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ANN« LXXVI
Torre PelHcfi',24 Maggio, 1946
ifimm n n
J'X" ' . i-' *’ '■• '”'■ »"••’* -A
L’avvenimento saliente nei giorni che corrono (talla Settimana Santa a Pentecoste è
costituito dalle apparizioni jd«! Risorto. Avvenimento eccezionale e drammaticissimo. Ne
ebbero sentore anzitutto delle donne, meglio
qualificate per la loro 08101*3 a prestarvi f(^e,
ma non vi credettero, si spaventaron# e andarono a nascondersi. Poi Maria incontrò ¡Gesù faccia a faccia, ma era cosi poco disposta a
rivederlo vivente che lo scambiò per un ortolano e solo quando ne udì la viva voce ijon
potè più resistere all’evidenza e cadde in ginocchio adorando. Andò a dirlo agli undici
ma non le prestarono fede, erano uomini seri
e posati, poco disposti a credere alle allucinazioni. Due giovani, ad ogni buon conto,
fecero una corsa al Sepolcro e lo trovarono
nello stato descritto dalle donne, ma non furono creduti. Poi giunsero i due di Emmaus
e dissero di aver visto Gesù, ma non ebbero miglior fortuna. Quando la sera Gesù
stesso apparve in mezzo a loro, non credettero neppure a Lui, lo dissero uno spirito, si
credettero allucinati. Dovettero toccarlo, esaminare le sue ferite, vederlo mangiare, udire i suoi rimproveri, prima di arrendersi all’evidenza. Tommaso che non era presente
non credette neppure alla testimonianza dei
dieci compagni, bisognò che Gesù apparisse
anche a luil
Se tanta fu l’incredulità dei discepoli, qt»lla dei sacerdoti e dei Farisei oltrepassò l^ni
misura e divenne subito un’ostilità rabbiosa
e feroce contro chi osasse parlare del Risorto. Presto la fede nella sua risurrezione doveva diventare un delitto mei^tgybte
pena capitole. ■ ——— ~ .
Ed hanno torto allora coloro i quali volendo giustificare la pochezza della loro fede,
parlano dei tempi apostolici come se vi avesse
regnato una facile credulità. In verità, non
vi è mai stata butta incredulità nei mondo
come quando la croce è stata eretta sul Golgota e la tomba di Giuseppe d’Arimatea si è
aperta. In quei giorni La fede nella risurrezione dovette correre contro gli ostacoli maggiori della storia.
Non è a dire, però, che anche oggi la fede nel Risorto non incontri le sue ^andi dii
flcoltà. La regione nella quale Egli vive e da
cui ci offre delle visioni e dei messaggi, appartiene a quei vasto mondo spirituale che ci
circonda e sul quale la maggior parte non ha
ancora delle idee ben chiare. Dobbiamo guardarci da quei caratteri deboli che si autosuggestionano facilmente e scambiano per veio
il frutto della loro fantasia, dai mistificatori
di professione ed anche da quelle entità spirituali che S. Paolo chiama : « Le potenze
spirituali della malvagità che sono nei luoghi
celesti». Dobbiamo Imparare a disoemere
fra tutte queste ombre il profilo di Colui che
non è un’ombra ma il Vivente nei secoli dei
secoli.
- E imparare non è mai cosa agevole. Qualche volta l’impresa del credente alla ricerca
delle visioni che danno la certezza, somiglia
a quella di ChampoUìon, quando scopriva l’alfabeto dei geroglifici egiziani. Proprio così,
bisogna trovar la chiave del mondo spirituale per capirei qualcosa! Quindi, è possibile
discernere le apparizioni del Risorto, oggi
come allora.;
Ogni vero credente può direi : « In tale
circostanza il Signore ha parlato aU’amma mia
per chiamarla alla conversione ; in tale altra
ho gridato a Lui dal seno della distretta ed
Egli mi ha risposto ed io ho capito che era
veramente Lui che mi rispondeva; un altro
giorno ero nel dolore, ho invocato l’aiuto suo
ed Egli ha terso le mie lacrime e restituito
la pace al mio cuore, sono anche stato nella
gioia ed ho provato che la più grande ebbrezza di cui poteva vibrare un’anima era quella
che proveniva dalla sua jpresenza; ho pure
gustato l’ore della contemplazione ed ho avuto netta la sensazione di trovarmi faccia a
faccia con Lui...
Ma noni tutti ^possono parlare-cosi. Molti,
come Tòma, non hanno ancor vi«o il Risorto ed il loro cammino verso la Pentecoste è
molto diffìcile per non dire impossibile. P«*«)viamo per loro una viva simpatia, vorremmo
aiutadi, ma non possiamo gnab vc«a perehè
il Risorto^ciascuno lo deve vedere per’con
to suo. Ai fratelli non possiamo dare che la
nostra testimonianza e questa vogliamo darla
dì gran cuore : Sì, noi abbiamo visto qualcosa
che non permette dubbi, possediamo la certozza, possiamo dire umilmente e gioiosamente come Toma : « Signor ;mio è Dio mio ».
