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ANNO LXXVI
Torre Pelli ce, Ì5 novembre 1Ö46
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L’ECO DELLE
Nulla aia più forte della vostra fede !
(Gianavello) SETTIMANALE DELLA
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torre pellice
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N. 45
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ABBONAMENTO ANNUALE E SEMESTRALE
. Lire 250 ISO Francia . Franchi 250 150
. Franchi 4 3 Stati Uniti Dollari 2 1,25
Ogni cambiamento d'indirizzo costà Lire CINQUE - La copia Lire CINQUE
Italia .
Svizzera
CHIESA VALDESE
Riguardale alla rodela onde foste tagliatt
. Í. , Isaia LI ; I.
S : ■
REDAZIONE : Via Sibaud, 7 . Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
Fnilli iella Craiia
ZAtCCHEO
Un amministratore socialista di uji comune alquanto dissestato che è anche un fortunato industriale sj è così espresso ; <i Vi sono
delle ingiustizie nei tributi comunali : per
esempio i miei operai pagano in .proporzions
pili tasse di me».
E' una lodevole espressione di un senso
di giusazia non molto diftuso tra i ricchi, ma,
purtrop'po, non è che Tespressione platonica
di una giustizia teorica, perchè il nosiro dabben uomo, se pure sopporterà di buon grado
un inasprimento fiscale di cui riconoscerà la
necessità, se forse anche non resterà indietro in qualche contribuzione volontaria il
giorno che tutti gli altri cittadini benestanti
lo faranno, non risulta sia andato dallesattorc ad offrire di pagare spontaneamente quella
cifra che ritiene rispondente a giustizia e
proporzionata alle sue risorse.
Ho pensato ancora una volta al mio vecchio amico Zaccheo. Provo una particolare
simpatia verso questo personaggio neo-testanuniatio che Luca nel suo capitolo 19 ci presenta con uno scorcio magistrale.'
■ Era costui — ci è detto •— capo dei pubblicani dilla sua città, quello che oggi sarebbe Un appaltatore del dazio; esercitava cioè
una professione che, per quanto vista con
sfavore dagli Israeliti, era perfettamente legittima ed onorevole. Allora come oggi, l’opinione popolare accusava volentieri le cate gorie dei vari esattori di concussione, di bro“
gli, di soprusi ed è probabile ohe, meno
stirvegliati e meno infrenati da regolamenti
d quanto oggi lo siano, in quei tempi esorbitassero' volentieri dal loro mandato e fosseri; ancor più esosi di quanto avessero il dilitto di esserlo. Ma molto probabilmente Zac"
c’ieo era un uomo onesto, secondo la morale
c.rrrente e, se non rifuggiva da qualche abuso. nella sua coscienza ne riconosceva la
ingiustizia e probabilmente avrà più d’una
volta parlato come il nostro amministratore
del tempo attuale.
Ma Gesù entra in casa sua e con Lui la
(Jrazia. « Oggi la salvezza è entrata in questa casa » — dice i| Signore. E Zaccheo non
si limita più a esporre degli assiomi astratti
■in giustizia, Zaccheo agisce. Egli non è tra‘ formato nè in un u santo » nè in un eroe
cri.stiano, non giunge alla rinunzia completa
come un S. Francesco, come un Valdo ; no,
limane, a quel che si può arguire, capo dei
pubblicani, ma il suo spirito è cambiato.
Il La metà dei miei beni la dò ai poveri, e
se ho frodato qualcun'O di qualche cosa gii
l endo il quadruplo »'. Notate : la metà, non
lutto e quel use ho frodato», che fa pensare a frode involontaria, a un eccesso di
rigore più che a una disonestà sistematica.
Inoltre il fatto che la metà delle sostanze poteva bastare a rifondere al quadruplo il male
acquistato dimostra che esse non erano tutte
frutto d’imbrogli, come forse la voce pubblica insinuava ; e ritengo che Zaccheo, per
la sua stessa professione, sapesse far benei suoi conti.
Ed ecco il frutto della Grazia ; non più
solo vuote teorie, ma fatti, non soltanto
bei sentimenti, ma azioni consone a quei
sentimenti : ravvedimento che non è solo sterile atto di contrizione, nè penitenza e cilicio.
Zaccheo accolse Gesù con allegrezza, nota Luca, Non con il viso lungo e le lacrime
di Un asceta. Ma poi va in cerca di coloro
cui deve riparazione, consulta i suoi registri
e li indennizza. Non si chiuse in un chiostro
a far penitenza, nè va in pellegrinaggio senza curarsi se le ricchezze dia lui aibbandonate
vadano ad alimentare l’ozio o la crapula efi
sconosciuti profittatori : no-, egli l'.isale la genesi dei suoi guadagni e li purifica dalle scorie, anche con sacrifizio, non dà al suo proponimento il valore di un’azione meritoria,
ma ne fa un atto di giustizia e, sopratutto,
non aspetta per attuarlo che i suoi colleghi
facciano altrettanto.
