
PRALI
PCI
PR
MSI
PRI
PSI
DP
PSDI
PLI
DC
Camera
144
3
2
21
84
8
13
9
60
Senato
116
1
1
22
,82
12
9
51
FRALI
PRAROSTINO
Incidente mertale
sul lavnre
Trentennale
della Repubblica
Martedì 22 aiugno, un giovane
di 16 anni, Arturo Menusan degli
Indiritti è rimasto vittima di un
infortunio sul lavoro, cadendo
da un’impalcatura nel cantiere
dove stava lavorando. Riservandoci di riprendere l'argomento
prossimamente desideriamo esprimere sin d’ora la nostra fraterna. solidarietà cristiana alla
famiglia così duramente colpita.
BOBBIO PELLICE
Arrestate due denne
I quotidiani del 15 giugno hanno riportato la notizia dell’arresto, avvenuto il giorno precedente, di due donne di Bobbio Pellice, accusate di infanticidio e occultamento di cadavere. Si tratta di Aldina Bonjour e della madre Anita Artus vedova Bonjour.
Secondo le notizie dei giornali
Aldina Bonjour avrebbe partorito due figlioli, a distanza di circa due anni l’uno dall’altro, sopprimendoli subito dopo, la prima
volta in collaborazione con la
madre.
La comunità, tutta è stata prqfopdamente turbata da queste
notizie e, al djlà di ogni semplicistico sentimento di scandalo ó'
di condanna, sente la propria responsabilità di solidarietà con il
fratello della ragazza e con l’ariziana nonna, vere vittime di que
Botto il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Prarostino e della popolazione del
Comprensorio pinerolese avrà
luogo sabato 26 e domenica 27 la
commemorazione del trentennale della proclamazione della Repubblica col seguente programma: ore 21: inaugurazione dell’anfiteatro aH’aperto con la rappresentazione del dramma Anna
Franck allestito sotto la direzione del pastore Marco Ayassot e
presentato dalla Filodrammatica
Valdese.
Domenica ore 9: raduno al Faro; ore 9,45: messaggi religiosi
(cattolico, valdese, israelita); ore
10,45: saluto del sindaco e discorsi ufficiali; ore 15; trattenimenti popolari e giochi. Alle ore
15,30: incontro nell’aula consiliare di dirigenti ed attivisti sindacali di tutto il complesso RIV
dalla Liberazione ad oggi. Saranno ospiti dell’incontro gli onorevoli C. Ravera. A. Giolitti e U.
Terracini.
3) Diploma di licenza elementare.
4) Pagella di V elementare.
I moduli per l’iscrizione e per
l’esonero sono a disposizione
presso la segreteria.
All’atto dell’iscrizione va indicara la scelta per la lingua straniera. , ,
La preside
Speranza Tron
Hanno avuto luogo regolarjfjgjìte gli esanai di licenza media presso il nostro istituto. Gli
alunni delle due sezioni, rispettivamente in numero di 20 nella
sezione A e di 27 nella sezione B,
sono stati tutti licenziati, alcuni
con giudizi molto lusinghieri sia
per loro stessi, sia per l’Istituto
presso cui hanno studiato.
Hanno ottenuto la nualifica di
« ottimo » Bruna Detachetis,
Bruno Frache; Flavio Gaietti,
Marco Godino; Elena Isaia; Gisella Meynier; Sandro Paschetto; Paola Revelli e Claudio Rivoira e la oualifica di « distinto »
Gianni Chiavia; Roberto Cogno;
Fiamma Armellino; Marco Busso; Manuela Bouissa; Carlo Campasso; Enrico Ficetti; Lorella
Fontana e Cristiana Longo.
Collegio vflidese
ANGROGNA
Le iscrizioni alla Scuola Media
sono aperte a partire dal giorno
1 luglio presso la segreteria dell’Istituto.
I documenti necessàri per l’L'
scrizione sono i seguenti:
1) Domanda sull’apposito
modulo fornito dalla seriola. •
2) Domanda dalPesonerO dalle lezioni di religione per i non
Minialloggi
I lavori per la ristrutturazione
di una parte del presbiterio in vista di alcuni mini-alloggi sono
iniziati in questi giorni. L’Unione
femminile che' Si' è Sobbarcato
l’iniziativa per reperife >4 fondi
necessari per i lavori resta in
attesa di doni dagli amici, angrognini e non per coprire al più
7
m
25 giugno 1976
CRONACA DELLE VALLI
LUSERNA SAN GIOVANNI PERRÈRO-MAMGLTA
IncoMrò^ inter^2|b
delle coppie nriiste
Siamo lieti di segnalare che si terrà
a Luserna dal 2 al 4 luglio il 7° Incontro franco-svizzero-italiano delle
coppie mistse o interconfessionali presso la casa delle Suore di Gesù lavoratore (Via Pralafera, 35).
