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(Torino) „
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Settimanale
délia Chiesa Valdese
Ann# LXXXVII - N. 47
Una copia L> 30
SíBodB regioiiale Irancese a Erenohle
Il Pastore Gustavo Bouchard ha partecipato ad un Sinodo ,/rñncese e ne parla
oggi ai lettori - La sua cronaca ci aiuta a conoscere megUo la Chiesa sorella
La città di Grenoble ha ospitato
quest'anno il Sinodo regionale della
dodicesima circoscrizione della Chiesa Riformata di Francia. La capitale
deirisère è ricca di storia antica e moderna : risalendo nei secoli addietro
Grenoble fu capitale degli Allobrogi,
conquistata dai Romani, ampliata da
Graziano. Possiede attualmente l'entica chiesa di San Lorenzo e di San
Andrea. Grenoble è sede di un'Accademia e d'una Università, molto antica ed è altresì centro turistico notevole per le varie stagioni dell'anno.
La presenza protestante si fa sentire come numero che s'aggira sui
tremila, come attività ecclesiastica affidata a tre Pastori, impegnati nella
cura d'anime e soprattutto nella ricerca dei dispersi, dei protestanti di
nome, assai numerosi. Come in ogni
città o villaggio di Francia gli Italiani
non mancano neppure a Grenoble,
provenienti soprattutto dal Sud : sarebbe auspicabile un lavoro capillare presso questi connazionali, ma purtroppo anche in Francia gli operai so- ;
no pochi e la messe è grande... '
Incontri sinodali
Ho provato una graade gioia nel
ritrovare antiche conoscenze -e nel
farne delle nuove: sono stato molto
lieto di incontrare per primo il collega ed amico Alfonso Peyronel, attualmente trasferito a Le Creusot nel
Nord della Francia. Egli ha svolto il
suo ministero in varie chiese di Francia e dovunque egli è stato sempre
molto apprezzato per i suoi doni di
predicatore della Parola del Signore
e per l'amore ch'egli nutre per le anime a lui affidate. Sarebbe auspicabile di averlo un giorno alle Valli per
una campagna di risveglio, assieme
ad un laico o ad un collega francese,
perchè gli antichi legami con la^ chiesa valdese siano rinsaldati e 1 esperienza in terra di Francia sia benefica
per noi tutti. Non dimenticherò il suo
anziano di Le Creusot così impegnato
nella predicazione del Vangelo e sempre vivace negli interventi del sinodo
di Grenoble.
Ho incontrato pure un esattore delle tasse, il fratello Villemejane e la
signora, conoscitori della storia valdese e in relazione epistolare con
Valdesi e Battisti della Val di Susa e
delle Valli e alla ricerca di italiani,
protestanti e cattolici, per far conoscere il messaggio della speranza
Non dimenticherò la famiglia Abau
zit così ospitale e specialmente 1 ingegner Abauzit che nei ritagli di tempo, dopo una lunga giornata di lavoro va alla ricerca degli alcoolizzati
per condurli alla conoscenza del Gran
Guaritore; Gesù Cristo.
Il Sinodo regionale s'è occupato
essenzialmente di due argomenti : il
membro di chiesa e la chiesa ed i
malati di cui diamo un breve resoconto.
Lo studio su:
«Il membro di Chiesa»
Il Pastore Cushe ha illustrato alla
luce della Scrittura e del pensiero di
Calvino il concetto di Chiesa e quindi di membro di Chiesa. L'oratore ha
sottolineato il pericolo di trasformare
la chiesa visibile in setta dove il giudizio degli uomini si sostituisce a
quello di Dio e dove si presume l'assoluta purezza, santità dei membri
con il rischio palese del farisaismo.
Del resto si conoscono già le debolezze della Chiesa primitiva : si ha
notizia ora del « mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perchè le loro
vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana », ora del richiamo fatto alle sette chiese dell'Apocalisse,
ora a Corinto dove non mancavano
gli scandali. Indubbiamente non è
consentito alla luce dell'Evangelo fare
una scelta decisiva, nell'ambito della
chiesa, tra buoni e cattivi poiché la
vera scelta sarà fatta da Dio solo.
Ogni regolamentazione perciò della
chiesa sarà sempre imperfetta poiché
l'ultima parola è sempre del Signore.
Il relatore ha prospettato la necessità
di abolire ogni categoria di membri
e quindi di conferire ad ogni catecumeno ricevuto nella chiesa il diritto
di fare parte delle assemblee Hi Chiesa con pieno diritto di voto.
L'ordine del giorno, presentato dopo lo studio, comportava appunto la
modifica degli articoli della disciplina
con la concessione di tutti i diritti immediatamente dopo la confermazione. Inoltre si auspicava nell'ordine
del giorno la « ricerca d'una buona
qualificazione del membro di Chiesa,
sia nell'approfondire la nozione dei
ministeri nell'ambito della chiesa, sia
nel sottolineare la responsabilità degli Anziani chiamati a pascere il gregge del Signore ». L'ordine del giorno
è stato discusso a lungo e al momento della mia partenza il Sinodo non
aveva ancora varato le modifiche.
E quello su:
«La Chiesa e ì malati»
Il Pastore Foéx e la dottoressa Flotard hanno trattato a fondo l'argomento alla luce delle recenti esperienze e sulla base dì molti scritti pubblicati in questi ultimi tempi.
L'ordine del giorno discusso a lungo nelle giornate sinodali ha messo
in luce i seguenti elementi : 1 ) La malattia è profondamente legata al peccato ed è il segno per i malati ed i
sani del peccato collettivo degli uomini ed un richiamo al pentimento.
2) La Chiesa è impegnata nella
preghiera in vista della guarigione,
fermo restando che lo scopo principale é la ricerca di Dio per il malato
nel senso concreto della parola.
3) Qualora il malato non sia guarito non si deve interpretare l'insuccesso come segno del giudizio dì Dio.
4) Il potere di guarigione era stato
conferito ai discepoli ad altri ancora per cui è legittimo'di pregare perchè « l'evangelo non sia annunziato
con discorsi persuasivi della sapienza, ma coi segni della potenza e di
attendere la manifestazione della Potenza medesima » (ved. I Cor.‘2: 4;
I Tess. 1 : 15).
5) Poiché Gesù è spirito, potenza
di vita, la Chiesa, corpo di Cristo in
terra, riceve spontaneamente la vita
dal Capo a benefìcio dell'anima come
del corpo.
6) Le malattie della Chiesa (divisioni, disordini morali) sono un ostacolo al passaggio della vera vita. E
urgente perciò che la chiesa sia unita, raccolta, in preghiera in vista dello scopo fondamentale : la salute totale del corpo come dell'anima. 11
messaggio della guarigione è perciò
doveroso nella Chiesa di Cristo.
7) L'imposizione delle mani e la
unzione d'olio sono un segno della
consacrazione dell'individuo a Dio per
il servizio cristiano ; poiché la malattia è un ostacolo per compiere il ser
vizio, i segni sono dati per la guarigione dei malati secondo il beneplacito di Dio.
8) E' auspicabile l'istituzione di
case di preghiera e di raccolta dei
malati in vista della loro consacrazione al Signore e della guarigione.
Il malato essendo membro della
Chiesa deve ricercare la comunione
della Chiesa, pregare, testimoniare
nella misura delle sue forze, ricercare la guarigione e Utilizzare il tempo
per la sua santificazione.
L'ordine del giorno per quanto discusso e poi modificato conserva per
noi un valore indubbio e ci stimola
allo studio deh problema divenuto di
grande attualità per il bene della nostra Chiesa.
Tra gli argomenti periferici il Sinodo ha discusso anche il problema dell'evangelizzazione in riferimento al
colportaggio. L'argomento seppure
solo affiorato ha denunciato l'importanza della missione presso i cattolici e l'urgenza' di fare qualcosa ,p?T
le animé che non conoscono Gesù
Cristo,
Il presidente del seggio Jeanneret
ed il presidente della Commissione
esecutiva della regione'Chapal hanno pregato il delegato della chiesa
valdese di trasmettere i saluti affettuosi del Sinodo alla chiesa vàldese
alla quale sono uniti da vincoli di
amicizia profonda.
Gustavo Bouchard.
Vorremmo rivolgere infme ona
parola frat/ema a coloro che non frequentano mai nè la Chiesa nè altre
riunioni. Vorremmo ¿tire: Non e
possibile disprezzare così la vocazione cristiana che vi è stata rivolta.