E’ questo un altro frutto della grazia ; non
aspettare che ne venga l’ordine o la consuetudine per compiere quel dovere ohe la nostra coscienza ci detta.
Se Zaccheo avesse detto ; « Mi farò pro
motore di una disposizione che imponga ai
pubblicani di rendere al quadruplo' ringiustamente percepito e dopo sarò il primo ad ottemperarvi » avrebbe 'oompiuto un’azione forse socialmente più importante, ma meno .squi• sitamente cristiana, anche quando non avesse
nutrita la segreta .speranza nel suo subcosciente ohe quel dopo dovesse venire il più
tardi possibile. Egli invece getta generosamente il seme déH’esempio senza curarsi
se questo seme frutterà o menO'; di questo
avrà cura -Dio!
Il nostro sullodato amministratore ricorda
piuttosto quel Filemone, onorato di un’epistola da S. Paolo, il quale quantunque cristiano, continuava a tenere degli schiavi, ma
m'Olt'O probabilmente li avrebbe emancipati
senza mormorare il giorno in cui ciò gli fosse
stato imposto, come con ogni probabilità emancipò Onesimo per aderire alla preghiera
di S. Paolo. La Grazia che in Zaiccheoi ope
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rò interamente subito, grazie alla presenza
divina di Gesù, opera con minore intensità
e più lentamente su Filemone per mezzo
della predicazione e delle esortazioni di Paolo.
Preghiamo affinchè essa operi potentemente anche" oggi su tutti noi e su coloro che
con sincera fede sii adoperano a prò della giustizia e della carità. Troppo spesso Tuomo si
avvale dei più generosi ideali e sventola la
bandiera della fratellanza per i fini particolari suoi 0 d'una limitata comunità. Ma la
grazia c’insegna ad amare il nostro prossi^,mo come noi stessi, e sleoome non ci limitiamo ad augurarci il nostro guadagno materiale
o spirituale, ma agiamo per procacciarlo, così
sotto la sua azione, non solo predichiamo la
'giustizia e la benevolenza verso altrui, ma
la pratichiamo, assieme o senza la collettività.
, M. Eynard
Depuis la fin de la guerre lea rapports entre nos Vallées et la Suisse se sont particulièrement ilntensifiés ; envoi du Don Suisse,
de vêtements, hospitalité 'Offerte aux enfants
et aux adolescents, parrainages, échange de
visites et de messages.
Nous pensons que plusieurs lecteurs seront heureux si notre iournal leur portera
quelques nouvelles du Synode de 1’E.glise
Nationale Vaudoise, qui a eu lieu dernièrement à Lausanne.
Qui veut parler de la vie religieuse d’un
peuple, ne peut pas faire abstraction de s'is
sanctuaires. En effet, quelle est profo-nde
rinspiration qui surgit des très anciens teinple:. de ce pays, qui font remonter notre pen.sée aux premiers siècles du christianisme,
quand l’église chrétienne était toute en mouvement. en pleine ferveur missionnaire!
Plusieurs de ce temples ont été bâtis avant
iü Reforme, sur l'endroit où les ermites avaient construit leurs cellules et ils nous
parlent de l'évolutlo'n spirituelle d’un peuple
qui passe des formes grossières de l’idôlatr e
à la lumière du christianisme, et ensuite à la
liberté de la Réforme protestante,
A côté des anciens temples de style gothique, on bâtit en Suisse en moyenne un temple par an. Après la vision des sanctuaires
de Romainmùtier, de Orbe, d'Orny ou Páyeme, il est difficile définir ce qu’on
éprouve en entrant dans les temples modernes de Renens, de Clärens ou de Saint Luc
à Lausanne.
L’architecture moderne a rendu inutiles
les colonnes et les nefs, qui nous semblaient pour ainsi dire liées à l’idée même du
temple. Mais il est vrai que l’impression généralement défavorable que nous ressentons
devant l'architecture religieuse moderne naît
d’un sentiment plus profond que des raisons
purement teeniques. En réalité l’ar* religieux ■
du Moyen Age, qui nous a laissé l’héritage
des merveilleuses cathédrales de ce pays,
naissait de la vie d’un peuple qui était une
vie religieuse. L’art moderne trouve son expression dans les gratte-ciels de Brooklyn,
mais ce n’est plus un art religieux, parce que
il n’est plus l’expressiion d’une âme religieuse.
Toutefois, si nous sentons que dans ces églises modernes il manque quelque chose de
indéfinissable, qui est peut-être la voix des
siècles, nous ne pouvons nous’ refuser de ’’eC'Onnaître l’effort d’un peuple qui veut affirmer .sa foi, et répondre à ses besoins spirituels augmentés.
Les temples anciens et modernes parlent;
leur language est éloquent pour celui qui sait
en eC'Outer le message. Mais nous sommes
particulièrement désireux d’entrer en contacte avec l’âme de ce peuple, d’en connaître
les problèmes et les aspirations dans le monde actuel. Le Synode de l'Eglise Nationale
Vau-doise, qui s’est réuni à Lausanne à la fin
du mois dernier, et auquel la Commission
Synodale a bien voulu inviter un délégué de
notre Eglise, nous donnera des renseignements très précieux.