Questi incontri anche negli anni
scorsi hanno voluto rendere un servizio alle comunità locali cattoliche e
valdesi. Le coppie miste e il loro movimento non sono una « terza chiesa »,
ma intendono lavorare con decisione e
coerenza per la riforma e per l’unità
delle chiese.
In questa ottica si vuole dedicare la
giornata centrale, cioè il sabato 3 lugli a un Incontro Pastorale in cui le
coppie miste abbiano la possibilità di
parlare a preti e pastori, e preti e pastori possano trovarsi e discutere insieme per un'intera giornata.
Hanno già assicurato la loro presenza p. René Beaupère con il gruppo
di Lione, qualche coppia svizzera, alcune coppie italiane, alcuni pastori e
sacerdoti delle Valli.
Programma: ore 9 : Inizio - Lettura
bildica e preghiera preparata dalle coppie miste: ore 9.30: Relazione di p.
Beaupère : « Pratica canonica e pratica pastorale dal Motu proprio ’’Matrimonia mixta” (31 marzo 1970) ad oggi »; Comunicazione del past. S. Ro
SAN SECONDO
• Un benvenuto a Davide Coucourde, nato il 14 giugno a Pinerolo. Ci rallegriamo con i nostri coralisti Delia Pastre e Enrico Coucourde per la nascita
del loro secondogenito a cui auguriamo di seguire, con il fratello Daniele, le tradizioni canore del nonno e dei genitori.
• Un terzo benvenuto ai predicatori laici: Umberto Rovara e
Adriano Donini che sostituiscono in queste domeniche il pastore assente per impegni CEVAA.
stagno : « Proposte per le nostre comunità locali»; ore 10.30; Discussione; ore 12.30 : Pranzo (prenotare);
ore 14.30 : Ripresa della discussione.
Prospettive concrete e scadenze; ore
16: Chiusura.
Far pervenire l’adesione, per telefono (don Pollastro 22426); per lettera
(Via San Lazzaro, 3 - Pinerolo).
È prevista per il sabato sera 3 luglio una Tavola rotonda dibattito. Se
ne darà notizia per tempo.
• Franca e Iris Bourne, provenienti dal Canada, trascorrono
un periodo presso la nonna Melania a S. Secondo. Auguriamo
loro un felice soggiorno fra di
noi.
• Il 19 giugno si è svolto nel nostro tempio il funerale di Irma
Rostagno in Godino della chiesa di Pinerolo e deceduta all’ospedale di Pomaretto. La chiesa di S. Secondo, di cui la nostra sorella era originaria, esprime il suo affetto alla famiglia
in lutto.
ROR A’
Ha avuto luogo la sepoltura
del nostro fratello Willy Mourglia, deceduto per grave malattia all’ospedale valdese di Torre Penice; ai congiunti l’espressione della nostra simpatia cristiana.
Ringraziamo cordialmente della loro collaborazione i pastori
sigg. Giorgio Tourn, Nisbet,
Geymet e l’Anziano A. Tourn.
MOBILI
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Telei- 51-037
VILLAR PEROSA
MASSELLO
PINEROLO
• Esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie Peyran e
Godino provate dal recente lutto.
Durante il mese di luglio i cuL
ti saranno presieduti, oltre che
dal prof. Claudio Tron anche dal
pastore battista Paolo Spanu e
dallo studente in teologia Claudio Pasquet. Annunciamo già fin
d'ora che il 25 luglio avrà luogo
alla Balsiglia una riunione all’aperto cui tutti sono invitati. Il
29 agosto avrà luogo la tradizionale riunione all’aperto alle Porte.
LUSERNA
SAN GIOVANNI
• Il culto di domenica prossima sarà presieduto dallo studente in teologia Gianni Long.
• Sabato 19 i delegati della nostra comunità si sono incontrati
con il past. G. Tourn in vista
della prossima Conferenza Distrettuale.