Enrico Geymet
PER LE"maDRI
In questo mese di maggio i bambini delle
neutre scuole domenicali si accingono a celebrare la festa della madre, onde ridire il loro affetto e la loro gratitudine a colei che per
prima li ha circondati delle sue cure e del
suo amore.
Pensando a ciò, mi è parso che avrebbe
forse potuto trovar posto adesso una parola,
che da un po’ di tempo mi sta nel cuore, una
esortazione fraterna che voci e ¡fare alle madri tutte; ma in special modo alle giovani
mamme.
Se mi permettete, piendetò lo spunto da
un piccolo episodio successo alcuni mesi or
sono .In una bella giornata di febbraio, piena di sole, due bimbi, un maschietto di quattro anni e la sorellina di otto, se ne andavavano felici con una pìccola slitta, per cimentarsi nelle belle scivolate lungo un campo coperto di soffice neve; non erano soli, chè altri bimbi si erano a^iunti a loro, ognuno con
il proprio mezzo di locomozione più o 'meno
perfezionato, cosicché a poco a poco il campo
di neve fu tutto un brulichio dì slitte e di ski.
I nostri due piccoli amici scivolavano veloci e gioiosi in mezJto agli altri, ma, ad un
tratto, mentre.il; Jumbo, da,solo trascinava su
per il pendio la sua slitta, uno sciatore, forse
ancora poco esperto, usciva dalla sua pista e
travolgeva nella sua discesa ir nostro ometto
e la sua slitta. Accorse la mamma, accorse la
sorellina, ci lu un gran spavento, ma, per fortuna, nulla di grave : un ginocchio un po’
ammaccato, una graffiatura sotto il mento e
un fiotto di lacrime presto asciugate.
Per quel giorno si tornò a casa, chè la
slitta aveva perso la sua attrattiva,; però, il
l^'iorno seguente, la disavventura era già
parte dimenticata ed i due bimbi ripresero
la loro slitta per ritornare sul campo di neve.
Cammin facendo, il loro discorso si aggirava però sull’avvenimento del giorno precedente. uTun, diceva il bimbo alla sorellina,
i< Se incontriamo di nuovo oggi lo sciatore che
mi ha gettato a terra, gii perdoni, gli vuoi
bene lo stesso,^ ». — « /o sin, diceva la sorellina con la sua saggezza di quattro anni
superiore a quella del fratellino, »l'ha pur
detto la mamma che bisogna amare tutti ». —
Ci fu per il bimbo un momento di perplessità, forse di lotta, perchè la risposta era per
lui più difficile, poi la sua voce giunse sicura
a suggellare la vittoria : «Anch’io, sai?n.
E la mamma che camminava dietro ai suoi
bimbi ed aveva teso il suo orecchio ed il suo
cuore per ascoltare la risposta al grande problema dell’amore e del perdono, diceva in
cuor suo : (( Bisógna ancora e sempre ch*io
parli d'amore e di perdono ai miei figli n.
E quella mamma dice oggi alle altre madri
e sue sorelle : « Pariate d’amore ai vostri
bimbi e non vi stancate di seminare ttei loro
cuori il germe del perdono n.
Proprio in questo periodo di ricostruzione,
come si suol chiamare, incombe a noi madri
il compito di gettare il seme deiramore nè!
cuore delle giovani,jteo^razioni. Il cuore dei
nostri bimbi non èJMturalmente buonp, come
taluno ha potùto «rèdere; esso racchiude il
germe del peccato che noi, padri e matfri, abbiamo loro trasmesso; ma il cuore dei nostr
b'mbi non è ancora Indurito come il nostro.
C- iiie un terreno irrigato, lo si può ancora lavorare bene ed è più facile che non altrove
smuoverne le zolle per scavarvi un solco profondo onde gettare la buona semenza . la-buuna semenza deH’amore.
I nostri bambini, anche i più piccoli,' hanno
troppo séntito parlare di guerra, dì odio, di
vendette; queste parole sono diventate naturali per loro, perehè erano (e lo swjo purtroppo ancora) sul lat^tro di molti, forse anche
del babbo o della mamma, e bisogna invece
che altre parole diventino per loro naturali
Bisogna che essi sentano parlare di amore
e poi ancora di amore, affinchè quella parola torni a far parte del loro
vocabolario dapprima, e poi, con l’aiuto
di Dio, scenda nei loro cuori per trasformarsi
in realtà della vita. Udir parlare di amore una
ora 0 due alla settimana, alla scuola domenicale o per bocca di un insegnante cristiano,
non è ancora sufficiente ; occorre che noi, madri, iiisegnamo loro ad. amare, amando e perdonando noi per prime.
E mi potrei dilungare, ma mi avete inteso,
giovani mammè a cui penso con affetto e
che vorrei in qualche modo' aiutare nel non
facile compito dell’educazione dei figli. U
grave résponsabilità incombe su di noi, nel
presente e -per il futuro- in serjso lato, siamo
sempre noi-, più anziani, responsabili di quello che sono-o saranno i giovani, tanto P'ù
di quell© dte sono o saranno i nostri figli.