Il nous a paru tout d’abord de noter un
sentiment d’étonnement et de préoccupation
pour la position de privilège que la Swsse a
vis-à-vis des autres nations de l'Europe.
Le visiteur qui passe la frontière Suisse
n’a pas de peine à constater le bien-être de
de ce pays, où les maisons ont des vitres, le.s
ponts sont intacts, les vagons des chemins
de fer sont éclairés et chauffés. Mais dans
leur conversation souvent les Suisses manifestent leur sentiment d’étonnement du fait
que leur pays, qui a couru plus d’une fois le
danger d’être envahi, ait été épargné d’une
manière si miraculeuse Le danger d’une telle situation de privilège est évident : c’est celui de devenir égoïste,, de s’isoler dans une
espèce de paradis terrestre, à l’abri de la
tempête qui a passé sur le reste de l’Euroçe. Mais ce danger a été dénoncé, plus enco.e que par les autorités responsables, parla conscience Suisse elle-même.Et nous savons quelles preuves de solidarité fraternelle
'es Suisses ont offerte à l’égard des populations dans la souffrance. On se serait attendu
apres un tel effort, à constater un sentiment
de lassitude. Mais le Synode à l’unanimité a
invite les paroisses à poursuivre, pendant le
prochain hiver, un effort analogue à celui
entrepris ces dernières années, en faveur des
églises ruinées par la guerre.
Un autre problème qui attiré l’attention
du Synode a été celui de l'entreprise catholique dans le Canton. Sur 343 mille habitanis du Canton de Vaud, 57 mille seulement
sont catholiques romains, et il s’agit presque
exclusivement d’éléments immigrés d'autres
Cantons. Mais l'augmentation de la population
catholique est constante, et oin 'a l’impression
d un travail méthodique, organise, persév'érant en vue de la conquête des positions plus
importantes dans la vie du pays. .Pour endiguer la poussée catholique toutes les forces
de l’Eglise devront être mobilisées: culte,
action à l’intérieur de l’Eglise, presse, imprimerie et radio, éooles et action sociale.
Nous qui vivons au sein même du catholicisme romain, et qui en connaissons si bien
la mentalité et les systèmes, nous nous réjouissons que les pays protestants ouvrent eux
aussi les yeux, et ne se laissent pas submerger au nom de ces- nobles principes de tolérance qui nous ont jusqu’ici animés.
**♦
Rappelons enfin les conclusions des trois
grands questionnaires adressés aux paroisses toutes entières, aux conseils de paroisse
et aux pasteurs.
A la fin de la guerre l’Eglise a senti le besoin de venir au point, de mettre en plein
jour sa position vis-a-vis des grands problèmes de l’heure actuelle et de sa tâche pour
l'avenir. Dans ce but on a demandé à tous
les membres d’église de se prononcer sur la
possibilité que leurs paroisses auraient eue
de subsister si elles avaient dû traverser
des temps de persécution, qui les auraient
privées de leurs Pasteurs; on demanda aussi s’il était bon de grouper dans- l’église mul
titudiniste les membres vivants, et créer ces
liens de communauté qui font la véritable
Eglise ; enfin si les moyens employés par l’Eglise en vue de la culture, de la piété individuelle et collective, leur semblaient suffisants et adéquafs.^
Aux conseils dé'paroisse on demanda : si à
Gô.'s du travail administratif ils consacraient
une partie de leurs séançes à l’édification
de leurs membres,- si les tâches du Conseil
étaient réparties entre les conseillers;
s’ils auraient aimé que l’autorité de
l’Eglise donnât aux paroisses des directives précisés sur leur travail ; comment on
s’occupait de former des moniteurs et monitrices des écoles du dimanche ; enfin si l’organisation dént dispose actuellement l’Eglise
pour former une jeunesse chrétienne, capable de vivre dans l’esprit de Jésus-Christ,
est adaptée pour ce but.
Parmi les dix questions posées aux Pasteurs-, nous rap,pèlerons celle qui leur demande de se prononcer sur le voeu exprimé
par quequ’un, que les autorités religieuses
prennent d’une façon plus directe et pratique
la direction de l’eglise; on demanda aussi aux
Pasteurs si, lorsqu’ils sont entrés dans le ministère, ils se sont trouvés avec une préparation suffisante éh présence des problèmes
que leur tâche leur présentait et encorç on
les a invités à se prononcer s<ur l’oppo-tunité que la Faculté de théologie organise chaque année des cours de vacances p'our Pasteurs.
Comme l’on volt, c’est toute/ la vie de l’Eglise, dans ses différents aspects qui a été
envisagée dans ce grand questionnaire et qui
nous fait penser à la grande tâche qui s’impose non seulement aux Eglises Suisses,
mais à toute l’Eglise chrétienne.
