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ANNO LXXV
Awndie^ ï^ lg
Via Cassini, 75 TOBi«
Torre PelHctìilS Maggio 1945
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L'ECO
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Nulla sia più forte della vostra fede!
(GianaveUo)
SETTIMANALE DELLA
■S
ABBONAMENTO
. . . Anno L. —- Semestre L.
Italia
Estero.....................» »
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
La copia Lire UNA
ALLI VALDESI
CHIESA- VALDESE
Riguardate .aila roccia onde foste tagliati
(Isaia LI: 1)
Olrallorai Pasllra OIOV .NMI BONNir,
AIÆMINISTRAZIONE e BEDAZIONE:
Via Carlo Alberto, l bis — TORRE PELLICE
Jì^essaffffio del jVioderaiore
Ài Pastori e Comunità deU’Italia settentrionale
Cari fratelli.
Di gkyrno e di notte ahbuaimo pevmto
a voi, soffrendo, pregando^ sperando.
Adesso pare che uno sprazzio di serenità si sia aperto sul così lungo perdurare
delle vostre situcmcm difficili e spesso
tragiche.
Che sarà oicoaduio ai noslri di Piume,
dove la IdUa s(i. è slwolta di stradai i(n strada; che cosa sarà di Trieste? Che rmtiz'tß avrmio da Genova, da Valleorasia,
Sanremo, più, uolte bombardate dal cielo e dal mare? Qutiii dalle altre città
che più 0 meno hanno avuto giornate
di dolori e dii strazio?
Dalle Valli Valdesi ci sono g'unte notizie che d hanno fatto fremere. Chi
avrebbe pensalto che le nostrts care Valli sarebbero state di nuovo irrorate dal
sangue degli innocenti; che paesi, villaggi e casolari avrebbero nuovamente subito devastazioni e incendi come nei secoli passati?
Mi scriveva in proposito un amico
Valdese: « Ma da qwOsito grande contributo di sacrificio e dii sangue il nosstro
Piccolo, generoso ppp>lo esce con più
salda fede, cosi come nei secoli passati i
Padri superavano le tempeste più uioleute, uscendcme ingigantiti ».
Sia così per tutti, cari fratelli nella
fede. :, , - li:,.
lo s6 che rmdti di^voi hanno nel cuo
possono seppellire, rtè dimenticare: sono
i ddiori che vanno trasformati in immensa potenza di bene ponendoli nelle
mam del Signore, che trasformò il supplizio della croce, in sprgente di uiltolitd
eterna.
Non facciamoai illusioni: difficoltà,
delusioni, travagli Ci aspettano ancora:
non cessa di colpo urtai tempesta di violenza come quella che ha scosso h mondo, senza che le onde ìmman: che ha
sollcixsto costóituisiciano una minaccia finché non si calmerarmo.
Come cred&rtU guardiamo in faccia
le realtà pastsibili hon per avvilirci, ma
per superarle, per giungere ai gemi in
cui potremo riprendere wi pace un cammino ascensionali; e liberati dai maggiori inceppamenti che oggi intralciano
il nostro operare, ripr>mdere in pieno;
in maturazione di più profonde esperienze, tutte le attività che la missione
affidataci da Dio più che mxtà c’impone
per il bene del nostro Paese.
In mezzo a difficoltà che non mancano e non mancheranno per vario tempo, tutte ile Oottnunifd deWItatia meridionale e centrale hanno nella rnaggior
parte continuata l’opera loro, e quelle
che eranù state disperse si stanno sempre meglio riorganizzando. Ai primi di
marzo abbiamo avuto ai Napoli un primo Convegno pastorcùle, pressuti 11 Pastati: sona ancora grandi le difficoltà di
viaggio e non possibile a tutti dì essere
presenti; ma la realizzazione del Convegno ci fu di conforto e di spieranza.
