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Roma, 27 Giugno 1908
SI pobbliea ogni Sabato
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ANNO 1 - N. 26
Propugna grinteressi sociali, morali e religiosi in Italia
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ÀBBONÀMKNTI
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Italia ; Anno L. 2,60 — Semestre L. 1,60
Estero : » » 6,00 — < ‘ 3,00
Un minierò separato Cent. 5
I manoscritti non si restitniscono
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PIREZI0MÇ : Via COa^cnta, 1Ô
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AnnmiSTRAZIOME : via Mazi
A. VV ISO
Omettiamo anche questa vqlta le noterelle relative
agli avvenimenti del giorno. La ricominceremo, piacendo a Dio, nel prossimo numero.
Le Elezioni ümoiinistpative
(Conversazione sorpresa sul tetto del Duomo di Milano, fra la mia ragione, la mia coscienza e me stesso)
— ....Dimmi un po’, per chi voterai?
— Oh bella, per i democratici.
— Biavo, per avere un altro Barinetti? Ma via,
non voglio discutere le persone ; siamo in campo
amministrativo, perchè vuoi pensare alla politica?
— E che cosa dovrei fare allora ?
— Considera solo per un momento quello che
hanno fatto i democratici, e quanto Iia guadagnato
invece Milano sotto il regima- moderato ; pensa a
tutte le corbellerie che hanno commesse i socialisti
dal 1898 in poi, e dimmi in coscienza, se non è più
che giusto che tu voti per i moderati...
— Un momento !...
Non ero io che interrompevo ; era la mia coscienza,
che chiamata in lizza, voleva essa pur far sentire
la sua voce.
— Un momento, mio caro. La ragione mi ha
chiamata a nome, e per quanto in queste cose io
non c’entri, credo bene dirti una parolina anch’ io.
Vedi la ragione ha parlato un po’ subdolamente,
poiché ha dimenticato, parlando dei moderati, di aggiungere che con essi vi sono i clericali.
— E per questo ?
— Via, il mio ragionamento è ovvio ! Come vuoi
tu che sei evangelico, tu che un momento fa, entrato in Duomo per sentire dèlia buona musica, disgustato nel vedere un prete scuotere il turibolo
dell’incenso dinanzi alla parola di Dio, hai infilate
le scale per venire quassù, tu che rifuggi da tutto
ciò che ti puzza di sacrestia, come puoi, dico, fare
comunella con quei bravi signori moderati, che con
tale etichetta non fanno altro che nascondere, dopo
tutto, il prete che li guida ? Perchè vorresti dimenticare di essere evangelico, per andare a votare con
quei signori ?
— Ma pure — interruppe la ragione — quei signori si sono fatti onore | e pèi che c’entra qui la
religione? Qui si tratta di'cose di questo mondo...
__Giusto giusto ; ma io biasimo soprattutto 1 atto
di unirsi ad un partito che ha nel suo seno un
serpe, una vipera che può da un moménto all altro
morsicare chi l’ha nutrita ed ospitata. No, caro,
se vuoi essere coerente alle tne opinioni religiose,
non votare per i clericali, ma vota piuttosto per i
socialisti...
__Si, per avere ano sciopero generale al mese
— borbottò stizzosa la mia ragióne.
le teorie del socialismo sono al postutto fondate in
gran parte sull’ insegnamento di Cristo ; perchè la
base di un vero socialista è l’amore per il prossimo,
predicato da Gesù...
— Bella manieia di mettere in pratica l’amore
per il prossimo ! A Parma De Ambris rischia di far
crepare di fame contadini e proprietari... (la mia
ragione era addirittura inviperita).
— Oh non dico che i socialisti come partito siano
da lodarsi ; ma fra i due mali credo che essi siano
ancora il minore ; di fronte alla tua coscienza religiosa...
— Ma qui, interruppe ancora la ragione — la religione non ha nulla a che fare ; qui si tratta di
cose terrene...
— Certo; ma forse che in questi atti eminentemente umani, la religione deve essere negletta?
Forse che tutte le azioni dell’uomo non dovrebbero
essere esaminate ai lume deU’Evangelo ?...
Laggiù in fondo, dalg sciame di persp^e^j
brulicava nell’ immensa piazza, venivan su lo voci
di tutto un popolo che discuteva, come discutevano
la mia coscienza e la mia ragione...
Coi clerico-moderati ? No, la mia coscienza vi sì
opponeva !
Coi democratici ? La mia ragione non ne voleva
sapere.
Coi socialisti ? La ragione gridava no ; la coscienza sussurrava si...; me ne tornai in basso pensoso, considerando tutti i pro e i contro... e quando
giunsi per votare, titubai ancora fra ragione e coscienza, poi quest’ ultima prevalse.
Milano, 15 Giugno 1908.
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Diagnosi Sociale TTÌilanese
No,’ non per quello ;, ma perchè i principi e
Fanno ormai vent’ anni e più, quando in Milano
ebbe principio e relativo sviluppo la questione sociale, per opera di alcuni animati da buona volontà.
Raccolsero i proletari e gli operai delle varie categorie in circoli o associazioni, ivi li catechizzavano,
li organizzavano e li preparavano al risveglio dì rivendicazioni di diritti conculcati da secoli, avviandoli,
a poco a poco, verso il miglioramento del loro stato
economico. Ben presto i propagandisti portarono il
verbo socialista nel seno delle società operaie di mutuo soccorso, già da tempo costituite, e la questione
essendo presentata in forma calma e pulita, ebbe
presa nei cuori degli óperai e così la questione sociale si estendeva calma, dignitosa fino ad èssere
presa quasi con certa simpatia generale.
A dare maggiore impulso al movimento socialista
milanese, ecco i trionfi ed i progressi strepitosi che
la nuova propaganda otteneva nel parmense e generalmente in tutta l’Einilia, specialmente nei paesi
confinanti verso la provincia di Mantova. L’eco di
quel movimento produsse, direi quasi, nno spirito
di emulazione fra le mura de
sebbene fra noi gli apostoli d|
seguissero i metodi dei comp
è noto che i propagandisti di
poiini. Agnini — si presentai
col Vangelo alla mano — ne
nelle piazze — rilevavano gl
e dei preti, sempre d’accordo!
per opprimere gli operai eè
una polemica, insomma, fatta
da entusiasmare fino al fanatismo quelle incoscienti
popolazioni, le quali fra gli i?vviva deliranti por
tavano in trionfo, tra le braòc.ia, i novelli loro .liberatori. La cosa si presentjiva sotto
così seducente che lo stesso
di quei tempi ne'era entush
contro le classi dirigenti di
voluto prendere nelle lofo
sociale, e ne temeva sinistre
la metropoli lombarda,
el verbo socialista non
igni emiliani. A tutti
colà — come Pram■ano alle turbe operàie
teatri, nei cortili e
1 errori del Vaticano
colla alta borghesia
i : poveri contadini ;
con forense dialettica
sembrava che avesse là-éna'
Cristo, messo in Confronto aj^i errori della chiesa
una forma
Corriere della Sera
sraato, e si lamentava
non aver saputo nè
mani quel movimento
conseguenze.
base nell’Evangelo di
cattolica ; ma fu opera since:
perchè dai fatti odierni è già
selvaggie di questi giorni ne
invano voi cerchereste lo sj
vangelica. Il primo a recare
dottrina atea-materialistà fu
nedetto-Po, l’on. Enrico Fer
andava, spiegava il verbo del
guerra contro ad ogni confei
idealità, facendo del nome dì
e preti, di Evangelo e catect
buttar via; spogliò quei pov
ligioso e fra tanta rovina rimase in piedi, per alcun
tempo,^nn idolo solo,-— l’on.
medagliette, ! socialisti portavano appiccicato sai
petto, come la pia contadine
collo 0 sul petto la medaglii
suo natio paese ! Ma anche l
Po, è caduto in disgrazia dd suoi discepoli, che
invece di applausi ora locuo
La nuova forma atea data
socialista piacque ài propagò
sicnrata la loro posizione ne
minciarono a muovere gnerr
timento religioso. Le cosciènze offese alzarono il
grido di protesta contro la
atea; e i propagandisti, visi
. tevano male assai, cambiaroh
,la religione essendo affare pè
alla questione sociale, che alizi i socialisti rispet
tavano le convinzioni dì tati
rande sola di raggiungere
problema sociale, il rilevami
problema economico neH’inti
Ma fu questa una maschera
di ciò che volevano raggiungere ; e perciò non fu
rono credati, e, qua e là,
a ? Io non la giudico,
giudicata. Fra le lotte
1 parmense e altrove,
irito di fratellanza ein quei paesi la novella
il cittadino di San Be; il quale ovunque
Dio-nulla, mosse aspra
sione e ad ogni nobile
Dio,' di Gesù, di papi
ismi un sol fascio da
ri d’ogni principio re
’erri ; che, effigiato su
la si onora portare al
del santo patrono del
idolo di San Benedetto
prono di atroci insulti !
dal Ferri al movimento
udisti milanesi ; e, ascampo proletario, co1 contro ad ogni sen
propagànda socialista
0 che le cose si met
tattica, dicendo che
rsonale, non riguardava
individualmente, miscopo sapremo del
nto del popolo, ossia il
eresse del proletariato.
)er nasepudere la realtà
iontinnarono le grida
ì*!.
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L4LUCE
d allarme, per mettere in guardia i semplici creduloni. .
Allora gli apostoli del" socialismo ateo, gittarono
via la maschera, e si mostrarono apertamente col
loro programma, che può , essere riassunto nelle parole : nè Dio, nè padrom ! quindi guerra ad ogni
confessione religiosa e ad'Ogni principio di autorità.
Per dirne una, a mo’ d’illustrazione, ecco l’on.. Turati che trovò la facezia e il frizzo per burlarsi di
Dio in pubblico comizio di alcuni anni or sono,
contro il sequestro preventivo, e disse :
« Io non riconosco nè m’inchino dinanzi a certe
autorità, neppure a quella di Dio al quale prima di
credere, voglio vedere il certificato anagrafico, che
mi faccia conoscere i suoi genitori ! » — Naturalmente fu entusiasticamente applaudito. E ci meraviglieremo poi se dei semplici operai, privi di coltura, fanno da pappagallo, come mi è accaduto di
sentire al contradittorio che ebbe luogo nella sala
di conferenze deH’Umanitaria il 14 di Maggio or
passato?... Su questa piattaforma si trovano insieme
tutti gli altri apostoli del socialismo odierno ed
anche si trovano i rappresentanti del radicalismo,
della dejnoc razia e dei repubblicani, tutti uniti solo
per far guerra a Dio ed alla coscienza umana ; pei
quali non v’ha nulla che materia animale colle sue
funzioni fisiologiche più o meno... bestiali !