* * •
L'Eglise Nationale Vaudoise compte dans
son sein de belles personnalités qui ont honoré de leur amitié l’Eglise Vaudoise Italienne. Tous les évangéliques italiens regretteront beaucoup que le Pasteur Paul Métraux
laisse le h Semeur Vaudois » le journal qui a
donné une si grand parti© de son intérêt aux
problèmes/ de l’évangélisation en Italie. Mais
son successeur, le 'Pasteur E. Ferrari, jusqu ici le distingué pasteur de la paroisse de la
caf.iidrali à Lausanne, est aussi un ami db l’Eglise Vaudoise, et il a déjà donné plus d’une
preuve de l’intérêt qu’il a pour nous. Nous
n’avons pas besoin de présenter à nos paroissiens le jeune aumônier de la jeunesse
d'église, le Pasteur Albert Girardet, qui se
fâche si on lui recommande de ne pas se dépenser au delà ses forces; ni M.Maurice
Gardiol, originaire du Villar, Pasteur du magnifique temple de Saint-François à Lausanne, qui compte environ 20 mille membres
d eglise. Du reste dans chaque paroisse notre
Eglise peut compter sur des amis très sûrs,
qui nous suivent de leur sympathie et de
leurs prières.
Ce bref exposé ne saurait prétendre dé
présenter un cadre complet de la vie relig’.eu.se du Canton d© Vaud, mais en terminant nous pouvons constater que les problèmes fondamentaux des différentes églises
chrétiennes sont partout les mêmes. C’est
pour cela que les contacts entre nous et nos
amis Suisses n© peuvent que nous aider à
résoudre nos problèmes.
A l’Eglise du Canton de Vaud nous disons
une fois de plus : merci pour le bien que
vous nous avez fait ; pour la sympathie que
vous continuez à nous témoigner.
R. Nisbet
E' in corso di stampa il Calendario familiare
VALLI NOSTRE
1947 che consta di 12 fogli staimpati in francese
e italiano con copertina in tricromia. La tiratura
essendo limitata alle sole prenotazioni, coloro che
dpiderano riceverlo sono pregati di inviare subito la loro ptenotazione alla Editrice Libraria
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Per 100 copie L. 7 la copia - Per oltre lOO
copie L. 6.
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Cher frère en Christ,
J’ai reçu de différents côtés des lettres m’encourageant à écrire pour l'£co. Ce ^jue ;'e ferai quelques fois. Dieu le permettant. Il ya a Canada Somaz (Santa Fe) trois familles Rioca, que j’ai visitées quelques fois, établies ; dans le commerce.
Leur mère, Marie Jourdan veuve Ricca, de Lo
Tour, âgée de 83 ans. a perdu entièrement la
mémoire. Personne instruite , elle avait suivi les
4 ans du Penssionnat. Sa soeur Céline, à Carçaranà a perdu son mari en avril derm'er. C’était un
italien, Pianesi. Ces familles se rattachent à l’église locale méthodiste.
J’ai découvert dernièrement la famille d’Albert
Durant, de St. Germain, établie à Pehua'ô, pro,
de Buenos Ayres. Nous avons beaucoup de familles qui s’éloignent, d’où nécessité de nouvelles
colonies. Nous avons perdu deux bonnes occasions : une à Chapimy (Paysandù) de 40.000 hectares, l’autre à Rocha de 10 et 20.000 hect. Les
quelques familles qu¡ y ont été sont très contentes, Mais maintenant tout est occupé. Espérons
que la Banque Vaudoise inaugurée à Tarariras
le mois dernier pourra obtenir dé meilleurs résultats. Le président Humbert Perrachon est un
homme actif, bien qualifié et avec beaucoup d'expérience. S’il y a de l’union une colonie peut se
former facilement, avec l’augmentation des familles d’ici et de nouvelles recrues venant Jes Vallées. Les temps sont propices. "Uruguay est un
pays des plus libres d’Amérique, même l’église
est séparée de l’Etat. Nous sommes bien vus par
le Gouvernement, qui est disposé à nous accorder
toutes les facilités p<3ssibles. Le pays est sain, le
climat tempéré, pas de neige. Tous les produits
viennent et il y a encore beaucoup de terres vierges. Le prix a augmenté beaucoup, mais ce qu’on
a pour vendre, s’écoule facilement à des prix élevés. Les jeunes gens qui sont venus les derniers des Vallées, se font une position, (e peux
citer : Paul Charbonnier du Villar. Charles Sibille et Lévy Meynet de La Tour, Ernest Odin et
Fienri Boulard de St. Jean. Ernest Peyronel des
Tournims de ^ramol, etc. Us sont tous propriétaires, parce que bons travailleurs et économes.
A Colonia Valdense où la propriété s’amorce'.le
on cultive maintenant beaucoup la vigne, les arbres fruitiers, les pommes de terre et les petits
produits, laitage, basse-court, etc., ce qui ne demande pas de grandes extensions de terrain et
dont on obtient de bons prix. Les orangers viennent, très bien aussi en rase campagne. Un colon
me disait: j’ai cette année trois cent mihe oranges à vendre, un autre : i'en ai gardé di.v-huit
mille pour vendre plus tard à un prix plus élevé.