Venerdì 25 giugno alle ore 15
avrà luogo presso i locali della
Scuola Materna una riunione dei
genitori per la chiusura dell’anno scolastico, verrà letta la relazione dell’insegnante e del Comitato, raccolte le osservazioni dei
genitori, nonché presentata la situazione finanziaria. Queste rela
zioni sono già state presentate
alla Assemblea di Chiesa del 12
giugno. Seguirà un breve trattenimento con i bambini... falcidiati dalla tosse asinina! Una nota
malinconica: questo è l’ultimo
anno, dopo 22 anni, della gestione
valdese, della Scuola Materna,
con rimpianto lasciamo questo
lavoro che abbiamo molto amato e curato con attenzione e assiduità, ben convinti tuttavia che
che motivazioni indicate e approvate dalla Assemblea di Chiesa
del 14 marzo 75 che sanciva il
passaggio di questo servizio alla
gestione statale sono tuttora valide. Ma cosa succederà il prossimo anno? Il Provveditorato
non ha ancora dato il suo benestare (la domanda è stata inoltrata dal Comune entro il 5 gennaio!) e il Comune stesso non ha
ancora dato cenno di risposta a
proposte concrete avanzate nel
mese di marzo dal Comitato, sentito il Concistoro, sull’uso eventuale dei locali. Sarà dinuovo
fatto tutto aU’ultimo momento e
affrettatamente, secondo quello
che pare uso invalso nel nostro
Comune, ogni volta che si inizia
un esperimento nuovo, minacciando di comprometterne l’esito? Sarà più che mai responsabile della assemblea dei genitori
vigilare sulla gestione e suH’impostazione della futura Scuola
Materna.
Intanto venerdì scorso « i soliti ignoti » sono riusciti a penetrare nei locali della Scuola, approfittando dell’assenza momentanea della scolaresca in passeggiata, per asportarvi ben 180.000
lire, provento delle quote mensili
e di refezione dei bambini, compromettendo ancora le già traballanti finanze della Scuola. Diamo questa informazione come
notizia di cronaca e come... eventuale indicazione: oro risarcimento furto abbiamo già ricevuto da N.N. L. 20.000. Ringraziamo vivamente.
Sono aperte le iscrizioni per il
periodo estivo, dal 5 al 31 luglio.
• Per i terremotati del Friuli
oltre alle 550.000 lire già segnalate abbiamo fatto un secondo
versamento di L. 250 da parte di
membri della Comunità di San
Giovanni. Ringraziamo e ricordiamo che la sottoscrizione è
tuttora aperta.
Domenica 13 giugno la scuola
domenicale di Perrero-Maniglia
ha.noncluso il suo .anao _di Atti:...
vità con una gita a Earant. Al
ntattinos.si. è cererò di riegmitolare sil programma ^svolto, %
poihefiggio i bambini hanno avt£
to modo di esprimere la loro
esuberanza e vivacità in giochi
di gruppo. A mezzogiorno hanno tutti fatto onore ad una bella polenta e salciccia. Là giornata nel complesso è riuscita abbastanza bene : l’atmosfera è
stata serena e si è realizzata una
buona comuiiiohe fraterna.
• Sabato 19 giugno la comuni
tà ha voluto salutare il pastore
e la sua famiglia durante una
cena comunitaria e lasciarle un
ricordo tangibile dell’affetto con
cui l’ha seguita e circondata in
questi anni.
• Come si sa il pastore Paolo Ribet inizierà il suo servizio
a Perrero soltanto a partire dalla metà di settembre. Nel frattempo la comunità sarà servita,
oltre che dal prof. Claudio
Tron, anche dallo studente in
teologia Claudio Pasquet (quest’ultimo sarà però presente solo per il mese di luglio). Per
quanto riguarda il mese di agosto, invece, non si potrà contare
sulla presenza fìssa di qualcuno, ma sono già stati stabiliti dei
turni per le predicazioni domenicali, grazie alla collaborazione
di alcuni laici presenti nella zona e di pastori di passaggio.
• Le riunioni estive si svolgeranno secondo il solito calendario: domenica 4 luglio riunione
a Grangette, presieduta dal pastore Paolo Ribet; domenica 25
luglio, riunione a Parant, presieduta da Claudio Tron, domenica 8 agosto riunione al Crosetto, presieduta da Claudio Pasquet.
RODORETTO
• Il pastore e la sua famiglia
si scusano presso tutte quelle famiglie che non hanno avuto tempo di salutare in questi giorni,
presi dai preparativi del trasloco. Si ripromettono di fare xm
giro di saluto durante il mese
di agosto. Ringraziano tutti coloro che son stati vicino in questi anni.
,]^icordiamo che il culto , avrà
luogo ¡.come al solito a Fontane
domenica 4' luglio alle or'e' tóO..
Annupsiarnp,.già fin d’ora eh? la
riunione . al- .còHè delle Fc)n'(ai)e
ayrà.lu,ogo la domenica 1 àgqsìo,'
e sar^ presieduta dallo studente
in Teologia Claudio Pasquejt., ?'
POMARETTO
Per tutto il mese di luglio il
pastore verrà sostituito dallo
studente in teologia Mauro Pons.
Nel corso della sostituzione egli
risiederà presso il Convitto Valdese, tei. 81273.
• Ricordiamo i prossimi incontri all’aperto che avranno luogo
domenica 4 luglio a Combavilla
alle 14,30 e domenica 25.7 ai
Paure alla stessa ora.