So che mi obietterete che siete buoni evangelici anche se non venite ir*
chiesa... ma che cosa vuol dire? Si
può essere cristiani rimanendo staccati dal corpo di Cristo? E la vostra
vita spirituale, la vostra fede a che
cosa si riduce? Non è possibile andare avanti così, nè freddi nè fer- \
venti, o addirittura del tutto freddi. La chiesa evangelica prevede che
I membri di Chiesa siano tali effettivamente e non soltanto di nome,
perchè preìuiono parte alla vita della chiesa. Dovremo prendere dunque atto che questa vostra assenza
equivale ad una lettera di dimissione?
Non arriveremo a questo punto.
Ma questo dipende da voi. Rispondete dunque all’invito pressante che
vi è rivolto. E abbiate coraggio di
ricominciare sotto lo sguardo di Dio,
là vostra vita di fede in un’intensa
p. attiva vita cristiana dentro e fuori della Chiesa,
(Unione e Forza - Trieste)
DOMENICA
8
DICEMBRE
In tutte le Chiese Valdesi, per
deliberazione della Tavola Valdese, la colletta di domenica 8
Dicembre verrà fatta in favore
della nuova
CHIESA DI SAN SECONDO DI PINEROLO
Fin da oggi la raccomandiamo a lutti
Gli avvenimenti internazionali ter
mano ogni giorno l’attenzione dell uomo della strada, quando addirittura
non la confondono lasciandolo turba
to, scettico, in balìa di quel che accadrà. Vero è che, pur seguendo can
una certa apprensione quanto avviene nel mondo, specialmente in Russia èd in America, non bisognerebbe
perdere di vista certi problemi e certi
fatti della vita nazionale, tutt’aitro
che rassicuranti in un paese libero e
democratico. Tuttavia non è possibile rimanere indifferenti al dialogo che
si sta svolgendo tra^ l’America e la
Russia in modo addirittura assordan
tc»
Da quando i satelliti artificiali si
sono messi a girare nello spazio, sanzionando la temporanea superiorità
della Russia in quel settore, stiamo
assistendo ad una vera e propria gara per il possesso dell’arma sovr^a
su tutte le altre. Il vantaggio sovietico nella costruzione dei missili e nel
lancio dei satelliti è stato abilmente
sfruttato ai fini della propaganda e
non si può dire che non abbia influito sulla psicologia delle masse.
Kruscev, il potente capo delTURSS
ne ha parlato in varie occasioni, spc
cialmente in occasione del quarantesimo annuale della Rivoluzione, con
fermando i suoi discorsi con parate
di terra e di cielo. Ultimamente, poi
in un’intervista con un grande editore americano, ha passato in rassegna
i maggiori problemi mondiali ed ha
espresso la convinzione che la Russia
ha già vinto la corsa agli armamenti
con gli Stati Uniti. « Il missile inte^
continentale » ha detto Kruscev, e nelle nostre mani... abbiamo tutte le
bombe: le bombe atomiche e quelle
all’idrogeno... Le vostre città, le vostre basi potrebbero esser spazzate via
dalla faccia della terra ». Poi ha concluso: « Questa non è una niinaccia...
mettiamoci d’accordo sul disar^...
affondiamo in mare tutti i razzi intercontinentali ed avremo veramente
la pace ».
Dall’altro lato deU’emirfero, non «
vuol più dormire sugli aUon. Gh St^
ti Uniti stanno mobilitando le loro
energie nel campo della scienza, della tecnica e degù armamenti, per imporre la loro superiorità. Anche qui,
si dice, nessuno vuole la guerra; e
non intendiamo attribuire propositi
di guerra a nessuno. Ma, intanto, si
lavora per asser pronti a rispondere
ad ogni eventuale attico.
Da parte di chi? Chi può ewer cosi
malvagio da pensare che certi ord.^i
siano fabbricati a bella apposta
usarli contro l’uomo e contro lumar
nità? Che strano mondo è il nostro,
in cui i due maggiori contendenti dichiarano di non voler assolutamente
iniziare un conflitto, perchè intendo
no conservar la pace, e intanto fan
no assorbire dai loro bilanci di guerra somme di una grandezza veramente « spaziale » e tengono in apprensione tutta l’umanità! Perchè, se, la
Russia fa sul serio nel campo della
costruzione dei missili, gli Stati Uniti
non vogliono più essere secondi a
nessuno. I fratelli americani dello
«Sputnik» russo non sono ancora nati ; ma ci sono il missile « Thor » che
ha volato a 7.500 Km. all’ora per una
distanza di 4.250 miglia, c’è il «Bomare » che ha raggiunto una gittata
di 4.500 Km., c’è il razzo «Aerobee»
che, aU’altezza di 85 Km. ha sparato
due pallottole di alluminio, divenute
ora « meteore », ed altrè delizie di
questo genere.
Evidentemente c’è anche chi pensa
che tutti questi sensazionali esperi
menti scientifici serviranno soltanto
a migliorare la vita sulla^ terta : _ fra
cento anni, secondo alcuni scienziati.
Ci si annoia
a New York
Billy Graham iniziò la sua campagna di evangelizzazione in New
York, dinanzi ad una folla di 18.500
persone. Egli disse : « Noi abbiamo
perduto Dio e siamo inquieti. Ed è la
ragione per cui tanti uomini e tante
donne cercano con avidità la pace, la
gioia, la felicità, e non la possono
trovare. A New York ci si annoia come in nessun'aura parte del mondo.
Noi abbiamo il più alto tenore di vita
sulla terra, ma ciò non ci ha dato la
felicità e la pace che_ cerchiamo. E'
una vera malattia che colpisce milioni di esseri, ed io la nomino con il suo
veroi vecchio yolj^Ve* nome, quello
che Ìà Bibbia le dà : il peccato ».
l’uomo vivrà - in un mondo tecnic^
mente così progredito che gli permetterà di lavorare soltanto dalle quattro al|é étto ore aUa settimana. Ciò
non tonile, però, che un bel giorno
la volontà uell’uomo, troppo sicura
di essere al timone del mondo, convinta di doversi « acquistar lama »
come i lontani uomini deU’antica Babele, non possano conmettere qualcosa di tremendo e dì irreparabile,
dimostrando con le loro mani che
« non ci si può beffar di Dio ».
Più si va avanti e più sembra che
sia difficile agli uomini di capirsi e di
tarsi capire, sono pronti a giudicare,
non a ravvedersi. Dalla Russia si condanna 1 America, dau’America si condanna la Russia; e, alle voci dei
grandi, fanno eco altre piccole voci.
Più di tutto la pena la laisità dei propesiti, 1 assenza di iiuucia, l’incapacità
di scendere dal piedestallo della propria orgogliosa sicurezza.
E se, come molti dicono, il linguaggio del governo russo è quello di Caino, si può forse dire che quello del governo americano sia sempre quello di
Abele? Dinanzi al giudizio di Dio,
tanto la volontà di dominio quanto il
gaudente scetticismo sono manifesta
zioni del peccato del mondo. I cristiani non si salvano con una falsa retorica, fatta di grandi dichiarazioni di
principio e di aspre condanne. Non
sappiamo fino a qual punto si possa
salvaguardare la pace calcando le vie
della forza e della superiorità milita;
re, sia pure attenuata dai cosidetti
grandi risultati scientifici; e non crediamo che, quando gli uomini saranno capaci di compiere i voli spaziali,
forse anche sulla luna, riusciranno
per questo a vivere sulla terra un po’
più tranquilli, un po’ più giusti, un
po’ più timorati di Dio, nella pace.
1 linguaggi degli uomini hanno ancora bisogno dello Spirito di Gesù
Cristo. Lo scrittore francese Mauriac
narra una piccola storia algerina capitata laggiù non molto tempo fa.
Una giovane donna protestante veniva torturata, non so per quale r^
gìone, ma penso per motivi politicL
Tra runa e l’altra applicazione d’elettricità, le sfuggi un nome: «Gesù ».
Il capo dell’impresa (si ignora quale uniforme egli portasse) fece un segno ai carnefici : « Fermatevi, ha confessato un nome».
Quella donna insegna oggi alle nazioni che, nel nome di Gesù, la violenza può ancora essere fermata.
Ermanno Rostan
2
a —
L’ECO DELLE VAUJ VALDESI
Apprends-nous à prier
Luc 11 ; 1-13
Nous pourrions trouver étrange la demande des disciples concernant la prière. N'ont-ils pas grandi au milieu d'un peuple zélé à cet
égard? N'ont-ils pas dès leur jeunesse reçu une solide instruction sur
ce point? Estiment-ils que les prières traditionnelles sont désormais révolues? Jésus ne les a sûrement pas persuadés dans ce sens. Peut-être
ont-ils trouvé en Jésus une nouvelle manière de prier leur donnant l'impression d'avoir encore tout à apprendre.