Tutu i Pastori in attività di servizio
sono in vita: matattie e depenmenti
per disagi e scarsezza d’alimentazione
non sono’mcmaati. Il pastore Enrico Pascal ha subito recentemente una grave
opermtione chirurgica: grazie a Dio le
cure procedono iwrrnalmente, e abbiamo
buone speranze di vederlo ristabilito in
salvjbe. Degli Em^U è deceduto il Pastore Fiiippo Grill, a poche setUmane
di distanza dalla sua buona signora Bettina Luzzì. Il Pastore Deodato, nel luglio 1944 ebbe la nomina a cappellano
militare e lo è tuttora. Suor Legna sta
bene: è sitata ammirevole nel compiere
il suo lavoro in mezzo a difficoltà e perìcoli. In gennaio abbiamo ripreso la
pubblicazione de « La Luce », sotto la
direzione del prof. Ernesto Comba. E’
in formato ridotto, mensile, e si stenta a
pubblicoirla per mancanza di carta. Da
Roma si trasmette aliai Radio un culto
r
evangelico ogni domenica alle ore
da Firenze èlle 18.40.
Che il Signore vi sostenga e vi con-g
Soli in ogni i^oaira afflizione. Aspettianw' con il g'orna di poterci rivedere, o, per lo meno, poterci Uberamente scrivere. A tutti i saluti più fraternamente cari da tutti noi.
« Oh sie non avessi avuto fede di veder la bontà dell’Eterno sulla terra dei
viventi !...
Spara nell’E temo. Sii forte; il tue
cuore Si rinfranchi; sì, spera néll’Eterno ! » (SaÌTno 27: 13-14).
VIRGILIO SOMMANI
Modeiratore.
Sia lodato Iddio che ha proitetto ©
oonaairvato la vita a tutti i Pastori di
quelle nostre Ohiese attraverso la grande tempesta.
Al caro ooillega ¡ed amico Enjrièoi *Pasoal, chiamato a sì grande prova, rivol^giamo la nostra calda simpatia e il nopiù affettuoso''"aiugt£rio :»®' prontà’©'
ciamplela guarigione. Dio l’iassis^a, insiiek-m,e alla cara compagna.
Siamo vivamente grati al Signore pe'
le buone e tanto attese notizie delle no
stre Chiiese dell’Italia Gentnale e Meri
dionale che ci ha fatto aviere nel su
elevato e tanto aiffettucso messaggio i
nostro caro Moderatore, signor Virgilic|
Sommani.
Alla consorella La Luce, risorta a
■"nuova vita e riaffidata .all© espeirte mani
ijldel, suo antico .direttore profeBsore Eme'^sto Comba, L’Eco delle Valli esprime il
, suo vivo compiacimento 10 manda il suo
i' cordialissimo saluto augurale.
Nel ringraziare caldamente il nostro
Mbderatoine per il suo m'essaggio graditi'isimo e le parole di ferite e le sugigestiva esortazioni frateane, invochiamo
.V su di lui e ro:per.a sua, jnù che mai ardua e complessa, le beniedi'zìoni idiell’E- temo; le d. auguriamo vivamente di -poter ricevere presto degU altri suoi messaggi in attesa del felice giorno in. cui
potremo averto fra noi e udire dalla
te
e
sua viva vo'oe le tante coœ ch’egli ci
avrà da dire e ohe attendiamo con grande 'desiderio.
P H T l.,C O- S T
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-r
« Ma voi riceverete potenzi
quando lo Spirito Santo verrà sij.
4
■' da tempo sono all’opera co®
- - -- - i.-. . po preciso e-grandioso. E non potrtemmq..^.« - ,* —
Questa è la solenne promessa che
Gesù fece ai suoi discepoli neU’atto di
separarsi da loro per r'isalire al cielo. E
mai prom.essa fu più fedelmente adempiuta.
Dal .giorno della Pentecoste, quei disoepoli già così timidi assertori della
loro fede nel Maestro, .diventano i ibanditori ntrèpidi dell’Evangelo di CriistD,
capaci di fedeltà sino alla morte. Ed è
in virtù idi quella potenza ricevuta da
Alto' che .sorse alla Pentecoste, la .Chiesa .cristiana.
E’ lo Spirito Santa ohe. dirige i discepoli, li ispira, li illumina in ogni cosa,
che rivela loro il m,istero di Cristo, che
presied'e alle funzioni .deHa Chiiesa primitiva, .che dà loro 1© forze per l’ardua
e meravigliosa miissione di testimoni di
Cristo.