BOBBIO PELLICE
a
VILLAR PELLICE
Conferenza Distrettuale
Come preannunciato la Conferenza Distrettuale avrà luogo
quest’anno a Villar Pellice sabato e domenica 26-27 prossimo.
gno Davide Claudio Gay di Enrico e Erica Travers.
A tutti questi bimbi e ai loro
genitori i migliori auguri!
Si aprirà la mattina di sabato
alle ore 9 con un breve culto presieduto dal past. S. Rostagno. I
lavori inizieranno immediatamente dopo con la nomina del
Seggio, sotto la presidenza del
pastore più anziano -ki assemblea.
Sabato 5 giugno a Londra è improvvisamente mancato
Renato Bellion
Come già in passato il culto
che avrà luogo la domenica mattina sarà presieduto dal predicatore d’ufficio (S. Rostagno) per i
membri della Conferenza e della
comunità ospitante.
di anni 47
lasciando nel dolore la moglie Rina Segalini, ì figli Piero, Maurizio, Andrea
0 Daniele.
Lo annunciano con immensa tnstezza la sorella Eldina Messitui-Bellion,
gli zii, cognati, nipoti e cugini.
L’orario dei lavori verrà stabilito dalla Conferenza stessa ma
probabilmente, seguendo una
prassi in uso orinai da diversi
anni, il pomeriggio della domenica verrà consacrato al dibattito sull’operato della C.I.O.V. Si
ricorda che le sedute della Conferenza sono pubbliche, anzi tutti i fratelli di chiesa sono invitati ad assistere ai lavori.
« Dolce è il sonno del lavoratore »
(Ecclesiaste 5: 12)
11 14 giugno, a Melegnano, dopo
breve malattia, ha avuto fine la lunga,
operosa vita terrena di
Il culto della domenica 13
giugno è stato presieduto dal pastore Enrico Geymet, al quale la
chiesa rinnova il sub ringraziamento per il messaggio della Parola che egli ci ha recato da parte del Signore. È stata per molti
bobbiesi una simpatica occasione di riincontrare il pastore Geymet, col quale la nostra chiesa
ha avuto molti contatti al tempo del suo ministero a Villar
Pellice.
Durante lo stesso culto è stato
amministrato il battesimo a
Piero Celegato di Elmo e Rosetta Pontet, attualmente residenti
a Torino. La chiesa vuole ripetere ài genitori ed al niccolo il
suo augurio che egli nossa crescere in statura, in sapienza e in
grazia davanti a Dio e davanti
agli uomini.
In questo periodo estivo, mentre la presenza autenticamente
bobbiese tende a scomparire (o
quasi) a causa degli imnellenti
lavori agricoli e dello spostamento di molte famiglie ai « fourèst »,
fanno la loro comparsa in mezzo
a noi gruppi di amici italiani e
stranieri. Così nel corso del culto del 13 giugno abbiamo notato
un gruppo di giovani olandesi,
che da alcuni anni vengono regolarmente al Castagneto per un
periodo di riposo e di studio biblico. E regolarPìente vógliqno
manifestare la loro solidarièfà'
c6jt^'nbi partéci‘iìàndb\’hi nosftib
ciiitó',“'anche 'Se rión 'cSbi'scórt’ò
Hanno ricevuto il battesirno;
la domenica 30 maggio Jean Pierre Berlin di Silvio e di Susanna
Baridon; la domenica 13 giugno
Claudio Graziano, accolto nella
famiglia di Attilio Charbonnier
e Silvana Re; la domenica 20 giu
Arturo Manfredini
nel suo 95e3Ìmo anno. . t, ,
A funerali avvenuti, il figlio Tullio e la sua famiglia, riconoscenti per
l’affettuosa solidarietà ricevuta, annunciano la Sua scomparsa.
La salma è tumulata — accanto a
quella della consorte Antonietta Po&
zi — nel Cimitero di S. Germano Chi
sone.
Dresano (Milano), 17 giugno 1976
TORRE PELLICE
che viene .''¿réttB. È, fór^è’
uìi ,'èbgnb autenticò ^éllà .reàlirà
delia'fede, che nòrì: cbrròscè' barriere di lingua e di haziònalità; ’’
Domenica 20 ha avuto luogo
sotto la presidenza della Commissione Distrettuale la preannunciata assemblea di chiesa per
il problema del pastore titolare.