Mais ces arbres croissent lentement, tandis que
les pommes de tefe par exemple donneat deux
récoltes par an et se vendent toujours à des prix
rémunérateurs.
J’ai oublié dans ma dernière le nom de Davy
R. Perrachon parmi ceux qui entreront bientôt
à la Faculté de Théologie- C’est un étudiant avancé. Il nous a prêché un excellent sermon dimanche passé. On voit que c’est un jeune homme converti. Le doct. Wood avait fondé le Lycée en 1888 en vue d’avoir des ouvriers et évangéliser tout l’Uruguay II y eut alors Daniel Berton et Barthélemy Gilies. Maintenant plusieurs se
préparent. Puissetn-ils être remplis du Saint-Esprit et avoir à coeur le salut des âmes. Les Lycées, très nombreux à présent (six rien que dans
le département de Colonia) appartiennent tous au
Gouvernement; la religion est bannie de l’enseignement, l’Etat étant neutre:
Nous avons eu à Nueva-Helvecia, Colonia Suiza. ia concentration des Sociétés des dames, de 4
à 500 réunies pour s’encourager et travailler davantage au sein des églises.
Nous y avons entendu des messages excellents.
La congrégation a offert le dîner à tous. Elle est
resservie par M. Elio Maggi qui a aussi étudié
à la Faculté de Buenos Ayres.
Nous avons aussi eu des cultes de réveil, si
nécessaires aujourd’hui où beaucoup délaissent
les cultes, et où la vraie piété est rare. L’indifférence gagne du terrain partout. Ce sont les temps
difficiles annoncés; les signes en sont visibles,
.jésus nous prévient dans ces paroles prophétiques : « Quand vous verrez ces choses s’accomplir. levez la tête, car votre délivrance approche »
Notre délivrance! voilà ce qui doit nous réconforter et réjouir. Le monde avance, sans qu’il s’
en rende_ compte, vers les jugements qui l’attendent, mais une glorieuse espérance soutient les
rachetés de Christ.
Agréez mes salutions fraternelles en Lui
L. JOURDAN.
Nos départs : Augustin Toscano de la Tour, de
64 ans, à S. Martin, près de Buenos Ayres
Henri Goss, de La Tour, 69 ans. à Nueva Helvecia — Paul Barolin, du Villar, de 82 ans, à San
Gustavo (Entre Rios) — Philippe Âvondet de
Rocheplate. 86 ans, à Estanzuela i(CoIonia). ’
VVI SO
Le Infermiere Professionali di tutta Italia,
dopo la dolorosa parentesi di questi anni
di guerra, si stanno riorganizzando.
Si vorrebbe che le Infermiere Diplomate
Professionali Evnageliche di tutte le Chiese
si riunissero per formare un gruppo unico e
saldo che possa fronteggiare l’invadenza sempre più crescente degli elementi ostili che
sempre, ma ora più che mai, tentano di ostacolare le nostre aspirazioni e le jiostre attività, dando a personale non laico i posti migliori e di responsabilità che il più delle volte, per competenza tecnica e per istruzione,
ci spetterebbero.
Si prega perciò di trasméttere quanti più
dati possibili atti a far conoscere la propria
personalità e nel tempo stesso l’entità delle
nositre forze.
Indicare : età, titoli di studio. Scuola Professionale e data di Diploma, posti occupati,
e quanto altro in rapporto alla Professione,
non trascurando di segnalare quei casi di
speciali difficoltà ed ostacoli, da parte di elementi contrari, che abbiano potuto nuocere
alla carriera.
Tutto quanto verrà segnalato, ohe potesse
essere utile allo scopo, non verrà in alcun
modo reso pubblico se non con il consenso,
volta per volta, dell’interessata.
Scrivere al più presto, e comunque non oltre il mese di dicembre, alla collega :
sig.na Olga Petrai
Via Canova, 29 , MILANO
litilDlo Mi Hiiioiiioelli illesi
TORINO
E’ aperto il concorso per la nomina del
Direttore deH’Istituto, con decorrenza dal 1"
gennaio 1947.
Tanto il Direttore quanto la moglie, che
deve assolvere le mansioni di governante,
devono essere persone di alta 'spiritualità cristiana, capaci di dare un’impronta sanamente
cristiana all’Istituto.
E’ pertanto richiesta la raccomandazione
specifica del Pastore locale.
Sono esclusi i coniugi con figliuoli a carico.
Il Direttore e la governante fruiscono delTalloggio e del vitto, con una modesta indennità in contanti.
E’ inutile scrivere se non si considera l’attività da svolgere come una missione di servizio, nello spirito di Cristo, a favore dei
ragazzi. Indicare se già si è svolta una attività cristiana.
Inviare le domande, entro il 15 dicembre
1946, al Presidente :
Doti. Elio Eynard
Via Pio Quinto, 15 TORINO
N. B, - Il Consiglio vaglierà le domande
neH’esclusivo interesse dell’Istituto. E’ pertanto inutile, anzi deplorevole, ricorrere a
racoomandazioni.