Non vale ohe le potenze ooializzate di
un mondo senza Dio isi volgano contro a
loro le infierisca la persecuzione.
Il martìrio di Stefano e di Giacomo
non serve ohe a galvanizzarle la loro
fede -ed' aocresloere il loro fervore missionario.
Non"^.mporta ohe una spaventevole
corruzione della morale e dei costumi
sembri .condannare in anticipo la loro
.predi'Cazione evangelica. Hanno dalla
laro parte la potenza di Dio, .e sono risoluti. in ogni, cosa, ad ubbidire a Dio
piuttosto ohe agli uomini.
ne gli sforzi, con l’augurio dal profondo che vengano coronati dal successo.
Ma siamo del pari accettati ich© l’opera non potrà .essere efficace se non in
quanto sarà basata sugli letemi princìpi
della legge di Cristo, ohe sono .giustizia
.0 carità; non solo, ma in quanto sarà
ispirata dal Cristo e potenziata dalla
sua forza divina. La storia millenaria
delle umane vicende giustifica ampiamente la nostea .(xwiiviir&ione.
♦ ♦ »
Venti secoli di cristìantómo. Estensione della Chiesa di Cristo sino alle
estremità della terra. Ma^ifica effloirev
scenZa di istituzioni cristiante riel nome
della carità.
Eppoi^ il conflitto mondiale, che iper
sei lunghi a.rmi imipervensa su tutta là
faccia del globo come un uragano, di
fuoco, facendo vittime a decine di inilloni, spargendo ovunque la desolazione
e la morte, e scatenando — dOvun(|Ute
le passioni più .crudeili .e gli egoismi p|ù
spiietati. *
Ed ora. un mondo da rioostruiiie su
quelle rovine fumanti, materiali © m'orali. I
Con quali fondate speranze guardiamo noi a quell’opera immane della ri
ca3,.ruzi.on'e, ed a quella più ¡ardua an
cora diel mantenimento della pace?
Siamo informati delle organizzazioni
•potenti © 'Sapientemente impostate che
kf
il’
Su quel .colossale scenario della distruzione e della ricostruzione del mondo, si .affaccia la ricorrenza della Pentecoste cristiana, ool' richiamo alla sola
vera led efficace ipotenza di bene che
possa vinlcere gM ostacoli e trionfare
del male: « Ma veñ riceverete potenza,
quando lo Spirito .Santo verrà su di
voi ».
Allorché codesta potenza discese sui
120 discepoli riuniti nell’alto solaio, gi(jva ricordarlo, essi si trovavano in un
particolare stato d’animo, cjhe era evidentemente la condizione stessa di quel
dono; « TvÉti costoro perseveravano di
pari consen&mento nella preghiera».
Prirna di essere collettivo., il problema è dimque strdttamenta mdividuale.
Prima di riguardarle le grandi conf.erenze mondiali :in icui si cerca di fissare i
destini dei .popoli, od i vari istituti politici dehe singole nazioni, db've il consentimento dei cuori, e lo spirito di preghiera non siano di .prammatica, il problema riguarda, individualmiente, ognuno di noi oristiani, e non ha per noi un
se.nso qualunque se prima non è risolto
n.el nostro piroprio cuore.
Per afifronitarlo, bisogna anzituttto' che
noi, ciascuno di ¡noi, abbia rioe'vuto il
dono dello Spirito Santo, e ne abbia
sj>6rimentato la poten’zsa niella propria
vita.
Perchè lo Spirito Santo, in definitiva, è quella potenza che dal ruolo di
spettatori e uditori, ci promuove al ruolo di testim,Qni ed .attori.
Orbein.e, lo Spirito Santo, è nientemeno .che Dio in noi.
Non è detto, badiamo, che questa
presenza .divina in noi sia per darci senz’ialtro pace .e allegrezza, e chiara visione delle cose. Dio con noi è forse più
di quanto .possano sopportare molti ©re^
denti che amano contemplare Iddio, ma
da lontano, e-nqn ne richiedono la p^e
conforto
senza che per averne aiuto e
nella distretta.