Pertanto avvenne quello che doveva avvenire :
il frazionamento dei vari partiti con programmi urtanti gli uni contro gli altri, quindi guerra senza
quartiere tra i compagni e fra tutte le varie gradazioni, dai riformisti ai rivoluzionari anarchici...
Perduto, ogni concetto Añli'ÁIta Idea si è loro
spento il lume della ragione, e la macchinetta telefonica — senza fili — che si chiama coscienza,
non funziona più, la voce divina non si fa più sentire ; quindi non più legge nè dovere, non più
sentimento di responsabilità alcuna, intanto la tempesta s’ingrossa ed i primi ad essere colpiti e sonoramente fischiati dai discepoli sono precisamente i
maestri banditori di ateismo-materialista ! e ben lo
sanno gli onorevoli Turati;‘Treves e compagni; E’ vecchio assioma, signori: — « ‘Chi semina
vento raccoglie tempesta. » La conferma di questo
assioma è nota ai lettori : mentre i socialisti ragionavano negli ultimi comizi, in occasione delle elezioni amministrative, ragionamento e discussione
fatta a suon di pugni e legnate da mandarne a casa
parecchi feriti, i loro avversari, alla chetichella,
seppero prepararsi una strepitosa vittoria. E la conclusione quale fu ?... il trionfo del clericalismo milanese. d. b.
La donna e l’edncazione correzionale
NeU’ultima seduta del 1® congresso nazionale delle
donne italiane, testé chiusosi in Koma, venne, nella
sezione degli studi sociali, approvato il seguente ordine
del giorno : ^
« Il congresso fa voti, affinchè negli istituti di correzione pei minorenni fino ai 12 anni, venga affidato
all’opera femminile il compito educativo ».
Per mostrare come la utilità di tale ardita, per quanto
semplice e naturale innovazione, sia stata e non da
poco sentita nella amministrazione dei riformatori governativi italiani, mi piace di riportare le parole, colle
quali il direttore di uno di essi, nel presentare, fin dal
marzo 1906, al Ministero deH’Interno le sue osservazioni sul regolamento Doria del 31 agosto 1905 —
mandato dallo stesso autore in esperimento di pratica
applicazione —‘caldeggiava la stessa proposta, ora approvata nel movimentato congresso.
Dopo aver detto degli ottimi risultati ottenuti, subito
dopo l’attuazioné della riforma Doria, la quale, colla
mutazione completa del personale, trasformava radicalmente metodi e sistemi di governo degli istituti di
correzione, il direttore suddetto cosi continuava :
« Anzi da taluno di questi ispirati amatori del fencinllo, e però deU’uomo, si è andati anche più in'là,
chiamando a concorrere in questa santa opera di modellazione sapiente, di ricostruzione novella — che
talvolta^è necessaria — della psiche giovanile, la Donna».
« Non credo, con l’acceano cho qui desidero di farne,
d intrattenermi in cose, per cosi dire avventate, che
troppo icarìcamente assurgano alle eccelse sfere della
poesia per esulare dal campo della pratica esperienza ».
« E nota ai pedagogisti la deliberazione di molte fra
le più progredite amministrazioni comunali, di affidare
a maestre anzi che a maestri l’insegnamento nelle prime classi elementari maschili, ove, più che l’istruzione,
si tratta dello sviluppo fisico e psichico di piccoli esseri, quasi iucoscenti di loro stessi e deU’ambiente in
cui vivono, tenere pianticelle desiose solo di vivere e
di vegetare al sole deU’amore e. sotto la rugiada delle
cure affettuose ».
« Ora dove trovare maggior copia d'intensa attitudine, maggiori dovizie di pratica competenza che nella
donna, per eccellenza votata all’affetto verso i fanciulli
per essere stata da natura chiamata alla formazione, al
nutrimento, all’allevamento'del piccolo esserd umano ? »..
« E non solo nella scuola dei bambini la donna ha
mostrato le sue insuperabili attitudini, ma anche neh
1 educazione dei fanciulli materialmente o moralmente
abbandonati, essa ha compiuto miracoli di abnegazione
versandovi i tesori del suo cuore riboccante d’amore ».
« Negli asili del dott. Barnardo di Londra, sono
donne istitutrici che sopra;ntendono alle schiere dei
fanciulli più piccoli ; lo stesso dicasi per gli asili di
The Saloation Armg, — sparsi per l'opera apostolica
del generale Booth e dei suoi ufficiali nei maggiori
centri dell’Inghilterra, dell’America del Nord e d’altre
parti del mondo — in cui si raccolgono giovani non differenti da quelli dei nostri riformatori ; fanciulli traviati, abbandonati per le strade, sorpresi a dormire in
luoghi di pubblico ritrovo, reduci dal carcere, ladruncoli, borsaiuoli, giornalai, suonatori e saltibanchi ambulanti ecc. ecc. tra cui, a disdoro della patria nostra,
molti piccoli italiani, ed ove molte ntisses solo seguendo
e fidando negli ammaestramenti e nelle promesse del
Cristo « chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me »
consacrino la vita e quell'esuberanza d’affettività, che
non sono state chiamate a spendere nelle cure di una
famiglia propria »
« Ma anche in Italia abbiamo esempi di questa sorta,
che dimostrano il metodo applicabile anche all’indole
della nostra popolazione ».>
« A Firenze, nell’asilo-, professionale di via Aretina,
fondato dai dott. ComanUi e modellato sul tipo di quelli
inglesi, le schiere dei giovanetti (tutti orfani od abbandonati e privi di assistenze e core di genitori capaci) non si chiamano coi soliti nomi di plotoni, com
pagnie, squadre ecc. ma semplicemente famiglie — i
qual titolo è di per sè solo un programma — e sono
presieduti da una signora « madre » istitutrice. Ed il
dott. Comandi stesso assicurava, che la sostituzione
delle istitutrici, (eccettuata — ma non sempre — la
schiera dei grandi) agli istruttori, aveva avuto per salutare effetto di sopprimere il turpiloquio, prima non
infrequente tra gli alunni ».
« E cosi ciò che agli occhi di qualche praticone od
empirista, poteva parere quasi come una provocazione,
ha sortito invece effetti del tutto contrari ; e la sola
presenza di una signora, seriamente affettuosa, è bastata
per fare ammutolire quelle labbra precocemente inve
feconde ».
« Sono le stesse constatazioni fatte dal Doria nella
sua relazione al Ministero deU’Interno, annessa al volume delle statistiche per gli anni 1902-1903, là dove
parlando della riforma degli istituti di correzione, da
lui felicemente instaurata, .scrive : Si direbbe quasi che
la sola presenza degli istitutori, trasformando radicalmente la natura ontologica dei riformatorii, valesse a
mutarne fin dal primo giorno la faccia ecc. ecc. ».
» Sono passati pochi giorni da una domenica, in cui
passando per queste strade di campagna, mi fu dato
di incontrare una schiera d' una ventina di vispi ragazzetti, che si rincorrevano allegri cogliendo viole sui
margini della via. Essi erano guidati da una signora
in cappello, seriamente vestita di nero, la quale dava
mano da una parte al più piccolo di essi, e dall’altra
porgeva il braccio ad un povero zoppino : tutt’intenta
non pertanto allo sciame saltellante, frenando gli scapatelli e richiamando i lenti ed i ritardatari. M’informai di essi e seppi che erano alunni dell’orfanotrofio
municipale di... e che quella signora era una delle loro
istitutrici’ addette' alle squadre dei piccoli e dei mezzani ».
« Quest’ultimo fatto specialmente dimostra che l’idea
da me accennata è attuabile ed attuata in lalia, anche
nel campo dell’educazione laica ». ,
« Perchè non si potrebbe, pure nella nostra ammi
nistrazione, in un istituto per fanciulli sotto i dodici
anni, affidare le squadre - famiglia - ed istitutrici?... ».
« Non si sarà mai trovato qualche volta qualche
nostro bravo istitutore perplesso, avendo a che fare
con bambini e dovendo risolvere qualche minuta difficoltà di carattere prettamente domestico femminile?
Vi sono nei nostri riformatorii non pochi bambini anche sotto ai dieci anni, che quasi non sanno vestirsi,
non sanno indossare il corpetto a maglia, i sotto calzoni, le calze - che forse, poveretti, non hanno mai
portato nè visto in vita loro - non sanno abbottonarsi
a dovere, nè tanto qisno poi attaccarsi un bottone.
Non avrà mai qualche buon istitutore, pur prestandosi
con amorevole pazienza in questi casi, esclamato in cor
suo : ma qui ci vorrebbe una, donna, qui ci vorrebbe
una mamma ? ».
^ »i»
Questo scriveva quel direttore - ripeto - nel marzo
del 1906.
Dopo il voto del congresso femminile di Roma, io ho
voluto raccogliere nuovi dati di esperienza in riguardo
alla stessa proposta, ed ho scritto in proposito all’egregio cav. ing. Biaucardi, deU’istituto Comandi
di Firenze. Ecco la risposta ottenuta :
4 Maggio 1908
« Il sistema delle madri di famiglia è sempre in
vigore fra noi, e la buona prova che ha fatto e che
fa, dimostra che proprio la donna è lì al suo posto,
purché sia donna nel vero e santo senso della parola.
Italiane e straniere hanno tutte corrisposto alla nostra
fiducia, ed ora poi che l’istituto è diretto dalla vedova
del compianto dott. Comandi, esse sono più a loro agio,
e quasi direi complete. Soltanto per la famiglia dei più
grandi, (fra 15 -18 anui^ la difficoltà è maggiore di
trovare donne adatte- e facilmente si capisce, pensando
quanto del selvaggio vi è in noi a quella età, e come
in certi momenti il polso di una donna può non bastare
a reggere le redini, benché, in più di un caso, la famiglia dei grandi sia stata condotta egregiamente da una
madre. Godo di questa occasione per... ecc. ecc. »,
Non aggiungo altro commento.
Un direttore nei riformatorii governativi.
lo onore di Loigi Gonzago
Nel momento in cui scrivo, brigate di operai
stanno imbandierando la via principale del nostro
modesto borgo, sollecitando i preparativi per la
gran festa di domani. Ci saranno novità peregrine,
meritevoli d’esser vedute : quando si dice il genio
inventivo di nostra gente ! Nei paesi protestanti,
il più modesto frenologo lo può benissimo rilevare,
il bernoccolo estetico non è sviluppato cosi, gli è
meschino, rattrappito come le zampine dei rondoni
che illustrava ultimamente un nostro oratore a Sampierdarena. Figuratevi : messa solenne con accompagnamento a grande orchestra, panegirico del santo,
corsa nei succhi, podistica, ciclistica, rottura della
pignatta, ballo pubblico a palchetto, e, per chiudere
degnamente la giornata, numerose nbbriacature,
talune solenni, perchè le feste si fanno o non si
fanno, con probabile accompagnamento di pugni ben
sodi quali sanno scambiarseli generosamente i nostri villici in simili ricorrenze.