La signora Erica Cavazzani, vice-presidente del Concistoro, ha
illustrato la situazione: i pastori
a cui è stata rivolta domanda di
assumere la conduzione della comunità hanno risposto, pur con
motivazioni diverse, negativamente. Pertanto il Concistoro
proponeva che la designazione
venisse affidata alla Tavola Valdese. Un ordine del giorno in
questo senso non ha potuto essere votato per mancanza del numero legale, degli elettori. Tenendo conto anche di voci che si sono espresse nel corso dell’assemblea di domenica, sulla necessità di ■ continuare 'le ! ricerche
in vista della nomina del pastore
titolare, l’asserriblefi‘hà votato un
ordine del giorno -Òhe invita il
Concistoro a proseguire detta ricerca in accordo ceto la Tavola
Valdese, riferendo ■ poi, aH’as-i
semblea di chiesa èlbttorale i risultati ottenuti dornènica 29 aghi*
sto.
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-ir
8
8
25 giugno 1976
DA UN RAPPORTO DELL’UNESCO
BERSAGLI ALLA MODA
L'anno della
la battaglia
donna è finito ma
è appena iniziata
Lo 'specifico cristiano'
— Programma di 10 anni per
integrare le donne allo sviluppo; La 30“ sessione dell’assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato un decennio per la donna (1976-1985), «uguaglianza, sviluppo e pace ».
— Un gruppo di esperti è stato incaricato di studiare la creazione di un Istituto intemazionale di ricerche e di formazione per la promozione della donna. Non si conosce esattamente
il posto delle donne nella storia, dato che la storia è maschile. Questo centro deve; incoraggiare studi, tesi... sulla donna,
anche con l’attribuzione di borse; organizzare seminari, cicli di
formazione, perché le donne
hanno un ritardo da ricuperare
per quello che concerne i mezzi per militare, esprimersi in
pubblico, spiegare la loro causa, elaborare ima dinamica di
lotta diversa da quella degli uomini; sono previsti gruppi di ricerche sulla creatività femminile, la pubblicazione di tutto quello che è scritto da donne, con
traduzioni e diffusione.
— L’Unesco ha organizzato
una tavola rotonda con donne
responsabili in diversi paesi intorno alla domanda: che cosa
ha portato l’anno internazionale
della donna? Dei progressi sono
stati realizzati nei principi, ma
la vita quotidiana non segue la
teoria; il peso portato dalle donne è maggiore di quello degli
uomini. Un cambiamento decisivo avverrà con una partecipazione non solo quantitativa, ma
più diretta e più forte delle donne alla vita sociale, economica,
e politica.
L’altro mondo
(quello della donna)
I valori femminili: un capitale
sconosciuto (parla una scrittrice francese).
La donna vive in im contro
universo rispetto all’uomo ; è
stata costretta a crearsi dei valori sostitutivi — che sono il
contrario di quello che è chiamato « la natura femminile » —
che costituiscono un nuovo apporto di quella metà dell’umanità fino adesso dominata e soffocata; le reazioni di oppresse
devono diventare un fermento
di lotta, un fattore dinamico che
permette alle donne di trasformarsi.
Attualmente certe misure che
favoriscono le donne sono importanti a corto termine; dopo
ci vorrà lo stesso regime degli
uomini. Ad esempio in Svezia
ci sono delle borse di «recyclage » alle donne rimaste sole, divorziate 0 vedove. Sempre in
Svezia si è votato ultimamente
una legge che prevede il versamento di sovvenzioni alle imprese che impiegano almeno 40%
di donne, e per i mestieri femminili 40% di uomini, ciò può
permettere un’influenza positiva
sui rapporti tra i sessi. Un’altra
riforma svedese, all’occasione di
una nascita, permette a scelta
all’uomo e alla donna di prendere un congedo per occuparsi
del bambino. Per ora pare che
già il 2% di mariti abbia deciso di usufruirne.
Cemilate di Radazient: Bruno
Bellion Valdo Benecchi, Gustavo
Bouchard, Niso De Michelis, Ermanno Genre, Roberto Peyrot,
Paolo Ricca, Giampaolo Ricco, Bruno Rostagno, Giorgio Tourn, Tullio Viola.
Direttore: GIORGIO TOURN
Dir. responsabile: GINO CONTE
Amministrazione : Casa Valdese,
10066 Torre Pellice (To) - c.c.p.
2/33094 intestato a « L'Eco delle
Valli - La Luce » - Torre Pellice.
Abbonamenti ; italia annuo 5.000
- semestrale 2.500 - estero annuo
7.500.
Una copia L. 150, arretrata L. 200
Cambio di indirizzo L. 100.
Inserzioni: prezzi per mm. di altezza, larghezza 1 col.; commerciali L. 100 - mortuari 150 - doni
50 - economici 100 per parola.
Reg. Tribunale di Pinerolo N, 175
8 luglio 1960
Cooperativa Tipografica Subalpina
Torre Pellice
Lui in fabbrica
lei a casa
L’emancipazione della donna
passa attraverso l’associazione
(parla un’economista indiana).