' Non dobbiamo però scoraggiarci nè lasciarci spàyemare da questa responsabilità.
Gettiamo con fiducià e con perseveranza il
buon sòme nel cuore dei nostri figli, come la,
Bibbia ci dice di' gettare il nostro pane sulle
acquè.’”'"*“
11 Signore non ci chiede altro; Egli veg' e
rà e provvederà nella Sua grazia perchè il
seme porti il suo frutto..
A noi, oggi, EglL chiede-di seminare e di
pregare. :
Elsa Rostan.
Il
Caro Direttore,
commentando — non senza qualche «disitinguo » — un esplicito ed energico articolo
di Roveda contro le case da gioco, apparso su
« L’Unità » del 16 c. m., subalpino, cioè Umberto Calosso, scrive sul «Sempre Avanti!»
del 17 quanto segue,: « Ma che alle porle di
Torino, a Pino, a Rivoli, a Torre PelUce (o
Valdesi, i vostri padri si sarebbero opposti!)
vengan su ogni giorno nuove bische, è soltanto un sintomo della corruzione e della pigrizia che dilagano in questo dopoguerra ».
Non è la prima vòlta ohe il Calosso, il quale vagheggia in Italia una collaborazione fra
socialisti e dembcrisiiatii e patrocina qui da
nói una forma di cattolicesimo rnanzoniano, ci
fa oggetto di poco benevole attenzióni, riprendendo la vecchia tesi del Welier secondo la
quale il protestantesimo è stato generatore
della società capitalista : tesi che potrebbe
suonare accusa contro di noi solo a patto che
si potesse dimostrafe chè l’Ordinamento capitalista non ha avuto nel passato la sua funzione economica e sociale. Ma ih questo ca.so
ini sembra che 1 inciso del direttore del « Sempre Avanti!» esiga da parte nostra una pron
ta é chiara preciàazione. Basterà a questo fiiie
richiamare la memoria dei lettori, e del pubblico interessato. a due ordini di fatti:
U- Sci pruresia ce Stata, esplicita se pure
infruttuosa, contro l’istituzione del Casinò
a Torre Pellice, essa è segnatamente provenuta dairambiente valde^. Ricordo gli articoli
apparsi in proposito sui numeri 3, 6 e 14 di
questa annata del presente giornale, Ricordo
quanto ftt switto jn proposito da! prof. Miegga e da me sui numeri 3^ e 4 de! « Pioniere ».
Ricordo anche l’ordine^del giorno redatto dal
Consiglio dei Profiessopi' de! n<«tro Liceo-Ginnasio Pareggiato Valdese, nonché analoga i
njziativa della locale nostra Parrocchia. Per
non dire di'altros . ' : . _ j
,2} Certo, i Valdesi non si sono opposti alia
istituzione del Casinò con l’unanimità e Tenergia con cui lo avrepbefo probabilmente
fatto i loro padri. Accettiamo rimplicito ‘improvero, anche se ci viene dal quotidiano so: cialista torinese. Dico «anche se» ci viene
da esso, perchè amore di verità esige che si
ricordi che l’istituzione del Casinò fu esplicito argomento di propaganda orale ,e scritta.del
blqcoo democratico progressiita repubDlicano,
cioè di una lista socialista, comunista e democristiana in occasione delle elezioni amministrative locali dello scorso marzo. Ricordiamo il manifesto elettorale che invitava i fautori del Casinò a votare detto blocco, che ne aveva in programma ristituzione ;
ricordiamo le parole di Filippo Amedeo, atr
Cualmente candidato alla Costituente nella
lista socialista per il Piemonte Nord, che in
pubblico comizio presso il Teatro Trento di
Torre Pellice, dichiarò la sera del 29 marzo,
airamivigilia delle elezioni, che l’on. Matteo Gay, « in punizione per aver favorito
l’istituzione del Casinò di Torre Pellice»,
era stato dal partito Socialista incluso lui pure nella lista dei candidati per la medesima
assemblea è la medesima circoscrizione.
Frase, questa, che suonava evidente sarcasmo contro gli oppositori della casa da gioco,
e ..'¿he diede l’avvio a clamorose espressioni
di consenso come.- « i moralisti fanno schi. fo » 0 .((gli oppositori del Casinò sono dei
parassiti », delle quali — oltre al testo — è
anche nota la paternità.
Per parte mia, sono lungi dal volere a
mia volta entrare in valutazioni personali di
carattere morale. Vorrei che i dissensi e la
polemica restassero su un piano più .(elfvato.