EMIGRAZIONE
La crisi economica delle Valli Valdesi, quantunque meno grave che in altri paesi dove le devastazioni della guerra sono state maggiori è tuttavia tale da indurre numerose famiglie ad iiivocare l’emigrazione come l’unica soluzione possibile al vicolo chiuso della loro economia domestica dissestata.. Da Bobbio fino a Ferrerò e PraIv è tutto un fermento di persone che domandati-)
al nostro Ufficio Pro Valli schiariimenti circa ie
possibilità di emigrazione che vi posscno essere
verso tale o tale altra direzione. Si parla di elenchi di decine, persino di centinaia di persone che
si sono prenotate in vista della partenza per l’America del Sud.
Ma Si tratta veramente di una crisi economica
Una simile affermazione può essere discussa.
Abbiamo detto che qui le devasta-ioni deMn
guerra sono state meno gravi che altrove, po.ssiamo aggiungere che i numerosi stabilimemi industriali delle Valli non sono popolati che in parte
da maestranze Valdesi, che, specialmente quella
femminile vi difetta al punto che gli industriali
sono costretti a ricorrere a mano d’opera allogena chiamata dalla pianura e persino dal Veneto.
Alcuni giustificano l’esigenza dell'emigrazione
invocando una eccessiva densità della popolazion“,
ma sta di fatto che vi sono oggi alle Valli alcune
migliaia di Valdesi di meno che cinquant’anni or
sono e che ogni partenza di un mt ntftnaro Valdese dalle Valli è più che controbilanciato dall'arrivo di altri elementi delle regioni circostanti e
che in qualche maniera, bene o mite, riescono
a campare là dove noi affermiamo di morire di
fame.
Ed allora, forse, più che di crisi eennom’ea s:
deve trattare di una crisi morale.
L’improvviso clima di libertà dopo venti anni
di compressione culminante nella tragedia di una
guerra pazza, hanno acceso prepotente nei nostri
cuori la nostalgia di una nuova patria meno matrigna di questa pove'-a Italia che continua a discutere le più sacre libertà dello .-o r’:o menite
chiude un occhio tollerante sopra tanti abusi indegni di una nazione ( ’vile. Nostalgia d una patr'a
dove il cieio sia più sereno, Taria piu pura, la
terra meno avara di pane ed il fisco meno avido
di quei miseri sudati guadagni. Se così è, possiamo comprendere vaei nostri frateUi che desiderano emigrare e simpatizzare con loro. Forse
prossimamente, quando da un molo de! p rio d.
Genova o di Naoo'i saluteremo la nave che porta
lontano qualche centinaio di Valdesi, ci sentiremo
il cuore preso da una profonda malinconia e da
un bisogno prepotente di buttarci in un canoifo
all'inseguimento per andare con loro... Ma ci
faremo forza, ci volteremo da un lato per nascondere qualche lacrima furtiva eppoi torneremo
indietro ai nostri monti perchè qui la nostra comunità ha una sacra missione da compiere, dalla
quale non può esser distolta da nessuna crisi, da],
la quale non potè esser distratta neppure quando
si usava contro di lei la violenza delle armi.
Ma il problema è molto grave e pochi perciò,
fino ad oggi io hanno affrontato pubblicamente.
Una partenza di un gruppo di famiglie di qualche
importanza numerica per l’America del Sud può
essere molto desiderabile dal punto dì vista delle
nostre relazioni con quelle nostre colonie ma incide in maniera grave sulla nostra piccola compagine locale che anche neirultimo decennio è diminuita di numero.
Certo, se dipendesse da noi, diremmo loro volentieri come Paul Métraux in un si.o recente ;nagnifico articolo sul Semeur Vaudoìs : «Ne t’en
va pas! )>, ma sappiamo bene che non basta una
Simile esofiazìone f^er r:- >lv're pr -Memi alt'-ni
Come giudicherà 'a storia le nostre decisioni odierne? L’Amminist’azione della chiesa interessata alla faccenda non ha voluto essere in causa
e ha invitato ì Pastori a non occuparsene con un
apposito ordine del giorno.
Agisca ciascuno secondo k propria coscienza !
A chi si prepara a partire, il nostro augurio
fraterno, cordiale, nostalgico: il nostro commosso; «A la garde de Dieu!» A chi resta la consegna di serrar le file pel servizio di un Ideale tanfo più grande e prezioso quanto più debili sono le
forze dpi suoi servitori.
y ENRICO GEYMET
Sono stato delegato dalla Tavola a visitare le nostre chiese pel Sud - America.
Conto partire in grennaio o al più tardi
ai primi di febbraio. Chi desidera che rechi un messagrgrio a congriunti od amici
nelle nostre lontane colonie si metta ai
più presto in comunicazione con me. Se
in qualche parrocchia ci fosse un gruppo
di persone che desiderano conferire con
me, si mettano d’accordo con il loro pastore e mi recherò in quella parrocchia.
A decorrere dal 1° gennaio p. v. lascierò la direzione del nostro giornale. La
Tavola ha designato il nuovo direttore
nella persona del pastore Ermanno Re*
slan nostro fedele ed apprezzato collaboratore e già redattore della Pagina della Oìoventù.
