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#Anno LXXIX - N.48
TORRE PEÌjIjJC'E, 16 Dicembre 1949 t
'Ev Abbonam«nio- Lire 600 oer l’imernoi Lire 1000 per l'eatero
I0k- AmininiBtrazIone: Claudiana - Torre Penice - C.C P. 2/17557
Stiedizionei in abbonamento oostale i Gruppo
DELLE
SETTIMANALE DELLA
G
NATALE 1949
Messaggio del Moderatore
¡■çff ^ tifrA ^
■ V- ■■ I
ïvy- .
“Questo è l’Eterno jn cui abbiamò sperato,
esultiamo, rallegriamoci per V sua salvezza
(Itala 26: 9)
äL
BJW¿teoa"Va|t<fe
CHIESA VALDESE
Torna Natale, col suo messaggio d’amore. Ma
fili nomini, i cristiani, appaiono in genere divisi ed
in lotta incessante tra loro, pronti ognuno ai ofittare dell’ignoranza e della debolezza dell’altro, a
servirsi di qualsiasi mezzp per soddisjare la loro
brama di denaro, di piacerò, di patema, répaci e
ingiusti, quasi sempre mossi e guidati soltanto dal
loro interesse egoistico, ben poco curandosi dei diritti e delle sofferenze altrui.
Torna Natale col suo messaggio di pace. Ma le
unzioni, le nazioni dette cristiane, nulla o quasi alendo imfìwrato dalle angoscie degli ultimi anni,
vivono in piena guerra a fredda » e spendono miliardi e milìaidi che. potrebbero servire a risolvere
i loro, gravi problemi economici e sociali per il be
nessere di tutti, preparano in fretta la guerra vara,
i cui effetti terribili, qualora dovesse scoppiare, leu
nostra mente e il nostro cuore inorriditi rifiutano
d'immuginare. E’ urm necessità, si dice, in questo
mondo pieno di lupi affamati; e sarà vero. Ma questi lupi sono fratelli nostri. Starna noi stessi foise;
e gli Uni e gli altri ricevemmo un giorno sulla
fronte il segno della nostra Redenzione.
Torna Natale col suo messaggio di gioia. Ma
quanti preoccupati ed afflitti fra noi! Pensiamo agli
ammalati, a quelli che sono, nel lutto, tó quelli che
soffrono per cause naturali inevitabili, ma più ancora a quelli che l’incomprensione, rindvffet ensa
e la malvagità dei loro fratelli fanpo soffrirS,
lavorano ed a stènto guadagnano un magro pane.
Molti aercano Lavoro, un lavoro qualsiasi pur di vivere, '2 rwn lo trovano e da mesi trascinano lui’esistenza grama ed awiliente fino alla disperazione.
Toma Natale, ma il suo messaggio di amore, di
pace e di gioia è in stridente e doloroso contrasto
colta realtà presente.
Eppure, questo messaggio non è sfrutto di illusione di menti fanciulle, sogno <H fatUasie malate,
vuota e formalistica espressione retorica. ,
E’ voce d’una realtà più vera di quella che ci,
turba ed affligge, grido appassionatot che sorto daf
sma .sti'^sso dei cieli $ stato raccolto e ripetuti^ al-'
traverso i secoli ddle coscienze più alfe e dalle anime più sante. \ ]j
Torna Natale per ricordare che altra, del tutto
diversa, potrebbe essera la realtà di questo nostro
mando se gli uomini non fossero egoisti ed araogliosi e non ubbidissero alle loro passioni insensate e,
schiavi della mtUeria e del peccato, non abbandonusser'' Dio, che, amore perfetto, è fonie di ce e
di gioia. :
Torna p&r scuotere i dormienti, .per coixsolwe
i doloranti, per stimolare gl’incerti e f dubbiosi per
ammonire gli empi.
Torna pea- dimostrare V infinita misericordia e
Vogrior operante volontà di Dio, il iptale, din> nzi
agli
uomini, immersi in oscura notte profo'ula.
risplendere una gran luce e questo mondo, di odia,
di guerra e di dolore intende trasformare in un mondo d’amore, di pace e di gioia. Intmde e-lo farà.
Torna e, finché torna, l’umanità
guarire, rialzarsi, progredire, vivere
In alto i cuori, dunque!
; eofra
trà sperare.
Ed a Te, o Dio d’amore, di nave e di gioia, che
vieni a noi miseri nel tuo Unigenito Figliuolo, a Te
siano lode, onore, potenza e gloria, nei secoli dei
secoli!
Tm
Guglielmo del PescollÌ^
27 seguirò dovunque, ma...
1
Vonci porvi una domanda come
questa : Se il divin Maestro, la cui
breve missione terrestre suscitò tanti
contrasti e tante ire funeste nell’ambienle religioso del suo tempo, si riprescntasse in veste umana in mezzo
alle folle, distratte o preoccupate,
che popolano le nostre civilissime
metropoli o si affannano a percorrere
con sempre crescente velocità le vie
del mondo per acchiappare il piacere e la fortuna, quali reazioni morali
proilurrebbe la sua parola ed ih suo
modo di vivere fra i suoi adoratori rd
i suoi tiepidi seguaci, fra i suoi detrai,
lori ed i suoi avversari?... La dbmanda è importante, sopratutto se di.enla individuale, perchè essa pone dinanzi al nostro spirito il problema
del nostro atteggiamento personale
di fronte al fatto di Cristo.
Vi avverto subito che non serve rispondere al suo invito con una confessione di fede alamhiccata nei chiusi laboratori della teologia ufficiale,
non serve presentare le credenziali
di un qualsiasi conformismo ecclesiastico. non serve sopratutto vantare la
propria appartenenza ad una chiesa
che si arroga troppo audacemente la
sorprendente pretesa di essere - - ad
esclusione di tutte le altre — Tinlerprete cd il canale di tutta la verità; e neppure giova spiritualmente
rifugiarsi dielro il paravento di altre
chies<’ che, avendo buttato a mare
molta zavorra ecclesiastica, sono tornate con rette intenzioni alle fonti
originali del Vangelo.
No. tutto questo non ser^e a portare risolutamente il discepolo sulla
Ila del Maestro, r.c ad impegnarlo
eroicamente nell’ascesa dpi monte
delle beatitudini.
Nel Vangeli vengono riferiti tre
incontri di Gesù con tre individui
che, ammirati delle sue parole dii sapienza e dei suoi atti d’amore, bramano di seguirlo per diventare suoi
discepoli.
Il primo, secondo la versione di
Matteo è uno scriba, cioè un esperto
della legge religiosa del suo popolo.
Egli ci appare animato da un sinceio
entusiasmo e d» un ardente desiderio
di « seguire il Maestro dovunque egli andrà ». Ma il velo dell’ignoranza vieta al dottore della legge di discernere la vera natura e la direzione
di quel sentiero stretto, lormenlato
e mortalmente pericoloso, ip cui Gesù muove risolutamente alla conquista del regno dei cieli. Anche un dotto dissertatore della legge scritta può
essere ignaro delle realtà spirituali
che si nascondono dielro il velo delle cose visibili.
Ma Gesù, giunto al punto cruciale
della sua missione, conosce ormai il
duro sentiero, la cui ultima tappa è
segnata dialla croce, il simbolo cruento del totale rinunziamento e dell’intera dedizione della sua volontà a
quella perfetta del Padre, la cui surienza può far scaturire la luce dalle
tenebre, trasformando la follia degli
qomini in una sublime manifestazione del suo Amore.
Egli pone dunque alla prova l’entusiasmo del neofita, rivelandogli la
drammatica situazione in cui sarebbe presto vepiito a trovarsi, se avesse
il coraggio di seguirlo giorno per
giorno: « Le volpi hanno delle tane
e gli uccelli del cielo hanno dei r'pari, -ma il Figliual ddV.qomo ' m ha
dove posare il capo »... perchè egli
ha rinunziato a tutto quello che forma l’illusione del mondo, ed ha messo la vita sua allo sbaraglio per amore dei propri fratelli minori, onde
aprir loro la via verso il regno dei
cieli.