La réponse de Jésus montre cependant que cette requête ne vise
pas seulement les formes mais aussi le contenu de la prière. Pourtant ils
en avaient un grand nombre è disposition. Leur demande s'éclaire si
nous sommes attentifs au désir des disciples de recevoir non pas une
instruction personnelle, mais un enseignement communautaire. Ils réclament des paroles d'oraison, les conduisant de leur solitude à une inséparable communauté et dans lesquelles s'exprime la communion unique qu'ils ont en Jésus.
★
Jésus propose aux disciples un faisceau de demandes. Prises séparément, leur nouveauté est toute relative. Et pourtant, la forme dans laquelle Jésus les ordonne et les complète — en les unissant dans le « Notre Père » — les intègre au mystère des paroles néotestamentaires du
Christ; elles se présentent comme leur meilleur exemple: leur force
est incomparable et leur vivacité intarissable. Elles contiennent toute la
vie humaine, elles tournent les disciples et l'Eglise orante dans la bonne
direction, celle de la véritable Eglise de Dieu. Celle-ci est entièrement
déterminée par le Royaume qui vient, tous les soucis terrestreü^ étant
ramenés à cette seule et unique préoccupation de le laisser'pénétrer'
toutes choses.
★
Un côngresso g Palermo ^ ‘ ^
DANILO DOLCI DIGIUNA
Una parte della stampa italiana, a causa dei suoi interessi particolari, ignora Danilo Dolci
0 lo chiama un pericoloso rivoluzionario - Il Pastore T. Vinay ne parla ai nostri lettori
Dans cette prière l'invocation saisit déjà Dieu comme Père; Jésus
permet aux siens d'en référer au lieu qui les unit à lui. Cette adresse à
Dieu brise ainsi toutes les représentations d'un destin aveugle, ténébreux, muet, inaccessible, par lequel la prière serait dès le début menacée ou transformée en pieuse illusion.
Cette invocation se différencie de l'Ancien Testament par le fait
qu'autrefois personne n'osait parler à Dieu comme à un Père mais plutôt comme à un Seigneur ; la paternité de Dieu est bien reconnue dans
l'Ancien Testament mais ne se présente pas dans la plénitude débordante qu'elle reçoit en Jésus.
La prière elle-même semble se diviser en deux parties. La première
parle de l'espérance de Dieu et la seconde évoque celle des hommes.
Mais cette distinction cache, en fait, la profonde unité de l'ensemble.
Chaque demande de la deuxième partie est intimement liée à celleà de
la première, li n'y a pas ici opposition entré nos intérêts et ceux du Seigneur, mais irruption du saint nom de Dieu ét de son Royaume chez
nous ici-bas sur la térre. En ce sens, la troisième demande lie les deux
parties de l'oraison. Voici comment le nom de Dieu est sanctifié dans la
communauté des disciples, et comment ceux-ci sont déjà membres de
son Royaume: ils reçoivent de lui jour après jour la nourriture et tout
le nécessaire, sont déchargés de leur pécné et pardonnent en retour à
leurs offenseurs, il sont gardés dans i'épreuve de lé foi coritré toute
tentation et enfin sont délivrés de la domination du Malin.
H. Goliwitzer: LA JOIE DE VIVRE
pages 121-123.
Commentaire de l'Evangile de Luc
Molti nelle Valli Valdesi hanno
seguito con ansietà ed interesse il
lavoro di Danilo Dolci, nelle zone
depresse della Sicilia. Hanno seguito anche con affètto e comprensione'
Ugo e Laura Tomassone inviati da
Agape laggiù, ed'Brà Gianni e Claudia che han preso il loro posto e
conducono, un’opera intelligente e
vera di incarnazione ddla sofferen- ,
za e di educazione-dei bimbi.
Perciò penso che i lettori nel nostro giornale sargu lieti di essere informati di quanto è avvenuto''esta
avvenendo di rilevante laggiù. *
Dalì’l al 3 novèmbre vi è sfatò a
Palermo, nel Teatro Politeama, un
Congresso per il pieno impiego. Il
grave problema "da risolvere era di
dare a tutta l’enorme massa di disoccupati e di sotto-occupati, pane
e lavóro. Il Congresso è stato preparato con grâiidp cura da Danilo Dolci ed ha avuto la partecipazione di
insignì personalità non solo del
mondo dell’fconomia, come il prof.
Alfred Sauvy, Alessandro Molinari
e Tommaso Fiore, fra i massimi
competenti delle questioni del Mezzogiorno, ma anche uomini di cultura come Zevi e Carlo Levi, uomini politici eminenti come Ferruccio
Parri, e sindacalisti della CGIL e
della CISL. Danilo non ricorre ad
uomini di un partito solo e di una
tendenza, ma a quelli di tutte, ricercando in tutti gli uomini onesti e
di buona volontà iaiuto ed interesse
per i nostri più miserabili concittadini che ison ridotti alla miseria più
nera ed alla disperazione. Il Congresso riuniva dunque personalità
assai diverse ed in esso era mirabile
lo sforzo di intèndersi e di saper
onestamente- superare posizioni individuali per una, ,comune ricerca.
Molti assenti mandarono anche messaggi di adesione, Go^o-il, presidento della Corte ,Çj9^tituzionale.
Quel che rattristava, invece, era
ij silenzio e l’gssenza dei responsabili della Regione che più avrebbero dovuto aver interesse nel dibattito e nella ricerca intesa ad aiutare
e non a contrastare, e rappresentan
La piaga «anti-protestante
»
E’ l’analfabetismo.
E come fa, l’analfabetismo, ad essere una piaga anti-protestante?
Semplicissimo.
L’analfabetismo è ignoranza, ignoranza crassa. E l’ignoranza è il miglior diffusore delia superstizione,
contro cui le Chiese evangeliche, uscite dal seno della Riforma che è
espressione di fede consapevole e di
cultura, hanno combattuto e combattono.
Delle prove?
Provatevi ad indicarmi un solo analfabeta in Finlandia, in Danimarca, in Olanda, in Svezia, in Norvegia... Il protestantesimo e amico della cultura, è cultura esso stesso, nel
senso migliore della parola, perchè
è anzitutto conoscenza e approfondimento delle conoscenze bibliche.
E non occorre ricordare qui i nostri
buoni valdesi dei secoli passati, che
non conoscevano altro sillabario che
la Bibbia, altro divino poema che
la Bibbia, altro libro di storia e di
geografia che la Bibbia, altra filosofia che la Bibbia...
Delle controprove?
Leggete le righe che seguono.
Parliamo dell’istruzione elementare in Italia. Come si sa, l’istruzio
ne elementare non è solo « elementare » ; ma è anche «fondamentale».
Anche i laureati e i dottori sono
passati per essa; e pazienza se molti, troppi, si fermano lì: ma l’importante è che abbiano almeno frequentato le classi elementari, per
scrivere, far di conto, insomma per
esser aperti, non chiusi, a tutte ’e
uitsriori possibilità della cultura.
Ora, in Italia, la situazione è quella che segue.
Su 1.056.513 ragazzi che sono siati iscritti alla prima elementare nell’anno scolastico 1950-51, solo 655
mila 658 sono riusciti a terminare
la quinta classe nell’anno scolastico
1954-55. Poco più della metà. Il resto si è arenato per strada, ossia il
35 per cento...
Ed ecco le regioni dove questa defezione scolastica è stata più grave,
con accanto le percentuali:
Puglie, 48 per cento (quasi la metà degli scolari!); Campania, 46 per
cento; Sardegna, 45 per cento; Sicilia, 43 per cento; Calabria, 34 per
cento.
In tali regioni, si sono avute delle
jjercentuali ancora superiori in taluni centri e città:
Agrigento, Cosenza, 67 per cento;
Reggio Calabria, 66 per cento; Caltanisselta, 65 per cento; Catanzaro
64 per cento.
Si tratta di cifre che dovrebbero
far vergogna a qualunque Ministro
della Pubblica Istruzione che avesse
un tantino di senso di responsabilità. E invece, le defezioni dall’istruzione elementare continuano, ininterrottamente. Ragazzi che frequentano le elementari solo fino alla terza classe, forse solo fino alla seconda, o anche la sola prima... Le vittime dell’analfabetismo, la grande
piaga che prostra un popolo, che
può rovinare il più gran popolo di
questo mondo, per decenni, per dei
secoli...
Ma vediamo per un momento quale è la percentuale delle defezioni
nella scuola elementare nell’Italia
settentrionale (una certa percentua
le, anche minima, ci sarà sèmpre da
noi...). Ecco alèùni dati:
Trentino, 1 per cento, Liguria, 9
per cento; Val d’Aosta, 10 per cento; Piemonte, 11 per cento.