E illustriamo anche noi Luigi Gonzaga colla scorta
fedele del moltissimo R. P. Meschler della Compagnia di Gesù, tradotto in francese dell’abate Lebréquier (Parigi 1891, pp. 40 e 71).
« Vennegli l’ispirazione di consacrare alla Madre
di Dio la sua verginità ; era quello il dono che più
di tutti le sarebbe stato gradito. Senza alcun indugio.. fece il voto di castità perpetua. Maria accettò
l’offerta del suo cuore innocente, gli ottenne da Dio,
come guiderdone, la grazia straordinara di non provare
mai durante la sua vita i minimi stimoli di una
lentazione contro la virtù della purità... Già sin
dalla prima infanzia aveva una ripugnanza per tutto
ciò che era men che puro e virgineo, anzi per qualsiasi
dimestichezza con persone di diverso sesso ; e ciò
rende tanto più stupefacente la cura colla quale,
in ispecie dopo il suo voto, ricorreva a tutti i mezzi
atti a proteggere contro aU’apparenza persino del
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LA LUCE
pericolo quella sua verginità consacrata a Dio. A
decorrere da quel tempo non alzò più gli occhi,
sia che camminasse per le vie, sia che si trovasse
in società.
« Sin dall’età di dodici anni, se per avventura sua
madre gli mandava una delle proprie damigelle d’onore
per qualche ambasciata, non la faceva entrare, sentiva la messaggera per la porta socchiusa e le dava
immediatamente commiato. Non gli garbava neppure
di trovarsi a tu per tu con sua madre nè a mensa,
nè in conversazione ; e, quando il rimanente della
brigata! pgliava congedo, cercava anche lui qualche
motivo per ritirarsi. Non conosceva neppure di vista parecchie grandi dame, sue parenti ».
Abbrevio alquanto, trattandosi di cose ben note e
quasi familiari ; quel che segue è pure meritevole
d’essere rammentato. A 17 anni Luigi entrò nella
Compagnia di Gesù, malgrado le preghiere del padre suo, don Ferdinando, che mancò ai vivi l’anno
di poi. Luigi considerò la morte del padre come
un attensione particolare di Dio a suo riguardo.
In breve diventò un religioso cosi esemplare, che,
quando gli si chiedeva quanti fratelli e sorelle
avesse, gli conveniva pensarci ,sù un momento per
ricordarselo. Un Padre gesuita gli chiese un giorno
se non fosse mai molestato dal pensiero della famiglia : « Io non ci pensomai, » ebbe arisponderef, * se
non quando voglio pregare per essa- » !
Potrei seguitare spigolando altri particolari atti
a dimostrare che razza di santità e di pietà fosse
quella di Luigi Gonzaga, morto nel 1591 a 21 anni,
ma francamente parmi che basti se pure non ce n’è
anche d’avanzo.
Di costui la Chiesa ha fatto il patrono della Gioventù cattolica, costui propose quale modello di meditazione e d’imitazione degnissimo.
Ho voluto rileggere quel che lo Spirito per boccq
di S. Paolo espressamente disse. (1 Tim. IV. 1 ss)
Prevedeva « bugiardi parlatori cauterizzati nella
propria coscienza, vietanti il matrimonio... » Lui li
prevedeva e noi li abbiamo veduti, cianciando di nuove
nozioni della castità ; come se una madre di dodici
figli da lei amorosamente allevati non potesse essere
vissuta castissima al pari, se non di più, di S. Orsola e delle sue undicimila vergini, al pari, se non
di più, di tutte le madri badesse dell’universo
Bella purità davvero quello di un Luigi Gonzaga
che per anni ed anni non osa guardare in faccia
la madre sua, non osa, per timore l’assalgano pensieri di cohcupiscenza, mirarsi negli occhi suoi !
La pietà, scrive ancor S. Paolo, è per ogni verso
proficua, ed io mi domando : codesto a chi lo è ?
A chi lo professa ? Parrebbe di si, stando all’errata
nozione romana di salvare l’anima propria, egoisticamente compresa, ma i’Evangelo non l’intende cosi.
Ognuno deve portare i carichi anche degli altri, ognnno ha cura d’anime : Eccomi o Signore con quelli
che tu m’hai dati ! — Resta dunque a vedersi.
Proficua agli altri ? Meno che mai ; di unà per
fetta sterilità, senza frutto alcuno. E chi volete che
si curi di imitare quelle stramberie e col pretesto
di evitare il male esca dal mondo e lo rinneghi
anche nelle sue parti più pure ? Proficua ? Mai,
antipatica fino all’odiosità, inclusivamente.
Siamo un po’ troppo lontaniafella pietà virile, sana,
potente dell’Evangelo, anzi all’estremo opposto ; dinanzi a quelle smanierie, proclamiamolo risolutatamente.
Ad impetrare il mio obolo vennero da me un
giorno varii giovincelli cattolici. Si ebbero una tale
intemerata da toglier loro per un pezzo la malinconica idea di ritentare la prova. L’ho rinnovata
ieri col Comitato che fresco, fresco sollecitava il
mio concorso: Per San Luigi? ma siete matti voi,
quello è un santo vostro, tutto vostro, tenetevelo
caro, prezioso, non ve l’invidia nessuno di noi.
Azoti
NTJOVilL AURORA.
Questo volumetto, che ha avuto al suo apparire
una cosi lusinghiera accoglienza, è posto in vendita per L. 1,75 la copia ; IO copie per L. 12,50
La spedizione è a calicò de’ committenti.
I sacrameoti evangelici
Avevo appunto finito di spiegare ad un amico
come nella chiesa evangelica vi fossero due soli
sacramenti, due soli atti esterni che simboleggiano
la grazia spirituale, cioè il Battesimo istituito da
Giovanni, raffigurante la conversione, e la Santa
Cena istituita da Gesù, commemorante la sua morte,
quando questo amico mi presenta l’ultimo numero
della Luce, con la corrispondenza da San Remo e
mi domanda, meravigliato, se proprio vi è un terzo
sacramento, nelle chiese evangeliche.
Io ho preso il giornale e ho letto, con sorpresa :
« In detto giorno, venne impartito il Santo Battesimo ad un bambino, ecc. e più sottto : anche il
padre fu ricevuto nella Chiesa partecipando con noi
al Sacramento dell'Amore. anche impartita
la Confermazione ad una giovanetta della Chiesa
che poscia partecipò alla Santa Comunione ». La■feciamo andare l’appellativo di Santo dato al battesimo somministrato ad un bambino, perchè non può
esser santo un rito inutile quale è questo, avanzo
ancora di cattolicismo ; e lasciamo andare le infelici
espressioni di Sacramento dell’Amore e di Santa
Comunione che sanno troppo di confessionale e che
è inutile usare, visto che abbiamo il nome più esatto
e più commovente di Santa Cena che ci fa ricordare una grande e pietosa scena ; lasciamo andare
queste espressioni esuberanti e fermiamoci alla frase :
* venne anche impartita la Confermazione adùna
giovinetta della Chiesa che poscia partecipò alla
Santa Comunione ».
Su questa frase io mi ci son fermato e non ho
saputo dare aU’ainico cortese alcuna spiegazione. Io
ero cosi convinto di quello che precedentemente
avevo detto sui sacramenti, sui simboli, sulle cerimonie che sono rimasto sorpreso e meravigliato.
Sono andato a guardare, anche, in certe liturgie
valdesi e in certi catechismi : e tutti, il catechismo del Melile compreso, che è abbastanza ortodosso, mi hanno detto che nella chiesa evangelica
la confermazione è tutta una ’cosa con la Santa
Cena. E ho pensato, poi, al significato che nella
chiesa cattolica romana ha la confermazione : la
confermazione, raffigurante il dono dello Spirito
Santo mediante l’imposizione delle mani, sarebbe la
cresima.
Quindi mi è lecito domandare se la chiesa cattolica-evangelica di San Remo, sola tra le altre chiese
evangeliche, abbia ancora la cresima a somiglianza
della chiesa cattolica-romana, una volta che ad una
giovanetta, appartenente atta chiesa, prima della
comunione viene impartita la confermazione. Una
domanda ingenua, da un ingenuo quale io sono.
domanda che potrebbe ancora essere una sciocchezza
ma a cui, intanto, desidererei una risposta. *
E nell’attesa apro la Bibbia, la nostra vecchia e
grande Bibbia, e leggo : « Gesù vide un uomo che
sedeva al banco della gabella chiamato Matteo e gli
disse : Seguitami. Ed egli levatosi lo seguitò »...
Oh. tempi beati, in cui per essere apostoli di
Cristo non era necessario ricevere la confermazione
a San Remo !
puFio lienzi
L’egregio scrittore che altamente ci onora con questo
suo primo articolo desidera una « risposta ». Eccola
in poche parole, poiché la ristrettezza dello spazio
c’impone d’esser brevi.
La confermazione si chiama e anche più spesso —: in
Italia almeno — ammissione alla chiesa. Non è un
sacramento, ma una cerimonia commovente, e non
punto anticristiana, di introauzione alla chiesa.
La S. Cena merita anche il nome di comunione : è
infatti la- comunione al corpo rotto e al sangue sparso.
E perché non chiamarla anche il « sacramento dell’amore ?» E’ un sacramento 1 Ne dubita l’egregio Lenzi ?
No, non è vero P E non gli parech’esso sia per appunto
il sacramento dell’awiorfi ?... La S. Cena ci parla dell’a
mor?di Dio, dell’amor di Gesù, deH’amore che noi dobbiamo a Dio, al Salvatore, ai nostri fratelli redenti
dallo stesso sangue 1
< Inutile » il battesimo amministrato ai bambini ?
Oh perchè mai ? La quistioñe relativa al pedobattismo è in ogni modo sub indice...
3
Il battesimo... cristiano non fu istituito da......
Giovanni. Giovanni battezzava, è vero; e non sarebbe
forse difficile dimostrare che una qualche forma di
battesimo esistesse anche prima del precursore medesimo. E che perciò ? Giovauni battezzò con acqua ;
Gesù battezzerà con lo Spirito Santo : quest’ultimo è
il vero battesimo ; ma resta pur sempre la solenne
parola testamentaria del Redentore: « Andate, fate
discepoli tutti i popoli, ^battezzandoli nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo »
La Direz.
-ih
L>a Corona dell’ anno
Tu coroni dei tuoi beni l'annata.