A lui il nostro cordiale saluto e i migliori auguri.
ALBERTO RICCA
11 solito nucleo di Cerignola è stato curato regolarmente fino alla metà di agosto dal Pastore
di Orsara. Nel mese di settembre alcuni culti
sono stati presieduti dal conduttore della chiesa
dei Fratelli di Foggia, signor-Avanzino, Mentre
in seguito nel mese di ottobre ¡1 signor Bensì
Giordano di Foggia ha presieduto i culti sempre
ben frequentati. Ci rallegriamo che l’opera in
quella città sia ricca di promesse grazie allo
zelo dì alcuni fratelli e all’oipera indefessa dell’Anziano signor Scarano Francesco. Siamo fiduciosi ohe la chiesa compirà un altro passo avanti
nell’opera di testimonianza. Non si dimenticheranno i culti nei rioni popolari dove molte anime accorrevano, assetate dì Luce, di Pace, di
Salvezza.
Diaspsovaa di Foggia • Lucera
.Anche questi piccoli nuclei continuano a mantener viva la fiaccola deU’evangelo, A Lucera il
Pastore ha presieduto ottimi culti nel mese dì
agosto e ha celebrato nella masseria di Truglio
Salvatore il battesimo della piccola Graziella. Si
è cosi concluso l'anno ecclesiastico con culti
affollati, indice di una nuova affermazione evangelistica in quella città. 11 signor Pappalardo ha
consacrato all'opera molte energie e molto entusiasmo. Attualmente il signor Bensì Giordano
di Foggia visita il gruppo presiedendo le riunioni ogni quindici giorni. Lo ringraziamo per
i suoi messaggi.
A Foggia il pastore ha collaborato col conduttore nell’opera della predicazione mediante culti
di famiglia sempre molto frequentati.
Particolarmente commovente l’ultimo culto, tenuto nella casa della Signora Surianì, dove ci
siamo sentiti uniti, lieti, perchè pieni dell’amore
di Gesù.
11 gruppo giovanile composto per la maggior
parte da elementi della chiesa dei Fratelli ha tenuto moltissime sedute nelle quali sono stati tenuti studi di carattere dottrinale, seguendo il manuale «religione cristiana» di Comba-Janni. Il
signor Bensì Giordano ha collaborato notevolmente per gli studi settimanali. L’U.G.E. di
Foggia ha pure lanciato il primo numero del suo
bollettino, che, speriamo, sia messaggero di notizie confortanti e vita spirituale intensa.
L’ultima sera che ho passato con quei giovani nella stazione di Foggia mi sono sentito
molto felice. Rivedo ancora il viso sorridente
e ottimista... delio «stratega»; rivedo il mio
buon amico e collega Avanzino, circondato dai
giovani : Peppino, Guido, Armando, Olindo, e
altri ancora con un gruppo d: giovanette che cantano tutti assieme i bei canti de! risveglio ; la
folla dei viaggiatori attenta e fors’anco commossa
ascolta quei cori apportatori di pace e di gioia
in qualche anima triste e angosciata.
Gu-Stavo Bouchard
La domenica 27 ottobre il Sovrintendente del
1! Distretto, dott. Alberto Ricca, procedeva all’insediamento del nuovo pastore di Ivrea, sig.
Lorenzo Rivoira.
11 dott. Ricca rivolse un messaggio denso di
pensiero alla Comunità ed ebbe parole affettuose per i pastori Vinay e Rivoira. Dopo l'insediamento, il pastore Rivoira rivolse un breve
vibrante discorso. Nel pomerìggio nel corso di
un modesto ricevimento, la piccola Comunità e
sprimeva il benvenuto al pastore. Che Dio gl
conceda un ministero benedetto in mezzo a noi
Ep.
La nostra assemblea di Chiesa di domenica
scorsa 10 corrente in un’atmosfera di serenità c
di buona volontà ha preso varie decisioni importanti fra le quali la votazione dei seguenti ordini
del giorno :
I) L’Assemblea della Chiesa di Rorà, preoccupata dalle tendenze mondane che si fanno strada
persino in mezzo ai catecumeni li esorta fraternamente a fuggire le seduzioni del mondo e di attenersi fedelnnente alle nobili tradizioni puritane
del Popolo Valdese ed invita il Concistoro a liflutare la promozione a coloro che frequentano il
ballo e rosferia.
Questo O. d. G. esprime la serena e ponderata
volontà della Chiesa poiché è stato votato a scrutinio segreto.
II) L’Assemblea ... stabilisce che il numero
minimo delle presenze dei membri elettori necessario per la validità delle Assemblee di Chiesa
deve essere de! 40 iper cento.
Ili) L’Assemblea esprime la sua riconoscenza
ai benefattori lontani per gli aiuti in denaro, viveri e vestiario che sono stati inviati alla Chiesa
ed esprime altresì al Concistoro ed al Pastore la
sua approvazione per il modo come 1 soccorsi
sono stati drétribuiti.