Nei paesi in via di sviluppo
le aspirazioni delle donne istruite (sbocchi professionali...) non
sono le stesse delle donne rurali e delle povere delle zone urbane che sono la maggioranza,
e per le quali la vita quotidiana è riempita dal lavoro e dai
compiti casalinghi molto fEistidiosi (a volte ci vogliono 3 ore
per prendere l’acqua, raccogliere legna per il fuoco...) ; bisogna prima di tutto procurare il
minimo indispensabile per rendere la vita meno pesante. Quando una società contadina si trasforma in società tecnologica la
donna perde una grande parte
del suo prestigio e il suo statuto
tradizionale in seno alla comunità. Tutti, uomini, donne e
bambini lavorano la terra o come artigiani; quando una fabbrica s’impianta ed un agglomerato urbano si sviluppa, l’uomo riceve una formazione che
gli permette di lavorare in fabbrica, e la donna rimane a casa; si produce allora Tall^azione. Invece di accettare l’industrializzazione massiccia che genera l’esodo della popolazione
verso le città, bisogna procurare degli impieghi sul posto,
creando piccole industrie di tipo artigianale nei villaggi;*® necessario un nuovo tipo di pianificazione della mano d’opera
nelle zone rurali, ma non è riconosciuto dalle agenzie internazionali di finanziamenti che
non sono capaci di uscire dalle
teorie tradizionali fondate sulla
crescita economica, una forte
produttività, l’impiego massiccio della tecnologia.
Intanto come misure pratiche
l’associazione è indispensabile ;
le donne sono più a loro agio se
si ritrovano tra di loro, soprattutto nelle società tradizionali.
Se si organizzano secondo il loro tipo di occupazioni, es. le venditrici di verdura, di pesce...,
con un conseguente appoggio
economico, hanno più fiducia in
loro stesse (ad Ahmedabad 6.000
venditrici fra migranti povere si
sono organizzate, e dicono che
sono più rispettate dai mariti).
In generale le donne non fanno
parte ancora delle cooperative
rurali, perciò bisogna formarle
per permettere loro di partecipare alle decisioni; l’unico modo per inserirle alla testa della
comunità è che diventino membri delle cooperative.
Uguali salari
ma carriere diverse
Uguaglianza di diritto=uguaglianza di fatto? (insegnante
britannica).
Benché la Gran Bretagna sia
stato uno dei primi paesi ad accordare il voto alle donne, due
nuove leggi — sulla discriminazione dei sessi e sull’uguaglianza
di salari — sono entrate in vigore solo l’anno scorso. Uguaglianza di salari non significa
uguaglianza di possibilità di
avanzamento, né uguaglianza di
formazione per accedere a posti di più grande responsabilità.
Il lavoro che possono assumere
le donne è in relazione diretta
con l’età dei loro bambini, il che
solleva la questione cruciale della cura dei bambini delle donne
che lavorano. A livello dell’amministrazione comunale e del
sindacato, la difficoltà per una
donna che occuna un posto a
pieno tempo nell’industria è che
ha meno tempo libero della maggioranza degli uomini per assistere alle riunioni se deve adempiere anche il suo lavoro di casa.
( a cura di Marie-France Coisson )
Ecco un bersaglio contro il
quale le frecce si vanno infittendo non daH’estemo, ma dall’interno del nostro piccolo mondo. Con tale ritmo ormai da far
venire alla mente il noto ammonimento inglese di stare attenti
nel buttar via l’acqua sporca
del bagno a non gettare con essa anche il bambino. Ché infatti i solerti tiratori a questo bersaglio mi pare si dividano in
due categorie: la prima, composta da più decisi, e in fondo
grossolani, arcieri i quali negano lo « specifico cristiano » in
toto, senza disturbarsi a darne
motivazioni e suscitando così il
sospetto di volerci in tal modo
convincere che, mancando appunto ogni « specifico cristiano »,
sia opportuno precipitarsi ad
adottare per la nostra testimonianza altri « specifici » di questa o quella sfumatura di colore. Nella seconda arcieri più sottili denunciano l’abuso che dello « specifico cristiano » si è fatto e si fa da più parti sul piano
sociopolitico ed etico e ne deducono che in vista di tale abuso è meglio rinunciare ad uno
« specifico » sia sul piano dell’etica che su quello della politica limitandosi quindi alle opportune scelte; anche perché (e qui
sta la sottigliezza dell’argomento) la convinzione di essere portatori di uno « specifico cristiano » finirebbe col renderci colpevoli di superbia e di arroganza rischiando di confinarci in un
ghetto di ottime intenzioni ma
di scarsa concretezza.