Lo scriba rimane perplesso, riflette e se ne va per la via larga che la
sua posizione sociale gli apre nel
mondo.
quei sette giorni, roccasione di seguire Gesù sarebbe per -sempre tramontata.
Ma il vero motivo della paradossale risposta va cercata nella sua visione profonda della vita e della morte.
I veri morti sono quelli che, vivendo
nel carcere di un corpo carnale, sono
avulsi dalla Vita dello spirito, perchè
non hanno ancora trovato il sentiero
che conduce alla libertà dei figìi di
Dio; mentre quelli che la morte fisica ha liberati, vivono più di prima,
in qualche forma nuova, nella « casa del Padre, dove vi sono molte dimore ». Perciò, di fronte ai do>eri
spirituali deU’apostolato, il rito dell’inumazione di un cadavere senza
vita deve passare in seconda linea. I
vincoli della carne e del sangue sono
poca e misera cosa di fronte alle sublimi realtà del mondo spirituale.
Non ci è detto se quel tale preieri
dar sepoltura ad un cadavere piuttoBtochè seguire il Maestro che è a la
via, la verità e la vita »,
Ad un altro suo ammiratore Gesù
disse un .giorno: « Seguitami », Ma
quello rispose: « Permettimi prima
d’andare a seppellire mio padre ».
NuH'allro dovere della pietà pareva
nifi legittimo e sacrosanto che que llo
di dare onorata sepoltura al proprio
genitore. Perciò l’inopinata risposta
del Maestro ci pare dura, spietati,
paradossale: « Lascia i mprti seppellire i loro morti; ma tu, va’ ad aununziare il regno di Dio », che è il
regno della Vita.
Per comprenderla, dobbiamo priora di tutto tener conto di due f/iUì
contingenti. Gesù era in viaggio verso la città che lapida i profeti; egli
non sarebbe più ripassato per quelle
contrade: l’occasione unica e solenne non si sarebbe più ripresentata.
Nella nostra vita morale ci sono dei
momenti critici in cui s’impone una
decisione pronta ed eroica per entrare nella corrente che ci porterà
verso il mare aperto della verilà e
dVlla vita D’altra parte, bisogna Ieri er conto de! fatto che chi parte ùpava ad un atto di sepoltura conltaeva
una contaminazione levitica, per la
quale la legge ebraica imponeva set(• giorni di segrc ; aLÌc .c. Durante
Un altro ancora, in un momento
di sincero entusiasmo, gli disse: « Signore, ti seguirò; ma permettimi
nrima di accomiatarmi da quei di
Casa mia ». Anche qui la risposta del
Maestro appare Contraria a quei sentimenti naturali di attaccamento del
cuore alle persone che costituiscono
i\.^primjp nucl^, cLelJia società umana;,
« Chi dopo aver messo la mapo all’aratro, volge lo sguardo, non è adatto
al regno di Dio ». Perchè, nella sua
realtà trascendente ed immanente,
il regno di Dio abbraccia la casa-, la
famiglia, la società, la patria, il mondo, Tuniverso e tutta la vita visibile
ed invisibile. Questo sentiva Gesù
nel suo grande spirito; e ne aveva
dato le prove abbandonando tutto
quello che costituisce il nucleo, sempre egoistico, dell’umana famiglia
secondo la carne, per assurgerò alla
\isione liberatrice della paternità-divina e della fratellanza umana, oltre
i limiti del tempo, dello spazio e degli interessi materiali.
Forse quel tale candidato al discepolato si recò ad accomiatarsi dai
suoi che, con ragionamenti molto nmani lo persuasero a non abbandonare i privilegi della casa, degli affetti e degli interessi sicuri, per seguire verso l’ignoto un folle sognatore destinato a certa rovina. Cosi detta sempre la saggezza di questo moiido.
Continuate la meditazioue pei vostro conto; essa vi ri elerà mol e cose
che vi riguardano da vicino. Ma nou
dimenticate le parole del Maestro:
Chiunque vuol venire dietro a me,
rinunzi al suo « sè » egoistico, prenda Im sua croce, e s’inoltri risolutamente sul sentiero che conduce alla
vera vita.
G. Francesco Peyronel
LE Seigneur viendra m£me
s’il nous faut f’attendre ; il viendra, dussions-nous vieiilir com
me Anne et bianchir comme
Siméon ; mais où nous devons
l’attendre, c’est DANS SA DEMEURE...
Porquof le Sauveur du monde
devint-il un enfant ? La plusi
forte expression de notre totale
Impuissance et de notre salut
opéré uniquement par la grâce
est celle d’un Sauveur sous la
forme d’un enfant..
Quand il te semble que Dieu
ne peut plus pardonner, parce
que tu viens encore de commettre un nouveau péché, et
quand |1 te semble que Christ
ne peut plus intercéder pour
toi :ô, songe alors qu’il s’est
incarné, qu’il a supporté trentetrois ans de vivre humblement,
pauvre, persécuté, insulté de
crachats, finalment crucifié —
pour te sauver toi aussi: et il
ne te pardonnerait pas quand
plein de repentir, tu t’adresses à lui ?
(Du Journal de Kierkegaard)
no US,
le réveil 9
Le Réveil viendra lorsque l’état de
péché de l’humanité aura alfligé et
humilié les chrétiens et les aura poussés à pleurer nuit et jour sur les pécheurs plutôt que de les réprimander.
Quand bien même l’enfer déborderait et déverserait sur la terre autant
de démons qu’il y a de pierres sur
les chemins, jamais ces démons n’empêcheront le Réveil si les chrétiens
sont par là même poussés à crier à
Dieu dans la prière.
Le Reveil viendra lorsque les chrétiens mani.’esteront l’esprit de prière pour le Réveil. Cet esprit-Ià ne
consiste pas à prononcer beaucoup
de prières et de chaleureuses paroles.
G est un constant désir du salut des
pécheurs et un état d’inquiétude profonde à leur égardl. Parfois, ce fardeau devient si lourd que des saints
ne, peuvent plus ni manger, ni dormir, ni vivre s’ils ne voient des pécheurs venir au salut.
Lorsque les prédicateurs et les diverses activités de l’Eglise auront
(omme but la conversion des pécheurs, le Réveil viendra. L’emploi
juste et convenable des moyens scripuraires le provoque toujouts.
Lorsque les chrétiens auront eonfessé leurs fautes avec un esprit contrit le Réveil deviendra une ré.olité.
Charles G. Finnev
}*restami attenzione, o .popolo njio !
J?orgimì orecchio, o mia nazione ! poiché
■ a legge procederà da me ed io porr ò ti mio
diritto conje luce dei popoli. Xa mia giustìzia è vicina e la mia salvezza sta per apparire. Jsaia SI .* 4-5
Jl tempo è compiuto e il regno di J)ig
è vicino: ravvedetevi e credete neìl’€vangelo. jFtarco 1: 15
2
'*V
L’ECO DELLE TAIIdfôt VAILDEAI
JL.
r-Ì-^v - 5'
scozzese
Per un valdese venire in Scozia^ !
un P9CS0 come venire alle Valli lai punto di vista religioso naturalmente- La
veschia e gloriosa ^^iOhiesa di'Scoz’a,
con la sua secolare tradizione presbiteriana, ha creato nel paese una atmosfera religiosa assai sinule a quella delle
nostre vallate.
11 viaggio da Londra a Edimburgo è
piuttosto lunghetto : una notte intera
ji treno, ma con la comoda istituz'one dei
vagoni letto anche per la 3 classe (ci
sono solo due classi nei treni inglesi 1
e 3) si arriva freschi e riposati nella
Capitale della Scozia.
La stazione è ne] cuore della città ed
uscendone ci si trova subito dinnanzi
al più bello spettacolo che Edimtmrgo
offra: Prìncess Street da una parte ed
il Castello dall’altra. Princess Street è
la via principale e più elegante della
'Città, unica al mondo per la sua caratteristica d’avere palazzi e negozi lungo
un sol fianco mentre dall’altra lo sguardo può spaziare giù per la valle cbosa
e fiorita che la divide dalla ripida e rocciosa collina sulla quale si e'^ge maestoro il vecchio Castello.
A Edimburgo, non c’è bisogno di dirlo, troviamo subito ed in gran numero
vecchi e fedeli amici della Chiesa Valdese. Ho subito preso contatto con loro
appena arrivato e, tra gli altri, il Dott.