E’ dunque in testa delle regioni
italiche una regióne non interamente italica; e fra le regioni interamente italiche, è buona terza una
regione autonoma. Non è significativo? ' /
Un’ultima statistica. Circa 30.000
ragazzi superano ogni anno in Italia
il quattordicesimo anno di età senza
esser andati mai a scuola. Trentamila italiani all’anno. L’analfabetisino
è una piaga, un’epidemia!
E la proporzione di queste trentamila vittime ahnue è così determinata: il 24 per cento nel Nord e nel
Centro; il 76 per cento nel Sud.
Leggere e scrivere: necessità elementare, come bere e mangiare
quando si ha fame e sete. Ma moltissimi, in Italia, muoiono di fame
e di sete. Ed anche l’ignoranza ucci
de. ^
Intorno a noi, privilegiati, un’Italia muore ogni giorno. La firma
con il segno della croce ne è l’umile
monumento, rimprovero muto ma
eloquente ad una razza di poeti, di
guerrieri, di navigatori, di santi, che
resero amata la loro patria nel mondo, ma ebbero panra di leggere, di
leggere ancora, di leggere sempre.
r. h.
ti del Governo. Vi era invece attorno al teatro un notevole schieramento di pòlizia protettiva che però contrastava fòrtemente con l’atmosfera
serena ed estremamente seria del
Congresso.
Il Congresso ha fatto un buon lavoro che darà certamente dei dati
precisi al Governo, Se vorrà servirsene, e comunque rappresenta un
richiamo alle responsabilità di tutti. Il problema della disoccupazione
è Stato studiato su inchieste dal basso, documentate e precise, e con
piani daU’alto da parte di esperti di
grande valore. Al Congresso, benché
trattasse solo materia economica,
non è mancato im messaggio spirituale, sia nei messaggi inviati dalFAbbé Pierre e da Magda e André
Trocmé, sia per ima relazione sUl
puntò di vista cristiano nel problema HèT pièno impiego, letta dal direttore di Agape.
Dopo il Congresso Danilo Dolci ed
il suo amico e discepolo Franco Alasi a hanno cominciato il digiuno.
Questo digiuno vuol esser il proseguimento del Congresso, sia per dire al popolo che soffre che non si
fanno solo discorsi, ma che si sa soffriré con lui è si sa combattere la
sua causa soffrendo, e poi per esortare le autorità ad uscire dalla «empasse» ove. compromessi puramente
politici le hanno condotte. Non si
può più oltre tollerare che milioni
di persone siano abbandonate e senza pane, senza tetto, senza la dignità del lavoro e quindi della loro persona.
' lu preparazione al Congresso ed al
conseguente digiuno Danilò Dolci
scriveva :
” In Italia ogni anno si trovano molto più di 600 miliardi por la polizia e Vesercito : nel bilancio italiano questa è la voce più alta, dove
tutto è. previsto ed organizzato. Ma
non esistono infatti dei veri e propri progetti, un solo véro e proprio
piano, di pieno impiego; esiste solo
lo schema Vanoni, praticamente abbandonato, e una sua commissione
tecnica dietro la quale non appare
alcuna volontà politica. Si va a caso. Già gravi sono gli attriti quando
si avanza in una direzione; ma se
nemmeno ci si dirige verso un punto, come è possibile giungervi? I
più pO(veri diventano strumento di .
corruzione: ” Cornuti e poi bastonati ”, come si dice in Sicilia. Non
esiste in Italia, per il pieno impie- ,
go ” nemmeno un ufficio studi.
’’ Troppo facile curare gli interessi dei ricchi, dei forti, degli organizzati, flei diversi tipi di conservatori cui conviene, o non duole, la
disoccupazione: ciascuna zona, ciascun gruppo sodale, sono dei valori
da scoprire. Nòn si dica che Tltafia
è povera, che il lavoro per tutti è
un lusso che non possiamo permetterci. E’ vero, invece, l’opposto: il
lavoro per tutti è, sotto ogni aspetto, anche quello economico, il meglio per tutti.
”11 numero dei disoccupati qui
non sta affatto diminuendo. Gli uomini politici per quanto responsabili rischiano facilmente di non sapere; a disoccupato, almeno, sa la
sua fame.
’’ Non si sopporti l’attuale situazione, contro la Costituzione.
” Si promuovano dai paesi, dalle
città, dalle zone, dalle regioni, discussioni di gruppo, sempre più profonde e vaste, con la popolazione,
in modo che questa venga a riconoscere i propri problemi ed i modi
per risolverli..
” Si promuovano convegni che
facciano diventare di tutti i dati che
ora sono di pochi, con relazioni bnsilari sulle quali possa avvenire un
dibattito nazionale, avvio a ulteriori studi più profondi e capillari,
” Chiarezza, verità raggiunta, significano spinta, nuova forza. Siamo ■
malamente rassegnati. In Italia milioni di persone si logoreranno inutilmente, disoccupate o male occupate, finche questo problema non
diventerà veramente un problema
vivo, e per ciascuno. Prema ciascuno, usando i mezzi, gli strumenti in
cui più crede: sopratutto i disoccupati, monarchici o liberali, non potranno, almeno in questo, non trovarsi insieme. Chi cerca trova ”.
Dolci e Alasia digiunano. Fino a
quando? Non si sa. Bprse interromperanno il digiuno quando, in occasione della conferenzu pubblica di
Carlo Levi a Palermi, .traendo le conclusioni del Congresso? Non è detto. Essi vogliono dei segni concreti
di buona volontà da parte delle autorità preposte o dei segni che l’atmosfera statica su questo problema
si è finalmente smossa. Certo, il loro digiuno è una forte preoccupazione per quanti H amano, nè è facile
interromperlo perchè è divenuto
per essi un problema di coscienza:
non vogliono assistere passivamente
alla disperazione di così gr£m numero di persone senza il necessario.
Mi pare che Danilo Dolci sia, per
noi credenti, un richiamo ad una
maggiore coerenza cristiana : egli
non resta passivo dinnanzi alla sofferenza degli uomini, ma per essi
sa mettere in giuoco tutto, la sua
posizione, la sua vita privata, il suo
legittimo riposo, la sua stessa esistenza. Noi, nell’Evangelo, abbiamo
ricevuto molto di più, ma sappiamo
dare molto di meno.
Tullio Vinay.
Rinnovando l’abbonamento all’Eoo
delle Valli, aggitu^ete un modesto
dono per il deficit del vostro giornale.
Per lo studio della Bibbia
Acquistate presso la Claudiana le seguenti opere :
Enrico Bosio — LE PARABOLE DI CRISTO L. 300
Enrico Bosio — COMMENTARIO DELLE EPISTOLE DI GIA- COMO, PIETRO, GIUDA E GIOVANNI L. 1.000
Enrico Bosio — L'APOCALISSE L. 1.000
Gunther Dehn — IL FIGLIO DI DIO (Commentario del Van- gelo di Marco) L. 650
Carlo Brutsch — L'APOCALISSE L. 650
Francesco Lo Bue — CHE COS'E' IL NUOVO TESTAMENTO? L. 650
..1
.1"
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— 3
Cristiani in Cina
Da} grosso numero speciale che «li
Ponte» aveva dedicato a suo tempo
al viaggio di Piero Calamandrei e di
un buon gruppo di intellettuali italiani in Cina si ricavava l’impressiooe che il popolo cinese non solo accettasse l’attuale governo, ma dimostrasse un senso di dignità, di rispetto di sè, una fiducia nella vita ed una
moralità nella condotta che non conosceva prima della rivoluzione co
munista.
Analoghe impressioni ha riportato
da un suo viaggio in Cina il Dr. Wal
ter Preytag, professore universitario
e segretario del Consiglio Evangelico
delle Missioni in Germania. Nell’articolo dedicato a quel viag^o (The In
temational Review of Missione, ott.
’57) egli avverte che un soggiorno di
sole tre settimane in un certo numero di grandi città non è sufiìciente
per dare un giudizio sulla situazione
del paese, ma permette per lo meno
di ricavarne delle impressioni. Oltre
alle nuove aree di rimboschimento e
alle nuove zone di abitazione per operai, ben diverse dagli squallidi
quartieri di un tempo, è particolarmente notevole « il cambiamento nell’aspetto del popolo, il fatto che non
si vedono più abiti insufficienti in inverno, che spesso anche nelle persone più semplici si può scorgere un
nuovo spirito il rispetto di sè, e che
certi malanni nazionali come il fumare oppio, il giuoco e la prostituzione sembrano essere spariti». Se il
prezzo pagato per ottenere tutte queste cose sia stato troppo alto non lo
si può dire dopo un così breve soggiorno, ma certo il comunismo dà
l’impressione di aver l’appoggio non
di una minoranza, come in molti altri pae.si, ma di grandi strati della
popolazione.