Così concepito, 1q Spirito Santo non
potrà mai esser© per noi quella potenza
divina che teasfoirma un uomo peccatore in un testimone della grazia di Dio,
e gli dà la forza .e la gioia di servirlo
- ‘V’“*
Ma se con sincerità assoluta e con la
preghiera .perseverante noi dpmandere-^,
mo a Dio il dono dello Spirito Santo,
per che legh regni nel nostro cuore © su
la nostra vita intera, questa potenza
meravigliosa non maiicheirà di manifestarsi dì giorno in giorno nella nostra
vita e vi produrrà i suoi frutti preziosi.
E l’Apostolo m dice quali siano: « Il
frutto diello Spirito è .amore, allegrezza,
pace, longanimità, benignità, ibontà, fedeltà, dolcezza e temperanlza » {Galati
5:22). I
Sono in verità le grazie di cui oggi
sentiamo maggiormente il bisogno, che
raippresentano per il nostro cuore l’antidato più urgente, dopo tanti anni di >
iimpervarsante egoismo e violenza e durezza spietata.
E tutte ai riassumono in una virtù
d’amore, loome bene specdiìca il medesimo Apostolo: « L’iamor di Dio è stato
sparso ned nostri cuori per lo Spirito
Santo che ci è stato dato» (Romani
5: 5). _ - - ^ ^ j.
Ooiraggio, adunque.
Se ci sembra talvolta che i rovinósi
effetti della guerra abbiano a « lasciare
-nei mondo e nei cuori dalle traede iu(Mabili e fatali, non ri (perdiamo d’api^:
ihb .12 iEum''^ci Jatìciamic vincare .dalla malìncoinia.'e
rim.
41
linconia, come se la pace tanto
rata non sia statai come fu, unai immensa liberazione, come sé già fosse impallidito il suo beniaficio inestìmabUie sotto
l'oscuro timore di meno rassicuranti siteàzioni. .
Non lasciamo che xm simile ©more di
prospéttiva, e diciamolo chiaro, una sì
colpevole inigratìtudine venga ad affliggere i nostri cuori © spargere, ilntoimo a
noi dei dubbi depatìmenti.
Se avremo ad .affrontare delle altre
prove, Dio ci darà giorno per giórno la
foriza onde poterle sostenere, come l’ha,
fatta sin qui con tanta bontà © indulgenza.
Quiello ichtì urge, è di prendere atto di
quella potenza che oggi ci è offerta da
Alto. E’ di confessarle umilmente che
nei nostro ¡egoismo incurabile noi siamo stati compiiti di tutte le iniquità
espresse dalla guerra, di tutte 1© ambigue situazioni che permangono dopo lapace.
Quello 'ch© uige, è ¡di implorare su da
noi il perdono e la grazia di Dio. q di
credere ¡con tutta l’anima a quella, potenza divina che vuole trasformarci in
nuove creature e fare di noi dei colla- .
boratori di Dio nella sua opera di pace
universaì©.
E’ vano illudersi ch© la venuta della
pace debba .essere seguita da ima b^ta
dìtensione degli animi. Questa pace
vuote essere invece il segnale di una laboriosa fatica ipBr ogni cristiano, di una
più fedele obbedienza alla letema legge
della giustizia divina, di uno sforzo generoso di reciproca comprensione.
Ber avere una .pace vera, convieri© di
pendionare assai, .fare cioè un’opera da
forti, per .che ogni atto di giustizia non
abbia a rinnegare lo spirito di carità.
QueUò che preme è di concorrere,
ognuno di noi, con ogni sincero sforzo e
la continua vigilanza .dei nostri sentimenti, alla creazione di un’atmosfera di
pace intorno a noi. fin dove può arrivare la nostra azione ©d influenza.
E’ così soltanto che .potremo sperare,
ed .avremo il diritto sperare alla p>acificazione degli animi in più vasta cerchia, ed aspirare al beneficio di una
pace durevole^
Eppoi, rimettiamoci per il rimanente
nell© mani di Dio,
'Tutto sta che vogliamo accogliere in ?
noi la maraviglioaa potenza che ci è offerta da Alto, ed esserne dinanzi al
2
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L'ÈCO DELL® valli VALDZSÌ
^i,
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mando i testimoni viventi; tutto sta che
vogliamo aprire il nostro cuore aU’ospite inivisdlbile ©d onnipossente.