Hagan e il Dott. Gunn, ambedue pastori e il Sig. Guthrie che amministra le
borse di studio per i nostri studenti.
Tutti gli uffici delle direzioni della
Chiesa di Scozia in George Street si aprono come per incanto dinnanzi al delegato della Chiesa delle lontani Valli
e il Pastore sig, King che si occupa del;e relazioni con le Chiese del Continente è lieto di rinnovare, oltre ai rapporti
ufficiali, la relazione di amicizia personale che da molti anni d lega.
Nella città di Edimburgo
Nella mia prima settimana scozzese
ho consacrato il mio tempo a Edimburgo, ove tra l’altro ho anche avuto il
piacere di incontrare il nostro candidato in teologia sig. Teofilo iPons il quale,
come molti pastori valdesi hanno fatto
prima di lui e come feci anch'io 15 inni fa, completa i suoi studi nella Facoltà di Teologia hi Edimburgo, la quale
riceve ogni anno numerosi studenti delle più diverse parti del mondo- Poiché
accenno alla Facoltà di Teologia dirò su.
hito che ho avuto il piacere di parlare
agli studenti sulla situazione attuale
della nostra Chiesa in Italia. Oltre a parecchi futuri pastori Scozzesi ne ho incontrati di Americani, Neozelandesi,
Australiani. La Cina, l’Africa e, tra i
paesi europei, la Germania erano arche
rappresentate da loro studenti p, esenti
alla riunione.
Tra i Professori che ho avuto il privilegio di incontrare menziono il Prof.
Watt, futuro -Moderatore della Chiesa
di Scozia, il quale, come professore di
storia, ci conosce molto bene.
A Edimburgo oltre a questo incontro
con gli studenti e ad una riunione della
Società Valdese ho parlato in 3 Chiese
diverse nel corso della mia prima settimana di soggionio. Ho avuto ovunque
ottima accoglienza e salvo due eccezioni in cui avevo solo un uditorio di una
quarantina di persone, le riunioni sono
state tutte molto ben frequentate- Avrei voluto avere un po’ di tempo libero per rivedere un poco per conto mio
la Città dei miei anni studenteschi- ma
il gran numero di visite da fare e di inviti ricevuti da ogni parte ha preso tutto il mio tempo libero da riunioni, salvo pochi momenti di respiro, ed anche
qui purtroppo, mi sono accorto al momento di partire, che sono stati più gli
inviti che ho dor/uto declinare che quelli che ho potuto accettare.
Ho però avuto il tempo di .ivedere
in High Street la via che dal Castello
conduce fuori città al vecchio palazzo
reale di Holyrood, la cattedrale di St.
Oyles, ove il 9?iformatore John Knox
predicò e non lontano la casa ove abitò. 11 pellegrinaggio all’antica Cattedrale ricorda le impressioni che si provano
visitando a Ginevra la Cattedrale di S.
Pietro, ricca di tanti ricordi di Calvino.
La statua di John Knox, - .'che sotto
molti aspetti rammenta la maestosa e
barbuta figura di Guglielmo Farei, si
erge severa nel piccolo cortile della Facoltà di Teologia quasi ad amnionirE
le nuove generazioni di studenti dei
valori della Riforma^ Uscendo dal medesimo cortile si domina in tutta la sua
estensione Princess Street al di là della
valle erbosa che le Si stende dinnanzi
ed in cui risalta la guglia del monumento a Walter Scott.
Avrei desiderato aver tempo per rivedere e ripercorrere alcune delle colline che tutt’intorno alla città ondulano
il terreno rendendo il panorama lei dintorni ad un tempo vario e monotono.
Visto dall’areoplano quel panorama si
estende come la superficie di un iMar
Mosso» increspato da onde che si
susseguono e si incalzano. Gli alberi
sono pochi e striminziti e bisogna salire
verso il nord o ridiscendere verso il
sud per trovare boschi e foreste. A
parte molti stormi di gabbiani e, qua e
là, il nero lucido di qualche co-vo o
merlo, gli uccelli son pochi in questa
regione a causa appunto della scarsità
degli alberi e più a nord, malgrado le
folte foreste, a causa della latitudine
ormai uguale a quella della Siberia.
la cui casa ho respirato con sollievo
una fraterna atmosfera di famiglia- In
3 giorni, 6 riunioni?» 4 Domenica e una
rispettivamente Lunedì e Martedì.
Riunioni tutte ottime. Ho predicato in
dite Chiese la Domenica: una antichissima, la « Jonh Knox Qmrch » ed una di recentissima ‘costruzione ( 1935)
in un nuovo quartiere della città. La
prima ricca di ricordi antichi la seconda
vasta, spaziosa, gremita di genie, una
-delle più belle se non la più bella Chiesa Protestante di stile moderno che abbia mai visto.
Anche qui oome^ ad Edimburgo ma,
possibilmente, con’inaggior calore e
cortesia, la mia visita non si è limitata
a suscitare Interes^ nel mondo « ecclesiastico » ma è sjata sottolineata dalla stampa quotidiana la quale non solo
ha salutato e commentato il mio arrivo
e la mia partenza, ma mi ha fatto intervistare a più riprese per pubblicare
alcune mie dichiarazioni ecc.. Anche
qui i quotidiani mi hanno chiesto di
scrivere per loro qualche articolo sulle
mie impressioni sulle notizie della
nostra Chiesa. Nor»i-c’è bisogno di dire
che non ho macanto di approffittare
di queste occasioni ogni qualvolta offertemi a costo di passare lunghe ore
insonni a ripulire e lustrare la mia prosa inglese... •
in tal modo voluto sottolineare l’importanza della mia visita non solo nelle
Chiese ma nella Città stessa, rendendo
un segnalato servizio alla mia missione
di rappresentante^ della Chiesa Valdese.
Ma le attenzioni autorevoli ed ufficiali non hanno soffocato e diminuito
la mia riconoscenza per tu*io le molte
pìccole attenzioni di cui som- stato oggetto noli solo nelle Chiese ma anche
fuori. Mi è capitato, ad esempio, di entrar« un giorno m una tabaccheria del
centro, di ordinare un pacchetio di
trinciato da poco prezzo e di vedermi
offerto un pacco molto più grosso di
primissima qualità, mentre la padrona
del negozio mi spiegava che non avevo
bisogno di passare alla cassa... era un
piccolo omaggio di una delle mie uditrici della Domenica, la padrona stessa,
che afferrava roccasione di dimostiare
in qualche modo il suo apprezzamento
ed interesse
piccoli segni di attenzione « gentilezza che ho spesso raccolto sul mio
cammino, spesse volte da parte delle
persone più semplici e nei modi più
inattesi, nia sempre nel desiderio di
dimostrare ospitalità verso il forestiero ed affetto verso la Chiesa che egli
rappresenta. Ernesto Ayassot
LA GIORNATA
della Riconoscenza
Il Pr-eaidente Truma-n hà designato il :
24 novembre come « Thankagiving"
Day giornata del rendimento di
grazie, ^
Visita alle autorità
Verso il nord
Dopo la prima settimana a Edimburgo, nella quale avevo quasi dimenticato
il caratteristico odore della ferrovia af-<
fumicata... ho dovuto riprendere il mio
vagabondaggio. La prima tappa mi ha
portato molto al Noid ad Aberdeen che
fu un tempo la prima città della Scozia
e che ora è sorpassata in importanza e
popolazione da Edimburgo e da Glasgow.
Ad Aberdeen ho avuto, se possbile,
una accoglienza ancora più fraterna che
altrove. Si raccontano molte ba.''zdlette sulle tirchierie degli Aberdinesi ed
essi stessi sono i primi a raccontarle,
certo perchè sanno che la generosità
dell’osipitalità che vi offrono smentisce
subito la fama chissà come acquisita.