Gli evangelici sono circa 700.000 :
nspetto alla popolazione totale sono
quasi nella stessa proporzione che in
Italia. Nelle città si vedono grandi e
nuove chiese interamente pagate con
le collette dei fedeli, e culti ben frequentati, buon numero di segretari
studenteschi cristiani e di pe-rsonale
dell’YMCA e un’attività editoriale
cristiana superiore a quella tedesca
in proporzione al numero dei fedeli.
M-a una visione d’insieme della situazione la si ricava non dalle statistiche, bensì dal contatto coi credenti. Si trova in loro in generale un apprezzamento positivo per il governo
e per la situazione attuale, mentre
l’epoca di Chiang Kai-shek è considerata come in Germania lo è quella
di' Hitler. L’atteggiamento verso le
missioni è piuttosto negativo poiché
sono viste in quel che si potrebbe
chiamare un contesto politico.
Il Dr. Freytag ha trovato nelle sue
conversazioni con evangelici cinesi
quattro linee di pensiero principali.
In primo luogo la Chiesa in Cina
non vuol essere considerata una Chiesa martire, ma sente profondamente
la necessità di essere in comunione
costante con coloro che, fuori della
Cina, credono in Cristo.
In secondo luogo, dal punto di vista politico, i cristiani cinesi ritengono che il comuniSmo fosse l’unica
via per uscire dal marasma in cui
era precipitato il paese.
Inoltre si osserva che i cristiani
sono fortemente impressionati dalla
grande diminuzione della criminalità in genere, e dallo spirito di sacrificio di molti militanti comunisti;
ma degli errori, violenze ed ingiustizie della rivoluzione preferiscono tacere; un silenzio che pare una cancellazione subcosciente di qualche
cosa che non si può ammettere che
sia vero. Non ci si può spiegare questo fatto salvo a supporre che sia necessario per la sopravvivenza dell’individuo o d’una minoranza in quel paese. Se da una parte non si trova presso i cristiani nessuna critica fondamentale del sistema piolitico presente che essi considerano la via necessaria per il loro popolo, d’altra parte
è chiara per loro la differenza che li
separa daU’ateismo comunista ; essi
non possono essere allo stesso tempo membri del partito e della Chiesa. La loro fede è sincera e senza
compromessi.
Finalmente bisogna dire che e:sl
testimoniano della loro fede ; con tutta naturalezza dicono la preghiera
prima dei pasti in pubblico, segna
landosi così da sè come cristiani, e
non pochi studenti credenti in c»mpiti scritti su questioni ideolo^che
dopo aver dato le risposte richieste
aggiungono ; « Questo è quel che mi
è stato insegnato, ma la mia fede
cristiana mi insegna diversamente ».
E’ da notare che questa dichiarazione non ha nessima influenza sui voti
che sono dati loro, ma è da notare
ugualmente il coraggio di quei Rovani nel confessare così la loro fede.
La Chiesa in Cina aumenta il numero dei suoi fedeli. Forse più rapidamente che in India o in Indonesia.
Chi si converte non trova vantaggi
economici, nè sociali, nè politici, anzi si preclude la possibilità di enti^
re nel partito e si unisce a una piccola minoranza che non è che tollerata. Anche dei giovani si convertono: ed è il segno che la testimonianza della Chiesa è genuina.
Il nostro atteggiamento di creden
ti verso i cristiani cinesi dev’essere
questo, dice il Dr. Freytag: dobbiamo
mantenere separata la nostra solidarietà cristiana con loro dai nostri interessi politici, il che vuol dire che
se qualche credente vorrebbe che la
Cina non fosse comunista non è giusto che guardi ai cristiani cinesi solo
per scorgere fino a che pimto essi
corrispondono ai suoi desideri. Non
dobbiamo giudicare lo zelo di quei
credenti, e, finalmente, non dobbiamo lasciarli ntìl’isolamento ma cercare in tutti i modi possibili di mantenere il contatto con loro in modo
tale che si possa vedere che viviamo
per lo stesso Signore.
Questa del Dr. Freytag è una testimonianza di prima mano sulla situazione attuale del cristianesimo in Cina. Per questo è di estremo interesse.
Certo molte nostre domande rimangono senza risposta, ma essa cerca
di farci vedere la Chiesa in Cina co
si come essa è: con le sue luci e le
sue ombre. Non fissiamo la nostra attenzione esclusivamente sulle une o
sulle altre, ma siamo grati al Signore che ha riservato per sè, anche in
Cina, un gruppo di uomini (deboli e
peccatori come noi) che hanno creduto all’Evangelo.
Si* C*
CALENDARIO
IN INGLESE
La Tavola Valdese^ ha pubblicato
soprattutto in vista degli amici dell'estero un magnifico calendario in
lingua inglese: per il 1958.
THE WALDENSIAN CHURCH
CALENDAR
Il calendario si apre con un breve
messaggio informativo del Moderatore ; poi le pagine mensili si succedono arricchite da splendide quadricromie che riproducono paesaggi, istituti, chiese e avvenimenti delle Valli
Valdesi. Tutto è su carta patinata e
la disposizione dei giorni per ogni
mese è tale da offrire anche un versetto biblico quotidiano. A metà calendario si possono leggere, sempre
in inglese, interessanti notizie sulla
libertà religiosa in Italia.
Il calendario è un ottimo regalo da
offrire ad amici capaci di leggere l'inglese. Può essere acquistato alla
Claudiana al prezzo di L. 400.
= ei> passant \
REFLECHIR
On conneât Vhistoire de cet homme
autoritaire et toujours pressé qui —
entrant un jour dans la boutique d’un
coiffeur — avisa quelqu’un qui semblait attendre:
—• Mon ami, je n’aime pas perdre
mon temps. Feâtes-men une coupe de
cheveux et, surtout, abstenez-vous de
me parler de la pluie et du froid. Dépêchez-vous!
— Mais, monsieur... dit l’autre.
— Pas de mais, je vous prie, je
n’admets pas qu’on discute mes instructions.
— Enfin, monsieur...
— Oui ou non, voulez-vous dépêcher, nom d’un chien. Autrement, j’irai ailleurs.
— Soit! Puisque vous le prenez sur
ce ton.
Et l’opération commença. Quand
elle fut terminée, le monsieur autori
1% g ^ g PQ ^ I ^
H. Goliwitzer — La joie de Dieu ■—
Commentaire de l'Evangile de
Luc — Editions Delachaux et
Niestlé - Neuchâtel — fr. sv.
15,40 — Anche presso la Claudiana.
In questi ultimi tempi la letteratura biblica di lingua francese si è arricchita di
due buoni commentari del Vangelo di
Luca. Dopo quello del Javet, ecco ora
quello del Goliwitzer, in bella veste tipografica, tanto più utile e gradito in quanto
erano rari i commentari del terzo Evangelo.
11 titolo è tratto dal commento al cap. 15
ed alle tre parabole della grazia di Dio (la
dramma smarrita, la pecora perduta ed il
figliuol prodigo); la grazia di Dio è una
realtà, ma lo è anche la Sua gioia, una
gioia « che è nei cieli »: « Le pécheur est
la joie de Dieu. Comprenne qui pourra.
Les docteurs du temps de Jésus ne l’ont
guère saisi. Leur Dieu ne se réjouissait que
du juste... Délivrer les Pharisiens de leur
triste piété pour les conduire vers la joie,
tel est bien le désir de Jésus ».
Capitolo dopo capitolo, per ben 330 pagine, l’autore conduce il lettore nella via
di una sana e talvolta nuova coihprensione del grande messaggio di Cristo, trasmesso al mondo per mezzo di Luca. Egli considera il suo commentario come una semplice introduzione e precisa che vari aspetti del problema biblico non sono stati trattati: per es. le questioni di critica del testo, il problema sinottico, il quadro storico e etnografico. Precisa anche che si è
preoccupato di dare più ampio sviluppo
alle parti non contenute nei Vangeli di
Matteo e TMarco, di cui esistono già altri
commentari in lingua francese. Ma le pagine dedicate a varie pericopi sono complete e dense di riflessione; la meditazione
biblica pubblicata in questo numero del
giornale lo dimostra e c’é sempre la preoccupazione di offrire al lettore non delle
semplici parole pie, ma-il fruito di un lavoro serio e approfondilSo, pur nella semplicità della esposirione,
Non possiamo fare altlò che Salutare con
gioia l’apparizione di questo nuovo commentario biblico che raccomandiamo a
quanti hanno bisogno di strumenti adatti
alla conoscenza ed allo studio della Parola
di Dio. Vi troveranno un valido aiuto ed
una fonte di chiara ed energica ispirazione.