Lo Spirito Santo-Dio in inod.
Se Io chiediamo con sincerità e fervore, egli ci sarà dato. 'Edi egli sarà la
luce della verità che brilla sul nostro
sentiero, il nostro Difensore nelle avversità della vita, la forza santificante
che ci trae in alto, la potenza d’amore
che ci itoasf ormerà in benedizione per i
nostri fratelli - il divino Oinsolatoire
che dimora ccxni noi in perpetuo.
GL B.
ÀYYiso ai CorrispdeDtì
GRADITA VISITA
I mostri corrispodoriti, che Tingrazìama in anticipoi^ sona pregati di far tenere la cronaca delle OhiieBe alla Redazione dieill'« Eco presso la Libreria
Claudimw., ENTRO L4 MATTINATA
del MARTEDÌ’.
Per gli atrticoli di altro cartsbtere e le
meditazioni, ENTRO LA MATTINATA
DEL LUNEDI’.
! -Un -giorno .della scorsa sottimana. tre.
I Pastori americani dei nostri amici, pro1 ' venie.nti da Roma, hanno visitato k no, istre Chiese diella Val Pellice, interessandosi particolairmente delle prove di
, ^erra subite da queste popolazicmi.
Hanno recato pure ai Pastori della
valle delle notizie assai gradite intorno
alle nostre Chiese deirifialia 'Centrale e
Meridionale.
C R O N ACA VA L D ESE
ANOROGNA (Capoluogro)
Sabato 3 marzo si sono uniti in matrimonio Rino Bertin di Pietro, dei Pnassuit, e Ilda Buffa di Alessio., del Bouscias. Le due numerose famiglie circondavano gli sposi, e le amiche della sposa hanno cantato un inno di circostanza. Le benedizioni del lavoro e del servizio reciproco aUietìno sempre il focolare dei nastri sposi.
Il 5 maggio si sono .uniti in matrimonio Emidio Gardioi di Bartolomeo, di
Prarostino, e Anna Maria Malan di Bartolomeo, di Prassuit. Molti fiori hanno
allieteto la cerimonia. Agli sposi, che si
stabiliscono al Capoluogo, i più cordiali
auguri di ogni benedizione dal Signore.
— Lunedì 5 marzo, al Martel, i coniugi Federico e Celestina Pòns, della
Revelera, e Attilio e Maria Pons, del
Passel, hanno presentato al santo battesimo i loro più giovani figliuoli. Il Signore conceda loro le grazie necessarie
per allevare cristianamente i piccoli
loro affidati.
La domenica delle Palme tre catecumeni sono stati battezzati: Mery Bertin, della Bastia; Ines Buffa, del Bosdas;
Rita Pons, dei Pons, e tre sono àtati
• cc^ermati: Elvina Bertin, delle Sona
Elio
Valdo Odin, dei Raggio;
Cegw, di Rocdamanieod.
' * 'Il 9 aprile decedeva ai MaiPchetti,
ia:età dì; anni 82, Elia . McmM^ ^
d’Noifc), pp-molti apn^copdtattere
^coile agli''^11 pascoli è'ben no.to ih pttè le fiere è miertìatì. della regione. Seb^
b^ non ; .proprio ammalato, sentì venire la suà fine e sie ne intrattenne col
Pastóre pochissimi giorni prima che avvenisse. Alla vedova ed ai nove figÈuoH ed alia loro numerosa parentela s’è
unita una immensa folla in occasione
della alepoltura.
n 24 aprile, al Pissaillot, era finalmente h'berata dai legami dell’infermità, che l’avevan tenuta legata tutta la
vita, la giovane Margherita; Rivoira, di
19 anni. ' ’ .
L’Eterno è il mio sostegno; TEtemo
è il mio liberatore.
La festa deU’Ascensione si è svolta al Martel, .ed ha -preso raspetto di
un Convegno Giovanile Valdese.
La mattina è stata consacrata al culto. Il pastore A. Comba, partendo dal
testo « con gli occhi fissi al cielo » , ha
svolto l’^argomento del giorno; il pastore
E. Aime ha diretto il canto ed il sovrintendente R; Nisbet ha teirminato con la
preghiera.