M.Ì ha ricevuto il Pastore Moffat nel
Ma la sorpresa f più solennemente
»ufficiale» Aberdeen me l’ha riservata
per l’ultimo giorno'quando ho appreso
che il « Lord Provost » della Città
(Sindaco e Prefetto assieme) avendo
udito e letto della mia visita ecc... mi
offriva un ricevimento ufficiale la mattina di Martedì nel Palazzo del Governo. Ho passato un’'pra esatta della più
piacevole e utile cónversazione nell’ufficio del Lord Provost che mi ha trattenuto prima in udienza privata per alcuni minuti e poi alla presenza di alcuni
altri personaggi, tra cui il segretario
capo del Ctomune, mi ha offerto il caffè e mi ha dato occasione di parlare a
quei Signori della nostra Chiesa e di
rispondere alle lorò domande culla situazione della nostra Chiesa in Italia,
sul problema, della libertà religVisa nel
nitótro paese. Sotto stato mo'to grato
alle Autorità di Aberdeen che hanno
Nuovo prezzo
di abbonamento
fnjormiamo i nostri lettori
che l’Amministrazione del
giornale è costretta ad au/
■mentare\il prezzo di abbo*
namento per il 1950 sulle
basi seguenti ;
L. 600 per l'inferno
L. 1000 per l’estero
Siamo sicuri che non verrà
meno per questo la solida^
rietà e la fedeltà dei lettori.
Rinnovate l'abbonamento
a L. SOO !
'Com'è noto helTottobre del 1821 i
primi emigranti fissarono un giorno nel quale rendere grazie al Signore
per l’abbondante raqoolto eh« aveva
posto termine alla carestia durata
tutta Pannata. Da allora gli ameri,
cani hanno oostantemente colebrato
questa festa accentuandone in parti,
colar modo il carattere di 'beneficenza.
Le chiese e le istituzioni private a-merioane hanno già da tempo assunto
una parte assai importante nella di.
stri'buziome di generi di prima
sità a quanti in Europa si trovano in
oondizioni di indigenza. I dati sulle
178 campagne condotte negli Stati
niti durante i primi sei mesi di que.
sfanno per raooogliere fondi a fini
assistenziali mostrano come su 361597.'>33'
dollari raccolti, 52364420 dollari sian
stati dedicati alla assistenza oltre ma^
re. Le offerte raccolte nel 4948 dal
Ohurch World iServioe (fondato nel
1946) amiaontano a 45 milioni -di dolluri
in denaro ed in natura. L’AmericanFriends Service 'Committee, organiz.
zazione dei quaccheri americani, ha
distribuito all’estero nel 1948 aiuti per
4568123 dollari. Nei quattro anni di
attività del CARE, infine, .sette mi.
lioni e mezzo sono stati distribuiti a
persone bisognose in Europa e neH’E.
stremo Oriente.
J
Il Presidente Trumann ha detto:
« I tempi chiedono più di quanto non
possa fornire la saggezza umana, e nei
cuori di tutti i giusti e gli one.
91UOO ‘aqo a.iosso oqq»jAopi ojuiqo pjs
dice il salmista, « non si salva il re
per la sua potenza di armati, ed il gi.
gante non .gi salverà con la sola grandezza della sua forza » (Ps XXXII,
16). Umilmente grati per queste benedizioni aggiungiamo alle nostre preci
di rendimento di grazie l’invocazione
a Dio perchè guidi i capi della nostra
nazione e di tutte 1« altre nazioni nei
loro sfarzi per dare agli uomini pace
e libertà.
è
%
.1
GIOVANNI DI
traduttore della Bibbia
ODATI
(15764649)
Nel terzo cen'enurio della sua morte, è giusto ricordare brevemcale la
vita e le opere di uno dei più grand!
traduttori italiani della Bibbia, forse il più grande tra i pochi protestanti del nostro paese che si siano
dati a tale compito. Il nome di Giovanni Diodati, italiano di origine e
pro'estante di nascita, fu per lunghi
secoli conosciuto come il più autorevole traduttore dei libri sacri, ed è
uno dei più bei nomi che l’Italia abbia dato alla storia Jcllu Riforma.
Beza lo giudifeò degno di occupare la
cattedra di ebraico alla facoltà Ginevrina fin dal 1597 ; nel 1608 soltanto, e a sua domanda, egli fu consacrato pastore.
Diodati in Francia e in Olanda
più riprese le chiese di Francia e di
Germania, allora travagliate dalla
guerra dei Trenta Anni, si rivolsero
a lui per una parola di consiglio e di
aiuto. II 13 ottobre 1649 egli moriva
circondato dalla stima e dall'affetto
unanimi.
1
■%
Campagna evangelistica
La famiglia Diodati
Carlo Diodatì, di eminente famiglia lucchese, era stato presentato
al fonte battesimale da Carlo V nei
1541, il grande imperatore sui cui
stati non tramontava mai il sole, ed
era stato battezzato dal papa in persona: singolare onore, presto dimen*
ticato dal giovane Carlo, il quale,
nei suoi viaggi di affari e specialmente a Lione ebbe contatti con personaggi protestanti; a Lucca, c’era anche un piccolo nucleo di riformati,
originati forse dalle prediche che
Pier Martire Vermigli vi aveva tenuto anni addietro. Ma erano già tempi difficili, di pieno attacco controriformista, ed il giovane lucchese, desideroso di libertà e di pace, abbandonò Lucca e l’Italia insieme a numerosi altri concittadini per rifugiarsi a Ginevra, la città ove tutti gli spiriti liberi cercavano in quegli anni
di poter andare a vivere.
Nel 1605, terminati già gli studi
teologici, Giovanni Diodati si sentì
chiamato a lavorare nella sua patria
d origine, e si recò a Venezia a predicare l’Evangelo: la Repubblica
Veneta era allora in rapporti tesi col
papato ed ¡1 movimento della Riforma vi godeva ancora vaste possibilità, dovute però più ad antagonismo
contro Roma che à vero spirito religioso. Agitatore del partito anticattolico era il famoso frate Pàolo Sai!)i, autore della nota storia del Concilio di Trento e scrittore classico,
tra i migliori del secolo. Dopo breve
soggiorno nella città, il nostro dovette tornare a Ginevra, ma tre anni
più tardi, nel 1608, su richiesta del
Sarpi di un predicatore Ginevrino,
egli fu dìnuovo inviato nella Repubblica Veneta.
Ripreso il suo posto di pastore e
professore. Giovami Diodati fu presto circondato da una meritata fama;
nel 1611, trovandosi Ginevra in una
delicata situazione politica e finanziaria, egli fu incaricato di una missione di iidiucia in Francia, presso lo
Chiese Riformate, onde raccogliere
appoggi e mezzi, missione coronata
da ampio successo. Il nostro lasciò
ottima impressione di sè tanto che
a più riprese alcune importanti chiese francesi lo richiesero a Ginevra
come predicatore.
La traduzione della Bibbia
Nel 1618 egli fu pure mandato in
Olanda, al sinodo di Dordrecht, in
cui si doveva discutere l’importaatissimo problema dell’Arminiartesimo,
famosa teoria estremista sulla predestinazione: Diodati ed il suo compagno, come delegati di Ginevra, sostennero le pure teorie calviniste duirantc il lunghissimo sinodi. proIraltosi per vari mesi.
li nome del grande italiano rimane legato più che ad ogni altra cosa
alia sua famosa traduzione della
Bibbia. Resosi padrone con severi
studi del greco e dell’ebraico, egli
Iradùsse direttamente dagli originali
i libri dell’Anlico e del Nuovo Tcs’amento, e dopo lunghi anni di paziente fatica egli pubblicò: « La Bibbia,
cioè i libri del Vecchio e del Snoiio
Testamento. Nuovvmente traslu'i in
lingua italiana da Giovanni Diodati
di nation lucchese ». Questa prima
(■dizione, che vide la luce nel J607,
quando l’autore aveva appena 31 anni, fu seguita nel 1641 da una seconda, riveduta, commentata e con versione metrica dei Salmi.
In un lungo rapporto, egli esprime
la sua soddisfazione, e si dimostra
convinto che Venezia poteva da un
momento all’altro diventare una roccaforte della Riforma, tanto gli animi erano pronti e la situazione propizia. I contatti con Paolo Sarpi furono ìntimi, per quanto il frate non
si decidesse mai a fare il gran passo
ed a convertirsi ài Protestantesimo.