Ma mi trovo da una parte, a ricordare il te’ stp^del famoso manifesto rosso del blocco democratico repubblicaTio progressista; e dall’altra a leggere un' fierissimo articolò
^ contro il Casinò di Torre Pellice sull’Eco del
Chisone (settimanale cattolico pinerolcse) del
2.7 ajjrile c.a., un assennato ed esauriente
scritto nello stesso senso su «L’Unità» (Roveda arriva a dire che (( se qualche elemento
di partito si occupasse di s»imili loschi affari,
commetterebbe grave errore quei o quel partito a non denunciarlo pubblicamente allontanandolo dalle propre file »), ed uri commento del (( Sempre Avanti » in cui si denuncia
invece... racquiescenza dei Valdesi!
Che colpa ne ho se, dinanzi a tanta disinvoltura, finisco col pensare di non capire più
niente — o di capire magari troppo?
Francesco Lo Bue.
EN FINLANDE
La question la plus importante qui se pose
à l’Eglise de Finlande est celle-ci : comment
l'Eglise peut-elle répondre aux besoins et
aux aspirations du peuple dans son ensemble, et des travailleurs en particulier? Le
désir de voir s’établir an ordre social plus
juste, qui s’est affirmé surtout à la suite de
la guerre, est partagé par l’Eglise et par
beaucoup de ses ministres. Ceux qui ont fari
la guerre attendent de l’Eglise qu’elle s’occupe non seulement dé l’âine des individus
mais encore qu’elle montre la voie vers un
ordre social meilleur. L’Eglise s’efforce,
dans la mesure du possible, de placer dans
chaque diocèse un pasteur spécialement
chargé des questions sociales. 'Ces (( pasteurs
sociaux » sont choisis parmi les jeunes théologiens, qui ont partagé avec les soldats les
rigueurs de la guerre. Plusieurs d’entre eux
se sont immiédiatement acquis la confiance
de la population. L’Eglise s’efforce également d’organiser des conférences populaires
et des cours sur des questions d’éthique sociale. La presse religieuse consacre aussi
toute son attention à ce problème. D’autre
part, il est très encourageant de constater
que la presse quotidienne, en particulier le
journal social-démocrate le plus important,
<( Suomen Sociali Demokraattl », de Flelsînkî, accorde une place toujours plus grande
aux questions religieuses, et morales, ce qui
n’était pas le cas autrefois.
2
L’ECO DELLE V/
^VALDESI
La formation de nouveaux pasteurs ^ naturellement subi , un temps d’arrêt pendant
la guerre. PourHnt,i.'des cours spéciaux de ,
théologie 01^ été prgmisés mtoie >; dans
l'armée. Aujourd’hui la' faculté de Théolo- '
gie de rUniversité d’Helsinki a repris
son activité, et l’Académie d’Abo fonctionne
comme par le passé. Le nombre des ®mdidats en théologie est un peu moins élevé
qu’avant la guerre; cette diminution ne signihe cependant pas que l’Eglise de Finlande va se trouver devant une sérieuse pénurie de pasteurs. Le nombre des femmes
qui font des études de théologie augmente.
Certaines d’entre elles se consacrent au travail social.dans l’Eglise, La plupart donnent
des leçons de religion ou sont assistantes de
paroisse.
Une autre question brûlante est celle de
la jeunesse, que la guerre a- particulièrement
démoralisée. L’Eglise cherche à incorporer
les jeunes dans le cadre d’écoles populaires
supérieures, sur le modèle des écoles populaires danoises. Pour répondre aux nombreuses demandes, il s’agit de créer un peu partout dans lé pays de ces écoles, qui grâce à
une instruction pratique portant sur les sujets les plus variés, doivent élever le niveau
spirituel de leurs élèves et en faire de véritables personnalités chrétiennes.
. L’activité de l’Eglise doit s’exercer également dans le domaine de Vévangélisation.
Dans toute la Finlande cette tâche attire un
nombre croissant de fidèles, en particulier
les jeunes. Ici également il s’agit de faire
un grand effort pour préparer des chefs si
l’on veut que l’évangélisation, surtout dans
les villes, soit vraiment efficace. L’Eglise s’est
donc décidée à mettre tous ses soins à former des chrétiens laïques, dont le rôle est
essentiel dans ce domaine; pour cela, elle a
créé de nouveaux centres de formation de
cadres. Pour mener à bien ce projet, l’Eglise
de Finlande a besoin de l’aide fîqancière des
Eglises de l’étranger.
Les expériences faites par la mission intérieure ont incité l’Eglise à produire des films
d'inspiration chrétienne. Une société cinématographique a été formée, mais là aussi les
moyens financiers et matériels font défaut.
Cependant, l’énorme succès remporté par le
film sur le pasteur et poète danois Kaj
Munk, qui a été projeté dans toute la Finlande, a cortfirmé l’Eglise dans son intention
de produire des films elle-même.
L’Eglise de Finlande est aujourd’hui plus
ouverte aux préoccupations œcuméniques.
lesquelles, jusqu’ici, n’avaient guère pénétré
dans les paroisses. iLes relations avec les
Eglises Scandinaves et l’aide pratique apportée par les Eglises d’autres pays, ont fait de
l’œcuménisme quelque chose de réel en Finlande. Les visites de dirigeants ecclésiastiques étrangers ont aussi contribué à développer le sens de l’œcuménisme. Les paroisses luthériennes de Finlande ont été impressionnées de recevoir la visite de feu l’archevêque de Cantorbéry, le doct. Temple, et
récemment, celle du Très Rév. J. Hutchison
Cockburn, directeur du Département de Reconstruction du Conseil œcuménique des
Eglises, qui n’étaient pas des luthériens.