Nel pomeriggio un programma di
canti e .giochi intramezzato da due messaggi del pastore E. Geymet e del cand.
theol. C. Toum, ha dato modo alla numerosa Rovento intervenuta, di intrattoiersi fraternamente e lietamente insieme. Ne hanno goduto in modo .particolare quei giovani, che da lunghi mesi
erano stati nell’impossibilità di assaporare un momento di libera e sana gioia.
jti cari giovani e li renda fermi nella
fede onde essi possano mantenere le loro
promiesse.
— Il giorno 14 marzo abbiamo deposto nel cimitero di S. Lorenzo la spo.glia
mortale della nostra sorella Susanna
Coisscn ved. Buffa deceduta agli Odins
in seguito a malattia, alla età di 66 anni.
Domienica 25_m.arzo, alle ore 15.30,
abbiamo reso le ultime onoranze alla
spoglia mortale di Pietro Co'isson, maestro emerito, deceduto 3-1 Serre alla età
,di anni 81, dopo breve malattia. Era stato insegnante nel Comune di Angroigna
per 35 anni.
Il Signore coitoli i cuori afflitti.
— La domenica di Baisqua i nostri
due Templi si riempivano dì assemblee
compatte ed attente, alle quali veniva
annunziato l’Evangelo della Croce e
della Resurrezione. Numerosa la partecipatone dei fratelli e delle sorelle alla
Santa Cena. Il Signore benedica qu'esti
culti par tutti noi.
Un ringraziamenlto vogliamo esprimere alla Corale diel Senile per avere efficaoemiente contribuito alla edificazione dei nostri culti il 25 marzo ed il 1°
aprile.
— Nel icorso del nostro culto di Pàqua, nel Tempio disi Serre, veniva posto
il segno del Patto sulla bimba Alma Aipiée Monnet di Luigi e di Rina Beneoh.
fe deUa Commissione degli Istituti
j Ospedalnetri Valdesi; ma aveva subito
dato il suo cucire ai nostri istituti di beneficanza; ed .agiva come si opera quando l’iamore ci spinge. Ma è all’attivlfà
sua per la Chiesa alla quale .pensiamo
sopra tutto. Da varí anni membro del
Concistoro del quale era vioe-presiden^te, «anziano» dlei qiuaritíieil del Tagliaretto e dei Simondi, abbiamo po ' uto ve^
dere con quale consacrazione, con quale affetto, con quale zelo e con quale
fede egli si adoperasse al bene della
parrocchia e specie dei fedeli, alle cure
^ spirituali particolarmiente cui iena stato.
(chi.amato ed in me'zzo ai quali ©gli ha
lasciato un .gran vuoto. Ma la sua meinoria iriman^ in bonodizionic. L*0'p6ira
Siua spirituale continujeir’à ancoria a dar
frutti anche :se .egli è spa.rito dalla scena di questo mondò. Molti hanno perso
in luì un amico, noi un ciollaboratore' un
fra’iello al quale ci sentivamo intimamente uniti niella stessa fede, nella stessa i3p.eranza, nello stesso lavoro. Ma egli
non è assente, benché morto parla ancora, ancora opera.
4e )|( 4i
Anche del prof. Mario Falchi, che Dio
■ ha richiamaito a Sé l’8 aprile u, s., si
può dine che benché morto paria ’ ©d
j opera ancora. La, siui personalità eser
RAZIONE DELLÌT UNIONI VALDHSI
Cuffa la gioventù Valdese delie Valli è invitala al
CONVEGNO GENERALE
che avrà luogo, a 2)io piacendo. Giovedì 31 Maggio,
giorno festivo, alla V A C C E R A . *
Jl programma sarà pubblicalo guanto prima.
ANGROGNA (Serre)
Sabato 24 marzo, nel Tempioi del
Serre, si sono uniti in matrimonio Oreste Gaydou (Sali) e Emilia Franchia (Rivoires).
Sabato 17 marzo, nel Tempio del Ser.ite si sono uniti in maltrimcaiio Giovanni
PMro Ricca (Serre Malan) e Alessandrina Malan (Doni).
Il Signore rircoiili etì accompagni con
la Sua graria questi nuovi focolari.