Sai. LXV, 12
Come è bella e ridente questa stagion dell’anno !
Come rallegra e conforta il vedere i mietitori dar della
falce nèlle biade! Come si compiace l’occhio sulle pendici verdeggianti di pampini e di fronde, ove maturan
svariati frutti che il palato pregusta ! Dalle città popolose escono fuori a mirare le campagne, a salir sui
monti, a internarsi nelle vallate tutti culuro che possono concedersi un riposo, uno svago riparatore delle
forze stremate. Invero, per rinfrancar la salute del
corpo, ringagliardire le energie dello spirito, ridestare
i sensi assopiti dell’essere nostro, ninna stagione è
migliore di questa che fa rinverdire il bosco ed il
prato, che fa parere il mar più glauco e più sottile
l’aria dei monti. "
Bella è la stagione in cui Dio « incorona dei suoi
beni l’annata » I Egli « fa germogliar l’erba per le bestie e l’erbaggio per lo servigio deH’nomo, facendo
uscire il pane dalla terra. Egli rallegra il ciior dell’uomo col vino, gli fa risplender la faccia coH’olio, e
sostenta il cuor deH’uomo col pane... Quanto grandi
sono, 0 Signore, le tue opere ; tu le hai tutte fatte con
sapienza ; la terra è piena dei tuoi beni (Sai. 104-14.
15. 24)
- *
* *
E’ in questa stagione che avvennero alcuni degli
episodi più graziosi e commoventi che la storia sacra
ricordi.
La visione di Giuseppe si comprende a colpo d’occhio, se ci rappresentiamo i figli di Giacobbe intenti
a segare il frumento e a legarne i covoni in mezzo ai
campi. — Chi può vedere un’aia ove si trebbi il grano
senza col pensiero ricorrere a Rut la moabita, a Booz
il betlemita, e a tutti i casi di quel singolare e magnifico idillio campestre ? — Laggiù nel piano, non
vi par di vedere, traverso le spighe agitate, correre
all’impazzata i trecento sciacalli di Sansone, uniti a
due a due colle fiaccole ardenti attaccate alle code, e
l’incendio dilatarsi per le messi dei filistei ?
— Che è questo rumor sordo che intontisce l’orecchio e sembra uscire da una, caverna ? È Gedeone che,
per non farsi udir dai Madianiti, sgrana il suo raccolto
dentro un fercolo cavato nel macigno.— Un grido straziante improvviso esce di mezzo a una squadra di mietitori: Oimè, il capo! strilla colpito da insolazione il
figlio unico di una madre di Sunem. Povero figliuolo,
lo portano a morire sulle ginocchia della genitrice...
— Ma ecco il profeta che giunge in luon punto, e
lo risuscita.
— Chi son costoro che se ne van, di sabato, pei seminati, svellendo delle spighe e sofregándole fra le
mani per mangiarne i granelli ? Sono' i discepoli di
Gesù stesso i qnali tornando da Gerusalemme dopo la
solennità pasquale, si sono sentiti punti dalla fame, e
si sono prevalsi del diritto concesso loro dalla legge
(Lev. 23-22).
Giammai la Provvidenza di Dio si manifesta più luminosamente aH’uomo come nella stagion della raccolta :
la terra è piena dei beni di Dio!
L’uomo che aveva seminato con lacrime, -miete ora
con canti di trionfo ; quelli che erano andati piangendo
portando la semenza comperata a prezzo, se ne tornan
con canti portando i loro fasci (Sai. 126, 6).
Seminatore e mietitore si rallegrano insieme. Chi
ha seminato scarsamente, raccoglie scarsamente ; chi
ha seminato copiosamente, raccoglie copiosamente —
ma gli uni e gli altri riconoscono che Dio è' quello
che ha messo nel seme il misterioso germe della vì^a,
che l’ha fatto germogliare con i raggi del sole e con
le stille della rugiada ; che l’ha fatto crescere « prima
erba, poi spiga, poi" grano compiuto nella spiga »
4
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LA LUCE
Oh, fossimo pur senza pensieri riguardo al nostro
sostentamento! Avessimo pur tal fede in Dio da non
dubitar mai della sua provvidenza, onde rivolgere le
nostre cure più assidue a ciò che appartiene al suo
regno ! Imperocché, anche nel campo spirituale, « ciò
che l’uomo avrà seminato, quéllo ancora mieterà ».Chi
semina alla sua carne, mieterà della sua carne corruzione ; ma chi semina allo Spirito, mieterà dello Spiritò vita eterna ». (Gal. 6, 8).
*
^ Ut
Questa stagione cosi bella e ricca ci fornisce un altro salutare ammonimento.
Nei campi ove la messe inchinasi e frutta sotto l’ala
del venticello non cresce solamente il grano ed tgui
altro cereale, ma vi si frammischia il loglio, la
veccia, le male eroe che non danno pane e che guastano il pane : immagine perfetta del mondo in cui viviamo, dove ai buoni vanno commisti i tristi. « Il
campo è il mondo » — ha detto Gesù — « la buona
semenza sono i figliuoli del Eegno, e le zizzanie sono i
figliuoli del maligno ; — la mietitura è la fiu del
mondo, e i mietitori sono gli angeli ». Frumento e
zizzania crescon per ora insieme ; ma quando, e quello
e questa giungeranno a maturità, quando la falce della
morte, che non risparmia nessuno, li reciderà, allora
il frumento sarà conservato nel granaio celeste, la pula
dispersa dal vento e la zizzania arsa con^fuoco.
Deh 1 lettori, avanti che « la terra sia secca e l’ora
del mietere àia venuta,» raccomandiamoci tutti al gran
Seminatore, acciocché Egli sparga nei cu<'ri nostri il
seme fecondo della sua Parola, lo adacqui col suo Spirito vivificatore e Io faccia moltiplicare a sua gloria
e a nostra salute ! — Y.
LEGGENDO L’EVANGELO
Nella casa del Padre mio vi sono molte
stanze... io vo ad apparecchiarvi il luogo
Giov. X/F,2
Gli ultimi trattenimenti di Gesù con i
suoi apostoli sono quanto di più commovente il quarto Vangelo contiene. Il, Maestro sta per lasciarli, ma li vuole preparare alla separazione dolorosa con promesse di una dolcezza inefiabile ed infinita.
Il cuore degli apostoli non deve turbarsi,
se essi credono in Dio e in Lui, Perchè ?
Ecco : (f Nella casa del Padre mio vi sono
molte stanze .... io vo ad apparecchiarvi il
luogo. »
Alla separazione terrà dietro, in appresso, certissima riunione nelle gloriose
stanze del Padre. Ecco la grande promessa
fatta agli apostoli in quei momenti supremi
di angoscia, promessa che è pure per i
discepoli di tutti i tempi.
La dimora che sarà abitata un giorno
dai fedeli è chiamata la casa del Padre,
come per significare quale vita di pace,
di amore, di gioie supreme, vi si si condurrà, e quali vincoli li unirà tutti come
membri di una sola famiglia. Sarà per davvero allora effettuata la comunione dei
santi in tutta la sua bellezza. Le stanze
sono molte. C’è posto dunque per molti,
anzi per tutti. Non vuole Iddio*che tutti
siano salvati e che vengano alla conoscenza della verità? (T Tini il,4). Inoltre sembra che qui si voglia alludere ad
una certa progressione nella vita immortale, per cui le varie stanze corrisponderanno alle condizioni spirituali dei beati.
E Gesù è andato ad apparecchiare il
luogo. L’ha preparato mentre era quaggiù
con la sua opera di redenzione, lo prepara
tuttora nel cielo per la nostra glorificazione e pel nostro progresso continuo verso
la suprema perfezione. Promessa gloriosa
adunque è codesta dataci dal Maestro. Facciamola nostra mediante la fede, e attingiamo
in si gloriosa speranza la forza necessaria
per camminare quaggiù in modo degno
dei futuri abitanti della Casa del Padre.
e. m.
PfiqiME PI STORIAI
One fiiioiii'sttitti i pumi nldesi ?
Come si è veduto, i manoscritti valdesi risalgono
a varie date, che vanno,dalla fine del XII secolo
ai primi del XVI. La quistione circa il luogo
dovè furono scritti si collega naturalmente con
quella della lingua nella quale furono dettati. Quella
lingua non è il provenzale, come si pretese da
parecchi, nè è un dialetto della famiglia italica. Essa
occupa lo stesso posto intermedio fra i linguaggi
che le Alpi Cozie lo occupano fra le regioni francese provenzale e italiana. In quel nodo montagnoso
si può difatti sentire, secondo i vari bacini, la particella affermativa espressa col sì, coll’oc, coirci’ e
e coll’o»/. Del resto, la lingua dei poemi valdesi
non fu mai parlata tal quale ; gli autori per trattare argomenti morali e polemici vi dovettero introdurre numerose espressioni letterarie e dommatiche, tolte specialmente dalla volgala, e la data
recente di quei barbarismi si può dedurre dal fatto
che la grafia non ne era punto fissa, e si trovano
delle parole sillabate in tre ed anche quattro modi
diversi. Non è dunque possibile di rintracciare un
luogo ove si parli nè si sia mai parlato esattamente
nel modo in cui è scritta, ad esempio, la Nabla
Leyc^on ; ma i dialetti valdesi vi si avvicinano più
di qualunque altra lingua o dialetto. Si può anzi affermare che i contadini delle parrocchie delle Valli
intendono quei poemi .senza difficoltà, se li si.leggano
loro colla debita pronunzia. La regione, il cui dialetto ricorda più da vicino, dopo più di cinque secoli, quel valdese, diremo cosi, classico, è la parte
più alta della Valle del Pellice verso il confine delfinese, cioè i territori di Bobbio o del Villar, e più
specialmente la remota Gamba della Ferriera percorsa dalla via mulattiera che, durante tutto il
Medio Evo collegò lo stato dei Delfini di Vienna
con quelli dei potenti Signori di Luserna.
Giov. iJalla
COHSICLI av ua ciovaHE pastore
.... Quel che Ella mi dice della sua Chiesa mi ha
interessato e mi ha fatto riflettere. Capisco ciò che
Ella ha provato in presenza di una ammalata mortalmente ferita. Tutta la nostra scienza è poco efficace
in casi simili. Presso ad un letto di dolori, ciò che
vale è l’esperienza della grazia, una intima unione con
Dio, la conoscenza intima con Gesù Cristo ; in una
parola un’anima che ha essa medesima pianto ai piedi
della croce, e che si è rialzata colla certezza del proprio
perdono nella pace dello Spirito Santo.