Enfin, le fait que les différentes Eglises du
pays sont représentées dans le Comité national de reconstruction contribue à affermir le sentiment de l’interdépendance œcuménique et le sens de l’unité avec les Eglises de l’étranger.
(S.Œ.P.I.).
Pro Valli
COMUNICATI ;
Abbiamo il piacere di comunicare ai Membri
della Società Pedagogica Valdese che, grazie ad
un nostro prezioso collaboratore, abbiamo potuto
offrire l’abbonamento a tutti i giornali svizzeri ed
italiani richiesti dai membri della Società. Manca
solo più la Rivista Pedagogica, ma anche per
questa sono in corso... opere dall’esito sicuro!
Al nostro collaboratore come al signor Paul Métraux direttore del Semeur Vaudois — che ha
regalato gli abbonamenti — ed al signor Henry
l^rthoud direttore della Vie Protestante che ha
concesso forti sconti esprimiamo la nostra commossa riconoscenza.
CERCASI :
Per Bergamo, cuoca per famiglia evangelica
dedita ad opere di filantropia. Deve essere raccomandabile in maniera sicura.
Per la Svizzera, Val BragagUa, un gruppo di
giovanette Valdesi per servizio tutto fare presso
famiglie evangeliche. Compenso di 40 - 80 - tOO
franchi al mese. Le domande devono essere presentate immediatamente per permettere il disbrigo delle pratiche relative al passaporto. L’inizio
del servizio avverrebbe in autunno.
Id. cercansi dei « famigli » domestici di campagna dai 20 ai 30 anni.
Id. cercasi un abile falegname bottaio.
L’Ufficio Pro Valli, presso la Casa Valdese è
aperto ogni lunedi dalle ore 10 alle 12.
Chi scrive alla Pro VaHi è pregato di unire
sempre i francobolli per la risposta e per le spese dì cancelleria.
TO! SAdiO
avuto luÆ ^
la 12 corr. ha
sfàj, de^ corali del Vgl FelJ||i
cosi una bella tradizione che solo^le difficoltà di questi ultimi anni erano riuscite ad
impedire. La tradizione è stata ri|»rosatneme
osservata come aflilusso di cantmi anzi ci
sembra di aver riscontrato un maggior nume'ro di partecipanti. La preparazione dei canti
francesi ed italiani ci è pa.sa particolarmente
accurata. Abbiamo avuto rinipressione che
tutti cantassero; Fesecuzione degli inni da
parte delle corali riunite ci è parsa particolarmente efficace, ed ha avuto la più simpatica e impressiva conclusione nell’appassionata
esecuzione della Cévenole, iDell’attività delle singole corali non possiamo parlare efficacemente, poiché ci manca quella competenza
in materia che solo ci. permetterebbe di esprimere, dei giudizi di un qualche valore. Ci limiteremo quindi ad osservare che un buon
lavoro è stato compiuto, durante Fanno, poiché i risultati sono indubbiamente buoni. Abbiamo notato un’innegabile tendenza generale a migliorare il livello delle esecuzioni affrontando corag^osamente difficoltà che te
nato conto delle possibilità dqlle Stp-^ole co
rali, non erano quasi mai molto lievi. Abbiamo notato anche il comune sforzo di interpretare il testo musicale, m modo da dare
un’esecuzione che fosse non solo corretta
in cjuanto a rispetto del ritmo, ma anche ricca di « nuance )>, cominciando dalla piccola
corale di Rorà, con resi.‘c.;?:ionc: delFinno 255
dell’innario italiano, per finire col suggestivo
crescendo dell'alba pasquale di Torre Pellice.
Tutta la celebrazione è stata diretta dal
pastore E. Aime, cui va la nostra gratitudine
per la passione che ha saputo infondere nella sua competenza.
Ed ora due parole di cronaca.
Con un rispetto forse eccessivo al quart
d’heure Vaudois, diventato un’abbondante
((mezz’ora», si inizia la festa: Il Pastori G.
Tron legge la parola di Dio ; sottolinea poi la
importanza di queste adunate ed esprime il
suo ringraziamento e quello degli uditori.
Il presidente della commissione pastore E
Aime, dopo aver ringraziato la comunità di
Torre Pellice per la sua ospitalità rileva come
due siano le cose che questa festa suol significare, nell’ora serena, dopo la distretta
degli anni scorsi: un senso di gratitudine a
Dio, perchè se le feste mancarono, sempre
abbiamo potuto trovare nel canto consolazione e incoraggiamento; un senso di fiducia
perchè se anche la liberazione npn ha mantenuto tutte le sue promesse e l’odio e l’interesse ancora imperversano, nel canto è la
espressione che Dio opwa sempre.