— Domenica 25 marzo, durante fi. nostro culto unico nel Iterripio del Serre,
sono stati confermati quali membri di
Chiesa i seguenti giovani: Agli Aldina
(Pradeltorno). Benach Gianni (Id.), Besaon Bruno (Ruadaval), Cìuiuvie Luigi
(Buonanòtte), Chiarma Luigi (CÌoulege),
Gaydou Carmelina (Chiiot), Giordan Alberto (Adrech), Rivoira Alfredo (Rivoires).'
Il Signore che li ha chiamati a far
parte della Sua Chiesa beasediga que
ll Signore benedica questo nuovo agnello della Sua greggia.
Con grande gioia abbiamo rivisto
tra noi, dì ritorno da un campo di prigionieri in Germania il giovane Luigi
Xourdan (Bertote). Uniamo con tutto fi
cuore la nostra gioia alla gioia della famiglia ed insieme ringraziamo il Signore il quale « fa tornare i prigionieri ».
e. a.
TORRE PELLICE
Domenica prossirrm 20 corrente alle
ere 21 precise, nel Tempio di VUla'avrà
luogo un cuMo di commemorazione dei
Caduti e di ringraziatniento per la pace.
« * *
„ . -ri ,
All’alba del 30 marzo u, Bt., lo spirito
dei signor Rodolfo Rollier saliva a più
alte dimore nella Casa del Padre, La
chiamata di Dio venne inaspettatamente e la partenza del nostro fratello fu
subit^ea. La sera die! giorno prima, in
occasionie del culto del .Giovedì Santo,
egli aiutava il Pastore a dare .gli lalementi della Santa Cena ad una numerosa assemblea di fedeli. Nelle ore .pomieridian© di Pasqua ne abbiamo accompagnato la spoglia mortale al Camposanto.
Multiple fu l’attività di Rodolfo Rollier, poiché era im cristiano che isentiva
di dover vivere nel mondo, pur non essendo del mondo, .per essavi im fattore
di vita, ispirato afi’Evangelo, con la parola e con la condotta. La patria perde
in lui un uomo profondamente amato,
una coscienza rigi<$amiente retta, un carattere che non ascolta che la voce del
dovere. Non diremo nulla della sua attività nelle vane Società ideile quali lera
memlbro, ci fermeremo piuttosto sul lavoro ch’egli, compieva .nel seno della
Chiesa. Da poco teinpQ jegli faceva par
•V
ì
citerà ancora in avvenire una benefica
influenza spwialmente su quanti lo conobbero .e vissero con lui in comunione di pansiero é di idea.
Per .la sua professione di insegnante
6 per la missione alla quale si sentì
chiamato di leader del movimiento giovanile delle Unioni 'Cristiane, egli divenne rispiratore .di moliti e molti giovani.
Dotato dalla Provvidenza di più d’un
talento, la si trovava in vari "campi di
azio^, combattendo con tenacia, con
passione, con la convinzione di chi si
sen e in dovere di entrare nell’arringo.
Non dimenticò la santa .causa del
Vangelo. Non dimenticò cihie ogni cristiano ha ima vocazione: quello di testimone .di .Cristo. E’ un talento e quél
talento lo fece valere. E Io ricordiamo
qu^do dava le sue dotti conferenze
religioBie davanti a uditori universitari,
eoi^ quando meditavft in tutta semplicità TEv^gelo davanti odi iimiii operai
e contadini in una soletta di evangelìzza'zionie di via Garibaldi o nelle Unioni
di campagna. L’aspetto religiosoi della
vite era quello che .eglj considerava il
più importante .ed al quale si sentiva
per hatùra inclinato. Il ricordo del prefessor Falchi rimarrà vivente .e ispiratore nell’anma i© nel cuore di molti.
G, T.
La famiglia Falchi ringrazia, commossa e riconoscente, u Preside ed i Professori del Liceo-Ginnasio Valdese e della
Scuola Statale, il Vice-Modenattore, j pastori di Torre Péllice e delle Valli, gli
amici di ogni tempo e gli ex-allievi che
vollero essere presenti alVaccompagnamento o che inviarono scritti di simpatia e di rimpianto, gli alUevi del GinruiSio-Liceo Valdese e della Scudla Sta
tale, che recarono il loro sereno tributo
di giovinezza e di fiori.