La sua mestizia cagionata dal poco rispetto dei suoi
fedeli per il loro Tempio e per le cose sante, è una
mestizia che le fa onore, caro signore, ed io non le
auguro di esserne tosto consolato. Anzi io la esorto a
serbarla a lungo ed a sentirla sempre. Ravvi una mestizia secondo Dio della quale noi non ci pentiamo mai.
Chi si contenta di uno stato d’animo che sia peccaminoso commette un peccato forse maggiore ancora.
Purtroppo noi pastori, siamo in parte colpa del poco
rispetto dei nostri credenti riguardo alla casa di Dio
ed alle cose di Dio.
Qui vede un pastore che sale in pulpito al passo di
carica, là un’altro appena in pulpito, guarda la porta
ogni qnal volta che la si apre, come per rendersi conto
del numero dei snqi uditori, e ciò con un fare disinvolto che non rivela molta serietà in chi dovrebbe
sentirsi snl punto di annunciare il consiglio di Dio.
Che dirò di quelli che, agli occhi del pubblico, ter
minano in pulpito di mettersi in ordine la cravatta,
le facciole, la toga, i capegli, ecc. ? Poi vedesi la Bibbia sfogliata a precipizio, rumorosamente, cavaliermente .
Non- parlo dell’esposizioue del fazzoletto, dei movimenti
inconsulti, deU’intonazione della voce quando esso dice
per es. « Preghiamo ! » che pare l’ordine di un caporale dato ai coscritti in esercizio. Ahimè, caro signore,
questo non basta ; Nel celebrare la Santa Cena, troppo
spesso gli elementi vengono distribuiti con una irritante disinvoltura, i vasi sacri maneggiati senza rispetto. Non le parlerò dei battesimi, dei matrimonii,
delle sepolture dove di frequente l’assenza della vera
pietà nel Pastore lo rende impacciato, sgarbato e sconveniente.
Mi si osserverà che io mi formo a delle quisquiglie, a
delle minuzie, ed è possibile. Ma intanto tali minuzie
stupiscono e contristano i fedeli anzitutto ; ed il peg-'
gio si è che essi finiscono coll’avvezzarsi a tanto poco
rispetto finché non vi sono più sensibili affatto. Io non
dico che noi pastori siamo i soli responsabili del male
che Ella mi descrive, ma affermo che noi abbiam contribuito a produrlo, e che in ogni caso noi siamo colpevoli quando nulla facciamo per combatterlo. Se avessimo altrettanto zelo per opporvici quanto ne abbiam
dimostrato per trovare nnove risorse finanziarie, sarebbe già meglio.
Sarebbe davvero il caso di stabilire nelle nostre Scuole
di teologia un corso di Cerimoniale. E bensì vero che
se fossimo davvero pii, non ne avremmo bisogno ; ma
poicèé i tempi modèrni, e l’indifferenza delle chiese
permettono di aver dei pastori poco zelanti, cosa mostruosa, convien insegnar a questi ultimi a non accrescere il male arrecato dalla loro mercenaria usurpazione.
Ricordo un fatto del quale io sono stato testimone ;
Un pastore in visita predicò un giorno in vece del
pastore locale, ed alla fine egli fu anche invitato a
presiedere il servizio di Santa Cena. Il Pastore forestiero accettò, e scendendo dal pulpito, cadde in ginocchio davanti alla mensa, e rimase assorto in una breve
preghiera. Gli astanti ne furono cosi commossi, che
quel semplice atto ebbe conseguenze santificanti, che
modificarono i sentimenti della maggioranza dei fedeli.
Io potrei citarle vari altri casi nei quali una semplice
« forma » produsse un bene incalcolabile in quelli phe
ne furono testimoni.
Caro signore, non dobbiamo sdegnare la cura delle
piccole cose in ciò che concerne il servizio di Dio.
Ho torto di chiamarle piccole, perchè non son piccole
le cose che contribuiscono a fare onorare Iddio, e ad
edificare delle anime immortali, o a contristarle. Mai
sarà una piccola cosa il glorificare l’Iddio tre volte
santo, ed il conttibairo ad accrescere il rispetto che
gli è dovuto.
(Traduzione di 0. Jalla)
A. M. neU'Egllse Libre.
Kella Penisola e nelle Jsole
(Notizie delle nostre Chiese)
La 6‘‘ Conferenza del Distretto delle Valli si
riuni Martedi e Mercoledì di questa settimana, 2 e 3
Giugno, nel Tempio di S. Giovanni. Erano presenti una
settantina di persone, rappresentanti le 17 parrocchie
valdesi. Dopo il culto, presieduto dal signor Soulier,
pastore di Villasecca, e la formazione del Seggio, la
Conferenza-iniziò i suoi lavori propriamente detti coll’udire la lettura di due dettagliate relazioni sull’andamento delle Chiese del Dist»etto durante ranno ecclesiastico 1907-08, presentate dai sigg. Aug. Jahier e
P. Giraud, rispettivamente segretario e presidente della
Commissione Esecutiva. Altre relazioni àncora furono
lette e parecchi argomenti importanti discussi dall’assemblea, quali, il miglioramento del canto sacro, l’av-'
venire della istruzione biblica nelle scuole delle Valli,
ecc.
La Conferenza pose termine ai suoi lavori, nominando la Commissione Esecutiva per l’anno 1908-09
nelle persone dei signori Augusto Jahier, pastore,
presidente ; prof. Ricca, vice presidente, e Bartolomeo
Soulier, pastore, segretario.
La Conferenza non si sciolse senza aver mandato un
caldo saluto al Vice-Moderatore sig. Léger ch’è alla
vigilia di salpare per l’America del Sud ove si fermerà
parecchi mesi a visitare le colonie valdesi colà stabilite.
(A vvisatore A Iptno)
•i- e . ,r, L'
5
LA LUCE
Firenze. — La Confeienza Distrettuale Italia Cenirale e Sardegna si è adunata iu questa città il 9 e
10 del corrente mese di giugno. Non mancava nè un
solo pastore nè un solo delegato. E ciascuno fu gentilmente ospitato 0 da membri della Chiesa di Via dei
Serragli o da membri della Chiesa di via Manzoni.
Uu grazie di cuore ancora ai nostri cari fratelli fiorentini 1
li seggio riesci noeti tuito come segue :
B. Celli, presidente - G. Petrai, vice-presidente—
N. Vezzosi, segretario.
E cominciarono i lavori.
I lavori, 0, diremo più esatto, i momenti veramente
importanti furono cinque ; ma forse sarà meglio dir
sei, comprendendovi anche il pranzo in comune di 26
tovaglioli, 0 di 26... bocche discretamente disposte ; il
quale fu offerto generosamente dai fratelli fiorentini ai
fratelli di Toscana tutta, là fuori Barriera alle Cure, in
un bellisimo cortile tutto ombra e freschezza.
Poiché del sesto momento abbiamo già discorso, ci
resta solo da accennare agli altri cinque. Li enumereremo semplicemente, con qualche breve parola per
la cronaca, come si suol dire.
1) Lettura d’una esatta e bella relazione intorno alle
chiese del Distretto fatta dal presidente dèlia Commissione Esecutiva sig. Francesco Eostan pastore a Genova. Discussione della relazione.
2) Lettura della relazione intorno alle Scuole del
Distretto fatta dal vice-presidente della Commissione,
Dr. Giovanni Grilli pastore a Pisa.
Discussione della medesima, e qualche importante
ordine del giorno, se gli si può appiccicare questo
nome. « Dove sia possibile di trovar uu direttore didattico non solo colto ma sopratutto pio, affidiamo le
scuole al direttore didattico ; dove non sia possibile
trovarlo, affidiamo le scuole alla cura del pastore. Gli
insegnanti visitino, s’è possibile, ogni mese i loro
alunni. È necessario procedere a una giudiziosa selezione degli alunni »
3) La sera di martedì (9 giugno) una edificante
adunanza nella cappella di via dei Serragli. Presiedette
il prof. E. Bosio ; innalzarono preghiere a Dio il pastore P. Chanvie e il prof. Dr. G. Buzzi; parlarono
oltre che il presidente della radunanza, i pastori Petrai e F. Eostan, attraendo vivamente la nostra attenzione sui loro fecondi campì di lavoro, Siena la gentile
e Genova la superba.
In complesso, una serata veramente edificante.
4) Il giorno dopo, mercoledì, il Dr. Grilli lesse due
lavori, che gli eran stali affidati dalla Conferenza
deU’auuo passato.
Il primo di questi lavori, breve e succoso, si aggi
rava intorno al modernismo. Ne segui — non diremo
una discussione, no, tntt’altro — ma una piacevolis
sima esposizione per parte dì più oratori, e si potrebbe
anche dire rivelasioné circa il movimento spirituale
del modernismo. Fu un momento quello indimenticabile,
commoventissimo ; e veniva spontanea alle labbra la
preghiera : « Oh Signore, serviti pure di qualunque
mezzo ; noi flou siamo gelosi ; serviti pure dei moder
nisti, ma... che il tuo regno venga !»
5)11 secondo lavoro del Grilli, ampio, pieno di idee,
non potè essere discusso per mancanza di tempo.
Il tema era questo, o press’a poco; « Quale attitudine dobbiamo noi. Evangelici, assumere in cospetto
del socialismo ? »
La Conferenza Distrettuale si chiuse, come al solito»
con l’elezione di 3 deputati al futuro sinodo e di 4
supplenti. Vorremmo darne qui i nomi ; ma, poiché
purtroppo qualche nome ci è sfuggito dalla memoria,
li omettiamo tutti, con la speranza che o il segretarrio
del Seggio sig. Nello Vezzosi o la Commissione Esecutiva si compiaccia di indicafceli precisamente .X
Conferenza Distrettuale Sicilia. — La conferenza
si apre a Caltanisetta la mattina del 16 cor. con un
culto del sig. Fasnlo di Catania, sulle parole di Cristo :
« Fuori di me non potete far nulla » (S. Giovanni XV 5)
Sono rappresentate le chiese di Palermo, Messina, Ca
tania. Pachino, Vittoria, Eiesi, Grotte, Caltanisetta.
Mancano gli Evangelisti di Siracusa e di Trapani :
il primo per ragioni' di salute, il secondo per essere
partito per la Maddalena suo nuovo campo di lavoro.
Il Seggio è formato dei signori G. Fasulo presidente
E. Navarria vice-presidente, E. Corsani, segretario
Viene mandato un telegramma alla Conferenza Piemonte-Liguria adunata nello stesso giorno, e da questa
si riceve la risposta telegrafica.
Il Presidente della Commissione Esecutiva, sig. L.