L'opera a Ginevra
Iscritto come cittadino nel 1572 e
sposatosi con Maria Mei, rifugiata
italiana, ne ebbe quattro figli, tra
cui il nostro Giovanni, che vide la
luce il 3 giugno 1576.
Avviato agli stu-dl, Giovanni Diodati si fece notare per la sua viva Ìiitelligi nza e il grande Teodoro di
Disgraziatamente la situazione politica mutò di li a poco, e per un succedersi di circostanze nefaste, a poco
a poco Venezia, contro cui era stalo
lanciato l’interdetto, rientrò nell’orbita del domìnio cattolico, e le previsioni del Nostro non si poterono
avverare.
Come cittadino di Ginevra, Diodali lasciò gran traccia di 8è per la sua
lunga opera pastorale e professorale;
in relazione con diversi personaggi
politici europei e con varie personalità della cultura cor.'emporanea, egli godeva nella città di Calvino di
Un grande prestigio e la sua opera di
mediatore fu sovente invocata in controversie politiche e religiose. Severo nei costumi come nella dottrina,
ebbe il sopraiinome di Catone Ginevrino, e la sua dirittura e chiarezza
nella teologia lo fecero uno degli uomini più noti in tale disciplina.. A
La versione del Diodaii incoili rò
subito larghissimo favore e fu il lesto
classico per il protestantesimo italiano, fino a pochi decenni addietro,
quando dovette cedere il campo ad
altre di lingua più moderna. Tra le
versioni italiane essa è una delle migiori e senza dubbio la migliore dei
suoi tempi.
Il nome di G. Diodati resterà per
sempre legato alla Bibbia italiana:
dono che egli fece alla patria con affetto li figlio e con amore di cristiano, pensando che di ogni altra cosa
la più necessaria per essa era proprio
4l libro sacro ; libro che ,m>‘ora oggi
nuriroppo è tra gli italiani pochissi-t
mo conosciuto ed è avvicinato con
apprensione o con indifferenza, più
o meno come al tempo di colui al
quale abbiamo consacrato queste riche! A. IL
3
L'ECO'’DELLE TiUXIi VAtDÈSI^i'if
Vi
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■iÿiSSg
Art. 12. E’ facoltà del Direttore di
ammettere ip qualità di aspiranti no;^izie quelle giovani che rispondono
i seguenti requisiti :
a) appartenere ad una Chiesa EVangelica;
b) avere una pietà sincera ed una
condotta irreprensibile, comprovata
da un certificato del Pastore della
Chiesa cui l’aspirante appartiene;
c) non avere meno di 17 anni nè
iù di 35 anni;
d) presentare un certificato degli
itudi compiuti;
e) esser e nubile o vedova senza prò.
K-?®’
f) presentare up certificato medico
Kidi sana e robusta costituzione, conV ftermato da un medico di fiducia del
‘<>«011010;
g) presentare il consenso scritto dei
j.iJFgenilori o dei tutori, se l’aspirante
è di età minore ;
h) dichiarare per iscritto di accetirtare il presente regolamento.
|^&-Art. 13. Qualora l’aspirante sia in
■'"possesso del diploma di licenza di u
>r: __I.__________________ 1’
Le Diaconesse
11 Regolamento
fla scuola media inferiore, l’età minima di ammissione è di anni 18, e
. ai documenti di cui all’articolo precedente dovrà unire;
a) certificato di nascita;
b) certificato attestante la cilladi
: nanza;
'tìt e) certificato dì stato civile;
S!}'d) certificato di buona condatta:
■' e) certificato penale;
l f) certificato di subita vaccinazioK ne;
^ g) fotografia della richiedente vi, ¡5 dimata.
Í ' Se i documenti sono inviati mori
: ’provincia debbono essere legalizza■ -.'ti. L’aspirante novizia dteve possedet.|Tre per proprio conto documenti perI ■ ” sonali di riconoscimento.
Art. 14. La « Casa » ospita gratuitamente l’aspirante novizia e provveI - de eventualmente ai suoi studi per
conseguimento del titolo di studio
i . richiesio per rammissione alle Scuoi le Convitto per infermiere. 11 Diretf-*tore ha facoltà di rinviare una aspi
rante novìzia non idonea. In caso di
malattia grave e prolungata essa deve, a giudizio del Direttore, lasciare
la « Gasa ».
Art. 15. L’aspirante novizia non ricéve indennità di sorta, e deve provvedere a tutto il suOf vestiario. Sono
pure a suo carico le spese di viaggio
per recarsi alla Casa Mad're ed evenlualmentè per far ritorno in famiglia.
Art. 16. In seguito al parere favorevole della Conunissione, l'aspirante novizia passa Novizia e riceve, durante alcuni mesi, una istruzione particolare sulle seguenti materie : diaconato e vocazione; istruzione biblica generale e storia del cristianesimo. Quindi essa viene inviata a frequentare una Scuola Convitto per il
conseguimento del diploma di Stato
per l’esercizio della professione di
infermiera, ed eventualmente per il
diploma di capo sala.
Art. 17. Durante il periodo di studio la Novizia non riceve indennità
di sorta, e dbve essere fornita di un
sufficente corredo di biancheria personale.
Art. 18. In caso di malattia, la Casa si uniforma alle disposizioni della
Scuola Convitto.
Art. 19. Conseguito il diploma dì
infermiera e superati gli esami di
idiaconessa, la Novizia riceve il costume di suora, ma con una variante alla cuffia e al colletto. Essa riceve! inoltre un assegno pari alla metà
di' quello fissato per le Diaconesse.
Art. 20. In caso di malattia contratta in servizio la Novizia ha diritto di essere curata gratuitameute durante un anno.
Art. 21 Durante l’intero periodo
di noviziato, la Commissione può
rinviare le Novizie che noti ritiene»
idonee a diventar Diaconesse.
Art. 22. Dopo almeno due anni di
pratica, una Novizia, su proposta del
Direttore, diventa DiacoTiessa, me
diantè un apposito «ilio di consacrazione/ * ‘0
Art. 23. Per il carattere del suo ministero, la Diaconessa non riceve salario alcilno, e trasmette alla Case
Madre gli eventuali doni'che licevesse dagli Istituti e dagli ammalati.
Art. 24. La Casa provvede ai vestiti (esclusa la biancheria e le calzature) ed al mantenimento delle Diaconesèe, compreso un »modesto assegno
per le loro minute spese.
Art. 25. La Diaconessa ha diritto
ad un mese di vacanza all’anno.
Art. 26. In caso di malattia contratta in servizio la Diaconessa è gratuitamente curata dalla Casa.
Art. 27. La Diaconessa ha diritto
al riposo dopo almeno 35 anni di ser.
vizio a decorrere dalla consacrazio
i’Ti i-'ii • ' 'i ì: J
•■■•'il' --A >•-r ■'-ÌfviV'/' -t*
ne.
Il collocamento a riposo spetta alla (|lommissione, su proposta del Direttóre. Le Diaconesse in ser\ ìzio al
30 piugno 1936 usufruiscono delle
condizioni stabilite dai regolamenti
allora in vigore.
Art. 28. La pensione dà diritto ad
unai somma annua in denaro, fissata
dallia Tavola, ovvero — a scelta dell’interessata — ad un pOB‘o gratuito
nella « Casa » con un piccolo assegno per le sue minute spese.
Arj;. 29. Se, per ragioni estranee
a motivi di salute, una Diaconessa si
ritira dal servizio attivo prima del 35
anno di servizio a decorrere dalla
consacrazione, essa perde ogni diritto alla pensione.
Art. 30. La Commissione ha facoltà, in caso di gravi mancanze, di licenziare una Diaconessa col divieto
di continuare ad indossare ¡1 costume.
- Le Novizie e le Diaconesse che cesseranno di appartenere alla Casa
delle Diaconesse e continuassero ad
esercitare la professione dlì infermiera, saranno in obbligo di rimborsare
all’Opera tutte le spese, nessuna eccettuata, da questa sostenuta fino al
conseguimento del diploma di infermiera.
Approvato dalla Commissione della Casa Valdese delle Diaconesse nella sua seduta del 3 Ottobre 1938.
L’OSSERVATORE POLITICO
i
si
i Oggi sguardo veloce sul mondo.