In un intermezzo, il pastore A. Comba,
ha fatto alcune non inutili confessioni ed esortazioni tra il lusco e il brusco, che ci auguriamo abbiano raggiunto H cuore, se non gli
orecchi di tutti gli interes^ti.
Le corali di Rorà (dirett. Ferruccio Rivoire) Angwgna capoluogo (d>rett. A. Comba) Angrogna Serre (direit. E. AÌme) hanno
cantato rispettivamente l’inno 255 (Innario) |
158 (Psaumes et Cantiques); 116 (Innario),
le corali di S. Giovanni (dirett. G. Albarin),
Bobbio Pellice (dirett. E. Geymonat); Villar
Pellice (dirett. Bouissa), Torre Pellice (sig.na
D Revei) hanno eseguito ciascuna un coro
dei quali non sono stati segnalati gli autor:.
Alla commissione del Canto sacro che br
preparato la manifestazione, ai direttori ed
ai cantori che vi hanno recato una intelligente
ed appassionata collaborazione, va la nostra
riconoscenza. Speclaior
F. U. V.
Convegno deirAsceniione alle Bariole
(In caso di cattivo tempo il Convegno non avrà
luogo, in caso di tempo incerto si terrà nel tempio di San Lorenzo, solo in caso di tempo ottimo
avrà luogo nella località indicata alle Baffole),
Programma;
Ore IO : Culto presieduto dal pastore di S. Lorenzo, Arnaldo Comba.
Ore 11 ; Inizio dello studio proposto per il Convegno ; a Protestante o Cattolico, Cristiano o
Pagdho, non è forse in fondo in fondo la stessa
cosa ? ». I due punti di vista opposti verranno
presentati dai giovani : dott. Loris Bein, di Torre Pellice, e dott. Ettore Serafino, di Pìnerolo.
Quindi, divisa l’assemblea in gruppi per la discussione ed il referendum, verrà concessa una
breve interruzione per il pranzo al sacco.
Ore 13.30 ; verranno r.accolti i dati del referendum ed alle
Ore 14 ; intavolata una libera, vivacissima discussione.
Ore 14.30-1.“) : avrà inizio il programma dei canti, dei concorsi e dei giuochi che, a giudicarne
dai preparativi che fervono da qualche tempo,
senza titolo, giuochi d’oltre frontiera, canti nuovi di zecca...
Chi, fra i giovani del Val Pellice, potrà mancare ad una cosi beHa adunata?
fi Presidente del Comitato Organizzatore.
per la Vii® S
' Ore. il ■ nel tei®io
la EÌoventq,^,^,^|
Mÿ Y'
tino ai^ASt^j^oÉ
Ito peluria pa^cpia
ieyhaud (i^'‘pressi’"'àeÌ'
Ore iS : Convegno 'Sr
presbiterio).
Avvertenze. — in caso di pioggia il Convegno
noq^ luoga; tpn^o inee«OAJia ^«go.;
nel'wnipio di MàsMilo. — La gioveritù'valdese è"
coOT^ta a Massello per una giornata di elevazio‘ ne i^irituale e di sana ricreazione. Tutti gli Unionistì^Je tutte le Unionlste, valdesi hanno l’obbligo
raotìfe, che è segno della nqs|rà, ¿vocazione , e della t.
pieàìia libertà dei figliuoli di' Dio, di fare dei Convegni un’occasione non di divexfivjenti mondani,
bensì di rafforzamento del caràftereìpéri^ sia temprato a tutte le battaglie della vita. ‘ ,
Gli Unionisti parteciperanno alle festività dello
parròcchia di Massello, che ricorrpnbSiii talogioriia.
Qgifi, Unione è invitata a preparare m giocol ai-,
l’apéfUi e un Canto di u Pleines voix » per l’àh^nunciato concorso a premi. Il.Capogruppo.''
,.,jS qutìiki uit mi tet^p la comuigta è stata visitati ddJ»<i!appeiiano. Sìsdiet: dt stanza a Foggia ; abbiamo appiiezzato mono ii suo msssiggio pronunciato m lingua Italiana, li capoaistreito accompagnato dai rev. Howard Y Yergin ha pure rivolto un messaggio alla /lostra comunità in una sua
recènte visita. Lo ringraziamo sentitamente per
le sue parole di incoraggiamento e di fede profonda. 11 Pastore ha tenuto un certo numero di
culti di famiglia in eicuni rioni popolari della
città alla presenza di un tolto numero di estranei.
Il movimento di testimonianza nell’ambiente cattolico''pòrta dei buoni frutti. La diffusione del
« Seminatore » : è un ottimo mezzo di propaganda
evangelica, ; . ,
I messaggi del Dr' Armando Castiglione, e del
Dr, Michele Gericola di Orsara sono stati molto
apprezzati. I culti della Pasqua e de! venerdì
Santo sono stati caratterizzati da uno ‘■pirito di
profondo raccoglimento. Siamo grati al signor
Bensi Giordano di Foggia per ii suo messaggio
rivòltoci ne! giorno di Pasqua.