Un ringraziamento al prof. Lona exdocente deirUniversiità di Genova, che
con tanto affetto volle ricordare il suo
ormai vecchio ma sempre affezionato
allievo.
In memoria del prof. Fal'Chi si possono offrire « fiori » al Collegio Valdese.
Le offerte sono'ricevute dafia Presidenzia o dalla Redazioine del gioìmale.
* « •
Una solenne cerimònia in memoria di
fei giovani .partigiani Caduti ha avuto
luogo venerdì lil maggio.
Alle ore 10, un lungo corteo accompa^ava al Tempio Valdese le salme
dri giovani Giacinto Barone, Giovanni
Gmvme, Valdo Jalla, Giarmi Mariani,
Bruw M'ichelin Salomon' Renato Michelin Salomon,
Il carro, che pcwteva le sei bare coperte tutte dal tricolore, lera .preceduto
da ^ plotone d’onore m arine. Subito
ch^o il carro, il Pastore indi le famiglie dei Caduti © poi la folla.
Nel Tempio, gremito dì gente, le sei
bare sono s-tate deposte ai piedi del pulpi o, ai lati due plotoni di partigiani.
Il pastore Coluoci ha presieduto il
servizio ireligioso soffermandosi a parlare dopo aver fatto la lettura dalla Parola di Dio in una scelta di passi adatti
alia solenne .circosianza, sulla. Fede Crisitana .che aiuta i figli di Dio a sopporta^e le sofferenze, le prove. Indi ha parlato della Feda ch.e ha animato i giovani ,p^ lungo tempo, di quella Fede nella liberta per la quale i* nostri gi.ovan
sono caduti,
L’Assemblea ha cantato l’inno della
speranza cristian'a: « Oh beati sul nel
ClBlo.,, »,
U corteo funebre evangelico si é poi
unito a quello .cattolico ed ha proiqediito, in forma militare, isino al Cimitero,
deve ha .avuto luogo un brevissimo servizio religiotso, .evangelico .e cattolico.
Dopo un discorso, del .Cap.pellano Catto-^
fico della Divisione Partigiiana il Sacerdote Cattolico ha recilato le preghiere di rito, dòpo di che il pastore Colucci ha innalzato a Dio ima 'preghiera, invitar^ tutti i presenti ad innalzar© gli
occhi in alto per veder© Vivienti tutti i
Caduti, e additando Gesù CrùSò
quale nositro solo ed. unico Salvatore.
Le Salme sono state tumulate in lo.^
culi già preparati © la folla lentamente’“-" *;
ha lasciato il Cimitero portando nel ''
cuore un .profondo ricordo. S. C.
Omissione,
Nella necrologia della compianta signorina Elisa Meynier, apparsa nello
scorso numero del nostro periodico, il
cronista frettoloso ha omesso ip.er pura
inavvertenza di menzionare la fervida
testimonianza .piena di affetto .e di gratitudine che nella solenn.e funzione del
Tempio, il Comitato Nazionale dielle
Unioni Cristiane delle Giovani ha dato
della sua indimenticabile Segreteria —
a mezzo di una lelattissdma e commovente allocuzione defi« signora Ketty
Comba, del Coimitato stesso,
N© .chiediamo venia lairegregio ComL
tato, e cogliamo l’occasione per esprimergli ancora la nostra viva simpatia
per il grave lutto sofferto.
Nipa Curdo, commossa e riconoscente, ringrazia di cuore tutti coloro che
vollero sostenerla con la loro simpatia
e il loro affetto nel suo dolore, per l’improvvìsa scomparsa da questo mondo
del suo caro fratello
ARMANDO
caduto a yofino il ¡(0 aprile Ì94Si.
Un particolare grazie alla para Spot
Melania, che sempre lo circondò di affetto,
ESPERTO oonoscitore" delle lingue inglese'* e tedesca, e provetto inslegnante,
offre lezioni private. — Rivolgersi per
informazioni alla Libreria Claudiaite.
Past. Giovanni Bonnet, Direttore
Arti Grafiche « L’Alpina » - Torre Pellice «