Rinnovate l’abbonamento
11 prezzo del giornale
è di L. 1.200 annue (estero L.^1.600)
Abbonamento cumulativo a «L’Eco delle Valli Valdesi»
e a «La Luce» interno Lire 1.800 estero Lire 2.500
Richieste della «Pro Valli»
¡Sella riunione dei responsabili a Pinerolo il primo novembre abbiamo avuto occasione di precisare i vari punti del programma della ” Pro Valli ”. Non ritorniamo qui
sui motivi che ci inducono ad occuparci
della difesa della nostra proprietà terriera;
abbiamo sottolineato la necessità di una
stretta collaborazione per poter giungere
ad un risultato concreto; chiediamo ora a
tutti i Concistori di volerci inviare la lista
di tutte le proprietà che risultano in vendita nelle singole parrocchie in modo da
poter aggiornare il nostro schedario. Siamo
certi che i vari membri dei Concistori vorranno comunicare al Pastore, o ad un membro del Concistoro incaricato di trasmetterceli tutti i casi di cui sono a conoscenza e
ci raccomandiamo che questi dati ci vengano trasmessi entro la prima metà di dicembre.
Ricordiamo a tutti che a Torre Pellice,
presso la Casa Valdese funziona un ufficio
dove tutti possono scrivere o rivolgersi per
trovare un membro della Pro Valli e dove
tutti i venerdì mattina il notaio Pellegrin
è a disposizione del pubblico.
let ’ Pro Valli sta istituendo un regi
stro con gli indirizzi di tutti i valdesi residenti temporaneamente o stabilmente all’estero e chiediamo perciò a tutti coloro
che hanno dei parenti all’estero di volerlo
segnalare direttamente alla Pro Valli - Casa
Valdese - Torre Pellice od a qualcuno dei
membri della Pro Valli.
Questi indirizzi vi sono richiesti perchè
la Chiesa non dimentica questi suoi figli
lontani spesso isolati e dispersi e desidera
poter far giungere anche ad essi un messaggio ed un saluto.
Giorgio AA. Girardet — La Genesi, il
libro del principio — Edizioni
Claudiana — L. 100.
Nella serie dei brevi opuscoli che servono da introduzione allo studio di un libro della Bibbia, questo del Pastore Giorgio Girardet di Trieste tiene egregiamente
il suo posto e dovrebbe essere diffuso nelle nostre comunità. Non è, evidentemente,
e non pretende di essere un commentario;
ci vorrebbe ben altro che 30 pagine per il
libro della Genesi! E’ una chiara presentazione sia del carattere del libro quanto
del suo contenuto; e, date le non poche
difficoltà che s’incontrano nella lettura di
quegli antichi racconti, non si può non apprezzare lo sforzo compiuto per riassumere molte cose in uno spazio così ridotto.
E si giunge alla fine con una visione nuova
del primo libro della Bibbia: un libro che
nòn ha interesse particolare dal punto di
vista scientifico, che ne ha dal punto di vista storico, ma che in definitiva è « simile
ad un grande affresco che nelle singole figure rappresentate come nel suo disegno
d’insieme illustra in che modo Dio agisce
per gli uomini ».
Dante Argentieri — Studi biblici sul
« Ritorno del Signore » — presso Rosy Argentieri - Gartenst 32 Zurigo 2 — L. 200.
Il Pastore Dante Argentieri aveva a cuore i problemi escatologici, specialmente
quelli che emergono dallo studio della 1“
Epistola ai Tessalonicesi. Ne parlava con
semplice e forte fede cristiana e ne scriveva ogni tanto anche sul nostro giornale,
di cui egli fu valido ed apprezzato collaboratore. La signora Argentieri ha raccolto
tutta una serie di studi biblici riferentisi
al « ritorno del Signore » e li ha pubblicati
« in memoria » di suo marito. E noi siamo
lieti di segnalarli ai lettori; essi contengono, nello stile particolare dell’autore, un
grande messaggio di consolazione e di speranza. Immersi nelle realtà del nostro mondo, assillati da visioni umane di grandezza
e di potenza, la nostra fede nella vittoria
di Cristo e dei credenti ha bisogno d’essere fortificata. Le pagine dell’Argentieri ci
invitano alla meditazione sulla gloriosa
speranza in Colui che ha da venire « a giudicare i vivi ed i morti ». e. r.
PERSONALIA
Il Pastore Enrico Corsani, della
Chiesa Valdese di Catania, ha avuto
il dolore di perdere il babbo. Pastore
Ernesto Corsani, deceduto a Genova
Nella nostra cronaca della settimana
scorsa, involontariamente non abbiamo menzionato il suo nome. Scusandoci della dimenticanza, gli porgiamo
11 nostro fraterno pensiero in questa
ora di lutto.
E’ deceduta il 23 novembre a Massello la signora Micol Marianna Adelaide nata Tron, madre del Pastore
Valdese Edoardo Micol di Pramollo.
La Signora Micol aveva 80 ai^ ed
aveva trascorso la sua vita nella fede, tutta dedita al lavoro ed alla famiglia. ,
Al Pastore Edoardo Micol, alla sorella Anita ed al fratello Emanuele,
nonché ai parenti tutti, inviamo la
nostra espressione di simpatia cristiana.
taire jeta un coup d’œil machinal dans
la glace... et se leva d’un bond avec
un cri d’horreur. Sa tête ressemblât à
un vaste escalier et la coupe de cheveux était un désastre accompli.
— Qu’est-ce que cette plaisanterie?
demanda-t-il, blême de rage.
— J’ai tenté vainement, monsieur,
de vous expliquer que je ne suis pas
coiffeur, mais un client, comme vous.
Vous m’avez coupé la parole. Comme
je creâgneds pour vous l’apoplexie, j’ai
fini par obéir à vos ordres. Voici ce
qui en est résulté.
* * *
Combien n’en voyons-nous pas de
ces gens qui donnent des ordres sans
réfléchir, entreprennent des actions
sans avoir pesé leurs conséquences et
qui — comme le monsieur de l’histoire — n’admettent pas que l’on ne
soit point d’accord avec eux?
Le monde est plein de ces fous qui
sont persuadés être le centre de tout
jusqu’au jour où une aventure désagréable vient leur apprendre un peu
tard la sagesse. Il faudrait réfléchir,
peser, attendre. Mais non! On va tout
de suite et jusqu’au bout, c’est-à-dire
souvent jusqu’à la catastrophe.
Leur exemple devrait servir de leçon. Mais les hommes de ce temps
sont ainsi faits que nulle leçon ne leur
paraît destinée et qu’ils se croient toujours plus forts et plus malins que les
autres.
Et c’est peut-être de cela que le
monde meurt un peu chaque jour...
(L’ami des animaux).
Ò uscito
iicnola latina di Pomarelto
Doni ricevuti dalla direzione riconoscente dal 1.0 Settembre alla fine di Novembre.
Pons Giuliano (Massello) L. 2.000 — Coucourde Ugo (Inverso Pinasca) L. 1.000 —
Duo Rodolfo (S. Germano Chisone) L. 2.000
— Beux Nadina (Inverso Pinasca) L. 1.500
— Chambon Leontina (Inverso Pnasca) L.
5.000 —■ Grill Romano (Prali) L. 2.000 —
Bare! Marta e Italo (Pomaretto) L. 1.000.
In memoria del maestro Enrico Raima:
Ing. Ferruccio Avondetto e sig.ra (Milano) L. 3.000 — Elisa Micol (Massello) L.
2.000 — Doti. Arturo Gay (Losanna) L.
2.000 — Prof. Matilde Tron e Ernesto
L. 4.000 — Lina e Elda Tron (U.S.A.) dollari 10 = L. 6.225 — Giraud Silvio (Massello) L. l.OOO •— Rita Bertalot (S. Bartolomeo) L. 2.000 — Romano Piero (S. Secondo) L. 1.000 — Tron Ernesto (Sanremo)
L. 1.000.
VIRGILIO SOMMARI
IL CUORE CHE lOASCE
Avventure di Vieri e Bobi
alla Tribù degli Indiani Toltechi
L. 300
Libro adatto per regalo natalizio
delle Scuole Domenicali
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice
PER NATALE
Ai giovaooi delle nostre comunità,
è consigliabile regalare il recente romanzo che il nostro « Penna Nera »
(un Pastore Valdese) ha pubblicato
per la nostra gioventù:
IL SENTIERO
DELLA PACE
(prezzo L. 800)
Stralciamo da alcune lettere ricevute dall’Autore questi giudizi:
La moglie di un Pastore;... «Le
sono grata come madre per aver dar
to un buon libro da mettere in mano ai nostri figliuoli sempre avidi di
romanzi: uno di quei libri che fanno
apprezzare le belle e sane famiglie,
che tengono alto l’ideale della donna e che, senza darlo a vedere, combattono anche una bella battaglia
per la fede...»