*; Ma non crediate che ci si possa di
■ Iettare in viaggi a largo raggio per scoprire le principali novità iitier’^azionali
di questi ultimi giorni. No ; il viaggio
è relativamente breve, lo sguardo si
posa su Parigi : è nella capitale francese invero che si svolgono gli avvenimenti più importanti di questo perìodo,
. e ciò sul piano polìtico militare e su
quello economico.
A Parigi si sono riuniti in convegno
i Capi di Stato Maggiore di undici potenze. Il compito che si sono prefissi:
l’esame dei piani per la difesa dell’Europa {occidentale naturalmente) nella
eventualità di una offesa proveniente da
est. Veramente più che esaminare dei
piani strategici (che l’Europa abbia la
^saa linea difensiva sull'Elba gin sino a
Trieste può dirsi ormai pacifico) le
, fnaggiori autorità militari dell’ocadente hanno studiato l’armam.ento delle
singole potenze, la distnhuzione del
materiale che gli S. U- si sono impe..gnati di fornire sino alla concorrenza di
Un miliardo di dollari {nominalmente;
forse, in effetti, di più). Raggiuntosi un
ttccordo di massima fra i tecnici militati, si son riuniti i Ministri della Difesa
{per l’Italia è intervenuto il Ministro
Pacciardi) : il piano da essi approvato
sarà sottoposto al Presidente degli Sta,ti Uniti^ Truman, che deciderà sullassegnazione dei materiali. A Parigi si è
discusso di guerra, di armi, di divisioni
come Se non esistesse la bomba atomi^eo; sugli insegnamenti strategici e loSìstici, in fondo, dell’alt-mu conflitto:
evidentemente gli Stati Uniti non rinunciano al monopKdio della nuova forniì
■ debile arma.
A Parigi inoltre si è riunita una
conferenza per l’esame dei negoziati
economici tra esperti della Francia, dell’Italia e del Benelux. Ma la conferenza
si è per ora.-, insabbiata. Ostacoli gravi
alla realizzazione di un fronte economico europeo, certo più utile e più simpatico del fronte unico militare, son
siati il problema della riduzione dei
dazi doganali, ed il problema della ammissione eventuale della Germ,anui alla
intesa economica. Alla risoluzione del
primo son di impedimento i troppo
forti interessi della Francia e dell’Italia a mantenere una bardatura protezionistica, evitando la crisi probabile
se non certa di determinate industrie
od attività produttive agricole; alla risoluzione del secondo problema la
diffidenza verso la Germania e la sua
potenza economica che in breve volger
di tempo sopraffarrebbe gli altri paesi
coTVtinmtali. L'Eiiropd non riesce a
fare sè stessa, almeno per ora, nonostante tutte le pressioni e sollecitazioni
che le vengono d’olire Atlantico.
Lannvoce. dall»?
«nfAi
nn'.o
. y
AN GROGNA , (Capoluogo)
Venerdì 9 coir, abbiamo deposto ne'
oimitero del Gapoluogo la ■scoglia
mortale del •nostro fratello cav. Rieoa
Gedetme deoedutq al Si-artel all’età di
78 anni dopo lunga e penasi malattia,.
iinsegnamento nelle' locali scuole eie.
mentaTÌ. ' -i 'H;' ,
Presiedeva la rìunicme il pastore di
Prarostino.
Due ibambiine'hanno recitato una bel.
la poesia composta espressamente da
un amico della festeggiata ed hanno
Per ben 14 anni^li ei'V staiD sindaco * dei fiori. Una terza bambina
del Comune di Angrogna.. Ai famigliari «d ai parenti afflitti-esprimiamo la nostra viva simpatia cristiana.
Sabato 10 oorr. è stata tumulata nel
eimi.'2ro di Torre Pollice la salma del
nostro fratello Rivoira Federico dec^
duto alla tarda età di 83 arisii a! iBaus.
sang. Iddio ooinBoli i famìgliari ed i
parenti afflitti.
Il àostro cult» del 4 oorr. è stato
presieduto dalla PastoresSa Sig.na
Kuhini la quale'ha rivolto pure il suo
messaggio alla Scuola Dom^icale del
Oapoluogo ed alla riunione; delle Madri. La ringraziamo sentitamente per
la sua visita e per i messaggi rivoltici.
e. a.
MASSELLO
Duramte il mese di Novembre, la
Chiesa ha avuto il privilegio di udire
il messaggio dei Pastori emeriti Givlio
Tron e Arnaldo G amba e della signorina Emmy Khuni, di Basilea. In Dicembre hanno presieduto i culti i Sig.
A. Kovacs, di'Fiume e il licenziato in
Teologia 8ìg. A. Lebet di Neuchâtel.
Quest’ultimo Si fermerà qualche tempo
in mezzo a noi, dividendo il^suo ■cempo
tra la comunità 'di Torre Pellioe e
quella di Massello.
Siamo riconoscenti alla nostra so.
lerte Amministrazione ohe ha prowe■duto così prontamente e bene ai nostri
bisogni.
ha offerto un ricordo da'*'parte della
popolazione dei quartieri del Booco e
dei Gay.
Il Sig. Sindaco di S. Secondo, amico personale della iSig.na Gay, ha aggiunto parole di saluto e di riconoscenza.
La festeggiata ha rìaposto ringraziando e ricordando i lunghi aami del
suo insegnamento. '
Alla iSig.na Gay il nostro augurio
di lunghi anni di sereno riposo.
La sera del lunedì 5 dicembre abbia,
mo con-TOcato tutta la gioventù della
parrocchia per una riunione speciale.
I giovani hanno risposto numerosi al
nostro invito ed hanno così udito i
messaggi del Past. R. Ciomba dì Rotìca
e del ISig. G. Rosta,gno capogruppo
delle Unioni delle Valli Valdesi. La
nostra ‘Corale, presente alla riunionp;
ha fatto .udire la sua voce.
Ai nostri visitatori vada i’espreas}one 'della nostra riconoscenza con l’augurio che i nostri giovami si ricordino
e mettano in pratica i messaggi Ae
sono stati loro rivolti
Unione. Sono pure venu'tii fra noi,
per visitare l’Unione giovanile i
N. Gìampiocoli e R. Comba, membri
del Comitato Nazionale della F.U."V.
Cogliamo l’oooasione por ringraziare
tutti quei fratelli per le loro così
gradite visite. - ,'K.
chilometri da Oslo, è scomparso nel
folto di una delle imnknse foreste della
penisola scandinava. Spio qualche giorno
dopo un cacciatore che inseguiva tra
gli abeti secolari un i|aprioZo, ha ritrovato i resti dell’apparecchio ed attorno i
piccoli morti; dormivano sul museo del
bosco come i fanciulli, delle favole nordiche, in mezzo ai gnomi ed alle fate,
ma il loro era m sonno senza risveglio.
Solo uno era desto, ferito, ma vivo,
inconscio superstite di si grande Sciagura
Vittime anche questi bimbi, sia pure
indirettamente, dello sconvolgimento del
mondo: forse qualcuno può ancora
commuoversi e meditare; ma i più oreferiscono non pensarci neppure- E Vumanità ingoia le sue sventure, disposta
piuttosto a creare i presupposti di altre
ancora maggiori. e. .s.
—Matrimonio. Sabato, 10 Die., si sono
uniti in matrimonio Meytre Arturo
(Milan) e Miool Tvanne (Campolasalza) Li accompagnano i fervidi auguri dei loif> numerosi amici e, special,
mente, delle migliori 'benedizioni di
Dio.
— Quale insegniautenelle nostre Cimo,
le comunali, è fra noi, da qualche
tempo, la iSignorìna Elsa Ghantrc di
Inverso Pinusca. Questa popolazione,
che l’ha accolta con manifesto conipiacimento, si augura ohe la sua permanenza in Massello possa essere lunga e proficua.