Non credo valga la pena di
spendere molte parole per spiegare ai lettori di questo giornale come non sia necessario essere cristiani per essere democratici (tanto meno poi se lo si
è a modo dei cosiddetti democratici cristiani); né esserlo per
dichiararsi socialisti (come ci
dimostrano tante degnissime
persone); e neppure per ripetere come sia vero che non esiste
una organizzazione della vita associata che possa ragionevol
LA SETTIMANA INTERNAZIONALE
a cura di Tullio Viola
Il dopo-Mao è già cominciato
Il comitato centrale del
Partito Comunista Cinese ha ufficialmente deciso, rifacendosi
all’età avanzata e al molto lavoro del Presidente, di cancellare
d’ora in poi ogni visita al medesimo da parte di ospiti stranieri. Con ciò « si può ben dire che
il crepuscolo di Mao ha avuto
inizio»,, scrive Tiziano Terzani
su « La Repubblica » (del 16.6.76).
« Si apre così un periodo assai
delicato per l'Asia, dove il rapporto politico e strategico ira le
due grandi potenze (URSS e Cina) che, per missione storica,
presiedono ai destini del continente, continua a svilupparsi... ».
Nessuno al mondo può prevedere l’avvenire, soprattutto lontano (diciamo dei prossimi dieci o quindici anni) di quel rapporto. Attualmente esso si articola nei seguenti punti.
1 ) « / cinesi accusano i sovietici di voler scatenare una guerra per la conquista del mondo.
I sovietici accusano i cinesi di
essere una costante minaccia alla pace e di perseguire una politica espansionistica. Gli americani, non più tanto impressionati da questa continua artiglieria di accuse e contro accuse.
GUATEMALA
2.500 case per le
vittime del sisma
Berna. - La Croce Rossa Svizzera, la Caritas, l’Entraide protestante, l’Entraide operaia ed il
Dipartimento politico federale si
sono accordati per un piano di
intervento nelle regioni devastate dal terremoto. Verranno costruite 2.500 case con la partecipazione dei sinistrati alla pianificazione ed esecuzione dei lavori.
fra Mosca e Pechino, cominciano a chiedersi seriamente se non
ci sia la possibilità che i due colossi comunisti rivedano le loro
posizioni e finiscano per ritrovare un accordo.
L'ipotesi è tutt'altro che teorica, e il ministro degli esteri cinese Chiao Kuan Hua, in un incontro la scorsa settimana con
una delegazione di conservatori
inglesi, avrebbe detto che la
"normalizzazione dei rapporti
con l'URSS non è da escludersi" ».
2) Al vertice USA, un possibile riavvicinamento cino-sovietico
è visto con preoccupazione. E a
chi conosce, per studi anche
sommari e superficiali di storia,
qualcosa delle distorsioni perverse degli alti centri del potere
diplomatico e politico, non farà
certo meraviglia rapprendere
che Washington considera un
eventuale riavvicinamento cinosovietico come foriero di « conseguétnze disastrose, e per evitarlo sarebbe ormai disposta a
concedere quedo che i cinesi
chiedono da tempo: cioè scaricare Taiwan ( = isola di Formosa) e stabilire pieni rapporti diplomatici con Pechino. Sembra
ormai chiaro che questo avverrà all'inizio dell'anno prossimo,
chiunque sia il nuovo presidente che s'insedierà alla Casa Bianca ».
Naturalmente la Cia (sempre
lei!) va più in là. « In un articolo sulla rivista “Foreign Policy",
scritto “a titolo personale" ma
con l'approvazione del suo datore di lavoro, un capoanalista dell'agenzia americana di spionaggio suggerisce che, per impedire
il riavvicinamento cino-sovietico,
Washington deve fornire a Pechino tutto il materiale militare
di cui ha bisogno per far fronte
alla minaccia sovietica, e che i
cinesi hanno chiesto durante la
ultima visita di Ford alla città
proibita ».
3) «Da anni Mosca cerca di
vendere il suo progetto di un
“patto per la sicurezza collettiva dell'Asia''. Per ora nessuno
ha accettato l'offerta, ma i sovietici continuano come hanno
fatto durante la recente visita
del presidente delle Filippine
Marcos, a parlarne. Per mascherare le chiare intenzioni anticinesi, all'inizio i sovietici avevano sostenuto che anche Pechino
avrebbe potuto entrare nel loro
sistema di sicurezza; ma recentemente questa pretesa è stata
accantonata. In un libro di Ivan
Kovalenko, appena pubblicato a
Mosca, si legge: “L'installazione
di un sistema di sicurezza collettiva dell'Asia proteggerà i popoli del continente contro il ricatto e le attività sovversive dei
capi maoisti e costituirà un ostacolo all'espansionismo da grande potenza di Pechino".