Un Anziano : « Ho letto il volume
tutto d’un fiato e mi è stato impossibile, malgrado l’abitudine di addormentarmi prestov d’interromperne la lettura nella notte...»
Segnaliamo anche:
LA CAVERNA
DEL SASSO NERO
prezzo L. 350).
Inviare le ordinazioni (subito — pri
ma della congestione postale delle
feste) alla Libreria di Cultura Religiosa — Piazza Cavour 32 — Roma;
ovvero direttamente al Pastore Paolo Bosio (Via Fabio Garelli 1 — Genova — Pegli); per le Valli Valdesi
i volumi potranno esser ritirati con
lo sconto suddetto — presso al Dott.
Emanuele Bosio — Viale Dante 28
— Torre Pellice.
Ai Pastori ed alle Unioni Giovanili si concede lo sconto del 25%.
Ultimi arrivi alia Ciaudiana
Récit de Noël
Avec commentaire musical
pour choeur d’enfants
L. 800
ARMAND FONJALLAZ
Contes pour la sainte nuit
L. 800
GREBAN - PAUL SIRON
Il est né le Divin Enfant
Pour un théâtre chrétien
L. 800
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice
4
U. D. Bert
CAMMINARE INSIEME
L. 300
Claudiana • Torre Pellice
L'Eco delle
Valdesi
Hélène Kocher
mammina, mi AMI?
L. 350
Claudiana - Torre Pellice
Une lettre
de Lugano
Mr. le Pasteur Guido Rivoir (Via
Franscini, 11 - Lugano) nous envoie
cette lettre:
Cher Directeur,
notre «groupement d’originaires des
Vallées Vaudoises du Piémont habitant en Suisse» a perdu im de ses
membres: l’ing. Giovanrü Rodio. Il
aimait les Vallées et s’intéressait aux
difficultés sociales dans lesquelles le
le peuple Vaudois doit vivre. Il comprenait la nécessité mais en même
temps la difficulté de retenir à la terre et aux montagnes les agriculteurs,
chose possible uniquement avec de
meilleures conditions de vie. Il parlait de ce qu’on devrait faire pour
les ouvriers-propriétaires d’im petit
lopin de terre au bas, i>our les groupements de terre necessaires pour
avoir des, fermes vitales plus haut,
pour les alpages et les besoins des
éleveurs de bétail plus haut. Il parlait de la coopération nécessaire, indispensable mais si difficile à obteiür
avec l’individualisme Vaudois. Coopération dans les machines et moyens
de productiMi, dans la vente... il était
convaincu qu’il faut persévérer pour
avoir un vrai enseignement agricole ,en collaborant avec l’Etat, et non
une seule ferme du bas, mais plus
d’étude des besoins de toutes les altitudes. Il parlait de la création d’un
type caractéristique de fruit vaudois,
présenté avec soin au marché, d’un
type de fromage, mais UN et non pas
une poussière de produits... Il nous
a été repris. Qui occui)era sa place?
Qui parmi les originaires des Vallées
Vaudoises en Suisse, sentira le devoir
de ne pas laisser toujours aux autres
la charge d’aider nos Vallées? Qui
s’unira à nous?
PER LE filodrammatiche
Serie: Le scene e ie fede
Jan De Hartog: Padrone dopo Dio
E. Pidoux: Nicodemo
Paton-Atger: Piangi, o terra amata
Kaj Munk: La Parola
E. Pidoux: Nè sangue nè legge
La carovana santa : piccolo teatro di Natale
Tutte queste opere si trovano presso La Claudiana al prezzo di
L. 200 cad.
Un lutto
nella Chiesa
di Genova
Battista
Mercoledì 13 Novembre la Chiesa
Battista di Genova si è riempita di
una gran folla accorsa per rendere
le ultime onoranze al Pastore Ernesto
Corsani,
Erano pre^nti, con niunerosi Pastori Battisti, i Pastori - delle varie
Chiese Evangeliche di Genova, italiane od estere, e molti membri di
esse.
Presiedeva il Pastore Manfredi
Ronchi, Presidente della Chiesa Battista, il quale ha rievocato la figura
del collega e la sua multiforme attività al servizio del Signore. — Il Par
stpre C. Inguanti ha pronunciato la
Notizie dalle Comunità delle Valli
PMROSTIIVO
Ripresa. Nella Comunità, sono state
ripre.se già da aualche tempo le varie atiivi+ft,. sosnase -nei mesi ertivi.
La scuola domenicale nota questo
anno un numero parcicoiarnieiue elevato di bambini (oltre 100): è que
sto, ci sembra, un buon segno dà vari punti di vista: un più cosciente
interesse delle famiglie alla educazione cristiana dei loro bambini, e una
ripresa della natalità in seno alla
nostra popolazione valdese (buone
prospettive quinffi. anche per la chie
sa di domani!). Collaborano attivamente col Pastore 8 monitrici.
Anche i corsi di catechismo annoverano un buon numero di ragazzi
e ragazze (54 in tutto).
L’Unione Giovanile ha ripreso a
riunirsi il giovedì sera, sotto la presidenza del Pastore, coadiuvato da
nuovi membri del seggio. I giovani
hanno deciso di lavorare a turno nella preparazione degli studi, che sa
ranno di genere biblico (le parabole),
storico (i Riformatori), polemico (i
vari aspetti del cattolicesimo roma
no) e vario.
AFFLUSSO DI VALDESI
nella Chiesa di Pinerolo
Da alcuni anni la Chiesa Valdese
di Pinerolo accoglie fra i suoi membri numerosi Valdesi che scendono
dalle Valli o giungono da altre località per stabilirsi nella città e nei dintorni. Quasi sempre questi trasferimenti sono dovuti a ragioni di lavoro e, a viste umane, c’è da attendersi
un continuo afflusso di valligiani in
un prossimo avvenire.
Una delle preoccupazioni del Pa
store e del Concistoro è appunto quella di stabilire un contatto con i nuovi arrivati e di inserirli a poco a poco nella vita della comunità, affinchè
non rimangano isolati e possano diventare dei membri viventi e presenti nelle attività che la chiesa svolge
per l’edificazione dei credenti.
In questi ultimi due anni (1^56 e
1957) ben 75 membri comunicanti prò
venienti da altre parrocchie si sono
iscritti alla Chiesa di Pinerolo. E’ interessante conoscere la loro prove
nienza. La parrocchia di S. Germano
Chisone è quella che ne ha fornito di
più: 21; da Villar Pellice ne sono
giunti 4, da Lusema S. Giovanni 9,
da Pramollo 1, da Prarostino 7, da
Torre Pellice 8, da Pomaretto 5, de
Angrogna 4, da Perrero 3, da Rodoretto 2, da Ivrea 2, da Domodossola
2, da Torino 5, da New York 2.
Ogni anno, e anche nell’ult’.ma assemblea di chiesa del 10 novembre,
un certo numero di fratelli in fede è
stato presentato alla comunità per
essere meglio conosciuti. Il Pastore
ha iniziato in città e nei dintorni una serie di riunioni familiari in casa
di qualche membro di chiesa e a queste riunioni sono invitate le famiglie residenti nella zona allo scopo
di intensificare i vincoli di conoscenza e per unirle nella lettura e nella
predicazione della Parola di Dio. L’inizio è stato buono e si spera di continuare durante 1 mesi invernali, sapendo che questi incontri fanno parte della cura pastorale e servono a
raggiungere im numero sempre più
grande di famìgUe. Quando la nuova
parrocchia di San Secondo sarà costituita, i nuovi venuti ed i pinerolesi di nascita e di residenza dovranno
fare tutto il possìbilé, con senso di
maggiore responsabilità, per colmare il vuoto lasciato dal gruppo di parrocchiani- che farà parte della comunità di San Secondò.
In quest’ultima loòàlità le riunioni
settimanali hanno avuto inizio ed il
Pastore vi ha svolto unà’-àerie di stu
fi Tempio di Pinerolo
di e di predicazioni sul «culto pub
blico ». La Scuola Domenicale annovera un’ottantina di bambini e l’Unione delle Madri ha ripreso la sua
consueta attività. Domenica 24 corrente, il Pastore L. Marauda ha presieduto un culto di riconoscenza a
Dio per i frutti della campagna e si
è stabilito di fare, come ogni anno,
una colletta di doni in natura per
l’Asilo dei vecchi di S. Germano.