Eostagno, legge la relazione del Distretto. Dopo avere
accennato alle ragioni per le quali la Commisione non
potè esplicare il proprio mandato, come avrebbe desiderato di farlo, passa a sunteggiare le relazioni ricevute dalle Chiese. Si rileva che quasi dovunque vi ha
del progresso. Se in alcune località si trovano delle
ombre, vi sono pure dei raggi di luce, che riusciranno
a squarciare tali ombre. L'opera è compiuta fedelmente
e mercè le Chiese stesse e mercè le scuole che dovunque sono appreszate. Le due grandi crisi economiche
che permangono nella nostra isola, quella zolfifera e
quella vinicola, hanno reso più difficile l’opera dal
punto di vista finanziario, e qualche Chiesa, come ad
e.sempio quella di Vittoria, si trova bene al disotto
della cifra deH’aiino scorso, vogliamo però sperare che
questo stato di cose sparisca presto e l’equilibrio sia
ristabilito. •
La Conferenza si rallegra dei progressi ottenuti e
ringrazia il Signore.
Avendo il pastore di Eiesi, sig. Bertinat, dovuto
lasciare il suo campo di lavoro, nel quale aveva lavorato con tanta energia, per cagione di salute, la Conferenza decide di scrivergli una lettera di simpatia
per le prove dolorose avute durante l’anno.
Discutendo sulla relazione letta, si studiano alcune
questioni, specialmente quella riferentisi alle scuole che
devono essere un aiuto potente, se non il più importante, della Evangelizzazione. Si riconosce il bisogno
di migliorare e i locali e le condizioni economiche
degli insegnanti. Coll’attuale legge del Mezzogiorno, le
scuole pubbliche si troveranno in ’ condizioni migliori
dì prima ed aumenteranno di numero, per cui le nostre
dovranno lottare vie maggiormente per non trovarsi a
quelle inferiori. È giocoforza che il Comitato le prenda
più in considerazione, specialmente per quanto riguarda
la condizione economica degli insegnanti, affinchè questi possano lavorare con maggior zelo senza soverchie
preoccupazioni materiali, ricordando che non solo sono
chiamati ad insegnare a leggere ed a scrivere, ma
specialmente a educare e a chiamare le anime a Dio.
Dopo una discussione elevata ed obbiettiva si approva
il seguente ordine del giorno : La C. D. S. udite notizie di varii Direttori delle scuole nostre in Sicilia,
raccomanda agl’Insegnauti di compiere il loro dovere
con spirito di sacrificio e vera vocazione, perchè le
scuole Evangeliche sieno sempre meglio apprezzate,
e al Comitato di migliorare sempre più la condizione
« economica degl’insegnanti ed i locali scolastici ! »
Si invitano altresì i conduttori delle Chiese ad insistere maggiormente presso i nuovi ammessi sul dovere
che essi hanno di contribuire regolarmente, e a seconda
delle loro forze, per i bisogni della Chiesa particolare
e dell’opera in generale, cosa che, purtroppo, molti
cercano di eludere, e di essere molti càuti nella cancellazione di membri, salvo, ben inteso, casi in cui
quel mezzo disciplinare sia veramente necessario.
Abbiamo poi il piacere di udire due relazioni : la
prima del sig. Fasulo sul tema « Alcuni mezzi efficaci
per attrarre uditori nelle nostre Chiese », laltra del
sig. Clot sull’argomento « L’opera nostra in Sicilia
nei suoi rapporti col problema dell’Emigrazione ». Sono
due lavori sommamente interessanti e pratici e la
Conferenza, discutendoli, esprime anzitutto la propria
soddisfazione aidue relatori, quindi si propone di adottare i consigli che in essa' vengono dati. Saremmo lieti
se esse fossero date alla stampa nell’interesse generale.
Il sig. Angelo Deodato scrivo, da Torino, una buona
lettera alla Conferenza per interessarla sempre più al
desiderato « Asilo dei Vecchi ». La Conferenza prende
atto di quanto ha sentito ed incarica il sig, Fasulo di
fare qualche cosa in proposito. Su questo soggetto importante, il deputato della Chiesa di Caltanisetta proporrebbe che la somma già raccolta, attualmente nelle
mani,del Comitato di Evangelizzazione, fosse adoperata
per l’acquisto di un terreno centrale in Caltanisetta
stessa per edificarvi un conveniente locale di culto, e
l’attuale stabile che trovasi in ottima e ossigenata
posizione fosse adibito al progettato Asilo che potrebbesi trasformare iu Ospedaletto.
Dal Consiglio della Chiesa di Palermo riceviamo la
proposta di partecipare come Evangelici alle feste che
nel Maggio 1910 verranno fatte in quella città per
celebrare il 50» anniversario della liberazione della
Sicilia e della sua unione al Eegno d’Italia, e di par
teciparvi :
a) col fare la Conferenza in Palermo,
b) col suscitare nelle varie Chiese uno speciale
interesse per quella solennità patriottica, perchè oltre
al fatto storico vi ha per noi Evangelici il fatto
I religioso.
c) col promuovere una sottoscrizione per offrire
un labaro al Municipio di Palermo,
d) col prender parte al corteo col labaro in testa,
e) coll’iuvitare le Chiese di altre denominazioni
all’opera nell’ isola, a partecipare alla nostra iniziativa.
Questa proposta è approvata per acclamazione, e vien
dato incarico al Consiglio della Chiesa proponente di
fare tutte le pratiche necessarie perchè il tutto riesca
bene.
Intorno alla stampa dopo una interessante discussiene si approva il seguente ordine del giorno :
« La C. D. S. raceomanda al Comitato di Evangelizzazzione di far pubblicare d’ufficio sulla « Luce »
quelle notizie dalle varie Chiese che crederà più interessanti, e di far prendere al giornale uu indirizzo
più imparziale e combattivo nell’Evaugelizzazione ».
La prossima Conferenza si terrà a Messina, e predicatore di ufficio sarà il sig. Alberto Clot di Grotte.
La Commissione Esecutiva risulta composta dei sigg.
L. Eostagno, presidente de jure, Alberto Clot, vice
presidente, Epifanio Navarria, segretario.
A Deputati effettivi al Sinodo sono eletti i sigg.
Avv. Alessandro Mantica e Antonio Eiina, e supplenti
i sigg. Angelo Deodato e Ing. L. Eynard.
Due Conferenze religiose furono tenute nel nostro
infelice locale, entrambi ben frequentate : la prima
tenuta dal sig. Senàrega sul tema: « La religione
deU’avvenira » ; la seccouda dal sig. A. Chauvie sul
tema: « Il Cristianesimo e il fine dell’umanità »; al
termine di questa si procedette alla distribuzione della
S. Cena.
Voglia Iddio benedire l’opera evangelistica che in
questa isola viene compiuta nel nome Suo.
EnuiGO Cousani
OLTRE LE ALPI E I HiIRi ^
SVIZZERA
La Costituente ecclesiastica Ginevrina, nella seduta
del 10 giugno discusse lungamente la questione del
diritto di voto da darsi alle donne. La Commissione dei
XTX l’avea messa nel suo programma, ma aveva incontrato una forte opposizione in una parte dell’assemblea. Il partito liberale vi era contrario.
Desiosi di giungere a Un’intesa venne votato l’ordine
del giorno seguente :
« L’Assemblea Costituente favorevole in principio
« all’elettorato femminile, rinviando la questione al
« Concistoro, con missione di sottomettere la questione
« al popolo protestante di qui a due anni ».
Fra i vari oratori favorevoli a concedere il voto alle
sorelle, vi fu il sig. Naville, il ben noto egittologo.
Fra le altre cose fece osservare che in Oriente le donne
non pregavano. E come egli ne chiedeva il .perchè,
« non è affare loro, gli fu risposto, la preghiera è cosa
per gli uomini » I
« Sin dagli inizi, il cristianesimo invece, mise la
donna sullo stesso livello dell’uomo come dignità personale. Furono le ultime ai piedi della Croce, e le
prime al sepolcro. Dando alle sorelle il diritto al voto
negli affari ecclesiastici , la Chiesa di Ginevra rimarrà
nello spirito del cristianesimo, disse il dotto egittologo.
*
Nella seduta del 12 giugno la Costituente adottò a
l’unanimità l’uno degli articoli più discussi. — In
sostanza questo articolo dice che : « Sono membri della
« Chiesa Nazionale protestante coloro che si conside« rano come tali » — dunque senza forme speciali
richieste. La destra (partito evangelico) rinunzia dunque
al suo parere, quello cioè di farne personale domanda.
Ella non dubita però che la sinistra liberale non dia
alla sua volta prova di condiscendenza con l’accettare
in principio che per diventare elettore si debba farne
formale richiesta. ,
Giovanni Rochat
— Il Consiglio della Facoltà teologica di Ginevra
ha eletto a preside il prof. Balavoine,, in luogo del
prof. Montet assunto alla carica di vice direttore dell’Università.
FRANCIA
— A St. Etienne vi sono da 4000 a 5000 cristiani
evangelici.
— A Valenza più di 60 catecumeni furono ammessi
alla Chiesa il giorno di Pentecoste. '
— A Marsiglia la nuova Chiesa riformata pubblicherà un giornale intitolato il Lien.
6
6
LA LUCE
INaHILTEJRTÌA.
A Londra si è aperto il Congresso pananglieano sotto
la presidenza deH’arcivescovo di Cantorbery. I rappresentanti 'deiringhilterra, Scozia, Irlanda, Stati Uniti,
Cina, Giappone, Affrica, Indocina, Madagascar, India,
Australia sommano a nn migliaio.
BELGIO
— Il Sinodo della Chiesa Missionaria Belga inizierà
le sue sedute il 6 luglio a Bruxelles.
Jtaliani fuori d’Jtalia
Ginevra (A. I.) — 11 giorno di Pentecoste nella nostra
Chiesa di Via Ami Lnllin venivano solennemente ricevuti
e ammessi alla S. Cena, dai pastori sigg. Mittendorff e
Carmagnola, dopo un corso di istruzione religiosa, 12 nuovi membri (8 adulti e 4 giovani catecumeni) tutti nati e
crescati nella Chiesa Eomana, e iscritti direttamente altri
membri provenienti da Chiese evangeliche d’Italia ; in
tutto 20 nuovi fratelli che vengono ad ingrossare le
file della fiorente Chiesa italiana di Ginevra.
Il nostro bel locale di culto è ornai troppo angusto
e il solerte Comitato sta studiando la questione di allargare i nostri padiglioni. La Società d’Attività cristiana dei giovani esegui con maestria, sotto la direzione della signora Carmagnola, il pregevole Coro a
quattro voci del Maestro Adolfo Baci ; Vieni Sánete
Spiritus, destando, sulla numerosa assemblea, vivissima impressione.
GERMANIA.