PRAROSTINO
Il pO'meriggio della domenica 4 dicembre una vera folla di ex alunni
dell’insegnante Sig.na Gay Evelina
si riunivano nella Sala Valdese del
Rocco per esprimerle la loro riconoscénsa per i lunghi anni di apprezzato
lm\ì Viliii!se ùgncoliiiiii e il’niiiia lloiilkii
Vien solo fatto di pensare dopo quanto
detto, ad una tragedia accaduta non
molti giorni addietro. Mentre si parla
di guerra, di difesa, di riarmo nel mondo {e ciò si verifica in tutte e due le
parti in contrasto, più occultamente ma
non meno intensamente ad Est) si devono registrare ancora vittime dell’altra
guerra
* * t
Giova notare che la posizione dell'Italia, la sua funzione nel sistema
‘ ’^fensivo, te necessità sue di materiale
formato oggetto dì vive discussio-td: la Francia, per una evidente ragione
dì sicurezza, appoggia le richieste ita■ Hane, contro la tesi deWInghilterra.
Sì, perchè le conseguenze di un conflitto così immune, che ha sparpagliato
per il mondo milioni di persone, che ha
distratte delle nazioni per creome delle
altre, imponendo spostamenti di intere
popolazioni, si fanno sentire anche a
distanza di anni.
Trentacinque fundulli ebrei che dalla
Tunisia, prima di recarsi nel nuovo Stato
di Israele, dovevan passare in Norvegia
un breve periodo di vacanze, sono periti
in un disastro aereo. L’apparecchio che
li trasportava si è abbattuto a cinquanta
Ormai l’organizzazione di questa
■Scuola è. iin pieno svolgimento, secondo il piano ed il programma concordati dal Comitato Esecutivo e dal Direttore sig. Kholi. Mentre nei locali
dei Monnet fervono i lavori d’adattamento pel Convitto, per la sala di seno,
la, di studio e di riunione, mentre sono 'bene avviati anche i lavori nei fabbricati colonici (la stalla è quasi interamente rifatta e popo,lata già di 13
mucche e di alcuni vitelli), ai sono ormai preparati i programmi generali
sia della Scuola regolare d’agricoltura p<;r ragazzi e giovinetti, aia dei
brevi Corsi pratici per agricoltori, ohe
trattcranino attività agricole speciali
partioolarm'ente interessanti ( la stalla, terreni e concimi, l’arboricoltura,
la viticoltura, la lavorazione del latte
eco.), sia della Scuola d’Eoonomia domestica per giovanette (cucina, cura
della casa, taglio e cucito, lavanderia,
cultura dell’orto e del pollaio, contabilità e igiene familiare eoe.).
Battesimi. Rostagno Ferruccio e Adele Dina (Collaretto). Qodino Erman
no (Sl Bartolomeo). Ooetantino Gem
ma (Poli).
MatrimsynÀ. Rivoir Giacomo (Milun) e Ohiarvetto Clelia (Ruà). Simo nd Fioretto (Francda) e Cardón
Irma (Roc). Pasehetto Silvio Michele
(Muñere) e Malan Olga (Roeoapiatta).
FuneraU. Godino Giovanni, di anni
69, Ciarvet. Residente da lunghi Mini a Marsiglia era tornato per un soggiorno 'di alcune settimane al paese
natio onde rivedere parenti ed anyioi.
La morte lo ha colto iniprò'vvisamen.
te. Gedìno Ltn^,riir antò GÒdina.
Egli aveva iniziato, come al .solito, la
sua giornata di lavoro ed era intento
a segar legna nel cortile di casa sua. Il
Signore gli ha rivcflto, in quel momento, la suà chiamata. Long Maddalena
ved. ’Costan'tino, di anni 89, Rune.
Originaria di Pramollo si era trasferita, in ancor giovane età, a Prarostino. Essa si è spenta lentamente, senza
sofferenze a cagione della tarda età.
Si4ite edUgri nella speranza, pazienti nell'afflizione, perseveranti nella
jrreghiera. Romani 12: 12.
RORÀ
Recentemente abbiamo celebrato i'
servizio funebre di Durand Cecilia ved
.Mourgliae> Tourn Camillo di Gibour.
Un largo stuolo di amici e parenti
prese parte alla mesta cerimonia,
svoltasi nel nostro tempio. Esprimiamo alle famiglie in lutto la nostra cristiana simpatia.
Si prevede eh© le Scuole d’Agricoltura e d’Economia domeetica si inizieranno fra il 16 ed il 23 gennaio ItìriO,
mentre i corsi per agricoltori sì inizieranno fra febbraio e marzo.
Sono aperte le iscrizioni alla Scuola
■d’agricoltura per giovinetti di almeno
14 anni e fino a .18, preferibilmente di
famiglia agricola, sia interni (eh« saranno interamente mantenuti nel convitto), sia esterni (che passeranno nella iScuola l’intera giornata). Sono pule aperte le iscrizioni per la Scuola
d’Eoonomia domestica, per giovanette
dai 13 a,i 18 anni, esterne (che passeranno nella Scuola la giornata, circa
dalle 9 alle 19). Per le giovinette provenienti da località lontane, il Comitato potrà interessarsi a provvederle
d’un alloggio conveniente e pienamenbi
raocoroandabile.
Le iscrizioni e le mformazioni neceeearie possono aversi presso il Segret.irio, prof. Attilio Jalla, in Torre Pellice.
Molto gradita è stata la visi'ta della
Pradeltorno al cèntro e ai due quartieri dei Rumè e delle Fucine. Ringraziamo molto i sig. ri Miegge e Ritx;a
per avere presieduto il culto e i signori Peyrot, Bert, Ricca e Tosel'i per aver parlato delle missioni in occasione
delle riunioni quartierall. Il culto di
■domenica 4 Dicembre è stato presieduto dal mostro anziano Tourn Aldo
del Bosch, al quale va il nostro più
vivo e sentito ringraziamento. Ci rallegriamo che la collaborazione laica
sia per noi di vivo incoraggiamento
in queste parrocchie moulane.
Abbiamo t'anelato un appello per la
ricostruzione disila scuoia delie Fucine, tramite l’Eoo e la nostra circolare.
tJn gruppo di amici ed alcune ■comunità hanno risposto con sorprsudente
senso di solidarietà cristiana per !a
nostra povera parrocchia Non possiamo non ricordare e citare all’ordine del giorno la comunioà valdese di
Bergamo che ha risposto al nostro richiamo con entusiasmo e con un 0>>spiouo contributo, segno dell'amore che
essa nutre per le comunità sorelle. I
■bergamaschi moni conoscevano Borà,
non conoscevano le particolari esigenze di questi posti, Rorà non faceva
neppure parte del loro distretto. Ep-
4
-.S^CfV
r‘\
' " -^"l’EUX). DEÎXE VALLI VALÔËSÎ
&v.
'^IS
^■t>' •
imt« la cbi«pa del Piistmse Lupo cj è S.
veduta idoaatro ^ ha dato un flutto ^
’^alquanto TMO della cto'ktta domenìoau l
le del 28 Novembre. La pietra ohe avete posta per la rioostruaioue della nostra scuoletta è una delle più solide e
de'kipiù grosse. Noi ringraziamo il
vostro Pastore, ringraziamo ia fratellanza tutta per il segno d'amore cristiano ohe ci avete largito c che non
potremo dimenticare.
Ha -ilfi^niasilia
L. 50: iBertocchio'Letizia, Chiotti.
L, 200: Griglio Irma, Masse 1 Bart.
e flamiglia, Vinay Oesarc, Chiotti.
Giusiano Bartolomeo. Fucine.
L. 250: Dr. Gianoarl') De Bettini,
Torre Pellico.
L. 565 ; Colletta al culto dei Muroius.
L. 430: Residuo Bazar.
L. 1000: Massel Ettore e famiglia.
Chiotti. iSig.na Albina Toiirn ine., Rorà. iMalan Isora, Tron Giovanni, Poyrot Pierina ved. _ Mureius. Sig. Tamietti^ Torre Pollice. 'Benecebio Francesco, iMurcius. Vittorio Laurura^ B.iri, Elma Bouchard, Tonno, Av"v. Cericela, Bari. Pastore Ge.vmet, Villar
Pellioe. Rivoira EVa, Mihino. Enrica
Benech ins., S. (ì’ovan.ii. Xcnia Viganò, Milano, Tourn Francesco, Rorà.
L. 1900; Duran.l Giovanni senior,
Rorà.