Sul piano diplomatico Mosca
ha fatto buoni progressi in Asia
còri lo stabilimento- di relazioni
diplomatiche con Manila, completando così, con le Filippine,
la serie di paesi “Asean" (Association of Southeast Asian Nations = Associazione di Nazioni
del Sud-est Asiatico) nei quali i
sovietici hanno una loro base;
e con una relativa maggior influenza che hanno guadagnato
nel Laos e in Vietnam in seguito
alla fine della guerra indocinese.
Il caso del Vietnam è, da questo punto di vista, estremamente interessante. I sovietici, e con
loro gli altri paesi dell’Europa
orientale, stanno offrendo aiuti
con estrema generosità: ma Hanoi si rende conto del pericolo
di diventare una dipendenza
economica di Mosca, e fa di tutto per diversificare la fonte degli aiuti stranieri che ha deciso
d'accettare. Di qui la proposta
di ristabilire rapporti diplomatici con gli USA e la speranza di
coinvolgere altri paesi occidentali, come la Francia e il Giappone, nell'opera di ricostruzione
del paese ».
mente richiamarsi alla predicazione del Nuovo Testamento.
Forse si potrebbero trovare nel
Vecchio Testamento consigli,
esempi, leggi che tendono a regolare la vita sociale, ma un cristiano può leggerli e comprenderli solo al lume della predicazione di Cristo ed allora si ritorna, credo, alla esclusione di
modelli sociopolitici ricavabili
dalla Scrittura. E quindi pare
giusto dire che al cristiano, come ogni altro uomo, non resta
che la scelta tra i modelli che
l’evoluzione della storia, sia come prassi che come pensiero,
offre nel tempo per regolare la
vita associata.
Ma nell’esercizio di tale scelta
e, una volta fatta, nel modo di
viverla può sul serio un cristiano operare così come tutti gli
altri uomini operano, o non deve in qualche modo, se cristiano
vuole essere, usare criteri di giudizio e regole di comportamento
che dall’essere cristiano necessariamente derivano? E non si
tratterà certo di un atto di arroganza o di superbia, se cristianamente operato, ma ben al contrario dovrà essere un atto di
umiltà che porrà l’uomo al servizio della scelta fatta e non a
cercare di utilizzarla come strumento di potere. Il « sale della
terra » si fonde e si cancella nel
cibo in cui opera, ma ne caratterizza in modo diverso il gusto
e lo distingue da quello dello
stesso cibo senza sale. E se il sale non è un vero e proprio « specifico » cosa altro è? E se poi diviene insipido (perde cioè la sua
capacità di influire in modo
"specifico” sul gusto dei cibi)
con che potremo salarlo? E allora? Dobbiamo proprio rinunciare a ricercare uno « specifico
cristiano » nella nostra testimonianza, ossia nella nostra partecipazione alla storia in cui viviamo?
Sembra più giusto concludere
che è bene identificare e lavare
tutte le incrostazioni con le quali lo « specifico cristiano » è stato ed è deformato nella vita
quotidiana, sia in campo etico
che in campo politico-sociale;
ma una volta fatto tale lavaggio
gettiamo pur via la torbida acqua che ne deriva, ma non con
essa anche il bambino ossia lo
« specifico cristiano » che deve
caratterizzare la nostra vita individuale e di comunità.
Niso De Michelis
Mercatini
rossi
C’era una volta il bazar. Non
era certo la « comunione dei beni» di biblica memoria; non risolveva neppure il problema delTapprovigionamento a buon rnercato di marmellate, sottaceti e
grembiulini per una media famiglia pastorale. Ma era un segno ; si può mettere insieme
qualcosa, risparmiarci, e il superfluo darlo ai poveri.
È irriverente un paragone tra
i bazar e i mercatini rossi? È
irriverente per i .bazar? È irriverente per i mercatini rossi?
Ci proviamo ugualmente.
È interessante, a nostro par^
re, non tanto il valore economico di queste iniziative; e neanche è poi tanto importante ipotizzare nuove forme di distribuzione, di cui pure c’è bisogno;
e neanche lo scopo dichiarato
dei « mercatini rossi » ; aprire la
discussione sul carovita, incominciare ad organizzarsi tra
consumatori e distributori.
È importante un nuovo modo
di far politica che si fa strada,
che non s’accontenta né di un
discorso staccato dai fatti, né
dei fatti che «parlano da sé».
Si apre una nuova fase di lotte. Non sono i quattro polli
« rossi » o le patate che ribassano i protagonisti di queste vendite militanti: è che si incomincia a capire che il mercato « libero » non è poi tanto « libero »,
è tutto da liberare, e intanto si
apre la discussione su iniziative
concrete : ne avanzerà qualche
cesta piena?
ser.