La Società per la profagasiom dell’Evangelo (Gesellschas zur Gnsbreitung des Evangelium) in Germania
(vedi la Luce N® 27. pag 2) che vuol fare conoscere
le sublime verità dell’evangelo anche ai cristiani non
evangelici, in occasione della sua ottava assemblea annuale ha deciso con unanimità, di voler occuparsi fraternamente anche dalle migliaia d’operai italiani in
Germania, per migliorare le loro condizioni in ogni
riguardo.
B’ stato incaricato il sig. Augusto Stocker ministro
evangelico residente e Betzdorf a^ d. Sieg. della direzione
di questa opera in favore degli Italiani in Germania
e già ha preso possesso del suo nuovo ufficio tenendo
varie riunioni d’Evangelizzazione nella Germania d. N.
I lettori della Lace avranno regolarmente delle notizie concernente l’opera. (1)
K
Per le emigrate Italiane. — Il Comitato della
Scuola Italiana femminile di Friburgo di Brisgovia lan
<ia dalle colonne della Patria — organo dell’Opera
d’assistenza degli operai italiani emigrati in Europae
nel Levante — un caldo appello alle donne tedesche
perchè si costituiscano in associazione per venire in
aiuto alle ragazze italiane che si trovano emigrate in
Germania.
Questa associazione sarebbe un’imitazione del Marianischer Mddchenschntsverein limitata naturalmente
alle operaie italiane, delle quali finora la detta protezione femminile teneva conto soltanto secondariamente 0 niente affatto.
L’appello prosegue spiegando che il nome della nuova
società sarebbe : Opera di Protesione della Donna Italiana all'Estero. E questa opera di protezione dovrebbe
naturalmente su altri rapporti associarsi alla suddetta
Opera di Assistenza, i cui membri sono i più indicati
assistenti e cooperatori della Opera di protezione e potrebbero mettere al suo servizio le numerose e pregiatissime esperienze fatte da loro.
La nuova fondazione sarebbe però esclusivamente
una società femminile. — Le comunicazioni, le proposte e le adesioni si rivolgano alla sig.na Frida Wenk
Saezstiasse 26, Freiburg in Brei.«gau.
COLLABORAZIONE FCMMINILe
( 1) RirgraziaU^’vordialmer.té il nostro gentile corrispondente
per il suo aiticoletto e per le promesse fatteci.
{Vita Sociale)
per jli aquile
Agli amici Collaboratori ci facciam lecito di raccomandare ancora, con l’insistenza della vedova della
parabola, quanto segue :
1) scrivete chiaro chiaro ;
2) scrivete sur una sola facciata delle cartelle.
31 se avete la fortuna di possederla, servitevi della
macchina da scrivere. E tantissime scuse !
bi palo ÍQ franca
Quattro Chiacchiere fra Signorine
Care amiche,
Spero che mi scuserete se non mi presento a voi secondo tutte le regole delUetichetta. Per fare quattro chiacchiere insieme, è meglio lasciar da parte l’etichetta
e credo che non ci sarebbe neppur bisogno
di presentazione.
Però, se lo volete proprio, posso sbrigarmi in due parole di questo noiosissimo
dovere e lo faccio senz’altro ; Il mio nome
è Celeste Lir come vedrete in tondo a
queste « Chiacchiere » e per ora almeno
dovete credere che sia proprio questo ; la
mia rispettabilissima età é di diciatto anni
non ancora compiuti; la mia professione
è quella di maestra e di maestra evangelica ; anzi vi dirò che ho già insegnato
tutto per quest’anno, in una delle tante
Scuole evangeliche della nostra penisola.
Questa professione, secondo me, è, per
noi donne, la migliore che esista, ma non
vorrei che mi sentissero a dire uno sproposito simile certe maestre cariche d’anni
e d’esperienze, le quali sono di un parere
del tutto opposto, lo però, che, purtroppo,
sono sempre stata un pochino come S.
Tommaso, quando si lamentano con me
delle mille noie che procura loro la scuola,
le ascolto rassegnata in silenzio e poi continuo a pensare come mi pare e piace.
Finché non avrò toccato con mano che il
mio è proprio un mestieraccio, griderò
sempre con tutta la mia forza ; « Sono
felice, felicissima di essere maestra ! »
Se ora poi voleste anche sapere perchè
vi parlo per mezzo di questo giornale, che
vi era sempre sembrato uu giornale tanto
serio, adatto soltanto per quei signori che
conoscono a fondo la psicologia,.la teologia,
la filosofìa e mille altre scienze in ia, vi
dirò che la ragione è semplicissima : Ho
sempre, avuto un gran desiderio di conoscere, almeno un pochino, le altre giovanette evangeliche d’Italia ; ma, com’è naturale, non ho mai potuto soddisfare questo mio desiderio.
Adesso invece mi sono armata di un
coraggio eroico e lio chiesto, per noi, un
po’ (li ospitalità al giornale La Luce.
L’ospitalità, naturalmente, mi è stata
subito concessa ed ora tocca a me ed a
voi sopratutto di approfittarne, mandando
spesso qualche interessante articoletto.
« Di che cosa dovremo parlare ? » mi domanderà forse quahmna di voi. Di tutto
quello che vi piacerà. Non è proprio necessario che parliamo sempre sempre su
argomenti religiosi, ma la religione e la
fede pura deH’Evangelo dovranno essere
alla base di tutti i nostri pensieri.
Qualcuna di voi, per es., potrà dirci le
sue opinioni su qualche argomento di im
portanza sociale e pratica ; un’altra ci racconterà qualche fatterello interessante, qualche osservazione fatta, qualche impressione
ricevuta leggendo un buon libro, visitandoun Museo d’opere d’arte, unopificio industriale, una bella città italiana o straniera.
Altre tratteranno questioni religiose sempre praticissime ; per es : Che cosa possiamo fare noi giovanette per il nostro
Divino Maestro ? Come possiamo esercitare
una buona influenza attorno a noi ? Come
possiamo ' estendere questa benefica influenza ì
Qùali sono i mezzi migliori specialmente
materiali di cui potremmo servirci per far
del bene ai nostri fratelli ? ecc. ecc.
Altre potranno dirci,come abbiano economizzato anche i più piccoli ritagli di
tempo occupandoli in lavoretti facili, piacevoli, poco costosi ma sopratutto utili e
a quale buon uso esse li abbiano destinati.
Insomma ognuna di voi scelga quell’argomento che preferisce.
Anch’io mi son fatta il mio piccolo piano ;
non parlerò sempre su uno stesso soggetto, ma per queste prime volte vi dirò
qualche cosa delle nostre scuole che forse
poche di voi conoscono da vicino.
(( Delle nostre scuole ? Chissà che noia ! »
esclamerà qualcuna di voi, facendo qualche
smorfietta. Non vi spaventate prima del
tempo ! Vi assicuro che la sig.na Didattica
e la sig.ra Pedagogia si guarderanno bene
dal far capolino anche solo per un momento nelle nostre « Chiacchiere ».
Quelle due simpaticissime Signore sono
state, fin dall’anno scorso, relegate, senza
-tanti complimenti, nel cantuccio più buio
della mia stanza e non verranno certamente fuori in questa occasione.
— Povera me che cosa ho detto ! —
Quelle tali maestre cariche d’esperienza,
che si nutrono di quattro o cinque succolenti piattini di pedagogia e di didattica
ad ogni pasto e che compatiscono sinceramente noi, povere maestrine appena uscite
di scuola e ancora imbevute di metodi
ideali e vuoti di senso, mi hanno sentita
e mi guardano di traverso.
Io, come se niente fosse, volto tranquillamente gli occhi da un’altra parte e vado
avanti. Dunque vi dicevo..... o meglio vo
levo dirvi, che le nostre « Chiacchiere »
diventeranno a poco a poco interessanti ;
se qualche volta andremo un po’ troppo
di palo in frasca, pazienza ! Il Direttore
non avrà certo il coraggio di sgridarci
(ci mancherebbe altro ! Sgridare delle sign')rine come noi !)
Coraggio, dunque e non mi lasciate sola
a... chiacchierare !
Vostra aff.ma
Celeste lai«
7
LA LUCE
Primavera
della Vita
Sotto questa, rubrica generale, pubhcheremo con
vivo piacere :'!•) le notizie delle Unioni cristiane
della Gioventù del mondo intero ; 2’) gli articoli
assennati, a base di puro Evangelo, che i nostri
cari Giovani vorranno favorirci ; 3‘) tutto quant altro si riferisca alla giovinezza primavera della
vita !
Intanto ecco qni un fascio di notizie fresche fresche, che togliamo quasi a lettere dal N' 7 della
Correspondance mensuelle du Comité Universel
des Unions Chrétiennes de Jeunes gens.
Spagna. — Si legge nella relazione 1907
della Missione Evangelica di Rens, provincia di Tarragona ;
« La nostra Unione della Gioventù continua a
rallegrarci il cuore. I nostri giovani sono bravi e
fermi e l’Unione s’occupa della direzione della
scuola serale, frequentata da quindici o venti giovani impiegati di fabbriche e laboratori. L’unione
esercita su di loro una salutare, benefica influenza ;
e quindi riesce a farne soci effettivi e freqnentatori
dei culti. I membri dell’Unione passano l'intera domenica alla Missione, facendo da monitori nella scuola
domenicale e intervenendo alle radunanze della mattina e del pomèriggio. Quel che resta di tempo
l’occupano in esercizi ginnastici nel giardinetto della
Missione e nel far passeggiate iu campagna, se il
tempo lo permette. Si sono presi l’impegno di rinnovare a loro spese il mobilio del tempietto e delle
scuole, procurando alla chiesa una nuova tavola per
la comunione e un pulpito. Una volta, il vice presidente dell’Unione ci disse : « Mi faccia spedire
2000 opuscoli religiosi, ed io li dispenserò, e cercherò di scoprire quali fratti abbiano prodotti ».
Gli opuscoli furono dispensati, e ne nacquero molte
discussioni. I fanatici vanno dicendo che pubblicazioni come queste dovrebbero essere vietate ; i liberi pensatori riconoscono che la Spagna abbisogna
di libri consimili ; essi però non ne hanno bisogno...
Insamma, la dispensa dei trattatelli ci ha procacciato nuovi uditori ».
Italia. — L’inaugurazione della casa unionista
di Torre Pellice ebbe luogo il 4 maggio presenti
molti soci e rappresentanti delle Unioni delle Valli
Valdesi, bambini delle scuole e molto altro pubblico.
L’on. Facta sottosegretario agli Interni e il deputato Soulier onorarono la cerimonia con la loro presenza.