Si ricorda che giovedì, 30 corr., giorno dell’Ascensione, avrà luogo a Massello (Reynaud), alle
ore 14 precise, l’annuo Bazar di Beneficenza, per
le opere della Chiesa. Lo stesso giorno, pure nel
pomerìggio, avrà luogo il Convegno giovanile per
la Val Balziglia.
— Si avverte, inoltre che il Culto del mattino,
in Chiesa, alle ore li, sarà presieduto, Dio volendo, dal Capo Gruppo Pastore G. Bertin, e
sarà destinato particolarmente alla gioventù.
Recentemente il Pastore ha celebrato il battesimo di Ferrara Angela di Donato, Interni Rosina di Fedele, Marotti Lucia dì Calvino, Loffredo Donatina di Pietro Antonio attuale sindaco
di Orsara di Puglia. Specie in occasione di questi ultimi battesimi molti estranei hanno potuto
ascoltare il messaggio dell’Evangelo. Il Signore
benedica i teneri agnelli ohe si è compiaciuto
di aggiungere alla Sua greggia.
II cappellano Sadler ha visitato a varie riprese la nostra Chiesa ; gli siamo grati per ì suoi
messaggi e per la simpatia che egli nutre per la
nostra comunità. Il capodistreito accompagnato
da rev. Y Yergin ha rivolto ,un caloroso messaggio alla fratellanza lasciando buona impressione
negli elementi estranei. Lo ringraziamo vivamente. Siamo altresì grati allo studente Fedele
Tozzi per i buoni messaggi ch’egli rivolge con
frequenza alla chiesa e alla gioventù in assenza del pastore. 1 culti del venerdì Santo e della
Pasqua sono stati affollatissimi. In occasione della
commemorazione dei caduti per l’insurrezione di
Italia è stato commemorato Armando Curcio caduto il 30 aprile in un imboscata tra Candiolo
e Nichelino. Il Sindaco avv. Loffredo Pietro Antonio ha rivolto un discorso al numeroso pubblico adunato dinanzi al monumento dei caduti. 11
Pastore, incaricato dalla famiglia di rievocare la
figura del caduto, ha avuto ìa felice opportunità
di annunciare l’Evangelo della Luce e della consolazione cristiana ai folto uditorio, visibilmente
commosso, specie alla lettura della lettera di Renato Peyrot. In tale occasione la nostra Chiesa
si associa ancora al dolore della famiglia per la
perdita del caro Armando ben noto per la Sua
bontà e profonda fede cristiana.
La gioventù di Orsara ha visitato recentemente
Montaguto, fondato anticamente • dai Valdesi. P
Culto de! pastore è stato molto apprezzato dai
cattolici. Si spera che la fiaccola dell’Evangelo
possa tornare a brillare in quel paese.
11 lunedi; dopo Pasqua i giovani di Orsara hanno
visitato la comunità di Faeto appartenente aH’Esercito della Salvezza. Mentre sei anni fa il Pastore G. Bouchard aveva dovuto allontanarsi in tutta
fretta, con la grave accusa di aver celebrato un
funerale, questa volta ha potuto celebrare un culto
bienne, con molta gioia della comunità faetana.
I giovani hanno cantato molto nel nàese lasciando
un ricordo benedetto di testimonianza e di incoraggiamento per quella valorosa chièsetta. Non si dimetiiichi che sei anni or son», proprio quando il
Pastore dì Orsara veniva diffidato e minacciato di
confino, due giovanette di 16 e 18 anni venivano
internate. Il canto dei nostri inni evangelici non
era permesso, pena l’interramento. Eppure quel
nucleo rimase al suo posto, sereno, fiducioso,
senza timore di testimoniare davanti ai giudici col
canto e con la parola. Ct siamo rivisti col cuore
festante e abbiamo ringraziato il Signore per ’a
sua assistenza e la sua protezione. Siamo grati
all’aiutante sig.a Termani e al sergente Figliola,
nonché a tutta la chiesa per la sua cristiana accoglienza. Lo studente Tozzi Fedele ha pure rivolto
un caloroso saluto a nome della Chiesa di Orsara.
' i
La Domenica delle Palme sette catecumeni sono stati confermati. Sono ; Bounous Marcellino
(Crosetto), Ferrerò Oreste (ftalbencia), Qel0o Emilia (Ferrerò), Gelato lìda (Pomarat), Ohigo |
Atóq-((%ts«^ifoef> é^iW (Tra
Guifif
astatU^els^fi i matr:
ssè) l^e-pri
^et ,§rnra
»¿ì.'.<Ì&)av«5|j^con .Ig;
(Traverse) e di Peyrot Beniamino
Poet Elsa (Grangette.