L. 2000: Rivoira Im a i< figli, Rorà.
Ferraro Pietro, Mureius. Tourn Giulio. Rorà. Avv. Bruno 'Bissaidi, Genova. B, D. Torino. Prof. Ludovico Paschetto, Torino. Sig. 'Beux, imp. della
ditta Turati. Botturi Guido, Torino.
Bouchard Giovanni, S Germano
L. 3000.-: Mourglia Adelchi, Grill
Giovanni, Rorà. Ugo Rivoiro Pellegrini, Tonno.
L. 5000: Tourn Giovanni, Pavarin
Giovanni, Odin Giulio, Rivoira Daniele, Reymond Filiberto, Malsn Davide, Benecchio Giovanni, Tourn Domenico, Tourn Giovanni, Pav.arin Etnilio, Mourglia Oscar, Durand Giovanni, Tourn Maurizio, Durand Bernardo, Coniugi Lanza, Dr. Rolierto
Meynet, Pastore Gustave Roiicharrl e
signora, Rorà. SaJvarani (Bonino Ivrea. Esattore Long, S. Giovanni. Dr.
Varese, Torino. Un amico di Milano.
Cleante Rivoiro Pellegrini, Fernando
Pellegrini, Torino
L. ,5290; Gol letta culto a S. Giovanni, giorno 28 Novembre.
L. 6000: Otlin Virginia, Ro’’à.
L. 6427 ; Colletta al culto delia OhieS.1 di Plnerolo.
L. 3673 : Contributo della Chiesa di
Pinerolo (totale 10.000).
L. 7620: Cblletta in wigurazionc della wlonia torinese di P'annprà.
'L. 10000; Peyrot Paolo, Durand Edoardo, Sorella Avieo.
L. 16000: Ing. Dino Olivetti, Ivrea
L. 25000; Comm. Minola, Torino.
L. 33500 : Bazar delle Fucine
Li. 86700: Colletta nella Chiesa di
Bergamo del 27 Novembre 1949.
L. 3650; Colletta nella Chiesa di ViL
lar Pellioe del 4 Die. 1949.
Prossimamente puWilicheremo l'elenco di enti e persone che si sono sotto'•critt* per doni in natura e giornate
'a -'-rat’ve, nonché altre offerte in rì;-
/ del/a fede :
Alle comunità i^aldeu delle valli ed
agli amici che sino a que.-to memento
hanno inviato la loro olf .;rta diciamo
il nostro grazie xioono-icente. Fccrvi
IMìrtanto l’elenco delle offerte pervenuteci a tutto 5 dìcejub'e 1949, Ogni
nominativo ha versato la cifra a sinistra riportata.
ricordiamo le seguenti ristampe :
Piccoli Manuali Biblici
L. 300 cadauno (Seconda edizione)
P'. Vinay : Dalla Genesi alla morte
di Salomone.
A. Ricca : Gesù e la Chiesa Primitiva.
I problemi della fede ;
Carlo Brùtich .■ L'APOCALISSE
(Commentario) L. 650
L. 100; Oliva Amandina, Bertocchio
Luigi, Barai Olga,« 'Barai Oreste ed
Elsa, Malanot Melania, Peyrot lima,
Chiotti, Tourn Aldo, Càinoai Giuseppe, Salvagiot Mario, Rorà.
L, 300; Massel Pietro, Chiotti. Sigr.-i
Long Richard, Svizzera, Coniugi Jourdan.
L. 500: Nelly Rostan, S. Germ.rno
Chisone. Emma Jourdan, Parigi.
Sig.ra Ribot e figli, Tourn 'Lidia, Pavarin Umiberto, Rivoira Fiorina. Tourn
Giovanni, Benech Cipriano, Rorà Sorelle Barone, Torino, Tourn Attilio,
Rorà. 'Bonetto Txiremzo, Rorà.
Ricordiamo ancora :
Giovanni Aliegge : LUTERO
558 pag. 8' gr. L. 500
ReCRLI P6R RRTRte
Dir. Reap. Ermanno Rostan
Tip. Alpina s. p. a. — Torre Pellioe
ORE[[lll-NASO-yLll
Dott. DANIELE ROCHAT
riceve in
Torre Pelllce
Viale Puhrman, 1 (pres*
so Dott. GardioI)
Lunedi e vnnerdi delle
ore 10 alle 12
a Forino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14.’0 alle
ore 16, in via Bertkollet. 36 (ospedale evangelico)
Gabinetto Dentistico
VILLAR PELLICE
Dr. VITTORIO BERTOLINO
Riceve il mercoledì e il «abato
dalle 6 alle 12 - dalle 14,30alle 18
Domenica dalle 9,— alle 12,
sce, costretta a £ar&i scisma o imbrigliata dalle superiori gerarchie ecclesiastiche; Torre Pellice ed Assisi
i Poveri di Lioi^ ed i Frati Minori:. due amhie<.ti, due destini, due
momenti di uno stesso dramma.
Ecco il tema di 'questo libro.
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Una serie di quadri e di bozzetti
la cui lettura è fonte di piacere, di
arricchimento spirituale e di sapienza. Ottimo regalo natalizio.
Karl Barth: LA CHIESA TRA
ORIENTE E OCCIDENTE
(Estratto da Protestantesimo)
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C. M. Sheldon; CHE FAREBBE GESÙ' ? traduzione dall'inglese di Edoardo Taglialatela. L. 400 - Pag. 170.
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Una biogralìa-'deU'apostolo delle
* Hautes Alpes ,* scritta dal noto
scrittore B. Vallotton non ha bisogno di raccomandazioni. La sì deve
leggere.
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Traduction par Elisabeth Monastier. Jeu radiophonique en 12 épisodes. Les 2 volumes (ne se vendent pas séparément) fr. s. 12. Aux
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Pietro Valdo e Francesco d'Assi*
si; i due grandi promotori del rinnovamento religioso medioevale, l'eretico e l ortodosso, lo scomunicato
ed il santo; una Riforma che falli
Parleremo ancora di questa pubblicazione recente ,ed impressionante
che ha già avuto un grande successo
in Inghilterra e in Svizzera.
Ecco quanto né dice il Semeur Vaii-,
dois: « Bien qu’elle soit imprimée
comme une pièce de théâtre, cette
oeuvre sera sans doute accueillie a\ee
empressement. Gomment pourraitil en être autrement ? Voici une vie
de Jésus qui répond aux aspirations
de notre temps. Elle est moderne de
ton, d’allure, de- pensée. A lire ce
livre inspiré, j’ai éprouvé un véritable renouveau... , Le Maître que je
croyais connaître’ m’est apparu sous
un aspect tout nouveau. Non pas
moins divin, ni moins grand; tout
au contraire; mais pins immédiat,
directement accessible à ma misère...
On ne lit pas ce livre, on le vit. Voilà pourquoi il importe qu’il soit largement répandu... ».
Lo raccomandiamo ai lettori.
La Ditta
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' Alla signorina Nella Biehaud, di S.^
'Secondo di Pinerolo, neo laureata in?
fanmaoia presso l’Uiniversità di,Toii^
no, rallegramenti ed auguri.
7 fujU e 'paranti tutti della compianta
GIULIA CHANFORAN
Vedova Jalla
commosni ringraziano tutti coloro che
m modi diversi manifestarouQ la laro
simpatia nella dolorosa circostanza.
Un ringraziamento particolare ai l'nstori G. Tron e E. Ayassot ed al ¡Doti.
Paltrimeri.
Torre Pellice, Jalla 6 Dicembre '49
£’Cco della Stampa
UFFICIO DI RITAGLI CA GIORNALI E RIVISTE '
rondato nel 1901
Direttore UMBERTO FRUGIUELE
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via Oiuseppe Campagnoli 28 - Tel. 53335
I Casella Postale 3:46- - C.C I. Milano 77394
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ha famiglia del compianto
Cav. GEDEONE RICCA
ringrazia sentitamente tutti i vicini di
msa e tutte le persone che in quahjin.
i/me modo parteciparono al suo dolore.
Un ringraziamento speciale ai Sig.ri
Doti. Paltrinieri e Pastore Alme pe/r
l’assistenza, prestatale durante la lun.aa e penosa malattia,
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