Anche a Pinerolo l’attività ecclesiastica ha ripreso il suo ritmo normale. Il Pastore, da alcime domeniche,
sta facendo ima serie di predicazioni
sul profeta Elia e sulla sua missione
in Israele. E’ stata ricostituita una
Unione cadetta femminile e si spera
che possa offrire a molte bambine la
occasione di un utile incontro e di
un altrettanto utile orientamento per
la loro Vita.
è uscito
VALLI NOSTRE 1958
L. 350
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice
I^ Corale pure ha ripreso la sua
attività, ma sembra essere in crisi
per la mancanza di elementi (alcuni
si sono ritirati, altri sono partiti).
Chi li sostituirà?... e chi vorrà contribuire alla rinascita della nostra
valente cerale?
L’Unione delle Madri si riunisce
la domenica, ogni quindici giorni,
sotto la presidenza della Sig.ra Peyrot. Il suo numero, però, è sempre
piuttosto esiguo... in rapporto al numero di sorelle della nostra parrocchia. ,
E’ stato anche già fatto un primo
giro di riunioni - quartierali, nelle
quali il Pastore ha trattato della situazione mondiale in rapporto con
la nostra posizione di cristiani, impegnati a dare una-testimonianza di
fede e di obbedienza a Cristo nella
vita concreta di ogni giorno.
In tutte queste attività, e in quante altré ancora, nelle quali il Signore ci chiama a dare il nostro perso^nale contributo, possa sentirsi impegnata la totalità dei membri di chiesa, per la sola gloria di Dio.
Uniti nel Signore. Nel nostro Tempio hanno ultimamente celebrato il
loro matrimonio: Rostagnotto Luciano (Massera) e Rivoir Clara (Podio)
il 3 novembre; tìrigltó Guido Giovanni (S. Secondo).?e Godino Romilda
Adelina (Ciabot Bas) il 16 novembre.
Che la loro unione sia anche una
alleanza con Dio, mediante una vita
fedele nella chiesa e nella famiglia.
Nella Casa del Padre. Presso l’Asilo dei Vecchi di S. Germano, dove
era stata ricoverata da poco tempo^
è deceduta la nostra veneranda sorella Gay Fanny ved. Costantino, di
Pocapaglia, alla età di 93 anni,. I
suoi funerali si sono svolti nel tein- “
pio martedì 19 novembre. ;; ;
Ai familiari, la nostra viva éifhpaiia cristiana.
MAS SRL
II nous est donné de constater, chaque automne, lors de la reprise des
activités, combien nos Paroisses de
montagne sont privilégiées en ce qui
concerne leur vie spirituelle. Parce
que le ministère pastoral peut s’y accomplir de façon plus intime et profonde, certes, mais surtout à cause
du nombre réduit de leur membres.
Cette réduction que les circonstances et les conditions sociales imposent, et que nous considérons parfois
avec tristesse et regret, serait à même de nous livrer un des trésors que
d’autres paroisses cherchent en vain
de redécouvrir: le caractère de familiarité, de communion, qui constitue
un des traits de l’Eglise. Peut-être
envions-nous les paroisses de 3000
membres, ce sont elles qui nous envient. Dans des villages tels que les
nôtres, où il nous est impossible de
vivre isolés et anonymes, comment la
vie chrétienne ne deviendrait-elle pas
plus intime, plus unie que dans un
immeuble de dix étages?
Malheureusement ces réfiéxions ne
semblent pas correspondre à la réalité. Loin de porter^à la découverte de
la communion dans la foi le dépeuplement de nos villages paraît accentuer notre isolement et exaspérer les
petites querelles villageoises. C’est
pourtant à cette communion de vie,
de peines, de travail, de joies que l’Evangile nous invite; non pas à être
des gens pieux mais des frères.
Cette chronique n’étant pas un
sermon venons-en à notre vie de paroisse, toujours pareille à elle même,
en vérité. Nous avons eu pourtant le
baptême de Simonetta Andreina Gàydou et la naissance de Renzo Pons
au Chabers; quoique ce fait à un
point de vue strictement ecclésiastique concerne les « personalia », nous
participons à la joie de ses parents
car le petit Renzo devient presque
un symbole dans une commune où il
est, sauf erreur, le seul nouveau né
de l’année. Le Consistoire a entrepris de réparer deux de nos écoles de
quartier, il faudrait dire continue à
réparer, car les écoles de quartier,
les glorieuses « Universités de chèvres » sont autant dé vieux souvenirs
de famille dont on n’ose se séparer,
à cause d’un certain respect et d’une
affection sincère, mais qu’il faut épousseter de temps à autre. Ce sont
cette année les écoles du Roccias et
du Chabers qui ont besoin d’un plancher neuf. L’Administration communale a renouvelé encore une fois son
aide généreuse én nous fournissant
le bois pour ces réparations qui seraient une charge fort lourde pour la
paroisse et ses finances toujours an
peu maigres. Nous exprimons ici notre remerciement pour cette fratefi.ielle collaboration. La grippe n’a pas
manqué de nous atteindre alors que
nous espérions déjà nous voir épargnés. Les grands’et les petits en sont
victimes, nous adressons à tous nos
vceux de rétablissement rapide.
Bi'r'felidre: Prof. Gino C-jStabel
'■ Iç ■;-----------------------------------
Pu.bblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo ron derreto del 19 gennaio 1955
preghiera. — Il Pastore Emidio Santini, il quale ha coadiuvato il Pastore Corsani in questi ultimi anni, ha
qmndi reso una commossa testimonianza alle qualità di cuore e di spirito del fedele servitore di Dio che
ci ha lasciati.
Il Pastore Aldo Sbaffi, nella sua
qualità di Presidente del Consiglio
dei Pastori di Genova, ha parlato del
lungo ministerio del defunto a Genova (38 anni) esprimendo la ricono
scenza di tutte le Chiese per la sua
opera a favore di tutti gli Evangeli
ci, con speciale riferimento agli an
ni tragici della guerra.
Il Pastore Ronchi esprimendo il
suo rincrescimento per l’impossibili
tà di dare la parola ai molti i quali
avrebbero voluto dare la loro testimonianza all’opera benedetta del caro Estinto, ha quindi invitato il Pa
store P. Bosio a concludere con la
preghiera. — Il fratello del defunto,
Pastore Emilio Corsani, ha espresso
la riconoscenza della famiglia per la
commovente manifestazione di affetto e di stima alla memoria del congiunto ed ha avuto parole di specia
le riconoscenza per la Direzione e
pel personale dell’Ospedale Evange
fico di Genova per le lunghe e fra
terne cure largite al caro estinto.
La manifestazione, eccezionalmente solenne, data dalla folla dei mem
bri di tutte le Chiese Evangeliche; e
l’affetto con cui la Vedova, i figli, ed
i fratelli sono stati circondati dai
membri della Chiesa Battista e dai
molti amici, hanno dimostrato che
la memoria del giusto è realmente
« in benedizione ».
Rinnoviamo alla Vedova, ai fiefi
(uno dei quali, Enrico, è Pastore del
la Chiesa Valdese di Cataria) ed a
tutti i congiunti l’espressione della
viva simpatia della nostra Chiesa per
la dolorosa perdita. p. b.
0 i Dieu se découvrait continueUe^ ment aux hommes, il n’y aurait
point de mérite à le croire; et s’il
ne se découvrait jamais il y aurait
peu de foi. Pascal.
; Les familles Clôt, Pollo-Clot, Peyronel-Viti, Massel-Grill annoncent avec
douleur le décès de leur bieii aimé
Père, Beau Père, Grand Père et Oncle
Frédéric Clôt
que Dieu a rappelé à Lui dans sa
85.me année.
J’ai cherché l’Etemel et il
m’a répondu;
Il m’a délivré dé toutes mes
frayeurs. (Psaume 34: 4)
Marseille, 12 novembre 1957.
Per una breve malattia, al termine
di lunghi anm' di sofferenza è spirato
Francesco Pascal
di anni 67
Addolorati, ma fiduciosi nelle promesse di Dio, ne danno il doloroso
annuncio la moglie, i figli ed i parenti.
« L’anima mia s’acqueta
in Dio solo »
• Salmo 62: 1
Prali, 18 novembre 1957
prof. Dr. A. Boniscontro
i Ubero docente
in Clinica Odontoiatrica aH'Università
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