Dio voglia mettere il suggello .della tsua benedizione soprg quesfi nuovi focolari '
rse) e Rlbet
ni di Pone
ente detfUnIone Gioangettel,Segretaria ; di
Poet Elsa
Crosetto) con
Mercoledì 8 corr. alle ore 10 hanno avuto luogo lè esequie di Rochon Daniele deceduto improvviisamente alFetà di 76 anni a Vivían di Inverso Pinasca. Il suo funerale è stato presieduto
dal pastore di S. Gennano, signor Gustavo Bqrtin.
Alle figlie ed a tutti coloro che questa morte
la^ia,.nel lutto esprimigipp,.la,nostra .siLmpatig cristi^'a/j';'. i,-.; )''.tfriiff
H-!'Sabato ' 11 corr. HèÌi«ojf4io.tTèWÌÌÌio è'AS<mo
uniti in matrimonio jahier Eìvie di Franeesco Enrico con Bounous Enrichetta di Oreste ; e Revei
Paolor della parrocchia di San^ Giovanni, con. Micol, Edjttfl. dii Adolfo. Alle liète cèrimonie .presiedute dai pastore Alfredo lanave! hanno parteciptato i' 'mèmbri della Corale con' l’èsécuzione di
canti-di' Circostanza-. ■ ' l nostri, migliori.;augurij accompagnano questi
due nuovi focolari crisdapi.
— E’ con vivo piacére che'Adiamo il ben tor
nato in mePzo a' hot ' al nostro "giovane fratello
Bleynat Attilio di Luigi-, li. ritèmo da un campo
di prlgloijia in Africa Settentrionale..........
L’Evangelo della -croce .della risurrezione di
Cristo è stato ascoltato da assemblee numerose
ed attente nei giorni di Venerdì Santo è di Pasqua : Dio voglia che esso rimanga nella nostra
comunità come lievito nuovo di piùnfeconda e intensa. vita spirituale^ neU’obbédienza della fede.
La partecipazif-ne ali-t Santa Cena, ne! giorno di
Pasiquà, è stata una tèi timón .nn-'a da parte d‘numerosi fratelli della comune volontà di servire il
Signore, sotto ri .'.•-.gno della grazi.i.
— Otto, catecumeni sono stati ricevuti reria co
munità : Alma Gente, Lucia Gente. Giovanni
Barai, Enrico Breuza, Aldo -Genre, Aldo Léger,
Giovannino Meytre, Rino Riceli. >
— Matrimoni — Il 23, marzo si sono sposati
Ermantto Pascal e Emma Léger delle Fontane; il
6 aprile Guido Luigi Tron di Massello e Palmita
Garrou dei- Rimà; quest’ultimo matrimonio è stato presieduto dal pastore A. Genre. Rinnoviamo
agli sposi i nostri auguri fraterni, ricordando loro
le solenni promesse pronunziate davanti a Dio
ed alla sua Chiesa.
.Mentre il popolo italiano si prepara a darsi una
nuova Costituzione, ia nostra Comunità desidera
richiamare l’attenzione dei suoi fedeli e degli
estranei sui problemi fondamentali della vita nazionale alla luce del- Vangelo di Cristo.
A tal fine si sta svolgendo un corso di tre conferenze pomeridiane nel tempio di Corso Vittorio Emanuele sui seguenti ar,gementi ;
19 maggio : NE’ ANGELO NE’ BESTIA ovvero
la dignità dell’uomo (Pastore Rostan).
26 maggio: LIBERTA’ VO’ CERCANDO...
(Pastore Eynard).
2 giugno : IO SONO IL TUO FRATELLO ovvero una nuova solidarietà (Pastore Comba).
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pellice
Alberto Ricca; Direttore
Autorfzzizione N. -P 356 dell’A.P.B.
I-iNo Tipo Arti Grafiche - Torre Peixice
La famigia della ^ compianta
un imiTlI nd. Lmi
ringrazia vivamente quanti hanno preso parte a
funerale ed itv particolare il Pastore e i vicini di
casa e quanti hanno dato valido aiuto.
Combina - Inverso Porte.
NOVITÀ’ LIBRARIA
E’ uscito
LA MADRE D'ASCENZO
racconto per la gioventù con illustrazioni
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colonia marina di borgio verezzi
Il Concistoro della Chiesa di Torino ha deciso, compiendo un alto di fede, dii. organizzare
per l'estate la Colonia Balneare.
Le famiglie interessate possono presentare domanda dì ammissione per il tramite del Pastore
locale.
Età dei coloni : 6-12 anni. Due turni di 25 giorni in luglio e agosto (maschile e femminile).
Specificare le generalità complete dei candidati, accludere i certificati di avvenute vaccinazioni
antivaiolose e antidifteiiche.
E’ richiesto un versamento individuale di almeno L. 1.000.
Nel caso di famiglie, bisognose provvederanno i
Concistori interessati o gli Istituti di beneficenza.
Le iscrizioni, si chiùdono il 10 giugno.
I Signori Pastori sono pregati di inoltrare le
domande a
Opera Balneare Valdese
Via Pio V. 15 r; , .Torino
PRO COLLEGIO VALDESE
Gruppo ((Ex-alunni Collegio Valdese» L, 10,000.