Belgio. — In occasione del 50- anniversario
dell’Alleapza unionista belga, il Comitato Nazionale
ha pubblicato una Storia delle Unioni del Belgio
1858-1908, volume di 121 pagina con molte illustrazioni. Questo scritto si deve alla penna del Segretario del Comitato Nazionale, sig. V. Balty,
presso il quale si vende a L. 1,50 la copia. Dirigersi al sig. V. Balty, 44 Culture. Bruxelles
(Belgio).
G-recia. — L’Unione d’Atene scrive : « Possediamo al presente una trentina di soci, di cui 18
soli risiedono in città. Quantunque pochi, teniamo
radunanze regolari, alle quali intervengono spesso
anche degli estranei. »
Svezia. — L’Unione di Stoccolma ha chiuso
la serie delle sue esercitazioni ginnastiche con una
cerimonia alla quale ò intervenuto il principe reale.
Egli parlò come presidente della federazione centrale
delle associazioni ginnastiche svedesi, elogiando assai la Sezione ginnastica unionista, della qnale 16
membri furono scelti dalia Commissione dei giochi
olimpici a rappresentare la Svezia. Il Direttore della
Sezione ginnastica non è un ginnasta di professione,
ma si è dato agli esercizi fisici per il bene dei
giovani con grande entusiasmo, sicché adesso ha
fama di maestro.
Germania. L’Alleanza della Germania
■occidentale ha ricevuto in eredità dalia sig.na Emilia
Griinberg di 'Colonia, generosa e fedele amica delle
Unioni, la bella somma di 20 mila marchi.
Inghilterra. — La tomba di Sir Giorgio
Williams nella cattedrale di S. Paolo a Londra sta
per essere abbellita con un monumento dovuto allo
scultore Trampton : il busto in marmo del fondatore delle Unioni ; e, alla base, due figure di donne
assise, le quali simboleggiano il cielo e la terra.
Nello zoccolo del monumento sono incisi lo stemma
universale eie parole proferite da sir Giorgio Williams
alla Conferenza mondiale di Parigi nel 1905, pochi
mesi avanti la morte.
Scozia. — L’Unione d’Àyr da qualche mese
pubblica un Bollettino speciale, Basaar News ; il
quale ha per iscopo di sollecitare doni per un Bazzar a favore della casa unionista che ci si propone
di erigere. E può darsi che, anche dopo la progettata vendita di beneficenza, il periodico continui le
sue pubblicazioni.
B'U.ssia. — Nella sua 40' relazione annua,
l’Unione di Pietroburgo dice, tra l'altro, di aver
assunta la direzione d’una stamperia, in cui lavorano
8 tra tipografi e operai e parecchi apprendisti. L’unione comprende 114 membri, la Sezione dei cadetti
135 ; alle sedute di studio biblico intervengono da
30 a 40 persone. L’Unione evangelizza, in apposite
radunanze, i militari ; possiede un attivissimo patronato di signore, ed ha già raggruzzolato un capitale di 22 mila rubli all’incirca, per la costruzione d’nn edilìzio.
A.merica del Nord. — Una signora di
Filadelfia ha lanciata la proposta di consacrare una
domenica d’ogni mese di maggio alle madri, intitolandola « il giorno della Madro ». E la proposta è
stata accolta con entusiasmo. A Lincoln (Nebraska)
il segretario delTUnione sig. Mayne, è riuscito a
convincere il sindaco, perch’egli invitasse la popolazione all’osservanza di detto giorno « Dedichiamo
questo giorno » cosi si esprime il sindaco nel suo
pubblico manifesto « dedichiamo questo giorno a
tutto ciò che possa rallegrare le nostre rispettive
madri ». L’idea originale e nobile ha dato luogo,
in più città e borghi, a dimostrazioni veramente
commoventi ; onde il segretario Mayne dice : « Il
tempo che ho occupato nel preparare il « giorno
della Madre » è stato i! più felice della mia vita ;
perchè ho avuto modo di gittare un’occhiata nel
gran cuore degli uomini e dei giovani ».
— L’Unione di Dayton inaugurò tra il primo
e il 15 di Maggio il, suo palazzo, che per area
e dimensione è il secondo edifizio — di questo genere — che sia nel mondo. Ha 7 piani ; costa 2
milioni e mezzo di franchi. Sala di ginnastica ; vasca 0 piscina per bagni e nuoto ; docce ; 20 aule
scolastiche per 1000. alunni ; officine ; 127 dormitori e camere da letto, che ci daranno al prezzo
da 5 a 20 franchi la settimana. Classi bibliche con
875 assistenti.
Ogni anno si spendono L. 175.000 ; di cui il 70
per cento proviene dal borsellino dei soci.
AU’inangnrazione di cui s’è parlato, assistevano
5000 operai delle manifatture con le proprie famiglie.
— Una delle sezioni dell’Unione di Brooklyn fa
da ufficio di collocamento pei giovani. In un solo
anno ha trovato 1303 posti, con stipendi di complessivi due milioni e 7O0 mila franchi. Ottocentosessanta giovani hanno ottenuto impiego presso
uffici : 663 presso opere religiose ; 329 come contabili, stenografi ecc.
— Una corsa veramente originale è quella ideata
dalle Unioni cadette di New York. Il 10 luglio
venturo alle 10 di mattina il miglior corridore dell’Unione cadetta della ventitreesima via in Nuova,
York si presenterà al sindaco, e riceverà da lui un
plico pel collega di Chicago. Il giovanetto corridore
percorrerà un miglio in Broadway^ e quindi consegnerà la lettera a un altro corridore ; e cOsi via
di miglio in miglio per tutto il percorso da' Nuova
York a Chicago. Si è prescelto il 15 luglio, perchè
la corsa non si debba fare anche in domenica, e
perchè possa, di notte, esser allietata dal lume della
luna...
-A-Ustralia. — L’annuario edito, non è molto,
per cura Comitato Nazionale d’Australia e della
Nuova Zelanda reca le seguenti cifre : 15 Unioni,
7700 membri, 2300 membri più di quelli indicati
dalle precedenti statistiche. Valore degli stabili, oltre 2 milioni e mezzo di franchi. L’orizzonte unionista in Australasia è ricco di promesse per l’avvenire.
Nella catastrofe di strada ferrata a Ballarat, il sig.
P. Gow, addetto al servizio d’ambulanza deH’Unione, ha coadiuvato efficacemente i medici durante
sei ore nell’assistenza ai feriti.
India. — (Bombay). Si è aperta una casa,
diremo meglio, un convitto pei giovani apprendisti e
un rifugio pei giovani indiani convertiti al cristianesimo. D, L. Joshi, pastore evangelico indiano che
è a capo di una Chiesa di Bombay, è il fondatore
della seconda istituzione accennata, la quale ora dà
ospitalità a 40 giovani.
Un’ Unione Cristiana è stata fondata o sta per
fondarsi tra di essi ; e l’Unione avrà la sua sede
nel rifugio medesimo. Cosicché a Bombay, da qui
innanzi, si avranno cinque centri unionisti, dei quali
due tra la gioventù indigena.
Ciaa. — Wu Ting-fang, destinato ambasciatore
della Cina presso il governo degli Stati Uniti, fu,
prima della sua partenza per l’America, festeggiato
all’Unione di Shanghaï. Egli aveva già conosciuto
l’opera unionista, durante un precedente soggiorno
negli Stati Uniti, e imparato ad apprezzarla ^altamente, come quella fra le tre principali istituzioni
americane che l’avevano più profondamente colpito.
Al banchetto d’onore, offertogli dall’Unione, disse,
in presenza di alti personaggi cinesi, essere cosa dì
somma ^importanza per l’avvenire della Cina la
creazione di Unioni nelle grandi città ; soggiungendo
che gli sorrideva la speranza di ritrovare, quando
sarà tornato in patria, soci a migliaia là dove adesso
non si contano che a centinaia. Parlò anche T. Liang
il Tactai di Shanghaï : e, a guisa di esordio, offri
1000 dollari aU’UniOne !" li suo discorso si può
riassumere così : « Questo edifizio è, secondo me,
un simbolo dello scopo che l’Unione si prefigge :
al primo piano, la palestra ginnastica, la qnale
serve allo sviluppo della vita fisica dei soci ; al
piano secondo, gli uffici, il buffet, le sale di ritrovo
e di ricevimento : e ciò serve allo sviluppo della vita
sociale dei membri ; ql terzo, le aule dii studio e i
laboratori : questo concorre allo sviluppo della vita
intellettuale ; e più su, come corona a tatto l’edifizio, il cielo, il cielo stesso, che raffigura la vita
spirituale di voi. Giovani ! »
Questa parlata d’un alto impiegato di stato cinese
può ben considerarsi quale un segno dei tempi !
Oorea. — La scuola di segretari unionisti di
Sprinfield (America del Nord) annovera al presente
tra i suoi alunni due giovani Coreani di nobile
stirpe. L’uno è nipote dell’ex imperatore della Corea ;
l’altro è figlio d’un ministro di stato. Sono entrambi
soci dell’Unione di Seoul, e si apparecchiano a far
da segretari nelle associazioni giovanili del loro paese.
Il Congresso Universale della Gioventù Cristiana
si adunerà, piacendo a Dio, nella pia città di Barmen (Germania) il 28 luglio 1909.
Vito Garretto Direttore responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
Hanno pagato l'abbonamento :
Randazso Salvatore — Pinotti Giovanni — Vola Paolo Salvini Vincenzo — Ribetti Dott. Tommaso — Debilio Gaetano — Singer Natalina — Selle A. — Mrs. Hammond —
Garonis Pietro — Thoeni Giovanni — Grilli Pietro — Caressa
Vincenzo — Bureau de Poste, Hamburg 23 (2“ sem.)
Mancfiia PnanifDlira PB** l'Asilo femminile e
niHBairfl uVaiiyDllbu vangeUco in Fironze, una maestra
interna evangelica, che dovrà occuparsi dell’insegnamento fino
alla classe elementare. Dirigere la domanda, indicando ì
posti finora tenuti, alla signora Elvina le Forestier, direttrice
15, via del Gignoro, Settignano, Firenze che darà estesi informazioni.
8
8
LA LUCE
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visse ana fata nn giorno aé mn aom mataro.
Vorresti ritornar giovane ancora f
Coi erin tacente, riecioluto e oseare, < Saggimnse altor la fata: Qiovontt
Ss la eaivisie l’aninto t'accora t
Ss io vorreit mi chiedi, certo, steuro;
A far noi tarderei nemmeno un'ora
Dolce fata, deh fallo, ti scongiuro
Chs lo sfouhto Coti mi dica ognora.
Darti sol io saprò, sansa flnsions,
Che tu ssl calvo noi dirai mai pi»,
Bollo dtventsral corno un Adonol
Sorridir forse a me non credi taf
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