IV) L’Assemblea delibera di mettere in opera
ogni sua p^ibilità per saldare, entro il 6 gennaio
p. V. - chiusura dell’anno Centenario - il debito
contratto per i restauri del Tempio ed invoca a
questo fine l’aiuto del Signore e la collaborazione
ri tutti ì suoi membri ed amici vicini e lontani.
Domenica scorsa 10 corr. nella Casa Unionista,
i rappresentanti delle Associazioni Cristiane dei
Giovani del Piemonte (Torre Pellice, Villar, S.
Giovanni, Pinerolo, Torino) si sono riuniti in
Convino per provvedere aU’azione comune da
compiersi in questa promettente ripresa dell’Unìonismo italiano. Sala gremita; caldo senso dì
solidarietà e dì fervore fra i convenuti. Dipo
una breve meditazione introduttiva del proi essere jalla che indicò nella consaerazione a 'Din e
nell’amore fraterno i fondamenti del Y.M.C.A.,
i prof. Bordino e Samuele Tran presentarono
con molta efficacia l’angomento della Settìmma
di preghiera ; un solo Signore, una sola um: nità. Segui il dott. Roberto Jouvena! con una c ;'ara esposizione suU’organlzzazione delle Sezioni
Cadette. Si svolse poi un iTcressan r sanbio
di idee suirargomento. Successivamente si e ibe
una vivace discussione sul programma genenale
e particolare da svolgersi. Fu nominato un Comitato di Gruppo, presieduto dal sig. Domet ico
Abate, in cui tutte le Associazioni del Gru >po
saranno rappresentate ; si decise di convocare durante l’inverno alcuni convegni regionali (il piossimo sarà a Pinerolo) ed un raduno alpino con gare d' sci. I' Convegno si chiuse con r;ne::aggiante constatazione del progresso spirituale e nateriale che le Associazioni Cristiane attualmente
presentano e del fervido entusiasmo che le ani na.
SERATA DI BENEFICENZA - Sabato 23 i orrente. alle ore 20.30, nell 'Aula Magna, v< rrà
rappresentata dall’U.C.D.G. l’operetta « LE < iRFANELLE » di Ettore De Champs, e la com nédia in un atto « Miss Arabella fait ses confituri s »
di Ch. Le Roy - Villars.
I biglietti sono in vendita alla Bottega dilla
Carta. — Il provento sarà devoluto ai gruppi di
assistenza dell’U.C.D.G. stessa.
Alberto Rtcca; Direttore
Amorizzizione N. P 356 delTA P.B.
Arti Grafiche «L’ALPINA» Torre Pellice
La famiglia Forneron, commossa per le di nostrazioni di affetto tributate in occasione c. 'Ila
malattia e della morte della cara
Anna Forneron n. Gardiol
sentitamente ringrazia il sig^ Dott. Ross_ il pastore G. Peyrot e tutte le persone che fw on»
larghe di aiuto nella dolorosa circostanza.
Roccapiatta, Ottobre 1946.
Il 3 novembre u. s., il Signore chiamav i a
Sè, dopo lunga sofferenza sopportata con cnchana sottomissione
Margherita Peyrot
nata Roslan
in età di anni 65.
Ne danno il doloroso annunzio^ sorretti d die
Promesse divine i figli :
SILVIO (Rep. Argentina);
EMILIO e famiglia;
FRANCESCO:
GIOVANNI Candidato in Teol. [Orsara di Puglia) ;
il fratello ROSTAN GIOV. STEFANO c famiglia ;
la sorella ROSTAN SUSANNA e famiglia;
i cognati, le cognate, i nipoti e i parenti ti.tfi.
Dice Gesù : lo sono la Risurrezione e la Vita, chiun jue
crede in me, anche se :nu jre
vivrà. Ev. S. Giov, 10 25.
C ('Setto - Frali, S novembre i.-H'ì
Le famiglie Cardon e Balmas ringraziano quinti presero parte al loro immenso dolore e fur mo
loro larghi d’aiuto nella dolorosa circoslanza
della dipartita della loro cara sorella
LINA
Un ringraziamento speciale al Signor Pasi.yrr
Ermanno Roslan per le parole di consolazi m '
e di fede, ed alle signore Suzzs'runk e Borno.
L’Istituto Evangelico Femminile di Firenze < si.
ca sorvegliante-maestra o sorvegliante sempli:<mente per coadiuvare la Direttrice Scrivere il
Pastore Tullio Vinay - Via Manzoni, 21 Firen '.e
Gton. i{. Gardiol
stub IO TECNICO
Via Fiume, 6
Albergo Nazionale
S. C«»a>ani«in«K dais.
Via Pramollo
ORFCCHI-NASO-non
Il dr. Oaniale Rochat assistanta dei
prof. Arnaldo Malan visita tutti i
viNEROl «falle 10 alle ia
presso il Dott. Gardiol - vlais
Puhrmann, 1 - Talafono 77
Torre Palllce
LABORATOR/O AUTORIZZATO
Pascheilo Bruno
NftKxarotti - San Gìo’vannt